~ Contrasti a Bruxelles alla conferenza dei partiti comunisti w.&. infonnaz~ Joc t. I documenti finali, pur tentando una mediazione tra le tesi italiana e francese, riflettono la non coincidenza delle strategie del PCI e del PCF HA E U AH UE t-~ 1~ EU AH UE <( E· stuto subito diffuso il ksto Jdla riso luz ione sull'energia che nveva trovato concordi tutti i par· tit: comunisti i quali ave· vano individuato nell'impo· t~nza dclb CEE l'ùrigine Jclla .:ri~i e in part i.: ùl atl! nei gruppi che stavano die· tro al Parlamento europeo e lo condizionavano. Muovendo da tali pre· supposti i rappresentanti dei movimenti wm unisti affermano che « per anni i dirigenti ~ei pa.;si capi· talisti d'Europa hanno fat· to una politica colonialista c neocolonialista ed hanno ba~ato i loro piani sulla speranza che i paesi in vi a di sviluppo. · av-rebbero for.· nito inddinitamentc petro· !io a buon mercato». « Per questa ragione, c per favorire i prolìtti gi· ganteschi dci trust petroli· ferì . hanno deliberatamente;: ri dotto la produzione car· bonifera, chiuso centinaia di miniere, licenziato migliaia di minatori. Per le stes~c ragioni, hanno frena· lo la produzione ddl 'ener· gia nucleare ». Nella risoluzione si afferma che i comunisti europei sostengono pienamente le misure pre· ~e dai popoli del terzo mondo per affermare i loro diritti a disporre liberumentc delle proprie ricchezze naturali e a stabilire con i differenti paesi relazioni economiche che favoriscano il loro sviluppo industriale . «Neg li ultimi tempi, il ruolo delle compagnie petroli· ferc si è rivelato in pieno; la loro corsa al profi tto rnppresenta una mi nncci u permJ ;1ente per i nostri po· poli e p.;,r quelli dd ter:lO mondo», l comunisti han tìO chiesto che i monopoli petrolife ri siano posti sotto controllo pubblico e nazionalizzati; questi provvedi· 111C!lti « faciliterebbero per ciascun paese europeo l1:1 c.dozione di una politica energetica coordinata, che àovrebbc basa rsi su una utilizzazionc piani!ìcata dd carbone, del gus. dcii 'elettricitit, del petrolio c ùdl'cnergi<~ . nuclcan.: , sulla ri· fté PV BBL\ c Al\fA HA Con la diffusione di un breve comunicato la conferenza dei partiti comunif.ti ddl'Europa occidentale ha chiuso i suoi lavori. ln una conferenza stampa tenuta alla lìnc ddla riu· nione si è appreso inoltre che il parti to comunista svedese è stato il solo a non aderire alla dichiara· zione. I comunisti svedesi sono favorevoli a qualsiasi azione comune ma essi notano l'esist enza di « divergenze tra akuni punti della dichiarazione e il programma politico del partito svedese». Inolt re James Stewart del partito wmunista irlandese ha espresso di posizione politica della soddisfazione per la presa conferenza, ma si è ram· maricato p.::rché in essa non è fatta menzione del,,~ lotta che ~i svolge at· tualmente in Irlanda, sia a nord che a sud per la con· quista dei diritti democratici dei lavoratori, contro ii dominio straniero sulla economia irlandese e per l'indipendenza nazionale ». Nel brev.:- comu nicato diffuso si afferma che i «partecipanti hanno consi· derato all'unanimità che la conferenza rappresenterà una tappa importante lungo la via del rafforzame Ll· to costante della loro cooperazione e della loro lotta comune, cd un contributo all'unità de\ movimento comunista int..:mazionale ». Durante la seduta ~'On· elusiva sono state appre> vate una dil.:hiarazionl! politica, una risoluzione sul problema ùdl'.:-nergia c risoluzioni di solidarietà ver· so i popoli deii'Indocina c del Cile. La dichiarazilmc politica - a proposito d~l !a quale il comunicato af· ferma che «è ~tata adot· tata al termine di una di· scussione libera cd approfcndita, la quak si è svolta in un'atmosfera di fraternità e di soliJarietà inr~r nuionali~te » è stai a resa nvta in ritardo di un giorno al fine, evidentemente. di appianare le di· vergenzc e giungere ad una posizione più unitaria possibile. ~:!,. UFFICIO PER L 'ITALI A DELLA COMMIS SIONE DEL LE f: 0\1UNlT4 cerca di nuù\·e forme di energia, sullo sv iluppo ddla cooperazione con i puesi prùduttori di petrolio, su una base di eguaglianza "· L1:1 confer..: nza ha rivela· «Unità» di ie ri scrivcv u vari partiti comunisti. Lu 10 notevoli diversitù trH i di «q uesta diversità ~· h-: ~ i concr..: tiua nell'impep, no di un 'azion.: co mune ~· u pacc d: .:omba ttcre la oolìtil.:a ìnt.::graziun ista dei monopol i ». " T~rnu cl.!ntrak ~ stato poi .:ontinua il quotidnnù wmu ni stu - la daborazionl! di unu str·atc· giu da renlizZI:t re nei rap· porti con i partiti socialis ti. con i partiti ~nci;ll · ctemocratici, con le fo rze Cilttoliche c cris tiane ». lJu ~·ui si ricavu che le pùsi· .don i del PCI ~ del PCF, sostanzialme nt e diverg.:nti circa il tipo Ji alleanza poli tica da n:alizzarc per la conquista dcl. potere, ~ono state mediati! attraverso la genericità di un 'impostazione che prevede collegamenti con tutte le fon:e politiche:. Non sceglie, cioè, tra il ~ compromesso sto· l'ico » sostenuto d. i comunisti italiani e il ,blocco delle sinistre su cui il PCF continua ad insistere. EU ROPEE ·ROMA VI/-\ POLI. 29 TEL 689722 ~ 3 J.. e •, . •1' A!~· '· infonnazioni accese . se di accordo UE di .chier&mentl. Meno rilevante l dltferena dl e-G• ceflil au&ll lnterloeutorl prlvll&«l,... AH UE HA ntmttmo. 81a la delegazione tranC<!.se ala quella ltallana non sono st~ote Af are, con la atunpa d.el rel&tlYl PMI'l. eU rlconoaetmentt tulla c poeltlYttt. d'un dibatttto tra.nco • o • ul c dobb'14mo abttu&r~Cl non eaaere aempre d'accordo :t. Salvo un'anallili dei documf:ntl YOt&t.t. intatti. sembra eh1&l't0 che al dl ll dell'ovvio obbiettivo tlnale c:U c un& Europa del lavoratori, da opporre a quella del moaopoll e aulla apre-e gt\ldicateua delle alleanre 1Dt1r· cl&Utt te da peraerulre p&e~~e per pee~e, le concordanze oeaaano. · 8e la Q e e la aua c 4emocratfaa.. lione •· come dteono eoprattutto 1ll lt&U&Al. polla o polla UleN uno ~nmlt'llto per 1•c Europa ut lavoratori •· • tntattl problema cb6 dlvt<Se l panltJ coaun.Litl europei. l non aolt&nto l c eomunit&fl • . d• AH un di r&lllUftllt're accordo noa . • plfl nueoata d& un eatemo un&- Francia forte polltlcamente ed economtca.mente non avrebbe nulla da cuada.gnare da un'eeceaslva spar.. ttztone dl potert con un'Europa. fa.tta o dl potense a lel antago-n1Jt1 o tll pa.e.sl pttl deboli. Oloca nel Pcf anche U vecch io tenace rapporto con l'Unione .Sovletlca: un'Europa del lr.voratort, dal Pl• rene! agli Urau, auona uat.i pi(J prtva di tentazioni c autonomJ.stt.. che •· 81 tratta tra Pci 1 Pct eU due 11nee di deGtra. ma con una divena scelta eU me004o, nonebt EU Bruxellea: Antvata aUt. conclual.,. ne, la conterooza <1e1 partiti e~ munLatl oeeldentau ha. portato ~ ~~ sola nQY!tl eU 1111GVO: la dltflcOlt' MmP.l•·, n U - Q~eU1 .çhe erano . tJQOt~ · .fl Mercato Comune. ·come ~~W comunista inglese U cul 9~11" ne • . t~tat(l uno ;def eritlot HA E .a.rretirie &Jl~be u parttto traneese e quello Italiano. . ·L'Italia. per bocea dt Amendola t Berltnauer, ha portato rtsolut.. ~Mnt.e av~~nt1 , l'l l d'una Europa che 11 colloca con vaate iltt· tuzlonl eomunt.tarle fra Europa e StatJ unttt. c né anttamerlca.na n• ant1aovlet lca •; tanto da attlrarat la dUplice . ·critica. d1 tndulgeme parlàmentartatlche &ddlrlttura Ili• pemulonall ·e d t conoesatDnl al Unea c cmeee •· che punta a una Europa indipendente dalle , .._ aupe11JQtenze. La Francia pur uo.n nep.ndo l'lnteresae d'un lavoro nella eomunltl, a'è auardat& bene dal la .. sctare a Pompldòu e a Jobert la linea di dltesa prlor1ta.rta degl! c 1ntereas1 nazionali~. per cut una P.ltl ~ef~Jl m• tl all'interno del atnsoll paNI : per la Francia 1 soclallatt, 1n vllta del• lt proaalme prealdenzlall. per ritall& 1 eattoUcL 1n vlltt. del c CJOmp!O- · ruaao atortco •· Qul ctucun p&rtlto ha l'aria dl dlre ebe olueuno • libero m cua propria; l tranctal h&nno ep1nto la detteate- . l& mal ICOI'Il. flnel a t~Cftt del tutto · IUl ~ COftlPromelBO Bterleo », citato dall'Huma.M#4. mal UlUaa queoUone. caefonma J.n.. ~oaale d 1 partl' l com~ D Pet ha YOSll. 