Tra Lago e Lago
Un collegamento ambientale tra le aree ad alta naturalità
della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi
STATO AVANZAMENTO AL 19 OTTOBRE 2012
Contesto progettuale
Il progetto Tra Lago e Lago interviene nel territorio dell’Alto Sebino, in specifico nelle tre
aree di alto interesse naturalistico del PLIS del Lago d’Endine, del SIC Riserva naturale
Valle del Freddo e del Parco della Gola del Tinazzo, in procinto di essere inserito nel PLIS
dell’Alto Sebino.
A partire da novembre 2011 sono stati realizzati gli interventi di miglioramento naturalistico
e alcune delle attività di fruizione sostenibile come previsti dal cronogramma delle azioni.
Aree coinvolte dalle azioni del progetto:
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Gli interventi realizzati rispondono agli obiettivi specifici che il progetto si è prefissato di
raggiungere:
1. Mantenere l’equilibrio ecologico dell’habitat di sponda del Lago d’Endine Gaiano per
conservare la biodiversità presente, in particolare per quanto riguarda l’erpetofauna
e l’ittiofauna.
2. Salvaguardare il fenomeno microtermico della Valle del Freddo in modo da
garantire la presenza di specie caratteristiche ed endemiche del SIC.
3. Migliorare e incrementare la biodiversità presente nella Gola del Tinazzo per
valorizzare un ambiente unico di forra e allo stesso tempo potenziare dal punto di
vista ecologico la Gola, come connessione ambientale tra le due parti del PLIS
dell’Alto Sebino a elevata biodiversità.
4. Educare a una fruizione sostenibile delle tre aree (Lago d’Endine Gaiano, Valle del
Freddo, Gola del Tinazzo) come esempio riproducibile in altri contesti dell’Alto
Sebino, definendo un percorso didattico “Tra Lago e Lago” che unisce fisicamente il
territorio coinvolto nel progetto e che rappresenta uno strumento concreto e pratico
di educazione sul campo senza comprometterne l’equilibrio ecologico.
5. Comunicare il valore e l’importanza della biodiversità utilizzando il territorio come
luogo di incontro, conoscenza ed esperienza; comunicare la relazione tra sviluppo
umano e conservazione delle specie e degli habitat al fine di garantire la
funzionalità degli ecosistemi e allo stesso tempo la qualità della vita delle comunità
locali, creando una responsabilità e una partecipazione alle azioni di conservazione
della natura in modo non conflittivo ed esclusivo.
6. Valutare attraverso le azioni del progetto i diversi sistemi di gestione in atto nelle tre
aree coinvolte al fine di definire la modalità di gestione più efficace e sostenibile per
la tutela e la salvaguardia degli habitat e la biodiversità e lo sviluppo economico
locale.
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AZIONE 1 – PLIS DEL LAGO D’ENDINE – 1.606 ha
Il Lago d’Endine si inserisce nel territori dei Comuni di Monasterolo del Castello, Spinone
al Lago, Ranzanico e Endine Gaiano, in provincia di Bergamo. Insieme al Lago di Gaiano,
per le sue particolari caratteristiche ambientali rappresenta un ambito ottimale per
l’istituzione di un Parco Locale di interesse sovracomunale. I laghi di Endine e di Gaiano
sono situati in Val Cavallina a quota cartografica di 335,6 m s.l.m. per il lago di Endine e di
340 m per quello di Gaiano.
Comuni rivieraschi sono: Spinone al Lago, Ranzanico, Endine Gaiano e Monasterolo del
Castello; mentre il lago di Gaiano si trova interamente in comune di Endine.
In questa notevole varietà di ecosistemi il progetto si è focalizzato su interventi mirati e
esemplificativi per valorizzare l’ambiente di sponda, habitat idoneo per l’erpetofauna e
l’ittiofauna.
Nello specifico i lavori si sono eseguiti in amministrazione diretta dalla squadra di operai
agricoli avventizi della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, ed hanno riguardato
operazioni di:
- Lavori di scavo di sbancamento per allargamento e formazione della sede stradale,
eseguito a mano in terreni di qualsiasi natura e consistenza anche in presenza
d'acqua, compresa la piccola demolizione di murature a secco, esclusa la roccia
dura da mina o da martello demolitore ed i trovanti di dimensioni superiori ad 1
metro cubo.
