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RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
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i vincoli per la tutela del paesaggio
le aree protette
gli incendi boschivi
i decreti ministeriali per la tutela del paesaggio
gli incendi boschivi per singolo Comune
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La necessità di preservare, insieme alle memorie e alle testimonianze del passato, anche le più importanti componenti a valenza
ambientale e paesistica, è fatto consolidato nella normativa nazionale e trova il suo primo caposaldo nella Legge 29 Giugno
1939 n. 1497 "Protezione delle bellezze naturali", alla quale si è aggiunta, negli anni Ottanta, la Legge 8 Agosto 1985 n. 431
"Conversione in Legge con modificazioni del Decreto Legge 27 Giugno 1985 n. 312, recante disposizioni urgenti per la tutela
delle zone di particolare interesse ambientale".
Le due leggi sono state recentemente compendiate al Titolo II del Decreto legislativo 29 Ottobre 1999 n. 490 "Testo unico delle
disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'articolo 1 della Legge 8 Ottobre, n. 352".
A loro volta, le Regioni, in base a quanto stabilito dalla Legge 431/85, si sono dotate di un proprio piano per la tutela dei beni
ambientali, come nel caso del Piano Territoriale Paesistico Regionale della Regione Lombardia.
Con tale strumento, la Regione:
a) promuove l’unitarietà e la coerenza delle politiche di paesaggio, particolarmente in quegli ambiti paesistici unitari che
sono attraversati da confini amministrativi e lungo le strade di grande comunicazione;
b) favorisce l’adozione di percorsi analitici confrontabili e di codici linguistici comuni da parte delle Province e degli altri
soggetti che partecipano alla costruzione del Piano del Paesaggio Lombardo;
c) si dota di uno strumento mediante il quale dialogare con i cittadini e con enti esterni, nel quadro regionale, nazionale e
internazionale.
Il P.T.P.R. contribuisce alla programmazione regionale, in quanto costituisce il quadro di orientamento, sotto il profilo paesistico,
delle politiche che hanno rilevanza territoriale, con particolare riguardo a quelle relative alle attività produttive e ai lavori
pubblici. Esso tratta i temi relativi alle specificità paesistiche del territorio lombardo, alle sue articolazioni interne e definisce le
strategie utili a conseguire gli obiettivi di tutela.
Attraverso la disciplina paesistica il P.T.P.R., nel rispetto del principio di sussidiarietà e delle competenze spettanti agli altri
soggetti istituzionali:
a) indirizza le trasformazioni territoriali nei diversi ambiti regionali per la tutela dei caratteri connotativi delle diverse Unità
tipologiche del paesaggio e delle strutture insediative presenti;
b) indirizza e fornisce criteri e linee guida per la pianificazione e la progettazione delle infrastrutture tecnologiche a rete e
della viabilità;
c) fornisce disposizioni immediatamente efficaci su ambiti territoriali regionali, precisamente individuati, nella tavola D e
negli abachi, considerati di particolare rilevanza paesistica e ambientale;
d) individua i criteri e gli indirizzi per la pianificazione successiva spettante agli Enti locali e individua in tal senso anche
ambiti unitari di particolare attenzione da sottoporre a studi più approfonditi;
e) definisce una procedura sperimentale di controllo paesistico degli interventi sul territorio soggetti a concessione edilizia;
f) individua le azioni di programmazione e le politiche regionali da promuovere al fine della migliore tutela del paesaggio e
della diffusione di una maggiore consapevolezza rispetto alle problematiche connesse alla tutela stessa.
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La normativa, dunque, impone che la programmazione urbanistica debba tener conto non solo di aspetti quantitativi e
funzionali, ma anche di aspetti “qualitativi” e rientra a pieno titolo, tra questi ultimi, il paesaggio, inteso come patrimonio che
contribuisce all’identità dei luoghi e che deve, pertanto, essere preservato nella sua fruizione attuale e futura.
In un processo a cascata, che via via diventa più preciso nell’individuare le valenze paesistiche di maggior dettaglio, anche le
Province e i Comuni sono tenuti a dotarsi di un proprio strumento per la tutela paesistica.
Per quanto riguarda le Unità Tipologiche di Paesaggio, la tavola A del Piano Territoriale Paesistico Regionale classifica la maggior
parte della Valle Sabbia nella “fascia prealpina”, con prevalenza dei “paesaggi della montagna e delle dorsali” rispetto al
“paesaggio delle valli prealpine” che caratterizza il fondovalle. La porzione più meridionale del territorio, caratterizzata da rilievi
calcarei (comuni di Villanuova, Gavardo, Serle e Paitone), è invece classificata nella “fascia collinare” (“paesaggio delle colline
pedemontane”).
A sua volta, il “Documento preliminare” al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Brescia, spingendosi
nell’individuazione delle unità di paesaggio, suddivide la Valle Sabbia in 7 unità rientranti nell’Ambito della Valle Sabbia e Riviera
del Garda:
1. Ripiano sopraelevato di Bagolino
2. Valli laterali dei torrenti Abbioccolo, Degnane e Tovere
3. Depressione del lago d’Idro
4. Vallata trasversale tra Casto e Lavenone
5. Val Degagna
6. Conca di Sabbio, dalla Forra di Barghe alla strettoia di Carpeneda
7. Fascia di fondovalle: Vallio, Gavardo, Vobarno
Le tavole B ed E del P.T.P.R., inoltre, individuano, per quanto riguarda la zona valsabbina, la seguente “Viabilità di rilevanza
paesistica”:
20.
S.P. 50
da Tavernole a Pertica Alta e Nozza
21.
S.P. 7
da S. Antonio a Bagolino e al Passo di Croce Domini
25.
S.S. 237
da Lavenone a Ponte Caffaro
34.
strada del Passo di Baremone da Anfo al Passo del Maniva
Le corone montane presentano, complessivamente, un elevato indice di naturalità, anche per quanto riguarda i comuni più
meridionali (tavola D del P.T.P.R.). Questa situazione è riconosciuta e, conseguentemente, tutelata, anche dall’art.17 delle
norme di attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale, che individua, tra gli “ambiti di elevata naturalità”, vaste
porzioni del territorio valsabbino (con limiti altimetrici minimi di vincolo che variano dai 600 ai 1000 metri).
Lo stesso Piano Territoriale Paesistico Regionale riconosce come “paesaggio agrario tradizionale” la Conca delle “tese”, a
Bagolino (“Paesaggi agrari tradizionali”, tavola B). Il territorio di questo comune, è ritenuto, nel suo complesso, di sicuro
interesse naturalistico, per la presenza di “elementi di una qualche individualità”, al pari della zona del Savallese, posta tra
Casto e Mura.
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I VINCOLI PER LA TUTELA DEL PAESAGGIO
L’art. 146 della Legge 490/99, recependo quanto a suo tempo previsto dalla Legge 431/85, sottopone a tutela tutta una serie di
componenti costitutive del paesaggio italiano, che – per la Regione Lombardia – sono raccolte e coordinate nel SIBA – Sistema
Informativo dei Beni Ambientali.
Il Sistema Informativo dei Beni Ambientali della Regione Lombardia prende in considerazione e individua le seguenti
componenti:
tipo di bene
Bellezze individue
Bellezze d’insieme
territori contermini ai laghi
ghiacciai e circhi glaciali
fiumi, torrenti e corsi d’acqua pubblici e
relative sponde
territori alpini e appenninici
parchi e riserve nazionali e regionali
zone umide
ambiti di particolare interesse ambientale
boschi e foreste*
usi civici*
zone d’interesse archeologico*
normativa di riferimento
D.Lgs. 490/99 art 139, comma 1, lettere a) e b),
in sostituzione della L. 1497/39 (art.1 commi 1,2).
