SALVATORE QUASIMODO
“Ed è subito sera”
(dalla raccolta “Acque e terre”)
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
SALVATORE QUASIMODO
“Milano: agosto 1943”
(dalla raccolta “Giorno dopo giorno”)
Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
È morta: s’è udito l’ultimo rombo
sul cuore del Naviglio. E l’usignolo
è caduto dall’antenna, alta sul
convento,
dove cantava prima del tramonto.
Non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno più sete.
Non toccate i morti, così rossi, così
gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.
MACERIE DI MILANO: 1943
MACERIE DI BAGHDAD: 2007
SALVATORE QUASIMODO
“Quasi un madrigale”
(dalla raccolta “La vita non è un sogno”)
Prima strofa
Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno nel suo
occhio in rovina e l'aria dell'estate
s'addensa e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri. S'allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest'ultimo gioco del cielo. Ancora,
e da anni, cara, ci ferma il mutarsi
degli alberi stretti dentro la cerchia
dei Navigli. Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.
Seconda strofa
Non ho più ricordi, non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine. Ogni giorno
è nostro. Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull'argine del canale, i piedi
in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l'acqua, i primi rami dentro
il suo colore verde che s'oscura.
E l'uomo che in silenzio s'avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.
Uno dei navigli di Milano
PER APPROFONDIRE …
CENNI BIOGRAFICI
• Il poeta nacque a Modica (Ragusa) nel 1901. Suo padre
era un capostazione delle ferrovie.
• Dal 1908 al 1920 visse a Messina, dove frequentò le
scuole secondarie.
• Successivamente (fino al 1926) soggiornò a Roma,
studiando presso la facoltà di ingegneria.
• Lasciati gli studi, trovò un impiego al Genio Civile (fino al
1938), che lo costrinse a continui spostamenti: Reggio
Calabria, Firenze, Imperia, Sardegna, Milano.
Contemporaneamente si dedicava alla poesia e alle
traduzioni.
• Dal 1941 fu professore universitario di Letteratura
Italiana presso il Conservatorio di Musica di Milano.
• Nel 1959 ebbe il premio Nobel per la Letteratura.
• Il 14 giugno 1968 morì a Napoli.
OPERE
L’opera completa (dal 1930 al 1966) è raccolta nel
volume “Tutte le poesie”, Milano, Mondadori, 1960.
Essa comprende le seguenti sezioni:
• “Ed è subito sera” (1942). Include: “Acque e terre”,
“Oboe sommerso”, “Erato e Apollion”, “Nuove poesie”
• “Giorno dopo giorno” (1947)
• “La vita non è un sogno” (1949)
• “Il falso e vero verde” (1956)
• “La terra impareggiabile” (1958)
• “Dare e avere” (1966)
N. B. Il poeta svolse anche un intenso lavoro di traduttore e
di critico letterario (cfr. traduzioni dei lirici greci e scritti
raccolti ne “Il poeta, il politico e altri saggi”).
TEMATICHE E STILE
Tra i temi costanti della poesia di Quasimodo:
• La Sicilia e l’infanzia come mito spazio-temporale
• L’esilio come realtà biografica
• La violenza e la guerra come polo ideologico negativo
• La contrapposizione quasi leopardiana fra natura e storia
• Il passaggio, anch’esso influenzato dal pensiero di
Leopardi, dall’individualismo alla dimensione sociale
della sofferenza, da riscattarsi attraverso la solidarietà
dell’uomo con l’uomo.
Lo stile del poeta è caratterizzato da due fasi ben distinte:
• La stretta osservanza ai canoni dell’ermetismo (ricerca
della parola pura, delle immagini nitide, dei simbolismi e
delle analogie).
• La ricerca della comunicazione in una dimensione epicolirica più narrativa e distesa.
L’ERMETISMO
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L’ermetismo letterario, di cui Quasimodo fu tra i più
celebri esponenti, si sviluppò in Italia tra le due guerre
mondiali in polemica con l’eredità oratoria ottocentesca
di stampo carducciano e dannunziano.
