La critica logoterapeutica del riduzionismo RIDUZIONISMO Tendenza a minimizzare o sminuire la portata di un fatto o di un fenomeno (da Dizionario Lingua Italiana De Agostini) L’antropologia frankliana Livello spirituale Livello psicologico Livello biologico Nichilismo «Nella sua essenza il nichilismo non consiste, come si suol credere, nella negazione dell’essere o, meglio, dell’esistenza dell’essere, quanto piuttosto nella negazione del senso dell’essere» (Homo Patiens, p. 17). Nichilismo Voglio trovare un senso a questa vita… … ma forse questa vita… … un senso non ce l’ha. VASCO ROSSI Nichilismo «Il nichilista dice a se stesso che non è affatto necessario prendere in pugno la propria vita, dominare il destino, perché la vita in fondo non ha alcun senso» (In principio era il senso, p. 90). Logoterapia: antidoto al nichilismo «…Sigmund Freud soffriva di piccole fobie e Alfred Adler per non essere stato particolarmente robusto e sano da bambino. […] Sono consapevole del fatto che da giovane, negli anni della maturazione, ho dovuto lottare intensamente con la sensazione che in fondo tutto potesse essere totalmente privo di senso. […] E ho elaborato un antidoto al mio stesso nichilismo» (In principio era il senso, pp. 21-22) Critica ad ogni riduzionismo Biologismo Psicologismo Sociologismo Spiritualismo PAN-DETERMINISMO NICHILISMO Critica ad ogni riduzionismo Fatalismo Collettivismo Fanatismo Conformismo Totalitarismo Razzismo Solo due «razze»: uomini per bene e poco di buono Fatalismo «Il fatalista dice che non solo questo [dominare il destino] non è necessario, ma è anche assolutamente impossibile da farsi, perché noi non siamo affatto liberi, e men che meno siamo responsabili, bensì siamo semplicemente vittime delle circostanze, dei condizionamenti, delle situazioni» (In principio era il senso, p. 90) Conformismo e totalitarismo «… ci chiediamo cosa possa aver causato e generato il vuoto esistenziale […]. L’uomo non ha istinti e impulsi che gli dicano che cosa deve fare. […] non ci sono più tradizioni che gli dicano cosa dovrebbe fare. […] non sa più nemmeno cosa effettivamente vuole. E la conseguenza? O egli vuole fare soltanto ciò che fanno gli altri, e questo è il conformismo. Oppure viceversa fa solo ciò che gli altri vogliono da lui. E allora abbiamo il totalitarismo» (In principio era il senso, pp. 103 104) Critica ad ogni riduzionismo Razionalismo Tecnologismo Scientismo Irrazionalismo Transrazionalismo (p. 47) Scientismo «… una scienza che non conosce i suoi limiti […] non fornisce all’uomo un senso, ma paradossalmente gli dà il colpo di grazia, togliendogli qualcosa, ossia l’ultimo residuo di quel sentimento di significanza che può ancora essergli rimasto. E fa questo indottrinando l’uomo medio dei nostri giorni attraverso tutti i mass media, dicendogli che egli altro non è che il semplice prodotto di processi socioeconomici o psicodinamici, […] della predisposizione e dell’ambiente, o dell’eredità e dell’educazione» (In principio…, p. 91) Il fisiologismo «…esso considera come valore soltanto i meccanismi e le reazioni chimiche; lo stesso superamento della concezione meccanicistica, operato dal vitalismo, […] vede in un vivente, come pure nell’essenza ‘uomo’, solo un apparato o un automa, dominato da riflessi condizionati o incondizionati. L’antropologia […] si riduce ad […] un annesso della zoologia» (Homo…, p. 18). Lo psicologismo Il modo di procedere dello psicologismo ha quale caratteristica principale quella di operare una proiezione: esso proietta ogni cosa dal ‘luogo’ spirituale al piano psichico (Homo Patiens, p. 36). L’ontologia dimensionale Prima legge dell’ontologia dimensionale (La sfida…, p. 176) L’ontologia dimensionale Seconda legge dell’ontologia dimensionale (La sfida, p. 179) L’ontologia dimensionale L’ontologia dimensionale L’ontologia dimensionale Contro lo psicologismo Detenuto di San Quintin: «Tutti cercano di convincerci che la colpa di tutto sta nel nostro passato, nella nostra infanzia […]. In genere nessuno di noi va più alle conferenze […] ma Frankl ha detto qualcosa di diverso da tutti gli altri. Ha detto che ognuno di noi potrebbe ancora prendere in mano il suo destino in qualche modo, potrebbe diventare un altro» (In principio…, p. 94) Contro lo psicologismo «[…] casi in cui il terapeuta