Gastroenterologia
Ecografia intestinale
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Malattie infiammatorie
croniche intestinali
In campo gastroenterologico
l’ecografia ha trovato largo impiego nello
studio della malattia di Crohn e la colite
ulcerosa idiopatica.
Dott. Luigi Pasquale, dott.ssa Elena Di Girolamo,
dott. Antonio Rispo, dott. Antonio Cozzolino,
dott.ssa Elena Di Girolamo, dott.ssa Fabiana Castiglione*
U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - ASL AV1, Ariano Irpino
*Gastroenterologia - Università “Federico II” di Napoli.
Infoline: 0825.877342 – 0825.877343
Per lungo tempo l’ecografia non è stata
considerata una indagine adatta allo
studio dell’intestino, poiché la presenza
di gas e feci nelle anse intestinali era
considerata un ostacolo alla esecuzione
dell’esame e possibile causa di errori.
La maggiore esperienza degli operatori acquisita in questi ultimi dieci anni,
supportata dagli enormi progressi della
tecnologia, ha consentito invece di definire l’anatomia normale e i principali
aspetti patologici dell’apparato gastrointestinale.
Attualmente gli ecografi sono forniti
di vari tipi di sonde con frequenza
variabile.
Tra le diverse sonde quelle che si adattano
meglio allo studio del tratto gastroenterico sono le sonde convex o lineari con
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frequenze da 3.5 a 7 MHz.
In campo gastroenterologico l’ecografia
ha trovato largo impiego nello studio
delle malattie infiammatorie croniche
intestinali (MICI), ossia la malattia di Crohn
e la colite ulcerosa idiopatica.
Il più importante elemento di semeiologia
ecografica è dato dall’ispessimento di
parete che è riscontrabile sia nella patologia infiammatoria che neoplastica.
Generalmente lo spessore della parete
è inferiore a 7 mm a livello gastrico e a 3
a livello degli altri segmenti intestinali.
Nelle scansioni trasversali l’aumento di
spessore parietale viene descritto come
aspetto “a pseudo-rene”, con anello
periferico ipoecogeno corrispondente
alla parete ed un centro iperecogeno
corrispondente al lume. In sezione longitudinale invece l’aspetto della parete
è allungato, “a sandwich” o a doppio
binario.
L’ispessimento infiammatorio è generalmente simmetrico, con graduale
passaggio dalla zona infiammata a
quella sana, viene mantenuta la statificazione parietale ed il lume ha una
posizione centrale.
Nelle forme neoplastiche invece l’ispessimento è asimmetrico, disomogeneo
con lume eccentrico, perdita della normale stratificazione parietale e vi è un
passaggio brusco tra il tratto intestinale
sano e quello infiltrato.
La malattia di Crohn è una malattia
infiammatoria cronica recidivante caratterizzata da un interessamento a
tutto spessore della parete intestinale.
Qualsiasi distretto del tratto gastrointestinale può essere interessato sebbene
la sede più frequentemente coinvolta
sia l’ileo terminale.
L’ecografia intestinale può identificare,
con sensibilità variabile, sedi di malattia
in tutti i distretti gastrointestinali sebbene
con minore efficienza nel digiuno e nel
sigma pelvico profondo.
Nel caso dell’ultima ansa ileale (sede
interessata più di frequente) la sensibilità
dell’ecografia intestinale si avvicina al
100% (Figura 1).
Oltre all’ispessimento parietale che è il
reperto ecografico più comunemente
riscontrato, i parametri che si considego dell’ultrasonografia nello screening
rano nella malattia di Crohn sono la
della malattia di Crohn in pazienti con
presenza dell’ipertrofia del mesentere,
sintomatologia intestinale compatibile e
la riduzione o assenza della peristalsi nei
indici infiammatori
segmenti colpiti,
alterati.
la perdita della
L’ecografia intestinale rappresenta,
Infine, l’ecografia
stratificazione
nelle mani di operatori esperti
risulta di particolare
parietale (nelle
della
metodica
e
delle
malattie
utilità per la diagnosi
fasi avanzate della
delle complicanze
malattia quando
infiammatorie croniche intestinali,
della malattia: steall’edema si sostiuna metodica utile e accurata
nosi, fistole e ascessi.
tuisce la fibrosi),
nella diagnosi e nel follow-up
In questo ambito
e la presenza
delle MICI; inoltre la non invasività
l’ecografia può
di linfoadenorappresentare
patie regionali
dell’esame lo rende ottimamente
l’indagine di scelreattive.
tollerato dal paziente.
ta consentendo di
definire sia l’interesLe principali insamento a tutto spessore della parete
dicazioni all’uso dell’ecografia sono il
sia il coinvolgimento periviscerale.
follow up della malattia e la diagnosi
Recenti studi hanno valutato la accudella recidiva post-chirurgica, sebbene
ratezza dell’ecografia nella diagnosi di
vada sempre più affermandosi l’impie-
tali complicanze nell’identificazione delle
stenosi, rispetto all’esame radiologico del
piccolo intestino e al reperto chirurgico,
l’ecografia mostra una sensibilità pari al
75% con specificità dell’89%.
Gli ascessi intraaddominali e parietali
vengono riconosciuti all’esame ecografico con una sensibilità e specificità del
100 e 92%, mentre maggiori difficoltà si
incontrano nel riconoscimento degli
ascessi della piccola pelvi o localizzati
in sede pararettale.
La metodica è meno accurata nel riconoscimento delle fistole: sebbene per le
fistole enterocutanee si sia osservata una
concordanza del 100% con la radiologia
convenzionale, le fistole entero-enteriche
sono molto più difficili da diagnosticare,
sia per la sede più profonda, sia per le
interferenze e la sovrapposizione delle
anse intestinali.
L’ecografia intestinale viene utilmente
impiegata anche nel monitoraggio della
rettocolite ulcerosa e nelle fasi di severa
attività della malattia. I segni ecografici
sono rappresentati dalla scomparsa delle
austre, da un modesto ispessimento di
parete che interessa solo gli strati più
superficiali, a differenza della malattia
di Crohn, dal meteorismo marcato.
L’ispessimento parietale è continuo ed
uniforme in senso caudo-craniale ed
anche questo reperto contribuisce a
distinguere l’aspetto ecografico della
colite ulcerosa da quello della malattia di Crohn.
Nelle fasi di severa attività della malattia l’ecografia consente di ottenere
rapidamente e senza impegno per il
paziente informazioni importanti relative
all’estensione (colite sinistra? pancolite?)
ed all’attività della malattia (eccessivo
meteorismo, distensione intestinale, assenza di peristalsi: premegacolon ?). Infine
l’esame può essere anche impiegato
per monitorare la risposta alla terapia
medica.
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