Corso di ANATOMIA UMANA, PATOLOGIA GENERALE E TERMINOLOGIA MEDICA anno accademico 2007-2008 Prof. Coluccia Dott.ssa Sasanelli Finalità del corso Il corso è finalizzato alla comprensione: i) delle caratteristiche anatomiche e strutturali normali di cellule, tessuti e organi; ii) delle modificazioni strutturali e funzionali, alla base delle malattie; iii) dei principi guida e base razionale dei procedimenti terapeutici. Articolazione del corso • Principi di Istologia • Introduzione alla Patologia generale: cause, meccanismi, effetti, e manifestazioni della malattia • Danno e morte cellulare • La risposta dei tessuti al danno: infiammazione acuta e cronica • La risposta immunitaria • Anatomia e Patologia dell’APPARATO CARDIOVASCOLARE • Anatomia e Patologia dell’APPARATO RESPIRATORIO • Anatomia e Patologia del APPARATO DIGERENTE • Anatomia e Patologia dell’APPARATO URINARIO • Anatomia e Patologia del SISTEMA NERVOSO Livelli di organizzazione della sostanza vivente • • • • • • • • Ç Organismo Apparato Organo Tessuto Cellula Organello Molecola Atomo È nello studio della vita biologica sono identificabili numerosi livelli di organizzazione; le diverse discipline biomediche si concentrano su uno o più di tali livelli Ambiti di competenza delle scienze morfologiche • • • • • • • • Ç Organismo Apparato Organo Tessuto Cellula Organello Molecola Atomo È Anatomia Istologia Citologia Definizioni Definizioni •Citologia –Studio della struttura della cellula e delle sue parti •Istologia –Studio della morfologia dei tessuti, ovvero dell’associazione fra cellule •Anatomia -Studio delle caratteristiche macroscopiche e microscopiche delle parti che compongono il corpo umano, la loro posizione e i loro rapporti topografici Principi di Istologia Il CORPO UMANO è un organismo pluricellulare, cioè un’unità strutturale composta da entità minori (le CELLULE) che interagiscono sia a livello morfologico sia a livello funzionale. Le cellule del corpo umano si uniscono omogeneamente e ordinatamente a costituire i TESSUTI, ovvero raggruppamenti di cellule che hanno subito lo stesso processo differenziativo. Le cellule di un dato tessuto hanno caratteristiche per lo più comuni e cooperano per svolgere varie funzioni. Classifichiamo i tessuti in 4 grandi famiglie: -TESSUTI EPITELIALI -TESSUTI CONNETTIVI (o di supporto o a funzione trofo-meccanica) -TESSUTI MUSCOLARI -TESSUTO NERVOSO epiteli & connettivi • Gli epiteli sono tessuti caratterizzati da cellule fittamente stipate, organizzate in lamine o ammassi, separate fra loro solo da un sottile strato di fluido extracellulare scarsamente provvisto di fibre. • I tessuti connettivi sono invece caratterizzati dalla presenza di scarsi elementi cellulari, spesso isolati, immersi in una abbondante quantità di sostanza extracellulare riccamente provvista di fibre di natura proteica. Principi di Istologia – Tessuti EPITELIALI Principali FUNZIONI: protezione e isolamento assorbimento secrezione escrezione ricezione sensoriale I tessuti epiteliali vengono suddivisi in Epiteli di Epiteli RIVESTIMENTO GHIANDOLARI Principi di Istologia – Epiteli di RIVESTIMENTO Sono formati da cellule strettamente unite fra loro, organizzate in lamine che rivestono la superficie esterna del corpo e le superfici interne degli organi cavi. Le cellule epiteliali possono comunicare le une con le altre a livello di giunzioni comunicanti, tramite le quali avvengono scambi di elettroliti e piccole molecole organiche. Tutti gli epiteli di rivestimento poggiano su una MEMBRANA BASALE che li separa dal sottostante tessuto connettivo. Lamina basale (laminina, fibronectina, proteoglicani e collagene di tipo IV) Membrana Basale Lamina reticolare (fibre reticolari) Epiteli di RIVESTIMENTO costituiti da cellule che formano una barriera che separa… …cavità