41 farla. U lll DO. Ma Berliquer 1'6 UmitJ,to a cUre. . d1pk)mat1Cfolll-.t., dl aon ~· -.&o anoora iaYlt&to; della ha mapponun•tl noc ha lattlo ~· BolO epilodlo patetico,· .ij ~t• · del • gmano del Pc IPf.IJlolo, oar.. dUo. cho ha fatto ,un cUaooreo ab-· b<.,_ almlle qu.llo itallaact . recedeado dalla vecc!U& ~ ' an"coaumlU.l1a. IQ& ba aoètol_.. . to ecm tona clM u dcWeN cr~ · IMtiW OOCD\liDI*. . . . . . . ·· eU· · ·-~ t.ndere ·111· tat4NIIl ciel .! verato-· n · emtps.tl 11 ·oome qu.Uo · del oonnut.onall. t.•an touo eta riYalta al Pcf, ehe neppure ataYot• u. &'t tmpegn to. L' dl Ctu-o rUlo dalla oon r te. cato d1 pro 'f8. prob&bil 3 ~• c~r: . · !~~ ~i~MP~ lE infonnazioni ropa _L. /...- -?OP OL O 1\ AH EU HA zienze. . '· ··, Rei t& da cbi tdlrl i , . mq1lal rsonto U PCtTe t•nt t lo 1))1· t·ito dt J•llt~iat• va d··l lt&der italiano. La t1Ul11tl ICI biS. terale che ha pret oduto 11 · vertice di BruJCellet. autoriz. za il conYina1mento cbe Berlinguer abc)ia tnizta•o a tessere la aua tela europea con un consenso a'bbaltanza ampio c1i Bnw.nev, sul quale non ha veroliruilmente mci· so una ancor recente m!l· sione di Marebais, il sea,. . tarlo del PCF t a Moeca. M&rchala • ben noto come · uno fra sll ortocioat ptta priYi d'inverjUva poltta. , rtuata espt"•*m• di tutta che non proprio cohacldentl con quelle che per il comunismo rtl'lliDiono eaenzlali e irrtmmcJùili. Ma per le corrnioni eU tesi v't tempre tempo: M Berltncuer ha la sua proposto nropta, Breznev ha pur aem.pre la aua teoria della IOYr&nità U HA E - UE Tuttavia diremo che proprio in quea~ riluttanti convergenze, Berlinguer verift. ca l'ampiezza di un succeeso personale e politico, ut1· le anche ai fini dt un op~ tuno Con50lidamento della sua leadershtp nel partito comuntstattaliano. Se- ce> me accennavamo ieri una proieztcme interna&ionale del ~ compromesso storico> può concorrere acl attutire le con -;eguenze ciel· · l'impatto neaativo che la proposta ha regia t rato iD Italia, è parimenti certo che l'impianto di una strateata di respiro europeo alleviala, pressione delle domande 1di base sull'esito ·- della c 'ria italiana aJ lllciaU.;mo:. · e . calma le .p!n-,o e le impa- AH UE ;Pur registrando 11 per· manere di diveraenti valu· tazioni, in particolare .sulla CEE e aul ruolo che tn e&aa -Je 11lnistre sono chiamate a svoleere, la dtch1araz1on. con cui i partiti comunisti dell'Europa occidentale hanno reso note ieri le conclusioni politiche del vertice di Bruxelles confe1ma la preminente capacità di in i· ziativa che il PCI è riuscito ad assumere in quell'ambi· to, co111eguendo una linea di compromesso, ampia e manovrabile, in cui non e di fficile scorgere il progreasivo affermarsi delle test berlinaueriane. Sta che sl contrl!'~ti o ae ne condivida la propo.sti'J politica, l'incontro di Bruxel· lea segna una svolta storica · nella strate&ia comunista in Europa e H non è ancora la costituzione d.1 tma vera e propria centrale direttiva, rappresenta seme. dubbio la fondazione di una linea di scelte e di procramrru con cui dovranno confrontarsi non solo le forae democrat che che · gestiscono la di· r , ~ztone politica di dlveraJ faeai europei. ma anche in modo pa1·t1coJare - t partiti della tlniJJtra. &ocia· listi e socialdemocratici, chi ditflcilmente potranno accedere alle propo~te di aper ta e inditesa eoUaborazione con i contigui partiti comunisti aenza esporsi al rischio di venirne assorbiti o In&· turat L Ciò che è preyedibtlf t la lunga ma tenace protezione ntJ . tempo iii una 1oelte stratea1ca cbe · tinlra P41r coinvolgere profondamente anche quet partiti comuni· stl che a Bruxelles sono .,.rsl fra l più riottost: il p&r· ttto eorDWllata tedeaco occJ. dentale e quello swdeae, 1 quali probabtlmente paventano l'esito di questa specie di partita doppia che eul sono invitati ad aprire con la 60Cialdemocrazia al JOverno nei rispettivi Paesi, e cioé proprio con le for:e contro cui hanno lottato fi· nora non a causa dt contin· &enti dissensi politici, ma in forza di un'aperta contrapposizione ideologica. n UM tradJ.ztoae contorust.ta, del partito GrJP,lunista l>ucloe. l' · SntuibUe qut adi l'allanDI SUJCitato lli llll diii '~ ceM, di Tl)ora trut< va earopea 4tilerlintuer; la un primo ~po ~ . eceeatnca ~Detto &11a v. c.tfzlonaJe atfhteata co~ · sta e, ancora onl. oome n. · duttlva e oompromiuorta del prestilto dello steslo • rretarto del PCI'. traiOffe- come., rente, onto, di qua lunque saboroc:iJnuiouea&.oomuntati ltalbtQi. l' tt.att.ivll lqitttmo ri&fqere cbe ltrea· -. nev t di vllta·nwno corta; • .~ bia finito per u '~ la linea di HJ.ansione eomu. ntsta elabor: .ta eia Berlln JUer 11a pur.,, su tesi pollti limitata e, una volta che la · Europa anentuta divenisse un 11Dieo dtminio" dell'ideologia comunista, la cape.elt& deterrente di aiml· le teoria n1 uscfreblae certo · , rafforzata. · . Sappiamo bene che Ber· per 1 l linper ha posto l'acCento au un convlnct.mento «non , tatttoo • cbl aorreaerebbe lo 1Iancto · • aoctalista • del ' comunlamo in Europa, ma non pouiamo non ritenere che la chiave dl le"ura tn· terna del pro1etto d1 esp~an· aione europea rialeda ~ prio - soprattutto da parte moscovlta - in una rillrn tattica, quUe ai con•iene a n movimento lentnista eli , l .cui tuttora Il PCt fa parte. , , .... PINNA l i ~, ;' :.~ Vl , f '( il: )• / det~m i naft traaforma~o ni HA E demoeratiche profonde de lla aoeleU, nei diversi paPsi eapitali1tict e nell'Europa occidentale nel suo insi eme •. A questo ' i ne l pa rtiti COmiJDLiti eu ro1 el occi de ntali • intendono portare la loro unità di uhne al llvel· 1o dell e esigenze poste dalle dimenaionl attua :i della lot· ta t, e sott()Hnea no ebe • è possibile oggi Jiungere alla definizione dl obiettivi di limtovamento democratico ln cui pogano riconoscer .;! e cooperare aHa reall u.azlo· ne tutte le fene ebe r ap· pre,entano oggi la classr: optrala, t lnoratorl, l eetl · medi del paetl eapltall1tic i d'Europa t , Per questo t cmnunlsU eun,pei occidentali • si ri volsono a tutte Jt> for u operaie e democratiche e part icolar· mente, in primo luogo, al partiti soclal isti e !CJoeialdemoeratl cl •, t'Ome pure alle forze ra ppresentative delle masse popolari e de i movi· , menU cristin i. Que<to nfl· l'ambi o di u n1 con!'ezione basata • mi ri .; petto ' ecipro- UE t• eLsa, e a n.ch •~ temporalmt>•n· te puntuaìe, al grandi e gravi dilemmi che oggl 1i pongo no ai popoli di que-sta parte d'F.uropa. Una ri.Jpo· sta che \ uole Msere un contributo originale dr i comunisti per quel dialogo tra l'insieme delle forze di 5ìnistra che è oui condizione fondamentali.' per una azione che si proponga di dar e uno sbOCi::o democratico e positivo alla crisi e di fare a va nz.are tutta la situazione europea. L'impa tto della tonferen· t a dl Bruxelles 1ulle forze politiche f! l'opinione pubblica è stato e rimane molto vasto. QuNto incontro - rilevava l~ri l'A.t!(ln ti! • ha sernato u na svolta elle va considerata un punto di partenza più che un punto eli arrivo, ma che urebbe supf"rficlale sottovalutare • : infatti • gli el ementi posltl· vl emersi, anche • un esame sommari o, appaiono de lla ma ssima Importa nza. I comunisti pC'rlsano, si muovono e fann o politica ormai in una dimen& ione fll!'opea •. Aoeennl lntereetantl e In· teressati l Ì trovano anche nell'edJ tori ale di Ieri del Popolo . Il quale sostiene ch e • l'incontro di Bruxelles te· gna una svolta storlea nella strategia c~>m unlsta in Europa • e • n .p presenta senu du bbi o l.a fooda zione dl unii linea di sceltt> e di protlfam· mi con cui dovran no con· f ro ntar~l non solo le forze dem()Cratiche t'h e lteltiteono la direzione polltlea di di· verm paesl europei, ma an. che - in modo particolare - 1 partiti della sìnlttn, JOC!alisti e soelaldemoeraU· ci •. • Una str ategia dl re· AH genera le nei divf'Ni parsi d t'll.t CEE e dell'Europa oc~id etJtal e , dalla confe<renza di Bruxell rs dei parti ti romu nilti, indi cano, innanzitu tto, ch e ci tn,via 11 10 rli f rontP. a un f atto di grande rili evo poli ti co e desti nat o td agir(' ne-l profondo. Ciò testimonia non soltanto la f ìustezza dell 'iniziativa di eui si sono fatti promotori, i nsieme, il PCI ,. il Partito , comuniMa frances e, ma an· ehe il ai gn ificato MI fatto cbe i partiti comu n l ~ti di q uesta par te dell'Eurllpft •hbi ano !