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INDICE SEZIONE PRIMA – L’Istituto Comprensivo 1.
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Premessa L’Istituto Comprensivo Dati anagrafici dell’istituto Comprensivo “Dante Alighieri” Principi fondamentali Finalità generali del processo formativo Profilo educativo, culturale e professionale I curricoli Piano di accoglienza nei tre ordini di scuola Continuità nei tre ordini di scuola BES – Alunni con bisogni educativi speciali ü Integrazione degli alunni diversamente abili ü Alunni con difficoltà specifiche di apprendimento ü Protocollo per l’accoglienza e l’inserimento nella scuola degli alunni stranieri 11. La valutazione 12. Iscrizione e formazione delle classi prime 13. Regolamento visite guidate e viaggi d’istruzione 14. Personale scolastico 15. La rappresentanza sindacale unitaria (R.S.U) 16. Il personale A.T.A. 17. Gli organi collegiali ü Collegio dei Docenti ü Consiglio di Intersezione, di Interclasse, di Classe ü Le Commissioni ü Consiglio d’Istituto ü Giunta Esecutiva ü Comitato per la valutazione del servizio dei docenti 18. Servizio di prevenzione e sicurezza pag. 9 pag. 9 pag. 10 pag. 10 pag. 11 pag. 12 pag. 12 pag. 13 pag. 14 pag. 14 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 23 pag. 24 pag. 25 pag. 27 pag. 30 pag. 30 pag. 31 pag. 32 pag. 32 pag. 33 pag. 33 pag. 34 pag. 34 pag. 34 SEZIONE SECONDA – La Scuola dell’Infanzia 1. Premessa pag. 37 2. Regolamento interno pag. 37 3. Progetto Accoglienza pag. 39 4. Patto di corresponsabilità pag. 41 5. Programmazione annuale pag. 43 6. Obiettivi specifici di apprendimento pag. 43 7. Unità di apprendimento n°1 pag. 47 8. Progetti pag. 48 2
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9. Unità di apprendimento n°2 pag. 48 10. Unità di apprendimento n°3 pag. 49 11. Unità di apprendimento n°4 pag. 49 12. Unità di apprendimento n°5 pag. 49 13. Schede di osservazione (B/I anni 3/4/5) pag. 50 14. Livelli di sviluppo e valutazione pag. 52 15. Dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria pag. 54 SEZIONE TERZA – La Scuola Primaria 1. Premessa pag. 56 2. Principi fondamentali pag. 56 3. Scelte organizzative pag. 57 4. Visite didattiche e spettacoli pag. 58 5. Programmazione settimanale pag. 59 6. Incontri con le famiglie pag. 59 7. Piano delle attività pag. 59 8. Strategie metodologiche pag. 59 9. Criteri per la formazione delle classi pag. 59 10. Criteri per la valutazione degli alunni pag. 60 11. Scala di misurazione del profitto pag. 60 12. Patto di Corresponsabilità pag. 61 13. Dieci regole per la classe pag. 61 14. Regolamento disciplinare pag. 62 15. Programmazione curricolare pag. 63 16. Punti nodali del processo educativo pag. 64 17. Certificazione delle Competenze pag. 65 18. Formazione in servizio pag. 66 SEZIONE QUARTA – La Scuola Primaria di Cuveglio 1. Introduzione pag. 68 2. Presentazione delle classi e della scuola pag. 68 3. Risorse umane pag. 68 4. Risorse fisiche pag. 69 5. Programmazione curricolare e progetti pag. 69 6. Visite guidate pag. 69 7. Collaborazioni esterne pag. 70 3
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SEZIONE QUINTA – La Scuola Primaria di Cuvio 1. Introduzione pag. 72 2. Presentazione della scuola e del suo funzionamento pag. 72 3. Risorse umane pag. 72 4. Risorse fisiche pag. 72 5. Progetti pag. 73 SEZIONE SESTA – La Scuola Primaria di Rancio Valcuvia 1. Introduzione pag. 75 2. Organizzazione della scuola pag. 75 3. Risorse umane pag. 75 4. Risorse fisiche pag. 76 5. Uscite programmate pag. 76 6. Compiti a casa pag. 76 SEZIONE SETTIMA – La Scuola Secondaria di primo grado 1. Premessa pag. 78 2. Analisi strutturale dell’edificio pag. 78 3. Le scelte organizzative pag. 79 4. Principi fondamentali pag. 80 5. Finalità dell'Offerta Formativa pag. 80 6. Programmazione educativa e didattica pag. 81 7. Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione pag. 83 8. Organizzazione del curricolo pag. 83 9. Articolazione dell’attività didattica pag. 84 10. Compiti e lezioni pag. 85 11. Ampliamento dell’offerta formativa pag. 85 12. Contenuti e mezzi pag. 86 13. Scelte metodologiche pag. 86 14. Sussidi didattici pag. 86 15. Verifica e Valutazione pag. 87 16. Attribuzione del voto di comportamento pag. 87 17. Scala di misurazione del profitto pag. 88 18. Criteri di ammissione alla classe successiva pag. 89 19. Criteri per la stesura dell’orario settimanale delle lezioni pag. 89 20. Patto educativo di corresponsabilità pag. 90 4
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21. Certificazione delle competenze pag. 91 22. Regolamento interno pag. 93 23. Dieci regole per la classe pag. 95 24. Regolamento viaggi di istruzione pag. 96 25. Regolamento d’uso del laboratorio di informatica pag. 96 26. Regolamento Disciplinare pag. 99 27. Regolamento genitori pag. 104 28. Regolamento docenti pag. 105 29. Attività di continuità pag. 105 30. Modalità di comunicazione con le famiglie pag. 105 31. Formazione Docenti pag. 106 32. Funzione del personale docente pag. 106 33. Modalità di sostituzione dei docenti pag. 107 34. I documenti programmatici pag. 108 SEZIONE OTTAVA – ALLEGATI 1. POF d’Istituto in formato PowerPoint Linee essenziali del Piano dell’Offerta Formativa 1. “Scuola dell’Infanzia” 2. “Scuola Primaria” 3. “Scuola Secondaria di primo grado” Regolamenti 1. Protocollo per l’accoglienza e l’inserimento nella scuola degli alunni stranieri 2. Regolamento interno “Scuola dell’Infanzia” 3. Regolamento interno “Scuola Secondaria di primo grado” 4. Regolamento disciplinare “Scuola Primaria” 5. Regolamento disciplinare “Scuola Secondaria di primo grado” 6. Regolamento genitori “Scuola Primaria e Secondaria di primo grado” 7. Regolamento collaboratori scolastici 8. Regolamento docenti 9. Regolamento visite guidate e viaggi di istruzione d’Istituto 10. Regolamento visite guidate e viaggi di istruzione “Scuola Secondaria di primo grado” 11. Regolamento Laboratorio Informatica “Scuola Secondaria di primo grado” Certificazione delle Competenze 1. “Scuola Primaria” 2. “Scuola Secondaria di primo grado” 5
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SEZIONE NONA -­‐ Modulistica Scuola Secondaria di primo grado Relazioni e Piani di lavoro 1. Programmazione educativa e didattica 2. Programmazione del Consiglio di Classe 1a 3. Programmazione del Consiglio di Classe 2 a 4. Programmazione del Consiglio di Classe 3 a 5. Piano di studio personalizzato Docente 6. Relazione finale del docente 7. Relazione finale del Consiglio di Classe (classi prime e seconde) 8. Relazione finale del consiglio di classe (esame di stato) 9. Criteri di valutazione prove scritte e conduzione del colloquio (esame di stato) 10. Programmazione colloquio interdisciplinare (esame di stato) Orientamento 1. Consiglio Orientativo 2. Orientamento orienta_origine_dati_sintesi Valutazione 1. Griglia di rilevazione del voto di comportamento 1^Q/2^Q (Obiettivi trasversali) 2. Attribuzione voto comportamento 3. Scala di misurazione degli apprendimenti 4. Griglia di valutazione degli apprendimenti 1^Q/2^Q 5. Scheda di non ammissione alla classe successiva 6. Griglia Rilevazione (alunni in entrata) Esame conclusivo del primo ciclo di istruzione 1. Griglia di rilevazione voto idoneità 2. Griglia di valutazione dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione 3. Criteri di valutazione delle prove scritte e conduzione del colloquio 4. Valutazione dell’elaborato scritto d’Italiano 5. Valutazione dell’elaborato scritto di lingua straniera 6. Valutazione dell’elaborato scritto di Scienze Matematiche 7. Schema -­‐ guida per il giudizio del colloquio 8. Schema -­‐ guida per il giudizio globale finale Registri 1. Registro sostituzione docenti Verbali 6
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1. Verbale delle operazioni di scrutinio del primo quadrimestre 2. Verbale delle operazioni di scrutinio finale Progetti 1. “Scuola dell’Infanzia” 2. “Scuola Primaria” 3. “Scuola Secondaria primo grado” 7
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Anno Scolastico
201 5 /201 6
Sezione
Prima
L’Istituto Comprensivo
“D. Alighieri” di Cuveglio
8
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1. Premessa Il Piano dell'Offerta Formativa "è il documento fondamentale costitutivo dell'identità" di ogni scuola in condizioni di Autonomia e contiene le indicazioni didattiche, le proposte educative, le modalità di svolgimento del servizio fornito dalla scuola. A questo piano, tenendo conto delle Indicazioni Nazionali, deve fare riferimento ogni iniziativa, ogni proposta didattica, tutto ciò che nella scuola è direttamente finalizzato al miglioramento di apprendimento e crescita dell’alunno. Art. 4, comma 1 della legge provinciale: “Autonomia delle scuole” del 29.06.2000, n.12) art. 3 D.P.R. 8/3/99, n. 275 2. L’Istituto Comprensivo L’Istituto Comprensivo “D. Alighieri” è nato nell’anno scolastico 2000/2001 dall’unione di tre ordini di scuola: 1. Scuola Secondaria di 1° grado "G. Marconi" di Cuveglio; 2. Scuola Primaria "D. Alighieri" di Cuveglio; 3. Scuola Primaria "U. Mascioni" di Cuvio; 4. Scuola Primaria "Caduti per la Patria" di Rancio Valcuvia; 5. Scuola dell’Infanzia “Via Giovanni XXIII” di Cuveglio; 6. Scuola dell’Infanzia "Anita Pianezza" di Casalzuigno. Tutti i Comuni citati appartengono al territorio della Comunità Montana Valli del Verbano e accolgono a loro volta anche alunni residenti in altri comuni limitrofi, per un bacino di utenza di circa 10.000 abitanti e un totale di 664 alunni iscritti. A livello comunitario, negli ultimi anni, si rileva un aumento della popolazione, dovuto anche a un flusso in entrata che compensa il decremento demografico naturale causato dalla scarsa natalità. La realtà economica della Valcuvia è caratterizzata da una presenza di attività artigianali e di piccole imprese, talvolta a conduzione familiare, nonché dall’esistenza di alcune grandi industrie, presso le quali trova occupazione una buona percentuale di genitori. Se fino a qualche anno fa il fenomeno più appariscente era costituito da quello frontaliero verso la vicina Svizzera, ora il flusso dei lavoratori si sposta anche all’interno della provincia e verso l’area milanese. E’ sempre più elevato il numero degli alunni con entrambi i genitori impegnati nel lavoro fuori casa, e quindi affidati a terze persone nelle ore libere dalla scuola o, in alcuni casi, non affidati ad alcuno. Sono presenti, nei singoli comuni, diverse situazioni di disagio economico, rispetto alle quali non sempre è efficace o risolutivo l’intervento dell’Ente Locale. A livello culturale, invece, la zona è caratterizzata da una bassa percentuale di adulti laureati e da una limitata percentuale di diplomati: la stragrande maggioranza degli adulti è in possesso di Diploma di licenza conclusiva del primo ciclo di istruzione. Esistono inoltre condizioni di disagio che si riflettono in genere nei comportamenti dei giovani preadolescenti, in genere, scarsamente motivati verso le attività scolastiche, determinando anche qualche caso di dispersione. Per contro non mancano esempi di buone affermazioni negli studi e nell’inserimento lavorativo, ma è indubbio che le difficoltà logistiche (scarsità dei mezzi di trasporto con orari inadeguati, distanza dai grandi centri urbani, costi, ecc.) non favoriscono o perlomeno non facilitano un’evoluzione positiva dal punto di vista della crescita del livello culturale medio della popolazione. Il quadro generale dei bisogni emergenti, alla luce di quanto sopra esposto e sulla base di una riflessione che la scuola compie analizzando il continuo mutare ed evolvere della situazione sociale ed economica di riferimento, è il seguente: • Bisogno di un sempre maggior supporto alla funzione genitoriale ed in particolar modo alle famiglie che vivono una situazione di disagio; 9
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Bisogno di maggiore integrazione non solo degli alunni extracomunitari presenti in numero sempre più elevato, ma anche di tutti coloro che, per motivi economici o culturali, vivono in situazioni di disagio nella società e conseguentemente nella scuola; • Bisogno di una maggiore e più approfondita conoscenza del territorio, sia per chi vi abita da pochi anni, sia per chi vi è nato; • Bisogno di conoscere gli Enti Locali e le offerte presenti sul territorio, per una migliore interazione con gli stessi; • Bisogno di rinnovare la didattica con l’ausilio delle nuove tecnologie, per cercare di dare risposte più soddisfacenti e concrete ai bisogni degli alunni; • Bisogno di creare un clima di reciproca, autentica accoglienza e modi di relazione efficaci, non solo nel rapporto adulto – bambino/ragazzo, ma tra gli stessi adulti in quanto attori e collaboratori rispetto alla funzione educativa e docente. A questi bisogni l’Istituto sceglie di dare risposte articolate e adeguate all’età ed alle esigenze specifiche degli alunni, diversificando gli interventi secondo i tre ordini di scuola, avvalendosi anche della collaborazione con gli Enti locali, con le Associazioni e con le Agenzie presenti sul territorio, purché offrano adeguate garanzie. •
3. Dati anagrafici dell’Istituto Comprensivo “D. Alighieri” Indirizzo Via Per Duno, 10 -­‐ 21030 Cuveglio Sito WEB www.scuolecuveglio.gov.it Codice Meccanografico VAIC830005 Codice Fiscale 830.05.31.01.29 Telefono 0332.650859/650152 FAX 0332.623042 E -­‐ mail [email protected]/[email protected] 4. Principi fondamentali Il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo “D. Alighieri” di Cuveglio si ispira ai principi fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale (artt. 3, 30, 33, 34) e alla convenzione dei diritti dell’infanzia. La Scuola deve rispondere sul piano formativo, orientativo, didattico e educativo alla necessità dell'alunno a collocarsi nel mondo, consapevole dei propri diritti e doveri; ciò significa riconoscergli il diritto di vivere in un ambiente sereno, di identità, di autonomia, di appartenenza e di comunicazione. Le finalità istituzionali della Scuola, infatti, sono quelle di porre l’alunno nelle condizioni favorevoli per uno sviluppo armonico della singola personalità, per facilitare la collaborazione e la solidarietà. Nell’erogazione del servizio, la Scuola garantisce a tutti gli alunni l’uguaglianza delle opportunità. Nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico – fisiche socio – economiche. 10
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A tal fine la Scuola a) programma attività tese a favorire negli alunni la conoscenza di sé b) favorisce l’inserimento e l’integrazione degli alunni diversamente abili in stretta connessione con i genitori, con gli enti locali, con i servizi socio – sanitari, con le associazioni del volontariato. c) favorisce con opportuni e adeguati interventi l’accoglienza di genitori e alunni con attenzione a situazioni di particolare necessità, come nel caso di alunni extracomunitari o in situazioni di disagio psico – fisico chiamando alla collaborazione i referenti territoriali disponibili, quali l’Associazione Genitori, le associazioni culturali, il volontariato, gli Enti locali, le Parrocchie; d) programma attività finalizzate al recupero, al consolidamento e al potenziamento di abilità, competenze e conoscenze, secondo forme e modalità deliberate dal Collegio Docenti; e) Favorisce, in coerenza con le raccomandazioni del Parlamento Europeo, lo sviluppo delle competenze digitali, che arricchiscono la possibilità di accesso ai saperi, consentono la realizzazione di percorsi individuali di apprendimento e di supporto per gli alunni in condizione di svantaggio. Al fine di promuovere l’armonico sviluppo della personalità e la piena consapevolezza dei propri diritti e doveri, la Scuola riconosce all’alunno: - la libera espressione del pensiero nel rispetto delle opinioni altrui; - la partecipazione attiva e responsabile alla vita della Scuola; - la continuità educativa, metodologica e didattica; - un orario scolastico rispettoso dei propri ritmi anche attraverso un’equa distribuzione dei carichi di lavoro; - la trasparenza delle procedure di programmazione e di valutazione. La Scuola, con il concorso e con il consenso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, ricerca le soluzioni più consone al miglioramento della qualità del servizio e all’ampliamento delle opportunità formative degli alunni, nel rispetto degli obiettivi programmati e delle finalità istituzionali, anche nel concreto impegno di dotare i plessi di una rete wireless e di strumenti idonei ad un rinnovamento della didattica attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Nell’assegnazione dei compiti da svolgere a casa, i docenti tengono presente l'efficacia di salvaguardare razionali tempi di studio, di gioco e di altre attività extrascolastiche degli alunni, nel rispetto delle loro esigenze formative. La Scuola considera la famiglia portatrice di una cultura complessa e la ritiene soggetto attivo nella elaborazione del percorso educativo. Ha la consapevolezza di non poter esaurire da sola tutte le funzioni educative, né d’altra parte intende sostituirsi alla famiglia e al gruppo sociale di appartenenza degli alunni. Pertanto ricerca tutte le forme di collaborazione possibile, operando in sintonia con gli altri agenti formativi, affinché l’alunno raggiunga gli obiettivi prefissati. Nelle programmazioni educative gli obiettivi proposti sono tutti da intendersi realizzabili con gradualità, nel rispetto dei diversi stadi evolutivi. 5. Finalità generali del processo formativo Le finalità e gli obiettivi educativo -­‐ didattici che la scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado si propongono di perseguire costituiscono la Programmazione Educativa di Istituto. La Scuola, attraverso tutte le attività del Piano dell’Offerta Formativa, mira pertanto a: 11
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ü Accogliere ogni alunno favorendo il suo inserimento nella nuova realtà scolastica; ü Facilitare l’inserimento e l’integrazione degli alunni diversamente abili e /o stranieri nella comunità scolastica; ü Favorire lo star bene con se stessi, con gli altri e con l’ambiente; ü Promuovere le potenzialità di ciascun allievo; ü Promuovere il successo formativo, prevenendo fenomeni di dispersione scolastica; ü Educare ai valori della responsabilità e del rispetto di sé, ai valori sociali della legalità, della tolleranza e della solidarietà in una continua interazione con le famiglie e con il territorio; ü Valorizzare la solidarietà e la convivenza tra culture diverse; ü Educare al rispetto di norme, leggi ed istituzioni; ü Formare individui responsabili e consapevoli dei propri comportamenti; ü Educare al senso del dovere e dell’impegno personale; ü Favorire l’autonomia di ciascun allievo; ü Insegnare ad apprendere, tenendo conto dei diversi stili cognitivi, favorendo in ciascuno l’acquisizione del metodo di studio e di lavoro autonomo, anche con il supporto delle nuove tecnologie; ü Favorire gradualmente la capacità di analisi e di rielaborazione personale e/o critica; ü Perseguire il raggiungimento di una preparazione di base e porre le premesse per il proseguimento del percorso formativo; ü Promuovere negli alunni la capacità di interpretare e valutare la realtà in modo critico, anche ai fini delle scelte personali; ü Promuovere gradualmente le condizioni per lo sviluppo di capacità decisionali (assumere ed eseguire incarichi, rispettare tempi e consegne); ü Promuovere la continuità del processo educativo con i vari ordini di scuola e con il territorio; garantire un sistema ben organizzato ed assicurare un’attività scolastica regolare. 6. Profilo Educativo, Culturale e Professionale La Scuola dell'Infanzia, la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado si inseriscono entro il percorso verticale dai 3 ai 14 anni e contribuiscono ad assicurare a tutti gli allievi, in uscita dal primo ciclo di istruzione, effettive competenze in grado di accompagnarli nel proseguimento dell'istruzione e della formazione. Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità (il fare) apprese ed esercitate nella scuola e nelle altre istituzioni formative sono diventate competenze personali di ciascuno (saper essere e saper fare). 7. I Curricoli Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.” (dalle Indicazioni nazionali per il curricolo) Il Curricolo d’Istituto è il percorso che delinea, dalla scuola dell’infanzia, passando per la scuola primaria e giungendo infine alla scuola secondaria di I grado, un processo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale ed orizzontale, delle tappe e delle scansioni 12
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d’apprendimento dell’allievo, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi in termini di risultati attesi. La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono intrecciati e interrelati il sapere, il saper fare, il saper essere. Pertanto sulla base di detta normativa, in accordo con le prospettive fissate nel POF dell’Istituto, i docenti, riuniti per dipartimenti disciplinari, hanno elaborato il CURRICOLO VERTICALE delle singole discipline, fissando i traguardi e gli obiettivi da raggiungere per ogni annualità e al termine del primo ciclo d’istruzione. “A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche”. (D.P.R. 275/99, art.4) 8. Piano di accoglienza nei tre ordini di scuola PREMESSA L’accoglienza, principio ispiratore e finalità della Scuola, incomincia a realizzarsi nei giorni di scuola aperta, quando si forniscono informazioni sull’offerta formativa dell'Istituto Comprensivo a docenti, genitori e alunni delle classi in ingresso dei vari ordini di scuola. FINALITA’ Per gli alunni: § Ridurre gli eventuali disagi causati dall’ansia nel momento del passaggio dalla famiglia alla scuola dell’Infanzia, dalla scuola dell’Infanzia alla scuola Primaria e dalla scuola Primaria alla scuola Secondaria di primo grado; § Informare sulle attività e le proposte formative della scuola; § Far conoscere gli spazi scolastici; § Far conoscere l’organizzazione scolastica dei tre ordini di scuola. Per i docenti: § Facilitare lo scambio di informazioni riguardo agli alunni in uscita dalla scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria; § Verificare le competenze degli alunni in uscita nei diversi ordini di scuola; § Favorire l’inserimento degli alunni nella nuova organizzazione scolastica; § Programmare, eventualmente, attività comuni tra gli allievi degli anni ponte; § Conoscere l’esistenza di regole comuni nella scuola. ATTIVITA’ § Visita guidata degli alunni della Scuola dell’Infanzia alla Scuola primaria; § Visita guidata degli alunni della Scuola primaria alla Scuola secondaria di primo grado; § Incontro tra gli alunni della Scuola primaria e gli alunni e i professori della Scuola secondaria di primo grado; § Eventuale presentazione di uno spettacolo o di un’attività ludica S.P./S.I. (facoltativa la presenza dei genitori); § All’inizio del nuovo anno scolastico, il primo giorno di scuola, gli alunni con i genitori delle classi prime, al suono della campana, si disporranno nell’atrio e si recheranno ordinatamente nelle proprie classi, accompagnati dagli insegnanti di turno; 13
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§ A partire dalla seconda settimana si cominceranno a somministrare le prove d’ingresso disciplinari. 9. Continuità nei tre ordini di scuola § SETTEMBRE/OTTOBRE: i docenti della scuola dell’infanzia incontreranno i docenti delle classi prime della scuola primaria per comunicare informazioni utili sugli alunni in passaggio da un ciclo scolastico all’altro. Analogamente, i docenti della scuola primaria si incontreranno con i docenti delle classi prime della scuola secondaria di primo grado per una verifica comune dei risultati finali degli alunni in uscita dalla scuola primaria e della situazione iniziale degli alunni in entrata nella scuola secondaria di primo grado. § GENNAIO/FEBBRAIO: le famiglie degli alunni in entrata dei tre ordini di scuola, prima delle scadenza delle iscrizioni, sono convocate dal Dirigente Scolastico ad un incontro in cui insieme ad alcuni docenti presenta il funzionamento della scuola, l’Offerta Formativa, le attività e le modalità di iscrizione. § MAGGIO: ü Scuola dell’Infanzia: primo momento di accoglienza dei bambini e dei loro insegnanti da parte degli alunni e dei docenti delle classi 1e della scuola primaria. ü Scuola Primaria: primo momento di accoglienza dei bambini della classe quinta e dei loro insegnanti da parte degli alunni e dei docenti delle classi prime della scuola secondaria di primo grado. I docenti della scuola secondaria di primo grado illustreranno la nuova organizzazione scolastica, le attività previste o già effettuate, i laboratori, le uscite, i progetti in fase di attuazione. § GIUGNO: a fine anno scolastico gli insegnanti delle classi in uscita dei tre ordini di scuola si incontreranno con i docenti degli alunni in entrata per conoscere e confrontare le diverse esperienze didattiche ed evidenziare eventuali situazioni problematiche. 10. BES – Alunni con bisogni educativi speciali (DM 27.12.2012 e Circolare Ministeriale n.8 Prot. 561 del 6 marzo 2013) Nella Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” (27.12.2012), sono contenute alcune indicazioni e strategie precise volte a consentire a tutti gli alunni, qualsiasi siano le loro difficoltà, il pieno accesso all’apprendimento. • Alunni con disabilità certificata • Alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento, • Alunni di recente immigrazione e non parlante italiano. • Alunni con svantaggio sociale e culturale, • Alunni in condizioni di disagio relazionale e comportamentale L’Istituto ha predisposto il PAI (Piano annuale per l'inclusività). ü Integrazione degli alunni diversamente abili Nella scuola l'inserimento degli alunni diversamente abili è una realtà dove insegnanti specializzati e curricolari condividono la responsabilità dell'integrazione, predisponendo piani di attività e progetti specifici. Il Dirigente Scolastico, sentito il parere del gruppo H, assegna alle classi i docenti specializzati attribuiti all’Istituto, tenendo conto delle variabili: § Continuità didattica; § Grado di disabilità certificato dall’ASL; § Numero di ore di sostegno disponibili; 14
