#sbloccacontratto
C
:
OSA PREVEDE LA CAMPAGNA
- Adesione all’appello per lo sblocco del contratto; raccolta
firme in tutte le scuole
- Assemblee delle RSU e conferenze stampa
-Assemblee sindacali in tutti gli istituti
-Manifestazione unitaria di tutti i lavoratori del pubblico impiego l’8
novembre
SCATTI
D’ANZIANITÀ
SI TRATTA DI UNA RIDUZIONE
PROGRAMMATA DELLE NOSTRE
RETRIBUZIONI!
COSA ACCADE POI DEL PERSONALE
ATA?
SCATTI DI
COMPETENZA
- Accede agli scatti d’anzianità max il
66% del personale docente
dell’organico funzionale che abbia
ottenuto una buona valutazione.
- Lo scatto di competenza vale € 60
netti al mese (per docenti superiori.
E gli altri?)
- Si accede con mix di crediti
formativi, didattici e professionali
(centrale il Nucleo di valutazione)
le ragioni della mobilitazione
Nel piano per la “buona scuola” il Governo ha previsto:
- blocco degli scatti fino al 2018 (tranne per chi ha 33
anni di servizio)
- Cancellazione del sistema degli scatti d’anzianità
- Blocco della contrattazione nazionale parte
normativa ed economica
- Svuotamento del contratto nazionale: diritti e doveri
stabiliti per legge
- Contrattazione integrativa e fondi MOF sviliti e
assegnati arbitrariamente
CONTRATTO
NAZIONALE
RAPPRESENTANZE
SINDACALI
VERSO LA RILEGIFICAZIONE DEL
RAPPORTO DI LAVORO
CARRIERA, ORARIO, STATO GIURIDICO, RETRIBUZIONE FISSATI
PER LEGGE E SENZA ALCUNA CONTRATTAZIONE, NÉ
MEDIAZIONE
Cosa possiamo fare oltre alla
raccolta firme
- Promuovere iniziative unitarie all’interno delle nostre
scuole
- Discutere del piano scuola in assemblea (o per gli
aspetti didattici in collegio) e assumere delibere da
trasmettere alle istituzioni locali/nazionali
- Partecipare alle iniziative sindacali (assemblee) e alle
mobilitazioni previste nel territorio
- Organizzare la discussione del “piano scuola” anche
fuori dalle istituzioni scolastiche
Cosa possiamo fare oltre alla
raccolta firme
PARTECIPIAMO ALLA
CONSULTAZIONE
- Ha un’impostazione bloccata
e demagogica, ma va
utilizzata per far arrivare il
dissenso della categoria.
- Buona parte degli interventi
sulle retribuzioni e sulla
struttura della scuola sono
contenuti nel piano per la
buona scuola e sono oggetto
di consultazione on line
LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA SCUOLA DEL GOVERNO RENZI
LA BUONA SCUOLA – FACCIAMO CRESCERE IL PAESE
I CARDINI IN SEI PUNTI:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Assumere tutti i docenti di cui la buona scuola ha bisogno
Le nuove opportunità per tutti i docenti: formazione e carriera nella buona scuola
La vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero
Ripensare ciò che si impara a scuola
Fondata sul lavoro
Le risorse per la buona scuola, pubbliche e private
In premessa su questo punto si legge:
Non sarà possibile mettere a punto il piano se non si risolvono le emergenze nella scuola.
La prima emergenza
 il numero dei docenti nelle nostre scuole che non è consono alle esigenze di funzionamento e che ogni anno mancano
migliaia di docenti.
 Per far fronte a questo lo Stato, assume annualmente i docenti per coprire il fabbisogno, quindi ammette di averne
necessità stabilmente.
 Inoltre, pur assumendo fino al fabbisogno, non basta perché la scuola non ha bisogno solo dei docenti per coprire le ore
di lezione.
La seconda emergenza
 chiudere definitivamente le graduatorie ad esaurimento altrimenti non basteranno 15 anni.