- Sfolli - selezione massale del numero di individui presenti in popolamenti ceduo
nelle fasi giovanili: eliminazione degli individui malati, malformati, soprannumerari e
di specie indesiderate ed accatastamento in loco del materiale di risulta. Parametri
di riferimento: ceduo semplice matricinato ipotesi di densità 500 ceppaie/ha e
prelievo di 1500 polloni/ha;
- Posizionamento barriere semi fisse per il salvataggio degli anfibi (Bufo bufo), opera
compresa di scavo, fissaggio paletti, fissaggio del materiale plastico,
predisposizione buche di raccolta ed eventuali piccoli tunnel;
- Ripristino di sentiero, mediante opere totalmente manuali di taglio rovi o
vegetazione arborea, di sistemazione del pietrame che segnerà l'intero percorso,
messa in sicurezza delle aree circostanti
Soggetti coinvolti
I lavori sono stati realizzati dalla Squadra di Operai con contratto agricolo avventizio
salariale della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, in economia, a garanzia di
lavori direttamente seguiti e realizzati dall’Ente Pubblico. Legambiente Lombardia, in
stretta collaborazione con la Comunità Montana, ha predisposto un piano dei lavori e ha
supportato il coordinamento delle diverse fasi di realizzazione.
Il Consorzio per la Gestione Associata dei Laghi di Iseo, Endine, e Moro ha collaborato
alla realizzazione dell’azione con un supporto tecnico-istituzionale.
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Risultati conseguiti
I lavori eseguiti nel PLIS del Lago d’Endine hanno consentito di mantenere l’equlibrio
ecologico delle sponde lacustri evitando un impoverimento della biodiversità locale. Inoltre
la realizzazione di barriere per il salvataggio degli anfibi garantirà la conservazione
dell’erpetofauna autoctona.
Tempi di realizzazione
Gli Interventi previsti nell’area del Lago d’Endine sono iniziati a settembre 2012 e
termineranno a fine ottobre 2012, per una durata di 14 mesi, nel rispetto della stagionalità
delle attività.
AZIONE 2 – LA VALLE DEL FREDDO – 70 ha
La Riserva Naturale Valle del Freddo è collocata nella fascia esterna delle Prealpi
Bergamasche all’interno del territorio comunale di Solto Collina, in provincia di Bergamo.
Si estende su una superficie di circa 70 ettari di proprietà di enti pubblici, che è compresa
tra il versante occidentale del monte Na, il corso del torrente Oneto e il lago di Gaiano.
L’altitudine dell’area varia dai 340 m del torrente Oneto ai 707 metri della cima del monte.
La Valle del Freddo è un’area che presenta una estrema fragilità ambientale a cui bisogna
dedicare interventi immediati e continui per salvaguardare le aree microtermiche, che
rendono unico questo territorio. Infatti, nella zona di alitazione dell’aria fredda, la più
delicata e importante della Riserva, si concentra un ristretto numero di specie che, in
condizioni normali, sono osservabili a quote decisamente superiori rispetto alla Valle del
Freddo, in ambienti subalpini e alpini.
Per quanto riguarda gli interventi svolti nella Riserva naturale della Valle del Freddo, è
stato necessario seguire le indicazioni definite dal Piano di Gestione del Sito di Importanza
Comunitaria, approvato da Regione Lombardia nel 2004 (IT2060010 (art. 14 l.r. 30
novembre 1983 n.86; art. 4 d.p.r. 357 dell'8 settembre 1997) P.R.S. 9.6.1 - obiettivo
9.6.1.1.
In base al Piano sono state individuate alcune zone perimetrate all’interno dei confini della
riserva e per ciascuna di esse sono state zonizzate le parti oggetto di lavori e
manutenzioni.
Nello specifico:
- Approntamento area di cantiere comprensivo dei costi di trasporto, dei mezzi di
opera, approvvigionamenti vari (acqua, energia elettrica ecc.) costi delle opere
provvisionali, costi di attrezzature per la sicurezza, recinzioni e quant’altro
necessario per lo svolgimento dei lavori.
