In evidenza:
N.43-2015
− Omesso versamento IVA: profili penali
− Compensi amministratori: deducibili con delibera ad
hoc
− Auto dipendente: rimborso chilometrico
− Abitazione principale: bonus e incentivi
− Fondo patrimoniale e ipoteca esattoriale
− Fiscal Focus risponde: IMU e TASI 2015
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Sommario
Legislazione e Prassi
Risoluzione n. 101/E del 30 novembre 2015 - Edilcoop : codici tributo
Risoluzione 102/E del 30 novembre 2015 - Assunzione detenuti
C.M. 36/E del 2 Dicembre 2015 - Patent box: istruzioni e chiarimenti del
Fisco
Giurisprudenza
Cassazione Tributaria, sentenza ordinanza depositata il 1° dicembre
2015 - Casa “di lusso”. Nel calcolo della superficie anche pilastri,
tramezzi e finestre
Cassazione Lavoro, sentenza depositata il 1° dicembre 2015 Associato che non partecipa alle perdite: utili in base al reddito netto
dell’associante
Cassazione Tributaria sentenza depositata il 2 dicembre 2015 Sottoscrizione accertamenti. Da dimostrare la validità della delega
Cassazione Tributaria, sentenza depositata il 2 dicembre 2015 Obiettiva incertezza normativa. Non ricorre quando il fisco e la dottrina
hanno opinioni divergenti
Cassazione Tributaria, ordinanza depositata il 3 dicembre 2015 Partecipazioni societarie. Registro fisso sulla singola cessione
Cassazione Tributaria, ordinanza pubblicata il 3 dicembre 2015 - Irap:
costo attrezzature tecniche e locazioni finanziarie
Cassazione Tributaria, sentenza depositata il 4 dicembre 2015 Iscrizione ipotecaria nulla senza preavviso
Cassazione Tributaria, sentenza pubblicata il 4 dicembre 2015 - Liti
fiscali. La sentenza favorevole alla società ha effetti nel giudizio
intrapreso dal socio
Commenti Fisco
Omesso versamento IVA: profili penali
Voluntary disclosure e obblighi antiriciclaggio
Bed & breakfast: profili fiscali
Acconto IVA 2015
Segnalazioni studi di settore 2015
Rivalutazione terreni e partecipazioni: riapertura dei termini
Auto dipendente: rimborso chilometrico
Bonus ristrutturazione: detrazione fiscale delle spese
Compensi amministratori: deducibili con delibera ad hoc
Fondo patrimoniale e ipoteca esattoriale
Abitazione principale: bonus e incentivi
Legge di Stabilità 2016: rivalutazione beni di impresa
Adempimento
IMU e TASI: saldo 2015
Società & Bilancio
Legge di Stabilità 2016: la trasformazione agevolata
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Fiscal Focus risponde: IMU e TASI 2015
Scadenze settimana 07.12 – 11.12
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Legislazione e prassi
Edilcoop: codici tributo
Fiscal Flash
n. 209 del
1.12.2015
L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 101/E del 30 novembre 2015, ha
istituito la causale contributo per la riscossione, tramite modello F24, dei
contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale “EBILCOOP.
Risoluzione n. 101/E del 30 novembre 2015
Assunzione detenuti
Fiscal Flash
n. 209 del
1.12.2015
Con la Risoluzione 102/E del 30 novembre 2015 invece è stato istituito il
codice tributo per l’utilizzo in compensazione, mediante il modello F24, del
credito d’imposta di cui all’articolo 3 della Legge 22 giugno 2000, n. 193, e
successive modificazioni, a favore delle imprese che assumono detenuti o
internati, anche quelli ammessi al lavoro esterno ai sensi dell’articolo 21 della
Legge 26 luglio 1975, n. 354, ovvero detenuti semiliberi provenienti dalla
detenzione, o che svolgono effettivamente attività formative nei loro confronti,
ai sensi del Decreto del Ministro della Giustizia di concerto con il Ministro
dell’Economia e delle Finanze e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
24 luglio 2014, n. 148 con contestuale soppressione del codice tributo “6741.
Risoluzione 102/E del 30 novembre 2015
Patent box: istruzioni e chiarimenti del Fisco
Fiscal Flash
n. 210 del
2.12.2015
Con la C.M. 36/E e il Provvedimento 154278 del 01.12.2015, l’Amministrazione
Finanziaria ha fornito i primi chiarimenti per l’adesione al regime agevolato c.d.
