Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica : allergie 02/2011 • 20-38 Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica a cura della Commissione Diagnostica della SIAIP Stefania La Grutta1, Mauro Calvani Neri Pucci4, Riccardo Asero5 2 (coordinatore), Marcello Bergamini3, Parole chiave: Tropomiosina, cross-reattività, diagnosi Abstract La tropomiosina è l’allergene maggiore dei crostacei ed è il principale allergene responsabile della cross-reattività molecolare e clinica per ingestione tra crostacei e molluschi e per via inalatoria con altri invertebrati, come gli acari della polvere e gli insetti. L’allergia alla tropomiosina va ricercata in tutti i bambini che presentano una sensibilizzazione allergica ai crostacei ed ai molluschi, in quelli con una sensibilizzazione allergica alla Blattella e all’Anisakis ed infine nei pazienti sensibilizzati agli Acari della polvere, qualora si voglia effettuare ITS. Per la diagnosi di allergia alla tropomiosina si suggerisce di utilizzare l’indagine molecolare dopo la esecuzione degli SPT e della ricerca delle IgE specifiche per i singoli alimenti o inalanti. Con la biologia molecolare è oggi possibile la ricerca delle singole IgE specifiche di alcune tropomiosine quali ad esempio quella dell’Anisakis, della Blattella germanica, dell’Acaro della polvere, e dei gamberetti. Introduzione La Tropomiosina è l’allergene maggiore dei crostacei ed è il principale allergene responsabile della crossreattività molecolare e clinica per ingestione tra crostacei e molluschi e per via inalatoria con altri invertebrati, come gli acari della polvere e gli insetti. I crostacei (gamberi, mazzancolle, aragoste, granchi) ed i molluschi (cozze o mitili, vongole, telline, cannolicchi, ostriche, fasolari, seppie, calamari e polpi) sono prodotti ittici spesso presenti sulle nostre tavole, reperibili nel mercato attraverso la grande distribuzione, che possono provenire da attività di pesca in mare o in acque dolci, ma anche da attività di acquacoltura o maricoltura. Il consumo domestico di questi prodotti è variabile in base alle tradizioni alimentari dei differenti paesi e per le diverse specie. Si registrano valori molto elevati in Europa in particolare in Portogallo, dove il consumo medio annuo pro capite di polpi colloca questo paese al terzo posto nella graduatoria mondiale, dopo Islanda e Giappone. Tra i paesi europei, in Germania crostacei e molluschi costituiscono il 15% dell’intero consumo annuo di prodotti ittici, mentre sia in Spagna (mitili, calamari, polpi) che in Francia (mitili, ostriche, capesante atlantiche), congelati e/o cotti rappresentano un consumo minore, corrispondente a circa il 12-17% dell’intero consumo ittico per l’anno U.O.S. Ambiente e Salute, ARPA Sicilia, Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Palermo; 2 UOC di Pediatria ed Ematologia pediatrica, Ambulatorio Pediatrico-Allergologico, Azienda Ospedaliera “S. Camillo-Forlanini”, Roma; 3 Pediatra di famiglia, Ferrara: 4 UO di Allergologia, Ospedale “A. Meyer”, Firenze; 5 Ambulatorio di Allergologia, Clinica “San Carlo”, Paderno Dugnano, Milano 1 [email protected] Gli Autori dichiarano di non avere alcun conflitto di interesse rispetto agli argomenti trattati nell’articolo. 20 Scheda: cosa è utile sapere sulla Tropomiosina nella pratica clinica. Why: perché è importante conoscere la tropomiosina La Tropomiosina è l’allergene maggiore dei crostacei ed è il principale allergene responsabile della cross-reattività molecolare e clinica per ingestione tra crostacei e molluschi e per via inalatoria con altri invertebrati, come gli acari della polvere e gli insetti. Who: chi sono i soggetti nei quali posso ritrovare allergia alla tropomiosina L’allergia alla tropomiosina deve essere sospettata: • In tutti i bambini che presentano una sensibilizzazione allergica ai crostacei ed ai molluschi. • In bambini con una sensibilizzazione allergica agli acari della polvere o agli acari minori, agli artropodi (Blattella e Chironomidi) e all’Anisakis. What: che cosa cercare: l’importanza della cross-reattività • Nei bambini con sospetta allergia ai crostacei e ai molluschi richiedere il dosaggio delle IgE specifiche per la tropomiosina del gamberetto o se possibile del/dei singoli crostacei. Se positivi per l’acaro della polvere, richiedere anche il dosaggio della tropomiosina dell’acaro (Der p 10). • Nei bambini con allergia all’acaro della polvere da sottoporre a ITS, richiedere l’indagine molecolare per accertarsi che la sensibilizzazione allergica verso l’acaro sia dovuta ad una sensibilizzazione agli allergeni maggiori (Der p 1 o Der p 2) e non alla tropomiosina (Der p 10). Nel caso si riscontri la positività per il Der p 10 sarà utile ricercare nella anamnesi una possibile allergia, anche subclinica verso i crostacei e i molluschi, ed eventualmente anche la presenza di una sensibilizzazione. • Nel caso si sospetti una allergia alla Blattella o una Anisakis, sarà indicato integrare gli SPT o la ricerca delle IgE specifiche con la determinazione molecolare, quando concomiti una allergia all’acaro della polvere o ai crostacei, per verificare se la sensibilizzazione sia diretta verso gli allergeni maggiori dell’Anisakis (Ani S 1 e Ani S 7) o della Blattella germanica (Bla g 1 e Bla g 2) o risulti come conseguenza di una cross-reattività legata alle rispettive tropomiosine (Ani S 3 e Bla g 7). Which: quali mezzi diagnostici in uso • Utilizzare l’indagine molecolare per la ricerca della tropomiosina sempre solo in seconda battuta, ovvero dopo la esecuzione degli SPT (indagine più semplice, più sensibile, meno invasiva e meno costosa) o della ricerca delle IgE specifiche per i singoli alimenti o inalanti (indagine più sensibile e meno costosa). • Con la biologia molecolare è oggi possibile la ricerca delle singole IgE specifiche solo nei confronti del rDer p 10 (d 205 Phadia) e del rPen a 1 (f351 Phadia) mentre con il Test ISAC è possibile ricercare contemporaneamente le IgE specifiche nei confronti di 6 tropomiosine, la rAni s 3 dell’Anisakis, la nBla g 7 della Blattella germanica, la rDer p 10 dell’acaro della polvere, e tre tropomiosine dei gamberetti la ePen a 1, la nPen i 1, la nPen m 1 rispettivamente del Penaeus aztecus, del Penaeus indicus e del Penaeus monodon. 2009. In Italia il ritmo dei consumi domestici di questi prodotti mostra per l’anno 2009 un aumento per alcuni crostacei (gamberi e mazzancolle) e molluschi (vongole, polpi) 1. I dati ISTAT 2006 ottenuti da un campione di famiglie italiane mediante un’intervista telefonica con questionario, per rilevare gli acquisti settimanali di alcune categorie di alimenti, stimano che il consumo di crostacei e molluschi è molto ridotto nelle fascia di età < 20 anni, costituita da circa l’1% dei consumatori. Sulla base di tali informazioni è abbastanza difficile calcolare nel bambino il consumo (kg) procapite/anno di molluschi e crostacei rispetto all’adulto, per il quale viceversa è possibile registrare un range di consumo di 1,5-5,1 kg procapite /anno (http://www.istat.it (Istituto Nazionale di Statistica) 2. Dati Europei derivati dalle informazioni presenti nel database globale dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) stimano che la percentuale dei giorni di consumo nei quali si superano i 100 g S. La Grutta et al. di crostacei e molluschi è stata 0,5-3% (Spagna), 9% (Irlanda), 13% (Italia), 14% (Finlandia), 18% (Germania), 19% (Regno Unito), 24% (Francia) e 48% (Belgio), mentre la percentuale dei giorni di consumo nei quali si superano i 200 g di crostacei e molluschi è stata 2% (Italia), 2,5% (Francia), 4% (Irlanda), 7% (Regno Unito), 11% (Belgio) e il 15% (Germania) 3. I crostacei ed i molluschi costituiscono una importante fonte nutrizionale di zinco, rame, glucosamina cloridrato e iodio, che tuttavia varia in base alla modalità con la quale vengono consumati, cioè se vivi, refrigerati, congelati o sottoposti a conservazione. Il consumo di questi prodotti ittici ed il riconoscimento del loro valore nutrizionale, oltre all’avvento di nuovi stili alimentari, caratterizzati da alto consumo di crostacei e molluschi in differenti tipologie di prodotto (fresco, surgelato, trasformato) ha implicato la comparsa con maggiore frequenza di reazioni allergiche tra i consumatori. Pur prendendo atto che i tassi di prevalenza 21 Tab. I. Relazione tassonomica tra le varie specie dove è stata dimostrata o supposta una cross reattività con la Phylum Classe Ordine Famiglia Specie Arthropoda Crostacea Decapoda Crangonidae Penaeus aztecus Penaeus monodon Penaeus indicus Metapenaeus ensis Metapenaeus indicus Homardae Palinuridae Homarus americanus Palinuris stipsoni Palinuris homarus Canridae Charybdis feriatus Pyroglyphidae Dermatophagoides pteronyssinus Glycyphagidae Lepidoglyphus descructor Procambarus clarkia Arachnida Sarcoptiformes Dermatophagoides farinae Blomia tropicalis Insecta Blattaria Blattidae Blattella germanica Periplaneta americana Thysanura Lepisma saccarina Diptera Chironomidae Chironomus thummi thummi Chironomus plumosus Mollusca Gastropoda Nematoda Nematode Pulmonata Helicidae Anisakis Helix pomatia Helix aspersa Eobamia vermiculata Archeogastropoda Patellidae Turbo cornutus Patella vulgate Bivalvia (o Lamellibranchi) Anisomyaria Donacidae Donax serra Fissurelidae Mizuyopecten yessoensis Mytilioida Mytilidae Mytilus edulis Perna canaliculus Perna viridis Ostreoida Ostreidae Ostra edulis Octopoda Octopodidae Octopus vulgaris Decapoda Loliginidae Crassostrea gigas Cephalopoda Todares pacificus Loligo vulgaris n.d.: non disponibile, da Bessot JC et al., 2010 59. 22 Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica a tropomiosina del gamberetto. Nome Molecola allergenica Identità (%) con la Tropomiosina di Gamberetto Via di esposizione Gamberetto scuro Pen a 1 99 Ingestione Gambero gigante o mazzancolla imperiale Pen m 1 99 Ingestione Mazzancolla bianca tropicale Pen i 1 99 Ingestione Gamberone Met e 1 99 Ingestione Gamberetto bianco Met i 1 99 Ingestione Aragosta Homa a 1 98 Ingestione Inalazione Aragosta Pan s 1 98 Ingestione Pan h 1 98 Ingestione Cha f 1 92 Ingestione Granchio S. La Grutta et al. Gambero n.d. Acaro della polvere Der p 10 81 Inalazione Ingestione Acaro della polvere Der f 10 81 Inalazione Acari delle derrate Lep d 10 81 Inalazione Acaro tropicale Blo t 10 81 Inalazione Scarafaggio Bla g 7 82 Inalazione Scarafaggio Per a 7 82 Inalazione Pesciolino d’argento Lep s 1 67 Inalazione Tafano Chi t 1 78 Inalazione Chironomus plumosus Chi p 78 Inalazione Anisakis Ani s 3 74 Ingestione Lumaca Hela TM 61 Ingestione Lumaca Hela a 1 61 Ingestione Lumaca n.d. Ingestione Lumaca di mare con guscio spinoso Tur c 1 Patella n.d. 57 Ingestione Ingestione Tellina Don s Ingestion Capasanta (Pettine) n.d. 62 Ingestione Cozza Myt e 57 Ingestione Cozza Per ca Cozza Per v 1 Ostrica Cra g 1 Inalazione Ingestione 65 Ingestione Ostrica gigante Cra g Ingestione Polpo Oct v, Oct v 1 Ingestione Calamaro Tod p Seppia Lol v 72-75 Ingestione Ingestione 23 di allergia a crostacei e molluschi sono notevolmente più bassi nei bambini rispetto agli adulti, con valori rispettivamente di 0,5% vs. 2,5%, la problematica di comprensione e di gestione dei rischi “allergologici” e “non allergologici” (tossici da biotossine), connessi all’adozione di stili nutrizionali “diversi”, con precoce o eccessiva introduzione di crostacei e molluschi nella dieta dei bambini, rimane complessa 4. Ciò è ancora più importante se consideriamo i soggetti con patologia allergica respiratoria (asma con o senza rinite), che costituiscono un gruppo ad alto rischio di reazioni di ipersensibilità grave con reazioni anafilattiche fatali. Tropomiosina in natura e cross reattività Le Tropomiosine appartengono a una famiglia di proteine altamente conservate e strettamente correlate con isoforme multiple (almeno 18) presenti nelle cellule muscolari e non muscolari di tutte le specie di vertebrati e invertebrati, che insieme alla miosina e alla actina, contribuiscono alla contrazione muscolare, al trasporto di mRNA ed al supporto meccanico della cellula. Le Tropomiosine nella loro struttura nativa contengono un residuo di 7 aminoacidi, che spesso si ripete in modo ininterrotto all’interno della molecola. Assumono spesso una struttura di alfa elica, con due molecole che si avvolgono l’una sull’altra formando un dimero che le rende molto resistenti al calore e anzi la bollitura può liberarle nel vapore acqueo, dove è stato riscontrato ad esempio l’allergene Pen i 1 non modificato. Digitando tropomiosina su un motore di ricerca per allergeni (www.allergome.org), si estraggono 390 item, relativi a altrettante molecole isolate a oggi. Questa numerosità non stupisce affatto, anzi probabilmente sottostima la reale diffusione di questo allergene. La tropomiosina costituisce infatti un panallergene comune a due phylum del regno animale, quello degli artropodi e quello dei molluschi (Tab. I). Gli artropodi costituiscono di gran lunga la più numerosa categoria di animali, sia come specie che come diversità, contribuendo con le oltre 750.000 specie identificate a circa l’80% di tutte le specie animali conosciute 5. La Tropomiosina è quindi uno dei principali componenti allergenici termostabili responsabile della cross-reattività tra crostacei, acari, insetti e nematodi, ed è quindi considerato il principale panallergene invertebrato che sensibilizza per via inalatoria o per ingestione individui predisposti. 24 In natura, oltre alle Tropomiosine allergizzanti degli invertebrati, crostacei (gamberi, aragoste, granchi, gamberi), aracnidi (acari della polvere, ecc.), insetti (blatte, ecc.), e molluschi (calamari), esistono anche le tropomiosine non allergeniche dei vertebrati. Nella Tabella II sono riassunte alcune caratteristiche delle principali Tropomiosine di invertebrati (Tab. II). La tropomiosina del gambero (Pen a 1) è stato il primo allergene dei gamberetti ad essere identificato già nei primi anni ’80 da Hoffman et al., che avevano individuato nei gamberi un allergene legante le IgE, successivamente identificato come tropomiosina dei gamberetti marroni da Lehrer et al. 6 7 La tropomiosina del gambero nel suo stato nativo è una proteina muscolare, un omodimero arrotolato con PM di 36 kDa comprendente due molecole di alfa-elica avvolte l’una sull’altra. Dal punto di vista molecolare Pen a 1 è stata prodotta come proteina ricombinante, presenta una sequenza di aminoacidi altamente conservata tra i diversi organismi invertebrati e la sua natura cross-reattiva lo definisce come un pan-allergene degli invertebrati 8-10. Giacché circa l’80% dei soggetti allergici ai gamberetti mostra reattività verso questa proteina, che lega più del 75% di tutte le IgE specifiche anti-gambero, la tropomiosina è considerata l’allergene maggiore nei gamberetti e nei molluschi 11 12. Oltre a ciò, l’alto grado di identità di sequenza tra le tropomiosine delle differenti specie conferma che essa è il principale panallergene responsabile della cross-reattività tra i crostacei e tra quest’ultimi (Metapenaeus ensis, Met e 1, tropomiosina