pagina 2 Saluti di Natale. Amici archibugieri, un altro anno sta volgendo al termine ed è arrivato il momento di tirar le somme. La domanda che molti mi pongono è la seguente: come và la CNDA? Posso rispondere che da un punto di vista “politico” il rapporto con le federazioni nazionali, con le quali abbiamo rapporti, procede tranquillamente. Tenendo conto delle nuove elezioni in ambito UITS credo che i rapporti non potranno che essere molto più tranquilli di quanto avvenuto in questi ultimi miei due mandati. Da un punto di vista sportivo la novità dell'anno deve considerarsi l'apertura verso gare in "campi aperti" ed un campionato Middle Range (max mt.300) che hanno dato vita alla "Coppa Italia". Molti si sono posti la domanda: perché svolgere gare in campi aperti, scomodi, con coperture approssimate, su campi in cui i risultati sono condizionati dalle condizioni atmosferiche? La risposta è molto semplice. Da esperienze personali fatte in vari anni di partecipazione a gare internazionali, non ultima Vitrolles, mi sono reso conto, e di questa mia perplessità ho fatto partecipe il CD, che i tiratori italiani, abituati ai "poligoni chiusi", riscontravano molte difficoltà in "poligoni aperti" (luce, cariche, vento e quant'altro), sedi frequenti di competizioni internazionali. La Coppa Italia è nata per misurare il tiratore italiano in condizioni estreme, condizioni a cui lo stesso non è abituato, ed alle quali si deve adattare nel più breve tempo possibile per poter primeggiare. Per darvi esempi pratici: a Vitrolles sulla distanza dei 100 mt le rosate erano ”larghe” in quanto le normali cariche non erano adeguate per limitare l’influenza delle violente raffiche di vento; lo stesso dicasi per la specialità D. Malson; ad Hamina sulla distanza a 100 mt lo stand di tiro era costituito da una tenda militare e si sparava da terra senza nessun “confort”, ovvero "comodi" banconi da tiro presenti nei T.S.N.; in Australia lo stand per le armi corte era, a detta dei tiratori, abituati ai poligoni italiani, inadeguato in quanto il mirino era alla "luce" ed alle intemperie. Se volessi potrei anche continuare con vari esempi, ma credo che questo basti per capire l'importanza di una serie di gare fuori dai "poligoni chiusi". Se poi per alcuni andare a fare una gara internazionale significhi fare la "scampagnata fuori porta" indossando la maglia della nazionale, questo è un altro discorso. Solo per questo motivo nasce un campionato, aperto a tutti i tiratori iscritti alla CNDA, dove i partecipanti possono cimentarsi sia con l’amato bersaglio, sia con difficoltà oggettive che possono influenzare pesantemente il risultato. Ribadisco ancora che lo scopo è quello di preparare i nostri tiratori ad affrontare con successo (si spera) qualsiasi difficoltà. Per agevolare i tiratori, quest'anno la CNDA ha organizzato sia gare di Campionato CNDA/UITS che di Coppa Italia in maniera tale che tutti potessero partecipare percorrendo distanze accettabili visti gli attuali costi dei carburanti. Solo il nord-ovest purtroppo è per ora svantaggiato, ma i tiratori di queste zone hanno sempre dimostrato attaccamento alla CNDA ed alla nostra attività con massicce presenze alle gare. Spero che tra poco riusciremo, anche con il loro aiuto, a trovare una soluzione a questo problema. Colgo l’occasione per porgere a voi tutti ed alle vostre famiglie, anche a nome del Consiglio Direttivo, i migliori auguri per le imminenti feste natalizie ed un anno ricco di successi. Il Presidente CNDA Giovanni Gentile Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare oppure inviare una e-mail alla redazione: Avancarica Magazine c/o X.mas srl Viale della Lirica 61 - 48124 Ravenna cell. 328.8290263 fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 3 A volte…meglio soli di F. Fabbri Giancarlo Moro, unico italiano in gara, vince il Gran Premio di Tattendorf, (Austria) di tiro a volo. Quando le cose belle nascono dall’amicizia. E’ quello che è successo a Giancarlo Moro, iscrittosi al GP di Tattendorf, gara di tiro a volo ad avancarica organizzata il 3 novembre dall’Hubertusrunde e riservata ai tiravolisti austriaci e amici, sulla distanza di 50 piattelli nella specialità “Lorenzoni”. E come amico ed unico italiano in pedana, si è preso la doppia soddisfazione di vincere 2 medaglie d’oro, nella gara individuale, Giancarlo Moro ha vinto con 41 piattelli (23+18) mentre nella classifica a squadre, inserito con gli esclusi dalla squadra di Langau (Walter Wurm, Bert Kienast) ha vinto con 114 piattelli. Com’è tradizione d’oltralpe, trattandosi di una gara tra amici, la parte più importante è stata l’ospitalità ed i festeggiamenti serali nella Schutzenhaus dell’Hubertusrunde di Tattendorf con maialino allo spiedo e adeguate forniture di birra e vino che hanno stemperato il naturale imbarazzo di Giancarlo, unico “forestiero” e per di più vincitore di entrambe le classifiche. Grande anche in questo! pagina 4 Finalmente…è festa! di M.Elena Olante e F. Fabbri Se all’improvvisazione tutto si può perdonare, anche l’approssimazione che segna le cose fatte all’ultimo momento, è ben diverso per una cosa nata da un’idea precisa e maturata negli anni, quando finalmente questa cosa va in porto sono tanti i dubbi che affiorano, e le difficoltà che di volta in volta si presentano. Anche la prima festa nazionale della CNDA non è sfuggita a questa regola, la parte più difficile è stata la data, trovare un varco nel calendario CNDA è stata un’impresa, la cosa più logica è sembrata la concomitanza col “Trofeo delle Ceramiche” di Faenza anche per la sede, abbastanza baricentrica e non è poco con questi chiari di luna. Un’altra incognita era rappresentata dal numero di partecipanti, alla fine la risposta è andata oltre le previsioni, una sessantina i presenti tra soci e famigliari. Tra le certezze della serata la tavola, la convivialità romagnola, la musica e la voce di Giulia, i premi messi in palio col ricavato destinato all’aiuto ai terremotati dell’Emilia, la generosità della ditta Chiappa e delle ceramiste faentine Maria Elena Boschi, Roberta Padovani e Azzurra Ciani, l’impegno della compagnia LARC, dei soci del TSN Faenza e del TSN Forlì. Tanta era la carne al fuoco che non si è riusciti a portare a termine tutto il programma, complice anche la partenza ritardata causata dal ritardo del presidente, reduce da un Consiglio Direttivo dell’ultima ora. Durante la serata, tra una portata e l’altra si sono alternate le estrazioni della lotteria, le premiazioni dei vincitori del campionato italiano e le premiazioni dei vincitori della Coppa Italia 2011/12, il tutto a scapito delle premiazioni del campionato italiano a squadre, dolorosamente rimandate ancora ad altra data. Nel discorso di benvenuto ai partecipanti il presidente nazionale della CNDA ha sottolineato l’importanza di questa festa, organizzata per rinsaldare lo spirito d’appartenenza alla famiglia dell’avancarica, non per nulla il nome scelto per la festa era: “per il piacere di stare insieme”. Una Consociazione come la CNDA trae la sua forza, non solo dai risultati sportivi ma anche e principalmente dall’unione e dalla coesione degli iscritti, fieri e orgogliosi di farne parte contribuendone alla crescita e al prestigio. Nel