________________________________________________________________________ I Congresso Nazionale di MACSE Italia “La situazione delle donne italiane nel mondo del lavoro” Venerdì 12 novembre 2010 Mariachiara Novati, Presidente di MACSE Italia Saluto di benvenuto ed apertura dei lavori Mariachiara Novati fa una breve presentazione di MACSE e presenta gli ospiti che interverranno successivamente. Patrizia Eremita è la fondatrice di Mamma & Lavoro, neonato portale (creato nel 2010) che ha lo scopo di raccogliere le tematiche dedicate alle donne, in particolare mamme, lavoratrici. Attraverso la partnership con Manpower fornisce informazioni utili su offerte di lavoro flessibile. Serenella Corbetta, Consigliera di parità della Provincia di Milano, darà informazioni utili in merito all’attività svolta dal suo ufficio. Stefania Boleso racconterà la sua esperienza che l’ha portata a ricollocarsi nel mondo del lavoro dopo la maternità in un modo totalmente differente. Laura Mammoli, avvocato, fornirà alcuni aggiornamenti in merito a come è tutelata la maternità nel rapporto di lavoro. Raffaella Bossi Fornarini, che si occupa di diversità culturale, introdurrà il concetto della dimensione di mascolinità nelle culture nazionali. Patrizia Iaccarino, Manager in Manpower Italia, darà qualche informazione relativamente all’attuale situazione occupazionale. Francesca Sesia, Manager in A.T. Kearney, racconterà la sua esperienza di mamma lavoratrice in una società di consulenza strategica internazionale. Serenella Corbetta E’ consigliera di parità supplente della Provincia di Milano. Le consigliere di parità, effettiva e supplente, sono nominate dal Ministero del Lavoro e svolgono il loro mandato per 30 ore al mese. Le consigliere di parità svolgono la loro attività a livello provinciale (consigliera di parità provinciale), regionale (consigliera di parità regionale) e nazionale con le relative diverse competenze. Svolgono l’attività di promozione e di vigilanza e possono ricorrere ad azioni di preconciliazione o intervenire in giudizio su mandato della lavoratrice. Operano su due filoni: il primo è la tutela in caso di discriminazioni di genere, il secondo è costituito da azioni positive che mirano ad agevolare le aziende che si riorganizzano per facilitare la flessibilità del lavoro delle mamme lavoratrici. In particolare intervengono dietro segnalazione di discriminazione di genere e convocano il datore di lavoro nel tentativo di trovare una conciliazione. I casi più frequenti sono quelli di demansionamento al rientro dalla maternità, ma sono segnalati frequentemente anche altri casi legati al genere: sovente la donna viene posta in condizione di non poter conciliare il lavoro e la famiglia. ____________________________________________________________________________________________________________ MACSE Italia - Manager Assistant Carriera Sviluppo Evoluzione www.macseitalia.it Sede sociale: via A. Ponti n. 7, Milano C.F. 97553070158 ________________________________________________________________________ Le dimissioni date dalla lavoratrice entro il primo anno di vita del bambino devono essere convalidate dalla Direzione Provinciale del Lavoro e questo ha reso possibile uno studio che ha evidenziato una percentuale altissima di donne che sceglie di allontanarsi dal mondo del lavoro dopo la maternità. Sebbene per la maggior parte di queste lavoratrici sia una scelta solo temporanea, di fatto l’assenza fa sì che si crei un “gap” formativo e professionale non facilmente colmabile e, dando maggior rilevanza alla famiglia, in pratica si auto-escludono dal mondo del lavoro rendendo estremamente problematico il successivo ricollocamento sul mercato. Anche i CCNL non aiutano: alcuni prevedono i contratti di lavoro part-time, ma altri tipi di permessi sono soggetti a valutazione da parte delle aziende. Il Consigliere di parità può chiedere all’azienda di fornire informazioni e promuovere un’azione di conciliazione e ha il potere di effettuare ispezioni al fine di verificare le effettive condizioni aziendali. La Consigliera di parità regionale è invece coinvolta in merito a discriminazioni di tipo collettivo: il caso più tipico è quello delle hostess di volo che, una volta dichiarata la maternità, svolgono la loro attività come hostess di terra, con uno stipendio inferiore rispetto al precedente. La Consigliera di parità regionale ha inoltre in carico la parte statistica, che permette di avere uno spaccato della situazione femminile, anche dal punto di vista del salario: nel corso della carriera lavorativa, a parità di competenze, lo stipendio della donna continua ad essere inferiore a quello dell’uomo. Altri dati interessanti riguardano il fatto che