34/12 new ANNO XVII 13-19 ottobre 2012 Sistemi economici e sociali della Puglia e 1,00 - Settimanale di informazione economica - www.gazeco.it - Spedizione in abb. postale 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari A PALMARIGGI NEL REGNO DI PUCCIA E MELAGRANA - STAGNANI A PAG. 18 IL RAPPORTO CENSIS SUI MEDIA Informazione vince l'online, la crisi si abbatte su giornali e libri DALL'INDAGINE DELL'EURES EMERGE UN PROFILO MOLTO DETTAGLIATO Italiani furbetti campioni di evasione Sugli esiti cui è giunto il Rapporto Censis sui media ospitiamo questo articolo del prof. Michele Sorice, Comunicazione Politica e direttore del Centre for Media and Communication Studies “M. Baldini” dell’Università LUISS “Guido Carli”. n MICHELE SORICE I l decimo rapporto Censis-UCSI sulla comunicazione, presentato a Roma la scorsa settimana, ci consegna il quadro di un'Italia che usa molto Internet, che ama i social network (e, in generale, gli strumenti del web 2.0), che non abbandona la televisione e che preferisce l'informazione online a quella cartacea. I dati più eclatanti (dal punto di vista numerico) sono quelli che riguardano il web 2.0: la crescita costante di Facebook (oltre il 40% degli italiani, cioè la metà della popolazione attiva) la crescita (meno pronunciata ma non meno significativa in valori relativi) di Twitter e il successo di Youtube che copre il 61,7% dei soggetti con accesso a Internet, cioè oltre il 38% della popolazione e - ciò che più conta ache dal punto di vista delle potenzialità di mercato - quasi l'80% dei giovani. Il quadro complessivo non è sconvolgente e conferma, in maniera più ampia e completa, quanto emergeva da studi accademici su segmenti specifici. Il radicamento di Facebook in Italia è cosa nota: arrivato in lieve ritardo rispetto ad altre aree geografiche, il nostro Paese sembra avere trovato nel social network creato da Zuckerberg un territorio privilegiato di dibattito pubblico e di esposizione del privato. Il dato forse più interessante riguarda la fruizione televisiva. Il pubblico della televisione, infatti, si consolida, anzi sembra persino crescere: un risultato che entra in conflitto con le dichiarazioni di minori revenues pubblicitarie da parte dei broadcaster, di solito giustificato con la flessione degli ascolti. Il dato, in realtà, mette in luce che l'eventuale “crisi” della televisione non dipende da un calo di pubblico ma semmai da politiche industriali poco mirate e prive di coraggio imprenditoriale (l'innovazione di generi e linguaggi). Non è un caso che le tv satellitari crescano (e bene) mostrando una vitalità che manca alla tv generalista, in particolare quella del cosiddetto “duopolio” Rai-Mediaset. Ma il dato di consumo della televisione deve essere incrociato anche con quello di Youtube che, in molti casi, propone una fruizione di tipo “para-televisivo”. La piattaforma di condivisione video di Google propone, infatti, una libertà di fruizione e una varietà di scelta che la vecchia tv generalista non può rincorrere. segue a pag. 11 Puzzovio alle pagg. 2 e 3 L'ANALISI DI FACILE.IT RIVELA LO SCENARIO DI UN PAESE STREMATO Italiani in... bolletta pagano per tutti Schirone alle pagg. 4 e 5 IN ATTESA DELLA LEGGE INTERNET ECONOMY Senza etichette la nostra pasta... scuoce Chi investe sul web fa molti più affari Levantaci alle pagg. 6 e 7 Traversa alle pagg. 12 e 13 FINE TUNING La vera povertà è quella delle idee Poli a pag.15 13 ottobre 2012 PRIMO PIANO 2 Le "furbate" dei professionisti subite per primi dai giovani Fatture fantasma, ricevute fiscali contraffatte: l'indagine dell'Eures denuncia il debole degli italiani per i guadagni nascosti. Le categorie dalla gestione finanziaria spericolata sono varie e diffuse: dai professionisti, agli artigiani, dai lavoratori autonomi agli albergatori. Le vittime preferite dagli evasori sono i giovani. (g.p.) RAPPORTO EURES n I DATI: NESSUN MIGLIORAMENTO Fra scontrini e lavoro nero è il Belpaese dell'evasione n GIORGIO PUZZOVIO O ltre alle necessarie norme in materia, servirebbe un cambio di mentalità. Il problema dell'evasione fiscale assume i contorni dello psicodramma italiano. Il quadro della situazione, fornito dal rapporto Eures su legalità ed evasione fiscale nel Bel Paese, delinea la crescente tendenza al lavoro in nero. Lo studio è stato compiuto su un campione 1.225 italiani disseminati in 19 regioni, 94 province e 367 comuni. Gli sconcertanti numeri dell'inchiesta segnalano le categorie di lavoratori più inclini all'evasione: le ripetizioni scolastiche toccano l'inquietante livello dell'89% di prestazioni in nero, le lezioni private (musica e sport) raggiungono il 64% di lavoro senza ricevuta fiscale. Sfugge al controllo della tassazione anche il 63,2% delle badanti e babysitter ed il 61,5% delle collaboratrici domestiche. I comportamenti fiscali irregolari non sono opera esclusiva degli operatori di servizi alla persona. Fra gli artigiani, infatti, si registra il 67,3% di lavoro in nero compiuto dai giardinieri, 62,8% dai falegnami, 62% dagli idraulici, 60% da fabbri e muratori, 57% da tappezzieri ed elettricisti, 56% da pavimentisti. I professionisti non sono da meno: le parcelle senza fattura degli avvocati incidono per il 42,7% sulle prestazioni lavorative sottoposte a tassazione, i geometri si attestano al 40,2% di comportamenti fiscali irregolari, gli psicologi al 40%, gli architetti ed i dietologi al 38%, i medici ed i dentisti al 34%. Partecipano al festival dell'evasione anche i commercianti ed i pubblici esercenti: lo "scontrino fantasma" è una pratica che porta l'illegalità fiscale al 17% nei bar, ristoranti, pub e pizzerie. Gli evasori sono presenti anche nelle pasticcerie, gelaterie e ferra- menta (9%), nelle cartolerie e nei negozi di abbigliamento (8%). Il rapporto Eures prende in esame anche le strutture ricettive e alberghiere: il mondo del sommerso coinvolge il 62,9% degli affitti di case vacanza, il 42,5% degli stabilimenti balneari, il 19,3% dei bed and breakfast e campeggi, il 5,6% degli alberghi. Lo studio dell'Eures prende in esame anche le strategie messe in atto per l'evasione fiscale: oltre al classico stratagemma della mancata fatturazione della prestazione lavorativa, si fanno strada trucchi più sofisticati come l'emissione di scontrini e ricevute fiscali con corrispettivo inferiore. I NUMERI DEL FENOMENO / GLI UNDER 30 SUBISCONO PIÙ IRREGOLARITÀ FISCALI In 10 anni malcostume stabile Il rapporto Eures denuncia l'inarrestabile tendenza all'evasione fiscale nella Penisola. I numeri del 2012 segnalano una diminuzione dei comportamenti irregolari rispetto al 2007 (anno in cui si registrò il picco di evasione fiscale), ma si riposizionano sui livelli del 2004: nell'ultimo decennio, dunque, la propensione degli italiani all'illegalità non è stata minimamente scalfita. L'analisi dei dati, verificati fra 52 diverse categorie di lavoratori, pone l'accento su episodi sociologici di varia natura: emerge, infatti, una tendenza a comportamenti più virtuosi dei com- mercianti nei confronti della clientela femminile. Il tasso di evasione sale, infatti, quando l'acquirente è uomo: nei bar il 22% degli uomini non riceve lo scontrino, per le donne la percentuale scende al 13,6%. Si registra una maggiore percentuale di comportamenti illegali nei confronti degli under 30: la fascia d'età fra 18 e 29 anni risulta essere la più incline a subire irregolarità fiscali. Il cerchio sembra chiudersi, così, in maniera drammatica dal più esperto al novizio: l'evasione fiscale assume gli assurdi connotati di tradizione italiana. g.p. 13 ottobre 2012 3 Maggiori consumi rispetto ai redditi dichiarati: il rapporto Eures smaschera la cospicua evasione fiscale presente nel Mezzogiorno. Il malcostume non esclude la Puglia, compresa fra le regioni ad altro rischio di "sommerso". Gli italiani chiedono una svolta al Governo: 7 intervistati su 10 sono favorevoli al carcere per gli evasori. (g.p.) PRIMO PIANO La richiesta dei cittadini: Governo, serve la svolta SOMMERSO n IL MEZZOGIORNO È AD ALTISSIMO RISCHIO In Puglia gli evasori sono sempre di più Peggioramento negli ultimi 3 anni Ma verso Equitalia c' è molta diffidenza I metodi di Equitalia non convincono a pieno gli italiani. Il 24,2% giudica "abbastanza negativo" il lavoro svolto nel recupero dei crediti, il 30,8% esprime un parere "molto negativo". Il 21% esprime un giudizio positivo sull'azienda incaricata per la riscossione dei tributi, la percentuale sale al 50% fra i giovani. (g.p.) L a Puglia arranca sotto i colpi del lavoro in nero. I dati elaborati dall'Eures non concedono alibi alle regioni del Sud: il Mezzogiorno conquista le ultime posizioni della classifica sulla propensione all'evasione fiscale. Lo studio confronta il reddito disponibile con il tenore di vita delle famiglie misurato sulla base di 7 indicatori di benessere: i consumi alimentari, l'energia elettrica per usi domestici, il consumo di carburanti, la percentuale di auto di grossa cilindrata, il numero di vetture circolanti per 100 abitanti, la variazione percentuale dei depositi bancari 2007/2010 e il numero di case di pregio sul totale delle abitazioni. L'indice di rischio-evasione è calcolato sul valore di partenza di L'indice di rischioevasione nel tacco d'Italia registra altri 4 punti in più 100, punto che identifica la media nazionale del rapporto spese-ricavi. Tutte le regioni del Sud, tranne il Molise, raggiungono valori inferiori a 100: nel Mezzogiorno, dunque, i consumi sono superiori rispetto ai redditi dichiarati al fisco. La situazione genera più d'un sospetto, l'indice svela l'utilizzo di denaro ottenuto nell'ambito del "sommerso". La maglia nera della classifica è conquistata dalla Sicilia con un valore IL SONDAGGIO / IL 68,7% È PER IL CARCERE: IL REATO DEVE DIVENTARE PENALE Gli italiani diventano giustizialisti Gli italiani bocciano le attuali azioni di contrasto all'evasione fiscale. L'indagine dell'Eures mette in luce la forte perplessità dei cittadini nei confronti del Governo: il 44,6% degli intervistati definisce "poco efficace" l'impegno dell'Esecutivo per la lotta al lavoro in nero. Il 18,7% è addirittura più drastico, bol- lando l'opera del Governo come "completamente priva di valore". La disillusione degli italiani è espressa anche dalla voglia di misure più repressive: il 68,7% del campione preso in esame è favorevole alla trasformazione dell'evasione fiscale in reato penale. La modifica delle norme renderebbe più ri- schioso il lavoro in nero: le pene per i furbetti dello scontrino e per gli allergici alla ricevuta fiscale, infatti, andrebbero dalla semplice multa fino al carcere. Non convince, infine, la possibilità di premiare i cittadini che denunciano gli evasori: solo 52% degli intervistati è favorevole. (g.p.) di 47 su 100. Seguono a poca distanza la Sardegna (49), la Calabria (50), la Campania (54) e la Puglia (58). Ottiene la palma di regione più virtuosa l'Emilia Romagna che presenta un indice sopra la media di 147. Il secondo posto è occupato dal Friuli Venezia Giulia (140), il terzo dal Piemonte e dalle Marche (132). I dati pugliesi non sono confortanti, segnalano un peggioramento della situazione rispetto al 2006. Negli ultimi anni, infatti, l'indice di rischio-evasione è peggiorato di 4 punti. C'è chi sta peggio: la Sardegna segnala una diminuzione del valore di 31 punti, la Calabria di 13. Peggiora anche la Lombardia (-18 punti), ma l'indice della regione rimane su buoni livelli (123). (g.p.) 13 ottobre 2012 CONSUMI 4 Dal 1° ottobre gas aumentato dell’1,1% ed energia elettrica dell’1,4% Non c’è pace per i portafogli degli italiani, sempre più vuoti. Gli stipendi non lievitano affatto, a differenza delle bollette di luce e gas per le quali invece spuntano nuovi rincari. Dal primo ottobre secondo quanto comunicato dall’Autorità per l’energia – il costo dell’energia elettrica è aumentato dell’1,4% e quello del gas dell'1,1%. La maggiore spesa su base annua sarà rispettivamente di 7,6 euro per l’elettricità e di 14 euro per il gas. (a.s.) L’ANALISI DI FACILE.IT / LE TARIFFE PESANO PER 2MILA EURO ALL’ANNO, MA È POSSIBILE RISPARMIARNE FINO A 400 Stritolati dalle bollette n ALESANDRO SCHIRONE A gravare pesantemente sul bilancio familiare degli italiani non ci sono solo i carburanti, che ultimamente hanno fatto registrare dei consistenti incrementi alla pompa. Il riferimento è a luce e gas, che incidono in media per 2mila euro all’anno nei bilanci familiari, e le nuove tariffe trimestrali annunciate dall’Autorità per l’Energia elettrica ed il Gas, renderanno le bollette ancora più salate. Dall’avvento delle liberalizzazioni è possibile scegliere fra più operatori, ma qual è il