GESU’ SACRAMENTATO E LE ANIME PURGANTI
Testi tratti dal libro di preghiera
“ VICINO A GESU’ “
MESE di NOVEMBRE
MEDITAZIONI ESEMPI E PRATICHE EUCARISTICHE
PER OGNI GIORNO DELL’ANNO.
Metterò in voi il mio Spirito e rivivrete
Dal libro del profeta Ezechiele ( Ez 37, 12-14)
Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o
popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore,
quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò
dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi
farò riposare nel vostro paese; saprete che io
sono il Signore. L'ho detto e lo farò >>.
Parola di Dio
Milano EDITRICE “ ANCORA “ 1935
1 Novembre.
( FESTA DI TUTTI I SANTI )
Preghiamo le anime del Purgatorio affinché in tutto questo mese non si commetta peccato mortale né
da noi, né dalla nostra famiglia.
Scriviamo le grazie che vogliamo ottenere per la loro intercessione, ricordiamole ad esse ogni giorno,
imponendoci qualche piccola pratica di devozione in onore di Gesù sacramentato a loro suffragio.
Colloquio.
Gesù all’anima. – Vieni a me, tu che piangi la morte di persone care, vieni a me, anima desolata, che
sei rimasta sola a portare il peso dei dolori della vita, poiché coloro che tu amavi più di tutti al mondo ti
hanno preceduto nel sepolcro; tu, cui le lacrime sono il continuo e solo nutrimento, vieni a me, ed io ti
solleverò e ti conforterò.
I tuoi dolori sono immensi, ma la mia mano di consolatore ha virtù onnipotente.
Coloro che tu non vedi più accanto a te sulla terra, sono con te, come prima, più di prima; non ti dico
che tu smetta di piangere, ma voglio darti la pace e farti trovare nella comunicazione dell’anima tua con
l’anima dei tuoi cari morti, quella calma e quella forza che fanno sopportare con rassegnazione i dolori
della vita, seguire la via del dovere e meritare di raggiungere nel cielo i tuoi cari che ti chiamano e ti
aspettano.
L’anima. – Eccomi, Gesù buono, davanti a Te; non sono degna di ascoltare le tue parole di bontà,
d’amore, di tenerezza; ma poiché Tu mi dici d’avvicinarmi a Te con confidenza, eccomi ai piedi del tuo
tabernacolo, per benedire il santo tuo nome nei dolori della vita, per offrirti le mie pene e pregarti ad
accettarle in sollievo delle anime sante del Purgatorio e specialmente di quelle che in vita furono più
devote a Te e alla tua santissima Madre.
Fioretto.
Preghiamo Gesù Sacramentato per le anime più abbandonate, e offriamogli le nostre preghiere, la parte
buona delle nostre opere e le indulgenze che acquisteremo in questo mese in suffragio di quelle infelici.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà delle anime dei miei parenti tutti!
2 Novembre.
( COMMEMORAZIONE DEI MORTI )
Colloquio
Gesù all’anima. – Questo giorno, anima cristiana, segna la festa di misericordia, di suffragi e di requie
per le povere anime, mie spose, che da lunghi anni gemono da me lontane, nel doloroso carcere
dell’espiazione.
Tutte coloro che piangono qualche caro estinto, prendono oggi la via del cimitero, e, piangendo, depongono sulla tomba dei loro cari il tributo del loro affetto e del loro ricordo, con mazzi e ceri.
Vieni tu pure, figlia a pregare per i tuoi morti, vieni ad ascoltare le voci desolate, che ti ripetono: <<
Ricordati di noi ! >>.
Oh! ricordatene, figlia, e non solamente oggi, ma ogni giorno: non solamente con l’amore che piange e
si intenerisce, ma con l’amore che prega, che si sacrifica, e che con la preghiera, con il sacrificio e con
le lacrime sante di rassegnazione, mescolate al mio sangue riparatore, può finire di purificare quelle
anime benedette ed anticipare i loro gaudii eterni del paradiso.
L’anima.- Grazie, Gesù mio, di aver ispirato alla tua Chiesa di consacrare questa festa nella quale i
tuoi angeli portano al tuo trono le nostre lacrime, le nostre preghiere, i nostri sacrifici a sollievo dei nostri cari morti; dicano essi a loro che noi non li dimentichiamo, ma preghiamo per loro, e uniamo alle
nostre preghiere, alle lacrime del nostro cuore il tuo sangue prezioso, certo che i nostri pianti e le nostre
preghiere li sollevano, i nostri sacrifici li consolano.
Degnati, divino Redentore, dolce consolatore delle anime, gradire l’umile mi preghiera per l’anima dei
miei cari, per la gloria del tuo santo nome e la gioia del tuo sacro Cuore.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato in sollievo delle anime dei nostri parenti tutto ciò che soffriremo in questo giorno.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima più prossima ad entrare in cielo!
3 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima. – Anima cristiana, tu che vivi sulla terra e che così facilmente ti commuovi alla vista
delle sofferenze altrui, ascolta le anime del Purgatorio, che ti domandano pietosamente una piccola parte del bene che ti deriva dal Pane degli angeli di cui ti ho cibato e ti cibo così spesso;
che ti ho dato e che do così abbondantemente e così generosamente sulla terra; una piccola parte delle
tue preghiere, delle tue buone opere, delle tue sofferenze; ascolta i loro gemiti, osserva quello che soffrono, e non potrai non intenerirti.
Tu non puoi comprendere le pene di quelle dilette mie spose, circondate da un mare di fuoco che non
può essere paragonato al fuoco della terra; quelle disgraziate non vedono che fuoco, non sentono che
fuoco, non respirano che fuoco, non toccano che fuoco; nel fuoco sono sempre, e si ravvolgono sempre
nel fuoco. Questo fuoco, che purifica con sacro e tremendo discernimento in ordine alla qualità e alla
quantità delle colpe, brucia senza distruggere, penetrando in tutte le fibre più delicate, sordo ai gemiti
del più spasimante dolore, brucia proseguendo su quelle povere anime la sua opera purificatrice. Il fuoco solo della tua carità lo può vincere e far cessare.
L’anima. – Clementissimo Gesù, accendi in me il fuoco della divina carità, e fa che ne arda, e mi impegni a soccorrere le povere anime del Purgatorio e liberarle da quegli ardori potenti.
Che devo fare, Gesù mio, per sollevarle nelle loro pene? Devo soffrire, devo morire per esse per toglierle da quel fuoco divoratore? Oh!, se con i miei dolori, se con la mia morte potessi procurare ad
esse l’eterna gloria del cielo, eccomi, Gesù mio, pronta ora e sempre a fare la tua santissima volontà!
Cosa non farei per contribuire alla tua gloria e risparmiare ai miei cari morti una parte di quelle atroci
sofferenze!
Fioretto.
Con cinque Pater e Ave preghiamo Gesù Sacramentato per l’anima del Purgatorio che era
felice di lavorare per i suoi altari, mentre era in vita.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante più abbandonata.
4 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima. – Non solamente la pena del fuoco tortura quelle anime sante; un’altra più terribile e
più forte le tormenta, ed è il rimorso continuo dei peccati commessi e che avrebbero potuto così facilmente evitare. Quante perdite inutili di tempo, di questo tempo così prezioso, ogni momento del quale
poteva bastare per ottenere il Paradiso, praticando la virtù e fuggendo le conversazioni inutili e senza
scopo, e le letture ricreative troppo prolungate!
Quante mormorazioni contro il prossimo, contro i superiori e i parenti, leggere alle volte, ma dettate
sempre dell’amor proprio offeso e da mancanze di rispetto!
