34/12
new
ANNO XVII
13-19 ottobre 2012
Sistemi economici e sociali della Puglia
e 1,00 - Settimanale di informazione economica - www.gazeco.it - Spedizione in abb. postale 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari
A PALMARIGGI NEL REGNO DI PUCCIA E MELAGRANA - STAGNANI A PAG. 18
IL RAPPORTO CENSIS SUI MEDIA
Informazione
vince l'online,
la crisi si abbatte
su giornali e libri
DALL'INDAGINE DELL'EURES EMERGE UN PROFILO MOLTO DETTAGLIATO
Italiani furbetti
campioni di evasione
Sugli esiti cui è giunto il Rapporto
Censis sui media ospitiamo questo
articolo del prof. Michele Sorice, Comunicazione Politica e direttore del
Centre for Media and Communication
Studies “M. Baldini” dell’Università
LUISS “Guido Carli”.
n MICHELE SORICE
I
l decimo rapporto Censis-UCSI sulla comunicazione, presentato a Roma la scorsa settimana, ci
consegna il quadro di un'Italia che usa molto Internet, che ama i social network (e, in generale, gli
strumenti del web 2.0), che non abbandona la televisione e che preferisce l'informazione online a
quella cartacea. I dati più eclatanti (dal punto di
vista numerico) sono quelli che riguardano il web
2.0: la crescita costante di Facebook (oltre il 40%
degli italiani, cioè la metà della popolazione attiva)
la crescita (meno pronunciata ma non meno significativa in valori relativi) di Twitter e il successo di Youtube che copre il 61,7% dei soggetti con accesso a
Internet, cioè oltre il 38% della popolazione e - ciò
che più conta ache dal punto di vista delle potenzialità di mercato - quasi l'80% dei giovani.
Il quadro complessivo non è sconvolgente e conferma, in maniera più ampia e completa, quanto
emergeva da studi accademici su segmenti specifici. Il radicamento di Facebook in Italia è cosa nota:
arrivato in lieve ritardo rispetto ad altre aree geografiche, il nostro Paese sembra avere trovato nel social
network creato da Zuckerberg un territorio privilegiato di dibattito pubblico e di esposizione del privato.
Il dato forse più interessante riguarda la fruizione
televisiva. Il pubblico della televisione, infatti, si consolida, anzi sembra persino crescere: un risultato
che entra in conflitto con le dichiarazioni di minori
revenues pubblicitarie da parte dei broadcaster, di
solito giustificato con la flessione degli ascolti. Il
dato, in realtà, mette in luce che l'eventuale “crisi”
della televisione non dipende da un calo di pubblico
ma semmai da politiche industriali poco mirate e
prive di coraggio imprenditoriale (l'innovazione di generi e linguaggi). Non è un caso che le tv satellitari
crescano (e bene) mostrando una vitalità che
manca alla tv generalista, in particolare quella del
cosiddetto “duopolio” Rai-Mediaset.
Ma il dato di consumo della televisione deve essere incrociato anche con quello di Youtube che, in
molti casi, propone una fruizione di tipo “para-televisivo”. La piattaforma di condivisione video di Google
propone, infatti, una libertà di fruizione e una varietà
di scelta che la vecchia tv generalista non può rincorrere.
segue a pag. 11
Puzzovio
alle pagg. 2 e 3
L'ANALISI DI FACILE.IT RIVELA LO SCENARIO DI UN PAESE STREMATO
Italiani in... bolletta
pagano per tutti
Schirone
alle pagg. 4 e 5
IN ATTESA DELLA LEGGE
INTERNET ECONOMY
Senza etichette
la nostra
pasta... scuoce
Chi investe sul web
fa molti più affari
Levantaci alle pagg. 6 e 7
Traversa alle pagg. 12 e 13
FINE TUNING
La vera povertà
è quella
delle idee
Poli a pag.15
13 ottobre 2012
PRIMO PIANO
2
Le "furbate" dei professionisti
subite per primi dai giovani
Fatture fantasma, ricevute fiscali contraffatte: l'indagine
dell'Eures denuncia il debole degli italiani per i guadagni
nascosti. Le categorie dalla gestione finanziaria spericolata sono
varie e diffuse: dai professionisti, agli artigiani, dai lavoratori
autonomi agli albergatori. Le vittime preferite dagli evasori sono
i giovani. (g.p.)
RAPPORTO EURES n I DATI: NESSUN MIGLIORAMENTO
Fra scontrini
e lavoro nero
è il Belpaese
dell'evasione
n GIORGIO PUZZOVIO
O
ltre
alle
necessarie
norme in materia, servirebbe un cambio di mentalità. Il problema dell'evasione fiscale assume i contorni dello psicodramma italiano. Il quadro
della situazione, fornito dal rapporto Eures su legalità ed evasione fiscale nel Bel Paese, delinea la crescente tendenza al lavoro in nero.
Lo studio è stato compiuto su
un campione 1.225 italiani disseminati in 19 regioni, 94 province e 367 comuni. Gli sconcertanti numeri dell'inchiesta segnalano le categorie di lavoratori più
inclini all'evasione: le ripetizioni
scolastiche toccano l'inquietante
livello dell'89% di prestazioni in
nero, le lezioni private (musica e
sport) raggiungono il 64% di lavoro senza ricevuta fiscale.
Sfugge al controllo della tassazione anche il 63,2% delle badanti e babysitter ed il 61,5%
delle collaboratrici domestiche. I
comportamenti fiscali irregolari
non sono opera esclusiva degli
operatori di servizi alla persona.
Fra gli artigiani, infatti, si registra
il 67,3% di lavoro in nero compiuto dai giardinieri, 62,8% dai
falegnami, 62% dagli idraulici,
60% da fabbri e muratori, 57%
da tappezzieri ed elettricisti, 56%
da pavimentisti.
I professionisti non sono da
meno: le parcelle senza fattura
degli avvocati incidono per il
42,7% sulle prestazioni lavorative
sottoposte a tassazione, i geometri si attestano al 40,2% di
comportamenti fiscali irregolari,
gli psicologi al 40%, gli architetti
ed i dietologi al 38%, i medici ed i
dentisti al 34%.
Partecipano al festival dell'evasione anche i commercianti ed i
pubblici esercenti: lo "scontrino
fantasma" è una pratica che
porta l'illegalità fiscale al 17% nei
bar, ristoranti, pub e pizzerie. Gli
evasori sono presenti anche nelle
pasticcerie, gelaterie e ferra-
menta (9%), nelle cartolerie e nei
negozi di abbigliamento (8%).
Il rapporto Eures prende in
esame anche le strutture ricettive
e alberghiere: il mondo del sommerso coinvolge il 62,9% degli
affitti di case vacanza, il 42,5%
degli stabilimenti balneari, il
19,3% dei bed and breakfast e
campeggi, il 5,6% degli alberghi.
Lo studio dell'Eures prende in
esame anche le strategie messe
in atto per l'evasione fiscale: oltre
al classico stratagemma della
mancata fatturazione della prestazione lavorativa, si fanno
strada trucchi più sofisticati come
l'emissione di scontrini e ricevute
fiscali con corrispettivo inferiore.
I NUMERI DEL FENOMENO / GLI UNDER 30 SUBISCONO PIÙ IRREGOLARITÀ FISCALI
In 10 anni malcostume stabile
Il rapporto Eures denuncia l'inarrestabile tendenza all'evasione fiscale nella
Penisola. I numeri del 2012 segnalano
una diminuzione dei comportamenti irregolari rispetto al 2007 (anno in cui si
registrò il picco di evasione fiscale), ma
si riposizionano sui livelli del 2004: nell'ultimo decennio, dunque, la propensione degli italiani all'illegalità non è
stata minimamente scalfita.
L'analisi dei dati, verificati fra 52 diverse categorie di lavoratori, pone l'accento su episodi sociologici di varia natura: emerge, infatti, una tendenza a
comportamenti più virtuosi dei com-
mercianti nei confronti della clientela
femminile. Il tasso di evasione sale, infatti, quando l'acquirente è uomo: nei
bar il 22% degli uomini non riceve lo
scontrino, per le donne la percentuale
scende al 13,6%. Si registra una maggiore percentuale di comportamenti illegali nei confronti degli under 30: la fascia d'età fra 18 e 29 anni risulta essere la più incline a subire irregolarità fiscali. Il cerchio sembra chiudersi, così,
in maniera drammatica dal più esperto
al novizio: l'evasione fiscale assume gli
assurdi connotati di tradizione italiana.
g.p.
13 ottobre 2012
3
Maggiori consumi rispetto ai redditi dichiarati: il rapporto Eures
smaschera la cospicua evasione fiscale presente nel
Mezzogiorno. Il malcostume non esclude la Puglia, compresa fra
le regioni ad altro rischio di "sommerso". Gli italiani chiedono una
svolta al Governo: 7 intervistati su 10 sono favorevoli al carcere
per gli evasori. (g.p.)
PRIMO PIANO
La richiesta dei cittadini:
Governo, serve la svolta
SOMMERSO n IL MEZZOGIORNO È AD ALTISSIMO RISCHIO
In Puglia gli evasori
sono sempre di più
Peggioramento negli ultimi 3 anni
Ma verso Equitalia
c' è molta diffidenza
I metodi di Equitalia non convincono a pieno gli italiani.
Il 24,2% giudica "abbastanza negativo" il lavoro svolto
nel recupero dei crediti, il 30,8% esprime un parere
"molto negativo". Il 21% esprime un giudizio positivo
sull'azienda incaricata per la riscossione dei tributi, la
percentuale sale al 50% fra i giovani. (g.p.)
L
a Puglia arranca sotto i
colpi del lavoro in nero. I
dati elaborati dall'Eures non
concedono alibi alle regioni del
Sud: il Mezzogiorno conquista le
ultime posizioni della classifica
sulla propensione all'evasione fiscale. Lo studio confronta il reddito disponibile con il tenore di
vita delle famiglie misurato sulla
base di 7 indicatori di benessere: i
consumi alimentari, l'energia elettrica per usi domestici, il consumo di carburanti, la percentuale di auto di grossa cilindrata, il
numero di vetture circolanti per
100 abitanti, la variazione percentuale dei depositi bancari
2007/2010 e il numero di case di
pregio sul totale delle abitazioni.
L'indice di rischio-evasione è
calcolato sul valore di partenza di
L'indice di rischioevasione nel
tacco d'Italia
registra altri
4 punti in più
100, punto che identifica la
media nazionale del rapporto
spese-ricavi. Tutte le regioni del
Sud, tranne il Molise, raggiungono valori inferiori a 100: nel
Mezzogiorno, dunque, i consumi
sono superiori rispetto ai redditi
dichiarati al fisco. La situazione
genera più d'un sospetto, l'indice
svela l'utilizzo di denaro ottenuto
nell'ambito del "sommerso". La
maglia nera della classifica è conquistata dalla Sicilia con un valore
IL SONDAGGIO / IL 68,7% È PER IL CARCERE: IL REATO DEVE DIVENTARE PENALE
Gli italiani diventano giustizialisti
Gli italiani bocciano le attuali azioni di
contrasto all'evasione fiscale. L'indagine
dell'Eures mette in luce la forte perplessità dei cittadini nei confronti del Governo: il 44,6% degli intervistati definisce "poco efficace" l'impegno dell'Esecutivo per la lotta al lavoro in nero. Il
18,7% è addirittura più drastico, bol-
lando l'opera del Governo come "completamente priva di valore". La disillusione degli italiani è espressa anche
dalla voglia di misure più repressive: il
68,7% del campione preso in esame è
favorevole alla trasformazione dell'evasione fiscale in reato penale. La modifica delle norme renderebbe più ri-
schioso il lavoro in nero: le pene per i
furbetti dello scontrino e per gli allergici
alla ricevuta fiscale, infatti, andrebbero
dalla semplice multa fino al carcere.
Non convince, infine, la possibilità di
premiare i cittadini che denunciano gli
evasori: solo 52% degli intervistati è favorevole. (g.p.)
di 47 su 100. Seguono a poca distanza la Sardegna (49), la Calabria (50), la Campania (54) e la
Puglia (58). Ottiene la palma di
regione più virtuosa l'Emilia Romagna che presenta un indice
sopra la media di 147. Il secondo
posto è occupato dal Friuli Venezia Giulia (140), il terzo dal Piemonte e dalle Marche (132).
I dati pugliesi non sono confortanti, segnalano un peggioramento della situazione rispetto al
2006. Negli ultimi anni, infatti,
l'indice di rischio-evasione è peggiorato di 4 punti. C'è chi sta
peggio: la Sardegna segnala una
diminuzione del valore di 31
punti, la Calabria di 13. Peggiora
anche la Lombardia (-18 punti),
ma l'indice della regione rimane
su buoni livelli (123). (g.p.)
13 ottobre 2012
CONSUMI
4
Dal 1° ottobre gas aumentato dell’1,1%
ed energia elettrica dell’1,4%
Non c’è pace per i portafogli degli italiani, sempre più vuoti. Gli stipendi non
lievitano affatto, a differenza delle bollette di luce e gas per le quali invece
spuntano nuovi rincari. Dal primo ottobre secondo quanto comunicato
dall’Autorità per l’energia – il costo dell’energia elettrica è aumentato dell’1,4% e
quello del gas dell'1,1%. La maggiore spesa su base annua sarà rispettivamente
di 7,6 euro per l’elettricità e di 14 euro per il gas. (a.s.)
L’ANALISI DI FACILE.IT / LE TARIFFE PESANO PER 2MILA EURO ALL’ANNO, MA È POSSIBILE RISPARMIARNE FINO A 400
Stritolati
dalle
bollette
n ALESANDRO SCHIRONE
A
gravare
pesantemente
sul bilancio familiare degli
italiani non ci sono solo i
carburanti, che ultimamente
hanno fatto registrare dei consistenti incrementi alla pompa. Il
riferimento è a luce e gas, che
incidono in media per 2mila euro
all’anno nei bilanci familiari, e le
nuove tariffe trimestrali annunciate dall’Autorità per l’Energia
elettrica ed il Gas, renderanno le
bollette ancora più salate.
Dall’avvento delle liberalizzazioni è possibile scegliere fra più
operatori, ma qual è il profilo
dell’italiano che prova a contrastare i rincari cercando un’offerta
migliore? Il portale Facile.it,
leader del mercato della comparazione, ne ha tracciato un profilo preciso. Si tratta di un uomo
(76% dei casi), 46 anni, a capo
di un nucleo familiare di tre persone, che vive al Nord ed è alla
ricerca principalmente di un
nuovo fornitore per il gas.
Secondo i dati ufficiali (fonte
Autorità per l’Energia elettrica ed
il Gas) ogni nucleo familiare consuma in media 1400 metri cubi
di gas e 2700 kwh di luce l’anno.
I consumi di gas, poi, salgono ulteriormente se si ha un impianto
autonomo (in quel caso utilizzato
non solo per il riscaldamento, ma
anche per la cottura dei cibi).
Ecco spiegato il motivo per cui
proprio la ricerca di una migliore
tariffa per questa fonte energetica sia la molla che spinge alla
comparazione (78% gas vs 22%
luce).
