mobilitiAMOci San Piero e Turriaco si mobilitano: insieme per una mobilità sostenibile www.exist-youth.eu Ente proponente Comune di San Pier d’Isonzo Ente convenzionato per la realizzazione del progetto Associazione ExisT - Volontari Europei Coordinatore del progetto Mattia Vinzi Responsabile interno al Comune di San Pier d’Isonzo Deborah Cossovel Responsabile gruppo giovani “In Centro” Andrea Scarpa Gruppo giovani “In Centro” Alberto Scarpa Daniele Piscopo Diego Scarpa Marco Ampola Nicola Morri Riccardo Morri Thomas Battistella Bozze e prima impaginazione Serena Favret Supporto grafico e stampa Mosetti Tecniche Grafiche Tutte le foto contenute in questa pubblicazione sono state realizzate dai ragazzi di “In Centro”. La copertina è stata ideata da Mattia Vinzi utilizzando immagini libere da copyright (http://www.all-free-download.com/ http://www.fudgegraphics.com/ http://www. freevector.com/ http://www.vettorialigratis.it/ http://www.freepik.com/). L’illustrazione a pag. 10 (Bicycle evolution-numbers.svg) è tratta da wikipedia (http://it.wikipedia.org). Progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito degli interventi a favore della sicurezza e dell’educazione stradale “San Piero e Turriaco si mobilitano: insieme per una mobilità sostenibile”. Prima edizione: marzo 2013 2 L’aver saputo raccogliere l’importanza di questo progetto per una “mobilità sostenibile”, in parte finanziato con contributi regionali, dimostra ancora una volta l’attenzione , da parte dei Comuni di San Pier d’Isonzo e di Turriaco, per il proprio territorio e per i propri cittadini. Riuscendo contemporaneamente, ed è questo il valore aggiunto, a coinvolgere l’associazionismo giovanile di entrambi i Comuni. Grazie alla professionalità e alla supervisione di Mattia Vinzi, al supporto di Deborah Cossovel, allo straordinario contributo del Centro di Aggregazione Giovanile di San Pier e alla proficua collaborazione, per la parte dedicata alle scuole, di Fabio Gon, è stato possibile far emergere e rimarcare le risorse e le capacità di un paese. Quanto realizzato dai giovani del Centro rappresenta il corollario di tutta una serie di attività di spessore proposte nel corso degli ultimi anni. Un obiettivo sicuramente centrato che ha visto i giovani del paese veri e propri protagonisti nella valorizzazione della viabilità e sicurezza. Ciò dimostra, come risultato finale, la proficua sinergia e la cooperazione tra Amministrazione comunale e mondo giovanile a vantaggio di tutta la collettività. Dott. Riccardo Zandomeni Vicesindaco - Assessore alla Cultura, Istruzione e Sport del Comune di San Pier d’Isonzo 3 Il progetto L’obiettivo del progetto “San Piero e Turriaco si mobilitano: insieme per una mobilità sostenibile” è stato quello di analizzare la sicurezza stradale e di promuovere la mobilità sostenibile nei comuni di San Pier d’Isonzo e Turriaco. Il progetto, finanziato in parte con contributi Regionali, è stato realizzato tra i mesi di dicembre 2010 e febbraio 2013. Il Comune di San Pier d’Isonzo, ideatore e gestore dell’iniziativa, ha affidato all’associazione di volontari europei “ExisT” il compito di attuare il progetto, coinvolgendo attivamente i giovani dei due paesi. ExisT e i ragazzi del centro di aggregazione giovanile del Comune di San Pier d’Isonzo “InCentro”, hanno catalogato le problematiche legate alla mobilità dell’utenza debole della strada e hanno analizzato il territorio studiandolo da più punti di vista. L’intervento ha prodotto una base di dati usufruibile da tutti e la presente pubblicazione sull’uso e la manutenzione della bicicletta. I ragazzi hanno anche realizzato un video, un questionario e presentato i risultati durante incontri pubblici. Grazie al progetto i ragazzi hanno incontrato tante persone e hanno avuto modo di scoprire i luoghi nascosti dei due paesi. Il questionario ha aperto le porte, o meglio sarebbe dire – la strada – alle idee e alle esigenze della cittadinanza, che