n°
1
ANNO IX
LUGLIO 2009
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NE/VI0048/2008
DAL 28/04/2008
Il giornale dello specialista del raccolto
Laverda in campo
fa sempre storia
Nella stagione del raccolto mietitrebbie rosse di ieri e di oggi
protagoniste in ogni regione
BENEDETTI
RIELETTO
NEL CONSIGLIO
DI UNACOMA
pag. 3
SU GRANO TENERO
L’ESORDIO
DELLA PRIMA
ML 800 ARS D’ITALIA
pag. 4
FRANCIA ORMAI
SEMPRE PIÙ
DI CASA
A BREGANZE
pag. 9
AGRICOLTURA
E AGROMECCANICA
LAVERDA A FIANCO
DEGLI IMPRENDITORI
pag. 13
SOLIDARIETÀ
PROGETTO
MIETITREBBIA
IN CAMERUN
pag. 14/15
Gruppo Industriale ARG
Il punto di Mario Scapin
La congiuntura rallenta il settore
ma siamo pronti ad accelerare
Mario Scapin
direttore generale
Come il pilota costretto a frenare dietro la safety car, Laverda
prepara la ripartenza innovando tecnologie e reti commerciali
Quando rifletto sull’attuale situazione economico-finanziaria mi
viene alla mente il paragone con
l’ingresso della safety car in pista
durante una gara di Formula 1.
Immagino il pilota in testa a pochi
giri dalla fine con un largo margine di vantaggio che, a causa di un
incidente banale nelle retrovie, si
trova cancellato quanto ha faticosamente guadagnato fino a quel
momento. È in queste circostanze
che emergono le vere qualità del
grande pilota: non perde la concentrazione né la motivazione e
gestisce le fasi interlocutorie a bassa velocità, mantenendo sia i freni
che gli pneumatici in temperatura,
per scattare di nuovo al momento
della ripartenza. Sfruttando il tempo dietro la safety car per riflettere
sulla migliore strategia da attuare
nella fase finale della gara, e continuando a credere nelle sue possibilità, ritrova subito il ritmo e va
a vincere.
Ritengo che il nostro settore oggi
abbia una sorta di safety car davanti e si trovi in difficoltà per cause
completamente esterne, che hanno improvvisamente rallentato il
ritmo e costretto a rivedere profondamente i piani di crescita. Si tratta
di un rallentamento imprevisto, ma
i presupposti per la crescita rimangono invariati, non essendo venute
meno le ragioni per un incremento
del fabbisogno di prodotti agricoli.
La popolazione mondiale è in continuo aumento, il miglioramento
delle condizioni di vita nei paesi
emergenti è una realtà che porta a
modificare le abitudini alimentari,
l’utilizzo di combustibili di origine vegetale è in costante crescita.
Sono tutti cambiamenti che si traducono in una maggiore necessità
di prodotti agricoli e quindi sia nell’aumento delle superfici coltivate,
sia nell’incremento della produttività.
Il mercato delle macchine agricole
è destinato a crescere ed ancora di
più lo sono le macchine da raccolta, vista l’esigenza di concentrare
questa attività in un arco di tempo
sempre più limitato. La richiesta
andrà verso macchine con elevate
prestazioni, grande affidabilità e
bassi costi di esercizio. Laverda oggi
crede in questa prospettiva e, pur
nella consapevolezza di attraversare una fase difficile per l’economia
mondiale, ha piena confidenza che
il cammino di sviluppo e crescita
possa ricominciare abbastanza a
breve.
È altrettanto vero che il momento
è ancora caratterizzato da incertezza e difficoltà, ma i primi segnali di
recupero non dovrebbero tardare
ad apparire. Sono convinto che le
aziende che sapranno sfruttare al
meglio questo periodo attuando
strategie indirizzate rispettivamente
al mantenimento di una solidità finanziaria, agli investimenti sui prodotti e sui processi ed al rafforzamento della propria distribuzione,
saranno quelle meglio predisposte
ad un pronto recupero e ad una
immediata ripresa. Laverda, sulle
basi di queste convinzioni, sta operando esattamente nelle direzioni
appena citate. Il prodotto è oggetto
di significativi investimenti che porteranno non solo al rinnovamento
delle gamme attuali, ma anche al-
l’allargamento e al completamento
dell’offerta per meglio soddisfare le
esigenze dei clienti che necessitano
di macchine di classe superiore.
Un’attenzione particolare è rivolta
al conducente grazie al miglioramento del comfort e l’evoluzione
dell’interfaccia con la macchina.
Le versioni specialistiche, da sempre fiore all’occhiello di Laverda,
vedranno l’introduzione di una
nuova generazione di macchine
caratterizzate da contenuti tecnici
d’avanguardia. Gli impianti produttivi beneficeranno a breve dell’installazione di una nuova isola di
saldatura robotizzata, in grado di
accrescere la capacità produttiva
ma soprattutto di assicurare degli
standard qualitativi superiori a tutta una serie di componenti fondamentali della macchina.
La linea di assemblaggio è interessata da una rivisitazione generale
destinata sia ad aumentarne la capacità, sia ad accrescere la flessibilità per produrre modelli diversi in
contemporanea. Una nuova linea
moderna e funzionale è in fase di
allestimento per il montaggio delle
barre di taglio.
Per quanto riguarda la distribuzione, nei mercati in cui la presenza è
già consolidata, la strategia è orientata ad assicurare la migliore assistenza alle macchine; ciò si ottiene
operando con concessionari o importatori strutturati ed organizzati
per gestire numeri elevati di mietitrebbie ed orientati verso il servizio
al cliente.
Contestualmente stiamo implementando la strategia della capillarità, creando nuovi importatori
per commercializzare le nostre
macchine in ogni paese in cui vi sia
un mercato di mietitrebbie. Siamo
pronti a riprendere presto il nostro
cammino di sviluppo e di crescita e,
come il bravo pilota che ha saputo sfruttare al meglio i giri percorsi
dietro la safety car, confidiamo, in
virtù degli sforzi e degli investimenti
fatti, nella possibilità di raggiungere traguardi ancora più ambiziosi.
Il giornale dello specialista
del raccolto
Anno IX, n. 1, luglio 2009
Periodico trimestrale
Registrazione Tribunale di Vicenza
n. 1017 del 5 marzo 2002
direzione editoriale
Mario Scapin
Angelo Benedetti
Simonetta Lambrocco
direttore responsabile
Claudio Strati
progetto grafico
Andrea Rosset
Piergiorgio Laverda
hanno collaborato:
Andrés Moradas Lopez
responsabile vendite Laverda Spagna
Fabrice Rondeau
direttore commerciale Laverda Francia
Piergiorgio Laverda
curatore dell’Archivio Storico
“Pietro Laverda”
fotografie
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© by Laverda spa
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L’ Italia di Simonetta Lambrocco
Confindustria, Benedetti ai vertici
delle macchine da raccolta
Simonetta Lambrocco
responsabile comunicazione
e pubbliche relazioni
Il direttore marketing di Laverda confermato nel consiglio di
Unacoma: “Tra gli obiettivi, motivare i giovani”
Angelo Benedetti, direttore marketing e
vendite Laverda, è stato confermato nel suo
ruolo di consigliere del direttivo di Unacoma,
l’Unione nazionale costruttori di macchine
agricole.
Nel corso dell’assemblea generale di Unacoma del 24 giugno scorso 2009 è stato eletto il nuovo consiglio direttivo per il triennio
2009-2012, composto da trentun delegati
in rappresentanza degli otto gruppi di specializzazione presenti nell’associazione di
Confindustria che rappresenta i costruttori
di macchine per l’agricoltura, il movimento
terra, la cura del verde e la componentistica
relativa a questi settori.
Il consiglio appena insediato di Unacoma dovrà fronteggiare un’agenda particolarmente
impegnativa, anche a causa del difficile frangente economico e finanziario che coinvolge
questo settore industriale quanto gli altri.
Sono stati ben 15.635 i voti raccolti da Angelo Benedetti, a conferma dell’efficacia
con cui ha operato nei tre anni precedenti in
seno al consiglio.
“Il mio personale coinvolgimento sarà alto
anche in questo nuovo triennio che mi vedrà
impegnato, insieme ai colleghi consiglieri ha dichiarato il direttore marketing di Laverda -, su molti fronti. Uno dei nostri obiettivi
è senza dubbio quello di rilanciare il settore
della meccanizzazione agricola, per far fronte nel migliore dei modi alla crisi dei mercati
internazionali, rafforzando il collegamento fra la base delle aziende e le istituzioni.