SOLUZIONE DELLE DUE EMERGENZE
PREDISPOSIZIONE DI UN PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONE PER:
 Ampliare l’offerta formativa e svolgere le tante attività didattiche complementari alle lezioni, in classe;
 Abolire le supplenze annuali per garantire ai ragazzi l’avvicendarsi di «sconosciti», stabilendo un contingente di
docenti per coprire le supplenze brevi.
 Chiudere finalmente tutta la questione del precariato storico, ripristinando l’accesso all’insegnamento
esclusivamente tramite concorso pubblico.
commenti sul punto 1
Per effettuare 148 mila
assunzioni di cui 80 mila nella
scuola primaria e 68 mila nella
scuola secondaria
Modificare la legge che obbliga la
ripartizione dei ruoli al 50% sulle
GaE e al 50% sui concorsi per
rendere disponibile il 90% dei posti
alle GaE.
Servono:
1 miliardo (4 mesi) 2015
3 miliardi dal 2016 (e per 10 anni
4 miliardi a regime
L’eliminazione di vincoli territoriali (provincia di inclusione)
significa la disponibilità ad essere assunti in altra provincia o
su altra tipologia di insegnamento, pena la cancellazione
dalle graduatorie
A questa motivazione potremmo
aggiungere anche quella di una possibile
sanzione dalla Corte di giustizia europea
con il pagamento di pesanti sanzioni
Obbiettivo è quello di
svotare le GaE sostituendole
con i concorsi ordinari per la
copertura del turn over
commenti
E’ evidente l’interesse che suscita
una proposta cosi enfatica come la
soluzione del precariato
Dare alla scuola il numero dei posti necessari eliminando i
tetti, sono obiettivi sicuramente di grande impatto, appare
non pienamente risolutiva, ancora tutta da verificare nella sua
praticabilità e qualche limite da evidenziare.
La premessa a questo punto è: il piano straordinario di assunzioni e l’indizione di un nuovo concorso possono
funzionare solo a condizione di introdurre nel mondo della scuola più dinamismo e nuove regole per evitare la
cristallizzazione di ruoli e funzioni e valorizzino, invece, la professionalità dei docenti con due parole d’ordine
«Formazione e Merito»:
 I docenti devono insegnare ai ragazzi a mettersi in gioco e per farlo devono poter credere i docenti per primi che
mettersi in gioco paga e lo Stato ha il dovere di risolvere questa equazione
 La formazione in servizio non è più obbligo burocratico ma reale occasione di crescita personale e professionale
 La formazione diventa per un docente un diritto nei propri confronti e un dovere nei confronti dello studente
 Il criterio per l’avanzamento di carriera, non più previsto per anzianità di servizio, ma per merito . Il merito serve per
ridare fiducia alle decine di migliaia di docenti che si impegnano ogni giorno con passione e competenza a restare a
passo coi tempi
 Le competenze dei docenti dovranno essere definite ad ogni stadio della carriera per rafforzare il profilo
professionale
 La formazione ed il metodo vanno calibrati non solo con il sapere codificato (facile nel trasmettere e valutare) ma
anche con i modi di pensare, metodi di lavoro e abilità per la vita e lo sviluppo nelle democrazie moderne. Siccome
quanto elencato si ritiene di essere un lavoro non facile, sarà dedicato un gruppo di lavoro di esperti del settore che
in tre mesi produrrà il quadro italiano di competenze dei docenti nei diversi stadi della loro carriera
PREMIARE L’IMPEGNO

Le linee guida dicono “non basta che alle scuole vengano assegnati tutti i docenti che mancano, occorre farli uscire dal «grigiore»
dei trattamenti indifferenziati”, in parole povere terminare con le retribuzioni tutte uguali. Questo ha portato a standardizzazione
e alla competizione al ribasso;

Chiede coraggio e la voglia di decine di migliaia di docenti vecchi e nuovi di tornare ad investire su se stessi ;

Lo Stato non deve restare immobile, non deve procrastinare, non deve considerare i docenti una massa indistinta ma finalmente
