ASPETTI ECONOMICI E TERRITORIALI DELLA REALIZZAZIONE DELL’INTERPORTO DI BATTIPAGLIA (Abstract) Manuela Modica [email protected] Maggio 2006 Il sistema logistico ed intermodale della Regione Campania è oggi fra i più sviluppati in Italia. Dal punto di vista delle reti infrastrutturali la Campania può considerarsi la principale “macro-piattaforma” del Sud Italia. Il sistema comprende i nodi logistici principali quali i porti di Napoli e Salerno, l’aeroporto di Capodichino e gli interporti di Nola e Maddaloni- Marcianise; a questi si aggiungono nodi logistici minori come i porti di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata1. Nei settori delle infrastrutture portuali, aeroportuali, della logistica e della movimentazione delle merci la Regione Campania intende intervenire con una programmazione integrata finalizzata a garantire lo sviluppo e la competitività nazionale e internazionale delle attività economiche sia industriali che di servizi. L’attuale dotazione infrastrutturale in ambito ferroviario e stradale, unitamente agli interventi programmati sia sulle infrastrutture relative che sui servizi di trasporto, rappresenta la premessa per individuare e programmare un primo insieme di interventi di completamento, integrazione e funzionalizzazione in ciascuno dei tre settori (porti, aeroporti e interporti) e per procedere, poi, alla costruzione dello scenario di sistema per lo sviluppo intermodale integrato. Nella 1 Cfr. D’Agostino Z., Iannone F., “Il caso Campania”, in ItaliaMondo Logistica & Intermodalità, numero 71 1 seguente figura si riporta una rappresentazione grafica della rete infrastrutturale della Regione Campania, che rientra nel programma delle infrastrutture strategiche, redatto d’intesa con tutte le regioni e approvato dal CIPE il 21 dicembre 2001. Figura 1- Rete infrastrutturale Regione Campania Sistemi ferroviari Sistemi stradali e autostradali Sistemi Urbani Hub Portuali Hub Interportuali Allacciamenti grandi hub aeroportuali Schemi Idrici Fonte: Ministero dei Trasporti 2 All’interno di questo quadro programmatico rientra la scelta di realizzare un ulteriore centro merci: l’Interporto di Battipaglia. Sarà un centro prevalentemente destinato all’integrazione di vettori stradali, dotato di strutture di deposito di breve e lunga durata, refrigerati e/condizionati e raccordati con la rete nazionale ferroviaria. Diversi studi sono stati svolti al fine di capire se, dove e come costruire un interporto nella provincia di Salerno; si è dimostrato che esiste sia una domanda di trasporto intermodale sia un’area dotata di caratteristiche territoriali e tecniche tali da giustificare la costruzione di una struttura interportuale. Sono stati inquadrati e descritti dei siti da sottoporre ad esame tali siti sono stati identificati nei seguenti: A. Baronissi B. Battipaglia C. Bellizzi D. Eboli (S. Nicola Varco) E. Fisciano/Mercato San Severino/Lancusi F. Salerno (zona industriale) Ciascuno di questi siti è stato verificato alla luce delle esigenze insediative2 di un interporto merci e sono stati scelti i fattori di giudizio per valutare le alternative sotto gli aspetti tecnici, ambientali ed economici. Il risultato di queste analisi è sintetizzato nella tabella che segue: 2 “ il trasporto, inteso soprattutto come dotazione infrastrutturale, rappresenta nuovamente un elemento condizionante la scelta localizzativi di una impresa.” in Dalla Chiara, Marigo, Benzo, Interporti e Terminali Intermodali, pag. 154, HOEPLI 2002 3 Tabella 1- Sintesi dei giudizi di valutazione di tutti i siti potenziali per l’insediamento dell’interporto Fonte: Salerno Interporto s.p.a., Integrazione alla nota n. CSVIA/2003/0398 del 18/07/2003 Sull’area di Battipaglia è ricaduta la scelta di realizzazione dell’interporto perché riesce con la viabilità di servizio a separare completamente il flusso di traffico merci da quello ordinario con grandi benefici in termini di livello di servizio delle infrastrutture per entrambi i flussi. Tale elemento è alla base degli obiettivi di scelta localizzativa di una struttura interportuale perché minimizza la componente di traffico in attraversamento dei centri abitati. Un