IL SISTEMA DI GARANZIE DEI DIRITTI DELLE PERSONE DI MINORE ETA’ Intervento alla Conversazione su Parole chiave del Servizio Sociale “Controllo e tutela” Università di Verona 28 novembre 2014 Dott.ssa Aurea Dissegna, Pubblico Tutore dei minori del Veneto Il Pubblico Tutore dei minori del Veneto (Garante dei diritti dei minori di età) E’ un’Autorità indipendente di garanzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Istituita dalla Regione del Veneto con L.R. 42/1988 e nominata dal Consiglio Regionale – Riformata da nuova L.R. 37/2013 Opera in piena libertà ed indipendenza rispetto alle altre istituzioni pubbliche E’ un componente strategico del Sistema di Garanzie dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 2 Sistema di garanzie dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: cornice giuridica Costituzione, legislazione statale e regionale Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) approvata dalla Assemblea Nazionale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata da 191 Stati, ratificata dall’Italia con la Legge n° 176 /91 Convenzione Europea di Strasburgo adottata dal Consiglio d'Europa il 25 gennaio 1996 e ratificata dall’Italia con la Legge n° 77/2003 costituisce la cornice formale in cui legittimare, definire e qualificare i diritti dei bambini a cui richiamarsi per individuare strategie, procedure,metodi e strumenti utili alla loro affermazione NUOVA RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DEL CONCETTO DI TUTELA persona minore di età: soggetto di diritto 3 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 Ratificata in Italia con L. 176/1991 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 4 Il sistema di protezione e di garanzie dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza area pre-giurisdizionale Pubblico Tutore dei Minori Autorità di garanzia dei diritti dell’infanzia PUBBLICO TUTORE DEI MINORI POSIZIONE: sussidiaria area giurisdizionale Autorità Giudiziarie SCELTE POLITICHE Autorità amministrative : Servizi sociali , socio-sanitari, scuole e altre istituzioni Interventi basati sul consenso ORIENTAMENTO area della beneficità FINALITA’: effettività e garanzia dei diritti METODO: partecipazione, condivisione, alleanze, mediazione-facilitazione, stimolo responsabilità, 5 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Le aree di attività dell’Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei minori ASCOLTO, FACILITAZIONE, MEDIAZIONE E CONSULENZA Garanzia dei diritti TUTELA (RAPPRESENTANZA LEGALE VOLONTARIA) LINEE GUIDA E ORIENTAMENTI VIGILANZA PROGETTI , PARTECIPAZIONE EVENTI Promozione culturale e sensibilizzazione SITO CONVEGNI E SEMINARI PARTECIPAZIONE/ASCOLTO DEI MINORI Studio e ricerca Dott.ssa Aurea Dissegna STUDI, RICERCA-AZIONE , FORMAZIONE, PUBBLICAZIONI 6 Pubblico Tutore dei minori del Veneto Garantire i diritti ed una maggior equità – il senso dell’azione del Pubblico Tutore: Facilitare l’attività del sistema di garanzie dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle varie istituzioni: salute, istruzione, formazione, ambiente di vita dei minori, sicurezza, giustizia; per stimolare, favorire: la condivisione di obiettivi tra Istituzioni la consapevolezza e l’assunzione delle responsabilità delle persone, delle professioni e delle Istituzioni che operano per l’infanzia e l’adolescenza, favorire la formazione anche congiunta , la supervisione, la individuazione di strumenti, protocolli operativi, buone prassi, con forme partecipative degli operatori la costruzione ed il mantenimento di reti di prevenzione e di protezione e tutela dei minori favorire l’ accessibilità ai servizi l’ascolto e la visibilità dei bambini e egli adolescenti, del loro interesse superiore e stimolo orientamento nella formulazione delle politiche la promozione ampia di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza supportare e orientare le scelte politiche Ruolo pro-attivo del Pubblico Tutore dei minori Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 7 Garantire i diritti ed una maggior equità – il senso dell’azione del Pubblico Tutore dei minori di età: prossimità alle istituzioni, ai