interne o ambiente esterno all’organismo… …dal tessuto tessuto connettivo Caratteristiche generali degli epiteli di rivestimento • sono costituiti da uno o più strati di cellule che formano una barriera con proprietà specifiche • hanno sempre una superficie libera esposta verso l’ambiente esterno o verso una cavità o un condotto • sono costituiti da cellule fittamente stipate e da scarso materiale extracellulare • sono privi di vascolarizzazione • poggiano sempre su una membrana basale che li separa dal tessuto connettivo Epiteli di RIVESTIMENTO Tessuto epiteliale Membrana basale Tessuto connettivo da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano I tessuti epiteliali non sono vascolarizzati e ricevono i nutrienti dal tessuto connettivo. connettivo cellula epiteliale membrana basale http://www.anatomy.univr.it/giuseppe/didattica/istoppt.htm Orientamento delle cellule epiteliali negli epiteli, le cellule hanno un preciso orientamento; è pertanto possibile indicare con un nome preciso le loro varie parti lume dell’organo lato latoapicale apicale superfici superfici laterali laterali lato latobasale basale membrana basale Polarizzazione funzionale delle cellule epiteliali le cellule epiteliali spesso possiedono una polarizzazione funzionale, rivelata dalla distribuzione asimmetrica degli organelli laterale laterale apicale apicale Golgi Golgi in in posizione posizione intermedia intermedia ee vescicole vescicole di di secrezione secrezione accumulate accumulate all’apice all’apice della della cellula cellula nucleo nucleo dislocato dislocato in in sede sede basale basale basale basale lamina basale laterale laterale RER RER ee mitocondri mitocondri in in sede sede basolaterale basolaterale Tipi di epiteli di rivestimento Gli epiteli di rivestimento possono essere classificati in base al numero di strati di cellule che li costituiscono in Monostratificati Pseudostratificati Pluristratificati In regioni del corpo dove c’è assorbimento e/o secrezione Funzione prevalentemente protettiva (semplici) semplici (le cellule sono tutte in contatto con la membrana basale) (composti) composti Gli epiteli di rivestimento possono essere classificati in base alla forma delle cellule che li costituiscono in Pavimentosi (cellule appiattite) Cubici o Isoprismatici (cellule di forma grossolanamente cubica) Cilindrici o Colonnari Batiprismatici o (cellule di forma che ricorda un cilindro) Tipi di epiteli di rivestimento In base alle due classificazioni si identificano diversi tipi di epiteli: Pavimentoso semplice Cubico (isoprismatico) semplice SEMPLICI Cilindrico (batiprismatico) semplice Pseudostratificato o pluriseriato Pavimentoso pluristratificato Cubico e Cilindrico pluristratificato Di transizione PLURISTRATIFICATI Caratteristiche degli epiteli semplici • Relativamente sottili • Le cellule hanno tutte la stessa polarità e i nuclei sono approssimativamente allineati • Sono fragili • Rivestono: – Compartimenti – Condotti • Ottimi per: – Assorbimento – Secrezione Caratteristiche dell’epitelio pavimentoso pluristratificato • Robusto: si trova dove le sollecitazioni meccaniche sono severe • Gli strati superficiali vengono eliminati con l’accrescimento degli strati profondi Gli epiteli cubico e cilindrico pluristratificati sono poco comuni Caratteristiche dell’epitelio di transizione • Alta plasticità. • Riveste cavità in cui avvengono notevoli cambiamenti di volume (es. vie urinarie). Localizzazione degli epiteli di rivestimento-esempi polmoni Epitelio pseudostratificato cigliato trachea Epitelio pavimentoso semplice stomaco rene Epitelio cilindrico semplice Epitelio cubico semplice cute intestino vescica Epitelio pavimentoso pluristratificato Epitelio cilindrico semplice con microvilli Epitelio di transizione Principi di Istologia – Epiteli GHIANDOLARI Epiteli formati da cellule specializzate nella secrezione, ovvero nel rilascio di sostanze sintetizzate dalle cellule stesse, dette secreti, che svolgono una varietà di funzioni biologiche nell’organismo. Epiteli Ghiandolari esocrini endocrini • secrezioni riversate all’interno di un organo cavo comunicante con l’esterno o all’esterno dell’organismo • secrezioni riversate nel flusso sanguigno, chiamate ormoni • ghiandole che agiscono localmente • ghiandole che agiscono su organi “bersaglio” a distanza Origine embriologica delle ghiandole da un epitelio di rivestimento Nelle ghiandole esocrine la porzione secernente, adenomero (scuro), rimane collegata all’epitelio tramite il dotto escretore (chiaro) Nelle ghiandole endocrine la porzione secernente si separa dalla superficie e viene diffusamente vascolarizzata Ghiandole Esocrine Ghiandole Endocrine da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano Ghiandole esocrine Classificazione in base al numero di cellule • Ghiandole unicellulari – Singole cellule secernenti nell’ambito di un tessuto epiteliale (cellule caliciformi mucipare) • Ghiandole pluricellulari – Veri e propri organi contenenti epiteli ghiandolari Esempio di ghiandole esocrine unicellulari cellule caliciformi mucipare nell’epitelio dei villi da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano Ghiandole esocrine: classificazione delle ghiandole pluricellulari Intraepiteliali Localizzate nello spessore di un epitelio di rivestimento. Extraepiteliali Sono le più comuni Es. nella mucosa nasale e nell’uretra maschile. Intramurali Localizzate nello spessore della parete di un organo Extramurali Localizzate al di fuori della parete di un organo. Es. fegato e e pancreas. Ghiandole endocrine Formate da cellule sparse o raggruppate, ospitate entro altri tessuti o organi, oppure raggruppate e organizzate a formare organi completi. Si distinguono in base alle caratteristiche chimiche dell’ormone o degli ormoni prodotti. Cellule produttrici di ormoni polipeptidici, glicoproteici e amminici Ricche di RER e ribosomi, sviluppato apparato di Golgi e vescicole secretorie di deposito, polarizzazione funzionale. Cellule produttrici di ormoni steroidei Raramente polarizzazione funzionale, ricche di REL, rare vescicole di deposito, numerosi mitocondri. Caratteristica comune delle ghiandole endocrine Hanno un gran numero di capillari sanguiferi a decorso tortuoso, che si insinuano nel connettivo fra le cellule epiteliali (capillari sinusoidi) con endotelio ad ampie fenestrature o pori. Principi di Istologia – Tessuti CONNETTIVI Il corpo umano e gli organi che lo compongono sono sostenuti e tenuti insieme da tessuti tradizionalmente denominati connettivi. FUNZIONI • Sostegno • Intervento dinamico in molte se non in tutte le funzioni dei tessuti adiacenti. • Partecipazione ai meccanismi di difesa dell’organismo. • Assicurano gli scambi nutritizi a favore dei tessuti che non sono vascolarizzati (come i tessuti epiteliali). Tessuti di supporto o a funzione trofo-meccanica in che senso i tessuti connettivi “connettono”? • connessione meccanica – ancorare tessuti fra loro – sostenere e proteggere organi • connessione funzionale – consentire e facilitare il transito di: • sostanze (nutrizione, metabolismo) • cellule (difesa immunitaria) Componenti del tessuto connettivo 1. cellule 2. matrice extracellulare 1. sostanza fondamentale amorfa 2. fibre di natura proteica 1. fibre collagene 2. fibre elastiche 3. fibre reticolari I diversi tipi di tessuto connettivo si distinguono in base alle proporzioni relative di sostanza fondamentale amorfa e di fibre connessione “meccanica” connessione “funzionale” pi ù fibre più fibreproteiche, proteiche, che checonferiscono conferiscono stabilit à eerobustezza