discorso iniziale il presidente Gentile non ha mancato di stigmatizzare l’assenza di alcune compagnie e di alcuni tiratori che, pur distanti poche decine di chilometri hanno scelto di partecipare a gare al di fuori del circuito ufficiale CNDA e ben più distanti, preferendo un piatto di “crauti” al “piacere di stare insieme”, in questo caso non si può certo parlare di “spirito d’appartenenza” o di amore per la CNDA. Per la cronaca il primo premio della lotteria, un fucile “Sharp cal.45/70” preparato per le gare di Long Range, offerto dalla ditta Chiappa è stato vinto da Luciano Mancini, lasciamo ai lettori i personali commenti sul “fortunato” vincitore. pagina 5 pagina 6 UN MARIO... DA RECORD! Nella nona gara di campionato 2011/12 a Santarcangelo di Romagna, il portacolori del CUS Roma, Mario Chiappori, ha eguagliato il record italiano nella specialità Cominazzo R, con 96/100 punti. Complimenti Mario! Ufficio stampa C.N.D.A. Un po di C.N.D.A. agli ASSOLUTI Nelle finali dei campionati italiani assoluti di tiro a segno a Milano, un po di C.N.D.A. sul podio, grazie al titolo italiano Master di PGC conquistato da Stefano Caruso, Alberto Lucchini e Stefano Contessa. Ufficio stampa C.N.D.A. U.N.V.S. ed avancarica. Ufficio stampa C.N.D.A. Nell’annuale festa della sezione U.N.V.S. di Faenza è stata particolarmente applaudita l’avancarica, rappresentata dai tesserati del TSN Faenza e della compagnia LARC. Nel corso del pranzo, presente il presidente nazionale dell’UNVS, avvocato Gian Paolo Bertoni, è stato ufficializzata l’assegnazione alla sezione di Faenza dell’organizzazione del 6° Campionato Italiano U.N.V.S. d’avancarica. pagina 7 Avancarica sarda al rush finale Ufficio stampa C.N.D.A. A 2 gare dal termine del campionato regionale sardo sono già state emesse 2 “sentenze”. Vittorio Serra si è aggiudicato il titolo regionale nella specialità Fucile avancarica a 100 metri ed Antonello Valentini ha conquistato il titolo nella Pistola monocolpo a 25 metri. Restano 4 i titoli regionali ancora da assegnare, Fucile avancarica a 50 metri Fucile retrocarica a 100 metri Revolver avancarica e retrocarica a 25 metri. pagina 8 Agna, un altro passo verso il “long range” Ufficio Stampa CNDA Dopo le prime prove estemporanee e tanto “fai da te”, il “long range” entra nel vivo. Nel programma della prima prova di Coppa Italia, disputata al campo di tiro “Le tre Piume” di Agna il 29 e 30 settembre, è stata inserita la prima seduta teorico-pratica dell’avviamento alla pratica del “long range”, grazie alla disponibilità dell’amico Giorgio Cavicchi. Una decina i partecipanti, attratti da questa disciplina molto praticata oltre confine e fortemente voluta da CNDA. Tanti gli argomenti trattati, dalla balistica alla conoscenza delle armi, dal calcolo del vento al munizionamento. La complessità e la particolarità di questa disciplina non potevano certo essere evase in una sola seduta ed altre ne seguiranno a breve, per questo, a beneficio di tutti quelli che vorranno a conoscerla è stato pubblicato sul nostro sito web, cnda.it, un testo molto esauriente curato da Giorgio Cavicchi. pagina 9 Ivo Angelini, buon lavoro. di Francesco Fabbri Premetto che questo è solo un arrivederci, caro Ivo, arrivederci e buon lavoro nel tuo nuovo incarico di Consigliere Nazionale dell’UITS. Mi sarebbe piaciuto titolare, “un po’ d’avancarica ai vertici dell’UITS”, ma probabilmente avrei toccato qualche nervo “sensibile” e perciò mi astengo. Per i pochi che non lo conoscono, Ivo è il presidente del TSN di Ravenna, o per meglio dire, era, per incompatibilità col nuovo incarico di consigliere federale. Nelle recenti elezioni di Mestre è stato l’ultimo degli eletti, ma col vanto e la consapevolezza di aver corso con le proprie forze e con l’appoggio dei presidenti amici, i numeri parlano da soli, senza aiuti caduti dall’alto. Caro Ivo, arrivederci perché personalmente ti considero una preziosa risorsa per l’avancarica italiana e per la CNDA, preziosa come uomo e come dirigente, quindi, considerati in prestito all’UITS dove avrai certamente modo di farti apprezzare. Avremo finalmente la certezza di trovare in un interlocutore che trae dal dialogo e dal buon senso la propria forza al posto di chi sin’ora ha praticato solo la strada della contrapposizione e dell’astio. Tralascio la parte sportiva perché dovrei ricordare che sei Campione Italiano UNVS d’avancarica e che la squadra di Ravenna, da te guidata, ha soffiato il titolo italiano proprio alla squadra di Faenza, e questo non va bene! Per tutte le altre news, classifiche e varie, collegati al sito www.cnda.it TSN RAveNNA e AvANCARiCA RAveNNATe Ufficio stampa CNDA Grandi applausi per la compagnia Avancarica Ravennate nel corso della tradizionale festa del Tiro a Segno ravennate. Sono stati ricordati i risultati più importanti conseguiti nella stagione agonistica appena conclusa, dal titolo italiano UNVS d’avancarica di Ivo Angelini al titolo a squadre UNVS della compagnia A.R. alla vittoria a squadre nel Trofeo del Centocinquatenario e altri successi individuali. pagina 10 Giffoni Valle Piana, dal cinema all’avancarica. Ufficio Stampa CNDA Giffoni Valle Piana è famosa in tutto il mondo per il Festival Internazionale del cinema per ragazzi ma, grazie all’inaugurazione del nuovo campo di tiro, gestito dalla “shooting range” del presidente Giovanni Ciccarone, entrerà a pieno titolo nel mondo del tiro a segno e tiro a volo e, grazie alla CNDA, entrerà a far parte del mondo internazionale dell’avancarica. All’inaugurazione del campo di tiro più grande del sud era presente il presidente nazionale della CNDA, Giovanni Gentile, ed è proprio Gentile che ha avanzato la proposta di organizzare al campo di Giffoni una gara internazionale come prova per disputarvi il Campionato Mondiale MLAIC del 2016 che, come sapete, è stato ufficialmente assegnato all’Italia. pagina 11 pagina 12 150 anni di avancarica L’arma antica nel tiro a segno 8 dicembre 2012 - 24 febbraio 2013 Evento inserito nella XIII edizione della Settimana di Maria Luigia MUSEO GLAUCO LOMBARDI - PALAZZO DI RISERVA Strada Garibaldi, 15 - 43121 PARMA (Italy) La Società Parmense del Tiro ad Avancarica - S.P.T.A., ospite del Museo Glauco Lombardi nelle nuove sale espositive, con l’aiuto dei soci e il sostegno della Consociazione Nazionale Degli Archibugieri, presenta l’evento 150 anni di avancarica. Vengono esposti oltre 250 oggetti del mondo dell’avancarica (tiro a segno con armi antiche), pistole e fucili storici che sono parte di collezioni e proprietà di tiratori agonisti. La mostra raccoglie numerose testimonianze sulle tecnologie e sulla produzione artistica europea di armi dal XIX al XX secolo usate prevalentemente per il tiro a segno. Attraverso i numerosi oggetti, per la prima volta insieme (alcuni dei quali mai presentati al pubblico), è possibile ripercorrere la storia dell’avancarica. Questa rassegna si prefigge di far conoscere, attraverso l’esposizione di armi antiche e oggetti attinenti (fiaschette per la carica delle armi, fondipalle, etc.) questo sport particolare così poco conosciuto e praticato in Italia. Oltre alle armi saranno esposti trofei, premi, bersagli particolari e curiosità. Perché …“ad Avancarica” ? Si definiscono ad