Inoltre - ha continuato Benedetti - ci adopereremo per rendere appetibile e attraente il
nostro settore anche fra i giovani, che oggi
hanno la tendenza a non considerarlo fra le
migliori opportunità professionali”.
Un 2009 in chiaroscuro
dopo un 2008 positivo
La crisi finanziaria rende evidente la
contrazione sui mercati di riferimento
anche nel settore della meccanizzazione agricola. Ma Laverda conta di contenere questa riduzione, nel corso del
2009, grazie alla consolidata presenza
sui mercati meno colpiti dalla crisi e alla
capacità di adeguare il mix di prodotto
all’effettiva domanda della clientela.
In azienda prosegue infatti l’attività di
ricerca e sviluppo. La già consolidata
gamma di mietitrebbie da pianura, Serie
LCS, Serie Rev, Levelling System e Autolivellanti, si arricchirà a breve di una
rinnovata Serie M e di una nuova generazione di piattaforme di taglio.
Laverda sta inoltre potenziando gli impianti di saldatura e la flessibilità della
linea di montaggio. Con le nuove mietitrebbie della serie ML 800 ARS, frutto
della sinergia di Laverda con Agco, è ora
possibile coprire un segmento di mercato in cui l’azienda di Breganze non era
presente, quello della tipologia di clienti orientati verso sistemi di trebbiatura
non convenzionali.
Per quanto riguarda il 2008, l’assemblea degli azionisti di Laverda spa, partecipata in maniera esattamente paritetica dal gruppo Argo e dal gruppo
Agco e detentrice del controllo totale
di Fella Werke GmbH, ha approvato
a fine aprile il bilancio dell’esercizio
scorso. Il buon andamento del mercato
delle macchine agricole, accompagnato dalla capacità di Laverda nel rispondere prontamente alla crescita della
domanda, ha permesso di raggiungere
risultati incoraggianti.
In particolare il fatturato di Laverda ha
superato i 124 milioni di euro con un
incremento del 25% sul giro d’affari
dell’anno precedente, grazie alle 1.040
mietitrebbie commercializzate (+ 28%
sul 2007), mentre il fatturato consolidato di Laverda e della tedesca Fella
GmbH, specialista delle macchine da
fienagione, con 179 milioni di euro, è
in crescita del 20%. L’utile consolidato
prima delle imposte (Ebt) si attesta sul
10,6% del fatturato.
Scende in campo la prima ML 800 ARS italiana
A Ravenna, guidata a quattro mani dall’imprenditore Minelli e dal manager Bezzi,
esordio su grano tenero
Sergio Minelli è il primo cliente italiano Laverda ad avere in azienda la
ML 800 ARS. Ha voluto affiancare
questa potente macchina assiale alle
sue altre macchine convenzionali di
marche diverse.
Nell’azienda di famiglia, a Ravenna,
Minelli coltiva i suoi 50 ettari a grano,
mais, soia, patate e medica, ma da
sempre opera anche in conto terzi.
Proprio nella sua veste di contoterzista ha “inaugurato” la nuova ML 800
ARS, lavorando in un’azienda di 120
ettari. In macchina con lui c’era Pietro Bezzi, area manager Laverda per
il mercato Italia, che ha avuto l’onore
di aprire il campo e dare inizio alla
trebbiatura con la ML, allestita con
barra Free Flow 700 da 7 metri.
E così Bezzi ha potuto fare un bilancio della prima campagna a grano
della prima ML 800 ARS italiana.
Da parte sua, Minelli ha avuto parole di grande soddisfazione: “Ho apprezzato il salto di qualità e dopo i
primi giorni mi sono immediatamente abituato al meglio e alle grandi
possibilità di lavoro offerte dalla mia
nuova macchina. Certo, ho dovuto
adeguarmi e rivedere un po’ il mio
approccio al lavoro, visto che prima
d’ora ho sempre utilizzato macchine
a scuotipaglia, ma una volta conosciute le regolazioni e le specificità
di un concetto di trebbiatura diverso,
ho subito apprezzato la grande capacità di lavoro della macchina”.
La ML 800 ARS ha lavorato su grano tenero “Bologna” con una resa di
8,00 t/ha e paglia da m 0,85. L’umidità del prodotto ha raggiunto la percentuale del 13,5 % (paglia 14/15%)
ed era quindi al limite delle normali
condizioni di raccolta per la zona di
Ravenna. Si tratta comunque di una
varietà di grano di facile trebbiatura e
con poca pula.
Per quanto riguarda le prestazioni,
la ML 800 ARS ha lavorato con una
velocità di avanzamento di 7 - 7,5
chilometri all’ora, arrivando anche a
8,2 chilometri all’ora.
In velocità, al netto dei tempi morti,
sono stati lavorati 4,9 - 5,2 ettari all’ora e talvolta si sono raggiunti anche i 5,7. Le tonnellate di prodotto
raccolto in velocità al netto dei tempi
morti sono state 39,2 - 41,6, fino a
45,6 all’ora, con perdite stimate al di
sotto della norma (0,2-0,3%) con pulizia e integrità della granella ottime.
La ML 800 ARS ha lavorato su un
appezzamento di circa 7 ettari, raccogliendo 570 quintali pesati in 1,75
ore, pari a 32,5 tonnellate/ora di produzione utile.
“Prendendo questo dato e rapportandolo al valore medio teorico di
40,4 tonnellate/ora - spiega Bezzi,
escluse le punte di 45,6 tonnellate/
ora, si ha un rendimento dell’80%
circa, dato straordinario se si considera che normalmente si calcola tra il
65 e, massimo, il 70% la resa di una
mietitrebbia con una buona logistica al seguito. La prestazione è stata
davvero soddisfacente anche grazie
al grande serbatoio della granella,
di dodicimila litri reali, e alla rapidità dello scarico di 125 litri/secondo.
Anche per i consumi la macchina si
è comportata bene. Al massimo della resa, sui 4-5 ettari, la macchina ha
consumato 10 litri/ettaro”.
E come si è trovato Sergio Minelli con
le impostazioni per lui un po’ inedite
della macchina?
“Il primo giorno - racconta Pietro
Bezzi - ho faticato un po’, perché Minelli voleva registrare l’assiale come
se fosse una scuotipaglia. Ma dopo
uno scambio di opinioni, abbiamo
appurato che dovevamo registrarla
PIETRO BEZZI, ESPERTO DI ASSIALI
CHE CONOSCE DA OLTRE VENT’ANNI
Pietro Bezzi, area manager di Laverda per il mercato Italia, è in
azienda dal dicembre 2007.
Gli sono sempre piaciute le mietitrebbie, perché le vedeva in
lavoro già da bambino. La prima macchina su cui ha lavorato
è stata una Laverda M 132 senza cabina, nel lontano 1979.
“Forse per quello il marchio Laverda mi ha sempre affascinato
- sorride -, evidentemente era un destino preannunciato”.
Dai 16 ai 28 anni è stato operatore di macchine agricole in una
cooperativa di servizi, dove già nell’85 ha iniziato a lavorare
con la prima assiale. Dai 28 ai 32 ha assunto la responsabilità
della conduzione dell’azienda. Poi, fino ai 42 anni è stato nella
struttura commerciale del Consorzio Agrario di Ravenna.
Nel tempo libero dal lavoro ama andare in moto e ballare.
diversamente. Non solo, Minelli ha
voluto che guidassi io perché voleva
mettermi alla prova! Alla fine però
mi ha tolto la guida ed è passato al
comando con grande soddisfazione”
conclude Bezzi sorridendo.
Pietro Bezzi ha 20 anni di esperienza con le assiali. Le ama molto perché si adattano assai bene allo stile
dell’operatore. “Un’assiale - dice -,
segue la fantasia di chi la gestisce.
Richiede un certo adeguamento per
prendere mano da parte dell’operatore che inizia, ma poi può dare enormi soddisfazioni. Una volta trovata la
registrazione ottimale, la macchina
non ha sbalzi nelle prestazioni”.
Nel Ravennate Laverda si affida a Agri Ubaldi
La concessionaria, già operante nelle province di Rimini e Forlì Cesena, amplia il raggio d’azione
Si amplia la sfera d’influenza della società Agri
Ubaldi, già concessionaria del marchio Laverda
dal 2007 per le province di Rimini e Forlì-Cesena
e, dal 2008, anche per quella di Ravenna.
La Agri Ubaldi nasce nel 2005 come concessionaria dei trattori Landini per la provincia di Rimini e per alcuni comuni del Pesarese. In azienda
papà Mariano si avvale del supporto dei figli Loris e Cinzia, soci dell’azienda e molto impegnati
nell’attività. Loris e Mariano si occupano della
parte commerciale mentre Cinzia segue tutta
l’attività amministrativa.