stabilità robustezza pi ù sostanza più sostanza fondamentale fondamentaleidratata, idratata, che checonsente consentela la diffusione diffusionedi disostanze sostanzeee la lamigrazione migrazionedi dicellule cellule Sostanza fondamentale amorfa • soluzione molto viscosa caratterizzata dalla presenza di macromolecole a base di proteine e polisaccaridi (proteine enzimatiche, glicoproteine e proteoglicani) • molto permeabile alla diffusione di metaboliti, consente anche la migrazione delle cellule immunitarie • la sua permeabilità dipende dal grado di idratazione, che può aumentare notevolmente in caso di – edema – infiammazione Fibre del tessuto connettivo •Fibre collagene Formate da microfibrille, ognuna delle quali costituita da unità elementari (tropocollagene) 18 forme di collagene •Fibre elastiche Formate da microfibrille, che contengono le proteine elastina e fibrillina •Fibre reticolari Formate da collagene di tipo III organizzate a formare un intreccio ramificato Lunghe, resistenti ma flessibili, non ramificate; non si estendono molto se tirate A differenza del collagene, si allungano se sottoposte a trazione; al cessare della trazione, le fibre riacquistano la loro forma originale. Più sottili, rete intrecciata e ramificata; meno resistenti, ma più flessibili rispetto alle collagene Cellule del tessuto connettivo Il tessuto connettivo è caratterizzato da una popolazione cellulare eterogenea: Cellule principali, responsabili della sintesi di tutte le componenti extracellulari. Fibroblasti Macrofagi Plasmacellule Mastociti Granulociti neutrofili, eosinofili, basofili e linfociti Cellule adipose o adipociti Periciti TESSUTI CONNETTIVI: classificazione Tessuti connettivi PROPRIAMENTE DETTI Tessuto connettivo MUCOSO Tessuto connettivo FIBRILLARE LASSO Tessuto connettivo FIBRILLARE DENSO Tessuto connettivo ELASTICO Tessuto connettivo RETICOLARE Tessuto ADIPOSO Tessuti DI SOSTEGNO Tessuti CARTILAGINEI Tessuto OSSEO Tessuti A FUNZIONE TROFICA SANGUE LINFA Tessuti connettivi PROPRIAMENTE DETTI Tessuto connettivo MUCOSO Tessuto connettivo FIBRILLARE LASSO Tessuto connettivo FIBRILLARE DENSO Tessuto connettivo ELASTICO Tessuto connettivo RETICOLARE Tessuto ADIPOSO Caratteristiche dei tessuti connettivi lasso e denso in inrosa: rosa: fasci fascidi difibre fibre collagene collagenedi di diverso spessore diverso spessore in nero: nero: in fibre fibre elastiche elastiche • Lasso: – permeabile – facilita gli scambi metabolici – sede privilegiata dei meccanismi di difesa Es. mucosa e sottomucosa degli organi cavi, sierose pleuriche, pericardiche e peritoneali, avventizia e intima dei vasi sanguiferi, muscoli, nervi, sottocutaneo • Denso: – robusto – notevole resistenza alle sollecitazioni meccaniche Es. tendini e legamenti, capsule degli organi pieni ininbianco: bianco: abbondante abbondantesostanza sostanza fondamentale fondamentaleamorfa amorfa fasci fascicompatti compatti eeordinati ordinatidi di fibre collagene fibre collagene scarse quantità quantità di di scarse sostanza sostanza fondamentale fondamentale amorfa amorfa Caratteristiche dei tessuti connettivi elastico e reticolare • Elastico: – Predominano le fibre elastiche. Es. parete delle arterie e delle vene di grosso calibro. • Reticolare – Predominano le fibre reticolari che formano una rete tridimensionale. Es. nello stroma di fegato, milza, midollo osseo, linfonodi. Fibre Fibre elastiche elastiche Fibre Fibre reticolari reticolari Tessuto connettivo ADIPOSO Sottotipi: TESS. ADIPOSO UNIVACUOLARE O GRASSO BIANCO Funzioni: riserva energetica, ammortizzatore meccanico, isolante termico. Es. strato sottocutaneo, interno della cavità addominale; cavità orbitaria, guance, intorno al rene, palma delle mani e pianta dei piedi, infiltrato nel tessuto muscolare. TESS. ADIPOSO