Patent box, oltre a fornire le istruzioni operative per l’accesso alla procedura di
accordo preventivo. Tra i vari chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate, si
evidenzia quello relativo al caso in cui le modalità di determinazione
dell’agevolazione portino ad un risultato negativo (perdita), derivante
dell’eccesso di costi sostenuti per il bene immateriale rispetto ai ricavi ad esso
attribuibili. In tale caso, tali perdite concorreranno alla formazione del reddito
d’impresa di periodo.
C.M. 36/E del 2 Dicembre 2015
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Giurisprudenza
Associato che non partecipa alle perdite: utili in base al reddito netto
dell’associante
Quotidiano
Fiscal Focus
del 2.12.2015
Nel contratto di associazione in partecipazione, se l’apporto è costituito
esclusivamente da prestazione di lavoro, il parametro per determinare la
percentuale di attribuzione degli utili può benissimo essere il reddito netto (e
non lordo) dell’associante. È quanto emerge dalla sentenza n. 24427/15 della
Sezione Lavoro della Suprema Corte.
Il Giudice territoriale, avuto riguardo alla scrittura privata oggetto di causa, in
cui era stato specificamente precisato che l’apporto era costituito
esclusivamente da prestazione di lavoro (non essendo previsto in capo
all’associato né un potere gestorio né un potere di controllo), ha giustamente
rilevato che l’accordo aveva natura di contratto misto, associativo in parte e di
collaborazione per l’altra, sicché erano state proprio le parti, nonostante il
contrario assunto del ricorrente, ad assumere il reddito dell’associante quale
parametro per determinare la percentuale di attribuzione degli utili. La Corte
territoriale, quindi, trattandosi di contratto a causa mista, ha ritenuto legittimo
il riferimento al reddito dell’associante (laddove l’art. 2549 C.c. prevede che
l’associante attribuisce all’associato una partecipazione agli utili della sua
impresa o di uno o più affari verso il corrispettivo di un determinato apporto),
ritenendo, tuttavia, che la condizione di partecipazione agli utili potesse essere
soddisfatta nel tener conto del reddito netto dell’associante.
Cassazione Lavoro, sentenza depositata il 1° dicembre 2015
Casa “di lusso”. Nel calcolo della superficie anche pilastri, tramezzi e finestre
Quotidiano
Fiscal Focus
del 2.12.2015
In tema di agevolazioni fiscali “prima casa”, il calcolo della superficie rilevante
per la qualificazione dell’immobile come di lusso deve essere effettuato
considerando anche le murature, i pilastri, i tramezzi e i vani di porte e finestre.
È quanto emerge dall’ordinanza 1° dicembre 2015, n. 24469, della Corte di
Cassazione (Sesta Sezione Civile – T). La sua superficie utile complessivamente superiore a mq. 240 - va calcolata alla stregua del d.m.
Lavori Pubblici n. 1072/1969 e va determinata in quella che - dall'estensione
globale riportata nell'atto di acquisto sottoposto all'imposta - residua una volta
detratta la superficie di balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale e del posto
macchina, non potendo invece applicarsi i criteri di cui al d.m. Lavori Pubblici
n. 801/1977, richiamato dall'art. 51 della legge n. 47 del 1985. L’art. 6 del d.m.
1072/69 va interpretato nel senso che nel calcolo della superficie utile devono
essere fatti rientrare anche parti non calpestabili quali i muri perimetrali e
divisori.
In termini si veda la sentenza 21287 del 2013, secondo cui vanno escluse dal
beneficio fiscale di cui al D.P.R. n. 131 del 1986, tariffa I, art. 1, nota II bis, le
unità immobiliari “aventi superficie utile complessiva superiore a mq. 240
(esclusi i balconi, le terrazze, le cantine, le soffitte, le scale e posto macchine)”,
e tale norma va interpretata nel senso di dover escludere dal dato quantitativo
globale della superficie dell’immobile indicata nell’atto di acquisto (in essa
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compresi, dunque, i muri perimetrali e quelli divisori) solo i predetti ambienti e
non l’intera superficie non calpestabile”.
Cassazione Tributaria, sentenza ordinanza depositata il 1° dicembre 2015
Sottoscrizione accertamenti. Da dimostrare la validità della delega
Quotidiano
Fiscal Focus
del 3.12.2015
Sono affetti da nullità, per violazione dell’art. 42 del D.P.R. 600/73, gli avvisi di
accertamenti sottoscritti da soggetto diverso dal Capo dell’ufficio in assenza
d’indicazione alcuna in ordine alla qualifica e ai poteri a esso conferiti e in
mancanza di prova circa l’esistenza di un provvedimento di delega da parte
del Capo dell’ufficio. A fronte della tempestiva eccezione formulata dal
contribuente/ricorrente, l’Ufficio finanziario è tenuto a fornire la prova del
corretto esercizio del potere di delega. È quanto emerge dalla sentenza 2
dicembre 2015, n. 24492, della Quinta Sezione Civile della Corte di
Cassazione.