Quanti sentimenti di vanità e di orgoglio, quante delicatezze nei pasti e nella vita! << Oh, ti gridano
esse, è per questo che noi soffriamo! Impiega dunque saggiamente il tuo tempo, e in esso pensa a noi
meschine che siamo ora fra atroci tormenti per l’offesa fatta a Dio! >>
La vista del bene che quelle poverine avrebbero potuto fare in vita, e non hanno fatto, accresce la loro
pena. Quante Comunioni lasciate per trascuratezza, per scrupolo, per non volere ascoltare gli avvisi del
confessore, di quel ministro che le consigliava al bene e che esse si ostinavano a non volere assecondare per troppo attacco alla propria volontà! Ripara tu per loro.
L’anima.—Dolcissimo Gesù mio, per amore di quelle sante anime, che, lontane da Te, ti amano teneramente, concedimi di fuggire il male e di crescere nel bene per poter aiutare con le mie buone opere
quelle meschine; permetti che ti offra per esse ogni preghiera, ogni azione, ogni sofferenza a tutti i meriti della mia vita, affinché siano diminuite le pene che le tormentano e sia loro concesso presto di possederti nel cielo.
Fioretto.
Preghiamo Gesù Sacramentato per l’anima che sconta nel Purgatorio le colpe che noi più
facilmente commettiamo.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante che ha avuto maggior devozione al
Sacramento del tuo amore.
5 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima. – vi è ancora un’altra pena maggiore che tormenta le mie dilette spose: la separazione forzata da me, loro Dio, che esse amano infinitamente e da cui sono tenute lontane da una forza punitrice. Esse sospirano me senza potermi vedere e godere, incerte del quando potranno giungere alla
patria celeste; esse non vedono, non sentono, non amano che me: è questa una pena eccessiva e indicibile che nessuna lingua è capace di esprimere, nessun intelletto può immaginare.
Fra me e loro vi è una barriera che esse non possono sormontare; sentono per me un amore che sulla
terra non si può immaginare, e quest’amore che forma tutto il loro bene, forma pure loro il supplizio;
perché esse soffrono la separazione da me al cui confronto sono un nulla le separazioni di questa terra.
Esse sono lontane dalla loro patria, il cielo, verso cui le attira una forza indicibile.
Esse hanno intraveduto ciò che si gode lassù nel cielo, vera patria dei cristiani, e avrebbero pur voluto,
all’uscire da questa vita, slanciarsi verso di me, ma non poterono a causa dei loro peccati.
Ah!, figlia, se tu sapessi comprendere il dolore di queste anime!…
L’anima. – caro Gesù, rompi, te ne prego, le dense tenebre che impediscono a quelle sante anime di
vederti: inebriale presto del tuo amore e della vista del tuo eterno sguardo. Ah!, Gesù, giudice buono e
amorevole, poiché è necessario che il dolore ti paghi ogni debito, fa che, a sollievo di quelle infelici, io
possa soffrire oggi qualche male ed offrirti a loro suffragio le mie pene, santificate dal tuo amore e dal
desiderio mio vivissimo di fare la tua santissima volontà ora e sempre.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato il dolore maggiore della nostra vita in sollievo dell’anima
che soffriva grandi distrazioni quando si trovava alla sua presenza.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante più devota della tua Santissima Madre
Maria.
6 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima. – Anima cristiana, quando tu ami veramente una persona, la ricordi sempre; e questo
ricordo, effetto del tuo amore, non resta sterile, ma si traduce in atti per la persona amata.
Se tu amassi veramente le anime che ora gemono nel Purgatorio quanta copia di suffragi dovrebbe piovere su quell’ardente fornace! Ma purtroppo, in luogo di sollievo, non ricevono quelle benedette che
aumento di pena e di dolore, per il crudele abbandono in cui tu le lasci.
Il dimenticare i morti, specialmente coloro che hai amato sulla terra, è crudeltà ed egoismo, è prova di
ingratitudine che ti disonora.
Non senti il grido di quelle povere anime, desiderose di possedermi, e in preda alle più indicibili sofferenze? Oh, figlia, prega, prega per i tuoi cari defunti! La mano che essi ti porgevano per darti l’ultimo
addio, è la stessa che ora ti stendono per chiederti suffragio: prega specialmente per le anime dei poveri
sacerdoti che passarono una vita di abnegazione e di sacrificio nel soccorrere i loro fratelli, che purtroppo sono dimenticati.
Potrai tu negarmi questa preghiera che lenisce i dolori così atroci, solleva tante anime desolate e rallegra il mio cuore di Padre?
L’anima. – Perdona, misericordioso Gesù, la dimenticanza e la non conoscenza mia verso le sante
anime del Purgatorio; d’oggi in poi non mi dimenticherò mai di pregare per loro, e fin d’ora ti offro le
mie buone opere, le mie preghiere, i miei patimenti in loro suffragio.
Fa di me ciò che credi, perché il poco bene che faccio, serva ad aprire il Paradiso a qualche anima purgante.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato il sangue preziosissimo, che Egli sparse nel giardino degli
ulivi, per le anime dei sacerdoti defunti che ci hanno fatto del bene.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà delle anime purganti di tutti i religiosi regolari e secolari.
7 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Ascolta, anima devota, il grido che le anime penanti fanno oggi giungere sino a te;
ascolta i lamenti per l’abbandono in cui si trovano, per la dimenticanza di ogni persona a loro cara; esse
piangono nel profondo dei loro mali e non vi è nessuno che stenda loro pietoso la mano per sollevarle
dalle pene orribili che soffrono.
Povere esiliate, quando vedranno la loro patria? Povere orfane, quando vedranno me, loro padre?
Povere prigioniere, quando troveranno nel cielo la libertà e la luce? Quando potranno gioire degli amplessi di me, loro dolce sposo? Tu non puoi concepire la grandezza del male che soffrono; eppure puoi
dimenticarle, e questa dimenticanza da parte tua accresce il loro dolore; poiché il soffrire e il sapere che
nessuno divide il loro affanno con una lacrima, con un ricordo, con una preghiera, è il dolore dei dolori.
Ho cercato un consolatore, e non l’ho trovato! Ecco il grido amaro di quelle derelitte, poiché, il vivo
dimentica facilmente il morto.
Troppo presto, quando una persona cara ti è stata tolta dalla morte, troppo presto te ne scordi, troppo
presto tralasci di suffragarla, illudendoti sulla sua bontà e sui meriti.
Non sai che nessuno uscirà da quella fornace senza che prima abbia pagato i suoi debiti fino all’ultimo
centesimo?
L’anima.—Conosco, o amorosissimo Gesù, la mia colpevole dimenticanza verso i poveri morti,e te
ne chiedo umilmente perdono, promettendoti che per l’avvenire io pregherò tanto per quelle infelici,
che Tu, commosso alle mie preghiere, alle mie lacrime, abbrevierai il tempo della loro prigionia e le
chiamerai in seno a Te nel santo Paradiso.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato una mortificazione di gola in suffragio dell’anima che soffre
in Purgatorio per causa nostra.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà delle anime purganti dei Principi e Sovrani.
8 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Anima cristiana, le anime sante del Purgatorio hanno, per toccare il tuo cuore e
interessare la tua carità, due titoli che ne formano uno solo: esse sono le anime più sofferenti, e nelle
loro sofferenze sono le più abbandonate e sono nella impossibilità di soccorrersi da sé stesse.
Esse piangono senza posa nelle tristi notti che fa pesare sopra di loro la mancanza della luce divina; e
fra le persone che nel mondo le hanno amate un tempo, ve ne appena qualcuna e troppo spesso nessuna
che le consoli.
Quando tu ti trovi in preda a grandi sofferenze, puoi ricorrere a questo o a quello dei tuoi amici, sicuro
di trovare qualche conforto, e quando anche tutti ti abbandonano, ti resta ai piedi dei miei altari un rifugio, dove io ti attendo sempre.
Là tu puoi, di ciascuno dei tuoi sospiri, fare un atto d’amore, di ciascuno dei tuoi dolori un atto di sacrificio, e di tutte le tue lacrime nel tempo, un tesoro per l’eternità.