“Orientarsi in un mercato così
complesso come quello delle tariffe per l’energia – ha dichiarato
Alberto Genovese, amministratore delegato di Facile.it – non è
affatto semplice, ma confrontando le diverse proposte degli
operatori una famiglia può arrivare a risparmiare fino a 400
euro l’anno”. Facile.it, che ha da
poco allargato il proprio raggio
d’azione alle tariffe per l’energia,
ha potuto evidenziare anche
come, per pagare la nuova fornitura di gas o luce, il 55% dei ri-
chiedenti decida di utilizzare l’addebito bancario: in questo modo
le famiglie riescono a recuperare
i depositi cauzionali dati alle società fornitrici al momento del
contratto (77 euro per la bolletta
del gas, 15 euro per quella
dell’elettricità), versati come
forma di anticipo e garanzia da
chi usava il bollettino.
E per concludere l’analisi in
maniera più dettagliata, spunta
perfino una curiosità: il 60% dei
contratti di gas e luce è stato stipulato e dunque completato
dopo le ore 18, a dimostrazione
del fatto che la decisione finale
viene comunque presa dopo il lavoro, a seguito di un confronto
con tutta la famiglia.
TARIFFE / MECCANISMO INTRODOTTO QUESTO MESE
Come si calcolano i costi
In base al nuovo meccanismo di calcolo dei costi introdotto
proprio a partire dal mese di ottobre, il prezzo della materia
prima gas è stato determinato con un mix di contratti di importazione di lungo periodo e una quota crescente di mercato spot, attualmente più favorevole per i consumatori. Risulta diverso, invece, il discorso relativo all’energia elettrica: oltre ai rialzi del petrolio, ha inciso la necessità di aumentare la copertura della voce A3 degli oneri di sistema
per l’incentivazione alle fonti rinnovabili e assimilate
nell’anno 2012. (a.s.)
13 ottobre 2012
5
L’Eurozona è praticamente ostaggio della febbre del petrolio.
Basti pensare che a settembre l’inflazione, secondo Eurostat, è
salita al 2,7% dal 2,6%. Un dato superiore alle attese degli
economisti ma su cui ha pesato il balzo dei prezzi dell’energia,
+9,2%. L'Italia però continua a registrare mezzo punto
d’inflazione in più rispetto alla media europea. (a.s.)
CONSUMI
Eurozonaè in “ostaggio”
della febbre del petrolio
SUGGERIMENTI n COME GESTIRE AL MEGLIO LA CASA
I consigli dell’Aduc
per evitare sprechi
C
“Ma i rincari
PROTESTA n LE ASSOCIAZIONI
erano
evitabili...”
Secondo Federconsumatori
evitare gli aumenti era una cosa
possibile. Ad esempio, rispetto
al prezzo del gas, “se non ci
fosse stata una sentenza del
Consiglio di Stato favorevole alle
imprese, che scarica 180 milioni di euro sulle bollette invece
dell’1,1%, l’aumento sarebbe
stato dello 0,6%, con un rincaro
medio di circa 6 euro annui”.
Per quanto riguarda la luce,
“se ci fosse stato l’intervento del
Governo per trasferire sula fiscalità generale il finanziamento
dell’incentivazione alle fonti rinnovabili, il cui importo viene
anche caricato dell’Iva, vi sarebbe stato un minore aumento
di 4 euro in termini annui”. Federconsumatori chiede al Governo di far qualcosa per contrastare ulteriori aumenti delle bollette.
“L’ulteriore aumento della
spesa energetica in un momento di crisi ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea invece Coldiretti – riduce il
potere di acquisto dei cittadini e
delle famiglie, ma aumenta
anche i costi delle imprese particolarmente
rilevanti
per
l’agroalimentare. Un incremento che colpisce l’agricoltura
dopo che a luglio si era verificato
un rincaro record del 26,2% per
i costi dell’energia elettrica a carico delle imprese. Ed è stata
proprio la bolletta energetica a
provocare la crescita dei costi
delle imprese agricole del 3,1%
secondo Ismea.
La corsa dei costi a carico delle
imprese mette a rischio la competitività del sistema produttivo
costretto a fare i conti con il
forte calo dei consumi. (a.s.)
on la stagione più fredda ormai alle porte,
diminuisce la luce del sole e aumentano
inevitabilmente i consumi di luce e gas,
che si traducono in bollette spesso salatissime. L’Aduc (Associazione per i
Diritti degli Utenti e Consumatori)
ha reso noti alcuni suggerimenti per non esagerare con
tali consumi, riducendo al
massimo gli sprechi e ottenendo un buon risparmio in
denaro.
Innanzitutto, è necessario
controllare la manutenzione
dell’impianto di riscaldamento ogni anno: in particolare, il termostato non deve superare i venti gradi, ricordando
anche di verificare la tenuta delle
finestre. È buona regola spegnere
inoltre il riscaldamento un’ora prima di dormire, regolare il forno sui 180 gradi e preferire la
doccia al bagno. Le brutte sorprese con la bolletta
elettrica, al contrario, si evitano con altri accorgimenti. Ad esempio, il termostato delle lavatrici e
delle lavastoviglie non dovrebbe superare i quaranta gradi, come anche utile può risultare l’uso razionale dei lampadari. La
pulizia di queste ultime è un altro
consiglio dell’associazione dei
consumatori, oltre all’intramontabile
spegnimento
completo dei televisori e
degli impianti presenti in
casa.
Insomma, si potrebbe
pensare a suggerimenti
magari scontati e banali,
ma di questi tempi non lo
sono affatto, tanto è vero che
vengono dimenticati con eccessiva facilità: le accortezze delle famiglie italiane possono davvero fare la
differenze e scongiurare troppe cifre in bolletta.
a.s.
Arriva la banca dati
coi nomi dei morosi
Una banca dati con i nomi dei clienti morosi. I gestori di energia elettrica e gas stanno per averla fra
le mani per effetto di una legge del 2010 sull’Acquirente unico. L’Autorità per l’energia elettrica e gas
ha messo in consultazione un documento che stabilisce come deve funzionare, tenendo conto che ci
sono norme sulla privacy da rispettare. Il benestare
dalle commissioni Industria del Senato e Attività
produttive della Camera è già arrivato. (a.s.)
L’identikit di chi non paga
E l’inflazione conferma la botta visibile solo ai venditori
ISTAT / IL DATO GENERALE DI SETTEMBRE È INVECE STABILE
A settembre l’inflazione è rimasta stabile anche se il carrello della spesa
ha continuato a correre. Secondo le stime preliminari di Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha riconfermato il +3,2% su base tendenziale e nessuna variazione rispetto ad agosto. Tuttavia i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, dagli alimentari ai carburanti,
aumentano su base mensile dello 0,8% e su base annuale salgono dal
4,2 al 4,7%. Rispetto a settembre 2011, in Italia la crescita maggiore
dell’inflazione ha interessato abitazione, elettricità e combustibili
(+7,4%), trasporti (+7%), bevande alcoliche e tabacchi (+6,3%). Quella
più contenuta riguarda i servizi sanitari (+0,1%). Solo i prezzi delle comunicazioni risultano in flessione (-0,3%). (a.s.)
La banca dati coi nomi dei clienti morosi si chiamerà
Bicse. Vi potranno accedere solo i venditori al dettaglio
di energia e gas, gli stessi che sono tenuti ad alimentarla
caricandovi le informazioni sui clienti serviti. Conterrà informazioni di vario genere, dal codice fiscale alla descrizione della tipologia del cliente (uso domestico o no),
passando per il numero di richieste di sospensione della
fornitura, fino ad arrivare alle sospensioni per morosità
con eventuali revoche, riattivazioni, richieste di indennizzi, e poi costituzioni in mora e già sanate. (a.s. )
13 ottobre 2012
MERCATI
6
Cera (Cia): Il “cartello” degli industriali
penalizza sempre gli agricoltori
Agricoltori e industriali nella morsa delle lobby. Dal grano duro al pomodoro, i prezzi si mantengono
sostanzialmente bassi (e comunque poco remunerativi per gli agricoltori) perchè il sistema industriale
ha fatto ormai cartello. E’ l’opinione di Giovanni Cera, vicepresidente della Cia di Foggia: “I contratti si
fanno in anticipo - afferma - e quasi sempre tengono conto delle ragioni di parte industriale. Se poi i
prezzi al dettaglio aumentano, è un affare che non riguarderà gli agricoltori perchè chi ne beneficia
sono gli industriali e la componente di mezzo, ovvero i commercianti”.(m.lev.)
LA BATTAGLIA n IL GOVERNO NON DÀ ATTUAZIONE ALLA LEGGE
In attesa dell’etichetta
la pasta diventa scotta
n Il nodo è sulla provenienza della
materia prima: il grano
n MASSIMO LEVANTACI
N
el regno della pastasciutta, si fanno un po’ di conti su quanto ci
rimetta la produzione agroalimentare di fronte all’ultimo
“scippo”. Il governo non approva i decreti attuativi
per rendere operativa la nuova legge sull’etichettatura
obbligatoria delle paste alimentari e questo può
voler dire esporre i produttori di grano duro del
Foggiano (principale bacino nazionale) alla
concorrenza, in qualche caso “sleale”,
delle importazioni selvagge dall’estero. La
Coldiretti ne fa una ragione di principio:
“La pasta è un prodotto italiano, universalmente riconosciuto come tale. Ma
se i produttori nelle loro miscele utilizzano grani di provenienza extranazionale lo devono scrivere sull’etichetta, il
consumatore ha il diritto di saperlo”,
tuona il presidente regionale Pietro Salcuni. Se poi aggiungiamo che lo stesso
percorso va delineandosi anche per il pomodoro da industria, altro prodotto distintivo del made in Italy a cui la Capitanata fornisce un contributo notevole (anche qui principale bacino di produzione nazionale con l’Emilia Romagna), si comprende come lo “smacco alla pastasciutta” ci sia tutto. Il ministro dell’Agricoltura, Mario Catania,
attribuisce questo stop a un’interpretazione dell’Unione europea che
sull’argomento non si è ancora espressa.
Ma nel gorgo politico-istituzionale l’infuenza delle lobby dell’industria
agroalimentare esercita un’influenza non marginale, e non lo nasconde
affatto il presidente nazionale dell’Italmopa (leggi intervista a fianco).
A livello parlamentare però la mossa non è piaciuta ai promotori della
legge votata un anno e mezzo fa, dopo una dura battaglia condotta
n La sen. Mongiello: il ministro non
può dire che non c’è accordo con la Ue
sull’autenticità dei prodotti “made in Italy” (olio compreso che ha però
già avuto il via libera del governo italiano e di Bruxelles). Si è allora cercato un compromesso che individuasse un percorso preferenziale almeno per la pasta e il pomodoro, ovvero le filiere più sensibili agli attacchi della concorrenza internazionale. La senatrice foggiana, Colomba Mongiello (nella foto), è una delle più
strenue sostenitrici sull’autenticità delle produzioni tipiche: “Il governo non ha più scuse - ammonisce la parlamentare, componente della
commissione Agricoltura del Senato - una
legge votata diciotto mesi fa quasi all’unanimità dai due rami del Parlamento continua a non essere approvata per motivi
che non comprendiamo. Il ministro dice
che non c’è accordo con il ministero
delle Attività produttive e con Bruxelles.
Ma è un controsenso quello che dice:
se prima non presenta i decreti attuativi, su cosa l’Unione europea dovrebbe
pronunciarsi?”.
E pensare che anche sull’olio extravergine di oliva, protetto ora da una etichettatura anche piuttosto rigida a tutela del made
in Italy, il nostro paese ha chiesto e ottenuto un
regolamento comunitario per combattere sofisticazioni e adulterazioni. Perchè non si riesce a fare lo
stesso per grano e pomodoro? “Un giusto diritto dei consumatori sconfiggerà la sciocca pretesa delle lobby di conservare l’esistente
- risponde la senatrice Mongiello - la gente ha il diritto di sapere da
dove provengano le materie prime dei prodotti da loro acquistati e chiedono di poter scegliere cosa comprare anche in base a tale caratteristica. E altrettanto legittimamente, i produttori che puntano sulla qualità del made in Italy hanno diritto a vedere riconosciuto e certificato il
proprio investimento finanziario e commerciale”.
PRODUZIONI / REGISTRATO UN CALO DEI CONSUMI DI PASSATA
Il pomodoro senza più... qualità
Si vendono sempre meno pelati e conserve,
cambiano i gusti dei consumatori che hanno
preso a risparmiare sull’alimentazione ma
non sui prodotti tecnologici come i tablet. E’
la tesi adottata quest’anno dagli industriali
della passata per giustificare il prezzo basso
riconosciuto ai produttori di pomodoro da industria in Capitanata, nonostante il raccolto
sia crollato del 50%, come ha certificato
l’Ispettorato provinciale agricoltura. Sul calo
dei consumi di pomodoro - sottolineano alcuni distributori - è bene però che anche le
industrie si prendano la loro fetta di responsabilità perchè in questi anni lo hanno trasformato in un prodotto banale, vendendolo
in aste al ribasso senza che nessuno ci metta
valore aggiunto. Così abbiamo sul mercato
prodotti tutti uguali, un appiattimento che il
consumatore finisce per punire. (m.lev)
UMBERTO SACCO (ITALMOPA)
“Gli industriali
mettono il nome:
sono responsabili
del loro prodotto”
13 ottobre 2012
7
E’ guerra di marchi di qualità sui prodotti tipici in provincia di Foggia. Il consorzio Start Capitanata
ha infatti depositato da circa un anno il logo “Prodotti fidati” in accordo con l’Università di Foggia
e le associazioni dei consumatori con il quale intende avviare un’azione di valorizzazione delle
tipicità daune, ma la Provincia - si è appreso - sta lavorando alla presentazione di un altro marchio
di filiera che, sulle prime, sembrerebbe un doppione del primo. “A chi giova tutto questo” protesta
Roberto Parisi di Start Capitanata. (m.lev.)
MERCATI
Sui “marchi” per i prodotti tipici
guerra fra Consorzio Start e Provincia
L’IDEA n NON BASTANO I NEGOZI “DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE”
A difesa del “local”
un appello alla GDO
Le “lobby della pasta” respingono l’etichetta
e anzi contestano tutta l’impalcatura di una retorica politica volta soltanto a “delegittimare gli
industriali che, mettendo il nome in ditta, assumono di per sè una responsabilità a prova di
bomba di fronte ai consumatori”. Così risponde
Umberto Sacco, foggiano, presidente nazionale di Italmopa (nella foto a sinistra), l’associazione degli industriali mugnai e dei pastai.
Perchè, cosa c’è di male a scrivere
sull’etichetta che il grano utilizzato proviene dall’Italia piuttosto che dall’estero?
“Sia Italmopa che Federalimentare (Sacco è
membro del comitato di presidenza: ndr) su
questa vicenda abbiamo espresso opinioni
inattaccabili: se lo scopo dell'etichettatura è
quello di garantire maggiore sicurezza sanitaria
stiamo parlando di un provvedimento che non
aggiunge nulla alle misure già in essere e non
migliorano la qualità dei prodotti”.
