Cosa vogliamo imparare? • risolvere in modo approssimato equazioni del tipo f(x)=0 che non solo risolubili in maniera esatta ed elementare tramite formule risolutive. • Esempio: x log( x) 1 0 Interpretazione grafica • Come sappiamo, risolvere un’equazione f(x)=0 equivale a risolvere il sistema y f ( x) y 0 e quindi equivale a trovare le intersezioni del grafico di f(x) con l’asse x. Queste intersezioni vengono anche chiamate le RADICI dell’equazione f(x)=0. Presupposti teorici • Diciamo derivata seconda di una funzione f(x) la derivata della derivata: f’’(x)=(f’(x))’. • Se f’’(x)>0 allora la funzione volge la concavità verso l’alto, se f’’(x)<0 allora la funzione volge la concavità verso il basso. 1° passo: separazione delle radici • Separare le radici significa individuare, per ciascuna radice (cioè per ciascuna soluzione) c dell’equazione f(x)=0, un intervallo [a,b] che la contenga e che non contenga alcun’altra radice. Per via grafica… Esempio: xlog(x)-1=0. Scrivo questa equazione nella forma log(x)=1/x e rappresento sullo stesso piano cartesiano il grafico di log(x) ed il grafico di 1/x: Vediamo dunque graficamente che vi è un unico punto di intersezione tra le due curve, la cui ascissa c è compresa fra 1 e 2: 1<c<2 oppure per via teorica… • Teorema di esistenza della radice. Se f(x) è continua in [a,b] e se assume valori di segno opposto agli estremi dell’intervallo [a,b], allora l’equazione f(x)=0 ammette almeno una radice c interna all’intervallo [a,b]. • Primo teorema di unicità della radice Se f(x) è continua in [a,b] e derivabile in (a,b), se f assume valori di segno opposto agli estremi di [a,b] e se f’(x)≠0 in (a,b), allora esiste un’ unica radice dell’equazione f(x)=0 nell’intervallo (a,b). • Secondo teorema di unicità della radice Se f(x) è continua in [a,b] e derivabile 2 volte in (a,b), se f(x) assume valori di segno opposto agli estremi di [a,b] e se f’’(x) è sempre positiva o sempre negativa in (a,b) allora l’equazione f(x)=0 ammette una e una sola radice in (a,b). 2° passo: approssimare la soluzione • Si tratta di applicare alcuni metodi che ci permettano di trovare un valore approssimato di c, dopo aver dimostrato che c è l’unica radice dell’equazione f(x)=0 nell’intervallo considerato [a,b]. • Supponiamo di avere già separato le radici e di sapere che l’equazione f(x)=0 ha una sola soluzione c nell’intervallo (a,b). • Costruiamo allora una successione an di approssimazioni per difetto ed una successione bn di approssimazioni per eccesso della soluzione c, nel modo seguente: • Poniamo a0=a e b0=b. Supponendo di aver determinato i termini n-esimi an e bn, i termini successivi sono così definiti: • Se f((an+bn)/2) ha lo stesso segno di f(an) poniamo an 1 an bn , bn 1 bn 2 • Se f((an+bn)/2) ha lo stesso segno di f(bn) poniamo an 1 an , bn 1 an bn 2 • Se risulta f((an+bn)/2) =0, il valore (an+bn)/2 è la soluzione cercata ed il procedimento termina. • Se invece dopo n iterazioni del procedimento non si verifica quest’ultima eventualità, avremo trovato una successione di intervalli di indeterminazione per la soluzione c: a<c<b a1<c<b1 ….. an<c<bn L’ampiezza dell’ultimo intervallo è bn an ba 2n • Dunque an e bn sono rispettivamente un’approssimazione per difetto e per eccesso di c, affette da un errore assoluto non superiore a ba 2n Esempio Risolvere in maniera approssimata l’equazione xex-1=0 con il metodo di bisezione. Separazione