Prudenza!
“Sii prudente!”, mi diceva mia
mamma quando ero piccolo e dovevo andare a scuola da solo a
Milano. “E se hai paura di attraversare la strada”, aggiungeva, “aspetta che ci
siano vicino a te altri compagni di scuola. E attraversate insieme”.
Ah, le mamme! A volte penso a quei semplici consigli: un bambino che attraversa la strada può essere sbadato, disattento, imprudente. Ma se si è
in tanti, sei, dieci o più ancora, non si va allo sbaraglio. E, nel caso, non si rischia di passare inosservati: dieci bambini che attraversano una strada tutti insieme, di solito, si vedono da lontano.
È un modo diverso di suggerire che “uniti si vince”: è un suggerimento ispirato più dal buon senso che da opportunità politiche o da strategie di
lobbying, ma il risultato è lo stesso.
Non solo attendevo che fossimo in cinque o sei
(dovevo attraversare via Nino Bixio, con i tram, e
Via Bellotti, tanto larga da sembrare una piazza),
ma ero addirittura più tranquillo se c’era anche
qualche genitore dei bimbi più piccoli (quelli di
prima, mentre io ero già in terza).
Stavamo tutti dalla stessa parte, eravamo tutti
una squadra sola: quelli che dovevano attraversare la strada.
Che cosa c’entra tutto questo con la musica e
con il mercato degli strumenti e delle edizioni musicali? Facile: anche noi, intesi come “filiera distributiva”, stiamo tutti dalla stessa parte. Anche
noi dobbiamo andare tutti verso una stessa meta.
E anche noi dobbiamo attraversare ponti, strade,
piazze e passaggi a livello con rotaie e sbarre di
vario tipo.
Se stiamo tutti insieme, pur nelle nostre differenze strutturali (costruttori, dettaglianti, editori, distributori, agenti, riparatori… e via discorrendo),
siamo più forti e più visibili, e forse è più facile
che le istituzioni, i legislatori, le banche, le assicurazioni, i clienti e la gente che passa (cioè la
pubblica opinione) si accorga di noi.
Al di là dell’Oceano Atlantico esiste la NAMM,
un’associazione che raccoglie tutti i soggetti del
settore e che opera nel loro interesse e nell’interesse della musica. E anche qui in Italia si comincia a sentire l’esigenza di dare vita a qualcosa
che le assomigli.
Intanto, ritorno con il pensiero all’attraversamento di via Nino Bixio, a Milano, nel 1959. E alla voce di mia mamma che mi diceva accorata: “È giusto che impari ad andare a scuola da solo. Ma mi
raccomando, sii prudente…”.
Gianni Cameroni
Venerdì 10 novembre, presso l’Unione del Commercio
di Milano, GFK Italia ha presentato la ricerca di mercato
effettuata su incarico di Dismamusica.
E i risultati sono davvero … da leggere!
Il primo censimento della distribuzione italiana degli strumenti e delle edizioni musicali, realizzato da GFK Marketing Services su incarico di Dismamusica, è stato realizzato nel mese
di maggio del corrente anno su
un campione molto significati-
vo di 300 punti di vendita, che
rappresentano una percentuale
molto elevata del panorama distributivo al dettaglio.
Considerando che di norma le rilevazioni statistiche fortemente
rappresentative e dettagliate si
fanno su campioni decisamen-
te più contenuti (poche migliaia
di persone per la popolazione di
una nazione), ci si aspettava risultati particolarmente credibili.
…E così è avvenuto.
Preceduto da una brevissima
presentazione di Antonio Monzino jr., Presidente Dismamusi-
Dalle parole di un
osservatore qualificato
cerchiamo di cogliere il
senso di una manifestazione
come Music China: un
fenomeno fieristico che
sta balzando ai vertici
dell’attenzione mondiale.
REPORTAGE
DISMAMUSICA MAGAZINE - Novembre 2006 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno VI - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672
Stampa MK Editore srl - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza 1.701 del 16/12/2003 - Contiene I.P.
Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno VII - n. 31 - NOVEMBRE 2006
*Titolare di Master Music, Presidente di Disma Servizi e responsabile per Dismamusica dei rapporti con Expocts.
Iniziamo con i numeri: 971 espositori provenienti da 24 Paesi (+28%). I primi 10 in ordine di
importanza sono stati: Cina, Germania, Francia,
Italia, Corea del Sud, USA, Spagna, Taiwan, UK,
Austria. 33.127 visitatori (+13%) di cui 2.649
esteri, provenienti da 89 Paesi. I primi dieci in
ordine di importanza sono stati: Cina, Corea del
sud, Giappone, USA, Germania, Taiwan, Singapore, Hong Kong, Russia, Malesia.
Questi numeri –fatta eccezione per il numero
dei visitatori che, pur crescendo, è secondo me
ancora piuttosto basso– ci fanno capire chiaramente che il Music China, che si è tenuto a
Shanghai dal 18 al 21 ottobre scorsi, è ormai
uno dei tre avvenimenti di riferimento dell’industria degli strumenti musicali nel mondo.
segue a pag. 10
ca, il relatore che ha brillantemente illustrato la ricerca (commentare numeri non è mai facile) è stato Antonio Besana, Business Director di GfK Marketing Services Italia.
segue a pag. 4
AUGURI!
La Redazione
augura un sereno
Santo Natale
e un felice
2007!
ISSN 1970-660X
08
9
7 7 1 9 7 0 6 6 03 1 0
Musica dal grigioverde
Vecchia Volpe
SOMMARIO
ASSEMBLEA ANNUALE 2006
IL Sommario
“Hey! Ma io ti conosco!”…
Un attimo di imbarazzo e poi punto gli occhi su chi mi
ha parlato: baffi neri, capelli brizzolati, forte accento
bergamasco. Si vede così tanta gente, si incontrano
così tante persone, che si finisce col confondere visi e
fisionomie. è inevitabile che ti capiti quando incontri
centinaia di persone viaggiando tra una fiera e un
meeting per giungere a un salone ed essere di nuovo a
un congresso o a un’altra fiera…
Lo guardo meglio. Eppure il viso effettivamente non è un viso nuovo. “Ma come, non ti
ricordi? In caserma!”, insiste il personaggio.
In caserma? E chi ci andava, con la memoria, al servizio militare? Eppure ecco che di
colpo si ridelinea un viso: è come una scansione, che si sovrappone al sorridente viso che
mi guarda. Poi riecheggia un nome, nella memoria: Giulio. E poi ancora una chitarra jazz
nera e le sue mani che mi mostrano gli accordi più semplici: il La, il Do, il Sol con il barré…
E il ricordo esplode in un roboante “Giulio!”, e via, manate sulle spalle.
Questo “ragazzo”, che è oggi prossimo alla pensione, mi ha insegnato a strimpellare
Geordie o I giardini di marzo su una scalcinatissima chitarra che mi seguiva di caserma
in caserma, incantandomi con il repertorio folk europeo e americano e con piccoli
funambolismi chitarristici (con la sua chitarra jazz) all’ombra di una divisa grigioverde
che ci lasciava tanto tempo a disposizione.
Permettetemi dunque di abusare di questo spazio, per mandare un saluto speciale a chi mi
è venuto a cercare perché ha visto una mia foto su un catalogo di SHG. È bello avere dei
ricordi con la complicità della musica.
QUINTA PRESIDENZA PER DEL RIO
Lo scorso 19 novembre si è svolta a Torre Pedrera
(RN) l’assemblea annuale AIARP 2006, un importante momento di incontro che ha avuto il suo culmine nel rinnovo delle cariche sociali.
Al termine dell’intervento dell’ospite Vincent
Niquex, direttore generale dell’ITEMM (del
quale parliamo qui sotto), c’è stata la relazione di fine triennio del presidente Del Rio e
del Consiglio Direttivo (nella foto in alto, da
sinistra Papes, Tarantino, Del Rio, Brunello
e Terravazzi).
Dopo il pranzo sociale, nel pomeriggio si sono
svolte le elezioni, con 57 votanti (una percentuale di soci presenti piuttosto elevata), 53 dei quali si
sono espressi per la quinta volta consecutiva a favore
della presidenza Del Rio. Quasi un plebiscito! Ringraziando per la riconferma, anche se ufficialmente non si
era ricandidato, Del Rio ha subito proposto al suo Comitato Direttivo di riformare la “squadra”: ed è probabile che ciò avvenga, anche se i membri hanno chiesto
qualche giorno per decidere. Nel suo discorso di accettazione, Del Rio ha comunque già delineato le caratteristiche del suo nuovo mandato, che sarà all’insegna
del rinnovamento, con un ampliamento della base sociale verso operatori dello strumento musicale anche
in senso lato (inclusi i fisici e gli specialisti in acustica),
con la ricerca di alleanze strategiche importanti (ad
esempio con Dismamusica) e con un deciso potenziamento della comunicazione verso l’esterno.
COS’È L’ITEMM DI LE MANS?
in questo numero:
Istantanea dal mercato
di Gianni Cameroni
Segnali da Shanghai
di Claudio Formisano
Oltre ogni record
di Antonio Cameri
Voci dal basso
di Gianni Cameroni
Otto ore vibranti
di Gianni Cameroni
Leggendo qua e là
di Caterina De Gregori
Dalle aziende
a cura della Redazione
colophon
pag. 1
pag. 10
pag. 6
pag. 8
pag. 12
pag. 17
pag. 18
A questa domanda ha risposto
con competenza e simpatia Vincent Niqueux (nella foto), il
direttore generale della prestigiosa realtà francese dell’ITEMM, l’Institut Technologique des Métiers de la Musique che ha sede a Le Mans,
in Francia.
L’istituto infatti provvede a un
percorso formativo a più livelli
di specializzazione per artigiani
produttori di strumenti musicali, per riparatori e accordatori di strumenti musicali (inclusi ovviamente i pianoforti) con
classi che si occupano anche di
restauro di strumenti antichi e
per addetti commerciali delle
aziende..
Vicina all’industria, alla distribuzione e al commercio, la realtà dell’ITEMM si è imposta negli anni come realtà di riferimen-
to per la Francia, “Anche se”, ha
precisato Vincent Niqueux parlando agli associati AIARP lo
scorso 19 novembre, “la nostra
nascita come realtà didattica è
avvenuta con un respiro decisamente europeo”.
“A questo proposito”, ha aggiunto l’illustre relatore d’oltralpe
“abbiamo deciso di mettere a disposizone di studenti provenienti
da altri Paesi della Comunità Europea un certo numero di borse
di studio per partecipare a questi
corsi di formazione, e chiediamo
la collaborazione di AIARP per
individuare i potenziali candidati del vostro Paese da destinare a questi corsi”.
Vincent Niqueux ha voluto
poi trattenersi per la parte della giornata dedicata da AIARP
al rinnovo delle cariche sociali, e
al termine si è espresso con parole di grande apprezzamento per
il clima di vera democrazia e di
forte coesione che ha riscontrato
nell’Associzione italiana.
Al termine della giornata il didatta francese ha voluto donare al riconfermato Presidente
Del Rio un Tablier de Travail
de l’ITEMM, cioè un elegante e
pratico grembiule da lavoro che
è dotazione standard degli apprendisti riparatori formati dalla
scuola francese.
DISMAMUSICA MAGAZINE
N. 31 - novembre 2006 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni
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ISSN 1970-660X
Direzione Editoriale: Antonio Monzino jr.
Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director).
Hanno collaborato a questo numero: Alessandro De Cristoforis, Patrizio Vertuani, Vittorio Gallarotti, Caterina De Gregori
Grafica, impaginazione e coordinamento:
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Dalla PRIMA
Relativamente al vasto mercato dell’usato, la ricerca GFK
ha evidenziato anche che il
63% dei punti di vendita effettua permute e vende strumenti usati, anche se l’analisi dei
fatturati ha dimostrato che il
commercio dell’usato ha un peso globale inferiore al 20% rispetto al fatturato complessivo
dei negozi. Si tratta però di un
fenomeno diffuso, che indica il
gradimento da parte del consumatore finale.
Chi sono i fornitori
segue da pag. 1
La metodologia
Dopo una brevissima introduzione che ha illustrato la dimensione e l’importanza di GFK, il
relatore ha sottolineato che la
ricerca è stata effettuata, sfruttando la metodologia
CATI (Computer Aidded Telephone
Interviews), attraverso interviste individuali ad un
campione di
dettaglianti di
strumenti ed
edizioni musicali
rappresentativi della
realtà italiana di settore.
Come sono i negozi
I risultati della ricerca mostrano una realtà distributiva costituita da negozianti tendenzialmente tradizionali. Si tratta di
aziende spesso familiari, che
gestiscono negozi qualificati di dimensione medio-piccola
con una speciale propensione
a garantire ai clienti un servizio
di eccellenza. Per contro, i negozianti di strumenti musicali
dimostrano, in generale, di disporre di una bassa cultura di
marketing, in quanto utilizzano
davvero poco strumenti di promozione, pubblicità ed Internet, soprattutto in relazione al
comportamenti dei colleghi di
altri settori merceologici.
I risultati del censimento mo-
strano peraltro una realtà piuttosto omogenea.
Dal punto di vista della collocazione geografica, i punti di vendita che trattano strumenti ed
edizioni musicali in Italia si trovano soprattutto in zone urbane
al di fuori dei centri storici. Sono per lo più attività
a gestione familiare (con 1-3
addetti oltre
all’imprenditore: meno
del 4% ha
dichiarato
di avere più
di 5 addetti),
poste sul piano stradale (91%)
e con un numero di vetrine modesto (da 1 a 3). Solo
l’1% dei negozi è localizzato all’interno di un centro commerciale o di un ipermercato.
Un discorso diverso si deve fare per la superficie media occupata. L’universo dei punti di
vendita è molto variegato, sotto questo punto di vista, con alcuni sporadici casi di superfici
molto ampie e con una media
nazionale di 117 metri quadrati, ma con un ampia dispersione intorno al valore medio. Per
contro, quasi il 60 per cento
degli intervistati ha dichiarato
di aver rinnovato il punto vendita in tutto o in parte negli ultimi due anni. Segno evidente di
una particolare attenzione alla
qualità dell’esposizione e del
servizio offerto ai clienti.
Come sono i clienti
e cosa si offre loro
Mediamente il punto vendita di
strumenti ed edizioni musicali gode di un bacino di utenza
molto ampio: quasi il 50% ha
dichiarato di operare in un raggio superiore a 70 chilometri.
Questo indica con una certa
chiarezza che il cliente (musicisti professionisti o insegnanti
per il 59% e amatori per il 41%)
non esita ad affrontare spostamenti anche importanti per servirsi dal negozio di fiducia.
Nel 74% dei casi è risultato che
il negozio si appoggia a un laboratorio di riparazione, e per
la precisione il 30% si avvale di
propri laboratori, il 21% di laboratori esterni e il 23% sia di laboratori interni che di laboratori esterni. È risultato anche che
chi effettua direttamente le riparazioni è dotato di laboratori
di liuteria (85%) o di elettronica
(52%).
GfK Group
Sia per gli strumenti musicali
(74%) che per l’editoria musicale (67%) la principale fonte
di acquisto è l’importatore/distributore ufficiale presente sul
territorio. L’altra principale fonte d’acquisto è il produttore nazionale, al quale ci si rivolge direttamente.
Interessantissime le risposte
relative ai principali criteri di acquisto che muovono il mercato
italiano: la qualità del prodotto
pesa per il 57 %, e la richiesta
del cliente per il 54%.
“Questa”, ha chiarito al riguardo Antonio Besana, “è una domanda a risposte multiple, e
il totale delle risposte è certamente superiore a 100. Quello che però ha sorpreso è la
constatazione che il margine
di contribuzione e il prezzo siano stati relegati a fondo scala:
qualità intrinseca e richiesta
del cliente indicano l’elevato livello qualitativo dei punti vendita italiani, almeno per quanto
riguarda l’assortimento presente in negozio”.
Retail and Technology
06 November 2006
Censimento della distribuzione italiana
di strumenti ed edizioni musicali
Milano, 10 novembre 2006
Corso Venezia, 51
Circolo del Commercio
10.00-13.00
Antonio Besana – Business Director
GfK Marketing Services Italia - Via Vigna 6 – 20123 Milano - Tel. 02-85505.243
www.gfk.it – www.gfkms.com
I punti di vendita non sono tutti uguali, e molti vantano specializzazioni specifiche, che
li vedono più “spostati” su tipologie di
strumenti specifiche (pianoforti, liuteria classica, liuteria
moderna,
elettronica, percussioni, fiati,
ecc.). Però c’è
profondità di offerta nell’ambito dell’assortimento, e dalla ricerca
risulta che, oltre agli strumenti
musicali, i principali gruppi di
prodotto trattati sono i componenti, gli accessori e i ricambi
(91%), gli amplificatori singoli
per strumenti (82%) e gli apparecchi per amplificazione voce
(76%). Anche questa era una
domanda a risposte multiple.
Guardando più da vicino l’assortimento, è risultato che i
prodotti maggiormente trattati sono le chitarre acustiche
(89%), seguite dalle chitarre
elettriche (83%) e dagli strumenti a percussione a pari
merito con le tastiere portatili
(77%).
A livello di prezzi, la quasi totalità dei dettaglianti ha ammesso di aver avuto un cambiamento radicale con l’avvento dei prodotti provenienti dai
Paesi emergenti, soprattutto
parlando del prezzo finale.
Le attività
di promozione
e comunicazione
Questo argomento ha evidenziato invece una certa resistenza del rivenditore del nostro
settore ad avvalersi delle nuove tecnologie di comunicazione: solo il 49% dei punti di vendita effettua infatti attività promozionali, di cui le più diffuse
sono le dimostrazioni dei prodotti (58%) e le partecipazioni
a fiere locali (48%). Sono invece poco diffuse le attività di comunicazione o pubblicità, tra le
quali la principale sembra limi-
tarsi ad essere la presenza del
nominativo del punto di vendita all’interno delle Pagine Gialle (26%), seguita dalla pubblicità sulla stampa locale
(17%).
L’82,4% dei punti di vendita utilizza peraltro
un PC principalmente
per accedere ad Internet (94%) e
per trovare informazioni sull’assortimento,
sulle funzioni, sui cataloghi e via discorrendo, o per la
gestione della posta elettronica (92%). Solo il 49% ha dichiarato di possedere un sito Internet, e, tra questi, solo il 40%
lo utilizza per effettuare vendite on line: nel resto dei casi il
sito è una semplice vetrina virtuale.
Il panorama
La “visione” che deriva da questa analisi (chi è interessato alla ricerca, se rivenditore o operatore, può richiederla alla Segreteria Dismamusica, anche
a mezzo e-mail dal sito www.
dismamusica.it) è da una parte piuttosto confortante, perché indica un comparto capace di interpretare i desideri e le
aspettative della clientela e forte di una tradizione di credibilità e di continuità sul territorio.
Mostra però anche un comparto che ha bisogno di guardare avanti per mettere a frutto
tecnologie distributive nuove,
strategie di comunicazione aggressive ed efficaci e logiche di
marketing più attuali.
Detto in altri termini, c’è molto
spazio per crescere, possibilmente trasformando il comparto in una realtà più compatta,
capace di esprimere coesione
(anche attraverso un percorso
associativo) e capace di affrontare, vincendole, le nuove sfide distributive che ci si parano
davanti in questo primissimo
scorcio del nuovo millennio.
Gianni Cameroni
“CHI È” IL GRUPPO GfK
Alla ricerca degli Amati
FORMAT CREMONA
La Triennale internazionale degli strumenti ad arco di Cremona ha avviato un progetto
estremamente ambizioso: la creazione, da qui ad un anno, del più completo catalogo
mai realizzato degli strumenti costruiti dal “padre del violino” Andrea Amati, di cui si festeggia l’anno venturo il quinto centenario dalla nascita.
Il lavoro di ricerca coinvolgerà liutai, musicisti, orchestre, case d’asta e musei di tutto
il mondo; e la speranza, naturalmente, è quella di imbattersi in uno strumento non ancora ufficialmente censito.