Cambiare le etichette ha un costo, è tutto
qui il problema?
“Se l'obiettivo è discriminare i prodotti d'importazione, rischiamo solo di aggiungere costi
inutili alla modifica del packaging delle confezioni, costi che poi finiranno per essere scaricati sui consumatori. Sarebbe una normativa
unica, solo italiana, ed esporrebbe le aziende
italiane in una posizione di svantaggiato rispetto agli altri competitori”.
Ma scrivere che sono stati impiegati
grani importati può avere un’influenza
sulla pasta simbolo del made in Italy.
“E’ il nome che loro mettono sulle etichette la
principale garanzia di salubrità del prodotto
che si mette sul mercato. Le produzioni importate rispondono già a norme regolamentate
dall’Unione europea. E allora, di cosa stiamo
parlando?”. (m.lev.)
La difesa del made in Italy parte dal supermercato. Ne sono
convinti i promotori di Start Capitanata, un consorzio di produttori ortofrutticoli, che ha aperto a Foggia da un anno una catena
di punti vendita “dal produttore al consumatore” con l’intento di
stimolare la domanda verso i prodotti della ricca campagna foggiana. Un’operazione che procede per gradi e fra non pochi contrasti, specie fra i consumatori per i quali il prezzo leggermente
più alto non sempre è sinonimo di qualità e sicurezza alimentare.
Ma il dado è tratto e Start Capitanata, dopo un anno e circa cinquanta soci certificati, può dire di aver vinto la prima battaglia.
Adesso però ne comincia un’altra, di tutt’altro segno: battere la
concorrenza dei supermercati. Negli ultimi sei mesi a Foggia
hanno aperto cinque centri commerciali che praticano prezzi
particolarmente allettanti per consumatori, i quali certamente
gradiscono e portano a casa. Ma questo ventaglio di nuove offerte finora non ha strizzato l’occhio alla produzione agroalimentare locale che, salvo rare eccezioni, continua a incontrare difficoltà a farsi largo nel mondo della grande distribuzione organizzata.
Le ragioni sono molteplici, le difficoltà di distribuzione dei prodotti e la quantità proposta (quasi sempre al di sotto delle richieste) sono i principali ostacoli alla base di questo preventivo
rifiuto da parte della Gdo. Ma Start Capitanata insiste, e ha
scritto una lettera al sindaco di Foggia, Gianni Mongelli e al presidente della Provincia, Antonio Pepe, invitandoli a salvaguardare
maggiormente le produzioni agricole locali attraverso forme di
più attiva collaborazione con la grande distribuzione. “Perchè in
questo modo - rilevano i produttori foggiani - rischiamo di farci la
guerra tra poveri, tra sconti all’inverosimile e offerte insostenibili. Noi proponiamo prodotti salubri, genuini e non costosi appannaggio delle tasche di tutti i consumatori. Ma questa situazione rischia di ripercuotersi solo a danno dei produttori foggiani
oltre a determinare un progressivo allontanamento della ricchezza pro-capite, tenuto conto che almeno il 60/70% di quello
che il consumatore foggiano spende per mangiare, finisce lontano dalla Capitanata”. (m.lev.)
BANCO VENDITA / L’UNICA SPECIALITÀ CON IL PREZZO IN SALITA
Il ciliegino e la forza del marketing
Sui prezzi al dettaglio si abbatte la forza del
marketing. Nelle ultime settimane - come rilevato in alcuni ipermercati pugliesi - l’unico
prodotto agricolo che ha visto aumentare il
prezzo, sia pure di qualche centesimo, è
stato il “ciliegino”, ovvero il pomodoro della
piana siciliana di Pachino famoso in tutto il
mondo per la sua rotondità a largo uso commerciale. Su piazza la confezione da mezzo
chilo viene venduta a 1,29 euro, ma il prezzo
diminuisce nei discount (la confezione da un
chilo costa 2,81 euro). Va molto diversamente per il pomodoro lungo prodotto in Capitanata che costa al dettaglio 0,59 centesimi al chilo con oscillazioni di prezzo impercettibili. Prezzi infinitamente bassi anche
per la passata che in alcune catene di supermercati (Despar e Sigma) può costare anche
0,30 cent. (confezione da 800 g.). (m.lev.)
13 ottobre 2012
8
[ ]
ph: angelo.gi
SE DITe
stampa
dite
SEDIT
S
e dite stampa dite Sedit. Punto di riferimento per la stampa
anche di quotidiani nel Sud Italia, partner privilegiato di case
editrici e aziende. Tecnologie, conoscenza e organizzazione:
la risposta alle nuove sfide della comunicazione e della stampa.
70026 Modugno (Bari)
www.sedit.biz
13 ottobre 2012
9
L'Adusbef è un'associazione dei consumatori e il suo acronimo sta per
“Associazione di Difesa degli Utenti dei Servizi Bancari E Finanziari”; nasce, oltre
un decennio fa, da un'idea di Elio Lannutti che, in tempi non sospetti, individuò
nella criticità del rapporto tra banche e cittadino il vero nodo da risolvere nella
nostra società. Per un benessere economico diffuso. Contro chi è pronto a
speculare sulla vita delle persone nel nome del profitto.
INTERVISTA
Un'associazione al fianco dei consumatori
nelle controversie con gli istituti di credito
L’ANALISI n PARLA MASSIMO MELPIGNANO, VICEPRESIDENTE DI ADUSBEF PUGLIA
“Noi, tutti schiavi del debito
Qui servono banchieri nuovi”
Dai bond all’anatocismo: manca una cultura economica
n GIUSEPPE MILANO
L
e banche? Per tanti sono
tra le responsabili principali della crisi finanziaria
economica in atto. Basta ricordare non solo lo scandalo dei
mutui subprime americani, ma
anche, nel caso italiano, quello
determinato dagli istituti bancari che hanno immesso sul
mercato prodotti tossici come i
bond.
Abbiamo incontrato l'avvocato
Massimo Melpignano, vicepresidente per la Puglia di Adusbef,
che ha recentemente vinto la
sua ennesima battaglia legale
contro una banca e contro i
bond.
"Uno dei primi truffati da
questa lunga stagione del risparmio tradito - racconta melpignano - mi disse che l'unico
bond che conosceva, fino ad allora, era James, l’Agente 007.
Poi, purtroppo, i bond sono entrati nella nostra quotidianità
con i crac Argentina, Cirio, Parmalat, Cerruti. Con un vero e
proprio saccheggio le banche
hanno depredato oltre un milione e duecentomila famiglie.
L’ultima delle quali, composta
da gente semplice e priva di
un'adeguata conoscenza finanziaria, aveva affidato i risparmi di
una vita a una banca di credito
cooperativo".
Da oltre un anno “ce lo
chiede l'Europa” è diventato
l'imperativo categorico rispetto al quale si conformano
le diverse politiche economiche nazionali.
"Cominciamo - spiega Melpignano - a mettere in discussione
l'idea che se ce lo dice l'Europa è
per il nostro bene. Non mi
sembra, infatti, che ci siano politici europei illuminati in grado di
costruire quell'Europa politicamente unita che farebbe stare
“In Italia ci vorrebbero leggi più
semplici ed equilibrate per regolare il rapporto
tra gli istituti di
credito e i cittadini-utenti”
n Il vicepresidente per la Puglia di Adusbef, Massimo Melpignano. In alto il presidente nazionale Elio Lannutti
bene tutti noi. L'inganno è sulle
parole. Oggi essere europei significa essere alla moda. Senza
essere antieuropei, dovremmo
riscoprire i nostri territori. Le nostre peculiarità culturali e la nostra identità smarrita. Manca
una cultura economica-finanziaria diffusa che, come anticorpo sociale, ci aiuti a difenderci dalle truffe".
Una possibile soluzione?
"Ci vorrebbero leggi più semplici ed equilibrate dove sia regolato il rapporto tra banche e
utenti. La consulenza finanziaria
oggi viene fatta dalle banche,
ossia dallo stesso soggetto che
ha interesse a vendere dei prodotti invece di altri. Bisognerebbe intensificare lo sviluppo di
consulenze indipendenti, chiedendo informazioni a chi non ha
propri interessi da preservare. È
un problema di riscrittura delle
regole. Lo strapotere delle
banche, oggi, è anche culturale.
Sorrido quando leggo di programmi di educazione finanziaria
sovvenzionati dalla banche,
quando dovrebbero essere proprio queste ultime a dover essere rieducate, non avendo testimoniato quell'attendibilità e
quella terzietà attesa".
Dopo i bond, ecco l'anato-
cismo.
"E' questo uno dei tanti mali
oscuri generati dalle banche: è
un meccanismo diabolico che
pur vietato dal codice civile continua a mietere vittime. Anatocismo significa unire gli interessi
al capitale, creare un'unica posizione e su di essa calcolare nuovamente l'interesse. Questa
trappola che determina una crescita esponenziale del debito è
stata realizzata con la complicità
della politica. L'anatocismo, pur
vietato, è stato, quindi, reintrodotto nel nostro ordinamento,
con un escamotage: con una
norma che permette alle banche
di toccare i nostri conti correnti,
di cui tutti disponiamo e su cui
sono possibili grandi guadagni.
Ma non è finita qui. Attraverso
un'altra norma, passata inosservata, si consente alle banche di
capitalizzare con la stessa periodicità gli interessi attivi e passivi.
Ma se per gli interessi passivi le
banche non pagano quasi
niente, per quelli attivi le somme
sono consistenti. Le banche da
cui transitano grandi capitali,
non sempre e non tutti puliti,
scarsamente trasparenti e ancora meno controllate, sono responsabili anche dello scandalo
dei derivati. Alcune di esse sono
sotto processo per aver diffuso
questi prodotti bidone che
hanno avvelenato il mercato e
fatto fallire diverse aziende; con i
managment che si sono spostati, impuniti, da un istituto
bancario ad un altro. Viviamo in
un paradosso osceno: oggi gli
italiani con i propri contributi
amministrati dallo Stato stanno
finanziando le banche, quando
dovrebbe accadere il contrario.
È gravissimo che per queste
maldestre operazioni non paghi
mai nessuno con le banche libere di essere sempre più macchine produci-debito.
Non c'è speranza, quindi,
per il futuro?
"In questi ultimi anni ci siamo,
tutti, forse distratti troppo accettando il paradigma delle banche
per cui dobbiamo essere sempre
meno cittadini e sempre più debitori. Il debito è una forma di
schiavitù, riduce la nostra libertà. La speranza, perciò, è
avere presto una nuova classe
politica e una nuova generazione di banchieri che onorino
davvero il loro ruolo sociale e
contribuiscano a creare una visione prospettica coerente per il
benessere delle future generazioni".
13 ottobre 2012
Quorum Italia - Photo: James Steidl - NaDi
10
SOLO NELLE MIGLIORI LIBRERIE
quio
con
Car
ese
o CoVell
Dionisio
CiC
V
oquio
a coll
isio
Dion
con
C iC C
are
io con
a colloqu
io C
Dionis
iCCa
i
Più forti del
la Paura
Vito CoVell
a colloquio con i
Dionisio CiCC
arese
Carese
P
iù
f
ort
i del
la P
aur
a
ra
a Pau
dell
orti
Più f
Più
a
Paur
a
l
l
i de i
fort ito CoVell se
Paura
a
l
l
e
d
rti
Più fo Vito CoVellirese
Paura
Più forti
della Pau
ra
Vit
Paura
re.
semp nuovo
to da
n il
a accan patto co so negli
ra ci st
e l’im
terio a così
is
m
la pau ito sancisc
to e
minci
mo vag , sconosciu suoni. Co ra.
ei
o
au
mond ei colori, n con la p atologico
za
,n
ip
en
ri
d
o
iv
a
d
v
ll
o
.
ra con
c’è nu
la vita suo
la nost bito: non mente, è
ano, il
su
ce
molo to. Sempli l’essere um sto della
te
el
n
es
d
u
co
o
q
p
orta
in
, il
up
che p .
lo svil esperienze enza
re
tavia
i
u a collo
qu
io co
ulo d
le pau
un’infl
accum , hanno aura, anzi izzazione n
ta
p
an
cresci scere la enti, l’org ammini
re
ad acc comportam la pubblica ttà, il web,
el
ci
ndo
nostri ziende e d gia delle
, il mo
lo
a
morfo a mediatica
delle
d
one, la
pau
strazi to dell’agen
la
i del
l’
l’impat uola e del ci più fort i serenità
d
er
sc
della uire a rend l’obiettivo ggiunge
ra
uel
ib
contr tendoci q auspica di aure reali
p
an
o
ra gar ere uman ercorso tra e l’unico
ch
ss
p
che l’e stro è un incimento quella di
no
nv
ie è
b
co
l
fo
azio
re. il
e su
delle
ie
munic
si
iz
co
ar
tt
e fi
ber
ella
per li
iuto d
modo rle con l’a petenti.
ta
m
affron persone co
i
ne e d
Più forti dell
a
a collo
la
rti del
Più fo
Più forti
della Pau
ra
Più f
orti
dell
a Pa
ura
Più f
orti
dell
Vito
a Pa
CoV
ura
Dion
elli
isio
CiC
cresci
ta
ad ac , hanno
cr
u
nostri escere la n’influen
za ch
e po
delle comport paura, an
rt
amen
zi
azien
ti, l’o le paure a
de e
strazi
rg
.
o
d
l’imp ne, la morf ella pubb anizzazio
at
n
li
o
della to dell’age logia delle ca ammin e
n
sc
i
contr uola e d da media città, il web
tica, il
el
ib
ra ga uire a ren l’
mond ,
ra
d
o
che l’ ntendoci erci più fo
esser
q
rt
u
i
el
della
l’obie
e um
re. il
pau
ttiv
ano
n
e fittiz ostro è un auspica o di seren
it
d
modo ie e sul co percorso tr i raggiunge à
n
a
affron per liberar vincimen paure re
to
al
ta
si
ne e d rle con l’a delle fob che l’unic i
ie
i perso
iu
o
ne co to della co è quella d
mpet
i
enti. municazio
e.
da sempr nuovo
accanto
o con il
a ci sta
la paur sancisce l’impatt rioso negli
iste
to
mo vagi onosciuto e m omincia così
sc
suoni. C
mondo,
lori, nei
co
paura.
i
ne
n
i,
za co la
odor
logico
conviven è nulla di pato
la nostra
.
non c’
:
to
è la vita
bi
,
molo su Semplicemente
il suo
o,
.
e uman della
in questo ppo dell’esser
to
es
nt
ilu
co
sv
tavia lo di esperienze, il
e porta
o
enza ch ure.
accumul
un’influ
hanno
zi le pa
,
an
ta
a,
ci
ur
es
cr
pa
zazione
escere la enti, l’organiz
ad accr
mini
am
comport lla pubblica am web,
ri
st
no
il
de
iende e logia delle città,
ondo
delle az
fo
m
e, la mor
iatica, il
strazion
enda med
o dell’ag
l’impatt
ll’
lla pau
uola e de erci più forti de
della sc
renità
ire a rend l’obiettivo di se
bu
ri
nt
el
co
iunge
endoci qu
a di ragg
ra garant umano auspic
ere
che l’ess
re.