cittadini , alle famiglie e minori, alle associazioni ed al privato sociale per garantire maggior effettività ai diritti e ridurre le disomogeneità e le disuguaglianze azione di sensore: rilevatore di problemi , di inefficienze, di inesigibilità dei diritti, di disomogeneità di risposte nel territorio azione di mediazione, di richiamo alle responsabilità delle Istituzioni, di segnalazione, di denuncia Ruolo re-attivo del Pubblico Tutore dei minori Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 8 Ruolo pro-attivo del Pubblico Tutore dei minori Nell’esperienza Veneta, ha promosso e favorito un ruolo di ascolto istituzionale, di facilitazione, di stimolo ad una comunicazione sinergica tra tutte le istituzioni che hanno competenze sull’infanzia e l’adolescenza, in particolare Servizi e Autorità Giudiziarie, Servizi ed istituzioni scolastiche, etc... Ha promosso e sostenuto la elaborazione condivisa di alcuni strumenti importanti di garanzia per i diritti dei minori e per l’operatività dei Servizi e della Scuola: Linee Guida – cura e segnalazione Ed. 2005 Ed.2008 Orientamenti per la comunicazione scuola servizi 2008-2011 DGR n° 779/2013 «Linee di indirizzo per la Comunicazione tra Servizi e Autorità Giudiziarie» 9 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Il Sistema di garanzie dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Il Sistema di garanzie dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è dato dall’insieme di tutele assicurate: •in via principale dalle Istituzioni dei Servizi alla persona, cosiddetta area amministrativa, esercitata con il consenso delle persone coinvolte, secondo il principio di beneficità; •in via secondaria dalle Istituzioni dell’area pre-giurisdizionale secondo il principio di sussidiarietà, della facilitazione, della mediazione; •ed in via residuale dalle Istituzioni dell’area giudiziaria, secondo il principio di legalità. 10 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La dimensione della protezione/tutela di minori di età dei Servizi Sociali La dimensione della protezione /tutela (competenza dell’Ente Locale – DPR 616/1977) si rende necessaria, oltre che nell’ambito della prevenzione a tutti i livelli , per tutte le situazioni di minori di età che si trovano a rischio di pregiudizio o in condizione di pregiudizio di cui il Servizio sociale venga a conoscenza in modo diretto o indiretto. Richiede l’attivazione del servizio con la famiglia alla quale chiede consenso alla collaborazione e all’analisi del problema che espone a rischi il minore, al fine di trovare possibili soluzioni. Necessita di interventi, di servizi, di supporti, di sostegni, di verifiche. Nel caso in cui il Servizio non trovi collaborazione e consenso per mettere in protezione il minore e valuti che permanga una condizione di rischio di pregiudizio o verifichi che già vi sia pregiudizio, segnala all’Autorità Giudiziaria (Procura minorile) 11 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La dimensione del «controllo» dei Servizi Sociali (nella competenza civile e amministrativa/rieducativa) La dimensione del «controllo» emerge nel momento in cui il principio che governa la relazione del Servizio Sociale con gli esercenti la responsabilità genitoriale (*) muta da un contesto di consenso (principio di beneficità) ad un contesto in cui prevale il principio di legalità che fa intervenire l’Autorità Giudiziaria: mancanza di consenso; segnalazione alla Procura minorile; provvedimento del Tribunale per i minorenni; generalmente è un provvedimento che dispone l’affidamento al Servizio Sociale, di fatto una compressione, una limitazione della responsabilità genitoriale (*) e/o che dà prescrizioni al minore (“irregolare nella condotta e nel carattere”) con incarico al Servizio Sociale di sostenere e monitorare la situazione (*) da patria potestà a potestà genitoriale a responsabilità genitoriale L.219/2012 12 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La dimensione del «controllo» dei Servizi Sociali (nella competenza civile e amministrativa/rieducativa) La dimensione del «controllo» con adulti risponde alla attuazione di un provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria sia di analisi della situazione sia per perseguire alcuni obiettivi di cambiamento di una condizione che era stata verificata come non sufficientemente adeguata alla positiva crescita e sviluppo di un minore di età, mandato istituzionale che non deve essere interpretato in termini autoritari ma che ha come obiettivo l’empowerment delle risorse personali, familiari, ambientali per affrontare e superare le difficoltà riscontrate , attraverso la condivisione per quanto possibile degli obiettivi pur in un contesto dove il consenso non è pieno, l’accompagnamento e l’aiuto in un percorso di consapevolezza e di cambiamento con tempi sostenibili 13 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La dimensione del «controllo» dei Servizi Sociali (nella competenza penale minorile) La dimensione del «controllo» è ancora più definita nel penale minorile (minori che hanno compiuto un reato). E’ una competenza statale in capo al Servizio Sociale del Ministero di Giustizia che svolge l’intervento in collaborazione con i Servizi territoriali dell’Ente Locale. E’un contesto in cui vige il principio di legalità che fa intervenire l’Autorità Giudiziaria: provvedimento del Tribunale per i minorenni generalmente è un provvedimento di affidamento ai servizi minorili disposto sia in sede di applicazione delle misure cautelari che di concessione della Messa alla prova (art. 28 DPR 448/1988) per opportune attività di inchiesta sociale e di “osservazione, trattamento, sostegno” 14 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La dimensione del «controllo» dei Servizi Sociali del Ministero e dei servizi territoriali (nella competenza penale minorile) La dimensione del «controllo» è pertanto strettamente collegata sia ad aspetti di sostegno ma anche di orientamento al rispetto dei limiti e dei vincoli penali( eventuali prescrizioni, rispetto obiettivi previsti nel progetto personalizzato ) Assume un significato un po’ diverso rispetto al “controllo “ per gli adulti perché aiuta il minore a confrontarsi con le regole, con i limiti, ad assumere consapevolezza e responsabilità delle azioni , ad avere quel contenimento che altri adulti significativi per lui non sono riusciti a fornirgli. La cornice penale amplifica gli aspetti definiti di controllo dell’intervento sociale 15 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La dimensione del «controllo» dei Servizi Sociali(nel civile e nell’amministrativi/rieducativo) La dimensione del «controllo» richiede, a seconda della fase in cui ci si trova nel percorso giudiziario: l’analisi della situazione, dei problemi e delle risorse presenti e/o attivabili; la elaborazione di un progetto («progetto quadro» in Veneto secondo le Linee Guida per i servizi Sociali e Sociosanitari - la cura e la segnalazione - 2008) l’attuazione del provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria e del progetto recepito; il monitoraggio e la verifica nel tempo del rispetto di eventuali prescrizioni date ai genitori e/o al minore dall’A.G. e degli obiettivi raggiunti 16 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto L’Affidamento al Servizio Sociale di minori di età e i rapporti con l’Autorità Giudiziaria I provvedimenti di Affidamento al Servizio Sociale emessi dall’Autorità Giudiziaria costituiscono uno dei nodi (inteso come connessione ma anche come vincolo) del sistema più generale delle Garanzie dei diritti dei minori che vedono inter- agire in particolare due sottosistemi: L’ Amministrazione: servizi sociali e sociosanitari (ruolo prevalente di protezione) e La Giurisdizione: Autorità Giudiziarie (ruolo prevalente tutela dei diritti) 17 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto L’ Affidamento al Servizio Sociale di minori di età e i rapporti con l’Autorità Giudiziaria Misura che ha subito profonde trasformazioni nel tempo rispetto alla sua iniziale collocazione . Nasce come intervento amministrativo/rieducativo del T.M., alternativo alla casa di rieducazione, di controllo sociale e di rieducazione nei confronti di minori di età » irregolari nella condotta e nel carattere» (art. 25 - l.m.1934 e succ. mod. – 