MULTIVACUOLARE O GRASSO BRUNO Funzioni: termoregolazione. Es. nei roditori e negli animali ibernanti, presente nel feto, poco nell’adulto (mediastino, addome, collo). http://www.med.unipi.it/morfologia/istologia/istolembmed/connettivo% 20prop%20detto/tessuto_connettivo_propriamente Tessuti connettivi DI SOSTEGNO Tessuti CARTILAGINEI Tessuto OSSEO Tessuti CARTILAGINEI Presentano una abbondante matrice extracellulare di notevole compattezza e consistenza, al cui interno sono sparse le cellule (condroblasti e condrociti). Non contengono vasi sanguiferi o linfatici e fibre nervose. Sono tessuti solidi più flessibili ma meno duri e resistenti dell’osso Resistono alla compressione, assorbono elasticamente le sollecitazioni meccaniche e riducono gli attriti nelle articolazioni. Tessuto OSSEO Presenta per il 90% matrice extracellulare mineralizzata (fosfato di calcio sotto forma di idrossiapatite e carbonato di calcio con tracce di sodio, magnesio, potassio e fluoro). E’ il costituente principale dello scheletro, con funzione - di sostegno e di protezione, - di deposito di sali minerali (soprattutto calcio e fosforo). Tessuti A FUNZIONE TROFICA SANGUE LINFA SANGUE Tessuto a matrice extracellulare fluida, racchiuso in un sistema di canali comunicanti (vasi arteriosi e venosi) L'organismo umano contiene 5-6 litri di sangue, equivalenti all' 8% circa del peso corporeo SANGUE Funzioni • trasporta gas disciolti portando ossigeno dai polmoni ai tessuti e anidride carbonica dai tessuti ai polmoni; • distribuisce le sostanze nutritive assorbite nel tubo digerente o rilasciate dai depositi del tessuto adiposo o dal fegato; • trasporta i prodotti del catabolismo dai tessuti periferici ai siti di eliminazione come i reni; • consegna enzimi e ormoni a specifici tessuti-bersaglio; • regola il pH e la composizione elettrolitica dei liquidi interstiziali; • riduce le perdite dei liquidi attraverso i vasi danneggiati o i tessuti lesionati (reazioni di coagulazione); • difende il corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni: patogeni infatti trasporta globuli bianchi e anticorpi. Il sangue, inoltre, riceve tossine prodotte da infezioni, danni fisici o attività metaboliche e le consegna al fegato e ai reni dove possono venire inattivate o espulse; • aiuta a regolare la temperatura del corpo assorbendo e ridistribuendo calore. Il sangue, quasi al 50%, è fatto di acqua che ha una capacità straordinariamente elevata di trattenere calore. Composizione del sangue dopo centrifugazione 55% 45% Albumine Acqua Proteine Globuline Ioni Fibrinogeno COMPONENTE Vitamine plasma Glucidi LIQUIDA Aminoacidi Lipidi Metaboliti globuli rossi Monociti Linfociti leucociti Neutrofili e piastrine Eosinofili Basofili FRAZIONE CORPUSCOLATA (Ematocrito Ht: % 40-44% ♀ 43-47% ♂) Quando è prelevato dai vasi il sangue coagula rapidamente in una massa rossastra gelatinosa. Se la coagulazione è impedita con l’uso di un anticoagulante (eparina, EDTA..) gli elementi cellulari possono essere separati dalla parte liquida mediante centrifugazione. Componente liquida Plasma Liquido di colore giallo (dal giallo chiaro al giallo oro) composto da: Acqua Proteine Ioni Vitamine Glucidi Aminoacidi Lipidi Metaboliti Il plasma ha una viscosità 2-3 volte superiore a quella dell’acqua. Proteine plasmatiche (conc normale: 6-8 g/100 mL) Sono sintetizzate e immesse nel sangue per la maggior parte dal fegato (eccezione per le immunoglobuline che sono prodotte dalle plasmacellule). Non passano attraverso la maggior parte delle cellule endoteliali => PRESSIONE COLLOIDOSMOTICA INTRAVASALE (o PRESSIONE ONCOTICA). Agiscono come TRASPORTATORI per ioni metallici, vitamine e ormoni, grassi e colesterolo, metaboliti, farmaci. Mantengono costante il pH del sangue (7.39 valore fisiologico). Hanno importanza fondamentale per la COAGULAZIONE (fibrinogeno). Frazione corpuscolata Eritrociti Leucociti Monociti Piastrine Linfociti Granulociti Neutrofili Eosinofili Basofili Eritrociti o Globuli rossi 8 µm Gli eritrociti funzionano come trasportatori di ossigeno molecolare dai capillari polmonari verso i tessuti connettivi ai quali viene ceduto attraverso la rete dei capillari della circolazione sistemica. 