LA SICILIA 36. SABATO 31 MAGGIO 2014 CATANIA Se n’è discusso nell’incontro della Compagnia delle Opere con l’assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi Nuove forme di edilizia La scommessa del social housing per spingere la ripresa economica Il Social Housing è un tema caldo per gli enti locali ma anche per il terzo settore. La Compagnia delle Opere Sicilia Orientale lo ha ripreso più volte, l’ultima ospitando nell’ambito di Expandere, un confronto moderato dall’ing. Rigagliasi, con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Torrisi, accompagnato. «Da quando mi sono insediato come assessore regionale alle Infrastrutture ha dichiarato Nico Torrisi - ho accelerato l’operatività del Social Housing perché riattiva non solo l’edilizia in generale ma quella che si colloca a metà tra la popolare e la residenziale classica. Un’edilizia virtuosa che ha importanti fini di tipo sociale e aggregativo e che fornirà una spinta economica eccellente contro la crisi che stiamo vivendo. Una priorità frutto della volontà mia e del presidente della Regione». La Regione sarà il trait d’union con i Comuni che, a loro volta, dialogheranno con le amministrazioni secondo regole precise e trasparenti che favoriranno delle precise assunzioni di responsabilità viste non come monito ma come metodo di lavoro da seguire. «La Regione Sicilia ha già postato 30 milioni di euro per il Social Housing - ha esordito il funzionario Fulvio Bellomo che consente un investimento minimo di 50 milioni. A questi vanno aggiunti i milioni messi a disposizione dalla SGR e dalla Cassa depositi e prestiti che consentono di arrivare a un tesoretto tra i 70 e gli 80 milioni di euro. Questi sono investimenti di denaro sostanzialmente pubblico che possono condurre a un investimento complessivo pari e superiore ai 200 milioni di euro. Un importo d’inizio considerevole. L’ultimo passo è l’approvazione del regolamento da parte del Cga che disciplinerà le modalità e le caratteristiche entro cui dovrà muoversi il Social Housing. Ed è verosimile prevedere questa approvazione entro i primi giorni di luglio». Elefantino d’argento a mons. Viganò: «Catania città nobile» «Oggi è un giorno importante per la nostra città, perché ringraziamo con l’Elefantino, nostro simbolo, una personalità che sì è distinta particolarmente per l’amicizia e l’attenzione rivolta allaspiritualità dei catanesi». Così il sindaco Enzo Bianco ha accolto nell’aula consiliare di Palazzo degli Elefanti, per la cerimonia di consegna dell’elefantino d’argento, mons. Dario Edoardo Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano (Ctv). Erano presenti la presidente del Consiglio comunale, Francesca Raciti, il vicesindaco Marco Consoli ed Emiliano Abramo, responsabile della Comunità di Sant’Egidio che è intervenuta con una folta rappresentanza di “Giovani per la pace”. «Mons. Viganò - ha detto Bianco - è uno studioso della comunicazione che riesce a trasmettere con spigliatezza e modernità il cristianesimo. Mi auguro possa far conoscere ancor di più il messaggio che si eleva forte dalla nostra ter- ra, ricca di tradizioni ma soprattutto di uomini e donne che non amano lamentarsi, ma costruiscono giorno per giorno il proprio domani. Gli stessi che aiutano quanti un futuro lo stanno cercando in Portoghese è il nuovo direttore generale dell’ateneo Tutto come previsto. Federico Portoghese è il nuovo direttore generale dell’Università di Catania. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo nella seduta di ieri. La nomina del dott. Portoghese era stata proposta dal rettore Giacomo Pignataro nella seduta del 27 maggio scorso del Senato accademico, che aveva espresso all’unanimità parere favorevole. Il dott. Portoghese ha svolto diversi incarichi dirigenziali all’interno dell’ateneo, di cui è stato anche, dal 2006 al 2009, direttore amministrativo. Attualmente è dirigente dell’Area finanziaria. «Ho piena fiducia nelle capacità e nel senso di appartenenza all’istituzione del dott. Portoghese – afferma il rettore Pignataro -. Il direttore genera- CORSO DI AGGIORNAMENTO CONTINUO ALLA NEUROLOGIA DEL CANNIZZARO Demenza e malattia di Alzheimer L’utilità di una diagnosi precoce In questi giorni si tiene il II Corso di aggiornamento continuo in Neuroscienze “Città di Catania”, due giornate di studio dedicate alle demenze, e alla Malattia di Alzheimer in particolare, organizzate dall’unità operativa di Neurologia dell’ospedale Cannizzaro, di cui è primario il dott. Erminio Costanzo, e alla quale partecipano qualificati studiosi della materia venuti da ogni parte d’italia. Si tratta di un