Cassazione Tributaria sentenza depositata il 2 dicembre 2015
Obiettiva incertezza normativa. Non ricorre quando il fisco e la dottrina
hanno opinioni divergenti
Quotidiano
Fiscal Focus
del 3.12.2015
Non si configura l’obiettiva incertezza normativa, che costituisce causa di
esenzione del contribuente dalla responsabilità amministrativa tributaria,
quando vi sia una divergenza di vedute tra l’Amministrazione finanziaria e gli
“studiosi di notoria autorevolezza”. Il giudice può disapplicare le sanzioni
irrogate al contribuente unitamente all’atto di accertamento solamente
quando sussista un contrasto giurisprudenziale su una data questione, come
ad esempio quella riguardante la rilevanza o meno a fini IRAP delle
plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla cessione di calciatori e di diritti di
compartecipazione, da parte delle società sportive professionali. È quanto
emerge dalla sentenza 2 dicembre 2015, n. 24588, della Corte di Cassazione
– Sesta Sezione (T).
Cassazione Tributaria, sentenza depositata il 2 dicembre 2015
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Partecipazioni societarie. registro fisso sulla singola cessione
Quotidiano
Fiscal Focus
del 4.12.2015
L’imposta di registro è dovuta in misura fissa per ciascuna partecipazione
ceduta anche in caso di unicità dell’atto. È quanto emerge dall’ordinanza 3
dicembre 2015, n. 24672, della Sesta Sezione (Tributaria) della Cassazione.
[Nel caso di specie, concernente il riassetto della compagine di una società di
persone, l’Agenzia delle Entrate ha richiesto il versamento di tante imposte
fisse quanto erano le partecipazioni cedute, considerando insufficiente il
versamento di un’unica imposta fissa. La CTR della Lombardia ha però
disatteso la pretesa dell’Ufficio assumendo la sostanziale unitarietà dell’atto:
si trattava, infatti, di tre cessioni [pertinenti a soci differenti] funzionalmente
collegate, per cui andava versata un’unica imposta in misura fissa. Approdata
in Cassazione, la controversia si è chiusa a favore del fisco.
Cassazione Tributaria, ordinanza depositata il 3 dicembre 2015
Irap: costo attrezzature tecniche e locazioni finanziarie
Quotidiano
Fiscal Focus
del 4.12.2015
In tema di assoggettabilità all’IRAP dei redditi professionali, si deve ritenere
che i costi, seppure elevati, delle attrezzature tecniche e delle locazioni
finanziarie non siano di per sé indice di autonoma organizzazione. È quanto
emerge dall’ordinanza 3 dicembre 2015, n. 24670, della Sesta Sezione
Tributaria della Corte di Cassazione. [La CTR della Lombardia dovrà rivedere il
proprio verdetto rispetto a un accertamento per IRAP spiccato nei confronti di
un professionista. “Non è perciò coerente”, affermano i giudici del Palazzaccio,
“con il presupposto d’imposta normativamente ipotizzato, l’enucleazione della
pura e semplice componente capitalistica (desunta dal costo elevato delle
attrezzature tecniche e delle locazioni finanziarie) che non è di per sé idonea a
consentire di evincere, per presunzione, l’esistenza dell’autonoma
organizzazione, nell’accezione ormai consolidata nella giurisprudenza di
legittimità”].
Cassazione Tributaria, ordinanza pubblicata il 3 dicembre 2015
Iscrizione ipotecaria nulla senza preavviso
Quotidiano
Fiscal Focus
del 5.12.2015
Equitalia deve comunicare preventivamente l’iscrizione ipotecaria per i debiti
erariali non pagati, altrimenti il provvedimento è illegittimo per violazione del
diritto del debitore alla partecipazione al procedimento, garantito anche dalla
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (artt. 41,47 e 48). In ipotesi
di omessa attivazione del contraddittorio endoprocedimentale, l’iscrizione
mantiene la sua efficacia fino alla declaratoria giudiziale dell’illegittimità, attesa
la natura reale dell’ipoteca. È quanto emerge dalla sentenza 24794/15 della
Sesta Sezione Civile – T della Cassazione.