La Triennale ha realizzato una cartolina, che riproduciamo qui a lato, da distribuire a tutti
i soggetti interessati dalla ricerca in tutte le parti del mondo. Lo scopo è quello di raggiungere i proprietari di tutti gli Amati in circolazione perché ciascuno di essi segnali storia e
caratteristiche del proprio strumento all’Ente cremonese. I dati raccolti verranno analizzati da un comitato scientifico internazionale formato da grandi liutai ed espertissimi
restauratori, fra cui Bruce Carlson, Fausto Cacciatori, Charles Beare e Carlo Chiesa.
Una volta accertata l’originalità degli strumenti, gli stessi potranno essere esposti
a Cremona nell’autunno del 2007 o pubblicati all’interno del catalogo.
Il carattere della ricerca, come sottolinea nel comunicato ufficiale di presentazione dell’iniziativa il Presidente della
Triennale, Senatore Paolo Bodini, è “puramente scientifico e culturale e a beneficio di tutti gli studiosi e amanti della liuteria e dell’arte musicale”. La triennale, naturalmente, garantisce a tutti coloro che segnaleranno il possesso di uno strumento Amati la massima discrezione, onde evitare di ledere gli interessi di chi è legato a queste
opere inestimabili. Inoltre, proprio perché si tratta di un progetto di ricerca che nasce a Cremona, la Triennale
si è già impegnata a sostenere tutti i costi concernenti il progetto, dalla spedizione all’assicurazione degli
strumenti.
Per ulteriori informazioni sul programma è possibile consultare il sito della Triennale
all’indirizzo www.entetriennale.it o contattare la Segreteria dell’ente cremonese,
al numero di telefono 0372 21454.
I prodotti
Il Gruppo GfK, multinazionale tedesca con sede a Norimberga, con
oltre 7.500 dipendenti ed un fatturato globale di un miliardo di Euro, è la
quinta società di ricerche di mercato nel mondo. Il Gruppo è composto
da 130 società, operative in 63 Paesi,
con una presenza capillare in Europa, Asia, Pacifico, USA, America Latina, Medio Oriente ed
Africa.
In Italia il Gruppo opera attraverso 4 società (GfK Marketing
Services, GfK-Eurisko, GfK IHA, GfK IFR) ed in termini
di fatturato è la prima società di ricerche di mercato in Italia
(fonte: Mediakey, stima fatturato anno 2006).
La divisione Retail & Technology (GfK Marketing Services) è il leader mondiale delle ricerche di mercato per il settore della Consumer Technology.
GfK Marketing Services Italia è operativa dal 1986. Con
120 addetti gernera un fatturato di oltre 19 milioni di Euro
(previsione 2006) e fornisce servizi a oltre 180 aziende clienti del settore dei beni durevoli di consumo. Nel settore della
rilevazione del mercato degli strumenti musicali opera in Italia ed in Gran Bretagna.
DISMAMUSICA MAGAZINE
Retrospettiva
di Antonio Cameri
1
Dal comunicato finale diramato dalla
direzione della manifestazione al termine di Mondomusica traspare il legittimo orgoglio di chi ha fatto di nuovo
centro, di chi ha compiuto scelte coraggiose, ma giuste, e di chi ha saputo dare piena soddisfazione sia ai suoi
clienti (gli espositori) sia al suo pubblico di visitatori.
L’edizione 2006 conferma quindi la
posizione leader di Mondomusica nel
panorama mondiale delle mostre dedicate alla liuteria classica, nel quale si
pone come riferimento imprescindibile
per l’intero settore.
Anche la scelta di dedicare alla mostra il padiglione più grande di Cremona Fiere, mantenendo la prerogativa
cromatica che ormai da anni contraddistingue quella che molti definiscono
“la bomboniera” degli strumenti musicali, ha avuto un ruolo
importante nel successo della manifestazione,
con spazi
più confortevoli, rinnovati servizi accessori (con
un netto miglioramento
anche a livello
di punti di ristoro) e un efficace e
funzionale parcheggio sia
per espositori che per visitatori.
8
Chi c’era
Un grande lavoro
A Mondomusica si sono dati convegno
i più importanti artigiani costruttori provenienti da quattro continenti, affiancati a grandi aziende che hanno scelto
di portare a Cremona solo la parte più raffinata della propria
offerta (come Yamaha,
Casale Bauer, Croson
o Gewa Med), a editori attenti alle esigenze culturali del
contesto espositivo
(come Schott, Curci
o Fuzeau) e a fornitori di semilavorati di
pregio, come Ciresa o
Rivolta, da sempre molto
sensibili alle esigenze dei
liutai di eccellenza in fatto di legni per strumenti musicali. Tutti hanno
dichiarato di essere entrati in contatto con un pubblico professionale altamente specializzato
e dal profilo fortemente
internazionale. La risposta globale che ne
è scaturita è anche la
sintesi dell’edizione
di quest’anno: incremento del 20 per cento a livello di visitatori
(che hanno superato le
9.000 presenze) e incremento (clamoroso) dei visi3 tatori esteri qualificati, che hanno fatto registrare l’impressionante
valore del +35 per cento.
Dietro questi numeri si nascondono il
grande lavoro svolto per le 19 edizioni di questa manifestazione, la stretta
collaborazione tra ente fiera e municipalità di Cremona (che
anche quest’anno
ha risposto con
l’organizzazione di 3 settimane di appuntamenti
di alto valore artistico
e culturale,
quali il Concorso Triennale Internazionale
per
gli Strumenti
2
ad Arco) e naturalmente l’impegno degli espositori,
che hanno saputo mantenere come
sempre elevato (anzi, di eccellenza) il
profilo dell’offerta.
Numerosi, peraltro, anche i cosiddetti eventi collaterali della manifestazione: convegni e incontri con temi
tecnici di grande interesse e attualità, alternati a momenti concertistici
di alto valore.
5
Margini di crescita
“Questa edizione segna il passo nella storia di Mondomusica.”, ha dichiarato Antonio Piva, presidente di
CremonaFiere proprio in occasione
della conclusione di questa diciannovesima edizione, “Gli aumenti a doppia cifra degli spazi espositivi e del
numero dei visitatori sono la conferma che stiamo lavorando bene, che
ci sono ancora margini di crescita e,
soprattutto, che il mercato degli strumenti musicali artigianali è molto vivace. Con la presenza di così tanti stranieri abbiamo fatto partire un
meccanismo non solo commerciale,
ma di vero e proprio scambio culturale e di valorizzazione delle eccellenze
artigianali italiane e del Marchio Cremona.”
MONDOMUSICA 2007
La prossima edizione di Mondomusica si svolgerà a Cremona dal 5 al 7 Ottobre 2007.
Sarà un appuntamento speciale, per il quale sono già allo studio numerose iniziative di grande
richiamo: un vero e proprio “must” in quanto si tratterà della ventesima edizione del riuscitissimo salone.
Nel frattempo, l’intero staff di Mondomusica è al lavoro per creare relazioni sempre più strette con
le maggiori fiere estere; un esempio di questo impegno è la partecipazione, alla fine dello scorso
mese di ottobre, a MusicChina, dove è stato portato addirittura uno Stradivari nell’ambito di un
progetto di partenariato Italia-Cina volto a migliorare le relazioni commerciali reciproche per quanto attiene al mercato degli strumenti musicali.
4
7
6
1) Uno strumento eccezionale: un pianoforte Gran Coda Ibach del 1909,
che propone un brevetto del 1907. Si tratta della tastiera dell’Ing. Clutsam presentata per la prima volta a Berlino proprio nel 1909. Il restauro è di Marco Barletta.
2) Anche un rivenditore storico come Scaramuzza era presente, soprattutto per la sua vastissima offerta di custodie ed accessori per liuteria.
Eccolo insieme al figlio.
3) Il grande stand Schott il primo giorno di fiera, quando c’erano ancora gli scaffali pienamente riforniti. “Moltissimi stranieri, quest’anno a
Cremona”, ha commentato Laura Patrizia Rossi, “e soprattutto molti
spagnoli: buon segno!”.
4) Una raffinata mostra di chitarre antiche faceva da corollario alla sala
convegni del padiglione 2.
5) Un imponente soffietto d’organo perfettamente restaurato: anche organi, clavicembali e fortepiani erano presenti a Cremona, con un particolare occhio al segmento del restauro.
6) Lo stand Rivolta. Come lui molti altri offerenti di legni e semilavorati per liuteria sono stati letteralmente presi d’assalto sia da giovani
apprendisti, sia da maturi ed affermati liutai. A Mondomusica si trova
l’offerta più raffinata per questo particolarissimo settore.
7) Antonio Monzino jr., Presidente Dismamusica, si intrattiene con Giambattista Corti presso lo stand Yamaha.
8) D’Addario era presente con il nuovo distributore (Bode, di Milano) che
ha anche presentato un curioso ed elegante stick di pece per archi
(in basso) dalla linea elegante e compatta, che si richiude nella sua
custodia e viene mantenuto elastico e sempre pronto all’uso.
DISMAMUSICA MAGAZINE
Anniversario austriaco d’autore con Bösendorfer
Il 26 ottobre, nella splendida cornice dell’Oratorio tardo-barocco S. Filippo Neri, nel
cuore di Bologna a pochi passi da Piazza Maggiore, si sono celebrati due eventi: la Festa Nazionale Austriaca (che coincide con l’anniversario della proclamazione della neutralità permanente dell’Austria
al termine dell’occupazione sovietica, nel
1955) e i 40 anni di distribuzione dei pianoforti austriaci Bösendorfer in Italia da
parte di M. Casale Bauer.
Introdotta da Patrizia Bauer, il console d’Austria a Bologna Dott.ssa Maria Letizia Costantini Cocchieri ha tratteggiato il significato della ricorrenza storica, evidenziando
l’importanza che essa riveste non solo per
il mondo austriaco ma per tutta l’Europa,
mentre la giovane e appassionata musicologa Silvia Mei ha inquadrato il programma
del concerto pianistico della serata, “vera
e propria sintesi alchemica” grazie al mirato accostamento tra brani di Brahms, Berg
e Beethoven: “Beethoven non è austriaco,
ma vive a Vienna. La Patetica viene composta proprio a Vienna (…) Brahms è un erede spirituale di Beethoven (…) Berg è un
epigone di Brahms. Nelle sue composizioni
gli ultimi strali del Romanticismo sono inquadrati in strutture formali rigorose”.
A dare voce all’ardore romantico classicamente inquadrato dei 6 Klavierstücke dell’opera 118 di Brahms, alla rigorosa archi-
DALL’Italia
Una serata pregnante, intessuta di storia, di arte
e di musica, che ha avuto come colonna sonora
il magnifico suono dell’elegante pianoforte
a coda Bösendorfer Senator.
tettura formale della Sonata in Si minore,
opera 1 di Berg e alla forte carica espressiva della Patetica di Beethoven è stato
chiamato un pianista d’eccezione: il tedesco Oliver Kern, “astro luminoso nella
galassia degli artisti di prim’ordine” – come lo ha definito Silvia Mei –, apprezzato
e rinomato interprete di Beethoven e di
Brahms, che si è esibito sul pianoforte a
coda Bösendorfer Senator.
I ripetuti e scroscianti applausi dell’attento e selezionato pubblico che affollava l’Oratorio San Filippo Neri confermano
il successo della raffinata iniziativa congiunta di M. Casale Bauer e del Consolato
d’Austria a Bologna.
In alto, a fianco del titolo: il pianista tedesco Oliver Kern durante
un momento dell’intensa serata all’oratorio San Filippo Neri.
Oltre allo strumento utilizzato per il concerto, facevano bella
mostra di sé sul palco anche il Bösendorfer modello Chopin
225 (sulla destra), costruito per commemorare i 150 anni dalla
scomparsa del compositore polacco, e lo Yacht 170, in legno
pavona (dietro lo strumento suonato da Kern).
Qui sopra: Il prestigioso costruttore austriaco di pianoforti
Bösendorfer, ormai da 178 anni vera icona della cultura musicale
viennese, era rappresentato a Bologna anche dalla giovane e
brillante Marketing Manager Claudia Schubert.
A sinistra: un primo piano del Bösendorfer Chopin 225,
e il momento dell’introduzione del concerto,
in cui Patrizia Bauer si rivolge al pubblico.
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DISMAMUSICA MAGAZINE
Dall’ITALIA
Eurobass Day 2007: un appuntamento denso di attività,
avvenimenti e incontri che si svolgono attorno al momento
espositivo. Grazie a un intraprendente rivenditore…
Il patron della manifestazione è Giambattista Zerpelloni (Giamba per gli
amici), difficile da rintracciare durante
la manifestazione (è sempre altrove rispetto a chi lo sta cercando), ma onnipresente e al corrente di ogni singolo
dettaglio.
Gli espositori sono gli specialisti delle
note più gravi e dei registri più bassi
dello spettro sonoro, e rappresentano
quanto di meglio offre il mercato sia
come proposte industriali, sia come
proposte artigianali. Con in più (quest’anno) una nutrita sezione di elaborazione informatica dei segnali e con
la nota un po’ in sordina (e vedremo
perché) del vintage di rango.
Oltre 1.000 visitatori
Mille visitatori appassionati e attenti
sono un eccellente risultato per una
manifestazione come Eurobass Day,
che non vuole riempirsi la bocca di numeri più o meno sparati per far colpo. Mille appassionati tra il pomeriggio del sabato e la giornata di domeni-
ca, a Verona, sono un grande successo, anche in relazione alla sede (il palazzo della Gran Guardia prospiciente
l’Arena, in Piazza Bra) che ospitava, in
contemporanea a Eurobass Day, anche una mostra speciale sul
Mantegna.
L’unico rilievo, se si può
dire qualcosa, il livello
dei volumi, che ogni
dimostratore (nella
sala espositiva) tendeva a “spingere” al
limite dei decibel per
mettere in evidenza
strumenti e virtuosismi.
Francamente una maggiore
attenzione all’ascoltabilità dei vari
brani demo avrebbe premiato la qualità globale del momento espositivo:
pressioni sonore più contenute significano ascolto più confortevole, e significano maggiore capacità di cogliere i
dettagli da parte del pubblico, che è
anche motivato a non lasciare la scena prima della fine.
Per il resto gli espositori avevano un
tacito accordo di alternanza, per cui
erano pochi i momenti di sovrapposi-
zione di bassisti e computer a pieno
volume.
I prodotti esposti erano il meglio dell’offerta in fatto di bassi di qualità,
con liutai italiani (quali Nardelli, con
uno splendido e maneggevolissimo
nuovo modello verde Irlanda, Laurus,
con un basso rosso fuoco che incorpora tutte le innovazioni di Pierluigi Cazzola o con i modelli suggestivi, anche
di innovativi contrabbassi, del liutaio
piacentino Jacoland), con prodotti dell’Est europeo, con prodotti USA e “made in China” (ma belli!) e con prodotti,
naturalmente, giapponesi.
Su tutti, prevalevano i colori ambrati dei legni pregiati, le curve
sinuose delle forme più
morbide e l’austera
aggressività di amplificatori estremamente convincenti.
Davanti ai Gallien
Krueger, Trace Elliott, Fender, Epifani,
SWR, Behringer, Hartke e via discorrendo si
esibivano gli endorser più
rappresentativi, quali Dario Deidda,
Oteil Burbridge, Lincoln Goines e Andrei Gouche (Epifani), Andrea Rosatelli (Nardelli), Martin Engelien (Behringer), Woitek Plichowkj (Ashdown), Stu
Hamm (Fender), Steve Lawson (Looperlative), Gianfranco Gullotto e Marco Siniscalco (St. Louis School), Roberto Di Bella (Laurus), Marcus Setzer
(Warwick) e Gianni Selino (Jacoland).
Una gamma di performer di grande caratura (e ne ho sicuramente dimenti-
“Ciao Gianni!”
Il richiamo è rivolto a me, che mi sto avvicinando. Ed è bello scoprire di essere riconosciuti da chi, di norma, è abituato ad essere riconosciuto. L’amichevole appellativo viene infatti da Alex Britti, appena giunto a Verona come importante testimonial di questo
avvenimento dedicato davvero alla musica.
“Non sono bassista”, mi confida sorridendo (e sfogliando Dismamusica Magazine, che
lo scorso anno ha ospitato una sua intervista), “Ma mi piace provare a cimentarmi anche con questo strumento. Ne apprezzo il suono, la corposità e la voce”.
Se infatti il “chitarrista” Alex Britti non si esibirebbe probabilmente mai con un basso,
il “compositore” Britti deve invece necessariamente provare a sentire lo strumento su
di sé, trovare un feeling e una consuetudine, ascoltarne le vibrazioni e farlo “suo” per
utilizzarlo poi al meglio nelle sue produzioni e creazioni.
Commentiamo la manifestazione, parliamo di qualche marchio… ma siamo al bar di EuroBassDay. Alex è spesso
interrotto da fan un po’ intimiditi e sorpresi, che gli chiedono un autografo o una foto. Fa piacere vedere che i giovani visitatori (musicisti) guardano più al musicista che al personaggio.
Poi Alex scivola via, verso gli stand. E verso la jam session che questa sera lo vedrà impegnato in Auditorium. Peccato che, per il secondo anno consecutivo, un appuntamento a Milano mi impedisca di rimanere ad ascoltare…
cati) che ha giustificato ampiamente i
pochi euro chiesti come fee di ingresso a ogni visitatore.
Affollati tutti gli stand, a partire dallo spazio Fodera/Epifani per arrivare
a Yamaha, Takamine, Peavey, Washburn/Gallien Krueger, Eko/Manne e
via dicendo. Anche l’elettronica era
ampiamente rappresentata, con Looperlative e Midiware in pole position
a dimostrare i sistemi di gestione del
segnale e di notazione, e con un seguito altrettanto attento di appassionati e di musicisti.
Molti i giovani
“Importante il numero di giovani e giovanissimi che si è visto in questi due
giorni”, ha commentato Giambattista
Zerpelloni al termine della manifestazione, “anche accompagnati da genitori un po’ intimiditi, ma decisi.
Ho visto quattordici-quindicenni
ascoltare con attenzione e porre
domande intelligenti e pertinenti. E qualcuno ha
anche provato a
mettere le mani
su questi strumenti: è un fatto positivo”. E positivo è stato anche il risultato della grande sala demo destinata a
concerti, clinics e presentazioni che a
turno impegnava i vari artisti: ambiente confortevole, pubblico attento e capace anche di interloquire e proposte
artistiche che erano, secondo un visitatore evoluto e preparato, “fantastiche”. Poi gli spettacoli, con Gegé Telesforo, i fratelli Deidda e, a sorpresa,
l’apparizione di Alex Britti, per nulla
bassista ma appassionato di musica
e curioso anche dei bassi: è il secondo anno che lo vediamo qui a Verona.
Un suggerimento
EuroBassDay è una manifestazione di
successo. Creata con fatica e dedizione da un rivenditore molto intraprendente quale è Giambattista Zerpelloni,
si è ritagliata una dimensione di attenzione davvero importante nel panorama fieristico nazionale e internazionale (l’evento è segnalato, ad esempio,
sul sito internazionale di Behringer tra
i più importanti appuntamenti del settore). È la dimostrazione del fatto che,
se si vuole e se si hanno fantasia e intraprendenza (le
risorse poi si trovano), si possono
organizzare momenti importanti
per il pubblico di
chi fa musica o
di chi ad essa si
vuole avvicinare.
Arrivederci dunque al prossimo
anno a Verona. Con l’obiettivo di ripetere almeno il successo che è stato registrato in quest’ultima edizione.
DISMAMUSICA MAGAZINE
DALL’Italia
Un convegno di IULM ed Eikon Spa per comprendere
i mutamenti della comunicazione sociale e aziendale
e le emozioni del Sistema Paese trasmesse dai media.