La società Agri Ubaldi è giovane, ma vanta
un’esperienza più che trentennale nel settore dell’agricoltura. “Prima come utilizzatori
di macchine agricole, poi come costruttori di
Falciatrici Ufo a marchio Roc ed infine come
rivenditori - racconta Mariano Ubaldi - abbiamo sempre lavorato in questo campo. La nostra
forza sta proprio nel fatto che conosciamo molto bene le macchine, sia come utilizzatori che
come costruttori”.
“Proprio grazie a questa duplice esperienza
accumulata nel tempo, possiamo offrire alla
nostra clientela un servizio di consulenza sul
migliore acquisto da fare a seconda delle spe-
cifiche esigenze - aggiunge Loris -. E possiamo
assicurare il servizio di assistenza più attento e
puntuale che il cliente possa attendersi grazie
alla nostra officina, già attiva da diversi anni,
per la riparazione e l’assistenza su trattori,
mietitrebbie e attrezzature agricole in genere.
Strategico anche il nostro fornito magazzino
di ricambi originali Laverda e per attrezzature
agricole in genere”.
Agri Ubaldi dispone anche di un’officina mobile che consente ai suoi clienti di poter contare su un servizio di assistenza in campo 24 ore
su 24. Perché quando si è in epoca di raccolta,
tutto deve funzionare al meglio. La campagna
è così breve…
Oltre ai trattori e alle mietitrebbie, Agri Ubaldi
offre alla clientela anche tutte le attrezzature
necessarie per la lavorazione del terreno, per
la fienagione, per la semina, per la raccolta e
per la manutenzione del verde.
“Parlando di servizio al cliente - commenta
Cinzia - vorrei precisare la nostra disponibilità
a offrire finanziamenti a tassi agevolati sia sul
nuovo che sull’usato”.
Laverdisti senza il minimo dubbio
I Bagna, nell’Alessandrino, da sempre si affidano solo alle “rosse” di Breganze
Laverda è una costante a casa di Mirko Bagna. Lui, che opera come contoterzista, è
cliente Laverda da sempre. Ma anche il padre
lo è: per la gestione della sua azienda agricola
si è affidato a una 521 e una 3550 AL.
A Murisengo, in provincia di Alessandria,
Mirko Bagna ha iniziato la sua attività in proprio di contoterzista nel 2003, con una 2350
LX LS 4WD acquistata da Bonizzoni.
Nel 2007, Mirko ha sostituito la 3550 AL con
una 255 LCS, e nel 2008 c’è stato un altro nuovo arrivo, una M 304 LS 4WD, consegnata a
novembre, per sostituire la 2350 LX LS 4WD.
Con le sue Laverda, Mirko Bagna svolge la
maggior parte dell’attività in conto terzi con
una media di 1500 ettari all’anno in collina,
lavorando in particolare su grano, orzo, girasole, mais e un po’ di soia.
”La stagione passata ho iniziato a trebbiare
grano a metà giugno - spiega l’imprenditore
piemontese - e ho finito il 21 agosto. Il 24
agosto ero già passato ai campi di girasole e
di mais. E sul mais stavo ancora lavorando a
metà novembre, devo dire con grande soddisfazione”.
Laverda gli dà la tranquillità dell’affidabilità
nell’intensa stagione del raccolto: “La mia
255 LCS del 2007 ha più di 1400 ore di lavoro - racconta Bagna -. Dopo le opportune
regolazioni, la macchina ha sempre lavorato
alla perfezione senza nessun problema. L’unica attività è stata quella di manutenzione ordinaria, che è semplicissima. Il motore lavora
benissimo, non perde un giro. In azienda ci
sono trattori JD grossi e trattori di gamma
media Landini, ma per le mietitrebbie vogliamo solo Laverda, perché ci offrono risultati
molto migliori in termini di affidabilità e livellamento”.
In piena campagna, a fine luglio 2009, con la
nuova 304 LS 4WD i Bagna hanno già trebbiato per 285 ore con risultati molto soddisfacenti, e per 265 ore con la 255 LCS. Ma la stagione è ancora lunga a bordo delle Laverda!
Dalle mietitrebbie d’epoca ai gioielli d’oggi
L’evoluzione della raccolta meccanizzata riproposta sul campo all’azienda Casonato
L’evoluzione della trebbiatura negli anni:
questo il tema scelto per la manifestazione che ha avuto luogo a Rai di San Polo, in
provincia di Treviso, nell’azienda dei Fratelli
Casonato.
La macchina organizzativa si era messa in
moto molti giorni prima e l’impegno di Agriosso Rinaldin Group, dei Fratelli Casonato e
di Laverda è stato premiato dal grande interesse suscitato e dalla presenza di un folto
pubblico di addetti ai lavori. Non ultima, la
buona stella che, in una giornata di generale
maltempo in tutto il nord-est, ha assicurato
il sole proprio a Rai di San Polo.
La manifestazione ha avuto inizio con la presentazione di una mietitrebbia Epple della
fine degli anni ’50, ancora in ottimo stato di
conservazione e perfettamente funzionante, che in due giri di campo ha riempito due
sacchi di granella. Non esisteva, su quella
macchina, il serbatoio della granella ed era
necessario il lavoro di tre operatori, uno alla
conduzione del mezzo e due sulla predella
laterale, per riempire i sacchi del prezioso
cereale raccolto. Comunque un miracolo, rispetto alla raccolta e alla battitura manuale
degli anni precedenti…
E’ toccato poi alla Laverda M 132, modello
che a buon titolo Laverda definisce uno dei
capisaldi del suo successo mondiale, prodotto in ben 5.268 esemplari dal 1975 al 1982.
La macchina, dotata di quattro scuotipaglia
ed equipaggiata con motore Perkins da 112
Cv, fu presentata per la prima volta nel 1974
in occasione della Fiera Eima, e commercializzata nel 1975. Da sottolineare il posto di
guida centrale all’interno di una cabina chiusa, una prima ricerca di maggiore comfort
per l’operatore.
Dopo due giri di campo, si è conclusa anche
la dimostrazione di questa “signora della
trebbiatura” che ha dimostrato, fra gli applausi degli appassionati, di poter lavorare
ancora con ottimi risultati. E’ stata poi la
volta della Laverda 3790, evoluzione della
3700, macchina a cinque scuotipaglia prodotta dal 1985 al 1991 in 1428 esemplari,
equipaggiata con motore Iveco da 175 Cv.
Terminati i consueti due giri di campo anche
per la 3790, il cui titolare ha assicurato che
la sua macchina lavora ancora con eccellenti
prestazioni, è partita per la dimostrazione la
mietitrebbia M 304 Special Power.
Macchina al top di gamma della casa di
Breganze, la M 304 Special Power è dotata dell’esclusivo sistema Laverda. Esso
comprende il Gsax, per un perfetto adeguamento sia in senso trasversale che longitudinale della piattaforma di taglio e per
il mantenimento automatico di altezza di
taglio e pressione al suolo della piattaforma stessa, il PFR per un flusso di prodotto
uniforme e continuo a garanzia della regolarità della trebbiatura e del rendimento
costante della macchina, l’MCS Plus che,
inserito o disinserito molto semplicemente
tramite un interruttore elettrico, permette
di passare da un sistema di trebbiatura più
aggressivo ad uno più delicato, in base al
tipo e alle condizioni del prodotto e infine
i crivelli HCD, a profilo speciale con azione
contrapposta per una pulizia imbattibile e
un prodotto integro. Tutte caratteristiche
ben note a chi utilizza Laverda e assolutamente irrinunciabili per chi esige qualità e
prestazioni.
Anche la M 304 Special Power, macchina a
cinque scuotipaglia equipaggiata con motore Sisu Diesel da 275 Cv, ha concluso i suoi
due giri di campo fra gli applausi.
Ma il momento più entusiasmante della
manifestazione in campo è stato quello finale, quando tutte le macchine sono partite e, schierate in sequenza, hanno lavorato
in campo, una a fianco all’altra, riprese per
l’occasione dall’emittente televisiva Canale
Italia.
Conclusa la sessione in campo, l’evento è
continuato all’interno della struttura messa
a disposizione dei fratelli Casonato, dove,
dopo i ringraziamenti al padrone di casa,
hanno preso la parola, nell’ordine, Carlo
Feletto, presidente Apima Treviso e Belluno,
Vendemiano Sartor, assessore della giunta
regionale, Amedeo Gerolimetto, consigliere regionale, Bruno Andreetta, presidente
Ascom di Uderzo e Galileo Zaninotto, vicesindaco di San Polo.