del gambero) ed i molluschi (Todarodes pacificus, Tod p 1, tropomiosina del calamaro). Infine in conseguenza dell’elevato grado di conservazione della struttura la tropomiosina è anche un importante allergene pan-cross sensibilizzante tra tutte le classi di artropodi, crostacei, aracnidi e insetti. A riprova di questa caratteristica, Jeong et al. hanno clonato la tropomiosina del Chironomus kiiensis (Chi k 10) appartenente alla classe degli insetti, ottenendo un segmento di 285 aminoacidi, con un PM di circa 32,531 kDA. Tale proteina presenta un’elevata omologia di sequenza con la tropomiosina di altri insetti, la Drosophila melanogaster (89,1%) e la Periplaneta americana (86,3%), ed anche con quella di altri due importanti gruppi di artropodi, come ad esempio il Palinurus stipsoni (aragosta) (78,9%) della classe dei crostacei ed il D. pteronyssinus della classe degli aracnidi (76,5%) 13. Per di più gli Autori hanno identificato mediante immunoblotting alcune bande comprese tra 70 e 80 kDa, presumibilmente i dime- Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica Tab. II. Caratteristiche delle principali Tropomiosine di invertebrati. Autore Dove si trova Allergene Peso Molecolare (PM, kDa) Caratteristiche Cross-reattività/ Omologia (Allergene) Commento Hoffman et al., 1994 Gambero (Penaeus aztecus) Pen a 1 39-49 - Proteina ricombinante - 5 regioni legano IgE con almeno 8 epitopi Gamberetti Met e 1 (Metapenaeus ensis) Calamaro Tod p 1 (Todarodes pacificus) Pan-allergene maggiore degli invertebrati Jeong et al., 2004 13 Insecta (Chironomus kiiensis) Chi k 10 32,531 285 aminoacidi Insetti Mosca della frutta Dro m (Drosophila melanogaster) Blatta Per a 7 (Periplaneta americana) Pesciolino d’argento Lep s 1 (Lepisma saccarina) Crostacei Aragosta Pan s 1 (Palinurus stipsoni) Aracnidi Acaro delle polvere Der p 10 (D. Pteronissynus) Pan-allergene cross sensibilizzante tra insetti, crostacei, aracnidi Jeong et al., 2004 13 Insecta (Periplaneta fuliginosa) Per f 7 32,739 284 aminoacidi Insetti Blatta Blattella germanica Blag g 7 Periplaneta americana Per a 7 Omologie di sequenza tra tropomiosine della classe insetti Asturias et al., 1999 17 Insecta (Periplaneta americana) Per a 7 37,1 285 aminoacidi Insetti Locusta migratoria Drosophila melanogaster Crostacei Gamberi Aracnidi Acari Molluschi Elevato grado di omologia con tropomiosine di insetti, crostacei, aracnidi, molluschi Jeong et al., 2003 18 Insecta Blatella germanica Bla g 7 32,836 284 aminoacidi Insetti Periplaneta americana Per a 7 Crostacei Metapenaeus ensis Met e 1 H. americanus Hom a 1fast H. americanus Hom a 1slow Charybdis feriatus Cha f 1 Panulirus stimpsoni Pan s 1 Aracnidi D. pteronyssinus Der p 10 D. Farinae Der f 10 L. destructor AT250096 Elevato grado di omologia tra differenti tropomiosine di insetti, crostacei, aracnidi S. La Grutta et al. 25 ri, e bande da 30 a 50 kDa possibili isoforme, con un pattern simile a quello che si ritrova perfino nelle tropomiosine del pollo, e ciò implica che sia possibile estendere l’ampio spettro di cross-reattività con altre classi di animali 14. Il notevole livello di somiglianza aminoacidica tra le tropomiosine degli artropodi è stato studiato dal gruppo di Joeng et al., che dopo aver clonato la tropomiosina della Periplaneta fuliginosa (Per f 7), definendone la composizione di 284 aminoacidi con PM di 32,739 kDa, hanno successivamente eseguito una valutazione comparativa per la analogia di sequenza aminoacidica con la Blattella germanica (98,2%) e con la Periplaneta americana (98,5%). Inoltre la tropomiosina della Periplaneta fuliginosa ha un’omologia con le tropomiosine allergeniche di altre specie, come quella del gambero (81-84%) e dell’acaro della polvere (80%), giustificando così la cross-reattività nell’ambito degli artropodi tra le classi di insetti (Blattella germanica), crostacei (gamberi) ed aracnidi (acaro della polvere) 15. La tropomiosina della Periplaneta americana è stata identificata come allergene Per a 7 in accordo con la nomenclatura internazionale delle Linee Guida del Sottocomitato dell’IUIS (International Union of Immunological Societies Allergen 16, ha un PM di 37,1 kDa, e condivide un elevato grado di affinità con altre tropomiosine di insetti, la Locusta migratoria (89%) e la Drosophila melanogaster (84%), artropodi (crostacei, gambero, 84-81%), aracnidi (acari, 80%), molluschi (69%) e con la tropomiosina di vertebrati, incluso l’uomo (54% di identità) 17. Entrambe le forme, naturale e ricombinante, di Per a 7 sono capaci di inibire le IgE leganti le tropomiosine di Periplaneta americana, Blatta orientalis e Blattella germanica. La presenza di molti epitopi in comune tra gli allergeni-tropomiosina delle due classi di artropodi (crostacei e insecta), è dimostrata dalla capacità di Per a 7 di produrre un’inibizione del 50% nel legame delle IgE con la tropomiosina del gambero Pen a 1, rispetto al 96% di inibizione indotta da quest’ultima. La tropomiosina della Blatella germanica, denominata Bla g 7 16 è stata clonata ed è composta da 284 aminoacidi con un PM di 32.836 kDa. Anche se la Bla g 7 presenta un’identità del 79-97% con molte altre tropomiosine allergeniche (Per a 7, Der p 10, Der f 10, Met e 1, ecc.), la reattività delle IgE di pazienti allergici nei confronti della Bla g 7 ricombinante è bassa (soltanto il 19% dei pazienti con IgE positive). Ciò supporta l’ipotesi che Bla g 7 non sia l’allergene 26 La tropomiosina è il principale pan-allergene responsabile della cross-reattività tra crostacei e tra crostacei e molluschi, ed è anche un importante allergene pancross sensibilizzante tra tutte le classi di artropodi, crostacei, aracnidi e insetti. maggiore della Blattella germanica, pur considerando che, a causa dell’elevato livello di omologia con altre tropomiosine allergeniche di invertebrati, vi sia comunque un notevole rischio di cross-reattività 18. L’estrema diffusione della Tropomiosina giustifica la frequente evenienza per l’uomo di venirne a contatto, di sviluppare una risposta immune, in alcuni casi di tipo IgE mediato, e quindi di poter sviluppare successivamente reazioni allergiche con manifestazioni cliniche evidenti. D’altra parte, come è già stato esposto, le Tropomiosine presentano tra di loro una omologia di sequenza più o meno elevata, comportando la possibilità che le cross-reattività possano assumere un significato clinico consistente. Di conseguenza la percentuale di somiglianza tra le due molecole è il fattore condizionante la probabilità di rilevanza clinica della cross-reattività nel senso che più è elevata, maggiore è tale possibilità. La Tabella III riassume le cross-reattività per alcune Tropomiosine. La iniziale sensibilizzazione alle tropomiosine può avvenire sia attraverso la via digestiva, e in quel caso l’allergene appartiene più di frequente ai crostacei o ai molluschi, oppure attraverso la via respiratoria, nei confronti delle tropomiosine degli acari o blattella, ed insetti. In tutti i casi, la iniziale sensibilizzazione può comportare la insorgenza di cross-reattività verso altre tropomiosine simili. Dalla Tabella I è ricavabile il dato che la grande affinità tra le tropomiosine dei crostacei giustifica la probabilità che un bambino allergico alla tropomiosina del gamberetto manifesti una reazione clinica alla ingestione di un altro crostaceo, ad esempio la aragosta. Infatti, nei bambini allergici ai crostacei la cross-reattività per un altro crostaceo viene registrata Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica Tab. III. Tropomiosine