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Tutti gli operatori della scuola sono coinvolti nel progetto d’integrazione degli alunni. In relazione ai bisogni, alle esigenze individuali o per un’inadeguata assegnazione di ore di sostegno, è auspicabile l’intervento della Comunità locale attraverso la nomina di un educatore con adeguate competenze nel settore. Tale figura, collaborando con gli insegnanti di classe durante la programmazione, contribuisce alla crescita educativa ed istruttiva del soggetto e favorisce la partecipazione, pur nei limiti soggettivi, a tutte le opportunità previste dal Piano dell’Offerta Formativa di Istituto. Gli insegnanti di classe e di sostegno, in collaborazione con l’ASL e con i genitori, formulano un Piano Educativo Individualizzato che si integra in tutti gli aspetti possibili con la programmazione di classe. Il P.E.I. è legato strettamente a verifiche e valutazioni in itinere e si basa sulla diagnosi funzionale, sul Profilo Dinamico Funzionale e sulle osservazioni collegiali rispetto agli ambiti di intervento formativo, educativo e disciplinare. Una particolare attenzione è rivolta al problema della continuità tra i diversi ordini di scuola. Si prevedono pertanto: § incontri periodici tra i docenti del modulo e di sostegno dell’ultima classe dell’ordine di scuola precedente e di quello successivo, ai fini della conoscenza degli alunni; § visite individuali o con la classe di appartenenza alla struttura scolastica che li accoglierà; § attuazione di progetti di accoglienza concordati dai Consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe, anche con eventuale presenza degli insegnanti di sostegno del corso precedente, nel periodo iniziale delle lezioni. § Per quanto riguarda infine le situazioni di disagio cognitivo, relazionale, disciplinare non certificate, ciascun ordine di scuola interverrà in base alle reali possibilità e agli strumenti messi a disposizione dall’Istituzione Scolastica e dall’Ente Locale. ü Alunni con disturbi specifici dell’apprendimento La scuola, sulla base della certificazione rilasciata dall’ASL o da Enti privati o liberi professionisti e presentata dai genitori, si adopera affinché possano essere utilizzati gli strumenti compensativi e gli interventi dispensativi ritenuti più idonei per facilitare il percorso scolastico e per favorire il successo formativo dell’alunno. A tal fine verrà predisposto dal team dei docenti un piano didattico personalizzato per ogni alunno. 15
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ü Protocollo per l’accoglienza e l’inserimento nella scuola degli alunni stranieri Premessa Il protocollo accoglienza contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri nelle classi; definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici; traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delinea gli interventi necessari per un rapido apprendimento della lingua italiana. Il protocollo accoglienza trova preciso riferimento normativo nell’art.45 DPR n° 389 del 31/08/1999. Il protocollo accoglienza si propone in sintesi di: Facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi stranieri nella scuola Sostenere gli alunni neoarrivati nella fase di adattamento Ottemperare alle indicazioni normative contenute nell’art. 45 DPR n° 389 del 31/08/1999 Definire pratiche condivise all’interno delle scuole dell’Istituto Comprensivo in tema di accoglienza di alunni stranieri Favorire l’integrazione promuovendo le relazioni, la comunicazione e la collaborazione, sia all’interno della classe, sia nel territorio. A.1 Individuazione delle figure di riferimento All’inizio di ogni anno scolastico il Collegio dei Docenti nomina una Commissione Intercultura. La Commissione Intercultura è un’articolazione del Collegio Docenti istituita per sostenere i compiti deliberativi e di proposta in merito all’inserimento nelle classi di alunni stranieri, compiti previsti dal DPR 31/8/99 n.394. Essa risulta composta da: -­‐ Docente Funzione Strumentale per l’Intercultura d’Istituto -­‐ Docenti referenti Intercultura dei plessi dell’Istituto -­‐ eventuali Docenti facilitatori La Commissione Intercultura si riunisce: -­‐ all’inizio dell’anno scolastico; -­‐ alla fine dell’anno scolastico per la valutazione finale del lavoro svolto e la programmazione del lavoro futuro; -­‐ se necessario, in casi particolari, e/o all’arrivo di uno studente straniero ad anno scolastico iniziato; -­‐ ogni qualvolta venga ritenuto opportuno per programmare attività ed interventi nel campo dell’intercultura. I suoi compiti sono i seguenti: • La Commissione si riunisce per monitorare la presenza e la frequenza di alunni stranieri, per valutare le proposte esistenti e progettare azioni comuni all’istituto nel campo dell’intercultura. •
La Commissione mantiene i contatti con i docenti del C.d.C., i docenti del team, e con i referenti delle classi con presenza alunni stranieri. 16
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A.2 Prassi di carattere amministrativo e burocratico Cosa •Domanda di iscrizione •Raccolta dati da parte della segreteria •Aggiornamento del monitoraggio presenze alunni stranieri Chi Quando Assistente ammini-­‐ Al momento del primo strativo, con utilizzo contatto con la scuola e anche di materiale dell’iscrizione bilingue L’Assistente amministrativo incaricato delle iscrizioni, nel caso di richiesta di iscrizione di alunni stranieri, procede al disbrigo delle pratiche secondo la seguente modalità: • Fornisce il Modulo per l'iscrizione e fornisce indicazioni circa i servizi mensa, trasporto, pre/post scuola. • Richiede e raccoglie documenti necessari all’atto di iscrizione • Ritira la certificazione scolastica precedente (pagella o altro). • Aiuta nella compilazione del modello di iscrizione. • Comunica al Docente Referente Intercultura la richiesta di nuova iscrizione e i dati alunno straniero. • Comunica ai genitori dell’alunno straniero il nominativo del Docente Referente Intercultura di istituto o di plesso con cui devono avere un colloquio prima dell'inserimento dell'alunno nel plesso. L’Assistente amministrativo provvede inoltre ad aggiornare il monitoraggio alunni stranieri ad ogni loro arrivo e partenza. A.3 Prassi di carattere comunicativo e relazionale Cosa Chi Quando • Docente Referente Inter-­‐ Nei giorni immediatamente cultura di Istituto o di successivi al momento del • Colloquio con i genitori dell’ alunno plesso primo contatto con la e prima conoscenza scuola e dell’iscrizione • Facilitatore culturale Il docente Facilitatore (se presente a scuola) e il Referente Intercultura d’Istituto realizzano un primo colloquio con i genitori e l’alunno, se necessario con l’intervento di un mediatore linguistico-­‐
culturale, e procedono al completamento dell’iscrizione dell’alunno straniero. Il colloquio serve a raccogliere informazioni sul ragazzo e sulla famiglia, sulla sua storia scolastica, sul progetto migratorio della famiglia. Le informazioni sono raccolte: • in una scheda conoscitiva (ALLEGATO a); • eventualmente anche attraverso un questionario (in diverse lingue) sottoposto direttamente allo studente e relativo alle sue abitudini anche scolastiche. Cosa Chi Quando Referente Nei giorni immediata-­‐
•Approfondimento conoscenza del-­‐ • Docente mente successivi al Intercultura l’alunno momento del primo • Docente facilitatore contatto con la scuola e dell’iscrizione e comunque precedentemente all’inizio della frequenza. 17
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Il Docente Referente Intercultura e il docente facilitatore (qualora sia presente a scuola), coadiuvati se necessario da un mediatore linguistico provvedono, nella giorni successivi all’iscrizione dell’alunno, a sottoporlo ad alcuni test d’ingresso per l’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione in: • Lingua d’origine (parlata e scritta, se possibile) • Lingua straniera eventuale • Lingua italiana • Funzioni di base • Abilità logico-­‐matematiche I risultati verranno valutati dal Dirigente Scolastico unitamente al Referente Intercultura, al Facilitatore linguistico e ai docenti di classe. Relativamente ai tempi che intercorrono tra il momento dell’iscrizione e l’effettivo inserimento a scuola dell’alunno straniero neo-­‐arrivato, il presente protocollo prevede tra i due momenti un periodo massimo di 7-­‐14 giorni durante il quale l’alunno potrà frequentare la scuola anche con orario ridotto. Questo al fine di poter osservare e prendere decisioni ponderate riguardo al suo migliore inserimento nella scuola. A.4 Prassi di carattere educativo e didattico Cosa Chi Quando A conclusione della valu-­‐
• Determinazione sezione • Docente Referente Inter-­‐ tazione test d’ingresso cultura d’istituto • Definizione di percorso scolastico e di interventi di facilitazione • Docente facilitatore; • Determinazione classe • Dirigente Scolastico; • Organizzazione del laboratorio di • Commissione Intercultura; italiano l2 • Docenti C.d.C. o docenti • Attività di accoglienza e percorsi di del team educazione interculturale Il Dirigente scolastico, sentito il parere del Docente Referente Intercultura e del facilitatore linguistico, procede alla determinazione della classe, tenendo conto delle loro valutazioni e di quanto prescritto dall’Art. 45, c. 2, vale a dire che i minori stranieri sono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica salvo casi in cui si deliberi diversamente tenendo conto di • Ordinamento degli studi del paese di provenienza dell’alunno • Accertamento delle competenze e del livello di preparazione • Corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel paese di provenienza • Titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. In base a questi elementi l’alunno straniero comunque potrà essere inserito in una classe inferiore alla propria età anagrafica. Per quanto riguarda la determinazione della sezione si raccomanda, nel caso di alunni stranieri: • la scelta di una classe poco numerosa • l’inserimento in una classe con un altro studente che parla la stessa lingua d’origine, meglio se già in grado di parlare l’italiano. • La ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, evitando la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri. 18
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Per quanto riguarda la definizione di un percorso scolastico e di interventi di facilitazione, i docenti del C.d.C. i docenti del team e il facilitatore linguistico a compiono una programmazione educativa e individuano percorsi di facilitazione nelle diverse discipline. I docenti del C.d.C. e i docenti del team, rilevati i bisogni linguistici del ragazzo straniero: • delineano per lui un percorso personalizzato nelle diverse discipline; • forniscono copia del programma personalizzato al docente responsabile per progetti Intercultura e/o al docente incaricato di interventi didattici di It. L 2; • organizzano, insieme al Docente responsabile per progetti Intercultura e al docente referente, interventi didattici per l’apprendimento dell’Italiano come L2, non soltanto per chi necessita di corsi di prima alfabetizzazione, ma anche per corsi di consolidamento linguistico; • insieme all’insegnante di It. L2 individuano modalità di semplificazione dei testi e di facilitazione linguistica per l’apprendimento dei contenuti delle diverse discipline; • concordano, con l’insegnante facilitatore, le materie che l’alunno può tralasciare per seguire le attività di laboratorio; • informano il Docente Referente Intercultura d’Istituto in caso di problematiche particolari riguardanti alunni stranieri, anche relativamente all’andamento didattico educativo degli alunni e alla loro valutazione. Relativamente all’organizzazione del laboratorio di Italiano L2 si precisa che: • è affidato all’insegnante facilitatore secondo le modalità progettuali della scuola e secondo quanto deciso dai docenti del C.d.C. e dai docenti del team; • ai ragazzi neo-­‐arrivati saranno, se possibile, riservati interventi quotidiani; progressivamente le ore potranno essere ridotte in base ai progressi e agli obiettivi raggiunti dagli alunni stranieri. All’inserimento in classe dell’alunno straniero i docenti di classe avranno predisposto attività di accoglienza che facilitino l’inserimento degli alunni nel gruppo dei coetanei. La progettualità di istituto dovrebbe comunque prevedere iniziative di educazione interculturale e percorsi di conoscenza di altre culture, se possibile anche mediante convenzioni e accordi anche con esperti esterni, con enti locali, con organismi preposti alla formazione e agenzie formative qualificate, con comunità straniere rappresentate sul territorio. ALLEGATI: Sono da considerarsi parte integrante del presente protocollo i seguenti allegati: a) Scheda iniziale di rilevazione b) Normativa di riferimento c) Valutazione d) Compiti del facilitatore linguistico e) Scheda Raccordo Scuola Primaria/Scuola Secondaria di 1° grado alunni non italofoni f) Scheda Raccordo Scuola Secondaria di 1° grado/scuola Secondaria 2° grado alunni non italofoni. A.5 Normativa di riferimento Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell’articolo 1, 19
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comma6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 Art. 45 1. I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all’obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia. L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva. 2. L’iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado. In mancanza di accertamenti negativi sull’identità dichiarata dell’alunno, il titolo viene rilasciato all’interessato con i dati identificativi acquisiti al momento dell’iscrizione. I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il Collegio dei Docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica; b. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno; c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. 3. Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi; la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri. 4. Il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante l’attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta formativa. 5. Il Collegio dei Docenti formula proposte in ordine ai criteri e alle modalità per la comunicazione tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri. Ove necessario, anche attraverso intese con l’ente locale, l’istituzione scolastica si avvale dell’opera di mediatori culturali qualificati. 6. Allo scopo di realizzare l’istruzione o la formazione degli alunni stranieri il Consiglio di Circolo e di Istituto promuovono intese con le associazioni straniere, le rappresentanze diplomatiche e consolari dei Paesi di provenienza, ovvero con le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro di cui l’art. 52 allo scopo di stipulare convenzioni e accordi per attivare progetti di accoglienza; iniziative di educazione interculturale; azioni a tutela della cultura e della lingua di origine e lo studio delle lingue straniere più diffuse a livello internazionale. 7. Per le finalità di cui all’art. 38, comma 7, del testo unico, le istituzioni scolastiche organizzano iniziative di educazione interculturale e provvedono all’istituzione, presso gli organismi deputati, all’istruzione e alla formazione in età adulta, di corsi di alfabetizzazione di scuola primaria e secondaria; di corsi di lingua italiana; di corsi di studio finalizzati al conseguimento del titolo 20
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della scuola dell’obbligo; di corsi di studio per il conseguimento del diploma di qualifica o del diploma di scuola secondaria superiore; di corsi di istruzione e formazione personale e tutte le altre iniziative di studio previste dall’ordinamento vigente. A tal fine le istituzioni scolastiche possono stipulare convenzioni ed accordi nei casi e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore. 8. Il Ministro della Pubblica Istruzione, nell’emanazione della direttiva sulla formazione per l’aggiornamento in servizio del personale ispettivo, direttivo e docente, detta disposizioni per attivare i progetti nazionali e locali sul tema dell’educazione interculturale. Dette iniziative tengono conto delle specifiche realtà nelle quali vivono le istituzioni scolastiche e le comunità degli stranieri al fine di favorire la loro migliore integrazione nella comunità locale. A.6 Valutazione Considerazione fondamentale: Qui di seguito si riportano stralci delle linee guida del Ministero della Pubblica Istruzione del 26 febbraio 2006: ‘La valutazione degli alunni stranieri, in particolare di coloro che si possono definire neo-­‐arrivati, pone diversi ordini di problemi, dalle modalità di valutazione a quelle di certificazione, alla necessità di tener conto del singolo percorso di apprendimento. L’art. 4 del DPR n. 275/1999, relativo all’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino “nel rispetto della normativa nazionale”: ‘[…] il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporta un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente l’attenzione ai percorsi personali degli alunni. Quindi per la valutazione degli alunni stranieri diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite. In questo contesto, che privilegia la valutazione “formativa” rispetto a quella “certificativa” si prenderanno in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. •
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Fasi della valutazione, ad esclusione della fase di prima accoglienza e dei test d’ingresso: valutazione in itinere valutazione del primo quadrimestre valutazione di fine anno prove degli esami di stato − Valutazione in itinere: è la valutazione periodica dei docenti del C.d.C. e dei docenti del team circa il raggiungimento degli obiettivi programmati. Essa non serve a formulare un giudizio ma ad adeguare il percorso di apprendimento dell’alunno straniero. − Valutazione del primo quadrimestre: qui si possono verificare due casi. Primo caso: nella compilazione del documento di valutazione del 1 quadrimestre è possibile esprimere giudizi sintetici in alcune discipline riferendosi al percorso personalizzato dell’alunno straniero. Nell’apposito spazio si inseriscono diciture simili a questa: ‘la valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana’ . 21
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Secondo caso: nella compilazione del documento di valutazione del 1 quadrimestre non è possibile esprimere giudizi sintetici in alcune discipline in quanto mancano elementi esaurienti di giudizio (es. alunno arrivato a ridosso della fine del primo quadrimestre). Nell’apposito spazio si inseriscono diciture simili a questa: ‘la valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana’. − Valutazione di fine anno. Questa deve essere sempre formulata. I giudizi espressi devono rispondere al percorso personalizzato programmato e devono essere integrati da una dicitura quale: ‘la valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l’alunno non ha ancora completato la fase di alfabetizzazione in lingua italiana’. Anche se l’iscrizione è molto tardiva (es. mese di Maggio), il Dirigente Scolastico, con la Commissione intercultura e il consiglio di Classe dovranno formulare una valutazione basandosi su: • Prove d’ingresso • Eventuale certificazione relativa alla scolarità pregressa • Efficacia della futura permanenza nel gruppo classe • Età anagrafica Si ricorda inoltre che la valutazione nella lingua madre può essere usata come valutazione della seconda lingua e che altri elementi di valutazione potrebbero riguardare ambiti disciplinari maggiormente operativi. A.7 Facilitatore linguistico L'inserimento a scuola richiede all'alunno straniero di sviluppare, nel più breve tempo possibile, le competenze linguistiche necessarie alla relazione con i compagni e gli insegnanti e a una partecipazione attiva alla vita della classe. A questo scopo la scuola si attiva per potersi avvalere di un facilitatore linguistico per l’insegnamento agli alunni stranieri della lingua italiana come L2. Il facilitatore linguistico si occupa di: • definire i bisogni di apprendimento della seconda lingua da parte degli alunni stranieri; • tracciare un percorso formativo adeguato; • individuare i materiali più adatti; • rilevare particolari problemi e blocchi comunicativi. Il facilitatore linguistico agisce in due direzioni: promuove lo sviluppo della L2 funzionale allo scambio interpersonale; facilita la comprensione e la produzione della lingua per studiare. Il facilitatore linguistico sostiene la scuola nei confronti di piccoli gruppi di alunni stranieri provenienti anche da differenti aree linguistico-­‐culturali. Compiti del facilitatore linguistico: • Organizza e conduce i laboratori di italiano L2.; • Valuta la situazione iniziale degli alunni neo-­‐arrivati; • Suggerisce un percorso didattico coerente alle competenze rilevate dell'alunno; • Si relaziona con gli insegnanti per decidere e raggiungere obiettivi comuni che tengano conto anche delle diverse discipline di studio che il nuovo alunno si trova ad affrontare; • Monitora l'apprendimento e si confronta periodicamente con gli insegnanti di classe. 22
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Criteri per l’organizzazione dei laboratori di italiano L2: Prioritariamente il facilitatore linguistico segue gli alunni neoarrivati, occupandosi della loro alfabetizzazione. Per l’organizzazione dei laboratori e la distribuzione delle ore, prenderà contatti con gli insegnanti referenti. La ripartizione dovrà essere il più possibile equa ma si dovranno privilegiare: gli alunni neoarrivati (dagli ultimi arrivi, fino agli alunni giunti in Italia nell’anno scolastico precedente); gli alunni che compiranno il percorso più breve all’interno della scuola dell’obbligo (ultime classi della scuola secondaria di primo grado); gli alunni con particolari esigenze formative. Nell’organizzazione di gruppi dovrà: costituire gruppi con più alunni per stimolare la comunicazione e il proficuo scambio delle esperienze (compatibilmente con la reale possibilità); tenere conto dei livello di competenze che, all’interno del gruppo, dovranno essere il più possibile omogenei. 11. La valutazione I docenti verificano periodicamente l’efficacia della loro azione didattica ed il livello di raggiungimento, da parte degli alunni, sia degli obiettivi trasversali che di quelli disciplinari. Le prestazioni individuali degli alunni vengono verificate e valutate principalmente in tre momenti: 1)
Valutazione iniziale: la valutazione iniziale viene fatta all’inizio dell’anno scolastico per individuare livelli e abilità di base al fine di impostare le strategie didattiche successive; viene effettuata mediante osservazioni sistematiche e prove d’ingresso comuni per tutte le classi in entrata, al fine di rilevare conoscenze, abilità e competenze relative ai livelli di partenza di ciascun alunno e della classe. 2)
Valutazione formativa: La valutazione formativa è quella periodica e viene fatta durante tutto il corso dell’anno scolastico per monitorare i progressi dei singoli alunni e calibrare in modo più efficace gli interventi formativi. 3)
Valutazione sommativa o finale: La valutazione sommativa o finale viene formulata collegialmente dal team docente o dal consiglio di classe e riportata nella scheda di valutazione al termine di ciascuno dei due quadrimestri e tiene conto di: - conoscenze acquisite - competenza dell’alunno - rispetto delle regole, interesse, impegno, partecipazione alla vita scolastica - progressi compiuti rispetto alla situazione iniziale La valutazione finale, secondo quanto previsto dalla normativa vigente (DL137/08), si esprime in decimi e, nella scuola primaria, è illustrata con giudizio analitico su livello globale di maturazione raggiunto. Ai fini della validità dell’anno scolastico, nella scuola secondaria di primo grado, ciascun alunno deve maturare una frequenza minima di tre quarti dell’orario annuale prescelto; in casi eccezionali, si possono stabilire deroghe ai limiti massimi di assenza. 23
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4)
Valutazione degli alunni diversamente abili La valutazione degli alunni con disabilità certificata è strettamente correlata al percorso individuale e non fa riferimento a standard né quantitativi né qualitativi e deve essere finalizzata a mettere in evidenza il progresso dell’alunno. Tenuto conto che non è possibile definire un’unica modalità di valutazione degli apprendimenti che possa valere come criterio generale adattabile a tutte le situazioni di handicap, essa sarà definita nel PEI di ogni singolo alunno. 5)
Valutazione degli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, terranno conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e del PDP. 6) Valutazione esterna (PROVE INVALSI) La scuola è inoltre coinvolta nel processo di Valutazione Nazionale previsto nel quadro normativo attuale. Le prove, predisposte a livello nazionale, vengono somministrate alle classi 2e e 5e della scuola primaria e alla classe 1a della scuola secondaria di 1° grado. La classe 3a della scuola secondaria è coinvolta nelle prova nazionale durante l’esame di Stato; tale prova sarà oggetto di valutazione e contribuirà al voto finale dell’alunno. Al termine dell’ultimo anno di scuola primaria e di scuola secondaria di primo grado la scuola descrive e certifica le competenze acquisite dagli alunni nelle singole discipline (decreto del Ministero dell’Istruzione, D.p.r. 122/09, art. 8). 12. Iscrizione e formazione delle classi prime 1. Le iscrizioni degli alunni alla classe prima si ricevono nei termini previsti dal MIUR (gennaio/febbraio). Le iscrizioni delle classi successive alla prima sono disposte d’ufficio dalla dirigenza. Nella formazione delle classi prime si adottano tali criteri: • equilibrio tra maschi e femmine • equilibrio pari età • equilibrio numero extracomunitari • fratelli inseriti in sezioni diverse • BES Per la Scuola Primaria si terrà conto di questi elementi • fascicolo personale alunno proveniente da scuola infanzia e contenente le dinamiche relazionali, linguaggio, comportamento. • predisposizione di una scheda sintetica per avere le informazioni dell’alunno se proviene dalla scuola dell’infanzia non appartenente al plesso Per la Scuola Secondaria di primo grado: • fasce di livello e indicazioni provenienti dalla scuola primaria • Composizione dei gruppi classe ed estrazione pubblica delle sezioni (con comunicazione ai genitori della data). • N.B Nel caso in cui il numero delle domande di iscrizione alla classe prima dovesse superare il numero dei posti disponibili, si procederà alla formazione di una graduatoria degli iscritti, dando la precedenza agli alunni con nucleo familiare residente nei Comuni che fanno parte dell’Istituto Comprensivo di Cuveglio. 24
