Giornata di studio sul progetto
“Cerealicoltura Biologica” (Biocer)
Esperienze regionali in cerealicoltura biologica
Regione Toscana
Dr. Paolo Bottazzi - ARSIA – Loc. ex ENAOLI 58010 Rispescia (GR)
0564/405940
[email protected]
S.Angelo Lodigiano (LO) – 11 Ottobre 2005
Esperienze regionali in cerealicoltura biologica – Regione Toscana
La cerealicoltura è molto
importante nell’ambito del
settore biologico in Toscana
I dati aggiornati al 31/12/2004 indicano
2.940 operatori per un totale di 97.460 ha,
che rappresentano il 10.4 % del totale della
SAU della Regione
di questi 97.000 ha circa 70.000 sono
certificati bio e circa 27.000 in conversione
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Esperienze regionali in cerealicoltura biologica – Regione Toscana
La cerealicoltura è molto
importante nell’ambito del
settore biologico in Toscana
Dei 97.000 ha ben 40.000 ha sono
rappresentati da cereali (28.000 bio e 12.000
in conversione)
S.Angelo Lodigiano (LO) – 11 Ottobre 2005
Esperienze regionali in cerealicoltura biologica – Regione Toscana
La cerealicoltura è molto
importante nell’ambito del
settore biologico in Toscana
La maggior parte dei 40.000 ha sono
rappresentati da frumento duro, da sempre
presente in Toscana, anche per motivi non
prettamente agronomici.
Il frumento tenero è concentrato in alcune
aree (Mugello, pianure interne)
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Esperienze regionali in cerealicoltura biologica – Regione Toscana
L’attività dell’Agenzia nel settore della cerealicoltura
biologica si è concentrata sulla valutazione delle
varietà disponibili
Definizione di protocolli
sperimentali
Prove
di
varietale
confronto
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Esperienze regionali in cerealicoltura biologica – Regione Toscana
Per quanto riguarda i protocolli sperimentali l’Agenzia ha
contribuito a definire, in collaborazione con il CRA – Istituto
Sperimentale per la Cerealicoltura – sez. di Roma, alcuni punti
chiave relativi alla realizzazione delle prove accennate, in
particolare per quanto riguarda il frumento duro
- utilizzo di seme certificato (dopo un periodo di transizione in
cui è stato utilizzato materiale non trattato);
- realizzazione delle medesime presso aziende certificate o
certificabili, al fine di evitare la consuetudine, diffusa specie
in passato, di realizzare le prove in aziende convenzionali,
semplicemente adottando una tecnica “biologica”.
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Questi aspetti sono tra l’altro in perfetto accordo anche con le
linee guida definite dalla rete dei referenti regionali della
ricerca che fanno riferimento ai gruppi temporanei di
competenza e in particolare a quello dell’Agricoltura Biologica,
coordinato dalla Regione Puglia
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Per quanto riguarda il frumento duro le prove di
confronto varietale sono iniziate nel 1999, presso il
Centro Dimostrativo di Casotto dei Pescatori (GR)
e sono proseguite, dal 2002, presso il Centro per il
collaudo e il trasferimento dell’innovazione di
Grosseto, i cui terreni sono situati all’interno del Parco
Regionale della Maremma.
Negli anni 2000 e 2001 sono state realizzate prove anche
presso l’Az. Cipolla, in Val d’Orcia (SI), in una delle
zone più vocate per la coltivazione del frumento duro.
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Esperienze regionali in cerealicoltura biologica – Regione Toscana
Per quanto riguarda il frumento tenero le prove sono
iniziate nel 2003, e sono state realizzate tutte presso il
Centro per il collaudo e il trasferimento
dell’innovazione di Grosseto.
Sempre dal 2003 è in corso la collaborazione con il CRA
- ISC Sez. di Foggia per la realizzazione di una prova
sul controllo delle infestanti
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Grandi difficoltà nella realizzazione di queste iniziative, legate
soprattutto alla scarsità di seme certificato o comunque alla
difficoltà di reperimento del medesimo.
Tali difficoltà nascono in seguito alla proroga dello strumento
della deroga, ma sono anche una parziale testimonianza della
crisi che sta attraversando tutto il settore sementiero in generale
e quello bio in particolare
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Le difficoltà interessano la realizzazione di attività sperimentali
ma anche la normale conduzione delle aziende: sempre più si
semina quello che si trova sul mercato piuttosto che quello che
si intende seminare.
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Sul piano agronomico i risultati delle prove svolte
dall’ARSIA non sono entusiasmanti a causa di annate
caratterizzate da particolari andamenti climatici (siccità –
2003; due alluvioni – 2004; semine ritardate, ma soprattutto
danni da animali selvatici – il Centro di Grosseto opera
all’interno del Parco Regionale della Maremma)
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Tuttavia si sta mettendo insieme un discreta mole di dati che
in un prossimo futuro potrebbe consentire la preparazione di
liste varietali
credo però che fino a che esisterà la deroga non sia corretto
pensare a liste varietali, tanto meno se a queste liste si vuole
legare l’erogazione di contributi, nell’ambito dei Piani di
Sviluppo Rurale
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L’ARSIA comunque crede ed investe in iniziative tipo il
progetto BIOCER o la rete di confronto varietale, tanto che
stiamo certificando ai sensi della normativa ISO EN 9001
proprio il processo relativo alla realizzazione di prove
varietali di frumento duro bio.
S.Angelo Lodigiano (LO) – 11 Ottobre 2005
Esperienze regionali in cerealicoltura biologica – Regione Toscana
Grazie per l’attenzione !
S.Angelo Lodigiano (LO) – 11 Ottobre 2005
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“Cerealicoltura Biologica” (Biocer)