e Cross-reattività. Autore Tropomiosina Allergene Omologia Commento Reese et al., 2002 Gambero Pen a 1 (8 epitopi leganti IgE) *4 epitopi identici a regioni omologhe del Der P 10 (Acaro della polvere) *5 epitopi identici a regioni omologhe del Per a 7 (Periplaneta Americana) Non è noto se queste cross reattività abbiano un significato clinico Jirapongsananuruk et al., 2008 23 Acaro della polvere Der p 10 Pen a 1 Sensibilizzazione agli Acari nel 90% degli allergici ai gamberetti Pascual et al., 1997 24 Anisakis Ani s 3 Blattella germanica (Blag g 7) Chironomidi (Chi p, Chi t 1) Presenza di cross reattività Johansson et al., 2001 25 Anisakis Ani s 3 Acarus sirus Tyrophagus putrescens Presenza di cross reattività Acevedo et al., 2009 26 Acaro della polvere Der p 10 Ascaridi Presenza di cross reattività van Ree et al., 1996 28 Acaro della polvere Der p 10 Lumache (Hela a 1, Hela TM) Gamberi (Pen a 1) Insorgenza di allergia alle lumache e ai gamberi in soggetti allergici all’acaro della polvere e sottoposti a vaccinoterapia desensibilizzante Pajno et al., 2002 29 Acaro della polvere Der p 10 Lumache (Hela a 1, Hela TM) La immunoterapia (SCIT) per acaro può aumentare la reattività clinica nei confronti della ingestione di lumache Fernandez et al., 2003 32 Acaro della polvere Blattella germanica P. Americana Der p 10 Per a 7 Crostacei IgE specifiche per i crostacei completamente inibite da quelle per l’acaro e la blatta 22 in percentuali variabili dal 38 all’80% con reazione clinica alla ingestione in circa il 40% dei soggetti 19 20, analogamente a quanto riportato per gli allergici ai molluschi (circa il 50%), infine dal 10 al 15% dei pazienti sono contemporaneamente allergici a crostacei e molluschi 21. È ben evidente da quanto fin da ora descritto che la principale responsabile di queste crossreazioni è la tropomiosina, la cui sensibilizzazione è riscontrabile nella grande maggioranza degli allergici ai gamberi. Non è ancora completamente chiarito se le cross reattività abbiano sempre un significato clinico, come ad esempio nel caso del Pen a 1, allergene del gamberetto, che contiene 8 epitopi leganti le IgE, di cui 4 sono identici a regioni omologhe delle tropomiosine dell’acaro (Der p 10) e gli altri a quelle della Periplaneta (Per a 7) 22. Al contrario, la sensibilizzazione ai dermatofagoidi è stata riscontrata in oltre il 90% degli S. La Grutta et al. allergici ai gamberetti 23. Questa percentuale è certamente attribuibile alla sensibilizzazione verso la tropomiosina dell’acaro della polvere (Der p 10), piuttosto che verso gli allergeni maggiori dell’acaro (Der p 1, Der p 2, Der f 1, Der f 2). La tropomiosina dell’Anisakis presenta una cross-reattività soprattutto nei confronti di quella di altri artropodi, come la Blattella germanica e i Chironomidi 24, ma anche con gli acari, soprattutto quelli minori come l’Acarus sirus e il Tyrophagus putrescens 25. Di recente è stata anche dimostrata una ampia cross-reattività tra acari della polvere e ascaridi 26, e diversi Autori hanno suggerito l’esistenza di una relazione tra wheezing, asma e severità dell’asma ed IgE specifiche per gli ascaridi 27. È stata descritta l’evenienza clinica di allergia alle lumache e ai gamberi in soggetti allergici all’acaro della pol27 vere che sono sottoposti a immunoterapia desensibilizzante 28, attribuendo al Der p 10, presente nell’estratto, il ruolo di induttore delle nuove sensibilizzazioni allergiche estese ad altre tropomiosine di crostacei e molluschi. Allo stesso modo è stato segnalato che la immunoterapia sottocutanea (SCIT) per acaro può aumentare la reattività clinica nei confronti della ingestione orale di lumache, che deve essere evitata nel corso del trattamento 29. Più recentemente altri studi sulla valutazione del rischio di comparsa di nuove sensibilizzazioni per tropomiosine durante l’immunoterapia con acari, hanno dimostrato che tale evenienza è rara 30. Rossi et al., in una casistica di 134 soggetti sottoposti a immunoterapia sublinguale (SLIT) per acari per 3 anni, non hanno infatti riscontrato il verificarsi di alcuna nuova sensibilizzazione per la tropomiosina del gambero (Pen a 1) 31. Riguardo certi aspetti clinici della cross-reattività delle tropomiosine, è particolarmente curioso segnalare che alcune manifestazioni cliniche possono riscontrarsi in soggetti che, pur presentando una cutipositività per i crostacei non ne hanno mai ingerito in precedenza. In tal senso Fernandez et al., hanno studiato una popolazione ebraica che segue strettamente la dieta kosher, che vieta la ingestione di crostacei, ed hanno individuato 7 soggetti affetti da rinite e/o asma allergico agli acari della polvere e/o alla Blattella e alla Periplaneta con cutipositività per i crostacei, nei quali i risultati di RAST inibizione hanno mostrato un’inibizione completa delle IgE specifiche per i crostacei ad opera di quelle per l’acaro e la blatta 32. Aspetti clinici Nella valutazione dei quadri clinici da allergia alle tropomiosine occorre considerare alcuni importanti elementi: primo, che vi è un’ampia e diversificata possibilità di venire a contatto con le tropomiosine naturali, in quanto esse sono presenti in numerose specie animali, dai crostacei agli insetti; secondo, che sulla base dei differenti livelli di omologia vi sono diversi gradi di cross-reattività tra crostacei (aragosta, granchio, ecc.), aracnidi (acari della polvere) e insetti (scarafaggi) e molluschi (seppie, ecc.); terzo, che la tropomiosina è stabile al calore e quindi può determinare reazioni cliniche dopo il consumo di crostacei e molluschi sia crudi che cotti. (Tab. IV). Crostacei e molluschi Pur sapendo che le tropomiosine sono gli allergeni maggiori dei crostacei e dei molluschi e ne rappre28 sentano la causa più frequente di allergia, in questi alimenti esistono altri allergeni, quali ad es. la arginasi chinasi (Tab. V). Tale condizione può spiegare la negatività per la tropomiosina in diverse casistiche di soggetti allergici ai crostacei 33, che è stata avvalorata da un recentissimo articolo italiano nel quale la sensibilizzazione verso tropomiosina è stata riscontrata soltanto in circa il 50% dei 100 soggetti allergici ai gamberetti, a conferma che in questi pazienti vi siano altre molecole allergeniche non ancora identificate 34. La frequenza dell’allergia ai crostacei e molluschi varia con l’età e le abitudini alimentari. Nella casistica raccolta dalla Commissione AAADA (Allergia Alimentare, Anafilassi, Dermatite Atopica) della SIAIP, su 216 casi di anafilassi e reazioni allergiche generalizzate ad alimenti, 21 erano riferite a prodotti ittici, e di queste 15 (6,9%) erano dovuta a pesci, 4 (1,9%) a gamberetti e 2 (0,9%) a molluschi. In una casistica cinese di 114 bambini con dermatite atopica, i gamberetti erano la terza causa più frequente di sensibilizzazione allergica e la aragosta la quinta. In una survey telefonica negli USA, Sicherer ha evidenziato che la allergia ai crostacei ed ai molluschi in età pediatrica è presente nel 0,8% dei soggetti, più frequente della allergia ai pesci. I più comuni frutti di mare responsabili di allergia clinica sono nell’ordine gamberetto, granchio, aragosta, vongole, ostriche, cozze. Il pattern delle manifestazioni allergiche ai crostacei e ai molluschi appare simile a quello segnalato anche per altri alimenti. Nel 10% dei casi le reazioni cliniche si presentano al solo contatto o alla inalazione e nella maggior parte dei casi si evidenziano entro 2 ore dalla assunzione dell’alimento, anche se talvolta sono