interporto, quale quello che sarà realizzato a Battipaglia, si configura come elemento nodale del sistema del trasporto merci nel quale si realizzano una pluralità di funzioni connesse sia direttamente che indirettamente alla manipolazione ed al trattamento della merce. L'iniziativa di Battipaglia, per le molteplici attività che vi potrebbero trovare sede e per le articolate connessioni con i diversi sistemi di trasporto, si delinea come 4 interporto nel quale sono previste le seguenti funzioni: Funzione ferroviaria intermodale e Fuzione autoportuale. Si pone con forza il problema dell’accessibilità stradale dell’interporto per quanto attiene il sistema stradale che collega il bacino di attrazione dell’infrastruttura, ossia che collega i potenziali clienti all’infrastruttura. Considerando l’infrastruttura come veicolo di sviluppo del territorio, questo non può prescindere dalla possibilità di usufruire pienamente dell’area di influenza dell’infrastruttura generando in tale modo le condizioni base per la creazione di un polo produttivo con ambizioni commerciali molto ampie. La misura più corretta dell’uso del territorio è l’accessibilità riferita a quel bacino d’influenza ed ai poli in esso contenuti, che nel nostro caso è l’area che si potrebbe definire urbana, costituita dall’unione della provincia di Salerno e di parte delle Province di Avellino, Napoli, Caserta e Benevento. Comunque l’accesso all’interporto sarà garantito dal tracciato autostradale dell’A3 in corrispondenza del previsto svincolo di Battipaglia Est, e dalla S.S. 18 con la quale si accederà direttamente all’area interportuale immettendosi sulla S.P. 195 per la quale è previsto il potenziamento della piattaforma stradale. A seguito delle indagini di mercato svolte, relativamente alla funzione ferroviaria, per l’interporto di Battipaglia si è prefigurata l’organizzazione di un impianto intermodale specializzato per il ferroutage3, ma oltre al servizio intermodale, è previsto un servizio ferroviario per gruppi di carri ad un magazzino raccordato, sviluppato con asse longitudinale parallelo all'asse del terminal intermodale. Entrando nel vivo dell’operatività futura dell’interporto, si è effettuata l’analisi dei possibili flussi di traffico medio veicolare generati dall’interporto; tale analisi ha l’obiettivo di produrre una sintesi esaustiva 3 Cfr. Relazione Ferroviaria 2003, Salerno Interporto s.p.a. 5 sui flussi di traffico veicolare generati dall’interporto specificando anche gli impatti finali in termini di traffico sulla rete viaria nazionale e locale. Così il traffico medio giornaliero di 1772 veicoli/giorno. Il progetto prevede la realizzazione di n. 137 stalli così divisi: n. 15 stalli permanenti (s.p.) e n. 122 stalli a sosta breve (s.b.) che reciprocamente genereranno una movimentazione media annua complessiva di n. 1122( s.p.) e n. 48800(s.b.). Il traffico intermodale attestabile all’impianto di Battipaglia è stato stimato grazie ad una specifica indagine di mercato4, il traffico intermodale è valutato in circa 450.000 tonnellate/anno di cui il 75% con origine/destinazione l’Europa Centro-Settentrionale ed il 25% il Nord Italia. La capacità di movimentazione del terminal dovrebbe consentire un traffico giornaliero di almeno 2 coppie di treni/giorno, 2 CTR/g, cioè 4 treni totali/giorno, per soddisfare la domanda potenziale stimata. Per quel che concerne le royalties da traffico intermodale, si è proceduto ipotizzando un traffico di n.2 coppie di treni al giorno, di 20 carri ciascuno, operativi 250 giorni all’anno. Si considerano n. 2 tiri gru per carro, aumentando questa quantità del 20% per prevedere un possibile aumento del numero di carri per treno ed altri tiri gru per operazioni di stoccaggio e posizionamento interno al terminal: il potenziale di tiri gru è di 24.000 tiri gru/anno. Grazie ai dati ottenuti dalle ricerche, si è ritenuto necessario calcolare l’esternalità risparmiata dall’Interporto di Battipaglia in funzione alla vocazione dello stesso, diventare un centro intermodale che predilige il trasporto su ferro riducendo il tutto-strada. All’interno dello studio di prefattibilità, relativo