Successivamente hanno avuto luogo la presentazione istituzionale di Agriosso Rinaldin
Group e di Laverda e la serata si è conclusa
con una favolosa grigliata all’insegna della
convivialità.
Simonetta Lambrocco
Rinaldin Group, tre sedi tra Veneto e Friuli
e oltre 25 anni di grande esperienza
Rinaldin Group, che ha la sua sede a Ponte di Piave, in provincia di
Treviso, è ormai affermato nel settore della meccanizzazione agricola.
Da oltre 25 anni è specializzato nella commercializzazione e nella riparazione di macchine ed attrezzi agricoli e industriali.
Rino Rinaldin era un bravo e giovane meccanico alle dipendenze in
un’azienda del settore e, a detta di tutti, “lavorava per tre”.
Con grande tenacia e capacità decise di “metter su bottega” coadiuvato dal prezioso aiuto della moglie Gianna. Rino aveva capito che per
crescere doveva commercializzare solo i marchi migliori e che era indispensabile dare sempre una buona assistenza post vendita.
Negli anni ‘90 fanno il loro ingresso in azienda i figli Roberto e Chiara
dimostrando la loro intraprendenza e contribuendo con nuove idee e
iniziative. Dopo breve tempo trovano un’importante ed indispensabile
ruolo in azienda anche i loro coniugi, Erika e Thomas.
Gli investimenti si susseguono anno dopo anno, crescono i prodotti
commercializzati ma cresce anche il territorio di concessione e, nel
2000, viene aperta la seconda sede a Pordenone. La famiglia contribuisce con entusiasmo allo sviluppo dell’azienda, che trova il suo culmine
nella realizzazione dell’attuale sede. “E’ una bellissima struttura di circa
tremila metri quadri, accogliente, molto ben organizzata, dedicata alla
commercializzazione e all’assistenza post vendita di macchine agricole,
industriali e per il giardinaggio, completa di un fornitissimo magazzino
ricambi, di officina, e di un vasto piazzale per l’esposizione di mezzi
nuovi e usati” dice Rino Rinaldin con orgoglio.
E ancora, facendo leva sulla passione e sulla voglia di crescere, Rinaldin
Group acquista nel 2008 una rilevante quota azionaria della società
Agriosso di Palmanova (Udine), specializzata nel settore delle mietitrebbie e concessionaria Laverda.
Le sedi del gruppo oggi sono tre, una a Ponte di Piave, una a Palmanova, una a Pordenone, attive su sei province: Gorizia, Pordenone, Trieste,
Udine, Treviso e Venezia. L’azienda, con i suoi trentaquattro dipendenti, ha un volume d’affari di 12 milioni di euro. “Sono fiero dei traguardi
raggiunti, ma non voglio certo fermarmi qui. E, grazie alla squadra che
mi trovo attorno, cresceremo ancora” dice con legittimo orgoglio Rino
Rinaldin, che guarda con fiducia e determinazione al futuro.
Fratelli Casonato, dal 1987 crescita incessante:
tre Laverda e investimenti a 360 gradi
La Casonato Giannantonio e Fratelli, a Rai di San Polo di Piave, è una significativa realtà nel settore delle lavorazioni agricole, della manutenzione del verde pubblico e privato. Nasce nel 1987, fondata da Giannantonio Casonato che, iscrivendosi alla scuola agraria di Vittorio Veneto,
scopre la passione per il mondo agricolo e la vita all’aria aperta. Nello
stesso anno acquista la sua prima mietitrebbia modello Laverda 3350.
La passione per il lavoro e la necessità di offrire un servizio sempre puntuale ed efficiente richiedono all’azienda di espandersi. Ecco così che
entra a farne parte il fratello, Luigi. Nel 1988 l’acquisto di un trattore,
nel 1989 la seconda mietitrebbia, modello Laverda 3550, nel 1991 un
altro trattore che rende possibile l’attività del taglio per la manutenzione
dei cigli stradali. Nel 1995 entra in società anche il fratello Massimo,
e ciò consente una gestione all’insegna della massima efficienza organizzativa, con interventi immediati su una sempre più vasta gamma di
attività.
Si decide inoltre di aumentare ulteriormente il parco macchine e di assumere dei dipendenti: sempre nel 1995 entrano in azienda un nuovo
trattore e un rimorchio per il trasporto dei cereali. Del 1996 è l’acquisto
della terza mietitrebbia.
Oggi il parco macchine è composto da tredici trattori, tre mietitrebbie
Laverda e attrezzature di ogni genere dall’aratura alla semina e, per la
manutenzione del verde, tre trattorini rasaerba, due bracci decespugliatori e tutto l’occorrente per il giardinaggio.
L’azienda ha cambiato e aumentato continuamente attrezzature e macchinari per soddisfare al meglio la richiesta del mercato, delle numerose
aziende agricole e degli enti pubblici che richiedono la collaborazione
di personale qualificato che possa garantire un lavoro di qualità e un
servizio tempestivo. L’obiettivo dell’azienda è di crescere in offerta di
servizi e in efficienza. Si decide perciò un ampliamento, con un ulteriore
capannone di circa mille metri quadri, completo di carroponte, officina
attrezzata e magazzino ricambi.
È stato realizzato un nuovo ufficio di grande impatto visivo e molto ben
organizzato, con computer e software all’avanguardia per una maggiore professionalità e per la buona gestione della parte commerciale e
contabile. “Tutto ciò ci permette di gestire in modo snello ed efficace le
numerose attività, fra le quali quella della trebbiatura in conto terzi, che
portiamo a compimento con le nostre tre mietitrebbie Laverda” dichiara
soddisfatto Giannantonio Casonato.
Mapelli, ovvero l’abc del contoterzismo
L’azienda lombarda effettua circa mille ore di lavoro l’anno
e pensa di affiancare alla 255 Lcs una M 304 Special Power
L’azienda agricola Mapelli di Grezzago, in provincia di Milano, opera
soprattutto in conto terzi. Venne fondata nel 1981 da Enrico Mapelli
quando, da dipendente dell’azienda di famiglia, l’imprenditore lombardo si mise in proprio acquistando trattori, mietitrebbie e attrezzature usate. L’anno successivo Enrico Mapelli decise di cedere l’azienda
al figlio Antonio, attuale titolare, che nel 1984 fondò la società di oggi
con il fratello Roberto.
Antonio e Roberto svilupparono l’attività iniziata dal padre, in particolare quella impostazione data all’azienda sia di lavoro in proprio, che di
contoterzisti, aumentando progressivamente la clientela.
L’estrazione tecnica dei due fratelli ha fatto sì che lo sviluppo aziendale
sia anche specializzato nella manutenzione e riparazione di tutti i mezzi
presenti in azienda: un parco macchine di tutto riguardo, consistente
negli anni dal 1981 al 2007 in vari modelli di mietitrebbie. Attualmente i Mapelli hanno in azienda una L524 e una Laverda 255 Lcs.
L’azienda effettua complessivamente circa mille ore di lavoro all’anno;
la L524 viene impiegata per 400 ore, la 255 Lcs per 600. I prodotti
trebbiati sono il frumento e l’orzo (300 ettari), il triticale (100 ettari), la
soia (10 ettari) e il mais (500 ettari).
I Mapelli hanno notato che il modello nuovo di Laverda comporta minori consumi di gasolio. La manutenzione ordinaria è ridotta, mentre
quella straordinaria comporta una spesa minima di circa 500 euro all’anno. Non vi sono in pratica costi per la trasformazione della macchina.
“Otteniamo ottime prestazioni con un livello qualitativo eccellente del
prodotto trebbiato - spiega Antonio Mapelli -. La 255 Lcs, confrontata
con altre macchine che abbiamo utilizzato, è più leggera e maneg-
gevole, inoltre è garanzia di un lavoro di trebbiatura performante e
superiore grazie ai plus del pacchetto Laverda. Buono il comfort della
cabina. È una macchina affidabile che non ha riscontrato problemi per
quanto riguarda la durata e la resistenza”.
I Mapelli inoltre dimostrano piena soddisfazione per il trattamento ricevuto dallo staff Laverda, dalla consulenza commerciale all’assistenza
post vendita, al servizio ricambi. La scelta di acquistare una mietitrebbia Laverda, spiegano, è stata motivata principalmente dalla semplicità, dall’affidabilità della macchina, oltre alla facilità e ai bassi costi di
manutenzione. Per il futuro si prospetta già l’acquisto di una nuova
Laverda, probabilmente una M 304 Special Power.