Più f
ort
i del
Vito
la P
CoV
aur
Dio
elli
nisio
a
CiCC
a collo
quio
con
are
se
accu
m
cresci ulo di es
p
ta
ad ac , hanno erienze, il
cr
nostri escere la un’influen contesto
d
delle comport paura, an za che p ella
o
amen
az
zi
strazi iende e
ti, l’o le pau rta
re
o
l’imp ne, la mo della pub rganizzazi .
at
rf
b
della to dell’age ologia del lica amm one
sc
contr uola e d nda med le città, il ini
iatica
w
ib
el
, il m eb,
ra ga uire a re l’
ondo
ra
n
che l’ ntendoci derci più
esser
forti
quell’
e
d
re. il
o
nostro umano au biettivo d ella pau
e fitt
i sere
spica
è un
iz
n
mod ie e sul co percorso di raggiu ità
o
n
affro per liber nvincimen tra paure ge
n
ar
re
ne e tarle con si delle fo to che l’u ali
di per
l’aiuto
n
bi
ic
eè
o
sone
comp della com quella di
unicaz
etenti
.
io
PIÙ FORTI
DELLA
PAURA
VITO COVELLI
a colloquio con
DIONISIO CICCARESE
13 ottobre 2012
segue dalla prima
11
Informazione vince l'online, la crisi si...
Anche in questo caso, il dato relativo ai
giovani è illuminante: quasi l'80%
(79,9%) di essi, infatti, usa Youtube: si
tratta di quella fascia di pubblico che le rilevazioni sugli ascolti considerano solitamente “in uscita” dalla fruizione del
broadcasting tradizionale; la stessa fascia, per converso, che alimenta il vivace
mercato della seralità sulle televisioni satellitari. Youtube, peraltro, permette
anche una fruizione in mobilità e consente
l'esplorazione di nuovi generi e formati.
Non è un caso che proprio su Youtube si
sia radicato e consolidato il più interessante e clamoroso fenomeno di webseries
italiana ma recitata in inglese: il successo
di Stuck.
The Chronicle of David Rea (in USA e
Russia persino più che in Italia) sarebbe
impensabile senza Youtube e la fruizione
personalizzabile che la piattaforma di proprietà di Google consente. Il dato congiunto televisione/Youtube ci consegna la
prospettiva di un mercato che sembra
aprirsi a nuove prospettive, che non cancella la vecchia tv generalista (che resta
peraltro un luogo importante nella delineazione finanche della sfera pubblica)
ma che sembra pronto a esaltare nuovi
linguaggi e stili espressivi. Sempre che gli
operatori abbiano il coraggio di prendersi
quel rischio d'impresa finora un po' assente in alcuni settori delle industrie creative nazionali. Ma che potrebbe rappresentare l'inizio di una nuova stagione di investimenti pubblicitari.
Il dato più sconfortante del rapporto
Censis-UCSI riguarda, come sempre, la
carta stampata. Anche in questo caso si
tratta purtroppo della conferma di tendenze presenti già da qualche anno. Il
calo di lettori dei quotidiani (-2,3%) è speculare all'incremento dei contatti per le testate online (+2,1%), evidenziando
anche in questo caso come il modello
d'informazione in rete tenda a diventare
più significativo, anche grazie alla sua facilità d'uso nonché al minore tempo richiesto per la lettura.
La dimensione del “tempo” resta uno dei
temi poco indagati dalla ricerca sociale:
qualche anno fa una bella ricerca sull'uso
del tempo degli italiani, promossa dall'allora centro studi San Salvador di Telecom
Italia, aveva messo in luce risultati che sarebbe opportuno riprendere e riattualizzare alla luce dei nuovi usi dei media digitali e della pervasività del web 2.0.
Ma il dato veramente più avvilente rintracciabile nella ricerca Censis-UCSI riguarda la lettura di libri, soprattutto fra i
giovani; fra i soggetti dai 14 ai 29 anni
(una coorte anagrafica inevitabilmente
eterogenea) i lettori di libri scendono di
oltre il 10% in un solo anno. In questo
caso non basta la crescita dei lettori di
ebook (+1%) a bilanciare un saldo che è
e resta negativo, non solo dal versante
numerico.
Sicuramente una variabile occorrente è
data dalla crisi economica e dalla conseguente diminuzione di reddito disponibile
(la cui riallocazione non riguarda quasi
mai le spese per la cultura). Proprio quest'ultimo dato dovrebbe farci riflettere
sulla necessità di una politica economica
capace non solo di far quadrare i conti ma
anche - e soprattutto - di far ripartire i consumi. A iniziare da quelli culturali, che rappresentano un pezzo importante per l'economia italiana.
Michele Sorice
Comunicazione Politica e direttore
del Centre for Media
and Communication Studies “M. Baldini”
dell’Università LUISS “Guido Carli”
13 ottobre 2012
12
ICT
La diffusione del web
incide sull'ocupazione
Secondo il rapporto “Crescita digitale. Come Internet crea lavoro, come
potrebbe crearne di più”, curato da Marco Simoni e Sergio de Ferra
(London School of Economics), la diffusione del web ha un impatto
positivo “puro” sull’occupazione, soprattutto su quella giovanile,
indipendentemente dalla crescita economica, dal livello di tassazione
sul lavoro, dal cambiamento della competitività internazionale. (f.t.)
DATI OCSE n PIÙ INVESTIMENTI E PIÙ AFFARI
L'economia
di Internet
più forte
della crisi
n FABIO TRAVERSA
I
l web è sempre di più un fattore trainante dell’economia e fa crescere il numero degli occupati. Lo evidenzia anche il rapporto annuale dell’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico che raccoglie 34 fra le nazioni più sviluppate del pianeta.
Dall’analisi "Internet Economy
Outlook 2012" emerge un'istantanea delle "Top 250" aziende
del settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict): nel 2011 hanno aumentato gli investimenti in ri-
cerca e sviluppo del 6% rispetto
all'anno precedente e, insieme,
danno lavoro nel mondo a 14
milioni di persone, con un incremento del 6%. In particolare, il
33% delle Top 250 è negli Stati
Uniti, il 20% in Giappone e il 7%
a Taipei. Nell'elenco sono incluse anche due aziende italiane
con 107mila dipendenti complessivi. E i servizi Ict hanno un
tasso di crescita che raggiungerà entro l'anno il 5-10%, con
la voce Internet che resta strategica.
Il 13% del valore generato
dalle aziende potrebbe essere
attribuito al web. Il settore ha,
infatti, assorbito il 50% di tutte
le operazioni di venture capital
nello scorso anno. Le 250
aziende più efficaci hanno visto
lievitare i loro ricavi del 6%
all’anno fra il 2000 e lo scorso
anno. Dietro la potente espansione della Internet economy c’è
la diffusione delle connessioni
senza fili e la spinta della divisione “mobile”. A dicembre
scorso, nei paesi Ocse, erano
attive 667 milioni di connessioni
wireless contro i 315 milioni
(poco
meno
della
metà,
dunque) di reti fisse. E la velocità fornita agli users è cresciuta
di circa il 30% fra il 2008 e il
2011, con un calo delle tariffe
fra il 3 e il 4%. In due terzi delle
nazioni Ocse è più del 95% delle
aziende a utilizzare accessi
online ma la strada da percorrere è ancora lunga: vende beni
e servizi sul web solo il 18%
delle imprese con dieci o più addetti. Il 70% delle famiglie naviga online in banda larga e per il
17% degli utenti, in particolare,
Internet è stato uno strumento
utile nella ricerca di lavoro e
aiuta a capire qual è la domanda
occupazionale. Tra i Paesi Ocse,
infine, l'Italia è quarta per spesa
Ict dietro Germania, Regno Unito
e Francia, ma è sotto la media
per accesso delle famiglie al
web e alle connessioni ultraveloci.
BOSTON CONSULTING GROUP / LE PIÙ GRANDI POTENZIALITÀ PER LE ESPORTAZIONI
In Italia le aziende in Rete crescono
Nel 2015 il contributo di Internet all'economia italiana
oscillerà tra il 3,3% e il 4,3% del
Pil secondo il rapporto "Fattore
Internet", realizzato da The Boston Consulting Group. "Si stima,
inoltre - si legge nello studio che l'Internet economy registrerà
una crescita annua compresa tra
13% e 18% da qui al 2015, raggiungendo un valore di 59 miliardi di euro, una cifra quasi
doppia rispetto ai 31 miliardi di
euro del 2010".
Il binomio export-Internet si
conferma una miscela ad altissimo potenziale per il sistema
paese Italia. Se un numero maggiore di imprese riuscisse a intercettare anche solo una parte di
questa domanda si aprirebbero
nuovi spazi per crescere. Le
aziende attive su Internet infatti
fatturano, assumono ed esportano di più e sono più produttive
di quelle che su Internet non
sono presenti. Le Pmi attive in
Rete hanno infatti registrato una
crescita media dell’1,2% dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto
a un calo del 4,5% di quelle offline e un’incidenza di vendite
all’estero del 15% rispetto al 4%
delle offline.
Nei Paesi del G-20 l’economia
Internet ha già un valore pari al
4% del Pil e contribuisce in
media al 21% della crescita
annua del prodotto interno
lordo. In Italia i valori sono sensibilmente inferiori, eppure decisamente interessanti se li si valuta nell’ottica delle potenzialità
di crescita ancora inespresse.
f.t.
13 ottobre 2012
13
Microimprese con dominio ".it":
più visibiltà e quindi business
ICT
Le microimprese con un dominio a targa italiana aumentano visibilità
e business. Lo rivela un’indagine Pragma. Il 41% delle aziende che
possiede un ".it" lo ritiene "essenziale" e il 26,8% dichiara di averlo
scelto come simbolo di italianità e di averne ottenuto dei vantaggi. Il
41,7% sostiene, infatti, di aver aumentato la propria visibilità e ben il
41,2% ha registrato un incremento del business. (f.t.)
INDAGINE n RICERCHE AUMENTATE DEL 13% IN UN ANNO
E il mondo su Google
cerca sempre più
prodotti Made in Italy
L'inghilterra fa da "regina"
in materia di e-commerce
I
Attualmente il Paese europeo più presente nel mercato
dell'e-commerce è l'Inghilterra con il 7,2%, mentre l'Italia si
ritaglia soltanto un 2,2%. Tuttavia secondo Carlo D'Asaro
Biondo, presidente di Google per l'Europa Sud e Est, il Medio
Oriente e l'Africa, con l'incremento nel numero delle nuove
piattaforme per il commercio online, nel 2015 si registrerà
un + 4,5% del Pil (tra i 27 e i 59 miliardi di euro). (f.t.)
nteressante analisi di Google
sul Made in Italy che ha
preso in considerazione 10
Paesi: da quelli con economie
sviluppate quali Stati Uniti,
Francia, Inghilterra, Germania,
Giappone, Emirati Arabi a quelli
in forte crescita come Brasile,
Russia, India, Cina. Nel primo semestre 2012 le ricerche su
Google relative al Made in Italy
sono cresciute del 13% rispetto
allo stesso periodo dell'anno precedente.
Di rilievo la crescita dell'utilizzo
dei dispositivi mobili: il 20% delle
ricerche è stato fatto su smartphone e tablet. Lo studio mostra
anche un interessante parallelo
tra le ricerche effettuate su
Google e i dati macroeconomici
relativi all'export. Il trend di crescita delle ricerche utilizzando
parole chiave del Made in Italy si
attesta sul 13%, 3 volte superiore alla crescita delle esportazioni del nostro Paese che, nel
primo semestre 2012, hanno
raggiunto il 4%.
Tra i prodotti più cliccati figurano l’auto e la moda, con il
34%, seguiti da turismo, alimentare e arredamento.
L’alimentare, in particolare, mostra il più alto tasso di crescita,
superiore al 20% in 8 dei dieci
Paesi analizzati. Negli Stati Uniti
e in Brasile, invece, predominano
le ricerche legate all’auto,
mentre la moda è la categoria più
IL VARO DEL GOVERNO / DOCUMENTAZIONE ELETTRONICA E IMPRESE INNOVATIVE
Alla fine l'Agenda Digitale si farà
Alla fine l’Agenda Digitale si farà e
molti punti riguarderanno Internet e le
nuove tecnologie, intese come fattori
imprescindibili per il rilancio dell’Italia in
Europa e nel mondo. Aumenteranno i
servizi per i cittadini: documento elettronico, ricette mediche digitali, fascicolo
universitario elettronico e obbligo di uti-
lizzo della Posta Certificata per gli Enti
Pubblici. Verranno stanziati 750 milioni
di euro in investimenti per azzerare il divario digitale: 150 milioni dedicati alla
banda larga in aree prive nel Centro
Nord e altri 600 milioni per lo sviluppo
nelle zone del Sud Italia. Grazie al decreto gli operatori di telecomunicazioni
avranno anche un più facile accesso
alle parti comuni degli edifici per installare la fibra ottica. In questo modo si
tenta di abbattere il digital divide, e consentire un innalzamento della banda
minima garantita, così come previsto
dall’Unione Europea.
f.t.
cercata in Europa e Giappone. Il
turismo, infine, va forte in Russia
e negli Emirati arabi.
“L’Italia può ambire a giocare un
ruolo da protagonista in vari settori dell’economia quali il turismo, la moda, l’arredamento,
l’alimentare e altri ancora spiega Carlo d’Asaro Biondo, presidente South East Europe,
Middle East and Africa di Google
- Internet può essere il mezzo per
intercettare e valorizzare questo
potenziale, contribuendo a rilanciare un nuovo modello economico per l’intero Sistema Paese,
basato sul rafforzamento su
scala globale di queste eccellenze nazionali”.
f.t.
13 ottobre 2012
15
Fine Tuning
a cura di Fabio Poli
LUOGHI COMUNI / DALL'ALTRA PARTE DEL MONDO SI CRESCE: IL CAMPO DELLA COMPETIZIONE SI È ALLARGATO
La vera "crisi" è quella delle (nostre) idee
S
ono stufo. Stufo di sentirmi dire che la crisi è irreversibile, che è colpa
dei mercati, che questo è un "fisiologico periodo di stagnazione".
Sono stufo. Stufo di quelli che
hanno le ricette giuste e di quelli
che "le ricette giuste non esistono, bisogna sedersi ed aspettare".
La "crisi" (ma poi bisognerebbe
intendersi sul significato reale di
questa parola, oltre che sulle sue
cause e sulle sue implicazioni) è
concreta ed è certamente in
atto. Tuttavia, più che di un momento, si tratta di un processo,
un lungo processo di redistribuzione sovracontinentale delle risorse e dei loro modelli di utilizzo.
Le idee (troppo a lungo appannaggio di una cerchia troppo ristretta di persone) sono ormai diventate più "vicine" alla loro realizzazione e ai loro consumatori
finali. Il gap tipico del processo
produttivo, tra ideazione e commercializzazione, si è sensibilmente assottigliato. È cambiato il
modello di consumo e di promozione di tutti i beni (della "coda
lunga" abbiamo già detto nei numeri precedenti).
