MEMO/08/84 Bruxelles, 13 febbraio 2008 Agenzia FRONTEX: valutazione e sviluppi futuri L'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (FRONTEX) è operativa da ottobre 2005. La comunicazione odierna valuta i risultati ottenuti finora nel breve periodo di attività dell’Agenzia, formula raccomandazioni di misure attuabili nel breve periodo e nei limiti dell'attuale mandato dell'Agenzia, ed espone infine le prospettive di sviluppo futuro di FRONTEX. La Commissione ritiene che la prospettiva migliore è adoperarsi costruttivamente per una politica europea integrata di gestione delle frontiere, attuando raccomandazioni a breve/medio termine e avviando un dialogo con le istituzioni dell’UE, l'Agenzia e i partner europei e internazionali per studiare come si possano raggiungere gli obiettivi strategici a lungo termine, sulla base di uno sviluppo graduale e in funzione delle risorse disponibili e della capacità amministrativa dell'Agenzia. Bisognerebbe avviare un profondo dibattito sulla strategia a lungo termine dell'Unione riguardo al ruolo di FRONTEX nello sviluppo del modello di gestione integrata delle frontiere, incluso il meccanismo di cooperazione rafforzata con i paesi terzi, e nel garantire una buona gestione dei flussi migratori. Risultati e raccomandazioni a breve termine FRONTEX ha proseguito le operazioni congiunte lungo tutti i tipi di frontiera nel 2006 e nel 2007: rispettivamente 5 e 4 operazioni alle frontiere marittime, 2 e 10 operazioni alle frontiere terrestri, 2 e 5 operazioni alle frontiere aeree, più altre 3 e 2 operazioni riguardanti frontiere di tipo diverso. A complemento di tali operazioni sono stati realizzati, sempre nel 2006-2007, 10 progetti pilota. Tutti gli Stati membri hanno partecipato ad almeno un'operazione congiunta nel 2006 e nel 2007. La partecipazione degli Stati membri può assumere forme che vanno dall'invio di un esperto nazionale alla fornitura di mezzi navali e aerei. In media, 7 Stati membri hanno partecipato a operazioni alle frontiere marittime, 9 a operazioni alle frontiere terrestri e 11 a operazioni alle frontiere aeree (2006-2007). Per quanto riguarda le operazioni alle frontiere marittime che hanno comportato pattugliamenti marittimi (7), hanno partecipato da 1 a 4 Stati membri con attrezzature come aerei, navi o elicotteri in ciascuna delle operazioni, escluso lo Stato ospitante che ha contribuito con un numero di navi da 0 a 2 per ogni operazione. Le operazioni alle frontiere marittime comportano l’uso di attrezzature e quindi costi di molto superiori rispetto alle operazioni alle frontiere terrestri e aeree (in media 2,7 milioni di euro contro 83 000 e 194 000 euro). I risultati delle operazioni congiunte non sono riducibili a semplici cifre. Resta il fatto che, a seguito di queste operazioni, nel 2006 e 2007 sono state fermate o respinte alla frontiera più di 53 000 persone, sono stati scoperti oltre 2 900 documenti di viaggio falsi o falsificati e sono state arrestate 58 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Su esplicita richiesta del Consiglio europeo del dicembre 2006, nel maggio 2007 è entrata in funzione la rete europea di pattuglie. FRONTEX e gli Stati membri interessati (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Malta, Grecia e Cipro) operano su base regionale e in cooperazione bilaterale tra Stati vicini. Si è limitato il pattugliamento alle zone davanti alle coste degli Stati membri interessati. La rete di pattuglie mette perlopiù insieme le attività di pattugliamento già predisposte dagli Stati membri, il che, aggiunto allo scambio regolare di informazioni, dovrebbe contribuire a un controllo più efficiente delle frontiere marittime e ridurre i relativi costi secondo il principio della condivisione degli oneri. FRONTEX ha creato un registro centrale delle attrezzature tecniche (CRATE) di proprietà degli Stati membri e utilizzate per il controllo e la sorveglianza delle frontiere esterne, che gli Stati membri, volontariamente e su richiesta, sono disposti a mettere a disposizione di un altro Stato membro su base temporanea. Nella banca dati CRATE sono attualmente repertoriati oltre 100 unità navali, 20 aerei, 25 elicotteri e centinaia di mezzi per il controllo delle frontiere come unità mobili radar, veicoli, videocamere termiche e rilevatori