Cassazione Tributaria, sentenza depositata il 4 dicembre 2015
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Liti fiscali. La sentenza favorevole alla società ha effetti nel giudizio
intrapreso dal socio
Quotidiano
Fiscal Focus
del 5.12.2015
Nel giudizio avente a oggetto l’avviso di accertamento relativo al socio di una
società di capitali a ristretta
base sociale deve riconoscersi l’efficacia riflessa del giudicato formatosi nel
giudizio intercorso tra il fisco e la società, con cui è stata accertata la
insussistenza di utili extracontabili della società. L’accertamento negativo
dell’utile extracontabile della società rimuove, infatti, il presupposto da cui
dipende l’accertamento del maggior utile da partecipazione del socio. È
quanto si legge nella sentenza 24793/15, pubblicata il 4 dicembre dalla
Sesta Sezione Civile – T della Cassazione.
Cassazione Tributaria, sentenza pubblicata il 4 dicembre 2015
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Commenti Fisco
Omesso versamento IVA: profili penali
Fiscal News n.
313 del
30.11.2015
Il novellato art. 10-ter, del D.Lgs. 74/2000 dispone che commette reato il
contribuente che non versa l'IVA dichiarata, oltre l'importo di 250.000 €.
Dunque, il prossimo 28 dicembre (il 27 dicembre cade di domenica)
rappresenta il termine ultimo per il versamento dell’IVA risultante dalla
Dichiarazione 2015 (periodo d’imposta 2014), onde evitare sanzioni penali,
qualora l’imposta non versata sia superiore a 250.000 €.
Dallo scorso 22 Ottobre, dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 158/2015, il limite
che fa scattare la sanzione penale è passato da 50.000,00 euro a 250.000,00
euro. La nuova soglia si applica, in base al principio del favor rei, anche ai fatti
commessi prima del 22 Ottobre 2015 a patto che non sia stata pronunciata una
sentenza definitiva a tale data.
La sanzione prevista è la reclusione da sei mesi a due anni e alla sentenza di
condanna conseguono, oltre alla pena principale, le pene accessorie stabilite
dall’art. 12, comma 1, del D.Lgs. n. 74/2000.
Una possibile via di fuga sembra rinvenirsi in alcune pronunce giurisprudenziali
che hanno ritenuto che la comprovata situazione di difficoltà economica
escluda l'elemento psicologico del reato richiesto ai fini dell'integrazione della
fattispecie penale di omesso versamento.
Iva
Voluntary disclosure e obblighi antiriciclaggio
Fiscal News n.
314 del
30.11/2015
Scade oggi il termine per l’attivazione della procedura di collaborazione
volontaria, prevista dall’art. 5-quater del D.L. n. 167/1990, convertito dalla Legge
n. 227/1990, come sostituito dall’art. 2, comma 1 lett. a) del DL 30/09/2015, n.
153 (in corso di conversione).
La documentazione integrativa dell’istanza potrà invece essere inviata entro il
prossimo 30 dicembre.
Una delle questioni maggiormente delicate per i commercialisti e consulenti
tributari in genere è quella dei profili di responsabilità derivanti dall’assistenza
fornita ai propri clienti nella procedura in argomento.
Accertamento e riscossione
Bed & breakfast: profili fiscali
Fiscal
Approfondimento
n. 45 del
1.12.2015
I B&B sono definiti come attività ricettive a conduzione familiare.
Questa tipologia di struttura è di solito avviata da privati che, avvalendosi della
loro organizzazione familiare, destinano parte della propria abitazione, con
periodi di apertura annuali o stagionali e con numero di camere e letti limitati.
La normativa in materia di attività turistica extralberghiera, a partire dal 1997, è
stata affidata alla legislazione regionale per cui per aprire un B&B occorre
consultare la propria legge regionale. Tutte le leggi regionali, inoltre, fanno
riferimento al Codice del Turismo definito a livello nazionale.
Imprese
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Acconto IVA 2015
Fiscal News n.
315 del
1.12.2015
L’acconto IVA 2015, da versare entro il 28.12.2015, deve essere determinato
utilizzando uno dei seguenti tre metodi:
• metodo storico;
• metodo previsionale;
• metodo delle operazioni effettuate.
Di seguito saranno trattate le metodologie di calcolo di ciascuno dei tre metodi.
Iva
Segnalazioni studi di settore 2015
Fiscal News n.
