OBIETTIVO LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO INTERDISCIPLINARE SUL TEMA “ NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA” 1 Expo Milano 2015 affronterà un tema d’importanza fondamentale per il futuro dell’umanità: il cibo. L’Esposizione Universale diventerà infatti l’occasione per un dibattito globale sul diritto ad un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra. Il Tema centrale dell’Esposizione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è raccontato attraverso cinque categorie tematiche: • STORIA DELL’UOMO, STORIE DI CIBO • ABBONDANZA E PRIVAZIONE: IL PARADOSSO DEL CONTEMPORANEO • IL FUTURO DEL CIBO: SCIENZA E TECNOLOGIA PER LA SICUREZZA E LA QUALITÀ • CIBO SOSTENIBILE = MONDO EQUO • IL GUSTO È CONOSCENZA Come si è nutrito l’uomo dalla sua comparsa sulla Terra fino ad oggi? Come è cambiato il paesaggio naturale? In che modo le culture influenzano e sono influenzate dai rituali di consumo del cibo? Come cambieranno nel futuro i processi produttivi, i prodotti alimentari, le tendenze di consumo? In che modo dobbiamo affrontare i problemi legati alla cattiva alimentazione, o alla malnutrizione? Come possiamo garantire la sostenibilità delle diverse filiere alimentari e preservare le risorse scarse? Questi sono solo alcuni degli spunti di riflessione per affrontare in classe il dibattito globale sull’alimentazione. Expo Milano 2015 non è soltanto un’occasione per ripercorrere la memoria alimentare dell’uomo, ma anche un’opportunità per concepire, insieme agli altri Paesi del mondo, il futuro dell’alimentazione globale. 2 “Cibo sostenibile = Mondo equo” è uno dei filoni proposti da EXPO Scuola 2015 per lavorare in classe. Ecco una serie di percorsi da realizzare con gli alunni di Scuola primaria su questo tema. "Equo" e "sostenibile" sono le due parole attorno alle quali si snoderanno i percorsi di educazione alimentare. La prima parola ci porta all'interno del rapporto tra uomo e ambiente, ci suggerisce una riflessione sulla salute sia dell'uomo che della Terra. La seconda invita ad aprire lo sguardo sulla dimensione globale, sulle infinite reti che collegano chi produce, chi acquista e chi consuma, in un'ottica etica e antropologica. L'idea di questo contributo è di fornire degli strumenti per pensare e realizzare un percorso laboratoriale finalizzato all'elaborazione di un prodotto, come richiesto dai bandi di concorso emessi da Expo 2015. La durata complessiva del progetto è di 2-3 mesi, e si articola in varie fasi. Prima fase: lancio del tema Tempi: 1-2 incontri/giornate (a seconda della disponibilità di tempo) Possiamo proporre: giochi corporei, letture animate..., video, canzoni, storie sonore..., visita ad una mostra, visita guidata in un luogo legato al tema. Seconda fase: esplorazione del tema Tempi: 4-5 incontri/giornate (a seconda della disponibilità di tempo) Programmiamo una serie di incontri a taglio laboratoriale, ovvero attività che: mettano al centro la persona, la sperimentazione attraverso il corpo e la dimensione di gruppo (piccolo e grande gruppo); siano caratterizzate dall'utilizzo di una pluralità di linguaggi (corporeo, multimediale,...) e tecniche (grafico-pittoriche, teatrali,...) per lo sviluppo del tema e delle sue sfaccettature. Ecco alcuni esempi: brainstorming iniziale intorno ad una o più parole; lettura teatrale o drammatizzazione di una storia sul tema; giochi cooperativi; visione di spezzoni di film; costruzione di un manufatto (ad esempio un collage che raccolga i pensieri del gruppo su uno specifico argomento); rielaborazione di fotografie scattate durante il laboratorio... Terza fase: Elaborazione di un prodotto Tempi: 3-4 incontri/giornate (a seconda della disponibilità di tempo) Il tipo di prodotto da realizzare dipende dal bando scelto (può essere in forma letteraria, artistica o multimediale, una narrazione multimediale, una presentazione in digital-tales...), ma possiamo pensare ad alcuni percorsi tematici comuni, che espongo in massima sintesi qui di seguito. Percorsi tematici - Figure significative 3 Si potrebbe lavorare intorno alle storie di vita di Vandana Shiva, Rigoberta Menchú Tum e Wangari Maathai. Tre donne che, in differenti continenti, si sono battute in maniera pacifica per la salvaguardia della propria terra e del proprio popolo, ottenendo risultati concreti e riconosciuti dal pubblico e dai governi internazionali. Per il triennio (classi prime, seconde e terze) Agricoltura e rispetto del territorio: ad esempio attraverso un gioco che spieghi la differenza tra monocultura e policoltura, utilizzo di OGM e rispetto delle sementi locali; gli alberi: simbolo della vita, rispetto e difesa, lotta al disboscamento; prodotti e commercio equo e solidale: con particolare riferimento alle zone geografiche delle tre figure presentate; la giustizia: attraverso piccoli racconti di ingiustizie e di pratiche di lotta non