CAUSE DI FALLIMENTO DEL MERCATO A. Mercati non concorrenziali B. Mercati non completi 1. 2. 3. 4. 5. Scarsa numerosità degli operatori Rendimenti di scala crescenti Barriere o costi di entrata e uscita Presenza di accordi e intese Imperfetta/asimmetrica informazione 1. Esternalità 2. Beni pubblici 3. Costi di transaz. e asimmetrie informative 1. 2. C. Pur in una situazione di ottimo paretiano… Equità dell’equilibrio Bisogni meritori politiche antimonopolistiche - G. Croce 1 A. Concorrenza imperfetta Condizione generale di max profitto per l’impresa: RMarg=CMarg In concorrenza perfetta il ricavo marginale dell’impresa coincide con il prezzo RMarg=prezzo quindi, la condizione di equilibrio di conc. Perfetta è Prezzo = CMarg che è anche la condizione di ottimo p. Invece fuori della concorrenza perfetta si verifica: Prezzo ≠ CMarg politiche antimonopolistiche - G. Croce 2 A1. Scarsa numerosità degli operatori Monopolio Il monopolio può essere di fatto, legale naturale: accentuati rendimenti crescenti di scala entro la dimensione del mercato RMarg = CMarg max profitti ma in monopolio RMarg < prezzo Quindi: prezzo > CMarg NO OTTIMO P. Oligopolio: interazione strategica tra imprese (no price-taking) NB: nelle slides seguenti MC = costo marginale; MR = ricavo marginale; AC = costo medio politiche antimonopolistiche - G. Croce 3 La perdita di surplus in monopolio Equilibrio di concorrenza: p = MC Equilibrio di monopolio: MR = MC In monopolio: l’area A+B è la perdita netta di surplus (A è persa dai consumatori, B dal monopolista): è la misura dell’inefficienza del monopolio; l’area C è la quota di surplus che passa dai consumatori al monopolista MC Prezzo di monopolio C Prezzo di concorrenza A B Prezzo (domanda) MR 0 politiche fallimenti antimonopolistiche micro del mercato - G. Croce output 4 p Monopolio: un esempio p(q) Domanda del prodotto Ricavo marginale Costo marginale p=24-q MR=24-2q MC=2q MR 18 MC 16 6 8 q Quale quantità produce il monopolista? A che prezzo vende il prodotto? Max profitto Quantità Prezzo MR=MC 24-2q=2q pm=24-6=18 qm=24/4=6 Se il mercato fosse in concorrenza perfetta quali sarebbero quantità e prezzo? p=MC 24-q=2q pc=24-8=16 Equilibrio Quantità Prezzo qc=24/3=8 politiche antimonopolistiche - G. Croce 5 A2. rendimenti di scala crescenti (costi medi decrescenti): il monopolio naturale In alcuni settori i costi fissi sono molto elevati e i costi marginali molto bassi (es. fornitura di gas, elettricità, ferrovie ecc.) rispetto alla domanda (monopolio naturale). In corrispondenza di p = MC, si avrebbe AC>p e l’impresa farebbe perdite (area rossa). Per produrre in p = MC l’impresa deve essere di proprietà pubblica oppure sussidiata dallo stato. Altrimenti attraverso regolamentazione si può imporre al monopolista di produrre in p=AC (second best). Perdita del monopolista con p=MC p = AC AC MC p = MC MR 0 p(q) politiche fallimenti antimonopolistiche micro del mercato - G. Croce output 6 Monopolio naturale: un esempio p 26 Domanda inv. Ricavo marginale Costo totale=F+mq Costo marginale Costo medio p(q)=42-2q MR=42-4q F=80, m=10 MC=m AC=F/q+m p(q) MR AC MC 10 8 Quale quantità produce il monopolista? A che prezzo vende il prodotto? Max profitto MR=MC Quantità 42-4q=10 qm=32/4=8 Prezzo pm=42-2x8=26 16 q Se si imponesse la condizione di ottimo paretiano come cambierebbero quantità e prezzo? Equilibrio p=MC Quantità 42-2q=10 qc=32/2=16 Prezzo pc=42-2x16=10 Quale sarebbe la perdita del monopolista se il governo imponesse q e p corrispondenti all’ottimo p.? Perdita π = pc x qc – AC x qc = 10 x 16 – (80/16 + 10) x 16 = 160 – 240 = -80 politiche antimonopolistiche - G. Croce 7 A3. Barriere o costi di entrata e uscita Anche con scarsa numerosità di operatori la libertà di entrata e uscita garantisce risultati “vicini” alla conc. perf. prezzo = CMedio Totale assenza di costi di entrata/uscita dal mercato contendibilità del mercato Problemi: Il risultato è prezzo = Cmedio, anziché prezzo = CMarg Nella realtà ci sono sunk costs, cioè costi irrecuperabili, che limitano l’entrata NB: non può esserci contendibilità in monopolio naturale a causa degli alti costi fissi! politiche antimonopolistiche - G. Croce 8 A4. e A5. Altri presupposti della concorrenza perfetta Presenza di accordi e intese tendenti a limitare la concorrenza legislazione antimonopolisitca Non omogeneità del prodotto limitazione della differenziazione artificiosa del prodotto (pubblicità?) Imperfetta informazione Segmentazione