È una crisi, insomma, se la
guardiamo dalla nostra prospettiva. Se consideriamo soltanto
questa parte del mondo, quella
che ha determinato le idee e il
loro bisogno per l'intera durata di
questi ultimi secoli. Una crisi di
"buone idee" potremmo chiamarla. Un fisiologico, strutturale
rallentamento dei processi creativi cui, per la prima volta, risponde un'altra parte di mondo
diventata decisamente più competitiva e performance.
È già perché è "crisi" da questa
parte del mondo; mentre altri
Paesi avanzano a doppia cifra nel
PIL e nella crescita industriale.
Ma, a ben guardarla, è crisi che
puzza di vecchie idee e proposte
stantie, perché, anche al di qua
dell'equatore e del meridiano di
Greenwich, non c'è nessun rallentamento per chi ha saputo
prevedere il mercato e il suo
cambiamento.
Alcuni esempi? Prendiamo il
segmento di mercato tradizionalmente più immobile, perché legato a lunghi e costosi processi
di produzione. E prendiamo tre
esempi di marchi made in Europe.
Porsche è costretta a requisire
una parte delle linee produttive
della "sorellina" Volkswagen per
costruire la nuova Boxter (modello d'accesso della casa del
lusso sportivo, neanche troppo
"entry level"), rallentando le consegne della vecchia Golf, lontane
dai numeri di una volta.
Land Rover non riesce a far
fronte al boom di ordini della
Evoque (suv coupè, che propone
finalmente un'innovazione stilistica significativa nel panorama
imbolsito dell'auto), ed è costretta a requisire e riconvertire
altri impianti.
Dall'altra parte, l'italianissima e
blasonata lancia, guidata dal manager con il maglione, non riesce
neanche a vendere 200 pezzi, in
sei mesi, del suo prodotto di
punta. Una debacle che puzza di
stantio di di sottovalutazione dell'intelligenza dei consumatori.
E non chiamatela crisi, allora!
Chiamatela "gara", una lunga, interminabile competizione alla
quale prendono parte, da poco,
nuove squadre. Una competizione in cui i vecchi, i vincitori tradizionale, appaiono un po' troppo
imbolsiti e legati ai loro modelli di
preparazione e di gara, appunto.
Ma, ahimè o per fortuna, le regole sono cambiate. I competitor
sono aumentati. Il gap tra le
squadre al via sempre meno sensibile.
E smettiamola di chiamarla
crisi, una buona volta. Chiamiamola competizione. Prendiamoci
le colpe e ripartiamo dalla idee.
Quelle nuove.
13 ottobre 2012
16
di Vito RAIMONDO
diciamolatutta
Fiorito-Taormina
quella felice...
accoppiata
n Franco Fiorito, consigliere Pdl Lazio
Franco Fiorito, il fantasioso consigliere regionale del Pdl laziale, prima
di entrare a Regina Coeli: “Meglio in
carcere che nel Pdl”.
Non ha tutti i torti, il poverino, se il
suo difensore, Carlo Taormina
avalla: “Aspettiamo l’ordinanza di arresto degli altri 70 consiglieri e di coloro che facevano parte della Segreteria dell’Ufficio di Presidenza della
Regione”.
Così si dimostra l’innocenza di un
imputato, cavolo! Agitando le acque
(malsane) della politica, provocando sommovimenti e diffondendo
terrore. Questi avvocati, alcune
volte, sono peggio di certi magistrati
(Pm) tanto aborriti dal Pdl in cui militano sia Fiorito che Taormina.
CANTONATE n I FOTORITOCCHI DI CEA E LE IDEE DI SQUINZI
Rifiuti e ore di lavoro
le verità... taroccate!
"Lavorare di più per essere competitivi”: ha tuonato il presidente di
Confindustria, Giorgio Squinzi,
che, però, s’è preso due sberle in
faccia: una - prevedibile- dalla
leader della Cgil, Susanna Camusso, l’altra - e questo non sta
bene - dall’Ocse che ha dimostrato, dati alla mano, che l’italiano
lavora 1.774 ore (media Ocse
1.775) vale a dire oltre 200 ore sul
dato medio dell’Eurozona (1.573
ore) e, addirittura, 363 ore in più
del tedesco e 46 del giapponese.
Dove pecca il lavoratore (medio)
italiano è nella produttività: 46,5 $
Produttività, l’Ocse
smentisce Squinzi:
“Non soltanto
lavorare di più”
Caso Gabriele:
il taralluccio
e… il vino
del Vaticano
n Giorgio Squinzi, Confindustria
di pil per ora contro i 55,3 della
Germania e i 50,9 dell’area euro.
Insomma, se non siamo sufficientemente “produttivi” la colpa
non è solo di chi lavora. L’Ocse indica i veri obiettivi: moderazione
salariale, produttività più forte,
meno tasse sul lavoro, compres-
sione del cuneo fiscale, contratti di
secondo livello, legando la busta
paga alle performances. Infine: investimenti in tecnologie e ricerca.
Chiunque vinca le elezioni politiche del 2013 è destinato a sbattere la testa contro quesiti paletti.
Che sono di acciaio!
Al Comune di Bari
si gioca a denigrare
la città, taroccando
manifesti sui rifiuti
n Ninni Cea, consigliere Pdl Bari
Nell’aula consiliare del Comune
di Bari si scherza pesantemente.
Per esempio, accapigliandosi sui
manifesti taroccati fatti affiggere
dal Pdl per dimostrare che la città
è inondata di rifiuti. E che la conseguenza è l’aumento del 100%
della Tarsu e dell’Imu (che con i rifiuti non ci azzecca…).
Bari non è certamente una città
gran che pulita, ma non è, poi,
quella che un’opposizione stupidamente ilare (il pidiellino Ninni
Cea che dice al Sindaco: “Lei ci
ha creduto? Lei davvero ha pensato che la città sia in queste condizioni?” fa esercizi di comicità,
non di politica seria e costruttiva!)
vuole inserire in una iconografia
che non serve proprio a nessuno:
ai politici, ai cittadini e ai turisti
che chissà quale idea si fanno
della città quando… alzano lo
sguardo verso quei manifesti insulsi. Anzi, ora lo sappiamo: i baresi sono rappresentati da un bel
nugolo di cialtroni.
“Non vi offendo, perchè non vi ho insultato, ma vi ho descritto”
Le vicende vaticane sono
sempre particolari; spesso un
tantino
strane.
Misteriose
anche: come si conviene in un
ambito in cui il “mistero” (religioso) è di casa, si respira.
Il maggiordomo del Papa
(Capo dello Stato vaticano…)
sottrae
documenti
delicati
dall’appartamento di Benedetto
XVI; viene arrestato e, quindi,
processato.
Tutto ok. Le stranezze (i misteri?) vengono dopo. L’accusa
chiede 3 anni invece dei 4-6
previsti. La Corte condanna il
maggiordomo a 18 mesi e lo
invia ai domiciliari (mai vista una
condanna ai domiciliari…).
Neanche il tempo di gioire che a
Paolo Gabriele arriva la rassicurazione: il Papa gli concederà la
grazia. Senza che lui la chieda.
Insomma, si ha l’impressione
che oltre Tevere si pratichi il “taralluccio e vino”. Con il taralluccio al posto dell’acqua!
Indro Montanelli
13 ottobre 2012
17
News da Territorio e Imprese
PUGLIA
Road Show Italia 2012:
a Lecce la quinta tappa
Dopo Cuneo, Vicenza, Ancona e Viterbo, il Road Show
Italia, iniziativa dell’Abi per spiegare il sostegno delle
banche italiane a famiglie e imprese, arriverà a Lecce,
prima e unica tappa del sudi Italia, nel Grand Hotel Tiziano e dei Congressi, il prossimo 27 ottobre 2012.
L’iniziativa si inserisce nel Programma 2010-2012
dell’Associazione Bancaria Italiana, con l’obiettivo di raggiungere i territori e “incontrarsi” per rendere più chiaro
ed evidente quanto le banche fanno per la comunità, soprattutto nella difficile fase congiunturale che il Paese sta
attraversando. Ogni tappa vedrà il coinvolgimento dei
principali centri di riferimento, sia istituzionali, che imprenditoriali, civili e sociali, presenti sul territorio, con cui
sarà possibile confrontarsi sulle possibili soluzioni per
uscire dalla crisi, attraverso un modello di partecipazione
diretta per “spiegare” da vicino, tappa dopo tappa, cosa
fanno ogni giorno le “Banche italiane per il Paese”. A
Lecce saranno presenti all’evento tutte le istituzioni, i vertici delle banche nazionali e regionali, gli imprenditori e le
associazioni di categoria più rappresentative della Puglia.
Fiera della bomboniera
la provocazione di Tangari
Disabili e imprenditori:
concorso a fine ottobre
I disabili potranno diventare imprenditori, potranno
aprire un laboratorio di sartoria o di pasticceria. L'integrazione sociale nel mondo del lavoro parte dalla Regione
Puglia, che entro la fine del mese di ottobre pubblicherà
un bando per favorire l'autoimprenditorialità delle persone con disabilità. Per sostenere economicamente l'iniziativa utilizzerà le ammende pecuniarie che le aziende
pugliesi hanno versato per non avere assunto dipendenti
con disabilità, così come previsto dalla legge 68 del
1999. Ad annunciarlo è stata Elena Gentile, assessore
regionale al Welfare.
I festival italiani ed europei
a sostegno di Matera 2019
A Napoli, in occasione di Vebo 2012 (12 al 15 ottobre),
da unidici anni la fiera più esclusiva dedicata alla bomboniera e all’articolo da regalo, l’azienda pugliese Tangari
Made in Italy presenta la sua collezione 2013, con una
“provocazione” ideata per sdrammatizzare un momento
difficile della vita di coppia: la Bomboniera del Divorzio.
Tangari Made in Italy è un’ azienda pugliese da tre generazioni produttrice di bomboniere, articoli da regalo e
complementi d’arredo con una spiccata vocazione
all’arte del legno, rigorosamente realizzati in Italia, negli
stabilimenti di Corato, con materiali italiani.
Per il 2013, inoltre, Tangari Made in Italy verrà incontro
al momento di forte incertezza socio-economica, presentando tra le sue nuove collezioni le “Bomboniere Low
Cost” e i “Porta Memo: un modo originale per andare incontro alle esigenze dei suoi consumatori, offrendo la
possibilità di colorare un evento o una ricorrenza, salvaguardando il portafoglio.
Tutta la nuova collezione sarà presentata a Napoli, nella
Mostra d’OltreMare, in occasione di Vebo Tradizione e Innovazione, con una madrina d’eccezione: Maria Grazia
Cucinotta.
Congresso Unagraco a Bari
sul futuro dei commercialisti
La "Puglia in cifre"
di IPRES e SVIMEZ
La Puglia tra Mezzogiorno e Adriatico è il tema di un incontro che si è svolto mercoledì scorso 10 ottobre a
Roma, nella sede della SVIMEZ. L'incontro, organizzato
dall'Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali IPRES e dall'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria
nel Mezzogiorno - SVIMEZ, ha analizzato il volume di
studi per le politiche regionali "Puglia in cifre 2011" per
approfondire il ruolo le prospettive della Puglia, "contesa"
tra Mezzogiorno e Adriatico nel contesto dei nuovi assetti
dell'economia globale e dei flussi economici e migratori
nell'area.
BASILICATA
L’evoluzione della figura del commercialista è stata al
centro del Congresso nazionale dell’UNAGRACO (Unione
Nazionale commercialisti ed esperti contabili) dal titolo:
“Il commercialista che verrà. Scenari, previsioni, proposte alla vigilia degli appuntamenti elettorali” che si è
tenuto a Bari lo scorso 5 ottobre.
Alla luce delle importanti novità legislative in atto alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale
dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, numerosi esponenti del mondo economico, politico e universitario si sono confrontati sui nuovi scenari e sulle prospettive future che riguardano la professione di dottore commercialista ed esperto contabile. Alla conclusione dei lavori, sono stati lanciati tre segnali: “un richiamo all'etica,
perché questa categoria deve essere senza barriere all'accesso ma anche senza barriere all'uscita; la necessità
di percorrere strade di specializzazione perché non si sopravvive sapendo un po' di tutto ma perfezionando la conoscenza; infine, la necessità di organizzarsi in società
professionali che non rappresentano una minaccia da respingere ma un'opportunità da cogliere”.
In occasione della V edizione di Festival of Festivals
(Matera, 18-20 ottobre 2012) e della candidatura di
Matera a Capitale europea della cultura 2019, il Comitato promotore “Matera 2019” e “Festival of Festivals”
lanciano un invito all’universo degli eventi culturali a partecipare al bando “Festivals @ Matera 2019”.
Giovedì prossimo, 18 ottobre 2012, nell’ambito della
programmazione di FOF 2012, saranno lanciate le linee
guida del bando, che ha lo scopo di accogliere e valutare
le proposte dei festival italiani ed europee per la realizzazione di progetti culturali originali da inserire nel dossier
di candidatura che Matera sta preparando.
I progetti migliori saranno selezionati dal comitato
scientifico di Matera 2019, inseriti nel programma della
candidatura di Matera 2019 e potranno essere finanziati
grazie a un budget ad hoc messo a disposizione dagli
enti promotori della candidatura qualora essa risultasse
vincente. L’obiettivo è quello che Matera diventi entro il
2019 un palcoscenico urbano e naturale per le più interessanti, ma anche quello di creare relazioni di collaborazione tra le realtà culturali del territorio e i grandi operatori e organizzatori italiani ed europei.
Società Politex Sas di Matera:
sindacati chiedono un incontro
La società Politex SaS ha avviato la procedura per gestire tutto il personale dello stabilimento lucano con ammortizzatori sociali ordinari al fine di fronteggiare il calo
drastico e temporaneo di commesse.
Lo scorso 5 ottobre, nella sede di Confidustria Basilicata, si è svolto un apposito esame congiunto, durante il
quale la società ha illustrato la grave crisi internazionale
che investe il mercato di riferimento (edilizia), a tal punto
da programmare fermate temporanee di tutti gli stabilimenti europei e d’oltre oceano.
In particolare lo stabilimento materano, interessato inizialmente ad una fermata di tredici settimane, sarà
spento totalmente dall’ultima settimana di novembre e
sino alla prima settimana di gennaio 2013 compresa. Le
organizzazioni sindacali non hanno espresso contrarietà
allo strumento di gestione sociale delle risorse umane,
ma hanno chiesto ed ottenuto disponibilità da parte del
management board della società a partecipare ad un
esame della situazione aziendale in sede di Regione Basilicata per l’inizio di novembre 2012.
13 ottobre 2012
18
ITINERARI
In omaggio alla "site"
la grande sagra di Palmariggi
Tante le sagre in questo periodo nel Salento, in attesa di un po' di aria fresca che
di solito porta l'autunno quando l'estate non è troppo prepotente. Tra le
manifestazioni popolari diamo questa volta spazio alla “site” come nel Salento
chiamano la melagrana. In suo onore, sabato e domenica a Palmariggi,
bestiame, piatti della tradizione salentina, tanta allegria tutto in nome di un
albero e di un frutto citati persino nella Bibbia.