profilo dell’italiano che prova a contrastare i rincari cercando un’offerta migliore? Il portale Facile.it, leader del mercato della comparazione, ne ha tracciato un profilo preciso. Si tratta di un uomo (76% dei casi), 46 anni, a capo di un nucleo familiare di tre persone, che vive al Nord ed è alla ricerca principalmente di un nuovo fornitore per il gas. Secondo i dati ufficiali (fonte Autorità per l’Energia elettrica ed il Gas) ogni nucleo familiare consuma in media 1400 metri cubi di gas e 2700 kwh di luce l’anno. I consumi di gas, poi, salgono ulteriormente se si ha un impianto autonomo (in quel caso utilizzato non solo per il riscaldamento, ma anche per la cottura dei cibi). Ecco spiegato il motivo per cui proprio la ricerca di una migliore tariffa per questa fonte energetica sia la molla che spinge alla comparazione (78% gas vs 22% luce). “Orientarsi in un mercato così complesso come quello delle tariffe per l’energia – ha dichiarato Alberto Genovese, amministratore delegato di Facile.it – non è affatto semplice, ma confrontando le diverse proposte degli operatori una famiglia può arrivare a risparmiare fino a 400 euro l’anno”. Facile.it, che ha da poco allargato il proprio raggio d’azione alle tariffe per l’energia, ha potuto evidenziare anche come, per pagare la nuova fornitura di gas o luce, il 55% dei ri- chiedenti decida di utilizzare l’addebito bancario: in questo modo le famiglie riescono a recuperare i depositi cauzionali dati alle società fornitrici al momento del contratto (77 euro per la bolletta del gas, 15 euro per quella dell’elettricità), versati come forma di anticipo e garanzia da chi usava il bollettino. E per concludere l’analisi in maniera più dettagliata, spunta perfino una curiosità: il 60% dei contratti di gas e luce è stato stipulato e dunque completato dopo le ore 18, a dimostrazione del fatto che la decisione finale viene comunque presa dopo il lavoro, a seguito di un confronto con tutta la famiglia. TARIFFE / MECCANISMO INTRODOTTO QUESTO MESE Come si calcolano i costi In base al nuovo meccanismo di calcolo dei costi introdotto proprio a partire dal mese di ottobre, il prezzo della materia prima gas è stato determinato con un mix di contratti di importazione di lungo periodo e una quota crescente di mercato spot, attualmente più favorevole per i consumatori. Risulta diverso, invece, il discorso relativo all’energia elettrica: oltre ai rialzi del petrolio, ha inciso la necessità di aumentare la copertura della voce A3 degli oneri di sistema per l’incentivazione alle fonti rinnovabili e assimilate nell’anno 2012. (a.s.) 13 ottobre 2012 5 L’Eurozona è praticamente ostaggio della febbre del petrolio. Basti pensare che a settembre l’inflazione, secondo Eurostat, è salita al 2,7% dal 2,6%. Un dato superiore alle attese degli economisti ma su cui ha pesato il balzo dei prezzi dell’energia, +9,2%. L'Italia però continua a registrare mezzo punto d’inflazione in più rispetto alla media europea. (a.s.) CONSUMI Eurozonaè in “ostaggio” della febbre del petrolio SUGGERIMENTI n COME GESTIRE AL MEGLIO LA CASA I consigli dell’Aduc per evitare sprechi C “Ma i rincari PROTESTA n LE ASSOCIAZIONI erano evitabili...” Secondo Federconsumatori evitare gli aumenti era una cosa possibile. Ad esempio, rispetto al prezzo del gas, “se non ci fosse stata una sentenza del Consiglio di Stato favorevole alle imprese, che scarica 180 milioni di euro sulle bollette invece dell’1,1%, l’aumento sarebbe stato dello 0,6%, con un rincaro medio di circa 6 euro annui”. Per quanto riguarda la luce, “se ci fosse stato l’intervento del Governo per trasferire sula fiscalità generale il finanziamento dell’incentivazione alle fonti rinnovabili, il cui importo viene anche caricato dell’Iva, vi sarebbe stato un minore aumento di 4 euro in termini annui”. Federconsumatori chiede al Governo di far qualcosa per contrastare ulteriori aumenti delle bollette. “L’ulteriore aumento della spesa energetica in un momento di crisi ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea invece Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Un incremento che colpisce l’agricoltura dopo che a luglio si era verificato un rincaro record del 26,2% per i costi dell’energia elettrica a carico delle imprese. Ed è stata proprio la bolletta energetica a provocare la crescita dei costi delle imprese agricole del 3,1% secondo Ismea. La corsa dei costi a carico delle imprese mette a rischio la competitività del sistema produttivo costretto a fare i conti con il forte calo dei consumi. (a.s.) on la stagione più fredda ormai alle porte, diminuisce la luce del sole e aumentano inevitabilmente i consumi di luce e gas, che si traducono in bollette spesso salatissime. L’Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) ha reso noti alcuni suggerimenti per non esagerare con tali consumi, riducendo al massimo gli sprechi e ottenendo un buon risparmio in denaro. Innanzitutto, è necessario controllare la manutenzione dell’impianto di riscaldamento ogni anno: in particolare, il termostato non deve superare i venti gradi, ricordando anche di verificare la tenuta delle finestre. È buona regola spegnere inoltre il riscaldamento un’ora prima di dormire, regolare il forno sui 180 gradi e preferire la doccia al bagno. Le brutte sorprese con la bolletta elettrica, al contrario, si evitano con altri accorgimenti. Ad esempio, il termostato delle lavatrici e delle lavastoviglie non dovrebbe superare i quaranta gradi, come anche utile può risultare l’uso razionale dei lampadari. La pulizia di queste ultime è un altro consiglio dell’associazione dei consumatori, oltre all’intramontabile spegnimento completo dei televisori e degli impianti presenti in casa. Insomma, si potrebbe pensare a suggerimenti magari scontati e banali, ma di questi tempi non lo sono affatto, tanto è vero che vengono dimenticati con eccessiva facilità: le accortezze delle famiglie italiane possono davvero fare la differenze e scongiurare troppe cifre in bolletta. a.s. Arriva la banca dati coi nomi dei morosi Una banca dati con i nomi dei clienti morosi. I gestori di energia elettrica e gas stanno per averla fra le mani per effetto di una legge del 2010 sull’Acquirente unico. L’Autorità per l’energia elettrica e gas ha messo in consultazione un documento che stabilisce come deve funzionare, tenendo conto che ci sono norme sulla privacy da rispettare. Il benestare dalle commissioni Industria del Senato e Attività produttive della Camera è già arrivato. (a.s.) L’identikit di chi non paga E l’inflazione conferma la botta visibile solo ai venditori ISTAT / IL DATO GENERALE DI SETTEMBRE È INVECE STABILE A settembre l’inflazione è rimasta stabile anche se il carrello della spesa ha continuato a correre. Secondo le stime preliminari di Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha riconfermato il +3,2% su base tendenziale e nessuna variazione rispetto ad agosto. Tuttavia i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, dagli alimentari ai carburanti, aumentano su base mensile dello 0,8% e su base annuale salgono dal 4,2 al 4,7%. Rispetto a settembre 2011, in Italia la crescita maggiore dell’inflazione ha interessato abitazione, elettricità e combustibili (+7,4%), trasporti (+7%), bevande alcoliche e tabacchi (+6,3%). Quella più contenuta riguarda i servizi sanitari (+0,1%). Solo i prezzi delle comunicazioni risultano in flessione (-0,3%). (a.s.) La banca dati coi nomi dei clienti morosi si chiamerà Bicse. Vi potranno accedere solo i venditori al dettaglio di energia e gas, gli stessi che sono tenuti ad alimentarla caricandovi le informazioni sui clienti serviti. Conterrà informazioni di vario genere, dal codice fiscale alla descrizione della tipologia del cliente (uso domestico o no), passando per il numero di richieste di sospensione della fornitura, fino ad arrivare alle sospensioni per morosità con eventuali revoche, riattivazioni, richieste di indennizzi, e poi costituzioni in mora e già sanate. (a.s. ) 13 ottobre 2012 MERCATI 6 Cera (Cia): Il “cartello” degli industriali penalizza sempre gli agricoltori Agricoltori e industriali nella morsa delle lobby. Dal grano duro al pomodoro, i prezzi si mantengono sostanzialmente bassi (e comunque poco remunerativi per gli agricoltori) perchè il sistema industriale ha fatto ormai cartello. E’ l’opinione di Giovanni Cera, vicepresidente della Cia di Foggia: “I contratti si fanno in anticipo - afferma - e quasi sempre tengono conto delle ragioni di parte industriale. Se poi i prezzi al dettaglio aumentano, è un affare che non riguarderà gli agricoltori perchè chi ne beneficia sono gli industriali e la componente di mezzo, ovvero i commercianti”.(m.lev.) LA BATTAGLIA n IL GOVERNO NON DÀ ATTUAZIONE ALLA LEGGE In attesa dell’etichetta la pasta diventa scotta n Il nodo è sulla provenienza della materia prima: il grano n MASSIMO LEVANTACI N el regno della pastasciutta, si fanno un po’ di conti su quanto ci rimetta la produzione agroalimentare di fronte all’ultimo “scippo”. Il governo non approva i decreti attuativi per rendere operativa la nuova legge sull’etichettatura obbligatoria delle paste alimentari e questo può voler dire esporre i produttori di grano duro del Foggiano (principale bacino nazionale) alla concorrenza, in qualche caso “sleale”, delle importazioni selvagge dall’estero. La Coldiretti ne fa una ragione di principio: “La pasta è un prodotto italiano, universalmente riconosciuto come tale. Ma se i produttori nelle loro miscele utilizzano grani di provenienza extranazionale lo devono scrivere sull’etichetta, il consumatore ha il diritto di saperlo”, tuona il presidente regionale Pietro Salcuni. Se poi aggiungiamo che lo stesso percorso va delineandosi anche per il pomodoro da industria, altro prodotto distintivo del made in Italy a cui la Capitanata fornisce un contributo notevole (anche qui principale bacino di produzione nazionale con l’Emilia Romagna), si comprende come lo “smacco alla pastasciutta” ci sia tutto. Il ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, attribuisce questo stop a un’interpretazione dell’Unione europea che sull’argomento non si è ancora espressa. Ma nel gorgo politico-istituzionale l’infuenza delle lobby dell’industria agroalimentare esercita un’influenza non marginale, e non lo nasconde affatto il presidente nazionale dell’Italmopa (leggi intervista a fianco). A livello parlamentare però la mossa non è piaciuta ai promotori della legge votata un anno e mezzo fa, dopo una dura battaglia condotta n La sen. Mongiello: il ministro non può dire che non c’è accordo con la Ue sull’autenticità dei prodotti “made in Italy” (olio compreso che ha però già avuto il via libera del governo italiano e di Bruxelles). Si è allora cercato un compromesso che individuasse un percorso preferenziale almeno per la pasta e il pomodoro, ovvero le filiere più sensibili agli attacchi della concorrenza internazionale. La senatrice foggiana, Colomba Mongiello (nella foto), è una delle più strenue sostenitrici sull’autenticità delle produzioni tipiche: “Il governo non ha più scuse - ammonisce la parlamentare, componente della commissione Agricoltura del Senato - una legge votata diciotto mesi fa quasi all’unanimità dai due rami del Parlamento continua a non essere approvata per motivi che non comprendiamo. Il ministro dice che non c’è accordo con il ministero delle Attività produttive e con Bruxelles. Ma è un controsenso quello che dice: se prima non presenta i decreti attuativi, su cosa l’Unione europea dovrebbe pronunciarsi?”