segnalate a distanza di 8 ore, in particolare per il granchio della neve (snow crab), per la seppia e per la patella. I sintomi sono variabili individualmente da semplici eruzioni orticariodi ad eventi acuti, gravi e talora mortali come la anafilassi, o la anafilassi da esercizio fisico. In una casistica di 30 allergici ai gamberetti, la manifestazione allergica più comune è stato il prurito generalizzato (nel 90% dei casi), seguito dall’orticaria e l’angioedema delle labbra e della lingua, ma il 42% aveva anche sintomi polmonari 35. Le reazioni multiple sono abbastanza comuni: il 42,2% dei casi riferisce di aver avuto da 2 a 5 reazioni e il 15,2% oltre 6 reazioni. In questi casi i sintomi più frequenti sono l’orticaria e l’angioedema, presenti rispettivamente in circa il 60 e il 70% dei casi, seguiti da dispnea (55%), fastidio orale (50%), prurito orale (40%), ca- Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica Tab. IV. Aspetti clinici della allergia alle tropomiosine. Autori Classe Specie Aspetti clinici Sicherer et al., 2004 Crostacei Molluschi Gamberetti Granchio Aragosta Vongole Ostriche Cozze Orticaria e angioedema (60-70%) Dispnea (55%) Fastidio orale (50%) Prurito orale (40%) Capogiri e malessere (35%) Wheezing (30%) Vomito diarrea e tosse (20%) Daul et al., 1988 35 Crostacei Gamberetti Prurito generalizzato (90%) Orticaria e angioedema delle labbra e della lingua Sintomi polmonari (42%) Lemiere et al., 1996 38 Crostacei Aragosta Gamberetti Asma per la inalazione (15,6%) Rinocongiuntivite (76%) Orticaria (35%) James et al., 2007 36 Molluschi Molluschi Dermatite atopica Molluschi Polpo Asma, rinocongiuntivite Corominas et al., 2009 Aracnidi Acaro della polvere (Der p 10) Asma, rinite Aldunate et al., 1999 46 Insetti Chironomus thummi Asma, da inalazione di cibo per gli acquari La Grutta et al., 2011 52 Insetti Blattella germanica Rinocongiuntivite Daschner et al., 2005 54 Insetti Pesce e cefalopodi crudi o poco cotti, parassitato da Anisakis Simplex Orticaria angioedema, anafilassi, asma, rinocongiuntivite, dermatite da contatto. 21 Rosado et al., 2009 39 45 pogiri e malessere (35%), wheezing (30%), vomito diarrea e tosse (20%) 21. La allergia ai molluschi può essere causa anche di dermatite atopica grave e resistente alla terapia. Nell’adolescente e nell’adulto l’allergia può manifestarsi in modo così marcato da rendersi evidente anche per la sola inalazione 36 37 o per contatto, in specie nei lavoratori dei prodotti ittici. In una popolazione di lavoratori di prodotti ittici, il 15,6% aveva asma per l’inalazione, il 76% presentava rinocongiuntivite e il 35% orticaria 38. È stato descritto il caso di una ragazza di 22 anni con episodi ricorrenti di asma e rinocongiuntivite esorditi sin dall’inizio dell’attività lavorativa presso un’industria di conservazione di pesce e prodotti ittici. Le indagini diagnostiche hanno evidenziato la sensibilizzazione allergica nei confronti del polipo (24,6 ku/l) e della tropomiosina (0,84 ku/l) con un immunoblot che mostrava il legame delle IgE specifiche a bande di 43, 3, 32 kDa, corrispondenti alla tropomiosina. Infine il challenge bronchiale con estratto di polipo determinava una riduzione del FEV1 oltre il 20% rispetto al valore basale 39. È importante ricordare che le tropomiosina con i suoi epitopi allergenici può essere presente nei vapori in S. La Grutta et al. seguito alla cottura dell’alimento 40. Pertanto una volta posta la diagnosi di allergia ai crostacei o molluschi è necessario consigliare, in aggiunta alla dieta di esclusione, di evitare la inalazione di vapori di cottura o di frittura di questi alimenti 41. Nel 10% dei casi di manifestazioni allergiche a crostacei e molluschi le reazioni cliniche si presentano al solo contatto o alla inalazione e nella maggior parte dei casi si evidenziano entro 2 ore dall’assunzione dell’alimento. 29 Tab. V. Molecole allergeniche dei frutti di mare. Allergeni Natura e funzione Specie implicate 34-39 Proteina muscolare maggiore. 3 isoforme identificate Granchio, aragosta, gamberetto, gambero, todaro, calamaro, ostrica, lumache, ecc. Arginasi kinasi 40 Fosfagen kinasi. Enzima chiave nel metabolismo energetico degli invertebrati Gambero, gamberetto, molluschi Myosin light chain 20 Due catene leggere legate ad una catena pesante della miosina Gamberetto 197 Proteina che contiene almeno un dominio con un tipo di struttura secondaria costituita da due o più eliche alfa che si intrecciano a formare una struttura di cavi. Legame con ATP, attività motoria Molluschi Ogni subunità pesa 340-450 kDa, e contiene 7-8 unità funzionali, del peso di 50 kDa. Subunità decameriche (1 o 2) assemblate a cilindro cavo Cromoproteina che trasporta l’ossigeno nel sangue della maggior parte degli invertebrati molluschi e crostacei Molluschi Tropomiosina Myosin heavy chain Emocianina Peso molecolare (kDa) Amilasi 75 Proteina che potrebbe essere collegata alla amilasi Der p 4 Molluschi (Patella) Calcium binding sarcoplasmatic protein 20 Proteina muscolare legante in calcio Gambero, gamberetto Fonte: Lopata et al., 2010 12, adattata. Aracnidi – Sarcoptiformes – Dermatophagoides pteronyssinus e farinae I Dermatophagoides pteronyssinus e farinae (acari della polvere) costituiscono i principali allergeni respiratori presenti nella polvere di casa, e la loro importanza allergologica è dimostrata dalla elevata percentuale di sensibilizzazione riscontrabile nei soggetti allergici affetti da rinite e asma. Esistono almeno 23 gruppi di allergeni dell’acaro della polvere, i più importanti dei quali sono il Der p 1 e il Der f 1 (Tab. VI). Tuttavia circa il 20% degli allergici all’acaro non producono anticorpi verso il Der p 1 e il Der p 2, e data la elevata frequenza di sensibilizzazione all’acaro, questi soggetti costituiscono una popolazione numerosa 42. La tropomiosina (Der p 10) è considerato un allergene minore degli acari della polvere. La presenza di anticorpi per il Der p 10 viene descritta in percentuali variabili nelle diverse casistiche, alta in Giappone (80%) 43 e Zimbabwe (55%) 44, bassa in Europa, probabilmente proprio in relazione alla cross-sensibilizzazione per i crostacei e i molluschi. Poco conosciuto, ma probabilmente scarso, è il ruolo di Der p 10 nella genesi dei sintomi respiratori. In una 30 popolazione di soggetti con rinite e/o asma sensibilizzati all’acaro della polvere, sebbene nel 44% dei soggetti vi fosse anche una sensibilizzazione al Der p 10, non vi era una significativa differenza nella prevalenza dei sintomi tra quest’ultimi e quelli non sensibilizzati al Der p 10. Vi era invece una significativa associazione tra i livelli di IgE specifiche per la tropomiosina e il diametro del pomfo per il gamberetto 45. Insetti – Blattidae – Blattella germanica Nell’ambito delle reazioni cliniche da tropomiosine presenti negli insetti è da citare la possibilità di evenienza di crisi di asma a seguito della inalazione di cibo per gli acquari, poiché lo stesso è anche costituito da insetti (Chironomus thummi, Chi t 1) 46. Tra gli animali appartenenti alla classe degli insetti la Blattella germanica e la Periplaneta americana sono le due blatte più frequentemente riscontrate negli USA. Gli allergeni maggiori sono stati identificati nel Bla g 1, Bla g 2 e nel Per a 1. Essi sono riscontrabili soprattutto nella saliva, nel materiale fecale, nelle secrezioni. Come per l’acaro della polvere, questi allergeni sono Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica Tab. VI. Molecole allergeniche dell’acaro della polvere. Allergene Funzione