Homo
2007
Vir Mulier
è fatica esser omini
…meglio esser oggetti
Andrea, ragazzo autistico
I Incontro
Fondi,
10 gennaio
2007
La questione
La frase di Andrea…


spiegata per punti
È fatica essere uomini (e donne) nel 2007 e
non solo a causa della finanziaria!
È un’esperienza comune…
Cerchiamo le colpe e le troviamo:
In noi
Nel marito, la moglie, i figli, il prete, la chiesa, il
governo (ladro), il vicino, la pedofilia…
Dio (…and no religion too)


Meglio essere oggetti!!!
Andrea sembra “stupido” ma non lo è…
Esser oggetti…
L’uomo, la donna oggetto: un “sotto prodotto” della rivoluzione sessuale degli
anni ’70
L’uomo, la donna oggetto: un desiderio
dell’umanità occidentale del XXI secolo
Segni:
–
–
–
–
–
“Non voglio problemi”
“Faccia lei”
“Tu non ti prendi cura di me”
Parrucchiere, estetista, bodycare
E il mitico: “parrocchia agenzia di servizi”
Ma… perché???
differenze
30 anni fa
“Pronto? Chi è?”
Venditori porta a porta
Vestire la Barbie; costruire con le Lego
“I miei vecchi sono proprio andati...”
“Sono stato a Mosca: bellissimo”
“Ci vediamo domani alle 8 al Castello”
LP, 45 giri; MC
TV di Barnabei
2001 Odissea nello spazio; neorealismo
ecc...
Oggi
“Ehi, ciao. Dove sei?”
Spam; spyletters
Bambole parlanti e
Playstations
Chat23: >ehi, R3z0r, oggi
ho sclerato ROFL
“Ehi sei stato sul sito
della Virgin: sogno...”
“Ehi parcheggio e
arrivo...”
Mp3; IPod
Flusso mediatico
Kill bill 1 e 2; Dogma
‘69
ecc...
Cambia solo la corteccia?
Vediamo se queste cose riguardano soltanto l’esteriorità
della nostra vita o se invece ci intaccano
profondamente…
Faremo due viaggi:
Uno nei piani alti del pensiero contemporaneo nei
territori dove si teorizza la post-modernità e il suo
superamento
Uno in un documento recente della Chiesa italiana:
Comunicazione e missione…
Primo viaggio: postmodernità e affini
Dicono…
Viviamo nella post modernità
Nella civiltà dell’immagine
Nell’epoca mediale
Ma??? Sarà vero???
In che mondo viviamo?
ATTENZIONE: quello che diremo
da ora in poi non va “giudicato”, serve
soltanto a capire com’è fatto il mondo
in cui viviamo… dopo, semmai,
possiamo esprimere dei giudizi
…caratteristiche del mondo “postmoderno”
l'iper-realtà, o realtà della realtà, nella quale l'individuo si trovo in
un ambiente che è sempre meno definito e stabile. La fine del XX
secolo testimonia il crollo di un gruppo di sistemi ed utopie, e di un
gruppo di grandi ideologie che rappresentavano dei punti di
riferimento per l'individuo (lavoro, famiglia religione). L'individuo
perde i suoi sostegni e questo conduce ad una perdita di identità. Egli
si trova a dover "ricostruire" se stesso senza punti di riferimento. Il
suo senso critico risulta trasformato: una informazione verrà valutata
attraverso l'intuizione, l'emozione o l'esperienza edonistica piuttosto
che con la verifica e l'analisi;
frammentazione dell'esperienza; l'iper-realtà è caratterizzata dalla
decontestualizzazione. I significati di oggetti e situazioni sono
scollegati dalla loro origine e dalla loro storia. La loro comunicazione
e trasmissione è diventata più facile, così come la modificazione delle
immagini create dagli individui. Il soggetto ha la possibilità di creare
una varietà di identità personali, adattando differenti immagini e
comportamenti, che sono poi vissute come differenti realtà;
inversione del ruolo della produzione e del consumo: nel
periodo moderno, il consumo era inteso semplicemente
come una conseguenza della produzione; nell'età
postmoderna esso ha una funzione sociale essenziale.
Quindi, l'individuo consuma un immagine
piuttosto che un prodotto funzionale, un immagine che
utilizza per "costruire" la sua identità. L'individuo non si
riconosce in base a ciò che produce ma per quel che
consuma;
decentralizzazione del soggetto: la combinazione
di iper-realtà con il collasso dell'esperienza conduce alla
decentralizzazione dell'individuo. Senza la guida dei
riferimenti tradizionali, quindi, egli elabora un grande
numero di identità per se stesso. Egli tende ad adottare
posizioni contraddittorie. Egli non è più il soggetto
razionale così come sostenuto dalla società moderna e
nemmeno il cuore del sistema;
giustapposizione dei contrasti… Il tratto più caratteristico
della cultura di oggi è senza dubbio l'ecclettismo; tutto può coesistere
per principio, o, se si preferisce una formula il cui spirito di tolleranza
è più al passo con i tempi: niente viene rigettato o considerato
illegittimo. Tutti gli stili e le epoche sono accolti proprio in virtù del
loro essere diversi Ogni cosa è allo stesso tempo accettato e rifiutata
…questo stato mentale contribuisce al mancato riconoscersi da parte
dell'individuo nelle istituzioni e nei suoi riferimenti tradizionali.