È possibile, agli albori del terzo millennio, “misurare la comunicazione”? Come può un’azienda monitorare il feedback della sua
clientela, comprendere quali emozioni suscita sul pubblico, verificare il successo di un marchio o di un prodotto? Attraverso quali strumenti un comunicatore può conoscere e utilizzare in modo
tempestivo i quotidiani cambiamenti degli stati d’animo dell’opinione pubblica?
A queste domande si è cercato di rispondere in occasione del convegno Misurare la comunicazione, tenutosi a Milano lo scorso 9
novembre e organizzato da IULM ed Eikon spa, società specializzata in metodologie di ricerca qualitative e quantitative ai fini delle
statistiche aziendali e del monitoraggio del pubblico.
Il problema di “quantificare” la risposta del pubblico e di sondarne
le reazioni è antico quanto l’uomo. Già uno dei padri fondatori della sociologia, Émile Durkheim, che aveva trovato nel fatto sociale il meccanismo fondante della società umana, aveva cercato di
“studiare” l’opinione pubblica basandosi su quegli aspetti della
vita quotidiana che influenzano le azioni compiute dagli
individui. Ma con lo sviluppo dei new media e il diffondersi capillare della comunicazione, il fatto sociale non è più sufficiente a dipingere un quadro
completo e convincente dell’opinione pubblica.
I rapporti sociali si trasformano in un fluido, un
agglomerato mutabile di svariati input comunicativi. Come fare, dunque, a misurare questo
fluido all’epoca dei new media?
Le risposte
Enrico Pozzi, presidente Eikon e docente di psicologia all’Università di Roma “La Sapienza”, ha presentato
alcuni innovativi metodi di ricerca e di sondaggio, come “Moodscape”, sistema complesso di analisi della comunicazione sociale,
che consente di monitorare in tempo reale lo stato d’animo attribuito
a eventi, istituzioni, aziende, politici o manager. Pozzi ha mostrato i
risultati di un’analisi degli stati d’animo del “sistema Paese” veicolati dalle prime pagine di nove testate italiane negli ultimi cinque mesi,
e organizzati in griglie di confronto.
Anche alcune importanti aziende italiane ed internazionali sono intervenute alla conferenza, mostrando i loro rispettivi sistemi di monitoraggio del pubblico.
Pfizer ad esempio, azienda leader nel settore farmaceutico, utilizza
il sistema Monimedia per definire la propria immagine a livello comunicativo. Per un’azienda che si occupa di salute, è più che mai indispensabile conoscere il responso del pubblico, per migliorarsi e per
battere la concorrenza. Pfizer dedica quindi uno spazio importante
all’aspetto comunicativo e al sondaggio dell’opinione pubblica.
Giuliano Zoppis, Direttore del Centro relazioni esterne dell’ABI, preferisce per la sua azienda la classica analisi della rassegna stampa
per misurare al meglio il feedback del pubblico, così come Gerardo
Orsini, Responsabile Relazioni con i Media dell’ENEL, ha raccontato
quanto sia fondamentale, per un azienda come la sua, valorizzare i
dati positivi ottenuti dall’analisi degli articoli che compaiono sui quotidiani. Con una battuta, ha affermato che se si dovesse guardare
solo alle critiche che ogni giorno sono mosse all’ENEL, il feedback
del pubblico percepito dall’azienda sarebbe quasi sempre negativo.
Tuttavia partendo dalle critiche positive riscontrate proprio dal monitoraggio dei media, la sua azienda riesce a valorizzare i propri punti
di forza.
All’incontro è intervenuto anche Vittorio Meloni, Responsabile relazioni Esterne di Banca Intesa, che ha sottolineato quanto le strategie di comunicazione siano fondamentali per l’importante gruppo
bancario. Studio dei competitors, Advertising Tracking, indagini
Eurisko sono solo alcune delle ricerche sulle quali il gruppo Intesa punta ogni giorno per migliorare la propria
immagine.
Interessante anche l’intervento di Cristina Cenci,
sociologa e Partner Eikon, che ha sottolineato
l’importanza di forum di discussione e chat per
analizzare la risposta del pubblico. Il web infatti non solo è un new medium, ma è un vero e
proprio “Nuovo Mondo” virtuale nel quale gli esseri umani stanno costruendo una società. Sul
web gli uomini vivono una seconda vita tramite un
nick-name o un avatar (il “corpo” che utilizziamo su
Internet), condividono emozioni e sentimenti, si lasciano
andare a confidenze. Dunque studiando il web, un’azienda può
effettuare un efficace sondaggio tra il pubblico, e conoscendo profondamente il vocabolario di Internet e i suoi meccanismi sociali di
partecipazione, può promuovere la sua immagine in modo sempre
più efficace. Per questo sono nati dei veri e propri “antropologi del
web”, che si occupano di studiare l’essere umano nel suo comportamento in rete, e che possono mettersi al servizio delle aziende che
si affacciano ogni giorno di più su questo nuovo scenario.
Va naturalmente citato anche l’intervento di Alberto Abruzzese, Direttore del Dipartimento di Comunicazione dello IULM, che in collaborazione con Eikon ha presentato un nuovo master proposto dall’Università, intitolato proprio “Misurare la comunicazione”, che si
prefigge di formare proprio gli esperti nel campo della comunicazione aziendale, e soprattutto nell’arte di “misurare” la risposta del
pubblico.
L’Accademia musicale dei bambini
Gli ultimi giorni del mese di ottobre hanno visto l’inaugurazione dell’undicesima
edizione di “Tutti a Santa Cecilia!”, la stagione di concerti, spettacoli ed iniziative
di carattere didattico e divulgativo che
l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
dedica ai bambini, ai giovani, alle scuole,
alle famiglie ed in generale al nuovo
pubblico che vuole avvicinarsi
all’universo della musica.
Dalle lezioni-concerto
al babysitting musicale
Colonna portante della
stagione è, come sempre, il ricco calendario
di lezioni–concerto. Sono,
questi, appuntamenti con i
quali il pubblico ha ormai preso
confidenza: attraverso di essi vengono esplorate di volta in volta le caratteristiche della musica, le peculiarità di una
particolare famiglia di strumenti musicali
o i meccanismi fondamentali del “lavoro”
di un gruppo vocale. Il tutto, naturalmente, in modo divertente, attraverso uno
spettacolo musicale ricco di sorprese e
all’interno del quale viene spesso richiesta la partecipazione attiva del pubblico.
DISMAMUSICA MAGAZINE
Il “pacchetto speciale” di iniziative dedicate alle famiglie comprende quest’anno il programma “E se domenica...”,
una sorta di contenitore musicale con
iniziative per il pubblico di tutte le età.
Per i genitori che non vogliono rinunciare al concerto sinfonico del sabato pomeriggio dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia è stato istituito un servizio di babysitting musicale: è “Vengo
anch’io”, e prevede una
serie di attività musicali specifiche destinate ai bambini finalizzate
all’organizzazione di un
concertino finale dedicato
ai genitori.
I programmi per le scuole
Numerose, inoltre, le iniziative su misura per le scuole: si va dai laboratori che
insegnano a costruire gli strumenti dell’orchestra ai corsi di introduzione all’uso
degli strumenti stessi; dai laboratori di
canto ai corsi di direzione e di composizione... In pratica, come gli organizzatori sottolineano nel comunicato stampa di
presentazione delle diverse iniziative, so-
no rappresentati tutti gli aspetti della didattica e della produzione musicale, in
uno sforzo “a tutto tondo” che comprenderà quest’anno anche “Musigiocando!”, un
laboratorio di propedeutica musicale orientato ai bambini delle scuole materne.
In orchestra
Per i più dotati, l’Accademia di Santa Cecilia ha dato vita a progetti specifici di inserimento nell’orchestra. Anche qui si va
per gradi: il livello base prevede la semplice partecipazione, in veste di ascoltatori, alle prove aperte dell’orchestra, ma
via via diventa possibile sedersi accanto
agli orchestrali, entrare nel coro di voci
bianche ed essere ammessi alla JuniOrchestra, la giovanissima formazione che
viene spesso ospitata anche in produzioni di grande prestigio.
Musica & Salute
In questo ampio quadro di promozione
della musica non mancano, infine, i progetti improntati al rapporto virtuoso fra
musica e salute: corsi di musicoterapia,
concerti in ospedale, corsi per i ragazzi diversamente abili e laboratori per le mamme in attesa.
Music CHINA
segue da pag. 1
L’esposizione, rispetto allo
scorso anno, è stata ampliata e migliorata, soprattutto come suddivisione merceologica: quest’anno era strutturata
su cinque padiglioni, di cui tre
su un’ala della fiera (dedicati all’elettronica e alle percussioni) e due sull’ala opposta
(dedicati agli strumenti acustici e tradizionali cinesi). I padiglioni, affiancati anche da
tensostrutture esterne, erano
ricolmi di espositori e offrivano una impressionante quantità di strumenti e accessori
provenienti da ogni angolo del
mondo.
essere considerato seriamente
come marchio internazionale,
oggi, bisogna essere presenti
alle fiere internazionali di tendenza, e Music China è senz’altro una di queste”.
Il programma
collaterale
Come accade per ogni fiera che
si rispetti, Music China non era
solo un momento espositivo:
quest’anno a Shanghai si sono
potuti vedere un gran numero
di show dal vivo e si è assistito
a numerosi seminari specialistici e workshop, nel segno della formazione, della dimostrazione e dell’intrattenimento di
visitatori ed espositori.
Power of Rhythm è un concorso tra vari duetti composti da
un batterista (molte donne!) e
un bassista che si svolge in tutto il Paese nei mesi precedenti la manifestazione, durante i
quali una apposita commissione procede a una attenta selezione dei finalisti. La
fase finale, poi, si svolge in
occasione della manifestazione e ad essa si affiancano performance di batteristi e bassisti famosi provenienti da tutto
il mondo e, naturalmente, fuori
concorso.
La NAMM
University
Ma ancora più importanti sono i corsi di formazione e di
sviluppo professionale che
sono stati tenuti nella cornice del Music China dalla
NAMM University a seguito
di un recente accordo tra la
NAMM e la CMIA (China Music Instrument Association)
così commentato da Joe Lamond, Presidente e Direttore
Generale della NAMM: “Questa partnership è una estensione naturale dell’impegno
rappresentato dalla missione
NAMM per incrementare la
La mostra
Grazie alla sua eccellente posizione logistica in Asia e in particolare a Shanghai, il Music China consente all’industria, da
una parte, di promuovere i propri prodotti presso nuovi clienti
e/o distributori per giungere così alla fresca e nuova audience
della Cina, e dall’altra rimane
contemporaneamente un efficace rendez-vous per i mercati
europeo ed americano.
Per molti produttori partecipare
al Music China non è solo occasione per un business immediato ma è anche, e forse soprattutto, occasione per mettere in atto progetti e strategie
a lungo termine, per creare stimolo e domanda per i marchi
su di un mercato che oggi è
ancora molto giovane, ma che
ha una potenzialità futura immensa, difficile da quantificare
e proprio per questo irrinunciabile.
Durante la manifestazione, il
parere che più spesso si
coglieva tra gli espositori era: “Per
10
Tra questi spicca in particolare
il Power Of Rhythm, organizzato
dalla rivista Modern Player nella tensostruttura esterna e abbinato allo Shanghai International Drum Festival, che era alla sua terza edizione. Il
partecipazione attiva nel fare musica in tutto il mondo.
In soli 5 anni Music China è
cresciuto fino a diventare uno
dei più importanti eventi mondiali della nostra industria e
la piattaforma giusta per raggiungere un ampio numero di
dettaglianti cinesi. Ora che la
nascita di queste nuove attività viene promossa direttamente da Music China, il modello NAMM del circolo virtuoso nel quale una parte dei
proventi del Trade Show sono reinvestiti per far promuovere e far crescere il mercato
prende forma concreta”.
Questi corsi sono stati presentati da esperti dell’industria e da preparatissimi consulenti legali provenienti dalla Cina e da tutto il mondo e
hanno richiamato un’audience di oltre cento partecipanti, attratti dalla possibilità di
avere le ultime informazioni
su quello che è stato il primo
forum dell’educazione al business musicale in Cina.
La NAMM University, al Music
China, si prefigge di raggiungere due scopi: innanzitutto
consentire ai partecipanti di
incontrarsi e di ascoltare le
opinioni degli esperti sui grandi temi che il mercato cinese
è chiamato ad affrontare, poi
aiutare i presenti ad apprendere nuove pratiche e idee di
business che possano essere usate per ottenere maggiore successo. Erano previsti
due diversi tipi di corsi: due
sessioni di due ore riguardanti le tematiche più importanti
sull’impatto della crescita del
mercato (Dove sta andando il
mercato cinese? e Tematiche
sulla
proprietà intellettuale) oppure
otto sessioni di 45 minuti
su temi più legati alla quotidianità del mercato, con sei
sessioni tagliate sul misura per i dettaglianti cinesi e
due per le aziende internazionali, e più precisamente: Come massimizzare le vendite L’importanza del training sulla redemption da parte dello
staff - Come aumentare la
professionalità con il merchandising, le promozioni e il
customer service - Come comprendere il sistema distributivo cinese – Come fare entrare i tuoi prodotti nei negozi al
dettaglio cinesi
- Come organizzare un reparto di riparazioni e assistenza - Come organizzare un programma di
lezioni di musica - Come competere con le grandi catene di
vendita - Come fare produrre i
tuoi prodotti in Cina.
Al di là
di numeri
e cronaca
In definitiva, possiamo certamente affermare che Music
China si muove con rapidità
impressionante e dimostra di
avere ben chiari i suoi obiettivi: e di questo la partnership
con la NAMM è una palese dimostrazione. Emerge da parte degli organizzatori la volontà di ricerca di sinergie e di
alleanze come momento fondante di una forte presenza
sul mercato mondiale.
È un argomento, questo, che
ci induce a ripensare alle nostre associazioni nazionali e
ad una auspicabile maggiore
e più concreta collaborazione
tra di esse che possa aprirsi a un cammino comune, nel
prossimo futuro, a sostegno
di una maggiore rappresentatività e nell’ottica del raggiungimento di un sempre
maggiore “peso politico” nell’impostazione di un possibile rapporto paritetico tra il nostro comparto e le istituzioni.
Sempre parlando di sinergie,
viene spontaneo, a margine di Music China, parlare di
MEET Milano e di MIV.
Un’epoca
completamente
nuova
Il 21 settembre 2007 potrebbe essere non solo la data di
inaugurazione di questa nuova manifestazione, ma anche
il vero spartiacque di un’epoca nuova nei suoi concetti e
nei suoi contenuti.
Per la prima volta nel nostro
Paese si sta delineando il
coinvolgimento sempre maggiore di tutta la filiera di chi
opera all’insegna della parola “musica”: dallo strumento
musicale alle edizioni, dai rivenditori ai discografici, dalla
SIAE all’UNCLA, dagli artigiani
alle scuole di musica all’AFI,
e via di questo passo sino ai
luoghi istituzionali della pubblica amministrazione.
Un solista, per quanto bravo,
non potrà mai farsi sentire
quanto un coro…
DISMAMUSICA MAGAZINE
SHG 29
Il
riferimento
è alle vibrazioni delle
corde di chitarre e bassi, alle vibrazioni dei coni degli
altoparlanti, alle vibrazioni delle distorsioni e al vociare di chi,
gridando, riusciva a stento a comunicare con il proprio vicino. Stiamo parlando di SHG 29.
Supplemento editorial
e a DISMAMUSICA
MAGAZINE - Organo
Ufficiale Associazione
Dismamusica - Anno
VIII n. XXXI
- Direttore Resp. Gianni
Cameroni
Alcatraz, Milano, 12 novembre.
Alle 9 del mattino arriviamo in
macchina portando, come tutti gli altri espositori, la nostra
mercanzia. Il nostro non è però
un assortimento di chitarre: è
un carico di riviste. Per l’esattezza siamo arrivati con il catalogo ufficiale di SHG 29 (lo
stesso che trovate allegato a
questo numero).
È un’edizione un po’ speciale, con una parte interamente
dedicata a Roberto Pistolesi,
uno dei grandi fondatori e ispiratori
dell’avventura di Accordo, scomparso la scorsa
primavera. Questa parte è stata scritta a più mani con il tacito coordinamento di Alberto Biraghi
e la collaborazione di alcuni amici di Roberto.
Un dovuto omaggio o, come si dice in musica,
un Tribute assolutamente doveroso a un grande
liutaio, la cui genialità era universalmente riconosciuta.
La costola di SHG
Simpaticamente battezzata in
questo modo da un sempre esuberante Alberto Biraghi (esuberante come idee, spinta ed entusiasmo),
sabato 11 novembre si è svolta una
specie di anteprima
di SHG. Esposte un
po’ di chitarre (grazie
a Prina e Fornasero) e
alcune elettroniche (soprattutto grazie a I-Spira) alla
Bluehouse di Milano, si è fatta musica, si sono tenuti workshop e si è poi suonato
a lungo (al pomeriggio e alla sera) in un vivace
e convincente “assaggio” di quello che il 12 sarebbe stato SHG 29.
1
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La mostra
La domenica, dopo i febbrili
preparativi delle prime ore, alle
11.00 in punto si aprono i cancelli, ed entrano gli appassionati. L’Alcatraz comincia a vivacizzarsi, con i primi assoli, le scale
insistite, le variazioni sulla prima
corda e il battere incalzante dei
maghi dello slap-bass.
Le valvole non sono ancora caldissime, e la birra non ha ancora
cominciato a fluire: ma già si vede l’entusiasmo di appassionati e
neofiti alla ricerca dello strumento
giusto, dell’accessorio originale, della novità o
semplicemente dell’amicizia condivisa.
I vari espositori hanno, come sempre, dato il
meglio di sé. All’ingresso, Lenzotti campeggia
con un’offerta come sempre molto completa, su
fasce di prezzo abbordabili e con la possibilità di
provare e riprovare gli strumenti. Poco più a destra, sulla balconata, la raffinatezza della gamma presentata da Prina si staglia contro le grigie
pareti dell’Alcatraz: veri oggetti “Vintage” attraggono l’attenzione, siano essi ampli
blasonati o chitarre scintillanti. Poco sotto, l’offerta di Music Gallery,
con parti e componenti per ogni
possibile richiesta, impegnerà i
titolari per otto ore filate, senza
soluzione di continuità. Di fronte, Luciano da Varese e Lucky
Music (che gioca in casa) richiamano l’attenzione dei presenti
con una vasta gamma di prodotti di ogni prezzo. E, dietro di loro,
Guitarsland (da Lecce) risponde con
offerte davvero golosissime, mentre Merula (sempre sorprendente) offre prodotti, promette champagne (vero: per chi va a Rorato con
il buono distribuito a Milano c’è una bottiglia
di vero champagne in
omaggio) e distribuiOltre la chitarra
:
Pietro Nobile
Remembering
Roberto
4
5
6
Tutti gli
espositori
2
7
8
9
10
11
Nelle foto di queste pagine una carrellata “a volo d’angelo” sul recente SHG 29, ritratto, in
alto, in una efficace panoramica. Per facilitare il riconoscimento delle varie situazioni, facciamo riferimento a una numerazione di riferimento:
1) Il workshop di Luca Villani alla Blueshouse
2) Cominciamo a sentire un po’ di vibrazioni: ampli, chitarra e pedali
3) Già alla Blueshouse l’offerta di Prina primeggia in qualità
4) Alberto Biraghi (a sinistra), ancora febbricitante, all’anteprima presso la Blueshouse
5) Marco Checchi (MKM), impegnatissimo con le Dean, saluta... i lettori
6) Willy Davoli insieme a Jacques Charbit, il costruttore francese dei mitici pedali Jacques, che si è trattenuto a SHG per l’intera
giornata
7) I due endorser Master Music Patrick Abbate e Roberto
Di Bella in azione
8) Roberto Di Bella non ha resistito alla tentazione di
provare il grande basso acustico di Liuteria d’Insieme
9) Daniele Fierro (Jacaranda) guarda perplesso l’obiettivo. Il suo stand era arricchito dal totem in legno che
riproduciamo qui in basso.
