Paolo Ferri
Rielaborato da: Andrea Garavaglia, Ambienti per l’apprendimento in
rete: gli spazi dell’e-learning, edizioni Junior, Bergamo, 2006
Luoghi, ambienti e spazi
Def. Spazio = entità illimitata e indefinita nella quale
sono situati i corpi
Def. Spazio = ambito, campo, margine di azione, di
comportamento, di realizzazione, spettante o
disponibile a qualcuno.
Sembrerebbe quindi che in generale tendiamo a trattare
la rete come uno spazio in senso figurato, e in effetti
anche riprendendo alcuni titoli di testi pubblicati negli
ultimi anni emerge questa attitudine:






“Cosa ci faccio in internet?”
“Il contratto concluso in internet”
“Il patentino per navigare in internet”
Simile dinamica la ritroviamo anche tra i titoli dei film
“Intrappolata nella rete”
“Pericolo in rete”
Def. Luogo = porzione di spazio idealmente o
materialmente delimitata
Internet, secondo questa definizione, viene a definirsi
come un luogo idealmente delimitato, e la cosa più
importante è che questo “perimetro” è socialmente
condiviso poiché determinato univocamente da una
serie di bit
Def. Ambiente = (est. fig.) Complesso delle condizioni
esterne, materiali, sociali, culturali e simili nell’ambito
delle quali si sviluppa, vive e opera un essere umano.
Siamo anche qui all’interno di un campo semantico
figurativo, ma appaiono le dimensioni sociali e
culturali che caratterizzano un ambito di vita. Se
consideriamo il processo di apprendimento connotato
da una determinata situazione culturale e sociale in cui
vivono e operano i diversi attori il termine ambiente
sembra funzionare.
Tutte queste considerazioni ci portano a dire che quando
si ha esperienza della rete non è più possibile
intendere lo spazio in termini fisici e geografici,
dobbiamo necessariamente fare riferimento alla nostra
esperienza seguendo un approccio sostanzialmente
fenomenologico, quindi riferirci all’idea che abbiamo
noi di spazio all’interno della nostra esperienza di
navigazione
Navigare tra i documenti e le pagine, quindi spostarsi,
riconduce all’idea della prossimità, della distanza e
della posizione: da questo punto di vista la rete
appare come uno spazio, un ambiente dove
possiamo identificare la nostra posizione
Come apprendiamo
Rivoltella si sgancia dall’idea di “luogo” per introdurre
quella di “situazione”.
 Utilizza e amplifica le arene di James Slevin per
interpretare lo spazio d’azione della rete
Rivoltella P. Cesare, Costruttivismo e pragmatica della comunicazione
on line. Socialità e didattica in Internet, Erickson Milano, 2005
 James Slevin. 2000. The Internet and Society, Cambridge, UK: Polit

1) un’arena principale, cioè lo spazio di interazione immediato dove il
soggetto sta compiendo la sua azione di costruzione e scambio di
contenuti;
2) un’arena secondaria, cioè altre situazioni presenti in rete in grado di
stimolare nuove arene primarie (es. siti chiusi ad icona, messenger,
posta elettronica);
3) un’area periferica, che implica motivazioni e contesti del mondo “reale”
per il quale si è nell’arena primaria (esso include anche il luogo fisico
dove sta navigando il soggetto);
Il recupero della pragmaticita del web, ci permette di
riflettere sulla pragmatica della didattica, sia in rete
che in presenza.
La “divisione” tra aula reale e virtuale in realtà non
implica una distinzione di “metodologie didattiche
esclusive”.
Es. una didattica trasmissiva è possibile sia in rete che
nel web, di fatto i paradigmi sono applicabili in
entrambi i contesti.