316 del
2.12.2015
È disponibile sul sito dell’Agenzia il software Segnalazioni studi di settore 2015
con cui il contribuente può segnalare eventuali elementi, fatti e circostanze
dalla stessa non conosciuti. In particolare i contribuenti possono comunicare
all’Amministrazione finanziaria informazioni o elementi giustificativi relativi a
situazioni di non congruità, non normalità o non coerenza risultanti
dall’applicazione degli studi di settore per il periodo d'imposta 2014, nonché
segnalare informazioni o precisazioni relative all’indicazione in dichiarazione di
cause di inapplicabilità o di esclusione dagli studi. Con l’utilizzo di tale software
si semplifica la fase di comunicazione e di confronto tra il contribuente e
l’Amministrazione finanziaria: la preventiva analisi delle informazioni pervenute
permetterà agli uffici di escludere l’attivazione di controlli per tali soggetti.
Studi di settore
Rivalutazione terreni e partecipazioni: riapertura dei termini
Fiscal News n.
317 del
2.12.2015
Il testo del disegno di Legge di Stabilità 2016 approvato dal Consiglio dei
Ministri prevede una nuova possibilità di rivalutazione di terreni edificabili e
con destinazione agricola e partecipazioni societarie (qualificate e non
qualificate) non quotate nei mercati regolamentati.
In particolare, questi devono essere detenuti alla data del 1° gennaio 2016 e la
rivalutazione deve essere perfezionata entro il 30 giugno 2016 con la
presentazione della perizia giurata di stima ed il versamento dell'imposta
sostitutiva in unica soluzione o come prima rata di tre rate annuali (sull'importo
delle rate successive alla prima si applicano gli interessi nella misura del 3%
annuo).
Secondo la bozza della Legge di Stabilità da ultimo modificata in Commissione
bilancio al Senato sia per i terreni che per le partecipazioni qualificate e non
l’imposta sostitutiva sarà pari all’8%.
Rivalutazione
Auto dipendente: rimborso chilometrico
Fiscal News n.
318 del
2.12.2015
L’impresa può autorizzare il dipendente ad utilizzare l’auto di sua proprietà per
l’effettuazione di trasferte, con rimborso delle spese sostenute.
Con la R.M. 92/E del 30.10.2015, l’Amministrazione Finanziaria ha chiarito che
in presenza di trasferte “extracomunali”, se il rimborso chilometrico
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(riconosciuto a tariffe Aci) viene calcolato partendo non dalla sede di lavoro ma
dalla propria abitazione, se quest’ultima, utilizzata nell’ambito del rimborso
spese:
• è inferiore a quella calcolata dalla sede di lavoro: il rimborso non è
considerato reddito imponibile;
• è maggiore rispetto a quella calcolata dalla sede di lavoro: al lavoratore
viene erogato un rimborso chilometrico complessivo di importo
eccedente rispetto a quello da considerare esente; la differenza è da
considerarsi reddito imponibile ex art. 51 c. 1 TUIR.
Auto
Bonus ristrutturazione: detrazione fiscale delle spese
Fiscal News n.
319 del
3.12.2015
La detrazione fiscale delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia è
disciplinata dall’art. 16-bis del D.P.R. 917/86 (Testo Unico delle Imposte sui
Redditi).
Per fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con
bonifico bancario o postale, da cui risultino:
 causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del
D.P.R. 917/1986);
 codice fiscale del soggetto che paga;
 codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Le spese che non è possibile pagare con bonifico (per esempio, oneri di
urbanizzazione, diritti pagati per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio
lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo) possono
essere pagate con altre modalità.
Quando vi sono più soggetti che sostengono la spesa, e tutti intendono fruire
della detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle
persone interessate al beneficio fiscale.
Irpef
Compensi amministratori: deducibili con delibera ad hoc
Fiscal G&S n. 89
del 3.12.2015
I compensi erogati dalla società di capitali agli amministratori sono deducibili ai
fini IRES se determinati nello statuto oppure se deliberati preventivamente
dall’assemblea. A tal proposito, con la sentenza n. 21953/15 la Corte di
Cassazione ha sostenuto che la determinazione dei corrispettivi, assunta
soltanto con la delibera di approvazione del bilancio di chiusura esercizio,
comporta l’indeducibilità del relativo costo per difetto dei requisiti di certezza e
determinabilità. Non è sufficiente che la liquidazione delle somme da erogare
agli amministratori sia meramente indicata in una delle voci di spesa del bilancio
di chiusura d’esercizio presentato all’approvazione dell'assemblea: la
deducibilità dei compensi erogati agli amministratori richiede, infatti, che tali
emolumenti siano stati deliberati esplicitamente dai soci in assemblea, non
essendo sufficiente la semplice approvazione del bilancio in cui essi sono
iscritti. La controversia è scaturita da un recupero d’imposte (Irpeg e Iva per il
2003) conseguente al disconoscimento dei costi portati in deduzione da una Srl
– appartenente a un Gruppo societario – e relativi ai compensi corrisposti ai
membri del consiglio d’amministrazione.