E non ti è forse di grande conforto nelle tue disgrazie il sapere che proprio quando tu soffri maggiormente io ti sono più vicino? Io che fui sempre il compagno dei tribolati? Non ti è
forse di sollievo nei tuoi mali il potermi dimostrare soffrendo per me che mi sei grata dell’amore che ti
porto? Perché non avrai pietà di quelle infelici che soffrono senza che alcuno le consoli?
L’anima.— Comprendo, amabilissimo Gesù mio, come il soffrire senza merito e senza conforto delle
anime purganti sia il tormento dei tormenti, e che la dimenticanza in cui le lascio, accresca i loro dolori;
ma se esse sono incapaci di meritare, accetta le preghiere che ti porgo con tutto l’ardore del mio cuore,
con tutta la tenerezza di cui sono capace, e spargi in quelle derelitte il frutto della tua passione e del tuo
preziosissimo Sangue.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato il suo preziosissimo Sangue in suffragio delle anime
purganti che in vita loro mancarono qualche volta di confidenza con Dio.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà delle anime purganti che hanno ammaestrata la gioventù!
9 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Non dare ascolto, o figlia, a coloro che ti dicono di allontanare il tuo pensiero dal
ricordo dei morti, per timore che ti si accrescano i dolori della vita, e ti siano amare le poche gioie che
tu puoi gustare sulla terra.
Il ricordo dei morti è sorgente di dolcezza per il cuore afflitto, incoraggiamento al bene, freno alle passioni. Quante volte nelle ore più difficili, nei momenti più angosciosi, non ti è venuta spontanea sul
labbro la parola: Oh se ci fosse mia madre! Se il padre mio fosse ancora in vita e potesse vedermi! e a
questo pensiero non hai sentito come un alito confortatore che ti ha dato maggior forza per operare e
combattere?
Quante volte non hai sentito, pensando ai tuoi cari morti, che tu non sei stata con loro abbastanza
amante, mentre erano in vita, e questo pensiero ti ha fatto versare lacrime tristi: ma al tempo stesso ti
sei proposta di riparare ai dolori, che tu hai recato loro, mentre erano accanto a te, con opere buone e
con una vita migliore.
Perché dunque non rivolgi il tuo pensiero ad essi? Perché credere che la tua angoscia cresca al ricordo
di coloro che non hai più con te ogni momento?
L’anima.—Come scendono soavi al mio cuore le tue parole, Gesù mio; io sento accanto a me i miei
morti diletti, li rivedo con il pensiero, e ti domando per essi la pace e l’eterno riposo.
Sì, Gesù caro, accetto con rassegnazione la momentanea apparente separazione da essi.
Se Tu l’avessi voluto, i miei occhi non verserebbero lacrime di dolore; ed accanto a me sarebbero ancora quegli esseri teneramente amati.
Accetta, o Gesù mio, in virtù di questa rassegnazione dolorosa, ma sottomessa, le preghiere ferventi
che ti innalzo per essi.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato le contrarietà che incontreremo in questo giorno in suffragio
delle anime purganti.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbiate pietà delle anime purganti che hanno esercitata la nostra stessa
professione, arte o mestiere.
10 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Numerosi sono i mezzi che la Chiesa ti porge per sollievo di tutte quelle anime
purganti, numerosi come i battiti del tuo cuore, come i tuoi pensieri, le tue parole, i tuoi sospiri, le tue
azioni, poiché non vi è nessuna cosa che non possa essere loro utile.
Ma le piccole azioni, che a te nulla costano, sono d’infinito sollievo per quelle disgraziate.
Un affetto del tuo cuore a loro intenzione, uno sguardo verso il cielo in loro memoria, un sospiro di pietà per esse, un pensiero di compassione per i mali che soffrono, il mio nome e quello della santissima
madre pronunciati con devozione in loro favore, la minore delle opere buone fatta pensando ad esse;
tutto questo diminuisce certamente le loro pene, purché sia fatto in nome della carità, e che quegli che
pensa ed opera in loro suffragio sia in stato di grazia.
E le tue piccole sofferenze di ogni giorno, di ogni ora che cadono sul cuore, sull’intelligenza, sulla volontà, sull’anima stessa; quelle parole un po’ dure che ti sono rivolte, quelle umiliazioni, quelle impazienze, quei dispetti che non ti aspettavi, la fatica del lavoro obbligatorio, il dover sopportare i caratteri
difficili delle persone che ti circondano, oh! come tutto ciò può servirti per espiare i tuoi peccati e quelli
delle povere anime del Purgatorio!
L’anima.— Gesù mio, poiché sei infinitamente buono con il permettere di applicare il poco bene che
facciamo per alleggerire la pena di quelle anime dilette, ecco io ti offro per esse la mia preghiera, le mie
opere meritorie, le mie pene di questo giorno e di tutta la mia vita.
Fa che io accetti con gioia tutto ciò che Tu permetterai sopra di me, e che comprenda il bene che mi fai,
dandomi il modo di soffrire sulla terra per potere espiare i debiti delle penanti tue spose.
Io sarò lieta se stasera potrò offrirti a loro suffragio piccole sofferenze, contrarietà e disinganni.
Fioretto.
Preghiamo Gesù Sacramentato con quindici giaculatorie per l’anima purgante che ha
sopportato senza pazienza i piccoli mali della vita.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante che soffre per causa mia.
11 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Il Purgatorio è come una banca spirituale nella quale tu puoi deporre quotidianamente le tue buone opere, per piccole che siano; là esse si moltiplicano; e allorché ti troverai nelle angustie e nel dolore, verrà da quel luogo a te la forza, la luce, la provvidenza che ti sono necessarie nelle
tue difficoltà.
Sii dunque generosa, molto generosa, per i tuoi fratelli morti, soffri per essi, affinché così soffrano meno, e la tua sofferenza sarà feconda, perché servirà a liberarli; offri per essi le lacrime di dolore che tu
versi per averli perduti, e consolati della loro perdita al pensiero che le tue sofferenze diminuiscono le
sofferenze loro; sacrificati per amor di essi in ogni occasione, fa il sacrificio di quel frivolo piacere, di
quell’affetto troppo forte, di quella lettura dannosa, il sacrificio di un’abitudine colpevole, di un oggetto
di lusso e di pura vanità.
Ascolta nel profondo del tuo cuore la voce di quell’invisibile schiera di anime che ti grida:
<< Pietà, pietà di noi ! >> e se tutte le dimenticano e le abbandonano, tu abbine pietà, ed io benedirò e
verserò su di te e sulla tua famiglia i tesori delle mie grazie più elette e ti difenderò nei pericoli e ti sarò
vicino in ogni istante della tua vita e specialmente nel punto estremo della tua morte.
L’anima.— Com’è dolce, Gesù, la tua parola; come mi scende soave nel cuore! Da oggi in poi sopporterò pazientemente ogni croce e non mi lamenterò più, poiché, per quanto grande sia la mia sofferenza, il pensiero di alleggerire con essa i dolori di quelle benedette me la allevierà; nessun sacrificio
mi parrà grave, se esso potrà far sì che una di quelle anime, purificata da ogni macchia, possa più presto
venire nel cielo a ringraziarti, lodarti e amarti anche per me che sono così fredda, mentre vorrei essere
per Te infiammata d’amore.
Fioretto.
Facciamo un’opera buona a onore di Gesù Sacramentato in suffragio dell’anima del
Purgatorio più abbandonata.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante che è stata più maldicente.
12 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Fra i tanti mezzi che ti ho dati, per suffragare le anime del Purgatorio, il principale
è il santo sacrificio della Messa.
Oh! se ti fosse dato contemplare lo spettacolo invisibile che succede intorno all’altare mentre il mio
ministro sta celebrando il santo sacrificio! Oh! come con più premura tu andresti ad assistervi e la faresti celebrare per le anime purganti, che aspettano ansiosamente il mio angelo consolatore e versare su
esse il frutto del mio prezioso sangue!
Se tu conoscessi la grazia che ti faccio concedendoti di assistere alla celebrazione della santa Messa,
non mancheresti mai d’intervenirvi, ogni giorno.