ìt>ntito l'esigenza, tn quettG momento in cui ~tubi pesanti si add ensano wl loro pa1·sl e ru ll'Europa dell'ove!t nPl suo insi eme e pi u impellente si fa la necessi tà di indicare una prospettiva po!>iti va per il tu~amento di qu tsta cri s i profonda, d! riun irai P" r r1~ ~ arc· , liUlla base dì un confronto democratico, una ruposta comun e. Questa risposta è ven uta, e ha trovato la sua espressione tanto nel diba ttito qua nto nella • dichiarazione tpOlitiea t pubbl icata ie ri, in cui al Indicano le proposte del partiti comunisti peT • opporre aii'E\I r"Pa del morwpoll l'alternativa di u r 'Eu· ropa del lavoratr1ri , e • per ~o cos t come :m i ri' 'lnO ~ci mento del!'fliC' :~rtiam t, dt>l· 11 dive "Il e di'l con l rlbut o orisinil , di ·ias" una forltl •, t ~~h t' ~ • .1.1'r i f'(•mu ni· aU U<'lil poli tl r , dura tu ra e di principio •, ogai • per lo avUu ppo delhi democrazia e la trasfonnazione della soeieti, come doma ni p~r la coetruz.!one del socialismo •. n gra nde obiettivo è quel· So di una • Eu ropa oeeidentale nuova e cfe moeratiea •, J)actf ica f' J"ìdip1·ndente, la q uale stabilisca • sia con gli Stati Uniti che coi pat>si sociaHsti. i giovani at ati naziona li e tutti gli altri paesi, rapporti di coope razione pat'iflea nel ri!petto della piena egua~lianu dei diritti e degli int ereul dei popoli •. Un'Eu ropa ~eidentale la qu ale contrlbullea poslti :amente all'ul teriore svilu ppo del processo d i distensil• ne • di sicurezza, anche ! ul plano mili tare, si liberi (, .1! pericolo e da lla vergog1 a rappresPntati dall'esisten a dt atatt fas cisti e dittatoria. '• rre i un rapporto nuovo "'''l l J)lotl in via di tvlluppt. , eonl r1buitca a fare dr.J Mc· diten'aneo, an che attraverso una Eol uzl one pollt ira tlcl conflitto del Mertio Orl ent.e fond ata sulla ;1ppl ica:lione delle riso luzioni dell'Ol\U e •ul riconosciment o del di· ritto di tutti ! p~li e gil Stati della regione all'esi· ltenJI, aU'lndipPndenza, al· la 1ovranitA r alla 1lcurew , • una zona di r-ace e di dl· tttDIIone •. EU f! dell'azione ALL'INTERNO per questa Europa nuoe d.,-.ocra t1ca colloca VI 1 ,j l'impefllo del part1 ti coll i U· aiJti de i pa~>i fare n ti paJ te . . h.JlliO l.et n po del Merca to ~omune ad operarr. pf'r la su demoera tiu.az.ione e per J' alfennuione di nuovi oritn· t ameot.i : im ;legno che, per qaaato coac t·rne Il PCJ. h4 trov1&o eapretaione signifl· cat.ìva anche negli incontri COli l to-prtslden tl de l par· tito aoeiali1 t1 be l,lfa, ron l'on. 8rara11cla Mu gnona. vice Pft>siden t, dtll1 Ct1m· tn iiiiOIU' e~AC UliV il dt-Jll CEE. t ron il com mtlillil rio ltaJ11 no A 'ti~Jro Spinl'lli ~ ul · lo ltato attu .1le della intelrui ont> e su' prnh! Prni rhe dtri 111no dalla cri!i della Com unitl. ~ t ll'inaicmr, qui ndi, un jn pegno d i &l .wde respi ro JIC> IItieo, t una nspo5la pr• · S'piro europeo • - per tm· piegare ancora le pal"t)le dell'C>J"iano dc - la qu•le lndict. ' la Voet Rtpubhli· r.m14 a lnttl)jlnurlo, che t partiti comu'1 11it1 • di fron· te t llo ~;baodamento delle ela.nl politiche al ~ere nei dlvtrtd paesi europei, e alle incertezze di molte fonJe politiche dem O<'ratl che, possono certamente vantare un a lun~l mir;, nza e al t empo stesso un cont;1tto con la realtà di cui non sl pu6 fare a meno di dar l~ ro atto •. Interessanti so '1o, In que. sto contesto. ant ·he gli ac· cPnni ttspliciti al a funzione che ha as<;O)to e linO}Vt il PCT ~u srala tuaopea , nel· 1 .. "i" - · infornta.zioni HA e l'lnterMse susclL'tECO tati !n llltl i,t, più in AH UE / d U 7 l_j l _ / 36· l'ambi to di una mpostazi !>ne politica che ~ e1ratte ri ~r zata da lla m a ni rn~ coeren· za tra l'azione svolta l U· vello Dazionale e quella 11vol· ta a li vello comunitar io, .1 livello euror>eo occidentale e, più in ge nenìe, sul piano complessivo dell'iniziati va europea e intern azi onale, t(~ sl co me all'In ter no ciel m(\. vimento opera io e ec;m u, ;. sta . 1\' rm saremo certo noi a sott ov dutare il s i~ n ficato e l'importanza òl que ' ta fun· zio ne. UE LLO c-hr però soprat· tutt o emerge- dalla con· Q fere nza di Bruxelles - è il significato c l'i mportanza della piatt aforma comune elaborata, al d i là de lle di· versità di situazioni e anch e di posizi oni, dall'insieme G<:l partiti comunisti di qucstlt parte d' Europa , e dtl (a te che essi si proponga no ora di !vil uppare insieme ur. iniziativa poli tica audue, Rl· 1 l'ahezu del problem i au! ta pprto •· dt-ll(l po ~ Ki htlltA t•llt tf•ntl tll a vviar~ proce~; ! polit ici nuovi con l'ohiettlvo cti una tra~ formé! tl o ne pro· fonda, in s t~ n&o democrat i e•) e pro~ress i vo , del vol to deJ. l'F. uropa orcide nt:.Je. E con la prospe ttiva di una !roi:' le· tà socialista ade ~· uata ali@ ron d i ~i oni e alle t ra dlll ont di quet ta parte de l l'Eu ro~~ . da ra" ~ l ungere a tt rn ~No f ie proprie t! orli ll'llll, r er· to dlver'f' da quelle seguite altrove, cos) comf! divtrso dovrA essere il voltn di qu ~ ste s~ ie t à aoeiall!;te europeo-occidentali. Un volto i r ui lineamMtl fond amentali. demMratlci e plurr,l istld, sono 111tatl. per ouel ehe l"M · cerne le ron vi nzionl dt-1 PCJ, ant•ora una vplta ribaditi lll Bruxelles. E' dunque 'un dlscorlltl di l(rande pros.p.-ttlva. per l'oggi e 11 doman l, quello chf' p11rtlti comuni~ sti hanno avvia to a Bruxelt les, sulla baae delle lOC"' autonome ~p~ rl en ze ed elabor ar.iQnl. Un disc,•rao chP ot8 1i tratta di eal1 1e M ll;~ ct>ncrPta inbìatln t•O itlu , 1 l · ve llo di or: nl Ait\I OIO PA PI~ ,. 11 livt"llo Puroreo ocdd er,. tal e. Of' r hrlo 1'-'ln.,l rt:' ~ r, n l'u rqem:a ric-h ieet a d ~t lla r.rl· si profon da che> "ta at t ravé l'· sando que&ta pa rte de ll'E u· ropa. rer Sergio ~~J .. ..~-...,.,... ,.~·· 3~- AtJ,ttlìsi incompleta HA E U l l .., UE AH AH UE HA I che essa potra essere domani, a. qu a li spinte interne e co ndizionamenti irllerna zi onaJJ essa nspond1• ; se, per dirla :in lin guaggio comunista e gauchista, non si pUò far e a m eno di un·:malls t dell0 cc Imperialismo a meric a no ». come sl può raglonure dt una nuova Europa in un nuovo contesto mondiale, senza dir tut to quello ch e s i ragiona e si congettura sull a pooizlone dell 'U RSS sui suoi motlvl. sulle sue ltnef' dl fondo? C'é d a esSPr sicuri c h e tra t dingen t1 cotmm lsti europei di questo si par la molto, e Lra gli Ital iani poi mott:ssimo, an che assai spregludicati.lment.c; IDJ. a che se rve qu es to, se non v lene fu Jl'l li fatto pol iti r·o dell 'una!'· si aperta, sulla quale si possa intesse re un discorso valido, fuor i di ogni m lto e ab 1tudine all o sloga n? Il paradosso è questo: l comunisti con os cono assai meglio. per ef4perie nza propria , per cultura. per t r a dizione , per interess-e, il mondo so virtico, di qu a nto non con osc ::~.no que!ll) america no; ep pure spn·cano un 'Infi nità di parole su l mondo a zneric:ano. e son o rtservat isstmi su aueuo :>uvletico. Cosi non va. &! si vuolP. ragionare se r iamente di quel che avvi e ne In Europa. sul come usc ire dall ~l cr isi con tin entale, qualuo1que sla la tmea politica dominante ò\.11 ci si ispiri. l'analisi del qu adro complessi vo deve essere spregiud icata e completa. Alt.rL menti, non può non r esta re l'impressione (e la con vin zione che questa sia fondata l che i comunisti, i n ogni caso. considerano la. posizione P. la politica r uropea dell'Unione S ovif'tiC<ì come un d a t o di fa.tt a ben evo lmente s cont ato. che n on merita di esse re appr ofondito e comp res o. Ch0. cioé. ::;u questo punto d P.c·islvo , la loro analisi sia. irrl medlabilrnente comprom essa dal pr egiudizio nn~1 solo ideolog}co, ma po lit ico favorevole; ovverQ che e s.~l non poSsono spingersi po liticamente oltre un ~er t o lim ite . In realtà è proba bile che tutte e due le cdse siano vere; il che i nduce a giudicare che per quanto interessanti. le po · si zionl e le ric erche europee d ei comun isti. speciA i taliani. siano ancora :ls!':ai lontane dalla matun th. l di un discorso politico concreta.nl<:!nte verifk a btli' in termin i d1 novità . EU samc p iù p a rti col aregg iato. cl li mitiamo qui ad un p n io di cons id erazio ni c ri tich e eli rilll'vo imm edlat.o. l l (~enencità di linguaggio su punti politici ùe·ciSJI' !. C l sl:Jmo abituati. ma non ~~ può fare a me no ctl tornare! su . Chi ~o . no " le al tre lorzc opera i c e clt-mocratlche >> con Je quali i partiti comunisti d ell'Europa << caplta llsta » sono pronti a discutrre ? Se sono soltanto la tradi:dona le. sinistra sor.lalist ,lradlrale -cattoltca, allor:l il discorso, soprn tutto per quanto ri gwtrda I'ItalLt. resta !imitato e scontato. Qu ~.;s ti sono s l:t l i sempre lnter locutori d el comunisti, più o mr.no crltki o vicin i, a seconda dl'lle ,· ir -:rst anze naziona li. Sf! \nvece l' aggettivo << democratico>> s'mtende e~ te :;o a Lutti quei partiti e forze che s 'i ncludono, per e~;em lJIO, in qudlo che In Itallu s i chlarrut «arco cnsti ·· t uzionale », che va da lla DC fino al PLI, pussand,) non solo per 11 PSI ma per il PSDI e il PRI, al lora il discorso é dtverso, ma se !11 _ br a 1rrea!P; a m P. n o che d fe t tivamente la «sc elta OCcide ntale» del PCI (per il PCF comunque si tratta lct' al trol ha una por ta t a. a lmeno nelle lnl€nz ionl , d el tutto oppos ta a quel ch e r.;c mb ra emergere dail'insieme della posizione uffi ciale. tuttora r igorm;amen t..e « socia lista », ciOé d'alte rn ativa polemica all'Europa fatta o dis fa tta d:li pa rtiti borghesi. Non serve a molto sottilizzare su questo punto ; sarebbe piuttosto nec essarto un t; h i arim cnto d ec iso. 2) Se t> da prendersi ~ul rierio la t esi comuni.:;ta itali ana d i una n :alè equldi,;ta n.za poi ttlca ( nun ideologica, c omunque, e ciò è comprensibile . anche se non tnì:>curabile l tra USA Pci UHSS. Cl si aspett.ereb' be dai comunisti una a n <lll s i dt~ Ua posizione monctlale e della concrt'ta poIi t i ca este ra ed economica '-1nternaz ional" che ·c&ralt•: rizta l'Unione Sovlo-tica : una analis i almeno al tre Ltan to spr eglud icata di quella che tra le fnrzf' tkl!locrat iche europee oc · cide11tall Si fa, e da moito. ne i LOnfrontl d ella po~itl ca estera ed economica de · gli Stati Uniti. In altri t ermini, se é im' possibile fare dell'europei i s rno o della politica europea senza r ender chiaro a se stessi e agli altri ..:oRa !li pensa della r eale pol ~ -' sizione americana, di qu el l olc ···· AI,II•l ;.. infonnazioni Il convegno c~fsta di Bruxelles Sarebbe assurdo sott ovalutare l'importanza della conferenza dci partit.l CO ·· munisti europe i. come s drebbe lmpos::;lb ttt: ne ~~ ; m ~ che da essa stano e m 1!rse poslzl uni estremamente In teressanti. leggtb tli si a tll' l documento finale si,t, :;()pmttutto. negli lutervl' l l t l del maggiori rappresert LJ.n .. ti, !n primo lu ogo gli it a Uani e l france s i. No n s,) lo la con!erenza è stata importante In sé . m a v:1 notato che l singoli par titi comunisti, e soprattut t o quello Italiano, harm o fat.to mol to per sottolinearn e 11 significato c per darn e un'Interpr etaz ione adt:gtl~L ta a1 loro fini poli l it: i. L'Eurofa è indubbiamente oggi a centro dell' aaen r.lo ne del PC!, e sia pUr in diverso modo, del PCf' : e soprattutto i cnmuni.sti Italian i non si accontentano di seguire e studiare 1l problema dell 'Europa, vogliono anche che si .:;ap pia quanto interesse vi portano. e perché. Cerc a· no, attraverso Il discor so sull'Europa. il fatto po!lticn . Detto qu esto. e rm vi:.~t n ad un success ivo m omen to - quando :sarà megl io valutabile nel suo in sit>!nt' Il s.f~gu\to del d L~c or so r~ u rope0 comunist a - uu e- :;,... J,ucrezlo ----------------------------------·~------------ .. .1 \ v OCL ,f( La co!Jfli-enza dej/fù: europei non è )'gradita, a Most·a? l uro unti .-; .sio ni, t enertdu cun tiJ eire l a << l'ravda "· od l' i> Cillp io, nve u r mrwdatr; a JìruxPile s du e irwwti . 1l lr ·ttore suv iet ic (J , i u jorm a .~1' 171/)I'IJ il CUri I SJH!Ii di'llf<' rfi ' Le .\ l uw l e », 11011 è s tato uuc ora 111esso nl corrente c:ile nella dirl 11a1 az in11c cund usil; u di lirliii'ilcs ~ ii lato aff er mato il principrn dell'« i11dipcndcnw e euua l!liallla ,, di cia .~c un parli · l'i comunista nei collfrnnfl del Mf'rcato Crmrunr . !Hnl 1re mentre nrlla di clli aLio;re final e della nm!e1 r.' llza si co r1danrwra csplì cita I'H'nte la soprnv vit'('I/W in /•.' ur opu di r[IIOitm t eui mi fri!itis t i ! Spa()IIU , /'rJIIU()III lo, Grccra r· 'l'!ucllia!. nel r<:SI!COIII O ti e/l a ~ P f'Clt' dU » fmora. all'os sc nw di un qual siasi co lnm elltO sulla sfu rrrp a souietrca ci<' i risullrr ll d e/la C011/r'I'I.! II ZO, indi CCliW l 'wt ùuru zzu, se llUi i il jllstidio. c 0 •1 cui a Mo sca qu est i st cs8 i rr sultatr su no st ati accolli. t.'cl è imlrcn · t iv() cl w la q P ra udr' '' a bliia ~~.~seo nato rJlln rl ichiorazio · 1/r' tl t IJru.rd /l's 11 !<' 11 0 s pa - z{o di (Ju nnt u ri/Jiiia rlerlic a· tu ulla recent ,· Jii'C'Su dr JiO si ziurre nella tJIIalr il parli · lO CIJ111U1liSiri t I'(IIIC C'SC CfJil - cJamWVCI l'anti srJl)ietlsmo in ltd lc l e sw? (urmc . (l/1- u'i• : it•u . l r!rt ' ('liiO d1 f:lliii/Wde ( ; a z · ;; u. capo (lt'IIZ/a redatto re d rll'a- <If.; U WfiC .> l. ; ! p u iJ IJiic.tzione della ri 1 l' hiJl'U ZiVIIl' poJi\i U I » <:11 11 lJ qu ;dc :,i '-Ollll co n· <:lt t ~ i 1 ! JI •>r : del lC:J Cunren·n!a dei l'a rt it1 cunllii ll~lÌ <r: ha ~ uscitato t·umml·n li eli v <t rio genc·re. l llJ l' ele nwn· to che sembra a 1·er mali.· giorm enl e c.:•Ji pJto i cornnwn tatori è 5l<1la la ·' IMllll 1 allea nza delll<JCI'J li ca" a11· ~iJÌl:C:llJ n .. ll. t dt c h iun.lt.Ju ne e nel l'a ppeJlu clll' I<J 1:on <.:I UdP Qué~to ~~ ,d1IJJ Sl<tiJ W corpn·ndc.:ntl·. pt rc: lle l <t ~ s\'ol ta ., verso qul's la lurgu al· ll',tnza era stata effettua · t:t da l ungh i UJHII l l. Ji par. ti 11 cumll iJisti (piu 11 meno , ulc.:ntieri 1 ~u lto la guiua rl1 \ l uscu 111 ':· r :tgJO IJi Lal· 1J (' h C be n' 11 •1\ e . SPilLa a n<ldi'L' a t' I.'JTitre ptlJ lonta ilf l, ba sti nkggeJ •-· il l('sto di'I la di ciliar <tzio m: :tti<>Lta l. t dagli stes -:; i p<tr1Jt i conJUJIJ~li e upl'rai d' l·:mopa ;tiiJ. conferem a di 1\ar lt> VYVary dell'apr ile !Ylìi. conl'e ren t.a impnrlante ,,egli illln<~ l l HA E (JU estu passo e .~lalu censu · ra tu. in modo !aie che i re · r; im 1 rl ittat nria li r/a crmdan rwrc l:ifl llO rima .~ ti solo la Spaolla e il Portuuallo. ()uantu aol i altri du e a [l f osc a si giudi r.:ww più rile· uanti le re!a zio11i clrploma fich e e comm ercinll ch e es .~i ir drf1tll.' I I!JOIIU COli I'UrsS cliC nli anutenu ideulor;rci. Quest e !;;Ì{}nificutll; c umissinni .eire s i accmn pu r;no.rw . rfi'II/ 1JC I'(I(iCrr •> ncll'oppdlo cu nclu pulihliclriaiiW uu in UE d ed ica t o a /l'avV (' 1liiiU' Htn . C..!ucsti resoconti si carat t eri zzan o sopmttutl u per le .~fllC!I((I AH giudiZiO c/u • il ('1) 1' ris po ndente << Le Mrmd1: » li cll la capitale .wn;1eti co /w 1 ra tt o rtulla br f'l'i tà e dalla ~u mm ar ictà det rc soc rmr i. eli (' la stampa r 11 ssn lw 'o/1 ('0 /I ZO HA il Uru:rl'l/ es e. 11 pnriicnlu u .