1956), affidamento al servizio Sociale ministeriale in seguito identificato nei Servizi sociali degli Enti Locali, (DPR 616/1977) Il suo utilizzo si espande poi nell’area civile del T.M. (art 330-333 c.c), minori a rischio di pregiudizio o in situazione di pregiudizio ed ancora più recentemente si è esteso a situazioni di minori coinvolti in separazioni conflittuali di competenza dei T.O. 18 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto L’ Affidamento al Servizio Sociale di minori di età e i rapporti con l’Autorità Giudiziaria Misura che ha presentato e presenta aspetti positivi ma anche alcune criticità per vari motivi: profondi mutamenti socio culturali che hanno portato anche ad una considerazione diversa dell’infanzia e dell’adolescenza, evoluzione e stratificazione di norme non sempre organiche, evoluzione del diritto interno che deve fare i conti con il diritto internazionale ed europeo (CtEDU) 19 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Affido al Servizio Sociale e criticità: esigenza di approfondire la problematica – Idea di una ricerca Da dove nasce l’idea della ricerca: Ha radici lontane… è un po’ legata alla mia storia professionale ed alle esperienze nelle diverse istituzioni presso le quali ho avuto la fortuna di svolgere vari ruoli funzioni, competenze diverse che mi hanno portata a cogliere la grande responsabilità della Magistratura e dei Servizi coinvolti nella protezione, cura e tutela dei minori 20 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Perché una ricerca ? Molti interrogativi e dubbi , molte riflessioni nel tempo sul ruolo dei Servizi e della A.G. coinvolti nella protezione e tutela dei minori di età nei provvedimenti che dispongono l’Affidamento al Servizio Sociale e sui poteri dei servizi in particolare (da inadempienza… ad onnipotenza..), come coniugare la dimensione dell’aiuto a quella del controllo? Questioni che ho ritrovato nella mia funzione di Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle richieste di ascolto istituzionale e di consulenza richiesta dai Servizi del territorio all’Ufficio di Protezione e pubblica tutela dei minori 21 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Cosa fare? Serviva una analisi per approfondire e comprendere meglio la problematica nei suoi risvolti giuridici e nelle prassi operative Dopo una riflessione attenta è nata l’idea di una ricerca in ambito regionale. Sono stati coinvolti altri colleghi Garanti. Hanno accettato i Garanti dell’Emilia Romagna e del Lazio. E’ stato individuato nel CDU dell’Università di Padova il partner scientifico per lo svolgimento della ricerca, avviata nel 2012 e conclusa nel 2013 più tardi, utilizzando gli stessi strumenti metodologici si è aggiunta la Toscana. 22 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Perché una ricerca su questo tema….? Per affrontare alcuni nodi: che incidono nella operatività dei Servizi; che possono avere effetti importanti sui diritti dei minori e delle loro famiglie; che hanno rilevanza anche sul piano etico; che nella formazione di base degli operatori spesso non emergono che in letteratura sono stati affrontati in modo molto limitato; nodi ancora molto presenti ed attuali ! 23 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Principali nodi e criticità rilevati 24 Equivoci/ambiguità che il termine affidamento suscita L’ampia e diversa, a volte contradditoria interpretazione che i Servizi e le Autorità giudiziarie ne danno in particolare sulla limitazione/espansione dei poteri Equivoci sulla titolarità e sull’esercizio della responsabilità genitoriale dei genitori Delega impropria di decisioni da parte dell’A.G. ai Servizi o al contrario Servizi «subalterni» alla A.G. Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Obiettivi della ricerca Dopo un approfondimento delle fonti normative che hanno previsto l’istituto dell’Affidamento al Servizio Sociale il gruppo di lavoro costituito dai Garanti e loro collaboratori, dal responsabile scientifico della ricerca hanno individuato i seguenti obiettivi: Analizzare e confrontare prassi operative presso i Tribunali per i Minorenni delle regioni coinvolte Analizzare e confrontare opinioni di testimoni privilegiati delle regioni interessate (operatori, esperti, giudici) Individuare degli orientamenti condivisi da sperimentare nei propri territori con eventuali proposte di modifiche normative 25 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Il contesto generale in cui i provvedimenti di Affidamento al Servizio Sociale si collocano • • • • • • 26 Regioni con organizzazioni molto diverse tra di loro ed al loro interno Mancata o insufficiente integrazione sociosanitaria Limitata sensibilità ed investimento sui servizi per i minori e le loro famiglie Diritti delle famiglie di origine «compressi»: troppo spesso ancora non vi è trasparenza Rischio di percorsi giudiziari «strumentali» per assunzione costi Legislazione disorganica e ancora poca chiarezza in alcuni operatori del «giusto processo»… Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Il contesto generale in cui i provvedimenti di Affidamento al Servizio Sociale si collocano – segue • • • • • 27 Situazioni di inadempienza o estremo ritardo rispetto alla attuazione di Provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Conflitti tra Servizi di protezione tutela dei minori con servizi per adulti (SERD, Salute mentale) Servizi a volte in conflitto di interesse nella gestione dei casi Rapporti «problematici» tra Servizi e ausiliari del giudice (C.T.U. Consulenti Tecnici d’Ufficio) Rapporti «problematici» tra Servizi ed avvocati Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La ricerca sull’ Affidamento al Servizio Sociale Iniziata nel 2012, conclusa a fine 2013 Convegno nazionale maggio 2014 Principali esiti 28 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Le domande sottese alla ricerca In che misura questo istituto, l’affidamento al servizio Sociale, viene utilizzato dai Tribunali per i minorenni e dai Tribunali ordinari? In che casi e con che aspettative l’Autorità Giudiziaria lo utilizza? Con quali richieste e aspettative viene accolto, seguito e interpretato dagli operatori dei Servizi sociali e sociosanitari? 29 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto La Ricerca a livello interregionale (Emilia Romagna, Lazio e Veneto) Aspetti metodologici: rilevazione e analisi di 700 fascicoli contenenti decreti di affidamento al servizio sociale presso i Tribunali per i minorenni di Roma, Bologna e Venezia 30 110 interviste a testimoni privilegiati (operatori dei servizi sociali e sociosanitari, magistrati, avvocati…) 470 interviste telefoniche ad operatori che si occupano di tutela dei servizi sociali e sociosanitari Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Disomogeneità e criticità nell’utilizzo e nell’interpretazione dell’affidamento al servizio sociale • • • • • • • non viene disposto solo nei provvedimenti provvisori ma, sovente, permane per molto tempo e in certi casi rimane anche in presenza di decreti/sentenze definitivi (situazioni che l’Autorità Giudiziaria archivia sia nei TTmm che nei TT.OO); viene utilizzato con varie prescrizioni per superare le difficoltà tra i servizi di integrazione degli interventi sociosanitari; diverse modalità di utilizzo e gestione di tale risorsa da parte dei magistrati e dei Servizi; interpretazione più o meno estensiva del mandato da parte dei servizi quando i compiti del Servizio stesso non sono declinati; l’applicazione di questo istituto giuridico si è estesa nel tempo, sia nell’ambito civile minorile che nell’ambito delle separazioni e dei divorzi, senza una modifica normativa; difficile distribuzione dei poteri decisionali tra il Servizio affidatario, famiglia affidataria, Comunità di accoglienza (quando il minore è collocato fuori dalla propria famiglia), genitori o tutore (se i genitori sono sospesi o decaduti) poiché non vi è alcuna norma che li declina; casistica sempre più multiproblematica e complessa, tale da richiedere nuove strategie e risorse di intervento. Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 31 L’affidamento al servizio sociale nei tre Tribunali per i minorenni I tre Tribunali ricorrono all’istituto dell’affido ai Servizi sociali. Lo fanno in modo tra loro differenziato sia per intensità dell’utilizzo che per tipologia dei procedimenti in cui questo viene utilizzato. VENEZIA: • Utilizzo consistente in tutte e tre le tipologie di provvedimento analizzate (de potestate, adottabilità, amministrativi) • 64% delle procedure de potestate • 80% delle procedure di adottabilità e di quelle amministrative BOLOGNA: • Utilizzo limitato alle procedure de potestate (60% dei procedimenti) • Non previsto nelle procedure di adottabilità • Negli amministrativi è utilizzato solo nel decreto definitivo ROMA: • Utilizzo limitato: presente solo nel 13% di tutte e tre le tipologie di procedure FIRENZE: • La ricerca in Toscana non ha previsto lo studio dei fascicoli in TM 32 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto L’ affidamento al servizio sociale nei tre Tribunali per i minorenni Procedimenti de potestate (artt. 330-333 c.c.): l’istituto trova spazio in tutti e tre i Tribunali per i Minorenni, mostrando però differenze rispetto alla scelta di prescrivere o meno la limitazione e la sospensione della potestà genitoriale nelle more del procedimento. Procedimenti per la dichiarazione dello stato di adottabilità (l.184/1983 e successive modifiche): i TM di Bologna e Roma usano disporre la sospensione della potestà genitoriale, con la relativa nomina di tutore legale, nonché attribuire ai Servizi sociali incarichi di diverso tipo, ma non l’affidamento del minore. Questo non esclude che gli stessi minori siano stati affidati ai Servizi sociali in una precedente procedura de potestate, anche se l’istituto non viene ripreso o confermato nel successivo procedimento di adottabilità. Il TM di Venezia invece utilizza ampiamente l’istituto nei procedimenti di adottabilità, anche in concomitanza con la sospensione della potestà genitoriale e la nomina del tutore legale. Procedimenti amministrativi (art. 25 R.D.L. n. 20 del 1934): Il TM di Bologna emette, una volta terminata l’istruttoria, un unico provvedimento definitivo a cui segue l’archiviazione del fascicolo. Ciò non toglie che nei fascicoli amministrativi possa essere disposto l’affidamento ai Servizi sociali, ma solo nell’unico decreto definitivo (non oggetto della rilevazione). Il TM di Venezia non solo ricorre ampiamente all’istituto per questa tipologia di procedimenti, ma lo fa tendenzialmente non archiviando il procedimento dopo aver stabilito l’affidamento ai Servizi sociali. 33 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto L’affidamento al servizio sociale nei tre Tribunali per i minorenni • Differenze nel numero di decreti per procedimento Frequenza decreti di Affido ai servizi sociali Tm Bologna Tm Roma Tm Venezia Totale 91% 8% 1% - 78% 19% 3% - 44% 36% 15% 4% 69% 21% 7% 2% - - 1% 1% Totale Tot. Procedimenti Tot. Decreti ASs 100% (299) (330) 100% (109) (136) 100% (300) (562) 100% (708) (1028) Tot. Decreti complessivo (355) (166) (641) (1162) 1 decreto ASs 2 decreti ASs 3 decreti ASs 4 decreti ASs Fino a 8 decreti ASs • Larga diffusione dei decreti dettagliati • Prescrizioni prevalentemente rivolte alla vigilanza e al sostegno • Allontanamento previsto nel 40% dei casi 34 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Livello di utilizzo da parte di TM e TO - l'opinione degli operatori dei servizi (interviste telefoniche) TM TO 95% 92% 36% 27% Lazio Emilia-Romagna TO e TM interpretano l'affidamento al servizio sociale allo stesso modo? - l'opinione degli operatori dei servizi (interviste telefoniche) Solo in parte 27% Si, nello stesso modo 11% No, in modi differenti 45% (non saprei) 17% 28% 23% Veneto L’utilizzo dell’affidamento al servizio sociale da parte dei Tribunali Ordinari: le preoccupazioni espresse dagli operatori •Scarsa conoscenza dell’istituto •Limitata conoscenza delle tematiche riguardanti la protezione e la tutela dei minori •Scarsa conoscenza del sistema dei servizi sociali •Mancanza di rapporti di scambio e collaborazione con il sistema dei Servizi •Probabile aumento dell’utilizzo dell’affidamento al servizio sociale a fronte delle nuove competenze affidate ai TT.OO. 35 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Finalità e significato dell’affidamento al servizio sociale Fonte: Valerio Belotti, L’affidamento al servizio sociale dei bambini in “L’affidamento al servizio sociale. Percezione diffusione ed interpretazione dell’istituto giuridico dell’affidamento al servizio sociale tre gli operatori delle istituzioni deputate alla protezione, cura e tutela dell’infanzia delle Regioni Emilia-Romagna, Lazio e Veneto”, aprile 2014. Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 36 Utilità ed efficacia dell’Affidamento al Servizio Sociale secondo gli operatori (interviste telefoniche) utile efficace 95% 92% 78% 73% Lazio 90% 74% Emilia Romagna Veneto Valutazione finale positiva sull’utilità e l’efficacia dell’affidamento al servizio sociale in Veneto e in Emilia Romagna, anche nel Lazio seppur in modo meno accentuato. Aspetti positivi: – – – – nelle situazioni difficili legittima gli interventi dei servizi; permette di raccogliere il punto di vista di altri attori; utile ed efficace se i genitori mantengono apprezzabili capacità genitoriali; definisce le responsabilità degli attori (quando il decreto è dettagliato e chiaro). Criticità: – – – – – – decreti generici; se è presente una esplicita incapacità genitoriale; difficoltà di modulare gli interventi in base a cambiamenti intercorsi nel tempo; cronicizzazione delle situazioni; sovrapposizione di ruoli diversi nel servizio affidatario; poco utile nei confronti degli adolescenti. Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 37 ORIENTAMENTI E RACCOMANDAZIONI DEI GARANTI IN MERITO AL RICORSO, ALL’ INTERPRETAZIONE E ALL’ APPLICAZIONE DELL’ AFFIDAMENTO AL SERVIZIO SOCIALE DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI Luglio 2014 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 38 Si auspica che i provvedimenti di affidamento dei minori al Servizio sociale emessi dai Tribunali per i minorenni e dai Tribunali Ordinari nelle procedure di regolazione della responsabilità genitoriale: a. indichino espressamente che il provvedimento di affidamento al Servizio sociale limita i poteri genitoriali in determinate aree e impone il dovere di fare o non fare determinate azioni; b. specifichino le aree in cui opera tale limitazione e, nel caso di procedure per la dichiarazione di adottabilità, specifichino le prescrizioni ai genitori; c. precisino gli incarichi dati al Servizio sociale affidatario in forma utile a far attivare le risorse sociali, educative e sociosanitarie del territorio, compresa l'attivazione di servizi specialistici per i minori e per gli adulti; d. si astengano dall’indicare soluzioni strettamente attinenti alle competenze tecniche e professionali del Servizio sociale che terrà conto delle risorse disponibili e attivabili nel territorio; e. non deleghino la decisione di allontanamento al Servizio sociale affidatario, ma la dispongano direttamente quando è il caso; Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 39 Si auspica che i provvedimenti di affidamento dei minori al Servizio sociale emessi dai Tribunali per i minorenni e dai Tribunali Ordinari nelle procedure di regolazione della responsabilità genitoriale: segue f. indichino l’eventuale facoltà del Servizio Sociale affidatario d’interrompere o sospendere, se disturbanti, i rapporti tra minore e genitori, con richiesta di contestuale informazione all’A.G. che provvederà a confermare la nuova situazione con un successivo provvedimento; g. informino i genitori dei loro diritti processuali; h. fissino un termine di durata dell'affidamento al Servizio sociale finalizzato al raggiungimento degli obiettivi stabiliti; i. non ricorrano all'affidamento al Servizio sociale in caso di provvedimento definitivo oppure, prevedano, nel provvedimento definitivo, un termine per l’espletamento degli incarichi attribuiti al Servizio sociale; j. si inseriscano in prassi comunicative agevoli, da ricercare, laddove non siano già presenti, nel rapporto tra Autorità Giudiziarie, Servizi e Avvocatura, nel rispetto della procedure e dei diritti delle parti; k. tengano conto, nel caso di nomina di un tutore legale, di un possibile conflitto d’interessi tra l’affidamento al Servizio sociale e la tutela legale istituzionale se in capo al medesimo ente. Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 40 Si auspica che il Servizio sociale affidatario, a fronte di un provvedimento che dispone l’Affidamento al Servizio Sociale: a. si attenga a quanto indicato nel provvedimento, ne dia attuazione e comunichi all’Autorità giudiziaria eventuali impedimenti; b. comunichi ai genitori, ai bambini e ai ragazzi coinvolti (in base alla loro capacità di discernimento) e agli altri Servizi il mandato conferito e le aree di limitazione della responsabilità genitoriale, nelle quali il Servizio può intervenire anche senza il consenso – benché, laddove possibile è opportuno vada comunque ricercato; c. curi la realizzazione di un progetto esplicito, verificabile con tempi definiti, alla cui realizzazione, formazione e implementazione partecipino tutti i soggetti coinvolti (in particolare il bambino o l’adolescente, i genitori e i familiari, i vari servizi e altre risorse coinvolte: la famiglia affidataria, la comunità e l’eventuale tutore in caso di decadenza o sospensione della responsabilità genitoriale); d. sappia gestire con competenza la dimensione dell’aiuto e del controllo, riservando solo a casi estremi la possibilità di affidare a Servizi diversi tali funzioni; e. attivi i Servizi specialistici per le valutazioni e le prese in carico terapeutiche dei bambini, degli adolescenti e, quando necessario e opportuno, degli adulti coinvolti in relazione al mandato conferito e alle problematiche riscontrate; f. informi, senza ritardo, l’Autorità Giudiziaria rispetto all’esercizio della facoltà, attribuita al Servizio nel provvedimento, di sospensione o d’interruzione dei rapporti minore-genitori, se ritenuti disturbanti per il minore; g. informi, senza ritardo, l’Autorità Giudiziaria rispetto agli eventuali cambiamenti sostanziali della situazione di protezione e tutela, che potrebbero richiedere modifiche del provvedimento giudiziario o una nuova segnalazione. 41 Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto Si auspica che il Legislatore nazionale - nelle more di un auspicabile riordino del sistema giurisdizionale specializzato per minori e famiglia introduca modifiche normative relativamente alla: a. definizione delle possibili aree soggette a limitazione della responsabilità genitoriale; b. tipicizzazione delle misure giudiziarie limitative della responsabilità genitoriale, prevedendo tra queste l’affidamento al Servizio sociale per sostegno e controllo: senza allontanamento del bambino o dell’adolescente, con l’allontanamento del bambino o dell’adolescente e, nel caso, con l’allontanamento dell’adulto maltrattante; c. previsione della legittimazione processuale attiva in capo al Servizio Sociale; d. designazione/chiarimento/individuazione del Giudice dell’esecuzione del provvedimento. Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 42 Si auspica che le Amministrazioni regionali - oltre a favorire con efficacia il processo di integrazione sociosanitaria in atto e a ricercare un modello organizzativo per la gestione delle funzioni legate alla protezione del minore il più uniforme possibile per ambito territoriale - si impegnino a: a. fornire adeguate informazioni alle Autorità Giudiziarie (minorili e ordinarie) in merito all’organizzazione e alle prestazioni garantite dei Servizi sociali e socio-sanitari a livello territoriale; b. promuovere tra le diverse Istituzioni del territorio, anche attraverso l’azione del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, la realizzazione di strumenti volti al miglioramento dell’ attuazione della misura dell’Affidamento al Servizio sociale dei bambini e degli adolescenti: protocolli d’intesa, linee guida o d’indirizzo, seminari e attività formative degli operatori da svolgersi in forme congiunte; c. assumere e diffondere il presente documento di orientamenti e raccomandazioni. Dott.ssa Aurea Dissegna Pubblico Tutore dei minori del Veneto 43 Grazie dell’attenzione! [email protected] Intervento alla Conversazione su Parole chiave del Servizio Sociale “Controllo e tutela” Università di Verona 28 novembre 2014 Dott.ssa Aurea Dissegna, Pubblico Tutore dei minori del Veneto