biochimica Peso molecolare (kDa) Specie in cui è contenuta Legame delle IgE Der p 1 Cysteina proteasi 25.000 Dp, Df, Dm, Ds, Em, Bt 80 Der p 2 Niemann Pick C2 omologa 14.000 Dp, Df, Ds, Em, Ld, Tp, Gd, As 80 Der p 3 Tripsina 25.000 Dp, Df, Ds, Em, Bt 16-100 Der p 4 Alfa-amilasi 57.000 Dp, Em 40-46 Der p 5 sconociuta 15.000 Dp, Bt, Dl 50-70 Der p 6 Chimotripsina 25.000 Dp, Df 40 Der p 7 Sconosciuta 25.000 Dp, Df, Ld 50 Der p 8 Glutatione s trasferasi 26.000 Dp 20-40 Der p 9 Serina proteasi collagenolitica 30.000 Dp 90 Der p 10 Tropomiosina 37.000 Dp, Df, Bt, Ld 50-95 Der p 11 Paramiosina 96.000 Df, Bt 80 Der p 12 Sconosciuta 14.000 Bt 50 Der p 13 Fatty acid binding protein 15.000 Bt, Ld, As 10-20 Der p 14 Vilellogenina/ apolipoforina like 177.000 Dp, Df, Em 90 Der p 15 98k chitinasi 62.500 Df 70 Der p 16 Gelsolin 55 Df 50 Der p 17 Ca binding EF proteina 30 Df 35 Der p 18 Chitinasi 60.000 Df 55 Der p 19 Peptide anti microbico 7.000 Bt 10 Der p 20 Arginina kinasi 40.000 Dp, pyroglyphidae - Der p 21 Sconosciuta 14.000 Dp - Der p 23 Sconosciuta 14.000 Dp - Dp: Dermatophagoides Pteronyssinus; Df: Dermatophagoides Farinae; Dm: Dermatophagoides microceaus; Ds: Dermatophagoides sifone; Em: Euroglyphus maynei; Bt: Blomia tropicalis; Ld: Lepidoglyphus destructor; Tp: Tyrophagus putrecentiae; Gd: Glycophagus domesticus; As: Acarus siro. Fonte: Thomas et al., 2004 64, modificata aerodispersi in particelle di dimensioni > 10 micron, che sedimentano rapidamente al suolo. La prevalenza di questi allergeni è inversamente correlata al livello socioeconomico delle popolazioni studiate, risultando predominante nella gran parte delle abitazioni dei quartieri delle aree più affollate e povere delle città. Alcuni studi dimostrano che circa il 30-40% dei bambini asmatici residenti in queste zone è sensibilizzato alle Blatte 47, mentre la sensibilizzazione scende al 21% in quelli che abitano in periferia 48. Nella Blattella oltre alla Tropomiosina (Bla g 7) esistono diverse altre molecole allergeniche, la cui importanza clinica è poco conosciuta e probabilmente minore (Tab. VII). In Italia è stato riportato un tasso di sensibilizzazione allo scarafaggio di 1,8- S. La Grutta et al. 13% in adulti 49 50. In età pediatrica i risultati dello studio di Peruzzi et al. riferiscono una prevalenza di sensibilizzazione alla Blattella del 12,7%, senza evidenza di alcuna correlazione clinica 51. Recentemente La Grutta et al., in una popolazione pediatrica di 504 pazienti con almeno una prova cutanea positiva, afferente ad un ambulatorio allergologico, hanno valutato la prevalenza della sensibilizzazione alla Blattella germanica (BG) e la sua associazione con le malattie allergiche. Nel campione in studio, composto da soggetti di età compresa tra 5 e 215 mesi (0,4-17,9 anni) con un’età media di anni 7,8 ± 3,1 SD, è riportata una prevalenza di sensibilizzazione a BG del 10,5%. Tale valore aumenta significativamente con l’età da 5,2% (95% CI 31 Tab. VII. Molecole allergeniche della Blattella germanica. Allergene Funzione biochimica Peso molecolare (kDa) Bla g 1 Sconosciuta 46.000 Bla g 2 Aspartico proteasi 36.000 Bla g 4 Lipocalina 21.000 Bla g 5 Glutatione strasferasi 23.000 Bla g 6 Troponina (calcium binding protein) 21.000 Bla g 7 Tropomiosina 31.000 Bla g 8 Miosina nd Bla g 9 Arginasi chinasi nd nd: non determinato. 3,2-7,2%) per le classi più basse di età (0,4-8,3 anni di età) fino a 15,8% (95% CI 11,8-19,8%) per le classi più alte (8,3-17,9 anni di età) (p < 0,0001). L’indice di atopia (calcolato in base al numero delle prove allergiche (SPT) individuali positive e classificato come: 1) una o due prove allergiche cutanee positive; 2) tre o più prove allergiche cutanee positive) aumenta significativamente dalla classe di età più bassa alla classe di età più alta (p < 0,0001). Inoltre quest’ultimo fattore insieme con il più alto indice di atopia sono i principali fattori di rischio per la sensibilizzazione a BG, rispettivamente con valori di OR 3,12 (IC95% 1,57-6,19) e OR 37,16 (IC95% 5,04-274,13). Gli Autori hanno riscontrato che nella classe di età superiore (8,3-17,9 anni di età) la sensibilizzazione a BG è un fattore determinante per rinocongiuntivite, stimando che l’abbattimento dell’esposizione a BG potrebbe prevenire 1/5 dei casi di rinocongiuntivite 52. Riguardo alle misure di intervento domestico per contrastare la presenza della carica allergenica della BG, diversi studi hanno dimostrato che l’accurata disinfestazione e cura nel ridurre gli avanzi di cibi può consistentemente diminuire la percentuale (80-90%) di allergene, anche se ancora non è completamente confermato l’effetto clinico di tali azioni 53. Insetti – Nematodi – Anisakis simplex La anisakiosi è una malattia determinata dalla ingestione di pesce e cefalopodi crudi o poco cotti, infestati dall’Anisakis simplex, un nematode parassita dei pesci, che nell’uomo, ospite occasionale, non può completare il proprio ciclo vitale. L’Anisakis può causare quadri 32 clinici in rapporto al sito del tratto digestivo in cui si deposita, e con la testa aderisce o penetra la parete del tubo digerente, e alla risposta infiammatoria che deriva dall’infezione o dalla reazione allergica verso alcune sue proteine. La sintomatologia più frequente è rappresentata dal dolore addominale di varia intensità e localizzazione, che segue un periodo di 4-48 h dalla infezione del parassita 54. Le localizzazioni più tipiche sono quella epigastrica ed intestinale. Nella prima vi è dolore addominale in regione epigastrica, di tipo colico, che può accompagnarsi a nausea e/o vomito. La gastroscopia permette l’estrazione del parassita e la regressione della sintomatologia. Quando l’infestazione assume un decorso cronico si possono formare degli ascessi o dei granulomi, che portano a sintomi che simulano una appendicite acuta, una pseudo ostruzione intestinale e/o una malattia infiammatoria intestinale. Sono descritti quadri extradigestivi, quando la larva penetra attraverso la parete intestinale, migrando in altri organi. Oltre il 10% delle anisakiasi gastrointestinali si possono accompagnare a sintomi di tipo allergico. Quest’ultimi includono la orticaria-angioedema, la anafilassi, l’asma e la rinocongiuntivite e la dermatite da contatto. Alcuni pazienti possono presentare un quadro clinico, denominato anisakiosi gastroallergica, con sintomi digestivi (epigastralgia e vomito) che precedono di 3-5 ore i sintomi allergici (orticaria-angioedema). Anticorpi di tipo IgE verso l’Anisakis si possono riscontrare in circa il 10% dei soggetti sani, indicando che una gran parte dei soggetti infettati dal parassita può non sviluppare alcun sintomo clinico. Recentemente sono stati clonati e caratterizzati diversi allergeni dall’Anisakis simplex 55 ed il ricorso alla biologia molecolare contribuisce a distinguere la sensibilizzazione allergica legata alla primitiva infestazione da Anisakis, con risposta prevalentemente verso l’Ani s 1 e all’Ani s 7 42, dalla positività dovuta alla cross-reattività della tropomiosina e risposta verso Ani s 3 56. Quest’ultima ha una cross-reattività soprattutto con le tropomiosine del gambero (Pen a 1), della Periplaneta americana (Per a 7), delle lumache (Hel as 1) e dell’acaro della polvere (Der p 10 e Der f 10) 57, anche se riguardo gli acari non sembra essere l’unico allergene responsabile della cross-reattività 58 (Tab. VIII). Per uccidere questo tipo di parassiti, è sufficiente il congelamento dei prodotti per qualche ora, tant’è che due regolamenti italiani (853/04 e 854/04) che disciplinano