Ordine Assistenti Sociali Regione Trentino Alto Adige L'AGGRESSIVITA' NEI E DEI SERVIZI SOCIALI dott.ssa ROBERTA BOMMASSAR psicologa psicoterapeuta Trento 26 settembre 2013 Ci sono due giovani pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: - Salve ragazzi. Com'è l'acqua oggi?- i due pesci giovani nuotano un altro po', poi uno guarda l'altro e fa: - Che cavolo è l'acqua? Le realtà più ovvie, onnipresenti e importanti sono spesso le più difficili da capire e da discutere....e nelle trincee quotidiane dell'esistenza da adulti le banalità belle e buone possono diventare questione di vita o di morte.... (Questa è l'acqua di David Foster2 Wallace) Sguardo sull'aggressività più da vicino, facendo un lavoro di DECOSTRUZIONE di questo impulso. E' fondamentale fare questo lavoro perchè c'è una FILIERA dell'aggressività, in fondo alla quale spesso si trova l'assistente sociale. PERCHE' nel titolo c'è Aggressività NEI e DEI servizi ? L'aggressività è una questione di RELAZIONE ( è riduttivo pensare che sia “dentro” l'altro) cioè sta TRA le persone. E' un sentimento molto diffuso, spesso represso, spesso evacuato, raramente INTERPRETATO L'assistente sociale detiene un POTERE ( soldi>contributi; relazioni a Tribunali>decreti ecc) e le sue scelte hanno una importante ricaduta sulla vita delle persone. Chi ha potere è bersaglio di emozioni/ fantasie/fantasmi di chi si rivolge a questo potere. Il bersaglio è spesso il RUOLO a cui si aggiungono le caratteristiche della PERSONA. 3 Il ruolo dell'assistente sociale riattiva delle tematiche relazionali che hanno a che fare con il DOMINIO e la SOTTOMISSIONE. E' inoltre utile vedere l'assistente sociale come un soggetto che per il suo ruolo è attivatore di un LEGAME DI ATTACCAMENTO. “ L'attaccamento è un comportamento messo in atto per conseguire e mantenere la prossimità nei confronti di una persona ritenuta in grado di affrontare il mondo in modo adeguato” ( De Zulueta: Dal dolore all'aggressività) Questi elementi devono essere tenuti in considerazione come un a-priori, cioè qualcosa che è presente prima che si avvii la relazione concreta. (In psicoanalisi si chiama preTransfert) 4 CONDIZIONI CAPACI DI ATTIVARE L'AGGRESSIVITA' Le attività che attivano l'aggressività comportano sempre una SOFFERENZA. Fattori che risvegliano l'aggressività: 1) urgenza fisica e corporea ( fame, pericolo per sé) 2) urgenza di tipo simbolico/affettivo (umiliazione, senso di colpa...) Ma PERCHE' si reagisce con l'aggressività? Nelle situazioni di urgenza fisica è comprensibile > è la sopravvivenza. 5 Nelle situazioni di URGENZA PSICHICA è più difficile comprendere il SIGNIFICATO della risposta aggressiva. L'aggressività può costituire un MOVIMENTO DIFENSIVO CONTRO la sofferenza causata da umiliazione e senso di colpa, perchè tramite l'aggressività il soggetto riesce a RISTRUTTURARE LA RAPPRESENTAZIONE DI SE' E DELL'ALTRO. 6 Normalmente chi è aggressivo viene vissuto come potente e forte. Con questa attribuzione di SENSO l'aggressività smette di essere una semplice scarica e acquisisce il significato di STRUMENTO, magico e onnipotente, a cui fare ricorso quando si desidera assumere l'idendità di un soggetto potente ( o più potente di come ci si senta nella situazione che suscita rabbia).... …..quindi l'aggressività diventa uno strumento simbolico per GENERARE una NUOVA e PIU' POTENTE RAPPRESENTAZIONE DEL SOGGETTO 7 SITUAZIONI CAPACI DI ATTIVARE L'AGGRESSIVITA' 1) Angosce di autoconservazione 