Nel divin sacrificio io prego, e la mia preghiera calma la giustizia del Padre mio, irritato dai peccati, e
fa scendere su quelle benedette il frutto copioso della redenzione, poiché si procura a Dio con una sola
Messa più soddisfazione che non gli hanno dato i martiri con le loro penitenze, le loro austerità, la loro
vita.
Nella santa Messa io prego, e le mie preghiere sono sempre esaudite; raccomando al mio divin Padre i
tuoi cari morti, gli raccomando il tuo dolore; e, mentre tu assisti al santo sacrificio, non hai che da chiedermi con tutta umiltà e devozione ciò che desideri, certa che io ti accontenterò, concedendoti ciò che
chiedi.
L’anima.—Buon Gesù, eccomi prostrata dinanzi a Te con il più profondo rispetto, con il dolore più
vivo e l’amore ardente per supplicarti ad accettare per quelle anime benedette il desiderio vivissimo che
ho di assistere a tutte le Messe che si celebreranno oggi e sempre nel mondo, affinché siano quelle liberate dalle loro pene e ammesse al possesso di Te, nell’eterna felicità.
Fioretto.
Ascoltiamo o facciamo celebrare, offrendola a Gesù Sacramentato, una Messa in suffragio
delle anime del Purgatorio che pregarono con troppa fretta e distrazione.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà delle anime del Purgatorio che hanno ascoltate e fatte
celebrare molte messe.
13 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—La Comunione è, o figlia, il mezzo più soave ed efficace per liberare le anime purganti, per unirsi intimamente a me, tuo Dio, che, quando sono nel tuo seno, non posso non ascoltare ed
esaudire la tua preghiera fervorosa per la liberazione dei tuoi cari.
La Comunione frequente è un mezzo per spogliarti delle cattive inclinazioni e renderti più cara al mio
cuore, il quale non desidera altro che accontentarti.
Quando io sono nel tuo seno, tu non ti senti più sola sulla terra, ma conosci di avere in me un padre, un
fratello, un amico che ti ama teneramente e senti meno la mancanza dei tuoi cari che hanno lasciato la
terra; ed io che conosco i tuoi bisogni ed i tuoi desideri, anche senza che tu me ne parli, so come consolarti, applicando per quelle meschine mie spose, che gemono nel doloroso carcere, il frutto della tua
Comunione.
E questa tua Comunione che mi offri per le anime del Purgatorio è ciò che vi è più grande, di più santo,
di più misericordioso, di più amante.
Tu non puoi concepire nulla di più sublime sulla terra, di più meritorio per l’altra vita. Vieni, tu non
puoi vivere senza di me! Chi ti ama al pari di me? Vieni lascia tutto il resto, non cercare altri che me; e
se ti getterai fiduciosa nelle mie braccia, troverai la pace e la tranquillità che da tanto tempo invochi; e
quelle benedette mie spose gioiranno del Paradiso che tu avrai loro procurato con le tue Comunioni!
L’anima.— Gesù, padre nostro che sei nei cieli, pane quotidiano di cui ho bisogno per vivere, non
permettere che io passi un giorno senza accostarmi a riceverti alla tua Mensa, e senza far scendere nel
mare di fuoco che tormenta quelle desolate, il balsamo del tuo prezioso sangue, che mi dai come caparra della mia eterna salute.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato la S. Comunione che oggi faremo in suffragio dell’anima
del Purgatorio che per futili motivi lasciò di accostarsi al celeste banchetto.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbiate pietà dell’anima purgante che era distratta nel pregare.
14 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Anima devota, per fare in modo che le tue Comunioni apportino copiosi suffragi, è
necessario che tu ti accosti a me, con le disposizioni dovute; è necessario che prima di avvicinarti al
mio altare per ricevermi dalle mani del mio ministro. Tu sii libera e pura da ogni peccato. Nella notte
che precede il giorno felice in cui devi unirti a me, devi fare atti continui di amore e di desiderio per me
prigioniero, che sto aspettandoti ansiosamente; devi affrettare con il desiderio tuo il felice momento che
ti unirà al tuo Dio, facendo atti di fede, con il credere fermamente alla mia reale presenza nella SS. Eucarestia, atti di ferma speranza verso di me, e saprò apportare al tuo cuore la pace e la tranquillità, saprò
ascoltare le preghiere che mi rivolgerai per i tuoi cari defunti, e infondere in te la certezza della loro
liberazione dal carcere doloroso; devi
rivolgermi atti di fervente amore.
Vieni, e non temere; il mio cuore sospira verso di te per consolarti, i miei occhi hanno pianto su di te, le
mie labbra si sono stese verso di te, il mio sangue è stato versato per te e per la salute dei tuoi cari. Vieni dunque, e ciò che mi chiederai nella santa Comunione ti sarà concesso.
Chiedi la liberazione delle anime purganti a te care e sta sicura di essere esaudita.
L’anima.—Ascolto con gioia tutte le tue consolanti parole, Gesù mio, e non esito ad avvicinarmi a
Te, Pane celeste, che trasformi gli uomini in angeli e i servi in tuoi figli; correggi con la tua venuta in
me le mie debolezze, e accordami, Gesù mio, che con le mie opere buone, possa liberare le anime di
coloro che ho tanto amato.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato la S. Comunione che oggi faremo in suffragio dell’anima
del Purgatorio che si preparava a riceverlo con più fervore.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbiate pietà delle anime purganti che non hanno esaltato il vostro
onore nella S. Eucarestia.
15 novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Anima devota, dopo che mi avrai ricevuto, non cercare più sull’altare me che tu
ami, non invidiare la sorte del mio discepolo prediletto, che posava il capo sul mio seno; io sono nel tuo
cuore che ho scelto per luogo del mio riposo e delle mie delizie.
Ricordati che quei momenti sono preziosi; che in essi tu puoi ottenere qualsiasi grazia; pregami dunque
per le mie dilette penanti, dimmi quando desideri che io le tolga da quelle fiamme tormentatrici, dimmi
che vuoi che io le liberi all’istante; ed io ti esaudirò, purché tu sappia pregarmi. Ripetimi con Maria,
appena mi avrai stretto al seno: << Ho trovato il diletto del mio cuore, lo tengo e non lo lascerò più partire! >>.
E, come Maria, appena mi avrai ricevuto, adorami nel silenzio dell’ammirazione, del rispetto, dell’amore; raccogli tutti i sentimenti e tutte le tue potenze dal pensiero e dalle rimembranze delle creature,
per ritirarti nella solitudine del tuo cuore, e godere della mia divina presenza; gettati con lo spirito ai
miei piedi, stringili forte, baciandoli con amorevole tenerezza, come la Maddalena, lasciandomi parlare
e regnare in te in un grande raccoglimento tanto interno che esterno.
E tutto ciò che farai, nella giornata che segue la Comunione, sia un continuo ringraziamento; al suono
delle ore rammenta la grazia che ti ho fatto e rivolgimi parole d’amore; e alla sera il tuo ultimo atto sia
una adorazione, un ringraziamento, una espressione di vivissimo desiderio di ricevermi più degnamente
il giorno dopo.
L’anima.— Parla, Gesù mio, la figlia tua ti ascolta: nessuna felicità può eguagliare quella che si gode ai
piedi dei tuoi altari dopo averti ricevuto; comprendo ora quanto grande sia la pena delle anime purganti
nel dover stare lontane da Te per tanto tempo; e ti prego, che Tu abbrevi i loro dolori, offrendoti per esse le mie povere Comunioni.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato la S. Comunione, che oggi faremo, in suffragio dell’anima
che sapeva meglio ringraziare Gesù dopo averlo ricevuto.
Ringraziamento.
Gesù Sacramentato, abbiate pietà delle anime purganti che furono troppo affrettate nelle
loro preghiere.