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13. Regolamento visite guidate e viaggi di istruzione Premessa Per visite guidate si intendono le uscite programmate con valenza didattica che si esauriscono nell’ambito della mattinata o del pomeriggio; tali attività sono autorizzate dal Dirigente Scolastico e possono prevedere l’utilizzo del mezzo pubblico o di pullman privato. Per viaggi d’istruzione si intendono le iniziative programmate per l’intera giornata e/o che superino l’orario giornaliero di lezione; prevedono l’utilizzo di pullman privati individuati con adeguata gara d’appalto. I viaggi d’istruzione e le visite guidate rientrano nel Piano dell’offerta formativa dell’Istituto e costituiscono utili occasioni per arricchire il patrimonio culturale degli alunni e per orientarli nelle scelte scolastiche successive. I viaggi di istruzione e le uscite devono essere deliberati dal Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe. Il docente organizzatore si avvarrà della collaborazione della Segreteria per una più precisa organizzazione dell’uscita stessa. Al docente organizzatore del viaggio e agli accompagnatori sarà riconosciuto un numero di ore forfetario a carico del FIS. E’ competenza del Consiglio di Classe/Interclasse valutare l’opportunità di ammettere ai viaggi di qualsiasi durata e alle visite d’istruzione gli alunni che abbiano tenuto un comportamento inaffidabile e scorretto. Sarà compito del Dirigente scolastico e/o del Coordinatore di classe informarne i genitori, tramite comunicazione scritta. Tenuto conto della premessa, si riportano le norme fondamentali da tenere presenti nell’organizzazione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione. I viaggi d’istruzione avranno, di norma, la durata di un giorno per la Scuola dell’Infanzia, Primaria e classi prime e seconde della Scuola Secondaria di primo grado, di uno o più giorni con pernottamento per le classi terze della Scuola Secondaria di primo grado. Finanziamento Nell’organizzazione dei viaggi e delle visite guidate deve essere tenuta presente la necessità di non gravare le famiglie degli studenti con spese onerose, al fine di evitare situazioni discriminatorie. La spesa dovrà essere limitata in relazione alle possibilità economiche delle famiglie. Per il pagamento, i genitori provvederanno personalmente ad effettuare il versamento su conto corrente bancario o postale intestato alla scuola e consegneranno all’Ufficio della segreteria didattica la fotocopia della ricevuta dell’avvenuto pagamento Numero dei partecipanti I viaggi devono essere predisposti dai Consigli di Classe/ Interclasse. Nessuna uscita didattica o viaggio d’istruzione può essere effettuato se la partecipazione è inferiore ai 2/3 degli alunni componenti le singole classi coinvolte, anche se è auspicabile la presenza totale degli alunni. Gli alunni che non partecipano all’uscita sono tenuti alla frequenza delle lezioni e saranno inseriti nelle altre classi. Coloro che non si presenteranno a scuola dovranno giustificare l’assenza. Ogni alunno e ogni docente dovrà disporre del programma di viaggio o dell’uscita. Consenso dei genitori Trattandosi di minori, è necessario acquisire il consenso scritto da chi esercita la potestà familiare che deve essere raccolto dall’insegnante responsabile dell’iniziativa e consegnato in Segreteria. Il 25
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consenso scritto costituisce il presupposto necessario per la partecipazione dell’alunno al viaggio, ma non esonera, com’è ovvio, gli organizzatori o gli accompagnatori dalle responsabilità di ogni ordine previsto dal nostro sistema legislativo. Accompagnatori I docenti accompagnatori devono far parte dell’equipe pedagogico-­‐didattica della classe. Se l'iniziativa interessa un'unica classe sono necessari 2 accompagnatori, se più classi, almeno un docente ogni quindici alunni; nel caso di alunni diversamente abili si designa, in aggiunta al numero degli accompagnatori, l’insegnante di sostegno o di altra disciplina con rapporto 1:2, in casi gravi il rapporto sarà 1:1. I docenti accompagnatori possono essere coadiuvati dai collaboratori scolastici, in caso di necessità. Tale procedura dovrà essere garantita per tutte le uscite, comprese quelle che si effettuano nell’ambito del territorio. Non è prevista la partecipazione dei genitori, salvo casi eccezionali e autorizzati dal Dirigente Scolastico; essa non deve comunque comportare oneri a carico del bilancio dell’Istituto; gli stessi si impegnano ad uniformarsi alle attività programmate per gli alunni. Il personale accompagnatore e gli alunni sono coperti dalla assicurazione stipulata dall’Istituto. Per i viaggi all’estero, almeno uno dei docenti accompagnatori deve possedere un’adeguata conoscenza della lingua del Paese da visitare. Deve essere comunque previsto un docente accompagnatore in più per ogni classe che all’occorrenza sia pronto a sostituire un collega che, per gravi e imprevisti motivi, non sia in grado di intraprendere il viaggio. Compiti del docente organizzatore Premesso che le richieste di viaggi d’istruzione relativi all’anno scolastico dovranno essere presentate di norma entro il mese di novembre, il docente organizzatore dovrà: § Raccogliere le adesioni dei docenti accompagnatori. § Raccogliere i nominativi degli alunni e le relative autorizzazioni; § Illustrare al Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe (con la componente genitori) il programma del viaggio d’istruzione; § L’insegnante o gli insegnanti organizzatori, sentito il parere del Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe, dovranno inoltrare la richiesta di autorizzazione al Dirigente scolastico, servendosi dell’apposito stampato da ritirare presso la Segreteria della Scuola. Compiti della segreteria La Segreteria provvederà a individuare al suo interno un addetto incaricato di svolgere attività di supporto all’organizzazione di viaggi e visite guidate e dovrà provvedere a: § Fare le richieste dei preventivi per il trasporto in pullman; § Fare le richieste dei preventivi di pernottamento nel caso il viaggio d’istruzione fosse di più giorni; § Raccogliere il materiale in possesso dei docenti organizzatori e archiviarlo in appositi fascicoli distinti per tipologia di viaggio (uscita didattica -­‐ viaggi d’istruzione – viaggi per attività sportive) di facile consultazione. Tutti i partecipanti ai viaggi o alle visite guidate devono essere in possesso del documento di identificazione Assicurazione Tutti gli alunni partecipanti e i docenti accompagnatori sono garantiti da polizza assicurativa contro gli infortuni per tutta la durata del viaggio. Attività didattiche 26
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Gli insegnanti avranno cura di coordinare le attività didattiche in modo da evitare interrogazioni e compiti in classe nel giorno seguente il rientro dal viaggio d’istruzione. 14. Personale scolastico Nel nostro Istituto tutte le componenti scolastiche (Dirigente Scolastico, Insegnanti, Personale amministrativo e ausiliario, Genitori e Studenti) sono chiamate ad assumere le responsabilità che loro competono e a operare in un clima di condivisione e di collaborazione nella consapevolezza che, solo attraverso queste procedure, il processo dell’autonomia possa trovare le condizioni indispensabili per la sua realizzazione e, quindi, la scuola possa esprimere a pieno la sua reale identità. Il Dirigente Scolastico Il Dirigente Scolastico svolge i seguenti compiti: § Ha la legale rappresentanza dell’ Istituzione Scolastica; § E’ responsabile dei risultati del servizio; § Assolve a tutte le funzioni previste dalla Legge e dai Contratti collettivi in ordine alla direzione e al coordinamento, alla promozione e alla valorizzazione delle risorse umane e professionali, nonché alla gestione delle risorse finanziarie e strumentali; § Assicura la gestione unitaria dell'istituzione scolastica nel perseguimento dell'obiettivo della qualità e dell'efficienza del servizio scolastico; § Assume le decisioni e attua le scelte di sua competenza volte a promuovere e realizzare il Progetto d'Istituto sia sotto il profilo didattico pedagogico, sia sotto quello organizzativo e finanziario; § Individua, sulla base della normativa vigente, i Docenti Collaboratori, di cui avvalersi per lo svolgimento delle proprie funzioni gestionali e organizzative ed i Responsabili di plesso; § Presiede il Collegio dei Docenti, il Comitato per la valutazione del servizio degli Insegnanti, i Consigli di Classe , la Giunta Esecutiva; § Indice le elezioni dei rappresentanti di tutte le componenti degli Organi Collegiali; § Cura l'esecuzione delle deliberazioni prese dai predetti OO.CC. e dal C.d.I.; § Fornisce i chiarimenti richiesti; § Assicura la trasparenza del servizio; § E’ responsabile della sicurezza degli alunni e del personale; § Esegue e fa eseguire le disposizioni delle leggi e dei regolamenti; § È il responsabile, in sostanza, dell’organizzazione e del funzionamento della scuola. In caso di assenza o di impedimento è sostituito dai Collaboratori con apposita delega. § Riceve su appuntamento. I Docenti § I docenti hanno il compito di realizzare il processo d’insegnamento e di apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione. § La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale; essa si esplica nelle attività sia individuali che collegiali e nella partecipazione alle attività d’aggiornamento e formazione in servizio. 27
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§ In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio -­‐ economico di riferimento (art. 29 – Funzione docente (ccnl 2006-­‐2009). I collaboratori del Dirigente scolastico Il Dirigente scolastico può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di due docenti collaboratori da lui individuati. Il docente collaboratore svolge i seguenti compiti: § Sostituzione del D. S. in caso di assenza o impedimento; § Calendarizzazione dei Consigli di classe, del Collegio dei docenti, degli incontri collegiali con le famiglie, degli scrutini e di tutti gli adempimenti connessi alla funzione docente, inseriti nel piano di attività; § Gestione dei permessi brevi dei docenti in servizio presso la sede e sostituzione dei docenti assenti; § Gestione dei permessi di uscita anticipata e/o di ingresso posticipato degli alunni secondo le forme e le modalità previste dal regolamento di Istituto; § Rapporti con il personale della scuola e con i genitori degli alunni nei casi in cui possono non essere necessari la presenza e/o l’intervento diretto del D. S.; § Adattamenti di orario e di altre forme di servizio nei casi di necessità; § Prima accoglienza dei docenti assegnati alla sede; § Predisposizione di ipotesi in materia di organici del personale docente; § Gestione dei rapporti con il territorio, per il settore di appartenenza, in collaborazione e coordinamento con il D. S.; § Compilazione di eventuali monitoraggi disposti dall’amministrazione centrale e/o periferica in diretta collaborazione con il D. S.; § Presentazione del POF ai genitori delle classi in uscita (Scuola Infanzia e Scuola Primaria). I responsabili di plesso I coordinatori di plesso sono docenti fiduciari a cui sono delegate alcune mansioni, in riferimento all’ordine di scuola di appartenenza e svolgono i seguenti compiti: § Segnalazione tempestiva di qualsiasi anomalia o emergenza inerente al buon funzionamento del plesso; § In collaborazione coi gli insegnanti interessati, coordinamento le iniziative di plesso (feste, mostre, recite ecc.); § Contatti con le famiglie in collaborazione col D. S. e con i collaboratori; § Vigilanza sul rispetto del Regolamento di Istituto; § Relazionano con i docenti e tutto il personale scolastico; § Relazionano con le famiglie degli alunni; § Collegamento periodico (a seconda delle esigenze funzionali) con la segreteria e la presidenza. Le Funzioni strumentali § Hanno il fine di valorizzare la professionalità e l’impegno aggiuntivo degli insegnanti; § Vanno preventivamente definite le aree di lavoro utili alla funzionalità del POF; § Il Dirigente Scolastico, sentito il parere del Collegio Docenti, assegna gli incarichi. 28
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§ Le funzioni possono limitarsi ad un solo settore scolastico, ma in ogni caso i materiali devono essere a disposizione dell’intero Istituto. § Va definito il carico di lavoro degli assegnatari di funzione, affinché non risulti dispersivo e, secondariamente, al fine di quantificare il compenso accessorio. § La stessa funzione può essere attribuita, se necessario, a due o tre docenti. § Non può essere attribuito alcun incarico aggiuntivo agli insegnanti a tempo parziale o autorizzati allo svolgimento della libera professione. § A giugno l’incaricato della funzione strumentale presenta una relazione al Collegio dei Docenti. Staff di direzione Ha il compito di collaborare con il Dirigente Scolastico nella gestione degli aspetti progettuali, organizzativi e metodologico -­‐ didattici dell’Istituto al fine di: - coordinare e valorizzare le risorse interne ed esterne dell’Istituto in una prospettiva sistemica e di servizio, di responsabilità e di trasparenza, di valorizzazione delle individualità e delle competenze; - coordinare progettualità ed organizzazione al fine di rendere il servizio scolastico sempre più efficiente ed efficace; - favorire una puntuale circolarità delle informazioni e la reciproca conoscenza di tutti gli operatori della scuola; - favorire la formazione dei docenti, in particolare sulla natura e sui fini dell'autonomia; - favorire l’autovalutazione dell’ insegnamento e dell’organizzazione per il miglioramento della qualità del servizio; - informare e fornire chiarimenti sulla normativa; - passare le informazioni esterne e curare le comunicazioni interne; - rilevare le problematiche dell’Istituto - curare il coordinamento generale delle iniziative dell’Istituto. Tali compiti saranno svolti nel rispetto delle competenze degli Organi Collegiali. Lo staff di direzione è composto da: - Dirigente scolastico - Collaboratori - Responsabili di plesso - Funzioni strumentali (su richiesta del D.S.) Lo staff di direzione si riunisce periodicamente e, in relazione a problematiche particolari, può richiedere la partecipazione alle riunioni dei vari referenti di Commissioni o Gruppi di lavoro, del D.S.G.A. o di altre figure che di volta in volta si ritenga opportuno. Referente per la sicurezza § Coordina e aggiorna i piani di emergenza; § Vigila sulla sicurezza della popolazione scolastica, sulla salubrità degli ambienti e coordina gli addetti alla sicurezza dei vari Plessi (F.S. alla Sicurezza); § Coordina e aggiorna i piani di emergenza; § Propone il programma di informazione e formazione; § Fornisce l’informativa specifica ai lavoratori sui rischi. 29
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15. La Rappresentanza Sindacale Unitaria (R.S.U) § E’ l’organismo sindacale unitario rappresentativo di tutte le professioni all’interno della scuola e costituisce lo strumento per esercitare pienamente i diritti sindacali in ogni scuola. § Il sistema delle relazioni sindacali, nel rispetto della distinzione dei ruoli e delle responsabilità tra OO. SS. e Amministrazione, persegue l’obiettivo di contemperare l’interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale con l’esigenza di incrementare l’efficacia e l’efficienza dei servizi prestati alla collettività. 16. Il Personale A.T.A. Il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi § Collabora con il Dirigente scolastico nella gestione amministrativa e finanziaria dell’Istituto. § Coordina il lavoro del personale di segreteria e del ì definizione e nell’esecuzione degli atti amministrativi e contabili. § Firma gli atti di sua competenza. § È responsabile dei beni inventariati. Gli assistenti amministrativi § Eseguono le attività individuate dal proprio mansionario. § Collaborano con il Direttore amministrativo, coadiuvandolo nelle attività e nei casi di assenza lo sostituisce la figura addetta a tale scopo. § Collaborano con i docenti. § Curano i rapporti con l’utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa previste dagli atti legislativi. § Hanno competenza diretta nella tenuta dell'archivio e del protocollo. § Utilizzano postazioni di lavoro di tipo informatico. § Partecipano alle iniziative di formazione e di aggiornamento nei vari settori dell'amministrazione propri della segreteria di un Istituto Comprensivo, in funzione di un adeguamento costante alle nuove metodologie di lavoro, che spesso presuppongono un aggiornamento continuo in campo tecnologico. I collaboratori scolastici I collaboratori scolastici, coordinati dal Direttore Amministrativo, in base agli orari e al piano di lavoro stabiliti all'inizio di ogni anno scolastico, sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. § Sono addetti ai servizi generali della Scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico; § Vigilano sull'ingresso e sull'uscita degli alunni, nonché nelle aule, nei laboratori e negli spazi comuni, in occasione di momentanea assenza degli insegnanti; § Sono facilmente reperibili da parte degli insegnanti, per qualsiasi evenienza; § Svolgono compiti di supporto all’attività amministrativa e all’attività didattica; § Comunicano al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori l'eventuale assenza dell'Insegnante dell'aula, per evitare che la classe resti incustodita; § Collaborano con gli insegnanti nella raccolta dei buoni mensa; 30
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§ Collaborano con gli insegnanti di classe in presenza di alunni diversamente abili (spostamenti, igiene personale…); § Vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali; § Evitano di parlare ad alta voce; § Provvedono alla puntuale e quotidiana pulizia dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché alle grandi pulizie nei periodi di sospensione delle lezioni; § Non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S.G.A., dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato; § Invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente Scolastico a uscire dalla Scuola; § Collaborano con gli insegnanti per quanto riguarda il prelevamento e l’utilizzo del materiale didattico in dotazione alla scuola (compresi gli audiovisivi); § Partecipano a iniziative di formazione e di aggiornamento; § Hanno l’obbligo di rivolgersi al docente responsabile della classe in quel momento, per qualunque questione insorga con gli alunni; § Sono tenuti a seguire la linea educativa adottata, come tutto il personale della scuola. 17. Gli Organi Collegiali Nel nostro Istituto operano i seguenti Organi Collegiali: § Collegio dei Docenti; § Consiglio di Intersezione/Interclasse/di Classe; § Consiglio di Istituto; § Giunta esecutiva; § Comitato per la valutazione del servizio dei docenti. Ad ogni organo collegiale è riconosciuta piena autonomia in conformità al proprio funzionamento interno, compatibilmente con le norme vigenti. La convocazione è disposta dal Presidente con un preavviso non inferiore a cinque giorni; per le sedute urgenti l’avviso deve essere inviato 24 ore prima delle riunioni. L’avviso di convocazione, per tutti gli organi collegiali, dovrà indicare gli argomenti da trattare nella seduta. Collegio dei Docenti Il Collegio dei Docenti si insedia all’inizio di ogni anno scolastico ed è composto dal Dirigente Scolastico e da tutti gli insegnanti delle scuole dell’Infanzia, delle scuole primarie e dalla scuola secondaria di primo grado in servizio nell’Istituto Comprensivo di Cuveglio. E’ presieduto dal Dirigente Scolastico. Si riunisce periodicamente, secondo necessità, sia in modo unitario, sia per sezioni corrispondenti ai diversi ordini di scuola per discutere su tematiche specifiche. Il Collegio dei Docenti è l’organo che ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell'Istituto; in particolare cura la programmazione dell’azione educativa e didattica al fine di adeguare, nell'ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi alle specifiche esigenze ambientali; inoltre opera per favorire il coordinamento interdisciplinare, nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun insegnante. Al termine dell’incontro viene redatto il verbale. Compiti 31
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Elabora il Piano dell’Offerta Formativa; Delibera il funzionamento didattico dell’Istituto, le attività di sperimentazione; Individua i criteri generali di valutazione degli alunni; Attua, verifica e valuta il P.O.F.; Formula proposte al Dirigente Scolastico per il piano annuale delle attività, da stabilire a Settembre; Propone eventuali modifiche del P.A.A. nel corso dell’anno scolastico; Formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti; Formula proposte al Dirigente Scolastico per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche; Delibera, ai fini della valutazione degli alunni e unitariamente per tutte le classi, la suddivisione dell’anno scolastico in quadrimestri o trimestri; Effettua la valutazione intermedia e finale dell’attività didattica; Provvede all’adozione dei libri di testo e, nei limiti delle disponibilità finanziarie, alla scelta dei sussidi didattici; Propone la formazione in servizio dei docenti; Viene articolato in commissioni di lavoro incaricate di progettare, coordinare l’andamento didattico ed ogni altra attività inerente alla programmazione ed al P.O.F.; Individua i docenti che fanno parte del Comitato per la Valutazione dei Docenti. Consiglio di Intersezione, di Interclasse, di Classe l Consiglio di intersezione, il Consiglio di interclasse e il Consiglio di classe sono Organi Collegiali composti dai rappresentanti di genitori (componente elettiva) e dai docenti (componente ordinaria). Hanno il compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e quello di agevolare i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Si differenziano, in relazione all’ordine di scuola, come indicato nel seguente elenco: a. Il Consiglio di Intersezione – Scuola dell’infanzia – è composto da tutti i docenti e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni interessate. b. Il Consiglio di Interclasse – Scuola primaria -­‐ è composto da tutti i docenti e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate. c. Il Consiglio di classe – Scuola secondaria di I grado è composto da tutti i docenti della classe e da quattro rappresentanti dei genitori. Il Consiglio di Classe ha fra le sue funzioni l’analisi delle condizioni di partenza della classe, la programmazione didattica ed educativa, la valutazione degli apprendimenti e del comportamento. d. Fanno parte del Consiglio di intersezione, di interclasse e del Consiglio di classe anche i docenti di sostegno che sono contitolari delle classi interessate. I Consigli di intersezione, di interclasse e di classe sono convocati e presieduti dal Dirigente scolastico oppure da un docente, membro del consiglio, appositamente delegato; si riuniscono con la presenza di tutti i componenti o dei soli docenti in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni. Al termine dell’incontro viene redatto un verbale. Le Commissioni Nell’Istituto Comprensivo di Cuveglio sono operanti diverse Commissioni, ciascuna delle quali ha determinati compiti in un ambito specifico dell’attività didattica e organizzativa. Le commissioni sono un’articolazione del Collegio dei Docenti e ad esso propedeutiche. I Coordinatori delle commissioni 32
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Ø Preparano i lavori delle commissioni al fine di renderle produttive, cioè: Ø convocano le riunioni e preparano l’ O.d.G; Ø predispongono la documentazione atta a facilitare la discussione e l’adozione di decisioni; Ø documentano l’O.d.G., ossia consegnano ad ogni membro i materiali utili per la discussione. 1. Presiedono le riunioni, cioè: Ø richiedono l’attenzione e la partecipazione di tutti; Ø controllano che la discussione sia attinente agli argomenti dell’O.d.G., ossia non cada in deviazioni e divagazioni inutili. 2. Relazionano al Dirigente sui lavori della commissione e curano la documentazione prodotta, cioè: Ø verbalizzano gli aspetti essenziali della discussione e le conclusioni raggiunte; Ø documentano il lavoro con tutti gli allegati necessari (progetti, attività, ecc.); Ø raccolgono tutto il materiale prodotto. Consiglio d’Istituto Il Consiglio D’Istituto rappresenta tutte le diverse componenti della scuola: genitori, docenti e non docenti, Dirigente Scolastico e Direttore Amministrativo; è presieduto da un Genitore eletto. a. Il Consiglio d’Istituto è composto da: - Dirigente Scolastico; - 8 rappresentanti del corpo docente; - 8 rappresentanti dei genitori degli alunni; - 2 rappresentanti del personale ATA. b. Il Consiglio d’Istituto resta in carica per 3 anni scolastici a partire dalla data del suo insediamento. Le principali funzioni ad esso attribuite sono: §
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Adotta il piano dell’offerta formativa; gestisce il programma annuale dell’Istituto; adotta il regolamento d’Istituto; delibera il calendario e l’orario delle scuole; promuove i contatti con altre scuole ed istituzioni e l’adesione a reti. La pubblicità degli atti del Consiglio d’Istituto avviene mediante affissione, nell’apposito albo cartaceo e on-­‐line, della copia degli atti deliberativi, sottoscritti ed autenticati dal DSGA. I verbali e tutti gli atti scritti sono depositati nell’ufficio di segreteria dell’Istituto e sono visionabili da chiunque ne faccia richiesta. Giunta Esecutiva La Giunta Esecutiva ha compiti preparatori ed esecutivi dell’ attività del Consiglio di Istituto a norma dell’ art. 10 del D.L. 297/94. c. La Giunta Esecutiva è composta da: - il Dirigente Scolastico, che ne fa parte di diritto, ha la rappresentanza dell’ Istituto e ha funzioni di Presidente; 33
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- il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, che ne fa parte di diritto e ha funzioni di Segretario della Giunta stessa; - 1 docente; - 1 impiegato amministrativo o tecnico o ATA; - 2 genitori. La Giunta Esecutiva è convocata dal Dirigente scolastico di propria iniziativa oppure su richiesta scritta e motivata di almeno un terzo dei suoi componenti. Nel caso di assenza o di impedimento del Dirigente Scolastico, le funzioni di Presidente sono svolte da un docente collaboratore. La convocazione della Giunta esecutiva deve essere inviata con un minimo di cinque giorni di preavviso. Comitato per la valutazione dei docenti L.107 (c.129) Il Comitato è istituito presso ogni istituzione scolastica ed educativa, dura in carica tre anni scolastici ed è così costituito: §
Il Dirigente Scolastico che lo presiede §
Due docenti scelti dal Collegio dei Docenti §
Un docente scelto dal Consiglio d’Istituto §
Due genitori scelti dal Consiglio d’Istituto §
Un esterno (docente, dirigente scolastico o dirigente tecnico), individuato dall’Ufficio Scolastico Regionale Il Comitato svolge tre funzioni: 1. esprime parere sul superamento dell’anno di formazione e prova 2. Valuta, a richiesta dell’interessato, il servizio prestato dal personale docente; 3. individua i criteri per la valorizzazione dei docenti. Quando si esprime sul superamento del periodo di prova, il Comitato è composto unicamente dal dirigente e dai tre docenti, integrati dal docente tutor del docente neoimmesso 18. Servizio di prevenzione e sicurezza §
Qualunque oggetto che possa recare danno agli alunni deve essere da questi utilizzato solo sotto sorveglianza degli insegnanti o dei collaboratori scolastici. §
Gli insegnanti e i collaboratori scolastici non devono somministrare nessun farmaco agli alunni. Nei casi in cui questo dovesse rendersi strettamente indispensabile, i genitori, muniti di richiesta scritta del medico, chiederanno al Dirigente scolastico una deroga a tale norma. §
Qualora un alunno si dovesse far male dovranno essere sempre avvisati i genitori interessati. §
Se l’infortunio dovesse richiedere un ricovero presso il pronto soccorso dell’ospedale, dovrà essere avvisato un genitore dell’alunno e avvertito il 112 per l’invio di un’ambulanza. §
In ogni caso l’insegnante presente all’infortunio, o responsabile della classe, dovrà redigere una relazione dettagliata dell’accaduto dove saranno indicati, tra l'altro, i nominativi di eventuali testimoni. Il personale di segreteria, acquisiti tutti gli atti, compresa la documentazione ospedaliera, provvederà ad inoltrare la pratica alle agenzie assicurative per il risarcimento, se dovuto, degli eventuali danni subiti. 34
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§
Ogni plesso deve avere un piano di emergenza ed evacuazione contenente le norme da seguire all'occorrenza e ogni anno dovrà effettuare almeno due prove di evacuazione, preferibilmente con la partecipazione di associazioni locali interessate. §
Per quanto non espresso nel presente regolamento, esso fa riferimento al “regolamento tipo” del M.I.U.R.