D.Lgs. 490/99 art 139, comma 1, lettere c) e d),
in sostituzione della L. 1497/39 (art.1 commi 3,4.
D.Lgs. 490/99 art 146, comma 1, lettera b)
in sostituzione della L.431/85 art.1 lettera b)
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera e)
in sostituzione della L.431/85 art.1 lettera e)
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera c)
in sostituzione della L.431/85 art.1 lettera c)
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera d)
in sostituzione della L.431/85 art.1 lettera d)
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera f)
in sostituzione della L.431/85 art.1 lettera f)
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera i)
in sostituzione della L.431/85 art.1 lettera i)
L.431/85 art.1-ter
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera g
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera h
D.Lgs. 490/99 art. 146, comma 1, lettera m - Assoggettamento alla
tutela del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) artt. 17 e
18 delle norme di attuazione
* beni paesistici la cui raccolta nel SIBA è ancora in itinere
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Articolo 139
Beni soggetti a tutela
(Legge 29 giugno 1939, n. 1497, art. 1)
1.Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo in ragione del loro notevole interesse pubblico:
a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica;
b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati a norma delle disposizioni del Titolo 1, che si distinguono per la loro non comune
bellezza;
c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;
d) le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico dai
quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.
Articolo 146
Beni tutelati per legge
(Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 art. 82, commi 5, 6 e 7, aggiunti dal Decreto Legge 27 giugno
1985, n. 312, convertito con modificazioni nella Legge 8 agosto 1985, n. 431, artt. 1 e 1-quater)
Sono comunque sottoposti alle disposizioni di questo Titolo in ragione del loro interesse paesaggistico:
a) i territori costieri compresi in una fascia della profondita' di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul
mare;
b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondita' di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i
territori elevati sui laghi;
c) i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di Legge sulle acque ed
impianti elettrici, approvato con regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per
una fascia di 150 metri ciascuna;
d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare
per la catena appenninica e per le isole;
e) i ghiacciai e i circhi glaciali;
f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonche' i territori di protezione esterna dei parchi;
g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorche' percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di
rimboschimento;
h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici;
i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448;
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Per quanto riguarda il territorio della Comunità Montana di Valle Sabbia, risultano soggetti a tutela paesaggistica i seguenti beni
o ambiti:
D.Lgs. 490/99 art 139, comma 1, lettere a) e b), in sostituzione della L. 1497/39 (art.1 commi 1,2):
Decreto Ministeriale del 30/11/1944
sottopone a tutela paesistica il “complesso formato da due roccoli, due passate e una macchia di vetusti faggi sulle pendici del
monte Sdruna nel comune di Vobarno, di proprieta' del Sig. Mario Baccaglioni di Amadio Gabriele, segnato in catasto ai numeri
3366, 3749, 3752, 3281, 3246 di mappa” nel comune di Vobarno, considerato che “la predetta uccellanda, la cui costruzione
risale al principio del sec. XVIII, nota per le frequenti catture di esemplari ornitologici rari, presenta un particolare e
caratteristico interesse storico e paesisitico”.
Decreto Ministeriale 149 del 19/6/1965
Vincolo sul giardino di Villa Sorelli, a Paitone.
D.Lgs. 490/99 art 139, comma 1, lettere c) e d), in sostituzione della L. 1497/39 (art.1 commi 3,4):
Decreto Ministeriale del 2/10/1959
Vincolo sulla zona circostante il santuario della Madonna di Paitone.
Decreto Ministeriale del 8/4/1958
Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona costiera del lago di Garda sita nell’ambito dei Comuni di San Felice del
Benaco, Salò e Roè Volciano
Decreto Ministeriale del 5/7/1971
vincola le sponde orientale e occidentale del lago d’Idro, riconoscendone il “notevole interesse pubblico” che porta a sottoporle a
tutte le disposizioni contenute nella legge 1497/39 (“per la sponda orientale il vincolo comprende tutto il territorio comunale a
nord-est del torrente Vantone; per la sponda occidentale il vincolo si identifica nei limiti del comprensorio comunale di Idro e a
sud dal fiume Chiese”).
Ai sensi D.Lgs. 490/99 art 146 (in sostituzione della Legge 431/85), vengono sottoposti a tutela:
quattro laghi alpini del Comune di Bagolino:
§ laghetto di Vaia
§ laghetto Dasdana
§ laghetti di Mignolo
§ lago di Bruffione
§ le sponde del Lago d’Idro, per una profondità di 300 metri dalla linea di battigia;
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i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di Legge sulle acque ed impianti
elettrici, approvato con regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150
metri ciascuna.
Infine, il PTPR censisce gli ambiti di “elevata
naturalità” e definisce – con gli art.17 e 18 – le norme
di tutela ad essi preposte.
Per la Valle Sabbia, rientrano in questa tutela i seguenti
Comuni, per ciascuno dei quali viene indicata anche la
superficie del territorio tutelato:
ambiti di elevata naturalità - % superfice tutelata
vestone
sabbio chiese
odolo
barghe
paitone
gavardo
vallio
agnosine
villanuova
idro
mura
roè volciano
preseglie
vobarno
bione
pertica alta
treviso bresciano
provaglio vs
serle
anfo
casto
lavenone
pertica bassa
capovalle
bagolino
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superficie
comune
(ha)
superficie
ambiti di
elevata
naturalità (art.
17 e 18 PTPR)
%
territorio
sottoposto
a tutela
agnosine
territorio al di sopra degli 800 m slm
1.365
75,7
5,5
anfo
territorio al di sopra dei 1.000 m slm
2.317
981,0
42,3
bagolino
territorio al di sopra dei 1.000 m slm
10.969
9123,8
83,2
bione
territorio al di sopra degli 800 m slm
1.756
469,4
26,7
capovalle
territorio al di sopra dei 1.000 m slm
2.307
1155,9
50,1
casto
territorio al di sopra degli 800 m slm
2.141
914,2
42,7
gavardo
territorio al di sopra degli 800 m slm
2.958
61,5
2,1
idro
terr. com a sud-ovest del T. Vantone al di sopra
della linea di liv. 600 m, a nord-est del T.
Vantone al di sopra della linea di liv. 800 m
2.251
324,3
14,4
lavenone
territorio al di sopra dei 1.000 m slm
3.187
1427,0
44,8
mura
territorio al di sopra dei 1.000 m slm
1.243
186,0
15,0
paitone
territorio al di sopra degli 800 m slm
796
14,1
1,8
pertica alta
territorio al di sopra dei 1.000 m slm
2.088
683,1
32,7
pertica bassa
territorio al di sopra dei 1.000 m slm
3.041
1432,8
47,1
preseglie
territorio al di sopra degli 600 m slm
1.140
259,5
22,8
provaglio vs
territorio al di sopra degli 800 m slm
1.487
611,4
41,1
roè volciano
Territorio comunale a nord della SS 45 bis al di
sopra della linea di livello di 250 m
575
121,6
21,2
serle
territorio al di sopra degli 800 m slm
1.847
766,3
41,5
treviso bresciano
territorio al di sopra degli 800 m slm
1.783
685,3
38,4
vallio
territorio al di sopra degli 800 m slm
1.505
45,3
3,0
villanuova
terr. com a nord del Clisi al di sopra della linea
di liv. 800 m, a sud del Clisi al di sopra della
linea di liv. 400 m
912
118,2
13,0
vobarno
territorio al di sopra degli 800 m slm
5.320
1356,7
25,5
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Le aree protette
Solo due dei venticinque comuni del comprensorio sono interessati da zone di stretta salvaguardia ambientale: l’altopiano
carsico di Cariadeghe a Serle, il più esteso e, si potrebbe dire, unico sistema carsico della regione; e la sorgente Funtanì, in
territorio di Vobarno, piccolo ecosistema in cui è possibile rinvenire specie particolarmente rare di molluschi.