momento di sintesi e di aggiornamento sui dati diagnostici e scientifici più recenti, con particolare riferimento a quelli farmacologici. Un corso volto ad informare, coinvolgere e di sensibilizzare non solo il maggior numero di persone, ma anche le istituzioni, in modo da potere fare una diagnosi precoce, anche se una tale drammatica scoperta porta purtroppo ancor oggi a risultati curativi piuttosto limitati, e a non lasciare sole le persone coinvolte e le loro famiglie incrementando le forme di ausilio. Il dottor Costanzo, nella seduta inaugurale che si è svolta nell’aula magna dell’Università, ha tenuto a porre l’accento sull’utilità, in casi di defaillance della memoria, di un accurato esame in centri specialistici altamente qualificati giacché non tutte le defaillance della memoria sono da addebitare all’Alzheimer (assai ricorrenti anche quelle di origine vascolare cerebrale), e anche perché una diagnosi precoce aiuta molte volte a ritardare il decorso. Hanno porto i loro saluti anche il prof. Francesco Basile, direttore della Scuola di Medicina, l’assessore ai Servizi Sociali Fiorentino Trojano, l’assessore alla Cultura Orazio Licandro, il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera fuga da guerre e persecuzioni e approdano sulle nostre coste da migranti. A ciascuno di loro, prima di chiedere la nazionalità, la nostra gente dona un sorriso, una carezza, un segno di accoglienza». «Ho conosciuto Catania - ha detto Viganò dopo aver ringraziato sindaco e Amministrazione - attraverso storie di grande condivisione e solidarietà, con uomini e donne di grande nobiltà, che delle difficoltà non hanno mai fatto motivo di rivendicazione ma luogo di speranza». Viganò, che è stato ordinario di Teologia della comunicazione nella Pontificia Università Lateranense e docente di Linguaggi e mercati dell’audiovisivo alla Luiss Guido Carli, ha poi tenuto una lectio magistralis su “Comunicazione. una conquista umana più che tecnologica”. Angelo Pelicanò e la presidente dell’Associazione Italiana Malati di Alzheimer Cinquegrani. Poi i professori Stefano Moriggi, Vincenzo Perciavalle e Marco Trabucchi (moderatori Giuseppe Neri e Domenico Maugeri) hanno descritto taluni importanti aspetti di carattere medico sociale dell’Alzheimer definendo tale stato patologico una epidemia silente la cui cura specifica rimane ancora –sia pure con qualche prospettiva - nella speranza di tutti. Nel corso dei lavori, svolti nell’arco di due giornate, è stato sottolineato, oltretutto, che tra le demenze l’Alzheimer è una delle più tipiche quanto diffuse, drammatiche e temute. Il fatto che esso in taluni casi ha una insorgenza precoce (intorno ai cinquanta anni) e colpisce mediamente soggetti intorno ai sessanta ci dice che esso non è malattia legata alla vecchiaia e all’arteriosclerosi. Che cosa provochi tali gravi fenomeni non è ancora dato di sapere con chiarezza: per dipanare il mistero ci si muove a tutt’oggi nel campo delle ipotesi relativa a oltre cento cause tra cui fattori genetici, fattori tossici, ma anche virus ed elementi immunologici. L’Alzheimer non viene considerata una malattia ereditaria: se un congiunto anziano ne è affetto le possibilità di contrarre l’affezione sono solo di poco superiori rispetto a chi non registra alcun caso tra i parenti stretti. La demenza non ha alcun rapporto con lo scarso esercizio del cervello, come si evince dal fatto che colpisce persone di tutte le professioni e occupazioni: professori, dirigenti, medici, scienziati, artisti, manovali, operai, impiegati. Nessuna correlazione la malattia ha con lo stress, il pensionamento, un lutto e, se vero che l’Alzheimer si manifesta talora a seguito di tali avvenimenti, indagini accurate dimostrano che essa era già preesistente e spesso le premure dei compagni di lavoro, del coniuge o di un parente l’avevano resa meno evidente. Una caratteristica sostanziale della malattia è questa: contrariamente a quanto avviene per il semplice invecchiamento cerebrale, chi ne è colpito non si accorge del subdolo, progressivo e talora rapido deterioramento della memoria o perlomeno comincia a accorgersene solo nelle fasi iniziali allorché comincia anche l’incapacità ad apprendere e a ricordare le nuove informazioni e iniziano i problemi di linguaggio e i cambiamenti dell’umore. Poi nello stadio intermedio il paziente diventa incapace d’intendere di ricordare ricordare anche avvenimenti remoti avendo sempre più bisogno dell’aiuto altrui sino a quando, nella fase di gravità, sarà incapace di camminare e di effettuare ogni tipo di attività quotidiana. La memoria si perde