16 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Un altro mezzo, anima pia, che è in tuo potere, dopo la santa Messa e la santa Comunione, il più efficace per sollevare le anime purganti, è la Via Crucis, devozione facile, ricca di indulgenze, ed alla portata di tutti. Vieni dunque ogni giorno alla mia chiesa; e se per giuste ragioni non
puoi recarti, procurati un Crocifisso con le indulgenze della Via Crucis, per poter fare questo santo
esercizio ogni giorno in suffragio de quelle benedette.
Facendo la Via Crucis, tu mi segui passo passo nel viaggio doloroso, che io feci per te e per tutti i peccatori al Calvario; la mia immagine si anima sotto il tuo sguardo, in quei brevi momenti, portando con
me la Croce, arrestandoti dove io mi sono arrestato, con l’animo pieno di riconoscenza e d’amore per
quanto ho fatto per te.
Inoltre tu ti unisci alla mia SS. Madre che pure mi seguiva nella via dolorosa; unisci i tuoi pensieri ai
suoi pensieri, il tuo dolore al suo. E questa Madre divina, grata di vedersi da te compatita nei suoi affanni, grata per l’assistenza che presti a me, offre le tue preghiere al mio trono per la liberazione delle
care penanti, per le quali tu hai fatto questo santo esercizio.
Dopo aver percorso con me la Via Crucis, tu ti sentirai migliore ogni giorno, poiché discenderai dal
Calvario forte ed energica, e, dopo di avermi visto soffrire tanto, ritornerai a lottare contro i mali, a
sopportare paziente i dolori che prima ti erano parsi insopportabili.
L’anima.— Ogni giorno verrò ai tuoi piedi, o buon Gesù, per fare con Te il cammino della croce; per
dirti che non dimentico quello che hai sofferto per me; e il frutto della mia preghiera serva a placare la
tua divina giustizia per le anime purganti e a far scendere su di esse i vantaggi della redenzione.
Fioretto.
Facciamo oggi la Via Crucis in suffragio delle anime sante del Purgatorio, e fermiamoci
qualche istante dinanzi a Gesù Sacramentato, meditando ciò che ha sofferto per noi.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima del Purgatorio che fu più devota a compiere in
vita il santo esercizio della Via Crucis.
17 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.— Osserva, anima cristiana, come nel mondo si corre dietro ai piaceri, alle feste, e si
passa la vita intera tra mille ansie febbrili per soddisfare la propria vanità, l’ambizione e il desiderio di
possedere sempre di più; pochi sono quelli che si ricordano di consacrarmi almeno un’ora dell’intera
giornata, che io concedo loro, per venirmi a trovare nella mia chiesa, per ringraziarmi dei benefici che
ad essi prodigo continuamente, per ripetermi le parole del loro amore, della loro riconoscenza, per
chiedermi grazie e favori. Ed io notte e giorno, chiuso nel santo Tabernacolo, li sto aspettando con ansia, con le mani piene di grazie, col desiderio vivo di benedirli, di versare su di essi i miei celesti favori.
Perché tu pure te ne vivi da me lontana e non vieni nei momenti che hai liberi a farmi una visitina, per
dirmi che mi ami, che senti la gioia di essere amata da me, che mi sei riconoscente per il bene che ti
faccio? Vieni a narrarmi le tue pene e quelle dei tuoi cari che vivono lontani da me: pregami per essi, ed
io li condurrò al mio cuore.
L’anima.— Come sono stata cieca perché ho vissuto tanto tempo lontana da Te, Gesù mio, ed ho cercato la gioia lontana dal tuo altare! fa che ogni giorno abbia la felicità di venire a visitarti nella tua
chiesa; fa che la tua presenza sia solo piacere, il solo conforto che possa gustare sulla terra! Tu mi terrai
luogo di tutto e di tutti: e le anime dilette, che gemono nel Purgatorio, deh! Godano il frutto delle preghiere che innalzerò davanti a Te sacramentato.
Fioretto.
Facciamo oggi una visita a Gesù Sacramentato in riparazione dell’abbandono che soffre
nelle sue Chiese, a suffragio dell’anima del Purgatorio che fu in vita più devota della sua
SS. Passione.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima che propagò con zelo le buone letture.
18 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.— Mentre tu, anima devota, ti fermi ogni giorno a visitarmi nella SS. Eucarestia, la
tua preghiera scende ricca di copiosi meriti nel doloroso carcere del Purgatorio, e tu sei benedetta non
solo da me, ma dalla mia SS. Madre, la quale ti stende le braccia per riceverti nella mia casa di cui ella
è signora. Volgiti dunque anche a lei nella tua preghiera, domanda a lei le grazie che desideri da me e
non potrai trovare mediazione più potente della sua.
Raccomanda a lei i tuoi cari morti e le anime tutte del Purgatorio, ed ella, che è Madre amorosa di tutti i
fedeli, sarà commossa alle tue preghiere e alle lacrime di quelle penanti, e, con la sua potente intercessione, ne otterrà la libertà.
Pregala molto la mia diletta Madre, ricordati che io in terra le fui sempre obbediente e sottomesso, e
non posso quindi in cielo negarle nessuna cosa. Raccomandale coloro che ti sono cari e vorresti suoi
devoti, mettili sotto la sua protezione; non prendere nessuna decisione senza consultarla, non cominciare nessuna cosa senza chiamarla in tuo aiuto.
Ella sarà sempre pronta a risponderti, e se piangi, ad asciugare le tue lacrime. Va dunque a Maria, alla
mia buona Madre, con confidenza ed amore, certa che la tua preghiera sarà esaudita, purché fatta con
fede; prostrati ai suoi piedi, baciali devotamente, dicendole che non ti alzerai finché ella non ti abbia
benedetta e, insieme a te, benedette le mie spose penanti nel Purgatorio.
L’anima.—Lo so, buon Gesù, che Tu esaudisci sempre le suppliche della tua cara Madre; ed io pregherò ogni ora questa benedetta Madre mia, e non temerò di nulla, poiché ella sarà mia avvocata e protettrice; il suo nome, che pronuncerò ad ogni istante con fede ed amore, farà scendere copiosi suffragi
nel Purgatorio; il suo nome sarà con il tuo, o Gesù mio, l’ultimo nome che pronuncerò sulla terra.
Fioretto.
Facciamo una visita ad un altare di Maria, pregandola per quell’anima che in vita fu più
devota di lei.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima che propagò maggiormente la devozione a
Maria santissima.
19 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Nella tua devozione, anima pia, alla Santissima mia Vergine Madre abbi specialmente a cuore il santo abitino del Carmine; questo pegno prezioso della bontà e predilezione di Maria
con cui essa ha voluto distinguere e prediligere i suoi diletti figli del Carmelo.
Quale sorgente di grazia è qui nascosta! E quante anime furono salve e sono beate per il santo abitino!
Maria Santissima lo ha promesso. Salute nei pericoli della vita presente e pegno di salvezza per la vita
futura; e chi muore col santo abitino va esente dalle pene eterne dell’inferno.
Pensa, anima devota, che cosa darebbero le anime purganti per acquistare ora tale promessa e privilegio, e per abbreviare o diminuire quelle pene, più terribili di qualsiasi dolore o infermità, che tu possa
soffrire sulla terra.
Ricordati che sono ben poche le anime che vanno direttamente in Paradiso, e che sarà misericordia
per te l’essere tuffata in quel bagno di fuoco purificatore. Procura dunque in cotesta tua vita acquistarti
quei mezzi che ti abbiano a giovare laggiù nel Purgatorio.
L’anima.—Grazie, Gesù mio, di tanta bontà e del potere specialissimo che Tu hai accordato alla SS.
Madre tua e Madre mia Maria, a pro dei devoti del santo abitino del Carmine! Grazie, o Gesù, grazie
dal cuore.
Deh! Fa che io possa sempre portare degnamente questo santo abito, e meritarmi la predilezione di Maria; ed allora le mie preghiere e i miei suffragi avranno maggiore virtù per le dilette tue spose del Purgatorio.
Fioretto.