- Interventi di miglioramento con la riattivazione dell'attività antropica tradizionale:
interventi mirati di educazione volti al taglio di specie invadenti di alcuni arbusti e
gestione di un pascolo controllato e monitorato, al fine di ripristinare le formazioni di
juniperis communis su prati calcioli (habitat direttiva 92/43 CEE).
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Sfolli - selezione massale del numero di individui presenti in popolamenti ceduo
nelle fasi giovanili: eliminazione degli individui malati, malformati, soprannumerari e
di specie indesiderate ed accatastamento in loco del materiale di risulta. Parametri
di riferimento: ceduo semplice matricinato ipotesi di densità 500 ceppaie/ha e
prelievo di 1500 polloni/ha.
Ripristino di strada napoleonica, ora non più utilizzata poiché ricoperta dalla
vegetazione spontanea, mediante opere totalmente manuali di taglio rovi o
vegetazione arborea, di sistemazione del pietrame che segnerà l'intero percorso,
abbellimento delle aree circostanti.
Ripristino di strada di accesso alla riserva, ora scarsamente utilizzata poiché
ricoperta dalla vegetazione spontanea, mediante opere totalmente manuali di taglio
rovi o vegetazione arborea, di sistemazione del pietrame che segnerà l'intero
percorso, abbellimento delle aree circostanti.
Lavori di ripristino ambientale nei pressi della "cava Berta", su terreno di proprietà
dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, consistenti nella chiusura
della valle per ripristinare la morfologia del territorio esistente prima della
coltivazione della cava. Sterro e riporto materiale da eseguirsi con pala meccanica:
scavo a sezione larga per imposta di manufatti, da eseguirsi con mezzi meccanici
idonei in terreno di qualsiasi natura, esclusa la roccia da mina e i trovanti rocciosi
con volume superiore a 0,2 mc, comprese le rifiniture a mano, eventuali
sbadacchiature, la sistemazione in posto del materiale da risulta e quant'altro
necessario per fare l'opera compiuta a regola d'arte.
Lavori di ripristino ambientale nei pressi della cava Berta, consistenti nella chiusura
della valle per ripristinare la morfologia del territorio esistente prima della
coltivazione della cava. Riporto di terra da coltivo, proveniente da strato colturale
attivo, priva di radici ed erbe infestanti permanenti, lavori eseguiti manualmente con
zappe, vanghe, rastrelli, compreso ogni onere di trasporto in loco.
Scavo a sezione ristretta per imposta di manufatti, da eseguirsi nell'area circostante
la torre ex ENEL, con mezzi meccanici idonei in terreno di qualsiasi natura, esclusa
la roccia da mina e i trovanti rocciosi con volume superiore a 0,2 mc, comprese le
rifiniture a mano, eventuali sbadacchiature, la sistemazione in posto del materiale
da risulta e quant'altro necessario per fare l'opera compiuta a regola d'arte.
Demolizione di vecchio orto dismesso, mediante scavo a sezione obbligata, per
imposta di manufatti, in materiale di qualsiasi natura e consistenza esclusa la sola
roccia da mina e compresi trovanti di volume inferiore a mc. 0.50.
Soggetti coinvolti
Legambiente Lombardia, con il coordinamento della Comunità Montana ha predispo la
progettazione dei lavori e la squadra di operai avventizi stagionali ha realizzato le opere
previste, in economia diretta, sotto la supervisione dei tecnici della Comunità Montana.
Risultati conseguiti
I lavori realizzati nella Riserva della Valle del Freddo permettono di conservare il delicato
microclima creato dalle bocche di alitazione, mantenendo la biodiversità nelle zone del
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fenomeno microtermico e migliorando la sentieristica di accesso alle aree coinvolte dal
progetto. Infatti sono state approntate migliorie alla strada napoleonica e ad un’altra via di
accesso alla Riserva sinora scarsamente utilizzata, garantendo comunque il rispetto
dell’ambiente circostante.
Tempi di realizzazione
Gli interventi previsti nella Valle del Freddo richiederanno circa 17 mesi a partire da
novembre 2011, garantendo la possibilità di svolgere i lavori su più stagionalità.