•, ;\li/·. .'l iQIIi [iC'u ln rie l/ n <•lnroa AH UE p a nc· ·ulentalc lltJ/1 S•>ll'l slrtt c m•;/lo urad!ll' u f\lr 1 SUJ . Questo, alm !' u u, r·· Sull e l11ci c l e omlne del · l u. c·rmfe r e;rza CUIIi lill iS tn di U Le concl li610IIi drlla ( •JII - /l' re nw IJ. li nudles dri ]Ju rtll i rnHWIII.~/.1 d ell'J<uru 00SStRS Sl AIIB ·ntonnazLv.i sul nostro conli nen e ~. ·. • • gi à ne l 1967 l' a ppello dei IIVIU partiti comunisti si dirigeva agl i intellett uali, ui credenti di tutte le confessioni, ed alle giovani generazioni. .'ìo n c'è dunque , da questo pun to di vista, assolutamente nulla di nuovo e sarebbe azzardalo dire. sulla base di questo testo. che lil < linea morbida) d i Ber· linguer ha prevalso sulla « linea dur a , de lla maggior parte degli altri pat·· l iti . Il « significato profondo 'l> dell'a pertura che gli un i e gli altri sembrano • _j ,· 'flliM' a ~BI J61 . j 1r A auspicare, e secondo noi, &aA -rV•Ii .AAI"'UJIIIIII. . . . . mo lto diversa. Seconda cosa importante da rilev are è che l'ap Mereoledl 6 Febbraio pella contenuto nella dil'hiarazione non cita né la Comunità, né la Nt~to , né g li Sta ti Uniti. né l'Unione So\' i c ti c a . Esso non enunCia alcuna strategia ma propo ne solo azioni comull i, e que ~ te at.ioni com u· ni sono imposte dallt> ~ que' stio•1i scottanti » che sono sul L:!ppeto. Si tratta du nq ue sop rattutto della ri cerca di a lleanze di cat•atl L're tattico. imposte dall e circostanze. CL' rtO. i comunisti posso. no "em pre rrcordart.: che' Le n in a\'eva scritto nel 1~15 elle « gli Stati l.;iuti d'Europa, in regime ca~Ji· ta.l1 sta . o sono impossibili, o so11o reationari >. l\la se noi analizli<tn10 l{l Dlchiara'Lio ne di Bruxelles ' s ulla bast' dell'e\·oluz1 0ne · interven u1:~ dopo le l i tesi sul :\!creato Comune (l!J .ii) le 23 tes i (HJii2). il "riconosci rn eoto » del Mercato cO· JJll!I Je in quuntu realtà da parte di Kru seev (già a llora sotto la ~f.Hnta dei <.:O· murmti italiani) e più r•e Ct.!llÙ: me11l< · ua parte di Brf: t.iW V, ri<.:onoscirnento che è stato pu i accolto nel la temutica dci partiti co· munisti occid e ntali . abbia mo l'impressione che ci lllU un tndielregg i amento piuttosto che un progresso. Non solo t<:~ Confcreo~a è statet del ibc ramen te cslesèl èl tut · ti ' IJ:.Aesi europei ( mettcn do cosi in minoran za i par t iti dci pau sl della Co mu nità ; . mu la Dichiura zi on e evi t u accurat~ 111enle d i no min are la Comunità in quunlo tale. Quando parl~t della <integrazione econom ica ~ lu fa per dire che essa è pregludit.il•VolP ai pacsr tel'L.I . Non '.li puu af · lermare in alc un modo ch e questa dichiarazio ne <·osti tu is ce una base per una azione comune e qualifica ta di <t. dcn10craUuazione » della Comunità, vale a di l'f' eli quella opposizione costrll ltivu che è propria del PCI e, in misura :-, en:-.ibil· m ente mino re . del PCF'. EU ' eoan unìstì e l'Euro~·~ 3 8• ,....,. ... de l cumuni~mo in - ll'rnnzionalc pPr<.: IJé ha se · g11:ttu l'a~Jer tu ra della cum P<~~na (an<.:orn una volta una "replicn orfcnslva c cuncerlHLa »... ) che condus- se lirwlmcnlt· ullu <.:onvoca . ;,ione rlt'lla Confercm:a :-.ulla Si<.:urtzza e la Cooperazione in l·:u r opa, In quolla di chiaru:lionc si ritrova la maggior parte dci termini impiegati uella dichiara zione di Bruxelles . Già in essa si constatavano "cambiam en ti importanti r!ella opinione pubbl ic a », nuove tencJP.n ze nel mondo cristia· nu l~ nelle c;l'nlrali sJndtJ cali , nuove tendenlc 11l'l rnuvinHmli socialista t' social-dem ocratico . Vi si pot e va leggere che l'« azione fra comunisti, socialisti c cristiani può diventare un fattore favorevole di pa<:c UFFICIO PER L'ITALIA DELLA COMMISSIONE DE.LLE COMUNITA' EUROPEE ·ROM A VIA POLI. 29 TEL . 689722 3~. l'~nità l mercoledl 30 gennaio 1974 !Ju,_,,;: . •ll,ti· · infonnazioni .La dichiarazione comune della conferenza di Bruxelles dei PC: chiama all'unità di tutte le forze ope aie ~ popolari UE p DE HA EU AH ;pesso In tollera bil! della classe operaia e delle mi!..!!Se la· voratrici. ma anche nell'aggravamento del loro sfruttamento. nell'impossibiliti\. di fiOddisf'are nuovi bisogni. nella tnsoddlsfazione che Investe 15ettorl sempre più ampi delia popo!&:r.lone, nella a1W!nza d i prospettive per le nuove ge nerazioni , negli attacchi continui al diritti democratici e, sul piano ide<>lol{ico e culturale, nella degradazione di va· lori essenziali. U AH UE Una crisi profonda scuote Stati a diverso sistema sooggi tutti i campi della vita ciale. Esistono oggi nel nostro con· nel paesi ca'pita.llstici d'Europa. Essa prova che !l capi- · tinente possibilità reali di realizzare una svo1t& decisiva tRl ismo non è in grado d\ rlverso la distensione e la pace, soh·ere ,gli uritntl problemi di stubillre un sistema di sicudolla società con.temporanea. rezza collettiva, e di coopera· .f!,' contrario l! ~agrava. zio ne. La crisi genenle dell'lmpe'I'uttavla i tJQpoli. devono.re; 1J.li5mo, la crisi del capita· stare vigilanti. L'imperiali.smo li~mo monopolist.lco di Stato rende più evidenw agli occhi non rinuncia agli obiettivi con· nessi alla sua natura. Perse· dei lavoratori e di ampie rnasguendo i suoi scopi di sfrutta· ;,;e la necessità dl mutamenti mento e di dominazione del sociall e pol itici. Jn tutti i P<Jpoli cerca di mantenere sot· paesi deU'E}l:ropa. capitallstica to il suo controllo intere re· 1e lotte popòlari assumono una gloni del mondo adattand~i rmova ampiezza. Esistono ~gi condizioni più alle nuove condizioni. Con nuofa v.orevoli per muta.mentJ po· ve Imprese e sotto altre forme esso persiste nella sua politica :ì itlci ln q\lesta pa rte d.el mondi blocco e di corsa •al! armado . Una nuova situazio~ si è menti , di mantenimento di focre:l.ta in Europa. Importanti colai di ten.s.ione e d'aggres· n1utament! hanno avuto luogo sul ia scena mondiale. Essi so- sione in varie parti del mondo, d'Interventi diretti e Indi· no il risultato delle realizza. retti contro l'indipendenza, la z10ni e della politica !nt:.ernalibertà e il diritto del popoli z!onale dell'Unione Sovietica e d{' gli altri paesi socialisti, del- di andare versa il socialismo. l'a zione del movimento comu :nitsta e operato interna~lonale, d eile lotte del mov imenti di li berazione nazionale, de lle fot7.e democratiche e di pace. Tali muta.menti sono !l seI risultati raggiunti nella g no del nuovi rapporti di forza coesistenza ·pacifica, !ungi dal s tt scala mondiale a favore l'aver attenuato la lotta contro del la pace. della democrazi a, il grande capitale e l'lmpedell' Ind ipendenza r,,zlonale, del socialismo. L'lmperia.lismo, riali&no, offrono al contrario ai lavoratori e ai popoli condicon alla testa l'imperialismo zioni migliori per portare a mericano, ha subito gravi avanti con maggiore t.ena,c!a sconfitte e non è più In grado la iotta di classe, in ogni paet'li imporre impunemente al se e sul piano internazionale, mor1do la sua legge di . vlo· rafforzando e allariando la lenza. di oppressione, di conloro azione unitaria, svilup· quista . pando la loro solidarietà reIn Europa. progressi Impor· ciproca per la pace, la l!bertà., tanti sono stati realizzati sulla l'indipendenza, il progresso e via della distensione e della il socialismo. coesistenza. pacifica tra gli HA E I risultati raggiunti Un a crisi pr(l)fonda scuote i paesi capitalistici La classe operata e le masP<Jpolar! dei paesi dell'Eu· :ropa capitalistica sono chiamati oggi ad affrontare In ogni paese e a livello dell'Europa occidentale nel suo comple!SSO, problemi comuni che :rivestono un nuovo carattere di gravità e di urgenza. l.a crisi profonda che scuote l'm~ leme del paesi capitalistici ~ T1r r ' '· ·: ' ,· 1 • •.•. ! 