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Tesi dell’UF
Indeducibili ai fini IRES i compensi versati agli amministratori se non
determinati
nello
statuto
né
deliberati
preventivamente
dall'assemblea
Tesi della CTR
Legittimità della deduzione derivante dalla delibera assembleare di
approvazione del bilancio di chiusura d’esercizio
La SC ha condiviso la tesi dell’UF
•
•
•
La CTR è incorsa nella denunciata violazione dell’articolo 75 del TUIR
(vigente ratione temporis), nonché dell’articolo 2389 Cod. civ.
La determinazione dei corrispettivi assunta soltanto con la delibera di
approvazione del bilancio di chiusura d’esercizio comporta
l’indeducibilità del relativo costo per difetto dei requisiti di certezza e
determinabilità.
Per giungere a diversa conclusione la contribuente avrebbe dovuto
provare che in sede di convocazione dell’assemblea, indetta per
l’approvazione del bilancio esercizio, fosse all’ordine del giorno anche
la determinazione del compenso da liquidare agli amministratori o
che tale questione fosse stata, comunque, espressamente discussa
in un’assemblea che prevedeva la partecipazione totalitaria dei soci.
Ires
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Fondo patrimoniale e ipoteca esattoriale
Fiscal G&S n.90
del 3.12.2015
L’orientamento della Cassazione in tema di debiti tributari contratti
nell’esercizio di un’attività d’impresa
Con riguardo ai debiti fiscali derivanti dall’attività d’impresa (o professionale)
di uno dei coniugi, Equitalia può iscrivere legittimamente ipoteca sui beni
immobili costituenti il fondo patrimoniale solamente se risulta che
l’obbligazione è sorta per il soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Va
dunque accertato in fatto se il debito dell’imprenditore si possa dire contratto
per soddisfare i bisogni della famiglia: se è vero che tale finalità non si può dire
sussistente per il solo fatto che il debito è sorto nell’esercizio dell’impresa, è
altrettanto vero che tale circostanza non è nemmeno idonea a escludere in via
di principio che il debito si possa dire contratto, appunto, per soddisfare i
bisogni della famiglia.
È quanto emerge dalla sentenza 21 ottobre 2015, n. 21396, della Corte di
Cassazione – Sezione Tributaria – che ha fatto proprio l’orientamento
prevalente della giurisprudenza di legittimità in tema di opponibilità
all’Amministrazione finanziaria della costituzione di un fondo patrimoniale, ex
art. 167 C.c.
Contribuenti
Abitazione principale: bonus e incentivi
Fiscal News n.
320 del
04.12.2015
Negli ultimi mesi, il comparto delle compravendite di immobili residenziali e
non, ha registrato una netta ripresa; è opportuno quindi andare a fare il punto su
quelle che sono le agevolazioni, nonché bonus ed incentivi, collegati alla
proprietà immobiliare, in particolare all’abitazione principale, evidenziando
quelle che sono le differenze invece con il concetto di “prima casa” e
procedendo ad un’analisi delle diverse agevolazioni previste in termini di IRPEF,
detrazione d’interessi passivi nonché l’esenzione del pagamento dell’Imu, ed
altre agevolazioni definite da alcune amministrazioni comunali, come quelle
per la stipula dei nuovi contratti relativi alle utenze domestiche (acqua, luce,
gas).
Immobili
Legge di Stabilità 2016: rivalutazione beni di impresa
Fiscal News n.
321 del
04.12.2015
Nel disegno di Legge di Stabilità 2016 è prevista la “riapertura dei termini” per
effettuare la rivalutazione dei beni d’impresa presenti nei bilanci 2014 e 2015,
sia ai fini civilistici che fiscali.
Nel Disegno di Legge si richiamano, in quanto compatibili, le disposizioni degli
articoli 11, 13, 14 e 15 della Legge n. 342/2000, quelle del D.M. 13 aprile 2001,
n. 162, quelle del D.M. 19 aprile 2002, n. 86 nonché le norme previste dall’art. 1,
commi 475, 477 e 478, Legge n. 311/2004.