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Anno Scolastico
201 5 /201 6
Sezione
Seconda
La Scuola dell’Infanzia
di Cuveglio e di Casalzuigno
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1. Premessa La scuola dell'Infanzia concorre, nell'ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini dai tre ai sei anni di età, nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale ed internazionale. Essa persegue sia l'acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo, sia una equilibrata maturazione ed organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità, apportando così il suo specifico contributo alla realizzazione della uguaglianza delle opportunità educative. 2. Regolamento interno Orario e funzionamento Le date di apertura e di chiusura della Scuola dell'Infanzia sono stabilite dalla Regione Lombardia. E’ importante, affinché la Scuola possa funzionare bene, che tutti collaborino e si attengano alle seguenti disposizioni: - Il primo periodo di avvio delle lezioni (prime due settimane), le Scuole dell'infanzia di Cuveglio e di Casalzuigno adottano un unico orario di funzionamento: dalle ore 08.00 alle ore 13.30, con la presenza di tutte le insegnanti di sezione per favorire l'inserimento e il riadattamento dei bambini nell'organizzazione scolastica. - L'ultima settimana di giugno la Scuola dell'Infanzia funzionerà dalle ore 08.00 alle ore 13.30; ciò permetterà di incontrare individualmente i genitori dei bambini nuovi iscritti, che forniranno materiale utile alla compilazione della scheda di anamnesi. - I genitori sono tenuti ad accompagnare i bambini all'interno della Scuola affidandoli alle insegnanti. - Per una corretta organizzazione è bene soffermarsi nella Scuola soltanto il tempo strettamente necessario. Orario: Il tempo scuola si articola su 5 giorni settimanali dal lunedì al venerdì, secondo il seguente orario: •
entrata dalle ore 08.00 alle ore 09.00 •
uscite dalle ore 12.55 alle ore 13.00 (senza servizio mensa) dalle ore 13.25 alle ore 13.30 (con servizio mensa) dalle ore 15.50 alle ore 16.00 I genitori hanno il dovere rispettare rigorosamente l'orario scolastico al fine di garantire le migliori condizioni di sicurezza degli alunni. Prima e dopo l'orario di funzionamento della Scuola, le insegnanti non sono responsabili dei bambini. Uscite Sono ammesse uscite diverse dall'orario stabilito, in caso di necessità e previa compilazione del relativo modulo Gli alunni sono affidati al padre, alla madre o ad altra persona maggiorenne solo se autorizzata dai genitori con delega consegnata alle insegnanti. 37
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Alunni anticipatari Gli alunni anticipatari (che compiranno cioè 3 anni nel periodo gennaio-­‐aprile 2016) potranno iniziare a frequentare la scuola dell’infanzia a partire dal 19 ottobre 2015. Frequenza La frequenza regolare e continua è premessa fondamentale per assicurare una proficua ed ottimale esperienza educativa, oltre che per un corretto funzionamento della scuola. In caso di coniugi separati, le insegnanti dovranno essere informate attraverso estratto della copia delle disposizioni del Tribunale, riguardo alle modalità di affido del minore. Onde evitare spiacevoli malintesi, i genitori dovranno evitare di consegnare ai bambini, prima dell'ingresso a Scuola, i dolciumi in genere, ma anche quelli da consumarsi individualmente. Eventuali dolciumi da offrire ai bambini, dovranno essere consegnati alle insegnanti, in confezioni sigillate recanti la data di scadenza. E' compito delle insegnanti segnalare alla famiglia eventuali disturbi riscontrati nello stato di salute del bambino. In caso di assenze prolungate è opportuno che la famiglia si tenga in contatto con le insegnanti per comunicazioni e avvisi. Le insegnanti sono tenute a segnalare le assenze prolungate e non giustificate al Dirigente Scolastico. Indisposizione In caso di improvviso malessere o indisposizione dell'alunno, dovrà essere informata la famiglia, alla quale verrà affidato il figlio. Diversamente l'alunno sarà trattenuto a scuola ed assistito fino al termine delle lezioni. Consigli E' opportuno che i bambini non indossino collane, bracciali, orecchini, spille o altri oggetti simili, poiché possono essere fonte di pericolo nel gioco. Sarà utile un grembiule per lavorare senza paura di sporcarsi. Si prega di vestire i bambini con indumenti pratici per renderli autonomi nell'uso dei servizi igienici: evitare perciò bretelle, cinture e lacci. Sarebbe opportuno che i bambini indossassero scarpe con gli "strap" soprattutto per evitare probabili cadute. Incontri scuola – famiglia Nel corso dell'anno scolastico si terranno degli incontri scuola-­‐famiglia, in forma di assemblea di sezione o generali e colloqui individuali per informare i genitori sull'andamento scolastico degli alunni. È consigliabile non portare i bambini a scuola durante le assemblee di classe e i colloqui individuali, perché ne comprometterebbe lo svolgimento regolare e proficuo. Le assemblee dei genitori si svolgono nei locali scolastici ed avvengono al di fuori dell'orario scolastico. L'assemblea può essere convocata dai rappresentanti dei genitori eletti ed in carica nel consiglio di intersezione o può essere convocata dal Dirigente Scolastico. La richiesta scritta per la convocazione dell'Assemblea, firmata dai rappresentanti, deve essere indirizzata al Dirigente scolastico, almeno otto giorni prima della data fissata per la riunione indicando sede, giorno, ora, argomenti da trattare. Diete L'alimentazione seguirà la tabella dietetica elaborata dal Servizio dietetico dell'ASL, al fine di PROMUOVERE CORRETTE ABITUDINI ALIMENTARI. 38
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La tabella dietetica è a disposizione dei genitori che potranno prenderne visione. Qualora, per alcuni casi particolari, come allergie od intolleranze alimentari, si rendesse necessario ricorrere a una dieta diversa da quella programmata, questa dovrà essere certificata dal medico curante. Piano di emergenza La scuola dispone di un piano di emergenza per l'uscita rapida dall'edificio scolastico in caso di calamità. Gli alunni riceveranno apposite istruzioni e nel corso dell'anno scolastico saranno effettuate prove di simulazione a sorpresa. Accesso ai plessi di personale esterno alla scuola Non è consentito l'accesso a personale comunale, operai di varie imprese, se non regolarmente concordato con il responsabile di plesso e con il Dirigente Scolastico. Servizi comunali Comune di Cuveglio: il blocchetto dei buoni -­‐ pasto viene acquistato presso la mensa negli orari stabiliti. Il comune garantisce il trasporto degli alunni con Scuolabus su richiesta della famiglia. Comune di Casalzuigno: il blocchetto dei buoni-­‐pasto viene acquistato presso gli uffici comunali. Conclusione Si prega di collaborare durante l'anno scolastico per quanto riguarda il materiale di recupero: carta, cartoncino, barattoli, stoffe, travestimenti, giornali... Va sottolineata l'importanza di un'attiva collaborazione tra genitori e insegnanti; collaborazione che si realizza tramite colloqui continui, scambi di informazioni in un clima di sincerità e chiarezza. Ricordiamo che la scuola e la famiglia concorrono, pur con mezzi diversi, ad un unico scopo lo sviluppo armonico del bambino! 3. Progetto Accoglienza: “Ti accolgo come sei, osservo cosa fai” Premessa L’accoglienza di un bambino a scuola è un metodo di lavoro, un modo di essere dell’adulto (insegnante, operatori scolastici); è il filo conduttore di tutto il processo educativo. L’accoglienza non riguarda soltanto i primi giorni dell’esperienza scolastica di un bambino o i primi momenti della giornata o le prime giornate di un qualsiasi anno scolastico, ma è un atteggiamento quotidiano, continuo e costante del docente, fatto di ascolto dei bisogni, di apertura verso le diverse richieste che vengono dal bambino, di valorizzazione delle differenze. Accogliere significa dunque aprirsi sempre all’altro in tutte le manifestazioni della sua personalità. Un atteggiamento accogliente presta attenzione alla predisposizione degli ambienti, dei tempi delle proposte didattiche, dei materiali, degli arredi, degli oggetti; il tutto pensato in funzione delle attività e dell’autonomia dei bambini, tali da creare situazioni interessanti e relazioni che consentano di” star bene a scuola”. Una buona accoglienza è il primo passo, indispensabile, perché il bambino possa - apprendere con piacere; - manifestare e soddisfare i propri bisogni: - vivere nel gruppo; 39
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muoversi in un ambiente libero e stimolante. Motivazione “E’ importante la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle loro emozioni e dei loro famigliari nei delicati momenti dei primi distacchi e dei primi significativi passi verso l’autonomia dell’ambiente quotidiano e della costruzione di nuove relazioni con i compagni e con gli adulti” (dalle Raccomandazioni Nazionali…). Il momento dell’accoglienza pone le basi per una fattiva collaborazione scuola – famiglia, facilita il processo di “separazione” dall’adulto, particolarmente delicato per i più piccoli, consolida il processo di “stanziamento”, che è condizione indispensabile e preliminare per l’avvio del processo di “socializzazione”. Destinatari Tutti i bambini della Scuola dell’Infanzia Obiettivi generali del processo formativo •
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Progettare e organizzare un avvio scolastico che faciliti nel bambino l’instaurarsi e il permanere di un atteggiamento di fiducia nei confronti dell’ambiente che lo accoglie; Promuovere nel bambino la percezione di essere ascoltato e accolto; Favorire le relazioni e le comunicazioni interpersonali a livello di adulti e bambini; Promuovere la costruzione di nuove relazioni collaborative tra scuola e famiglia. Mappa del progetto 1. Settembre: il progetto viene approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto. Le insegnanti incontrano i genitori per dare loro tutte le informazioni circa gli orari, l’organizzazione giornaliera, il corredo necessario. In questa occasione le insegnanti della scuola dell’Infanzia fanno presente l’importanza e l’opportunità di un inserimento graduale dei bambini e, quindi, la loro permanenza a scuola per un tempo limitato durante le prime settimane e per chi ne avesse bisogno anche oltre. Una tale organizzazione permetterà alle insegnanti di dedicare un’adeguata attenzione anche ai bambini del 2° e 3° anno di frequenza. 2. Gennaio: il Dirigente riunisce in assemblea i genitori dei nuovi iscritti per illustrare insieme alle insegnanti il Piano dell’Offerta Formativa ponendo particolare attenzione al Progetto Accoglienza. 3. Maggio: “Open day”, ossia Scuola aperta ai bambini nuovi iscritti, accompagnati dai genitori per visitare e assistere ad attività pratiche di “accoglienza”. Formazione delle sezioni della scuola dell’Infanzia sulla base dei criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti. 4. Giugno: colloquio individuale con i genitori dei bambini nuovi iscritti per la compilazione della scheda di anamnesi. Incontro di raccordo tra insegnanti della Scuola dell’Infanzia con le insegnanti della Scuola Primaria per la formazione delle classi prime. Tempi di attuazione Nelle prime tre settimane di attività didattico-­‐educativa le insegnanti della scuola dell’Infanzia si organizzano con orario di compresenza finalizzato a garantire una maggiore attenzione ad ogni singolo bambino, riducendo perciò l’orario di apertura della scuola dalle ore 7.55 alle ore 13.30. Modalità di verifica Osservazioni sistematiche attraverso indicatori e descrittori di osservazione. 40
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Risultati attesi Offrire a ciascun bambino un ambiente adatto alle proprie esigenze; Annullare o ridurre le ansie sia da parte del bambino che dei genitori; Stringere un patto formativo con le famiglie puntando sul reciproco scambio di informazioni, di conoscenza e di fiducia; Condividere la responsabilità dell’educare che è la nostra-­‐vostra scommessa comune. •
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4. Patto di Corresponsabilità Obiettivi formativi La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo attraverso una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. La vita della scuola si esplica infatti mediante la responsabile collaborazione tra tutte le componenti scolastiche, nell’esercizio delle rispettive competenze. A tal fine viene redatto dal nostro Istituto il Patto educativo di corresponsabilità, previsto dal D.P.R. 21 novembre 2007 n. 235. Con questo “patto”, le famiglie si assumono l’impegno di rispondere direttamente dell’operato dei propri figli, nell’ambito di una definizione più dettagliata e condivisa dei diritti e dei doveri verso la Scuola. Il rispetto di tale “Patto” costituisce la condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia reciproca, per consentire, grazie alla partecipazione responsabile di tutte le componenti della comunità scolastica, il confronto, la concertazione, la realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa, il conseguimento del successo formativo da parte di tutti gli alunni. Il Patto di Corresponsabilità, adeguato all’età degli alunni di ciascun ordine di scuola, è pubblicato sul sito dell’Istituto Comprensivo. La scuola si impegna inoltre a garantire l’assoluta riservatezza su fatti o situazioni di cui venisse, per i suoi fini istituzionali, a conoscenza. 5. Programmazione annuale Il piano annuale delle Scuole dell’Infanzia dell’Istituto comprensivo di Cuveglio, prevede, secondo le indicazioni ministeriali nazionali, un percorso educativo all’interno del quale il bambino acquisisca l’autostima necessaria a sapere che qualunque cosa si può imparare. La scuola dell’Infanzia rafforza l’identità personale, l’autonomia e le competenze dei bambini e la cittadinanza. IDENTITA’ Cos’è? Come si sviluppa? L’identità personale AUTONOMIA Cos’è? Come si sviluppa? COMPETENZA Cos’è? Come si sviluppa? CITTADINANZA Cos’è? Come si sviluppa? ha Autonomia significa agire La competenza si forma da Significa scoprire l’al-­‐tro da 41
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come caratteristica propria la relazionalità: l’individuo riflette se stesso e si riconosce attraverso tutte le interazioni che trova nell’ambiente: nello spazio e nel tempo, con gli oggetti e con le persone. Specchiandosi nella realtà l’individuo scopre se stesso. nel mondo ed esplorare la realtà attraverso decisioni individuali. In altre parole significa scegliere. Un individuo è autonomo quando è in grado di scegliere tra opzioni diverse, come passare da solo il tempo, quando sa porre domande e compren-­‐derne le risposte. tre aspetti princi-­‐pali: • il fare • il saper fare • il saper di saper fare Fare corrisponde all’e-­‐
splorazione, all’agire, il saper fare corrisponde ad una esplorazione che tiene conto dell’espe-­‐rienza fatta e il saper di saper fare corri-­‐
sponde all’acquisizione di una nuova capacità trasferibile anche in altri contesti. sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sem-­‐pre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise fon-­‐date sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’al-­‐tro e alle diversità di genere, il primo rico-­‐noscimento di diritti e doveri uguali per tutti. Progettare percorsi educativi significa costruire una rete che coinvolga in modo interdisciplinare e costante tutti questi aspetti. Seguendo le indicazioni ministeriali troviamo che tutti i campi di esperienza (il sé e l’altro; il corpo e il movimento; i discorsi e le parole; immagini – suoni -­‐ colori; la conoscenza del mondo) possono interagire tra loro nello sviluppo di identità, autonomia, competenze e cittadinanza. 6. Obiettivi Specifici di Apprendimento Il sé e l’altro • Acquisire e rafforzare l’autonomia, la stima di sé, l’identità. • Lavorare in gruppo discutendo per darsi regole d’azione, progettando insieme e imparando sia a valorizzare le collaborazioni, sia ad affrontare eventuali defezioni. • Conoscere la propria realtà territoriale (luoghi, storie, tradizioni) e quella di altri bambini (vicini e lontani) per confrontare le diverse situazioni anche sul piano del loro “dover essere”. 3 anni 4 anni 5 anni • Acquisire autonomia nella cura di sé • Conoscere e rispettare le prime regole • Collaborare in semplici attività di routine • Affrontare adeguatamente nuove esperienze • Acquisire autonomia nell’or-­‐
ganizzazione di tempi e spazi di giochi • Esprimere in modo adeguato bisogni e sentimenti • Partecipare attivamente alle varie attività ed ai giochi • Rispettare le regole del vivere comune • Interpretare e documentare il proprio lavoro • Sviluppare la fiducia in sé • Acquisire il senso del rispetto • Comunicare bisogni, desideri, paure • Comprendere e rispettare regole • Conoscere ed accettare la propria sessualità • Organizzare e portare a termine autonomamente il lavoro • Progettare, confrontarsi tra chi parla e chi ascolta Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino: − gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini; − sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato; − riflette, si confronta, discute con gli adulti e cin gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta; − raggiunge una prima consapevolezza delle regole del vivere insieme; 42
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− si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise; − riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio. Il corpo in movimento •
Curare in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, l’ambiente e i materiali comuni nella prospettiva della salute e dell’ordine. •
Rielaborare attraverso il corpo e il movimento. •
Riconosce le differenze sessuali 3 anni 4 anni • Percepire, denominare rappresentare il proprio corpo 5 anni e • Rafforzare la coscienza del sé •
corporeo •
• Coordinare i propri movi-­‐menti, • Percepire, denominare e muovendosi con sicurezza rappresentare lo schema corporeo Consolidare la coscienza di sé Conoscere, denominare e rappresentare analiticamente lo schema corporeo • Utilizzare intenzionalmente proprio corpo il • Utilizzare i sensi per la conoscenza • Coordinare i movimenti del corpo della realtà nello spazio in maniera statica e dinamica • Interiorizzare semplici regole di • Percepire il corpo in rapporto allo spazio • Sviluppare la lateralità relativa al cura personale e di convivenza proprio corpo ed all’ambiente • Controllare gli schemi motori di circostante base • Affinare la motricità fine • Essere attento alla cura della propria persona, delle proprie ed • Interiorizzare corrette abi-­‐tudini altrui cose igieniche ed alimentari • Esplorare, interagire e rap-­‐
presentare l’ambiente circo-­‐stante • Agire in conformità a regole di convivenza, a tempi e spazi I discorsi e le parole •
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Parlare, descrivere, raccontare, dialogare con i grandi e con i coetanei lasciando trasparire fiducia nelle proprie capacità di espressione e comunicazione e scambiandosi domande, informazioni, impressioni, giudizi e sentimenti. Promuovere la padronanza della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. 3 anni 4 anni 5 anni • Ascoltare e produrre semplici • Ascoltare, esprimere e comuni-­‐ • Ascoltare rispettando tempi ed frasi care opinioni altrui • Arricchire il patrimonio les-­‐ • Analizzare e descrivere im-­‐magini • Interagire verbalmente con sicale ed eventi l’adulto e coetanei 43
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• Prestare attenzione ai messag-­‐
gi verbali • Esprimere verbalmente espe-­‐
rienze vissute • Ricostruire verbalmente una • Esprimersi con una pronuncia sequenza narrativa corretta e con ricchezza di vocaboli in lingua italiana • Usare termini appropriati •
Formulare frasi corrette e • Memorizzare ed interpretare appropriate canti e poesie •
Rielaborare verbalmente un racconto o un vissuto • Inventare brevi storie da solo o in gruppo • Memorizzare ed interpre-­‐tare canti e poesie Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino: − Usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati − Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni, attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative − Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie − Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse − Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione scritta Immagini,suoni,colori • Sperimentare diverse forme di espressione artistica del mondo interno ed esterno attraverso l’uso di un’ampia varietà di strumenti e materiali, anche multimediali (audiovisivi, Tv, Cd-­‐rom, computer), per produzioni singole e collettive. 3 anni 4 anni Utilizzare varie tecniche grafico-­‐pittorico-­‐plastiche Manipolare vari materiali Conoscere i colori di base Usare il corpo e gli oggetti per lasciare segni, tracce, stampi • Riconoscere i suoni ed i rumori dell’ambiente circostante ascoltare e conoscere semplici ritmi • Ascoltare suoni e musiche di vario genere • Esprimere con varie modalità esperienze vissute •
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• Utilizzare tecniche sempre più elaborate e raffinate • Acquisire abilità manipolative • Conoscere colori principali e secondari • Realizzare semplici costruzioni e assemblaggi con materiali diversi • Riconoscere e riprodurre semplici ritmi • Ascoltare suoni e musiche di vario genere • Cantare in gruppo unire parole gesti e suoni •
Ascoltare, esprimere e comunica-­‐
Rappresentare attraverso il mimo re con varie modalità conoscenze azioni di vita quotidiana e vissuti • Imitare espressioni corporee 5 anni • Utilizzare spontaneamente ed appropriatamente le diverse tecniche grafico-­‐pittorico-­‐plastiche in modo personale • Conoscere i colori principali, secondari e le sfumature • Conoscere e sperimentare materiale grafico pittorico-­‐plastico per realizzare un progetto comune • Sviluppare il senso estetico attraverso l’osservazione • Ascoltare, riprodurre e inventare semplici ritmi • Cantare e muoversi in sincronia con i compagni su base musicale • Drammatizzare • Interpretare ed inventare ruoli Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino: − Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente 44
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− Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura ed altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie − Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti − Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro musicali La conoscenza del mondo •
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Coltivare, con continuità e concretezza, propri interessi e proprie inclinazioni. Osservare chi fa qualcosa con perizia per imparare; aiutare a fare e realizzare lavori e compiti a più mani e con competenze diverse. Ricordare e ricostruire quello che si è visto e sentito. Elaborare concetti scientifici e matematici 3 anni 4 anni 5 anni • Esplorare il mondo circo-­‐stante e rapportarsi at-­‐traverso l’uso dei sensi • Esplorare spazi della scuola • Intuire scansioni temporali (riferite ad azioni della vita quotidiana) • Cooperare e collaborare nelle varie diverse situa-­‐zioni • Percepire messaggi ecologici • Riconoscere spazi chiusi e aperti • Cogliere le trasformazioni che avvengono in natura • Acquisire scansioni tempora-­‐li: adesso-­‐prima-­‐dopo • Conoscere la ciclicità: giorno – notte; mattino – pomeriggio • Raggruppare, ordinare og-­‐getti in base ad un attributo • Osservare e rispettare gli animali e il mondo vegetale • Sperimentare atteggiamenti posi-­‐
tivi verso messaggi ecologici • Interagire con la realtà circostante utilizzando tutte le modalità a sua disposizione • Riconoscere e ricostruire relazioni topologiche • Sperimentare i piani: oriz-­‐
zontale/verticale/obliquo • Percepire il tempo nel suo divenire: ieri/oggi/domani • Riconoscere, rappresentare e denominare forme geo-­‐metriche • Raggruppare e ordinare oggetti in base a uno o più attributi • Confrontare e ordinare quantità • Formulare ipotesi e previsioni di eventi • Formulare soluzioni a piccoli problemi • Osservare e cogliere le trasfor-­‐
mazioni dell’ambiente naturale • Collaborare, interagire e confrontarsi con gli altri • Assumere atteggiamenti positivi verso messaggi ecologici 45
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze Il bambino: − Raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrare; esegue misurazione usando strumenti alla sua portata − Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana − Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti − Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità − Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti, dietro, sopra, sotto, destra, sinistra; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. E’ compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la libertà di mediare, interpretare, ordinare, distribuire ed organizzare gli obiettivi specifici di apprendimento negli obiettivi formativi delle diverse Unità di Apprendimento, considerando, da un lato, le capacità complessive di ogni bambino e, dall’altro, le teorie pedagogiche e le pratiche didattiche più adatte a trasformarle in competenze. Diversità e integrazione La scuola dell’infanzia accoglie tutti i bambini, anche quelli che presentano difficoltà di adattamento e di apprendimento, per i quali costituisce una opportunità educativa adeguatamente rilevante. Ogni bambino deve potersi integrare nella esperienza educativa che essa offre, così da essere riconosciuto e riconoscersi come membro attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle attività che vi si svolgono. La scuola offre ai bambini diversamente abili adeguate opportunità educative, realizzandone l’effettiva integrazione secondo un articolato progetto educativo e didattico, che costituisce parte integrante con la programmazione. Tutti gli insegnanti della scuola, e non soltanto quelli di sostegno, concorrono collegialmente alla riuscita del progetto educativo generale e di integrazione, al quale prende significativamente parte anche il personale ausiliario. 7. Unità di Apprendimento N°1 Riferimento ai documenti di istituto P.O.F Ø Predisporre un percorso che promuova nel bambino la percezione di essere accolto e ascoltato. Mesi: settembre – ottobre -­‐ novembre Io e gli altri (Ti accolgo come sei, osservo cosa fai) Nella prima U.d.A “Io e gli altri“ (ti accolgo come sei, ti osservo come fai) si darà particolare attenzione all’accoglienza del bambino nel periodo dell’inserimento osservandolo come si presenta nella sua relazione con l’altro e con l’ambiente che lo circonda facendo emergere il suo modo di esistere, di essere. L’osservazione sistemica permetterà all’adulto – educatore di aggiustare la sua continua attenzione fatta di sguardi accoglienti, di gesti premurosi e di parole convincenti per far scaturire 46