il consumo di pesce crudo, impongono il congelamento per un periodo minimo di 24 ore ad una temperatura non superiore ai -20°C, o di mangiare il Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica Tab. VIII. Molecole allergeniche dell’Anisakis. Molecola Ani s 1 kDa Allergene Localizzazione 21-24 Omologo di serine proteasi inibitore Escretorio-secretorio Ani s 2 97 (Paramiosina) Somatico Ani s 3 41 (Tropomiosina) Somatico Ani s 4 9 Cisteine proteasi inibitore Escretorio-secretorio Ani s 5 15 SXP/RAL-2 family proteins Escretorio-secretorio Ani s 6 7 (Inibitore della serine proteasi) Escretorio-secretorio Ani s 7 139-154 Glicoproteina Escretorio-secretorio Ani s 8 15 SXP/RAL-2 family proteins Escretorio-secretorio Ani s 9 14 SXP/RAL-2 family proteins Escretorio-secretorio pesce fresco cotto per almeno 20 minuti a 60 gradi. La cottura è in grado di uccidere il parassita e di ridurre, ma non di annullare la allergenicità dell’Anisakis simplex, che persiste anche dopo cottura a 100°C. Diagnosi di allergia alla tropomiosina Nell’iter diagnostico di allergia alle tropomiosine occorre considerare che, pur prendendo atto che i dati esistenti confermano la Tropomiosina come il componente allergenico maggiore, condizionante la cross-reattività tra le differenti specie, piccoli cambiamenti della sequenza degli aminoacidi nelle isoforme potrebbero influenzare la reattività dell’allergene nel legare le IgE specifiche. Per di più, le differenze nelle tropomiosine native e ricombinanti possono contribuire ad aumentare le differenti allergenicità, così come la fusione o l’inappropriato ripiegamento di proteine ricombinanti può condizionare la reattività del legame con le IgE specifiche. Infine la frequenza del legame con le IgE specifiche può essere subordinata alle differenze di background genetico dei soggetti. Queste premesse ci inducono a non sottovalutare la rilevanza della sensibilizzazione alla tropomiosina, soprattutto perché è un allergene pan-cross sensibilizzante tra le diverse classi di artropodi, crostacei, aracnidi e insecta, ed i molluschi, e ad evidenziare la complessità dell’accertamento diagnostico di questa condizione, attraverso l’utilizzo della consueta sequenza di test di primo (prove cutanee) e secondo livello (ricerca di IgE specifiche) (Tab. IX). Prove cutanee (Skin Prick Test) Nel caso di allergia alla tropomiosina (Chi k 10) del S. La Grutta et al. Chironomus kiiensis (tafano), Jeong et al., in pazienti adulti hanno evidenziato una forte cutipositività a seguito delle prove cutanee con Chi k 10, a dimostrazione dell’elevato grado di sensibilizzazione all’estratto dell’insetto 13. Alcuni Autori in bambini con allergia ai gamberetti hanno comparativamente testato i risultati delle prove cutanee eseguite con estratti commerciali del Penaeus monodon (gambero gigante o mazzancolla imperiale) e con la tecnica del prick-by-prick a partire da estratti di gamberetti crudi, al fine di calcolare il valore predittivo del diametro medio del pomfo rispetto all’esito del challenge alimentare con il gambero gigante. In tutti i pazienti allergici è stato verificato che il diametro medio del pomfo equivalente a 30 mm, ottenuto con il prick-by-prick da estratto di Penaeus monodon ha una probabilità predittiva dell’80% per il challenge positivo con l’alimento. L’utilizzo combinato dell’estratto commerciale e non, con un valore del diametro medio del pomfo rispettivamente di 22,5 e 20 mm, ha un potere predittivo del 95% per un challenge positivo con il Penaeus monodon. Questo dato è rilevante se si considera che l’allergene Pen m 1 del Penaeus monodon possiede il 99% di identità con la tropomiosina del gamberetto Pen a 1. Tuttavia, come per altri valori di cut-off diagnostici proposti per altri alimenti, tali li- Nella diagnosi di allergia non bisogna sottovalutare la complessità dell’accertamento diagnostico. 33 Tab. IX. Diagnosi di allergia alla tropomiosine. Alcuni esempi pratici. Sospetto diagnostico I Livello Specie Allergene Skin Prick Test (ad es.) Penaeus aztecus (Gamberetto scuro) Pen a 1 Chironomus kiiensis (tafano) Chi k 10 Penaeus monodon Pen m 1 Penaeus aztecus Pen a 1 r Pen a 1 Chironomus kiiensis (tafano) Chi k 10 Acaro della polvere rDer p 10 Blattella germanica nBla g7 Prick-by-prick (ad es) II Livello IgE specifiche (ad es.) Diagnosi di certezza III Livello Biologia molecolare IgE specifiche miti proposti sono scarsamente rilevanti dal punto di vista clinico, dato che meno del 10% dei bambini della casistica presenta un diametro medio dello SPT per qualunque allergene superiore a 20 mm 23. La ricerca delle IgE specifiche Riguardo il riscontro di IgE leganti la tropomiosina sappiamo che in circa l’80% dei pazienti sensibilizzati al gambero marrone (Penaeus aztecus) vi sono IgE per il Pen a 1. In pazienti con allergia agli acari della polvere e storia clinica di allergia a gamberi, che riferiscono reazione di orticaria generalizzata da ingestione di gamberi e positività delle prove cutanee, il riscontro di IgE specifiche verso rPen a 1 è un elemento di conferma per la diagnosi 59. Vi è però da notare che le IgE specifiche per la tropomiosina del gambero (Pen a 1) possono talvolta non essere riscontrate, pur in presenza di manifestazioni cliniche di entità medio grave (edema laringeo, edema della lingua e delle labbra) e di prick test positivi eseguiti mediante tecnica prick-by-prick da estratti dell’alimento naturale. Alonso et al. riferiscono che il ricorso a tecniche di immunoblotting consente di identificare le bande di 46 kDa e 25 kDa leganti le IgE specifiche, con un ampio grado di cross-reattività (evidenziabile con la tecnica di immunoblotting-inibizione) con le altre categorie di gamberi, gamberetti e granchi 60. 34 Anisakis simplex rAni s 3 Penaeus aztecus ePen a 1 Penaeus indicus nPen i 1 Penaeus monodon nPen m 1 Joang et al. hanno riportato che le IgE nei confronti di tropomiosina ricombinante si ritrovano nella maggior parte dei pazienti (17 equivalenti all’81%) dei 21 sieri di pazienti adulti sensibilizzati, con sintomatologia respiratoria allergica (asma), che erano stati testati con tropomiosina ricombinante (Chi k 10) di Chironomus kiiensis (tafano). In alcune zone del Giappone la allergia a questo insetto è molto frequente nei pazienti (14,2%), e soprattutto nella stagione autunnale costituisce la principale causa allergenica indoor, rispetto alle usuali fonti degli acari e degli scarafaggi 13. Jeong et al., hanno anche studiato le IgE specifiche verso la tropomiosina ricombinante della Periplaneta fuliginosa, Per f 7 in 30 pazienti adulti, evidenziando che le IgE specifiche contro Per f 7 si ritrovano soltanto nel 26,9% dei pazienti, a riprova che altre proteine della Periplaneta fuliginosa potrebbero giocare un ruolo di maggiore allergenicità. Infatti, l’inibizione specifica del legame IgE, ottenuta con la tropomiosina ricombinante è del 37,7% rispetto al maggior dato dell’83,1% che si ottiene con l’estratto crudo di Periplaneta fuliginosa 15. La Tropomiosina derivata dal Dermatophagoides farinae, Der f 10, è stata inizialmente descritta come un allergene maggiore 43. Tuttavia, in seguito Der p 10 da Dermatophagoides pteronyssinus è stato clonata, ed è stata riportata una frequenza legame del 5,6% di Der p 10 con le IgE specifiche dei pazienti allergici agli acari 61. Allergia alla Tropomiosina: dalla diagnosi molecolare alla pratica clinica Come sappiamo, la cross-reattività tra organismi differenti è causata dalla presenza di epitopi IgE identici o simili. Sebbene ad oggi non ci sia