avancarica tutte le armi nelle quali il proiettile viene inserito dalla cima della canna (vivo di volata). Ne sono un esempio gli archibugi, i moschetti e in genere i fucili, i cannoni e le pistole fino all'800. Le prime armi da fuoco a miccia nascono nella seconda metà del XIV secolo, da un'applicazione dell'uso della polvere pirica o polvere da sparo che la tradizione vuole arrivare dalla Cina. Le armi consistono in un tubo di ferro con una parziale copertura in legno per proteggere le mani del tiratore. L'accensione della polvere avviene tramite una miccia di canapa. Questo sistema è piuttosto primitivo ed è inficiato dalle avverse condizioni atmosferiche che compromettono il funzionamento della miccia. Nei secoli successivi, oltre al miglioramento delle tecniche metallurgiche per ottenere composti ferrosi più leggeri e resistenti, si sviluppano sistemi più sofisticati per l'innesco della polvere: dal sistema a ruota, che avrà breve vita, si passerà successivamente alle armi a pietra focaia, dove una scheggia di selce sapientemente sagomata, a seguito dell'abbattimento del cane produce una serie di scintille che innescano l'accensione della polvere, e quindi, nell'ultima fase prima dell'avvento delle armi a retrocarica, si avranno le armi dette a percussione dove una capsula di materiale esplodente (fulminato di mercurio) verrà posata sul luminello in contatto con il focone (camera di scoppio) della canna. Il cane dell'arma, percuotendo la capsula, causerà la fiammata che andrà ad accendere la polvere all'interno della canna. Nel 1835 l'americano Samuel Colt brevetterà per primo un sistema a rotazione per pistola che permetterà alle armi ad avancarica di disporre fino a sei colpi per volta, mentre in precedenza i colpi venivano caricati e sparati uno alla volta. Successivamente, l'inserimento della capsula di innesco direttamente nella cartuccia, prima con i sistemi ad ago tipo Dreyse e poi con le cartucce metalliche a percussione anulare e a percussione centrale, decretarono la fine delle armi ad avancarica per uso bellico. Sistema accensione della polvere nera Le armi ad avancarica sono il primo esempio di armi da fuoco e il sistema di accensione può essere sostanzialmente di quattro tipi. pagina 13 Miccia Il meccanismo di accensione, a differenza dei sistemi successivi, richiede necessariamente che la miccia (normalmente di canapa arrotolata) sia già accesa. Il bacinetto posto all'apertura esterna del focone viene riempito di polvere. La miccia viene agganciata al cane, che altro non è che una specie di morsetto con un perno che lo vincola alla calciatura. Tirando con il dito la parte inferiore del cane questo ruota verso il basso portando l'estremità accesa della miccia a contatto della polvere del bacinetto. Ruota Si tratta sostanzialmente di una evoluzione del sistema a miccia: anziché utilizzare un semplice sistema a perno azionato dalla forza del dito del tiratore, si carica un congegno a molla che, all'atto della pressione sul grilletto, rilascia tutta la propria energia sulla pirite,creando le scintille, garantendo una migliore accensione della polvere. Fiasche per caricamento della polvere da sparo (XIX sec.) Pietra Questo sistema è il primo che non prevede parti da accendere prima dell'uso. Il cane somiglia sempre di più ad un morsetto, ma trattiene un pezzo di selce (pietra focaia). Premendo il grilletto il cane si abbatte sull'acciarino (martellina) che si apre lasciando cadere le scintille così prodotte dentro il bacinetto ed accendendo la polvere. Percussione La scoperta delle proprietà detonanti del fulminato di mercurio e del clorato di potassio consentono la creazione di capsule esplosive con cui sostituire la pietra focaia. Il bacinetto viene modificato da un camino del focone (luminello) su cui la capsula viene inserita. Il cane non è nient'altro che un martello percussore che si abbatte sulla capsula determinandone l'esplosione e la conseguente accensione della polvere da sparo. Pistole ad avancarica per uso tiro a segno (XIX sec.) Appuntamenti con la storia Pare che in Italia la prima gara di cui sia rimasta documentazione certa sia un “Tiro con lo schioppo” organizzata nel 1427 ma la prima Società di Tiro a Segno, voluta da re Carlo Alberto, viene costituita ufficialmente a Torino in data 26 giugno 1837 e la possiamo considerare la più antica d’Italia. A Parma la Società del Tiro a Segno viene inaugurata ufficialmente nel marzo 1862 da Giuseppe Garibaldi con un colpo di fucile (… non centra perfettamente il bersaglio ma ottiene comunque un buon punteggio!). Nel tiro a segno con armi ad avancarica si spara per colpire un bersaglio di carta o di legno dipinto posto a diversa distanza a secondo dell’arma utilizzata: 25 metri per le pistole e revolver, 50/100 metri per i fucili. Sono state mantenute, ad eccezione della “ruota”, le stesse specialità all’origine dell’avancarica, ossia “a miccia”, “a pietra”, “a percussione”, sia per armi originali, sia per le repliche. A partire dagli ultimi decenni del XX secolo il tiro ad avancarica ha conosciuto una nuova giovinezza: grazie all'impegno di alcuni appassionati, preziosi reperti storici sono stati rimessi in linea di tiro. Boccali da birra commemorativi di gare tiro a segno (XIX sec.) Associazioni Facendo riferimento ai vari impianti di tiro a segno sul territorio sono nate, in oltre trenta località d’Italia, parecchie asso- ciazioni di appassionati di tiro ad avancarica; queste si riconoscono, in Italia, nella Consociazione Nazionale Degli Archibugieri (CNDA) e, a livello internazionale, nel Muzzle Loaders Associations International Committee (MLAIC) che organizza o coordina gli eventi internazionali e stabilisce le norme e i regolamenti. A Parma, la Società Parmense del Tiro ad Avancarica, fondata nel 1986, partecipa con i suoi tiratori al Campionato Italiano e gareggia, grazie ad alcuni suoi tiratori, al Campionato Europeo e Mondiale con lusinghieri successi. MUSEO GLAUCO LOMBARDI ORARI di APERTURA:da martedì a sabato ore 9,30 - 15,30 - domenica e festivi ore 9,00 - 18,30 tel. 0521 233727 - INGRESSO LIBERO - pagina 14 DiTe LA v STRA a c i r a c n a v a ’ l l a e c o la v riceviamo e pubblichiamo “Complimenti davvero per il calendario gare C.N.D.A. 2012 - 2013... da metà novembre si riprende a metà marzo! Lo avrete fatto sicuramente per farci passare l'inverno in letargo e vista l'età media dei partecipanti, può essere anche corretto non esporli al freddo. Peccato che piano piano il gruppo inevitabilmente si assottiglierà. Sarà sempre più difficile che entrino nuovi partecipanti perché ci sono sempre meno motivi per farlo. Arrivare ad essere in pochi ... è stata questa la vostra principale preoccupazione in questi ultimi 2 o 3 anni ? Alessandro Colotto - iscritto alla C.N.D.A. Risponde F. Fabbri Caro Alessandro, mi sembra che il calendario sia comunque fitto, 14 gare di campionato e 7 di Coppa Italia non sono poche. Se la memoria non mi inganna non ricordo gare di campionato d'avancarica in dicembre o gennaio, tranne un “flop” a Cerea per una gara fuori tempo fortemente voluta da UITS, si riprende già il 23 febbraio. Comunque la risposta alla tua osservazione la darà C.N.D.A. la mia è solo una nota a margine. Cordialmente, Francesco