99% delle cellule del sangue Conc. Media: Media 4.5 milioni/mm3 ♀ 5 milioni/mm3 ♂ Privi di nucleo come risultato del processo di differenziazione, che parte dal midollo osseo e si completa nel sangue circolante (sono eliminati tutti gli organuli citoplasmatici tranne gli elementi del citoscheletro). Ciclo vitale: vitale 120 giorni, dopo i quali sono rimossi dal sangue per azione dei macrofagi del fegato e della milza. aspetto morfologico a “disco biconcavo” Eritrociti o Globuli rossi-Emoglobina Gli eritrociti sono costituiti da - 66% acqua - 33% proteine, di cui 95% EMOGLOBINA 5% altre L’emoglobina è responsabile della maggior parte del trasporto di ossigeno e anidride carbonica Gruppo Eme Struttura dell’emoglobina Leucociti o Globuli bianchi I leucociti sono le cellule responsabili, con ruoli differenti, delle difese dell’organismo da agenti esterni, ma anche intrinseci. Concentrazione: 4000-8000/mm3 senza differenze fra i due sessi. • Granulociti Classificazione Presentano voluminose inclusioni citoplasmatiche – Si dividono in: • Neutrofili • Eosinofili • Basofili • Agranulociti Non presentano inclusioni citoplasmatiche – Si distinguono: • Monociti • Linfociti Leucociti o Globuli bianchi Presenza relativa delle diverse classi Linfociti 20-35% Monociti 6-8% Basofili 0-1% Eosinofili 1-4% Neutrofili 50-70% LINFA Quella PARTE del LIQUIDO INTERSTIZIALE che scorre in un proprio letto vasale con un flusso molto lento. Contiene: Linfociti Acqua Piccola quantità di Sali Colesterolo Prodotti del metabolismo tessutale (proteine e lipidi) Distribuzione dell’ACQUA nell’organismo L’acqua dell’organismo è distribuita principalmente nelle CELLULE e nei TESSUTI CONNETTIVI. Il DISTRETTO EXTRACELLULARE, che rappresenta il 40-50% di tutti i liquidi corporei, è distribuito principalmente in INTERSTIZIALE PLASMATICO 2 compartimenti: Linfa e liquido attraverso il quale le cellule sono a contatto fra loro e hanno rapporti di scambio. Parte liquida del sangue Principi di Istologia Classifichiamo i tessuti in 4 grandi famiglie: -TESSUTI EPITELIALI -TESSUTI CONNETTIVI (o di supporto o a funzione trofo-meccanica) -TESSUTI MUSCOLARI -TESSUTO NERVOSO Principi di Istologia – Tessuti MUSCOLARI • costituiti da: – cellule muscolari, responsabili della contrazione – involucri connettivali che nutrono il muscolo e lo ancorano al sistema scheletrico • ne esistono 3 tipi: – Striato scheletrico – Striato cardiaco – Liscio Tessuti MUSCOLARI Tessuto muscolare Caratteristiche Striato scheletrico Contrazione volontaria (innervato dal sist. nervoso centrale). Disposizione ordinata delle proteine contrattili (actina e miosina) che determina una tipica striatura. Le cellule sono di forma cilindrica (sincizio polinucleato) e sono dette fibre muscolari. Muscoli scheletrici Contrazione involontaria (innervato dal sist. nervoso autonomo). Disposizione ordinata delle proteine contrattili (actina e miosina) che determina una tipica striatura. Elementi cellulari più piccoli e mononucleati (non sincizi). Pareti del cuore (miocardio) Striato cardiaco Liscio Principale localizzazione Contrazione involontaria (innervato dal sist. Muscolatura dei nervoso autonomo). visceri e dei vasi Le cellule non presentano striature (actina e sanguigni miosina sono presenti ma non sono disposte in modo ordinato) e hanno forma affusolata. Principi di Istologia – Tessuto NERVOSO Il tessuto nervoso