. E pensare che anche sull’olio extravergine di oliva, protetto ora da una etichettatura anche piuttosto rigida a tutela del made in Italy, il nostro paese ha chiesto e ottenuto un regolamento comunitario per combattere sofisticazioni e adulterazioni. Perchè non si riesce a fare lo stesso per grano e pomodoro? “Un giusto diritto dei consumatori sconfiggerà la sciocca pretesa delle lobby di conservare l’esistente - risponde la senatrice Mongiello - la gente ha il diritto di sapere da dove provengano le materie prime dei prodotti da loro acquistati e chiedono di poter scegliere cosa comprare anche in base a tale caratteristica. E altrettanto legittimamente, i produttori che puntano sulla qualità del made in Italy hanno diritto a vedere riconosciuto e certificato il proprio investimento finanziario e commerciale”. PRODUZIONI / REGISTRATO UN CALO DEI CONSUMI DI PASSATA Il pomodoro senza più... qualità Si vendono sempre meno pelati e conserve, cambiano i gusti dei consumatori che hanno preso a risparmiare sull’alimentazione ma non sui prodotti tecnologici come i tablet. E’ la tesi adottata quest’anno dagli industriali della passata per giustificare il prezzo basso riconosciuto ai produttori di pomodoro da industria in Capitanata, nonostante il raccolto sia crollato del 50%, come ha certificato l’Ispettorato provinciale agricoltura. Sul calo dei consumi di pomodoro - sottolineano alcuni distributori - è bene però che anche le industrie si prendano la loro fetta di responsabilità perchè in questi anni lo hanno trasformato in un prodotto banale, vendendolo in aste al ribasso senza che nessuno ci metta valore aggiunto. Così abbiamo sul mercato prodotti tutti uguali, un appiattimento che il consumatore finisce per punire. (m.lev) UMBERTO SACCO (ITALMOPA) “Gli industriali mettono il nome: sono responsabili del loro prodotto” 13 ottobre 2012 7 E’ guerra di marchi di qualità sui prodotti tipici in provincia di Foggia. Il consorzio Start Capitanata ha infatti depositato da circa un anno il logo “Prodotti fidati” in accordo con l’Università di Foggia e le associazioni dei consumatori con il quale intende avviare un’azione di valorizzazione delle tipicità daune, ma la Provincia - si è appreso - sta lavorando alla presentazione di un altro marchio di filiera che, sulle prime, sembrerebbe un doppione del primo. “A chi giova tutto questo” protesta Roberto Parisi di Start Capitanata. (m.lev.) MERCATI Sui “marchi” per i prodotti tipici guerra fra Consorzio Start e Provincia L’IDEA n NON BASTANO I NEGOZI “DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE” A difesa del “local” un appello alla GDO Le “lobby della pasta” respingono l’etichetta e anzi contestano tutta l’impalcatura di una retorica politica volta soltanto a “delegittimare gli industriali che, mettendo il nome in ditta, assumono di per sè una responsabilità a prova di bomba di fronte ai consumatori”. Così risponde Umberto Sacco, foggiano, presidente nazionale di Italmopa (nella foto a sinistra), l’associazione degli industriali mugnai e dei pastai. Perchè, cosa c’è di male a scrivere sull’etichetta che il grano utilizzato proviene dall’Italia piuttosto che dall’estero? “Sia Italmopa che Federalimentare (Sacco è membro del comitato di presidenza: ndr) su questa vicenda abbiamo espresso opinioni inattaccabili: se lo scopo dell'etichettatura è quello di garantire maggiore sicurezza sanitaria stiamo parlando di un provvedimento che non aggiunge nulla alle misure già in essere e non migliorano la qualità dei prodotti”. Cambiare le etichette ha un costo, è tutto qui il problema? “Se l'obiettivo è discriminare i prodotti d'importazione, rischiamo solo di aggiungere costi inutili alla modifica del packaging delle confezioni, costi che poi finiranno per essere scaricati sui consumatori. Sarebbe una normativa unica, solo italiana, ed esporrebbe le aziende italiane in una posizione di svantaggiato rispetto agli altri competitori”. Ma scrivere che sono stati impiegati grani importati può avere un’influenza sulla pasta simbolo del made in Italy. “E’ il nome che loro mettono sulle etichette la principale garanzia di salubrità del prodotto che si mette sul mercato. Le produzioni importate rispondono già a norme regolamentate dall’Unione europea. E allora, di cosa stiamo parlando?”. (m.lev.) La difesa del made in Italy parte dal supermercato. Ne sono convinti i promotori di Start Capitanata, un consorzio di produttori ortofrutticoli, che ha aperto a Foggia da un anno una catena di punti vendita “dal produttore al consumatore” con l’intento di stimolare la domanda verso i prodotti della ricca campagna foggiana. Un’operazione che procede per gradi e fra non pochi contrasti, specie fra i consumatori per i quali il prezzo leggermente più alto non sempre è sinonimo di qualità e sicurezza alimentare. Ma il dado è tratto e Start Capitanata, dopo un anno e circa cinquanta soci certificati, può dire di aver vinto la prima battaglia. Adesso però ne comincia un’altra, di tutt’altro segno: battere la concorrenza dei supermercati. Negli ultimi sei mesi a Foggia hanno aperto cinque centri commerciali che praticano prezzi particolarmente allettanti per consumatori, i quali certamente gradiscono e portano a casa. Ma questo ventaglio di nuove offerte finora non ha strizzato l’occhio alla produzione agroalimentare locale che, salvo rare eccezioni, continua a incontrare difficoltà a farsi largo nel mondo della grande distribuzione organizzata. Le ragioni sono molteplici, le difficoltà di distribuzione dei prodotti e la quantità proposta (quasi sempre al di sotto delle richieste) sono i principali ostacoli alla base di questo preventivo rifiuto da parte della Gdo. Ma Start Capitanata insiste, e ha scritto una lettera al sindaco di Foggia, Gianni Mongelli e al presidente della Provincia, Antonio Pepe, invitandoli a salvaguardare maggiormente le produzioni agricole locali attraverso forme di più attiva collaborazione con la grande distribuzione. “Perchè in questo modo - rilevano i produttori foggiani - rischiamo di farci la guerra tra poveri, tra sconti all’inverosimile e offerte insostenibili. Noi proponiamo prodotti salubri, genuini e non costosi appannaggio delle tasche di tutti i consumatori. Ma questa situazione rischia di ripercuotersi solo a danno dei produttori foggiani oltre a determinare un progressivo allontanamento della ricchezza pro-capite, tenuto conto che almeno il 60/70% di quello che il consumatore foggiano spende per mangiare, finisce lontano dalla Capitanata”. (m.lev.) BANCO VENDITA / L’UNICA SPECIALITÀ CON IL PREZZO IN SALITA Il ciliegino e la forza del marketing Sui prezzi al dettaglio si abbatte la forza del marketing. Nelle ultime settimane - come rilevato in alcuni ipermercati pugliesi - l’unico prodotto agricolo che ha visto aumentare il prezzo, sia pure di qualche centesimo, è stato il “ciliegino”, ovvero il pomodoro della piana siciliana di Pachino famoso in tutto il mondo per la sua rotondità a largo uso commerciale. Su piazza la confezione da mezzo chilo viene venduta a 1,29 euro, ma il prezzo diminuisce nei discount (la confezione da un chilo costa 2,81 euro). Va molto diversamente per il pomodoro lungo prodotto in Capitanata che costa al dettaglio 0,59 centesimi al chilo con oscillazioni di prezzo impercettibili. Prezzi infinitamente bassi anche per la passata che in alcune catene di supermercati (Despar e Sigma) può costare anche 0,30 cent. (confezione da 800 g.). (m.lev.) 13 ottobre 2012 8 [ ] ph: angelo.gi SE DITe stampa dite SEDIT S e dite stampa dite Sedit. Punto di riferimento per la stampa anche di quotidiani nel Sud Italia, partner privilegiato di case editrici e aziende. Tecnologie, conoscenza e organizzazione: la risposta alle nuove sfide della comunicazione e della stampa. 70026 Modugno (Bari) www.sedit.biz 13 ottobre 2012 9 L'Adusbef è un'associazione dei consumatori e il suo acronimo sta per “Associazione di Difesa degli Utenti dei Servizi Bancari E Finanziari”; nasce, oltre un decennio fa, da un'idea di Elio Lannutti che, in tempi non sospetti, individuò nella criticità del rapporto tra banche e cittadino il vero nodo da risolvere nella nostra società. Per un benessere economico diffuso. Contro chi è pronto a speculare sulla vita delle persone nel nome del profitto. INTERVISTA Un'associazione al fianco dei consumatori nelle controversie con gli istituti di credito L’ANALISI n PARLA MASSIMO MELPIGNANO, VICEPRESIDENTE DI ADUSBEF PUGLIA “Noi, tutti schiavi del debito Qui servono banchieri nuovi” Dai bond all’anatocismo: manca una cultura economica n GIUSEPPE MILANO L e banche? Per tanti sono tra le responsabili principali della crisi finanziaria economica in atto. Basta ricordare non solo lo scandalo dei mutui subprime americani, ma anche, nel caso italiano, quello determinato dagli istituti bancari che hanno immesso sul mercato prodotti tossici come i bond. Abbiamo incontrato l'avvocato Massimo Melpignano, vicepresidente per la Puglia di Adusbef, che ha recentemente vinto la sua ennesima battaglia legale contro una banca e contro i bond. "Uno dei primi truffati da questa lunga stagione del risparmio tradito - racconta melpignano - mi disse che l'unico bond che conosceva, fino ad allora, era James, l’Agente 007. Poi, purtroppo, i bond sono entrati nella nostra quotidianità con i crac Argentina, Cirio, Parmalat, Cerruti. Con un vero e proprio saccheggio le banche hanno depredato oltre un milione e duecentomila famiglie. L’ultima delle quali, composta da gente semplice e priva di un'adeguata conoscenza finanziaria, aveva affidato i risparmi di una vita a una banca di credito cooperativo". Da oltre un anno “ce lo chiede l'Europa” è diventato l'imperativo categorico rispetto al quale si conformano le diverse politiche economiche nazionali. "Cominciamo - spiega Melpignano - a mettere in discussione l'idea che se ce lo dice l'Europa è per il nostro bene. Non mi sembra, infatti, che ci siano politici europei illuminati in grado di costruire quell'Europa politicamente unita che farebbe stare “In Italia ci vorrebbero leggi più semplici ed equilibrate per regolare il rapporto tra gli istituti di credito e i cittadini-utenti” n Il vicepresidente per la Puglia di Adusbef, Massimo Melpignano. In alto il presidente nazionale Elio Lannutti bene tutti noi. L'inganno è sulle parole. Oggi essere europei significa essere alla moda. Senza essere antieuropei, dovremmo riscoprire i nostri territori. Le nostre peculiarità culturali e la nostra identità smarrita. Manca una cultura economica-finanziaria diffusa che, come anticorpo sociale, ci aiuti a difenderci dalle truffe". Una possibile soluzione? "Ci vorrebbero leggi più semplici ed equilibrate dove sia regolato il rapporto tra banche e utenti. La consulenza finanziaria oggi viene fatta dalle banche, ossia dallo stesso soggetto che ha interesse a vendere dei prodotti invece di altri. Bisognerebbe intensificare lo sviluppo di consulenze indipendenti, chiedendo informazioni a chi non ha propri interessi da preservare. È un problema di riscrittura delle regole. Lo strapotere delle banche, oggi, è anche culturale. Sorrido quando leggo di programmi di educazione finanziaria sovvenzionati dalla banche, quando dovrebbero essere proprio queste ultime a dover essere rieducate, non avendo testimoniato quell'attendibilità e quella terzietà attesa". Dopo i bond, ecco l'anato- cismo. "E' questo uno dei tanti mali oscuri generati dalle banche: è un meccanismo diabolico che pur vietato dal codice civile continua a mietere vittime. Anatocismo significa unire gli interessi al capitale, creare un'unica posizione e su di essa calcolare nuovamente l'interesse. Questa trappola che determina una crescita esponenziale del debito è stata realizzata con la complicità della politica. L'anatocismo, pur vietato, è stato, quindi, reintrodotto nel nostro ordinamento, con un escamotage: con una norma che permette alle banche di toccare i nostri conti correnti, di cui tutti disponiamo e su cui sono possibili grandi guadagni. Ma non è finita qui. Attraverso un'altra norma, passata inosservata, si consente alle banche di capitalizzare con la stessa periodicità gli interessi attivi e passivi. Ma se per gli interessi passivi le banche non pagano quasi niente, per quelli attivi le somme sono consistenti. Le banche da cui transitano grandi capitali, non sempre e non tutti puliti, scarsamente trasparenti e ancora meno controllate, sono responsabili anche dello scandalo dei derivati. Alcune di esse sono sotto processo per aver diffuso questi prodotti bidone che hanno avvelenato il mercato e fatto fallire diverse aziende; con i managment che si sono spostati, impuniti, da un istituto bancario ad un altro. Viviamo in un paradosso osceno: oggi gli italiani con i propri contributi amministrati dallo Stato stanno finanziando le banche, quando dovrebbe accadere il contrario. È gravissimo che per queste maldestre operazioni non paghi mai nessuno con le banche libere di essere sempre più macchine produci-debito. Non c'è speranza, quindi, per il futuro? "In questi ultimi anni ci siamo, tutti, forse distratti troppo accettando il paradigma delle banche per cui dobbiamo essere sempre meno cittadini e sempre più debitori. Il debito è una forma di schiavitù, riduce la nostra libertà. La speranza, perciò, è avere presto una nuova classe politica e una nuova generazione di banchieri che onorino davvero il loro ruolo sociale e contribuiscano a creare una visione prospettica coerente per il benessere delle future generazioni". 