Fabbri E qui si chiude come addetto stampa della E qui si chiude la mia avventura ncarica Magazine”, organo ta “Ava CNDA e responsabile della rivis nostra vetrina verso il mondo. ufficiale della Consociazione, la Magazine, quella che si sta Cari amici e lettori di Avancarica , sicuramente impegnativa erienza chiudendo è stata una bella esp di questa opportunità non posso e te man sias entu nte ame cert ma ttivo della CNDA per la fiducia che ringraziare il Consiglio Direavermi dato l’opportunità di fare per e fa i accordatami quattro ann gratifica e mi piace, scrivere. la cosa che maggiormente mi Avancarica Magazine (anche se L’organo ufficiale della CNDA, continua a chiamarlo “giornalino”, qualcuno ai piani alti della CNDA ti!) è la finestra aperta verso il ma ogni pianta da i propri frut è attraverso questa finestra che mondo esterno all’avancarica ed ica, ci conosce e ci apprezza, questo mondo ci guarda, ci giud cchio dell’anima” della CNDA, Avancarica Magazine è “lo spe bile poter lavorare con serenità, nsa spe e proprio per questo è indi stato attuale delle cose. cosa non più possibile alloper la sua particolare delicatezza L’incarico di addetto stampa la dirigenza, con trasparenza e richiede una completa sintonia con ndo anche una sola di queste lealtà da entrambe le parti e qua farsi da parte per non perdere la condizioni viene meno, è meglio propria credibilità. tralascio, quello che mi ha Oltre ai motivi personali che sione di buona parte della divi con convinto a dire basta è la non sti ultimi tempi, chiusa e sorda alle linea adottata dalla CNDA in que personale di una insofferenza da one sazi a istanze della base, e la sen confronti. Tanto è stato fatto nellin parte della presidenza nei miei ne, buo o men e buone e altr CNDA in questi anni, tante cosemai creduto e non credo tutt’ora ho non e altr in uto, cred ho tante tinuare a dipingerle e raccontarle e per questo non mi sento di con . itivo in modo forzatamente pos Magazine in questi anni, Ringrazio chi ha letto Avancaricatri apprezzamenti, mi scuso i vos ringrazio per la vostra stima e percoli e con chi si è a volte sentito arti i mie i ito grad ha non con chi e trasparenza nei confronti della “tirato in ballo”, ma la mia lealtà rica sono state totali e assolute. nca ’ava CNDA e di tutti gli amici dell sincero a Giovanni Zauli Un ringraziamento doveroso e itrice X.mas, senza la loro e Giuseppe Santino dell’ed grado di portare avanti questo in professionalità non sarei stato delicato e prestigioso incarico. urio di buon lavoro a chi Un caro saluto a tutti e un aug prenderà il mio posto. Francesco Fabbri Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito www.cnda.it pagina 15 UNA CASSETTA CONTENENTE UNA COPPIA DI PISTOLE COSTRUITE DA GASTINNE_RENETTE ARMAIOLO DELL’IMPERATORE di Gualtiero Fabbri (e G.C) Ne “L’Art du Duel” di Adolphe Tavernier, edizione C.Marpon et Flammarion 26, rue de Racine, pres l’Odeon, in prefazione l’autore così si esprime: “ Je dédie cet Essai sur le Duel Pratique qui n’a d’autre ambition que de chercher à étre utile à ceux qu’une affaire d’honneur oblie à aller sur le Terrain, soit comme Combattants, soit comme Témoins”. (Dedico questo saggio sul Duello Pratico che non ha altra ambizione se non quella di cercare di essere utile a coloro che una questione d’onore li obbliga a recarsi sul Terreno, sia come Combattenti, sia come Testimoni). Si tratta in sostanza del testo che regolava la pratica del duello, sul tipo del nostro “Codice Cavalleresco Italiano” di Jacopo Gelli, manuale Hoepli. Ora, quando il Tavernier passa a trattare del duello con la pistola, dopo avere manifestato apertamente la sua antipatia rispetto alla più nobile scherma, dichiara: “Alors que pour devenir d’une jolie force en escrime, avec des dispositions, de nombreuses années sont necessaries, il vous sera possible, après quelque mois d’exercice quotidian chez Gastinne-Renette, d’atteindre à une force très suffisante pour ètre proclamè tireur de pistolet redutable” (mentre per conseguire una certa abilità nella scherma, avendone disposizione, sono necessari numerosi anni, vi sarà possibile, dopo qualche mese di esercizio quotidiano presso Gastinne Renette, il raggiungimento di un’efficacia più che sufficiente da essere proclamati formidabili tiratori di pistola). (prosegue nelle pagine successive) pagina 16 È evidente da questa citazione la reputazione che questo armaiolo godeva già nella seconda metà del XIX secolo, non solo come tale, ma anche come istruttore al tiro. La sua produzione di fucili e pistole da tiro, da duello, da esposizione in fiere internazionali o come dono di rappresentanza per i Potenti dell’epoca, giustifica la grande fama di cui è ancora oggi depositario. La ragione di questa premessa deriva dal desiderio di illustrare una cassetta contenente una coppia di pistole a percussione, firmate per l’appunto da Gastinne-Renette, operante negli anni 1850-90, con sede a PARIS, 1 Rond-point des Champs-Elysées. È difficile in generale distinguere le pistole da duello da quelle da tiro, infatti, ogni Nazione aveva particolari regole, per esempio quasi tutte non ammettevano la rigatura della canna, altre non accettavano il salvadito provvisto di appendice, ma possiamo riassumere le caratteristiche di una pistola da duello come segue: Mirino fisso, mancanza della regolazione dello scatto, canna sprovvista di rigatura, mancanza di zone lucide che potrebbero abbagliare l’avversario. Le pistole erano inoltre fornite in coppia, con uguali caratteristiche e dovevano essere rigorosamente sconosciute ai duellanti. Solo in casi eccezionali, ammessi dai padrini per motivi estremamente validi e documentati nel verbale dello scontro obbligatoriamente redatto dagli stessi, un duellante poteva usufruire delle sue pistole. In questo caso all’altro spettava per primo la scelta della pistola. I due testi citati possono certamente soddisfare le domande di chi volesse approfondire l’argomento. Gli Inglesi, sono certamente i primi, tra il 1770 e il 1780, a definire la tipologia delle pistole da duello. Famoso per tutti l’armaiolo Robert Wogdon di Haymarket, Londra. Verso il 1800 le pistole da duello inglesi diventano estremamente specializzate: canne a sezione esterna pagina 17 ottagonale, non più, come prima, la regolazione dello scatto, niente rigatura delle canne, considerata antisportiva per la precisione che conferiva alle pistole, ma introducendo l’appendice al salvadito e i calci saw handled (a manico di sega) che dando maggior rigidità e rendendole quasi una estensione del braccio del duellante, andrebbero, a rigor di logica, anch’esse considerate antisportive. L’avvento della percussione non modificò più di tanto le pistole da duello inglesi che, però, non furono più prodotte dopo il 1840 La pratica del duello continuò, specialmente tra gli ufficiali, ancora per qualche anno per cessare a seguito di un “amendment of the Articles of War del 1844”. La Francia è il Paese che ha prodotto pistole da duello con caratteristiche nazionali. Anche altre Nazioni hanno prodotto pistole che, anche se possibili di utilizzo nei duelli, vanno classificate come armi da tiro. In ogni caso, tutte le pistole da duello sono di alta qualità e