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AKIS
Venerdì 14 Febbraio 2014
L'Accademia degli Zelanti e dei Dafnici è lieta di presentare, di concerto con
la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, la prima
Mostra di documenti di architettura degli ingegneri Carmelo e Salvatore
Sciuto- Patti, custoditi nella sua Biblioteca. Non si tratta di una rassegna
antologica. Non sarebbe stato possibile. Il Fondo, infatti, comprende 1554
disegni. L'esposizione riguarda "solo" un centinaio di essi, sufficienti, tuttavia, per un approccio consapevole all'attività dei due professionisti.
Seguiranno, di certo, altre iniziative, ma, ormai, la prigionia del silenzio, protrattasi dal 1926, anno della morte di Salvatore, ai nostri giorni, appare definitivamente infranta. Gli studiosi, se lo vorranno, potranno studiare, comprendere, con- dividere l'importante attività dei due ingegneri. Potranno
anche proporre le loro osservazioni critiche, ma mai ignorarla con la scusa
di non sapere. La stagione socio-economica che stiamo attraversando ha
sostituito con brutale violenza le ragioni della cultura e della speranza, con
quelle della preoccupazione e del disagio. E, tuttavia, il nostro Sodalizio non
ha voluto rinviare questa iniziativa, sia perché offre l'opportunità di una
prima ricognizione delle opere degli Sciuto- Patti, sia perché, ci consente di
adempiere a un obbligo morale contratto nel 2003 con Alba, Laura, Beatrice,
Michelangelo Vagliasindi, eredi dei due Ingeneri, che hanno affidato i loro
Archivi in comodato d'uso all'Accademia. Desidero ringraziare in modo particolare la Soprintendente arch. Fulvia Caffo, solerte e sensibile coordinatrice
scientifica della attività di catalogazione e curatrice della Mostra, e, insieme
con lei, l'ing. Aldo Scaccianoce, promotore del comodato, e l'arch. Vittorio
Percolla per la passione dedicata all'iniziativa.
Giuseppe Contarino
Intervista all’Ing Aldo Scaccianoce
“Ingegnere, mi dicono che è stato lei a scoprire questi archivi degli
ingegneri Sciuto Patti ?”
ph servizio Fabio Consoli
“Si, è vero. Li seguivo dal 1981, da quando ebbi l’incarico di progettare il completamento del Teatro Bellini che come si sa è
opera di Carmelo Sciuto Patti”
“E perché, e come è avvenuto?”
“Quando si deve fare un restauro di edifici
antichi occorre ricercare le fonti storiche,
cosa che prima non era stato fatto e intercorrendo una parentela di una mia sorella
con gli eredi Sciuto Patti Vagliasindi, mi
sono sempre interessato a chiedere di
esaminare le carte d’archivio in possesso
della vedova del nipote Carmeluccio
Sciuto Patti, Margherita Vagliasindi. Dopo
varie vicissitudini non solo ho esaminato
l’archivio ma ho anche invitato espressamente gli eredi Vagliasindi a cederlo in comodato all’Accademia degli Zelanti, di cui sono presidente della classe di scienze.”
“Cosa ne avete fatto una volta affidato a voi accademici ?”
“Tramite l’amicizia e la vicinanza professionale con l’Arch. Giovanna Buda
della Soprintendenza ai Beni Culturali, proposi l’aiuto alla catalogazione dei
disegni che sono oltre duemila e con la nostra bravissima direttrice Maria
Concetta Gravagno, con scientifico lavoro, si è catalogato tutto il materiale
documentale di scritti e documenti.”
“Con quale risultato ?”
“Una grande scoperta: conoscevo i rapporti di lavoro di mio padre (costruttore Peppino) con l’ing Sciuto Patti. Cosi mi sono trovato davanti ad un
patrimonio artistico e tecnico di notevoli dimensioni e ciò è stata una grandissima soddisfazione sia come ingegnere che come storico di architettura.”
“Sono importanti i documenti trovati e che valore hanno dal punto di
vista architettonico ?”
“Valore storico notevolissimo. Passa per le mani la storia di Catania e della
provincia dell’800 dal campanile del Duomo al tracciato ferroviario degli
archi della marina e ad Acireale i progetti del Bellini, di palazzo di città del
collegio Pennisi, del San Luigi e i disegni della facciata del Duomo, oltre ai
lavori in varie cittadine dell’isola e della Calabria. Dal punto di vista prettamente artistico ed architettonico sia Carmelo che Salvatore sapevano il fatto
loro. Sempre nell’800 l’eclettismo storicistico impera e loro si adeguano alla
tradizione culturale corrente in quel tempo sebbene, a mio avviso è difficile
scorgere in quel periodo di tempo slanci artistici che preludano al secessione viennese e quindi al liberty”.
“L’Accademia come ha accolto questa sua proposta e come l’ha fatta
sua ?”
“Grazie e riconoscenza debbono essere date all’accademia, credo da parte
di tutti in primis dalla Città di Acireale e dagli istituti universitari in genere e
culturali perchè se non fosse stato per il mio tramite e quindi per
l’Accademia nella persona del presidente Contarino e del consiglio direttivo
e della direttrice Gravagno, forse Catania e noi avremmo perduto un presidio storico di immenso valore per la nostra storia e perla storia dell’architettura e urbanistica. Grati occorre dimostrarsi alla Soprintendente architetto
Caffo che in prima persona ha guidato e studiato tutto il complesso grafico
degli Sciuto Patti.”
“La ringrazio molto e mi complimento con l’Accademia e con la
Soprintendenza ai Beni Culturali per quanto continuano a produrre e
preservare storia e cultura.”
T.C.
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A IS Intervista all`Ing Aldo Scaccianoce