PADIGLIONI 103, 105 05 e 107 Posizione e planimetria: Descrizione: Il Padiglione della COEN Roma, nato insieme alla creazione del complesso fieristico era in passato identificato come il Padiglione della Moda. Una grande scala ad arco con balaustra partiva dal blocco aggettante del prospetto principale, giungendo direttamente al secondo piano. La facciata principale sia del blocco centrale che delle ali laterali, alle ampie finestre e alla scansione scenica dello stile razionalista, affiancano cornice vagamente decorate. Lo stile si ripete anche sui prospetti delle ali laterali, in pieno stile littorio con un portale a tre arcate d’accesso e una cornice ad arco sulla parte superiore con timpano finestrato. Così viene descritto in un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 24 luglio 1931: “Là dove si ha veramente la sensazione della trasformazione edilizia che si va compiendo per degnamente attrezzare la seconda Fiera è al palazzo centrale (palazzo della moda). Sulle due terrazze del grande Padiglione a tre corpi sono sorti i due ampi saloni creati con una copertura di ferro - costruzione mirabile della Ditta Boniglio di Milano - che rappresenta una conquista nel campo dell'industria costruttiva moderna. In questo Padiglione che assumerà una forma architettonica imponente per quanto leggiadra, sarà ospitata la Mostra della Moda (...). Nelle ali del primo piano prenderanno posto le Mostre dei Tessili e dello Abbigliamento. Al pianterreno prenderà posto l'ampio Ristorante con la piattaforma centrale per le danze. Ma questa non è la sola trasformazione che si apporta al grandioso edifizio. Ve n'è un'altra che è rappresentata dallo scalone monumentale a tenaglia il quale darà un aspetto di inconsueta maestosità al prospetto e forma la particolare cura dell'Impresa costruttrice Fratelli Muciaccia che, oltre a questi lavori, ha compiuti quelli per la costruzione della Casa Colonica e sta eseguendo quelli per la trasformazione dei prospetti del padiglioni che si affacciano, a triplice serie, sulle aiuole della fontana” A partire dal 1946 ad opera dell’architetto Pietro Favia, quindi dopo la ricostruzione post-bellica, il padiglione delle Nazioni, divenuto Padiglione della Moda, assumerà l’aspetto odierno. Stesso impianto senza alcun riferimento razionalista, ma quasi un unico blocco composta da tre volumi, sia nella parte anteriore che posteriore quas completamente tamponati , fatta eccezione per piccole finestre a cadenza regolare sulla facciata principale, nel rispetto della struttura portante di tipo misto (muratura portante sul perimetro e pilastri all’interno). Il prospetto del blocco centrale (pad. 104 al piano terra e pad. 105 al primo piano), privato dell’originaria scala ad arco viene arricchito da un altro padiglione (pad. 110) ad un solo piano avamposto alla facciata. Due scale in ferro permettono di salire sul terrazzo del nuovo quarto volume (pad. 110), ottenendo una terrazza di accesso al portico superiore del secondo piano, resto del vecchio edificio. Anche le testate dei blocchi laterali (pad. 102 a piano terra e pad. 103 al primo piano sul Viale Italo-Orientale; pad. 106 a piano terra e pad. 107 al primo piano sul Viale Ionio) verranno murate e semplificate, mantenendo un semplice accesso a piano terra, ad eccezione di quella a destra che affaccia sul viale orientale, alla quale nel 1962 viene addossata una scala mobile esterna. Il Politecnico di Bari ha realizzato, per conto della Fiera, uno studio di fattibilità sulla possibile ristrutturazione ad uffici dell’intero complesso di padiglioni. Fotografie dello stato attuale: Rendering di possibili configurazioni di ristrutturazione ad uffici: