Gestione delle acque meteoriche 1 1 IL PROBLEMA Le acque meteoriche ricadenti sulle coperture dei fabbricati, su strade, piazzali e parcheggi sono raccolte in apposite canalizzazioni e sono avviate alla fognatura comunale bianca o mista, oppure, in assenza di fognatura, a fiumi, fossi, canali o sul suolo. In alcuni casi, prima dell’avvio al recapito, subiscono pretrattamenti o trattamenti completi. I principali problemi che possono sorgere legati a queste acque meteoriche sono i seguenti: 1) Sovraccarico delle fognature bianche o miste. In occasione di eventi meteorici di una certa rilevanza, le fognature bianche o miste esistenti risultano essere idraulicamente sottodimensionate con conseguenti fenomeni di allagamento. 2) Immissione di quantità eccessive di acque meteoriche in fiumi, fossi o canali di bonifica con conseguenti possibili esondazioni dei corsi d’acqua superficiali in occasione di eventi meteorici particolarmente intensi. 3) Depauperamento delle falde. L’aumento delle superfici impermeabili riduce la quantità di acqua piovana che, penetrando nel terreno, ricarica le falde, aumentando invece quella scaricata nei recapiti superficiali. 4) Problemi di funzionamento dei depuratori consortili a causa dell’aumento della quantità di acqua meteorica proveniente da nuovi insediamenti dotati di fognature miste. 2 SCOPO DELLO STUDIO Lo scopo della presente relazione è quello di illustrare alcune soluzioni, sperimentate con successo in alcuni paesi europei (principalmente Germania ed Inghilterra), che possono ovviare ai sopraccitati problemi. L’installazione di queste tipologie di impianti può essere fatta individualmente (presso i singoli insediamenti) o collettivamente (al termine delle fognature bianche). 3 ACQUE METEORICHE DI COPERTURA Le acque meteoriche di copertura sono, di norma, avviate ai recapiti (fognatura, acque superficiali o suolo) senza alcun tipo di trattamento. Le caratteristiche di queste acque sono generalmente compatibili con i requisiti necessari al riutilizzo per usi civili non potabili quali irrigazione del verde, pulizia delle pertinenze, alimentazione di cassette WC e lavatrici. Lo stoccaggio delle acque meteoriche di copertura comporta una riduzione delle quantità d’acqua avviata ai recapiti e consente un risparmio di quella potabile prelevata dall’acquedotto. È importante che gli stoccaggi siano realizzati con vasche monolitiche, dotate di appositi filtri, già predisposte con i fori di entrata, mandata della pompa, troppopieno e cavidotto (completi di guarnizioni elastomeriche), e garantite nel tempo sia per la tenuta statica sia per quella idraulica. Le apparecchiature che completano l’impianto sono la pompa sommersa NEUTRArié per la sola irrigazione, e una centralina di distribuzione Monsun per l’uso anche all’interno dell’abitazione . 4 ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO SUPERFICI IMPERMEABILI Le acque meteoriche provenienti da coperture sono, di norma, avviate ai recapiti (fognatura, acque superficiali o suolo) senza alcun tipo di trattamento. Le acque provenienti da pertinenze, piazzali e parcheggi sono avviate ai recapiti previo pretrattamento (separazione fanghi e talvolta di oli). Per alleggerire il carico ai recapiti è possibile disperdere tali acque nel suolo, totalmente o parzialmente, o creare degli appositi accumuli volano limitando la portata di scarico. 5 ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO DI STRADE In fase di realizzazione o rifacimento delle reti stradali, specialmente in aree urbanizzate e quindi in genere altamente impermeabilizzate, è bene prevedere adeguati sistemi per controllare il deflusso delle acque piovane di dilavamento. Tali piogge, infatti, soprattutto in corrispondenza di eventi meteorici brevi ed intensi, possono creare impozzamenti superficiali e notevoli problemi sia alle reti fognarie sia al traffico veicolare. Esiste la possibilità di installare velocemente “aiuole verdi” prefabbricate che ovviano efficacemente a tali inconvenienti. 6 APPENDICE - TRATTAMENTI ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO PIAZZALI In questa sezione sarà affrontato il problema del pretrattamento delle acque meteoriche che ricadono su piazzali, parcheggi e depositi. Si sottopongono alcune considerazioni in merito al trattamento ed alla eventuale separazione delle prime acque dalle seconde piogge illustrando soluzioni utilizzate in alcune regioni italiane ed in numerosi paesi europei. Illustriamo, qui di seguito, le singole soluzioni proposte. 2 Schede – acque meteoriche di copertura 3.1 Sistema NEUTRAconfort - Nuove urbanizzazioni per edilizia residenziale – Riduzione dell’apporto al recapito di acque meteoriche di copertura tramite la installazione di piccoli impianti individuali per il risparmio idrico. . Pag. 4 3.2 Sistema NEUTRAbig - Nuove urbanizzazioni per edilizia artigianale, industriale, commerciale o realizzazione di impianti sportivi, poli fieristici, scuole, ecc. - Riduzione dell’apporto al recapito di acque meteoriche di copertura tramite l’installazione di grandi impianti individuali per il risparmio idrico. Pag. 5 3.3 Sistemi NEUTRAconfort + Rigo Fill e NEUTRAbig + Rigo Fill - Nuove urbanizzazioni per edilizia residenziale, artigianale, industriale, commerciale o realizzazione di impianti sportivi, poli fieristici, scuole, ecc – Annullamento dell’apporto al recapito di acque meteoriche di copertura tramite l’installazione a valle dei sistemi per il risparmio idrico individuali (NEUTRAconfort e NEUTRAbig), di trincee drenanti Rigo Fill. Pag. 6 3.4 Sistema NEUTRArosch 1 - Nuove urbanizzazioni per edilizia residenziale – Riduzione dell’apporto alla fognatura bianca o mista di acque meteoriche di copertura tramite l’installazione di impianti individuali per il risparmio idrico e scarico delle eccedenze con regolatore di portata. Pag. 7 3.5 Sistema NEUTRArosch 2 - Nuove urbanizzazioni per edilizia residenziale – Riduzione dell’apporto al recapito di acque meteoriche di copertura tramite la installazione di impianti individuali per drenaggio, accumulo e scarico delle eccedenze con regolatore di portata. Pag. 8 Schede – acque meteoriche di dilavamento di superfici impermeabili 4.1 NEUTRArosch 3 - Nuove urbanizzazioni – Filtrazione e dispersione delle acque meteoriche provenienti da grandi superfici impermeabili. Opzione: sedimentazione e regolazione di portata. Pag. 9 4.2 RIGO FILL 1 - Nuove urbanizzazioni - Drenaggio sul suolo delle acque meteoriche. 4.3 RIGO FILL 2 - Nuove urbanizzazioni – Volumi volano con drenaggio parziale meteoriche e regolazione della portata di scarico. 4.4 RIGO FILL 3 - Nuove urbanizzazioni - Volumi volano impermeabili con regolazione delle portate di scarico. Pag. 12 Pag. 10 sul suolo delle acque Pag. 11 Schede – acque meteoriche di dilavamento di reti stradali 5.1 INNODRAIN - Nuove urbanizzazioni - Drenaggio delle acque meteoriche ricadenti su strade. Pag. 13 Schede – appendice - trattamenti acque meteoriche di dilavamento piazzali 6.1 NEUTRAszi - Impianti di prima pioggia individuali. Pag. 14 6.2 NEUTRA - Impianti di trattamento individuali in continuo di tutte le acque meteoriche di dilavamento piazzali. Pag. 15 3 3.1 Riutilizzo meteoriche NEUTRAconfort (sistemi individuali - piccoli impianti) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni con recapito in fognatura bianca o mista, in acque superficiali (fiumi, fossi o canali) o sul suolo. ¾ Particolarmente indicata per realizzazione di aree residenziali con edifici di modeste dimensioni (piccoli condomini, ville, villette e case a schiera). Obiettivo conseguibile ¾ Riduzione della quantità d’acqua piovana avviata ai recapiti. ¾ Risparmio idrico. Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento ¾ Si tratta di collegare i pluviali dei singoli nuovi insediamenti a vasche, preferibilmente di cemento armato monolitiche, opportunamente dimensionate e dotate di filtro ove l’acqua piovana viene stoccata al fresco ed al buio sotto terra. Tramite pompa sommersa o centralina di distribuzione l’acqua piovana potrà essere utilizzata dagli utenti per gli usi civili non potabili (irrigazione, pulizia pertinenze, cassette WC e lavatrici). Solo l’acqua piovana in esubero, tramite “troppo pieno” defluirà al recapito. ¾ Per il dimensionamento degli impianti si utilizza il metodo di calcolo attualmente utilizzato in Germania che si basa sulle norme DIN 1989. SCHEMI - Nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. 