“IL RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE OGGI” Milano 4-5 dicembre 2008 Camera del Lavoro, Sala Buozzi Corso di Porta Vittoria, 43 Il ruolo dell’epidemiologia nell’individuazione del rischio cancerogeno occupazionale ieri e oggi Benedetto Terracini Numero di citazioni in PubMed per determinate parole chiave per periodo Periodo Tobacco cancer epidemiology Italy Occupational cancer epidemiology Italy 1950-59 0 0 1960-69 1 2 1970-79 3 10 1980-89 29 88 1990-99 136 254 2000-08 126 329 Totale 295 683 Siemiatycki et al The “negative seesaw” between significance and irrelevance of epidemiological and experimental data on carcinogenesis Due allarmi precoci (negli USA) Fine anni 30: 4-dimethylaminoazobenzene (“giallo burro”) proibito come additivo alimentare per la sua proprietà di produrre cancro epatico nei ratti. 1941: 2-acetylaminofluorene non autorizzato per produzione commerciale come insetticida per la sua cancerogenicità nei ratti. Extrapolation of animal experiments to man (WHO Techn Rep series 220, 1961) …. It is conceivable that dose levels (of a carcinogen) exist that would not induce cancer. However, carcinogenesis is a complex process and this may vitiate such predictions … The uncertainty of the extrapolation of the safe dose to man, and the lack of knowledge of the possible summating or potentiating effects of different carcinogens in the total human environment, preclude the establishment of a safe dose … on grounds of prudence. The preamble of IARC Monographs, 1971 and 1977 The critical assessment of the validity of the animal data should help national and/or international authorities to make decisions concerning preventive measures or legislation …..(1971) In the presence of appropriate positive carcinogenicity animal data and in the absence of adequate human data, it is reasonable to regard such chemicals as if they were carcinogenic to humans (1977) Gli insostenibili dogmi retrostanti il ricorrente atteggiamento critico verso i saggi di cancerogenicità a lungo termine Vengono usate dosi eccessivamente alte in confronto alle esposizioni umane Le vie di somministrazione non corrispondono alle circostanze in cui esseri umani sono esposti Vi è mancanza di concordanza tra organi bersaglio I tentativi di produrre cancro facendo fumare attivamente animali in laboratorio sono falliti (??) Alcuni modelli sperimentali non sono estrapolabili alla specie umana Gli ostacoli alla conduzione di studi epidemiologici sui cancerogeni nell’ambiente di lavoro. I Bassa potenza statistica: negli studi di coorte l’outcome può essere molto troppo raro, negli studi caso-controllo, la prevalenza di esposti può essere troppo piccola. Le aziende riluttano alla fornitura dei libri matricola. L’informazione sulle mansioni contenuta nei libri matricola non è adeguata per caratterizzare le esposizioni individuali. Gli ostacoli alla conduzione di studi epidemiologici sui cancerogeni nell’ambiente di lavoro. II Non sempre è possibile controllare il confondimento per esposizioni non occupazionali. Il controllo del confondimento da parte di altri agenti presenti nell’ambiente di lavoro è spesso problematico. Spesso, lo studio dei modificatori di effetto è difficile per le dimensioni della base di dati. « Quelle conclusion peut-on tirer de cette brève enquête interrompue par suite du départ forcé, par la direction de l’usine, de l’un de nous? » Desoille , Hochfeld M, Aboulker P Le dépistage des tumeurs vésicales chez les travailleurs des produits colorants. Premiers résultats de cystoscopie systématique. Arch Mal Prof 1948; 9:149 (quoted by Clayson,1962) La preoccupazione di Renzo Non saranno mica gli epidemiologi ossessionati dalla purezza dei loro metodi? Soprattutto dalla standardizzazione? Nell’ambito della strategia della “protezione dei vulnerabili”, non dovrebbero prestare più attenzione all’interazione tra diversi agenti ambientali e tra agenti ambientali, pressione sociale, comportamenti, (e in alcune circostanze, fattori di scuscettibilità individuale)? A warning for epidemiologists TOO MUCH STANDARDIZATION MAKES Y OU BLIND Il deplorabile caso della melamina: una scusa dovuta da tempo a Renzo Tomatis Guidelines for Observers at IARC Monograph Meetings IARC appreciates the interest all parties have in seeing that the Monographs are the outcome of a rigorous scientific assessment free from any attempt at interference. These Guidelines are meant to convey a common understanding of the conduct