Monumento Naturale Altopiano di Cariadeghe (Serle)
Ente Gestore: Consorzio Altopiano di Cariadeghe
Sede: Via Muradelli,1- 28050 Serle (BS)
Istituzione: d.c.r. 27.03.1985 n.2080 e l.r. 14.02.1994 n.4
Superficie in ha: 491,82
Altitudine in metri: 600-1170
L'Altopiano di Cariadeghe occupa la parte più elevata di un vasto complesso orografico delle Prealpi Bresciane. Si estende su un
territorio variamente ondulato che va dai 600 m ai 1168 m del monte Ucia e costituisce una zona ancor vagamente selvaggia
nel contesto di valli Bresciane densamente abitate. L'origine del suo isolamento sta nella natura carsica del suolo, di cui
rappresenta una delle manifestazioni più estese in Lombardia.
Geologicamente originatosi nel contesto dei movimenti orogenetici che portarono in superficie le grandi sedimentazioni marine e
scogliere dell'era Mesozoica, ha subito, a causa della sua costituzione litologica e di una struttura tettonica a pieghe non
particolarmente complicata, un immediato e lento lavorio di corrosione ad opera dell'acqua meteorica, che attraverso l'azione
meccanica e soprattutto chimica ha modificato la morfologia originaria dei rilievi scavando depressioni (doline), grotte,
inghiottitoi.
La struttura tettonica è dunque caratterizzata da una successione di pieghe sinclinali e anticlinali con l'orientamento Est-Ovest
tipicamente ricorrenti in tutte le prealpi Lombarde. Di essa è particolarmente evidente la "sinclinale di Cariadeghe" e l'anticlinale
dei monti Bonaga e S. Bartolomeo che determinano l'assetto concavo dell'altopiano delimitato dalla linea di cresta fra i monti
Veia - Fontanelle - Olivo a nord e i monti Dragoncello-Zucco-S. Bartolomeo a sud.
Litologicamente la zona presenta importanti formazioni quali la "Corna" costituita da calcari compatti in banchi la cui
costituzione risale al periodo che si estende fra i Trias e il Giura; il "calcare di Zu" affiorante nelle zone di Fontanelle e M. Olivo,
costituito da calcari marnosi grigio - grigio scuro con intercalazioni di argilliti marnose nerastre del Retico medio-inferiore; la
"dolomia principale" del Norico costituita da calcari e calcari dolomitici grigi o biancastri. Si è formato così un altopiano carsico
nella cui zona centrale la densità delle doline raggiunge il numero di 250-300 per Kmq., addirittura superiore a quella del Carso
triestino. Sono per la maggior parte doline di soluzione a forma di imbuto, cioè formatesi per l'azione corrosiva dell'acqua e
dell'anidride carbonica sulla roccia calcarea; più rare sono le "doline di crollo" originatesi per crollo di tetti di cavità sotterranee.
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Geomorfologia
Le peculiarità fisico-ambientali, che rendono l'intero Altopiano di Cariadeghe un ambiente unico in Lombardia, sono costituite dai
fenomeni di carsismo, che si esprimono sotto forma di doline e di grotte, sia in superficie che in profondità. Le doline raccolgono
e drenano le precipitazioni meteoriche e le acque di scorrimento superficiale; come tanti imbuti naturali esse convogliano
l'acqua nel sottosuolo, che viene assorbita da un intricato insieme di fessure, pozzi, gallerie ecc. Le doline costituiscono
l'elemento del paesaggio più diffuso e più rappresentativo di Cariadeghe, che è stato più volte definito il "Carso bresciano".
Avifauna
Tra le specie più interessanti che si riproducono nella Riserva meritano menzione le specie di rapaci diurni, come Falco
pechiaiolo, Nibbio bruno, Poiana, Gheppio. Interessante la presenza, seppure rara, del Picchio verde oltre a quella del Corvo
imperiale, della Tordela, della Civetta, del Succiacapre e del Torcicollo. Tra gli altri passeriformi la specie più rilevante è la Bigia
Padovana. Buono il numero di copie di Codirosso e le discrete popolazloni di Sterpazzola e di Averla piccola, oltre alla presenza
localizzata del Luì verde. Tra le specie più comuni e diffuse in assoluto: Merlo, Capinera, Luì piccolo e Fringuello. Sensibile la
presenza del Cuculo e della Cinciallegra.Vegetazione
Fauna
Sono state individuate le specie di particolare interesse, definite tecnicamente: gli iper-endenismi esclusivi della Riserva. Questo
loro status, li deve far ritenere come un bene di grandissimo valore culturale, caratterizzante l'originalità della Riserva. A questa
categoria appartengono le seguenti 5 entità: Dendrocoelum italicum Vialli, Trogloiulus Vailati Strasser, Duvalius Boldorii Jeanne,
Lessinodytes sp.Fauna.
Vegetazione
Tutta l'area della Riserva è inseribile nella sottozona fredda del "Castanetum" caratterizzata da piogge annue superiori a 700
mm, anche se sono presenti sia elementi del Fagetum (numerosi esemplari monumentali di Faggio), sia soprattutto elementi di
una flora più termofila e xerofila, quali il Carpino nero, l'Orniello, la Roverella.Solo una modesta porzione della Riserva può
rientrare nella fascia a Quercus Pubescens.I boschi della Riserva sono costituiti in prevalenza da cedui misti di latifoglie della
serie montana ed in parte sub-montana, caratterizzati, i primi, dal Frassino maggiore, dall'Acero montano, accompagnati dal
Cerro, dalla Rovere, dalla Betulla, dal Pioppo tremulo e dal Carpino bianco, dal Sorbo oltre che dal Faggio; mentre i secondi
sono rappresentati dalla Roverella, dall'Orniello, dal Carpino nero, dal Corniolo, dall'Acero campestre. In ambedue i
raggruppamenti significativa è la presenza del Castagno. Esistono inoltre vaste aree occupate dal Nocciolo e ampie zone a prato
ed a prato-pascolo, con relative cascine utilizzate anche come abitazioni permanenti.
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Riserva Regionale Sorgente Funtane (Vobarno)
Ente Gestore: Comune di Vobarno
Sede: c/o Municipio - 25079 Vobarno
Istituzione: d.c.r.05.02.1985 n. 1904
E’ un vero condotto carsico che probabilmente ha all'interno delle concamerazioni non allagate: lo indica l'eccezionale quantità
di nicchi del mollusco troglobio terrestre Zospeum presente nella tanatocenosi della pozza di ingresso.
Il solo mollusco crenobio che vive anche sui vegetali ed i frustoli marcescenti alla scaturigine è Belgrandiella saxatilis, tutte le
altre entità si devono cercare nella posatura appena dentro l'ingresso della cavità in una ricca tanatocenosi. Anche l'altro
crenobio Bythinella schmidti, rarissimo, deve vivere come popolazione ipogea. Gli stigobionti sono: Bythiospeum vobarnensis,
uno stretto endemita della Valle del Chiese, trovato per la prima volta nel 1967 e successivamente in altre 8 stazioni;
Bythiospeum forullljulianum; Bythiospeuln cornucopia, popolazione estrema occidentale del suo areale distributivo, dal nicchio
particolarmente piccolo.
Nel corso idrico sotterraneo è pure presente il Bivalve Pisidium casertanum Poli, di ampia valenza ecologica. Il popolamento
animale delle acque è strettamente dipendente dalle caratteristiche stesse dell'acqua, soprattutto: temperatura, durezza,
velocità di corrente.
Ogni microambiente è occupato da specie particolari, così talune vivono nella corrente, altre necessitano di acque calme, talune
sono vincolate alla pellicola che ricopre i sassi, altre rimangono sempre fisse ad essi. Quasi tutte non sopportano variazioni
cospicue di temperatura, preferendo comunque quelle basse. La quantità di sali disciolta nell'acqua, che dà il grado di durezza,
diventa un fattore limitante per quasi tutte le specie in rapporto alla possibilità di costruirsi il guscio protettivo; ne è esclusa
però Bythinella schmidti che vive anche in sorgenti di acque molli.