13 ottobre 2012 Quorum Italia - Photo: James Steidl - NaDi 10 SOLO NELLE MIGLIORI LIBRERIE quio con Car ese o CoVell Dionisio CiC V oquio a coll isio Dion con C iC C are io con a colloqu io C Dionis iCCa i Più forti del la Paura Vito CoVell a colloquio con i Dionisio CiCC arese Carese P iù f ort i del la P aur a ra a Pau dell orti Più f Più a Paur a l l i de i fort ito CoVell se Paura a l l e d rti Più fo Vito CoVellirese Paura Più forti della Pau ra Vit Paura re. semp nuovo to da n il a accan patto co so negli ra ci st e l’im terio a così is m la pau ito sancisc to e minci mo vag , sconosciu suoni. Co ra. ei o au mond ei colori, n con la p atologico za ,n ip en ri d o iv a d v ll o . ra con c’è nu la vita suo la nost bito: non mente, è ano, il su ce molo to. Sempli l’essere um sto della te el n es d u co o q p orta in , il up che p . lo svil esperienze enza re tavia i u a collo qu io co ulo d le pau un’infl accum , hanno aura, anzi izzazione n ta p an cresci scere la enti, l’org ammini re ad acc comportam la pubblica ttà, il web, el ci ndo nostri ziende e d gia delle , il mo lo a morfo a mediatica delle d one, la pau strazi to dell’agen la i del l’ l’impat uola e del ci più fort i serenità d er sc della uire a rend l’obiettivo ggiunge ra uel ib contr tendoci q auspica di aure reali p an o ra gar ere uman ercorso tra e l’unico ch ss p che l’e stro è un incimento quella di no nv ie è b co l fo azio re. il e su delle ie munic si iz co ar tt e fi ber ella per li iuto d modo rle con l’a petenti. ta m affron persone co i ne e d Più forti dell a a collo la rti del Più fo Più forti della Pau ra Più f orti dell a Pa ura Più f orti dell Vito a Pa CoV ura Dion elli isio CiC cresci ta ad ac , hanno cr u nostri escere la n’influen za ch e po delle comport paura, an rt amen zi azien ti, l’o le paure a de e strazi rg . o d l’imp ne, la morf ella pubb anizzazio at n li o della to dell’age logia delle ca ammin e n sc i contr uola e d da media città, il web tica, il el ib ra ga uire a ren l’ mond , ra d o che l’ ntendoci erci più fo esser q rt u i el della l’obie e um re. il pau ttiv ano n e fittiz ostro è un auspica o di seren it d modo ie e sul co percorso tr i raggiunge à n a affron per liberar vincimen paure re to al ta si ne e d rle con l’a delle fob che l’unic i ie i perso iu o ne co to della co è quella d mpet i enti. municazio e. da sempr nuovo accanto o con il a ci sta la paur sancisce l’impatt rioso negli iste to mo vagi onosciuto e m omincia così sc suoni. C mondo, lori, nei co paura. i ne n i, za co la odor logico conviven è nulla di pato la nostra . non c’ : to è la vita bi , molo su Semplicemente il suo o, . e uman della in questo ppo dell’esser to es nt ilu co sv tavia lo di esperienze, il e porta o enza ch ure. accumul un’influ hanno zi le pa , an ta a, ci ur es cr pa zazione escere la enti, l’organiz ad accr mini am comport lla pubblica am web, ri st no il de iende e logia delle città, ondo delle az fo m e, la mor iatica, il strazion enda med o dell’ag l’impatt ll’ lla pau uola e de erci più forti de della sc renità ire a rend l’obiettivo di se bu ri nt el co iunge endoci qu a di ragg ra garant umano auspic ere che l’ess re. 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Anche in questo caso, il dato relativo ai giovani è illuminante: quasi l'80% (79,9%) di essi, infatti, usa Youtube: si tratta di quella fascia di pubblico che le rilevazioni sugli ascolti considerano solitamente “in uscita” dalla fruizione del broadcasting tradizionale; la stessa fascia, per converso, che alimenta il vivace mercato della seralità sulle televisioni satellitari. Youtube, peraltro, permette anche una fruizione in mobilità e consente l'esplorazione di nuovi generi e formati. Non è un caso che proprio su Youtube si sia radicato e consolidato il più interessante e clamoroso fenomeno di webseries italiana ma recitata in inglese: il successo di Stuck. The Chronicle of David Rea (in USA e Russia persino più che in Italia) sarebbe impensabile senza Youtube e la fruizione personalizzabile che la piattaforma di proprietà di Google consente. Il dato congiunto televisione/Youtube ci consegna la prospettiva di un mercato che sembra aprirsi a nuove prospettive, che non cancella la vecchia tv generalista (che resta peraltro un luogo importante nella delineazione finanche della sfera pubblica) ma che sembra pronto a esaltare nuovi linguaggi e stili espressivi. Sempre che gli operatori abbiano il coraggio di prendersi quel rischio d'impresa finora un po' assente in alcuni settori delle industrie creative nazionali. Ma che potrebbe rappresentare l'inizio di una nuova stagione di investimenti pubblicitari. Il dato più sconfortante del rapporto Censis-UCSI riguarda, come sempre, la carta stampata. Anche in questo caso si tratta purtroppo della conferma di tendenze presenti già da qualche anno. Il calo di lettori dei quotidiani (-2,3%) è speculare all'incremento dei contatti per le testate online (+2,1%), evidenziando anche in questo caso come il modello d'informazione in rete tenda a diventare più significativo, anche grazie alla sua facilità d'uso nonché al minore tempo richiesto per la lettura. La dimensione del “tempo” resta uno dei temi poco indagati dalla ricerca sociale: qualche anno fa una bella ricerca sull'uso del tempo degli italiani, promossa dall'allora centro studi San Salvador di Telecom Italia, aveva messo in luce risultati che sarebbe opportuno riprendere e riattualizzare alla luce dei nuovi usi dei media digitali e della pervasività del web 2.0. Ma il dato veramente più avvilente rintracciabile nella ricerca Censis-UCSI riguarda la lettura di libri, soprattutto fra i giovani; fra i soggetti dai 14 ai 29 anni (una coorte anagrafica inevitabilmente eterogenea) i lettori di libri scendono di oltre il 10% in un solo anno. In questo caso non basta la crescita dei lettori di ebook (+1%) a bilanciare un saldo che è e resta negativo, non solo dal versante numerico. Sicuramente una variabile occorrente è data dalla crisi economica e dalla conseguente diminuzione di reddito disponibile (la cui riallocazione non riguarda quasi mai le spese per la cultura). Proprio quest'ultimo dato dovrebbe farci riflettere sulla necessità di una politica economica capace non solo di far quadrare i conti ma anche - e soprattutto - di far ripartire i consumi. A iniziare da quelli culturali, che rappresentano un pezzo importante per l'economia italiana. Michele Sorice Comunicazione Politica e direttore del Centre for Media and Communication Studies “M. Baldini” dell’Università LUISS “Guido Carli” 13 ottobre 2012 12 ICT La diffusione del web incide sull'ocupazione Secondo il rapporto “Crescita digitale. Come Internet crea lavoro, come potrebbe crearne di più”, curato da Marco Simoni e Sergio de Ferra (London School of Economics), la diffusione del web ha un impatto positivo “puro” sull’occupazione, soprattutto su quella giovanile, indipendentemente dalla crescita economica, dal livello di tassazione sul lavoro, dal cambiamento della competitività internazionale. (f.t.) DATI OCSE n PIÙ INVESTIMENTI E PIÙ AFFARI L'economia di Internet più forte della crisi n FABIO TRAVERSA I l web è sempre di più un fattore trainante dell’economia e fa crescere il numero degli occupati. Lo evidenzia anche il rapporto annuale dell’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che raccoglie 34 fra le nazioni più sviluppate del pianeta. Dall’analisi "Internet Economy Outlook 2012" emerge un'istantanea delle "Top 250" aziende del settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict): nel 2011 hanno aumentato gli investimenti in ri- cerca e sviluppo del 6% rispetto all'anno precedente e, insieme, danno lavoro nel mondo a 14 milioni di persone, con un incremento del 6%. In particolare, il 33% delle Top 250 è negli Stati Uniti, il 20% in Giappone e il 7% a Taipei. Nell'elenco sono incluse anche due aziende italiane con 107mila dipendenti complessivi. E i servizi Ict hanno un tasso di crescita che raggiungerà entro l'anno il 5-10%, con la voce Internet che resta strategica. Il 13% del valore generato dalle aziende potrebbe essere attribuito al web. Il settore ha, infatti, assorbito il 50% di tutte le operazioni di venture capital nello scorso anno. Le 250 aziende più efficaci hanno visto lievitare i loro ricavi del 6% all’anno fra il 2000 e lo scorso anno. Dietro la potente espansione della Internet economy c’è la diffusione delle connessioni senza fili e la spinta della divisione “mobile”. A dicembre scorso, nei paesi Ocse, erano attive 667 milioni di connessioni wireless contro i 315 milioni (poco meno della metà, dunque) di reti fisse. E la velocità fornita agli users è cresciuta di circa il 30% fra il 2008 e il 2011, con un calo delle tariffe fra il 3 e il 4%. In due terzi delle nazioni Ocse è più del 95% delle aziende a utilizzare accessi online ma la strada da percorrere è ancora lunga: vende beni e servizi sul web solo il 18% delle imprese con dieci o più addetti. Il 70% delle famiglie naviga online in banda larga e per il 17% degli utenti, in particolare, Internet è stato uno strumento utile nella ricerca di lavoro e aiuta a capire qual è la domanda occupazionale. Tra i Paesi Ocse, infine, l'Italia è quarta per spesa Ict dietro Germania, Regno Unito e Francia, ma è sotto la media per accesso delle famiglie al web e alle connessioni ultraveloci. BOSTON CONSULTING GROUP / LE PIÙ GRANDI POTENZIALITÀ PER LE ESPORTAZIONI In Italia le aziende in Rete crescono Nel 2015 il contributo di Internet all'economia italiana oscillerà tra il 3,3% e il 4,3% del Pil secondo il rapporto "Fattore Internet", realizzato da The Boston Consulting Group. "Si stima, inoltre - si legge nello studio che l'Internet economy registrerà una crescita annua compresa tra 13% e 18% da qui al 2015, raggiungendo un valore di 59 miliardi di euro, una cifra quasi doppia rispetto ai 31 miliardi di euro del 2010". Il binomio export-Internet si conferma una miscela ad altissimo potenziale per il sistema paese Italia. Se un numero maggiore di imprese riuscisse a intercettare anche solo una parte di questa domanda si aprirebbero nuovi spazi per crescere. Le aziende attive su Internet infatti fatturano, assumono ed esportano di più e sono più produttive di quelle che su Internet non sono presenti. Le Pmi attive in Rete hanno infatti registrato una crescita media dell’1,2% dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto a un calo del 4,5% di quelle offline e un’incidenza di vendite all’estero del 15% rispetto al 4% delle offline. Nei Paesi del G-20 l’economia Internet ha già un valore pari al 4% del Pil e contribuisce in media al 21% della crescita annua del prodotto interno lordo. In Italia i valori sono sensibilmente inferiori, eppure decisamente interessanti se li si valuta nell’ottica delle potenzialità di crescita ancora inespresse. f.t. 13 ottobre 2012 13 Microimprese con dominio ".it": più visibiltà e quindi business ICT Le microimprese con un dominio a targa italiana aumentano visibilità e business. Lo rivela un’indagine Pragma. Il 41% delle aziende che possiede un ".it" lo ritiene "essenziale" e il 26,8% dichiara di averlo scelto come simbolo di italianità e di averne ottenuto dei vantaggi. Il 41,7% sostiene, infatti, di aver aumentato la propria visibilità e ben il 41,2% ha registrato un incremento del business. (f.t.) INDAGINE n RICERCHE AUMENTATE DEL 13% IN UN ANNO E il mondo su Google cerca sempre più prodotti Made in Italy L'inghilterra fa da "regina" in materia di e-commerce I Attualmente il Paese europeo più presente nel mercato dell'e-commerce è l'Inghilterra con il 7,2%, mentre l'Italia si ritaglia soltanto un 2,2%. Tuttavia secondo Carlo D'Asaro Biondo, presidente di Google per l'Europa Sud e Est, il Medio Oriente e l'Africa, con l'incremento nel numero delle nuove piattaforme per il commercio online, nel 2015 si registrerà un + 4,5% del Pil (tra i 27 e i 59 miliardi di euro). (f.t.) nteressante analisi di Google sul Made in Italy che ha preso in considerazione 10 Paesi: da quelli con economie sviluppate quali Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Germania, Giappone, Emirati Arabi a quelli in forte crescita come Brasile, Russia, India, Cina. Nel primo semestre 2012 le ricerche su Google relative al Made in Italy sono cresciute del 13% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Di rilievo la crescita dell'utilizzo dei dispositivi mobili: il 20% delle ricerche è stato fatto su smartphone e tablet. Lo studio mostra anche un interessante parallelo tra le ricerche effettuate su Google e i dati macroeconomici relativi all'export. Il trend di crescita delle ricerche utilizzando parole chiave del Made in Italy si attesta sul 13%, 3 volte superiore alla crescita delle esportazioni del nostro Paese che, nel primo semestre 2012, hanno raggiunto il 4%. Tra i prodotti più cliccati figurano l’auto e la moda, con il 34%, seguiti da turismo, alimentare