10) Gabriele Manfrin (Guitar’s Center) finalmente
presente a SHG anche come espositore
11) Glen (una delle grandi “anime” di Accordo) e
Claudio Formisano (responsabile dei rapporti tra Dismamusica ed Expocts) parlano a lungo...
3
DISMAMUSICA MAGAZINE
In questa pagina:
sce gli immancabili calendari firmati. Al centro,
Chitarremancine guarda... a sinistra e, poco distante, Cris Music presenta l’intera gamma di
accessori originali Fender, e tre liutai italianissimi: Colombo con due modelli acustici da antologia, Viola con due semiacustiche dai dettagli
perfetti e Lunardelli (Lunart), il liutaio che collabora strettamente con Cris e che ha presentato,
in prima assoluta, una gamma di hawaiane Lap
Steel decisamente scintillanti.
La grande
esposizione
La cronaca potrebbe continuare così, con ritmo incalzante: c’è l’accoppiata Jacaranda –
Masotti, per una catena di suoni tutta italiana, c’è la fantasia della gamma MKM (Dean
e altre “asce cattive”) e, di nuovo al centro,
troviamo S.R. con le sue casse ormai affermatissime affiancato da due liutai raffinati: Canova e Cordova (al primo, alla sera, hanno “soffiato” due chitarre dalla macchina aperta). E
non è finita: sulla balconata altri (tanti) espositori e altri (tanti) prodotti, a partire dalla gamma australiana
Cole Clark per arrivare
all’offerta di specializzatissimi punti vendita quali
Guitar’s Center
di Bovisio Masciago, Music
Island di Rho,
Liuteria Alvermann di Cirè
o Music Metak di Milano.
E come non citare Wilder, con
la gamma Trussart
e mille altri prodotti,
21
Master Music che ha portato, oltre a Gallien Krueger, Washburn, Heritage e Aria, anche endorser d’eccezione, con Roberto Di Bella e Patrick Abbate o
i produttori italiani di elettroniche, quali I-Spira,
Petertools e altri ancora (tra cui di nuovo Jacaranda, con pedali davvero interessanti).
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DISMAMUSICA MAGAZINE
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SHG 29
12) M
auro De Nadai (Lucky Music) non ha avuto un attimo di tregua per l’intera giornata.
13) E lettroniche Masotti e chitarre Jacaranda hanno fatto coppia in questa edizione: uno degli
stand più frequentati di SHG 29.
14) Una delle grandi novità presentate a SHG 29 sono le Lap Steel Guitars prodotte per Cris
Music dal liutaio Martino Lunardelli, che ce le presenta di persona.
15) PeterTools ha presentato invece una gamma di pedali ed effetti molto completa. Qui a lato
presentiamo i suoi esclusivi software musicali che hanno già riscosso notevole interesse
anche a Francoforte.
16) Liutai raffinati sempre in prima linea: qui la gamma Cordova Guitars.
17) Alessio Ambrosi, sempre presente, con i progetti musicali, culturali ed espositivi per
Sarzana.
18)L’impegnatissima Daniela Terragni, sempre disponibile a risolvere i problemi di esigentissimi
clienti e appassionati.
19) Due raffinate chitarre acustiche di un giovanissimo liutaio italiano: Colombo. Insieme a
Viola (altro giovane talento) era ospitato da Cris Music.
20) Dall’Australia un notevole successo per Cole Clark, che unisce perizia artigianale e
soluzioni tecnologiche CNC.
21)Nel tondo, un superlativo Pietro Nobile durante il suo seguitissimo workshop sul
fingerpicking.
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L’atmosfera
Il lungo elenco, che “dimentica” certamente
moltissimi presenti, sottolinea però, insieme
alle foto di questa pagina, lo spirito e l’atmosfera. Appassionati si sono aggirati tra i tavoli tutto il giorno, salutandosi, riconoscendosi
o semplicemente conoscendosi per la prima
volta. C’era chi riconosceva nella folla William
Stravato, Donato Begotti, Gigi Cifarelli, Pietro
Nobile, e chi stringeva mani, chi chiedeva e restituiva pacche sulle spalle o semplicemente
chi si fermava a sentire.
C’erano i diversi “workshop” organizzati da
Luca “Jurgen” Friso, i performer improvvisati
presso gli stand, tanta e tanta musica dal vivo… un clima di festa nel nome del chitarrismo in tutte le sue forme.
E c’era anche posto per la Liuteria con la L
maiuscola, con le opere, oltre che dei già citati liutai, anche di altri personaggi davvero interessanti. Un esempio per tutti: i ragazzi della
Liuteria d’Insieme di Milano che hanno portato a SHG nientemeno che un superlativo liuto
imponente e severo, una raffinata chitarra
classica tutta in massello e un grandissimo (fisicamente molto grande) basso acustico realizzato
con misure e proporzioni che
sono state studiate partendo dal diapason delle chitarre acustiche Martin.
SHG è in questo senso
luogo di incontro tra musica, musiche, strumenti
e persone, con la soddisfazione di chi ha partecipato come espositore (più
di uno ha detto che è stata
l’edizione più vivace degli ultimi anni, anche a livello di contrattazioni e affari) e con l’emozione e la soddisfazione di chi ha ricoperto il ruolo di visitatore.
Arrivederci al prossimo SHG, dunque, nella
certezza di ritrovare clima, tendenze e vantaggi di una kermesse che la prossima volta potrà fregiarsi del titolo di “trentesima
edizione”.
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Dall’ITALIA
Yamaha
incontra AIARP
L’AIARP da oltre dieci anni organizza corsi di formazione di altissimo livello per i propri iscritti.
L’incontro di laboratorio dello scorso 9 e 10 luglio, organizzato in collaborazione con Yamaha,
per tradizione molto sensibile alla corretta assistenza tecnica ai pianoforti, rappresenta in ordine di tempo solo l’ultima di una serie di manifestazioni previste per l’anno sociale corrente.
Oltre 70 partecipanti si sono riuniti a Torre Pedrera (Rimini) e Gian Piero Terravazzi, Product
Specialist per il settore pianoforti e tecnico accordatore di Yamaha Musica Italia, ha intrattenuto i partecipanti sul tema della regolazione e
registrazione meccanica di un pianoforte a coda
nel pieno rispetto degli standard consigliati dal
costruttore.
Attraverso un percorso nell’ambito di una operazione di sostituzione di un’intera martelliera, Terravazzi ha mostrato come effettuare manualmente i diversi interventi, suggerendo anche il corretto utilizzo di una specifica attrezzatura mirata a
facilitare il lavoro del tecnico.
Durante la prima giornata, ai partecipanti è stato
mostrato il servizio esclusivo messo a disposizione da Yamaha per i tecnici di pianoforti: parti di
ricambio per le meccaniche dei pianoforti verticali e a coda, componenti originali mirati a favorire
un servizio di qualità a vantaggio degli utilizzatori
di pianoforti. “La possibilità di ordinare parti di ricambio originali”, ha sottolineato Terravazzi, “non
è stata sufficientemente compresa: non tutti i tecnici di pianoforti, per esempio, sono al corrente
della possibilità di far ricorso alle martelliere originali Yamaha messe a disposizione in oltre 10 versioni a seconda del modello di pianoforte”.
Altro argomento chiave dell’incontro è stato l’accordatura del pianoforte, effettuata sia secondo
la procedura tradizionale, ‘a orecchio’, sia con
l’ausilio di dispositivi elettronici.
Per l’occasione è stato presentato per la prima
volta il PT-S1, il nuovo software Yamaha per l’accordatura dei pianoforti, dotato non solo di curve di accordatura preimpostate per pianoforti
verticali, a coda e grancoda, ma capace anche
di memorizzare curve di accordatura personalizzate create dai tecnici stessi.
Curiosa è risultata a questo proposito l’applica-
zione dei dispositivi elettronici utilizzati in modo
complementare al loro scopo, cioè come misuratori di una accordatura, con la possibilità di sviluppare dei grafici che sintetizzano l’andamento
di una accordatura effettuata ad orecchio.
Dall’Italia al Giappone, per imparare
Il tema dell’accordatura ha aperto nella giornata
successiva un dibattito sulle metodologie adoperate dai tecnici nell’affrontare questo tipo di intervento e sulle difficoltà associate ad una operazione così importante, che implica conoscenze
di acustica e di fisica spesso sottovalutate.
Grande interesse hanno suscitato le immagini
della Piano Technical Academy di Yamaha, la più
famosa scuola per tecnici di pianoforti al mondo. La PTA è una Accademia specifica di alto
livello, voluta per trasmettere l’esperienza maturata dai tecnici Yamaha nell’ambito della regolazione e accordatura dei pianoforti. Collocata in
una zona residenziale sulle colline di Hamamatsu, la PTA ospita diversi corsi di formazione per i
tecnici del pianoforte che operano all’interno del
circuito commerciale di Yamaha.
Terravazzi ha illustrato la propria esperienza, maturata in tre diversi soggiorni in Giappone della
durata di oltre un mese ciascuno, per la frequentazione dei corsi di tre livelli successivi, denominati GP Course, Master Course e CF Course.
Nel corso dell’incontro Terravazzi ha anche presentato ai partecipanti un pianoforte a coda Disklavier Mark IV dell’ultima generazione, uno strumento concepito da Yamaha per valorizzare le
possibilità meccaniche e timbriche dei propri pianoforti a coda abbinate alle possibilità interattive
offerte dalla più recente tecnologia. I Disklavier
Mark IV sono dotati di sensori a fibre ottiche e di
un computer in grado di memorizzare e riprodurre
le più raffinate esecuzioni pianistiche. Non solo:
il Disklavier Mark IV riesce a riprodurre ensemble
“live” con tracce strumentali e vocali, diventando un ottimo pianoforte per usi didattici e professionali. Nella sua esposizione Terravazzi ha infine mostrato come gestire con le dovute cautele
le operazioni di rimozione della parte meccanica
e delle barre sensori di questi pianoforti definiti
“ibridi” per il loro alto contenuto tecnologico.
Grande successo per il
concorso organistico
“Marcello Galanti”
La settima edizione del Concorso Organistico Internazionale “Marcello Galanti” si è svolta a Mondaino (Rimini) fra il 7 e l’8 ottobre scorsi all’interno della suggestiva cornice dell’Antica Fabbrica di
strumenti musicali “Galanti”. A contendersi l’ambito primo premio c’erano giovani organisti provenienti da Russia, Romania, Polonia, Australia, Corea, Lituania, Inghilterra e Italia. Nella prima giornata sono stati eseguiti i brani d’obbligo tratti dal repertorio di Sweelinck, Lefebury-Wely e Mawby. Nel
corso della seconda giornata, invece, i concorrenti ammessi alla fase finale hanno eseguito un programma a libera scelta, che ha impegnato ciascuno di essi per circa venti minuti.
La sera di domenica 8 ottobre, al termine del concerto dei tre vincitori, si è tenuta la cerimonia della premiazione, con il primo premio assegnato a Kryzstof Lukas, un giovane organista proveniente
dalla Repubblica Ceca (a destra nella foto in alto mentre riceve il premio dalle mani del Sindaco di
Mondaino). La giuria, coordinata dal Direttore Artistico Andrea
Angelini, vedeva la partecipazione di importanti personalità del
mondo organistico europeo, con nomi del calibro di Petr Plany
(Rep. Ceca), Colin Mawby (Inghilterra), James Sherlock (Inghilterra) e Bianca Maria Furgeri (Italia).
Quest’anno, a testimonianza della sempre maggiore autorevolezza di cui gode, il concorso “Galanti” ha ricevuto i patrocini del Presidente della Commissione Europea, del Presidente
della Repubblica Italiana, della Regione Emilia Romagna, della
Provincia di Rimini e del Comune di Mondaino. Forti di questi
riconoscimenti, e sostenuti con generosità da Mauro e Floriana Galanti, eredi di Marcello Galanti e titolari della Viscount, gli
organizzatori hanno già reso note anche le date della prossima
edizione del Concorso. L’appuntamento è per il 6 e il 7 ottobre
2007, naturalmente sempre presso l’Antica Fabbrica di strumenti musicali “Galanti”. Per informazioni è possibile visitare il
sito www.concorsomarcellogalanti.org.
Magic Music per fare musica
da 20 mesi a 3 anni
L’Associazione Musicale e Culturale senese Diapason (www.circolodiapason.it),
che è anche Centro di formazione e perfezionamento musicale, presenta un innovativo corso di musica aperto ai bambini dai venti mesi ai tre anni con il metodo
Magic Music, che si propone di insegnare
la musica attraverso l’ascolto avvalendosi di metodologie didattiche ritenute più efficaci di metodi
tradizionali quali il metodo Orff.
L’idea è dei responsabili Diapason che hanno “toccato con mano” la precocità di apprendimento dei
fratellini minori degli allievi dei corsi Yamaha per bambini e ragazzi dai 3-4 anni ai 15 anni ormai proposti presso l’associazione senese da oltre un decennio.
L’iniziativa è tutta in divenire. Per informazioni, ci si può rivolgere alla segreteria dell’Associazione
Diapason allo 0577 49386 (dalle 16.00 alle 19.30).
Grande successo per il Roland Piano Festival
Si è tenuta sabato 18 novembre alla Ca’ Bianca di Milano la finale della prima edizione del concorso Roland Piano Festival.
Sul palco del Ca’ Granda Café, la più ampia delle sale dello storico locale sul Naviglio Grande, si sono alternati i sei finalisti selezionati dalla giuria. Ad ascoltare le loro esibizioni c’era un pubblico numerosissimo, che ha seguito con attenzione il repertorio proposto dai sei pianisti provenienti da tutta
Italia e che ha contribuito con il proprio voto alla
scelta dei vincitori.
Un’atmosfera intensa
Nonostante l’alto numero di presenze (con
tutti i posti a sedere occupati e un certo numero di persone che ha seguito in piedi lo
svolgimento del concorso), l’atmosfera della
sala si è mantenuta su alti livelli di intensità
grazie alla sapiente regia che ha integrato in modo intelligente le luci del teatro e le riprese video.
Al centro del palco, illuminato da un intenso occhio di bue,
troneggiava un pianoforte a coda Roland; e proprio su questo
strumento si sono alternati i sei finalisti. Per tutto il tempo
delle loro esibizioni, diverse telecamere hanno ripreso la scena da varie angolazioni, riproponendo
sui monitor al plasma ai lati del palcoscenico i dettagli
delle mani e delle
intense espressioni dei concorrenti.
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Una giuria qualificata
Ciascuno di loro ha ricevuto gli applausi del pubblico e il sincero
plauso della giuria, della quale facevano parte, oltre agli organizzatori (con Bruno Barbini e il direttore della rivista Suonare News Filippo Michelangeli), anche apprezzatissimi musicisti del calibro di Enrico Intra e di Sergio Scappini. Intra, in particolare, ha voluto
ringraziare personalmente i sei concorrenti per le loro
frequenti “irruzioni” nel repertorio e nello stile jazz.
La sorpresa
Al termine dell’audizione, la giuria si è ritirata per
elaborare la propria graduatoria e nell’intervallo
di circa un quarto d’ora che è stato necessario
per lo svolgimento di questa operazione il
pubblico ha potuto contribuire alla votazione
finale attraverso le schede di valutazione distribuite
all’ingresso. Le luci si sono quindi abbassate, e sul
palco è comparso Sergio Scappini, che ha imbracciato
una fisarmonica digitale Roland e si è lanciato in una esibizione
che ha letteralmente stregato il pubblico in sala.
La premiazione
Al termine della sfavillante performance di Scappini, e
nonostante le reiterate richieste di bis, sono stati
annunciati i nomi dei primi tre classificati, che
hanno ricevuto il premio dalle mani dei giurati.
Grandissima, naturalmente, la soddisfazione del
vincitore, che si è aggiudicato, oltre al titolo, anche
il prezioso pianoforte a coda Roland HP-109 in palio.
Nel consegnare il riconoscimento, Bruno Barbini ha
preso la parola e ha
voluto concludere la
serata con un grande
ringraziamento rivolto al pubblico. “Questo concorso”, ha
detto Barbini, “è stato un grande successo; al punto che, oltre alla seconda edizione -alla quale stiamo già
lavorando- sono in programma altre edizioni nazionali in diversi Paesi europei. L’idea del Piano Festival è nata in Ungheria quattro anni
fa; e sono contento di constatare che in Italia abbiamo introdotto
questa competizione in un anno del tutto particolare. Il 2006 è infatti l’anno del duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita
di Mozart, ma è anche l’anno del ventesimo anniversario della fondazione di Roland Italy. E io penso che questo sia di buon auspicio,
sia per Roland che per la musica in senso più ampio”.
Una iniziativa indovinata
Al termine, pubblico e operatori hanno lasciato la sala con il ricordo di una iniziativa particolarmente indovinata, che premia un genere musicale trasversale e
che va a posizionarsi in un settore per il quale mancava un concorso specifico. Un settore -quello dell’intrattenimento- che rappresenta la parte meno visibile del panorama dello show business italiano, ma
che merita tutte le attenzioni degli operatori perché
è capace di esprimere, insieme a talenti come quelli dei pianisti sentiti alla Ca’ Bianca, un entusiasmo costante per la musica e per lo strumento musicale.
DISMAMUSICA MAGAZINE
Rassegna STAMPA
di Caterina De Gregori
Senza strumenti?
E Stradivari incanta ancora
“Tra le carte del museo di Cremona è
stato trovato un disegno del Maestro
che raffigura un curioso strumento”,
scrive Andrea Silla su Il Corriere della
Sera dell’8 ottobre; “non è il bozzetto di un violino, ma lo schizzo di una
strana viola da gamba, con caratteristiche uniche”.
Parrebbe una sorta di chitarra allungata, uno strumento rivoluzionario
forse mai realizzato da Stradivari; motivo per cui un’équipe della Scuola Internazionale di Liuteria si è cimentata
nella sua costruzione.
Responsabili dell’iniziativa sono stati il
professor Andrea Mosconi, esperto di
liuteria cremonese, e il Maestro Claudio Amighetti: una squadra di esperti
ha studiato le viole da gamba ancora
esistenti (tre, di cui una sola di Stradivari), gli affreschi e le iconografie cremonesi (per scovare uno strumento
analogo a quello del disegno).
E quando i quattro liutai incaricati di
costruire gli strumenti (seguendo rigorosamente misure, numero di corde e
L’orchestra si esibisce ancora malgrado tutto
È l’ora di MEET Milano
Una pagina intera di Guitar club di novembre è dedicata al nuovo, atteso
appuntamento di
MEET Milano: “la
prima edizione della manifestazione dedicata alla
musica, agli strumenti e alle edizioni musicali, alla discografia, alle tecnologie professionali per l’intrattenimento e alle tecnologie digitali di consumo”, che avrà luogo dal 21 al 24 settembre 2007 nel nuovo quartiere di Fieramilano a
Rho-Pero.
Il Dizionario
della Canzone Italiana
È una notizia
Ansa dell’11
novembre: nelle librerie italiane è arrivato
il Dizionario Completo della Canzone Italiana, edito dalla Giunti Editore e curato da Enrico Deregibus.
Il volume contiene circa 600 voci che ricostruiscono “dalle fondamenta le storie artistiche dei protagonisti della musica in Italia (…) Si
va dalla stagione della musica leggera degli anni Sessanta alla rivoluzione dei complessi beat, passando per i cantautori storici e la canzone d’autore, la scena Progressive, le mutazioni del pop anni Ottanta” e via discorrendo…
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Mentre in tutto il
mondo ci si batte
per stimolare lo
studio della musica e diffondere la cultura dello strumento, c’è chi
si impegna nella direzione contraria.