Tutto ciò dimostra come la sopravvivenza di questi animali sia legata a delicati equilibri ecologici, per garantire i quali bisogna
salvaguardare da ogni inquinamento tutto il bacino imbrifero a monte della sorgente: motivo per cui la sorgente è contornata da
una larga fascia di rispetto che si estende su prati e boschi del pendio adiacente.
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RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
Gli incendi boschivi
ISO ambiente srl
Pagina 12 di 29
NUMERO INCENDI
40
incendi
periodo
1983 - 2003
(per anno)
SUPERFICIE
BOSCATA
SUPERFICIE
NON BOSCATA
SUPERFICIE
TOTALE
NUMERO
INCENDI
30
1983
127,2
194,8
322
19
1984
65,5
272
337,5
17
1985
1
7
8
6
1986
0
0
0
5
20
10
2001
1999
1997
1995
1993
1991
1989
1987
1985
1983
0
SUPERFICIE TOTALE (ha)
1987
2,2
19,5
21,7
19
2100
1988
1
81
82
20
1989
21,7
136,3
158
19
1800
1500
1990
508,8
125,5
634,3
26
1991
73,7
1
74,7
8
1992
105,55
226,7
332,25
19
1993
1215,47
872,8
2088,27
40
1994
56,6
70
126,6
6
1995
104,7
108,7
213,4
18
1996
2,5
3
5,5
2
1997
304,53
535,6
840,13
21
1998
102
44,05
146,05
22
1999
15,9
7,02
22,92
12
2000
44,1
27,29
71,39
18
2001
14
14,3
28,3
4
2003
5,3
7,5
12,8
6
1200
900
600
300
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2003
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2003
1995
1994
1993
1992
1991
1990
1989
1988
1987
1986
1985
1984
1983
0
SUPERFICIE BOSCATA (ha)
1200
1000
800
600
400
200
1995
1994
1993
1992
1991
1990
1989
1988
1987
1986
1985
1984
1983
0
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SUPERFICIE
NON BOSCATA
SUPERFICIE
TOTALE
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SUPERFICIE
BOSCATA
NUMERO
INCENDI
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RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
agnosine
70,7
22,5
93,2
16
preseglie
barghe
anfo
169
233
402
5
paitone
preseglie
bagolino
82,1
222,5
304,6
23
vestone
paitone
barghe
0,2
0
0,2
2
roè volciano
roè volciano
128,8
191,2
320
23
odolo
treviso b.
capovalle
398
126,9
524,9
15
mura
odolo
casto
81,5
84,3
165,8
24
treviso b.
mura
gavardo
131,08
67
198,08
12
serle
pertica alta
idro
88,42
87,15
175,57
7
provaglio vs
vallio t
lavenone
135,5
462,5
598
10
pertica alta
serle
34
7,8
41,8
8
agnosine
provaglio vs
26
8,02
34,02
7
vallio t
agnosine
4,65
5
casto
casto
incendi
periodo
1983 - 2003
(per comune)
bione
mura
odolo
SUPERFICIE TOTALE
SUPERFICIE BOSCATA
villanuova sc
villanuova sc
barghe
vestone
paitone
4,65
pertica alta
50,2
28,3
78,5
14
idro
bagolino
pertca bassa
156
372,6
528,6
19
sabbio chiese
idro
preseglie
2,4
0,2
2,6
3
gavardo
sabbio chiese
provaglio vs
67,5
5
72,5
9
bagolino
bione
roè volciano
21,8
1,5
23,3
6
bione
gavardo
sabbio chiese
111,2
85,1
196,3
14
anfo
lavenone
serle
63,7
0,29
63,99
23
capovalle
pertca bassa
treviso b.
23,5
62,2
30
89,6
8,5
53,5
151,8
8,5
pertca bassa
anfo
lavenone
capovalle
vobarno
vobarno
620,1
2.754,1
1483,4
5.525,8
9
18
3
1
31
307
vallio t
vestone
villanuova sc
vobarno
totale
863,3
2.771,8
0
500
1000
1500
0
300
600
900
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I decreti ministeriali per la tutela del paesaggio
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DECRETO MINISTERIALE 8 APRILE 1958
DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DELLA ZONA COSTIERA DEL LAGO DI GARDA
SITA NELL'AMBITO DEI COMUNI DI SAN FELICE DEL BENACO, SALO' E ROE' VOLCIANO.
IL MINISTRO PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE
VISTA LA LEGGE 29 GIUGNO 1939, N. 1497, SULLA PROTEZIONE DELLE BELLEZZE NATURALI;
VISTO IL REGOLAMENTO APPROVATO CON REGIO DECRETO 3 GIUGNO 1940, N. 1357, PER L'APPLICAZIONE DELLA LEGGE PREDETTA;
CONSIDERATO CHE LA COMMISSIONE PROVINCIALE DI BRESCIA PER LA PROTEZIONE DELLE BELLEZZE NATURALI NELLE ADUNANZE DEL 23 GIUGNO E 15 LUGLIO 1955 HA INCLUSO
NELL'ELENCO DELLE COSE DA SOTTOPORRE ALLA TUTELA PAESISTICA COMPILATO AI SENSI DELL'ART. 2 DELLA LEGGE SOPRACITATA, LA ZONA COSTIERA DEL LAGO DI GARDA
SITA NELL'AMBITO DEI COMUNI DI SAN FELICE DEL BENACO, SALO' E ROE' VOLCIANO;
CONSIDERATO CHE IL VERBALE DELLA SUDDETTA COMMISSIONE E' STATO PUBBLICATO NEI MODI PRESCRITTI DALL'ART. 2 DELLA PRECITATA LEGGE ALL'ALBO DEI COMUNI DI SAN
FELICE DEL BENACO, SALO' E ROE' VOLCIANO;
VISTA L'OPPOSIZIONE PRODOTTA DALLA SOCIETA' S.A.I.P.O. CONTRO LA SUDDETTA PROPOSTA DI VINCOLO;
CONSIDERATO CHE IL VINCOLO NON SIGNIFICA DIVIETO ASSOLUTO DI COSTRUIBILITA', MA IMPONE SOLTANTO L'OBBLIGO DI PRESENTARE ALLA COMPETENTE SOPRINTENDEZA,
PER LA PREVENTIVA AUTORIZZAZIONE, QUALSIASI PROGETTO DI COSTRUZIONE SI INTENDA ERIGERE NELLA ZONA;
RICONOSCIUTO CHE LA ZONA PREDETTA HA NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO PERCHE' OLTRE A COSTITUIRE CON LA SUA SPONDA ROCCIOSA E FRASTAGLIATA, PER LA VARIETA'
DELLA SUA VEGETAZIONE COMPOSTA DA ULIVI, CIPRESSI, AGRUMI, OLEANDRI E VIGNETI, SPARSA SU COLLINETTE DEGRADANTI VERSO LA RIVA, UN QUADRO NATURALE DI NON
COMUNE BELLEZZA PANORAMICA, OFFRE ALTRESI' NUMEROSI PUNTI DI VISTA ACCESSIBILI AL PUBBLICO DAI QUALI SI PUO' GODERE LA VISUALE PANORAMICA DEL LAGO, DEL
GOLFO DI SALO', DELL'ISOLA DI GARDA, DEI MONTI CHE INCORNICIANO IL BENACO E DALL'OPPOSTA SPONDA VERONESE;
DECRETA:
LA ZONA SITA NEL TERRITORIO DEI COMUNI DI SAN FELICE DEL BENACO, SALO' E ROE' VOLCIANO, COMPRENDENTE TUTTI GLI IMMOBILI POSTI TRA LA RIVA DEL LAGO DI GARDA
(INCLUSE LE ISOLE), IL CONFINE FRA I COMUNI DI SAN FELICE DEL BENACO E DI MANERBA, DAL LAGO ALLA QUOTA 162, LA STRADA COMUNALE FINO AL CENTRO DEL PAESE DI
SAN FELICE DEL BENACO, DA QUI LA LINEA CHE PERCORRE LA STRADA COMUNALE FINO A TRAVIGNANO E PORTESE DAL CENTRO DI PORTESE UNA LINEA CHE VA FINO A QUOTA
156 (LOCALITA' CISANO) E DA QUESTA, SEGUENDO LA STRADA COMUNALE, FINO AL CONFINE DEL COMUNE DI SALO', LA STRADA COMUNALE CHE VIENE DA CISANO E SI INNESTA
NELLA PROVINCIALE IN LOCALITA' _LE ZOTTE_ (Q. 159) E LA PROVINCIALE IN DIREZIONE DEI TORMINI FINO AL CONFINE DEL COMUNE DI ROE' VOLCIANO, LA STESSA STRADA
PROVINCIALE CHE, DAL CONFINE TRA I COMUNI DI ROE' VOLCIANO E SALO' SI PORTA FINO AL BIVIO DEI TORMINI, E DA QUI LA LINEA CHE SEGUE LA STRADA COMUNALE PER
GAZZANE (COMPRESO) E LA MULATTIERA PER RENZANO FINO AL CONFINE CON SALO' AD OVEST DI RENZANO, LA LINEA CHE SEGUE IL FONDO VALLE DEL RIO DELLA MADONNA,
INDI A QUOTA 460 (PASSO DELLA STACCA) ED A QUOTA 429 ABITATO DI SERNIGA, DA QUI LA STRADA NUOVA PER SAN MICHELE FINO AL CONFINE CON IL COMUNE DI GARDONE
RIVIERA E IL DETTO CONFINE FINO ALLA RIVA DEL LAGO, HA NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO AI SENSI DELLA LEGGE 29 GIUGNO 1939, N. 1497, ED E' QUINDI SOTTOPOSTA A
TUTTE LE DISPOSIZIONI CONTENUTE NELLA LEGGE STESSA.