considerarli come persone e come professionisti, disposti ad assumere impegni diversi. La contropartita è di non accontentarsi
delle prospettive di carriera fondate sulle anzianità;
Un nuovo status giuridico dei docenti che consenta incentivi economici basati sulla qualità della didattica, la formazione in
servizio, il lavoro svolto etc. etc. (cambiamento della funzione docente, del trattamento economico e della mobilità)

LA RETRIBUIZIONE DEL PERSONALE DOCENTE
GLI STIPENDI VIRTUALI PUBBLICATI SULLE LINEE
GUIDA (lordo stato)
Fasce anni
Infanzia
Primaria
Secondaria
1° grado
Secondaria
2° grado
da 0 a 8
31.909,92
34.400,44
34.400,44
da 9 a 14
35.126,67
38.133,33
39.066,37
da 15 a 20
38.594,14
42.054,73
43.239,45
da 21 a 27
41.346,92
45.250,01
47.751,28
da 28 a 34
44.984,51
49.305,89
51.628,86
da 35 a …
47.007,03
51,628,86
53.985,17
GLI STIPENDI REALI PERCEPITI COME DA CCNL ATTUALMENTE IN VIGORE
(lordo dipendente)
Fasce
anni
Infanzia/Primaria
Secondaria 1° grado
Secondaria 2° grado
da 0 a 8
21.437,23
15.894,73
23.098,54
16.905,69
23.098,54
16.905,69
da 9 a 14
23.527,02
17.190,77
25.570,07
18.409,70
26.187,83
18.785,63
da 15 a 20
25.901,02
18.611,09
28.204,61
20.012,90
28.989,01
20.490,24
da 21 a 27
27.723,02
19.720,21
30.320.19
21.300,31
31.976,27
22.265,26
da 28 a 34
30.187,85
21.216,77
33.061,37
22.828,08
34.599,39
23.625,83
da 35 a …
31.526,95
22.032,20
34.599,39
23.625,83
36.159,49
24.435,04
COME IL DOCENTE POTRA DIMOSTRARE QUANTO VALE?
Con l’acquisizione di:
 crediti didattici: faranno riferimento alla qualità dell’insegnamento in classe e alla capacità di migliorare il livello di
apprendimento degli studenti. Contribuiranno a far emergere le migliori prassi di insegnamento, assicurando innovazione didattica
e, allo stesso tempo, attenzione per le specificità disciplinari.
 crediti formativi: faranno riferimento alla formazione in servizio a cui tutti sono tenuti, alla attività di ricerca e alla produzione
scientifica che alcuni intendono promuovere, e si potranno acquisire attraverso percorsi accreditati, documentati, valutati e
certificati.
 crediti professionali: saranno quelli assunti all’interno della scuola per promuovere e sostenere l’organizzazione e il
miglioramento, sia nella sua attività ordinaria (coordinatore di classe) sia nella sua attività progettuale.
Quanto sopra costituirà il portfolio del docente in forma elettronica, certificato e pubblico.
La progressione di carriera verrà articolata in un riconoscimento e una valorizzazione delle competenze acquisite e delle attività
svolte.
Il portfolio sarà vagliato dal Nucleo di Valutazione interno alla scuola con la partecipazione di un membro esterno.
PUNTO 3. La vera autonomia: Valutazione, trasparenza, burocrazia zero
La premessa di questo punto dice: Autonomia significa anzitutto risorse ma vuol dire almeno altre quattro cose importanti.
1.
2.
3.
4.
Non c’è vera autonomia senza responsabilità. Non c’è responsabilità senza valutazione. Dobbiamo aiutare ogni scuola e poi valutarla, costruendo un
progetto di miglioramento, partendo da un coinvolgimento sempre più significativo dei docenti e degli studenti offrendo alle famiglie uno strumento
informativo e trasparente sulla qualità della scuola che frequentano i loro figli.
Per vivere e far crescere l’autonomia, ogni scuola deve poter schierare la migliore squadra possibile, quindi rendere friuibili i curricula dei docenti in maniera
trasparente, serviranno per la selezione e la mobilità dei docenti.
Autonomia significa buona governance della scuola. I Dirigenti scolastici valutati e selezionati per la loro professionalità e mesi in condizione di determinare
più efficacemente le dinamiche della scuola e le scelte educative. Potranno scegliere tra i docenti i coordinatori per le attività di innovazione didattica, la
valutazione, l’orientamento con la capacità di premiarli anche economicamente.