all’interporto, prende vita l’ipotesi di realizzare dei collegamenti di trasporto combinato da e per l’interporto di Battipaglia; nello specifico esiste la possibilità che le merci in partenza da Battipaglia 4 Cfr. “Studio di prefattibilità”, Rsp, Salerno Interporto spa 6 potrebbero essere consegnate in breve tempo a Milano e in tutte le destinazioni tedesche, francesi e del Benelux5. Oggetto di nostro interesse sono state due diverse destinazioni: 1) Battipaglia – Milano 2) Battipaglia – Colonia (Koln) per ognuna di esse si è calcolata l’incidenza del trasporto su strada e su ferro. Il traffico intermodale è stato stimato intorno a 450.000 tonnellate/anno di cui il 75% con origine/destinazione l’Europa CentroSettentrionale ed il 25% il Nord Italia. Analisi del collegamento Battipaglia-Milano: stando a quanto appena detto il 25% delle merci ha come destinazione il Nord Italia, ciò significa che 112.500 tonnellate/anno hanno origine/destinazione a Milano. La distanza su gomma tra le due città è di 834Km6, la distanza su ferro è pari a 904Km7. Analisi del collegamento Battipaglia-Colonia: le merci con origine/destinazione l’Europa Centro-Settentrionale ammontano al 75% cioè a 337.500 tonnellate/anno, la città di riferimento in Europa è Colonia (DK). La distanza su strada è pari a 1661Km8 la distanza su ferro è pari a 1782Km9 (per la conoscenza della distanza su ferro si sono incontrati molti problemi risolti grazie al Prontuario unificato delle distanze per il traffico merci internazionale). Per quantificare monetariamente i benefici esterni netti in termini di inquinamento, incidentalità, congestione e altro, derivanti dall’uso di modalità di trasporto alternative al tutto-strada, è possibile utilizzare il modello di calcolo e i parametri proposti dalla Commissione Europea nel programma “Marco 5 Cfr. “Studio di prefattibilità”, pag.24, Gruppo CLAS, Salerno Interporto Spa, 2003 Cfr. www.viamichelin.com 7 Cfr. “Studio di prefattibilità”, pag.21, Gruppo CLAS, Salerno Interporto Spa, 2003 8 Cfr. www.viamichelin.com 9 Cfr. “DIUM IT, DE, CH” in http://www.railcargo.at/vip8/rca/german/Kundenservice/DIUM/index.jsp 6 7 Polo”. Dovendo valutare il differenziale in termini di esternalità tra la soluzione tutto-strada e quella ferroviaria per trasportare le merci dall’Interporto di Battipaglia verso il Nord Italia (area Milano) e l’Europa Centro-settentrionale (area Colonia), si sono usati i parametri diffusi nell’anno 2004 dalla Commisione Europea. Tabella 2- Costi esterni specifici per modalità di trasporto Modalità di trasporto Costo esterno specifico (€/tonn-km) Strada Short Sea Shipping Ferro Vie d'acqua interne 0.035 0.009 0.015 0.01 Fonte: Commissione Europea 2004 Le tonnellate/km, con origine-destinazione l’Europa Centro-settentrionale e l’Italia del Nord, trasportate su ferro producono un risparmio alla collettività di 1758375€ per l’area Milano e 10.497.937,5€ per l’area Colonia, dunque il trasporto su ferro è da preferire dal punto di vista ambientale e sociale rispetto il trasporto su strada. Per ciò che concerne il modello di gestione dell’interporto, è da dirsi che il soggetto realizzatore e gestore dell’Interporto è chiamato ad una “gestione leggera” delle strutture, ciò comporta l’assenza di un coinvolgimento nelle attività legate al trasporto ed alla logistica, limitando in tal modo il rischio di impresa e quello legato alla locazione degli immobili e all’introito dei canoni da traffico e attività accessorie. La società di gestione dell’interporto quale proprietaria dell’area, si limita a gestire le concessioni e le locazioni delle diverse componenti dell’interporto, non assumendosi i rischi dell’esercizio della logistica e del trasporto. L’analisi svolta avrebbe dovuto portarci alla redazione del conto economico di un generico esercizio a regime dell’ipotetica società che andrà a gestire il terminal intermodale 8 dell’Interporto di Battipaglia. La difficoltà nel reperimento, sia sul campo che in letteratura, dei dati necessari ha permesso di ottenere valori tali da poter creare uno schema esemplificativo contenente le voci di costo e di ricavo che è stato possibile calcolare. Figura 3.1: Voci di costo e di ricavo su rielaborazione di dati forniti COSTI Locazione aree coperte Locazione aree scoperte Locazione uffici di pertinenza magazzini Locazione infrastrutture ferroviarie Royalties per servizi ferroviari (tiri gru) Canone fisso per servizi aggiuntivi RICAVI Unità di trasporto intermodale piene Unità di trasporto intermodale vuote Deposito e sosta Trasbordi Svuotamenti e riempimenti Gestione gate Operazioni doganali Controllo UTI €/ANNO 1.074.865 187.925 395.280 20.000 67.200 40.000 €/ANNO 3.840 2.500 10.920 9.240 4.800 9.600 3.000 3.600 Fonte: Elaborazione su dati della Salerno Interporto Spa e di ricerca In conclusione l’orientamento strategico dell’Interporto di Battipaglia è tale per cui l’interporto stesso deve contribuire al rilancio dell’economia locale, entrando in un futuro “Sistema Salerno” formato dal Porto commerciale di Salerno, dall’Aeroporto di Pontecagnano, dall’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, dalla Stazione ferroviaria dall’Alta velocità di Battipaglia ed infine dalla Piattaforma logistica di Mercato San 9 Severino; insieme di infrastrutture di cui la provincia salernitana ha bisogno vitale10. Ma il “ Sistema Salerno” è davvero realizzabile nel breve periodo, così da dare un forte impulso all’economia locale, o resta al momento una chimera? E l’interporto di Battipaglia che ruolo assume? Rispetto a quanto già detto nei capitoli precedenti la vocazione dall’interposto è il dedicarsi al trasporto ferro-gomma con uno sguardo alla possibilità di avere relazioni con il Porto di Salerno. Di seguito agli incontri avuti alla Salerno Interporto Spa è stato possibile comprendere le difficoltà relazionali dell’interporto con la realtà portuale salernitana. Pur avendo previsto il potenziamento della piattaforma stradale dalla S.P. 195 ed uno specifico accesso all’interporto dall’Autostrada A3, nessun richiamo è dedicato alla realizzazione di adeguate reti viarie da e per il Porto di Salerno. Quest’ultimo dista circa 35 Km da Battipaglia, distanza esigua che favorirebbe una fitta rete relazionale fra le due infrastrutture, ma i convogli merci dal porto di Salerno per raggiungere la stazione ferroviaria cittadina transitano lungo le strade della città. Dunque i tempi si ampliano fortemente ed il servizio risulta essere lento e pericoloso per la cittadinanza. L’amministrazione comunale di Salerno sta portando avanti in concerto con l’Autorità Portuale, il Ministero delle Infrastrutture e gli Enti ferroviari, una serie di progetti per l’eliminazione della tratta ferroviaria cittadina, ma tali progetti si caratterizzano per la complessità tecnica e per gli elevati costi di realizzazione. Così l’obiettivo di veicolarsi con il porto resta un punto fermo della politica dell’interporto evitando di divenire un centro di stoccaggio dei conteiners o quanto meno di limitarlo, dunque una relazione 10 Cfr. “Battipaglia: pronto a decollare il terzo interporto della Campania”, intervista all’Amministratore delegato, Pastore P. della Salerno Interporto Spa, in www.portoediporto.it, Novembre 2005 10 fra Porto ed Interporto ci sarà ma è presto per poter dire in che misura avverrà. Non è da sottovalutare, poi, la presenza dell’interporto di Nola che ha una elevata capacità di movimento merci nello specifico verso il Nord, e quando vi è un colosso simile con una eccellente rete viaria è difficile competervi. Ad oggi la Salerno Interporto Spa guarda alla rete dei modi di trasporto intermodali del bacino di gravitazione verso sud, il Mediterraneo. Si parla del progetto comunitario RE.MO.MED per la creazione di una rete intermodale euro-mediterranea in grado di proporre l’integrazione e lo sviluppo della qualità del servizio offerto nell’ambito del sistema distributivo intermodale tra Spagna, Grecia e Italia11. Le analisi legate alla strategia aziendale, mettono in rilievo che pur potendo entrare nei mercati da Milano in su specialmente per la produzione agroalimentare giornaliera, nasce l’esigenza, essendo un punto di frontiera nel bacino del Mediterraneo, di rivolgersi ad ambiti diversi per creare nuovi mercati. 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