delle radici Usiamo il metodo grafico. Scriviamo ex=1/x e rappresentiamo sullo stesso piano cartesiano il grafico di ex ed il grafico di 1/x. Esiste una sola intersezione tra i 2 grafici e quindi una sola soluzione c dell’equazione xex-1=0 e tale soluzione è compresa fra 0 e 1: 0<c<1 Metodo di bisezione • Dividiamo a metà l’intervallo [0,1] e prendiamo in considerazione il punto 0.5 e calcoliamo la f(x) in x=0, x=0.5 e x=1: f(0)=-1<0, f(0.5)≈-0.17563<0, f(1)=e-1>0 Quindi avremo che 0.5<c<1 • Dividiamo a metà l’intervallo [0.5,1] e calcoliamo la f(x) in x=(0.5+1)/2=0.75: f(0.5)<0, f(0.75) ≈0.58775>0, f(1)>0 Quindi avremo che 0.5<c<0.75 • Procedendo in questo modo, dopo 14 iterazioni del metodo descritto, si avrà 0<c<1 0.5<c<1 0.5<c<0.75 ….. 0.56689<c<0.56738 0.56714<c<0.56738 Possiamo perciò assumere il valore 0.567 come approssimazione della soluzione c dell’equazione xex-1=0, esatta fino alla terza cifra decimale. • L’errore assoluto commesso in questa approssimazione sarà sicuramente inferiore a 1 0 0.00006 14 2 y B(b,f(b)) f(b) f(x) O a x1 x2 x3 x4 c b f(a) A(a,f(a)) x • Supponiamo f(x) continua in [a,b], derivabile 2 volte in (a,b), f(a)<0, f(b)>0 e f’’(x)>0 in (a,b). • Sappiamo allora, per il secondo teorema di unicità della radice, che la radice c dell’equazione f(x)=0 è unica. • Per determinarne un’approssimazione, dopo aver disegnato il grafico di f, tracciamo il segmento di estremi A(a,f(a)) e B(b,f(b)). • L’ascissa x1 del punto d’intersezione di tale segmento con l’asse x può essere considerata come una prima approssimazione della soluzione vera c. Facendo i calcoli, troviamo il valore di x1: ba x1 a f (a) f (b) f (a) • Possiamo allora applicare nuovamente il procedimento prima descritto all’intervallo (x1,b), per ottenere una seconda approssimazione x2. Si ricava: b x1 x2 x1 f ( x1 ) f (b) f ( x1 ) e risulta x2<c<b. • Continuando in questo modo si costruisce una successione ricorsiva xn così definita: x0 a b xn xn 1 xn f (b) f ( x ) f ( xn ) n • Ovviamente avremo a=x0<x1<x2<x3<…<b • Si dimostra che la successione xn converge, quando n tende a infinito, proprio alla soluzione esatta c che vogliamo approssimare: lim xn c n Osservazioni • La nostra formula è valida anche quando f(a)>0, f(b)<0 e f’’(x)<0 in (a,b). y A f(x) O a x1 x2 c b B x • Quando invece abbiamo f(a)<0, f(b)>0 e f’’(x)<0 in (a,b)…. y f(x) B O a c x2 A x1 b x • …oppure abbiamo f(a)>0, f(b)<0 e f’’(x)>0 in (a,b)… y A c O a f(x) x4 x3 x2 x1 b x • …allora la formula del metodo delle secanti diventa x0 b a xn x x f ( x ) n 1 n n f (a) f ( xn ) In definitiva (regola): • Il metodo delle secanti parte dall’estremo in cui la funzione ha segno opposto a quello della derivata seconda. Esempio Risolvere in maniera approssimata l’equazione x2-2-log(x)=0 con il metodo delle secanti. Separazione delle radici Scriviamo l’equazione data come x2-2=log(x) e rappresentiamo sullo stesso piano cartesiano il grafico di x2-2 ed il grafico di log(x). Esistono 2 punti di intersezione tra i 2 grafici. A noi interessa quello compreso fra √2 e 2. Cerchiamo dunque un’approssimazione di c, con √2 <c<2. Metodo delle secanti • Cominciamo a calcolare f(√2), f(2) e f’’(x): f(√2)=(√2)2-2-log √2≈-0.346574<0 f(2)=4-2-log2≈1,30685>0 f’(x)=2x-1/x=2x-x-1 f’’(x)=2+1/x2>0 in (√2,2) Il metodo dunque parte da x0=a=√2. • Applichiamo la formula del metodo delle secanti x0 2 2 xn xn 1 xn f ( 2) f ( x ) f ( xn ) n • Otteniamo