ha partecipato attivamente con idee e suggerimenti. Per raccogliere le informazioni, i ragazzi hanno “indossato le scarpe” non solo di bambini, anziani, portatori di handicap ma anche di tutte le persone che per vari motivi come la fretta o la distrazione, compiono giornalmente azioni non 4 corrette nei confronti di tutti gli altri utenti della strada. È stata inoltre catalogata la pericolosità del sistema viario esistente e questo ha permesso di far emergere proposte di percorsi alternativi pedonali e ciclabili differenziati per bambini, anziani, motociclisti, portatori di handicap. Tutta la mole di dati, validata dall’ufficio proponente, è pronta per essere inserita in un sistema informativo territoriale per poi essere pubblicata sui siti istituzionali dei rispettivi Comuni in modo da essere facilmente accessibile e consultabile. La presente pubblicazione e le mappe con l’analisi svolta dai giovani di InCentro, sono consultabili all’indirizzo www.exist-youth.eu/centro St ru m e n t i L’attività di ricerca è stata effettuata con perlustrazione del territorio e documentata da immagini fotografiche e registrazioni video. I ragazzi hanno lavorato sulla cartografia in modo analogico predisponendo il lavoro alla digitalizzazione e pubblicazione sul web attraverso dei software gis open source, ormai consolidati nell’uso anche da diverse direzioni regionali. De st inata r i e f ru i t or i de l se rv i z io Lo scopo finale è di ottenere un servizio aperto a tutti e facilmente aggiornabile ed implementabile dagli uffici interni. Il lavoro ha fornito una prima base di dati aggiornata relativa alla mappatura di piste ciclabili, alla loro individuazione per diverse tipologie ma anche alla localizzazione di zone 30, eventuali Zone a Traffico Limitato, Corsie Speciali e tutti quegli interventi necessari a migliorare la sicurezza stradale. Punti di f o r z a e c r i t ici t à d e l l ’a t t i v i t à Principale punto di forza del progetto è stato il coinvolgimento, tramite i ragazzi, di diverse categorie di cittadini. In tal modo si è instaurato un processo partecipato indiretto. Altri punti di forza dell’attività sono senz’altro stati il potersi appoggiare a sistemi liberi ed aperti, che lasciano ampi spazi di sviluppi futuri. La criticità è forse legata alla mancanza di consolidamento e standardizzazione delle procedure adottate tra i vari enti coinvolti. 5 In Centro: chi siamo “In Centro” è il Centro di Aggregazione Giovanile del Comune di San Pier d’Isonzo. Inaugurato nel gennaio 2004 è da sempre attento ai bisogni, ma anche ai sogni e ai desideri dei giovani del territorio. In questi anni “In Centro” ha coinvolto principalmente i giovani di San Pier d’Isonzo, ma non sono mancati frequentatori provenienti da paesi limitrofi (Turriaco, Fogliano Redipuglia, Ronchi dei Legionari...). I frequentatori del centro giovani hanno principalmente un’età compresa tra i 13 e i 19 anni. “In Centro” si trova al primo piano dello stabile che ospita la Biblioteca del Comune di San Pier d’Isonzo - in via N. Sauro, 40 - ed è costituito da una stanza attrezzata con apparecchiature per il montaggio video, l’ascolto di musica e la fruizione di film. “In Centro” offre la possibilità di approfondire la conoscenza del proprio territorio, è uno spazio nel quale incontrarsi, conoscere nuovi amici, scambiare opinioni, divertirsi, crescere e apprendere in compagnia. Fin dalla sua nascita, “In Centro” ha puntato sulle tecnologie dell’informazione e i nuovi linguaggi. In particolare sono state affrontate diverse tematiche utiliz- 6 zando il video quale strumento di analisi, di comunicazione e di restituzione dei risultati. Ad esempio, grazie al progetto “San Pier d’Isonzo un paese per tutti” la troupe del Centro Giovani è stata accolta in Comune, dove il Sindaco Bignolin ha incontrato i ragazzi e si è reso disponibile per una video intervista. Dal 2007 la gestione di “In Centro” è affidata ad ExisT, l’Associazione di