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nel bambino quella fiducia necessaria per vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi esprimendo e imparando a controllare emozioni e sentimenti. • Un’accoglienza aperta al sorriso, alla sensibilità, alla disponibilità; • un’accoglienza aperta alla curiosità, all’esplorazione di spazi nuovi; • un’accoglienza aperta al gioco spontaneo, al canto che sviluppa il senso dell’amicizia; • un’accoglienza che, attraverso l’esperienza diretta (attività ludiche, manipolative e pittoriche), offre al bambino la possibilità di instaurare nuove dinamiche relazionali, di sperimentare per scoprire le proprie potenzialità acquisendo giorno dopo giorno sicurezza ed autonomia. 8. Progetti Mesi: ottobre – maggio Le educatrici, dopo aver effettuato l’osservazione sistemica dei bambini nelle singole sezioni, formano dei gruppi omogenei per età e creano dei progetti atti a soddisfare i bisogni degli stessi attraverso la via del piacere. La circolarità dell’intervento didattico – educativo basato sulle U.d.A della programmazione annuale ha permesso di realizzare questi progetti: Scuola dell’infanzia Cuveglio: •
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Psicomotorio: giocare con il bambino significa catalizzare le sue risorse di rassicurazione simbolica allo scopo di far nascere in lui il desiderio di fare e il piacere di crescere. Musicale: favorire, sviluppare, rafforzare in modo gioioso, creativo e naturale le capacità sensoriali, percettive, intellettive attraverso esperienze sonoro – ritmiche in una relazione positiva con spazio, materiali, strumenti, compagni e adulti Grafo – motorio: prevede attività proposte a sviluppare un percorso sia motorio che grafico, che porterà il bambino ad avere gradualmente una padronanza più sicura della mano ed acquisire le capacità strumentali indispensabili all’apprendimento della pre-­‐
scrittura. Scuola dell’infanzia Casalzuigno: •
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Prima acqua: permette ai bambini di muovere il proprio corpo in un contesto diverso: l’acqua. Ascolto: è rivolto ai bambini di cinque anni in tale ambito si intende rafforzare la capacità di attenzione e concentrazione. Creativo e manipolativo: è inteso come un luogo di lavoro di manipolazione, di sperimentazione e di fusione dei linguaggi grafici e pittorici. Star bene con l’ambiente: promuove un atteggiamento di rispetto e amore verso la natura. Mi muovo, scopro: attività motoria 9. Unità di Apprendimento N°2 P.O.F: Individuare e comprendere momenti di festa Mese: dicembre Insieme per esprimere un’emozione Nella seconda U.d.A dal titolo “ Insieme per esprimere un’emozione “ si darà spazio ad attività creative che permettano ai bambini di concretizzare il proprio pensiero favorendo l’acquisizione di atteggiamenti di sicurezza attraverso la preparazione significativa del Natale. 47
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E’ la prima occasione collettiva dove ogni bambino può esprimere attraverso il linguaggio gestuale e verbale la propria spontaneità e naturalezza comunicando una grande emozione mediante il linguaggio universale della musica e del corpo. I bambini, come singoli e in gruppo, si rendono disponibili al rispetto pratico dei valori della libertà, della cura di sé, degli altri, della solidarietà, della giustizia, dell’impegno ad agire per il bene comune. 10. Unità di Apprendimento N°3 P.O.F: Sviluppare le potenzialità di ciascuno Mesi: gennaio -­‐ febbraio “Imparo facendo” La metodologia della 3° unità favorirà attività mirate al FARE attraverso le quali il bambino impara a coltivare i propri interessi e le proprie inclinazioni sviluppando le proprie potenzialità; farà riscontrare le stesse esperienze più volte (SAPER FARE) trasformandole nel tempo in competenze consolidando le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino. Sarà necessario offrire ai bambini materiali vari per permettere loro di fare ed elaborare esperienze. 11. Unità di Apprendimento N°4 P.O.F: consolidare e favorire le potenzialità di ciascuno Mesi: marzo -­‐ aprile “ L’esperienza aiuta a crescere “ L’obiettivo principale è quello di agire nella realtà tenendo conto dell’esperienza fatta ed il saper fare aiuta il bambino a divenire più sicuro e di conseguenza più autonomo verso la consapevolezza di saper di saper fare; mette il bambino nella condizione di produrre messaggi, testi e situazioni attraverso una molteplicità di strumenti linguistici e di modalità rappresentative; di comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze e abilità relative a specifici campi di esperienza. Contenitori di questa U.d.A possono essere ricorrenze (Pasqua, festa del papà etc) o progetti già presenti nelle sezioni che si concretizzano. 12. Unità di Apprendimento N°5 P.O.F: individuare e comprendere momenti di festa Mesi: maggio -­‐ giugno “Emozioni da vivere“ Al termine del percorso scolastico ogni bambino evidenzia la propria identità nella sua essenza, attraverso il fare, la documentazione del lavoro, giochi e feste, si renderà conto che è capace di fare (SAPER DI SAPER FARE è l’educatore che verifica le competenze in uscita a fine anno) dimostrando soprattutto a se stesso che si può giungere al traguardo ognuno con i suoi tempi e le abilità acquisite. 48
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13. Schede di osservazione (b/i anni 3/4/5) Scheda di osservazione B/I 3 anni NOME _________________________________________ OR. Obiettivo raggiunto; OPR. Obiettivo parzialmente raggiunto; ONR. Obiettivo non raggiunto OBIETTIVI F. OTTOBRE – NOVEMBRE -­‐ GENNAIO OR OPR ONR Psicomotricità Musica Partecipare al gioco psicomotorio investendo materiali e spazio Conoscenza e rispetto delle regole Relazionarsi con i compagni e gli adulti Muoversi nello spazio palestra Nominare le parti del corpo riconoscendole allo specchio Esprimere emozioni e sentimenti con il corpo Rispettare chi mi è vicino e confrontarsi Muoversi con intenzione in relazione agli oggetti, agli spazi ed agli altri OBIETTIVI F. FEBBRAIO – MARZO -­‐ APRILE Instaurare rapporti positivi con i compagni e gli adulti Approccio all'ascolto partecipato Capacità di ascolto e controllo motorio Creatività corporea con la musica Capacità di seguire un ritmo di base Capacità di memorizzare una canzone Percezione del contrasto: veloce -­‐ lento Percezione del contrasto: forte -­‐ piano Scheda di osservazione B/I 4 anni NOME _________________________________________ OR. Obiettivo raggiunto; OPR. Obiettivo parzialmente raggiunto; ONR. Obiettivo non raggiunto OBIETTIVI F. OTTOBRE – NOVEMBRE -­‐ GENNAIO OR OPR ONR Ascolto Verbalizzare in sequenza una storia Verbalizzare elementi significativi della storia ascoltata Interagire verbalmente con compagni ed insegnanti, arricchendo il lessico Esprimersi utilizzando il linguaggio mimico Muoversi con sicurezza nello spazio Relazionarsi con i compagni e gli adulti OBIETTIVI F. FEBBRAIO – MARZO -­‐ APRILE Psicomotricità Attuare comportamenti di condivisione e di collaborazione con gli altri Stabilire con gli adulti una relazione di tipo corporeo Riprodurre graficamente la figura umana 49
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Scheda di osservazione B/I anni 5 NOME _________________________________________ OR. Obiettivo raggiunto; OPR. Obiettivo parzialmente raggiunto; ONR. Obiettivo non raggiunto OBIETTIVI F. OTTOBRE -­‐ NOVEMBRE -­‐ GENNAIO Musica Ascolto ed interpretazione corporea seguire un ritmo di base Le cellule verbo ritmiche Saper riconoscere e riprodurre la digitoritmia Eseguire canti con espressione: gesto e voce Saper discriminare elementi contrastanti: lento-­‐
veloce; acuto-­‐grave; forte -­‐ piano; silenzio -­‐ rumore Controllo motorio Creatività e musica interagire nel gruppo Esprimere le proprie emozioni OR OPR ONR Interagire verbalmente in modo corretto Verbalizzare in sequenza una storia Esprimere considerazioni proprie in merito a personaggi e situazioni di una storia Ascoltare e produrre descrizioni significative Ripetere i momenti principali di una storia Associare stati emotivi alle storie ascoltate Esprimere con il tono della voce stati d'animo Interagire verbalmente arricchendo il lessico Effettuare grafismi e orientarsi nello spazio grafico in base al criterio dato OBIETTIVI F. FEBBRAIO – MARZO -­‐ APRILE Ascolto OBIETTIVI F. FEBBRAIO – MARZO -­‐ APRILE Pregrafismo Affinare la coordinazione visuo-­‐motoria Padroneggiare la mano nelle attività di motricità fine 50
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14. Livelli di sviluppo e valutazione Livelli di sviluppo e valutazione 3/4 anni ANNO SCOLASTICO ________________ IDENTITA’___________________________________________ CARETTERISTICHE INDIVIDUALI: ALLEGRO INTROVERSO AMABILE AGGRESSIVO TIMIDO ESUBERANTE INDIFFERENTE APATICO
FINALE CORPOREA INDICATORI OR OPR ONR Schema corporeo globale Identità personale Utilizzo linguaggio mimico gestuale Assume posture corrette INTELLETTIVA Appartenenza al gruppo sezione Comunicazione verbale Interesse per le attività Colori fondamentali Concetti topologici Dimensioni: grande-­‐piccolo; lungo-­‐corto RELAZIONALE Distacco dalla famiglia Socialità: integrazione nel gruppo Partecipazione al gioco Fiducia verso gli adulti nella scuola Autonomia personale 51
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Livelli di sviluppo e valutazione 4/5 anni ANNO SCOLASTICO ________________ IDENTITA’ ___________________________________________ CARETTERISTICHE INDIVIDUALI: ALLEGRO INTROVERSO AMABILE AGGRESSIVO TIMIDO ESUBERANTE INDIFFERENTE APATICO FINALE RELAZIONALE INTELLETTIVA CORPOREA INDICATORI OR OPR ONR Autonomia personale Schema corporeo: parti del corpo su di se sugli altri Controllo motorio Coordinazione motoria Assumere atteggiamenti adeguati nelle varie situazioni comunicazione verbale: nel gruppo -­‐ individuale Interesse e partecipazione nelle attività Curiosità e desiderio di conoscenza Percezione visiva: differenze Colori derivati Forme geometriche fondamentali: triangolo-­‐quadrato-­‐cerchio Parametri spaziali e temporali Distacco dalla famiglia Partecipazione al gioco Socialità: integrazione nel gruppo Rispetto delle regole condivise Comunicazione spontanea con gli adulti 52
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15. DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. ANNO SCOLASTICO ________________ IDENTITÁ ___________________________________________ CARETTERISTICHE INDIVIDUALI: ALLEGRO TIMIDO ‫ ﭐٱ‬ INTROVERSO ‫ ﭐٱ‬ ‫ ﭐٱ‬ ESUBERANTE ‫ﭐٱ‬
AGGRESSIVO COMPETENZE OR 0PR ONR Riconosce ed esprime le proprie emozioni Avverte gli stati d’animo propri ed altrui Ha un positivo rapporto con la propria corporeità Ha maturato una sufficiente fiducia in sé Sa chiedere aiuto quando occorre Manifesta curiosità e voglia di sperimentare Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni Affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni Comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi Utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana Dimostra prime abilità di tipo logico Inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-­‐ temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli e delle rappresentazioni Rileva le caratteristiche principali di eventi Formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana E’ attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione 53
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Anno Scolastico
201 5 /201 6
Sezione
terza
La Scuola Primaria
di Cuveglio, Cuvio,
Rancio Valcuvia
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1. Premessa Alla luce dei bisogni evidenziati nella Premessa al POF di Istituto, la Scuola Primaria, attraverso le attività curricolari e l’attuazione dei progetti di plesso e di Istituto, ritiene suo preciso compito favorire: v il rapporto tra istituzione e famiglie, volto ad un più corretto intervento educativo e formativo verso le giovani generazioni; v l’integrazione di tutti i soggetti che vivono in una situazione di disagio e/o di esclusione; v la conoscenza del territorio, con lo scopo di sensibilizzare gli alunni alle problematiche ambientali, vivere con maggiore rispetto e consapevolezza nel luogo dove si svolge la loro vita, possedere gli strumenti per allargare sempre di più il campo delle loro conoscenze; v la conoscenza e l’utilizzo di nuove tecnologie, poiché consentono di accedere ad una molteplicità di informazioni che sono comunque da rielaborare, migliorano la comunicazione se l'uso è fatto con cautela, stimolano il livello di attenzione, di concentrazione e di memoria tramite software specifici; v la creazione di un clima sereno che sia di reciproca, autentica accoglienza instaurando relazioni più efficaci, sia tra bambini e adulti, sia tra gli stessi adulti, genitori e insegnanti. 2. Principi fondamentali Il Piano dell’Offerta Formativa della scuola ha come fonte di ispirazione gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione italiana, che riguardano uguaglianza, accoglienza ed integrazione. Il servizio sarà erogato senza differenze di censo, religione, stato sociale, stato fisico, di modo che ciascuno si avvalga delle stesse opportunità per sviluppare al meglio le proprie attitudini. A tal fine la scuola primaria mira al raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1) promuovere lo sviluppo psico-­‐fisico degli alunni dando vita ad un ambiente sereno e gradevole; 2) facilitare l'inserimento di alunni provenienti da altre scuole del territorio nazionale, di alunni stranieri e di alunni che vivono situazioni di disagio culturale, affettivo, socio-­‐
economico o diversamente abili; 3) facilitare la socializzazione nel piccolo e nel grande gruppo mediante attività specifiche, le cui finalità sono previste sia dalla programmazione educativa che da quella didattica; 4) mantenere saldi e potenziare i legami con l'ambiente circostante: famiglia, altri ordini di scuola, Enti Locali, territorio. In particolare il Collegio dei Docenti condivide i seguenti principi: Famiglia -­‐ i genitori sono un riferimento importante per la conoscenza del bambino; -­‐ gli insegnanti cercano con i genitori di elaborare e realizzare un progetto educativo coerente; Altri ordini di scuola Il raccordo con le Scuole d’Infanzia statali e non statali e con la Scuola Secondaria di primo grado si realizza in occasione di: -­‐ colloqui per la presentazione degli alunni; -­‐ visita preliminare degli ambienti e delle strutture; Gli insegnanti lavorano in collaborazione con i docenti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Secondaria di primo grado, concordando con essi gli obiettivi educativi fondamentali approvati dal Collegio dei Docenti dell’Istituto. 55
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Enti locali -­‐
la collaborazione con le Amministrazioni Provinciale e Comunali, Comunità Montana Valli del Verbano, le Biblioteche si sviluppa nelle diverse fasi di realizzazione dei progetti di plesso. -­‐
gli organismi (A.S.L., associazioni, gruppi, ecc. legalmente riconosciuti) presenti sul territorio sono interlocutori con i quali stabilire rapporti di collaborazione durante l'attuazione dei progetti di plesso e di Istituto. 3. Scelte organizzative Erogazione del servizio La scuola funziona per 27 o 30 ore settimanali d'insegnamento. MODELLO ORARIO (distribuzione ore per disciplina) Il Collegio dei Docenti, in base alle nuove indicazioni nazionali, propone la seguente distribuzione oraria delle discipline: Disciplina Classi Prime Classi Seconde Classi terze, quarte, quinte Italiano 8 8 8 8 7 7 Matematica 6 6 6 6 6 6 Scienze 1 1 1 1 1 1 Storia-­‐ Geografia 4 4 4 4 4 4 Musica 1 1 1 1 1 1 Scienze motorie 2 2 1 1 1 1 Arte e Immagine 1 1 1 1 1 1 Inglese 1 1 2 2 3 3 Religione 2 2 2 2 2 2 Tecnologia 1 1 1 1 1 1 Approfondimento / 3* / 3* / 3* 27 30 27 30 27 30 Totale ore * 1h di scienze, 1h di immagine, 1h di storia e geografia. Gli insegnanti comunicano che la tabella-­‐orario è puramente indicativa e rappresenta solo un mezzo per l'organizzazione dell'attività e potrà essere suscettibile di eventuali modifiche nel corso dell’anno scolastico. Nella scuola primaria l'attività didattica non risulta necessariamente scandita a livello di discipline, ma trova un importante fattore di qualità nella "gestione equilibrata del tempo scolastico". Pertanto nelle prime classi non sarà dato lo schema-­‐orario agli alunni, se non a titolo puramente indicativo per alcune attività (ad esempio: ed. motoria); nelle ultime classi la tabella-­‐orario potrà essere utile per abituare gli alunni alle modalità operative della Scuola Secondaria di primo grado. 56
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ORARIO INGRESSO – USCITA: Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì secondo il seguente orario: CUVEGLIO E CUVIO lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.45 13.40 – 13.45 16.15 13.40 – 13.45 16.15 13.40 – 13.45 16.15 Nel plesso di Cuveglio sono attivi i servizi di pre scuola (dalle ore 7.30 alle ore 8.10) e doposcuola (dal lunedì al venerdì, dal termine delle lezioni alle ore 18.00). Il Comune di Cuveglio, inoltre, assicura il trasporto a mezzo scuolabus su richiesta dei genitori. A Cuvio, gli alunni possono usufruire del doposcuola nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle 12.45 alle 18.00. In entrambi i plessi è attivo il servizio mensa. RANCIO VALCUVIA lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.45 08.10 – 08.15 12.15 13.40 – 13.45 15.45 13.40 – 13.45 15.45 13.40 – 13.45 15.45 13.40 – 13.45 15.45 Sono previsti il servizio di pre-­‐scuola (dalle ore 07.45 alle ore 08.10) e il servizio mensa, cosi` come il trasporto a mezzo scuolabus. Uscita al termine delle lezioni: essendo minorenni, gli alunni della scuola primaria non possono recarsi a casa da soli. Il prelevamento degli alunni è consentito solo a persone maggiorenni, delegate dai genitori all’inizio dell’anno scolastico mediante apposito modulo-­‐delega Uscite anticipate o ingresso ritardato: in caso di necessità i genitori, prendendo gli opportuni accordi con gli insegnanti della classe tramite diario, possono chiedere l’entrata posticipata o l’uscita anticipata da scuola del/la proprio/a figlio/a rispetto all'orario scolastico in vigore. Anche in questo caso gli alunni potranno essere prelevati solo dai genitori o loro delegati, i quali dovranno apporre la firma su un modulo predisposto, recante indicazione della data, dell’ora e del motivo della variazione di orario. Ritardo: se un alunno si presenta a scuola da solo, a lezioni già iniziate, l'insegnante provvederà ad accogliere il bambino, ma segnalerà l'avvenuto ritardo alla famiglia, tramite diario. Qualora l'alunno si presenti accompagnato da un genitore, quest'ultimo sarà invitato a motivare per iscritto il ritardo su apposito modulo, predisposto dalla scuola. Intervallo: la durata dell'intervallo è di un quarto d'ora, 10.30 -­‐ 10.45, ed è collocato, come da delibera del Collegio dei docenti, tra le prime due e le ultime due ore di lezione. Gli insegnanti sono tenuti alla vigilanza degli alunni mentre svolgono giochi organizzati o spontanei sia all'interno che all'esterno della scuola. 4. Visite didattiche e spettacoli Si richiamano in proposito le norme del Regolamento del Consiglio di Istituto e della prima parte del P.O.F. 57
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La scuola richiede, in genere, un contributo alle famiglie degli alunni, nonché finanziamenti agli Enti Locali. Nessun alunno può essere escluso dalle visite guidate o dalla partecipazione a spettacoli per motivi economici. In caso di difficoltà economiche le famiglie possono concordare con gli insegnanti, in modo del tutto riservato e con pieno diritto al segreto d'ufficio, forme di agevolazione e di aiuto. L'adesione agli spettacoli è lasciata all'autonomia dei singoli Consigli di Interclasse, in quanto strettamente legata alla programmazione del team. 5. Programmazione settimanale Gli insegnanti si incontrano per due ore settimanali per elaborare insieme la programmazione educativo -­‐ didattica, salvo quando esigenze diverse, che emergono nel corso dell'anno, rendono necessaria una scansione oraria differente. 6. Incontri con le famiglie Gli insegnanti, di norma, fissano incontri bimestrali con i genitori, alternando assemblee e colloqui individuali. Eccezionalmente, per casi rilevanti, il team può valutare l'opportunità di incontrare i genitori degli alunni in colloqui stabiliti appositamente, i quali però non devono mai avvenire durante l'orario scolastico, né durante la programmazione settimanale. Durante i colloqui i bambini -­‐ siano essi alunni della scuola o altri figli -­‐ non devono accedere all'edificio scolastico, per motivi di ordine e di responsabilità. 7. Piano delle attività Il Piano delle attività funzionali e aggiuntive all'insegnamento è deliberato dal Collegio dei Docenti annualmente, in base alle esigenze didattiche e organizzative degli stessi. 8. Strategie metodologiche 1) Rispettare ritmi e modi di apprendere dei singoli alunni; 2) Alternare lezioni frontali a momenti di tipo operativo, privilegiando questi ultimi in particolare nelle prime classi; 3) Condurre l'alunno all'autonomia operativa attraverso tappe graduali: Ø presentazione dell'argomento Ø esercitazioni collettive Ø esercitazioni guidate Ø esercitazioni individuali che possono valere anche come verifica 4) Distribuire in maniera equilibrata carichi di lavoro e momenti di ricreazione nell'orario settimanale; 5) Considerare tutte le discipline -­‐ pur nella loro peculiarità e specificità -­‐ ugualmente importanti e allo stesso modo concorrenti alla formazione della persona; 6) stendere e realizzare nel corso dell'anno scolastico progetti interdisciplinari e formativi, che coinvolgano tutti gli alunni e tutti gli insegnanti del plesso. 9. Criteri per la formazione delle classi Nei plessi con doppia sezione, al fine di costituire classi equilibrate e creare un buon clima relazionale al loro interno si terrà conto: - delle informazioni offerte dai docenti della Scuola dell’Infanzia; - dei profili stesi dai docenti della Scuola dell’Infanzia. 58
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Nei plessi con classi in verticale la loro costituzione è data dalle iscrizioni compiute dalle famiglie. Talvolta l'esiguità del numero di bambini iscritti può determinare la formazione di pluriclassi, all'origine delle quali il fattore numerico è prioritario. Nell'organizzazione delle classi di un plesso, a volte, il criterio numerico può essere superato in funzione delle esigenze legate alle programmazioni didattiche. 10. Criteri per la valutazione degli alunni I criteri di valutazione, seguendo gli orientamenti del Documento di Valutazione e dei percorsi che si attuano in tutto il processo di apprendimento/formazione degli alunni, sono i seguenti: 1) Valutazione come dimensione globale, nel senso che si devono documentare gli obiettivi conseguiti dall'alunno sul piano cognitivo e i traguardi formativi raggiunti sul piano della maturazione della personalità, sia a livello relazionale che partecipativo; 2) Valutazione come raccolta sistematica e continua di informazioni e documentazione dell'attività didattica, nonché accertamento dei risultati in relazione agli obiettivi prescritti dai programmi e fissati dalla programmazione di Istituto, educativa e didattica; 3) Valutazione come strumento formativo, che concorre ad adeguare il percorso didattico -­‐ educativo alle esigenze specifiche degli alunni; 4) Valutazione come controllo, effettuato attraverso verifiche realizzate in itinere, sia sul raggiungimento degli obiettivi che sull'efficacia ed organicità degli stessi. 11. Scala di misurazione del profitto Valutazione degli obiettivi 10 Padronanza delle abilità 9 Completo raggiungimento degli obiettivi 8 Raggiungimento degli obiettivi 7 Complessivo raggiungimento degli obiettivi 6 Raggiungimento degli obiettivi essenziali 5 Parziale raggiungimento degli obiettivi essenziali 4 Mancato raggiungimento degli obiettivi Valutazione del comportamento 10 Corretto e responsabile 9 Corretto e disponibile 8 Corretto 7 Generalmente corretto 6 Non sempre rispettoso delle regole 5 Non rispettoso delle regole 59
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12. Patto di Corresponsabilità il contratto formativo è un accordo stipulato tra docenti, studenti e genitori in cui si dichiarano gli impegni necessari a garantire la formazione degli alunni e viene distribuito alle famiglie all’inizio dell’anno scolastico, dalle quali deve essere condiviso. Il Patto di Corresponsabilità, adeguato all’età degli alunni di ciascun ordine di scuola, è pubblicato sul sito dell’Istituto Comprensivo. 13. Dieci regole per la classe 1) Rispettare l’orario di entrata (08.10 – 08.15; 2) Indossare sempre il grembiule, come previsto dalla normativa; 3) Rispettare il compagno, i docenti e le suppellettili della scuola (banchi, lavagne, sedie, banchi, etc. …); 4) Usare un linguaggio appropriato ed educato; 5) E’ severamente vietato usare il telefonino durante l’orario scolastico e ogni richiesta d’uso va fatta al docente; 6) Non chiedere di andare in bagno durante la prima e l’ultima ora di lezione, se non strettamente necessario; 7) E’ severamente vietato, per motivi di sicurezza e di sorveglianza, spostarsi da un piano all’altro e sostare davanti alle aule; 8) La ricreazione ha luogo nelle rispettive classi o, se il tempo lo permette nel giardino della scuola, evitando di sostare nei corridoi e per le scale affinché non si crei confusione; 9) Portare il materiale didattico quotidianamente; 10) A fine giornata scolastica uscire dalle aule in fila per due. 14. Regolamento disciplinare PREMESSA: La scuola: • è luogo di formazione e di educazione della persona; • persegue obiettivi culturali ed educativi adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva; • fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante – alunno – famiglia e sul rispetto reciproco di tutte le persone che interagiscono. La famiglia: • collabora con la scuola divenendo partecipe e corresponsabile del progetto educativo Il regolamento Il regolamento disciplinare, che ha finalità educativa, sarà applicato osservando i seguenti criteri: 60