il 70% delle donne che lavorano sono laureate (la percentuale è superiore a quella degli uomini laureati occupati) e che di queste solo il 17% è in possesso di titolo universitario di tipo tecnico/scientifico. Stefania Boleso Laureata in Economia Aziendale, specializzata in Marketing, ha lavorato in una multinazionale fino a ricoprire l’incarico di responsabile Marketing. A 37 anni va in maternità e durante tutto il periodo della gravidanza e del periodo di assenza prevista per legge si rende sempre reperibile e si presenta spesso in azienda. Il primo giorno di rientro il Direttore Generale le comunica la soppressione della sua posizione e le fa un’offerta economica in cambio delle sue dimissioni volontarie. Stefania rifiuta e conseguentemente viene demansionata e il suo ufficio trasferito in un ex deposito di materiale. Dopo alcuni mesi viene raggiunto un accordo e Stefania esce dall’azienda e decide di reinventare la sua vita lavorativa. Stefania ha modo di verificare che la sua situazione è simile a quella di tante altre donne lavoratrici e decide di raccontare le sue vicende pubblicamente; in particolare è messo in evidenza come la maternità sia fatta vivere dalle aziende con senso di colpa. Dopodiché decide di interpretare l’”incidente” occorso come “opportunità”: l’azienda in effetti le ha tolto il lavoro, non la professionalità. Si propone pertanto come consulente, attività che le permette peraltro di essere maggiormente flessibile, di poter gestire il suo tempo, di conoscere mercati diversi. Tutto questo si tramuta in un forte arricchimento personale. ____________________________________________________________________________________________________________ MACSE Italia - Manager Assistant Carriera Sviluppo Evoluzione www.macseitalia.it Sede sociale: via A. Ponti n. 7, Milano C.F. 97553070158 ________________________________________________________________________ Attualmente si occupa anche di formazione e pubblica articoli su una rivista di marketing non convenzionale. In sintesi: un segno di positività e di ottimismo. Laura Mammoli Fa riferimento alle norme che regolano il rapporto tra la lavoratrice e il datore di lavoro nel periodo della maternità, che, a partire dagli anni 70, sono state in continua evoluzione. Il principio di base dice che deve essere garantita un’adeguata protezione alla mamma e al bambino. Va però anche capita la posizione del datore di lavoro che, dal momento in cui viene messo a conoscenza di una maternità, non è in grado di sapere, se e per quanto tempo, la sua collaboratrice si assenterà dal lavoro. I dati relativi alla maternità sono inoltre ora considerati dati sensibili e pertanto da trattare con le modalità previste dalla legge sulla privacy. Ci sono dei limiti ai trasferimenti, è vietato il lavoro notturno fino al 7° mese di età del bambino e la donna deve essere adibita a mansioni più leggere. Le nuove norme che sono allo studio per prevedere il congedo parentale anche al padre potrebbero portare ad un livellamento di trattamento, a condizione che tale congedo sia reso obbligatorio: allo stato attuale, essendo la retribuzione della donna inferiore a quella dell’uomo, il congedo parentale è utilizzato normalmente da chi ha minor reddito. L’Avvocato Mammoli conclude il suo intervento citando alcuni esempi di cause intentate sia dalle lavoratrici sia dai datori di lavoro. Raffaella Bossi Fornarini Fornisce supporto alle aziende per valorizzare le differenze culturali: in sintesi aiuta a capire come relazionarsi con le altre culture e a trarre vantaggio dalle differenze che le caratterizzano. Il presupposto di base consiste nel non considerare il noi e il voi e sfruttare la diversità, senza cercare di convincersi a vicenda a cambiare. Il punto di partenza è la conoscenza degli elementi di differenza delle culture e tra questi il fattore di mascolinità è uno dei più studiati. Il paese a più alto tasso di mascolinità è la Slovacchia (il secondo è il Giappone), dove sono valorizzate la carriera e l’assertività. Nella scuola i bambini che hanno i voti più belli sono premiati pubblicamente. In antitesi, il paese con minor tasso di mascolinità è la Svezia (al 74° posto); qui la tendenza è di bilanciare i comportamenti, si cerca cioè l’equilibrio tra professione e vita privata. Nella scuola sono messi in evidenza (e quindi aiutati ad emergere) i bambini più in difficoltà. Vedersi con gli occhi degli altri aiuta le persone a non porsi da soli contro tutto il resto del mondo. Per arrivare a questo è necessario analizzare il nostro modo di fare e il modo di fare dell’altro e poi metterli a confronto, concentrandosi sull’obiettivo da raggiungere e sulla soluzione ai possibili