Volontari Europei che fornisce sostegno prima, durante e dopo il Servizio Volontario Europeo. Per questa ragione negli ultimi anni “In Centro”, ha promosso diverse iniziative volte a costruire una cittadinanza europea attiva, favorire la mobilità giovanile attraverso esperienze di studio e di volontariato all’estero, ma anche il rafforzamento dei legami con il proprio territorio. I n Cen t ro e il “ S . P i e r o e Tu r i a c o proget to si m o b i l i t a n o ” Dalla fine del 2010 i giovani frequentatori di “In Centro” sono stati protagonisti di nuove azioni volte al rispetto dell’ambiente, alla valorizzazione della biodiversità, alla sicurezza stradale e alla mobilità sostenibile. In particolare sono stati i principali attuatori del progetto “San Piero e Turriaco si mobilitano: insieme per una mobilità sostenibile”. Hanno affrontato le problematiche legate alla mobilità dell’utenza debole della strada, hanno percorso le vie dei due paesi, analizzato le criticità presenti, i flussi viari principali e i nodi di attrazione. L’impegno nel promuovere la mobilità sostenibile è continuato anche attraverso una rassegna cinematografica dove i film - scelti dai giovani frequentatori di “In Centro” - erano legati ai temi della mobilità sostenibile e del rispetto dell’ambiente per un futuro migliore. 7 La mobilità sostenibile L’espressione mobilità sostenibile indica delle modalità di spostamento (e in generale un sistema di mobilità urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali sociali ed economici generati dai veicoli privati e cioè: - l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra; - l’inquinamento acustico; - la congestione stradale; - l’incidentalità; - il degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni); - il consumo di territorio (causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture). In terv en ti che promuovono l a mobil i tà sost e n ibil e Le amministrazioni pubbliche sono i principali responsabili della promozione e dell’organizzazione della mobilità sostenibile; gli interventi sono finalizzati a ridurre la presenza degli autoveicoli privati negli spazi urbani per favorire la mobilità alternativa che in ordine d’importanza viene svolta: - a piedi; - in bicicletta; - con i mezzi di trasporto pubblico (autobus, tram, sistema ferroviario metropolitano); - con i mezzi di trasporto privato condivisi (car pooling e car sharing). Le città dove le politiche di sostenibilità dei trasporti hanno avuto più successo sono state quelle nelle quali le diverse tipologie d’intervento sono state applicate in maniera integrata in modo da rinforzarsi una con l’altra. Gli stessi singoli interventi applicati senza curarne i sincronismi e le sinergie risultano quasi sempre inefficaci. Viceversa la loro integrazione porta a una riduzione notevole dei flussi di traffico veicolare privato in un arco temporale sorprendentemente breve. 8 Tra gli interventi più efficaci si cita il potenziamento del trasporto pubblico locale (con corsie riservate e vie preferenziali, sistemi di integrazione tariffaria, strumenti per l’infomobilità) e l’adozione di specifici strumenti di pianificazione (come ad esempio il Piano Urbano della Mobilità). Esistono inoltre altri interventi innovativi che si stanno lentamente diffondendo: - sviluppo della mobilità pedonale: favorire l’accessibilità e la fruizione universale degli spazi pubblici, con la redazione di pediplan, con interventi di eliminazione delle barriere architettoniche nei percorsi, con la realizzazione dei percorsi sicuri casa-scuola e del pedibus. - sviluppo della mobilità ciclabile: redazione di biciplan, la costruzione di piste ciclabili e l’implementazione di servizi di biciclette pubbliche condivise. - politiche di tariffazione e pedaggi: pedaggio urbano (accesso a pagamento in particolari zone urbane), park pricing (sosta a pagamento); park and ride (agevolazione nell’interscambio tra automobile e mezzo pubblico), crediti