Inoltre, c'è uno scetticismo crescente nella percezione delle differenze
funzionali tra prodotti appartenenti alla stessa categoria, ognuno in
possesso di attributi più o meno simili e con lo stesso valore
funzionale. La differenziazione viene attuata sull'immagine e sul valore
simbolico dell'oggetto più che sulle sue caratteristiche fisiche.
Libera rielaborazione da Dominique Bourgeon Renault,
Valutazioni del comportamento del consumatore nel campo del marketing delle arti e
della cultura in http://www.fizz.it/argomenti/principi/2002/valutazioni_ijam_4.htm
in sintesi
Una tabella possibile per capire la “post-modernità”
Modernità
Mono-teismo, mono-ideismo
scientifico (riduzione all'uno)
Energia orientata al Futuro
Progresso (salvezza/salvatore)
Dialettica come
tesi/antitesi/sintesi
Linearità
Perfezione
Post-modernità
Politeismo
Energia orientata al Presente
Presenteismo (nomadismo,
valori dionisiaci, tribalismo)
Ragione sensibile (torsione fra
ragione ed essenza/sensi)
Spiralità
Completezza - Totalità
interagente (coincidenza degli
opposti)
Secondo viaggio: in documento della CEI
Comunicazione e Missione
Direttorio
sulle comunicazioni sociali
nella missione della Chiesa
Approvato nella 53a Assemblea
Generale della Conferenza
Episcopale Italiana a Roma dal
17 al 21 maggio 2004
Pubblicato il 18 giugno 2004
Presentato il 14 ottobre
2004
Un capitolo interessante: il primo
Il primo capitolo del Direttorio è molto significativo per come
descrive il mondo in cui viviamo e il ruolo che in esso hanno i
media
La sua struttura:
Le comunicazioni sociali crocevia del cambiamento
In un mondo che cambia (1-9)
Le comunicazioni sociali plasmano una nuova cultura (1013)
Da spettatori a protagonisti della nuova cultura mediale
(14-19)
Condizioni per interagire con la cultura dei media (20-25)
Qualche passaggio…
Al n. 2
L’universo dei media costituisce il «primo areopago del
tempo moderno […], che sta unificando l’umanità
rendendola – come si suol dire – un villaggio globale»
(Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 37).
L’innovazione tecnologica, all’origine di profonde
trasformazioni sociali, sta determinando una nuova
visione dell’uomo e della cultura, così che «non è
esagerato insistere sull’impatto dei mezzi di
comunicazione sociale nel mondo di oggi. L’avvento
della società dell’informazione è una vera e propria
rivoluzione culturale»(Giovanni Paolo II, Messaggio per
la 34a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali).
Nulla di ciò che l’uomo di oggi pensa, dice e fa è
estraneo ai media; e i media esercitano un’influenza, con
varie modulazioni, su tutto ciò che l’uomo di oggi pensa,
dice e fa.
O ai nn. 10-11
Tutti possono constatare come «lo sconvolgimento che si verifica oggi nella
comunicazione presuppone, più che una semplice rivoluzione tecnologica,
il rimaneggiamento completo di ciò attraverso cui l’umanità apprende il
mondo che la circonda, e ne verifica ed esprime la percezione […]. I media
hanno la capacità di pesare non solo sulle modalità ma anche sui contenuti
del pensiero» (Pontifcio consiglio delle comunicazioni sociali, Aetatis novae, 4). In altri
termini, gli strumenti della comunicazione sociale sono ben più che
semplici strumenti: essi sono veri e propri agenti di una nuova cultura.
Ogni nuovo medium apparso negli ultimi decenni, con la sua tecnologia, ha
parlato un linguaggio suo proprio. Pensiamo al linguaggio audiovisivo, che
caratterizza la televisione e il cinema, o al flusso di parole e musica, che
caratterizza la radio, o al piegarsi dello stesso linguaggio verbale alle
forme iconiche e figurate, tipiche di internet e di quanto sta emergendo nel
campo della telefonia mobile.
Ogni nuovo linguaggio ha un’inevitabile ricaduta antropologica e sociale,
ossia condiziona l’esistenza, la mentalità e le relazioni delle persone.
Determina lo sviluppo di atteggiamenti e di sensibilità differenti: ad
esempio una maggiore capacità intuitiva rispetto a quella analiticosistematica, ma anche una diversa organizzazione logica del discorso e
del pensiero, del tempo e dello spazio. Più radicalmente, possiamo dire
che i media sono portatori di una nuova cultura nella misura in cui le loro
modalità di funzionamento (ad esempio la capacità di fornire informazioni
da qualunque provenienza o di creare contatti a distanza in tempo reale)
portano a mutare il tradizionale rapporto con la realtà e con gli altri uomini
e a far valere nuovi paradigmi e modelli di esistenza.
Per terminare
Emerge quella che alcuni chiamano
la questione antropologica:
Chi è l’uomo?
Vale la pena essere uomini e donne nel XXI secolo?
C’è spazio per una visione cristiana?
Siamo in una vera new age post cristiana?
Tu???
Che ne pensi???
Gesù, uomo vero
amico degli uomini
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Homo 2007 Vir Mulier - Parrocchia San Paolo Apostolo