contenute a coppia in apposita cassetta completa di tutti gli accessori. Alla luce di quanto noto, noi possiamo tranquillamente definire “da tiro” la coppia di pistole in questione, augurandoci che mai siano state usate per altri scopi, se non quello di partecipare a gare di tiro a bersaglio. Le pistole in questione hanno le seguenti caratteristiche. Lunghezza totale mm.420. Calibro mm.11,2. Canna ottagonale rigata di lunghezza mm.270. Mirino regolabile su slitta a coda di rondine. (prosegue nella pagina successiva) pagina 18 Alzo regolabile tramite apposita vite micrometrica. Acciarino a molla avanti con tacca di mezzo cane. La cassa non ha la sede per le bacchette. Salvadito provvisto di appendice. Gli accessori composti da: sono Una pinza fondipalle completa di taglia materozze. Un dosatore per la polvere. Un cacciavite. Uno svita luminelli. Due bacchette per il caricamento e la pulizia. Una scatola di legno per le pezzuole per avvolgere le palle. Una scatola di legno per le capsule di accensione. Un mazzuolo di legno per forzare la palla nella canna Le parti metalliche sono brunite. Il tutto è contenuto in una cassetta in noce nella quale sono ricavate le sedi riproducenti perfettamente le forme degli oggetti da contenere, conformemente alla moda francese. pagina 19 TROFEO delle CERAMICHE un trofeo in... salita La decima edizione del Trofeo delle Ceramiche, al traguardo, ma… col fiato grosso. Purtroppo è un’amara realtà. La situazione economica attuale frena gli spostamenti e comprime le spese non indispensabili e questo va a scapito anche delle gare e manifestazioni sportive in genere. Anche il mondo dell’avancarica non è esente da questo problema, se le gare di campionato, bene o male reggono, a farne le spese sono soprattutto i trofei. Specialmente quelli dal montepremi “importante”, come il Trofeo delle Ceramiche di Faenza organizzato dalla compagnia LARC in collaborazione col TSN Faenza. La scelta fatta dalla compagnia di premiare con ceramiche artistiche e non da “premiazione” è stata portata avanti con coerenza anche in questa edizione, ma i numeri sono impietosi, 72 prestazioni a fronte di un montepremi di circa 800/900 euro per 21 pezzi in palio la dicono lunga sullo sforzo sostenuto dalla compagnia e per questo ancora più meritoria. Per ricordare la prima festa della C.N.D.A., organizzata in concomitanza col decennale del trofeo, la C.N.D.A. ha messo in palio una “festsheibe” realizzata dall’artista Valentina Poggiali. A contendersela i vincitori delle gare di Pistola, sfida vinta da Antonio Ferrerio di Somma Lombardo. I vincitori delle specialità premiati con le ceramiche artistiche della bottega Roberta Padovani sono stati: Leonardo Nicoli compagnia AV specialità Vetterli e Lamarmora Dario Cortini compagnia AR specialit Kuchenreuter Stefano Caruso compagnia GTA specialit Mariette Antonio Ferrerio compagnia 3L specialit D. Malson Walter Olante compagnia 3L specialit Miniè/Witworth Andrea Mariotti compagnia STETA specialit Lorenzoni. di Francesco Fabbri pagina 20 La nascita degli A.P. ed i primi anni del tiro ad avancarica in italia di Giorgio Sifletto Eravamo a metà degli Anni Sessanta. In quel periodo un buon numero di collezionisti di armi d'epoca faceva capo all'Accademia di San Marciano per le Armi Antiche, associazione con sede a Torino. In questo contesto alcuni appassionati decisero di costituire una sezione dedicata al tiro ad avancarica ispirandosi a precedenti storici, il gruppo prese il nome di Archibusiè 'd Piemont, (Archibugieri di Piemonte) e con l'aiuto dell'allora vicepresidente del TSN ai Torino, Audino, questa nuova e strana specialità riuscì a inserirsi nel locale poligono. Il 22 gennaio 1967 venne perciò organizzata la prima gara. Asti 1975 Non molti i competitori, una dozzina, e le specialità erano al momento solo tre: fucili a pietra focaia, a luminello a canna liscia e a luminello a canna rigata. Tra le armi in linea si poteva contare su qualche pezzo interessante e raro: moschettone da Cacciatori a Cavallo del Regno Italico Mod. Anno 9 (dell'arsenale di Brescia), un fucile da Fanteria Piemontese 1782, una carabina Bernerstuzen 1842 ed una perfetta carabina Lamarmora Mod. 44. Madrid I punteggi, alla luce attuale, furono molto modesti: nei fucili a pietra, primo Sterrantino con 36 punti e secondo Morre con 32; Nei fucili a percussione a canna liscia, primo Gibbone con 62 e secondo Nebbia con 58; In quelli a percussione con canna rigata, primo Colanzi con 70, e secondi ex-equo Vergnano e Torello con 37 punti. La rivista di settore Tac, (fascicolo del marzo 1967), dedicò ben tre pagine all'avvenimento, con dovizia di dettagli tecnici, come si confaceva, sottolineando che si era aperta una nuova era: la nascita del tiro ad avancarica in Italia. Nei mesi seguenti furono organizzate un paio di altre competizioni, che dovevano servire per attrarre nuovi adepti oltre che stimolare il livello qualitativo. Si ebbe così la presenza del primo tiratore "straniero", il lombardo Gianfranco Simone. Pietro Vergnano, che si era addossata la responsabilità orgarizzativa della nuova attività, con la collaborazione di Francesco Sterrantino, grazie ai frequenti viaggi in Francia ed in Inghilterra aveva potuto stringere i primi legami con i veri "esperti", gli inglesi della Muzzle Loading Association of Great Britain nata nel 1952 riunendo club locali attivi fin dall'anteguerra e gli Arquebusiers de France nati ufficialmente nel 1962, ma composti da tiratori già veterani. Novi Ligure 1978 pagina 21 Fu per primo con i francesi che si tenne il confronto. La trasferta di una decina di tiratori torinesi ebbe luogo a Lione il 7 e 8 ottobre dello, stesso anno e se i risultati furono inevitabilmente inferiori a quelli degli avversari, l'esperienza fu utile per imparare, per capire trucchi e segreti e per dare entusiasmo. E fu in effetti così che il match di ritorno, avvenuto a Torino dal 25 al 27 ottobre 1968, oltre ad assumere un aspetto di un certo livello con presenza della televisione italiana, visite ed incontri ufficiali, vide anche il nostro team competere egregiamente, aggiudicandosi la specialità a pietra focaia sia nell'individuale che a squadre e ottenere dei punteggi competitivi nei "luminello rigati". La febbre dell’orgoglio fu non poco stimolata dall'organo ufficiale degli Arquebusiers il quale scrisse: “i progressi della squadra italiana sono rapidi (Vergnano 84, Audino 77, Sterrantino 71) e bisognerà tener seriamente conto di loro nei prossimi incontri”. Ma la strada per portare i nostri colori ai vertici delle classifiche sarebbe stata ancora lunga. Torino 1967 Gli anni che seguirono videro gli Archibusiè 'd Piemont impegnati nella miglior messa a punto della combinata arma-munizionamento uomo, tenendo presente che la specialità era nata da collezionisti divenuti tiratori, passo più difficile del reciproco per l'ottenimento di punteggi elevati. In altri poligoni dell'Italia settentrionale intanto comparivano i primi sporadici tiratori di polvere nera, ma non ancora riuniti in club. Il campo dell'avancarica aveva nel frattempo raggiunto una diffusione europea di tutto riguardo e i francesi furono i primi, anche per la loro posizione geografica centrale, a patrocinare un vero