IL PRESENTE DECRETO SARA' PUBBLICATO, AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELL'ART. 12 DEL REGOLAMENTO 3 GIUGNO 1940, N. 1357, NELLA GAZZETTA UFFICIALE INSIEME CON I
VERBALI DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE ER LA TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI DI BRESCIA.
LA SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DI MILANO CURERA' CHE I COMUNI DI SAN FELICE DEL BENACO, SALO' E ROE' VOLCIANO PROVVEDANO ALL'AFFISSIONE DELLA GAZZETTA
UFFICIALE CONTENENTE IL PRESENTE DECRETO AGLI ALBI COMUNALI ENTRO UN MESE DALLA DATA DELLA SUA PUBBLICAZIONE, E CHE I COMUNI STESSI TENGANO A
DISPOSIZIONE DEGLI INTERESSATI ALTRA COPIA DELLA GAZZETTA UFFICIALE CON LA PLANIMETRIA DELLA ZONA VINCOLATA,
GIUSTA L'ART. 4 DELLA LEGGE SOPRACITATA. LA SOPRINTENDENZA COMUNICHERA' AL MINISTERO LA DATA DELLA EFFETTIVA AFFISSIONE DELLA GAZZETTA UFFICIALE STESSA.
ROMA, ADDI' 8 APRILE 1958.
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DECRETO MINISTERIALE DEL 5/7/1971
DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO
DELLE SPONDE ORIENTALE ED OCCIDENTALE DEL LAGO NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI IDRO.
IL MINISTRO PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE
VISTA LA LEGGE 29 GIUGNO 1939, N. 1497, SULLA PROTEZIONE DELLE BELLEZZE NATURALI; VISTO IL REGOLAMENTO APPROVATO CON REGIO DECRETO 3 GIUGNO 1940, N. 1357,
PER L'APPLICAZIONE DELLA LEGGE PREDETTA;
ESAMINATI GLI ATTI;
CONSIDERATO CHE LA COMMISSIONE PROVINCIALE DI BRESCIA PER LA PROTEZIONE DELLE BELLEZZE NATURALI, NELL'ADUNANZA DEL 28 NOVEMBRE 1969, HA INCLUSO
NELL'ELENCO DELLE LOCALITA' DA SOTTOPORRE ALLA TUTELA PAESISTICA COMPILATO AI SENSI DELL'ART. 2 DELLA LEGGE SOPRACITATA, LA SPONDA ORIENTALE DEL LAGO
SITO NEL COMUNE DI IDRO; CONSIDERATO CHE IL VERBALE DELLA SUDDETTA COMMISSIONE E' STATO PUBBLICATO NEI MODI PRESCRITTI DALL'ART. 2 DELLA LEGGE ALL'ALBO
DEL COMUNE DI IDRO;
VISTO CHE NESSUNA OPPOSIZIONE E' STATA PRESENTATA, A TERMINI DI LEGGE, AVVERSO LA PREDETTA PROPOSTA DI VINCOLO;
CONSIDERATO CHE IL VINCOLO COMPORTA, IN PARTICOLARE, L'OBBLIGO DA PARTE DEL PROPRIETARIO, POSSESSORE O DETENTORE A QUALSIASI TITOLO, DELL'IMMOBILE
RICADENTE NELLA LOCALITA' VINCOLATA, DI PRESENTARE ALLA COMPETENTE SOPRINTENDENZA, PER LA PREVENTIVA APPROVAZIONE, QUALUNQUE PROGETTO DI OPERE CHE
POSSANO MODIFICARE L'ASPETTO ESTERIORE DELLA LOCALITA' STESSA;
RICONOSCIUTO CHE LE ZONE PREDETTE HANNO NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO PERCHE' CON RILIEVI VARI ED ARRICCHITI DA UNA CARATTERISTICA VEGETAZIONE
ALTERNATA A PRATI COSTITUISCONO UN QUADRO NATURALE GODIBILE DALLE STRADE E DALLO STESSO LAGO;
DECRETA:
LE SPONDE ORIENTALE ED OCCIDENTALE DEL LAGO SITO NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI IDRO HANNO NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO AI SENSI DELLA LEGGE 29 GIUGNO
1939, N. 1497, E SONO, QUINDI, SOTTOPOSTE A TUTTE LE DISPOSIZIONI CONTENUTE NELLA LEGGE STESSA. LE ZONE SONO DELIMITATE NEL MODO SEGUENTE:
PER LA SPONDA ORIENTALE IL VINCOLO COMPRENDE TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE A NORD-EST DEL TORRENTE VANTONE; PER LA SPONDA OCCIDENTALE IL VINCOLO SI
IDENTIFICA NEI LIMITI DEL COMPRENSORIO COMUNALE DI IDRO ED A SUD DAL FIUME CHIESE.
IL PRESENTE DECRETO SARA' PUBBLICATO, AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELL'ART. 12 DEL REGOLAMENTO 3 GIUGNO 1940, N. 1357, NELLA GAZZETTA UFFICIALE INSIEME CON IL
VERBALE DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI DI BRESCIA.
LA SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DI MILANO CURERA' CHE IL COMUNE DI IDRO PROVVEDA ALL'AFFISSIONE DELLA GAZZETTA UFFICIALE CONTENENTE IL PRESENTE DECRETO
ALL'ALBO COMUNALE ENTRO UN MESE DALLA DATA DELLA SUA PUBBLICAZIONE, E CHE IL COMUNE STESSO TENGA A DISPOSIZIONE DEGLI INTERESSATI, ALTRA COPIA DELLA
GAZZETTA UFFICIALE, CON LA PLANIMETRIA DELLA ZONA VINCOLATA, GIUSTA L'ART. 4 DELLA LEGGE PRECITATA.