expected from Observers at IARC Monographs meetings. In the spirit of transparency, Observers with relevant scientific credentials are welcome to attend IARC Monographs meetings. Observers can play a valuable role in ensuring that all published information and scientific perspectives are considered. The chair may grant Observers an opportunity to speak, generally after they have observed a discussion. Observers do not serve as meeting chair or subgroup chair, draft any part of a Monograph, or participate in the evaluations. Implicit in the term "Observer" is the responsibility to observe the meeting and not to attempt to influence its outcome. This includes - before and during the meeting – - Not to contact participants before the meeting or to lobby them at any time. - Not to send written materials to meeting participants. Pertinent scientific studies that are published or accepted for publication may be sent to IARC. - Not to offer meals, drinks, social invitations, or other favours to meeting participants. Participants are asked to report any contact or attempt to influence that they may encounter, either before or during the meeting. To provide an atmosphere conducive to free and frank discussion, Observers may not make a written transcript, audio or video recording, or audio or video transmission of any part of the meeting. Observers must complete the WHO Declaration of Interests, which covers financial interests, employment and consulting, and individual and institutional research support related to the subject of the meeting. Pertinent interests will be disclosed to the meeting participants and in the published volume of IARC Monographs. Attendance at an IARC Monographs meeting is a privilege granted by invitation. Lack of cooperation with these Guidelines may result in an Observer being asked to leave the meeting and the reason disclosed to the meeting participants. April 2006 Given the general paucity of epidemiological data and the low probability that agents listed in group 2B …. are attractive subjects for epidemiological studies, indiscriminate downgrading of the results of tests in experimental animals would result in elimination of the only indication of potential hazard for humans for a considerable number of environmental chemicals and chemical mixtures Tomatis L Ann Ist Super Sanità 2006;42:113-117 Due argomenti di moda • Gli screening rivolti a soggetti asintomatici • La suscettibilità genetica al cancro occupazionale Qualche punto fermo sugli screening oncologici • Un protocollo è proponibile se è documentata l’efficacia dell’intervento. • L’opportunità dell’intervento dipende anche dalla possibile maleficenza (falsi positivi). • La distinzione tra indagine e intervento è fondamentale dal punto di vista etico. • L’esperienza insegna l’importanza di conoscere i conflitti di interesse di chi propone un intervento. Proporzione di studi italiani tra le citazioni in PubMed entrando con: genetic, susceptibility, epidemiology e… Asbestos Vinyl chloride Dioxin Benzo[a]pyrene 15 / 49 0 /8 3/0 3 / 47 Una affermazione presentata come “fatto scientifico” dai consulenti della difesa nei tribunali italiani Affermazione Il mesotelioma da asbesto è una malattia geneticamente determinata. Implicazioni Soltanto i geneticamente predisposti sono suscettibili alla cancerogenesi pleurica da amianto. La medesima intensità e durata di esposizone non avrebbe causato mesotelioma in un soggetto non suscettibile. Contro-implicazioni A tutt’oggi, non è stato identificato alcun tratto genetico sicuramente associato al rischio di mesotelioma da amianto. In generale, q uando sono stati identificati tratti genetici associati al rischio di cancro ambientale, il rischio per I “non suscettibili” è ben superiore a zero. Quale ruolo ha l’epidemiologia nella prevenzione dei rischi cancerogeni professionali nel nuovo millenio?? Studiare: Le interazioni con fattori esterni all’ambiente di lavoro e con altri agenti presenti nell’ambiente di lavoro. Gli effetti sulla sulla salute del contributo delle attività produttive. .all’inquinamento dell’ambiente generale. Fornire: La dimensione del fenomeno dei tumori professionali. Il retroterra metodologico agli studi di biomonitoraggio. Un approccio scientifico alla valutazione di proposte di screening rivolto a lavoratori asintomatici. Contribuire a: Sviluppare strumenti per stimare le esposizioni (anche retrospettivamente). Approfondire i meccanismi d’azione dei cancerogeni.