La divisione quindi è sostanzialmente marcata dallo
spazio di azione:
- ambienti per l’apprendimento tradizionali (o
presenziali), dove l’ambito spaziale è determinato dalle
mura dell’aula;
- ambienti per l’apprendimento in rete, dove l’ambito
di azione è determinato dalla struttura e
organizzazione degli elementi che appare sullo
schermo;
Si parla quindi di schermo come medium tra noi e lo spazio
che percepiamo e interpretiamo come ambiente;
un ambiente che per sua natura è composto da simboli e
segni grafico-testuali, che si presenta a noi come
un’immagine complessa ma composta secondo
strutture e ordini gerarchici che ci permettono di
comprenderne i contenuti e le possibilità di azione.
Farné (commento al primo sussidiario a figure della
scuola – l’Orbis Sensualium Pictus 1658):
«le immagini devono assumere significati univoci e
perdere ogni possibile ambiguità intepretativa. In
questo modo esse divengono dei formidabili
catalizzatori di apprendimento, poiché costituiscono
un ancoraggio sicuro alla verbalizzazione e alla
concettualizzazione»
- Roberto (Farnè, 2002) Iconologia didattica. Le immagini per l'educazione:
dall'Orbis pictus a Sesame Street, Zanichelli, Bologna
Principi chiave
Principi chiave attraverso i quali si definiscono e
consolidano gli ambienti.
1) Isomorfismo
2) Affetto
3) Adattamento
1) Isomorfismo
Secondo il principio dell’isomorfismo un certo metodo
didattico necessita di alcune caratteristiche
ambientali, che riguardano la disposizione degli attori
coinvolti e la presenza e disposizione degli strumenti.
Non è possibile parlare di correlazione, ma spesso
abbiamo di fronte a noi, sia in ambito fisico che on
line, un’ampia serie di esempi in cui lo spazio non si è
dimostrato adeguato rispetto allo scopo
Esercizio: quali aspetti dello spazio che state vivendo ora trovate
“consoni” al processo didattico attuato?
2) Dimensione affettiva
Vi è una dimensione affettiva rispetto agli ambienti da noi
sperimentati fino ad ora: ciò che abbiamo già vissuto e che
in qualche modo abbiamo già verificato, utilizzato ci
appare positivamente connotato, adeguato e familiare.
Qualsiasi ambiente che presenta elementi di
contrapposizione a quelli con cui abbiamo familiarizzato
provocherà in noi una reazione di difesa del “nostro”
ambiente e in alcuni casi difficoltà a cogliere i vantaggi di
quello nuovo, se non ad un suo vero e proprio rifiuto.
Riguardo a quest’ultimo punto è interessante osservare come
il “modello” del primo LMS sperimentato sembra
influenzare l’approccio che abbiamo verso gli altri
Esercizio: quando avete cambiato “aula” o “scuola” avete mai avuto
reazioni positive/negative nei confronti del nuovo spazio rispetto al
vecchio?
3) Principio di adattamento
Mentre per gli ambienti fisici (scuole)siamo ormai giunti
ad un livello di progettazione ad hoc, per gli ambienti
in rete siamo ancora nella pratica prevalente
dell’adattamento.
Parliamo di adattamento perché l’ambiente per
l’apprendimento in rete per eccellenza, il Learning
Management System, è nato in un contesto di puro
adattamento di tecnologie altre in tecnologie
didattiche: es. il forum è stato adattato a strumento
per la promozione del sociocostruttivismo on line, le
pagine web sono diventate strumenti di trasmissione
del sapere in formato digitale
Esercizio: in aula esistono molti strumenti, quanti di essi sono stati
“pensati” esclusivamente come strumenti didattici?
I comuni denominatori dello spazio
educativo
assioma: Supremazia della didattica sull’ambiente.
l’ambiente-scuola deve diventare un’unità pedagogica
a sé stante e non una “sommatoria di aule”.
L’ “educazione” come «processo che si attua, tra
l’altro, mediamente la modificazione dell’ambiente» .
Comuni denominatori dello spazio didattico
F.
Fabbroni: Manuale di didattica generale, Laterza, 1993 (II ed.)
1) Adattabilità
quando gli spazi presentano caratteristiche manipolabili
per avere esattamente quanto ricercato
Esercizio: Quanto posso manipolare questo spazio?
2) Convertibilità
quando l’educatore pensa ad una nuova funzione
pedagogica raggiungibile all’interno dello stesso
ambiente ma deve attuare dei cambiamenti che la
permettano.