si rende corresponsabile dell’intensificazione della frustrazione esistenziale proponendo ai pazienti modelli assolutamente subumanistici, in modo tale che la psicoterapia, volente o nolente, si riduce ad un indottrinamento, e per di più riduzionistico» (In principio…, p. 134) La Logoterapia Psicologia delle altezze Psicologia del profondo La Logoterapia «Il vero, fondamentale errore nelle concezioni dell’uomo che stanno alla base delle terapie attualmente esistenti [è] il fatto che considerino l’uomo una monade. Che non siano psicologie, bensì monadologie. Che credano che l’uomo sia un sistema chiuso, […] rientra nella sostanza dell’essere-uomo il fatto di trascendere se stesso» (In principio…, p. 65). Autorealizzazione A.Maslow R.May il concetto di salute per l’approccio umanistico è riconducibile a quello di «autorealizzazione», in cui Frankl vede un riduzionismo rappresentato dalla tensione ad una omeostasi, che chiuderebbe nuovamente l’individuo in un ripiegamento «monadologistico» su se stesso, riducendo gli altri e il mondo a semplice strumento per la propria realizzazione personale (La sfida, p. 96). Autotrascendenza Affermazione dell’«autotrascendenza» dell’uomo: la persona non si realizza nell’attenzione a una personale autorealizzazione dettata dalla tensione a un equilibrio omeostatico, bensì nel desiderio di realizzazione dell’altro amato e/o di significati esistenziali, non spinto da bisogni e/o impulsi, ma attratto da valori (La sfida, p. 96). Il sociologismo In una circostanza, a Skinner fu chiesto: «Che senso ha parlare di libertà dell’uomo alla luce del behaviorismo?» Skinner rispose: «L’uomo sarà tanto più libero quanto più sarà consapevole dei condizionamenti cui è sottoposto!». Il sociologismo «Nell’essere umano tutto è condizionato socialmente ed il sociologismo vede unicamente questo condizionamento sociale, interpretando di conseguenza la realtà umana come incastrata e imprigionata in un reticolo di condizionamenti, al punto tale che dietro di essa si nasconde e si dilegua ciò che è effettivamente umano» (Homo Patiens, p. 53) Lo spiritualismo Per Frankl, lo spiritualismo è l’errore che si commette allorquando si consideri la dimensione spirituale quale l’unica dimensione dell’uomo (Teoria e terapia delle nevrosi, p. 139). Il credo psichiatrico Fede nella permanenza della persona spirituale anche dietro la sintomatologia manifesta dell’affezione psicotica (La sfida del significato, p. 35). Il credo psicoterapeutico Fede nella capacità dello spirito nell’uomo di separarsi, in ogni circostanza e a qualsiasi condizione, dallo psicofisico e di porsi ad opportuna distanza da esso [forza di reazione dello spirito] (La sfida del significato, p. 40). La forza di resistenza dello spirito Frankl individua profeticamente ciò che oggi viene indicato con il concetto di “resilienza” (Logoterapia e analisi esistenziale, p. 121). La forza di resistenza dello spirito «…l’uomo non è certo libero da condizionamenti biologici, psicologici e sociologici, ma è e resta pur sempre libero di prendere in qualche modo posizione rispetto a tutti questi condizionamenti, sia che si sottometta ad essi, sia che li superi, avvalendosi della forza di resistenza dello spirito» (In principio era il senso, pp. 91-92) La forza di resistenza dello spirito «Lo psichiatra tedesco Johannes Lange una volta pubblicò il caso di due gemelli monoovulari, dei quali uno era diventato un criminale estremamente raffinato, e l’altro un altrettanto raffinato criminologo. La loro predisposizione era identica, ma decisiva non era stata la raffinatezza ereditaria, bensì ciò che avevano fatto di se stessi e i diversi scopi al servizio dei quali si erano messi» (In principio era il senso, p. 92) La forza di resistenza dello spirito «Alla dott.ssa Elisabeth Lukas […] si rivolge una donna, madre di due figlie. La prima è una figlia non voluta, rifilata alla nonna subito dopo la nascita, più tardi violentata dal padre e infine allontanatasi da casa. La ragazza era cresciuta diventando una persona assolutamente sana […]. L’altra figlia era voluta e non era stata violentata, ma ciononostante era gravemente nevrotica» (In principio, p. 92). Sigmund Freud «Fintantoché seguiamo lo sviluppo del caso a ritroso, a partire dal suo esito finale, la catena degli eventi