Alimentazione corretta: cereali ma anche mele
Laverda ha partecipato alla campagna ministeriale per il consumo del sano frutto
Mangiate più mele. Anche Laverda ha accolto il messaggio della
campagna di promozione per una sana alimentazione, promossa da
Assomela in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali e con la Comunità europea. L’azienda di Breganze ha deciso di partecipare alla campagna sul consumo delle mele
semplicemente perché il concetto di una dieta alimentare sana e corretta è anche alla base della filosofia Laverda.
Da oltre 130 al fianco dell’agricoltura, l’azienda di Breganze crede nella validità della dieta mediterranea che si fonda sul consumo quotidiano di cereali, tuberi, legumi e prevede l’assunzione di frutta fresca,
non trascurando però l’importanza delle proteine nobili offerte dalla
carne.
Grazie alla delicatezza con cui le mietitrebbie Laverda trattano il prodotto, la granella lavorata è perfettamente integra e priva di impurità,
ideale per le successive fasi di lavorazione a cui il prodotto trebbiato
verrà sottoposto all’interno della catena alimentare. La buona qualità
della granella è il presupposto fondamentale per la buona qualità di
tutti i prodotti alimentari che ne derivano.
Quando Assomela ha contattato Laverda per verificarne la disponibilità di partecipazione al progetto, l’azienda, da sempre attenta a tematiche che riguardano il benessere e la salute dell’uomo, il rispetto
della natura e la salvaguardia dell’ambiente, e sensibile agli eventi che
promuovono il made in Italy, ha aderito con entusiasmo. Così all’interno delle strutture dedicate alla mensa aziendale, sono state messe
a disposizione dell’associazione alcune aree per l’allestimento di info
point e di punti di distribuzione di mele di diverse varietà.
Per una settimana, chi abitualmente fruisce della mensa aziendale,
ha ricevuto consigli utili, ricette, informazioni e una mela in omaggio
ogni giorno.
Laverda, al vostro fianco per una sana e corretta alimentazione.
Per vedere il video di presentazione dell’iniziativa su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=_bkGVcqVgNE
I mercati
a cura di Simonetta Lambrocco
Breganze sempre più “francese”
Si moltiplicano le visite dalla Francia allo stabilimento Laverda: lavoro e un pizzico di turismo
Visitatori da tutto il mondo, più di
duemila persone solo nella stagione
2008- 2009, hanno potuto conoscere e ammirare lo stabilimento produttivo Laverda situato a Breganze.
E molte venivano dalla Francia. I visitatori d’oltralpe sono stati davvero
tanti.
“Abbiamo uno stabilimento produttivo eccezionale a Breganze, un sito
industriale di eccellenza, certamente
uno dei più avanzati nel settore e
probabilmente il migliore per la produzione di mietitrebbie - dice Fabrice Rondeau, direttore commerciale
di Laverda in Francia -. Ma è ancora
troppo poco conosciuto dalla clientela francese. Per questo abbiamo
incentivato i viaggi in Italia verso la
nostra sede centrale. Ho sempre creduto e credo in questo tipo di promozione; per il futuro, accentueremo le visite e punteremo su questo
moderno stabilimento produttivo,
conforme alle norme ISO, per promuovere la marca e il nostro knowhow”.
La moltiplicazione delle visite provenienti dalla Francia è avvenuta grazie
alla collaborazione tra la direzione
marketing italiana e i concessionari francesi, con specifici programmi
di accoglienza e di lavoro in base ai
diversi soggetti coinvolti. Naturalmente il viaggio a Breganze spesso è
stato abbinato alla visita e alla conoscenza del territorio veneto e della
mitica città di Venezia.
Ad esempio, alcune iniziative di
promozione si sono incentrate sulla
“sfida” tra agenti commerciali riguardanti le vendite nelle rispettive
regioni, con in palio un week end a
Venezia e allo stabilimento Laverda
per i vincitori e i loro coniugi; oppure si è trattato di viaggi premio
organizzati dal concessionario per il
proprio personale, accompagnato in
visita allo stabilimento Laverda e alla
splendida città lagunare. Sono state
organizzate visite istituzionali per la
clientela, visite Vip, azioni promozionali tra i clienti, tra le quali “vinci
un fine settimana a Venezia’’, oppure sono stati previsti dei seminari di
vendita a Breganze, in occasione dei
quali gli ospiti hanno anche potuto
conoscere lo stabilimento e aspetti
turistico culturali del territorio.
“Tutte queste iniziative, organizzate
con grande professionalità, si svolgono in un ambiente accogliente
grazie ad un’équipe sempre disponibile e ospitale, dal direttore all’impiegato. Il visitatore, infatti, può
ritrovare in ogni persona coinvolta
passione, disponibilità e orgoglio. In
altre parole, può toccare con mano
il celebre made in Italy” continua
Rondeau.
Lo scopo di tutte queste manifestazioni è informare, sensibilizzare,
istruire, formare il cliente, il commerciale, il concessionario.
“Io auspico che questi eventi diventino per i nuovi concessionari delle
azioni promozionali abituali, al fine
di dare un’immagine forte sia alla
clientela, sia al proprio personale,
della capacità di sviluppo e di produzione di Laverda. Anche grazie
a questo, l’immagine percepita di
Laverda sarà quella di un’azienda
che “coccola” il cliente - conclude
Rondeau -. Voglio ringraziare tutto
lo staff, gli uomini, le donne che
s’impegnano ogni giorno per dare
un’immagine forte di Laverda sul
suolo francese. E un grazie ai nostri
clienti che credono nel marchio Laverda”.
10
Fella rinnova il look della gamma
L’azienda tedesca per le sue macchine da fienagione sceglie un tono di rosso
molto Breganze style
Fella, l’azienda tedesca di Feucht specializzata
nella produzione di macchine per la fienagione, appartiene al gruppo italiano Laverda già
da cinque anni.
L’occasione di questo speciale compleanno ha
dato lo spunto al direttore generale di Fella,
Reinhard Brunner, per conferire una nuova immagine all’impresa, nel vero senso della parola. Tutte le macchine Fella hanno acquisito un
design rinnovato, caratterizzato da un colore
rosso più scuro dell’attuale. Si tratta di un ritorno “storico”: infatti è il colore che l’azienda
di Feucht utilizzava anni fa, e che coincide con
il medesimo tono di rosso di Laverda. Un perfetto connubio di modernità e tradizione.
“Abbiamo deciso in modo risoluto per questo
nuovo look - ha dichiarato il direttore generale Reinhard Brunner - perché in questo modo
diamo risalto al nostro forte legame con la
tradizione del passato di Fella, offrendo un
tributo di riconoscenza a Laverda, nostra casa
madre”.
Oltre agli interventi sul colore, prossimamente
verrà rielaborato anche il carattere del logo, in
modo da renderlo più evidente e di maggior
impatto grafico.
L’anteprima del “corporate design” per tutte
le macchine della gamma Fella avrà luogo in
occasione di Agritechnica ad Hannover, la più
grande manifestazione fieristica mondiale dedicata alla meccanizzazione agricola. Dal 10 al
14 novembre 2009 i visitatori della fiera potranno vedere “in diretta” la nuova immagine
delle macchine Fella.
Niente di cambiato invece per quanto riguarda la filosofia d’impresa Fella per il futuro, che
rimane quella di sempre: comprovata tecnologia per soddisfare ogni tipo di esigenze, anche
quelle più elevate.
Spagnoli serviti alla perfezione
Ogni anno quote di mercato in crescita per le “rosse”: merito, secondo
Andrés Moradas, anche del team assistenza
La campagna nelle grandi distese coltivate
di Spagna è in pieno svolgimento. E il team
Laverda è, ovviamente, in pieno lavoro, al
servizio della clientela.
“Abbiamo ottimi riscontri dai clienti - spiega Andrés Moradas, responsabile Laverda
per il mercato spagnolo - e gli utilizzatori
delle mietitrebbie Laverda ci esprimono il
gradimento per il supporto efficace e rapido
che abbiamo fornito e forniamo durante la
campagna. In base alle loro dichiarazioni, si
percepisce che si sentono pienamente soddisfatti per i risultati delle macchine e totalmente sicuri grazie anche al nostro supporto
tecnico. Il successo dei nostri clienti è anche
il nostro successo ed è proprio grazie a questo che la marca Laverda ogni anno cresce
in Spagna e si posiziona sempre più come
una valida alternativa nel mercato delle mietitrebbie”.