È il caso degli scienziati dell’Ente australiano di ricerca CSIRO, che hanno
presentato una maglietta con sensori
tessili che permette di suonare... senza strumento. Collegata via radio ad
un computer, la maglietta trasmette
le rilevazioni sui movimenti delle braccia ad un generatore sonoro che rielabora i dati e permette così di suonare “con facilità” la chitarra elettrica o
la batteria. In realtà l’imitazione degli
strumenti musicali, come ha spiegato
nel comunicato diffuso il 13 novembre
scorso dall’Ansa il professor Richard
Helmer, è servita come piattaforma
per lo sviluppo di una tecnologia le cui
applicazioni possibili sono di tutt’altra
natura. Insomma, chi ama la musica
può continuare a sognare di suonare
uno strumento... vero.
frequenza indicati sul disegno) hanno
terminato il loro lavoro, hanno dato vita a quattro diverse soluzioni possibili, quattro strumenti musicali diversi:
“Tutti di forma perfetta. E con un suono da lasciare a bocca aperta”.
Il professor Mosconi, soddisfatto,
spiega che con questa realizzazione si è dato corpo a un’idea, sottolineando che poco tempo fa le quattro
viole erano soltanto un disegno in un
museo.
“Che funzione aveva questa chitarra allungata? Tante ipotesi, nessuna
certezza. L’ultimo mistero del re dei
liutai”.
Un breve box è dedicato, poi, all’opinione di Salvatore Accardo: “Il fatto
che al mondo non ci siano altri esemplari uguali allo strumento disegnato
è fondamentale per capire Stradivari,
per studiare il suo stile”. E aggiunge:
“la scuola dovrebbe occuparsi di musica e di liuteria. Più musica, meno
problemi tra i ragazzi. Perché la musica tira fuori il meglio di ciascuno”.
È questo il titolo dell’articolo pubblicato su The New York Times, a firma di Edward
Wong, riportato su La Repubblica il 9 ottobre. “Da oltre tre anni, da quando va avanti la
guerra, l’orchestra si impegna per tenere alto il morale del Paese e offrire conforto attraverso l’arte. Ma i musicisti stanno scoprendo che se l’arte, in alcuni casi, può garantire
un breve momento di evasione, non può rimanere in eterno un baluardo impenetrabile
contro il conflitto”. Negli ultimi mesi quattro musicisti sono scappati oltre confine: “ora
sono rimasti in 23. L’orchestra spesso è costretta a provare senza elettricità per i frequenti blackout”. E ora iniziano a scarseggiare anche ance e corde, e persino negozi di
articoli musicali. In più “i musicisti devono preoccuparsi di non offendere i miliziani fondamentalisti e i vicini di casa islamisti”.
Karim Wasfi, il 34enne direttore d’orchestra, spiega: “Le circostanze ci condizionano
quotidianamente (…) ma voglio trasmettere il concetto che nonostante le difficoltà, i problemi e l’instabilità, noi esistiamo, noi ci esibiamo, noi diamo speranza”.
Anche adesso, “con gli scontri settari, l’orchestra rimane uno specchio della società irachena, multietnica e multireligiosa. Suonano fianco a fianco arabi sanniti e sciiti, curdi,
cristiani, laici e almeno un seguace della religione mandeista, fede gnostica che considera Adamo e Giovanni Battista come profeti”.
La musica che ci circonda
È a firma di Francesca Bellino, su Suono di ottobre, l’articolo dedicato all’evento “Suoni in
transito”, che ha aperto la XIX edizione del festival Time in jazz diretto da Paolo Fresu.
L’idea è stata quella di riprendere la performance Alla ricerca del silenzio perduto (giugno
1978, su un treno Milano-Bologna affollato di turisti e pendolari, con tanto di registrazione di stridio delle ruote, del soffio del vento, degli annunci alle stazioni), del compositore
americano John Cage.
È cambiato però il tragitto (ferrovia sarda, tratta Cagliari-Berchidda), così come sono cambiati il paesaggio e i protagonisti.
Nove musicisti a bordo del treno e poi “cavalli, pecore, casolari in campagna, contadini al
lavoro, agglomerati di case arroccati sui monti”, che sfrecciano dai finestrini.
“Nelle stazioni, bande locali sono in attesa dei viaggiatori di
Suono in transito. I musicisti passano da un vagone all’altro, abbracciando i loro strumenti. Si danno il cambio negli
stretti corridoi del treno. Improvvisano, a occhi chiusi. I 146
passeggeri a bordo li osservano incuriositi. I loro sguardi appaiono rapiti dalla perfetta sincronia tra i suoni elettroacustici e il mutare del paesaggio”.
In fondo, dichiara Alessandro Olla, coordinatore dell’evento,
“la percezione del paesaggio viene influenzata dalla musica”. Ma, sottolinea Francesca Bellino, se è vero che la lettura del
paesaggio può essere condizionata dalla musica, l’evento dimostra anche il contrario. Time in jazz prevede infatti esibizioni in
luoghi differenti della Sardegna, che hanno “il potere di influenzare sia l’esecuzione dei jazzisti, sia la percezione dello spettatore proprio per la forte caratterizzazione territoriale”.
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Il Piccolo Giornale - Settimanale di Cremona
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Domenica 22 ottobre 2006
E Mondomusica prende il volo
Dopo l’ultimo successo, la kermesse guarda verso la Cina
22 Ottobre, 2006
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Attualità
di Matteo Volpi
Mondomusica non finisce di stupire. L'importantissima kermesse destinata all'esposizione dei più importanti
strumenti musicali di alto artigianato è ormai pronta a conquistare il panorama mondiale. Ammesso che non lo
abbia già fatto.
Con i suoi numeri da capogiro e il grado di eccellenza raggiunto dai prodotti esposti, quello che in pochi anni è
diventato il vero e proprio fiore all'occhiello di Cremonafiere ha raggiunto, come grado di importanza, due
mostri sacri in tema di rassegne nel settore, come Musikmesse di Francoforte e Music China di Shangai.
Un successo esponenziale quello di Mondomusica, venutosi a consacrare proprio nell'anno dedicato alla
musica, in concomitanza con i numerosi eventi di portata mondiale con cui è stato festeggiato il 250esimo
anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart, che hanno visto coinvolti musicisti di primo piano e
migliaia di visitatori e appassionati della grande musica classica.
3.500 metri di esposizione (60% in più rispetto al 2005), 315 espositori provenienti da 22 Paesi (con la
presenza forte di Germania, Francia e Usa ma anche di realtà nuove quali Bulgaria, India e Israele), 18 eventi
collaterali (concerti, presentazioni, masterclass, tavole rotonde). Il tutto accompagnato da un'affluenza-record
di quasi diecimila visitatori.
Senza tralasciare i numerosi avvenimenti che si sono alternati nelle tre settimane di avvicinamento al grande
evento dell'ultimo week end: il Concorso Triennale, meglio definita dal senatore Paolo Bodini (presidente
dell'Ente) come «l'Olimpiade del violino», per l'alta rappresentanza di stranieri (34 i Paesi in gara), la
prestigiosa retrospettiva sugli Amati, i concerti e i convegni di Liuteria in Festival nel rinato Palazzo Pallavicino
Ariguzzi di via Colletta.
Questi i dati salienti di una manifestazione che ha raggiunto gradini di eccellenza sino a qualche anno fa
difficilmente ipotizzabili.
Numerose e, se vogliamo, variopinte le novità presenti nell'ultima edizione sia in termini numerici, sia dal punto
di vista dei contenuti.
La nuova collocazione, nel padiglione più grande dell'intero complesso di Cremonafiere, il rinnovato
allestimento e i numerosi servizi offerti ad espositori e visitatori hanno confermati gli ambiziosi risultati attesi.
Un aumento del 50% di espositori provenienti dall'estero (sui 200 complessivi) e soprattutto un aumento di
pubblico pari al 20% per un totale di ben 9112 visitatori (di cui il 35% in più giunti dall'estero) al cospetto dei
7.470 fatti registrare nell'edizione 2005.
E non finisce qui. Il matrimonio in via di sviluppo sull'asse Cremona-Cina, fortemente interessata al know-how
cremonese, potrebbe davvero far spiccare definitivamente il volo ad una manifestazione che in termini di
eccellenza ha raggiunto in pochi anni livelli straordinari.
Anche perché non è più solo la tradizione liutaria cremonese a farla da padrone, ma l'astuto ampliamento
diversificato operato nelle categorie merceologiche, che nell'ultimo week-end ha proposto anche ai quasi
diecimila spettatori una diversa concezione del grande maestro Stradivari, forse ancora poco conosciuto come
costruttore, non solo di violini dal valore inestimabile, ma anche dei cosiddetti strumenti a pizzico, come
chitarre raffinate molto apprezzate dai veri intenditori.
Un programma di eventi e dibattiti completo, che ha spaziato dall'implementazione del clavicembalo negli
esperimenti musicali dei nostri giorni alla calda magia del flamenco, risonante nelle corde della chitarra del
maestro Antonio Zarco Abellan, protagonista di un masterclass dedicato a intrigante genere musicale.
Tutti aspetti significativi di un'unica, enorme rassegna, che negli anni intende perfezionarsi per poter diventare
a tutti gli effetti un punto di riferimento, o forse il punto di riferimento su scala mondiale.
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http://www.ilpiccologiornale.it/wmview.php?ArtID=1699 (1 di 2)22/10/2006 22.48.45
Il... volo
di Mondomusica
Anche La Repubblica, con un articolo firmato da Carlotta Mismetti Capua, dedica ampio
spazio al libro di Paquito Del Bosco sulla canzone più famosa del mondo, che “non è in
classifica, non ha un video musicale, non gira nelle radio. Eppure la conoscono anche gli
eschimesi”.
‘O Sole mio, sottolinea Paquito del Bosco, “è quasi un sedimento ancestrale, perché parla
del sole. Ma è anche un inno universale, un’elegia, un canto alla natura: è cugina di quel
fratello Sole di San Francesco”.
Divertente scoprire l’equivoco della canzone, un mistero all’italiana, tutto racchiuso nella
traduzione italiana – sbagliata – del ritornello. “Ma n’atu sole/cchiù bello, oj ne’ non significa affatto che ‘un altro sole più bello non c’è’. Oi n’è sta invece per oi nenna, vale a dire
ragazza, e sarebbe quindi lei l’altro sole. Sbagliata una volta la traduzione italiana, a catena
tutte le traduzioni del mondo, dal Brasile alla Corea, dalla Bulgaria alla Svezia, perpetuano
l’equivoco tra il sole che c’è o non c’è”.
SOS per le canne
degli organi
Cerca in Archivio
Cremona
All’indomani della conclusione dell’edizione 2006 di Mondomusica, sulle pagine online de Il Piccolo di Cremona sono comparsi diversi interventi a
celebrazione del sempre più indiscusso successo che la manifestazione
dedicata agli strumenti d’artigianato
sta avendo non solo in Italia, ma nel
mondo intero. Quello che “in pochi anni è diventato il fiore all’occhiello” dell’Ente Fiera cremonese “ha raggiunto” –secondo l’estensore dell’articolo
che qui riproduciamo– “come grado di
importanza, due mostri sacri in tema
di rassegne nel settore, come Musikmesse di Francoforte e Music China di
Shanghai”. La manifestazione, conclude l’articolista, può diventare a tutti gli
effetti per il proprio settore “il punto di
riferimento su scala mondiale.”.
Didattica e musica
Musica e Dischi di ottobre dedica un lungo articolo, a firma di Cristiana Vianello, alle prospettive
È a firma di Massimo Spameditoriali della musica a scuola.
pani, nell’inserto Scienza
È uno sguardo approfondito “alle ultime novità e
de Il Corriere della Sera del
alle varie direzioni adottate dalle scuole e dalle
24 ottobre, l’articolo dedicase editrici in termini di metodi musicali”. Per
cato alla –pessima– situaeffetto delle riforme scolastiche e dei programmi
zione in cui si trovano gli orministeriali, il panorama, scrive Cristiana Vianelgani, strumenti unici per riclo, “non si profila semplicissimo”.
chezza timbrica, imponenti,
Ma “il dato interessante in questi ultimi anni è
invenzione straordinaria per
stato il proliferare significativo di metodi dedicati
le orecchie e lo spirito (il priai bambini, la cui età di approccio allo strumento si è sensibilmente abbassata
mo è del III sec. a.C.), che
fino quasi ai quattro anni, aumentando quindi molto le possibilità di sperimenoggi non godono affatto di
tazione in questo senso”.
buona salute.
Se Marco Volontè, amministratore delegato della Carisch, “sottolinea come il
“Una serie di acciacchi hanmondo della scuola privata, in cui lo studio della musica leggera conta sempre
no infatti minato legno e
più adepti, sia referente principale dei metodi che compaiono sul mercato” e
metallo” delle canne degli
come sia difficile entrare nel circuito dei conservatori, presso i quali continuano
organi più antichi e pregiati
ad essere adottati i metodi più tradizionali, Ilaria
di cui è ricca l’Europa.
Narici, Managing Editor della BMG Publications
La colpa è “delle condiziopunta il dito contro “l’illegalità dello scaricamenni microclimatiche all’interto da Internet come un’azione che danneggia conno delle chiese come il risiderevolmente l’economia della musica stampascaldamento (negli ultimi
ta”, ed evidenzia che “la musica, nell’ambito sco30 anni), l’inquinamento, l’affollamento, il fumo delle candele e colpa anche di un fenomeno chimico messo in evilastico, ha progressivamente perso importanza ridenza in tempi recenti: la corrosione delle canne dovuta a composti organici volatili, in particolare l’acido acetico e
spetto alle altre materie”.
l’acido formico, rilasciati spontaneamente dal legno”.
Con le nuove riforme, bisogna ripensare la didatC’è un progetto europeo per salvare gli organi, che coinvolge ricercatori italiani, svedesi, inglesi, polacchi e brasiliani.
tica, e questo stimola diverse possibilità, “in cui
“La ricerca è finalizzata sia a migliorare le condizioni di conservazione degli organi, sia ad effettuare interventi mirati nella pedagogia è molto più affidata alla sensibilità
le chiese”.
dell’insegnante”.
Gianni Rugginenti, direttore generale
della Rugginenti Editore, considera
…Chi suona la campana?
l’evoluzione del rapporto con i negoMaurizio ha sedici anni e una vera e propria passione per il “dinzianti: “Il negoziante era direttamendon-dan” delle campane. Passione nata, scrive Francesca Lozito
te interessato alle novità, le cercava
su Avvenire del 2 novembre, quando Francesco aveva due anni e
e le diffondeva: ora il nostro contatto
suo padre lo portò in cima al campanile del suo paese, Muggiano,
è con gli insegnanti, che dobbiamo tealle porte di Milano.
nere aggiornati il più possibile e inforE ora Francesco, insieme alle sorelle e ad un gruppo di amici, ha
mare sulle nuove uscite”.
fondato il Gruppo Campanari di Muggiano: una decina di ragazzi
“L’importanza dell’interazione con i
che da un anno, il lunedì pomeriggio, si ritrova in cima al campanidocenti è evidenziata anche da Laule per suonare melodie che sanno di devozione antica e popolare,
ra Moro, direttore editoriale della Curdi richiamo per la messa domenicale, di donne e uomini che insieme si recavano a messa aspettando il rintocco”.
ci, che ne considera fondamentale un
Lo scampanio ha fatto gioire alcuni e ha infastidito altri (per le cui lamentele i ragazzi sono passati da un’ora di esercitazione a venrapporto costante, riferimento per riticinque minuti soltanto), ma non è mai mancato il sostegno del parroco, don Flavio Colombo, che, anzi, è tutto contento di questa
chieste da sviluppare o sperimentabella esperienza che “è ancora agli inizi, ma si sta arricchendo anche attraverso i contatti che il gruppo sta prendendo con altri camre”; così come Giuliana Crevellente,
panari più grandi”.
di Mela Music, che ribadisce il ruolo
Le campane, dichiara con entusiasmo il giovane Francesco, direttore del gruppo, “noi le suoniamo sia con rintocchi singoli (…) che
centrale della comunicazione con gli
insieme con un accordo, tre o cinque alla volta”.
insegnanti, ai quali tocca spesso di
Insomma, suonare le campane, per questi giovani, “è come essere sul palco di un concerto”.
gestire materie musicali senza avere
le basi necessarie per farlo.
DISMAMUSICA MAGAZINE
17
RASSEGNA Stampa
Stefano Salis, il 22 ottobre su Il Sole-24 Ore, presenta il libro di Paquito del Bosco, direttore
dell’Archivio sonoro della canzone napoletana, che racconta la storia di ‘O sole mio, la canzone
più famosa del mondo.
“Un grande classico si nutre di elementi leggendari. Ne ha bisogno, li attira, li pretende (…) un
vero classico è tale solo se è in grado di ‘costruirsi’ intorno (e leggerla) una leggenda che ne
dica gli aspetti di unicità, universalità e irripetibilità”.
Questo è proprio il caso di ’O sole mio: Paquito del Bosco, “riporta fedelmente gli elementi agiografici della canzone” e racconta aneddoti, dipana dubbi, fa luce su tutti i lati poco chiari.
Così si scoprono gli autori, le questioni (intricate) dei diritti d’autore, gli interpreti, le occasioni
in cui venne eseguita (durante le Olimpiadi di Anversa nel 1920, per esempio, come sostituto
della Marcia Reale Italiana di cui non si trovavano più gli spartiti: il maestro si limitò ad accennarla e “la banda eseguì a memoria, il pubblico eseguì a gran voce…”).
E di nuovo si racconta che la canzone è stata adottata “come lirica di pace intonata dai cinesi
per Bush o dallo stesso leader cinese Jiang Zemin in un incontro con Chavez; come sottofondo
musicale di un episodio della Recherche di Proust; come espressione di giubilo dei papa-boys
a Ischia per Wojtyla, che la canta con loro, fino alle migliaia di incisioni, pregevoli o no, da Murolo a Sinatra”.
’O sole mio è “un inno alla vita, all’esserci –qui e ora, un
sorriso di gioia perfetta, una
lode d’amore e un raggio di
speranza che arriva dritto all’anima”.
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Dalle AZIENDE
BIASIN compie venticinque anni. E festeggia.
Un ampli in edizione limitata,
da Fender
Denis Biasin, titolare dell’omonimo
punto vendita di Azzano Decimo (Pordenone) ha raggiunto i 25 anni di attività,
e lo scorso settembre ha voluto segnare questa ricorrenza, tutt’altro che secondaria, con una serie di azioni “musicali” mirate a sottolinearne l’importanza.
Biasin ha infatti dato vita a una serie
davvero impressionante di appuntamenti con la musica, avendo a cuore
soprattutto la possibilità di offrire qualcosa di significativo a ogni genere musicale. Ma non si è limitato a questo:
come è sua abitudine, ha voluto anche
Uno degli amplificatori combo Fender
più apprezzati, il modello Hot Rod Deluxe, è disponibile dal mese di novembre in edizione limitata, con copertura
tolex® “British Emerald” e griglia ereditata dal Cyber Twin SE.
La scheda tecnica dell’Hot Rod Deluxe
parla già da sola: i 40W di potenza vengono erogati attraverso un
cono Celestion Vintage 30 da 12”, mentre il colore del suono viene
gestito dalle tre valvole 12AX7 dello stadio di preamplificazione e
dalle due 6L6 del finale.
Autorevole nell’aspetto esteriore oltre che nella minuziosa circuiteria interna, l’edizione limitata dell’Hot Rod Deluxe può essere
proposta con successo ad una clientela “trasversale” soprattutto nel periodo di vendita che va verso le festività natalizie. Il suo
pubblico ideale è costituito infatti da tutti gli appassionati del marchio Fender, ma anche da chi, pur
essendo già in possesso di un ampli “da battaglia”, desidera comunque confrontarsi con un apparecchio in grado di offrire contemporaneamente un sound di riferimento
e un look capace di ispirare.
coinvolgere gli amministratori locali, gli
enti culturali del territorio e le scuole,
realtà, quest’ultima. che da molti anni
vede l’operatore azzanese impegnato in
modo particolarmente significativo,
Chiamando a raccolta tutti i suoi clienti (molti dei quali provengono anche da
oltre confine, data la vicinanaza del suo
punto vendita con la Slovenia e la Croazia) e chiedendo la partecipazione, l’incoraggiamento e il supporto dei suoi fornitori (e come fare a meno di succose
demo, entusiasmanti clinics e presentazioni esclusive?), Denis Biasin non si
è però dimenticato dei suoi più stretti
collaboratori, dedicando ad essi anche una posizione
di grande visibilità
sia sulla comunicazione cartacea
che sulla massiccia comunicazione via e-mail e su Internet. È per questa attenzione che anche
da Dismamusica vi proponiamo i loro visi (sono, da sinistra, Cristian, Daniele,
Didier, Fabio, Sandro e Vinicio (in rigoroso ordine alfabetico) ai quali ci uniamo
anche noi con la nostra redazione per
un doveroso e calorosissimo augurio.