Quali nuovi funzioni pedagogiche posso pensare?
3) Funzionalità
funzionale rispetto agli scopi preposti, anche in caso di effetti
emergenti non previsti.
Esercizio: quali sono i rischi che posso incorrere in questo
spazio?
4) Creatività
Nei termini di agevolazione della produzione ingegnosa da
parte degli studenti, ovvero la possibilità che siano anche
gli stessi educandi ad adattare e riconvertire lo spazio in
qualcosa di più gratificante e personale.
Esercizio: come voi studenti potete agire sullo spazio per
migliorare il vostro apprendimento?
Lewin: “l’aula dovrebbe coincidere con l’ambiente psicologico”


Lewin, K. (1935). A dynamic theory of personality. New York: McGraw-Hill.
Lewin, K. (1948). Resolving social conflicts. New York: Harper and Brothers.
Attenzione a non predisporre ambienti (digitali) troppo chiusi, dove non è
possibile lasciare spazi di libertà
De Bartolomeis: metafora della porta che si apre per la ricreazione

De Bartolomeis Francesco, La scuola nel nuovo sistema formativo Junior, Brescia 1998
Per contro: ampi gradi di libertà possono portare nell’individuo poco competente
un senso di disorientamento e la possibilità di un information overload.
Verso la definizione di “ambienti
per l’apprendimento in rete”
Altre definizioni di spazi/ambienti per l’appredimento:
Dorè e Basque: non considerano il luogo in sé (quindi non si esclude a
priori la rete) bensì lo «spazio nel quale uno o più sistemi
interagiscono in vista di uno scopo comune: l’apprendimento».

Doré, S. et Basque, J. “Le concepì d’environnement d’apprentissage informatisi” in Revue
de l’Education à Distance, Vol. 13, no. 1 199
Wilson: circoscrive gli ambienti per l’apprendimento
- lo studente;
- un setting (spazio) dove l’allievo agisce usando strumenti,
raccogliendo e interpretando informazioni, interagendo
eventualmente con altri
-
WILSON B.G., What is a Constructivist Learning Enviroment?, in Wilson B.G. (a cura di), Constructivist
Learning Enviroments. Case studies in instructional design, Educational Technology Publications,
Englewood Cliff, New Jersey, 1996
Salomon descrive gli ambienti rispetto alla composizione di
questi elementi:
Salmon G. (2004), E-moderating: The Key to Teaching and Learning Online (2nd
Edition),RoutledgeFalmer, New York
- uno spazio (fisico);
- un insieme di attori che agiscono all’interno dello spazio;
- un set di comportamenti concordati;
- una serie di regole o vincoli assegnati;
- compiti ed attività concordati ed assegnati;
- tempi di operatività determinati e distribuiti;
- un insieme di relazioni;
- un clima che nasce dalle relazioni e dallo svolgimento dei
compiti e delle attività;
- un insieme di aspettative e interpretazioni;
- un modo di vedere se stessi come studenti;
- lo sforzo mentale attivato nei processi di apprendimento.
Proviamo una sintesi per raggruppamento:
1) apprendimento: esso include l’idea di soggetti e un set di
azioni, lo sforzo mentale che ogni discente è chiamato a
fare in modo creativo
2) didattica: restituisce il quadro delle regole, dei compiti,
delle aspettative, dei processi e dei loro tempi, ma anche
l’idea di isomorfismo e adattamento
3) relazioni: include l’idea di affetto, di relazioni tra i
soggetti e di clima;
Figura 2. Parallelogramma dello
sviluppo (da: Vygotskij, Lurija, 1997,
p.118)
Figura 1. Il modello concentrico delle forze
che interagiscono
nella cognizione (rielaborazione da: Hatch e
Gardner, 1993, p.166)
…Proviamo una sintesi per raggruppamento: (continua)
4) strumenti: permettono di definire le possibilità in base
alle risorse e recuperare l’idea di riconversione e
adattabilità;
5) la cultura: include l’idea di aspettative, le diverse
interpretazioni e il concetto metariflessivo di “studente” che
ogni soggetto in apprendimento fa di se stesso;
La base per accomunare questi minimi comuni
denominatori è il concetto di complessità espresso da
Dewey nella sua definizione di ambiente, nonché la ripresa
delle dimensioni sociali e culturali dell’affetto
Def. Ambiente per l’apprendimento in rete =
spazio definito dal sistema di relazioni e strumenti
che prende corpo in rete
con lo scopo di sostenere un apprendimento
attraverso un processo didattico,
nel quale è possibile riconoscere una dimensione
culturale e sociale.