AZIONE 3 – LA GOLA DEL TINAZZO - 3 ha
Nelle Alpi molte valli che si presentano ampie e poco incise, almeno nel loro tratto
intermedio, terminano invece con stretti orridi o forre nel raccordo con le valli principali. La
val Borlezza non fa eccezione a questa osservazione generale, per tutto il suo decorso è
ampia e poco incisa, ma termina raccordandosi con il Lago d’Iseo che, in questo caso
rappresenta la valle principale, con una stretta forra, il Tinazzo. L'area presenta delle
criticità che devono essere risolte sia per migliorare la propria fruibilità che per la diversità
biologica. Il problema principale riguarda la condizione in cui versa tuttora la gola fossile,
che per decenni, praticamente dalla deviazione del fiume fino all'istituzione del parco, è
stata utilizzata come discarica abusiva e deve pertanto essere ripulita dalle tonnellate di
rifiuti solidi urbani che si trovano al suo interno. Una ulteriore criticità è costituita dalla
presenza di specie arboree alloctone ed infestanti, in special modo la Robinia (Robinia
pseudoacacia) che dovrà essere rimossa e sostituita successivamente da altre specie
autoctone.
Gli interventi ad oggi realizzati nel territorio della Gola del Tinazzo sono il risultato di
sinergie di azioni in ambiti diversi, considerando la complessità di biotopi presente.
I primi lavori eseguiti hanno riguardato la messa in sicurezza e la pulizia della gola fossile,
ormai da decenni utilizzata come discarica abusiva con presenza di tonnellate di
spazzatura. All’ingresso della forra le pareti verticali raggiungono circa 46 metri di altezza
e ciò ha comportato la necessità di chiedere l’intervento di personale specializzato per
mettere in sicurezza la forra da possibili cadute di massi, prima di iniziare le attività di
pulizia da rifiuti e specie infestanti.
Nello specifico la Scuola Italiana di Alpinismo, scialpinismo ed arrampicata di Bergamo ha
eseguito interventi di bonifica con un’operazione di disgaggio delle pareti. Oltre ai massi
pericolosi sono state rimosse un consistente numero di piante che contribuivano alla
caduti di sassi.
A seguito della messa in sicurezza alcuni referenti della Scuola di Alpinismo hanno
rimosso i rifiuti presenti in alcune aree non accessibili se non con manovre di corda.
Un seconda attività ha riguardato la predisposizione di un sistema di sicurezza sulla strada
in Comune di Lovere che si affaccia direttamente sulla forra, dalla quale veniva scaricata
una notevole quantità di rifiuti.
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Nello specifico sono stati realizzati i seguenti lavori:
- Approntamento area di cantiere comprensivo dei costi di trasporto, dei mezzi di opera,
approvvigionamenti vari (acqua, energia elettrica ecc.) costi delle opere provvisionali,
costi di attrezzature per la sicurezza, recinzioni e quant’altro
Posizionamento rete zincata plastificata ms 50x50 filo 2,20/2,80 altezza 250,
completa di paletti plastificati, tendifilo plastificato da tensione e legatura, saette,
ancoraggio dei paletti nel moro esistente, ivi compresa la manutenzione straordinaria
del medesimo
Posizionamento rete zincata plastificata ms 50x50 filo 2,20/2,80 altezza 100,
completa di paletti plastificati, tendifilo plastificato da tensione e legatura, saette, ivi
compresa la manutenzione straordinaria del medesimo.
Posizionamento cancello z/plastificato, con rete zincata plastificata ms 50x50 filo
2,20/2,80.
Soggetti coinvolti
I referenti del progetto per Legambiente Lombardia hanno predisposto il cronoprogramma,
la tipologia dei lavori e gli interventi da svolgere in base alle proposte progettuali. La
Comunità Montana ha collaborato a tali attività e si è occupata nello specifico di realizzare
la rete di protezione in un’area della Forra. Inoltre sono stati coinvolti i volontari del circolo
Legambiente Altosebino e del campo internazionale, altre associazioni locali ed alcuni
tecnici per collaborare alla realizzazione dei lavori. I lavori di di disgaggio e messa in
sicurezza delle pareti della Forra sono stati eseguiti dalla Scuola Italiana di Alpinismo,
scialpinismo ed arrampicata di Bergamo.