di mobilità. - pianificazione della mobilità aziendale: redazione del Piano spostamenti casalavoro, implementazione di sistemi di telelavoro, introduzione della figura del mobility manager. - gestione della domanda: moderazione del traffico (traffic calming), limitazioni della circolazione veicolare, introduzione di servizi di car sharing e trasporto a chiamata; promozione del car pooling; utilizzo di sistemi di information technology (ITS) per la gestione dei flussi veicolari (es. instradamenti ai parcheggi, info dinamiche sulle strade, navigazione satellitare ecc.). Alla base di queste misure ci sono tre principi di riferimento: - migliorare i servizi di prossimità in modo tale da ridurre la necessità di spostamenti automobilistici sia in termini numerici che di distanze; - destinare una parte della superficie stradale alla mobilità di tipo sostenibile a scapito dei veicoli privati, riducendo in questo modo il costo generalizzato del trasporto sostenibile; - realizzare una rete intermodale di trasporto che consenta spostamenti più veloci di quelli realizzati dagli autoveicoli privati. 9 La storia della bicicletta Milioni e milioni di biciclette corrono oggi sulle strade. Pochi però ricordano il nome di chi la inventò. Era un barone tedesco, testardo e sfortunato, dal nome complicatissimo: Karl Friedrich Christian Ludwig Drais Von Sauerbronn. Era infatti il 1818 quando il barone brevettò la Draisina, prima bicicletta di legno e ferro, senza freni né pedali. Chiamata "velocipede" fino al 1860 circa, la bicicletta fu però già "intuita" dal genio di Leonardo Da Vinci, e successivamente dal Conte Mede de Sivrac che nel 1971 sviluppò un veicolo a due ruote senza sterzo chiamandolo "celerifero". Con l'aggiunta dello sterzo, la Lauf machine (o macchina da corsa) costruita dal barone tedesco fu però in seguito considerata la prima bicicletta ufficiale della storia. In uso già dal 1817, la Draisina fu "inaugurata" ufficialmente dal suo stesso inventore von Drais in un viaggio documentato con partenza dalla città di Mannheim il 12 giugno 1817, lungo 13 chilometri percorsi in meno di un'ora. Spinta a piedi senza l'utilizzo di pedali (che saranno aggiunti solo cinquanta anni più tardi) inizialmente la bicicletta non si diffuse massicciamente a causa del divieto di percorrere le carreggiate riservate alle carrozze, del precario equilibrio e dello sviluppo della ferrovia. La vera innovazione tecnica in questo campo giunse dall'inglese Kirkpatrick MacMillan che, nel 1839, inventò un sistema di pedivelle oscillanti, sistemate dalle due parti della ruota anteriore e che imprimevano un movimento alla ruota posteriore per il tramite di due bielle leggere ma l'inconveniente della sua invenzione dipendeva dal fatto che i pedali non ruotavano completamente, ma descrivevano soltanto un arco di cerchio molto faticoso per le articolazioni delle ginocchia. Con l'aggiunta dei pedali, riprese il proprio sviluppo intorno al 1860 a Parigi, dove alle ruote di ferro furono aggiunti i primi copertoni. L'invenzione che diede impulso alla bicicletta fu quella dei francesi Henry e Pierre Michaux che, nel 1861, fecero ruotare completamente le pedivelle intorno all'asse della ruota anteriore, alla quale trasmettevano direttamente il loro movimento. 10 In seguito, apportarono importanti innovazioni altri personaggi come Eugene Meyer (inventore nel 1869 delle ruote con i raggi), l'inglese James Starley (inventore nel 1874 del telaio in metallo, che alleggerì notevolmente il veicolo), l’inglese H.J. Lawson (inventore nel 1874 della trasmissione alla ruota posteriore, mediante catena, portando così alla diffusione degli ingranaggi e dei pignoni) e infine John Kemp Starley e John Boyd Dunlop (che ottimizzarono nel 1888 l'invenzione del copertone pneumatico). Nella storia più recente, l'evoluzione della bicicletta ha conosciuto nuovi utilizzi e materiali, fino all'uso delle fibre di carbonio. Nel 2018, la bicicletta, festeggerà i due secoli dalla sua invenzione "ufficiale". 