dei mercati Asimmetrie informative 9 Entrata e Concorrenza effettiva politiche antimonopolistiche A) Liberalizzazione Apertura internaz. rimedi ai fallimenti del mercato POLITICHE MICROECONOMICHE politiche antimonopolistiche - G. Croce B1) Entrata B2) Smembramento del monopolista B3) Diritto di esclusiva con asta al rialzo B) Regolamentazione B4) Diritto di esclusiva con asta al ribasso B5) Legislazione antimonopolitica C) Imp. pubblica B6) controllo dei prezzi politiche antimonopolistiche - G. Croce 10 A) Liberalizzazione e apertura internazionale L’apertura internazionale aumenta la numerosità degli operatori e riduce il potere di mercato, ma limitatamente… ai settori effettivamente esposti alla concorrenza internazionale (materie prime e prodotti industriali, alcuni servizi: settori tradables) e non ai servizi locali ed edilizia (non tradables) al breve periodo, perché nel lungo p. si possono creare oligopoli su scala internazionale politiche antimonopolistiche - G. Croce 11 B) Regolamentazione è uno strumento di controllo diretto che disciplina il comportamento di operatori privati (in questo caso imprese). Regolamentazione dell’entrata (concorrenza potenziale) Regolamentazione della concorrenza effettiva Smembramento del monopolista Diritto di esclusiva aggiudicato mediante asta Legislazione antimonopolistica Regolamentazione di tariffe e prezzi politiche antimonopolistiche - G. Croce 12 B1) Regolamentazione dell’entrata Serve ad aumentare la contendibilità (concorrenza potenziale) consiste nell’eliminazione delle barriere naturali: vantaggi di costo e disponibilità di risorse di imprese già presenti nel mercato strategiche: create dalle imprese preesistenti amministrative: autorizzazioni pubbliche Limiti: • Costi irrecuperabili • Efficienza allocativa non perfetta (prezzo = Cmedio) politiche antimonopolistiche - G. Croce 13 B2) Smembramento del monopolista Si impone al monopolista di suddividersi in più imprese al fine di aumentare il numero degli operatori nel mercato e ridurre il potere di mercato È conveniente se nel settore non vi sono rendimenti crescenti di scala (cioè, non c’è monopolio natutrale), altrimenti comporta un aumento dei costi politiche antimonopolistiche - G. Croce 14 B3) Diritto di esclusiva con asta al rialzo (concorrenza per il monopolio) Se ci sono economie di scala (monopolio naturale) e non si vuole rinunciare ai vantaggi in termini di costo: Il governo attribuisce un diritto di monopolio ma attraverso un’asta: i pretendenti sono disposti a pagare per ottenere il diritto in vista degli extraprofitti attesi la rendita del monopolista è sottratta al monopolista ma il prezzo rimane quello di monopolio la concorrenza è anticipata dalla fase della produzione a quella precedente l’ingresso nel mercato! politiche antimonopolistiche - G. Croce 15 Asta al rialzo per aggiudicarsi il monopolio p p (a) MR MR p(q) (c) MR p(q) pm pm p (b) p(q) pm AC AC AC MC MC qm q qm q MC qm q Tramite asta si aggiudica il diritto di monopolio l’impresa che fa l’offerta più alta. Per semplificare: oltre alle curve di domanda e di MR, le imprese hanno anche uguale MC, ma diversi AC. Ogni impresa è disposta a offrire al massimo tutti i profitti attesi (area blu) per aggiudicarsi il monopolio. L’asta sarà vinta dalla (b), che ha i costi medi più bassi (e i profitti più alti) e alla quale basta offrire 1 € in più di quanto può offrire la (a). Risultati: rimane l’inefficienza di monopolio (bassa produzione e alto prezzo) ma la produzione è affidata all’impresa con i costi più bassi e (almeno parte de) i profitti sono trasferiti al politiche antimonopolistiche - G. Croce 16 bilancio pubblico B4) Diritto di esclusiva con asta al ribasso (concorrenza per il monopolio) Il governo attribuisce un diritto di monopolio ma impone al monopolista p=CMarg Questo implica che il monopolista è in perdita, poiché in monopolio naturale CMarg<CMedio la perdita è ripianata dal governo mediante un sussidio Il monopolio è attribuito attraverso un’asta al ribasso sul sussidio richiesto la rendita è sottratta al monopolista la produzione è attribuita all’impresa con il CMedio più basso quantità prodotta e prezzo si avvicinano ai livelli di concorrenza perfetta politiche antimonopolistiche - G. Croce 17 Asta al ribasso per aggiudicarsi il monopolio p p (a) MR MR p(q) p (b) MR p(q) pm pm (c) p(q) pm AC AC AC MC MC qm qc q qm qc q MC qm qc q L’impresa che si aggiudica il diritto di monopolio deve