Consacriamoci, se non lo siamo ancora, al santo abitino del Carmine e facciamo oggi
un’astinenza a suffragio dell’anima del Purgatorio che in vita fu negligente nell’osservanza
degli obblighi per gli iscritti al Carmine.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante che trascurò di fare elemosina.
20 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Anima cristiana, la mia SS. Madre regina del cielo e della terra, ha un grande dominio nel doloroso carcere dove la mia divina giustizia purga le anime mie spose.
Ella discende in quel luogo per consolare i suoi figli, e mitigare ed abbreviare le pene; ma è necessario
che tu, con la tua preghiera, attiri l’attenzione della Santissima Madre in favore di quelle infelici. Tra le
preghiere più accette a Maria, quella del SS. Rosario ha la virtù, purché si preghi con devozione, di ottenere una grazia ogni volta che viene recitata.
Questa preghiera è un seguito di atti di lode, di confidenza e di amore, innalzati verso Maria, questa
Madre gloriosa del tuo Dio, divenuta madre tua e di tutti i fedeli, stabilita come il rifugio dei peccatori,
la protettrice speciale delle anime purganti, la protettrice della buona morte. Sii dunque devota di Maria, e ogni giorno prostrati dinanzi a lei, recitale con fiducia il Santo Rosario, ricordando a questa cara
Madre che essa ha promesso la perseveranza finale a chi le reciterà ogni giorno questa preghiera, e una
grazia particolare ogni dì.
Chiedile ogni volta la liberazione dal Purgatorio di un’anima a te cara, ed ella te la otterrà; ella, che
ama teneramente quelle infelici mie spose, soffre nel vederle gemere nel fuoco, lontane da lei che amarono teneramente in vita, che pregarono con tanta devozione ai piedi dei suoi altari.
L’anima.—Ti prometto, amatissimo Gesù, che la corona della mia SS. Madre mi seguirà sempre,
compagna nel riposo e nella fatica; la reciterò ogni giorno per le anime purganti; e nell’ora della mia
morte sarà la catena che mi unirà a Te e alla mia cara Madre, alla quale ripeterò ogni giorno il saluto
dell’angelo e quello di Elisabetta, pregandola a soccorrere le anime purganti e ad assistermi nel punto
di mia morte.
Fioretto.
Recitiamo devotamente il Rosario davanti a Maria Santissima in suffragio dell’anima del
Purgatorio che in vita fu più devota della Vergine del SS. Rosario.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima più vicina a volare in cielo.
21 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Se il suffragare che tu fai alle anime del Purgatorio arreca grande piacere a me e
alla mia SS. Madre, deve pure arrecarlo ai miei santi, i quali ammirano nelle sante anime quasi l’opera
delle loro mani, il frutto dei loro esempi, la riuscita del loro patrocinio.
E fra tutti i santi, quello che più si interessa delle povere anime è S. Giuseppe, il mio padre putativo,
verso il quale tu devi avere speciale devozione, se vuoi sperimentarne in vita, in morte e dopo morte, il
potente patrocinio. Colui che mi sostenne nel tempo della mia vita mortale e insieme ebbe cura della
mia santissima Madre, colui che provvide con tanta sollecitudine ai bisogni della nostra sacra famiglia,
non può ora non esercitare la sua potente mediazione di padre verso quelle derelitte mie spose e specialmente verso quelle che in vita gli furono devote.
Nessun santo ha più di lui amato me e la mia Santissima Madre, e nessuno più di lui desidera vedere
tutti i cuori sottomessi al mio impero. Sii dunque devota di questo gran Santo, e pregalo, perché scenda
pietoso nel Purgatorio a sciogliere le catene di quelle infelici mie spose.
L’anima.—Gesù mio dolcissimo, fa che io non ti perda mai! Fammi soffrire ciò che vuoi, ma che nelle sofferenze ti senta sempre a me vicino, e ti possieda nella SS. Comunione ogni giorno della mia vita;
fa che io sia ogni ora pronta ai miei doveri, all’obbedienza, alla carità, e che, ad imitazione del tuo santo Padre putativo, la mia carità sia feconda di molto bene in questa vita, e sollevi specialmente dalle
loro pene le anime benedette tue spose; affinché anch’io, come S. Giuseppe, sia degna di sentirmi ripetere nell’ultima mia ora quelle dolci parole di speranza: << Vieni, servo buono e fedele, tu hai bene impiegato la tua giornata, vieni a riposarti >>.
Fioretto.
Recitiamo a Gesù Sacramentato 7 Pater, Ave e Gloria in onore dei dolori e gioie di
S. Giuseppe, in suffragio di quelle anime del Purgatorio che furono più devote a lui.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima più devota di S. Giuseppe.
22 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Ogni preghiera che tu mi rivolgi per le anime purganti è sempre ascoltata da me
che non ho altro desiderio che quello di alleviare le pene di quelle disgraziate.
Le preghiere che servono maggiormente a sollevare le mie dilette spose sono quelle arricchite da sommi Pontefici di numerose indulgenze. L’indulgenza è la remissione della pena temporale che resta ordinariamente a soffrire dopo che il peccato è stato perdonato.
Per mezzo delle preghiere ricche di indulgenze, tu puoi, applicandone il merito alle anime del purganti,
liberarle in parte o in tutto dalle pene che soffrono.
Queste preghiere, quantunque brevi e di pochi momenti, sono talmente avvalorate, unite al prezzo del
sangue mio preziosissimo e ai meriti della SS. Vergine e dei Santi, che possono giungere fino a produrre una perfetta purificazione.
Queste indulgenze sono plenarie e parziali e possono essere applicate alle anime del Purgatorio; la plenaria rimette la pena temporale per intero, di modo che l’anima, a cui è applicata questa indulgenza,
può entrare subito in possesso della gloria eterna; l’indulgenza parziale rimette una parte della pena
temporale.
Non vorrai dunque, anima devota, essere caritatevole verso i tuoi morti, accumulando per essi i tesori
di meriti che servano a lenire i dolori che soffrono, a mostrare loro la riconoscenza tua per il bene che ti
hanno fatto, e il desiderio che tu hai di riparare alle mancanze commesse contro di loro mentre erano in
vita?
L’anima.—Con infinita riconoscenza ed amore io ti ringrazio, Gesù mio, d’insegnarmi un mezzo così
facile per suffragare le anime dei miei cari morti; Tu sei il padre dei miei cari morti, Tu sei il padre della bontà e della misericordia, e il tuo cuore, ardente d’amore per quelle meschine, chiede a noi suffragi
per loro.
Ti offro dunque, Gesù mio, le mie povere preghiere che, unite ai meriti del tuo preziosissimo Sangue,
serviranno a lenire le pene di quelle infelici, e a renderle degne di venire al più presto a lodarti ed amarti nella celeste patria.
Fioretto.
Recitiamo oggi molte giaculatorie in suffragio delle anime purganti.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima che deve soffrire maggiori pene nel Purgatorio.
23 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Poiché, anima devota , ho messo nelle tue mani tanti mezzi per suffragare le anime
purganti, approfittane e accetta con gioia quest’ufficio santo e caritatevole di riparatrice delle colpe altrui.
Le anime purganti sono tue sorelle; io le ho riscattate col mio prezioso Sangue, abbandonarle è inumano e antifraterno, poiché i morti sono tuoi fratelli nella fede, uniti a te per la comunione dei beni e dei
dolori, formanti una stessa famiglia nella quale tutti possono godere del merito di ciascuno. Mentre tu,
loro fratello dell’esilio, stendi le mani verso i fratelli del cielo tua patria, le anime purganti stendono le
braccia verso di te e ti gridano. << Vieni in nostro soccorso, noi siamo tuoi fratelli! >>. Non le riconosci dunque più queste voci? Ah, coloro che gridano verso di te, sono quelli di cui tu avresti voluto prolungare la vita per mezzo della tua vita medesima; sono quelli stessi che nell’ora suprema in cui tu sentivi che stavano per partire da te, stringevi tra le tue braccia, come per impedir loro di lasciarti; ed ora
nel profondo dell’abisso, brucianti nel fuoco della giustizia, ti stendono le braccia gridando: << Una
mano, fratello, e sarò salvo, un digiuno per me e sarò liberato da queste fiamme.