CASALE BAUER
www.casalebauer.com
Tutto... in uno
Come “ciliegina” sulla torta dei festeggiamenti, la “CORALE
GLORIA”, venuta da Tokyo e diretta dal Maestro Yutaro Kobayashi, è stata ospite della BIASIN Musical Instruments per il
25o Anniversario dalla sua fondazione. La corale si è esibita
nella Chiesa Arcipetrale di Azzano Decimo con la partecipazione della soprano Mayumi Kobayashi e della mezzosoprano e contralto Yukie Suzuki. Al pianoforte c’era il maestro
Sayaka Kojima.
Oltre al Gloria RV589 di Antonio Vivaldi e ad alcune celebri
partiture del repertorio sacro, il Coro ha eseguito una prima
assoluta di un arrangiamento fatto proprio dal Maestro Yutaro di una celebre melodia popolare azzanese (il CAMPANIL
D’AZZANO scritto nel 1955 dai Maestri Manias e Volpe), divenuto una bandiera per tutti gli abitanti di questa piccola città. La richiesta di questa inconsueta “contaminazione” musicale è di Denis Biasin, che in questo modo ha voluto sottolineare la sua appartenzenza, come operatore economico,
alla comunità azzanese.
Il brano, eseguito prima in versione originale, è poi stato riproposto anche in una versione gospel per quattro voci miste e due solisti, con un accompagnamento pianistico di eccezionale levatura. Grandi emozioni hanno suscitato le prime
note originali di questo tradizionale brano popolare, e l’entusiasmo del pubblico presente, unito ad una visibile commozione, ha trasmesso nuova forza anche alla nuova melodia
composta dal Maestro Yutaro.
Gli applausi prolungati del pubblico che invitavano il “Coro
Gloria” ad un ulteriore bis hanno voluto sottolineare l’apprezzamento dell’impegno della corale giapponese, soprattutto
per aver realizzato una nuova e suggestiva versione di questa poesia in musica tanto cara agli azzanesi.
Sull’allegra copertina di Uno per
tutto campeggiano tre bambini
che rappresentano rispettivamente Teoria, Solfeggio e Ear Training,
ossia le tre materie che, con metodologie e strumenti complementari, si incaricano di formare la
cultura musicale di base di ogni
strumentista. Il metodo porta la
firma di Paola Bertassi e appartiene alla collana Curci Young. Ricco
di illustrazioni, grafici e di tracce
audio con gli esercizi per lo sviluppo della percezione, Uno per tutto è destinato ai bambini dei primi corsi di teoria e solfeggio e agli
alunni dei corsi di avviamento alla musica delle scuole primarie.
Proprio in virtù di questa doppia “destinazione d’uso”, il libro gode
di una organizzazione elastica delle unità didattiche, con capitoli
nei quali si mescolano nozioni teoriche ed esperienze pratiche da
svolgere da soli o in gruppo.
Questa impostazione, che si discosta notevolmente dalla tradizione più antica, incarna un metodo di lavoro che si sforza di stimolare la creatività dei ragazzi e che intende interagire con la mentalità
reticolare su cui si basa tutta la didattica più recente.
Lo scopo di questa impostazione, che punta molto sul gioco e sul
divertimento come “leve” dell’apprendimento, è quello di far sì
che i bambini manipolino il materiale musicale con grande libertà
fin dalle prime lezioni, in modo da acquisire con esso una grande
familiarità. In questa prospettiva trovano una corretta collocazione
anche le nozioni elementari di armonia contenute nell’ultima parte del libro: sono informazioni che servono a imbastire le strutture
fondamentali delle esperienze creative. Queste ultime sono facilitate dalla presenza di schede di lavoro specifiche e da un vasto apparato sonoro di accompagnamento attraverso il quale si possono
affrontare in modo facile e divertente anche gli esercizi di ear training. A conti fatti, quindi, Uno per tutto è una risorsa stimolante sia
per i bambini che per i loro insegnanti; e non c’è alcun dubbio che
possa diventare, se usato con intelligenza, il veicolo principale dell’introduzione alla musica per una intera generazione...
EDIZIONI CURCI
www.edizionicurci.it
Milano
02 760361
La MIA premia Schott
Schott Musik si è aggiudicata il prestigiosissimo premio assegnato dalla MIA
(Music Industries Association,
l’associazione britannica dei
produttori e distributori di strumenti musicali) per le pubblicazioni della categoria “Pop”.
L’importante riconoscimento,
che è stato conferito all’editore
tedesco nel corso di una serata di
gala lo scorso 3 ottobre al Savoy di Londra, è stato attribuito in riferimento al teSCHOTT MUSIC INTERNATIONAL
www.schott-music.com
18
sto Exploring Jazz Piano di Tim Richards.
Il testo, in due volumi corredati da CD,
rappresenta una delle più complete escursioni didattiche sul pianismo jazz; in esso convivono
gli aspetti legati alla conoscenza del repertorio (con la trascrizione di alcune delle più celebri
interpretazioni di molti standard),
all’analisi armonica e formale delle
composizioni e alla formazione teorica.
Molto utili sia per lo studio individuale
che per l’insegnamento, i due volumi
di Exploring Jazz Piano sono ricchissimi
di validi esempi offerti in trascrizione,
e quindi rappresentano lo strumento
ideale per provare
ed interiorizzare i voicing, i lick e le sequenze legate alla più grande tradizione
del pianismo jazz.
Mainz
[email protected]
Cadriano di Granarolo (BO)
051 76.66.48
Donato Begotti e il
ProTools LE Guitar Tour
Si svolge fra la fine di novembre e
la prima metà di dicembre il tour attraverso il quale Digidesign, in collaborazione con il chitarrista Donato
Begotti, dimostrerà in tutta Italia le
potenzialità del nuovo sistema ProTools LE usato in combinazione con
il nuovissimo MBox 2 Pro.
In occasione di ciascuna delle date in programma, Donato spiegherà passo per passo come realizzare un provino chitarristico
da far ascoltare alla band o da inviare ad una casa discografica.
Verranno poi mostrate le tecniche di chitarra funky su una base
di batteria preparata con il batterista Strike, il virtual instrument
di AIR, e verrà poi spiegato come fare delle parti di chitarra rock e
come aggiungere al pezzo delle linee di basso o tastiere grazie a
virtual instrument quali Xpand! o Hybrid.
Begotti spiegherà infine come incidere parti di chitarra efficienti
ed arrangiate nella maniera migliore per un intero brano svelando i segreti e i trucchi del chittarista in studio, per poi rifinire la
registrazione con editing e mixing in Pro Tools. Questo il calendario completo del tour:
Mercoledì 29 Novembre – All for Music (Bologna)
Giovedì 30 Novembre – Lucky Music Network (Milano)
Mercoledì 6 Dicembre – MusicalBox (Verona)
Mercoledì 13 Dicembre – Musicarte (Roma)
Giovedì 14 Dicembre – Cherubini (Roma)
Venerdì 15 Dicembre – Music Rama (Firenze)
Per informazioni, o per preregistrarsi ad uno degli appuntamenti
in programma, è possibile visitare il sito digidesign, all’indirizzo:
http://www.digidesign.com/it/eventi
DIGIDESIGN
www.digidesign.com/it
Assago Milanofiori (MI)
02 57.78.971
Un libro per svelare
il segreto del requiem
È stato presentato giovedì 16 novembre, nel Ridotto dei palchi Toscanini del Teatro alla Scala di Milano, il
volume pubblicato da Zecchini Editore con cui Piero Buscaroli svela l’imbroglio del Requiem di Mozart.
Basandosi su di una partitura del
1826 di cui non sopravvivono che
pochissime copie, e su di una lettera contenuta in essa, il musicologo
è riuscito a ricostruire tutti i tasselli
dell’opera incompiuta di Mozart e a
restituire un “Omaggio alla Verità” –
come lo definisce lui stesso– che getta nuova luce sulle pagine entrate nel
mito del grande compositore austriaco.
ZECCHINI EDITORE
www.zecchini.com
Varese
0332 331041
DISMAMUSICA MAGAZINE
Aria di Novecento in Casa Ricordi
BMG PUBLICATIONS
www.ricordi.it
San Giuliano Milanese (MI)
02 98813.4279
Red Records
conquista iTunes
Un intero POD a portata...
di piede
Mogar annuncia la disponibilità
della nuova unità effetti a pedale firmata Line 6. È il Floor POD,
una pedaliera compatta dal look
aggressivo che contiene tutti
i suoni e le funzioni di un POD
2.0, oltre ad una selezione di effetti originali di altissima qualità. Parlando di numeri, occorre ricordare che il Floor POD mette
a disposizione del chitarrista dodici modelli di amplificatori, a ciascuno dei quali è possibile applicare i controlli di Drive, Bass, Treble Chan, Mid e Presence. La sezione effetti è equipaggiata con
64 preset di sicuro impatto: una sorta di “enciclopedia tascabile”
del processing audio che accontenterà gli amanti dei setup semplici e chi desidera ottenere un suono pieno senza investire cifre
ingenti nella costruzione della catena degli effetti.
Nella dotazione elettronica sono incluse anche le funzioni di Tap
Tempo e di accordatore, che, insieme all’ingresso CD/MP3, contribuiscono a “chiudere il cerchio” e a rendere il Floor POD una piccola stazione autosufficiente di elaborazione del suono. Un’unità
che trova nelle dimensioni contenute, nel design ergonomico, nella presenza del pedale Volume/Wah e dei tre footswitch ulteriori motivazioni di vendita particolarmente indicate per la fascia di
mercato in cui si colloca; e che per questo motivo si preannuncia
fin d’ora come un autentico “power seller”.
MOGAR MUSIC
www.mogarmusic.it
Lainate (MI)
02 93.59.61
Per plasmare le voci in libertà
Dalla prima settimana di novembre sono disponibili per
il mercato italiano i due nuovi Virtual Instruments Ueberschall dedicati alla voce. Liquid Voices vol. I e vol. II –questo il nome dei plugin– sono i
due nuovi membri dell’apprezzatissima famiglia di “liquid instruments” costruiti intorno alla tecnologia Celemony Melodyne. Grazie al potente motore di sintesi
su cui poggia il software, è possibile intervenire direttamente sui
campioni in modo da modificare l’intonazione delle singole note,
le formanti, la lunghezza delle note, le scale di riferimento dei vocalizzi, il tempo, gli attacchi e i rilasci dei singoli suoni.
La raffinatezza del generatore sonoro permette addirittura, nel caso delle due collezioni Liquid Voices, di modificare le singole note
degli accordi campionati dagli ensemble vocali per piegare l’armonia alle esigenze della produzione su cui si sta lavorando.
I due volumi sono dedicati rispettivamente ai fraseggi vocali per
produzioni pop, dance e RnB e ai fraseggi non verbali; ciascuno di
essi contiene 3 Gb di registrazioni a 24 bit.
MIDIWARE
www.midiware.com
DISMAMUSICA MAGAZINE
Roma
06 30.36.34.56
L’Italia del pallone conta
oggi su di una nuova Nazionale. Non nel settore degli
sportivi di professione, naturalmente (chi mai oserebbe mettersi in competizione
con i campioni del mondo?),
ma in quello della musica.
È nata infatti la Nazionale
Italiana Pianisti, una squadra che intende promuovere
e sostenere progetti di solidarietà, aiutare enti ed associazioni che operano nel
campo del volontariato, dell’assistenza ai malati e della ricerca scientifica. La Nazionale Pianisti, che accetta
nella propria “rosa” soltanto
pianisti diplomati e che contribuirà con la propria attività alla diffusione dell’immagine positiva del fare musica, è attualmente in cerca di
sponsor e di... ingaggi. Per
informazioni è possibile contattare Mauro Bertoli, al numero 030-2751099.
Il disco con cui Red Records,
l’etichetta jazz italiana più prestigiosa, ha festeggiato i primi 25
anni di attività ha conquistato la
Home Page di iTunes, dove è figurato alla fine del mese di ottobre
fra i “dischi preferiti della settimana”.
L’album in questione contiene tracce di Bobby Watson, Joe Henderson, Jerry Bergonzi, Cedar Walton, Steve Grossman, Billy Higgins, Roberto Gatto... insomma, un po’ tutti gli artisti riconosciuti
a livello internazionale che hanno contribuito a rendere grande il
nome dell’etichetta milanese.
RED RECORDS
www.redrec.net
Milano
02 30.86.491
Proel apre a Milano
L’apertura ufficiale dei locali è avvenuta il giugno
scorso, ma la diffusione della notizia relativa all’apertura della nuova sede Proel di
Milano è relativamente recente. Situata a Peschiera
Borromeo, in via Walter Tobagi, la sede milanese di Proel sorge a pochi minuti dall’aeroporto
di Linate e costituisce quindi un punto cruciale nello sviluppo delle
attività logistiche e commerciali dell’azienda abruzzese. D’ora in
avanti, Proel sarà collegata direttamente con l’area milanese, e
potrà rispondere in maniera più immediata alle sollecitazioni provenienti dal ricchissimo mercato del Nord Italia e dai distributori
esteri. Non è quindi un caso che i primi a prendere possesso della nuova sede milanese siano stati, oltre al responsabile commerciale export Hasna Nahdi, i tecnici della nuova divisione PROEL
dedicata al Public Address: Franco Soana, progettista di sistemi
con esperienza pluriennale, ed Erminio Ronchi, capo area del
Centro Nord.
“L’apertura di questa nuova sede” –ha dichiarato Fabrizio Sorbi,
presidente Proel– “è strategica per le nostre attività nel settore dell’installazione, e ci permetterà di fornire sempre più una
maggiore assistenza tecnica e progettuale ai nostri clienti”.
Fra l’altro, sono già in programma i lavori per l’ampliamento della sede, che porteranno entro breve al completamento dello
showroom dedicato all’esposizione dei prodotti che compongono
l’offerta PROEL per l’installazione.
PROEL
www.proelgroup.com
Sant’Omero (TE)
0861 81241
Chiamare gratis la EKO
A partire dallo scorso 8 novembre, grazie ad un accordo fra
Telecom Italia e il Pigini Group, gli uffici della Eko possono
essere raggiunti telefonicamente a costo zero.
Per usufruire di questa opportunità basterà collegarsi via internet a “paginebianche.it”, digitare “eko-montelupone” nel
motore di ricerca e seguire le istruzioni che compariranno sul
monitor, indicando il numero di telefono a cui si desidera essere richiamati. Entro pochi secondi la Telecom provvederà
ad effettuare il collegamento: allo squillo del telefono sarà
sufficiente sollevare la cornetta per stabilire la connessione
con il centralino... l’intera telefonata non costerà nulla!
EKO GROUP
www.eko.it
Recanati
0733 226271
Grande successo per il Roland Dealers’ Meeting 2006
Il Roland Dealers’ Meeting 2006 si è tenuto il 7 e l’8 ottobre scorsi presso il Park
Hotel ai Cappucini di Gubbio. Lo scenario
incantevole delle colline umbre ha accolto oltre 80 tra i principali rivenditori italiani, con il risultato che circa 180 persone
hanno assistito alla presentazione che si
è svolta nel pomeriggio di domenica.
Si è trattato di uno spettacolo particolarmente coinvolgente, che ha dato ai presenti la possibilità di conoscere da vicino –e in modo emotivo– i nuovi strumenti
musicali Roland.
Fra questi, in particolare, la VIMA ha riscosso un grande successo. Guardata da
molti come il primo rappresentante della
nuova generazione di strumenti per l’home entertainment, la VIMA è in realtà un
prodotto completamente innovativo, che
inaugura una nuova famiglia di prodotti e che apre nuove opportunità di
mercato. Capace
di lavorare contemporaneamente
con audio e video
in maniera semplice ed intuitiva,
VIMA è disponibile in due modelli:
l’RK-500 e la sua
“sorella minore” RK-100, più compatta.
Per presentare VIMA al pubblico di Gubbio, Roland Italy ha coinvolto John Maul,
ROLAND ITALY
www.roland.it
un dimostratore inglese molto attivo nel
campo dell’insegnamento che, grazie alle sue competenze “incrociate” di didatta
e di musicista elettronico, ha potuto studiare per primo un prodotto così nuovo
proprio dal punto di
vista concettuale. Al
termine della presentazione di John Maul
è stata la volta del
nuovo kit V-Drums
TD-6KX, che Roland
introduce sul mercato per offrire il feel di
una vera V-Drums ad
un prezzo estremamente accessibile.
La seconda parte del meeting ha portato
sotto i riflettori il nuovo effetto a pedale RC-2, che trasferisce tutta la potenzialità delle loop station Boss nelle dimensioni contenute di
un pedale singolo.
Grazie ad esso,
come hanno giustamente fatto notare i dimostratori, la famiglia delle
loop station Boss
può dirsi ora completa. Può contare infatti su di una
“ammiraglia” (la RC-50), su di un prodotto di fascia media (la RC-20XL) e su di
un modello entry-level capace di inserir-
si con agilità nella pedaliera di qualsiasi
chitarrista.
Dopo questa piccola “star” dal colore
rosso fuoco, l’attenzione è stata rivolta
ai nuovi amplificatori per chitarra della
serie Cube (con l’annuncio di una edizione limitata di colore
bianco da proporre nel periodo degli
acquisti natalizi) e
ad un ultimo grande
protagonista annunciato delle vendite
future: il Micro BR,
un multitraccia digitale poco più grande
di un I-Pod.
Al termine del Meeting, dopo il concerto della R& B Project band, i partecipanti
hanno potuto scegliere se visitare il centro storico di Gubbio o tuffarsi nella piscina del bellissimo centro benessere dell’hotel. La cena è stata allietata da alcuni
brani suonati da John Maul e da uno spettacolo del cabarettista-musicista Stefano
Nosei, che ha saputo coniugare cabaret,
musica ed attualità in un mix davvero irresistibile.
Lunedì mattina, tutti gli intervenuti hanno avuto modo di vedere da vicino i nuovi
strumenti e di provarli con l’aiuto del personale Roland. Il rientro alle sedi rispettive è stato anche l’occasione per darsi un
arrivederci al Dealers’ Meeting 2007.
Arese
02 937781
19
DALLE aziende
BMG Ricordi dedica una collana alla grande lirica italiana del
primo Novecento. La nuova serie, che si intitola Novecento
Opera, è organizzata in fascicoli dedicati alle singole voci: e a
tutt’oggi sono stati pubblicati i volumi dedicati rispettivamente al repertorio per Soprano e per Tenore.
Attraverso Novecento Opera, BMG Ricordi dà voce, per così
dire, al repertorio sviluppato in Italia tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento; vale a dire in quel periodo che i contemporanei
ritenevano di progressivo
declino della grande tradizione operistica italiana.
La riscoperta di queste pagine dimostra però il contrario: anche dopo l’uscita
dalle scene di un autore come Verdi, in Italia si scriveva ottima musica, che a posteriori si dimostra estremamente valida
soprattutto in ragione della sua natura sperimentale. Da Alfano e Catalani a Ghedini e Zandonai, per arrivare a Respighi
e Puccini, la “nuova musica” italiana del Novecento è ancora oggi in grado di offrire pagine indimenticabili, che spesso
affiancano al grande spessore artistico il sapore esotico dell’aria non conosciuta dal grande pubblico. Sono quindi pagine
che possono incontrare il favore di chi è alla ricerca di musica nuova per “svecchiare” i repertori
più scontati, così come degli studenti che desiderano cimentarsi con un repertorio decisamente
più vicino di quello classico alla sensibilità contemporanea.