offrire il servizio a un prezzo pari al MC e riceve un sussidio dal governo per ripianare la perdita. Vince l’asta quella che chiede il sussidio più basso. Per semplificare: oltre alle curve di domanda e di MR, le imprese hanno anche uguale MC, ma diversi AC. Ogni impresa chiede un sussidio pari almeno alla perdita attesa (area rossa). L’asta sarà vinta dalla (b), che ha i costi medi più bassi (e la perdita più bassa) e alla quale basta chiedere 1 € in meno di quanto chiede la (a). Risultati: si elimina l’inefficienza di monopolio (produzione e prezzo si avvicinano ai livelli di concorrenza perfetta) la produzione è affidata all’impresa con i costi più bassi politiche antimonopolistiche - G. Croce 18 Difficoltà dei meccanismi di asta: a. Rischio di collusione tra i partecipanti b. Rischio di vantaggi strategici per le imprese già presenti nel mercato (es. possesso di informazioni, accesso a tecnologie) Possibile dilemma delle politiche antimonopolistiche: Se ci sono economie di scala si ha un dilemma tra maggiore concorrenza e vantaggi di costo della concentrazione della produzione politiche antimonopolistiche - G. Croce 19 B5) Legislazione antimonopolistica Serve ad aumentare l’efficienza allocativa controllando la struttura del mercato e/o la condotta delle imprese mediante Divieto di accordi e intese tra imprese che alterano la concorrenza Divieto di abuso di posizione dominante Divieto di concentrazione, cioè fusioni e acquisizioni che creano posizione dominante Abuso di posizione dominante: Prezzo > CMarg nel lungo periodo tramite barriere strategiche all’entrata e pratiche lesive della concorrenza politiche antimonopolistiche - G. Croce 20 Ancora un dilemma della legislazione antimonopolistica: Evitare concentrazioni: max efficienza allocativa ? Ammettere concentrazioni: possibile efficienza innovativa deve essere risolto caso per caso dalle Autorità indipendenti politiche antimonopolistiche - G. Croce 21 Confronto tra legislazioni antimonopolistiche LEGISLAZIONE US LEGISLAZIONE EUROPEA Tradizionalmente più importante dell’apertura internazionale e dell’impresa pubblica Tradizionalmente poco importante; maggiore ricorso a imprese pubbliche Sherman Act 1890: Legislazione attuale ispirata a quella US: Trattato di Roma: • divieto di trust • divieto di monopolizzazione • art 81: divieto di accordi • art. 82: divieto di abuso di posizione dominante e acquisizioni/fusioni che rafforzano la posizione domin. • art. 88: divieto di aiuti di stato che falsano la concorrenza (ammessi aiuti regionali, orizzontali, settoriali) politiche antimonopolistiche - G. Croce 22 Legislazione antimonopolistica italiana Tradizionalmente più importanti Apertura internazionale Controllo dei prezzi Impresa pubblica Dal 1990 legislazione italiana ricalca quella europea: - si applica a imprese private e pubbliche - istituisce l’Autorità garante della concorrenza e del mercato politiche antimonopolistiche - G. Croce 23 B6) Controllo dei prezzi Controllo diretto che impone prezzi min o max: Prezzo min sostegno del reddito degli offerenti Prezzo max a favore dei consumatori e strumento di politica antimonopolistica 1. 2. 3. Max margine di profitto Max t. di rendimento sul capitale investito Max prezzo (price cap) politiche antimonopolistiche - G. Croce 24 1. Max percentuale di profitto difficile osservare i costi per poter controllare i profitti; incentivo a far crescere i costi per max i profitti totali 2. Max t. di rendimento sul capitale investito induce un eccesso di capitale investito (effetto Averch-Johnson) 3. Max prezzo: price cap dinamico tasso consentito di aumento del prezzo = IPC – x dove IPC è tasso annuo di aumento dei prezzi al consumo Efficacia del controllo dei prezzi nel lungo periodo: • dipende dalla conoscenza dei costi delle imprese • asimmetria informativa tra impresa e regolamentatore • il controllo dei prezzi deve comunque garantire la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese politiche antimonopolistiche - G. Croce 25 Controllo dei prezzi in Italia Price cap (statico o dinamico) è stato applicato applicato a: Elettricità Canone RAI Gas Poste Medicinali etici Ferrovie Autostrade Impresa pubblica in Italia In passato: strumento di politica antimonopolistica (ENI, siderurgia, cemento) Poi: comportamenti monopolistici, oligopoli misti quali effetti delle liberalizzazioni/privatizzazioni? talvolta. aumento dei costi, monopoli locali… politiche antimonopolistiche - G. Croce 26