Autonomia è il contrario di autoreferenzialità. Nessuna scuola è un’isola ma un centro di intersezione preziosa. Occorre connettere le scuole al mondo,
coinvolgendo pubblico e privato per un accesso più diffuso e capillare di internet. Tutti i membri della comunità devono poter trovare nella scuola un punto
d’incontro, anche dopo l’orario curriculare, un centro di attrazione per educazione informale, volontariato, lotta alla dispersione, integrazione.
Tra le novità, il nuovo
profilo
del
Dirigente
scolastico individuato con
una serie di definizioni che
vanno da «timoniere» a
«responsabile
della
gestione generale etc.
etc., senza uno straccio di
consistenza giuridica.
Il documento su questo punto
non
si
addentra
in
approfondimenti specialistici,
ma
tra
inglesismi
ed
espressioni
quasi
giornalistiche, rimane in attesa
della consultazione, sperando
che non sia un banale
sondaggio.
Sulla chiamata diretta e il registro nazionale non serve troppa fantasia per capire: «il reclutamento in capo al Dirigente scolastico». Sirena o incubo, a seconda
dei punti di vista.
Sia chiaro: è un ipotesi incompatibile con i vincoli di natura costituzionale che tutt’ora presiedono il reclutamento per i pubblici dipendenti.
Il Governo pone l’accento sulla scansione triennale degli scatti, più breve in confronto all’attuale, ma viene pagato dal 34% dei docenti (sono non meritevoli?). La
valorizzazione professionale, anche retributiva deve avvenire con risorse aggiuntive e non sostitutive. La proposta del Governo, non condivisibile, toglie un diritto a
1/3 dei lavoratori per riconoscerlo agli altri 2/3. E’ la logica dell’autofinanziamento.
Il nodo cruciale di questo punto è la disoccupazione giovanile. Recita: In Italia abbiamo 700 mila disoccupati tra 15 e 24 anni e 4
milioni e 335 mila ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono in formazione e una dispersione scolastica tra le più alte
d’Europa (17,6%).
Con la riforma si vuol fare della scuola la più efficace politica strutturale a nostra disposizione contro la disoccupazione – anzitutto
giovanile, rispondendo all’urgenza e dando prospettiva allo stesso tempo.
Si vogliono rafforzare due meccanismi fondanti del nostro sistema, decisamente indeboliti negli ultimi anni: scopi e metodi della
scuola con il mondo del lavoro da una parte e dall’altra affiancare il sapere con il saper fare, partendo dai laboratori perché i ragazzi
possano sperimentare e progettare con le proprie mani.
Quindi: Alternanza scuola lavoro; Impresa didattica; Bottega scuola, Apprendistato sperimentale.
Sulla dispersione scolastica, abbastanza
alta (dati del Governo), crediamo che
non sia tutto da addebitare alla scuola
ma molto al sistema paese. Offerte di
lavoro quasi niente. Le aziende che
dialogano con la scuola sono da
cercare con la lanterna.
La proposta individua l’obbligo per l’alternanza scuola lavoro nelle scuole, negli ultimi tre anni dei Tecnici e
incrementa di un anno nei Professionali prevedendo un percorso di almeno 200 ore . Costo 75 milioni solo
per i Tecnici. Stanziati dal Governo per il 2014, 11 milioni.
Ad esempio:
Se in Provincia di Bari negli ultimi tre anni dei Tecnici e aggiungiamo anche i Professionali sono frequentati
da 30 mila studenti, moltiplicato per 200 ore, sviluppano un percorso di alternanza scuola lavoro di 6 milioni
di ore. Saranno disponibili le aziende a farli entrare nelle loro sedi nel rispetto della legge 81/06 (Sicurezza
sul lavoro)? Come saranno individuati i tutor, come verranno pagati, quali responsabilità formative avranno
all’interno dell’azienda. Nel testo governativo nulla di tutto questo.
Le Criticità:
•
L’alternanza scuola lavoro esiste già. Introdotta
con la legge delega 53/2003, consiste nella
realizzazione di percorsi progettati, attuati,
verificati e valutati sotto la responsabilità
dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base
di apposite convenzioni con le imprese, camere
di commercio, industria etc. etc. disponibili ad
accogliere gli studenti.