del tutto, si diventa incontinenti e si va incontro di solito a incapacità di deglutire e di mangiare donde la malnutrizione e l’esposizione alle più svariate patologie. ANGELO TORRISI le, insieme alla squadra di dirigenti, saprà valorizzare tutte le energie della nostra amministrazione al fine di garantire l’efficienza e la tempestività dell’attività amministrativa, per una efficace realizzazione degli obiettivi e della missione dell’ateneo». Si chiude così la spinosa e imbarazzante vicenda che ha visto un plateale braccio di ferro con relativo ricorso alla Procura e al Tribunale del Lavoro - tra l’ex direttore generale Lucio Maggio da una parte e il rettore e il consiglio d’amministrazione dall’altra. Scontro conclusosi con la revoca del mandato al direttore generale per avere adottato atti senza averne il potere e per avere violato il rapporto fiduciario con il cda. FE STA D ELLA REPUB B LI CA LE CERIMONIE DEL 2 GIUGNO Corone d’alloro e onorificenze Lunedì 2 giugno, 68° anniversario della proclamazione della Repubblica, alle 10, la prefetta Maria Guia Federico, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, deporrà una corona di alloro alla lapide commemorativa ai caduti posta sul prospetto del Palazzo Municipale sul versante della Piazza Università. Subito dopo, nel chiostro di Palazzo Minoriti, si svolgerà la cerimonia di consegna agli insigniti delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. In questa circostanza riceveranno le distinzioni onorifiche di Grande Ufficiale: Aldo Scaccianoce; di Commendatore: Giuseppe Chiapparino, Giovanni Magrì; di Ufficiale: Giuseppe Lavenia, Santo Lo Presti; di Cavaliere: Antonio Nel 68º Aldo Agosta, Giuseppe Corrado Agosta, Claudio anniversario, Mario appuntamento delle Anzalone, Caniglia, Fabio Cantarella, Salvatore autorità civili, Antonino militari e religiose in Contadino, Gaglio, Angela Gulisano, piazza Università, Giuseppe La Spina, Ugo Ciriaco davanti alla lapide Longobardo, Giovanni Magliaro, del Municipio, e poi Rosalba Papa, Francesco Santo a Palazzo Minoriti Tartareso, Trombetta, Giacomo Vaccaro. Nel corso della medesima cerimonia saranno consegnate le medaglie d’onore di cui alla legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, commi 1271-1276. Ai sensi di quest’ultima norma la predetta onorificenza è concessa ai cittadini italiani, militari e civili, ed ai familiari dei deceduti deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. Gli insigniti per la provincia di Catania sono: Santo Bruno (la consegna sarà fatta alla figlia Angelina Bruno); Salvatore Fornito (la consegna sarà fatta al nipote Vito Gullotto); Antonino Garufi (la consegna sarà fatta al nipote Filippo Garufi); Carmelo Longo (la consegna sarà fatta al figlio Carmelo Longo); Enrico Pellegrino (la consegna sarà fatta alla figlia Giovanna Franca Pellegrino); Andrea Romano (la consegna sarà fatta al figlio Luigi Romano); Renato Vagliasindi (la consegna sarà fatta al nipote Marco Vagliasindi) OGGI ALLO IOM CORSO SUI TUMORI DELLA VESCICA E DELLA PROSTATA Oggi, dalle 8 alle 16, presso l’Istituto oncologico del mediterraneo (Iom), si svolgerà un corso ecm sui tumori della vescica e della prostata. Direttori del corso i dott. Lorenzo Falcone e Pietro Pino (urologia Iom). Il tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Le stime relative all’anno 2012 parlano di 36300 nuovi casi diagnosticati in Italia. Il tumore della vescica rappresenta circa il 3% di tutti i tumori e, in urologia, è secondo solo al tumore della prostata. E’ più comune tra i 60 e 70 anni ed è 3 volte più frequente nell’uomo che nelle donne. Secondo i dati del registro tumori in Italia nel 2012 sono stati diagnosticati circa 24500 casi di tumore vescicale, considerando sia le forma infiltranti sia le forme superficiali. Per quello che riguarda la regione Sicilia, vengono diagnosticati in media ogni anno circa 22000 casi di tumore (escluso la pelle) di cui circa 12000 (55%) fra i maschi e 10000 (45%) casi fra le femmine. Tra gli uomini le sedi tumorali più frequenti sono risultate la prostata (16,6 %), il polmone (15,9 %), il colon-retto (12,7 %) e la vescica (11,8 %). Per le donne, invece, le sedi tumorali più frequenti risultano la mammella (27,8 %), il colon-retto (13,2 %), la tiroide (6,2 %) ed il corpo dell’utero (5,8 %). Lo scopo del corso è quello di condividere le esperienze di più specialisti, partendo da quella che è la realtà del nostro territorio in termini di epidemiologia e di gestione del malato e arrivando, attraverso l’iter diagnostico, a tutte le opzioni terapeutiche oggi a disposizione.