ci appare continua e pensiamo di avere raggiunto una visione delle cose del tutto soddisfacente e fors’anche completa. Ma se percorriamo la via opposta, se partiamo dalle premesse a cui siamo risaliti mediante l’analisi e cerchiamo di seguirle fino al risultato, l’impressione di una concatenazione necessaria e non altrimenti determinabile viene completamente meno» (1977, p. 162). La forza di resistenza dello spirito «La forza di resistenza dello spirito investe, quindi, non solo la predisposizione, ma anche l’ambiente, e anche le peggiori condizioni ambientali che si possano immaginare» (In principio, p. 93) Concetto di Autoconfigurazione «Sentiamo di continuo i nostri pazienti richiamarsi al loro carattere; ma il carattere a cui mi richiamo diventa in quel momento stesso un capro espiatorio: nel momento in cui ne parlo, diventa un pretesto. L’indole di ciascuno, perciò, non è assolutamente il fattore decisivo; quella che in ultima analisi risulta sempre decisiva è piuttosto la presa di posizione della persona…». Concetto di Autoconfigurazione «…“In ultima istanza” è dunque la persona (spirituale) a decidere al di là del carattere (psichico), e in tal senso si può affermare che l’uomo “si” decide: ogni decisione è autodecisione, e l’autodecisione è comunque un’autoconfigurazione». Dalle ricerche (cfr. D’Souza R. (2002), Do patients expect psychiatrists to be interested in spiritual issues?, «Australasian Psychiatry», Vol. 10, n. 1, pp. 44-47). Uno studio evidenzia come l’80% circa dei pazienti ritengano la spiritualità importante e vorrebbero che i terapeuti fossero consapevoli dei propri bisogni e convinzioni spirituali,… il 70% circa dello stesso campione, vorrebbe che il terapeuta considerasse i bisogni spirituali del paziente nella gestione del trattamento… … sottolinea, inoltre, come sia stato aiutato dalla spiritualità nell’affrontare la patologia. Il senso della vita Riduzionistico è chiedersi: «qual è il senso della mia vita?» L’atteggiamento esistenziale più funzionale è chiedersi: «cosa la vita, questa particolare situazione chiede a me?» Alla vita noi rispondiamo non con le parole, ma con l’agire, l’agire responsabile (1995, p. 64) Comportamento e responsabilità Azione Reazione Abreazione (1995, pp. 48-49) FATT. PREDISPONENTI Fattori psicologici Fattori geneticobiologici Fattori socioculturali FATT. PRECIPITANTI Fattori socioculturali Soggetto predisposto Fattori stressogeni e/o patogeni FATT. PERPETUANTI Fattori socioculturali Condotta conclamata Fattori stressogeni e/o patogeni Libertà e responsabilità Stile di vita e gerarchia dei valori RICONOSCE I VALORI GERARCHIZZA I VALORI L’uomo e il senso nella vita Albert Einstein: “L’uomo che considera la propria vita priva di senso non è solo infelice, ma anche incapace di vivere” (1995, p. 98). L’uomo e il senso nella vita Viktor Frankl: “l’uomo è strutturato in modo tale che egli non può sopravvivere senza un senso” (cfr. 1995, p. 109). Bibliografia minima Frankl V.E. (2000), Dio nell’inconscio, Brescia, Morcelliana. Frankl V.E. (1995), In principio era il senso. Dalla psicoanalisi alla logoterapia, Brescia, Queriniana. Frankl V.E. (2001), Homo Patiens. Soffrire con dignità, Brescia, Queriniana. Frankl V.E. (2005), Logoterapia e analisi esistenziale, Brescia, Morcelliana. Bibliografia minima Frankl V.E. (2001), Teoria e terapia delle nevrosi, Brescia, Morcelliana. Frankl V.E. (2005), La sfida del significato. Analisi esistenziale e ricerca di senso, Trento, Erickson. Fizzotti E. (2002), Logoterapia per tutti. Guida teorico-pratica per chi cerca il senso della vita, Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino Bellantoni D. (2005), Le prospettive cliniche della logoterapia, in: E. Fizzotti, Nuovi orizzonti di benessere esistenziale, Roma, LAS, pp. 147-171. NO ad ogni RIDUZIONISMO! FINE La Logoterapia La logoterapia è aperta rispetto alla sua stessa evoluzione (1995, p. 34) Di solito […] i logoterapeuti non sono – per fortuna – seguaci ortodossi della logoterapia, e spesso combinano spontaneamente il trattamento logoterapeutico con altre terapie (1995, p. 34). Succede spesso che tecniche curative basate sulla terapia comprtamentale vengano applicate parallelamente, o in forma complementare, o in sostituzione di tecniche logoterapeutiche (1995, p. 34-35)