LA SOPRINTENDENZA COMUNICHERA' AL MINISTERO LA DATA DELL'AFFISSIONE DELLA GAZZETTA UFFICIALE STESSA.
ROMA, ADDI' 5 LUGLIO 1971.
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DECRETO MINISTERIALE 2 OTTOBRE 1959
DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO
DELLA ZONA CIRCOSTANTE IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PAITONE, SITA NELL’AMBITO DEL COMUNE DI PAITONE (BRESCIA)
Il Ministro per la Pubblica Istruzione
vista la Legge 29 giugno 1939, n.1497, sulla protezione delle bellezze naturali;
visto il regolamento approvato con Regio Decreto 3 giugno 1940, n.1357, per l’applicazione della legge predetta;
considerato che la Commissione Provinciale di Brescia per la protezione delle bellezze naturali, nella adunanza del 18 marzo 1958 ha incluso nell’elenco delle
cose da sottoporre a tutela paesistica, compilato ai sensi dell’art. 2 della legge sopraccitata, la zona circostante il santuario della Madonna di Paitone, sita
nell’ambito del Comune di Paitone (Brescia);
considerato che il verbale della suddetta commissione è stato pubblicato nei modi prescritti dall’art.2 della precitata legge, all’albo del Comune di Paitone;
riconosciuto che la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché costituisce, con il santuario circondato da viali di cipressi, un caratteristico complesso
avente valore estetico e tradizionale;
decreta:
la zona circostante il santuario della Madonna di Paitone, sita nel territorio del Comune di Paitone (Brescia), comprendente gli immobili segnati in catasto con i
numeri di mappa 667, 440, 687, 628, 439, 1367, 1366, 1373, 630, 631, 1148, 433, 627, 625, 1364, confinante con la strada comunale del Marguzzo, e imappali
numero 644, 643 e 655, ha notevole interesse pubblico perché costituisce, con il santuario circondato di cipressi, un caratteristico complesso avente valore
estetico e tradizionale, ed è quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge 29 giugno 1939, n.1497.
Il presente decreto sarà pubblicato, ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 del Regolamento 3 giugno 1940, n.1357, nella Gazzetta Ufficiale insieme con il verbale
della Commissione Provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Brescia.
La Soprintendenza ai monumenti di Milano curerà che il Comune di Paitone provveda all’affissione della Gazzetta Ufficiale contenente il presente Decreto
all’Albo Comunale entro un mese dalla data della sua pubblicazione e che il Comune stesso tenga a disposizione degli interessati altra copia della Gazzetta
Ufficiale con la planimetria della zona vincolata, giusta l’art. 4 della Legge sopraccitata.
La Soprintendenza comunicherà al Ministero la data effettiva della affissione della Gazzetta Ufficiale stessa.
Roma, addì 2 ottobre 1959.
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DECRETO MINISTERIALE 149 DEL 19/6/1965
IL MINISTRO SEGRETARIO DI STATO PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE
Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali;
Visto il regolamento approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357, per l'applicazione della legge predetta;
Considerato che la Commissione provinciale di Brescia per la protezione delle bellezze naturali ha incluso nell'elenco delle cose da sottoporre alla tutela
paesistica, compilato ai sensi dell'art. 2 della legge predetta, il restante parte del giardino di Villa Sorelli, di proprieta' del Dott. Ing. Carlo Sorelli, sito nel Comune
di Paitone, segnata in catasto al numero di mappa 194/c, confinante con il torrente Rino ed i mappali nn. 186, 185 e 187;
Riconosciuto che l'immobile predetto ha notevole interesse pubblico perche' essendo parte integrante del giardino di Villa Sorelli gia' sottoposto a vincolo, e
racchiudendo anch'esso ricche conifere ed altre pregiate essenze, costituisce una nota di verde di non comune bellezza.
decreta:
L'immobile sopra indicato ha notevole interesse pubblico ai sensi della citata legge 29 giugno 1939, n. 1497, ed e' quindi sottoposto a tutte le disposizioni
contenute nella legge stessa.
Il presente decreto sara' notificato al Dott. Ing. Carlo Sorelli, residente a Brescia, Via Boifava 23, in via amministrativa a mezzo del messo comunale di Brescia.
Esso verra', a richiesta di questo Ministero, trascritto all'Ufficio dei Registri Immobiliari, ed avra' efficacia in confronto di qualsiasi successivo proprietario,
possessore o detentore a qualsiasi titolo.
Roma, li' 13 giugno 1965
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DECRETO MINISTERIALE DEL 30/11/1944
IL MINISTRO SEGRETARIO DI STATO PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE
Vista la legge 29 giugno 1939-XVII n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali;
Visto il regolamento approvato con regio decreto 3 giugno 1940-XVIII n. 1357, per l'applicazione della legge predetta;
Considerato che la Commissione provinciale di Brescia per la protezione delle bellezze naturali ha incluso nell'elenco delle cose da sottoporre alla tutela
paesistica, compilato ai sensi dell'art. 2 della legge predetta, il complesso formato da due roccoli, due passate e una macchia di vetusti faggi sulle pendici del
monte Sdruna nel comune di Vobarno, di proprieta' del Sig. Mario Baccaglioni di Amadio Gabriele, segnato in catasto ai numeri 3366, 3749, 3752, 3281, 3246 di
mappa;
Riconosciuta che la predetta uccellanda, la cui costruzione risale al principio del sec. XVIII, nota per le frequenti catture di esemplari ornitologici rari, presenta un
particolare e caratteristico interesse storico e paesisitico.
Dichiara:
L'immobile sopra indicato ha notevole interesse pubblico ai sensi della citata legge 29 giugno 1939-XVII, n. 1497, ed e' quindi sottoposto a tutte le disposizioni
contenute nella legge stessa.
La presente dichiarazione sara' notificata al Sig. Mario Baccaglioni di Amadio Gabriele, in via amministrativa a mezzo del messo comunale di Vobarno, fraz.
Teglie, nel suo domicilio legale.
Essa verra', a richiesta di questo Ministero, trascritta nei registri della conservatoria delle ipoteche, ed avra' efficacia in confronto di qualsiasi successivo
proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo.