L’anima.—Ti prometto, dolce Gesù, ai piedi dei tuoi altari, di non lasciar mai passar giorno senza
innalzare a Te la mia preghiera per quelle infelici; cercherò con le mie buone opere di riparare al male
che esse hanno commesso; non lascerò mai partire il povero dalla mia casa senza avergli data l’elemosina in loro suffragio, e raccomando di pregare per esse: e quando la Chiesa mi imporrà in tuo nome
digiuni e preghiere, io li farò prontamente per cancellare le negligenze loro: così più presto esse potranno venere a goderti ed amarti nel cielo, dove io pure spero di possederti un giorno eternamente.
Fioretto.
Prima di incominciare qualsiasi azione, rivolgiamoci a Gesù Sacramentato, pregandolo per
l’anima del Purgatorio che ha mancato di bontà, di condiscendenza e di amabilità verso il
suo prossimo.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante che è stata più superba.
24 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—La devozione alle anime purganti è devozione che in sé racchiude tutte le devozioni cattoliche. Con essa, mentre tu affretti l’entrata al cielo di quelle benedette, rendi lode e gloria a me
che vedo moltiplicato in esse il frutto della mia Passione; onori la mia santissima Madre che è madre di
misericordia e regina del Purgatorio; ella che penò tanto per la salvezza delle anime, al vedere i suoi
figli in mezzo a quelle pene atroci, al sentir gridare quelle sue figlie tanto a lei care, soffre un nuovo
martirio: e tu le fai cosa carissima con il liberare, merito le tue preghiere, quelle afflittissime dal Purgatorio; tu inoltre onori gli angeli e i santi tutti che hanno gran desiderio dell’entrata di quelle benedette.
Suffragando le anime del Purgatorio eserciti tutte le opere di misericordia e pratichi la virtù della riconoscenza, poiché coloro per cui tu preghi sono il padre, la madre tua, i tuoi amici, coloro che in vita ti
amarono tanto e ti fecero tanto bene e a cui tu forse corrispondesti tanto male.
Non vorrai dunque ora privarti di qualche momento di piacere per consacrarlo a pregare per essi, riparando così ai torti che hai loro fatto? Rifiuterai di applicare per quelle infelici il merito delle opere buone che farai nel tempo della tua vita, se questo merito verrà a te centuplicato nell’ora della tua morte?
L’anima.—O buon Gesù, poiché tu metti in mia mano un tesoro di meriti per quelle benedette che
sempre ti adorano e ti ricompensano dei torti e delle ingiurie che ricevi dagli uomini, accetta la mia
umile e confidente preghiera, che non chiede nulla per me, ma pietà e misericordia per le afflitte tue
spose.
Clementissimo Gesù, che sei morto per la redenzione delle anime, ascolta il gemito di quelle sventurate
che non amano e non desiderano che Te, e ammettile al possesso della tua eterna gioia.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato, per mezzo dell’Angelo Custode, i meriti che acquistiamo
tutti i giorni in suffragio di quell’anima che in vita ebbe il difetto di criticare il prossimo.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima che si lasciava dominare dagli scrupoli.
25 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—All’uscire da questa vita, l’anima, se macchiata anche della più piccola colpa, entra
nel Purgatorio per rendersi pura e degna di me suo Dio; e sebbene le pene del Purgatorio siano da paragonare per l’intensità a quelle dell’inferno, l’anima riguarda il Purgatorio come una grande misericordia, poiché le macchie delle colpe che sono ancora in lei la rendono indegna di me.
Quest’anima si slancia volontariamente nel fuoco dell’espiazione, attirata dal fuoco ardente della carità,
al fine di purificarsi per rendersi degna di me, suo sommo bene; e se ella conoscesse un altro Purgatorio
meno lungo, ma più duro e doloroso, ella vi si getterebbe per il grande amore che nutre verso di me e il
desiderio vivissimo di essere degna di possedermi.
Nel Purgatorio quest’anima, giusta e amante, perde di vista tutto il resto per non vedere che due cose
sole: la purezza di me suo Dio che ella ama, e la necessità di rendersi degna della mia beatifica visione.
Se quest’anima potesse, non ancora purificata, essere ammessa nel cielo, ella soffrirebbe dieci volte di
più che nel Purgatorio; bisogna dunque che il più piccolo peccato sia cancellato dal fuoco purificatore.
L’anima.—Misericordioso Gesù, che sarà di me, che ho commesso tanti e così grandi peccati, se le
più piccole colpe si scontano così severamente nel carcere doloroso?
Finché avrò vita non mi stancherò di pagare per quelle infelici che vi gemono; e Tu, Gesù buono, ispirerai ad anime pietose di pregare per me dopo la mia morte, affinché, liberata da quelle pene tremende,
possa venire a lodarti e goderti eternamente in cielo.
Fioretto.
Offriamo a Gesù Sacramentato una preghiera ricca di indulgenze in suffragio dell’anima
che soffre in Purgatorio da più lungo tempo.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà di tutte le madri, che soffrono in Purgatorio.
26 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Uno dei più dolorosi lamenti, che lasciano sfuggire le anime del Purgatorio per le
sofferenze che devono soffrire, è di non aver abbastanza compreso la gravità del peccato veniale.
Tu, anima cristiana, ne commetti ogni giorno e, direi, ogni ora, persuasa che sia cosa da nulla, senza
pensare alla malizia che racchiude in sé, alle tristi conseguenze che lascia, ed ai castighi che ti accumula dall’Eterna Giustizia.
E’ un peccato veniale, tu dici, una imperfezione che si lava con l’acqua santa, con un segno di croce,
con una giaculatoria, sono scrupoli e io non posso privarmi di queste leggere soddisfazioni.
Oh! come queste idee si dissiperanno alla luce dell’eterna verità, nel punto della morte!
Il peccato veniale è una violazione della mia legge, ed è quindi un’offesa grande fatta a me; l’anima
sortita dal lavacro salutare del Battesimo candida come giglio, viene macchiata dal peccato veniale;
vuoi dunque procurarti tanto danno per un puntiglio, per una curiosità, per appagare l’amor proprio, per
salvarti da una riprensione?
I peccati veniali possono condurti all’inferno, poiché il perfido tentatore ti conduce poco a poco, con
l’eccitamento e lo sviluppo delle passioni, al peccato mortale; le grandi colpe, perché più conosciute,
più facilmente si hanno in orrore, mentre le piccole, non conosciute e non fuggite, si replicano continuamente finché conducono a colpe maggiori.
L’anima.—Quante volte, o buon Gesù, io ti ho offeso, lusingandomi di non commettere un gran male! Perdonami, Te ne scongiuro, per le pene infinite che Tu hai sofferto per me.
Il Sangue adorabile del tuo costato mi purifichi dalle mie macchie e discenda pietoso nel carcere
dell’espiazione, a purificare quelle benedette che non sospirano e non amano che Te, mio Gesù.
Fioretto.
Preghiamo Gesù Sacramentato per l’anima del Purgatorio che è più vicina ad essere liberata
dalle sue pene.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima che ha peccato per cattivi pensieri.
27 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Sulla terra io non ricevo che offese, freddezze, oltraggi dovunque.
L’Eresia e l’empietà mi bestemmiano nel sacramento dell’amore, mi perseguitano fino sui miei altari,
profanano il mio tempio, e vorrebbero, se fosse loro possibile, cacciarmi dalla mia propria dimora. Le
anime sante che gemono nel doloroso carcere del Purgatorio invece, rassegnate al mio divino volere,
mentre baciano la mia mano che giustamente le percuote, incapaci di offendermi nuovamente, sospirano notte e giorno verso di me.
La loro vita, la loro preghiera, il loro stesso dolore, è un tributo d’amore e di riconoscenza per me.