Risultati conseguiti
I lavori sinora realizzati presso la Gola del Tinazzo hanno creato le condizioni idonee per
svolgere attività di pulizia e miglioramento naturalistico della Forra, quali la messa in
sicurezza e protezione delle aree coinvolte dal progetto.
Tempi di realizzazione
I lavori di disaggio e messa in sicurezza della forra sono iniziati nell’autunno-inverno 2011
e proseguiranno nell’autunno-inverno 2012. Il posizionamento della rete di protezione nel
luglio 2012.
AZIONE 4 – EDUCARE ALLA FRUIZIONE SOSTENIBILE
Il territorio coinvolto dal progetto presenta molteplici rilevanze ambientali, importanti per la
biodiversità e il patrimonio naturale da tutelare e preservare.
Tuttavia è necessario considerare anche il contesto di sviluppo economico in cui queste
aree sono inserite.
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L’azione di educazione alla fruizione sostenibile prevede la creazione di un percorso di
collegamento tra le tre aree oggetto del progetto, che rispetta il contesto ambientale e
sociale in cui è inserito.
L’opportunità offerta dal territorio è stata quella di avere già dei percorsi esistenti nelle
singole aree, potenzialmente in rete con alcuni piccoli interventi e con un’adeguata
segnaletica.
Il sentiero naturalistico è stato denominato “Tra Lago e Lago”, proprio per rimarcare la
possibilità di raggiungere il Lago d’Iseo partendo dal Lago d’Endine attraverso un territorio
con un’elevata varietà di ecosistemi di notevole importanza ecologica: zone di sponda
lacustre, aree umide, praterie, boschi, zone microtermiche, ambienti di forra, antichi muri a
secco, rendendoli osservabili e visitabili.
Ad oggi sono state organizzate due passeggiate lungo il sentiero “Tra Lago e Lago” per
testare l’efficacia di alcuni interventi di miglioramento ambientale e l’effettiva percorribilità
del tracciato.
Le modalità e i contenuti di tali iniziative sono state condivise dai partner del progetto e
dagli attori che già operano sul territorio: Guardie Ecologiche, circoli di Legambiente e
Museo Civico di Scienze Naturali di Lovere.
E’ in fase di realizzazione un pieghevole che mostrerà alcuni punti significativi del sentiero
e che permetterà, attraverso una specifica mappa, di conoscere tutti i possibili percorsi del
territorio coinvolto dal progetto.
Soggetti coinvolti
Legambiente Lombardia con i suoi collaboratori ha predisposto la progettazione e la
programmazione dei lavori per la realizzazione del sentiero e del percorso didattico da
proporre alle comunità locali.
Il Museo Civico di Scienze Naturali di Lovere, nella persona di Aldo Avogadri, ha dato il
suo supporto scientifico per la redazione del materiale didattico-divulgativo per gli incontri
previsti nelle scuole per l’anno 2012-2013, mentre il Club Alpino Italiano ha cooperato
nella sistemazione del sentiero naturalistico, offrendo le competenze tecniche acquisite
proprio in questo settore.
La Comunità Montana, in qualità di partner di progetto e gestore delle aree ha seguito
l’intera attività, dando il suo contributo tecnico-scientifico. I volontari dei circoli di
Legambiente hanno partecipato attivamente all’organizzazione degli eventi realizzati.
coinvolgimento di attori locali, sia pubblici che privati, rappresenta un valore aggiunto
all’azione, in quanto dimostra una forte sinergia di contributi del territorio. Tale sinergia
garantirà il mantenimento del sentiero a lungo termine.
Risultati conseguiti
I lavori realizzati nell’azione 4 hanno permesso di offrire ai residenti e ai turisti che visitano
il Lago d’Iseo un percorso che attraversa aree di notevole interesse naturalistico. Inoltre le
scuole del territorio potranno usufruire delle competenze del personale dei partner di
progetto e dei volontari delle associazioni coinvolte nell’attività di educazione e fruizione.
Le camminate lungo il sentiero “Tra Lago e Lago” hanno reso più consapevoli i
partecipanti del valore del territorio e dell’importanza di tutelarlo e curarlo.