così: 2 2 2 2 x1 2 f ( 2) 2 (0.346574) 1.537 1.30685 0.346574 f (2) f ( 2 ) x2 x1 2 x1 2 1.537 f ( x1 ) 1.537 (0.067463) 1.55973 f (2) f ( x1 ) 1.30685 (0.067463) • Proseguendo in questo modo si ha x3≈1.56365 x4≈1.56432 x5≈1.56444 x6≈1.56446 Come si vede, le prime 4 cifre decimali si sono “stabilizzate”. E’ perciò ragionevole assumere il valore 1.5644 Come approssimazione, esatta fino alla quarta cifra decimale, della soluzione c dell’equazione x2-2-log(x)=0 nell’intervallo (√2,2). y B(b,f(b)) f(b) a O c x3 f(x) x2 x1 b x • Supponiamo f(x) continua in [a,b], derivabile 2 volte in (a,b), f(a)<0, f(b)>0 e f’’(x)>0 in (a,b). • Sappiamo allora, per il secondo teorema di unicità della radice, che la radice c dell’equazione f(x)=0 è unica. • Una prima approssimazione di c, dopo aver disegnato il grafico di f, sarà data dall’intersezione x1 della retta tangente alla curva nel suo punto B(b,f(b)) con l’asse x. • L’equazione della tangente suddetta è y-yB=m(x-xB) → y-f(b)=f’(b)(x-b) • Ponendo y=0 nell’ultima equazione scritta, si ottiene x1: f (b) x1 b f ' (b) • Possiamo applicare nuovamente il procedimento prima descritto al punto B1(x1,f(x1)), per ottenere una seconda approssimazione x2. Si ricava: f ( x1 ) x2 x1 f ' ( x1 ) e risulta a<c<x2 <x1 <b. • Continuando in questo modo si costruisce una successione ricorsiva xn così definita: x0 b f ( xn ) xn 1 xn f ' ( x ) n • Ovviamente avremo a<…<x3 <x2 <x1 <…<b=x0 • Si dimostra che la successione xn converge, quando n tende a infinito, proprio alla soluzione esatta c che vogliamo approssimare: lim xn c n Osservazioni • La nostra formula è valida anche quando f(a)>0, f(b)<0 e f’’(x)<0 in (a,b). y A f(x) x2 O a c x1 b x B • Quando invece abbiamo f(a)<0, f(b)>0 e f’’(x)<0 in (a,b)…. y f(x) O a x1 x2 x c A b • …oppure abbiamo f(a)>0, f(b)<0 e f’’(x)>0 in (a,b)… B y a c O x2 f(x) x1 b x • …allora la formula del metodo delle tangenti diventa x0 a f ( xn ) x x n 1 n f ' ( xn ) In definitiva (regola): • Il metodo delle tangenti parte dall’estremo in cui la funzione ha lo stesso segno della derivata seconda. Esempio Risolvere in maniera approssimata l’equazione x2-2-log(x)=0 con il metodo delle tangenti. Separazione delle radici Scriviamo l’equazione data come x2-2=log(x) e rappresentiamo sullo stesso piano cartesiano il grafico di x2-2 ed il grafico di log(x). Esistono 2 punti di intersezione tra i 2 grafici. A noi interessa quello compreso fra √2 e 2. Cerchiamo dunque un’approssimazione di c, con √2 <c<2. Metodo delle tangenti • Cominciamo a calcolare f(√2), f(2) e f’’(x): f(√2)=(√2)2-2-log √2≈-0.346574<0 f(2)=4-2-log2≈1,30685>0 f’(x)=2x-1/x=2x-x-1 f’’(x)=2+1/x2>0 in (√2,2) Il metodo dunque parte da x0=b=2. • Applichiamo la formula del metodo delle tangenti x0 2 f ( xn ) xn 1 xn f ' ( x ) n • Otteniamo così: x1 x0 x2 x1 f ( x0 ) f (2) 1.30685 2 2 1.62661 f ' ( x0 ) f ' (2) 3.5 f ( x1 ) f (1.62661) 0.159362 1.62661 1.62661 1.56621 f ' ( x1 ) f ' (1.62661) 2.63844 • Proseguendo in questo modo si ha x3≈1.56446 x4≈1.56446 Come si vede, le prime 4 cifre decimali si sono “stabilizzate” dopo solo 4 iterazioni. E’ perciò ragionevole assumere il valore 1.5644 come approssimazione, esatta fino alla quarta cifra decimale, della soluzione c dell’equazione x2-2-log(x)=0 nell’intervallo (√2,2). • Il metodo delle secanti fornisce sempre un’approssimazione per difetto della soluzione cercata, mentre il metodo delle tangenti