Puccia e melagrana
n VITTORIO STAGNANI
D
a ben trentasette anni
in quel di Palmariggi,
nelle Serre Salentine,
c'è sagra dei “Paniri te e site”
come nel Salento chiamano le
melegrane. L'evento è in concomitanza con la millenaria
fiera mercato che vede un'affluenza straordinaria di “curiosi viaggiatori”.
Non solo melagrane anche
puccia (pane alle olive nere),
taralli piccanti, olive, i “lacci”
cioè i sedani, melanzane, pomodori, funghi, “pipirussi” cioè
peperoni, “mbruscatizz” di inte-
riora di agnello, pezzetti di cavallo al ragù e altre delizie degli
orti e dei campi conservate sott'olio.
E ancora formaggi freschi e
stagionati del Salento. Ma ci
sono anche le cicorielle lesse e
condite con olio e limone oppure con l'olio santo, cioè piccante di peperoncino. E pane
con ricotta forte e alici.
Ma non è finita perché ancora
una volta signore incontrastato
delle feste d'autunno nei paesi
delle Serre Salentine, è “lu
porcu” che qui usano mangiare
lesso accompagnato da “cecore creste te campagna”, ci-
corielle di campo. E ancora la
“delizia di melagrana”, dolce
che la maestra Palma D'Onofrio, volto storico de “La Prova
del Cuoco” di Rai1, ha deciso di
dedicare a Palmariggi.
E il vino? E' distribuito gratis:
ettolitri ed ettolitri se ne consumano la sera in piazza dove si
allestisce la sagra dei “Paniri te
e site” che sono cesti fatti da
esperti artigiani con fibre vegetali riempiti di melegrane.
Una festa organizzata dal Comitato “Lu paniri te e site” che,
anche per la sagra di quest'anno, allestirà una mostra
dei prodotti artigianali figuli sa-
lentini e tra questi alcuni fischietti da collezione, otri, capasoni, portafrutta e pentole in
terracotta, prodotti alimentari e
naturalmente tante melagrane.
I soldi incassati durante la
sagra servono per beneficenza
e opere utili alla collettività.
Palamriggi è un paesino di appena 1.500 abitanti che vivono
soprattutto di agricoltura.
Le campagne, infatti, sono floride di oliveti, vigne e orti. Da visitare il castello cinquecentesco e il santuario di Montevergine che custodisce una
bella Madonna bizantina. Insomma, una giornata "ricca".
LE ORIGINI
Un frutto
che viene
dalla
Persia
L'EVENTO / SECONDO LA TRADIZIONE LOCALE LA RASSEGNA SAREBBE NATA 400 ANNI FA
Da non perdere la fiera del bestiame
Caratteristica è anche la fiera
del bestiame in un area a ridosso
della piazza. Avrebbe una storia di
quattro secoli. Sembra che un
prete, tal Galeazzo da Lucugnano,
detto Papa vi abbia acquistato un
asino del quale ogni compaesano
del prelato chiedeva il prezzo,
tanto da causare l'assemblea notturna di tutto il paese provocata
dal prete burlone.
Proprio la melagrana cui è intitolata la fiera, quella "site" che nel
linguaggio antico e nobile del Salento ha la stessa derivazione dal
nome greco del grano, "sitos" appunto. E' la signora della festa che
troneggia nei "paniri", o meglio
"panari" (cesti di vimini) intrecciati
da mani abili di artigiani del luogo
che rappresentano l'incontro, lo
scambio, e non solo di merci. La
melagrana è inoltre simbolo di fecondità. E'
da sempre una
fiera seguita
da tutti i
commercianti,
contadini,
allevatori
di
bestiame,
dei dintorni, già
all'alba
in
tutto il centro
abitato.
Tutti a Palmariggi
(informazioni tel. 0836354014) in onore della melagrana. Un frutto che, a pensarci
bene, è buono sì, ma effimero
come un bacio tanto desiderato e poi ricevuto
solo a fior di
labbra.
Se
sazia la vista
con i bei
viola,
arancio,
rosa
della
buccia e
il lilla e il
rosso dei
grani, lascia
lo stomaco
un tantino deluso. In India per
combattere la sterilità
le donne bevono succo di melagrana. Per San Giovanni della
Croce i semi del frutto rappresentano la perfezione divina e i Padri
della Chiesa ne hanno fatto il simbolo della Chiesa stessa che
vuole tutti uniti e solidali come i
semi della melagrana.
Nell'Antica Grecia era anche il
simbolo della colpa e dell'oltretomba. Quando si presenta spaccata rappresenta il sesso femminile.
E con tutto questo di mitologico,
di leggendario e di tradizionale,
alla melagrana non dovevano riservare una sagra? Certo, e
anche questi versi di una poesia
persiana: “Le sue guance sono
come il fiore del melograno e le
sue labbra come il succo delle
melegrane e dal suo petto d'argento spuntano due melagrane".
Il melograno (Punica granatum) è originaria della
Persia e diffusa nell'area
mediterranea, tipica dei
climi caldi e temperati. Il
frutto del melograno è la
melagrana con una serie
di semi rossi raccolti in
gruppi, con polpa succosa dal sapore lievemente acido e aromatico. Ebrei, egizi, fenici,
greci e romani apprezzavano tutti questo frutto,
citato
anche
nella
Bibbia. Veniva utilizzato
anche per ricavare cuoio
dalla scorza interna. Con
il succo si prepara una
bevanda dissetante, la
granatina.
13 ottobre 2012
19
SANITÀ
Disturbi osteoarticolari
ne soffrono 100 mln di europei
Disturbi osteoarticolari per 100 mln di europei, costano 240 mld di euro l'anno. Il
sondaggio “Data Domina news” rileva: diffuse le autodiagnosi errate, ricorso
tardivo allo specialista, salto di esami e visite. Gli ortopedici preferiscono
antinfiammatori di nuova generazione, specie Coxib, meno gastrolesivi; i
reumatologi scelgono bisfosfati e vitamina D per l'osteoporosi. Disponibili
molecole con attività antinfiammatoria ed antalgica di nuova generazione.
L'ANALISI n SEGNA IL PASSO AL SUD LA TERAPIA DOMICILIARE MENO COSTOSA E PIÙ EFFICACE
Dialisi
un lungo
fiume
di costi
n NICOLA SIMONETTI
M
ille miliardi e 300.000 euro costa,
ogni anno, l'emodialisi che offre
chance di vita pur costringendo i
malati con insufficienza renale a restare in
ospedale 4 ore per volta, 3 giorni la settimana.
La dialisi (peritoneale) domiciliare cui moderne tecnologie (computer) aggiungono sicurezza migliorando il servizio consente risparmi
e qualità di vita.
Una seduta di dialisi (il sangue viene depurato dalla macchina non potendo più farlo i
reni malati) in ospedale o centro - dice il prof.
G.B. Capasso (università Napoli), presidente
società italiana nefrologia - costa 70.000
euro; la domiciliare 40% meno.
A quest'ultima, solo 9% dei dializzati (sul totale di 45.000 cui si aggiungono 9.000
l'anno): potrebbero essere 30-40%.
L'attuale limite (12% di funzionalità residua
renale) per affidare alla “macchina” la sostituzione della funzione dei reni - dice il prof. Francesco Pizzarelli (Firenze) - può essere abbassato al 5-6% e, quindi, ritardare l'inizio della
dialisi di almeno 1 anno con risparmi di 450
milioni di euro l'anno.
Il costo settimanale della dialisi peritoneale
a domicilio (effettuata di notte, azzera le assenze dal lavoro e relativi costi) è di 949,61
euro, la automatizzata (collegamento casacentro via computer) 617,81 euro; in ospedale 1.170,60.
La terapia domiciliare è poco diffusa al sud
e, in genere - dice Capasso - dove ci sono più
centri privati. La Puglia è sotto la media nazionale.
Donne dializzate, tra l'altro - dice la prof. Rosanna Coppo (università, Torino) - hanno portato a termine una gravidanza, così come le
trapiantate di rene.
Si impone il controllo specialistico anche in
gravidanza. La metà di 190.000 donne in età
fertile con danno renale lieve, in eventuale
gravidanza, rischiano ipertensione e gestosi
che possono essere evitate.
Il trapianto è alternativa vincente alla dialisi.
Ogni trapiantato costa al SSN 15.000 l'anno,
circa 35.000 meno del dializzato. Ma vi penuria di reni disponibili. A Pavia - dice il prof.
Capasso - si trapiantano, con successo, reni
da donatori a cuore non battente. Ciò ha fatto
aumentare del 15% il numero dei trapianti.
OLTRE I 50 ANNI
Osteoporosi
una donna
su tre
ne è colpita
CONSIGLI / ALCUNI ACCORGIMENTI SULL'ALIMENTAZIONE POSSONO RIVELARSI MOLTO UTILI
Occhio al fosforo, troppo nuoce
Fosforo, amico del cervello nei bambini-ragazzi ma nemico, se è
troppo, di rene, arterie e cuore negli adulti cui anticipa vecchiaia.
Nell'organismo, di norma, ce n'è 200 milligrammi. Se prendiamo 1 decilitro di sangue (1 mestolo da cucina ) ne
troviamo 4 mg. Superata tale quota, nell'adulto, è
subito crisi: si riduce il calcio nelle ossa e le arterie
si “ossificano”, il rene va in tilt, il cuore traballa,
l'invecchiamento accelera.
Intestino e rene si parlano tra loro e, quando
ingeriamo cibi contenenti fosforo (formaggi
quanto più saporiti tanto più fosforo - meglio la
mozzarella - carni specie rosse, soft drink, surgelati), dallo stomaco parte messaggio (fosfatonine) diretto a rene perché si disponga ad eliminarne l'eccesso.
Un rene insufficiente (500.000 italiani) non
riesce a farlo e l'organismo soccombe. Si va verso la
dialisi dove giunge solo il 30%. Gi altri soccombono
prima.
Un riconoscimento precoce della malattia - dice la prof. Rosanna Coppo (università, Torino) al Congresso nazionale di nefrologia -
limita il ricorso a dialisi e riduce infarti ed ictus che, in questi soggetti
sono 30 volte più frequenti.
Ad ogni “costo” va rimosso il fosforo. Un “risparmio” - dice il
prof. Diego Brancaccio (università, Milano) - deriva dal
sottrarre, nell'intestino, l'eccesso di fosforo ingerito
con gli alimenti.
“Ci vorrebbe un “mestolo” più grande: un chelante, l'acchiappafosforo che lo scarichi nelle
feci. Una resina, Selavamer carbonato, da
spolverare sui cibi (7 al giorno)”. Approfittare
del chelante per evitare punizioni a tavola (l'eccesso quotidiano e non l'episodico nuoce).
Consigli: dieta povera di proteine: per un soggetto di 70 kg, non più di 60 gr e 5 gr di sale al
dì per ridurre del 30% il rischio di morte renale.
Troppa carne deteriora i reni;
Rilievo annuale della pressione arteriosa ed
esame delle urine.
Importante rivolgersi allo specialista nefrologo (esperti
nell'affrontare la malattia renale i nefrologi di Società italiana di
nefrologia e Fondazione italiana del rene)
Una donna su 3 over 50
anni soffre di osteoporosi e ha ossa fragili che,
ogni 30 secondi, in Europa, subiscono frattura
con alti costi sanitari
(Italia, 1.000 ml; Usa, 28
mld dollari). Malattia
asintomatica che richiede controlli medici
ed esami (MOC). Consigli: addio al fumo, ridurre alcol e caffè, muoversi a passo di danza (a
ballare 2-3 volte per settimana), corsa leggera o
camminata
di
buon
passo, saltelli, bici (45
minuti). Non rinunciare a
latte e derivati.
20
13 ottobre 2012
13 ottobre 2012
21
Lunedì 15 ottobre. Annotazione, sul registro
IVA degli acquisti, del documento riepilogativo relativo alle fatture di ammontare unitario inferiore a
euro 300 ricevute nel mese di settembre; Termine
per la registrazione anche cumulativa sul libro dei
corrispettivi, da parte degli esercenti il commercio
al minuto, delle operazioni effettuate nel mese di
settembre e risultanti dagli scontrini fiscali o dalle
ricevute fiscali; Emissione e registrazione delle
fatture differite relative ai beni consegnati o spediti nel corso del mese di settembre e risultanti da
Ddt o altro documento equivalente. Le fatture differite devono riportare la data e del numero dei
documenti cui si riferiscono. Martedì 16 ot-
tobre. Versamento dell’IVA relativa alla liquidazione del mese di settembre; Versamento delle ritenute operate nel mese di agosto sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo,
sulle provvigioni, anche dai curatori fallimentari e
dai commissari liquidatori, e da parte degli amministratori di condominio.
FISCALMENTE
LE SCADENZE FISCALI
LA RISOLUZIONE n IL CASO DELLE "CESSIONI IN ABBONAMENTO" DI GIORNALI
"Forfetizzazione" della resa:
il Fisco fa un po' di chiarezza
n EMILIA CIMINIELLO E CHIARA DAMMACCO
I
l Fisco con recentissima risoluzione ha fornito chiarimenti
sul tema delle “cessioni in abbonamento” nei confronti di
privati consumatori, di giornali o periodici commercializzati
in Italia da un soggetto passivo comunitario. In particolare, i
rapporti intercorrenti tra il regime speciale dell’editoria e quello
delle vendite a distanza.
Il regime speciale dell’editoria.
Come noto, l’art. 74 del D.P.R. 633/1972 alla lett. c), prevede, per il commercio dei prodotti editoriali, l’applicazione
del regime monofase, in cui l’imposta fa carico esclusivamente all’editore, cioè a colui che intraprende l’iniziativa economica editoriale.
L’imposta è dovuta sul prezzo di vendita al pubblico e può essere calcolata attraverso due metodi alternativi: 1) sul numero delle copie effettivamente vendute; 2) sul numero delle
copie consegnate o spedite diminuito da una percentuale di
forfetizzazione della resa.
Il secondo sistema prevede l’applicazione dell’imposta in
modo semplificato. L’IVA, infatti, viene riscossa, non in base
alle copie effettivamente vendute, ma in rapporto al numero
dei prodotti consegnati o spediti, anche in abbonamento, ridotto dell’80 per cento per i giornali quotidiani ed i periodici.
L’operatività di tale istituto, deve essere coordinata con le di-
posizioni previste dagli artt. 17, terzo comma, e dall’art. 35ter del D.P.R. n. 633/1972, nonché con le disposizioni dell’articolo 40 del D.L. 331/1993 che disciplinano la fattispecie
dei beni spediti o trasportati in Italia dal cedente o per suo
conto da un altro Stato membro (c.d. “vendite a distanza”).