4 ACQUE METEORICHE DI COPERTURA 3.2 Riutilizzo meteoriche NEUTRAbig (sistemi individuali - grandi impianti) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni. ¾ Particolarmente indicata per realizzazione di aree commerciali, sportive, artigianali, industriali, scuole, asili, stazioni ferroviarie, poli fieristici, ecc. Obiettivo conseguibile ¾ Riduzione della quantità d’acqua piovana scaricata. ¾ Risparmio idrico. Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento ¾ Si tratta di collegare i pluviali dei nuovi insediamenti, previa filtrazione, a vasche, preferibilmente di cemento armato, ove l’acqua piovana viene stoccata al fresco ed al buio. Tramite la centralina di distribuzione Monsun XL l’acqua piovana potrà essere riutilizzata per gli usi civili non potabili, irrigazione, cassette WC e pulizia pertinenze. Solo l’acqua piovana in esubero, tramite “troppo pieno” defluirà al recapito. ¾ Per il dimensionamento degli impianti si utilizza il metodo di calcolo attualmente utilizzato in Germania che si basa sulle norme DIN 1989. SCHEMI - Nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. ACQUE METEORICHE DI COPERTURA 5 3.3 Riutilizzo meteoriche e drenaggio delle eccedenze NEUTRAconfort e NEUTRAbig + RIGO FILL (sistemi individuali – grandi e piccoli impianti) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni. ¾ Particolarmente indicata per tutte le realizzazioni prive di fognatura bianca o mista e di recapiti in acqua superficiali oppure in presenza di fognature bianche e miste nelle quali è necessario o si desidera ridurre l’apporto di acque meteoriche. Questa soluzione è applicabile solo con terreni con permeabilità sino a 10 -6 m/s. Obiettivo conseguibile ¾ Azzeramento dello scarico di acque meteoriche di copertura. ¾ Risparmio idrico. Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento ¾ Si tratta di avviare l’acqua d’esubero in uscita dal troppo pieno dei sistemi di risparmio idrico NEUTRAconfort e NEUTRAbig (illustrati al punto 3.1 e 3.2) ad una trincea drenante realizzata con moduli RIGO FILL. ¾ I moduli di RIGO FILL sono realizzati in polipropilene, hanno una percentuale di vuoto del 95%, sono carrabili ed ispezionabili e consentono di realizzare efficaci trincee drenanti in tempi brevissimi. ¾ Per il dimensionamento degli impianti si utilizza il metodo di calcolo attualmente utilizzato in Germania che si basa sulle norme DIN 1989; per i RIGO FILL, invece, si utilizzano le norme ATV A138. SCHEMI - nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. 6 ACQUE METEORICHE DI COPERTURA 3.4 Riutilizzo meteoriche, accumulo e scarico in fognatura regolato in portata NEUTRArosch 1 (sistemi individuali - piccoli impianti) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni con scarico in fognatura bianca o mista nelle quali è necessario o si desidera ridurre l’apporto di acque meteoriche. ¾ Particolarmente indicata per realizzazione di aree residenziali con edifici di modeste dimensioni (piccoli condomini, villette, case a schiera). Obiettivo conseguibile ¾ Riduzione della quantità d’acqua piovana scaricata in fognatura bianca o mista. ¾ Convogliamento delle acque meteoriche alla fognatura ritardato e con una portata predeterminata. ¾ Risparmio idrico. Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento ¾ Si tratta di avviare le acque meteoriche di copertura delle singole unità all’impianto NEUTRArosch 1. Nella vasca, di cemento armato senza giunti, sono alloggiati un filtro in acciaio inox ed un limitatore di portata. Questa vasca ha un volume d’accumulo destinato al riutilizzo per usi civili non potabili (circa 3 o 4 m3) ed un volume d’accumulo (circa 3 o 4 m3) destinato a ritardare e regolare la portata. ¾ La portata allo scarico sarà compresa tra 0.05 e 2 l/s. ¾ Per il dimensionamento degli impianti si utilizza il metodo di calcolo attualmente utilizzato in Germania che si basa sulle norme DIN 1989. SCHEMI - nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. ACQUE METEORICHE DI COPERTURA 7 3.5 Filtrazione, accumulo, dispersione e regolazione della portata NEUTRArosch 2 (sistemi individuali - piccoli impianti) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni con recapiti sottoposti a vincoli