Risorse umane ben coordinate, motivate e
altamente qualificate sono essenziali per poter affrontare problematiche di ogni tipo che
possono verificarsi durante un’intera stagione e alle quali bisogna dare una soluzione
tempestiva ed efficace.
“Il team spagnolo - aggiunge Moradas - è
ben dimensionato: nasce in casa madre, con
il coordinamento e il supporto di Gianfranco
Dal Santo e di Gaetano Re, e si canalizza con
la gestione del nostro specialista in Spagna
José Manuel Tavira, persona molto dinamica e totalmente dedicata al buon funzionamento delle mietitrebbie. Se a tutto questo
aggiungiamo una rete di concessionarie situate geograficamente in modo strategico,
altamente preparate a livello tecnico e con
un un ottimo supporto da parte del dipartimento ricambi, ecco che il servizio globale
Laverda è proprio a cinque stelle!”.
E questo, commenta Moradas, è uno fra i
fattori fondamentali che permettono a Laverda di migliorare ogni anno la sua quota
di mercato in un settore tanto esigente e altamente competitivo.
“In effetti riscontriamo un aumento dei
clienti che ripetono l’acquisto Laverda con
una seconda, una terza e addirittura una
quarta macchina - conclude Andrés Moradas -. Davvero dobbiamo, con molto affet-
to, ringraziare il servizio assistenza Laverda,
senza il quale non sarebbero stati possibili
gli eccellenti risultati che stiamo raccogliendo in Spagna”.
11
I prodotti
AgriCamp, lezione in diretta della M 306 SP
Al lavoro sul colza, la mietitrebbia ha stupito il pubblico per flessibilità e produttività
Coltivare e produrre energie: progetto colza.
Il tema scelto per AgriCamp 2009, appuntamento annuale promosso da Unindustria Rovigo e Confagricoltura Rovigo, ha suscitato
l’interesse di Laverda che, in veste di sponsor,
ha preso parte alla manifestazione con due
mietitrebbie, una M 306 Special Power, in
lavoro, e una M 304 Special Power, in esposizione statica, appositamente configurate a
colza.
All’Agriturismo Millefiori, azienda che occupa una superficie di 140 ettari, 30 dei quali
dedicati al colza, dopo l’inaugurazione e la
visita alle parcelle espositive, ha avuto inizio il
convegno su ”Utilizzo e sviluppo del colza”.
Il focus dell’incontro, con gli interventi, fra gli
altri, di Fabrizio Rossi, presidente di Unindustria Rovigo, Stefano Casalini, presidente di
Confagricoltura Rovigo, Marco Caliceti, del
dipartimento di economia e ingegneria agraria dell’università di Bologna e responsabile
nazionale di Confagricoltura per le bioenergie e Antonio De Lucchi, dell’assessorato regionale all’agricoltura, si è concentrato sugli
aspetti tecnico agronomici delle diverse fasi
dalla semina alla raccolta, e sugli aspetti tecnico commerciali relativi alla trasformazione e
all’utilizzo del cereale.
Temi che, in considerazione dell’impiego del
colza per la produzione di biodiesel o come
biomassa da cui ricavare energia alternativa,
interessano anche Laverda, sempre attenta
al rispetto dell’ambiente e ai temi ecologici.
Il folto pubblico ha seguito la sessione teorica con attenzione, ma le prove dimostrative
in campo, nel pomeriggio, hanno attirato un
numero ancora maggiore di addetti ai lavori.
Pioneer, co-sponsor dell’evento, aveva predisposto l’appezzamento seminando a colza, e
suddividendolo in tre parcelle, per condurre
test e misurazioni relative alla resa e all’umidità del prodotto. Inoltre sono state compiute
prove di frangizollatura, dissodatura e semina
su sodo.
Durante le prove di trebbiatura è stato possibile verificare anche la qualità del prodotto
raccolto dalla M 306 Special Power Laverda,
unica mietitrebbia entrata in campo nonostante il cattivo tempo della notte precedente. Il qualificato pubblico, proveniente
da molte province del Veneto e dell’Emilia
Romagna, ha manifestato il proprio interesse
nei confronti della macchina top di gamma
dell’azienda breganzese. La mietitrebbia ha
lavorato con successo sotto lo sguardo attento dei presenti, nonostante il colza fosse
molto allettato.
L’elevata produttività in condizioni di raccol-
ta così difficili, è stata garantita dall’esclusivo
aspo attivo Laverda. L’allestimento specifico a
colza per le mietitrebbie Laverda prevede la
semplice applicazione di un apposito kit che,
una volta montato, consente alla mietitrebbia
di operare senza ulteriori regolazioni. La macchina può così lavorare passando da grano a
colza e viceversa più volte al giorno, senza richiedere all’operatore particolari operazioni,
con un indubbio risparmio di tempo all’insegna della massima redditività nel lavoro. La
M 306 Special Power ha offerto una prova
concreta della versatilità e della polivalenza di
tutta la gamma Laverda, pronta a lavorare su
qualsiasi prodotto in ogni condizione.
12
Gli eventi
Dagli Usa a Venezia e Breganze
Il board of directors di Agco ha svolto il meeting annuale nella città lagunare,
visitando anche lo stabilimento produttivo Laverda
Venezia e l’Italia sono da sempre mete ambite per il turismo d’oltreoceano e non solo. E se accanto ad una vacanza ci si mette anche l’interesse per il business, ogni dubbio sull’opportunità della meta decade.
In tal senso non deve essere stato difficile per il board of directors di
Agco scegliere proprio Venezia quale sede del meeting annuale, solitamente itinerante, e includere nella settimana di lavoro anche cultura e
turismo, oltre alla visita allo stabilimento Laverda di Breganze, del quale
Agco è azionista paritetico con il Gruppo industriale Argo.
Una nota particolare merita la preparazione dell’evento, curato in Italia da Simonetta Lambrocco in costante dialogo con Isabella Schoning
dalla sede centrale Agco a Duluth, negli Usa. Grazie all’esperienza ed
alla capacità di dialogo delle due colleghe si sono potute ben coniugare
le esigenze dei partecipanti con le opportunità offerte dalla storicità
dei luoghi, dall’arte e dall’architettura delle Ville Venete e dal tessuto
produttivo presente sul territorio.
Il 13 marzo 2009 era la data fissata per la visita in Laverda. Il gruppo
dei direttori Agco è stato accolto dal saluto del presidente della joint
venture e del Gruppo Argo, Valerio Morra, il quale ha sottolineato l’importanza della visita e ha citato i vantaggi del tessuto ambientale in
cui opera Laverda, delle risorse umane dedicate e della cooperazione
instaurata tra i due gruppi. Tutti questi fattori hanno contribuito al raggiungimento dei buoni risultati dell’anno appena concluso. Ha poi preso la parola il figlio Alberto, presente accanto alla sorella Elena, per la
presentazione del Gruppo Argo. Il direttore generale di Laverda, Mario
Scapin, ha proseguito con la presentazione istituzionale dell’azienda,
ponendo l’accento sulle capacità produttive dello stabilimento, sugli
standard qualitativi dei prodotti e sulle buone perfomance in termini di
risultati operativi.
Gary Collar, vice presidente della joint venture nonché senior vice president e general manager Eame (Europa, Africa e Medio Oriente) e della
Regione del Pacifico dell’Asia orientale Agco, dopo un breve saluto, ha
provveduto alla presentazione degli ospiti con le relative cariche, con
particolare accento su Martin Richenhagen, Ceo e presidente di Agco
Corporation. A seguire anche il management ed i dirigenti di Laverda
sono stati presentati con un breve cenno sulle funzioni ricoperte in
azienda.
La visita in stabilimento è stato un momento di grande interesse per
tutti partecipanti che hanno potuto constatare di persona quanto era
stato poco prima sottolineato nella presentazione dal direttore generale
Mario Scapin. Con soddisfazione si poteva leggere sui volti delle persone la meraviglia e lo stupore nel vedere comporre pezzo per pezzo le
imponenti mietitrebbie in un ambiente di lavoro pulito e ordinato. Dalla
fabbrica, attraverso il deposito centrale ricambi, altro comparto molto
importante per le macchine da raccolta, il gruppo ha assistito alla dimostrazione sulla collina artificiale realizzata appositamente per il collaudo
delle autolivellanti. Qui è stato interessante vedere come i visitatori abbiano fatto a gara nel condurre l’ammiraglia delle autolivellanti Laverda
Al Quattro sui fianchi scoscesi della collina, tra l’incredulità e l’approvazione di tutti per i perfetti sincronismi delle articolazioni meccaniche ed
idrauliche che permettono a queste macchine la raccolta dei cereali su
terreni impossibili. Una prova concreta del “saper fare” di Laverda.