11 Anatomia del leva di cambio leve dei freni manubrio sterzo attacco manubrio luce pattino del freno battistrada raggio forcella pedale pedivella moltiplica parafanghi valvola presta flangia mozzo 12 la Bicicletta Esistono davvero tantissime tipologie di bici (da corsa, mountain bike, city bike, ecc... ) ma gli elementi che la compongono sono sempre gli stessi: telaio, ruote, trasmissione, freni, sterzo, manubrio e sella. sella canotto della sella porta pacchi dinamo guide dei cavi catena cavalletto gabbia di cambio cambio posteriore 13 Manutenzione della bicicletta La periodica manutenzione della bicicletta è un'operazione necessaria per tenere il mezzo efficiente e sicuro. La manutenzione di base può essere effettuata da chiunque, senza la necessità di strumenti o di utensili particolari, mentre alcune altre operazioni sono da lasciare preferibilmente al meccanico se non si è dotati del necessario bagaglio tecnico e di attrezzi appositi. È importante tenere la bicicletta pulita: sporco e polvere possono causare malfunzionamenti dei freni e del cambio. Quando non viene utilizzata, è consigliabile tenere la bicicletta al coperto. L'umidità può ossidarne alcune parti ed una lunga esposizione al sole può danneggiare la vernice e gli adesivi. Di seguito un piccolo manuale con i consigli e le foto dei giovani di “In Centro”. 14 Prima di pa r t i r e Sistemare la sella Il sellino deve essere posizionato all’altezza del fianco Per alzare o abbassare la sella basta allentare la vite (gancio) che fissa il canotto al telaio. Posizionare la sella all’altezza giusta e stringere bene nuovamente la vite (gancio) 15 Controllare i freni Premere i freni per testare l’azione frenante dei pattini Controllare periodicamente lo stato di usura dei pattini e in caso di usura eccessiva, provvedere alla loro sostituzione 16 Pressione pneumatici Testare lo stato di pressione delle ruote Nel caso le ruote risultassero sgonfie, provvedere alla gonfiatura, togliendo per prima cosa il tappo del beccuccio della camera d’aria Con l’aiuto di una pompa o di un compressore provvedere a gonfiare il pneumatico utilizzando la tabella a lato Larghezza ruota Pressione dell’aria 20 mm 9,0 bar 130 psi 23 mm 8,0 bar 115 psi 25 mm 7,0 bar 100 psi 28 mm 6,0 bar 85 psi 30 mm 5,5 bar 80 psi 32 mm 5,0 bar 70 psi 35 mm 4,5 bar 65 psi 37 mm 4,5 bar 65 psi 40 mm 4,0 bar 55 psi 42 mm 4,0 bar 55 psi 44 mm 3,5 bar 50 psi 47 mm 3,5 bar 50 psi 50 mm 3,0 bar 45 psi 54 mm 2,5 bar 35 psi 57 mm 2,2 bar 32 psi 60 mm 2,0 bar 30 psi 17 Luci, catarifrangenti e dinamo L’illuminazione per un ciclista è molto importante perchè scongiura eventuali incidenti dovuti ad’una scarsa illuminazione stradale. Essi quindi devono essere obbligatoriamente presenti e in caso di rottura sostituiti. La dinamo Esempio di faro anteriore a batteria Esempio di faro posteriore a dinamo 18 Campanello Campanello a molla Campanello a ingranaggio 19 A l meno u na volta a l m e se Pulizia e ingrassaggio Pulire la bici non serve solo per motivi estetici, in realtà nasconde altre funzioni molto più importanti come la rimozione di fango e polvere che con l’accumulo hanno un effetto abrasivo. Inoltre pulendo la bici ci si può accorgere meglio di lesioni, cedimenti o usura dei componenti e comunque è più facile intervenire per la manutenzione su di una bici pulita. Per lavare la bici, specie se molto sporca, si può usare un tubo con acqua a getto, ma con l’accorgimento di non direzionare l’acqua direttamente sui cuscinetti e comunque di non usarlo molto ravvicinato per evitare di danneggiare le scritte e la vernice. Gli attrezzi base per un’approfondita pulizia sono: un secchio di acqua saponata (detergenti poco alcalini e biodegradabili perché meno aggressivi nei confronti della bici e dell’ambiente), spugne e spazzole. Molti utilizzano vecchi spazzolini da denti o spazzole da cucina per raggiungere i punti più nascosti come alcune parti del cambio. Dopo il lavaggio risciacquare ed asciugare con degli stracci. Per una pulizia approfondita della catena sarebbe meglio invece toglierla per immergerla in un liquido solvente prima di lavarla (vanno bene anche gasolio o benzina per qualche minuto). In caso di sporco eccessivo va usata una spazzola metallica. Prima di rimontare la catena e lubrificarla, asciugarla perfettamente mettendola in forno. 