ciò che permette a questa definizione di funzionare è la
presenza dell’oggetto della conoscenza in ogni dimensione
considerata, tanto da potere comunque affermare in modo
molto più semplice che gli spazi dell’apprendimento
sono i luoghi dove viene depositato, creato e
scambiato il sapere.
Esercizio..
Pensa ad un ambiente per l’apprendimento e prova a
defenirne:
-Le sue relazioni (sistema di relazioni)
-I suoi strumenti
-I processi didattici attuati
-Gli apprendimenti
-Gli aspetti culturali e sociali
Vincoli della didattica in presenza e in rete
Aula “fisica”
Dimensione del
Vincolo
Aula “virtuale”
Accessibilità
- Orario delle lezioni
- possibilità di raggiungere la sede.
Azione
- Definita dalla conduzione del Definiti
dagli
strumenti
docente
disponibili e dalle opzioni
- dalle risorse e strumenti
presenti in essi.
disponibili.
Comunicazione
-
Disponibilità della rete
possibilità di fruizione in base
alle caratteristiche tecniche
della macchina utilizzata
Definita
dall’apertura
al Definito dalla presenza o meno di
dialogo da parte del docente
spazi di comunicazione, dalle
dagli
spazi
seminariali
funzioni integrate in essi
dedicati agli scambi tra pari
nei
sincroni,
dalla
predisposizione
di
appuntamenti
Learning Management System
Def. Learning Management System (LMS) = software che
incorpora le funzioni necessarie all’implementazione di
un sistema organizzato di erogazione di corsi per la
formazione. E’ costituito da un insieme di strumenti
dedicati a cinque macro-contesti di azione:
a)
b)
c)
d)
e)
all’amministrazione delle iscrizioni degli utenti nei corsi;
alla gestione dell’erogazione dei contenuti;
alla gestione delle attività di valutazione;
alla gestione dei processi comunicativi e collaborativi;
alla gestione dei processi di monitoraggio e valutazione.
Admin
Delivering
E-moderating
Monitoring
Assessment
Configurazione
generale
Amministrazione
contenuti
Creazione corsi
Creazione
Creazione
e Statistiche
di Creazione
e
aggiornamento
moderazione di
utilizzo di ogni
gestione
di
oggetti
eventi sincroni
area
strumenti di
didattici
assessment
(learning
object)
Creazione utenti
Predisposizione
dello
scaffolding
informativo
Gestione
iscrizioni/associa
zioni utenti-corsi
Predisposizione
Moderazione delle Report automatici di
delle
parti
situazioni
profilatura d’suo
informative
collaborative di
degli
utenti
gruppo
(clustering)
Erogazione
contenuti
Moderazione degli Statistiche
di Creazione
ambienti
di
accesso generali
gestione
comunicazione
test
asincroni
e
dei
Amministrazione
Report automatici di Gestione
del
degli strumenti
utilizzo per aree
registro
di
elettronico
comunicazione
dei voti
in rapporto agli
studenti
somministrazione di
strumenti
di
monitoraggio
(questionari)
Amministratore del server
Amministratore di piattaforma LMS
admin
Progettista
di contenuti
Progettista
didattico
Helpdesk
delivery
Docente
assessment
Mentore
Helpdesk
e-moderating
E-tutor
monitoring
Osservatore
Ruolo di sistema
Studente
fruizione
Progettista
didattico
Ospite
Ruolo disciplinare
Scarica

Lezione 5 Ambienti