Una nazionale
di... pianisti
Dalle AZIENDE
Per suonare con due casse
Furto al Guitar Ranch: l’elenco degli strumenti
É da poco disponibile per il mercato
italiano il volume La doppia cassa e
il sistema speculare firmato da Jeff
Bowders e indirizzato nello specifico
ai giovani batteristi della nuova generazione progressive.
Il testo fa parte della collana “Musician’s Institute” che Carisch propone in versione italiana dagli originali
statunitensi della Hal Leonard, ed è
quindi già nelle premesse un volume autorevole, destinato senz’altro
a fare scuola anche nel nostro Paese. Nelle oltre 100 pagine di cui si
compone trovano spazio centinaia e
centinaia di groove piccoli e grandi,
grazie ai quali lo studente e l’appassionato potranno esplorare la tecnica della doppia cassa fino ai più
piccoli dettagli. Il materiale è suddiviso in quattro sezioni precedute da una introduzione; e se quest’ultima si occupa di fornire uno sguardo d’insieme sulla
materia, i quattro capitoli dedicati alla pratica sui groove sono intitolati rispettivamente ai pattern con i sedicesimi, ai fraseggi misti di sedicesimi e trentaduesimi, alle terzine di ottavi, e ai groove con terzine di ottavi e sedicesimi.
Il volume, che è accompagnato da un cd con le registrazioni di supporto allo
studio, verrà apprezzato da tutti i batteristi alla ricerca dello stile migliore per
lavorare con la doppia cassa; e potrà essere consigliato con successo anche a
chi –almeno per il momento– suona con un solo bass drum. A costoro, almeno
in linea teorica, La doppia cassa e il sistema speculare potrà addirittura essere
regalato dal rivenditore di strumenti musicali... purché, naturalmente, essi abbiano provveduto ad acquistare dallo stesso il “pezzo” mancante...
La notte fra il 4 e il 5 ottobre scorsi, alcuni ignoti si sono introdotti nel punto vendita di MusicalBox, a Verona, e hanno trafugato gli strumenti di Pierpaolo Adda esposti nell’area del Guitar Ranch. Pochi giorni dopo, nello stesso negozio sono stati sottratti
altri strumenti, per un totale di 157 chitarre vintage e 21 fra bassi e chitarre custom shop. Pubblichiamo di seguito le caratteristiche e i numeri di serie degli strumenti rubati, nella speranza che qualcuno di essi possa essere avvistato e possa quindi
condurre agli autori del furto e alla restante parte della refurtiva. Chiunque avesse informazioni in merito è pregato di rivolgersi
direttamente a Pierpaolo Adda e a Giambattista Zerpelloni, al numero di telefono 045 8205716.
CARISCH
www.carisch.com
S. Giuliano Milanese (MI)
02 98.221.212
Neumann, la nuova famiglia
è digitale
Sul mercato internazionale sono noti già da qualche mese,
perché sono stati presentati ufficialmente all’AES Pro Audio Expo & Convention che si è tenuto a Parigi dal 20 al 23
maggio scorsi. Ma i nuovi elementi della famiglia di microfoni Neumann Solution-D arrivano in Italia soltanto in queste settimane, e c’è da
scommettere che non mancheranno di far parlare a lungo di sé.
Sviluppati a partire dalla consolidatissimo know-how che Neumann ha accumulato nel corso degli anni con le capsule delle
serie KM 183, KM 184 e KM 185, i nuovi nati affiancano alla
leggendaria qualità della componentistica della Casa tedesca la
versatilità propria delle soluzioni digitali.
Ciascun microfono è infatti dotato di uno stadio di uscita A/D
di altissima qualità realizzato con tecnologia proprietaria Neumann, di un raffinato DSP con filtro anticlip e di un compressore-limiter di grande capacità. Il segnale, una volta catturato e
processato “a bordo” del microfono, viene inviato al “connection kit”, una unità di conversione dalle dimensioni contenute
che permette il collegamento diretto a interfacce e console digitali con ingresso AES/EBU.
Questa architettura permette di fatto l’eliminazione delle costose e ingombranti unità esterne di conversione AD/DA e dei
preamplificatori microfonici dedicati; un dettaglio che, secondo
il parere dei progettisti, permetterà anche agli utenti meno facoltosi di acquistare i microfoni Neumann e, allo stesso tempo,
si risolverà in un ritorno dell’investimento decisamente sostanzioso anche per i cosiddetti “Power Users”. Questi ultimi potranno beneficiare inoltre dei numerosi accessori che Neumann
ha in programma di realizzare per la famiglia Solution-D, prima
fra tutte un’interfaccia AES da 8 canali che dovrebbe arrivare
entro la fine del prossimo anno.
EXHIBO
www.exhibo.it
Monza (MI)
039 2084.1
Piani elettrici per ProTools
Digidesign ha di recente introdotto un
nuovo plugin RTAS interamente dedicato alla riproduzione dei pianoforti digitali. Il nuovo strumento virtuale si chiama
Velvet e propone le sonorità di quattro
leggende della storia recente della musica: il Fender Rhodes Suitcase, i Fender Rhodes MKI e MKII Stage Pianos e il
Wurlitzer A200. I 100 preset forniti con
Velvet contengono già numerosissime impostazioni, ma è possibile personalizzare ulteriormente il suono grazie agli estesissimi controlli sui numerosi effetti
on-board: dal classico overdrive valvolare al compressore, passando per chorus,
riverbero, filtro, tape delay, wah/wah ed EQ.
DIGIDESIGN
www.digidesign.com/it
20
Assago Milanofiori (MI)
02 57.78.971
CHITARRE FENDER
Telecaster (1952) Butterscotch - matr. 4095 - EXC
Telecaster (1968) Oc.Turqoise - matr. 233427 - EXC
Telecaster (1969) Sunburst - matr. 263088 - Bigsby - EXC
Telecaster (1969) Pink Paisley - matr. 248219 - VG++
Telecaster J. Burton (1992) - Bl.Paisley - matr. N2 922165 - James’s autograph and dedication - EXC++
Stratocaster (1965) Torino Red - matr. L85285 - EXC
Telecaster Nokie Edwards Ltd. Edition (1996) Transparent Yellow - matr.
0023 -Nokie’s autograph and dedication - Mint
Stratocaster (1964) Foam Green - matr. L50716 - VG++
Stratocaster 1954 Ann. Custom Shop (2004) Two-tone Sunburst - matr.
4017 - Bill Carson’s autograph on scratchplate - Mint
Jaguar (1964) Sunburst - matr. L52356 - EXC+
Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 168999 - EXC
Telecaster (1968) Olympic White - matr. 234015 - Bigsby - EXC
Stratocaster (1965) Fiesta Red - matr. L94250 - EXCJazzmaster (1968) Olympic White - matr. 157024 - Golden hardware matching peghead - EXC
Stratocaster (1994) Blue Marble - matr. N517603 - Aluminum body - EXC+
Jaguar (1963) Dakota Red - matr. L01540 - Matching peg-head - EXC
Jaguar (1966) Candy Apple Red - matr. 183708 - Matching peg-head - EXC
Stratocaster (1965) Olympic White - matr. L67833 EXC
Jazzmaster (1963) Sunburst - matr. L31282 - EXCElectric-XII (1967) Sunburst - matr. 136735 - very good+
Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 188197 - EXCStratocaster (1964) Sunburst - matr. L44016 - Clay dots - transition logo
- EXCStratocaster (1966) Candy Apple Red - matr. 166574 - EXC
Stratocaster (1973) Natural - matr. 369402 - EXC
Mustang (1968) Daphne Blue - matr. 241701 - EXC
Telecaster Thinline (1968) Natural - matr. 226739 - Mahogany body - EXCStratocaster Jimi Hendrix style! (1970) Sunburst - matr. 303025 - 4 bolts “with synchronized tremolo” - EXCStratocaster (1987) Olympic White - matr. E768690 - left handed - made
in Japan - EXC
Telecaster (1968) Sunburst - matr. 249519 - EXC
Stratocaster Jimi Hendrix style! (1969) Sunburst - matr. 291890 - 4 bolts “with synchronized tremolo” - EXCStratocaster (1965) Sunburst - matr. L72240 - a repair around the bridge pickup cavity - everything else is OK - Very good++
Telecaster 60’s/70’s Black - matr. 250423 - ‘68 neck on 70’s body - Very good+
Stratocaster Jimi Hendrix style! (1970) Sunburst - matr. 274874 - 4 bolts “with synchronized tremolo” - all solder joints untouched - EXC+
Stratocaster (1971) Sunburst - matr. 322643 - Four bolts - autographed by
Luther Allison - EXC
Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 169064 - EXC
Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 165688 - EXC
Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 166453 - EXC
Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 171863 - EXCStratocaster (1974) Sunburst - matr. 528302 - Dedicated and autographed
by Stefano (“Le Vibrazioni”) - EXC
Stratocaster (1974) Black - matr. 555353 - Non tremolo - EXC
Telecaster (1968) Blonde - matr. 240821 - Bigsby - EXC
Mustang Competition (1971) Candy Apple Red - matr. 327292 - EXC
Jaguar (1965) Sunburst - matr. L95996 - EXC
Stratocaster (Jan 1958) Two tone sunburst - matr. 023138 - Bakelite parts! - EXC
Stratocaster (1990) Olympic White - matr. SE 90 1177 - Autograph and “Play
loud!” by Yngwie Malmsteen and his band - Near mint
Stratocaster “Dodi Battaglia” model prototype (1997) Sky blue - matr. A
030131 - Autograph and dedication by Dodi Battaglia - EXC+
Stratocaster Z.A.I. Verona model (2003) Black - 02/60 - Mint
Stratocaster (1971) Black - matr. 322146 - EXC+
Stratocaster (1964) Sunburst - matr. L21569 - EXC
Stratocaster Hank Marvin model (1996) Fiesta Red - matr. B002813 - Made in Japan - Mint
Stratocaster (1982) Black - matr. E 212410 - EXC
Stratocaster (1994) Pink Marble - matr. N3110517 - Near Mint
Stratocaster Hellecasters - John Jorgenson model (1997) Gold Sparkle - matr. 0228 - Near Mint
Starcaster (1976) Natural - matr. 76-08837 - EXC
CHITARRE GIBSON
GIBSON Byrdland (1965) Sunburst - matr. 346329 - Very good+
GIBSON Byrdland (1963) Sunburst - matr. 61657 - Later Gibson hard case - EXC+
GIBSON L 5S (1980) natural - matr. 81680021 - EXC+
GIBSON Byrdland (1963) sunburst - matr. 61657 - ex Roy Clark - EXC
GIBSON ES 350 T (1957) natural - matr. A 25469 - P.A.F. p.u.’s - EXC
GIBSON ES 320TD (1972) natural - matr. 970372 - non orig. Kluson tuners
- EXC
GIBSON Les Paul De Luxe (1975) cherry sunburst - matr. 99-123383 EXC+
GIBSON L.P.Custom (1978) Black - matr. 73548604 - ex Pino Daniele - EXC
GIBSON Melody Maker (1960) sunburst - matr. 0-2018 - replacement tuners - EXC
GIBSON L.P.Special (1960) cherry red - matr. 0-5868 - Ex Dodi Battaglia
(POOH) - Very Good
GIBSON Les Paul De Luxe (1971) cherry sunburst - matr. 120111 - Near
mint
GIBSON Firebird III reverse (1964) sunburst - matr. 228870 - EXC
GIBSON Firebird III non reverse (1968) sunburst - matr. 887900 - EXC-
GIBSON L.P. Custom (1972) cherry s/b - matr. 770430 - Grover tuners EXC
GIBSON L.P. Custom (1971) Black - matr. 957126 - EXC
GIBSON L.C. Custom (1971) Black - matr. 922853 - Grover tuners - EXCGIBSON L.P. Custom (1976) tobacco s/b - matr. 00-115756 - EXC
GIBSON L.P. Standard (1978) Wine red - matr. 70458505 - EXC
GIBSON L.P. Standard (1980) Natural - matr. 80030612 - EXC
GIBSON L.P. 25/50 (1979) Black - matr. 70829035 - 3000 - Very rare finish - EXC
GIBSON L.P. Standard (1976) wine red - matr. 00-236139 - EXC
GIBSON SG Melody Maker (1967) black ref. - matr. 003481 - EXC
GIBSON B.B.KING Lucile (2000) Black - matr. 02580531 - Ex Francesco Sarcina (“Le Vibrazioni”) - EXC+
GIBSON SG Special (1971) Cherry red - matr. 957789 - Ex Pino Daniele - Very good+
GIBSON L.P. Standard (1979) Tobacco sunburst - matr. 80280556 - Ex Maurizio Solieri - Very good+
GIBSON L.P. Standard (1989) Cherry sunburst - matr. 81729567 - Autographed by Jimmy Page (Name and Zoso) - EXC
GIBSON L.P. Custom (1971) Cherry sunburst - matr. 728650 - EXC
GIBSON L.P. De Luxe (1979) Gold top - matr. 72899605 - EXC-
GIBSON L.P. Custom (1971) Black - matr. 126365 - EXC
GIBSON Firebird III Reverse (1964) Sunburst - matr. 212542 - EXC+
GIBSON L.P. De Luxe (1979) Wine Red - matr. 72976585 - EXC+
GIBSON ES 300 (1952) Sunburst - matr. A 10605 - EXC+
GIBSON ES 150D (1973) Walnut - matr. 054735 - EXC
GIBSON ES 175D (1968) Sunburst - matr. 506860 - EXC
GIBSON ES 175D (1969) Sunburst - matr. 918235 - EXC
GIBSON ES 175 (1961) Sunburst - matr. A 35906 - EXC+
GIBSON ES 125CD (1967) Sunburst - matr. 092447 - EXC
GIBSON ES 330TD (1964) Sunburst - matr. 174826 - EXC
GIBSON ES 335TD (1964) Cherry red - matr. 66211 - Very good
GIBSON ES 335TD (1968) Cherry red - matr. 09645 - Excellent
GIBSON ES 330TDC (1965) Cherry red - matr. 314141 - Excellent+
GIBSON ES 175D (1972) Sunburst - matr. 00006 - Very good+
GIBSON ES 330TD (1968) Sunburst - matr. 976438 - EXC-
GIBSON ES 175D (1958) Sunburst - matr. A 27026 - EXC
CHITARRE DIVERSE
RICKENBACKER 355JL (1991) black - matr. G4-6949 - ex Ron - EXC
RICKENBACKER 330 (1980) black - matr. A1-9867 - ex Omar Pedrini (Timoria) - EXC
Silvertone 1448 (early 60’s) black - Ex “Capitan Fede” Poggipollini - Very Good
GRETSCH 6120 C.Atkins (1956) western orange - matr. 20832 - ex Bryan
Adams - EXC
GRETSCH White Falcon (1967) White - matr. 57886 - Very good
GRETSCH Jet Firebird (1963) Red - matr. 59876 - EXC
GRETSCH Jet Firebird (1969) Red - matr. 89312 - EXC
HOFNER Hollowbody (Early 60’s) sunburst - EXC
MCI Guitorgan (Mid 60’s) Sunburst - Very good
GUILD Starfire I (1961) Cherry red - matr. 15361 - EXC
GRETSCH Jet Firebird (1958) Red - matr. 28052 - EXC
EPIPHONE Riviera (1968) Sunburst - matr. 521827 - EXC+
GUILD Starfire IV (1966) Cherry red - matr. EL 1020 - EXC
SILVERTONE 1419 (1959) Black - EXC
GRETSCH 6120 Chet Atkins (1963) Western orange - matr. 80077 - EXC
GRETSCH Round Up (1955) Dark brown knotty pine - matr. 13134 - EXC-
EPIPHONE Casino (1966) Natural - matr. 820578 - EXC+
GRETSCH Tennessean (1967) Walnut - matr. 67793 - EXC+
GRETSCH Mod. 6129 Duo Jet (1962) Burgundy sparale - matr. 49988 EXC+
GRETSCH Country Gentleman (1968) Mahogany - matr. 28179 - EXC
GRETSCH Nashville (1972) Western orange - matr. 2-2027 - EXC
EPIPHONE Cajola (1964) Sunburst - matr. 236276 - EXC-
GRETSCH Corvette (Mid 60’s) Redburst - EXC
GRETSCH Country Gentleman (1960) Mahogany - matr. 35190 - EXC
GRETSCH Country Club (1957) Sunburst - matr. 21290 EXC+
GRETSCH Duo Jet (1955) Jet Black - matr. 15051 - EXC
GUILD T 100D (1963) Sunburst - matr. 25001 - Excellent
GRETSCH 6120 (1994) Western orange - matr. 943120-994 - EXC+
CHITARRE ACUSTICHE
NATIONAL Style O (Early 30’s) Nickelplate - matr. S5143 - Very good+
GIBSON Hummingbird (1967) Cherry sunburst - matr. 911378 - EXC
MARTIN D 18 (1971) Natural - matr. 283419 - EXC
MARTIN D 35 (1967) Natural - matr. 219151 - EXC
MARTIN D 28 (1988) Natural - matr. 483929 - EXC+
GIBSON J 200 (1958) Sunburst - matr. A 27417 - Very good
GUILD D 4-12-NT (1992) Natural - matr. CH000062 - EXC
GUILD D 25-12-NT (1989) Natural - matr. D251499 - EXC
GIBSON J 160E (1967) Cherry sunburst - matr. 531237 - EXC
GRETSCH Rancher (1962) Amber - matr. 46698 - Good
GIBSON L 3(1924) Sunburst - matr. 74494 Very good
GRETSCH New Yorker (Late 40’s) Sunburst - matr. 2111 - Good
MARTIN D 18 (1980) Natural - matr. 435498 - EXC
GIBSON J 50 ADJ (1966) Natural - matr. 804558 - EXC
GIBSON SJ De Luxe (1974) Natural - matr. B 006067 - EXC
GRETSCH Rancher (1957) Western orange - matr. 23178 - EXC
CHITARRE BASSO FENDER P.bass (1966) sunburst - matr. 190906 - EXC+
GIBSON EB 2D (1968) cherry - matr. 309325 - EXCFENDER Jazzbass (Early ‘68) sunburst - matr. 215288 - EXC
GIBSON EB 2 (1969) sunburst - matr. 904805 - EXC++
FENDER P. bass (1968) sunburst - matr. 274264 - EXC
FENDER P. bass (1965) sunburst - matr. L99286 - EXC
FENDER Jazzbass (1974) black - matr. 548892 - EXC
FENDER P. bass (1966) sunburst - matr. 147495 - EXC
GIBSON EB0 (1968) cherry red - matr. 904805 - EXC+
FENDER Jazzbass (1978) sunburst - matr. S8847816 - EXC
FENDER Jazzbass (1973) sunburst - matr. 504411 - EXC
FENDER P. bass (1978) natural - matr. S861969 - EXC
FENDER Jazzbass (1978) Olympic White - matr. S843185 - EXC
FENDER P. bass (1969) Sunburst - matr. 292329 - EXC
FENDER Jazzbass (1964) Olympic White - matr. L57191 - EXC
DISMAMUSICA MAGAZINE
La compagna di Slow Hand
CASALE BAUER
www.casalebauer.com
Cadriano di Granarolo (BO)
051 76.66.48
Butterfly in tour
con Cesare Cremonini
Dopo il successo trionfale ottenuto in occasione del concerto
tenuto da Roger Waters ad Hyde
Park, il sistema Outline Butterfly
ha suscitato un interesse sempre più intenso presso i fonici
del nostro Paese. Gli ingegneri dell’azienda Nuovo Service di
Bologna, in particolare, hanno deciso di adottare un sistema
costituito da 14+14 CDH 483 Hi-pack, 8+8 subwoofer Victor
Live e 8 monitor wedge H.A.R.D. 212 per il palcoscenico di
Cesare Cremonini durante la sua recente tournée.