Infatti, le cessioni di beni mobili materiali, spediti o trasportati in Italia da parte del cedente comunitario, eseguite nei
confronti di privati consumatori, sono soggette ad Iva in Italia
(art. 40, comma 3, citato). Tuttavia, ai sensi del successivo
comma 4, lett. b), le predette “vendite a distanza” di beni diversi da quelli soggetti ad accisa sono soggette ad IVA in Italia
solo se viene superata la soglia di 35.000 euro su base
annua ovvero in caso di opzione per la tassazione nel territorio
dello Stato da parte del cedente comunitario. Le “vendite a
distanza”,inoltre, con partenza da altro Stato membro e con
destinazione dei beni in Italia, non costituiscono acquisti intracomunitari, ma cessioni interne (art. 40, comma 3, del
D.L. n. 331 del 1993). L’amministrazione finanziaria già con
Circolare (n. 13/E/1994) aveva chiarito al punto 4.1. che “…
l’introduzione dei beni nel territorio dello Stato non dà luogo
ad un acquisto intracomunitario, ai sensi dell'art. 38 del D.L.,
in capo al cedente comunitario; l’operazione in esame, infatti, è assunta ai fini tributari solo quale cessione interna al
territorio dello Stato.”
Dal coordinamento dei citati articoli deriva che il soggetto
passivo comunitario, al superamento della soglia di 35.000
euro, deve identificarsi ai fini IVA in Italia, tramite la nomina di
un rappresentante fiscale ovvero l’identificazione diretta (art.
17, terzo comma, e art. 35-ter del D.P.R. n. 633/1972),
prima di procedere alle cessioni dirette a privati consumatori.
La soglia di euro 35.000, viene determinata in applicazione
di specifiche previsioni della Direttiva 2006/112/CE che, per i
beni venduti tramite la particolare modalità del commercio a
distanza, intendono evitare che gli acquisti di privati consumatori vengano deviati a favore di Stati membri che applicano
aliquote più basse di altri. Pertanto, il legislatore comunitario
ha disposto che tali vendite scontino l’IVA del Paese del fornitore fino al superamento di una soglia che deve essere determinata dal legislatore del Paese di destinazione, compresa
tra 35.000 e 1.000.000 euro. In caso di superamento, si applica l’imposta del Paese di destinazione (art. 34 della Direttiva 2006/12/CE).
La soglia in questione, fissata dal legislatore italiano a
35.000 euro, non può quindi essere oggetto di “forfetizzazioni”, poiché la funzione della stessa è di assicurare condizioni eque di concorrenza tra i Paesi dell’Unione.
Quindi, l’obbligo di identificazione in capo al cedente comunitario scatterà al superamento della soglia di 35.000 euro,
calcolata sulla base dei corrispettivi effettivamente percepiti.
FiscoinAula
Le obbligazioni al pagamento
delle pene pecuniarie e soprattasse in materia di imposte seguono il regime proprio delle obbligazioni civili. Pertanto, la punizione indiscriminata dell'incolpevole contribuente che versi - e lo
provi - in stato di “coatta incapacità economica” costituisce una
“esimente dall'applicazione delle
sanzioni pecuniarie amministrative in considerazione del difetto
del requisito della colpevolezza”.
È questo l’interessante e condivisibile principio elaborato dalla
Commissione Tributari Regionale
di Roma (Pres. Gargani - Rel. Belloni), chiamata ad affrontare un
tema di attualità ed all’attenzione,
recentemente, anche del nostro
legislatore.
Il fatto.
La società A … spa con sede in
Castellammare di Stabia impugnava una cartella di pagamento
a cura di Giuseppe Ciminiello
L’Ente pubblico è insolvente?
Contribuenti in ritardo “salvi”
emessa in seguito al controllo automatizzato (art. 36 bis D.P.R. n.
600/73) per il recupero per sanzioni, interessi, ritenute IRPEF
anno 2004 -non versate- e quote
IRAP e IVA anno 2004 -parimenti
non versate-.
Nei propri atti difensivi la contribuente esponeva le difficoltà finanziarie in cui versava, e quelle
della società capogruppo, dovute
ai notevoli ritardi nell'acquisizione
dei corrispettivi per servizi erogati
alla Regione Campania in materia
ambientale (depurazione acque
reflue). In particolare, la società
eccepiva la non debenza delle
somme iscritte a ruolo a titolo di
sanzioni per assoluto difetto di colpevolezza. Requisito, come noto,
necessario ai sensi dell'art. 5
D.Lgs. n. 472/97 ai fini dell'irrogazione sanzioni.
La società, inoltre, richiamava a
proprio discarico anche l'art. 6
dello stesso D.Lgs. n. 472/97 secondo cui non è punibile chi ha
commesso il fatto “per forza maggiore poiché i mancati proventi dei
servizi resi agii enti pubblici, erano
da assimilare a causa di forza
maggiore”.
Di diversa opinione il Fisco, che
ribadiva le proprie ragioni, sostenendo che “l'impotenza finanziaria
non costituisce causa non impu-
tabile al debitore”.
I giudici della Commissione provinciale condividevano la posizione della società e ne accoglievano il ricorso, analogamente
quanto avvenuto per la “capogruppo”, sancendo l'insussistenza
del requisito della colpevolezza ed
annullando per l'effetto le sanzioni
iscritte a ruolo.
L'Ufficio finanziario proponeva
appello pretendendo, in ogni
caso, le sanzioni applicate per il ritardato pagamento delle imposte.
La decisione della C.T.R.
Anche la Commissione tributaria
regionale ha disatteso le richieste
dell’Ufficio. L'impossibilità econo-
mica/finanziaria evidenziata dalla
società sin dall’atto introduttivo, e
successivamente ribadita in appello, si era infatti appalesata in
tutta la sua chiarezza in forza delle
ampie prove documentali prodotte in giudizio. In corso di causa,
infatti, era emersa l’esistenza di
diversi procedimenti amministrativi e contenziosi istaurati dalla società per ottenere la soddisfazione
del credito vantato nei confronti
della Regione Campania. La cui
sofferenza era scaturita dalla critica situazione della citata Regione, “ben nota per averne dato
gli organi di stampa ampio risalto”.
Quest’ultima è stata considerata
“esimente dall'applicazione delle
sanzioni pecuniarie amministrative in considerazione del difetto
del requisito della colpevolezza
prevista dall'art. 5 del D.Lgs. n.
472 del 18 dicembre 1997e pertanto le stesse vanno annullate”.
22
13 ottobre 2012
13 ottobre 2012
23
COLLEGAMENTI AEREI -
Partenze da BARI
Compagnia
ORARI IN VIGORE DAL 24/03/2012 AL 27/10/2012
Part.
Arr.
Frequenza
Note
Airberlin
13:15
15:30
G
da 03/05/12 a 25/10/12
Airberlin
18:25
20:40
Ma
da 27/03/12 a 20/10/12
Airberlin
20:05
22:20
S
da 07/04/12 a 27/10/12
Ryanair
08:10
09:30
LMaMeGVSD
da 25/03/12 a 27/10/12
Alitalia
14:30
15:45
LGV
da 27/09/12 a 22/10/12
Alitalia
14:30
15:45
SD
da 30/09/12 a 22/10/12
Alitalia
15:15
16:30
SD
da 15/09/12 a 27/10/12
Ryanair
22:15
23:35
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
22:20
23:40
D
da 25/03/12 a 21/10/12
Ryanair
22:45
L
da 26/03/12 a 22/10/12
BERLINO
BOLOGNA
00:05
BRUSSELS CHARLEROI
Ryanair
10:10
12:35
S
da 31/03/12 a 27/10/12
Ryanair
10:25
12:50
MaG
da 27/03/12 a 25/10/12
Ryanair
11:55
14:20
D
da 01/04/12 a 21/10/12
21:15
22:55
MaS
da 31/05/12 a 27/10/12
BUDAPEST
W!ZZ
22:25
23:55
MaS
da 18/09/12 a 27/10/12
CAGLIARI
Ryanair
10:05
11:35
LMeVD
da 25/03/12 a 26/10/12
Ryanair
22:05
23:35
S
da 31/03/12 a 27/10/12
CATANIA
Blu-Express
21:30
22:40
LMeVD
da 23/09/12 a 26/10/12
COLONIA
Germanwings
06:30
08:05
MaGS
da 27/03/12 a 27/10/12
Ryanair
08:30
10:00
S
da 01/09/12 a 27/10/12
Ryanair
14:00
15:30
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
14:10
15:40
S
da 11/08/12 a 27/10/12
Ryanair
14:15
15:45
MaGV
da 27/03/12 a 26/10/12
Ryanair
15:00
16:30
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Ryanair
16:55
18:25
G
da 06/09/12 a 23/10/12
Ryanair
17:45
19:15
Ma
da 04/09/12 a 25/10/12
Ryanair
18:05
19:35
D
da 02/09/12 a 21/10/12
Ryanair
22:10
23:40
LMaMeGVS
da 26/03/12 a 27/10/12
Ryanair
22:25
23:55
D
da 25/03/12 a 21/10/12
Lufthansa
11:55
13:40
LMaMeGVSD
da 25/03/12 a 27/10/12
Airberlin
14:25
16:10
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Airberlin
14:25
16:10
V
da 04/05/12 a 26/10/12
Airberlin
14:30
16:30
D
da 01/04/12 a 21/10/12
MONACO
16:45
18:55
S
da 30/06/12 a 27/10/12
DUSSELDORF
Airberlin
12:25
14:45
Ma
da 03/04/12 a 27/10/12
Airberlin
15:40
18:05
S
da 31/03/12 a 27/10/12
Lufthansa
17:50
20:10
S
da 05/05/12 a 27/10/12
DUSSELDORF WEEZE
Ryanair
07:00
09:30
Ma
da 27/03/12 a 23/10/12
Ryanair
10:25
12:55
S
da 31/03/12 a 27/10/12
FRANCOFORTE HAHN
Ryanair
16:10
18:20
Ma
da 04/09/12 a 23/10/12
Ryanair
18:10
20:20
GS
da 06/09/12 a 27/10/12
GENOVA
Ryanair
06:30
07:55
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
16:15
17:40
LG
da 26/03/12 a 26/10/12
Ryanair
16:20
17:45
v
da 13/07/12 a 24/10/12
Ryanair
16:20
17:45
S
da 31/03/12 a 27/10/12
Ryanair
10:15
12:15
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
14:50
16:50
D
da 01/04/12 a 21/10/12
Easyjet
10:45
12:45
Ma
da 31/07/12 a 23/10/12
Easyjet
19:45
21:45
S
da 16/06/12 a 27/10/12
Easyjet
19:55
21:55
G
da 02/08/12 a 25/10/12
10:10
12:50
LMeV
da 08/06/12 a 26/10/12
PISA
da 25/03/12 a 27/10/12
07:50
09:45
MaS
da 14/06/12 a 27/10/12
14:05
MAASTRICHT
MeD
da 28/03/12 a 24/10/12
MADRID
da 25/03/12 a 27/10/12
Alitalia
12:30
13:45
LGV
da 27/09/12 a 26/10/12
Alitalia
12:30
13:45
SD
da 30/09/12 a 27/10/12
Alitalia
13:20
14:35
SD
da 15/09/12 a 27/10/12
Ryanair
20:30
21:50
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
20:35
21:55
D
da 25/03/12 a 21/10/12
Ryanair
21:00
22:20
L
da 26/03/12 a 22/10/12
W!ZZ
19:10
20:45
W!ZZ
MaS
da 31/05/12 a 27/10/12
21:55
MaS
da 18/09/12 a 27/10/12
Ryanair
12:00
13:15
LMeVD
da 25/03/12 a 26/10/12
Ryanair
20:25
21:40
S
da 31/03/12 a 27/10/12
CAGLIARI
20:00
21:05
LMeVD
da 23/09/12 a 26/10/12
Germanwings
12:00
14:05
Ma
da 17/07/12 a 23/10/12
Germanwings
14:05
16:10
S
da 30/06/12 a 27/10/12
Me
da 03/10/12 a 24/10/12
DUSSELDORF
08:30
09:30
L
da 08/10/12 a 22/10/12
08:35
09:35
MaVS
da 05/10/12 a 27/10/12
Ryanair
08:40
09:40
G
da 04/10/12 a 25/10/12
Ryanair
13:25
14:25
D
da 07/10/12 a 21/10/12
Ryanair
18:45
19:45
MeGV
da 03/10/12 a 26/10/12
Ryanair
20:35
21:35
LMaS
da 06/10/12 a 27/10/12
Ryanair
20:35
21:35
D
da 07/10/12 a 21/10/12
ROMA FIUMICINO
Alitalia
06:45
07:50
LMaMeGVSD
da 16/08/12 a 27/10/12
Alitalia
07:10
08:15
LMaMeGVS
da 01/09/12 a 27/10/12
Alitalia
11:20
12:25
LMaMeGVSD
da 01/10/12 a 27/10/12
Alitalia
15:10
16:20
LMaMeGVSD
da 18/08/12 a 27/10/12
Alitalia
18:00
19:05
LMaMeGVD
da 26/08/12 a 26/10/12
Alitalia
19:25
20:30
LMaMeGVSD
da 05/08/12 a 27/10/12
16:40
19:50
MaS
da 27/03/12 a 27/10/12
STOCCARDA
08:35
10:25
D
da 15/07/12 a 21/10/12
Germanwings
12:15
14:05
Me
da 06/06/12 a 24/10/12