incontro internazionale. Il 19 ed il 20 giugno 1971, a Vaudoyen-Brie, poco lontano da Parigi, in un piccolo poligono privato, si diedero convegno 16 tiratori provenienti da Inghilterra, Germania, Spagna, Francia, Italia e Stati Uniti. I tre italiani presenti (i soliti noti) portarono a casa un terzo posto a squadre nei fucili rigati, ma la cosa importante fu la nascita del Comitato Internazionale delle Associazioni di Tiro ad Avancarica (M.L.A.I.C.). Torino 1987 Finalità fondamentali di questo organo erano la formulazione, indispensabile, di un regolamento comune e l'organizzazione di un campionato mondiale. Presidente venne eletto il francese Landry e segretario generale fu nominato Paul Marchand. La posizione di delegato italiano venne assunta da Vergnano, come sempre assistito da Sterrantino. Con il 1972 nacquero finalmente nuovi gruppi quali l'alessandrino Liberi Archibugieri di Marengo e la Società Lombardo Veneta del Tiro ad Avancarica, che si sviluppò grazie all'azione di Enrico Arrigoni, oplologo di chiara fama, da Egidio Cattaneo, tiratore già presente da anni nelle fila degli Archibusie' 'd Piemont e da Enrico Tettamanti. Valance 1978 pagina 22 Utilizzo di olii fatti in casa By Circius (Sandro Circi) ò essere quella di maggior pregio e pu La finitura dei calci ad olio è rciali o me com le senza ricorrere a prodotti rta mo e un com un da a uat effett formule segrete. o richiede a difficile da ottenere in quant Essa comunque è abbastanz o motivo, est erevole lasso di tempo. Per qu sid con un ed o egn imp o sim ni a grana moltis re l'effetto desiderato su leg ene ott ile fac e qu un com è lia poiché non pegno richiesto, se ne consig l'im del ne zio era sid con in ed molto aperta, ale che si vuole e nei casi in cui il "premio" fin l'uso solo per lavori di pregio zati e difficili risalto su legni molto marez imo liss bel un di ello qu è re ottene da reperire. desiderato, ere portato al tono di colore Il calcio deve ovviamente ess zione attraverso vveduto alla sua pigmenta pro e ent rm ina lim pre o nd acqua con ave mordenti (preferibilmente ad di o l'us ono ved pre che nti se in procedime facilitare la penetrazione) o, per ca nia mo am di o zic piz aggiunta di un ri, alla sua colovvedendo, qualora lo si deside presenza di calci di acero, pro in precedenza. nitrico diluito come descritto do aci di o l'us o ers rav att e razion lino, mistura composta da olio di a un ata par pre tto itu anz Verrà inn ere reperito in nte essiccante, che può ess trementina ed un pò di age itori di prodotti per artisti. piccole bottiglie presso i rivend alcool icamente con sali disciolti in tet sin ato par pre è to dot pro Questo . scopo di ossidare l'olio di lino puro o altri solventi ed ha lo idazione ra comunque il processo di oss ele acc na nti me tre la se che An e. e di aggiungere detto essiccant dell'olio, si consiglia caldament un fornello - Fase 1 verrà posto a riscaldare su lino di olio di o litr 1/2 ca Cir to alla portando il liquido appena sot te, for ore cal a uti min ci per circa die temperatura di ebollizione. chiaio di mmi di trementina ed un cuc gra 50 e ger iun agg e min ter Al all'estremità essiccante. olto in un panno pulito e posto Con un tampone di ovatta avv ora calda. anc a legno del calcio con la mistur il re tta tra o, cin ton bas un ato. di stato in qualche modo riscald è cio cal il he anc se glio me Ancora . non assorbe più la soluzione Continuare fino a che il legno e secco, ato a riposo in luogo caldo, are A questo punto porre il calcio be essere ben ché il legno trattato dovreb odi dop rni gio 5 o 4 eno per alm asciutto ed ossidato. pagina 23 i di - Fase 2 stura composta da 100 gramm mi ova nu a un ate par pre e Ora occorr disciogliendo la nice di gomma lacca (ottenuta olio di lino, 75 grammi di ver e. zione) e 25 grammi di coppal ura sat a o fin ro pu ool alc in stessa te, ad ta liberamente per 3 o 4 vol lica app rà ver one azi par pre Questa cio verrà posto a al termine delle quali il cal intervalli di almeno 12 ore, essiccazione. rno e fino alla sua completa gio ro alt un eno alm per re riposa apori è quello di agire come tur nto me tta tra o est qu di Lo scopo e verrà descritto ttamenti a base di olio, com impedendo che i successivi tra legno. ed imbevano troppo il nostro successivamente, scuriscano cedere alla - Fase 3 ioni precedenti occorrerà pro Una volta completate le operaz a. operazione finale di lucidatur e il questa volta fredda, cosparger Riutilizzando la prima mistura, are ofin str di a ta del preparato, avendo cur calcio con una goccia per vol mo della di legno per volta con il pal ne zio por a col pic a un e ent vigorosam mano. ici minuti, al nerà per almeno dieci/quind Questa operazione ci impeg re per altre sarà di nuovo messo a riposa to tta tra cio cal il ale qu la del termine 24 ore. unque fino etuto fino a 20/30 volte e com Il trattamento può essere rip desiderato. al raggiungimento dell'effetto brillantezza atti il raggiungimento della All'inizio del trattamento inf gliore per mi zzo e solo la pazienza sarà il me o poc a anz ast abb erà not si l'ottenimento dello scopo. _______________ ________________________ ntenere dotto sarà sufficiente per ma Un'occasionale passata del pro fucile (o pistola). in perfetta "forma" il nostro Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito www.cnda.it pagina 24 Viterbo…casa! di Francesco Fabbri Trecento kilometri e non sentirli, si torna dopo un anno abbondante al “Fosso Luparo” com’è storicamente conosciuto il poligono di tiro di Viterbo, ed a prima vista avere la sensazione di non essersi mai allontanati. Lo scenario sembra sempre lo stesso, da una parte il Fosso Luparo, dall’altra la parete di peperino, sul fondo una fitta muraglia di alberi ed arbusti, i blocchi di tufo ed i muri a secco. E’ vero, anche i colori sono gli stessi, è la stessa sensazione che si prova ad aprire la porta di casa quando, a occhi chiusi, si sa già cosa ci si trova. L’allegria, la cordialità, l’amicizia che s’incontra e che ti avvolge stempera anche i risultati sportivi più miseri, e chi scrive ne sa qualcosa! Non per niente ci si trova nel capoluogo della “Tuscia” e poiché Viterbo era chiamata la “città dei Papi”, le libagioni non potevano che essere “a misura di Papa”! pagina 26 Medaglie e nuovi record mondiali per Pedersoli In occasione del venticinquesimo campionato mondiale di tiro con armi ad avancarica, svoltosi dal 12 al 19 agosto 2012 a Pforzheim, in Germania, la Davide Pedersoli ha potuto annoverare nel proprio palmares altre quarantadue medaglie: dodici d’oro, quattordici d’argento e sedici di bronzo. (a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli) Per la Davide Pedersoli ogni appuntamento internazionale costituisce una importante occasione per arricchire il proprio palmares, per verificare l’indice di gradimento e constatare la fiducia che innumerevoli tiratori di tutto il mondo rivolgono alle armi della propria produzione. Esse rappresentano oramai sinonimo di rinomate qualità tecnica e precisione balistica. Le quarantadue medaglie vinte, fra le specialità individuali e quelle a squadre, costituiscono un congruo bottino e permettono di valutare, ancora una volta, come eccellente il bilancio della manifestazione