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• Gli interventi saranno proporzionati in base alla mancata osservanza delle regole scolastiche; • La responsabilità disciplinare sarà personale. La classe dovrà assumere un comportamento collaborativo; • L’alunno dovrà sempre poter esprimere le proprie ragioni; • Le infrazioni commesse non influiranno sulla valutazione delle singole discipline. DOVERI COMPORTAMENTI INTERVENTI 1. ritardi ripetuti; -­‐ Comunicazione alla famiglia 2. assenze ripetute tramite il diario; 3. mancanza di puntualità nella -­‐ Convocazione dei genitori; FREQUENZA giustificazione delle assenze o dei -­‐ Richiamo dell’insegnante REGOLARE E ritardi -­‐ Richiamo del dirigente sco-­‐
APPLICAZIONE ALLO 4. non è provvisto del materiale di lastico; STUDIO lavoro e/o non ne ha cura -­‐ Sospensione dall’intervallo per il 5. non esegue i compiti asse-­‐gnati recupero delle attività non svolte 1. usa parole, comportamenti e gesti -­‐ Richiamo dell’insegnante; -­‐ Comunicazione ai genitori non corretti e/o offensivi; attraverso il diario; 2. minaccia e intimidisce; -­‐
Convocazione dei genitori da parte COMPORTAMENTO 3. danneggia persone e/o cose dell’insegnante; EDUCATO E CORRETTO appartenenti al personale o ai -­‐ Eventuale sospensione dell’in-­‐
NEI CONFRONTI DEGLI compagni; tervallo; ADULTI E DEI 1. sottrae oggetti personali; COETANEI 2. litiga ricorrendo alle mani e/o usa -­‐ Momentanea sospensione delle attività didattiche con inserimento oggetti pericolosi; 3. disturba le lezioni impedendo il temporaneo in altra classe -­‐ Richiamo del Dirigente Scolastico; loro normale svolgimento 1. non cura l’ambiente dove lavora -­‐ Richiamo dell’insegnante; RISPETTO DELLE (classe, laboratori, palestra, mensa -­‐ Riassetto dell’ambiente; STRUTTURE ecc.); -­‐ Comunicazione ai genitori; SCOLASTICHE E DEL 2. danneggia le strutture, le -­‐ Richiamo del Dirigente Sco-­‐lastico; LORO ARREDAMENTO attrezzature e i sussidi scolastici -­‐ risarcimento danni 1. esce dalla classe senza chiedere il -­‐ Comunicazione alla famiglia permesso; tramite il diario; 2. durante gli spostamenti interni e/o -­‐ Convocazione dei genitori; esterni non sta con il gruppo; -­‐ Richiamo dell’insegnante; RISPETTO DELLE 3. sale e scende le scale, percorre il -­‐ Sospensione dall’intervallo; DISPOSIZIONI corridoio correndo e/o spingendo; -­‐ Ritiro dell’oggetto; ORGANIZZATIVE E DI 4. non rispetta le norme stabilite per -­‐ Richiamo del dirigente scolastico; SICUREZZA la sicurezza dei vari ambienti DELL’ISTITUTO scolastici; 5. porta a scuola oggetti pericolosi o non consentiti 15. Programmazione curricolare Obiettivi Trasversali L’efficacia dell’azione didattica avviene anche attraverso la realizzazione di alcuni obiettivi che non sono propri di un’unica materia, ma comuni a tutte, e devono essere pertanto perseguiti, in ogni 61
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momento, nei diversi ambiti con metodologie ed interventi simili anche se attuati da persone diverse. ü La Scuola opera sull’alunno al fine di aiutarlo a prendere coscienza in modo graduale della necessità di rispettare la propria persona nella sua interezza. ü La Scuola opera sull’alunno al fine di aiutarlo a prendere coscienza in modo graduale della necessità di rispettare gli altri, sia come persone fisiche sia come espressione di idee e sentimenti diversi. ü La Scuola opera sull’alunno al fine di aiutarlo a prendere coscienza in modo graduale della necessità di rispettare l’ambiente, inteso in tutte le sue forme, dalla più vicina e circoscritta (scuola, paese, arredo urbano, ecc. …) alla più vasta, ma non per questo estranea (problematiche ecologiche a livello locale, nazionale e sovranazionale). A. Ascolto e Comprensione La capacità di ascoltare e comprendere è alla base di tutti gli apprendimenti e consente ai bambini di relazionare con gli insegnanti e con i compagni e, successivamente, di acquisire i concetti relativi alle varie discipline. Si raggiunge attraverso: • la partecipazione al momento comunitario (ascoltare gli altri); • l’ascolto di semplici messaggi /informazioni; • l’esecuzione di ordini; • l’ascolto di brevi storie (da drammatizzare, illustrare, ripetere); • l’ascolto della lettura dell’insegnante; • la descrizione delle regole necessarie per poter partecipare a un gioco. B. Espressione orale La capacità di esprimersi consente di comunicare con gli altri e agli altri, aiuta a sviluppare e costruire con chiarezza e precisione l’esposizione del pensiero, offre la possibilità di far apprezzare anche agli altri le proprie esperienze e quindi migliorare il senso di sé (autostima). Si raggiunge attraverso: ü La partecipazione al momento comunitario (di classe e non); ü Le conversazioni in classe (ogni giorno); ü Il riferire ai compagni e/o alle insegnanti su attività particolari, utilizzando un linguaggio sempre più appropriato. C. Sviluppo del pensiero logico ü Si tratta di tendere allo sviluppo di procedure e strategie per favorire l’organizzazione delle conoscenze e delle relazioni tra di esse. Per fare ciò occorrerà: ü Favorire momenti interattivi nei quali, attraverso esperienze pratiche e concrete, i bambini possano scegliere, interpretare e trattare i dati di una situazione per trovare risposte e soluzioni da discutere, confrontare e poi generalizzare. ü Riflettere, ragionare e focalizzare l’attenzione sulle procedure da mettere in atto per organizzare e utilizzare le conoscenze. ü Aiutare ad acquisire la padronanza delle conoscenze, delle procedure e degli automatismi apprese per poter “scaricare” la memoria dal lavoro e per porre attenzione e concentrazione sui nuovi apprendimenti. ü Procedere periodicamente alla verifica non tanto di ciò che si insegna, quanto del modo in cui ogni alunno ha appreso relativamente agli obiettivi programmati. Obiettivi Didattici 62
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Per gli obiettivi di apprendimento delle singole materie si rimanda al testo integrale della Programmazione Annuale, approvato dal Collegio dei Docenti. 16. Punti nodali del processo educativo Rapporto con gli allievi ü incremento della motivazione; ü allievi in difficoltà, gestione della disciplina, inserimento di alunni diversamente abili; ü programmazione, valutazione, verifica; ü gestione della comunicazione in classe. Rapporto con la materia/e di insegnamento ü adeguamenti ai cambiamenti inerenti le singole materie; ü scelta degli obiettivi e dei contenuti prioritari; ü collegamenti fra le varie discipline; ü stesura progetti; ü elaborazione di materiali didattici; ü elaborazione di percorsi didattici; ü approccio alle nuove tecnologie informatiche. Rapporto con i colleghi ü interazione con i colleghi nelle attività di classe; ü condivisione degli obiettivi educativi; ü confronto sulle diverse scelte didattiche; ü confronto su casi “difficili” / “bocciature o promozioni”. Rapporto con l’istituzione scolastica ü conoscenza ed utilizzo della normativa; ü confronto con insegnanti di altri ordini di scuola/attività di raccordo; ü modalità organizzative (flessibilità oraria,..). Rapporto con i genitori e l’extrascuola ü incontri, colloqui, condivisione intervento educativo; ü collaborazione con strutture sanitarie; ü collaborazione con i Comuni; ü collaborazioni con enti esterni. 63
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17. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il Dirigente Scolastico
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti di classe al termine della quinta classe della
scuola primaria;
tenuto conto del percorso scolastico quinquennale
CERTIFICA
Che l’alunn__ _______________________ nat__ a ___________________ (prov.___)
il ___/___/______
ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati:
Livello Iniziale: L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note Livello Base :lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali. Livello Intermedio : lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. Livello Avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli (come da DM 9 – 27/01/2010). Le competenze relative alle discipline sopra richiamate sono state acquisite dallo studente anche con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza: Imparare ad imparare; progettare; comunicare; collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile; risolvere problemi; individuare collegamenti e relazioni; acquisire e interpretare l’informazione. ITALIANO INGLESE Livello INIZIALE Livello BASE livello livello AVANZATO INTERMEDIO 1. Padroneggia gli strumenti espressivi per gestire la comunicazione verbale. 2. Comprende in modo globale messaggi verbali e non. 3. Produce per iscritto testi di vario tipo. – livello A1* 1. Comprende ed utilizza espressioni d’uso quotidiano, sia a livello orale sia a livello scritto. 64
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MATEMATICA SCIENZE E TECNOLOGIA STORIA E GEOGRAFIA ARTE -­‐ IMMAGINE MUSICA SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE 3. Scrive semplici frasi. * livello di competenze disciplinari nel quadro comunitario. 2. Interagisce con altri su argomenti personali. 1. Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo. 2. Utilizza regole e segue procedure per la soluzione di problemi. 3. Ordina e classifica dati, individua analogie, differenze, cause ed effetti. 1. Osserva la realtà, descrive fenomeni riferiti all’ ambiente naturale e antropico. 2. Dimostra atteggiamenti di curiosità e attenzione verso la realtà. 3. Utilizza strumenti tecnologici. 1. Si orienta nello spazio e nel tempo. 2. Conosce e comprende realtà storiche, realtà geografiche e le caratteristiche fisico-­‐
antropologiche del territorio. 3. Descrive fatti e fenomeni utilizzando lessico e strumenti propri delle discipline. 1. Legge e rappresenta realtà ed esperienze diverse attraverso molteplici tecniche, materiali e strumenti. 1. Ascolta, discrimina e rappresenta fenomeni sonori e linguaggi musicali. 2. si esprime con il canto e semplici strumenti. 1. Si muove con scioltezza, coordinazione e ritmo. 2. rispetta le regole dei giochi sportivi praticati. 18. FORMAZIONE IN SERVIZIO Aggiornamento e/o formazione Aggiornamento: attività che consentono un’aggiunta o una sostituzione di informazioni, siano esse a livello teorico o pratico. Attività di breve durata e con un investimento economico contenuto. Formazione: costruzione ex – novo di una serie di conoscenze e di abilità – capacità. Investimento temporale ed economico significativo. Parlare di formazione significa parlare di un processo che, per definizione, è un fatto di cambiamento, cioè significa avere a che fare con atteggiamenti psicologici di “difesa dal cambiamento possibile” e quindi … problemi. Problemi nella realizzazione dell’esperienza. 65
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Da più parti si afferma che la scuola non può ignorare i profondi mutamenti scientifici, tecnologici e culturali in atto. Non è sufficiente, quindi, aggiornarsi, ma è necessario ridefinire ed utilizzare nuovi saperi e metodi di insegnamento. Debbono essere elaborate nuove connessioni tra le relazioni interpersonali e le conoscenze. La scuola deve aprirsi all’educazione e alla comunicazione interculturale, istruire al rispetto dei diritti umani per formare delle persone consapevoli del proprio ruolo in una società democratica. Si ritiene pertanto indispensabile intraprendere un cammino di formazione. La partecipazione ad attività di formazione (aggiornamento o convegni) costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della propria professionalità (CCNL, art. 13) Perché la scuola diventi per il personale un proficuo laboratorio di sviluppo professionale, è necessario che la partecipazione ai corsi di formazione, aggiornamento e convegni, pur essendo una libera scelta, sia comunque agevolata dall’istituzione scolastica.
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Anno Scolastico
201 5 /201 6
Sezione
Quarta
La Scuola Primaria
di Cuveglio
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1. Introduzione Una scuola per il futuro La scuola primaria “Dante Alighieri” sorge nel comune di Cuveglio, fulcro nodale della Valcuvia e accoglie, in Convenzione anche alunni dei comuni di Cassano valcuvia e Duno. La Scuola Primaria fa parte, insieme alla Scuola dell’Infanzia e Secondaria di primo grado, dell’Istituto Comprensivo Statale “D. Alighieri” di Cuveglio. Alla nostra scuola è annessa, in un edificio di recente costruzione funzionale e moderno, la mensa che fornisce piatti cucinati al momento. Il Comune collabora con la scuola e provvede all’organizzazione del trasporto degli alunni; contribuisce, inoltre, in termini finanziari, alla realizzazione dei principali progetti. Sebbene l’introduzione nella didattica di progetti e di moderne tecnologie tendano a proiettare anche la nostra scuola nel futuro, un’attenzione particolare è sempre rivolta alla conoscenza del territorio e della sua storia e all’acquisizione degli strumenti che consentiranno al bambino, futuro cittadino di orientarsi, in senso proprio e metaforico nel luogo dove si svolge la sua vita. Una scuola per il futuro, quindi, che prende forza dal passato e considera il bambino vero e unico protagonista. 2. Presentazione delle classi e della scuola La scuola primaria “Dante Alighieri” di Cuveglio costituisce il plesso scolastico più grande con la presenza di classi parallele. Le classi hanno una media di diciannove scolari. La maggior parte di essi proviene dalla stessa scuola dell’Infanzia statale e confluisce nella stessa Scuola Secondaria di primo grado; entrambe le strutture operano nel paese e questo consente un utile passaggio di informazioni e attività di raccordo. Nelle classi è frequente la presenza di alunni stranieri che spesso conoscono la lingua italiana. La formazione delle classi prime avviene tenendo conto dei criteri contenuti nel P.O.F. 3. Risorse umane Docenti Ad ogni docente sono assegnati degli ambiti di insegnamento, generalmente, sulla base di proprie competenze specifiche. Alcune insegnanti hanno una conoscenza essenziale della scrittura Braille. Tutti i docenti seguono le programmazioni di Istituto approvate dal Collegio dei Docenti. Per tutti i problemi organizzativi si attengono al P.O.F. L’organico, su ruolo comune e su sostegno, è assegnato annualmente dal U.S.P (Ufficio Scolastico Provinciale) in base al numero degli alunni iscritti e conseguentemente al numero delle classi. Personale non docente: - 2 collaboratori scolastici a tempo pieno. Associazione Genitori: - L’Associazioni genitori è dotata di statuto autonomo, è presente nei tre ordini di scuola. 4. Risorse fisiche Ÿ Spazio esterno recintato, per attività di gioco. Ÿ Seminterrato adibito a palestra Ÿ 3 aule di sostegno 68
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Laboratorio di cucina, ben attrezzato Aula d’informatica Aula video Aula dotata di una Lim Ampi atri, parzialmente utilizzati per le attività con piccoli gruppi Connessione wi fi presente in quasi tutti gli spazi della scuola Locale mensa attrezzato per la preparazione e la distribuzione dei pasti 5. Programmazione curricolare e progetti Le insegnanti ritengono opportuno predisporre dei progetti in orario scolastico con la finalità precisa di offrire ai bambini sempre maggiori occasioni di apertura, di scambio delle proprie esperienze, di sollecitazione verso l’apprendimento, risvegliando la loro curiosità e la voglia di imparare. Inseriti nelle programmazioni curricolari, risultano i seguenti progetti che, di anno in anno, vengono avviati tenute presenti le compatibilità finanziarie e le priorità espresse collegialmente dai docenti: • educazione all’affettività • attività motorie • educazione musicale • educazione alla legalità • prevenzione e sicurezza • educazione ambientale e museale, in collaborazione con la Comunità Montana “Valli del Verbano” 6. Visite guidate Da alcuni anni si privilegiano le visite sul territorio per una conoscenza approfondita del proprio ambiente. Si ricorre spesso, in questi casi, all’ausilio di personale operante presso strutture quali il Parco del Campo dei Fiori, la Comunità Montana Valli del Verbano o cooperative specializzate. Sono previste visite d’istruzione per la durata superiore ad una giornata solo per le classi quinte e lasciando assoluta libertà discrezionale e decisionale alle insegnanti di classe. 7. Collaborazioni esterne La scuola collabora, in iniziative già consolidate, con: • Ente Locale • Biblioteca • Pro-­‐loco • Comunità Montana Valli del Verbano • Associazione Genitori • ASL • Carabinieri • Protezione civile 69
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8. Doposcuola, pre-­‐scuola, scuolabus Tra i comuni di Duno, di Cassano e Cuveglio esiste una convenzione; i bambini di questi paesi confluiscono perciò nella scuola primaria di Cuveglio e un servizio di scuolabus, gestito dai comuni, provvede a garantirne il trasporto, così come la sorveglianza durante il tragitto.
Nel plesso di Cuveglio sono attivi i servizi di pre scuola (dalle ore 7.30 alle ore 8.10 ,gestito da personale volontario ) e doposcuola (dal lunedì al venerdì, dal termine delle lezioni alle ore 18.00, gestito da educatori professionali). Anche il Comune di Cuveglio, inoltre, assicura il trasporto a mezzo scuolabus, su richiesta dei genitori. 70
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Anno Scolastico
201 5 /201 6
Sezione
Quinta
La Scuola Primaria
di Cuvio
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Scuola dell'Infanzia/Primaria/Secondaria di primo grado
1. Introduzione Il paese di Cuvio, posto in posizione centrale rispetto alla Valcuvia, è caratterizzato da una forte presenza industriale e artigianale. Negli ultimi anni si è verificata nel comune una notevole crescita edilizia, con la nascita di nuovi complessi abitativi in zone del paese un tempo destinate a verde o ad utilizzo agricolo. La comunità di Cuvio è particolarmente ricca di organismi associativi, a vari livelli, tradizionalmente presenti nella storia locale, ed in alcuni casi molto attivi e disponibili: tra gli altri, ricordiamo la Filarmonica Cuviese, la Pro-­‐Loco, il Gruppo dei Volontari Antincendio, il Gruppo Alpini, il Gruppo “Giovani Dentro”, per citarne solo alcuni. 2. Presentazione della scuola e del suo funzionamento Situata in un ampio e accogliente edificio di recente costruzione, la Scuola primaria di Cuvio comprende attualmente sette classi di alunni composte in media da diciotto bambini. Fa parte, con la scuola primaria dei comuni di Cuveglio e Rancio Valcuvia, dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Cuveglio, dove hanno sede gli Uffici di Segreteria e l’ufficio del Dirigente Scolastico. Le lezioni si svolgono per tutte le classi dal lunedì al venerdì, dalle 8.15 alle 12.45; nei pomeriggi i bambini hanno lezione il lunedì , il martedì e il giovedì, dalle ore 13.45 alle 16.15.
3. Risorse umane DOCENTI: L’organico è assegnato annualmente dal U.S.P (Ufficio Scolastico Provinciale) in base al numero degli alunni iscritti e conseguentemente al numero delle classi. Alunni: Gli alunni iscritti, oltre che da Cuvio, provengono da Casalzuigno con il quale ha stipulato una convenzione a seguito della chiusura del plesso scolastico.
Personale non docente: l La scuola è dotata di due collaboratori scolastici a tempo pieno. 4. Risorse fisiche Edificio: Lo stabile è un edificio di recente costruzione, ampio e accogliente, all’interno del quale sono presenti 9 aule, un laboratorio informatico, un’infermeria, un’aula insegnanti, servizi igienici adeguati al numero degli alunni. Nel locale biblioteca trovano posto i computer in dotazione al plesso e potrebbe essere allestito un laboratorio di informatica nel prossimo futuro. L’edificio e le sue pertinenze sono in regola con le norme sulla sicurezza previste dalla normativa in vigore; è dotato di uscite di sicurezza, non sono presenti barriere architettoniche che ne impediscano l’evacuazione rapida. Ogni anno le scolaresche, addestrate dalle Insegnanti, effettuano due prove di evacuazione della scuola, con la presenza e la collaborazione della Squadra dei Volontari Antincendio. Mensa: E’ stato attivato il servizio mensa per i giorni in cui è previsto il rientro pomeridiano, al quale possono aderire tutti gli alunni. In caso di particolare disagio o necessità, le famiglie possono concordare con il proprio comune di residenza forme di agevolazione o interventi di sostegno economico. 72
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Giardino-­‐Cortile-­‐Spazi esterni: Lo stabile ha uno spazio-­‐cortile, pavimentato e sgombro, nel quale i bambini possono giocare; l’edificio ,inoltre, ha ampi spazi erbosi dove gli alunni trascorrono momenti di ricreazione e di gioco.
Palestra: Al piano seminterrato dell’edificio si trova una palestra comunale, che il Comune dà in uso alla scuola nell’orario scolastico; è un ambiente vasto e attrezzato, pulito e funzionale allo svolgimento non solo dell’attività motoria, ma anche a molteplici altri interventi. 5. Progetti Dall’analisi dei bisogni e dei disagi presenti nella realtà scolastica di Cuvio, le insegnanti hanno individuato le seguenti possibili risposte: • attività individualizzate per gruppi, con lo scopo di offrire aiuto ai bambini in difficoltà di apprendimento o con problemi di inserimento nel gruppo classe. • attività di collaborazione e raccordo con le scuole dell’Infanzia statali e non statali, delle quali accogliamo gli alunni, in ambito linguistico (educazione alla lettura) ed espressivo (educazione al suono e alla musica); • attività in collaborazione con gli Enti Locali, comunali, carabinieri nello spirito di una sempre maggiore integrazione tra scuola e territorio, tra i cittadini e le istituzioni che operano al servizio della cittadinanza. Inoltre, nella programmazione annuale, sono stati inseriti alcuni progetti per un ampliamento dell’offerta formativa. Tali progetti vengono avviati, di anno in anno, tenute presenti le disponibilità finanziarie e la priorità espressa collegialmente dai docenti. Progetti • educazione stradale • educazione motoria • Educazione ambientale e museale, in collaborazione con la Comunità Montana “Valli del Verbano” • Prevenzione e sicurezza(protezione civile) • Arte e immagine • Educazione alla legalità • Progetto affettività 6. Doposcuola Il comune di Cuvio ha attivato un servizio di doposcuola nelle giornate di mercoledì e venerdì dalle 12.45 alle 18.00, tenuto da educatori qualificati. 73
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Anno Scolastico
201 5 /201 6
Sezione
Sesta
La Scuola Primaria
di Rancio Valcuvia
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1. Introduzione La Scuola primaria di Rancio Valcuvia accoglie anche alunni provenienti dal Comune di Masciago Primo e fa parte dell’Istituto Comprensivo di Cuveglio. Le lezioni settimanali si svolgono dal lunedì al venerdì per 30 ore settimanali con il seguente orario: mattino (dal lunedì al giovedì) ingresso ore 8.10 – 8.15 uscita ore 12.45 mattino (venerdì) ingresso ore 8.10 – 8.15 uscita ore 12.15 mensa 12.45-­‐13.45 pomeriggio (dal lunedì al giovedì) ingresso ore 13.40 -­‐ 13.45 uscita ore 15.45 Dalle 7.45 alle 8.10 esiste un servizio di pre-­‐scuola per gli alunni i cui genitori hanno problemi di orario lavorativo. Il servizio mensa è attivo; l’assistenza degli alunni è affidata alle insegnanti.
I Comuni interessati gestiscono direttamente il servizio scuolabus. 2. Organizzazione della scuola Le regole per un buon funzionamento della scuola sono quelle fissate nel Patto Educativo di Corresponsabilità, documento che viene distribuito all’inizio del percorso scolastico a tutti gli alunni per essere sottoscritto e condiviso dai genitori e dagli insegnanti 3. Risorse umane Docenti L’organico è assegnato annualmente dal U.S.P (Ufficio Scolastico Provinciale) in base al numero degli alunni iscritti e conseguentemente al numero delle classi. Il gruppo d'insegnamento collabora costantemente e proficuamente, ciò consente di garantire agli alunni una continuità educativo -­‐ didattica nel corso degli anni. La suddivisione degli ambiti disciplinari è stata definita secondo i criteri della -­‐ prevalenza: per evitare il cambio continuo di insegnanti in una classe nel corso della stessa giornata; -­‐ continuità didattica: cercando di garantire continuità nell’assegnazione delle materie di insegnamento alle Insegnanti. Personale non docente Nel plesso opera un collaboratore scolastico. 75
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Comitato dei genitori Non è legalmente formato un Comitato dei genitori, ma i quattro rappresentanti di classe collaborano attivamente con i docenti anche nell'organizzare attività che arricchiscono l’offerta formativa per gli alunni.
4. Risorse fisiche L'edificio scolastico è composto da cinque aule, site al primo piano, dove sono ubicati anche i servizi. ü Ogni aula è arredata con lavagne a muro, banchi e sedie nuove, ha a disposizione una biblioteca scolastica per la classe. Quattro aule dispongono di un televisore a schermo piatto e un lettore DVD; in tutta la scuola c’è il collegamento Wi-­‐Fi ü Al piano terreno è dislocata l'aula blindata per i sussidi e gli audiovisivi. ü Il servizio mensa è ospitato in un locale idoneo sotto la sala polivalente. ü E’ a disposizione del plesso la Sala Polivalente Comunale. Tale sala, situata a fianco dell'edificio scolastico, è a disposizione del plesso per effettuare attività ricreative, recite, progetti di educazione musicale, corporea e animazione teatrale. ü L'edificio scolastico non ha a disposizione giardini propri, è stato concesso l’utilizzo del nuovo parco giochi, situato dietro l’edificio scolastico, comprensivo di scivolo, altalena, struttura ricreativa ed un campo di basket/pallavolo. ü Le attività motorie vengono svolte presso la palestra della scuola primaria di Cuveglio. 5. Uscite programmate Durante il periodo scolastico saranno effettuate delle uscite legate all'attività didattica o che permetteranno di cogliere opportunità formative quali mostre, spettacoli, film con annessi laboratori. Tali uscite saranno effettuate utilizzando preferibilmente lo scuolabus comunale per contenere i costi a carico delle famiglie. Saranno possibili uscite a piedi sul territorio che permetteranno ai bambini di osservare alcune caratteristiche storiche, artistiche e naturali dell'ambiente che li circonda, anche con l'ausilio di esperti. 6. Compiti a casa A discrezione dell’insegnante, anche nei giorni in cui c’è attività scolastica pomeridiana, può essere richiesto di terminare un lavoro assegnato in classe e non concluso dall’alunno. Il carico dei compiti a casa verrà concordato e valutato dalle insegnanti L’attività di studio, adeguato alla classe, nel secondo biennio, potrà essere richiesto anche per il giorno successivo.
