Il paesaggio oggi: una crisi di
leggibilità
f.m.T: 6.5.13
1- Città-Campagna
2- Nuove fonti di energia
3- Le reti informatiche
4- Rivalutazione paesaggi tradizionali
5- Nota bibliografica
Città-Campagna
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Prima rivoluzione industriale lascia intatta la tradizionale distinzione città-campagna ancora attiva
•
P. Camporesi, Le belle contrade: Nascita del paesaggio italiano, Milano 1992
V. p. 93
Ricorda la difesa della città cioè delle industrie che la animano: non devono migrare (caso di Bologna 1651 )
A proposito della lenta e contrastata nascita del paesaggio in età moderna Raffestin chiama in causa Camporesi,
la cui finezza toccherebbe il vertice nell’analisi dello sguardo leonardesco.
1- Paese vissuto e paese visto nel caso non si dividono, il territorio come luogo degli scambi tra natura e lavoro non è
infatti confrontato con un’immagine, l’impulso dell’uomo rinascimentale è quello di attenersi ai segni della terra, di
inseguirli senza separarsi da essi.
2- Albrecht von Haller muta la prospettiva: Die Alpen diventa la guida per scoprire le montagne, i montanari, la virtù
e l’onestà. Miti, ideologie, idee trasformano il visibile, rivendicano un modo di sentire e inventano inattesi territori
insieme attuali e immaginari.
3- Sottolineata l’invenzione dei paesaggi alpini ritorna l’intuizione di Dardel: la visione scientifica del paesaggio non
sopprime lo slancio vitale che sostiene l’esplorazione. L’impressione che unisce i dettagli territoriali come
coscienza dei legami esistenziali con la terra è anzi premessa necessaria di ogni viaggio (R. p. 88).
4- La sintesi di Raffestin, “l’immagine del paesaggio è il paesaggio del territorio perfetto rimasto desiderio”,
deriverebbe dalla riflessione dardelliana: “il paesaggio non è un cerchio chiuso, ma un dispiegarsi”.
5- Il Turri convaliderebbe finalmente questa prospettiva quando definisce il paesaggio come il teatro nel quale
ognuno recita la sua parte facendosi insieme attore e spettatore (R. p. 109).
p.61
Nuove fonti di energia
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Elettricità e petrolio – leghe leggere e materie plastiche sradicano le
industrie
Accresce il ruolo dei sobborghi
Nascono articolazioni territoriali imprevedibili V. p. 93
Crisi di leggibilità.
•
A proposito. Nella sua versione italiana Giorgio P. Marsh, L’uomo e la
natura (Firenze 1870) cita versi di Hertz:
•
Voi credete che nell’occhio materiale risieda il vedere! L’occhio non è che
un organo. Il vedere deriva dalle più recondite profondità dell’anima. Il
sottile nervo della vista ha origine nel misterioso laboratorio del cervello.
•
I versi del danese mi pare esprimano il concetto che Turco per Raffestin
così esprime: “Si potrebbe osservare che è ben difficile pensare
l’esistenza stessa di un “paesaggio” senza lo sguardo che lo
crea e che, dunque, il paesaggio è costitutivamente un’opera
dell’uomo, un fatto autenticamente geografico” (R., p.42).
Rivalutazione paesaggi tradizionali
• Situazione aggravata ultimo quarto sec.
XXI : avvento dell’informatica
• Le distanze compresse, la produzione
smaterializzata
• Frammenti di tradizione
• Il mito della Toscana: natura e cultura si
equilibrano
• Il paesaggio come passato da … visitare
V., p.93
p.84
V.
Nota bibliografica
• B. Vecchio, Castelnuovo Berardenga…cit.
• Eric Dardel (1899-1967) , L’uomo e la terra.
Natura della realtà geografica, a cura di Clara
Copeta. Edizioni Unicopli, Milano 1986.
• Elisée Reclus (1930-1905), Geografia
universale, L’uomo e la terra…
• Giorgio. P. Marsh (1801-1882 ), L’uomo e la
natura ossia la superficie terrestre modificata
per opera dell’uomo, Firenze 1870
• Raffestin, Dalla nostalgia del territorio…cit.
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Il paesaggio oggi: una crisi di leggibilità f.m.T: 6.5.13