internazionale. Se si aggiungono due nuovi record mondiali nelle specialità individuali (in Minié e in Pennsylvania) e quattro nelle specialità a squadre Halikko, Magenta, Amazons e Hawker, più quello eguagliato in Kossuth, la valutazione finale diventa ancora più lusinghiera. E poi, la soddisfazione di vedere tiratori che hanno utilizzato armi Pedersoli su tutti e tre gradini del podio delle specialità Miquelet, Cominazzo, Halikko, Lucca, Amazons, Kossuth e Hawker. Le prestazioni nelle specialità individuali consentono quindi ottimi risultati anche nelle specialità a squadre, dove, in molti casi, l’intero team è composto da tiratori che hanno utilizzato armi Pedersoli. Onore, quindi, ai tiratori autori di questi ulteriori prestigiosi successi. Nelle discipline individuali tre medaglie d’oro sono state conquistate dai tedeschi Josef Mayr in Miquelet con il moschetto Anno IX, Tania Heber in Minié con il fucile Enfield e Alfred Bailer in Pennsylvania con il fucile Mortimer. Per Tania Heber e Alfred Bailer anche la soddisfazione di avere fissato due nuovi record del mondo nelle due specialità, rispettivamente con 97 e con 99 punti. Una quarta medaglia ha cinto il collo del tiratore belga Willy Wanhille, vincitore in Cominazzo con la pistola Le Page. Grande successo per il fucile Enfield: presentato di recente dalla Davide Pedersoli e già vincitore dell’oro in Minié e in Magenta. Nuovo record mondiale sia in Minié, con 97 punti, sia in Magenta con 281. Si sono aggiudicati le medaglie d’argento sei tiratori di diversa nazionalità: il finlandese Timo Aulis Näätänen in Miquelet con il moschetto Anno IX; i francesi Didier Brun in Cominazzo con la pistola Le Page e Mathieu Ducellier in Pennsylvania con il fucile Swiss Match; il tedesco Franz Lotspeich in Lorenzoni con il fucile Mortimer; lo spagnolo Josè Ramón Galán Talens in Donald Malson e il belga Rudolph Lambert nella specialità combinata Remington con il revolver Remington Pattern. Otto, infine, le medaglie di bronzo nelle gare individuali. Cinque di esse sono state assegnate ai tiratori tedeschi: Peter Käpernick in Miquelet con il moschetto Mod. 1777; Martin Kloke in Cominazzo con la pistola Le Page e in Mariette con il Remington Pattern; Alfred Bailer in Lamarmora con il fucile Württembergischen; Rita Pamer in Walkyrie con il fucile Gibbs. Le altre tre medaglie sono state vinte dallo svizzero Hans-Peter Rüfenacht in Minié con il fucile Württembergischen, dal francese Guy Vigouroux in Lorenzoni con il fucile Mortimer e dal belga Rudolph Lambert in Donald Malson con il Remington Pattern. Nelle discipline a squadre la medaglia d’oro ha visto la firma Pedersoli nelle specialità riservate alle armi lunghe: sette trionfi per la Germania e uno per la Spagna. I tiratori tedeschi hanno primeggiato in Halikko (Alfred Bailer, Peter Käpernick e Josef Mayr con il moschetto An IX), in Pforzheim (Walter Massing con il Bristlen a Morges), in Lucca (Alfred Bailer con il pagina 27 Il fucile Mortimer a pietra focaia in calibro .54 si è aggiudicato la medaglia d’oro in Pennsylvania. Nella specialità Lucca ha vinto le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo e nella Kossuth quelle d’oro e d’argento. Nella versione a canna liscia in calibro 12 oro, argento e bronzo nella Hawker, mentre il modello a percussione a canna liscia ha vinto l’argento e il bronzo nella Lorenzoni e l’argento nella Batesville. Mortimer), in Magenta (Tania Heber con l’Enfield e Josef Mayr e Wolfgang Virsik con il Württembergischen), in Enfield (Alfred Bailer e Josef Mayr con il Württembergischen), in Amazons (Rita Pamer con il Gibbs) e in Kossuth (Alfred Bailer con il Mortimer e Thomas Baumhakl con lo Swiss Match). L’oro spagnolo è stato conquistato in Hawker (Jaume Torras Roca con il Mortimer). Nuovi record mondiali sono stati fissati nelle specialità Halikko (282 punti), Magenta (281), Amazons (290) e Hawker (127 piattelli). In Kossuth, invece, è stato uguagliato l’attuale record di 287 punti. Le medaglie d’argento sono state assegnate: al Belgio in Wogdon (Eddy Desmet e Willy Vanhille con la Le Page e Rudolph Lambert con la Mortimer); alla Finlandia in Halikko (Antero Mustamäki, Timo Aulis Näätänen e Sakari Viertola con moschetto An IX); alla Svizzera in Lucca (Hans-Peter Rufenacht con il Mortimer); alla Francia in Amazons (Virgine Decomble con il Gibbs), in Magenta (Vèronique Tissier con il Württembergischen) e in Kossuth (Mathieu Ducellier con lo Swiss Match e Noel Risch con il Mortimer); alla Germania in Hawker e in Batesville (Franz Lotspeich con il Mortimer). Anche le squadre premiate con la medaglia di bronzo sono state otto: la Germania in Wogdon (Karl Hamman e Martin Kloke con la Le Page) e in Peterlongo (Rita Pamer con il Remington Pattern); la Polonia in Forsyth (Mariusz Rychlik con la Kuchenreuter); la Svizzera in Halikko (Katharina Stierli con il moschetto Mod. 1777); l’Italia in Amazons (Giuliana Casucci, Angelina Simone e Adriana Tivelli con il Tryon Creedmoor); la Francia in Lucca (Noel Risch con il Mortimer e Laurent Thomas con lo Jäger); l’Austria in La pistola Le Page a pietra focaia ha vinto le medaglie d’oro, d’argento e di Kossuth (Gerhard Reiter con lo Swiss Match e Andreas bronzo nella Cominazzo e quelle d’argento e di bronzo nella Wogdon. Gassner con lo Jäger); alla Gran Bretagna in Hawker (Richard Morris e David Elvin con il Mortimer). Complessivamente le armi della Davide Pedersoli hanno conquistato circa il 44% delle medaglie disponibili, considerando, naturalmente, soltanto le specialità in cui esse vengono impiegate. È stata pari all’84% la presenza di armi Pedersoli nella specialità Miquelet, al 62% nella Manton, al 59% nella Pennsylvania, al 57% nella Lorenzoni, al 56% nella Maximilian, al 52% nella Minié e al 51% nella Cominazzo. Altre specialità fanno registrare una percentuale inferiore al 50% di armi Pedersoli in gara. Il 43% in Walkyrie, il 42% in Lamarmora, il 37% in Vetterli, il 19% in Kuchenreuter e il 13% in Mariette. Nonostante ciò alcuni modelli simbolo della produzione Pedersoli come, per esempio, i fucili Bristlen, Gibbs e Württembergischen o le pistole Le Page a percussione e Kuchenreuter sono sempre amati da un folto numero di tiratori. Da segnalare anche i piazzamenti dal quarto al decimo posto nella classifica finale di svariate specialità: si va dai tre tiratori in Walkyrie ai sette in Pennsylvania e in Lamarmora. La Davide Pedersoli ringrazia i tiratori saliti sul podio e tutti quelli che nel mondo sparano con le armi ad avancarica, di qualsiasi produzione, sia essa moderna o antica. Se il tiro ad avancarica si è sviluppato in tutto il mondo è anche merito loro e ci si augura, per il futuro, che più nazioni si avvicinino a questo meraviglioso sport. Esso non deve apparire come folklore ma fare capire che, grazie ai risultati ottenuti, costituisce attività di tiro di precisione. pagina 28 COMPRO... VENDO... FUCILI e CARABINE Fucile ENFIELD (ex ordinanza) anno 1910 SHT IV cal. 22 lr mono matricola Nuova Zelanda) rigatura canna in buone condizioni, tiro a 50 mt. preciso. € 450. Giuliano 338.7654099 Vendo f u c i l e W e s s o n cal. 50 (Palmetto) come nuovo. 