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Anno Scolastico
201 5 /201 6
Sezione
SETTIMA
La Scuola Secondaria
di primo grado
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1.
Premessa La Scuola Secondaria di primo grado, in quanto obbligatoria, risponde al principio democratico di elevare il livello di educazione e d’istruzione personale di ciascun cittadino, in generale di tutta la società, e contribuisce allo sviluppo dei valori della cultura, della civiltà, della convivenza sociale, potenziandone i presupposti. Occorre, pertanto, allargare le responsabilità educative all’interno della società e, conservando alla scuola e alla famiglia una posizione centrale, realizzare in termini più ampi quella intuizione di una scuola vista come comunità educativa che, attraverso la condivisione, interagisce con le altre agenzie formative quali la chiesa, i mass media, internet... e con la più vasta realtà territoriale in cui si colloca. Crediamo che la società moderna, e segnatamente i giovani che ne fanno parte, abbia bisogno di riscoprire dei valori su cui reinventare i rapporti sociali. In questo senso la scuola deve preoccuparsi di promuovere i valori irrinunciabili dell’uomo quali: la libertà, la tolleranza, la collaborazione, l’impegno, il rispetto, la pace, ossia deve promuovere la democrazia autentica, intesa come organizzazione sociale perfettibile che meglio garantisce storicamente tali valori. Su di essi, scelti criticamente e liberamente, dovrà fondarsi il progetto educativo che deve essere unitario e policentrico della famiglia, della scuola, dei giovani e dell’intera società. In questa prospettiva, per una maggiore validità ed efficacia del progetto stesso, va dunque rivisto e riqualificato il rapporto di fattiva e concreta collaborazione con la famiglia. 2.
Analisi strutturale dell’edificio La Scuola Secondaria di primo grado “G. Marconi” è ubicata nel comune di Cuveglio, fulcro nodale della Valcuvia, e fa parte, insieme alla Scuola dell’Infanzia e alla Scuola Primaria, dell’Istituto Comprensivo Statale “D. Alighieri” di Cuveglio. La scuola è situata in Via per Duno N°10 ed è strutturata su due piani e un seminterrato. Il piano terra comprende: • L’atrio; • 1 locale per la dirigenza; • 2 locali per gli uffici di segreteria; • 1 sala docenti; • 1 ripostiglio; • 1 aula per informatica; • 6 aule per le normali attività didattiche; • 2 servizi per alunni; • 1 servizio per docenti; • 1 servizio per disabili; • 2 servizi per il personale ATA • 1 servizio per il dirigente; • 1 ingresso principale e 1 secondario per disabili. Il primo piano, ala vecchia, comprende: • L’aula magna • 2 aule per il sostegno e le attività di recupero; • 1 aula per la LIM, utilizzata anche come aula video; • 2 servizi per alunni. 78
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Il primo piano, ala nuova, cui si accede con scala e ascensore, comprende: • 3 aule per le normali attività didattiche; • 1 aula per il sostegno e la psicomotricità; • 1 aula per il recupero; • 1 aula per il laboratorio di Arte e Immagine; • 1 servizio per docenti; • 2 servizi per alunni; • 1 ripostiglio. Il piano seminterrato comprende: • 1 aula per Laboratorio Linguistico; • 1 locale – archivio; • 1 palestra (con spogliatoi e servizi); • locale Q. EL e locale term. Lo spazio esterno comprende: • 1 impianto sportivo polivalente, recintato e con accesso diretto dalla palestra. 3.
Le scelte organizzative Sulla base della normativa vigente l’orario delle lezioni, distribuito su 6 giorni settimanali, prevede, per tutte le classi, 30 ore settimanali così distribuite: DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO E QUADRO ORARIO MATERIE N. ORE 6 2 2 3 2 4 2 2 2 2 2 1 30 Italiano Storia Geografia Inglese Tedesco Matematica Scienze Tecnologia Arte e Immagine Musica Scienze motorie Religione Cattolica Ore Settimanali Il modello orario di 30 ore settimanali è articolato su cinque giorni solo in orario antimeridiano con unità orario di 60 minuti e uscita alle ore 14.00. ORARIO SETTIMANALE INGRESSO dalle ore 7.55 alle ore 8.00 ATTIVTA’ INTERVALLO dalle ore 08.00 dalle ore 09.55 alle ore 09.55 alle ore 10.05 79
ATTIVITA’ dalle 10.05 alle ore 11.55 INTERVALLO dalle 11.55 alle ore 12.05 ATTIVITÀ dalle ore 12.05 alle ore 14.00 Istituto Comprensivo Statale “D. Alighieri” Cuveglio
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4.
Principi fondamentali Tutti gli operatori della nostra scuola, fatti propri gli obiettivi generali del processo formativo, dichiarati nelle “Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola Secondaria di 1° grado”, e nei traguardi formativi esplicitati nelle nuove “Indicazioni per il curricolo”, mettono in primo piano il conseguimento dei seguenti obiettivi: ü Migliorare la qualità e il livello delle prestazioni scolastiche, utilizzando in maniera razionale e coerente -­‐ nell'ambito dell'autonomia didattica e gestionale -­‐ spazi, tempi e risorse, al fine di offrire un’adeguata risposta ai bisogni individuali di educazione e di istruzione degli alunni; ü Accentuare la funzione valutativa in vista di un efficace controllo e regolazione dei processi formativi, mediante una maggiore frequenza e scientificità delle operazioni di verifica adeguate agli standard nazionali e d'Istituto; ü Puntare al conseguimento, da parte degli alunni, di traguardi riscontrabili a breve e lungo termine (senso di responsabilità, capacità di autonomia, capacità critica, acquisizione di un valido metodo di studio). La nostra scuola vuole quindi essere: ü Scuola che colloca nel mondo (acquisizione di un’immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà); ü Scuola della motivazione e del significato (promuovere apprendimenti significativi e personalizzati); ü Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi (leggere i bisogni e i disagi del preadolescente per intervenire, in accordo con le famiglie, prima che si trasformino in abbandoni o malesseri conclamati); ü Scuola della relazione educativa (favorire le relazioni educative interpersonali nel gruppo, nella classe e nella scuola); ü Scuola dell’identità (definire e conquistare la propria identità); ü Scuola orientativa (favorire la conoscenza del sé e la conquista di una propria identità); ü Scuola della formazione integrale della personalità (adoperare il sapere ed il fare per sviluppare armonicamente la personalità in tutte le sue componenti: socio-­‐affettiva, etica, cognitiva, operativa, creativa) che consenta agli alunni di agire in maniera matura e responsabile nei confronti della società, in cui realizzare le aspettative che hanno la loro origine in ognuno di noi fin dall'adolescenza. 5.
Finalità dell'Offerta Formativa La finalità ultima e fondamentale dell’offerta formativa elaborata nel presente piano è quella di rendere gli allievi capaci di costruire la propria personalità, dispiegandola al miglioramento delle condizioni ambientali e al superamento dei condizionamenti esterni alla scuola. Ø Accogliere ed accompagnare gli alunni nel difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza, rispettandone i tempi individuali di maturazione; Ø Educare all'impegno nella promozione di sé e nella preparazione ad assolvere i propri compiti sociali; Ø Educare ad assumere decisioni autonome; Ø Educare al vivere insieme; Ø Educare al senso di responsabilità; Ø Educare al superamento di alcuni modelli comportamentali imposti dai mass media; 80
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Ø Fornire strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; Ø Aiutare l’alunno ad orientarsi verso la scelta successiva scelta di istruzione e formazione; Ø Educare al rispetto del Regolamento di disciplina con il coinvolgimento totale delle famiglie. In relazione a quanto sopra la Scuola secondaria di primo grado, sulla scorta delle Indicazioni Nazionali del 2004, delle successive Indicazioni per il curricolo del 2007 e di quanto contenuto nell’Atto d’indirizzo del 2009 si propone di: Ø Interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda e influenzarlo positivamente. Ø Mostrare solidarietà verso problematiche inerenti alla convivenza civile. Ø Esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri. Ø Riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita. Ø Contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società migliore. Ø Saper assumere decisioni consapevoli e responsabili in armonia con la propria età. Ø Essere disponibili all’ascolto e al dialogo per essere in grado di modificare comportamenti scorretti. 6.
Programmazione educativa e didattica La programmazione educativo -­‐ didattica viene progettata tenendo conto delle reali condizioni sociali, culturali, ambientali, dei bisogni e delle opportunità del territorio in cui si opera, nei limiti imposti dalle risorse effettivamente disponibili, a partire dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo. Il Collegio dei Docenti, per realizzare in modo efficace l’azione educativa e didattica, si ispira ai seguenti obiettivi formativi: AREA NON COGNITIVA 1) Rispetto delle persone a. Conoscere ed applicare le regole della civile convivenza; b. Rispettare le idee e le proposte altrui; c. Accettare la diversità; d. Essere disponibili all’aiuto reciproco; e. Controllare i propri stati emozionali; f. Usare un linguaggio rispettoso. 2) Rispetto degli ambienti e dei materiali della scuola a. Conoscere e rispettare le regole della scuola, della classe e della sicurezza; b. Rispettare l’ambiente scolastico, le attrezzature e il materiale; c. Mantenere un comportamento corretto negli ambienti scolastici. 3) Rispetto degli impegni scolastici a. Applicarsi in tutte le discipline; b. Portare il materiale necessario per lo svolgimento delle varie attività; c. Eseguire regolarmente le consegne in modo completo, ordinato e puntuale. 4) Interesse e partecipazione a. Prestare attenzione in situazioni di ascolto; b. Intervenire in modo ordinato e pertinente; c. Partecipare in modo costruttivo all’attività scolastica; 5) Autonomia e metodo di lavoro 81
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a. Organizzare autonomamente gli strumenti e i supporti di studio (diario, quaderni, libri ...); b. Organizzare i tempi di lavoro; c. lavorare autonomamente utilizzando conoscenze e strumenti adeguati (classi terze). AREA COGNITIVA 1. Comprensione a.
b.
c.
d.
Saper ripetere e interpretare il significato di ciò che si ascolta e/o si legge; Saper spiegare un contenuto cogliendone il significato generale; Saper cogliere implicazioni, cause/effetti e conseguenze in un determinato contenuto; Saper dedurre regole e principi generali dai contenuti analizzati. 2. Conoscenza a. Acquisire i contenuti delle singole discipline; b. Conoscere e ricordare termini, dati, fatti, regole, singole informazioni; c. Conoscere e ricordare metodi, tecniche, procedimenti. 3. Produzione e applicazione a. Sapersi esprimere in modo comprensibile e corretto su argomenti sia personali sia specifici delle discipline; b. Saper produrre diversi tipi di testo (linguistico, matematico, grafico, iconico, musicale, ...), tenendo conto delle richieste, degli scopi e della loro funzione specifica; c. Saper utilizzare i linguaggi specifici delle discipline e usare un lessico adeguato alle situazioni; d. Saper utilizzare in modo corretto gli strumenti di base delle varie discipline; e. Saper applicare regole e procedimenti. 4. Analisi a. Acquisire i concetti guida per la comprensione -­‐ spazio – tempo – quantità – causalità – relazione; b. Saper individuare le relazioni che intercorrono tra i vari elementi di un contenuto. 5. Sintesi a. Saper schematizzare un contenuto; b. Saper schematizzare un procedimento di lavoro; c. Saper utilizzare le proprie abilità e i contenuti appresi per risolvere un problema. 6. Riflessione e rielaborazione a. Saper rielaborare i contenuti proposti; b. Saper riflettere sul proprio operato; c. Saper esprimere giudizi personali su un lavoro o un argomento trattato (classi prime e seconde); d. Saper confrontare le conoscenze acquisite per esprimere un giudizio critico (classi terze); e. Saper leggere e interpretare il patrimonio culturale. Per la realizzazione degli obiettivi educativi sono previsti interventi mirati, come i lavori in piccoli gruppi, il lavoro cooperativo, gli incarichi collaborativi, le discussioni di gruppo, la 82
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somministrazione di test e questionari, le inchieste, le attività integrative; affinché essi si realizzino pienamente e non in maniera riduttiva, sono indispensabili frequenti rapporti scuola-­‐famiglia. Per la realizzazione degli obiettivi cognitivi sono previsti momenti di lavoro individuale autonomo, produzioni individuali e di gruppo guidate, attività di ascolto e di lettura, discussioni e dibattiti in classe, attività di laboratorio, uso didattico di audiovisivi, utilizzo del metodo della ricerca, visite d'istruzione sul territorio. 7.
Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione Da tali finalità discendono gli obiettivi appartenenti alle tre seguenti tipologie strettamente interconnesse: Ø Conoscenze = sapere = acquisizione di conoscenze disciplinari Ø Abilità = saper fare = utilizzazione delle conoscenze acquisite Ø Competenze = saper essere = utilizzazione delle conoscenze e delle abilità, capacità elaborative, logiche e critiche, capacità di riconoscere problemi e agire in modo appropriato. Il Profilo educativo, culturale e professionale rappresenta pertanto ciò che un ragazzo di 14 anni, al termine del Primo Ciclo di istruzione, dovrebbe sapere e saper fare per essere competente; le competenze saranno il fondamento per la formazione dell’uomo e del cittadino. 8.
Organizzazione del curricolo A. ITALIANO: • La disciplina è finalizzata al conseguimento del possesso dinamico della lingua, con l’uso del linguaggio nella varietà delle sue forme e con lo studio delle strutture grammaticali e sintattiche; • Si propone inoltre di ampliare le capacità comunicative ed espressive attraverso un’adeguata conoscenza delle lingue straniere. B. STORIA, CITTADINANZA E COSTITUZIONE, GEOGRAFIA: • Lo studio della storia cerca di inquadrare il contesto in cui si collocano gli eventi e sviluppare negli alunni la capacità di ricostruirli attraverso i documenti. La conoscenza del passato consentirà agli alunni di progettare il futuro. • La geografia promuove la capacità di leggere i segni che caratterizzano il paesaggio e di cogliere il rapporto uomo-­‐ambiente. • Lo studio di cittadinanza e costituzione, partendo dalla nostra Costituzione, approfondisce i contenuti più rilevanti dei temi, dei valori e delle regole che costituiscono il fondamento della convivenza civile. C. SCIENZE MATEMATICHE, CHIMICHE, FISICHE E NATURALI: • Le conoscenze matematiche, scientifiche contribuiscono alla formazione culturale delle persone, mettendo in rapporto il “pensare” e il “fare” e offrendo strumenti adatti a percepire fenomeni naturali, concetti, eventi quotidiani. D. TECNOLOGIA: • Lo studio della tecnologia si propone di far comprendere la realtà tecnologica e l’intervento dell’uomo nell’ambito tecnico, nei contesti socio-­‐produttivi, culturali e scientifici. 83
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E. ARTE E IMMAGINE: • Lo studio di Arte e immagine guida l’alunno ad esprimersi tramite i linguaggi figurativi e a comprendere e studiare l’evoluzione dell’immagine nei diversi periodi storici e nelle diverse culture. F. MUSICA: • Lo studio della musica sviluppa le capacità di ascolto e di espressione musicale; • Favorisce la conoscenza del linguaggio e della produzione musicale nella sua dimensione storica. G. SCIENZE MOTORIE: • Lo studio di Scienze motorie favorisce l’acquisizione di una sempre più chiara coscienza del proprio corpo e della padronanza dei propri mezzi per poter esprimere, anche attraverso il movimento, la propria personalità. H. RELIGIONE: • Lo studio della religione favorisce la conoscenza della disciplina dal punto di vista storico -­‐ culturale attraverso l’analisi dei valori morali e spirituali. • Agli alunni che non intendono avvalersi dell'insegnamento della Religione Cattolica la scuola offre le seguenti possibilità: partecipare alle lezioni ordinarie in una classe parallela, studiare o eseguire compiti con la guida del docente o sotto la sorveglianza dei collaboratori scolastici, entrare un’ora dopo o uscire un’ora prima dalla scuola, se l'ora di religione cattolica è situata rispettivamente all'inizio o alla fine delle lezioni. 9.
Articolazione dell’attività didattica Esame della situazione iniziale Al fine di rilevare la situazione di partenza degli alunni e le caratteristiche del contesto socio – familiare in cui la Scuola Secondaria di primo grado è chiamata ad operare, si procederà nel modo seguente: Classi prime: § Raccolta di informazioni e dati mediante incontri con i docenti della scuola primaria, § Lettura attenta delle schede di valutazione; § Prove d’ingresso al fine di accertare la preparazione dei ragazzi; § Osservazioni sistematiche per verificare il loro atteggiamento nei confronti della vita scolastica. Classi seconde e terze: § Eventuali prove di verifica su contenuti assimilati negli anni precedenti e sulle competenze acquisite; § Osservazioni di eventuali modifiche dell’atteggiamento da parte degli allievi nei confronti della vita scolastica; § Prove d’ingresso al fine di accertare la preparazione dei ragazzi per i docenti di nuova nomina in quella classe. Una volta preso atto della situazione iniziale in cui si trovano gli allievi, ogni consiglio di classe elabora le strategie di intervento più idonee per garantire il proficuo inserimento di tutti gli alunni. Tra le diverse strategie vengono considerati fondamentali l’ampliamento e la differenziazione delle offerte formative in risposta ai “bisogni” dei ragazzi che hanno maggiore difficoltà, anche come stimolo per gli alunni che hanno “risorse” e che dovranno essere valorizzati. 84
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Attività di recupero, consolidamento e potenziamento § Tali attività di vengono svolte in tutte le classi durante le ore curriculari; ogni docente svolgerà la propria azione didattica per il recupero delle carenze, il consolidamento delle conoscenze acquisite e il potenziamento delle abilità peculiari evidenziate dagli alunni. § Nelle ore pomeridiane, gratuite e facoltative, possono essere attivati corsi di recupero di italiano, matematica e lingua straniera. Il consiglio di Classe segnala gli alunni per i quali è opportuno frequentare i corsi e i docenti delle singole discipline danno indicazioni sulle carenze che il ragazzo deve recuperare. Tali corsi possono essere attivati, oltre che dall’istituto, anche da agenzie esterne. 10. Compiti e lezioni Nell’assegnazione dei compiti domestici, intesi come necessario momento di riflessione e assimilazione di quanto appreso in classe, i docenti operano coerentemente con la progettazione del Consiglio di classe, nel rispetto dei ritmi di lavoro individuali, dell’esigenza di tempo libero degli alunni e in modo da favorire la personalizzazione dell’intervento. Il Collegio Docenti determina i criteri di lavoro domestico degli alunni e l’autoregolazione delle prove scritte e orali in classe; all’inizio dell’anno scolastico ogni Consiglio concorderà le modalità di realizzazione. Il compito domestico, scritto e orale, ha il valore di rinforzare le competenze e i contenuti appresi durante le attività didattiche. Sulla base di questo presupposto sono stati individuati i seguenti criteri: w Coerenza dei compiti con la programmazione didattica e l’attività svolta in classe di cui devono essere approfondimento e/o rinforzo. w Moderazione nelle proposte operative domestiche anche nei periodi di vacanze intermedie e/o festive. w La correzione individuale o collettiva del compito deve avvenire regolarmente al fine di verificare, in modo tempestivo, il livello di acquisizione di competenze e contenuti raggiunto. w La non esecuzione del compito domestico, per valide motivazioni, deve essere giustificata, in forma scritta, da un genitore. 11. Ampliamento dell’Offerta Formativa ü
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ü
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Accoglienza, solidarietà, integrazione. Insegnamento della lingua italiana, come lingua 2, per gli alunni extracomunitari Sportello di ascolto. Continuità: raccordo e orientamento. Educazione alla salute. Educazione all'affettività Educazione stradale. Educazione ambientale. Educazione alla sicurezza/legalità. Giochi matematici. Visite guidate e viaggi d’istruzione. 85
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ü Progetti in collaborazione con gli Enti locali: Comune, Biblioteca Comunale, Associazione dei Genitori e Comunità Montana Valli del Verbano 12. Contenuti e mezzi Le materie curriculari nella loro specificità, le attività di integrazione, di recupero, di sostegno, di potenziamento, il materiale didattico (libri della biblioteca, audiovisivi, cartelloni...) costituiscono contemporaneamente contenuti e mezzi per raggiungere gli obiettivi della programmazione. È compito del Consiglio di Classe fissare il dettaglio dell’azione educativa e didattica nel rispetto delle regole generali entro la metà di Novembre. 13. Scelte metodologiche L’intento è di valorizzare al meglio le differenti professionalità di cui ciascun docente è portatore, che si differenziano secondo le esperienze professionali vissute, spaziando da quelle più specificatamente metodologico – didattiche delle Scuole dell’Infanzia e della Scuola Primaria a quelle più spiccatamente disciplinari della Scuola Secondaria di primo grado. Nel rispetto delle suddette diversità, sarà privilegiata e attuata una metodologia attiva e interattiva che, partendo dalle pre – conoscenze possedute dagli alunni e valorizzando le esperienze e i vissuti individuali e collettivi, favorisca la costruzione personale dei concetti fondamentali comuni alle varie discipline e campi di esperienza ponendo attenzione: • allo sviluppo delle abilità di studio; • all’operatività pratica mentale (si apprende facendo e non solo ascoltando); • alla promozione dell’apprendimento cooperativo attraverso il lavoro di gruppo; • alla valorizzazione dei diversi stili di apprendimento; • alla promozione della creatività; • alla necessità di partire da situazioni problematiche, fornendo domande aperte e valorizzando l’errore come spia per cogliere le difficoltà cognitive degli alunni; • all’acquisizione di conoscenze attraverso il confronto, le riflessioni, il ragionamento sui dati, anche attraverso il potenziamento della memoria. 14. Sussidi didattici Gli alunni saranno supportati dai seguenti sussidi: • Libri di testo; • Biblioteche; • Vocabolari; • Carte geografiche; • Atlanti; • Piccole attrezzature di laboratorio tecnico – scientifico; • Macchina fotocopiatrice: • LIM • Televisore, videoregistratore, registratore e lettore CD/DVD; • Proiettore; • Strumenti multimediali; • Strumentario ritmico, tastiera, leggii; 86
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15. Verifica e valutazione L’azione didattica, per rispondere effettivamente alle capacità degli alunni e per adeguare il processo formativo rispetto agli apprendimenti acquisiti, deve poter contare su un’efficace funzione di verifica: questo serve ai docenti non per sanzionare, ma per capire se si può procedere nelle attività, come e dove intervenire con azioni di recupero e se è il caso di modificare o integrare la proposta curricolare, gli obiettivi, i metodi, i tempi, le attività. Ma la verifica formativa serve anche agli alunni (che ne saranno resi progressivamente consapevoli) per orientare impegni e sforzi in positivo al fine di conseguire obiettivi di apprendimento e traguardi di maturazione e sviluppo della personalità. I Consigli di Classe, durante le riunioni stabilite in sede collegiale, verificano lo svolgimento delle programmazioni curricolari e le conoscenze acquisite, individuando capacità e atteggiamenti. Gli scambi di esperienze e i confronti con i colleghi sono ritenuti utili per un approfondimento sulla tematica disciplinare e curricolare. Il Collegio dei Docenti si riunisce per una verifica quadrimestrale sull’andamento generale educativo, didattico e disciplinare in rapporto agli obiettivi programmati. Vengono approntati questionari, tabelle, griglie per verificare e valutare (come da allegati). La valutazione svolge anche un’importante funzione orientativa nel senso che tende a veicolare quegli strumenti che, a partire già dalla scuola dell’Infanzia fino al termine della Scuola Secondaria di primo grado, mirano a far acquisire all’alunno le capacità di elaborare un proprio progetto di vita sapendo scegliere responsabilmente e con consapevolezza il proprio futuro. Nella valutazione espressa in decimi saranno considerati tutti gli elementi che concorrono a definire la personalità di ciascun allievo, quali • la situazione iniziale; • le capacità; • l’impegno, l’interesse e la partecipazione; • gli interventi realizzati e i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi educativi e didattici. 16. Attribuzione del voto di comportamento GRIGLIA PER L’ARRIBUZIONE DEL VOTO DEL COMPORTAMENTO Il voto del comportamento è espresso in decimi e concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del 1° ciclo d’istruzione. VOTI 10 9 Rispetto delle persone Comportamento corretto, responsabile, collaborativo e rispettoso in ogni situazione. Comportamento corretto, responsabile, Rispetto degli ambienti e dei materiali della scuola. Rispetto degli impegni scolastici Interesse e partecipazione attiva alle lezioni Responsabilità e cura nell’uso delle attrezzature e degli ambienti scolastici. Impegno assiduo e serio. Interesse e partecipazione sempre attivi e costruttivi. Cura e diligenza nell’uso delle attrezzature e degli Impegno assiduo e costante. Interesse e partecipazione attivi e costanti. 87
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collaborativo e rispettoso. ambienti scolastici. Cura nell’utilizzo Comportamento delle attrezzature e generalmente degli ambienti corretto e rispettoso. scolastici. Generale cura Comportamento nell’uso delle sufficientemente attrezzature e degli corretto e rispettoso. ambienti scolastici. Comportamento Cura non adeguata poco corretto e non nell’uso delle rispettoso del Rego-­‐
attrezzature e degli lamento Scolastico . ambienti scolastici. Mancanza di cura Comportamento nell’uso e/o scorretto; danneggiamento atteggiamenti delle attrezzature e irrispettosi, offensivi degli ambienti e oltraggiosi. scolastici. 8 7 6 5 Impegno costante. Interesse e partecipazione costanti. Interesse e partecipazione generalmente costanti. Interesse e Impegno partecipazione discontinuo e discontinui e/o talvolta superficiale. settoriali. Impegno generalmente costante. Interesse e Impegno assente e partecipazione mancata esecuzione assenti; sistematico dei compiti. disturbo durante le lezioni. N. B. • Il voto SEI, anche se espressione di sufficienza, è considerato in maniera negativa, ed è segnalato da un comportamento poco corretto caratterizzato da numerose note o da provvedimenti disciplinari. • Il voto CINQUE è attribuito se preceduto da gravi provvedimenti disciplinari con allontanamento dalla Scuola, conseguenti a ripetuti richiami e contestazioni da parte del Consiglio di Classe e/o del Dirigente Scolastico, per grave violazione del Regolamento. • Assenze non giustificate e ritardi ripetuti comportano l’abbassamento del voto di condotta. 17. Scala di misurazione del profitto VOTO OBIETTIVO •
10/10 •
•
•
9/10 •
•
8/10 •
7/10 •
•
•
•
6/10 •
Obiettivi completamente raggiunti con arricchimenti personali. Competenze ampie. Presenza di capacità critiche e di rielaborazione personale. Obiettivi completamente raggiunti dimostrando padronanza e sicurezza. Competenze ampie. Presenza di capacità critiche e di rielaborazione personale. Obiettivi pienamente raggiunti. Buone competenze. Obiettivi complessivamente raggiunti, ma non approfonditi. Competenze adeguate. Obiettivi (sostanzialmente) raggiunti con alcune incertezze e/o in modo non del tutto completo. Competenze minime. 88
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•
Obiettivi parzialmente raggiunti. Competenze solo in alcune aree. Esistenza di lacune non gravi e possibilità di recupero. Mancato raggiungimento degli obiettivi minimi. Esistenza di lacune gravi e diffuse. •
Impreparato, compito bianco, casi gravissimi. •
5/10 •
•
4/10 3/10 •
* La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica continuerà ad essere espressa con i giudizi Ottimo, Distinto, Buono, Sufficiente, Non Sufficiente. 18. Criteri di ammissione alla classe successiva “Ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato”, salvo deroga per casi eccezionali accertati dal C. di C. Ø L’alunno sarà ammesso alla classe successiva se avrà conseguito una valutazione non inferiore a 6/10 in ogni disciplina. Ø Saranno altresì ammessi alla classe successiva gli alunni che, pur riportando qualche insufficienza non grave, raggiungeranno una valutazione non inferiore a 6/10 attraverso approvazione del voto da parte del Consiglio di Classe. Ø In coerenza con gli obiettivi formativi e didattici stabiliti in sede di programmazione, il Consiglio di Classe, prima dell’approvazione del voto di consiglio considererà i seguenti parametri valutativi per l’ammissione alla classe successiva: ü Continuità nell’impegno; ü Miglioramento conseguito, rilevando e valutando la differenza tra il livello di partenza e il livello finale; ü Difficoltà personali dell’alunno ad organizzare il proprio studio; ü Risultati conseguiti nelle attività di recupero organizzate dalla scuola; ü Livello di interesse e di partecipazione; ü Assiduità nella frequenza; ü Desiderio di progredire rilevabile in seguito ad uno stimolo diretto. Per gli stranieri si valutano i progressi nella lingua italiana e l’impegno seguendo il Protocollo di Accoglienza adottato dalla scuola. 19. Criteri per la stesura dell’orario delle lezioni Nella formulazione dell’orario delle lezioni, per quanto possibile, salvo diverse richieste degli insegnanti attestanti una precisa esigenza didattica, si cercherà di rispettare le seguenti regole: § Equilibrata distribuzione delle discipline: alternanza di materie operative con discipline teoriche; § Ogni classe deve poter avere due ore settimanali consecutive di Lettere, Matematica; § Collocazione, ove possibile, in unica soluzione delle due ore settimanali di Arte e Immagine e di Tecnologia, al fine di assicurare una compiuta esecuzione dei lavori. § La collocazione oraria dell’I.R.C. deve tener conto delle scelte degli alunni che non si avvalgano di tale insegnamento; § Di norma ogni docente non può superare le quattro ore consecutive di lezione. 89
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20. Patto educativo di Corresponsabilità La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i genitori, mediante relazioni costanti nel rispetto dei reciproci ruoli. A tal fine viene redatto dal nostro Istituto il Patto educativo di corresponsabilità, previsto dal D.P.R. 21 novembre 2007 n. 235. Il rispetto di tale “Patto” costituisce la condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia reciproca, per consentire, grazie alla partecipazione responsabile di tutte le componenti della comunità scolastica, il confronto, la concertazione, la realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa, il conseguimento del successo formativo da parte di tutti gli alunni. Il Patto di Corresponsabilità, adeguato all’età degli alunni di ciascun ordine di scuola, è pubblicato sul sito dell’Istituto Comprensivo. 21. Certificazione delle Competenze SINTESI GLOBALE DI VALUTAZIONE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE L’alunn__ __________________________ nat__ a ____________________ (prov.___) il ___/___/______ ha conseguito i seguenti livelli di competenza nelle discipline di studio: ITALIANO INGLESE TEDESCO MATEMATICA SCIENZE Livello iniziale 4. Padroneggia gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti. 5. Legge, comprende ed interpreta testi scritti di vario tipo. 6. Produce testi orali e scritti di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi. 1. E’ in grado di utilizzare una L2 per i principali scopi comunicativi. 1. E’ in grado di utilizzare una L2 per i principali scopi comunicativi. 1. Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche in forma grafica. 2. Confronta e analizza figure geometriche. 3. Individua strategie adeguate per la soluzione dei problemi. 4. Analizza i dati e li interpreta anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche. 1. Osserva, descrive e analizza fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconosce nelle sue varie forme i concetti di sistema e complessità. 2. Analizza fenomeni dal punto di vista qualitativo e quantitativo. 90
Livello BASE livello livello INTERMEDIO AVANZAT
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TECNOLOGIA STORIA GEOGRAFIA ARTE -­‐ IMMAGINE MUSICA SCIENZE MOTORIE e SPORTIVE 1. Analizza i dati e li interpreta anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche. 1. Comprende il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica e in una dimensione sincronica. 2. Si orienta nel contesto geografico. 1. Utilizza tecniche/codici visivi e comprende il valore culturale del patrimonio artistico (e culturale). 1. Utilizza la pratica vocale/strumentale e comprende il valore del patrimonio musicale. 1. Utilizza il proprio corpo con consapevolezza nei diversi contesti. Le competenze relative alle discipline sopra richiamate sono state acquisite dallo studente anche con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza/skills for life: Imparare ad imparare; progettare; comunicare; collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile; risolvere problemi; individuare collegamenti e relazioni; acquisire e interpretare l’informazione. Livello iniziale (6*) : L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note
Livello Base (6) : lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità
essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali.