2) Senso di colpa 3) Aggressività e narcisismo 4) Aggressività come 'azione' sull'altro e sul soggetto 5) aggressività e tentativi di individuazione 8 1) ANGOSCE di AUTOCONSERVAZIONE Quando una persona si spaventa, per qualsiasi motivo (paure ipocondriache, persecutorie o di perdere l'altro) si attivano fantasie e azioni aggressive che gli permette di vedersi come quello più forte. Inverte la rappresentazione: da essere una persona minacciata a una persona che minaccia (recuperando nella immagine di sé). Il senso di VULNERABILITA' è un vissuto interno di angoscia, spesso senza una chiara origine. Per uscire da questo sentimento negativo si è spinti a costruire l'immagine di un OGGETTO ESTERNO (persona o cosa) che attacca e da cui ci si deve difendere. Queste sono angosce PARANOIDI che possono essere legate a: 1) Identificazione con genitori che hanno rappresentato il mondo come minaccioso (famiglie violente) 2) Quando egli è stato concretamente oggetto di attacchi (famiglie maltrattanti) 9 DOMANDE CHE L'ASS. SOC. E' IMPORTANTE SI PONGA quando è di fronte a situazioni di aggressività: 1) COSA STA SPAVENTANDO QUESTA PERSONA ARRABBIATA? 2) E SE SONO IO AD ESSERE ARRABBIATA, COSA MI STA SPAVENTANDO? Ponendosi queste domande si passa da una posizione difensiva a una posizione interpretativa. 10 L'aggressività è CONTAGIOSA. Di fronte a persone aggressive tendiamo a contro-reagire con altrettanta aggressività. E' necessario monitorare il proprio sentimenti interno Riconoscere la propria aggressività nei confronti degli utenti - quando viene sollecitata - con chi viene sollecitata - quali sono le situazioni che mi irritano di più - come esprimo la mia rabbia è una CONSAPEVOLEZZA NECESSARIA. 11 2) SENSO DI COLPA I sensi di colpa generano sofferenza e suscitano aggressività : a) verso di SE' = autocritica per recuperare l'idea di essere buoni b) verso l'ALTRO= si cerca di dimostrare l'inadeguatezza dell'altro per recuperare l'idea di essere migliori Clinica: madri che nel profondo si sentono inadeguate, sensibili agli attacchi e alle critiche e rispondono a sua volta con l'attacco all'altro 12 3) AGGRESSIVITA' E NARCISISMO a) La RABBIA NARCISISTICA è legata al sentimento di svalutazione di sé e quando è espressa permette al soggetto una precisa identità, secondo il seguente pensiero: “ sono trattato ingiustamente ma non sono io a valere poco, sono gli altri a non riconoscere il mio valore”. In questo modo si rovescia l'idea di sé come persona spregevole e senza valore. Il difetto narcisistico alla base di questo pensiero è spesso il risultato di un ambiente NON EMPATICO e NON SUPPORTIVO. Clinica: molti utenti dei S.S. provengono da famiglie che hanno dei disturbi nel rifornimento narcisistico. 13 b) l'INVIDIA è un altro sentimento che ha un legame con il narcisismo, perchè collegato ad un sentimento di inferiorità. Questo fa sentire che l'altro ha qualcosa che lo rende superiore. L'Invidia nasce a partire da una previa svalutazione del soggetto. Clinica: il contesto del servizio soc. è un ambiente di coltura dell'invidia perchè l'ass.soc. ha potere (economico, di decisione, di controllo) e l'utente “invidioso” sarà portato a cogliere il più piccolo elemento che conferma questa superiorità....dando fuoco alle polveri dell'invidia. Con questi utenti è facile essere sollecitati a sentirci attaccati, svalutati a propria volta e quindi a reagire (come fanno loro stessi) con un'aggressività difensiva. 