conflitti. ____________________________________________________________________________________________________________ MACSE Italia - Manager Assistant Carriera Sviluppo Evoluzione www.macseitalia.it Sede sociale: via A. Ponti n. 7, Milano C.F. 97553070158 ________________________________________________________________________ Patrizia Iaccarino Presenta Manpower, multinazionale americana nel settore delle HR. E’ stata svolta una ricerca sui fattori di impatto globale sul mondo del lavoro, dalla quale è emerso che le variazioni demografiche sono uno dei fattori principali da prendere in considerazione. La natalità si sta abbassando e si prevede che nel 2015 la disponibilità di posti di lavoro si incrementerà del 6% mentre la popolazione attiva diminuirà del 30%. Si prevede un incremento del comparto dei servizi (in particolare le tecnologie) e di altri settori sempre riconducibili ai servizi stessi. A tutto questo si aggiunge la crisi delle competenze. Si impone quindi la necessità di reperire nuove fonti di lavoratori. L’aumento della componente femminile nel mondo del lavoro potrebbe essere la soluzione a questo problema, ma va a scontrarsi con tutta una serie di impedimenti che sono stati individuati in un’altra ricerca che ha riguardato il diverso contributo lavorativo delle donne rispetto a quello degli uomini. Esistono oggettive barriere strutturali che non consentono alla donna lavoratrice di conciliare gli impegni lavorativi con quelli famigliari. Il part-time è ancora visto come una riduzione dell’orario di lavoro rispetto alle otto ore e quindi una limitazione che si va a sommare all’impossibilità di fare straordinari. Questo fa si che il 18% delle madri lavoratrici non rientri al lavoro dopo la maternità (il 15% al Nord, il 25% al Sud). Una percentuale tra il 7% e l’8% delle donne laureate non rientra, mentre la percentuale sale al 30% per le non laureate; delle donne che non rientrano il 40% ha meno di 25 anni. La percentuale delle donne manager in Italia è dell’11,9% a fronte di una media europea del 33% Un altro problema è dato anche dagli scarsi aiuti alla famiglia: la Francia e il Lussemburgo sono i Paesi che più investono in servizi per la famiglia e per l’infanzia. Il concetto corretto di flessibilità è guardare alla produttività piuttosto che al numero di ore lavorate. Per questo è fondamentale tener conto della popolazione di donne e di madri che devono trovare la loro collocazione nel mondo del lavoro in modo da mantenere l’equilibrio. Negli ultimi 10 anni c’è stato un incremento delle imprese create e gestite dalle donne che, nonostante il periodo di forte crisi, hanno fatto fronte alle difficoltà in misura maggiore di quanto fatto da altre imprese. E’ necessario pertanto creare forme di lavoro compatibili con l’essere donna e madre (un esempio riguarda anche i benefit – auto aziendali, telefoni, pc – che sono di interesse prettamente maschile). Le politiche del lavoro non dovrebbero mai perdere di vista i contributi, le capacità di arrivare, la tenacia, tipiche caratteristiche femminili. Francesca Sesia Racconta la sua esperienza personale in AT Kearney, al momento condivisa con altre due colleghe, anch’esse manager nella stessa azienda. ____________________________________________________________________________________________________________ MACSE Italia - Manager Assistant Carriera Sviluppo Evoluzione www.macseitalia.it Sede sociale: via A. Ponti n. 7, Milano C.F. 97553070158 ________________________________________________________________________ All’estero il problema non esiste in quanto sono presenti contratti di lavoro particolari che offrono maggiore flessibilità e strumenti operativi che aiutano le candidate ad entrare in azienda e assicurano le condizioni per lavorare meglio. Anche in Italia, al momento ultima per il numero di donne impiegate, sono state messe in atto delle politiche per allargare la presenza femminile e portarla almeno al 30%. Oltre ad attività di recruiting “al femminile” sono state introdotte politiche mirate di retention attraverso l’introduzione di contratti part-time flessibili (verticali, orizzontali) e l’utilizzo del telelavoro. Inoltre le madri lavoratrici sono assegnate a progetti nella città di residenza o comunque in luoghi raggiungibili in giornata. Sono inoltre stati avviati incontri sul tema con i clienti oltre a programmi di tutoring femminile, di family coaching e ad una formazione su temi di leadership. Cristina Deaniella Tania Vivian ____________________________________________________________________________________________________________ MACSE Italia - Manager Assistant Carriera Sviluppo Evoluzione www.macseitalia.it Sede sociale: via A. Ponti n. 7, Milano C.F. 97553070158