Quartier Generale, li 30 novembre 1944-XXIII
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Gli incendi boschivi per singolo Comune
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M.PAGHERA
24
120
1
BAGOLINO
F.LI FREI BASSO
1
0,8
CASTO
S.CARLO
62
IDRO
PAROLE
1
MURA
FOGO
0
0
ODOLO
M.VERGOMASCO
3
M.CAMISINO
50
20
SABBIO CHIESE
M.MIGNON
20
CERRETO
0
0
SABBIO CHIESE
P.TE DELLA FAME
4
23
SERLE
RAINE
BAGOLINO
SEPIOLE
BAGOLINO
(COSTE DI MONTE SUELLO)
BAGOLINO
FALET
0,2
BAGOLINO
MONTE SUELLO
57
BAGOLINO
R.LO DELLE SPEZIE
BAGOLINO
COSTA SEGABOLI DI MASNADE
CAPOVALLE
CASTO
CASTO
DOSSO ALTO
CASTO
PRATO NUOVO
Località
15
3
3
40
86
1
4
SERLE
BERANA
PERTICA BASSA DASE
4
SERLE
RUCHERA
PERTICA BASSA COGNE
5
VALLIO
M.MIZZIGOLO
PERTICA BASSA SORG.TI ACQUA BIANCA
62
VESTONE
IL GRUFFO
1
SABBIO CHIESE
M.CORVINO
9
VOBARNO
VALLE DELLE API
19
SERLE
F.LE BREDA
VOBARNO
SELVA
SERLE
CASTELLO
VOBARNO
C.TIOLE
VOBARNO
ENO
VOBARNO
GARDONCELLO
5
1984
2
numero
incendi
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
ANFO
F.LE MELZANI
numero
incendi
M.CLER
1
Località
ANFO
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
AGNOSINE
SUPERFICIE
BOSCATA
SUPERFICIE
BOSCATA
Pagina 21 di 29
0,5
10
65,5
272
17
2
1983
127,2
194,8
19
BAGOLINO
TOVAIOLI
BAGOLINO
R.SECCO
1
1
PERTICA BASSA SENDOS
PROVAGLIO VS
COSTE DI ARVEACO
VALLIO
M.MIZZIGOLO
VOBARNO
VALLE DI VENARDO
1
1
4
1985
1
7
6
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
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GIOGO DEL MANIVA
3
0
0
BIONE
DOSSO DI CE'
20
ODOLO
S.ZENONE
0
0
BIONE
LO
SABBIO CHIESE
M.MIGNON
BIONE
VALLESPINO
VILLANUOVA SC
MAD.NA DELLA NEVE
CASTO
MALPAGA
CASTO
BIGNOTTINA
1
CASTO
PAISEGO
10
GAVARDO
V.LA PEARDEL
0
0
MURA
GIARDINO
1
1
ODOLO
COSTE RATE
0
0
SABBIO CHIESE
MAIDONE
SERLE
BERANA
SERLE
MANZANIGA
AGNOSINE
0
0
5
M.SCIPIONE
0
0
10
0
0
AGNOSINE
M.CLER
ANFO
M.CENSO
BAGOLINO
LEVRAS
1
BARGHE
DISSINICO
0
SERLE
LE VAI
BIONE
DOSSO DI CE'
2
TREVISO B.
LA SESA
BIONE
PIANO DI LO
8
TREVISO B.
D.SO DEL GALLO
CASTO
FORCELLA
VALLIO
M.MIZZIGOLO
9
VALLIO
M.MIZZIGOLO
3
1,5
VOBARNO
RANGO
2
3
VOBARNO
GARDONCELLO
20
LAVENONE
CLAONE
MURA
MURA
PERTICA BASSA
CORNA BLACCA
SABBIO CHIESE
GIARDINO
SABBIO CHIESE
S.ONOFRIO
SERLE
BARRES
SERLE
M.FRATTE
TREVISO B.
VOBARNO
C.MA COCCHETTI
VALLE DEL PRATO DELLA
NOCE
VOBARNO
CARVANNO
VOBARNO
CIMA ZOLVER
3
0
1
2
1988
0,2
2
1987
2,2
19,5
19
numero
incendi
BAGOLINO
SEVO
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
CASTEGNARO
MURA
1986
SUPERFICIE
BOSCATA
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
LAVENONE
Località
numero
incendi
SUPERFICIE
BOSCATA
Pagina 22 di 29
1
81
20
AGNOSINE
M.SCIPIONE
BAGOLINO
CROEI DI FREI
0,5
BAGOLINO
CORNO VAL VERDI
0,5
BIONE
CORNA DI NAVEZZE
BIONE
VALLESPINO
BIONE
2
ISO ambiente srl
AGNOSINE
2,5
AGNOSINE
6
AGNOSINE
40
4
ANFO
80
40
0
0
BAGOLINO
MONDARONE
0
0
BAGOLINO
1
0,5
CAPOVALLE
F.LE LOATINO
5
27
BIONE
15
15
CASTO
PILE
0
0
CASTO
LAVENONE
LE PERTICHE
10
25
GAVARDO
LAVENONE
VALLE DI CANALE
0
0
GAVARDO
LAVENONE
AGRO
0,5
0,5
LAVENONE
MURA
PASE
0
0
PERTICA ALTA
CAMPO DI NASSO
PERTICA ALTA
CERRETO
PERTICA BASSA PRAEL
PROVAGLIO VS
LIVRIO
PROVAGLIO VS
COSTE DI ARVEACO
TREVISO B.
F.LI RONDAIONE
VOBARNO
VALLE DELLE API
1989
3
FRASSENEDA
4
0,8
3
AGRO
1
MURA
33
0,2
8,8
PERTICA ALTA
3
PERTICA ALTA
5
65
PERTICA ALTA
6
PERTICA BASSA
5
1
21,7
136,3
19
SOTTO PIAN DEL BENE
3
MADONNA DEL RIO
SERLE
GREMOL PARDA DOSSO
30
SERLE
1
SALVANDINE
2
VALLIO
2
VALLIO
40
VOBARNO
2,5
TEGLIEBRANGE
60
3
VOBARNO
VOBARNO
2
4
ROE' VOLCIANO
VOBARNO
numero
incendi
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
Pagina 23 di 29
SUPERFICIE
BOSCATA
numero
incendi
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
SUPERFICIE
BOSCATA
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
Agenda 21 Locale
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
1
VAL FAENO
4
VOBARNO
4
220
1990
508,8
125,5
26
BAGOLINO
2
BIONE
PAE-MAD.NA ACQUA SALTO
IDRO
MONTE CROCE-PERLE'
5
IDRO
COCCA-BALOTTELLO-PREONDE
40
ODOLO
PALLINA SELVA
20
PAITONE
PINETA MARGUZZO
0,2
ROE' VOLCIANO
GUINE
0,5
SABBIO CHIESE
SABBIO CHIESE
5
1
1
1991
73,7
1
AGNOSINE
PASSO CAVALLO
AGNOSINE
DASET-FONTANINO
AGNOSINE
LEVERTINO
BAGOLINO
COSTE SEGABOLI DI MASNADE
BAGOLINO
BAGOLINO
CANAL DE LA TOPA
MONTE BREDA
BAGOLINO
ANGOIA E CIUNELA
1
39
CAPOVALLE
LOATINO
6
1
GAVARDO
CORNALETTO
8
8
2
2
1,5
3,5
5
67
0,1
12
4
PAITONE
0,6
PERTICA BASSA CORNA BLACA
60
PROVAGLIO VS
M.TE CASTELLO
SERLE
BASE NATO
0,2
SERLE
ZUZZURLE
0,5
SERLE
RONCO
TREVISO B.
GALLO
3,5
VALLIO
3
RAMPENIGA
0,15
5
0,2
VESTONE
VOBARNO
numero
incendi
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
SUPERFICIE
BOSCATA
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
Agenda 21 Locale
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
7
VAL FAENO-FRAZ. ENO
1992
70
30
105,55
226,7
19
ISO ambiente srl
Pagina 24 di 29
BIONE
FRASSENEDA - REGAZZINE
BIONE
BERSENICO
BIONE
MADONNA DEL SALTO
25
BIONE
PAE STABLEI
10
CAPOVALLE
PAROLE
50
CAPOVALLE
SALVE REGINA - FAINO
4
6
CAPOVALLE
SALVE REGINA - FAINO
17
8
CAPOVALLE
VAL DI LOERE
2
1
CAPOVALLE
MONTE CAMISINO
230
40
CAPOVALLE
VAL DI RIO SECCO
8
7
CAPOVALLE
CAVALLINO DELLA FOBBIA
13
5
CAPOVALLE
RIO SECCO
10
10
CASTO
VALDUPPO-VARZELLIME
15
20
CASTO
ZAPEI
1
1,5
CASTO
VAL DUPPO - CERRETO
30
GAVARDO
MAGNO POFFE LIGNERE
120
IDRO
GALLERIA
0,3
IDRO
PREONDE
0,02
LAVENONE
MONTE CANALE
MURA
AURO
ODOLO
MONTE ERE
PAITONE
10
55
0,3
2
10
63
1
1,5
3
0,15
PERTICA ALTA
BEL PRATO
PERTICA ALTA
SOTTOMALPAGA
4
PERTICA ALTA
LIDEMMO
5
PERTICA BASSA CASINETTI - CUGNI BARET
95
3
PERTICA BASSA PIOMBATICO
4
PROVAGLIO VS
VALLE DI BONDIO
40
PROVAGLIO VS
COSTE DI ARVEAGO
9
ROE' VOLCIANO
TORMINI
0,5
numero
incendi
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
Località
SUPERFICIE
BOSCATA
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
Agenda 21 Locale
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
ISO ambiente srl
Pagina 25 di 29
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
Agenda 21 Locale
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
SABBIO CHIESE
MONTE MIGNON - MONTE ERE
70
SABBIO CHIESE
MONTE BRAGA
7
SERLE
MONTE ROSA - RAINE
19
SERLE
CASE SOPRA
5
TREVISO B.