20 Lubrificazione Ci sono tipi diversi di lubrificazione, da fare in tempi differenti. Soprattutto dopo una pulizia approfondita della bici le parti esterne vanno lubrificate, non prima però di averle accuratamente asciugate. Attualmente si trovano in commercio prodotti lubrificanti specifici che hanno migliori prestazioni del lubrificante tradizionale a base di petrolio. Principalmente il vantaggio lo si apprezza nella durata, sia perché è maggiore il tempo della loro azione impermeabilizzante sia perché attirano meno le impurità (che causano abrasione e ne riducono l’azione lubrificante). Nonostante questo il lubrificante va usato con parsimonia perché gli eccessi tendono comunque ad attirare sporcizia. Va usato anche con precisione e l’eccesso va eliminato e asciugato dalle altre parti della bici involontariamente colpite. 21 Le e merge nz e: for at u r e 0.L’occorrente 1. Con la chiave togliere i bulloni 2. Togliere la piastrina che tiene fissato il beccuccio 3. Con l’aiuto delle leve, rimuovere il copertone dal cerchione 4. Rimuovere la camera d’aria 5. Gonfiare la camera d’aria 6. Chiudere il beccuccio col tappo 7. Passare la camera d’aria in un catino con l’acqua per individuare la foratura 8. Evidenziare il punto dove è situata la foratura 9. Sgonfiare la camera d’aria 22 10.Asciugare la camera d’aria 11.Grattare con carta vetrata il punto dove inserire il bieco 12.Inserire e livellare con il dito il mastice 13.Soffiarci sopra per fare in modo che si asciughi un po’ 14.Inserire il bieco e premere con forza 15.Gonfiare la camera e passarla nell’acqua per vedere se il bieco tiene 16.Rimettere apposto camera d’aria (sgonfiata), copertone e tappo 17.Centrare la ruota 18.Gonfiare la ruota 19.Chiudere il tappo 20.Testare il lavoro. Attualmente questo metodo di riparazione ha perso di rilevanza perchè oramai in commercio sono acquistabili camere d'aria usa e getta che rendono impossibile l'inserimento del bieco! 23 Cosa fare... Mettere il casco Vestirsi con colori chiari o riflettenti Usare le piste ciclabili se ci sono 24 Cosa non fare... Non trasgredire le indicazioni della segnaletica stradale Non occupare tutta la corsia Non andare con la bici sulle strisce pedonali e sui marciapiedi 25 Cosa fare... Tenere sempre le mani sul manubrio Segnalare sempre con il braccio i cambiamenti di direzione Rispettare sempre la segnaletica stradale Portare a mano la bicicletta se devo salire sul marciapiede, attraversare la strada sulle strisce pedonali o se ci sono tanti pedoni Sempre in fila indiana! 26 Cosa non fare... Non andare senza mani Non portare altre persone Non fare gare di velocità 27 Cosa non fare... Non fare acrobazie Non distrarsi Non farsi trainare 28 Cosa non fare... Non andare contromano Non fermarsi in mezzo alla strada a parlare 29 Uso della bicicletta La sic u r e z z a d e l cic l is t a Per pedalare nella maggiore sicurezza possibile fattori fondamentali sono: 1. La presenza di accessori di sicurezza: •Campanello, • Luci anteriori e posteriori, • Catadiottri nei pedali e nelle ruote, 2.La perfetta efficienza del mezzo, in particolare dei freni; 3.Il rispetto del codice della strada da parte del ciclista; 4.La costante attenzione ai pericoli del traffico: • Anticipare i comportamenti degli altri mezzi in moto, • Evitare di affiancare automezzi in moto, che potrebbero scartare o svoltare senza preavviso, con rischio di investimento e trascinamento del ciclista, • Evitare di superare la fila al semaforo da sinistra se si ha il dubbio che diventi verde prima di raggiungere l’incrocio. 