La visita all’esposizione delle macchine e delle attrezzature storiche ha
completato la giornata, offrendo una panoramica dell’inventiva e della
capacità imprenditoriale dei fondatori del prestigioso marchio Laverda
nel corso dei decenni.
L’ospitalità, curata e preparata in ogni dettaglio, e la cordialità di Laverda rimarranno impresse nella memoria dei nostri importanti ospiti.
Infatti, alla visita, hanno fatto seguito ringraziamenti e attestazioni di
simpatia che senz’altro agevoleranno la collaborazione e il dialogo per
nuovi progressi nelle attività produttive in Laverda e per la diffusione e
la crescita dello storico marchio anche presso un importante gruppo
mondiale quale Agco.
Angelo Benedetti
Alcuni momenti dellla visita dei vertici Agco a Breganze.
Nella foto in alto, il gruppo immortalato all’arrivo in Laverda. Al centro, in giacca marrone e
pantaloni beige, Martin Richenhagen parla con Valerio Morra, alla sua destra. Alla sinistra
di Richenhagen, in secondo piano, Gary Collar.
Nella foto al centro un momento dell’incontro istituzionale.
Nella foto in basso, il gruppo si avvia per la visita allo stabilimento.
13
Laverda, a fianco dei protagonisti
La nuova campagna istituzionale e la mission dell’azienda:
risposte avanzate a ogni tipo di imprenditore
Hanno esigenze specifiche, visioni diverse, progetti differenti.
Eppure sempre più imprenditori hanno una risposta comune.
Laverda: la risposta avanzata, specializzata,
personalizzata.
Così recita la headline della campagna istituzionale Laverda proposta per la stagione 20092010, che ancora una volta vede l’imprenditore in campo come protagonista e testimone
della comunicazione.
Nella precedente campagna il protagonista
era uno, ben individuato. Questa volta invece i protagonisti sono molti, collocati in modo
diverso in un campo di grano. Gli imprenditori
a cui Laverda si rivolge e offre i propri prodotti
hanno progetti e necessità differenti e “testimoniano” la loro visione, la loro specifica richiesta.
La promessa è evidente. Laverda è in grado di
offrire a tutti loro, pur con le singole differenti
esigenze, la risposta adeguata, competente e
specialistica, quella che permette loro di gestire
serenamente il lavoro di ogni giorno e di fare
progetti per il futuro.
Laverda è la risposta giusta alla pluralità di imprenditori rappresentati nel visual di questa
campagna perché la sua mission pone i clienti al centro e prevede uno sviluppo continuo
della tecnologia per la raccolta. Ciò consente
di offrire la più ampia gamma di risposte specializzate, in grado di soddisfare la complessità
delle richieste della moderna impresa agricola
e agromeccanica, adeguandosi a piani aziendali differenziati.
Il visual raffinato, nel pieno rispetto della corporate identity riprende coerentemente i colori
e lo stile della precedente campagna e, sviluppandone il racconto, porta a immaginare le
idee di questi imprenditori, così diversi fra loro,
ma tutti accomunati dalla consapevolezza di
trovare in Laverda una risposta specialistica,
affidabile, remunerativa.
Belli i modellini, più belle
le “rosse” dal vivo
Il club nazionale del modellismo agricolo in visita da Laverda
Una giornata speciale a Breganze, ospite il
club nazionale di modellismo agricolo Gaima.
La visita, organizzata da Andrea D’Ippoliti di
Argenta, forte sostenitore del marchio Laverda e fondatore del Club, in collaborazione con
la pierre di Laverda Simonetta Lambrocco e lo
staff aziendale, ha suscitato un forte interesse
in tutti i membri del gruppo, rimasti impressionati dall’accoglienza riservata a Breganze.
“Ci tengo molto al mio Club, e sapevo benissimo, da esperienze precedenti, che avrei fatto un figurone portando il gruppo in Laverda”
spiega D’Ippoliti.
Il gruppo, composto per la maggior parte da
agricoltori e contoterzisti, dopo l’accoglienza
e un caffè di benvenuto, ha avuto la possibilità di apprendere, tramite vari filmati e una
presentazione istituzionale, la storia e la realtà
aziendale. Successivamente ha avuto inizio la
visita all’impianto produttivo, seguendo il percorso costruttivo della mietitrebbia, dall’area
dedicata all’accettazione delle materie prime
ai reparti produttivi e alle linee di montaggio. “Anche la visita al dipartimento ricambi
è stata interessantissima - racconta D’Ippoliti
- perché ci siamo resi conto di che cosa significhi poter contare su un servizio efficiente e
tempestivo”.
A colpire soprattutto, dice D’Ippoliti, sono
state la dimostrazione e la prova dinamica
della mietitrebbia autolivellante Al Quattro
sulla collina artificiale. Molto apprezzato
anche il prezioso museo aziendale. Poi un
pranzo con i fiocchi in compagnia di alcuni
responsabili dell’azienda. “Ci siamo sentiti
orgogliosi pensando che il marchio Laverda
porta in sé la bandiera italiana” conclude
D’Ippoliti.
L’autunno delle grandi fiere internazionali. Laverda dà appuntamento in Francia, Puglia, Germania
Si comincia con il salone Innov-Agri Grand Sud Ouest, in Francia
a Ondes, nella Alta Garonna, a ridosso della chiusura estiva, nei
giorni 9 e 10 settembre 2009. La manifestazione fieristica, che
copre una superficie espositiva di 70 ettari, 25 dei quali dedicati a
cantieri dimostrativi per le macchine in lavoro, vedrà Laverda impegnata con ben tre macchine: una M 306, una M 306 Levelling
System e una 255 Lcs Levelling System.
Sarà poi la volta di Agrilevante, a Bari, dall’8 all’11 ottobre
2009.
Per l’edizione 2009, l’obiettivo primario di questa esposizione fieristica è il rafforzamento del proprio carattere internazionale, ma
soprattutto quello di divenire un importante punto di riferimento
per i paesi del Bacino del Mediterraneo, dei Balcani e del Medio
Oriente. Laverda esporrà per l’occasione l’ammiraglia delle proprie
autolivellanti, la Al Quattro con piattaforma di taglio da 6 metri e
una M 304 SP Levelling System Integrale con piattaforma di taglio
da 7 metri.
Infine a novembre 2009, dall’8 al 14, (8 e 9 preview days),
Laverda sarà di scena in Germania ad Agritechnica, Hannover,
punto di incontro internazionale del settore della meccanizzazione
agricola. Qui vengono presentate innovazioni, definite tendenze e
discusse visioni.
14
L’ album
La mietitrebbia solidale vola in Camerun
Una M 100, dopo trent’anni di onorata carriera, rimessa in ordine svolge impeccabile il suo
compito nella missione dei Carmelitani
Porto di Douala, Repubblica del Camerun,
Africa equatoriale, dicembre 2008: dalla capace stiva di una nave esce, tra l’attenzione
generale, una grande macchina rossa proveniente dall’Italia. L’attende un camion che la
trasporterà per 300 chilometri, fino alla missione dei Padri Carmelitani di Nkoabang, non
lontano dalla capitale Yaoundé.
E’ la conclusione di un lungo viaggio iniziato
nelle campagne del Vicentino parecchi mesi
prima. E’ anche il coronamento di un sogno
che ha accumunato un gruppo di volontari decisi a rendere un importante servizio a
quella comunità africana.
La macchina in questione è una mietitrebbia
Laverda M 100, acquistata a prezzo simbolico da una azienda agricola vicentina dove
aveva svolto per oltre trent’anni la sua onorata carriera. Recuperata da Claudio Zarantonello e rimessa in perfetta efficienza, con
le sue due barre da grano e da mais, è stata
caricata su camion e spedita via terra fino ad
un porto del sud della Francia, e da qui via
mare verso l’Africa.
Il progetto agropastorale ideato nel 2006
e portato avanti tenacemente dal vicentino
Paolo Monfardini in Camerun comprende,
tra i vari interventi sociali ed economici come
scuole, abitazioni, magazzini, un allevamento di polli alimentati con il mais prodotto nei
campi ricavati dalla bonifica di terreni incolti. Il clima locale consente di realizzare ogni
anno due raccolti di mais, uno in gennaio e
uno in luglio. La disponibilità della mietitrebbia permette così di affrontare con rapidità
ed efficienza la raccolta del prodotto destinato all’allevamento. Un progresso enorme rispetto alla raccolta e alla sgranatura manuale, con il vantaggio di poter dedicare maggiore attenzione agli altri aspetti della economia
rurale della comunità.