RESETA
5
TREVISO B.
RESETA
4
TREVISO B.
DOSSO CREAS - PASSO GIOVO
10
VOBARNO
TEGLIE
10
VOBARNO
VALDEGAGNA-ENO
480
VOBARNO
TEGLIE
20
25
490
3
1993
1215,47
872,8
70
ANFO
TRE CASALI VALLE BRELE
50
GAVARDO
SINGIA
0,3
PAITONE
SANZENA
3
ROE' VOLCIANO
TORMINI
0,3
SERLE
PODAIE
2
VALLIO
CROCE
1
1994
56,6
70
40
6
ISO ambiente srl
Pagina 26 di 29
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
BRONDONIDA
0,8
0,2
BIONE
DOSSO CE'
10
25
BIONE
CIMA DI CARNE
25
25
CAPOVALLE
FENILI PO
0,5
0,5
Località
SAN LINO - VINZAGO
BAGOLINO
VALLE ROSSA
BIONE
LO' DI SOTTO - PILETTE
10
CAPOVALLE
FIENILI PU
2
GAVARDO
PRATO BOGNO SOPRA
0,3
CASTO
GAVARDO
MONTE TESIO
3
CASTO
PAISEGO
5
IDRO
MONTE PAIO
3
GAVARDO
QUARENA
0,2
LAVENONE
SOMAGRO - M. AGRO
20
LAVENONE
VALLE DI CANALE
2
LIVEMMO
PERTICA ALTA
MONTE PEZZALINO
40
20
PERTICA BASSA ZENEFER
20
PRESEGLIE
PREGASTINE
VALLIO
LA CROCE
1
1
VALLIO
FONTANI' - COSTE S.E.
PIAZZE
VOBARNO
CARGIU'
VOBARNO
ABBIO
VOBARNO
LEBRANGE
GAVARDO
LIMONE
0,18
VALLE DI CANALE
100
MURA
CHIESA DEGLI ALPINI
5
ODOLO
SAN ZENONE
60
PERTICA BASSA PEZZEDA
1
0,5
2
104,7
108,7
18
3
2,5
1996
2,5
3
2
435
5
4
100
PRESEGLIE
POFFE
PROVAGLIO VS
SERENO
0,5
2
ROE' VOLCIANO
VALLE MADONNA DEL RIO
16
ROE' VOLCIANO
MADONNA DEGLI OSEI
5
SABBIO CHIESE
ROCCOLO MAROCCA
1
SABBIO CHIESE
VALLIO
VERGOMASCO
30
VOBARNO
FUCINA BASSA
COSTE S.EUSEBIO
30
0,25
1997
3
10
0,8
PERTICA BASSA ONO DEGNO
0,2
1995
5
LAVENONE
1
20
PERTICA BASSA PIAN CANAL FASSA
VESTONE
1
numero
incendi
SUPERFICIE
BOSCATA
Pagina 27 di 29
AGNOSINE
PERTICA ALTA
0,4
ISO ambiente srl
BAGOLINO
numero
incendi
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
SUPERFICIE
BOSCATA
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
Agenda 21 Locale
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
0,1
0,1
304,53
535,6
21
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
Agenda 21 Locale
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
ISO ambiente srl
0,9
AGNOSINE
TREBBIO
1
BIONE
VAL DI MENE
1
BIONE
NAVEZZE
1,5
CASTO
VALLE DUCCO
1
BIONE
PERSENICO
0,3
CASTO
PAISEGO
PAITONE
M.te TESIO. VILLA ALLOCCHIO
CASTO
PAISEGNO
1,5
SERLE
BERANA
1
GAVARDO
MONTE MAGNO
0,3
SERLE
SORSOLO
2
3
VALLIO
SONAGRO
3
0,15
VALLIO
COSTE S.EUSEBIO
1,5
0,5
VALLIO
GAS
0,3
VALLIO
SOLVICO
MONTE CINGOLO,FERRIERA
FALCK
MONTE TESCO / TURAGA
IDRO
ARCA
PERTICA ALTA
CASTELLO
PERTICA ALTA
CROCI
2
PERTICA BASSA BASTONCINO
5
PROVAGLIO VS
MADONNA DELLE CORNELLE
3
PROVAGLIO VS
MONTE FRASSINI
12
SABBIO CHIESE
SANT' ONOFRIO
2
TREVISO B.
ARDEC
1
VALLIO
COSTA PIANA
7
VOBARNO
ZALFER
27
VOBARNO
VALLE LARGA
VOBARNO
MAIDONE
VOBARNO
TEGLIE
10
VOBARNO
MADONNA DELLA NEVE
0,3
VOBARNO
2
10
30
102
1
0,7
44,05
22
5
5
0,4
1999
25
1998
1
0,02
0,5
0,1
numero
incendi
0
MADONNA NEVE
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
BESSAGO
BIONE
GAVARDO
SUPERFICIE
BOSCATA
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
BIONE
Località
numero
incendi
SUPERFICIE
BOSCATA
Pagina 28 di 29
15,9
7,02
12
ISO ambiente srl
AGNOSINE
CAMERE (GOB)
2000
3
AGNOSINE
MONTE LEVERTINO
2001
BARGHE
PAVAGLIO
2000
0,2
BAGOLINO
VALLAGOSTA
2001
BIONE
REGAZZINA
2000
15
CASTO
PUNTA GALEVO
2001
6
CAPOVALLE
MUGGIU'
2000
0,5
CASTO
CROSTELLE
2001
0,3
CAPOVALLE
MONTE MANOS
2000
CASTO
PELALE E PIAZZOLE
2000
1
CASTO
COSTA PELATA
2000
12
AGNOSINE
PERTICA ALTA
FRATTE
2000
1
1
PERTICA ALTA
STELLE
2000
11
1
15
0,4
14
VERZELLI
2003
0,8
AGNOSINE
VERZELLI
2003
0,5
CASTO
COSTA PELATA
2003
2
2000
5
CASTO
MONTE SONCINO
2003
PERTICA BASSA BARET
2000
4
SERLE
TINDARO
2003
PERTICA BASSA BARET
2000
0,5
VALLIO
MONTE ERA
PERTICA BASSA BARET
2000
0,1
PRESEGLIE
ALBAREO - CHIESE
2000
SABBIO CHIESE
PIEVE
2000
0,1
SERLE
CARIADIGHE
2000
0,04
SERLE
GHISALBA
2000
0,05
VALLIO
2000
2000
0,1
44,1
27,29
18
14,3
4
5
2
2003
2003
6
2
2001
PERTICA BASSA STOPPA
0,4
14
numero
incendi
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
Pagina 29 di 29
SUPERFICIE
BOSCATA
numero
incendi
Località
SUPERFICIE
NON
BOSCATA
SUPERFICIE
BOSCATA
COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA
Agenda 21 Locale
RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il paesaggio e la natura
2,5
5,3
7,5
6
Scarica

COMUNITA ` MONTANADIVALLESABBIA Agenda 21 Locale