14 c) a volte il narcisismo ferito non è proiettato fuori (come in a) e b) ma diretto verso di sé. L'ostilità verso la propria persona si esprime spesso con l'INCURIA. E' necessario saper distinguere una incuria legata all'incapacità di prendersi cura di sé o un vero e proprio attacco al sé. Clinica: una fascia di utenti, soprattutto donne, appartengono a queste categorie. Se nel secondo caso l'intervento è di sostegno e sostituzione delle competenze dell'utente, questo tipo di intervento ha un effetto contrario con utenti della prima categoria. Nel primo caso è importante non avere atteggiamenti svalutanti ed infantilizzanti, ma sostenere e tentare un intervento rinarcirizzante dell'utente. Fare solo un sostegno può essere vissuto come svalutare. Nel secondo caso invece 15 4) AGGRESSIVITA' COME PRESSIONE SULL'ALTRO A volte capita di osservare una ESIBIZIONE ISTRIONICA dell'aggressività (si sente una certa artificialità). L'aggressività dell'utente può avere questa funzione di farlo sentire dalla parte della ragione. Per alcune persone l'aggressività è un modo per COSTRINGERSI ad essere in un determinato modo (forte). Questa aggressività ha un legame con il PENSIERO MAGICO: credenza illusoria che arrabbiandosi le cose possano cambiare. In questo caso l'aggressività non ha la funzione di distruggere l'altro ma di CONTROLLARLO. 16 5) AGGRESSIVITA' E TENTATIVI DI SEPARAZIONE Quando si percepisce l'altro come soggiogante, che impone la propria presenza e invade il proprio spazio psichico si è portati a reagire con la rabbia. La funzione aiuto/controllo dell'ass.soc. mette questa figura spesso di fronte a questo processo relazionale. Importante sapere che l'aggressività può essere letta come un TENTATIVO di SEPARARSI VIOLENTEMENTE da chi controlla. Clinica: questo aspetto è importante per alcune categorie ( es: adolescenti) o in alcune fasi (es: quando l'utente ha fatto alcuni progressi e vorrebbe sganciarsi dal servizio). In questo caso non tenere conto di questa dimensione può rendere l'ass.soc. troppo intrusiva, poco fiduciosa e avere un affetto paradosso. 17 CONCLUSIONI Il PRE-REQUISITO indispensabile per poter fare discorsi di tipo psicologico, come fatto finora, è una garanzia minima di SICUREZZA DELL'AMBIENTE. L'ambiente di lavoro deve essere sufficientemente presidiato (no a colloqui con persone potenzialmente violente, di sera, da soli, soprattutto se si è donne), architettonicamente funzionale ( disposizione dei mobili che permettano di uscire dalla situazione di rischio) ecc. La PAURA è un pessimo consigliere Necessario tenere conto della dimensione espressiva ma soprattutto DIFENSIVA dell'aggressività. Sforzarsi quindi di leggere i comportamenti aggressivi non solo come atti pericolosi da cui difendersi, ma anche dei messaggi sullo stato interno del soggetto. 18 LAST BUT NOT LEAST è indispensabile il sostegno del GRUPPO di lavoro. Necessario monitorare e prendersi il tempo di analizzare le situazioni concrete in cui l'assistente sociale si è sentito in difficoltà in merito a questi aspetti. La comprensione non può che rimandare all'unicità del caso trattato ( quell'utente con quell'assistente sociale) comprenderne le dinamiche e cercare soluzioni. Questo richiede coraggio e disponibilità a svelarsi e non essere troppo difesi. In buona sostanza si tratta di cercare di accorgersi in quali ACQUE SI NAVIGA, cercando di non fare come quei giovani pesci che si chiedono: “COSE' L'ACQUA” BUON LAVORO A TUTTI e TUTTE 19