e arredamento. L’alimentare, in particolare, mostra il più alto tasso di crescita, superiore al 20% in 8 dei dieci Paesi analizzati. Negli Stati Uniti e in Brasile, invece, predominano le ricerche legate all’auto, mentre la moda è la categoria più IL VARO DEL GOVERNO / DOCUMENTAZIONE ELETTRONICA E IMPRESE INNOVATIVE Alla fine l'Agenda Digitale si farà Alla fine l’Agenda Digitale si farà e molti punti riguarderanno Internet e le nuove tecnologie, intese come fattori imprescindibili per il rilancio dell’Italia in Europa e nel mondo. Aumenteranno i servizi per i cittadini: documento elettronico, ricette mediche digitali, fascicolo universitario elettronico e obbligo di uti- lizzo della Posta Certificata per gli Enti Pubblici. Verranno stanziati 750 milioni di euro in investimenti per azzerare il divario digitale: 150 milioni dedicati alla banda larga in aree prive nel Centro Nord e altri 600 milioni per lo sviluppo nelle zone del Sud Italia. Grazie al decreto gli operatori di telecomunicazioni avranno anche un più facile accesso alle parti comuni degli edifici per installare la fibra ottica. In questo modo si tenta di abbattere il digital divide, e consentire un innalzamento della banda minima garantita, così come previsto dall’Unione Europea. f.t. cercata in Europa e Giappone. Il turismo, infine, va forte in Russia e negli Emirati arabi. “L’Italia può ambire a giocare un ruolo da protagonista in vari settori dell’economia quali il turismo, la moda, l’arredamento, l’alimentare e altri ancora spiega Carlo d’Asaro Biondo, presidente South East Europe, Middle East and Africa di Google - Internet può essere il mezzo per intercettare e valorizzare questo potenziale, contribuendo a rilanciare un nuovo modello economico per l’intero Sistema Paese, basato sul rafforzamento su scala globale di queste eccellenze nazionali”. f.t. 13 ottobre 2012 15 Fine Tuning a cura di Fabio Poli LUOGHI COMUNI / DALL'ALTRA PARTE DEL MONDO SI CRESCE: IL CAMPO DELLA COMPETIZIONE SI È ALLARGATO La vera "crisi" è quella delle (nostre) idee S ono stufo. Stufo di sentirmi dire che la crisi è irreversibile, che è colpa dei mercati, che questo è un "fisiologico periodo di stagnazione". Sono stufo. Stufo di quelli che hanno le ricette giuste e di quelli che "le ricette giuste non esistono, bisogna sedersi ed aspettare". La "crisi" (ma poi bisognerebbe intendersi sul significato reale di questa parola, oltre che sulle sue cause e sulle sue implicazioni) è concreta ed è certamente in atto. Tuttavia, più che di un momento, si tratta di un processo, un lungo processo di redistribuzione sovracontinentale delle risorse e dei loro modelli di utilizzo. Le idee (troppo a lungo appannaggio di una cerchia troppo ristretta di persone) sono ormai diventate più "vicine" alla loro realizzazione e ai loro consumatori finali. Il gap tipico del processo produttivo, tra ideazione e commercializzazione, si è sensibilmente assottigliato. È cambiato il modello di consumo e di promozione di tutti i beni (della "coda lunga" abbiamo già detto nei numeri precedenti). È una crisi, insomma, se la guardiamo dalla nostra prospettiva. Se consideriamo soltanto questa parte del mondo, quella che ha determinato le idee e il loro bisogno per l'intera durata di questi ultimi secoli. Una crisi di "buone idee" potremmo chiamarla. Un fisiologico, strutturale rallentamento dei processi creativi cui, per la prima volta, risponde un'altra parte di mondo diventata decisamente più competitiva e performance. È già perché è "crisi" da questa parte del mondo; mentre altri Paesi avanzano a doppia cifra nel PIL e nella crescita industriale. Ma, a ben guardarla, è crisi che puzza di vecchie idee e proposte stantie, perché, anche al di qua dell'equatore e del meridiano di Greenwich, non c'è nessun rallentamento per chi ha saputo prevedere il mercato e il suo cambiamento. Alcuni esempi? Prendiamo il segmento di mercato tradizionalmente più immobile, perché legato a lunghi e costosi processi di produzione. E prendiamo tre esempi di marchi made in Europe. Porsche è costretta a requisire una parte delle linee produttive della "sorellina" Volkswagen per costruire la nuova Boxter (modello d'accesso della casa del lusso sportivo, neanche troppo "entry level"), rallentando le consegne della vecchia Golf, lontane dai numeri di una volta. Land Rover non riesce a far fronte al boom di ordini della Evoque (suv coupè, che propone finalmente un'innovazione stilistica significativa nel panorama imbolsito dell'auto), ed è costretta a requisire e riconvertire altri impianti. Dall'altra parte, l'italianissima e blasonata lancia, guidata dal manager con il maglione, non riesce neanche a vendere 200 pezzi, in sei mesi, del suo prodotto di punta. Una debacle che puzza di stantio di di sottovalutazione dell'intelligenza dei consumatori. E non chiamatela crisi, allora! Chiamatela "gara", una lunga, interminabile competizione alla quale prendono parte, da poco, nuove squadre. Una competizione in cui i vecchi, i vincitori tradizionale, appaiono un po' troppo imbolsiti e legati ai loro modelli di preparazione e di gara, appunto. Ma, ahimè o per fortuna, le regole sono cambiate. I competitor sono aumentati. Il gap tra le squadre al via sempre meno sensibile. E smettiamola di chiamarla crisi, una buona volta. Chiamiamola competizione. Prendiamoci le colpe e ripartiamo dalla idee. Quelle nuove. 13 ottobre 2012 16 di Vito RAIMONDO diciamolatutta Fiorito-Taormina quella felice... accoppiata n Franco Fiorito, consigliere Pdl Lazio Franco Fiorito, il fantasioso consigliere regionale del Pdl laziale, prima di entrare a Regina Coeli: “Meglio in carcere che nel Pdl”. Non ha tutti i torti, il poverino, se il suo difensore, Carlo Taormina avalla: “Aspettiamo l’ordinanza di arresto degli altri 70 consiglieri e di coloro che facevano parte della Segreteria dell’Ufficio di Presidenza della Regione”. Così si dimostra l’innocenza di un imputato, cavolo! Agitando le acque (malsane) della politica, provocando sommovimenti e diffondendo terrore. Questi avvocati, alcune volte, sono peggio di certi magistrati (Pm) tanto aborriti dal Pdl in cui militano sia Fiorito che Taormina. CANTONATE n I FOTORITOCCHI DI CEA E LE IDEE DI SQUINZI Rifiuti e ore di lavoro le verità... taroccate! "Lavorare di più per essere competitivi”: ha tuonato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che, però, s’è preso due sberle in faccia: una - prevedibile- dalla leader della Cgil, Susanna Camusso, l’altra - e questo non sta bene - dall’Ocse che ha dimostrato, dati alla mano, che l’italiano lavora 1.774 ore (media Ocse 1.775) vale a dire oltre 200 ore sul dato medio dell’Eurozona (1.573 ore) e, addirittura, 363 ore in più del tedesco e 46 del giapponese. Dove pecca il lavoratore (medio) italiano è nella produttività: 46,5 $ Produttività, l’Ocse smentisce Squinzi: “Non soltanto lavorare di più” Caso Gabriele: il taralluccio e… il vino del Vaticano n Giorgio Squinzi, Confindustria di pil per ora contro i 55,3 della Germania e i 50,9 dell’area euro. Insomma, se non siamo sufficientemente “produttivi” la colpa non è solo di chi lavora. L’Ocse indica i veri obiettivi: moderazione salariale, produttività più forte, meno tasse sul lavoro, compres- sione del cuneo fiscale, contratti di secondo livello, legando la busta paga alle performances. Infine: investimenti in tecnologie e ricerca. Chiunque vinca le elezioni politiche del 2013 è destinato a sbattere la testa contro quesiti paletti. Che sono di acciaio! Al Comune di Bari si gioca a denigrare la città, taroccando manifesti sui rifiuti n Ninni Cea, consigliere Pdl Bari Nell’aula consiliare del Comune di Bari si scherza pesantemente. Per esempio, accapigliandosi sui manifesti taroccati fatti affiggere dal Pdl per dimostrare che la città è inondata di rifiuti. E che la conseguenza è l’aumento del 100% della Tarsu e dell’Imu (che con i rifiuti non ci azzecca…). Bari non è certamente una città gran che pulita, ma non è, poi, quella che un’opposizione stupidamente ilare (il pidiellino Ninni Cea che dice al Sindaco: “Lei ci ha creduto? Lei davvero ha pensato che la città sia in queste condizioni?” fa esercizi di comicità, non di politica seria e costruttiva!) vuole inserire in una iconografia che non serve proprio a nessuno: ai politici, ai cittadini e ai turisti che chissà quale idea si fanno della città quando… alzano lo sguardo verso quei manifesti insulsi. Anzi, ora lo sappiamo: i baresi sono rappresentati da un bel nugolo di cialtroni. “Non vi offendo, perchè non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Le vicende vaticane sono sempre particolari; spesso un tantino strane. Misteriose anche: come si conviene in un ambito in cui il “mistero” (religioso) è di casa, si respira. Il maggiordomo del Papa (Capo dello Stato vaticano…) sottrae documenti delicati dall’appartamento di Benedetto XVI; viene arrestato e, quindi, processato. Tutto ok. Le stranezze (i misteri?) vengono dopo. L’accusa chiede 3 anni invece dei 4-6 previsti. La Corte condanna il maggiordomo a 18 mesi e lo invia ai domiciliari (mai vista una condanna ai domiciliari…). Neanche il tempo di gioire che a Paolo Gabriele arriva la rassicurazione: il Papa gli concederà la grazia. Senza che lui la chieda. Insomma, si ha l’impressione che oltre Tevere si pratichi il “taralluccio e vino”. Con il taralluccio al posto dell’acqua! Indro Montanelli 13 ottobre 2012 17 News da Territorio e Imprese PUGLIA Road Show Italia 2012: a Lecce la quinta tappa Dopo Cuneo, Vicenza, Ancona e Viterbo, il Road Show Italia, iniziativa dell’Abi per spiegare il sostegno delle banche italiane a famiglie e imprese, arriverà a Lecce, prima e unica tappa del sudi Italia, nel Grand Hotel Tiziano e dei Congressi, il prossimo 27 ottobre 2012. L’iniziativa si inserisce nel Programma 2010-2012 dell’Associazione Bancaria Italiana, con l’obiettivo di raggiungere i territori e “incontrarsi” per rendere più chiaro ed evidente quanto le banche fanno per la comunità, soprattutto nella difficile fase congiunturale che il Paese sta attraversando. Ogni tappa vedrà il coinvolgimento dei principali centri di riferimento, sia istituzionali, che imprenditoriali, civili e sociali, presenti sul territorio, con cui sarà possibile confrontarsi sulle possibili soluzioni per uscire dalla crisi, attraverso un modello di partecipazione diretta per “spiegare” da vicino, tappa dopo tappa, cosa fanno ogni giorno le “Banche italiane per il Paese”. A Lecce saranno presenti all’evento tutte le istituzioni, i vertici delle banche nazionali e regionali, gli imprenditori e le associazioni di categoria più rappresentative della Puglia. Fiera della bomboniera la provocazione di Tangari Disabili e imprenditori: concorso a fine ottobre I disabili potranno diventare imprenditori, potranno aprire un laboratorio di sartoria o di pasticceria. L'integrazione sociale nel mondo del lavoro parte dalla Regione Puglia, che entro la fine del mese di ottobre pubblicherà un bando per favorire l'autoimprenditorialità delle persone con disabilità. Per sostenere economicamente l'iniziativa utilizzerà le ammende pecuniarie che le aziende pugliesi hanno versato per non avere assunto dipendenti con disabilità, così come previsto dalla legge 68 del 1999. Ad annunciarlo è stata Elena Gentile, assessore regionale al Welfare. I festival italiani ed europei a sostegno di Matera 2019 A Napoli, in occasione di Vebo 2012 (12 al 15 ottobre), da unidici anni la fiera più esclusiva dedicata alla bomboniera e all’articolo da regalo, l’azienda pugliese Tangari Made in Italy presenta la sua collezione 2013, con una “provocazione” ideata per sdrammatizzare un momento difficile della vita di coppia: la Bomboniera del Divorzio. Tangari Made in Italy è un’ azienda pugliese da tre generazioni produttrice di bomboniere, articoli da regalo e complementi d’arredo con una spiccata vocazione all’arte del legno, rigorosamente realizzati in Italia, negli stabilimenti di Corato, con materiali italiani. Per il 2013, inoltre, Tangari Made in Italy verrà incontro al momento di forte incertezza socio-economica, presentando tra le sue nuove collezioni le “Bomboniere Low Cost” e i “Porta Memo: un modo originale per andare incontro alle esigenze dei suoi consumatori, offrendo la possibilità di colorare un evento o una ricorrenza, salvaguardando il portafoglio. Tutta la nuova collezione sarà presentata a Napoli, nella Mostra d’OltreMare, in occasione di Vebo Tradizione e Innovazione, con una madrina d’eccezione: Maria Grazia Cucinotta. Congresso Unagraco a Bari sul futuro dei commercialisti La "Puglia in cifre" di IPRES e SVIMEZ La Puglia tra Mezzogiorno e Adriatico