mobili. CRATE nasce come registro ad uso degli Stati membri su base bilaterale ma costituisce anche un inventario delle attrezzature utilizzabili anche per le operazioni congiunte. Finora sono stati usati ben pochi mezzi e strumenti per questo tipo di operazioni: rilevatori di battiti cardiaci dal Regno Unito nell’operazione Poseidon 2007, e un aereo Falcon francese nell’operazione Hermes 2007. Dal luglio 2007 gli Stati membri hanno accesso al registro centralizzato CRATE. Fino ad oggi FRONTEX ha concluso accordi bilaterali con 13 Stati membri/paesi associati Schengen. Andrebbe valutata l’opportunità di riesaminare il campo di applicazione dell'articolo 7 del regolamento FRONTEX relativo a CRATE, limitato attualmente alle attrezzature per il controllo e la sorveglianza delle frontiere, ma che si potrebbe estendere alle attrezzature usate per le operazioni di rimpatrio congiunte, come gli aerei, comprese le attrezzature prese in leasing da FRONTEX. Vista la tendenza verso operazioni più permanenti e l'evoluzione complessiva dei compiti dell'Agenzia, sarebbe ormai opportuno prevedere la creazione di reparti specializzati negli Stati membri, attraverso i quali l’Agenzia possa operare per l'organizzazione pratica delle operazioni congiunte e dei progetti pilota. Andrebbe data priorità a un reparto per le frontiere marittime meridionali. FRONTEX dovrebbe esaminare in quale modo combinare le operazioni semipermanenti con l’attività della rete europea di pattuglie, trattandosi in entrambi i casi di misure di natura prevalentemente strutturale e onde evitare sovrapposizioni. Il regolamento RABIT (squadre di intervento rapido alle frontiere), entrato in vigore il 20 agosto 2007, ha modificato in modo sostanziale le disposizioni del regolamento istitutivo di FRONTEX per quanto riguarda il sostegno agli Stati membri in circostanze che richiedono una maggiore assistenza tecnica e operativa alle frontiere esterne, e prevede una "capacità di reazione rapida" per potenziare le risorse umane negli Stati membri che ne abbiano bisogno. FRONTEX ha ultimato i lavori preparatori per l'attuazione del regolamento poco dopo la sua adozione. Il "pool RABIT" è composto da 500-600 guardie di frontiera. Nell'autunno 2007 si è svolta un'esercitazione. Finora nessuno Stato membro ha richiesto l'intervento di squadre RABIT. L'intervento di squadre RABIT può essere combinato con l'assistenza tecnica. La Commissione raccomanda che tale disposizione divenga più operativa con l'acquisizione da parte di FRONTEX di attrezzature proprie per il controllo e la sorveglianza delle frontiere – anche ad uso delle squadre RABIT -, in modo che i mezzi siano disponibili con breve preavviso. In alternativa, potrebbero essere usati anche i mezzi repertoriati in CRATE, nel qual caso però bisognerebbe rivedere le regole per permettere alle squadre RABIT di disporre delle attrezzature rapidamente e senza condizioni. 2 Le attività di formazione proposte da FRONTEX sono iniziate nel 2005. Ai 97 workshop, formazioni e riunioni organizzati in totale, compresa la formazione delle guardie di frontiera e dei formatori, hanno partecipato in tutto 1 341 interessati. Fare in modo che le guardie di frontiera acquisiscano la capacità di applicare in modo corretto e coerente l'acquis di Schengen deve restare l’obiettivo principale di tali attività. Tuttavia, l'esperienza acquisita con le operazioni congiunte insegna che le guardie di frontiera hanno spesso a che fare con persone in cerca di protezione internazionale o con situazioni di crisi alle frontiere marittime. La Commissione ritiene che FRONTEX dovrebbe organizzare corsi di formazione specialistici sulle disposizioni pertinenti della normativa europea e internazionale in materia di asilo, sul diritto del mare e sui diritti fondamentali, in modo da contribuire al pieno rispetto di tali norme e a un approccio coerente delle situazioni che richiedono il coordinamento di operazioni di ricerca e salvataggio. L'Agenzia ha prestato assistenza per l'organizzazione di 9 operazioni di rimpatrio congiunte. Sono stati portati avanti altri 6 progetti riguardanti temi come le buone prassi per l'acquisizione di documenti di viaggio e per individuare periodicamente le esigenze comuni in termini di operazioni di rimpatrio congiunte. Raccomandazione