1 • <1 ~uropa mmostra rmcapaci· tà del capitallsmo di dare agll avvenimenti attuali e al gran· di problemi della società r1eposte conformi agli interessi. al bisogni Immediati e alle ft.Spirazion1 della classe operaia e della popolazione lavoratrice. Tale crisi si traduce non· solo nelle condizioni d i vita. sempre più difficili e ui. 1/1 ( •. 1 •.1' 11::-;· -J()'d , -q Le maggiori difficoltà Le maggiori difficoltà pe· sano direttamente sulla classe operaia, su milioni di lavora· tori emigrati e supersfruttat.i, !lUi contadini, sul ceto medio' e sulle piccole e medie az\en· de che su biscona le conse· guenze della coneentrazlone monopollstica. Lo soontento degli Impiegati. di ampi stra· ti di intellettuali. tecnici, In· segnanti, studenti, diventa plù forte. Le donne subiscono ancora forti discriminazioni nella. loro vita sociale e nello svolgimento delle loro attività professionali. Le tendenze autoritarie che si manifestano nella grandP. borghesia. l suoi attacchi alle libertà collettive e Individuali e alle istituzioni e as.c;ernblee elette, 1 progetti degli &m· bienti più retrogradi. di ut ill zt.are le forze arma te a scopi r epresslvi. rappreSf'ntano una minaccia permanente alle con quiste democratiche del popol! dell'Europa capitalistica. 'tal! tendenze autoritarie sono accompa.gna~ da tentativi per èercare d! dare uno sbocco reaz-Ionario allo scontento de· gl! strati sociali lesi nel loro !n te ressi vitali dalla poli tlea del grande capitale. Una di· scrlm!nazlone inammissib ile colpisce l comunisti. l mili· tanti operai e altri democratici in una serle di paesi. II pericolo fascista Il persistere, con il sostegno delle forze più reazionar ie del • :~ • l :. .t ,· J . ; .• ~a.pitalismo monopollstlco, del- la NATO e degli Stati Uni ti di regimi fascisti in Spagna: ~rec1a e Portogallo, di una dtttatura in Turchia, rappresenta un pericolo e una vergogna per tutto il continente. Tall regimi negano e calpeMano le libertà e 1 diritti democratici p1ù elementari. Condanne mOGtruose vengono comminate per il semplice Iatto di avere organizzato i lavoratori nella difesa del loro diritti. La repressione fascista si abbatte nel contem po su comunisti, soctallstt cristiani e democratici di' tutte le tendenze che portano avan t i una dura lotta. Strati sempre più ampi dell'opinione pubbll· ca europea prendono cosclen· za del carattere mammlalblle della sopravvivenza d1 questi 'leglml e del pericolo che rappresentano anche come punti di appoggio per t movtme ntl nP-o-faac!sti in alcum paest. La politica del grande capi· tale e del governi e dt>lle forze polltJche che servono l suoi interes.sl. cont.rarl a l bl.W·1 &ni dei popoli dell' Euro pa caJ)itallstlca. provoca Insieme al disordini monetari e a una inflazione crescente. una con· torrenza .sfrenata fra le po~ ca.pltallstiche. L'eaplo· 1 dere delle dif!!coltà. nel campo l energetico costituisce una del le manifestazioni della crisi e la rende ancora più acuta. Nel contempo la politica del grande capitale porta la re· sponsabilltà di si tuazioni gravi e drammatiche e si dimostra incapace dl risolvere problemi come quelll del sottosviluppo della fame, la trasformazloM dell'ambiente, l'uso della r! voluzione t~cnlca e scientifica a vantaggio dell'uomo e della collettività, lo sfruttamento razionale delle risorse. Le società multinazionali Le società multinazionali dominate per 11 75 per cento dai gruppi finanziari a.m er·canl, pesano In misura crescente sulla. vita economica del no· str! paesi. Particolarmente presenti nel !lf!ttor! a U!cnolo· J..O. ,,.,.,~ informazioni ;,;):lt' AH UE Problemi militari U La creazione d! una nuova organ izzazione militare europea-occidentale , in ogni caso legata alla NATO e diretta. contro il socialismo, andrebbe r.ontro l progressi della di · stensione Internazionale. della sicurezza europea e del (!lsarmo che sono all'ordine del giorno: comporterebbe pesanti spese per l paesi membri. Lungl dall 'as..o;lcurare la indipendenza dell'Europa, es· sa approfondirebbe la suddl· tanza r!~i popoli agli Stati Uniti. Ciò rende più lmpellen· te l'esigenza dell'azione comu· ne dl tutte le forze operaie, democrati che e nar.ionall per IR. rea l izzazion~ della sicurez· za col lettiva sul nostro continente. L'orientamento monopol! stico dell'Integrazione economi ca in seno al Mercato Comune. l'inflazione accelerata P generalizzata . la crisi monetaria e lo sviluppo delle socletà. multinazionali aggravano Ili squilibri regionali e l'ine· gua.gll.&nsa di sviluppo del di· versi pU61, hanno conseguen· ze negatlve per Il livello di vita e d! lavoro de&'ll oper&t e dei lavoratori della etttà e della campaifl&, limitano lr&· vemente l'esercizio effettivo del diritti democratici, s! oppongono agli !ntereS51 nazlnnall del popoli. HA E conferenza di Londra del Partiti comunisti dei paesi capita· 1 listicl d'Europa, organlzzazio.ni politiche e sindacali di vano orientamento sono portate a d<>nunc!are le attività delle so· cietà multinazionali. Aumenta la coscienza della necessità d i una lotta concertata del lavoratori, a livello dell'Europa capitalistica e In seno a ogni società, per misure che garantiscano gli interessi del lavoratori e dei popoU, salva· guardino il potenziale e~ono mico e l'indipendenza del no· stri paesi, favoriscano una autentica. cooperaztone internazionale. L'integrazione eco· nemica de lla CEE si sviluppa att ualmente sotto l& direzione e nell'interesse del grande capitale. Essa si traduce innan· z!tutto nel rafforzamento delle grandi concentrazioni !ndu· striati , dei monopoh e del~e potenti società multinazionah; è pregiudizlevole al paesi ter· zi. I progetti e le proposte m iranti alla realizzazione su questa stessa base di una unione politica del paesi del Mercato Comune si urta alla resistenza de l popoli. Situazioni diverse si presentano oggi per l paesi dell'Europa occidentale. In alcuni paesi per l quali l'appartenenza alla CEE da quind ici anni ha tessuto stretti legam i economici. l Partiti comun isti lottano contro l'octen· tamento monopolistlco e le sue conseguem.e, come anche per la sua democratizzazione. In al tri paesi la cui adesione al Mercato Comune è molto più recente, l Partiti comunisti ag iscono viceversa per otte· nere H rltlro totale dalla CEE. Nei paesi dell'Ovest europeo non membri o associati l par- co lJ r::r~ l i - ~' f >-{ l ' l l f .l l i' ,, lì - l ' . t 1 1 l ..,..~ l ·. l 'J '•• ~. ' ~ ' l c.:, ·-, ' ropel occldentall, splnrerli nel aolco ~ella loro nuova strs.teai». lm rll.li6ta. Nt;!IOno gli oQlet~l del plano N.!.· (ontradd 'zioni più acute xon-Ki.slln~f. Il\ .queato m~: 1 . UE Possibile e necessario indicare le soluzioni EU AH In questa situazione, nllll& quale si a.g1ravano tutte l~ contraddizioni e 1 mali della società dominata dal eaplt.a.ll· smo, grandi problemi sono di fronte a. tutti i popoli e ai t&· voratori dell'Europa capttal!stlca. E' poulbile e necessario indicare senza rlta.rdo le soluzioni. Che cosa è necessario f&· re oggi? Si tratta d\ dare soddll!fazione alle rivendicazìonl più urgenti che sono comuni alle masse laboriose, ai popoli del l'Europa capitalistica : salvaguardia e aumento del li· vello di vita, lotta contro la Inflazione, garanzie del posto dl lavoro. miglioramento delle condizioni di lavoro. riduzio· ne dell'orario d i lavoro, antl· clpazlone dell'età penslon,blle, sicurezza sociale, diritti socla· 11. SI tratta di superare l'i nfluenza preponderante del grande caoltale e particolarmente delle socleU. multlnazlonalt sull' insieme della vita del nostri paesi. SI tratta di ottenere per i lavoratori emi· grati. oggi particolarmente minacciati dalla dlsoccupaz!o· ne e dalle espulsioni. l'uguaglianza delle condizll)n\ di lavoro. di remunerazione e di sicurezza sociale con l lavora· tori del paese che li ospita, 11 riconoscimento del loro diritto al lavoro e alla residenza. più In generale del loro diritti sociali, culturali e politici. Perciò è necessa.rla una azione coordinata su queate grandi questioni e per mi"ure sociali ardite. come il miglioramento delle legislazioni soc!R.l! dei diversi ~! per allinearle al livello più favorevole per i lavoratori, l'elaborazione di Statuti o d i accordi a livello de ll'Europa occidentale su questioni come quella del!