violente. Per il biennio (classi quarte e quinte) Globalizzazione: giochi e attività sul funzionamento del mercato globale e delle sue conseguenze, lo sfruttamento del lavoro minorile, le responsabilità del Nord del mondo in riferimento ai problemi di sviluppo del Sud del mondo; la teoria di Gaia: una teoria che rilegge l'ecosistema Terra come un essere vivente per cogliere i legami e le connessioni tra i vari sottosistemi che lo compongono; la conquista dell'America in chiave multiculturale: ovvero svelando tutti quegli aspetti di vita che a volte i testi di storia omettono: sfruttamento delle risorse locali, schiavitù, annientamento dei culti locali, migrazione di merci e malattie,...; giustizia, pace e democrazia (analisi delle tre parole in riferimento alla vita delle figure femminili proposte). Libri e siti utili E. Nava, Sulle orme di Gandhi. Storia e storie di Vandana Shiva, Editoriale Scienza, Trieste 2007. E. Burgos, Mi chiamo Rigoberta Menchù, Giunti, Firenze 2006. R. Menchú Tum, D. Liano, L’eredità segreta. La storia antica di una bambina maya, Sperling&Kupfer, Milano 2004. J. Giono, L'uomo che piantava gli alberi, Salani, Milano, 1996 “Storia dell'uomo, storie di cibo” è uno dei filoni proposti da EXPO Scuola 2015 per lavorare in classe. Ecco un percorso da realizzare con gli alunni del primo biennio di scuola primaria su questo tema. La storia ha un grande valore formativo, perché pone le basi per “orientarsi nel tempo” e mira all’acquisizione, da parte dell’alunno, di una propria dimensione temporale che si colloca in relazione a quella 4 della propria famiglia e del proprio ambiente. Parlare di una “storia del proprio gusto” può consentire all'alunno di riflettere su se stesso, in una sorta di primo approccio metacognitivo e autobiografico. Costruiamo la linea del tempo del gusto Dopo aver analizzato la propria percezione dei gusti e aver svolto una serie di degustazioni, il bambino può sistemare sulla sua linea del tempo personale i ricordi relativi al gusto. Possiamo guidare gli alunni con alcune domande: Ci sono cibi che da piccolo non mangiavi? Ricordi quali? Perché? Ricordi se c’è qualche alimento che una volta non ti piaceva e che ora apprezzi? Riesci a ricordare, più o meno, quando hai iniziato a mangiare alcuni alimenti? Il confronto tra le diverse linee del tempo e la conoscenza data dalle degustazioni e dalle definizioni dei vari sapori, può portare all’analisi del tipo di sapore dominante nelle diverse fasi di crescita del bambino. Intervistiamo i genitori Premettendo che occorre essere molto attenti alle situazioni familiari presenti in classe (non si chiederà nulla dello svezzamento, ad esempio, se in classe ci sono bambini adottati), si può chiedere ai bambini di intervistare i genitori sulla propria storia alimentare: Per quanto tempo sono stato allattato? A che età sono stato svezzato? Quali erano i cibi che preferivo da piccolo? Quali detestavo? Raccontami qualche episodio della mia infanzia legato al cibo.... Spesso le foto di famiglia, i disegni della scuola dell’infanzia, il diario della mamma, possono darci indizi interessanti sulla storia della nostra alimentazione. Possiamo chiedere agli alunni, se vogliono, di portarle in classe. Confrontiamo le abitudini Nel caso di classi multiculturali, è interessante confrontare le diverse abitudini: in tutte le culture si allatta? Per quanto tempo? A che età i bambini passano ad altri cibi? Qual è l’alimento preferito dei bambini cresciuti in diversi paesi? I genitori possono essere coinvolti per una serie di presentazioni alla classe su questi argomenti o in un laboratorio collettivo, in cui ogni gruppo misto (di adulti e bambini) costruisce un pannello informativo sull’allattamento, lo svezzamento e i piatti tipici dell’infanzia dei diversi paesi. Obiettivi, conoscenze e competenze Il percorso consente di individuare obiettivi formativi, conoscenze e competenze specifiche. Obiettivi formativi 5 Ricostruire in successione fatti ed eventi della storia personale negli aspetti legati all’alimentazione e al gusto. • Comprendere l’importanza delle fonti (interviste, documenti scritti, fonti iconografiche) per la ricostruzione storica. • Cogliere i cambiamenti del proprio gusto nel tempo. Conoscenze Misurazione del tempo. Concetti di contemporaneità, di sviluppo nel tempo e durata. Collocare nello spazio gli eventi. Confrontare i fatti e comprendere le relazioni di causa-effetto. Competenze L'alunno sa confrontare i dati ricavati da diverse fonti storiche. L'alunno sa ricostruire il proprio passato con l’ausilio di fonti. L'alunno sa cogliere le trasformazioni che sono avvenute in se stesso dovute al trascorrere del tempo. • Forse il paradiso è ritrovarsi, tutti, quelli venuti prima di noi e quelli venuti dopo di noi, attorno a un grande tavolo sotto gli alberi, e scambiarsi parole, sguardi, racconti, anche di sapori... Giusi Quarenghi 6