a lungo termine Misure in cooperazione con paesi terzi Per quanto riguarda la cooperazione con paesi terzi, il mandato di FRONTEX è limitato in quanto l'Agenzia non può eseguire in paesi terzi progetti, ad esempio, di assistenza tecnica. Bisogna valutare se a FRONTEX debba essere data la possibilità di realizzare progetti pilota i cui beneficiari siano paesi terzi. Tali progetti potrebbero aumentare notevolmente l'impatto della cooperazione avviata con gli accordi di lavoro, mentre questi possono servire per individuare le necessità concrete di consolidamento delle capacità di gestione delle frontiere in determinati paesi terzi, e per integrare l’assistenza finanziata dai programmi comunitari. FRONTEX ha concluso accordi di lavoro per istituire una cooperazione a livello tecnico con le autorità preposte al controllo delle frontiere in Russia, Ucraina e Svizzera. I negoziati con la Croazia sono a buon punto. Il consiglio di amministrazione ha conferito mandati per negoziare altri accordi con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Turchia, l'Egitto, la Libia, il Marocco, la Mauritania, il Senegal, Capo Verde, la Moldova e la Georgia. L'Agenzia prevede di chiedere mandati nel breve/medio periodo per gli altri Stati dei Balcani occidentali, i paesi dell'Africa occidentale, gli Stati Uniti e il Canada. Nel breve termine, andrebbe data priorità al rafforzamento della cooperazione fra FRONTEX e i paesi terzi individuati come zone problematiche nel quadro delle operazioni congiunte e delle analisi dei rischi svolte da FRONTEX. Misure alle frontiere Il rafforzamento della cooperazione tra le autorità doganali competenti e le altre autorità preposte al controllo delle frontiere degli Stati membri è un elemento fondamentale del modello di gestione integrata delle frontiere. La Commissione avvierà uno studio per individuare le migliori prassi negli Stati membri in tema di cooperazione tra agenzie. Per promuovere la cooperazione in loco, dei progetti pilota a livello europeo potrebbero esaminare più approfonditamente il valore specifico di un maggiore coordinamento delle attività di tali autorità. Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere - EUROSUR Insieme con questa relazione di valutazione la Commissione presenta una comunicazione che illustra un programma per lo sviluppo e l'istituzione di un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR). ll ruolo di 3 FRONTEX è fondamentale per portare a termine i preparativi del sistema e creare una rete che integri tutti i sistemi di sorveglianza marittima. FRONTEX potrebbe fungere da piattaforma di un sistema perfezionato di scambio, in tempo reale, di informazioni operative tra Stati membri. Inoltre, dando a FRONTEX un accesso più sistematico e strutturato alle informazioni in materia di sorveglianza, si potranno gettare le basi per un "sistema di informazione FRONTEX fondato sull'intelligence" avente ad oggetto le frontiere esterne dell'UE. Coordinamento operativo La Commissione intende ritornare sulla questione di istituire una vera e propria guardia di frontiera europea quando avrà raccolto esperienze sul funzionamento delle squadre RABIT. Allo stadio attuale, tuttavia, emergono già due questioni sull'organizzazione del coordinamento operativo a lungo termine per quanto riguarda i pattugliamenti marittimi. Primo, come si possa migliorare l’attuale sistema di assegnazione delle risorse. La Commissione esaminerà con cura in quale misura si possano mettere a disposizione degli Stati membri attrezzature e risorse umane sufficienti nell’ambito dei meccanismi attuali, e il grado di rinforzi che il Fondo europeo per le frontiere può fornire a lungo termine ai singoli Stati membri in funzione dei rischi alle frontiere esterne. Secondo, sul lungo termine sarà necessario rivedere il rapporto costo-efficacia dei meccanismi attuali, tenendo anche conto, ad esempio, dei costi amministrativi per coordinare l'invio puntuale di attrezzature e risorse umane. Una strategia a lungo termine basata su nuove esperienze pratiche dovrà stabilire in quale misura sarebbe preferibile assegnare guardie di frontiera e attrezzature permanenti piuttosto che garantire il coordinamento delle risorse degli Stati membri. Uno spiegamento di tale natura può esigere che sia riesaminato il quadro normativo limitatamente ai poteri esecutivi dei membri delle squadre RABIT e degli agenti distaccati, e che si valuti se FRONTEX debba assumere direttamente le guardie di frontiera oppure se debba acquisire o prendere in leasing le attrezzature per le operazioni permanenti. *** Seguono, in sintesi, le raccomandazioni della Commissione: A BREVE TERMINE 1. Attrezzature tecniche Sfruttare appieno il potenziale di CRATE e gli impegni degli Stati membri per tutte le attività dell'Agenzia. 