& pranz1a dei diritti dei lavoraton emlaratl e del diritto al lavoro. un rego lamento dei movimenti di ca· pital!, degli impl&nti e delle rist.rutturazionl Industriali, che impedisca le manovre del grandi monopol i. SI tratta anche di esundere i d iritti e le libertà de· mocrfl.tlche, Individ uali e col lettive, di abolir!'! le leggi re pressive direttE: contro !l mo· . 1 mento, eMi oorcano di ~ ·· profitto dalll\ crlal enerpt.l· Allo ste&so tempo, aum.,n· ca e daU& cr!al monet&rla tano e al acutizzano le oondi cui aono responsablll 1. traddtzloni s i& In seno alla monepolt e 1 loro aovernl CEE e all'Europa ca.plta~sti· allo scopo di assestare un ool C&. sia tra l paesi caplt&batl· po alle poBSJQllitlo d! svllup cl europei e l'imperl.&lismo po economico del , pa~si del· · a.mericl\flO. l'EuN>P& occldentale, m.t.idtel Glt USA si sforzano di rt.f· canc1Q oosl a loro t vore 1 Np· forzare la loro tutela, rià pe· di torta con q · 1 sante aull'economla e la pol\- , porti paesi. In questo contesto sl tic& del paesi dell'occidente fa più attiva la r cerca di una polltléa comune del mo europeo. Essi vogli ono ogat nopoli e del govet'nl che a U~· Invadere i mercati europei, sten1ono, uniti da una wU"a.· « rl.&ttJvare » Il blocco atlan· rletà. di claase profonda, •..:on tlco accrescere !l fardello delt ro 1 lavoratori • 1 popoU. le si>ese m!lit&ri del paesi eu- HA titl comunisti lottano contro llia avam.ata (Informatica, te· 1 i tentntivl fatt i per includere fecomunicazioni , chimiea. settore nucleare! e di grande Il loro paese nella sfera dl consumo !industrie alimentainfluenza del monopoli che dor\, automobili, ottica... ), tenminano la CEE. Tutti i pardono ad RSSicurarsl progrestiti comunisti si pronunciano giustifica t.amPnte contro l'ade· sivamente il controllo. o a determinare l' orltmtamento. s ione o l'associii7.ione del regimi fasci sti & ' la CEE. Maldelle grand i prod zlon l nazic grado quMSta va ritotà di slt.uanall e degli scambi Interna· zioni, i Parti ti comuni!\t dei zionall. Nei paesi capltaltstlc! i governi proteggono e favopaesi ca pi talistici d'Europa wttolineano che una r isposta riscono le attiv ità del trust giganti, intervengono diretta· comune alla politica di lntegrnwne econc,rn1ca monopoli· mente o indirettamente per stica è possi b :Je e necessaria. conto dei gruppi de i loro pae Essi con venl!ono per questo si. L' attività tentacolare delle ' scopo di agire Ins ieme per società multinazionali attenta far preva lere. di fronte al proall 'Indipendenza economica e anche pollt!ca degli Stati capiblemi che si pongono a tutti l popoli dell'Europa occidentalistici europel. La potenza delle multinazional i offre loro tale, soluzioni conformi agli mteressl di t u tti qUf!sti, e una mezz i supplementari per ag gravare lo sfruttamento. le cooperazione europea rea! · condizioni di lavoro e di vita . mente democratica che riPretendono di passare oltre sponda all'interesse d! ogni l diri tti sindacali e le conqU i· paese e di tutti insieme. ste sociali ottenute dal lavoL'ostilità dellll ambienti più reazionari della destra euroratori ne i vari paesi; sosten· pea alla distensiont> tra l paegono le correnti più reazionasi capitalistici e i paesi sociarie e più autori tarie, lvi com listi li spinge a dichiararsi prese quelle fasciste . Proceper Il mantenimento delle fordendo a bruschi e masstcci ze armate americane In Euspostamentl dei !oro capitali ropa. per il rafforzamento dele delle loro attività alla ri la partecipazione dei paesi eucerca del massimo profitto, ropei alle attività della NAcon un sol colpo privano m i· TO. per l'intensificazione df'!lgli aia di la vorat.Drl del loro la corsa agli armamenti. Tenlavoro; hanno responsabilità tativi venl{(')nO anche portati d irette sull'inflazione; accaavant i per or!Zanlzzare una parrano una part~ sempre «Comunità Europea di Difecrescente del finanziamento pubblico. sa"· munita di armi atomiche. Come già. aveva fatto la l vimento operaio e democrati· co di mettere fine a.d ogni d~crimlnazione anticomuni· sta - anche sul plano profes· sionale -- di assicurare la giusta rappresentanza del ~s. voratori e delle loro orgamzzazioni nelle istituzioni e organismi .!OCio-economici; di al· largare i loro diritti sui luo· ghi di lavoro. di asslc:urare l'esercizio delle libertà di espressione e di pensiero, di stampa e d1 creazione; ,11 breve, di democratiar.are tutti i campi della. vita e della società. La lotta per la difesa. e l'estensione delle li bertà de · mocrat!che è tanto più necessaria nel momento in cui s.i approfondisce la crisi del capitalismo e si aggravano le tendenze autoritarie e reazio- , narle della politica del irande . capitale. SI tratta d! sostene e !a lo~ ta leg1tt!ma della popolazione , lavoratri ce dell'Irlanda del ! l' l Nord per le libertl democratiche e Il dlrttto sovrano del popolo lrlaQCIQe di decidere del suo aYvenl re eenza lnterenze deU'lmperiallsmo brfta.Mico. Si tratta dl mettere fine allo scandalo cbe costltu!.sce per l'Europa la IIOpravvlven· za di rewlmi f&~el.&tl !n Dpa· gna. Orecla e Port.opllo; è urgente Im primere un nuove slancio alla solidArietà umtarla oon il mov!mt:nto popolare di massa che mett.e tn causa la sopravvivenza del regimi fascisti In questi pa.esl e che si batte per la con quista della liber\à e della de· mocra.zla. che permetterà a questi paesi di contribuire pienamente alla causa generale della pace e della cooperazione europea. SI tratta di prooedore a t•a.· sformazl ni democratiche pro· fonde che diano la possibili· tà ai popoli del paesi capitallstld dl combattere con succaao la crisi che l! co lplncfl e che rlapond.a.no alle esigenze di libertà, dl progresso e dt sicurezza del lavoratori, de!l . masse popolari e dei giovani. Tali trasformazioni - che t~ r ranno conto delle condt'llont proprie ad ogni paese -- si fisseranno l'obiettivo di l!ml- u ) \.i A V 1-. '1 ( l\ ' ) ~ lt tare, e infine di infrangere i ; C'.omin\o del monopoli sull~ Ur?,).one, d i democratizzare lA. v \r,.:, pom:ca, economica e soclùlf:. F;!';.SJ.' comprendono in a:ener·.-.le la nazlona.lizzaaione dell settori chiave dell'eoonor~i a , o la estensione del settore pubblico sotto controllo democratico con la. part-ecip~ ~ione effeitiva del sindacati , il rafforamento del diritti e dei poteri dei lavoratori nella. fabbr ica. la partecipazione di questi ·ultimi alla direzione e iestione degli arrarl pubblici. Lo sviluppo delle lotte della classe operaia e degli altri strati sociali colpiti dalla politica del grande capit.a.le, la formazione di un vasto movimento popola re favorito da alleanze politiche di contenuto antimonopolistico poswno portAre a imporre tal! trasformazioni. La lotta per quest e trasformazioni fa parte Integra nte della lotta per Il so· clallsmo, il suo successo creerà. le condizioni più favo revoU per Il successo di questa lotta.. del blocchi millt.arl anta.~oni stl che dividono oggi l'Europa e i l mondo. Esistono oggi le co!"'d lzionl p1ù favorevoli per ottenere q~estl obiettivi, (fraZ!e ai cambiamenti sul cammino della distensione determinati dal· le inh:lative di p&ee dell'URSS e. degli altri paesi socialisti d Europa. Allo stesso tempo sotto la spinta di queate lot· ' te _e delle contraddizioni lntertmperlal!stlche, si è mani· !eatat& 1n alcuni paeei Wla ternazionalistL Essi sl d!tll'\la· rano Jn particolare risoluti nel momento In cui glt Stati t!nitl e l'amrnlnls~razlone l'hleu viol!lno ci· ntcamente gli accordi tU Parigi, l& Pro8egulre · l& lQro · $()l!dutetà· attiva con !'l Pò- " polo vietnamlta, eosl come con ' l popolf del I..a.os e della cambogia. Essi ehiamano la cla.ss'e politica pi'Ù reall.