costituisce il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico. Entra anche a far parte degli organi di senso. Il tessuto nervoso è composto da due tipi distinti di cellule: -Cellule nervose propriamente dette (NEURONI); NEURONI -Cellule di sostegno (CELLULE della NEVROGLIA o CELLULE GLIALI). GLIALI Organizzazione del Sistema Nervoso Il Sistema Nervoso è un insieme di organi specializzati capaci di raccogliere e riconoscere stimoli provenienti dall’esterno e dall’interno dell’organismo, e di elaborare risposte effettrici coordinate, di tipo volontario e involontario. SISTEMA NERVOSO Sistema nervoso centrale cervello Sistema nervoso periferico midollo spinale motoneuroni sistema nervoso somatico neuroni sensoriali sistema nervoso autonomo sistema nervoso simpatico sistema nervoso parasimpatico Organizzazione del Sistema Nervoso SISTEMA NERVOSO Sistema nervoso centrale cervello Sistema nervoso periferico midollo spinale motoneuroni sistema nervoso somatico neuroni sensoriali sistema nervoso autonomo sistema nervoso simpatico sistema nervoso parasimpatico Il tessuto nervoso- NEURONI I neuroni sono cellule eccitabili, capaci cioè -di RISPONDERE a STIMOLI FISICI E CHIMICI mediante MODIFICAZIONI della CONCENTRAZIONE di IONI sulle due facce della loro membrana plasmatica; -di PRODURRE SEGNALI; -di PROPAGARE SEGNALI dal punto di insorgenza ad altre parti della cellula; -di TRASMETTERE SEGNALI ad altre cellule. I neuroni NON sono capaci di dividersi e di produrre nuovi neuroni (eccezione: neuroni olfattivi). Il tessuto nervoso- NEURONI Tutti i neuroni presentano: -un CORPO CELLULARE o SOMA; -uno o più DENDRITI; -un ASSONE o NEURITE; -le TERMINAZIONI SINAPTICHE. terminazioni sinaptiche dendrite corpo cellulare o soma assone o neurite nucleo con nucleolo NEURONI-corpo cellulare e dendriti Le caratteristiche ultrastrutturali comuni includono microtubuli, neurofilamenti, Golgi, e RER. Il corpo cellulare è il CENTRO delle ATTIVITA’ METABOLICHE (soprattutto sintesi proteica). I dendriti sono il SISTEMA di RICEZIONE dei SEGNALI che il neurone può raccogliere da altri neuroni o dall’ambiente esterno. da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano NEURONI-assone Origina da una protrusione del soma detta cono di emergenza, che continua in un segmento iniziale. Presenta un citoplasma (assoplasma) contenente strutture citoscheletriche altamente specializzate (microtubuli e neurofilamenti) che garantiscono il TRASPORTO ASSONICO di molecole e organuli verso le terminazioni. Non ci sono organuli per svolgere la sintesi proteica. da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, EdiErmes, Milano NEURONI-trasporto assonico da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano NEURONI-fibra nervosa Al di là del segmento iniziale, l’assone acquisisce un rivestimento formato da cellule della glia che lo ricoprono per tutta la sua estensione, con l’eccezione della membrana presinaptica delle terminazioni. L’assone e il suo rivestimento gliale costituiscono una FIBRA NERVOSA. da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano Tipi di NEURONI da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano GUAINA MIELINICA I neuroni sono rivestiti da cellule gliali che a livello dell’assone si comportano in maniera particolare. Fibre AMIELINICHE Fibre MIELINICHE Costituiscono la quasi totalità del SNC e gran parte del SNP Il rivestimento dell’assone è costituito da un’ESPANSIONE LAMINARE del citoplasma di una o più cellule gliali. L’espansione laminare del citoplasma si differenzia in una vera e propria GUAINA PLURILAMINARE. GUAINA MIELINICA da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano Sistema Nervoso Centrale Sistema Nervoso Periferico NEURONI-sinapsi La sinapsi chimica è la principale struttura di