Esse mi amano con l’ardore dei santi, mi amano per sé stesse, per tutti gli uomini, e conoscendo l’ingiustizia e il male che regna nel mondo, la gravità delle offese che sono fatte a me loro Dio, la grande
moltitudine di persone che mi ingiuriano continuamente, cercano di compensarmi, di amarmi per tutte
quelle che non mi amano e mi offendono.
Oh quanta consolazione viene al mio cuore dalle anime del Purgatorio che soffrono così acerbi tormenti, e che vorrei poter liberare, poiché io le amo d’amore sincero, tenero, paterno!
Sono anime piene di merito, di santità, di virtù che io non posso ancora ricompensare; sono anime elette, mie spose, ed io sono obbligato a punirle!
Non darai, tu, al mio cuore la gioia di liberarle, offrendomi per loro le tue preghiere e le tue buone opere?
L’anima.—Vorrei, Gesù mio, a costo del mio sangue e della mia vita, liberare dal Purgatorio le anime
a me tanto care, affinché, giunte al cielo, ti potessero pregare per gli infelici che non ti conoscono, per
le anime colpevoli che ti bestemmiano, per tutti i cuori deboli e vili che osano avvicinarsi a Te senza
fervore e senza fede.
O Gesù, aiuta Tu la mia preghiera, unendola ai tuoi meriti.
Fioretto.
Per amore di Gesù Sacramentato, perdona a chi ti ha offeso e offri ciò a vantaggio delle
anime purganti.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà delle anime purganti per le quali nessuno prega.
28 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Tu non puoi comprendere ciò che avviene nel cielo quando, con le tue preghiere,
con le tue buone opere sei giunta a liberare un’anima dal Purgatorio, e quest’anima va, in una specie di
gioia inebriante, a gettarsi nel seno del suo Dio esclamando: << Padre mio, mio sposo, mio tutto, finalmente sono giunta a Voi! >>.
Pensa a ciò che proverebbe una madre, sapendo che suo figlio è prigioniero per lunghi anni e lo vedesse ricondotto da un amico che lo ha liberato; pensa alla sua gioia e alla sua riconoscenza verso il pietoso liberatore; e non potrai farti che una debolissima idea della gioia, della felicità che tu procuri a me,
liberando dal doloroso carcere quelle benedette.
Se grandemente si festeggia in cielo la conversione di un’anima peccatrice, la quale di nuovo può perdersi per nuove cadute, quale non sarà la gioia della mia dilettissima Madre, degli angeli e dei santi,
all’entrare nella celeste patria di un’anima che non avrebbe potuto giungervi se non dopo lunga rigorosa espiazione?
Quale non sarà la gioia dell’Angelo che le era stato destinato a guida e custodia; quale la gioia dei Santi
che erano stati suoi principali protettori e avvocati durante il suo esilio sulla terra?
L’anima.—Esaudisci, ti prego, o Gesù mio amorosissimo, le suppliche che io ti innalzo per le infelici
tue spose che da tanto tempo gemono nel carcere doloroso e sospirano di vedere il tuo volto divino, che
le farà beate per tutta l’eternità.
In sconto dei loro debiti ti offro le tue pene, i tuoi meriti infiniti e quelli della tua SS. Madre.
Degnati di liberarle e di metterle al possesso della eterna gioia.
Fioretto.
Preghiamo Gesù per le anime che soffrono a causa degli scandali che noi abbiamo dato
loro.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima che ha peccato maggiormente, lavorando nei
giorni festivi.
29 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Con le tue preghiere in favore delle anime benedette del Purgatorio, eserciti perfetta carità, perché io, dal mio trono di misericordia, le accolgo e, per mano degli angeli, le avvio alle afflitte prigioniere che le stanno ansiosamente aspettando, al tempo stesso fai grande bene ai viventi; poiché moltiplichi gli intercessori nel cielo, intercessori che calmano la mia divina giustizia, irritata per i
peccati del mondo, e ne trattengono i castighi, e procuri poi a te stessa degli amici nel cielo, amici che
veglieranno alla tua difesa continuamente, ti aiuteranno ad allontanarti dal vizio, ad amare la virtù;
amici che ti faranno ottenere da me ciò che chiedi, perché non sarai più sola a pregare; le anime da te
liberate dal doloroso carcere, si uniranno a te per pregarmi in tuo nome e ti otterranno continuamente
grazie e benedizioni.
Non solo queste anime ti saranno riconoscenti, ma il loro Angelo Custode, la Vergine santa a cui esse si
erano consacrate, ed io stesso lo sarò, io che devo alle tue preghiere il poterle liberare al più presto. –
Liberando un’anima dal Purgatorio, tu avrai nel cielo qualcuno che per te e in suo nome ama, loda e
glorifica me tuo Dio.
L’anima.—Ti prometto, Gesù mio dolcissimo, che non lascerò passar giorno della mia vita senza pregare per le anime del Purgatorio, senza offrirti per esse il sangue prezioso, che Tu hai sparso nella tua
dolorosissima Passione; così possano esse entrare al più presto nella celeste gloria a lodarti e benedirti
eternamente, ed ottenermi dalla tua divina bontà di non allontanarmi mai da Te, Gesù mio, con il peccato, nei brevi giorni della mia vita, per venir presto a possederti nel regno eterno della tua gloria.
Fioretto.
Preghiamo Gesù Sacramentato per l’anima che l’ha più amato, insieme alla sua SS. Madre,
affinché ci ottenga una santa vita seguita da una più santa morte.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà dell’anima purgante che ha trascurato di istruirsi nei suoi
doveri religiosi.
30 Novembre.
Colloquio.
Gesù all’anima.—Anima devota, tu sei giunta al termine di questo mese consacrato al suffragio delle
anime purganti. Col finire di esso tu però non devi cessare di rivolgermi frequenti preghiere per quelle
meschine, di offrirmi in loro favore il merito delle tue buone opere, al fine di diminuire l’intensità dei
loro spaventevoli dolori e affrettarne la liberazione.
Beata te se, con le tue preghiere, con le tue buone azioni, con la tua assiduità a conceder loro tutti i
giorni la parte dei meriti che hai guadagnato, sarai riuscita in questo mese a far entrare nel cielo una
sola di quelle benedette!
Essa davanti al mio trono mi parla di te, mi glorifica per te, mi ama in tuo nome ed ama ed ama pure
per te la SS. Vergine! Ma se non sei riuscita ad ottenerlo in questo mese, potrai ottenerlo nell’avvenire,
continuando a pregare, a interessarti per quelle povere anime; e se tu hai qualche influenza intorno a te,
se tu puoi comandare a qualcuno, stabilisci l’uso di pregare, di soffrire, di operare per i poveri morti.
Ciò tornerà di grande vantaggio non solo per quelle anime, ma per te e per tutti quelli che ti circondano.
Prega dunque, prega molto per quelle infelici, adoperati in loro sollievo per tutta la tua vita con tutti i
tuoi mezzi.
L’anima.—Grazie, Gesù mio, delle buone ispirazioni, dei dolci sentimenti, che Tu hai suggeriti al
mio cuore in tutto il corso di questo mese; perdonami se io non ho ascoltato sempre, come dovevo, le
tue parole; e fa che quelle anime benedette che ti hanno tanto amato sulla terra, giungano presto a lodarti nel cielo, dove spero mi otterranno la grazia di spezzare i legami che ancora mi uniscono alla terra, per potermi dare interamente a Te, Gesù mio, mio amore, mio tutto. Così sia.
Fioretto.
Promettiamo a Gesù Sacramentato di recitare ogni giorno la corona dei morti.
Giaculatoria.
Gesù Sacramentato, abbi pietà di tutte le anime purganti.
--------------------Il contenuto di questo fascicolo e' stato trascritto manualmente da un vecchio libretto di
Orazioni del 1935, con espressione letteraria dell'epoca.
S.Cesario di Lecce
Trascrizione a cura di Nicola Ferraioli
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Fascicolo anime del Purgatorio ok