Per il dibattito...
• Quale la prima impressione
a caldo sul film? ...
• … e sulla figura di Antonio
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narrata?
Che sentimenti mi ha evocato il film?
Che cosa non ho capito della trama?
Che cosa mi ha detto il film
su Antonio che non conoscevo?
Che cosa mi ha detto il film
che già mi era noto della vicenda antoniana?
Che tipo di Antonio emerge
dal film?
Quali miracoli sono narrati?
Antonio ha nemici?
Antonio ha amici?
Quando Antonio è solo nel
film?
Quale vicenda-sezione del
film mi è piaciuta di più?
Perché?
Può essere ancora attuale
una figura santo/uomo-diDio come quella di Antonio,
oggi?
Perché un titolo così strano:
“Antonio guerriero di Dio”?
Altri 5 aggettivi per Antonio
dopo la visione del film….
Qualche appunto?
Giornate antoniane al Villaggio
Sant’Antonio visita
il suo Villaggio!
Giovedì 8 febbraio 2007
Proiezione del film – dibattito
PRIMA DI VEDERE IL FILM….
Mi domando:
• Cosa conosco di Antonio di
PD?
• In che periodo è vissuto?
• Da dove veniva?
• Quali sono i suoi tratti caratteristici?
• Perché è ‘santo’? Perché è chiamato ‘Il Santo’?
• Perché è così famoso nel mondo?
• Quali i simboli caratteristici?
• 5 aggettivi per definire a Antonio...
T itolo: Antonio guerriero di Dio.
Durata:
Durata 104 minuti.
Anno : 2006.
Distribuzione:
Distribuzione AB Film.
Cast: Jordi Mollà (Antonio da Padova), Paolo De Vita (Folco), Michele Melega (Francesco), Marta Jacopini (Alessia), Francesco Di Francescantonio
(Tebaldo), Eleonora Daniele (madre addolorata), Matt Patresi (Baldrico), Andrea Ascolese (Belludi), Damir Todorovic (Rolando), Mattia Sbragia
(giudice), Arnoldo Foà (Papa Gregorio IX), Luca Lionello, Rosa Pianeta.
Sceneggiatura:
Sceneggiatura A. Belluco / A. Grasso / G. Caico.
Musiche:
Musiche Pino Donaggio.
Produttore:
Produttore Angelo Bassi (AB Film).
Regia:
Regia Antonello Bellucco; coregia: Sandro Cecca.
Scheda tecnica
Trama
1263. Nella Basilica
di Sant‘Antonio a
Padova, mentre uomini e donne piangenti passano
davanti alla bara del Santo, un
frate comincia a narrarne la storia.
Nel 1221 una nave proveniente
dall'Africa fa naufragio sulle coste della Sicilia. Fibonacci, mercante di Pisa ed insigne matematico, che ha portato i numeri arabi
in Italia, ha salvato dall'annegamento Antonio. Intanto Tebaldo,
un usuraio padovano affida il
compito di trovare un enorme tesoro in una nave naufragata in Sicilia a Baldrico, che porta con sé
Folco, un uomo che ha impresso
sul corpo il marchio del ladro.
Giunti dopo un mese di viaggio
sul luogo del naufragio, Baldrico
trova ‘il tesoro‘ e scappa a Padova. Rimasto solo Folco – venuto
a sapere che al naufragio è sopravvissuto un frate, Antonio –
ritiene che si tratti del proprietario
del tesoro.
Intanto, dopo un mese di convalescenza, Antonio parte perché
Francesco, al cui ordine lui appartiene, ha convocato tutti i frati
minori ad Assisi. Folco inizia a
seguire le sue tracce ed arriva
anche lui ad Assisi, non lo trova e
si lascia convincere a raggiungere Rimini per imbarcarsi su una
nave di pirati.
Nei pressi della spiaggia in cui
un frate sta predicando, ruba un
borsello ad un gentiluomo, ma il
frate se ne accorge e lo costringe
ad abbandonare il bottino. Folco,
che non ha capito che il frate è
Antonio, comincia a seguire il
frate per cercare il ‘suo’ frate
Antonio. Durante vari spostamenti, comincia a subire il fascino
della spiritualità di Antonio, tanto
che pensa di redimersi.
Intanto, Francesco muore e Antonio acquista spazio e stima nell'ordine dei frati minori e, sempre
più acclamato per le sue capacità
oratorie, incontra il Papa, Gregorio IX.
Quando nel 1231 Antonio giunge a Padova, che è al colmo dello
sviluppo demografico e commerciale, Folco viene a sapere che
Baldrico è vivo e incontrandolo
capisce che si è arricchito con
l'aiuto di Fibonacci. Si scontra
con lui e, accidentalmente, muore
lo sgherro Rolando per mano di
Baldricco: ma della sua morte
viene accusato Folco.
Intanto Antonio, sempre più malato, dopo aver predicato contro
l'usura, si batte con successo per
la liberazione di Folco, farà cambiare le leggi e verrà portato in
trionfo, come "defensor civitatis".
Muore il 13 giugno a Padova.
Valutazione
Si fa presto a dire
che la vita di Sant'Antonio di Padova, al
pari di quella di altri Santi, rappresenta per il cinema una scommessa tra le più alte e difficili.
Se é vero che incombe l'agiografia di tanti esempi dei decenni
passati, è altrettanto vero che non
può essere trascurata comunque
la necessità avvertita da qualche
regista di confrontarsi con figure
di così intensa spiritualità.
Antonello Bellucco é un giovane regista esordiente e il suo approccio alla figura di Antonio, uomo del suo tempo, risente forse di
una legame ancora in una fase
iniziale e non del tutto meditato.
L'aspetto teologico di Antonio e
della sua predicazione é messo
poco in vista, al pari della forte
pratica devozionale della sua predicazione. Tuttavia non mancano
volontà di ridare spazio ad una figura centrale nella spiritualità
francescana, umiltà di accostamento, coraggio nel ricreare ambienti e luoghi d'epoca. Il film che
ne deriva è insieme acerbo e dignitoso, non visionario ma nemmeno retorico, da vedere come
inizio di un accostamento al Santo
in modi poi più profondi e sostanziosi.
L'operazione dunque, per quan-
to non priva di lacune (sembra
quasi non trasparire la gioia cristiana della missionarietà) va accolta con benevolenza, e il film,
dal punto di vista pastorale, é da
valutare come accettabile e senz'altro semplice.
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