Esso fu caratterizzato da:
Particolare interesse verso le esperienze poetiche del
simbolismo francese (cfr. soprattutto Mallarmé)
Ricerca delle parole pure, essenzialmente nomi e verbi,
in grado di connotare la realtà e non solo di denotarla
Caduta dei nessi sintattici razionali e ricorso frequente
all’analogia e al simbolismo
Scelta di temi volutamente alternativi al trionfalismo della
letteratura di regime: la solitudine dell’uomo, il disagio
esistenziale, la coscienza dell’alienazione e dell’esilio,
l’impossibilità di comunicare, l’estraneità all’uomo della
natura stessa da lui violata con il progresso industriale.
BIBLIOGRAFIA
I titoli più importanti di e su Quasimodo sono i seguenti:
• “Lirici greci”, trad. a cura di S. Quasimodo, Milano,
Edizioni di Corrente, 1940
• S. Quasimodo, “Tutte le poesie”, Milano, Mondadori,
1960 (riedizione a cura di Gilberto Finzi, 2003)
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• Francesco Flora, “Scrittori italiani contemporanei”, Pisa,
Nistri-Lischi, 1952
• Gilberto Finzi, “Quasimodo e la critica”, Milano
Mondadori, 1969
• Niva Lorenzini, “La poesia di Quasimodo tra mito e
storia”, Modena, Mucchi, 1993
• Oreste Macrì, “La vita della parola: studi su Ungaretti e
poeti coevi”, a cura di Anna Dolfi, Roma, Bulzoni, 1998
SITOGRAFIA
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http://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Quasimodo
http://www.salvatorequasimodo.it
http://www.salvatore-quasimodo.it
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/quasimo.htm
http://www.riccati.it/anto_ita/autori/quasisal.htm
http://www.italialibri.net/opere/tuttelepoesie.html
http://www.la-poesia.it/italiani/fine-1900/quasimodo
http://www.storiadimilano.it/Repertori/bombardamenti.htm
http://www.milanometropoli.com/milano_bombardata.htm
PER LAVORARE IN GRUPPO (I)
• Basandovi sulla bibliografia e sulla sitografia ma ricorrendo
anche ai libri e alle enciclopedie, fate una ricerca
approfondita sulla vita, le opere e la poetica di Quasimodo
(da strutturare come documento word)
• Rintracciate in rete o in volume altre tre poesie di
Quasimodo e curatene la presentazione in PowerPoint.
• Fate una ricerca su Milano negli anni della seconda guerra
mondiale, soffermandovi in particolare sui bombardamenti
che la città subì nel 1943 (in PowerPoint)
• Fate una ricerca sui cosiddetti “Navigli” di Milano (in
PowerPoint)
PER LAVORARE IN GRUPPO (II)
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Dopo averne discusso tra voi, rispondete alle seguenti
domande:
Perché i tre versi della prima poesia sono via via più
brevi?
Quali sono i sostantivi della prima poesia che
inseriscono la condizione umana nel più ampio ciclo
vitale della natura?
Individuate tutte le figure retoriche che rendono
particolarmente incisiva la seconda poesia (mi riferisco
alle ripetizioni, alle metonimie, ai simbolismi, alle antitesi
ecc…)
Spiegate il significato del girasole e del geranio nella
terza poesia e dite perché l’uomo che si avvicina ai due
innamorati non ha un coltello ma un girasole
Elencate tutti i termini che si riferiscono alla natura della
terza poesia.
PER LAVORARE IN GRUPPO (III)
• Sulla L.I.M. provate a modificare in tutte le combinazioni
possibili l’ordine dei tre versi della prima poesia e
osservate come si modifica il significato
• Sulla L.I.M. sperimentate diverse interpunzioni per
concludere la prima poesia (il punto fermo,
l’interrogativo, l’esclamativo, i sospensivi) e discutete tra
voi lo scarto semantico che ne deriva
• Sulla L.I.M. sottoponete ad analisi metrica le tre poesie,
individuando le strofe, la misura dei versi, l’eventuale
presenza di rime o di assonanze
• Registrate la lettura dei tre testi con voci diverse e
riflettete sulla diverse possibilità di enfatizzazione.
PER CONCLUDERE:
ANCORA LA VOCE DEL POETA
ALLE FRONDE DEI SALICI.
E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
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S. Quasimodo