Livello Intermedio(7-8)): lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte
consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
Livello Avanzato (9-10) : lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando
padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere
autonomamente decisioni consapevoli (come da DM 9 – 27/01/2010). (à) L’asterisco apposto nella casella corrispondente al livello di base indica che la competenza è stata raggiunta solo a livello elementare. Cuveglio, ___ /__ 20_ Il Dirigente Scolastico __________________________
Il Presidente della Commissione d’esame Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal Consiglio di classe e agli esiti conseguiti nelle prove d’esame, CERTIFICA L’alunn__ ha superato l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione finale di __________________. (¡)Livello globale di maturazione: SUFFICIENTE BUONO SODDISFACENTE OTTIMO Consiglio orientativo: ____________________________________________________________ Cuveglio, ___ /__ 20_ _ Il Presidente della Commissione __________________________
(¡) Il livello globale di maturazione si riferisce ai seguenti ambiti: relazione; collaborazione e rispetto di regole e ruoli; autonomia organizzativa. 91
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22. Regolamento interno Il Collegio dei docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado, ai fini della piena e completa realizzazione del POF e del perseguimento degli obiettivi educativi in esso contenuti, ritiene opportuno predisporre il presente regolamento rivolto agli alunni. 1. Gli alunni sono tenuti ad avere, nei confronti del Dirigente Scolastico, dei Docenti, dei compagni e di tutto il personale, rispetto consono ad una convivenza civile. 2. Le lezioni iniziano alle ore 8.00 e terminano alle ore 14.00 (dal Lunedì al venerdì). Gli alunni, al primo suono della campana, ore 7.55, si recano in ordine e in silenzio nelle rispettive aule, dove saranno accolti dall’insegnanti in servizio alla prima ora. Gli alunni in ritardo rispetto all'orario sono ammessi alle lezioni dietro presentazione di motivata giustificazione. 3. Agli alunni che, per esigenze di orario dei servizi pubblici di trasporto utilizzati, non potessero entrare per le ore otto o le ore quattordici o che per lo stesso motivo dovessero uscire prima del termine delle lezioni, è rilasciato un permesso di entrata posticipata o di uscita anticipata. Il permesso, sottoscritto anche dal genitore o da chi ne fa le veci, è limitato ad un tempo massimo di quindici minuti ed è valido per l’intero anno scolastico, salvo variazioni di orario dei servizi di trasporto che rendessero possibile il rispetto degli orari di ingresso e uscita. 4. La disposizione dei banchi, di eventuali cambiamenti di posto o di rotazione, per favorire i rapporti fra compagni, tra maschi e femmine sarà curata Coordinatore. Sarà realizzata una piantina dell'aula, costantemente aggiornata, che verrà tenuta nel giornale di classe o sulla cattedra 5. Gli alunni potranno lasciare la scuola prima del termine delle lezioni solo se accompagnati da un genitore o dalla persona indicata con delega scritta della famiglia, e con l’autorizzazione dell’insegnante. 6. Per le assenze programmate, la famiglia contatterà preventivamente il coordinatore di classe. 7. In caso di indisposizione dell’alunno durante le lezioni, il docente informa il responsabile di primo intervento che, se lo ritiene opportuno, chiama un medico e avverte la famiglia. In caso di malore di particolare gravità l’alunno è accompagnato al posto di pronto soccorso (se necessario, anche in ambulanza). 8. Gli alunni assenti dalle lezioni, per essere riammessi a Scuola, devono giustificare l’assenza sull’apposito libretto fornito dalla scuola. La giustificazione deve essere firmata dal genitore o da chi ne fa le veci e deve indicare il periodo e la motivazione dell’assenza. In caso di dimenticanza, l’alunno è riammesso a Scuola con riserva e qualora, dopo tre giorni dal rientro, continui ad essere sprovvisto di giustificazione, l’assenza è considerata ingiustificata e, tramite il Dirigente, viene avvisata la famiglia che dovrà regolarizzare la posizione dell’allievo. 9. Il numero delle assenze, secondo la normativa vigente, può costituire motivo di non ammissione alla classe successiva o all'esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. La Scuola si impegna comunque ad inviare alle famiglie degli alunni comunicazioni in merito ad assenze frequenti e a continui ritardi immotivati. 10. Negli spostamenti da un’aula all’altra, all’ingresso e all’uscita, gli alunni devono tenere un comportamento corretto e educato. Al cambio di insegnante gli alunni devono rimanere in aula, aspettando il docente della materia successiva. Non è permesso correre, uscire dalla 92
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classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, disturbare lo svolgimento delle lezioni nelle altre classi. 11. Durante l’intervallo, che si svolge nelle aule, dalle ore 09.55 alle ore 10.05 e dalle ore 11.55 alle ore 12.05, gli alunni devono tenere un atteggiamento corretto e educato, evitando giochi pericolosi o corse tra i banchi. L’assistenza all’intervallo è affidata ai docenti in servizio alla terza ora. 12. Gli alunni usufruiranno dei servizi due alla volta e per il tempo necessario; devono inoltre rispettare le più elementari norme di igiene e pulizia. 13. Alla fine delle lezioni, e solo dopo il suono della campana, ogni classe si recherà all’uscita raccolta in ordine ed accompagnata dall’insegnante dell’ultima ora fino alla porta dell’atrio. 14. Gli alunni devono portare quotidianamente il libretto personale che è il mezzo di comunicazione costante tra scuola e famiglia e pertanto deve essere utilizzato unicamente per tale scopo. I genitori sono invitati a controllare le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa visione. 15. Gli alunni devono annotare diligentemente giorno per giorno sul diario i compiti assegnati dai docenti. I genitori sono invitati a controllare sul diario scolastico i compiti e le lezioni assegnati. Gli alunni possono usufruire del telefono della scuola solo per ragioni di salute e non per rimediare a dimenticanze di materiale. 16. Durante la loro permanenza a scuola, gli alunni devono avere massima cura delle proprie cose e dell’ambiente scolastico. In particolare è vietato: rompere o danneggiare sedie, banchi e mobili vari, scrivere sui muri (anche nei bagni), gettare carte e residui di lavoro (colori, matite temperate) sotto il banco e per terra, usare male e sporcare deliberatamente o per incuria i servizi. Eventuali danni arrecati dovranno essere risarciti dai responsabili, se individuati; in caso contrario i danni saranno risarciti dalla classe per i quelli arrecati all’interno dell’aula, dalle classi interessate se i danni interessano parti comuni. 17. Ogni alunno deve aver cura delle proprie cose e dell’ambiente scolastico. In particolare è vietato: rompere o danneggiare sedie, banchi e mobili vari, scrivere sui muri (anche nei bagni), gettare carte e residui di lavoro (colori, matite temperate) sotto il banco e per terra, usare male e sporcare deliberatamente o per incuria i servizi; 18. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l’occorrente per i compiti e le lezioni e l’eventuale merenda. Non è consigliabile portare a scuola oggetti di valore o somme più o meno consistenti di denaro. La scuola in ogni caso non può essere responsabile di eventuali ammanchi o smarrimenti. 19. Secondo la vigente normativa del MIUR, è severamente vietato l’uso del cellulare all’interno della scuola. Essi devono essere sempre spenti; in caso contrario il l’insegnante provvederà al ritiro temporaneo del telefono che sarà restituito al termine dell’attività didattica. La trasgressione verrà segnalata sul registro di classe a cura del docente (prima volta) e trascritto sul diario o libretto personale dell’alunno/a con nota che sarà firmata dai genitori. Eventuali esigenze di comunicazione tra gli alunni e le famiglie, in caso di urgenza, potranno essere soddisfatte mediante gli apparecchi telefonici della scuola. 20. Saranno puniti con severità tutti gli episodi di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni all’interno della scuola. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza dover subire le prepotenze degli altri. 93
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21. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola ed in alcuni momenti possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni. 22. Durante le lezioni è concesso di uscire dall’aula per recarsi ai servizi, solo per effettivo bisogno. Sarebbe comunque da evitare l’uso dei servizi nella prima ora e nell’ultima mezz’ora di lezione. 23. L’accesso agli uffici di segreteria e di dirigenza agli alunni è consentito soltanto su richiesta dell’insegnante dell’ora e in compagnia del personale ausiliario. Non è consentito agli alunni l’accesso in sala docenti. In caso di necessità gli insegnanti devono rivolgersi al personale ausiliario. Gli alunni non devono uscire dall’aula in caso di assenza, momentanea o no, dell’insegnante. 24. Gli alunni sono coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni che possono verificarsi durante la permanenza all'interno dell'edificio scolastico, durante le varie attività didattiche comprese visite guidate e/o viaggi di istruzione. Tale assicurazione individuale è volontaria, ma è assolutamente indispensabile perché integra quella esistente per gli infortuni che gli alunni possono subire in ogni momento della loro permanenza a Scuola, nel tragitto casa – Scuola e durante le visite guidate e di istruzione. 25. La famiglia, in caso di infortunio, deve sottoscrivere la denuncia che sarà inoltrata dalla Scuola alla compagnia assicuratrice; terminati i giorni di prognosi si provvederà a chiudere la pratica con idonea documentazione medica. 26. Gli alunni devono avere cura dell’igiene personale e indossare abiti conformi alla dignità dell’Istituzione. Tutti i docenti sensibilizzeranno i ragazzi all’educazione igienico – sanitaria, oltre che nella loro attività quotidiana, anche nell’ambito della programmazione educativa e didattica. 27. Gli alunni devono essere dotati dell’abbigliamento idoneo per lo svolgimento delle attività di Scienze Motorie (scarpette, tuta, calzoncini, maglietta ecc.), abbigliamento che va portato in un’apposita sacca e indossato negli spogliatoi della palestra. 23. DIECI REGOLE PER LA CLASSE 1. Rispettare l’orario di entrata (ore 07,55 – 08,00). 2. Vestirsi in modo rispettoso del luogo ed evitare di masticare gomme. 3. Rispettare il compagno, i docenti e le suppellettili della scuola (banchi, lavagne, sedie, …). 4. Usare un linguaggio appropriato ed educato. 5. E’ severamente vietato usare il telefonino durante l’orario scolastico e ogni richiesta d’uso va fatta al docente. 6. Non chiedere di andare in bagno durante la prima e l’ultima ora di lezione, se non strettamente necessario. 7. E’ severamente vietato, per motivi di sicurezza e di sorveglianza, spostarsi da un piano all’altro e sostare davanti alle aule. 8. La ricreazione ha luogo nelle rispettive classi, in modo da evitare confusione nei corridoi e per le scale. 9. Portare il materiale didattico quotidianamente. 10. Alla fine della giornata scolastica uscire dalle aule in fila per due. In caso di mancato rispetto dei suddetti regolamenti o di comportamenti che configurino mancanze, si applicheranno le sanzioni definite dal regolamento disciplinare. 94
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24. Regolamento viaggi di istruzione 1. Le famiglie sono tenute a informare gli accompagnatori circa eventuali controindicazioni mediche o allergiche e l’assunzione dei relativi farmaci durante la visita d’istruzione 2. Si richiede agli alunni un comportamento corretto durante le soste e le visite guidate a musei o chiese. Gli stessi dovranno procedere in modo ordinato per le vie cittadine, senza allontanarsi prima di avere fatta esplicita richiesta agli accompagnatori. Nel caso qualcuno si smarrisse, dovrà raggiungere il punto di riferimento in precedenza stabilito o rivolgersi alle autorità competenti diffidando della disponibilità di altre persone. 3. Gli alunni dovranno mantenere un comportamento corretto e educato in albergo e nel ristorante, in particolare a tavola nessuno dovrà alzarsi e uscire senza il consenso degli accompagnatori. Dovranno essere rispettati gli orari per le partenze e per i pasti. 4. Tutti gli alunni dovranno ritirarsi nelle rispettive camere agli orari stabiliti dagli accompagnatori con il divieto di spostarsi nelle altre. Durante le ore notturne hanno l’obbligo di non disturbare gli altri clienti presenti nell’albergo. 5. Gli alunni dovranno munirsi degli indumenti adatti e portare con sé tutto quanto occorre loro per il pernottamento e soggiorno fuori di casa. 6. Gli alunni che avranno rilevato eventuali danni dovranno tempestivamente riferirlo all’insegnante cui sono affidati; risponderanno personalmente dei danni arrecati. 7. Si ricorda che gli alunni dovranno rispondere dei comportamenti scorretti al loro rientro a scuola con le conseguenti azioni disciplinari e con l’addebito alle famiglie degli eventuali danni richiesti dalla direzione dell’albergo in caso di guasti o disturbo. 8. All'atto dell'adesione, firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci, l'alunno dovrà versare come caparra la quota richiesta per il mezzo di trasporto. In caso di mancata partecipazione dell'alunno alla visita guidata o al viaggio d'istruzione, la quota sarà rimborsata in tutto o almeno in parte solo per gravi motivi. 25. Regolamento d’uso del laboratorio di informatica Il laboratorio di informatica è formato da dodici postazioni per gli alunni, 1 postazione per gli insegnanti, un collegamento ADSL in rete. Allo scopo di permettere un razionale uso dell’aula multimediale, riducendo nel limite del possibile i problemi relativi all’utilizzo da parte di più utenti di strutture, strumenti e apparecchiature comuni, si dispongono le seguenti regole di comportamento: 1. Accedere al laboratorio secondo quanto previsto dal calendario delle prenotazioni; evitare di disturbare chi lo utilizza. 2. La chiave dell'aula deve essere chiesta al collaboratore scolastico che la fornisce al docente che ne fa richiesta. La chiave va restituita al collaboratore scolastico dopo l'uso. 3. Chi accede al laboratorio occasionalmente, deve compilare il Registro di accesso, indicando data, orario, classe impegnata, eventuali anomalie o problemi riscontrati nel funzionamento delle attrezzature utilizzate; sono escluse le attività di durata annuale o quadrimestrale. 4. Qualsiasi problema concernente il funzionamento delle apparecchiature o dei programmi deve essere segnalato tempestivamente all’incaricato del laboratorio di informatica; l’apparecchiatura deve essere posta fuori servizio tramite apposito cartello, in attesa dell’intervento di ripristino. 95
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5. L’accesso al laboratorio è consentito agli alunni solo se accompagnati da uno o più docenti che saranno garanti e direttamente responsabili del corretto utilizzo del laboratorio e di tutte le sue attrezzature, nel rispetto del presente Regolamento d’uso. Durante le ore di utilizzo dei laboratori gli alunni devono lasciare gli zaini in classe o fuori in corridoio, portando con se lo stretto necessario. 6. Qualsiasi attività didattica rivolta agli alunni è prioritaria rispetto all'utilizzo personale dei singoli docenti e deve avere un’articolazione oraria stabilita e ufficializzata con apposita tabella. 7. Gli alunni devono operare rispettando tutte le istruzioni fornite dall'insegnante e relative alle sole attività proposte. I docenti accompagnatori assegneranno ad ogni studente una postazione fissa con un numero identificativo per l’intero anno scolastico. I docenti avranno altresì cura di consegnare al referente del laboratorio l’elenco degli alunni con le postazioni assegnate in modo da poter risalire ai responsabili in caso di gravi guasti E' inoltre assolutamente vietato agli alunni utilizzare la postazione di lavoro riservata ai docenti. 8. E' assolutamente vietato modificare le impostazioni del computer: § Monitor: sfondo, salva schermo, risoluzione video, colori, icone, collegamenti, cartelle, etc... § Mouse: tasti, velocità, forma del puntatore, altro. § Nei programmi di Office le icone non devono essere modificate e devono restare sempre attive le barre dei menu standard e di formattazione. 9. Non è consentita l’installazione di alcun programma, sia per uso personale sia didattico, per il quale l’Istituto non disponga di regolare licenza d’uso. L’eventuale installazione di programmi freeware e di libero dominio va concordata con il responsabile di laboratorio. Non è consentita la cancellazione di software senza l’autorizzazione del predetto responsabile. 10. E' assolutamente vietato far svuotare il cestino all’alunno: potrebbero essere stati cestinati inavvertitamente dei file importanti per il buon funzionamento del computer. È compito del docente della classe o del responsabile del laboratorio svuotarlo periodicamente. 11. E' assolutamente vietato utilizzare supporti di memoria CD/DVD/PenDrive portati da fuori senza prima aver fatto eseguire al docente presente nel Laboratorio una scansione antivirus di controllo: i supporti di memoria relativi alle attività scolastiche restano a scuola, affidati all'insegnante responsabile della classe che utilizza mezzi informatici. 12. I documenti/file creati durante le attività di laboratorio devono essere salvati su supporti di memoria personali o eventualmente nella cartella principale “Documenti”, all’interno di un’unica cartella relativa al singolo gruppo -­‐ classe. Qualsiasi file altrove memorizzato o presente sul desktop sarà eliminato nel corso delle periodiche “pulizie” dei sistemi. 13. E' assolutamente vietato mangiare e/o bere nel laboratorio; 14. Nel nostro laboratorio l’accesso a internet è regolato da un Software (firewall) che limita o esclude determinati siti che possono avere contenuti proibiti ai minori. 15. L’utilizzo di Internet da parte degli alunni deve sempre avvenire sotto l’attenta sorveglianza e la guida del docente accompagnatore; è consentito solo a scopi didattici, senza possibilità di accesso a siti a pagamento o non conformi alle finalità educative della scuola; 16. E’ assolutamente vietato installare programmi di qualsiasi tipo scaricati da Internet; deve essere chiesta l’autorizzazione al docente responsabile anche per documenti e/o file con finalità didattiche. 96
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17. La creazione o l'eliminazione di file deve essere eseguita solo dopo aver informato il docente accompagnatore della necessità di effettuare l'operazione. 18. L'uso della stampante deve essere limitato ai casi di effettiva necessità e sempre sotto il controllo dell’insegnante accompagnatore. Non sono consentite stampe di documenti personali. 19. Prima dell’uscita gli alunni dovranno spegnere i computer e le periferiche eventualmente usate seguendo le corrette procedure, lasciando il laboratorio nelle migliori condizioni possibili. 20. A tutela della privacy (D. lgs 196/2003), i docenti che utilizzano il laboratorio d'Informatica devono prestare particolare attenzione ai "Dati sensibili" (personali e degli alunni) in memoria nelle postazioni; pertanto è necessario modificare o immettere, personalizzandola, la password nei propri account del Server. 21. I danni causati da chiunque disattenda al presente regolamento saranno a carico degli stessi alunni e/o insegnanti. 97
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