A monte di questo risultato c’è l’impegno
di Monfardini, Zarantonello e dei loro amici
nel rimettere in efficienza una macchina che,
comunque, vista la proverbiale robustezza,
aveva davvero bisogno di pochi interventi.
Poi c’è stata la ricerca di un manuale di uso
e manutenzione, andato smarrito, necessario
per addestrare gli operatori locali ed effettuare eventuali riparazioni. E in ciò è venuto in
aiuto l’archivio Laverda, dove è stato possibile, a distanza di quarant’anni, rintracciare il
manuale e fornirne quindi una copia. Infine
restavano da superare i problemi del trasporto dall’Italia al Camerun, con i relativi costi,
e della messa in campo della macchina con
l’istruzione degli operatori locali.
Tutto però si è risolto felicemente e l’arzilla
M 100 ha ripreso il suo lavoro nei campi
africani con l’efficienza di sempre.
Ma, come spesso accade, i risultati sono stati
così positivi da far crescere il desiderio di una
macchina più aggiornata e potente, anche
perché la superficie coltivabile sembra poter
aumentare ancora.
Chissà che in futuro, nel parco macchine
Laverda, non salti fuori qualcosa di più aggiornato e produttivo, che possa far crescere
ancora questa bella realtà di cooperazione e
solidarietà nata dall’impegno testardo e disinteressato di un italiano generoso e dei suoi
amici.
Piergiorgio Laverda
15
Nella pagina precedente: Paolo Monfardini e Claudio Zarantonello con un produttore
locale e il momento dell’arrivo della macchina alla Missione.
Sopra: montata la barra da mais si collauda la M 100.
A fianco: la sgranatura manuale del mais con un vecchio sgranatoio “capretto”.
Sotto: finalmente in campo, con qualche operatore in più!
L’EPICA M 100, NATA NEL 1965 PER LE AZIENDE MEDIO PICCOLE
Dopo la forte spinta innovativa data, a partire dal 1964, dal modello M 120, i fratelli Laverda decisero di proporre al mercato una mietitrebbia di media produzione che mantenesse le caratteristiche della sorella maggiore ma con dimensioni più contenute e minore potenza,
adattandosi così alle aziende medio piccole.
Nata nel 1965, la M100 fu prodotta fino al 1974 in 4300 esemplari, rivelandosi negli anni uno dei maggiori successi commerciali della casa
di Breganze, grazie alla sua robustezza e all’affidabilità. Da essa fu ricavato nel 1970 il modello M 100Al, prima mietitrebbia autolivellante
nella produzione mondiale. Aveva una produzione media di 40-65 quintali/ora. Queste le caratteristiche principali:
• barra di taglio da m 2,60 - 3,10 - 3,60, disinnesto rapido
della barra e dell’elevatore; sollevamento idraulico della
barra e dell’aspo articolato a 5 spranghe comandato mediante variatore semplificato.
• battitore a 8 spranghe larghezza mm 860 e ø mm 560
comandato mediante variatore a una cinghia.
• quattro scuotipaglia larghi complessivamente mm 1000
e lunghi mm 3200.
• gruppo di pulitura con ventilatore a 4 pale con portata
regolabile per fuga d’aria, vaglio superiore regolabile e
inferiore a fori fissi intercambiabile.
• brillatore a spranghe e seconda ventilazione a richiesta.
• serbatoio granella da litri 2000.
• gruppo motopropulsore con motore “OM” Diesel CO2 D
- 69 Cv e, successivamente, “Perkins” Diesel 4.236 - 80
Cv oppure “OM” Diesel C03 - 85 Cv, variatore a due
cinghie e forcellone, frizione monodisco a secco, cambio
a tre velocità e riduttori finali ad ingranaggi cilindrici in
bagno d’olio.
• posto di guida centrale, servosterzo a richiesta.
• produzione media a grano 40÷65 q/h.
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La storia, le storie
Trebbiatura, amato rito popolare
Sempre più diffuse in Italia le feste assolate che riscoprono le genuine tradizioni rurali
Dalla ciociara Pontecorvo (è arrivata perfino
la tv olandese per filmare l’evento) alla barese Putignano, da Viterbo alla marchigiana
Monte Roberto, dall’umbra Spina ai grandi piccoli centri industrializzati del Veneto
come Sandrigo, Baone, Rosà e Cassola, che
però non dimenticano le antiche origini rurali, è tutto un inno alla riscoperta delle proprie tradizioni contadine.
E intorno al tema della trebbiatura, che per
centinaia d’anni, in epoche in cui la sussistenza era difficile, fu il rito che coinvolgeva
tutta la comunità all’insegna dell’ottimismo
e del sogno dell’abbondanza alimentare e
di vita, momento di allegria, balli e giochi
popolari, fioriscono feste e sagre in tutta
Italia. Maxi eventi che a volte durano anche più giorni, occasione per riscoprire la
gastronomia e i piatti tipici locali e, ovviamente, per far festa con programmi di concerti e spettacoli spesso di prim’ordine. Con
eserciti di volontari al lavoro coordinati dalle
pro loco e dai comitati paesani più legati
alle tradizioni.
Da una decina d’anni l’abitudine si è moltiplicata, facendo nascere sagre a tema qui
e là. Ma ci sono anche centri che la festa
la fanno da molto più tempo: la vicentina
Sandrigo, ad esempio, a due passi da Breganze, la capitale della meccanizzazione
agricola, nel 2009 ha compiuto il quarto di
secolo, organizzando la festa della trebbiatura numero 25. E Laverda, che ha già più
volte sponsorizzato la manifestazione, anche quest’anno le è stata vicina, promuovendola su una emittente locale.
Il ritorno alla trebbiatura dei nonni e dei
bisnonni ha tanti significati. Per decenni, la
trasformazione della civiltà rurale in un nuovo mondo fatto di artigianato e industria
aveva mandato nel dimenticatoio le origini, quasi guardandole con vergogna. Oggi
invece c’è l’orgoglio di riscoprirle, perché
si è capito che il “villaggio globale” è bello
ma bisogna con i denti difendere le specificità culturali e la memoria. Abbinando un
rilancio della produzione agricola intorno al
concreto delle specialità tipiche locali e ai
genuini prodotti di stagione, dopo le eccessive follie di frutta e verdure provenienti da
ogni lato del mondo, gravide di costi e di
“inquinamento globale” da trasporto.
Le sagre del genere, ideate con fantasia e
con diverse varianti organizzative creative,
vedono almeno due momenti fondanti.
Uno è, appunto, la festa della trebbiatura,
dove ci si trova in campo per mietere e trebbiare, a mano col mitico falcetto o con la
fantastica riscoperta di trattori e macchinari
dei primi decenni del Novecento, mantenuti oliati e luccicanti dagli appassionati proprietari, spesso protagonisti di applaudite e
rumorose sfilate. L’altro è il contorno di abbigliamenti contadini dei bei tempi, arnesi
e ricostruzioni di scenari d’epoca, di grande
impatto folcloristico e che rappresentano
un altro filone di ricerca storica e culturale dei territori. Tra i tanti esempi di questo
filone, due nel Veneto sono di sicuro valore
per la profondità degli studi e il successo
di pubblico: le Arti per via di Bassano del
Grappa, gruppo che sintetizza un repertorio
di antichi mestieri e abitudini, di recente applaudito anche in una tournée australiana,
e gli Angoli rustici di Romano d’Ezzelino,
manifestazione di grande successo che attira migliaia di visitatori, curata dal comitato
Siriola.
Intanto i vecchi ricordano con piacere i loro
tempi, e i giovani hanno l’opportunità di
Laverda S.p.A. via F. Laverda, 15/17 - 36042 Breganze [VI] Italia
t. +39.0445.385311 f. +39.0445.873355
[email protected] www.laverdaworld.com
studiare un mondo storicamente a loro abbastanza vicino, ma di cui assai poco hanno conosciuto. E le comunità si ritrovano,
abbattendo le barriere del lavoro e delle
frenesie del ritmo di vita moderno, con serenità nell’ambiente popolare di casa, tra un
sorriso e una chiacchierata. E un nuovo tipo
di economia agricola e alimentare, legata
alla bontà e alla genuinità dei prodotti, si
fa strada.
Due macchine d’epoca Laverda in azione nel corso di
manifestazioni popolari.
Sopra, un’antica trebbiatrice a mano della fine dell’800.
Sotto: mietitura del grano a Sandrigo (VI) con una
falciatrice trainata 48A degli anni ‘30.
Nel massimo rispetto per
l’ambiente, questo giornale è
stampato su carta riciclata al 100%
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