Misure di deformazione meccanica: •Effetti termici della temperatura •Collegamenti e Applicazione •Taratura •Alimentazione AC Sezione di Misure e Tecniche Sperimentali 2 Riferimenti •Estensimetria elettrica Cittàstudi edizioni •UNI 10478-1 Termini e definizioni (1996) •UNI 10478-2 Scelta degli estensimetri e dei componenti accessori (1998) •UNI 10478-3 Installazione estensimetrica e verifica (1998) •UNI 10478-4 Circuiti di misura, elaborazione e presentazione dei risultati •UNI 10478-5 Controllo delle caratteristiche © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 1 3 Effetti della temperatura L’estensimetro si danneggia Cambia la sensibilità: k=f(T) La base del pezzo varia la sua lunghezza in funzione della temperatura: ∆Lpez = αpez∆T Varia la lettura La griglia dell’estensimetro varia la sua lunghezza in funzione della temperatura: ∆Lest = αest∆T Cambia la resistenza perchè cambia la resistività © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 4 Variazione della sensibilità Si definisce il coefficiente di temperatura del fattore di taratura in ppm/K o ppm/°C essendo: k = fattore di taratura alla temperatura di riferimento kT = fattore di temperatura alla temperatura di prova ∆T = variazione di temperatura subita dal provino valore tipico di βk: 80-100 ppm/K © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 2 5 Diversi coefficienti di dilatazione Si considerano la variazione di k con la temperatura e i differenti coefficienti di dilatazione: entrambe le cause danno una deformazione apparente, che non viene da deformazione. Differenti coefficienti di dilatazione pezzo-estensimetro danno luogo a deformazione differenziale εdi: εdi= (α − αe)∆T in µm/m ove α, αe sono i coefficienti di dilatazione termica lineare del pezzo e dell’ ER rispettivamente, ∆T la variazione di temperatura subita dal pezzo © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 6 Effetti della temperatura La risposta termica dell’ER è: ε a =( ∆k + (α − αe))∆ T εa : deformazione indicata da un estensimetro installato su un provino soggetto ad una variazione uniforme di temperatura, libero di deformarsi e non soggetto a sollecitazioni Estensimetri autocompensati: Sono estensimetri per cui α=αe oppure il termine ∆k si compensa con il termine (α-αe)∆T © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 3 7 Effetti della temperatura acciaio εa 0 T 20 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 8 Effetti della temperatura © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 4 9 Effetti della temperatura © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 10 Estensimetro compensatore Compensatore: applicato a pezzo non sollecitato. ∆R1: deformazione ed effetti termici ∆R3: nessuna deformazione solo effetti termici Lati contigui: sottrazione effetti Misuro solo deformazione © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 5 11 Estensimetro compensatore © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 12 Collegamenti tra estensimetri e centralina © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 6 13 Compensatore vicino Compensatore Variazioni di resistenza dei cavi (∆RL) non compensate. Inoltre gli RL sono in serie alla resistenza dell’estensimetro, dunque ho minore variazione percentuale di resistenza: (∆RL+ ∆Rest)/(Rest+RL) e non ∆Rest/Rest © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 14 Collegamento a 3 fili Compensatore Attivo Tutto ciò che succede sul lato 4 per la temperatura è uguale a quello che succede su 2, ed essendo su lati contigui si sottrae. Estensimetro 4 ha anche il contributo della deformazione. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 7 15 Collegamento a 4 fili amplificatore Questa soluzione è corretta se i cavi sono “corti” perché non ho apprezzabile caduta di tensione sui fili di alimentazione. © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 16 Collegamento a 6 fili I≈0 I≠0 amplificatore Questa soluzione è corretta se i cavi sono “lunghi”, perché misuro l’effettiva tensione di alimentazione sulla diagonale del ponte . © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 8 Problema della lunghezza dei fili R C Il cavo si comporta come un filtro passa basso Valori tipici: R = 0,08 Ω/m sezione conduttore: 0,22 mm2 C = 100 pF/m © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 18 Caduta di tensione dovuta ai cavi di collegamento: esempio Dati: E = 1V R = 120Ω Rcavo ≈ 0.08Ω Lcavo = 100m Determinazione della caduta di tensione: Se R1 = R2 = R3 = R4 = R: Ponte con R1, R2, R3 ed R4 Rcavo1= Rcavo2= 0.08*100 = 8Ω © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 9 19 Caduta di tensione dovuta ai cavi di collegamento: esempio RTOT = Rcavo1 + Req + Rcavo2 I = 7.4 mA Caduta di tensione dovuta ai cavi: Vcavi =(Rcavo1+Rcavo2) I = 0.117 V La tensione effettiva che alimenta il ponte: E effettiva = E-V cavi = 0.883 V Errore sul valore di tensione di alimentazione del ponte ≈ 12 % © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 20 Applicazioni © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 10 21 Trazione 1 σ=F/A=Eε Nessuna compensazione di eventuali effetti termici o di flessione Sensibilità del ponte Kb © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 22 Trazione 2 ε1=ε2 ∆R1=∆R2 σ=F/A=Eε compensazione eventuale flessione, non effetti termici Kb=2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 11 23 Trazione 3 ε1=ε4=σ/E ε2=ε3=-υε1 σ=F/A=Eε compensazione eventuale flessione ed effetti termici Kb=2(1+υ) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 24 Flessione 1 Mf=Fx ε1=-ε2=Mf/(EW) W=1/6bh2 Compensazioni di eventuali effetti termici e di trazione Incertezza nella misura di x qualora si voglia una “bilancia” Kb=2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 12 25 Flessione 2 Mf=Fx ε1= ε4=-ε3=-ε2=Mf/(EW) W=1/6bh2 Compensazioni di eventuali effetti termici e di trazione Incertezza nella misura di x Kb=4 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 26 Flessione: esempio Mf=Fx ε1= ε4=-ε3=-ε2=Mf/(EW) W=1/6bh2 Compensazioni di eventuali effetti termici e di trazione Incertezza nella misura di x Kb=4 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 13 27 Flessione: esempio – a laboratorio DATI: l = 231 mm b = 25 mm h = 6 mm F = 0,98 N E = 70000 N/mm2 F l N , σ = 1 ⋅ = 151 2 mm 2 b h ⋅ 6 , µmm ε= σ E = 216 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 28 Taglio: la prima cella di carico 3 B 1 A F d 2 4 MA = FxA MB = FxB © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 14 29 Taglio: la prima cella di carico M=Tx kE 2F kE 2F ∆V = 4 EW (xA − xB) = 4 EW d d F A B F’ x Indipendente dal punto di applicazione di F Compensazione eventuale trazione ed effetti termici © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 30 Torsione σΙ τ τ σΙΙ σΙΙ τ τ σΙ σΙ = - σΙΙ = τ © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 15 31 Torsione 2 1 1 T T 4 3 2 Jp 1 ∆R1 σ1 = − σ 2 r K R1 • Compensazione eventuale trazione ed effetti termici • Sensibile all’eventuale flessione • Kb= 2 T = 2G © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 32 Torsione 3 1 2 3 4 4 T T 1 2 σ1 = σ 4 = − σ 2 = − σ 3 •Compensazione eventuale trazione, flessione ed effetti termici • Kb= 4 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 16 33 24 marzo 2009 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 34 TARATURA © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 17 35 Taratura Problema fondamentale: Non esiste un campione di deformazione, per cui si è obbligati a “simulare” una deformazione. E, ν k ponte © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 36 Taratura Taratura dell’estensimetro: k= ∆R / R ε Taratura del ponte e della catena di misura: -resistenza in parallelo -calibratori interni -calibratori esterni Taratura diretta (es. carico-tensione) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 18 37 Taratura dell’estensimetro F Mf F K= ∆R / R ε estensimetri Indagine statistica sul 2-3% di uno stesso lotto ε misurata con un metodo ottico (estensimetro con incertezza inferiore) accuratezza: 1 µm/m ∆R e R misurati incertezza sul valore di K: tipica ±0.1-0.2% © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 38 Taratura mediante resistenza in parallelo Resistenza di calibrazione Rc (resistenza di Shunt, Rc>>R2) Si sbilancia un lato del ponte mediante resistenza in parallelo. Questa operazione corrisponde ad una deformazione “elettrica” εEL=(∆R/R)/k Rc e R2 sono resistenze tarate Non si considerano i cavi di collegamento © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 19 39 Taratura mediante resistenza in parallelo Calcolo di ∆R2: © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 40 Taratura del ponte estensimetrico: esempio DATI: Rc = 30 kΩ R2 = 120Ω k=2 E = 1V INCOGNITE: ∆V, ε R 2R c R eq = 119,522Ω R2 + Rc = ∆R = R 2 − R eq = 0,003983 R2 R2 ∆V = 1 ∆R = 0,996 mV ≈ 1 mV E 4 R2 V V ε= Ho moltiplicato per 106 per avere micrometri al metro µm µm ∆R / R 2 = 1992 m ≅ 2000 m k © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 20 41 NOTA BENE • • • • Solitamente la lettura in mV sulla diagonale di misura può essere modificata grazie ad un amplificatore regolabile (potenziometro – ”manopola” - che regola il fattore di amplificazione, dunque il numero letto in uscita). Se so che sto simulando 2000 µε, sarebbe auspicabile leggere sul voltmetro un numero che, pur essendo una tensione e non una deformazione, uguagli il valore di deformazione simulato. Nel caso dell’esempio della pagina precedente è dunque una operazione “furba” agire sull’amplificatore finchè non si legge il numero 2000 (2000 mV corrispondenti a 2000µε). Attenzione che questa operazione è stata eseguita ipotizzando un solo lato attivo; se quando poi effettuiamo le misure ho un mezzo ponte o un ponte intero come mi comporto?... © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 42 Calibratori interni Generano uno sbilanciamento del ponte di 1 mV/V ∆V = 1 ∆R V 4 R ⇒ ∆R = k ⋅ ε R Se ∆V = 1 ⋅ k ⋅ ε V 4 ∆V = 1 mV e k = 2: V V m ε = 2000 µm © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 21 43 Calibratori esterni Inseriti al posto dei trasduttori I cavi sono compresi nella taratura © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 44 Taratura diretta solo quando l’estensimetro è un trasduttore secondario ALIM. CARICO INDICATORE 1.23 mV PONTE AMPLIFICATORE INDICAZIONE APPROSSIMANTE mV (N *Valim) CARICO [N] © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 22 45 Alimentazione in C.A. del ponte © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 46 Perché alimentare in c.a. ? 1. In C.C. ho problemi di derivata termica 2. L’amplificatore in grado di lavorare con segnali in C.C. è piu’ costoso Rumore (50 Hz) © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 23 47 Necessità di alimentare in corrente alternata 1. Tensione di alimentazione alternata: Ampiezza: 1-10 V Frequenza: 100-10000 Hz 2. Misure statiche (deriva termica in C.C.) 3. Misure dinamiche (anche in C.C.) 4. Impedenze (Z=R+jX) invece di resistenze: R: componente resistiva X: componente induttiva o capacitiva © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 48 Ponte alimentato in C.A. Bilanciamento del ponte: Z2Z3- Z1Z4=0 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 24 49 Attenzione: lavorare con quantità complesse comporta un doppio azzeramento Z2Z3- Z1Z4=0 che equivale a: 1) R1R4-X1X4=R2R3-X2X3 2) R1X4+R4X1=R2X3+R3X2 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 50 Modulazione in ampiezza Segnale del generatore (“carrier”): -ampiezza: Ac - pulsazione: ωc Segnale di deformazione (armonico): -ampiezza: As -pulsazione: ωs Ipotesi: Z=R R1= R2= R3= R4 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 25 51 Modulazione in ampiezza V∆R=Assin(ωst) Acsin(ωct) carrier segnale t 180° t segnale modulato t © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 52 26 marzo 2009 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 26 53 Modulazione in ampiezza segnale di deformazione demodulatore ponte output filtro amplificatore modulazione in ampiezza oscillatore fase © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 54 La modulazione in ampiezza vale anche se la modulante è costante V 0.06 0.04 0.02 Storia temporale del segnale modulato 0 -0.02 -0.04 -0.06 0.4 0.6 0.8 1 Spettro del modulato s 1.2 1.4 1.60.07 0.06 V 0.05 0.04 0.03 segnale 0.02 0.01 0 0 Hz 5 10 15 20 © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 27 55 Modulazione in ampiezza Segnale originale amplificatore in continua Il segnale modulato ha uno spettro diverso da quello originale f Segnale modulato amplificatore in continua amplificatore in alternata continua f Rumore filtrato © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 56 Modulazione in ampiezza di un segnale costante DEMODULAZIONE DEL SEGNALE: si confronta la fase del segnale modulato con la fase della portante portante segnale demodulato ⇒ segnale modulato © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 28 57 Come funziona la logica della demodulazione portante 0.25 0.2 0.15 0.1 0.05 0 -0.05 -0.1 -0.15 -0.2 -0.25 0.4 modulata s 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 demodulata © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 58 Modulazione in ampiezza di un segnale costante filtro passa basso 4ω c − ω s FILTRAGGIO DEL SEGNALE: ωs 2ω c + ω s FILTRAGGIO DEL SEGNALE CON FILTRO PASSA BASSO: 4ω c + ω s ω ⇒ segnale demodulato deformazione © Misure e Tecniche Sperimentali - Alfredo Cigada 29