I mpara la danza degli A ll B lacks di Graziano Capponago del Monte Foto di Edoardo Delille docente e manager L’insegnante di “Haka World” Tiki Edwards. È anche il team manager della Maori All Blacks, rappresentativa rugbistica riservata ai “nativi”. Il rito maori con cui la nazionale neozelandese spaventa gli avversari prima di ogni partita è famoso in tutto il mondo. E va oltre i confini del rugby. Se volete fare pratica potete andare in Nuova Zelanda, come abbiamo fatto noi, alla scuola di Rotorua. Ma è sufficiente anche girare pagina… sportweek > 24 settembre 2011 > pag.63 impar a il rito degli all bl acks haka world KA MA te KA MA TE KA ORA KA ORA TENaI TE TANGATA PUHURUHURU NANA nei tE TIKI mai, i WHAKAWHITe TE RA! UPANE! UPANE! upane! KA UPANE! WHITI TE RA HEI! sportweek > 24 settembre 2011 > pag.64 sportweek > 24 settembre 2011 > pag.65 La danza che fa tremare il mondo le varianti la traduzione Ka mate! Ka mate! È la morte! È la morte! Dagli All Blacks... La “Ka Mate” è un’haka eseguita, da tradizione, quando ci si sente bene e lo si vuole esprimere in modo libero. Si esegue senza armi perché non è una danza di guerra. D’ispirazione bellica è invece la “Peruperu”: prevede il salto finale aggiunto (non senza critiche) dagli All Blacks. La “Kapa o Pango”, creata per i tuttineri, integra la “Ka Mate” con riferimenti ovali (guerrieri in nero con la felce argentata). È la più aggressiva e vuole alzare il senso di sfida agli avversari. sportweek > 24 settembre Ka mate! Ka mate! È la morte! È la morte! Ka ora! Ka ora! È la vita! È la vita! P per gli all blacks L’haka eseguita in abiti tradizionali al Turangawaewae Marae, luogo sacro della cultura maori. 2011 > pag.66 ukana, ngangahu e whetero! Cioè, in lingua maori: occhi sbarrati e lingua in fuori. Gli avversari cominciano a tremare, è iniziata l’haka di guerra, la danza che gli All Blacks eseguono tradizionalmente prima di ogni partita. A dire il vero, non sono solo i “tuttineri” a eseguirla: anche le altre nazionali delle isole del Pacifico (Figi, Samoa e Tonga) hanno la loro danza tradizionale retaggio dell’animo guerriero delle popolazioni maori. I neozelandesi l’haka la imparano naturalmente, mentre noi stranieri turisti dobbiamo andare a scuola. A Rotorua, al centro dell’isola del Nord, il cuore della cultura maori, c’è “Haka World”, dove Tiki Edwards insegna non solo le movenze della haka rugbistica ma anche a crearsi il proprio Moko, ovvero il disegno personalizzato che ogni guerriero maori si tatuava sul volto e sul corpo. La prima impressione lascia perplessi perché la “scuola” non è altro che un piccolo cortiletto all’interno di un ostello, ma Tiki è una persona seria: oltre a essere maestro di haka è il manager dei Maori All Blacks, una sorta di nazionale ovale composta da solo nativi. Mark Kolbe ...ai “cugini” delle isole Samoa ha la “Siva Tau” (“Siamo pronti, fateci largo perché Samoa è unica”), che dal 1991 ha sostituito la poco aggressiva “Ma’ ulu’ ulu Moa”. I figiani hanno invece la “Cibi” (“Sbricioleremo la vostra difesa”), danza di guerra che venne adottata nel 1939 alla vigilia di un test con gli All Blacks. Infine, c’è Tonga con la “Sipi Tau” (“Bevo l’oceano e mangio il fuoco”), adattamento rugbistico della danza di guerra “Kailao”. Ka ora! Ka ora! È la vita! È la vita! GREG WOOD, WILLIAM WEST haka world impar a il rito degli all bl acks Gesti di guerra per 4 squadre «L’haka come tale è una danza che esprime i sentimenti di una persona, non necessariamente l’aggressività», spiega Tiki. «Nel rugby è una cosa serissima, rigidamente codificata e modellata nel testo e nelle movenze. Nel corso degli anni, l’haka è stata modificata per renderla meno violenta: la versione originale, che si conclude con un gesto che mima il taglio della gola dell’avversario e che si chiama “Kapa o Pango”, è stata corretta ma solo al termine di un lungo lavoro compiuto da esperti della cultura maori partendo dall’originale, storica Ka Mate. E poi c’è stato anche un lungo contenzioso tra la Federugby locale e la comunità maori sui diritti d’autore». In Nuova Zelanda, oggi non esistono più maori o britannici, ma solo neozelandesi, un popolo molto gentile e tranquillo. Caso forse più unico che raro, colonizzatori e nativi convivono pacificamente e senza tensioni razziali e gli europei hanno assorbito la cultura originale facendola propria, lo dimostra anche il fatto che l’haka non deve essere guidata per forza dal capitano ma da un giocatore di origine maori, preferibilmente il più anziano tra tra titolari e panchinari. © riproduzione riservata sportweek > 24 settembre 2011 > pag.67 danza per i neri L’haka eseguita prima del match inaugurale (vinto 41-10 con Tonga) del Mondiale in corso. Tenai te tangata puhuruhuru Vedi, là c’è l’uomo peloso Nana nei te tiki mai i whakawhite te ra! che viene la luce del sole Upane! Upane! Un passo avanti Upane! Ka upane! un altro passo avanti ... e per la banda L’haka eseguita anche dalla banda prima del match iridato tra Argentina e Inghilterra (9-13). Whiti te ra! Nel sole!