è il tema di un incontro che si è svolto mercoledì scorso 10 ottobre a Roma, nella sede della SVIMEZ. L'incontro, organizzato dall'Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali IPRES e dall'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno - SVIMEZ, ha analizzato il volume di studi per le politiche regionali "Puglia in cifre 2011" per approfondire il ruolo le prospettive della Puglia, "contesa" tra Mezzogiorno e Adriatico nel contesto dei nuovi assetti dell'economia globale e dei flussi economici e migratori nell'area. BASILICATA L’evoluzione della figura del commercialista è stata al centro del Congresso nazionale dell’UNAGRACO (Unione Nazionale commercialisti ed esperti contabili) dal titolo: “Il commercialista che verrà. Scenari, previsioni, proposte alla vigilia degli appuntamenti elettorali” che si è tenuto a Bari lo scorso 5 ottobre. Alla luce delle importanti novità legislative in atto alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, numerosi esponenti del mondo economico, politico e universitario si sono confrontati sui nuovi scenari e sulle prospettive future che riguardano la professione di dottore commercialista ed esperto contabile. Alla conclusione dei lavori, sono stati lanciati tre segnali: “un richiamo all'etica, perché questa categoria deve essere senza barriere all'accesso ma anche senza barriere all'uscita; la necessità di percorrere strade di specializzazione perché non si sopravvive sapendo un po' di tutto ma perfezionando la conoscenza; infine, la necessità di organizzarsi in società professionali che non rappresentano una minaccia da respingere ma un'opportunità da cogliere”. In occasione della V edizione di Festival of Festivals (Matera, 18-20 ottobre 2012) e della candidatura di Matera a Capitale europea della cultura 2019, il Comitato promotore “Matera 2019” e “Festival of Festivals” lanciano un invito all’universo degli eventi culturali a partecipare al bando “Festivals @ Matera 2019”. Giovedì prossimo, 18 ottobre 2012, nell’ambito della programmazione di FOF 2012, saranno lanciate le linee guida del bando, che ha lo scopo di accogliere e valutare le proposte dei festival italiani ed europee per la realizzazione di progetti culturali originali da inserire nel dossier di candidatura che Matera sta preparando. I progetti migliori saranno selezionati dal comitato scientifico di Matera 2019, inseriti nel programma della candidatura di Matera 2019 e potranno essere finanziati grazie a un budget ad hoc messo a disposizione dagli enti promotori della candidatura qualora essa risultasse vincente. L’obiettivo è quello che Matera diventi entro il 2019 un palcoscenico urbano e naturale per le più interessanti, ma anche quello di creare relazioni di collaborazione tra le realtà culturali del territorio e i grandi operatori e organizzatori italiani ed europei. Società Politex Sas di Matera: sindacati chiedono un incontro La società Politex SaS ha avviato la procedura per gestire tutto il personale dello stabilimento lucano con ammortizzatori sociali ordinari al fine di fronteggiare il calo drastico e temporaneo di commesse. Lo scorso 5 ottobre, nella sede di Confidustria Basilicata, si è svolto un apposito esame congiunto, durante il quale la società ha illustrato la grave crisi internazionale che investe il mercato di riferimento (edilizia), a tal punto da programmare fermate temporanee di tutti gli stabilimenti europei e d’oltre oceano. In particolare lo stabilimento materano, interessato inizialmente ad una fermata di tredici settimane, sarà spento totalmente dall’ultima settimana di novembre e sino alla prima settimana di gennaio 2013 compresa. Le organizzazioni sindacali non hanno espresso contrarietà allo strumento di gestione sociale delle risorse umane, ma hanno chiesto ed ottenuto disponibilità da parte del management board della società a partecipare ad un esame della situazione aziendale in sede di Regione Basilicata per l’inizio di novembre 2012. 13 ottobre 2012 18 ITINERARI In omaggio alla "site" la grande sagra di Palmariggi Tante le sagre in questo periodo nel Salento, in attesa di un po' di aria fresca che di solito porta l'autunno quando l'estate non è troppo prepotente. Tra le manifestazioni popolari diamo questa volta spazio alla “site” come nel Salento chiamano la melagrana. In suo onore, sabato e domenica a Palmariggi, bestiame, piatti della tradizione salentina, tanta allegria tutto in nome di un albero e di un frutto citati persino nella Bibbia. Puccia e melagrana n VITTORIO STAGNANI D a ben trentasette anni in quel di Palmariggi, nelle Serre Salentine, c'è sagra dei “Paniri te e site” come nel Salento chiamano le melegrane. L'evento è in concomitanza con la millenaria fiera mercato che vede un'affluenza straordinaria di “curiosi viaggiatori”. Non solo melagrane anche puccia (pane alle olive nere), taralli piccanti, olive, i “lacci” cioè i sedani, melanzane, pomodori, funghi, “pipirussi” cioè peperoni, “mbruscatizz” di inte- riora di agnello, pezzetti di cavallo al ragù e altre delizie degli orti e dei campi conservate sott'olio. E ancora formaggi freschi e stagionati del Salento. Ma ci sono anche le cicorielle lesse e condite con olio e limone oppure con l'olio santo, cioè piccante di peperoncino. E pane con ricotta forte e alici. Ma non è finita perché ancora una volta signore incontrastato delle feste d'autunno nei paesi delle Serre Salentine, è “lu porcu” che qui usano mangiare lesso accompagnato da “cecore creste te campagna”, ci- corielle di campo. E ancora la “delizia di melagrana”, dolce che la maestra Palma D'Onofrio, volto storico de “La Prova del Cuoco” di Rai1, ha deciso di dedicare a Palmariggi. E il vino? E' distribuito gratis: ettolitri ed ettolitri se ne consumano la sera in piazza dove si allestisce la sagra dei “Paniri te e site” che sono cesti fatti da esperti artigiani con fibre vegetali riempiti di melegrane. Una festa organizzata dal Comitato “Lu paniri te e site” che, anche per la sagra di quest'anno, allestirà una mostra dei prodotti artigianali figuli sa- lentini e tra questi alcuni fischietti da collezione, otri, capasoni, portafrutta e pentole in terracotta, prodotti alimentari e naturalmente tante melagrane. I soldi incassati durante la sagra servono per beneficenza e opere utili alla collettività. Palamriggi è un paesino di appena 1.500 abitanti che vivono soprattutto di agricoltura. Le campagne, infatti, sono floride di oliveti, vigne e orti. Da visitare il castello cinquecentesco e il santuario di Montevergine che custodisce una bella Madonna bizantina. Insomma, una giornata "ricca". LE ORIGINI Un frutto che viene dalla Persia L'EVENTO / SECONDO LA TRADIZIONE LOCALE LA RASSEGNA SAREBBE NATA 400 ANNI FA Da non perdere la fiera del bestiame Caratteristica è anche la fiera del bestiame in un area a ridosso della piazza. Avrebbe una storia di quattro secoli. Sembra che un prete, tal Galeazzo da Lucugnano, detto Papa vi abbia acquistato un asino del quale ogni compaesano del prelato chiedeva il prezzo, tanto da causare l'assemblea notturna di tutto il paese provocata dal prete burlone. Proprio la melagrana cui è intitolata la fiera, quella "site" che nel linguaggio antico e nobile del Salento ha la stessa derivazione dal nome greco del grano, "sitos" appunto. E' la signora della festa che troneggia nei "paniri", o meglio "panari" (cesti di vimini) intrecciati da mani abili di artigiani del luogo che rappresentano l'incontro, lo scambio, e non solo di merci. La melagrana è inoltre simbolo di fecondità. E' da sempre una fiera seguita da tutti i commercianti, contadini, allevatori di bestiame, dei dintorni, già all'alba in tutto il centro abitato. Tutti a Palmariggi (informazioni tel. 0836354014) in onore della melagrana. Un frutto che, a pensarci bene, è buono sì, ma effimero come un bacio tanto desiderato e poi ricevuto solo a fior di labbra. Se sazia la vista con i bei viola, arancio, rosa della buccia e il lilla e il rosso dei grani, lascia lo stomaco un tantino deluso. In India per combattere la sterilità le donne bevono succo di melagrana. Per San Giovanni della Croce i semi del frutto rappresentano la perfezione divina e i Padri della Chiesa ne hanno fatto il simbolo della Chiesa stessa che vuole tutti uniti e solidali come i semi della melagrana. Nell'Antica Grecia era anche il simbolo della colpa e dell'oltretomba. Quando si presenta spaccata rappresenta il sesso femminile. E con tutto questo di mitologico, di leggendario e di tradizionale, alla melagrana non dovevano riservare una sagra? Certo, e anche questi versi di una poesia persiana: “Le sue guance sono come il fiore del melograno e le sue labbra come il succo delle melegrane e dal suo petto d'argento spuntano due melagrane". Il melograno (Punica granatum) è originaria della Persia e diffusa nell'area mediterranea, tipica dei climi caldi e temperati. Il frutto del melograno è la melagrana con una serie di semi rossi raccolti in gruppi, con polpa succosa dal sapore lievemente acido e aromatico. Ebrei, egizi, fenici, greci e romani apprezzavano tutti questo frutto, citato anche nella Bibbia. Veniva utilizzato anche per ricavare cuoio dalla scorza interna. Con il succo si prepara una bevanda dissetante, la granatina. 13 ottobre 2012 19 SANITÀ Disturbi osteoarticolari ne soffrono 100 mln di europei Disturbi osteoarticolari per 100 mln di europei, costano 240 mld di euro l'anno. Il sondaggio “Data Domina news” rileva: diffuse le autodiagnosi errate, ricorso tardivo allo specialista, salto di esami e visite. Gli ortopedici preferiscono antinfiammatori di nuova generazione, specie Coxib, meno gastrolesivi; i reumatologi scelgono bisfosfati e vitamina D per l'osteoporosi. Disponibili molecole con attività antinfiammatoria ed antalgica di nuova generazione. L'ANALISI n SEGNA IL PASSO AL SUD LA TERAPIA DOMICILIARE MENO COSTOSA E PIÙ EFFICACE Dialisi un lungo fiume di costi n NICOLA SIMONETTI M ille miliardi e 300.000 euro costa, ogni anno, l'emodialisi che offre chance di vita pur costringendo i malati con insufficienza renale a restare in ospedale 4 ore per volta, 3 giorni la settimana. La dialisi (peritoneale) domiciliare cui moderne tecnologie (computer) aggiungono sicurezza migliorando il servizio consente risparmi e qualità di vita. Una seduta di dialisi (il sangue viene depurato dalla macchina non potendo più farlo i reni malati) in ospedale o centro - dice il prof. G.B. Capasso (università Napoli), presidente società italiana nefrologia - costa 70.000 euro; la domiciliare 40% meno. A quest'ultima, solo 9% dei dializzati (sul totale di 45.000 cui si aggiungono 9.000 l'anno): potrebbero essere 30-40%. L'attuale limite (12% di funzionalità residua renale) per affidare alla “macchina” la sostituzione della funzione dei reni - dice il prof. Francesco Pizzarelli (Firenze) - può essere abbassato al 5-6% e, quindi, ritardare l'inizio della dialisi di almeno 1 anno con risparmi di 450 milioni di euro l'anno. Il costo settimanale della dialisi peritoneale a domicilio (effettuata di notte, azzera le assenze dal lavoro e relativi costi) è di 949,61 euro, la automatizzata (collegamento casacentro via computer) 617,81 euro; in ospedale 1.170,60. La terapia domiciliare è poco diffusa al sud e, in genere - dice Capasso - dove ci sono più centri privati. La Puglia è sotto la media nazionale. Donne dializzate, tra l'altro - dice la prof. Rosanna Coppo (università, Torino) - hanno portato a termine una gravidanza, così come le trapiantate di rene. Si impone il controllo specialistico anche in gravidanza. La metà di 190.000 donne in età fertile con danno renale lieve, in eventuale gravidanza, rischiano ipertensione e gestosi che possono essere evitate. Il trapianto è alternativa vincente alla dialisi. Ogni trapiantato costa al SSN 15.000 l'anno, circa 35.000 meno del dializzato. Ma vi penuria di reni disponibili. A Pavia - dice il prof. Capasso - si trapiantano, con successo, reni da donatori a cuore non battente. Ciò ha fatto aumentare del 15% il numero dei trapianti. OLTRE I 50 ANNI Osteoporosi una donna su tre ne è colpita CONSIGLI / ALCUNI ACCORGIMENTI SULL'ALIMENTAZIONE POSSONO RIVELARSI MOLTO UTILI Occhio al fosforo, troppo nuoce Fosforo, amico del cervello nei bambini-ragazzi ma nemico, se è troppo, di rene, arterie e cuore negli adulti cui anticipa vecchiaia. Nell'organismo, di norma, ce n'è 200 milligrammi. Se prendiamo 1 decilitro di sangue (1 mestolo da cucina ) ne troviamo 4 mg. Superata tale quota, nell'adulto, è subito crisi: si riduce il calcio nelle ossa e le arterie si “ossificano”, il rene va in tilt, il cuore traballa, l'invecchiamento accelera. Intestino e rene si parlano