•
•
•
•
•
Non vi è un serio coordinamento tra le diverse forme di apprendistato e alternanza scuola lavoro già presenti nel
nostro ordinamento
Criteri e modalità sono troppo generali e peregrini per l’individuazione degli studenti che partecipano ai percorsi
sperimentali
Il supporto verso gli studenti che cessano anticipatamente dal contratto di apprendistato e devono rientrare nei
percorsi scolastici, sono peregrini anche questi
La funzione del tutor scolastico non viene definita nei contenuti e neppure nell’ambito di organizzazione
didattica dei percorsi.
Altro problema oggettivo è l’individuazione delle imprese, soprattutto nelle regioni del Sud, dove la
disoccupazione è più alta.
Sui LABORATORI occorre risolvere il problema della riduzione del monte ore attuata dalla riforma Gelmini.
Questo ultimo punto affronta il problema delle risorse e le distingue tra risorse pubbliche e risorse private
Risorse Pubbliche:
• Vuole implementare le risorse per il MOF (Miglioramento dell’Offerta Formativa) e quelle per la dotazione prevista per il sostegno
dell’autonomia scolastica (Legge 440/1997)
• Per il MOF prevede un’assegnazione triennale con aumento di risorse per quelle scuole che sviluppano pratiche per il potenziamento
dell’offerta formativa, per la formazione, la produzione di contenuti didattici, l’innovazione digitale, l’alternanza scuola lavoro
• Ipotizza nuovi criteri di distribuzione del MOF, non tenendo più conto della dimensione della scuola (alunni, organici, plessi), ma punta a
premiare le scuole che sviluppano pratiche trasferibili.
• Prevede di sottrarre al MOF, sottraendolo alla contrattazione, il 15% del totale, danto il 10% alla piena disponibilità del Dirigente scolastico per
attività gestionali di particolare rilievo per il Piano di Miglioramento della scuola; il 5% destinata ad una futura gestione partecipata con
studenti e genitori per finalità strategiche ( laboratori-tecnologie-percorsi imprenditoriali)
Risorse Private:
• Per favorire nella scuola l’afflusso di risorse, si prevede la costituzione di fondazioni o enti con autonomia patrimoniale priva di appesantimenti
burocratici
• School Bonus. Buono fiscale detraibile dalle imposte per privati, imprese, associazioni che investono nella scuola
• Raccolta fondi tra genitori e studenti. (pratica già nota nelle nostre scuole), raddoppio del finanziamento da parte dello Stato da quanto raccolto
dagli studenti e genitori.
Sull’implementazione
delle
risorse dal testo non si capisce
da dove saranno attinte.
La sottrazione di una parte del MOF,
alla contrattazione ha il sapore di
dirigismo, inoltre è curvata su altro e
non sui lavoratori. Il Mof in sostanza
è un fondo contrattuale.
Sul School Bonus, stiamo già vedendo una lunga fila in
attesa di effettuare l’investimento..
Sulla raccolta fondi da parte dei genitori, sarebbero
da escludere gli studenti, perché se anche lo
facessero sono finanziati dai genitori, pare che sia
una boutade, specialmente in questi tempi.
Obbligazioni di impatto sociale da sperimentare per creare legami forti tra
rendita economica e impatto sociale territoriale. Dalla normativa che sarà posta
in essere capiremo quali rischi correranno direttamente gli istituti
Infine, la Legge di Stabilità 2015
Tagli Personale ATA
Tagli Commissioni
Esami maturità
Supplenze ATA: solo per posti di Collaboratore Scol.co per assenze
> gg 7
Abrogazione esoneri e semiesonero
Collaboratori del S.S.
LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA SCUOLA DEL GOVERNO RENZI
LA BUONA SCUOLA – FACCIAMO CRESCERE IL PAESE
I sindacati
A questa partita vogliono partecipare per Costruire
8 novembre
manifestazione nazionale unitaria dei
lavoratori del pubblico impiego
CI DEVI ESSERE ANCHE
TU…
Scarica

Assemblee unitarie 29 Ottobre