5.Il corretto posizionamento di eventuali oggetti trasportati; 6.Non pedalare sui marciapiedi e non attraversare le strade sulle strisce pedonali. Vista la notevole differenza di velocità, nel primo caso si mettono in pericolo i pedoni e nel secondo non si dà tempo alle auto di fermarsi. Fonti e riferimenti Di seguito vi segnaliamo alcuni libri e siti che ci sono stati utili per preparare la nostra pubblicazione: Tim Brink, Guida completa alla mountain bike, De Vecchi Editore, 2008 Ilaria Sesana, La manutenzione della bicicletta e del ciclista di città, Milano, Adriano Salani Editore, 2012 http://it.wikipedia.org/ http://fiab-onlus.it/ www.ciclofficina.net/ www.lifeintravel.it/ www.federciclismo.it/ www.amicoinviaggio.it/ www.piste-ciclabili.com/ www.bicizen.it/ www.bicyclefilmfestival.com/ 30 Il c o dic e d e l l a s t r a d a La bicicletta è definita dal Codice della Strada come veicolo, e come tale obbliga il ciclista al pieno rispetto delle norme che regolano la circolazione. Nella categoria precedentemente composta solo dai veicoli con due o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare sono stati recentemente compresi anche i velocipedi a pedalata assistita con motore elettrico. Vero è che la bicicletta, diversamente da altri veicoli, può essere anche portata a mano: in questo caso e solo in questo caso i ciclisti appiedati sono assimilabili ai pedoni e pertanto non sono soggetti alle norme relative ai conducenti di veicoli. Riportiamo qua in seguito alcune domande frequenti sulla circolazione sicura, con relative risposte: 1. Il campanello della bicicletta è obbligatorio? VERO. In base al Codice della strada per poter circolare le biciclette devono essere obbligatoriamente dotate di campanello, luci anteriori, luci e catarifrangenti posteriori, catarifrangenti sui pedali e laterali. 2. È vietato condurre la bicicletta senza mani? VERO. I ciclisti devono reggere il manubrio almeno con una mano e tenere libere braccia e mani da impedimenti, devono segnalare tempestivamente con il braccio le manovre di svolta a sinistra o a destra e di fermata (alzando il braccio) che intendono effettuare. 3. Le biciclette devono essere dotate di luci? VERO. Da mezz’ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell’oscurità, ma anche di giorno se le condizioni atmosferiche lo richiedono, i velocipedi sprovvisti degli appositi dispositivi di segnalazione visiva non possono essere utilizzati, ma solamente condotti a mano. 4. Per il Codice della Strada è obbligatorio il casco in bicicletta ? FALSO. Sembra un paradosso ed invece è proprio vero. Per il codice della strada il campanello è obbligatorio ma il casco no. È comunque consigliabile l’uso per evitare in caso di caduta problemi celebrali. 5. I punti della patente si possono perdere anche dopo infrazioni compiute in bicicletta? FALSO. Niente punti patente per ciclisti: chi commette una infrazione con la bicicletta pagherà una multa ma non perderà i punti dalla sua patente. La Corte Costituzionale, con l’ordinanza n. 201 del 6 luglio 2011 dispone che la misura della sospensione della patente e della decurtazione dei punti non possa mai applicarsi nel caso in cui la violazione si realizzi ponendosi alla guida di un mezzo per il quale non è prescritta alcuna abilitazione alla guida. 31 Glossario Camera d’aria: la parte “gonfiabile” della copertura. Esistono anche dei tipi antiforatura costruiti con particolari materiali molto leggeri ma estremamente elastici e resistenti alle pizzicature o forature da spine e affini. Contro eventuali tagli non si può ancora far niente. Cannotto forcella: il “tubo” che collega la sella alla pipa passando per la serie sterzo. A differenza del “canotto”, non galleggia. Cannotto sella: il “tubo” sulla cui sommità sta la sella. Pur pesando circa 250 grammi, anche questo, come il precedente, non galleggia. Caschetto: anche se avete la testa dura infilatevelo. Non