fornisce sempre un’approssimazione per eccesso. • Questa osservazione ci suggerisce la possibilità di usare contemporaneamente i 2 metodi. Esempio Determinare la soluzione dell’equazione 1+x-x10=0 contenuta nell’intervallo (-1,0), con un errore inferiore a 10-4. Separazione delle radici Scriviamo l’equazione nella forma 1-x=x10 e rappresentiamo sullo stesso piano cartesiano i grafici di 1-x e di x10: Come si può vedere, vi sono 2 radici: una compresa fra -1 e 0 (quella cui siamo interessati) e una compresa fra 0 e 1. Metodo congiunto secanti-tangenti • Consideriamo la funzione f(x)=1+x-x10 • Calcoliamo f’(x)=1-10x9, f’’(x)=-90x8<0 , f(-1)=-1<0, f(0)=1>0. • Chiamiamo tn e sn le successioni di approssimazioni della radice c compresa fra -1 e 0, ottenute rispettivamente con il metodo delle tangenti e con il metodo delle secanti. • Essendo f’’(x)<0, il metodo delle tangenti parte da t0=-1 e il metodo delle secanti parte da s0=0. • Eseguiamo il primo passo con il metodo delle 1 s0 1 0 secanti: s1 s0 f (1) f ( s0 ) f ( s0 ) 0 1 1 1 0.5 • Eseguiamo il primo passo con il metodo delle tangenti: f (t0 ) 1 t1 t0 f ' (t0 ) 1 11 0.9090909 • Abbiamo così ottenuto un nuovo intervallo di indeterminazione per la soluzione c: -0.9090909<c<-0.5 • L’errore assoluto da cui sono affette tali approssimazioni non è superiore a |-0.9090909-(-0.5)|=0.4090909 • Applichiamo nuovamente il metodo delle secanti e delle tangenti a tale intervallo: 0.9090909 (0.5) s2 s1 f (0.5) 0.75722168 f (0.9090909) f (0.5) f (t1 ) f (0.9090909) t2 t1 0.9090909 0.85287348 f ' (t1 ) f ' (0.9090909) • Abbiamo quindi un’approssimazione per difetto e per eccesso di c: -0.85287348<c<-0.75722168 • Tali approssimazioni sono affette da un errore non superiore a |-0.85287348-(-0.75722168)|=0.09565≈0.1 • Continuando nel modo descritto si hanno i risultati riassunti in questa tabella: n tn sn ε=|tn-sn| 0 1 2 3 4 -1 -0.9090909 -0.85287348 -0.83619338 -0.8350835 0 -0.5 -0.75722168 -0.83009768 -0.83505916 1 0.41 0.1 0.0061 0.000025 • Le approssimazioni ottenute al 4° passo sono affette dunque da un errore assoluto inferiore a 10-4 • Dunque possiamo affermare che il valore approssimato della soluzione c, con 4 cifre decimali esatte, è -0.8350 Valutazione dell’errore • Una volta determinata una soluzione approssimata dell’equazione da risolvere è importante valutarne il grado di precisione. • Con il metodo di bisezione o con l’uso congiunto di secanti-tangenti tale problema è già risolto perché in entrambi i casi si determina un’approssimazione per eccesso e per difetto della soluzione. • Se invece non si applica uno di questi metodi, si costruisce, con i metodi studiati, una successione di approssimazioni, fino a determinarne 2 consecutive che coincidono per il numero di cifre decimali che ci interessa. • Tale metodo è empirico: l’esattezza delle cifre decimali così determinate è altamente probabile, ma non matematicamente certa. Velocità di convergenza • Segnaliamo che il metodo delle tangenti è quello che garantisce la convergenza più rapida, cioè è quello con il quale si ottiene una buona approssimazione della soluzione cercata in un numero relativamente basso di iterazioni. • Il metodo di approssimazione più lento è invece rappresentato da quello di bisezione. • Tali differenze però diventano irrilevanti quando i metodi studiati vengono applicati con l’uso di un computer o di una calcolatrice programmabile.