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Angelo tel. 339.2771512 Pistola hAMMERLI mod. 280 cal. 22 e convers. in cal. 32 usata pochissimo in valigetta orig. con tutti gli accessori e con 2 impugnature. € 3.500 Pistola BERNARDELLI modello P ONE cal. 9x21 accuratizzata + vari ricambi. € 500 Gasbarri 339.2266136 Pistola replica avancarica Pedersoli REMINGTON PATTERN cal. 44. mod. 1863-1875 catalog. sportiva, perchè poco usata x inutilizzo. Gianni 338.353447 REVOLVER ad avancarica “Roger Spencer” cal. 44 Pedersoli. € 450 Massimo 347.9054841 Le Page (Armi Sport) cal.45 dotata di stecher, come nuova. €. 180 334 6404373 Emanuele Pistola monocolpo avanc. Pedersoli Mortimer Match come nuova con scatola originale, DVD ancora imballato+fondipalle nuovo. € 400 non tr. Monti 338.3797464 Pistola semiautomatica 9x21 modello TECNEMA con 2 caricatori, canna conica e scatola originale. Sparati 600 colpi. Luciano 347.5967086 Pistola avancarica Feinerkbau mod. history 1 nuova in cassetta cal.36 in cassetta orig. + fondipalle. € 850 Duranti 339.8190592 Pistola avancar. replica hawkins London 1780 pietra focaia, finiture in argento. Nuova. € 700 Duranti 339.8190592 Pistola monocolpo ad avancarica a pietra cal. mm.15, canna damasco, scodellino, mirino e fascia sul vitone rimessa in oro marcata Clark e Sons 62 Cheapside London. Canna liscia. Arma antica. Piero 348.1384344 Revolver Remington New Model ricerca costruzione 1860 cal.36 preciso e pronto alle gare. Revolver Roger & Spencer cal.44 preparato già alla gare. Revolver WITNEY 1857 cal.36 molto preciso. 348.313466 Enrico Rabacchin Pistola Charles Moore Cal. 45, Pedersoli. Usata pochissimo, in valigetta di legno con occorrente per il tiro, (15 colpi) € 400. Roberto 348.9149985 Revolver ROGER&SPENCER (Pedersoli) cal.44 ver. gara: Ottime finiture, precisissimo, altamente competitivo. Ottimo stato. €. 480 334 6404373 Emanuele hOWkEN RIVER (Pedersoli) cal.45, diottra regolabile ed inserti stecher. Ideale per il tiro di precisione. Condizioni pari al nuovo. €. 550 334.6404373 Emanuele Revolver Remington New Model Army cal. 44 ad avancarica a percussione, arma antica, in buonissime condizioni. Piero 348.1384344 Revolver Remington Beals cal 36 ad avancarica a percussione, arma antica, in buone condizioni. Piero 348.1384344 Pistola monocolpo ad avancarica da tiro a percussione, arma antica, cal. mm.13 canna rigata marcata Chaponen a Vignon. Piero 348.1384344 Pistola Charles Moore cal.44 avancarica a pietra focaia, Pedersoli moncolpo ad avancarica da tiro a percussione, arma antica, cal. mm.13 canna rigata marcata Chaponen a Vignon. €. 300 Pistola kuchenreuter cal.44 Pedersoli da gara, nessun segno di usura arma come nuova usata solo 500 colpi. €. 700 Giorgio 339.2845235 MISCELLANEA Vendo splendida baionetta sistema Lauckart per Fucile da Fanteria kammerbuechse 1842. Oppure cambio/compro con analoga ma per Carabina Jaeger Kammerbuechse 1842 (il manicotto deve essere lungo ca. cm 10) ottime condiz. € 400 tr. Alberto tel. 051.6368004 Vendo GIACCA DA TIRO in stoffa usata solo 3 volte, colore verde e blu, taglia 46. € 200 Valerio tel. 329.4514155 Vendo volumi: “Winchester, una leggenda americana” e “Colt, una leggenda americana”, ed. Gremese. Gian Luca 329.1116980 Bacchette acciaio per armi avancarica, originali: - marcata BF per fucile svizzero da cacciatore “Jagergewehr mod. 1856” (lunghezza cm 91). € 120 - senza marchi, per carabina svizzera rigata (Gewehr mod. 1863 o 1867) fornita di bellissimo puntale portastracci, in ottone, svitabile, marcato RC, lungo 8 cm. La lunghezza totale, compreso il porta stracci, è di cm 95. € 100 - per fucile rigato tipo Enfield, lunga cm 102,5. € 80 Massimo Capone 338.8510997 AVVISO AGLI INSERzIONISTI LA REDAzIONE PER CERCARE DI RIORDINARE qUESTE PAGINE, DAL PROSSIMO NUMERO CANCELLA TUTTE LE INSERzIONI PREGANDO I LETTORI DI INVIARLE AGGIORNATE ENTRO IL MESE DI FEbbRAIO 2013, IN TEMPO PER LA PROSSIMA EDIzIONE DI AVANCARICA MAGAzINE. “VECCHIE” pagina 30 RHINO di Chiappa Firearms, ora disponibile con lunette anche nel calibro .357 Magnum Da ottobre 2012 i nuovi Rhino in calibro .357 Magnum che escono dalla fabbrica di Azzano Mella presentano una interessante novità. Il tamburo riporta una lavorazione particolare che ne permette l’uso sia con lunette che senza (nei calibri .40S&W e 9x21 Rhino può invece essere utilizzato esclusivamente con le apposite lunette). Come mostra l’immagine, è stato ricavata una sede sul piano di culatta del tamburo, all’interno del quale viene ospitata la lunetta. Grazie a questa sede la lunetta può alloggiare a quota zero e mantenere quindi le munizioni nella corretta posizione; allo stesso tempo le munizioni possono contare anche sull’appoggio di una parte del tamburo, permettendo quindi l’uso del revolver sia con che senza lunetta. L’uso delle lunette garantisce un caricamento ed un successivo scaricamento in modo preciso e veloce, particolarmente apprezzato nelle discipline agonistiche. Nella confezione standard del revolver vengono quindi fornite 3 lunette ed un particolare attrezzo da utilizzare nel momento in cui si devono “sganciare” i bossoli dalla lunetta. Il montaggio dei bossoli invece avviene senza nessuno strumento ma semplicemente premendoli manualmente nell’apposita sede. Questo upgrade dell’arma non ne ha però variato il prezzo. Dall’esordio di questo revolver rivoluzionario ad oggi, nonostante i successi sportivi l’abbiano consacrato come la migliore arma da competizione di specialità, il prezzo è rimasto assolutamente stabile. Rino Chiappa, Presidente del Gruppo Chiappa, ci ha detto: Sono contento di quello che stiamo dimostrando col revolver Rhino. Dall’inizio della produzione ad oggi, abbiamo costantemente apportato migliorie pagina 31 tecniche; abbiamo aggiunto nella confezione alcuni accessori, come la fondina di cuoio col modello da 2” e le lunette con l’attrezzo per scaricare i bossoli. La gamma dei complementi si è enormemente ampliata, con diverse guancette e fondine, e un kit di scatto universale. E soprattutto, il nostro Rhino ha acquisito un’enorme celebrità e ottime posizioni nelle competizioni. Ma nonostante tutto questo, e nonostante la richiesta superi al momento la capacità produttiva, non abbiamo aumentato il prezzo, perseguendo la nostra decisione di offrire un’arma eccezionale ma “democratica”, disponibile ad un pubblico il più ampio possibile. Le altre modifiche a cui accenna Rino Chiappa includono il “Kit di conversione”, un set di tre componenti strutturato in modo ingegnoso: variando la composizione della leva cane, della leva di ritorno grilletto e della molla cane tra la versione standard (cioè i componenti forniti col revolver standard) e la versione modificata (gli stessi tre componenti con lavorazione diversa) si ottiene una serie di 5 combinazioni che permettono di ottenere diversi pesi dello scatto e diverse velocità di ritorno del grilletto. In questo modo la performance della singola e della doppia azione viene ottimizzata per lo scopo desiderato, utilizzando chiaramente la cartuccia più idonea. Da idea rivoluzionaria e coraggiosa, il revolver Rhino ha ormai acquisito un posto stabile nella storia delle armi da fuoco, essendo l’unico revolver al mondo con la canna allineata alla camera cartuccia inferiore attualmente in produzione.