tra loro e, quando ingeriamo cibi contenenti fosforo (formaggi quanto più saporiti tanto più fosforo - meglio la mozzarella - carni specie rosse, soft drink, surgelati), dallo stomaco parte messaggio (fosfatonine) diretto a rene perché si disponga ad eliminarne l'eccesso. Un rene insufficiente (500.000 italiani) non riesce a farlo e l'organismo soccombe. Si va verso la dialisi dove giunge solo il 30%. Gi altri soccombono prima. Un riconoscimento precoce della malattia - dice la prof. Rosanna Coppo (università, Torino) al Congresso nazionale di nefrologia - limita il ricorso a dialisi e riduce infarti ed ictus che, in questi soggetti sono 30 volte più frequenti. Ad ogni “costo” va rimosso il fosforo. Un “risparmio” - dice il prof. Diego Brancaccio (università, Milano) - deriva dal sottrarre, nell'intestino, l'eccesso di fosforo ingerito con gli alimenti. “Ci vorrebbe un “mestolo” più grande: un chelante, l'acchiappafosforo che lo scarichi nelle feci. Una resina, Selavamer carbonato, da spolverare sui cibi (7 al giorno)”. Approfittare del chelante per evitare punizioni a tavola (l'eccesso quotidiano e non l'episodico nuoce). Consigli: dieta povera di proteine: per un soggetto di 70 kg, non più di 60 gr e 5 gr di sale al dì per ridurre del 30% il rischio di morte renale. Troppa carne deteriora i reni; Rilievo annuale della pressione arteriosa ed esame delle urine. Importante rivolgersi allo specialista nefrologo (esperti nell'affrontare la malattia renale i nefrologi di Società italiana di nefrologia e Fondazione italiana del rene) Una donna su 3 over 50 anni soffre di osteoporosi e ha ossa fragili che, ogni 30 secondi, in Europa, subiscono frattura con alti costi sanitari (Italia, 1.000 ml; Usa, 28 mld dollari). Malattia asintomatica che richiede controlli medici ed esami (MOC). Consigli: addio al fumo, ridurre alcol e caffè, muoversi a passo di danza (a ballare 2-3 volte per settimana), corsa leggera o camminata di buon passo, saltelli, bici (45 minuti). Non rinunciare a latte e derivati. 20 13 ottobre 2012 13 ottobre 2012 21 Lunedì 15 ottobre. Annotazione, sul registro IVA degli acquisti, del documento riepilogativo relativo alle fatture di ammontare unitario inferiore a euro 300 ricevute nel mese di settembre; Termine per la registrazione anche cumulativa sul libro dei corrispettivi, da parte degli esercenti il commercio al minuto, delle operazioni effettuate nel mese di settembre e risultanti dagli scontrini fiscali o dalle ricevute fiscali; Emissione e registrazione delle fatture differite relative ai beni consegnati o spediti nel corso del mese di settembre e risultanti da Ddt o altro documento equivalente. Le fatture differite devono riportare la data e del numero dei documenti cui si riferiscono. Martedì 16 ot- tobre. Versamento dell’IVA relativa alla liquidazione del mese di settembre; Versamento delle ritenute operate nel mese di agosto sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo, sulle provvigioni, anche dai curatori fallimentari e dai commissari liquidatori, e da parte degli amministratori di condominio. FISCALMENTE LE SCADENZE FISCALI LA RISOLUZIONE n IL CASO DELLE "CESSIONI IN ABBONAMENTO" DI GIORNALI "Forfetizzazione" della resa: il Fisco fa un po' di chiarezza n EMILIA CIMINIELLO E CHIARA DAMMACCO I l Fisco con recentissima risoluzione ha fornito chiarimenti sul tema delle “cessioni in abbonamento” nei confronti di privati consumatori, di giornali o periodici commercializzati in Italia da un soggetto passivo comunitario. In particolare, i rapporti intercorrenti tra il regime speciale dell’editoria e quello delle vendite a distanza. Il regime speciale dell’editoria. Come noto, l’art. 74 del D.P.R. 633/1972 alla lett. c), prevede, per il commercio dei prodotti editoriali, l’applicazione del regime monofase, in cui l’imposta fa carico esclusivamente all’editore, cioè a colui che intraprende l’iniziativa economica editoriale. L’imposta è dovuta sul prezzo di vendita al pubblico e può essere calcolata attraverso due metodi alternativi: 1) sul numero delle copie effettivamente vendute; 2) sul numero delle copie consegnate o spedite diminuito da una percentuale di forfetizzazione della resa. Il secondo sistema prevede l’applicazione dell’imposta in modo semplificato. L’IVA, infatti, viene riscossa, non in base alle copie effettivamente vendute, ma in rapporto al numero dei prodotti consegnati o spediti, anche in abbonamento, ridotto dell’80 per cento per i giornali quotidiani ed i periodici. L’operatività di tale istituto, deve essere coordinata con le di- posizioni previste dagli artt. 17, terzo comma, e dall’art. 35ter del D.P.R. n. 633/1972, nonché con le disposizioni dell’articolo 40 del D.L. 331/1993 che disciplinano la fattispecie dei beni spediti o trasportati in Italia dal cedente o per suo conto da un altro Stato membro (c.d. “vendite a distanza”). Infatti, le cessioni di beni mobili materiali, spediti o trasportati in Italia da parte del cedente comunitario, eseguite nei confronti di privati consumatori, sono soggette ad Iva in Italia (art. 40, comma 3, citato). Tuttavia, ai sensi del successivo comma 4, lett. b), le predette “vendite a distanza” di beni diversi da quelli soggetti ad accisa sono soggette ad IVA in Italia solo se viene superata la soglia di 35.000 euro su base annua ovvero in caso di opzione per la tassazione nel territorio dello Stato da parte del cedente comunitario. Le “vendite a distanza”,inoltre, con partenza da altro Stato membro e con destinazione dei beni in Italia, non costituiscono acquisti intracomunitari, ma cessioni interne (art. 40, comma 3, del D.L. n. 331 del 1993). L’amministrazione finanziaria già con Circolare (n. 13/E/1994) aveva chiarito al punto 4.1. che “… l’introduzione dei beni nel territorio dello Stato non dà luogo ad un acquisto intracomunitario, ai sensi dell'art. 38 del D.L., in capo al cedente comunitario; l’operazione in esame, infatti, è assunta ai fini tributari solo quale cessione interna al territorio dello Stato.” Dal coordinamento dei citati articoli deriva che il soggetto passivo comunitario, al superamento della soglia di 35.000 euro, deve identificarsi ai fini IVA in Italia, tramite la nomina di un rappresentante fiscale ovvero l’identificazione diretta (art. 17, terzo comma, e art. 35-ter del D.P.R. n. 633/1972), prima di procedere alle cessioni dirette a privati consumatori. La soglia di euro 35.000, viene determinata in applicazione di specifiche previsioni della Direttiva 2006/112/CE che, per i beni venduti tramite la particolare modalità del commercio a distanza, intendono evitare che gli acquisti di privati consumatori vengano deviati a favore di Stati membri che applicano aliquote più basse di altri. Pertanto, il legislatore comunitario ha disposto che tali vendite scontino l’IVA del Paese del fornitore fino al superamento di una soglia che deve essere determinata dal legislatore del Paese di destinazione, compresa tra 35.000 e 1.000.000 euro. In caso di superamento, si applica l’imposta del Paese di destinazione (art. 34 della Direttiva 2006/12/CE). La soglia in questione, fissata dal legislatore italiano a 35.000 euro, non può quindi essere oggetto di “forfetizzazioni”, poiché la funzione della stessa è di assicurare condizioni eque di concorrenza tra i Paesi dell’Unione. Quindi, l’obbligo di identificazione in capo al cedente comunitario scatterà al superamento della soglia di 35.000 euro, calcolata sulla base dei corrispettivi effettivamente percepiti. FiscoinAula Le obbligazioni al pagamento delle pene pecuniarie e soprattasse in materia di imposte seguono il regime proprio delle obbligazioni civili. Pertanto, la punizione indiscriminata dell'incolpevole contribuente che versi - e lo provi - in stato di “coatta incapacità economica” costituisce una “esimente dall'applicazione delle sanzioni pecuniarie amministrative in considerazione del difetto del requisito della colpevolezza”. È questo l’interessante e condivisibile principio elaborato dalla Commissione Tributari Regionale di Roma (Pres. Gargani - Rel. Belloni), chiamata ad affrontare un tema di attualità ed all’attenzione, recentemente, anche del nostro legislatore. Il fatto. La società A … spa con sede in Castellammare di Stabia impugnava una cartella di pagamento a cura di Giuseppe Ciminiello L’Ente pubblico è insolvente? Contribuenti in ritardo “salvi” emessa in seguito al controllo automatizzato (art. 36 bis D.P.R. n. 600/73) per il recupero per sanzioni, interessi, ritenute IRPEF anno 2004 -non versate- e quote IRAP e IVA anno 2004 -parimenti non versate-. Nei propri atti difensivi la contribuente esponeva le difficoltà finanziarie in cui versava, e quelle della società capogruppo, dovute ai notevoli ritardi nell'acquisizione dei corrispettivi per servizi erogati alla Regione Campania in materia ambientale (depurazione acque reflue). In particolare, la società eccepiva la non debenza delle somme iscritte a ruolo a titolo di sanzioni per assoluto difetto di colpevolezza. Requisito, come noto, necessario ai sensi dell'art. 5 D.Lgs. n. 472/97 ai fini dell'irrogazione sanzioni. La società, inoltre, richiamava a proprio discarico anche l'art. 6 dello stesso D.Lgs. n. 472/97 secondo cui non è punibile chi ha commesso il fatto “per forza maggiore poiché i mancati proventi dei servizi resi agii enti pubblici, erano da assimilare a causa di forza maggiore”. Di diversa opinione il Fisco, che ribadiva le proprie ragioni, sostenendo che “l'impotenza finanziaria non costituisce causa non impu- tabile al debitore”. I giudici della Commissione provinciale condividevano la posizione della società e ne accoglievano il ricorso, analogamente quanto avvenuto per la “capogruppo”, sancendo l'insussistenza del requisito della colpevolezza ed annullando per l'effetto le sanzioni iscritte a ruolo. L'Ufficio finanziario proponeva appello pretendendo, in ogni caso, le sanzioni applicate per il ritardato pagamento delle imposte. La decisione della C.T.R. Anche la Commissione tributaria regionale ha disatteso le richieste dell’Ufficio. L'impossibilità econo- mica/finanziaria evidenziata dalla società sin dall’atto introduttivo, e successivamente ribadita in appello, si era infatti appalesata in tutta la sua chiarezza in forza delle ampie prove documentali prodotte in giudizio. In corso di causa, infatti, era emersa l’esistenza di diversi procedimenti amministrativi e contenziosi istaurati dalla società per ottenere la soddisfazione del credito vantato nei confronti della Regione Campania. La cui sofferenza era scaturita dalla critica situazione della citata Regione, “ben nota per averne dato gli organi di stampa ampio risalto”. Quest’ultima è stata considerata “esimente dall'applicazione delle sanzioni pecuniarie amministrative in considerazione del difetto del requisito della colpevolezza prevista dall'art. 5 del D.Lgs. n. 472 del 18 dicembre 1997e pertanto le stesse vanno annullate”. 