nelle portate. ¾ Particolarmente indicata per realizzazione di aree residenziali con edifici di modeste dimensioni (piccoli condomini, villette, case a schiera) in presenza di falda alta e conseguente bassa profondità dei recapiti (alternativa al sistema NEUTRArosch 1). Obiettivo conseguibile ¾ Riduzione della quantità d’acqua piovana scaricata. ¾ Convogliamento ritardato della stessa con una portata predeterminata. Descrizione della soluzione tecnica ¾ Si tratta di installare presso tutte le unità realizzate un pozzetto di filtrazione. Dal pozzetto le acque defluiranno in una trincea realizzata con moduli disperdenti RIGO FILL. Una parte delle acque, in funzione della permeabilità del terreno, dreneranno nel suolo. L’installazione di un regolatore d’afflusso integrato nella trincea consentirà all’acqua di defluire al recapito con una portata predeterminata. ¾ I moduli di RIGO FILL sono realizzati in polipropilene, hanno una percentuale di vuoto del 95%, sono carrabili ed ispezionabili e consentono di realizzare efficaci trincee drenanti in tempi brevissimi. ¾ Per i RIGO FILL si utilizzano le norme di dimensionamento ATV A138. SCHEMI - nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. 8 ACQUE METEORICHE DI COPERTURA 4.1 Filtrazione, dispersione e, come opzione, accumulo e regolazione di portata NEUTRArosch 3 (sistemi collettivi) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni con scarico in fognatura bianca o mista oppure in canali irrigui sottoposti a vincoli nelle portate. ¾ Acque meteoriche provenienti da coperture e piazzali prive di pretrattamento (sedimentazione e filtrazione). Obiettivo conseguibile ¾ Annullamento o riduzione (in funzione della permeabilità del terreno) della quantità d’acqua piovana scaricata ai recapiti. ¾ Opzione - Convogliamento ritardato dell’acqua al recapito con una portata predeterminata. Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento ¾ La rete di raccolta delle acque bianche le convoglia in un pozzetto di filtrazione o sedimentazione NEUTRAfs. Da questo le acque defluiscono in una trincea drenante RIGO FILL. Le acque meteoriche drenano in toto o parzialmente (è il caso di terreni poco drenanti) sul suolo. Le eventuali eccedenze defluiscono al recapito tramite un regolatore di portata. ¾ I moduli di RIGO FILL sono realizzati in polipropilene, hanno una percentuale di vuoto del 95%, sono carrabili ed ispezionabili e consentono di realizzare efficaci trincee drenanti in tempi brevissimi. ¾ Per il dimensionamento degli impianti RIGO FILL si utilizzano le norme ATV A138. SCHEMI - nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO DI SUPERFICI IMPERMEABILI 9 4.2 Dispersione di tutte le acque meteoriche nel suolo RIGO FILL 1 (sistemi collettivi) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni. ¾ Acque meteoriche provenienti da coperture e da piazzali (pretrattate). ¾ Terreni con permeabilità minima di 10 -6 m/s. Obiettivo conseguibile ¾ Annullamento della quantità d’acqua piovana scaricata in fognatura bianca o mista oppure in corpi d’acqua superficiali. Descrizione della soluzione tecnica ¾ La rete di raccolta delle acque bianche raccoglie le acque meteoriche e le convoglia in uno o più pozzetti QUADRO CONTROL e da qui nella trincea drenante RIGO FILL 1 dimensionata in funzione della permeabilità del terreno. ¾ I moduli di RIGO FILL sono realizzati in polipropilene, hanno una percentuale di vuoto del 95%, sono carrabili ed ispezionabili e consentono di realizzare efficaci trincee drenanti in tempi brevissimi. ¾ Per il dimensionamento degli impianti RIGO FILL si utilizzano le norme ATV A138. SCHEMI - nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. 10 ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO DI SUPERFICI IMPERMEABILI 4.3 Volumi volano con dispersione sul suolo delle acque meteoriche e scarico con regolatore di portata RIGO FILL 2 (Sistemi collettivi) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni con limiti nella portata ai recapiti delle acque meteoriche (necessità di realizzazione di vasche volano). ¾ Acque meteoriche provenienti da coperture e da piazzali (pretrattate). Obiettivo conseguibile ¾ Riduzione del volume delle vasche volano grazie all’avvio parziale dell’acqua meteorica nel suolo (in funzione della permeabilità del terreno). Regolazione della portata dell’acqua al recapito. Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento ¾ Dovendo realizzare una vasca volano per ritardare l’avvio dell’acqua meteorica al recapito è possibile realizzarla con i moduli drenanti RIGO FILL. Si otterrà così che una quota di acqua si disperderà nel terreno e solo le eccedenze saranno avviate alla fognatura con un una portata regolata da regolatore d’afflusso. ¾ I moduli di RIGO FILL sono realizzati in polipropilene, hanno una percentuale di vuoto del 95%, sono carrabili ed ispezionabili e consentono di realizzare efficaci vasche volano drenanti in tempi brevissimi, anche in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli. ¾ Per il dimensionamento degli impianti RIGO FILL si utilizzano le norme ATV A138. SCHEMI - nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO DI SUPERFICI IMPERMEABILI 11 4.4 Volumi volano con regolatore di portata o pompa RIGO FILL 3 (Sistemi collettivi) Campi di utilizzo ¾ Nuove urbanizzazioni. ¾ Acque meteoriche provenienti da coperture e da piazzali (pretrattate). Obiettivo conseguibile ¾ Realizzazione di vasche volano in tempi brevi anche in condizioni sfavorevoli (falda alta, terreno roccioso, ecc), o in presenza di terreni impermeabili. Descrizione della soluzione tecnica ¾ È possibile utilizzare i moduli RIGO FILL anche per realizzare una vasca volano, al fine di ritardare l’avvio dell’acqua meteorica al recapito. Questa trincea deve essere completamente avvolta, oltre che dal geotessile, da un telo impermeabile. In uscita dalla vasca sarà installato un regolatore d’afflusso o una pompa che garantirà che lo scarico avvenga con portate prestabilite. ¾ I moduli di RIGO FILL sono realizzati in polipropilene, hanno una percentuale di vuoto del 95%, sono carrabili ed ispezionabili e consentono di realizzare efficaci vasche volano (impermeabilizzate) in tempi brevissimi, anche in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli. SCHEMI - nel seguente schema si illustra la riduzione dello scarico con il riutilizzo delle acque meteoriche. 12 ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO DI SUPERFICI IMPERMEABILI 5.1 Drenaggio delle acque meteoriche ricadenti su strade INNODRAIN Campi di utilizzo ¾ Reti viarie in aree urbanizzate. Obiettivo conseguibile ¾ Il sistema INNODRAIN consente di ottenere una efficace regimazione delle acque dilavanti la sede stradale garantendo, contemporaneamente, il rallentamento del traffico ed il rinverdimento delle reti viarie. Abbinando elementi prefabbricati modulari di c.a. ai moduli drenanti RIGO FILL, si realizzano in tempi assai brevi (non è necessario sagomare cunette in fase d’opera) aiuole drenanti di gradevole aspetto estetico ed elevata efficacia. Descrizione della soluzione tecnica ¾ Le aiuole INNODRAIN raccolgono l’acqua di dilavamento della carreggiata attraverso un foro di ingresso già ricavato nella parete di calcestruzzo. La pioggia in parte viene assorbita dagli arbusti, in parte evapora ed in parte permea attraverso lo strato di terreno vegetale per poi raggiungere i moduli RIGO FILL sottostanti. ¾ La trincea di RIGO FILL effettua generalmente la dispersione di tutta l’acqua in ingresso negli strati sottostanti di terreno. È possibile, attraverso i moduli, convogliare quest’acqua anche alla linea acque bianche con o senza un regolatore di portata. ¾ Il sistema INNODRAIN, compatto e veloce da installare, consente di evitare gli impozzamenti superficiali delle strade durante gli eventi piovosi intensi, riducendo il carico alle reti fognarie, depurando la pioggia e ricaricando la falda sotterranea. ¾ Le aiuole verdi, che hanno un ingombro esiguo (pari al 4-5% dell’intera area scolante allacciata), costituiscono elementi di arredo urbano e concorrono a rallentare il traffico veicolare. 