un valore di cut-off universalmente accettato per la somiglianza di sequenze che indichi la potenziale cross-reattività, la famiglia della tropomiosina contiene una sequenza di “regioni” di epitopi che si sovrappone con gli epitopi conosciuti di IgE, a riprova che questo approccio può essere utilizzato per la determinazione di possibile allergenicità di nuove proteine 62. La cross-reattività tra la tropomiosina del gambero e quella della Periplaneta americana è alla base della presenza di IgE specifiche di pazienti allergici ai due allergeni, rispettivamente Pen a 1 e Per a 7. Infatti, a riprova che esistono tra le due tropomiosine ampi segmenti di epitopi in comune, Asturias et al. hanno dimostrato in esperimenti di ELISA-inibizione, che gli allergeni Per a 7 producono una inibizione del 50% delle IgE specifiche del topo leganti la tropomiosina del gambero, rispetto alla inibizione del 96% che si ottiene quando si utilizza la tropomiosina (Pen a 1) del gambero 17. Acevedo et al. hanno identificato che la tropomiosina (Der p 10) è il principale allergene cross-reattivo tra i due acari maggiormente allergenici nella zona dei tropici (Blomia tropicalis e Dermatophagoides pteronyssinus) e l’ascaride (Ascaride lumbricoides) appartenente all’ordine dei Nematodi (classe Secernetea dell’ordine dei Nematodi). Per dimostrare le cross-reattività sulla base della omologie delle tropomiosine, gli Autori hanno utilizzato il siero di soggetti allergici agli acari, che vivono in zone dove è perenne sia l’esposizione agli acari che l’infezione da questi parassiti. La tropomiosina dell’acaro (Der f 10) è in grado di inibire l’85% delle IgEleganti la tropomiosina dell’Ascaride (rBlot t 10), identificata come un allergene di 40 kDa di PM. La Der f 10 è anche la causa della cross-reattività tra la Blomia tropicalis (classe Aracnidi dell’ordine dei Sarcoptiformes) (Blo t 10) e l’Ascaride lumbricoides (classe Secernetea dell’ordine dei Nematodi), in quanto la prima tropomiosina possiede una sequenza aminoacidica con il 73% di identità con la seconda. La presenza di cross-reattività tra frazioni omologhe di estratti è dimostrabile con tecniche di immunoblotting, ad esempio quelle nelle quali il grado di inibizione del legame delle IgE specifiche dei pazienti verso la tropomiosina dell’ascaride (rBlo t 10) è del 71% con la Blomia tropicalis, del 72% con Dermatophagoides pteronyssinus. La cross-reattività tra aracnidi e nematodi è molto interessante soprattutto quando la si contestualizza in alcuni particolari habitat tropicali, dove i soggetti sono contemporaneamente esposti ad acari e S. La Grutta et al. parassiti. Ciò determina che questi allergeni cross-reattivi, in particolare la tropomiosina, potrebbero produrre un effetto booster permanente con la promozione della sintesi di elevati livelli di IgE specifiche, influenzando pesantemente l’esordio di allergia e/o l’evoluzione clinica dell’asma 26. L’utilizzo della biologia molecolare della diagnosi Le attuali conoscenze sulle molecole allergeniche hanno consentito la sintesi di allergeni ricombinanti e la disponibilità in commercio di test diagnostici volti alla ricerca delle IgE specifiche verso alcune singole molecole allergeniche. La frequenza di sensibilizzazione alla tropomiosina è valutabile in molti casi mediante la determinazione del profilo molecolare delle IgE specifiche 63. In questo modo è possibile discriminare se la risposta allergica è diretta verso le molecole allergeniche “genuine”, specie specifiche, che indicano una sensibilizzazione primaria o verso molecole come le Tropomiosine, pan-allergeni responsabili di cross-reattività. In realtà le Tropomiosine sono molecole allergeniche primarie per i crostacei e i molluschi, mentre sono considerate allergeni minori per l’acaro della polvere, per gli acari minori, per la Blattella e per l’Anisakis. Con la biologia molecolare è oggi possibile la ricerca delle singole IgE specifiche solo nei confronti del rDer p 10 (d205 Phadia) e del rPen a 1 (f 351 Phadia), mentre con il Test ISAC 103 è possibile ricercare contemporaneamente le IgE specifiche nei confronti di 6 tropomiosine, la rAni s 3 dell’Anisakis simplex, la nBla g 7 della BG, la rDer p 10 dell’acaro della polvere, e tre tropomiosine dei gamberetti la ePen a 1, la nPen i 1, la nPen m 1 rispettivamente del Penaeus aztecus, del Penaeus indicus e del Penaeus monodon. Pur considerando la complessità delle problematiche connesse alla cross-reattività e alla diagnostica tradizionale dell’allergia alle tropomiosine, il ricorso all’indagine molecolare è indicato eventualmente in seconda battuta, ovvero dopo la esecuzione degli SPT, (indagine più semplice, più sensibile, meno invasiva e meno costosa) o della ricerca delle IgE specifiche per i singoli alimenti o inalanti (indagine più sensibile e meno costosa). Infatti, anche se la tropomiosina rappresenta un allergene maggiore nei crostacei o nei molluschi, la sua negatività non permette di escludere una allergia, dato che una percentuale più o meno ampia di allergia ai crostacei o ai molluschi nelle varie casistiche non è dovuta alla tropomiosina. Inoltre ad oggi è possibile dosare le IgE specifiche solo per alcune tropomiosine e la cross-reattività tra le diverse 35 Il ricorso all’indagine molecolare è indicato eventualmente in seconda battuta, ovvero dopo la esecuzione degli SPT, o della ricerca delle IgE specifiche per i singoli alimenti o inalanti. tropomiosine dei gamberetti o dei molluschi è elevata ma non è assoluta. In questi casi l’indagine molecolare potrà essere eseguita successivamente, a completamento dell’iter diagnostico, per dimostrare la allergia alla tropomiosina, informazione comunque utile per le possibili cross-reattività, in specie se il bambino risulta anche allergico all’acaro della polvere. Allo stesso modo, l’indagine molecolare per evidenziare un’allergia alla tropomiosina in un bambino sospetto allergico all’acaro della polvere è indicata solo in un secondo tempo, ad esempio nel caso si voglia sottoporlo ad una immunoterapia specifica per l’acaro. In questi casi, fermo restando che il criterio guida per la prescrizione della immunoterapia rimane sempre la clinica, è necessario accertarsi che la sensibilizzazione allergica verso l’acaro sia dovuta essenzialmente ad una sensibilizzazione verso gli allergeni maggiori dell’acaro (il Der p 1 o il Der p 2) e non verso la tropomiosina (Der p 10). I risultati di questa valutazione preliminare possono fornire ulteriori chiarimenti sul ruolo della Tropomiosina nel determinare sintomi respiratori in soggetti allergici all’acaro della polvere. Nel caso si riscontri la positività per il Der p 10 sarà necessario ricercare nella anamnesi una possibile allergia, magari subclinica, verso i crostacei e i molluschi, ed eventualmente testare anche la presenza di una loro sensibilizzazione mediante prove in vivo ed in vitro. Nel caso si sospetti una allergia alla Blattella o una Anisakiosi, sarà indicato integrare gli SPT o la ricerca delle IgE specifiche con la determinazione molecolare, quando coesista una allergia all’acaro della polvere o ai crostacei, per verificare se la sensibilizzazione sia diretta verso gli allergeni maggiori dell’Anisakis simplex (Ani S 1 e Ani S 7) e della BG (Bla g 1 e Bla g 2) o risulti come conseguenza di una cross-reattività delle rispettive tropomiosine (Ani S 3 e Bla g 7). 36 Bibliografia 1 Il settore ittico in Italia. Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare-ISMEA. 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