2. Reparti specializzati Prevedere la creazione di reparti specializzati nelle aree geografiche pertinenti. 3. Rapporto tra operazioni congiunte e rete europea di pattuglie FRONTEX esamini in quale modo combinare le operazioni semipermanenti con l'attività della rete europea di pattuglie. 4. Analisi dei rischi Privilegiare le analisi dei rischi congiunte con Europol, con le organizzazioni internazionali e con i paesi terzi interessati, e un ricorso più frequente ad analisi dei rischi congiunte orientate geograficamente e/o tematicamente con i partner rilevanti. 5. Gestione di ICONet Affidare a FRONTEX la gestione di ICONet sulla base dell'attuale piattaforma 4 tecnica o di un'altra (sistema di informazione FRONTEX). 6. Gestione del CIREFI Incaricare FRONTEX di centralizzare lo scambio di informazioni operative in materia di immigrazione illegale. 7. Attrezzature tecniche proprie Garantire la disponibilità di mezzi tramite l'acquisizione da parte di FRONTEX di attrezzature proprie per il controllo e la sorveglianza delle frontiere – anche ad uso delle squadre RABIT. 8. Rimpatrio Rafforzare il ruolo di FRONTEX nelle operazioni di rimpatrio e valutare la possibilità di servirsi di CRATE per la condivisione dei mezzi tecnici fra gli Stati membri. 9. Formazione La formazione destinata alle guardie di frontiera deve tenere in debito conto e includere le disposizioni della normativa europea e internazionale in materia di asilo, il diritto del mare e i diritti fondamentali. FRONTEX predisponga corsi di formazione specialistici su questi aspetti, in modo da aumentare il numero di guardie di frontiera con le necessarie qualifiche e da contribuire a un approccio coerente delle situazioni che richiedono il coordinamento di operazioni di ricerca e salvataggio. 10. Ricerca Realizzare progetti comuni diretti a collaudare le nuove tecnologie in situazioni reali, valutarne la fattibilità e l’impatto sulle attuali procedure ai valichi di frontiera. A LUNGO TERMINE 1. Valutazione Schengen Il meccanismo di valutazione Schengen è attualmente oggetto di riesame. La Commissione presenterà una proposta in merito nel secondo semestre del 2008. In questa prospettiva è evidente che FRONTEX potrebbe fornire un valore aggiunto alle valutazioni Schengen grazie all’esperienza nel controllo e nella sorveglianza delle frontiere esterne e ai potenziali collegamenti con le altre sue attività, in particolare la formazione e l'analisi dei rischi. 2. Cooperazione con paesi terzi Dare priorità al rafforzamento della cooperazione con i paesi terzi individuati come zone problematiche nel quadro delle operazioni congiunte coordinate da FRONTEX. Valutare la possibilità di estendere l'attuale mandato di FRONTEX per consentire all'Agenzia di realizzare progetti pilota i cui beneficiari siano paesi terzi. 3. Coordinamento operativo futuro Avviare una riflessione approfondita sulla strategia a lungo termine che comprenda le questioni relative alla creazione di una Guardia di frontiera dell’UE. 4. Sorveglianza di frontiera FRONTEX assuma il ruolo di piattaforma per lo scambio di informazioni in un futuro sistema europeo di sorveglianza delle frontiere, e si incarichi dello sviluppo di un progetto di intelligence prefrontaliera. 5. Dogane e integrazione orizzontale 5 Sostenere con progetti pilota a livello europeo il coordinamento delle attività delle autorità doganali nazionali e delle autorità nazionali preposte al controllo delle frontiere. FRONTEX, la Commissione e gli Stati membri esaminino la possibilità di condurre attività congiunte dirette dall’Agenzia, in coordinamento con progetti di cooperazione delle autorità doganali nazionali. Per maggiori informazioni sulle attività del vicepresidente Frattini si veda il sito: http://www.ec.europa.eu/commission_barroso/frattini/index_en.htm 6