Al termine del tour, che si è protratto per tre mesi e che ha
visto spesso la partecipazione di un pubblico molto numeroso, i tecnici di Nuovo Service hanno espresso un giudizio
lusinghiero a proposito del sistema Outline. Angelo “Pavarotti” Camporese, responsabile audio e PA Man, ha detto
fra l’altro: “Butterfly mi appaga per la sua timbrica musicale, un aspetto che di solito lascia un po’ a desiderare nei
moderni line-array. È una bella ‘marcia in più’ che ho riscontrato solo in alcuni sistemi di fascia alta che fino ad ora ho
utilizzato.”
OUTLINE
www.outline.it
Flero
[email protected]
Plug & Air
Behringer entra da protagonista nel mercato
dei prodotti per il podcasting con un bundle
dedicato espressamente a questo tipo di produzione musicale. Podcastudio, questo il nome del pacchetto disponibile a partire da novembre, integra il microfono a condensatore da studio C-1, un’interfaccia audio FireWire completa di software per la registrazione e l’editing, il mixer analogico XENYX802, le cuffie ad alto
rendimento HPS3000 e tutti i cavi necessari per il setup.
Sulla carta, come nel nome, questo “pacchetto” è destinato esclusivamente a chi vuole inaugurare un podcast personale con un investimento contenuto... ma all’occhio del rivenditore
non sfuggirà come questa stessa combinazione di prodotti rappresenti una soluzione estremamente interessante anche per i piccoli gruppi intenzionati a produrre il primo provino fra le
mura domestiche. A costoro si aggiunge anche il vasto pubblico rappresentato da insegnanti,
studenti e semplici appassionati desiderosi di cimentarsi con la registrazione su PC; né si devono dimenticare, come acquirenti potenzialmente interessati al Podcastudio, i DJ che intendano riversare in digitale le proprie serate. Il mixer compreso nel pacchetto mette infatti a disposizione numerosi ingressi, che si possono utilizzare per il collegamento diretto di strumenti
musicali, di ulteriori microfoni e di altri submixer...
In altre parole, questo pacchetto rappresenta una importante opportunità di vendita non soltanto in riferimento ai creatori di podcast (che, almeno dalle nostre parti, sono ancora una
piccolissima percentuale del totale), ma anche come prodotto di riferimento nella fascia entrylevel della registrazione digitale.
Omar Hakim con Scott Tibbs: una grande serata per Roland
Ha riscosso un grande successo il concerto che ha portato a Milano, il 20 ottobre
scorso, il duo formato da Omar Hakim e Scott Tibbs (nella foto sotto, insieme all’amministratore delegato di Roland Italy, Manuele Barbini). I due musicisti, noti al grande
pubblico per le loro straordinarie collaborazioni (con artisti del calibro di Sting, Madonna, Miles Davis, David Bowie, Beyonce, Backstreet Boys, Destiny’s Child e molti altri),
hanno letteralmente entusiasmato la platea di 300 persone che si sono date convegno
presso il Teatro Edi.
I due funambolici artisti, fra i più grandi esperti al mondo nell’uso di strumenti musicali
elettronici, hanno eseguito pezzi tratti dai rispettivi lavori discografici; e nel farlo hanno
dimostrato tutta la potenza e la versatilità di cui le batterie V-Drum (utilizzate da Omar
Hakim) e i sintetizzatori di ultima generazione Roland (programmati e suonati da Scott Tibbs) sono capaci. Di fronte alla loro bravura,
molti fra il pubblico hanno voluto porre domande per capire meglio quale fosse l’approccio agli strumenti elettronici dei due musicisti; si è così instaurato
un clima molto cordiale, che ha permesso un dialogo fitto e un intenso scambio di pareri e di “experience”. Al termine del concerto, il pubblico ha potuto
incontrare Hakim e Tibbs per una “sessione” di autografi e foto con i due musicisti. Presso il “Barrio’s Cafè”, luogo dell’incontro, erano state precedentemente allestite delle postazioni hands on con tutti i modelli di V-Drums e degli
ultimi sintetizzatori Roland, che il pubblico ha così potuto vedere e provare. Gli
artisti hanno lasciato il Barrio’s a mezzanotte inoltrata, mentre ancora molti
dei musicisti intervenuti si attardavano a provare gli strumenti.
Arese
02 937781
ROLAND ITALY
www.roland.it
Alle chitarre,
per Natale
Più libri per tutti!
Non è uno slogan populista né una rivendicazione, ma più semplicemente
una constatazione. Con la pubblicazione
dei nuovi volumi della serie Curci Jazz,
i musicisti di tutta Italia hanno a disposizione una vera e propria
biblioteca del sapere musicale che permetterà loro di allargare facilmente
gli orizzonti culturali nella
direzione della grande musica di matrice afro-americana.
A fare da apripista della
nuova serie editoriale c’è
un vero e proprio classico
della tradizione didattica
del jazz: The Jazz Theory
Book di Mark Levine. Si tratta di un volume poderoso, che supera abbondantemente le quattrocento pagine e che fornisce una panoramica completa sull’armonia, sulle forme e sul repertorio che
ogni buon jazzista deve conoscere. Il tutto spiegato con un linguaggio diretto,
colloquiale, che facilita l’apprendimento
e che spesso, come fa notare in una nota il traduttore Fabio Jegher, è “di una
semplicità disarmante” e contribuisce a
EDIZIONI CURCI
www.edizionicurci.it
DISMAMUSICA MAGAZINE
Germania
+49 2154 9206 0
BEHRINGER
www.behringer.com
rendere più chiare anche le più complesse regole armoniche. Non mancano gli
esempi tratti dalla discografia storica, di
cui l’autore dà una trascrizione facilitata in modo che tutti –non solo i pianisti– possano recuperare
facilmente il senso delle invenzioni melodiche e
delle combinazioni armoniche dei grandi jazzisti.
Accanto al testo di Mark
Levine, la collana offre
numerosi altri titoli che si
pongono, per così dire, a
corollario del primo testo
per affrontare nello specifico le particolarità stilistiche di altri linguaggi e
le linee evolutive del percorso che
dalla tradizione jazz si è
propagato agli altri generi
musicali moderni, primi fra
tutti il pop e il rock.
In questo senso, non mancheranno di destare l’interesse degli addetti ai lavori come degli studenti i
testi firmati da Dick Grove
e dedicati rispettivamente
allo studio più “generalista” dell’armonia moderna (Concetti
fondamentali dell’armonia
moderna, in
due volumi) e
delle relazioni
armoniche (Relazioni armoniche moderne, in
due volumi). Sono testi che si rivolgono
ad un pubblico già preparato e che, grazie ai molti esercizi di scrittura previsti,
sono di fatto propedeutici alla composizione vera e propria.
La serie si completa infine con i
tre volumi di How to
play bebop, di David
Baker: un vero e proprio prontuario delle
tecniche compositive
e dei motivi bebop che
si rivela uno strumento straordinario per
tutti coloro che intendono affrontare questo
repertorio.
Milano
02 760361
Sulla copertina di questo volume troneggiano due angeli “armati” di chitarra; e per quanto
l’illustrazione possa apparire
inconsueta, descrive meglio di
qualsiasi altra parola il contenuto del libro.
Guitars for Christmas è infatti una interessante raccolta di
Carols che si aggiunge alle analoghe collezioni per pianoforte,
strumenti ad arco e strumenti a fiato già presenti nel catalogo
Schott. I venti brani del repertorio tradizionale sono qui proposti
nell’arrangiamento per due chitarre soliste curato da Barrie Carson Turner.
Tutte le melodie sono notissime, presentate in una veste semplice particolarmente adatta ai bambini e, più in genere, a chi si è
avvicinato da poco alle sei corde classiche. Il duo può quindi essere formato dall’allievo e dal maestro, o, ancora meglio, da due
allievi di pari livello; la complessità delle due linee melodiche è infatti quasi sempre pressoché identica. Non manca nemmeno l’ormai tradizionale CD audio con la registrazione delle parti chitarristiche accompagnate e del solo accompagnamento orchestrale;
grazie a queste registrazioni ciascun componente del duo potrà
esercitarsi a fondo nell’esecuzione d’insieme anche in assenza
del partner. Gli acquirenti ideali di Guitars for Christmas sono i
giovani studenti di chitarra, ma anche le scuole e gli stessi insegnanti, che possono trovare tra queste pagine degli stimoli “stagionali” particolarmente indicati per le... dita dei loro allievi.
SCHOTT MUSIC INTERNATIONAL
Mainz
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DALLE aziende
La notizia è di quelle che lasciano il segno. Dopo due anni di
meticoloso lavoro, il Custom Shop di Fender ha lanciato sul mercato l’edizione limitata della Blackie, la leggendaria chitarra elettrica di Eric Clapton.
Costruita personalmente da Slow Hand sul finire degli anni Sessanta grazie alla combinazione degli elementi migliori di tre stratocaster vintage, la Blackie autentica è stata protagonista della
stagione più prolifica della produzione musicale del grande bluesman. Raffigurata sulle copertine dei dischi, è passata attraverso
centinaia di concerti e sessioni di registrazione... e ha accumulato per anni i segni di questa vita intensa.
Dopo essere stata venduta, nel 2004, a scopo benefico (e dopo essere diventata la chitarra più cara della storia, con un prezzo all’acquisto di 950.000 dollari),
la Blackie è stata portata nei laboratori del Custom Shop Fender, dove è stata analizzata millimetro
per millimetro. E dove le sapienti mani degli artigiani, che hanno lavorato a stretto contatto con Eric
Clapton, hanno riprodotto questo strumento leggendario in 275 esemplari. Non è stato tralasciato
nessun dettaglio: dal corpo consumato fino al legno al manico risagomato dalla mano di Clapton
che vi ha suonato col cuore migliaia di assoli. Dall’inconfondibile bruciatura di sigaretta sulla paletta
al flight case consumato in giro per il mondo. Tutte le parti, i pickup e l’elettronica sono stati invecchiati e selezionati secondo le specifiche uniche ed originali della Blackie. Il risultato è quello di una
serie di strumenti capaci di restituire ai pochi fortunati che potranno acquistarli –in Europa è prevista la commercializzazione di solo 90 pezzi– il feeling e la personalità più autentici della fedelissima
“compagna” di Mr. Slow Hand.
Tre giorni di grande jazz
Prestito a tasso zero per l’acquisto
di strumenti musicali
Dalle AZIENDE
L’acquisto del primo strumento musicale rappresenta sempre un investimento
importante per le famiglie
che incoraggiano allo studio della musica i propri figli. Un investimento rispetto al quale spesso si è indecisi, costretti fra il dubbio
sulla costanza dei futuri studenti e il prezzo non sempre
accessibile dello strumento
prescelto.
Da oggi c’è però un aiuto in
più per chi si avvicina per la
prima volta a uno strumento.
Le banche del Gruppo Veneto (Veneto Banca, Banca di
Bergamo, Banca del Garda
e Banca Meridiana) hanno
infatti inserito nel carnet di
Si è recentemente conclusa la seconda
edizione con la formula dell’Expo che Jazz
in Sardegna ha collaudato nel novembre
del 2004, quando 15.000 persone affollarono le diverse sale appositamente allestite. E anche per questa edizione Jazz
in Sardegna ha fatto le cose in grande
allestendo una vera e propria Città del-
la Musica completa di 5 sale concerti (3.200 posti a sedere) un ampio jazz
club e una sala per esposizioni e merchandising attrezzata con uno spazio da
100 posti a sedere per show-case e presentazioni.
Proiezioni video, presentazioni di Cd, libri e film, mostre fotografiche, progetti
collaterali hanno segnato l’incontro tra
teatro, letteratura e musica jazz con un
palinsesto di eventi in sequenza quasi simultanea, dalle 17.00 alle 02.00, che ha
invitato lo spettatore a trovare il proprio
personale percorso non solo tra le numerose e diverse proposte ma anche tra le
diverse location proposte.
Al pianoforte con Schott
Sono senz’altro particolarmente indicati per le vendite del periodo prenatalizio i due volumi che Schott dedica ai pianisti. Come
sempre, l’attenzione dell’editore tedesco si orienta sia ai cultori
della musica classica che ai frequentatori della musica moderna
e pop. Così, quasi a rappresentare entrambe le “anime” della produzione musicale, i due testi che si affacciano al mercato italiano nell’ultimo trimestre dell’anno sono dedicati rispettivamente
alla grande musica cinematografica e ad un’affascinante opera
per bambini.
Movie Classics, in alto a sinistra, propone 18 arrangiamenti firmati da Carsten Gerlitz e tratti da altrettante colonne sonore. I brani
contenuti nell’indice sono estremamente noti, ma non per questo meno stimolanti per l’esecutore e per l’ascoltatore; ogni tema
è arricchito da una armonizzazione che, pur rimanendo fedele all’originale, introduce nuove idee e
nuova luce. E l’intero volume gode di una scrittura brillante, che riesce a coniugare scelte stilistiche
estremamente gradevoli e passaggi tecnici relativamente semplici
da eseguire. È quindi particolarmente indicato per gli allievi dei corsi medi e per gli amatori evoluti, che potranno affrontare con grande soddisfazione un repertorio universalmente apprezzato.
Hansel and Gretel, invece, propone in una veste grafica sognante
le atmosfere da favola della celebre opera di Engelbert Humperdinck. L’arrangiamento per pianoforte solo è curato da Hans-Günter
Heumann, e le trentadue pagine sono impreziosite dai disegni di
Brigitte Smith. La breve trama, come il testo che accompagna ogni
pezzo, è in inglese; ma questo, lungi dal rappresentare un ostacolo, può essere visto come un’interessante opportunità da sfruttare,
ad esempio, nelle scuole per dare vita ad attività multidisciplinari
che possono essere presentate in forma teatrale proprio in occasione delle festività natalizie.
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I cartoni animati sbarcano sul pianoforte
Sono ventinove i brani che, lungo un arco di tempo che va
dagli anni Trenta al giorno d’oggi, si affacciano dalle pagine
di Cartoni al pianoforte, la raccolta curata da Franco Concina e proposta da Carisch al pubblico dei pianisti... in erba. I
quali, perlomeno a giudicare dalla scelta del repertorio, comprendono probabilmente una vasta percentuale di adulti –un
dato, questo, che emerge peraltro da tutte le analisi sul mercato attuale della didattica musicale.
Accade così che, accanto a motivetti di film e serial contemporanei (come Harry Potter e I Simpson), figurino classici come l’Ape Maia, Lupin, Ufo Robot o Amico è. Tutti i brani, naturalmente, condividono l’impostazione che ha reso note le
antologie di Franca Concina: sono versioni facilitate, di veloce lettura, che non presentano particolari difficoltà tecniche
e che per questo possono essere inserite nel programma dei
primi anni di studio come divertissement da affiancare agli
autori della tradizione.
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prodotti finanziari in vendita
presso i propri sportelli un
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Il prestito, che viene erogato per un importo minimo di
250 Euro e per un massimo
di 2.000 Euro, è destinato a
finanziare a tasso zero l’acquisto di strumenti destinati a studenti regolarmente
iscritti alle scuole elementari, medie, superiori, alle università e alle scuole
di musica. Per informazioni
ulteriori, o per ricevere un
prospetto informativo completo, è possibile rivolgersi
presso gli sportelli di uno
qualsiasi degli istituti del
Gruppo Veneto.
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I vincitori
del PIMI
si danno
convegno
a Faenza
I vincitori del Premio Italiano per la Musica Indipendente (PIMI) si troveranno a Faenza in occasione della decima edizione del Meeting delle
Etichette Indipendenti, in
programma nella città romagnola dal 25 al 26 novembre prossimi.
I vincitori del PIMI sono
stati selezionati da una
giuria composta da giornalisti e redazioni provenienti dal settore dell’editoria cartacea, dal mondo
della radio e dalla televisione; il loro lavoro è stato supervisionato da Federico Guglielmi, Valerio
Corzani, Daniel Marcoccia, Enrico Deregibus e
John Vignola.
Il premio per il miglior album indipendente dell’anno andrà agli Assalti Frontali per il disco “Mi sa che
stanotte”, uscito e distribuito per i tipi del Manifesto e registrato a Casasonica con Max Casacci.
Nelle altre categorie, il miglior tour è risultato essere quello di Petra Magoni
& Ferruccio Spinetti; mentre il titolo di miglior gruppo indipendente è andato
agli Afterhours. Il solista
più votato è stato Marco
Parente, e l’etichetta indipendente riconosciuta
come migliore dell’anno è
stata la Urtovox di Paolo
Naselli Flores.
Per ulteriori informazioni:
www.meiweb.it
Ricordi per
Torino Settembre Musica
Sono usciti per i tipi di BMG
Ricordi due interessanti volumi curati da Enzo Restagno
e pubblicati in collaborazione
con Torino Settembre Musica,
la manifestazione organizzata
dal Teatro Regio di Torino per
la Regione Piemonte e la Città di Torino.
Entrambi i titoli si propongono
di diffondere una conoscenza
di carattere musicologico, e
sono destinati in primo luogo
al pubblico della manifestazione; ma possono essere apprezzati molto anche da chi,
pur non avendo preso parte
alle iniziative torinesi, si rivolge alla “musica raccontata” per ragioni di studio o come complemento dei propri ascolti.
I due volumi che qui presentiamo trattano generi musicali molto lontani: l’unico tratto che li accomuna sembra essere il fatto
che entrambi sono stati pensati e realizzati per sottolineare i due
momenti di approfondimento
del festival torinese, dedicati rispettivamente all’opera di
Peter Maxwell Davies e alla
musica vietnamita.
La parentela dei due volumi,
se così si può dire, va però
oltre la coincidenza dell’occasione che ne ha permesso la
pubblicazione, anche perché
il curatore di entrambe le pubblicazioni è la stessa persona. Si ha così l’impressione,
pur nella lontananza degli argomenti trattati, che sia possibile, attraverso questi volumi, arrivare ad una forma di conoscenza sincretica della musica,
che va al di là delle tradizioni e dei loro attriti per approdare ad
una visione culturale molto più ampia, dove le differenze agiscono
da stimolo costante.
Nel testo dedicato a Davies le atmosfere quiete delle isole Orcadi
si mescolano al racconto emozionante della formazione del compositore inglese, dei suoi colloqui con Petrassi, della sua ispirazione all’architettura romana del Borromini; mentre nel volume dedicato alla musica del Viet-Nam –che esce nell’ambito della collana “Popoli & Musiche”– si sentono risuonare flauti di legno, strani
strumenti ad una corda, voci sinuose che si rifanno ad un’eredità
musicale antica di mille anni.
Nel complesso, quindi, si tratta di due volumi destinati ad un pubblico maturo, abituato a frequentare le sale da concerto e attento
ai messaggi che provengono dalle altre culture. in altre parole, lo
stesso pubblico di professionisti, insegnanti e studenti che frequenta i punti vendita di tutta Italia...
BMG PUBLICATIONS
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Musica & Video: un nuovo
modo di fare entertainment
Roland Italy ha di recente annunciato la disponibilità per il
mercato italiano di VIMA, l’innovativa gamma di tastiere pensate per rivoluzionare
l’entertainment musicale.
Disponibile in due modelli
da 88 e 61 tasti, la serie VIMA mette a disposizione dell’utente finale una vera e propria “stazione dell’entertainment”
che affianca ad un generatore sonoro dell’ultima generazione un
lettore CD, un’interfaccia video per il collegamento diretto di videocamere, DVD e macchine fotografiche digitali e un’uscita video che permette di proiettare su televisori e videoproiettori la
partitura, le immagini memorizzate o il pianoforte a rullo. Nel caso di una sequenza di immagini, poi, è possibile interagire con il
software di controllo per passare da un file all’altro direttamente
dalla tastiera.
Non mancano, naturalmente, le funzioni dedicate al karaoke (con
la visualizzazione dei testi sul display), l’ingresso microfonico dotato di effetti di alta qualità e un comodissimo telecomando per
la gestione completa dello strumento, che si affianca all’ampio display LCD touch-screen nel mettere a disposizione con facilità anche le funzioni più complesse della tastiera.
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che hanno partecipato al
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