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Tempi di realizzazione
L’azione ha preso avvio a partire da gennaio 2012 e terminerà a giugno 2013.
AZIONE 5 – COMUNICARE LA BIODIVERSITA’
La comunicazione è un’azione determinante del progetto per aumentare e migliorare il
consenso alle politiche di conservazione delle comunità locali e per sostenere i processi
educativi e divulgativi che devono accompagnare ogni azione che abbia l’obiettivo di
consolidare le relazioni tra gli umani e il loro territorio.
La comunicazione che è stata predisposta sinora e nei prossimi mesi di progetto ha
considerato alcuni elementi come indispensabili per una comunicazione efficace e
corretta: l’importanza di raccontare lo stato di avanzamento del progetto e tutte le attività in
fase di realizzazione, di avere una modalità semplice e concreta, di costituire sinergie con
altre realtà territoriali.
Per tale motivo si è cercato sin dall’inizio di coinvolgere attori diversi del territorio, quali
associazioni, scuole ed esperti.
In particolare è stato creato un logo attraverso un concorso proposto alle scuole, che ha
consentito di presentare il progetto e le sue azioni agli insegnanti e alunni del territorio. In
tal modo i ragazzi hanno partecipato attivamente e concretamente ad una fase del
progetto.
Inoltre è stata organizzata FestAmbiente Laghi, iniziativa di Legambiente per promuovere
tematiche legate all’ambiente lacustre durante la quale sono stati organizzati punti di
ristoro, convegni, passeggiate e spettacoli. La Goletta dei Laghi, la campagna di
Legambiente sul monitoraggio della qualità dei laghi italiani è partita proprio dal Lago
d’Iseo e l’equipaggio ha partecipato ad alcuni eventi inseriti all’interno di FestAmbiente
Laghi.
Ad oggi sono stati realizzati alcuni materiali divulgativi e promozionali: pieghevole sulla
Gola del Tinazzo, manifesto sulla festAmbiente Laghi, pieghevole sul convegno
organizzato all’interno di FestAmbiente Laghi, volantini e manifesti delle camminate lungo
il sentiero “Tra Lago e Lago”.
Soggetti coinvolti
Legambiente Lombardia Onlus, il Circolo Legambiente Alto Sebino, le associazioni locali,
la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi. Esperti del settore comunicazione e
stampa.
Risultati conseguiti
Le attività di promozione del progetto nelle scuole, durante FestAmbiente Laghi e
convegni su biodiversità e conservazione della natura offrono la possibilità di far
conoscere le tre aree oggetto di intervento.
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Tempi di realizzazione
L’azione si sviluppa dalla primavera 2012 sino a fine progetto
AZIONE 6 – VALUTAZIONE SCIENTIFICA
I partner di progetto, preso atto delle potenzialità di conservazione della biodiversità del
territorio che offre il progetto, hanno ritenuto un valore aggiunto agli interventi sinora
realizzati e previsti il coinvolgimento di esperti quali Paolo Lassini e Aldo Avogadri per
redigere un documento di valutazione scientifica.
Tale documento sarà il risultato di un’analisi del territorio e delle forme di tutela in atto
attualmente, con una serie di osservazioni e considerazioni sulle potenzialità di modalità di
conservazione e protezione del territorio che potrebbero essere predisposte nelle tre aree
in modo omogeneo e univoco.
Durante tutto il progetto ci sarà comunque un monitoraggio costante da parte dei partner
di progetto sull’andamento delle attività previste e realizzate.
Soggetti coinvolti
Legambiente Lombardia e la Comunità Montana svolgono un costante monitoraggio del
progetto attraverso incontri periodici. Il dottor Paolo Lassini e il dottor Aldo Avogadri sono
stati contattati per svolgere un’analisi delle potenzialità delle tre aree oggetto del progetto
e delle migliori forme di tutela unitaria e omogenea dell’interno territorio.
Tempi di realizzazione
L’azione di monitoraggio iniziata nell’autunno 2012 durerà sino a chiusura del progetto.
Il documento di valutazione sarà concluso a primavera 2013.
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allegato - Legambiente Alto Sebino