Germanwings
12:45
14:35
L
da 28/05/12 a 22/10/12
Germanwings
12:55
14:45
V
da 01/06/12 a 26/10/12
TIMISOARA
09:50
12:20
LV
da 01/10/12 a 26/10/12
Belleair
09:50
10:40
LMa
da 18/06/12 a 24/10/12
Belleair
17:30
18:20
MeGVSD
da 18/07/12 a 27/10/12
Airberlin
12:50
15:00
S
da 31/03/12 a 27/10/12
Lufthansa
15:00
17:15
S
da 05/05/12 a 27/10/12
Airberlin
15:30
17:40
Ma
da 03/04/12 a 27/10/12
Ryanair
09:55
12:10
Ma
da 27/03/12 a 23/10/12
Ryanair
13:20
15:35
S
da 31/03/12 a 27/10/12
DUSSELDORF WEEZE
FRANCOFORTE HAHN
Ryanair
13:40
15:45
Ma
da 04/09/12 a 23/10/12
Ryanair
15:40
17:45
GS
da 06/09/12 a 27/10/12
GENOVA
Ryanair
08:20
09:45
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
18:05
19:30
LG
da 26/03/12 a 26/10/12
Ryanair
18:10
19:35
S
da 31/03/12 a 27/10/12
Ryanair
18:10
19:35
V
da 13/07/12 a 24/10/12
KARLSRUHE - BADEN
Ryanair
08:00
09:50
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
12:35
14:25
D
da 01/04/12 a 21/10/12
LONDRA GATWICK
Easyjet
06:20
10:10
Ma
da 31/07/12 a 23/10/12
Easyjet
15:20
19:10
S
da 16/06/12 a 27/10/12
Easyjet
15:30
19:20
G
da 02/08/12 a 25/10/12
BritishAirways
16:55
19:40
Me
da 01/08/12 a 24/10/12
BritishAirways
17:00
19:45
S
da 04/08/12 a 27/10/12
BritishAirways
18:00
20:45
L
da 06/08/12 a 22/10/12
LONDRA STANSTED
Ryanair
16:40
20:25
LMaGS
da 03/09/12 a 27/10/12
Ryanair
Alitalia
14:55
16:35
LMeVSD
da 01/10/12 a 27/10/12
17:10
19:30
MeD
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
13:50
16:35
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Ryanair
20:00
21:40
LMeVD
da 08/08/12 a 24/10/12
MADRID
Ryanair
20:35
23:20
S
da 31/03/12 a 27/10/12
Ryanair
20:05
21:45
MaGS
da 09/08/12 a 27/10/12
Ryanair
10:35
13:25
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Ryanair
17:10
20:00
S
da 31/03/12 a 27/10/12
MALTA
TRIESTE
Ryanair
21:20
22:40
G
da 29/03/12 a 25/10/12
Ryanair
16:25
17:45
G
da 29/03/12 a 25/10/12
MALTA
Ryanair
22:25
23:45
MaS
da 27/03/12 a 27/10/12
Ryanair
16:35
17:55
MaD
da 27/03/12 a 23/10/12
Ryanair
19:35
20:55
G
da 29/03/12 a 25/10/12
Ryanair
20:40
22:00
MaS
da 27/03/12 a 27/10/12
06:55
08:20
LMaMeGV
da 20/08/12 a 26/10/12
MILANO LINATE
VALENCIA
Alitalia
06:30
08:00
LMa
da 01/10/12 a 23/10/12
Alitalia
06:45
08:15
MeGV
da 03/10/12 a 26/10/12
Ryanair
14:40
17:15
Ryanair
19:55
22:30
Alitalia
09:10
10:40
LMaMeGV
da 07/09/12 a 26/10/12
Alitalia
09:20
10:50
SD
da 19/08/12 a 27/10/12
Alitalia
11:00
12:30
S
da 06/10/12 a 27/10/12
Alitalia
12:40
14:10
SD
da 18/08/12 a 27/10/12
Alitalia
12:45
14:15
LMaMeGV
da 01/10/12 a 26/10/12
Alitalia
15:30
17:00
LMaMeGVD
da 01/10/12 a 26/10/12
Alitalia
17:20
18:50
LMaMeGVSD
da 09/06/12 a 27/10/12
Alitalia
20:30
22:00
LMaMeGVD
da 02/09/12 a 26/10/12
MILANO MALPENSA
Alitalia
09:35
11:10
LMaMaGVS
da 08/10/12 a 13/10/12
Alitalia
09:35
11:10
LVS
da 15/10/12 a 27/10/12
Easyjet
09:45
11:20
LMaMeGVSD
da 03/09/12 a 27/10/12
Easyjet
15:50
17:25
S
da 08/09/12 a 27/10/12
Easyjet
20:55
22:30
LMaMeGV
da 10/09/12 a 26/10/12
Alitalia
20:55
22:30
LMaMeGVD
da 10/09/12 a 26/10/12
Easyjet
21:20
22:55
D
da 09/09/12 a 21/10/12
Ryanair
06:15
07:45
LMeVD
da 25/03/12 a 26/10/12
MILANO - BERGAMO
Ryanair
10:00
12:35
da 31/03/12 a 27/10/12
MILANO LINATE
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Alitalia
Me
da 04/04/12 a 24/10/12
Alitalia
10:30
11:55
LMaMeGVSD
da 16/08/12 a 27/10/12
Alitalia
13:05
14:30
D
da 16/09/12 a 21/10/12
S
VENEZIA
Alitalia
13:20
14:45
MeGV
da 03/10/12 a 26/10/12
Volotea
da 10/09/12 a 22/10/12
Alitalia
15:00
16:25
LMaMeGVSD
da 01/10/12 a 27/10/12
18:15
19:40
D
da 19/08/12 a 21/10/12
08:40
10:00
L
MaGS
da 25/03/12 a 26/10/12
da 27/03/12 a 27/10/12
Ryanair
12:05
13:35
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
da 11/08/12 a 27/10/12
Ryanair
12:15
13:45
S
Ryanair
12:20
13:50
MaGV
da 27/03/12 a 26/10/12
Ryanair
13:05
14:35
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Ryanair
15:00
16:30
G
da 06/09/12 a 25/10/12
Ryanair
15:50
17:20
Ma
da 04/09/12 a 22/10/12
da 02/09/12 a 21/10/12
Ryanair
16:10
17:40
D
Ryanair
20:15
21:45
LMaMeGVS
da 26/03/12 a 27/10/12
Ryanair
20:30
22:35
D
da 25/03/12 a 21/10/12
MONACO
Lufthansa
09:15
10:55
LMaMeGVSD
da 25/03/12 a 27/10/12
Airberlin
11:55
13:40
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Airberlin
12:05
13:45
VD
da 04/05/12 a 26/10/12
Mistral Air
16:30
17:20
V
da 21/09/12 a 26/10/12
Mistral Air
16:30
17:20
Ma
da 25/09/12 a 23/10/12
PALERMO
Blu-Express
13:00
14:05
D
da 23/09/12 a 21/10/12
Blu-Express
18:30
19:30
MaG
da 18/09/12 a 25/10/12
Ryanair
12:55
15:15
GD
da 25/03/12 a 25/10/12
Ryanair
13:15
15:35
LMeV
da 08/06/12 a 26/10/12
06:35
07:55
LMaMeGVSD
da 25/03/12 a 27/10/12
05:30
07:20
MaS
da 14/06/12 a 27/10/12
11:30
13:25
S
da 05/05/12 a 27/10/12
PISA
Ryanair
W!ZZ
airBaltic
ROMA CIAMPINO
Ryanair
06:55
08:05
LMe
da 08/10/12 a 24/10/12
Ryanair
07:00
08:10
MaVS
da 05/10/12 a 21/10/12
da 04/10/12 a 25/10/12
Ryanair
07:05
08:15
G
Ryanair
11:50
13:00
D
da 07/10/12 a 21/10/12
Ryanair
17:10
18:20
MeGV
da 03/10/12 a 26/10/12
Ryanair
18:05
19:15
D
da 07/10/12 a 21/10/12
Ryanair
19:00
20:10
LMaS
da 06/10/12 a 27/10/12
Alitalia
08:45
09:55
S
da 13/10/12 a 27/10/12
Alitalia
09:20
10:30
LMaMeGVD
da 03/10/12 a 25/10/12
Alitalia
13:15
14:20
LMaMeGVSD
da 16/08/12 a 27/10/12
Alitalia
16:10
17:15
LMaMeGVD
da 28/08/12 a 22/10/12
Alitalia
17:25
18:30
LMaMeGVSD
da 05/08/12 a 27/10/12
Alitalia
20:15
21:20
LMaMeGVD
da 15/08/12 a 26/10/12
Alitalia
21:30
22:35
LMaMeGVSD
da 15/08/12 a 27/10/12
20:20
23:15
MaS
da 27/03/12 a 27/10/12
ROMA FIUMICINO
SIVIGLIA
Ryanair
STOCCARDA
Germanwings
06:15
08:00
D
da 15/07/12 a 21/10/12
Germanwings
09:55
11:40
Me
da 06/06/12 a 24/10/12
Germanwings
10:25
12:10
L
da 28/05/12 a 22/10/12
Germanwings
10:35
12:20
V
da 01/06/12 a 26/10/12
18:15
18:45
MeD
da 30/09/12 a 24/10/12
Belleair
08:30
09:20
LMa
da 18/06/12 a 24/10/12
Belleair
16:10
17:00
MeGVSD
da 18/07/12 a 25/10/12
TIMISOARA
Carpatair
TIRANA
TORINO
MAASTRICHT
TORINO
LMeVD
10:00
RIGA
da 05/05/12 a 27/10/12
Ryanair
09:40
08:30
PRAGA
S
Ryanair
08:10
Ryanair
PARIGI BEAUVAIS
20:25
Blu-Express
Ryanair
MONSTAR
18:00
09:30
TIRANA
LMaMeGVSD
COLONIA
08:30
da 03/09/12 a 27/10/12
07:45
CATANIA
Ryanair
LMaGS
16:45
LMaMeGVSD
ROMA CIAMPINO
22:45
14:25
09:45
RIGA
20:50
Ryanair
08:20
PRAGA
Ryanair
LONDRA STANSTED
06:25
BUDAPEST
Ryanair
Carpatair
Ryanair
BOLOGNA
da 19/09/12 a 25/10/12
da 25/03/12 a 25/10/12
da 06/08/12 a 22/10/12
da 07/04/12 a 27/10/12
MaG
GD
L
S
BUCAREST
12:30
00:20
19:25
da 23/09/12 a 21/10/12
10:00
21:30
17:10
D
Ryanair
BritishAirways
Airberlin
da 27/03/12 a 25/10/12
PARIGI BEAUVAIS
da 04/08/12 a 27/10/12
da 03/05/12 a 25/10/12
MaG
21:00
da 01/08/12 a 24/10/12
G
15:30
20:00
S
12:30
13:15
Blu-Express
Me
10:15
Ryanair
15:35
23:15
Airberlin
da 01/04/12 a 21/10/12
14:30
23:20
da 27/03/12 a 30/10/12
D
Blu-Express
20:25
Ma
11:30
Ma
20:30
11:40
09:15
07:55
BritishAirways
09:25
Ryanair
07:00
BritishAirways
Airberlin
BERLINO
da 25/09/12 a 23/10/12
Mistral Air
Germanwings
LONDRA GATWICK
Note
da 31/03/12 a 27/10/12
da 21/09/12 a 26/10/12
Ryanair
Frequenza
S
V
SIVIGLIA
KARLSRUHE - BADEN
Arr.
09:45
07:55
airBaltic
Part.
07:30
07:00
W!ZZ
Compagnia
Ryanair
Mistral Air
Ryanair
Arrivi a BARI
BRUSSELS CHARLEROI
MONSTAR
PALERMO
BUCAREST
W!ZZ
Ryanair
Alitalia
12:40
14:10
LMeVSD
da 01/10/12 a 27/10/12
Ryanair
22:05
23:40
LMeVD
da 11/07/12 a 26/10/12
Ryanair
22:10
23:45
MaGS
da 10/07/12 a 25/10/12
Ryanair
22:10
23:45
S
da 27/10/12 a 27/10/12
TRIESTE
Ryanair
18:10
19:25
G
da 29/03/12 a 25/10/12
Ryanair
18:20
19:35
MaD
da 27/03/12 a 23/10/12
VALENCIA
Ryanair
13:05
15:25
S
da 31/03/12 a 27/10/12
Ryanair
17:10
19:30
Me
da 04/04/12 a 24/10/12
Ryanair
17:45
20:05
L
da 26/03/12 a 22/10/12
Alitalia
06:50
08:05
LMaMeGVSD
da 07/05/12 a 27/10/12
Volotea
07:00
08:15
L
da 10/09/12 a 22/10/12
Alitalia
15:00
16:15
LMaMeGVSD
da 17/05/12 a 27/10/12
Volotea
17:10
18:25
D
da 07/10/12 a 21/10/12
Volotea
17:35
18:50
GV
da 04/10/12 a 26/10/12
VENEZIA
Alitalia
17:00
18:15
LMaMeGVSD
da 16/08/12 a 27/10/12
Alitalia
Volotea
18:50
20:10
D
da 07/10/12 a 21/10/12
Alitalia
18:20
19:45
LMaMeGVD
da 16/08/12 a 26/10/12
Volotea
19:15
20:35
GV
da 04/10/12 a 26/10/12
Alitalia
19:15
20:40
S
da 14/04/12 a 27/10/12
Alitalia
21:45
23:10
LMaMeGVD
da 17/08/12 a 26/10/12
Alitalia
07:30
09:00
LMaMeGV
da 01/10/12 a 27/10/12
Easyjet
07:35
09:10
LMaMeGVSD
da 03/09/12 a 27/10/12
Ryanair
08:15
09:35
LGS
da 26/03/12 a 27/10/12
Easyjet
13:40
15:15
S
da 08/09/12 a 27/10/12
Ryanair
14:20
15:40
Ma
da 27/03/12 a 23/10/12
da 30/03/12 a 26/10/12
MILANO MALPENSA
VENEZIA-TREVISO
Ryanair
06:30
07:50
LGS
da 26/03/12 a 27/10/12
Ryanair
12:35
13:55
Ma
da 27/03/12 a 23/10/12
Ryanair
15:00
16:20
V
da 30/03/12 a 26/10/12
Ryanair
17:20
18:40
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Ryanair
20:00
21:20
D
da 01/04/12 a 21/10/12
ZURIGO
Helvetic
Alitalia
16:10
17:40
S
da 06/10/12 a 27/10/12
Ryanair
16:45
18:05
V
Easyjet
18:45
20:20
LMaMeGV
da 10/09/12 a 26/10/12
Ryanair
19:05
20:25
Me
da 28/03/12 a 24/10/12
Alitalia
18:55
20:25
LMaMeGVD
da 10/09/12 a 26/10/12
Ryanair
21:45
23:05
D
da 01/04/12 a 21/10/12
Easyjet
19:10
20:45
D
da 09/09/12 a 21/10/12
Ryanair
06:35
08:05
S
da 01/09/12 a 27/10/12
18:10
20:00
LMaMeGVSD
da 25/03/12 a 27/10/12
MILANO - BERGAMO
08:45
10:35
LMaMeGVSD
da 25/03/12 a 27/10/12
VENEZIA - TREVISO
ZURIGO
Helvetic
13 ottobre 2012
24
www.gazeco.it
Direttore responsabile
Dionisio Ciccarese
Direttore editoriale
Vito Raimondo
Redazione
Via delle Orchidee, 1
70026 Z.I. Modugno - Bari
Tel. 080 5857350-1-2-3
Fax 080 5857349
[email protected]
Responsabile trattamento
dati personali
Dionisio Ciccarese
Amministrazione e stampa
P.Q.S.
Periodici e Quotidiani del Sud
Via delle Orchidee, 1
70026 Z.I. Modugno - Bari
Tel. 080 5857439
Fax 080 5857427
[email protected]
Reg. Trib. Bari
n. 1276
del 19/04/1996
Copyright P.Q.S.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questo
settimanale può essere
riprodotta con mezzi grafici,
meccanici, elettronici o digitali.
Ogni violazione sarà perseguita
a norma di legge.
Certificato ADS
n. 6937 del 21/12/2010
Pubblicità
Area4 S.r.l.
Via delle Margherite, 20/22
70026 Modugno - Bari
Tel. 080 5857450
Fax 080 5857426
[email protected]
Abbonamenti
Tariffa per l’Italia €48,00
Tariffa per l’Europa €144,00 (48 numeri)
da versare su ccp n. 7638014
intestato a. P.Q.S. - Periodici e Quotidiani
del Sud - Via delle Orchidee, 1
70026 - Z.I. Modugno-Bari
Numero arretrato €2,77
Scarica

Italiani furbetti campioni di evasione Italiani in... bolletta pagano per