esiste scusa che tiene. Non guardate i professionisti del “Giro” che non lo mettono ma quelli della MTB lo devono indossare obbligatoriamente. Catena: è il “motore” della bicicletta, ovvero la parte meccanica che permette il movimento dei pedali, delle ruote e quindi della bici. Essa è costituita da maglie e perni. Cerchi: i cerchioni delle ruote. Se sono stretti diminuiscono le possibilità di pizzicare la camera d’aria. Le MTB usano cerchi intorno ai 21 mm. I cerchi “stretti” sono più costosi. Copertura: più nota come pneumatico. Può avere il bordo in acciaio o in kevlar: nel secondo caso si ottiene un risparmio di peso di circa 100 g per ogni ruota. Dinamo: oggetto rotante per la trasformazione di lavoro meccanico in energia elettrica. Viene collocato sulla ruota anteriore e permette il funzionamento dell’illuminazione della bici. È ancora situato su molte bici classiche. Impossibile da trovare sulle bici da corsa e mountain bike. Flangia: parte del mozzo con fori da cui partono i raggi. Forcella: parte anteriore della bici di supporto alla ruota. Sulle MTB è frequentemente “ammortizzata”. Oltre che per la geometria, le ammortizzate si distinguono a loro volta dal tipo di congegno impiegato: elastomeri, aria-olio, molle, sistemi misti e invenzioni dell’ultima ora. Molle: in alcuni tipi di forcelle ammortizzate costituiscono, accompagnate da altre diavolerie, “l’ammortizzatore” vero e proprio. 32 Mozzo: l’asse di rotazione delle ruote. È costituito dai cuscinetti, dall’asse e ha due flange per i raggi. Pattini: la parte di attrito dei freni (come le “pastiglie” dei freni dell’auto). Solitamente due per ruota, ve ne sono di diverse tipologie. Spesso abbinati a un preciso tipo di freno non sono sempre sostituibili con modelli diversi da quelli previsti. Pedivella: il supporto dei pedali e, sul lato destro, anche delle guarniture. Perno: tanti perni, insieme alle maglie, costituiscono la catena. Si tolgono con l’utensile tagliacatena. Piega: la parte del manubrio che s’impugna. Pignoni: ingranaggi costituenti la parte posteriore del cambio. Sono raggruppati sulla cassetta. Pipa: detta anche attacco manubrio: tubo a forma di “L” che collega la piega al canotto della forcella. Si può regolare in altezza allentando la serie sterzo o un’apposita vite; assieme alla piega costituisce il manubrio vero e proprio. Porta-borraccia: spesso possono essere due. Raggi: a parte quelli solari, sulla bici costituiscono “l’ossatura” delle ruote. Si sono viste anche ruote a “razze” ma pare che per la MTB (costo a parte) siano eccessivamente rigide. Al posteriore i raggi destri sono più corti di quelli sinistri per la presenza della cassetta pignoni che comporta il disassamento del mozzo. Sella: quella della bici può avere il telaio in titanio. Telaio: l’ossatura della bici. Si distinguono diverse geometrie e materiali quali: acciaio al cromo, leghe d’alluminio varie ceramiche, carbonio, titanio, ecc... Trasmissione: il complesso degli organi meccanici quali catena, guarniture, pignoni, ecc... 33 Viabilità tra San Pier d'Isonzo e Fogliano Redipuglia Viabilità tra San Pier d’Isonzo, Cassegliano e San Zanut Viabilità di Turriaco mobilitiAMOci San Piero e Turriaco si mobilitano: insieme per una mobilità sostenibile La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti. (Albert Einstein) Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza. (Herbert George Wells) Possedere una bicicletta e lasciarla languire in cantina, è come avere la lampada di Aladino e non pensare mai a strofinarla. (Didier Tronchet) La bicicletta insegna cos’è la fatica, cosa significa salire e scendere - non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri - insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi. (Ivan Basso) Ti fa stare bene, ti dà la possibilità di sentire, di parlare, di vedere il mondo da un’altra angolazione. La bicicletta ti fa tornare indietro nel tempo. Ti fa tornare ragazzo. (Davide Cassani)