Tutte queste disposizioni, in sostanza, riguardano il regolamento recante le
modalità di attuazione delle disposizioni tributarie in materia di rivalutazione dei
beni delle imprese e del riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in
bilancio, applicato nelle precedenti rivalutazioni.
Rivalutazione
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Adempimento
IMU e TASI: saldo 2015
Fiscal
Adempimento
n.42 del
30.11.2015
Il prossimo 16 dicembre, per i possessori di immobili è in scadenza il saldo IMU
e TASI con riferimento al periodo d’imposta 2015. L’importo da versare sarà
pari al restante 50% (dell’importo complessivo calcolato a giugno) qualora il
comune di ubicazione dell’immobile non abbia modificato le aliquote rispetto a
quelle utilizzate per il calcolo dell’acconto, oppure sarà pari al conguaglio
ottenuto applicando le eventuali nuovi aliquote deliberate e pubblicate (sul
MEF) entro il 28 ottobre 2015. Si ricorda che l’acconto, versato entro il 16
giugno 2015 (o successivamente con ravvedimento), è stato calcolato sulla
base delle aliquote deliberate per il 2014, laddove il comune non avesse ancora
deliberato le aliquote per il 2015. Con la presente fiscal, dopo una breve
premessa, si analizza il versamento del saldo 2015 evidenziando le procedure
operative, alcuni casi critici e le diverse possibilità di ravvedimento in caso di
omesso versamento
Imposte locali
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Società & Bilancio
Legge di Stabilità 2016: la trasformazione agevolata
F&C n. 44 del
2.12.2015
Il disegno di Legge di Stabilità 2016 prevede che le società in nome collettivo, in
accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita
per azioni, possono, entro il 30 settembre 2016:
- assegnare o cedere ai soci beni immobili (diversi da quelli strumentali)
o beni mobili iscritti in pubblici registri non strumentali nell’attività
propria dell’impresa;
- trasformarsi in società semplice (ma solo se la società ha per oggetto
esclusivo o principale la gestione dei beni sopra richiamati).
In entrambi i casi è possibile applicare un’imposta sostitutiva sulla differenza
tra il valore normale dei beni e il loro costo fiscalmente riconosciuto, pari al:
- 10,5% per le società considerate non operative in almeno due dei tre
periodi d’imposta precedenti a quello in corso al momento
dell’assegnazione, cessione o trasformazione;
- 8 % negli altri casi;
- 13 % per le riserve in sospensione d’imposta.
Sarà possibile applicare le disposizioni appena richiamate a condizione che:
tutti i soci risultino iscritti nel libro dei soci alla data del 30 settembre
2015;
oppure vengano iscritti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore
della Legge di Stabilità, in forza di un titolo di trasferimento avente data
certa anteriore al 1º ottobre 2015.
Finanziaria
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Fiscal Focus risponde: IMU e TASI 2015
1.
Calcolo e versamento IMU e TASI
Quando scade il saldo IMU e TASI 2015? E come calcolare acconto e saldo?
Esperto Risponde
n. 42
del 1.12.2015
L’IMU e la TASI 2015 sono versate in due rate (acconto e saldo). L’acconto
era da versarsi entro il 16 giugno 2015 e il saldo è da versarsi entro il 16
dicembre 2015.
Fa eccezione l’IMU sui terreni agricoli (di qualsiasi categoria) per i quali il DL n.
78/2015 ha stabilito la proroga dell’acconto dal 16 giugno al 30 ottobre (resta,
invece, invariata la scadenza del saldo).
Sia per l’IMU sia per la TASI, per il calcolo dell’acconto 2015, occorreva
considerare le aliquote deliberate dal comune per l’anno 2014 (salvo il caso in
cui il comune per quella data avesse già reso noto le aliquote 2015). Per il
calcolo del saldo, invece, occorrerà utilizzare le aliquote deliberate per il 2015,
qualora il comune abbia emanato (entro il 30/07) e pubblicato la relativa
delibera sul sito del MEF entro lo scorso 28 ottobre 2015. Qualora ciò non sia
avvenuto, allora anche per il calcolo del saldo si dovranno considerare le
aliquote deliberate per il 2014.
Inoltre, qualora, il comune, avesse reso noto le aliquote 2015 già per la data di
scadenza dell’acconto, il contribuente avrebbe potuto versare l’IMU e la TASI
anche in unica soluzione entro il 16 giugno.
2.
Ravvedimento acconto IMU e TASI
Non ho versato l’acconto IMU del 16 giugno 2015. Come posso rimediare?