22 13 ottobre 2012 13 ottobre 2012 23 COLLEGAMENTI AEREI - Partenze da BARI Compagnia ORARI IN VIGORE DAL 24/03/2012 AL 27/10/2012 Part. Arr. Frequenza Note Airberlin 13:15 15:30 G da 03/05/12 a 25/10/12 Airberlin 18:25 20:40 Ma da 27/03/12 a 20/10/12 Airberlin 20:05 22:20 S da 07/04/12 a 27/10/12 Ryanair 08:10 09:30 LMaMeGVSD da 25/03/12 a 27/10/12 Alitalia 14:30 15:45 LGV da 27/09/12 a 22/10/12 Alitalia 14:30 15:45 SD da 30/09/12 a 22/10/12 Alitalia 15:15 16:30 SD da 15/09/12 a 27/10/12 Ryanair 22:15 23:35 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 22:20 23:40 D da 25/03/12 a 21/10/12 Ryanair 22:45 L da 26/03/12 a 22/10/12 BERLINO BOLOGNA 00:05 BRUSSELS CHARLEROI Ryanair 10:10 12:35 S da 31/03/12 a 27/10/12 Ryanair 10:25 12:50 MaG da 27/03/12 a 25/10/12 Ryanair 11:55 14:20 D da 01/04/12 a 21/10/12 21:15 22:55 MaS da 31/05/12 a 27/10/12 BUDAPEST W!ZZ 22:25 23:55 MaS da 18/09/12 a 27/10/12 CAGLIARI Ryanair 10:05 11:35 LMeVD da 25/03/12 a 26/10/12 Ryanair 22:05 23:35 S da 31/03/12 a 27/10/12 CATANIA Blu-Express 21:30 22:40 LMeVD da 23/09/12 a 26/10/12 COLONIA Germanwings 06:30 08:05 MaGS da 27/03/12 a 27/10/12 Ryanair 08:30 10:00 S da 01/09/12 a 27/10/12 Ryanair 14:00 15:30 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 14:10 15:40 S da 11/08/12 a 27/10/12 Ryanair 14:15 15:45 MaGV da 27/03/12 a 26/10/12 Ryanair 15:00 16:30 L da 26/03/12 a 22/10/12 Ryanair 16:55 18:25 G da 06/09/12 a 23/10/12 Ryanair 17:45 19:15 Ma da 04/09/12 a 25/10/12 Ryanair 18:05 19:35 D da 02/09/12 a 21/10/12 Ryanair 22:10 23:40 LMaMeGVS da 26/03/12 a 27/10/12 Ryanair 22:25 23:55 D da 25/03/12 a 21/10/12 Lufthansa 11:55 13:40 LMaMeGVSD da 25/03/12 a 27/10/12 Airberlin 14:25 16:10 L da 26/03/12 a 22/10/12 Airberlin 14:25 16:10 V da 04/05/12 a 26/10/12 Airberlin 14:30 16:30 D da 01/04/12 a 21/10/12 MONACO 16:45 18:55 S da 30/06/12 a 27/10/12 DUSSELDORF Airberlin 12:25 14:45 Ma da 03/04/12 a 27/10/12 Airberlin 15:40 18:05 S da 31/03/12 a 27/10/12 Lufthansa 17:50 20:10 S da 05/05/12 a 27/10/12 DUSSELDORF WEEZE Ryanair 07:00 09:30 Ma da 27/03/12 a 23/10/12 Ryanair 10:25 12:55 S da 31/03/12 a 27/10/12 FRANCOFORTE HAHN Ryanair 16:10 18:20 Ma da 04/09/12 a 23/10/12 Ryanair 18:10 20:20 GS da 06/09/12 a 27/10/12 GENOVA Ryanair 06:30 07:55 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 16:15 17:40 LG da 26/03/12 a 26/10/12 Ryanair 16:20 17:45 v da 13/07/12 a 24/10/12 Ryanair 16:20 17:45 S da 31/03/12 a 27/10/12 Ryanair 10:15 12:15 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 14:50 16:50 D da 01/04/12 a 21/10/12 Easyjet 10:45 12:45 Ma da 31/07/12 a 23/10/12 Easyjet 19:45 21:45 S da 16/06/12 a 27/10/12 Easyjet 19:55 21:55 G da 02/08/12 a 25/10/12 10:10 12:50 LMeV da 08/06/12 a 26/10/12 PISA da 25/03/12 a 27/10/12 07:50 09:45 MaS da 14/06/12 a 27/10/12 14:05 MAASTRICHT MeD da 28/03/12 a 24/10/12 MADRID da 25/03/12 a 27/10/12 Alitalia 12:30 13:45 LGV da 27/09/12 a 26/10/12 Alitalia 12:30 13:45 SD da 30/09/12 a 27/10/12 Alitalia 13:20 14:35 SD da 15/09/12 a 27/10/12 Ryanair 20:30 21:50 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 20:35 21:55 D da 25/03/12 a 21/10/12 Ryanair 21:00 22:20 L da 26/03/12 a 22/10/12 W!ZZ 19:10 20:45 W!ZZ MaS da 31/05/12 a 27/10/12 21:55 MaS da 18/09/12 a 27/10/12 Ryanair 12:00 13:15 LMeVD da 25/03/12 a 26/10/12 Ryanair 20:25 21:40 S da 31/03/12 a 27/10/12 CAGLIARI 20:00 21:05 LMeVD da 23/09/12 a 26/10/12 Germanwings 12:00 14:05 Ma da 17/07/12 a 23/10/12 Germanwings 14:05 16:10 S da 30/06/12 a 27/10/12 Me da 03/10/12 a 24/10/12 DUSSELDORF 08:30 09:30 L da 08/10/12 a 22/10/12 08:35 09:35 MaVS da 05/10/12 a 27/10/12 Ryanair 08:40 09:40 G da 04/10/12 a 25/10/12 Ryanair 13:25 14:25 D da 07/10/12 a 21/10/12 Ryanair 18:45 19:45 MeGV da 03/10/12 a 26/10/12 Ryanair 20:35 21:35 LMaS da 06/10/12 a 27/10/12 Ryanair 20:35 21:35 D da 07/10/12 a 21/10/12 ROMA FIUMICINO Alitalia 06:45 07:50 LMaMeGVSD da 16/08/12 a 27/10/12 Alitalia 07:10 08:15 LMaMeGVS da 01/09/12 a 27/10/12 Alitalia 11:20 12:25 LMaMeGVSD da 01/10/12 a 27/10/12 Alitalia 15:10 16:20 LMaMeGVSD da 18/08/12 a 27/10/12 Alitalia 18:00 19:05 LMaMeGVD da 26/08/12 a 26/10/12 Alitalia 19:25 20:30 LMaMeGVSD da 05/08/12 a 27/10/12 16:40 19:50 MaS da 27/03/12 a 27/10/12 STOCCARDA 08:35 10:25 D da 15/07/12 a 21/10/12 Germanwings 12:15 14:05 Me da 06/06/12 a 24/10/12 Germanwings 12:45 14:35 L da 28/05/12 a 22/10/12 Germanwings 12:55 14:45 V da 01/06/12 a 26/10/12 TIMISOARA 09:50 12:20 LV da 01/10/12 a 26/10/12 Belleair 09:50 10:40 LMa da 18/06/12 a 24/10/12 Belleair 17:30 18:20 MeGVSD da 18/07/12 a 27/10/12 Airberlin 12:50 15:00 S da 31/03/12 a 27/10/12 Lufthansa 15:00 17:15 S da 05/05/12 a 27/10/12 Airberlin 15:30 17:40 Ma da 03/04/12 a 27/10/12 Ryanair 09:55 12:10 Ma da 27/03/12 a 23/10/12 Ryanair 13:20 15:35 S da 31/03/12 a 27/10/12 DUSSELDORF WEEZE FRANCOFORTE HAHN Ryanair 13:40 15:45 Ma da 04/09/12 a 23/10/12 Ryanair 15:40 17:45 GS da 06/09/12 a 27/10/12 GENOVA Ryanair 08:20 09:45 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 18:05 19:30 LG da 26/03/12 a 26/10/12 Ryanair 18:10 19:35 S da 31/03/12 a 27/10/12 Ryanair 18:10 19:35 V da 13/07/12 a 24/10/12 KARLSRUHE - BADEN Ryanair 08:00 09:50 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 12:35 14:25 D da 01/04/12 a 21/10/12 LONDRA GATWICK Easyjet 06:20 10:10 Ma da 31/07/12 a 23/10/12 Easyjet 15:20 19:10 S da 16/06/12 a 27/10/12 Easyjet 15:30 19:20 G da 02/08/12 a 25/10/12 BritishAirways 16:55 19:40 Me da 01/08/12 a 24/10/12 BritishAirways 17:00 19:45 S da 04/08/12 a 27/10/12 BritishAirways 18:00 20:45 L da 06/08/12 a 22/10/12 LONDRA STANSTED Ryanair 16:40 20:25 LMaGS da 03/09/12 a 27/10/12 Ryanair Alitalia 14:55 16:35 LMeVSD da 01/10/12 a 27/10/12 17:10 19:30 MeD da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 13:50 16:35 L da 26/03/12 a 22/10/12 Ryanair 20:00 21:40 LMeVD da 08/08/12 a 24/10/12 MADRID Ryanair 20:35 23:20 S da 31/03/12 a 27/10/12 Ryanair 20:05 21:45 MaGS da 09/08/12 a 27/10/12 Ryanair 10:35 13:25 L da 26/03/12 a 22/10/12 Ryanair 17:10 20:00 S da 31/03/12 a 27/10/12 MALTA TRIESTE Ryanair 21:20 22:40 G da 29/03/12 a 25/10/12 Ryanair 16:25 17:45 G da 29/03/12 a 25/10/12 MALTA Ryanair 22:25 23:45 MaS da 27/03/12 a 27/10/12 Ryanair 16:35 17:55 MaD da 27/03/12 a 23/10/12 Ryanair 19:35 20:55 G da 29/03/12 a 25/10/12 Ryanair 20:40 22:00 MaS da 27/03/12 a 27/10/12 06:55 08:20 LMaMeGV da 20/08/12 a 26/10/12 MILANO LINATE VALENCIA Alitalia 06:30 08:00 LMa da 01/10/12 a 23/10/12 Alitalia 06:45 08:15 MeGV da 03/10/12 a 26/10/12 Ryanair 14:40 17:15 Ryanair 19:55 22:30 Alitalia 09:10 10:40 LMaMeGV da 07/09/12 a 26/10/12 Alitalia 09:20 10:50 SD da 19/08/12 a 27/10/12 Alitalia 11:00 12:30 S da 06/10/12 a 27/10/12 Alitalia 12:40 14:10 SD da 18/08/12 a 27/10/12 Alitalia 12:45 14:15 LMaMeGV da 01/10/12 a 26/10/12 Alitalia 15:30 17:00 LMaMeGVD da 01/10/12 a 26/10/12 Alitalia 17:20 18:50 LMaMeGVSD da 09/06/12 a 27/10/12 Alitalia 20:30 22:00 LMaMeGVD da 02/09/12 a 26/10/12 MILANO MALPENSA Alitalia 09:35 11:10 LMaMaGVS da 08/10/12 a 13/10/12 Alitalia 09:35 11:10 LVS da 15/10/12 a 27/10/12 Easyjet 09:45 11:20 LMaMeGVSD da 03/09/12 a 27/10/12 Easyjet 15:50 17:25 S da 08/09/12 a 27/10/12 Easyjet 20:55 22:30 LMaMeGV da 10/09/12 a 26/10/12 Alitalia 20:55 22:30 LMaMeGVD da 10/09/12 a 26/10/12 Easyjet 21:20 22:55 D da 09/09/12 a 21/10/12 Ryanair 06:15 07:45 LMeVD da 25/03/12 a 26/10/12 MILANO - BERGAMO Ryanair 10:00 12:35 da 31/03/12 a 27/10/12 MILANO LINATE L da 26/03/12 a 22/10/12 Alitalia Me da 04/04/12 a 24/10/12 Alitalia 10:30 11:55 LMaMeGVSD da 16/08/12 a 27/10/12 Alitalia 13:05 14:30 D da 16/09/12 a 21/10/12 S VENEZIA Alitalia 13:20 14:45 MeGV da 03/10/12 a 26/10/12 Volotea da 10/09/12 a 22/10/12 Alitalia 15:00 16:25 LMaMeGVSD da 01/10/12 a 27/10/12 18:15 19:40 D da 19/08/12 a 21/10/12 08:40 10:00 L MaGS da 25/03/12 a 26/10/12 da 27/03/12 a 27/10/12 Ryanair 12:05 13:35 Me da 28/03/12 a 24/10/12 da 11/08/12 a 27/10/12 Ryanair 12:15 13:45 S Ryanair 12:20 13:50 MaGV da 27/03/12 a 26/10/12 Ryanair 13:05 14:35 L da 26/03/12 a 22/10/12 Ryanair 15:00 16:30 G da 06/09/12 a 25/10/12 Ryanair 15:50 17:20 Ma da 04/09/12 a 22/10/12 da 02/09/12 a 21/10/12 Ryanair 16:10 17:40 D Ryanair 20:15 21:45 LMaMeGVS da 26/03/12 a 27/10/12 Ryanair 20:30 22:35 D da 25/03/12 a 21/10/12 MONACO Lufthansa 09:15 10:55 LMaMeGVSD da 25/03/12 a 27/10/12 Airberlin 11:55 13:40 L da 26/03/12 a 22/10/12 Airberlin 12:05 13:45 VD da 04/05/12 a 26/10/12 Mistral Air 16:30 17:20 V da 21/09/12 a 26/10/12 Mistral Air 16:30 17:20 Ma da 25/09/12 a 23/10/12 PALERMO Blu-Express 13:00 14:05 D da 23/09/12 a 21/10/12 Blu-Express 18:30 19:30 MaG da 18/09/12 a 25/10/12 Ryanair 12:55 15:15 GD da 25/03/12 a 25/10/12 Ryanair 13:15 15:35 LMeV da 08/06/12 a 26/10/12 06:35 07:55 LMaMeGVSD da 25/03/12 a 27/10/12 05:30 07:20 MaS da 14/06/12 a 27/10/12 11:30 13:25 S da 05/05/12 a 27/10/12 PISA Ryanair W!ZZ airBaltic ROMA CIAMPINO Ryanair 06:55 08:05 LMe da 08/10/12 a 24/10/12 Ryanair 07:00 08:10 MaVS da 05/10/12 a 21/10/12 da 04/10/12 a 25/10/12 Ryanair 07:05 08:15 G Ryanair 11:50 13:00 D da 07/10/12 a 21/10/12 Ryanair 17:10 18:20 MeGV da 03/10/12 a 26/10/12 Ryanair 18:05 19:15 D da 07/10/12 a 21/10/12 Ryanair 19:00 20:10 LMaS da 06/10/12 a 27/10/12 Alitalia 08:45 09:55 S da 13/10/12 a 27/10/12 Alitalia 09:20 10:30 LMaMeGVD da 03/10/12 a 25/10/12 Alitalia 13:15 14:20 LMaMeGVSD da 16/08/12 a 27/10/12 Alitalia 16:10 17:15 LMaMeGVD da 28/08/12 a 22/10/12 Alitalia 17:25 18:30 LMaMeGVSD da 05/08/12 a 27/10/12 Alitalia 20:15 21:20 LMaMeGVD da 15/08/12 a 26/10/12 Alitalia 21:30 22:35 LMaMeGVSD da 15/08/12 a 27/10/12 20:20 23:15 MaS da 27/03/12 a 27/10/12 ROMA FIUMICINO SIVIGLIA Ryanair STOCCARDA Germanwings 06:15 08:00 D da 15/07/12 a 21/10/12 Germanwings 09:55 11:40 Me da 06/06/12 a 24/10/12 Germanwings 10:25 12:10 L da 28/05/12 a 22/10/12 Germanwings 10:35 12:20 V da 01/06/12 a 26/10/12 18:15 18:45 MeD da 30/09/12 a 24/10/12 Belleair 08:30 09:20 LMa da 18/06/12 a 24/10/12 Belleair 16:10 17:00 MeGVSD da 18/07/12 a 25/10/12 TIMISOARA Carpatair TIRANA TORINO MAASTRICHT TORINO LMeVD 10:00 RIGA da 05/05/12 a 27/10/12 Ryanair 09:40 08:30 PRAGA S Ryanair 08:10 Ryanair PARIGI BEAUVAIS 20:25 Blu-Express Ryanair MONSTAR 18:00 09:30 TIRANA LMaMeGVSD COLONIA 08:30 da 03/09/12 a 27/10/12 07:45 CATANIA Ryanair LMaGS 16:45 LMaMeGVSD ROMA CIAMPINO 22:45 14:25 09:45 RIGA 20:50 Ryanair 08:20 PRAGA Ryanair LONDRA STANSTED 06:25 BUDAPEST Ryanair Carpatair Ryanair BOLOGNA da 19/09/12 a 25/10/12 da 25/03/12 a 25/10/12 da 06/08/12 a 22/10/12 da 07/04/12 a 27/10/12 MaG GD L S BUCAREST 12:30 00:20 19:25 da 23/09/12 a 21/10/12 10:00 21:30 17:10 D Ryanair BritishAirways Airberlin da 27/03/12 a 25/10/12 PARIGI BEAUVAIS da 04/08/12 a 27/10/12 da 03/05/12 a 25/10/12 MaG 21:00 da 01/08/12 a 24/10/12 G 15:30 20:00 S 12:30 13:15 Blu-Express Me 10:15 Ryanair 15:35 23:15 Airberlin da 01/04/12 a 21/10/12 14:30 23:20 da 27/03/12 a 30/10/12 D Blu-Express 20:25 Ma 11:30 Ma 20:30 11:40 09:15 07:55 BritishAirways 09:25 Ryanair 07:00 BritishAirways Airberlin BERLINO da 25/09/12 a 23/10/12 Mistral Air Germanwings LONDRA GATWICK Note da 31/03/12 a 27/10/12 da 21/09/12 a 26/10/12 Ryanair Frequenza S V SIVIGLIA KARLSRUHE - BADEN Arr. 09:45 07:55 airBaltic Part. 07:30 07:00 W!ZZ Compagnia Ryanair Mistral Air Ryanair Arrivi a BARI BRUSSELS CHARLEROI MONSTAR PALERMO BUCAREST W!ZZ Ryanair Alitalia 12:40 14:10 LMeVSD da 01/10/12 a 27/10/12 Ryanair 22:05 23:40 LMeVD da 11/07/12 a 26/10/12 Ryanair 22:10 23:45 MaGS da 10/07/12 a 25/10/12 Ryanair 22:10 23:45 S da 27/10/12 a 27/10/12 TRIESTE Ryanair 18:10 19:25 G da 29/03/12 a 25/10/12 Ryanair 18:20 19:35 MaD da 27/03/12 a 23/10/12 VALENCIA Ryanair 13:05 15:25 S da 31/03/12 a 27/10/12 Ryanair 17:10 19:30 Me da 04/04/12 a 24/10/12 Ryanair 17:45 20:05 L da 26/03/12 a 22/10/12 Alitalia 06:50 08:05 LMaMeGVSD da 07/05/12 a 27/10/12 Volotea 07:00 08:15 L da 10/09/12 a 22/10/12 Alitalia 15:00 16:15 LMaMeGVSD da 17/05/12 a 27/10/12 Volotea 17:10 18:25 D da 07/10/12 a 21/10/12 Volotea 17:35 18:50 GV da 04/10/12 a 26/10/12 VENEZIA Alitalia 17:00 18:15 LMaMeGVSD da 16/08/12 a 27/10/12 Alitalia Volotea 18:50 20:10 D da 07/10/12 a 21/10/12 Alitalia 18:20 19:45 LMaMeGVD da 16/08/12 a 26/10/12 Volotea 19:15 20:35 GV da 04/10/12 a 26/10/12 Alitalia 19:15 20:40 S da 14/04/12 a 27/10/12 Alitalia 21:45 23:10 LMaMeGVD da 17/08/12 a 26/10/12 Alitalia 07:30 09:00 LMaMeGV da 01/10/12 a 27/10/12 Easyjet 07:35 09:10 LMaMeGVSD da 03/09/12 a 27/10/12 Ryanair 08:15 09:35 LGS da 26/03/12 a 27/10/12 Easyjet 13:40 15:15 S da 08/09/12 a 27/10/12 Ryanair 14:20 15:40 Ma da 27/03/12 a 23/10/12 da 30/03/12 a 26/10/12 MILANO MALPENSA VENEZIA-TREVISO Ryanair 06:30 07:50 LGS da 26/03/12 a 27/10/12 Ryanair 12:35 13:55 Ma da 27/03/12 a 23/10/12 Ryanair 15:00 16:20 V da 30/03/12 a 26/10/12 Ryanair 17:20 18:40 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Ryanair 20:00 21:20 D da 01/04/12 a 21/10/12 ZURIGO Helvetic Alitalia 16:10 17:40 S da 06/10/12 a 27/10/12 Ryanair 16:45 18:05 V Easyjet 18:45 20:20 LMaMeGV da 10/09/12 a 26/10/12 Ryanair 19:05 20:25 Me da 28/03/12 a 24/10/12 Alitalia 18:55 20:25 LMaMeGVD da 10/09/12 a 26/10/12 Ryanair 21:45 23:05 D da 01/04/12 a 21/10/12 Easyjet 19:10 20:45 D da 09/09/12 a 21/10/12 Ryanair 06:35 08:05 S da 01/09/12 a 27/10/12 18:10 20:00 LMaMeGVSD da 25/03/12 a 27/10/12 MILANO - BERGAMO 08:45 10:35 LMaMeGVSD da 25/03/12 a 27/10/12 VENEZIA - TREVISO ZURIGO Helvetic 13 ottobre 2012 24 www.gazeco.it Direttore responsabile Dionisio Ciccarese Direttore editoriale Vito Raimondo Redazione Via delle Orchidee, 1 70026 Z.I. Modugno - Bari Tel. 080 5857350-1-2-3 Fax 080 5857349 [email protected] Responsabile trattamento dati personali Dionisio Ciccarese Amministrazione e stampa P.Q.S. Periodici e Quotidiani del Sud Via delle Orchidee, 1 70026 Z.I. Modugno - Bari Tel. 080 5857439 Fax 080 5857427 [email protected] Reg. Trib. Bari n. 1276 del 19/04/1996 Copyright P.Q.S. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo settimanale può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. Certificato ADS n. 6937 del 21/12/2010 Pubblicità Area4 S.r.l. Via delle Margherite, 20/22 70026 Modugno - Bari Tel. 080 5857450 Fax 080 5857426 [email protected] Abbonamenti Tariffa per l’Italia €48,00 Tariffa per l’Europa €144,00 (48 numeri) da versare su ccp n. 7638014 intestato a. P.Q.S. - Periodici e Quotidiani del Sud - Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato €2,77