connessione funzionale fra neuroni La terminazione sinaptica contiene mitocondri, cisterne del REL ed elementi del citoscheletro, ma l’elemento caratterizzante sono le vescicole sinaptiche. Le sinapsi possono contenere differenti neurotrasmettitori (acetilcolina, acido glutammico, noradrenalina, glicina, GABA o neuropeptidi). da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano NEURONI-reti neuronali (o circuiti nervosi) Ogni neurone innerva un bersaglio e, a sua volta, è innervato da altri neuroni. Ogni neurone è un elemento di una catena neuronale, ossia di un circuito nervoso. Le terminazioni nervose che si scaricano su un dato neurone sono in parte eccitatorie e in parte inibitorie In un dato momento il neurone viene eccitato o inibito, a seconda degli stimoli eccitatori e inibitori che in quel momento esso riceve. da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano NEURONI-il flusso di informazioni 2. 2.rilascio rilasciodi di neurotrasmettitore neurotrasmettitore alla allasinapsi sinapsi 3. 3.eccitazione eccitazioneoo inibizione inibizionedel del neurone neuronepostpostsinaptico sinaptico 4. 4.segnale segnale 1.1.conduzione conduzionedel delsegnale segnale lungo lungol’assone l’assoneeeiisuoi suoi terminali terminali NEURONI-il flusso di informazioni 2. 2.rilascio rilasciodi di neurotrasmettitore neurotrasmettitore alla allasinapsi sinapsi 3. 3.eccitazione eccitazioneoo inibizione inibizionedel del neurone neuronepostpostsinaptico sinaptico 4. 4.segnale segnale 1.1.conduzione conduzionedel delsegnale segnale lungo lungol’assone l’assoneeeiisuoi suoi terminali terminali Il tessuto nervoso Il tessuto nervoso è composto da due tipi distinti di cellule: -Cellule nervose propriamente dette (NEURONI); NEURONI -Cellule di sostegno (CELLULE della NEVROGLIA o CELLULE GLIALI). GLIALI Le cellule della nevroglia sono elementi importanti per il sostegno (funzioni trofiche e supporto meccanico) dei neuroni, la regolazione della comunicazione sinaptica, la crescita dei neuroni, l’intervento nei processi immunitari e l’isolamento elettrico degli assoni. 2.1. macroglia 2.1.1. astrociti 2.1.2. oligodendrociti 2.1.3. cellule ependimali 2.2. microglia Il tessuto nervoso-CELLULE della NEVROGLIA o DELLA GLIA (SNC) Macroglia Astrociti Cellule a forma stellata, con sottili espansioni citoplasmatiche che si dispongono a ricoprire la membrana dei corpi neuronali, dei dendriti e delle giunzioni sinaptiche. Particolari espansioni degli astrociti rivestono i capillari sanguiferi (funzioni di barriera e di controllo del passaggio di molecole). Sono in grado di recuperare le molecole di neurotrasmettitori liberate a livello delle giunzioni sinaptiche. Sono le principali cellule responsabili dei processi riparativi e cicatriziali del tessuto nervoso. da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano Il tessuto nervoso-CELLULE della NEVROGLIA o DELLA GLIA (SNC) Macroglia Oligodendrociti I loro processi citoplasmatici avvolgono gli assoni e formano la mielina (analogamente alle cellule di Schwann del SNP). Sono le cellule danneggiate nelle malattie demielinizzanti acquisite (sclerosi multipla). Cellule ependimali Cellule di rivestimento delle cavità interne del SNC (sistema ventricolare e canale ependimale del midollo spinale). Microglia Macrofagi residenti del SNC. da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano Tessuti epiteliali Epiteli di rivestimento Epiteli ghiandolari Pavimentoso semplice Esocrino Cubico semplice Endocrino Cilindrico semplice Pseudo-stratificato Pavim. pluristratificato Tessuti Di transizione Tessuti connettivi Propriamente detti A funzione trofica Di sostegno Mucoso Cartilaginei Sangue Lasso Osseo Linfa Denso Elastico Reticolare Adiposo Tessuti muscolari Scheletrico Cardiaco Tessuto nervoso Liscio