Con riferimento all’acconto 2015, chi non si è ravveduto con la forma
“sprint” o “breve” o “intermedio”, può ancora ravvedersi con il ravvedimento
“lungo” versando entro il 30 giugno 2016 (termine entro cui è da presentarsi la
dichiarazione IMU riferita al 2015):
 l’imposta dovuta;
 la sanzione pari al 3,75%;
 gli interessi al tasso legale (attualmente parti allo 0,5%) per ogni giorno
di ritardo.
Non è possibile ricorrere al ravvedimento “ultrannuale” e ravvedimento
“lunghissimo”, poiché sono ipotesi che la legge di stabilità 2015, prevede solo
per i tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate.
3.
Responsabilità dei comproprietari
Sono comproprietario con mia moglie di una seconda casa. Io ho versato
l’acconto IMU e TASI 2015 mentre mia moglie non lo ha versato. Sono
responsabile anche io del mancato versamento da parte di mia moglie?
A differenza dell’IMU, in cui ogni comproprietario è responsabile
autonomamente della propria obbligazione tributaria, per la TASI i
comproprietari sono responsabili solidalmente. Dunque, per il mancato
versamento dell’acconto IMU da parte della moglie non ne risponde anche il
marito comproprietario. Per il mancato versamento dell’acconto TASI, invece, ne
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risponde solidalmente anche il marito.
L’eventuale versamento della quota di acconto TASI (dovuto dalla moglie) da
parte del marito comproprietario, pertanto, libererebbe anche la moglie.
4.
Soggetti passivi IMU e TASI
Sono nudo proprietario di un’immobile concesso in usufrutto a mio figlio.
Devo versare IMU e TASI per il 2015?
Sono tenuti al pagamento dell’IMU i soggetti che vantano diritti di proprietà o di
reale godimento sull’immobile. Pertanto, sono soggetti passivi dell’IMU: il
proprietario dell’immobile, l’usufruttuario; il titolare di diritto di abitazione, di
enfiteusi, di superficie e d’uso; il locatario di bene in leasing e il concessionario
di beni demaniali.
E' soggetto passivo TASI sia il possessore dell’immobile (a titolo di proprietà o
altro diritto reale: usufrutto, uso, abitazione, superficie, ecc.) che il detentore (es.
inquilino) se per quest’ultimo il periodo di possesso si protrae per almeno 6
meni nel corso dell’anno.
Dunque, il nudo proprietario non deve versare IMU e TASI 2015, sull’immobile in
questione, ma del versamento deve preoccuparsi l’usufruttuario.
5.
IMU e TASI del locatario
Sono inquilino di un immobile in cui vivo e risiedo con la mia famiglia.
Devo pagare l’IMU e la TASI su detto immobile? E se si quale aliquota occorre
applicare?
È soggetto passivo TASI sia il possessore dell’immobile (a titolo di
proprietà o altro diritto reale: usufrutto, uso, abitazione, superficie, ecc.) che il
detentore (es. inquilino) se per quest’ultimo il periodo di possesso si protrae per
almeno 6 mesi nel corso dell’anno.
La percentuale di TASI dovuta da quest’ultimo (inquilino) è quella fissata dalla
stessa delibera comunale nel rispetto dei limiti di legge (tra il 10% e il 30% e se
nulla prevede la delibera si deve intendere la misura del 10%).
Pertanto, se per l’inquilino il possesso dell’immobile nel 2015 si è protratto per
più di sei mesi, questi deve versare la TASI nella misura percentuale fissata dalla
delibera (o nella misura del 10% se la delibera nulla stabilisce). Si considera per
intero il mese in cui il possesso si è protratto per più di 15 giorni.
Anche se per l’inquilino l’abitazione in oggetto dovesse rappresentare la sua
abitazione principale, l’aliquota da applicare, per il calcolo della quota TASI 2015
a suo carico, è quella ordinaria (altri immobili) stabilita dal comune di ubicazione
o quella specificamente prevista per gli immobili concessi in affitto. Infatti, il
comune potrebbe anche deliberare specifiche aliquote per gli immobili concessi
in affitto (ad esempio potrebbe stabilire l’aliquota dell’1 per mille per contratti di
locazione a canone concordato ed aliquota dell’1,3 per mille per quelli a canone
libero e così via).
L’inquilino non è invece soggetto passivo IMU
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L’agenda del professionista
Scadenze dal 07.12.2015 al 11.12.2015
Nessuna scadenza da segnalare
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N.43-2015