1.Rigo Fill (uno o due strati) 2. Rigo Fil con troppopieno 3. Ingresso 4. Troppopieno 5. Elementi in c.a. 6. Ingresso 7.Geotessile 8. Piante (zona verde) 9.Terreno fertile 10. Ispezione / aerazione 11. Regolatoe di portata 12. Piastra 13. Strada 14. Strato antigelo 15. Sabbione 16. Marciapiede 17. Materiale drenante ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO RETI STRADALI 13 6.1 Impianti di prima pioggia individuali NEUTRAszi Campi di utilizzo ¾ Nuovi insediamenti allacciati a fognatura nera o mista. ¾ Acque meteoriche provenienti da superfici impermeabili (piazzali, parcheggi, ecc). Obiettivo conseguibile ¾ Separazione delle prime piogge dalle seconde. ¾ Pompaggio, dopo 48/76/92 ore dall’evento meteorico, in condizioni di tempo secco, delle prime piogge in fognatura nera (in alcuni casi è prevista la disoleazione). ¾ Avvio delle seconde piogge in fognatura bianca o in acque superficiali o sul suolo. Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento ¾ Le acque piovane confluiscono nel pozzetto deviatore e da qui verso l’accumulo. Le prime piogge confluite nel serbatoio d’accumulo azionano il sensore galleggiante che avvia il temporizzatore del quadro comandi. Una volta riempito l’accumulo delle prime piogge, le seconde defluiscono direttamente dal pozzetto deviatore sino al recapito finale. Trascorso un determinato tempo dall’inizio dell’evento meteorico (intervallo di tempo che si può modificare e impostare secondo specifiche richieste), in assenza di pioggia, la pompa dell’accumulo si avvia e lo svuota. In presenza di pioggia il sensore posto nel pozzetto deviatore non dà il consenso all’avvio della pompa che è ulteriormente rinviato. Il funzionamento di tutte le parti elettromeccaniche è automatizzato dalla centralina Logo Siemens installata nel quadro elettrico. ¾ Per il dimensionamento si utilizzano le norme nazionali, regionali o locali di riferimento. 14 APPENDICE – TRATTAMENTI ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO PIAZZALI 6.2 Impianti di trattamento individuali in continuo di tutte le acque meteoriche di dilavamento piazzali NEUTRA Campi di utilizzo ¾ Nuovi insediamenti a rischio sversamenti accidentali e/o dolosi (es. depositi carburante, zone di carico concentrato ed erogazione delle stazioni di servizio, ecc.) con scarico in fognatura, acque superficiali o suolo. Obiettivo conseguibile ¾ Trattamento di separazione fanghi ed oli di tutte le acque meteoriche, preservando i recapiti da possibili scarichi di sostanze inquinanti (es. idrocarburi). Descrizione della soluzione tecnica e dimensionamento/certificazione ¾ L’acqua meteorica confluisce nel comparto di sedimentazione ove avviene la separazione dei solidi e, in generale, del materiale inerte avente densità maggiore dell’acqua. ¾ Nel settore di disoleazione, quindi, per il principio di gravità si separano gli oli dall’acqua. Questo processo è potenziato dall’effetto dell’inserto a coalescenza che aumenta l’efficacia di separazione delle microparticelle oleose. Le gocce di dimensioni maggiori, spinte dall’acqua, risalgono in superficie e creano uno strato di spessore crescente. Le particelle più piccole sono adsorbite dall’inserto a coalescenza, si aggregano tra di loro e, dopo aver raggiunto una determinata dimensione, si staccano dal filtro risalendo in superficie. ¾ L’impianto è dotato di un apposito dispositivo di sicurezza che si abbassa man mano che la quantità di olio in superficie aumenta. Raggiunto il volume massimo ammissibile, questo dispositivo chiude lo scarico del separatore impedendo la fuoruscita di olio. ¾ I separatori oli NEUTRA1 sono realizzati, certificati e dimensionati come da NORMA UNI EN 858. ¾ In presenza di grandi superfici, se consentito dalle norme locali, il sistema NEUTRA può essere preceduto da un pozzetto deviatore in continuo. APPENDICE – TRATTAMENTI ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO PIAZZALI 15 INTRODUZIONE Pag. 2 INDICE DETTAGLIATO Pag. 3 Schede – acque meteoriche di copertura 3.1 Sistema NEUTRAconfort Pag. 4 3.2 Sistema NEUTRAbig Pag. 5 3.3 Sistemi NEUTRAconfort + Rigo Fill e NEUTRAbig + Rigo Fill Pag. 6 3.4 Sistema NEUTRArosch Pag. 7 3.5 Sistema NEUTRArosch 2 Pag. 8 Schede – acque meteoriche di dilavamento di superfici impermeabili 4.1 NEUTRArosch 3 Pag. 9 4.2 RIGO FILL 1 Pag. 10 4.3 RIGO FILL 2 Pag. 11 4.4 RIGO FILL 3 Pag. 12 Schede – acque meteoriche di dilavamento di reti stradali 5.2 INNODRAIN Pag. 13 Schede – appendice - trattamenti acque meteoriche di dilavamento piazzali 16 6.3 NEUTRAszi Pag. 14 6.4 NEUTRA Pag. 15