~;ta per sta: operaia. Il movimen to demo· bllire ra{)porti ·P®Vi t:a est crat1co e antl!aaclsta del proe oveet.. · ·•. , · ~- . pri paesi ad un sostegno anco. - \; . ra. più attivo dei popoJl che dal VIcino Oriente al SudafrÌca, lottano per la libertA. l'indlpend~nza nazionale. la democrazia e Il progreS50. La crisi rende sempre più Il Mediterraneo deve dlve· ni re una zona di pace e di · evidente la contraddizione tra una politica imposta dai grandistensione, Còn 11 contributo di gruppi monopollstlc! - che degli stati, delle forze antim· tende a salvaguardare Il loro perialiste, antifasciste e ~cifl· dominio, a rea lizzare Il mascile dl Questa regione. I parsimo profitto e ad esercitare tit i comunisti ria.fferrnano la ora una più grave nrèSslone loro wlldarietà con 1 popoli sul livello di vita delle popOara bi e s6ttolineano la nelazioni lavoratrici - e la ne· · cessità di arrivare rapida· cessltà di dare una rlsPQ8ta mente a una solùz.lone · poli ti· positiva alle rlvendlcazlonl e ca <k!l conflitto del M~lo alle ne<:essità d! libertà, dl Oriente. fondata suU'appllcae<:onomlco. sociale progresso Si tratta di opporsi alle pre- zione delle r :solualoni dele culturale delle grandi masse l'ONU, con Il ritiro delle trupt~e dell'imperialismo amerì· popolar!. Non si. può sormon- · ca.no di subùrdinare lo svi- pe israeliane dal terrl tori ara.· tAre questa contraddizione e l uppo economico e sociale e ' h occupati, Il rlconosclmen· sodd!J!fare realmente e stabille decision i politi che delle na- to dei d!rlttl nazionali leg1tt1· mente queste eSigenze se non ?.ioni europee, ai suoi interes- mi del popolo arabo di Pale- rea lizzando, grazlt~ a potenti s i econom ici, po litici e stra- stina, cosl come ll diritto di lott,e delle masse popolari In tegici. Un'Europa occidenta le t u tt1 l popoli e di tutti o-Ji tutt.! i settori. profonde tre.pacifica. democratica e Indi- stat i d i questa zona all'esi· &formazionl democratiche tlpendente, che si liberi dalla stenza. al l'indipendenza, alla nalizute a !Imitare la domidipendenza dagli Stati Uniti sovran ità e alla sicurezza. nazione del monopol! e ad Essi sostengono la lotta del po~ dal monopoli Internazionali, a.pr!re la strada alla sua abopuò svolgere un ruolo con- polo cipriota per l'unità, l'in· lizione, contribuendo cosi alla forme agli interessi del popo- dipendenza, la sovranità ?. In- soluzione del problerrl più urli e della pace nel mondo tegrità. territoriale. La necessità di rapporti fon- genti Inerenti le strutture del· intero, può recare Il suo conla soclet,à. E' qu&.!te. una r.ontributo alla dlstens!one, al d i- damentalmente nuovi tra l 1 dlzlone essenziale del progressarmo e alla comprensione pae si dell'Europa capitalistica so delì<e nazioni. del)o svl· tra i popo li. Una tale Euro- e l paes! in via di svil uppo luppo del'le forze produttive e pa occidental e e l dlvers! si pone oggi davanti al no- del soddisfacl~nto dei bisopaesi che la compongono, pos - stri popol i con una forza sensono essere In grado d! sta- I za precedenti. gni c:l.elle masse poPQlilri, che I problemi delle materie 1 si tratti: de.U 'industria, della bilire così, sia con gli Stati Uniti che co l paesi soc ialisti, prime, In pa rt-i colare quelli agrlcoU• o tlell'urba.nesimo. del petrolio, pongono In evii giovan! stati nazionali e tutdella difesa dell'ambie-nte, del· denza che le vere soluzioni ti gli altri paesi. rapporti di l'insegnamenti>, della cultura cooperazione pacifica nel ri- risiedono nel riconoscimento e ~l~ $Cieì\J!fJ., della aanità, diritto sovrano d! ogni del delle abitazioni, dei trasporti. s pe tto d ella pl~na uguaglianIl .s ocialismo si P<Jne semza dei dirit ti e degli Interes- paese al possesso de Ile sue ricchezze. la llquldazlone pre ptù come u.n'estgenr.a osi del popoli. completa del colonialismo e ~le1;tfva. di progresso In t utti Di fronte a.gll ostacoli che l settòr! della vita, 'Per lo svtle forze de lla guerra fredda del neo-colonialismo, una Jarlu~ derie nazioni e l'avve. e della reaz ione oppongono ~a cooperazione s~bllita sul· nire del mondo. La storia al progressi della disten:>ione la base dell'u~agllanza e del vantaggi reciproci. CosclentLc-i dell'umanità avanza. ìn questa e della coesistenza paci fica, si tratta di sviluppare il mo· della solidarietà che unisce 1\ d~rez1one dopo che la R!volu· lavoratori a l popoli dal paesi zlone detl!Ottobre 1917 ha di· vimento popolare per la pact> al fine di consolidare l risul· In lotta per la loro llber~ - strutto il pòtel'è assoluto del· l'imperta.l!smo e ha fondato, tatt e gli accordi g\à sotto- zlone p.olltlca ed economi~ l con Len!n e 11 Partito comu· . scri t ti e rendere lrreve rslblle partiti comunisti dei pt.e.fil -c$> la svo lta delineatasi nella si- pltallstic! d'Europa rit.fferma· ·'. nlsta .SOvietico~ Il primo Stato no la loro ferma cond!lnna soclallsta ,del mQQdo che co· tuazione europea. strulsce ·ora. con successo le Attraverso l'azione volta ad delle. guerre coloniali e <ielle a·g~rf!f;;ll!ot'll lmoE>ria.l'~'te. la lo. basi materiali : e tecniche · del ottenere una conclusione poro · determlna:rlone · di lottare comunismo. L'esperienza sto· ~i tìva nel tempi più brevi ed rtca dimostra che SOlO !l SO· al livello più alto. della con· con il plù. granl,1e vl10re contro ferenza degli stati per la sicu- ltJ ~frutta mento fl l'oppre"tdone · c\alismo può dare una risPoSta di fondo &i grandi problemi rezza e la cooperazione, sì c!e1 pouol! di altri cnntinentl di fronte ai qua-li si trovano tratta di dare un fondamen- da parte dell'Imperialismo. le masse popolad. nèt pa&.~l to solido alla sicurez1.a colcapitalisti<:!. NeLlo svfl!lvpo d&l lettiva e allo svi!uppo di relaprocesso rivoluZion~ò !n tutti zioni normali e ree i procameni paesi, esistono dei tratti gete vantag~iose tra llli Stati eunerali obiettivi che .si espriropei. sulla base del principi Conducendole loro lot~ per mono In forme e modi diffe della coes lsten?.a paci fica. Il il proSJruso sociale. la d~ renti nelle cond izioni concrete processo di distensione pol it.i- mocru ia, la pace, il sociali· d i ciascun paese. Ogni parca deve essere completato da smo nella parte del mondo tito elabora In tut ta indipenuna distensione militare. in !n cul essi hanno responsa.denza la via della trasformaparticolare con la riduzione bllltà proprie, l Partiti comu· zione democratiCIII. e ooc!altsta delle forze armate e degli ar- n!stl dell'Europa occidetltale della società e dell' edl!lcamamenti. SI aprirà cosi ls non dimenticano e non di· zione del socialismo conforme!Jrospettiva d! superamento mentleheranno 1n alcun modo l'ins!emc ·<te! lartJ~I !n· .. mente alle condizioni e alle Mediterraneo UE di pace . HA E U AH UE HA EU AH Per un'Europa pacifica Solidarietà internazionali sta 1: ! l . tradtztoni del suo paese. E' partendo da queste pren~ che i partiti comunlati dei paesi ca.pltalisticì d'Europa lottano per la C06truzione di una società socialista. i Pl. '. !ì( ·P [ t ~ 1,~. t.lii.. informaziOni . t Al termine della loro Conferenza, i Partiti comunisti dell'Euro pa capitallllttca si r ivolgono a tutte le formazioni politiche e sindacali de l movimento operaio e a tutte le forze democ rat iche. Essi propongono loro dl decidere in· sierrie e di intraprendere senza ritardo azioni comuni sulle questioni bruc ianti de l momenw. Di fronte alla crisi attua le. essi propongono loro di condurre azioni comuni per la d ifesa delle condizioni di vita e di lavoro delle ma sse popolari, per la lotta contro l'attività nefasta-delle società multinazionali e consentire una risposta offensl va che apra la via a soluzioni nuove rispondenti a gli i n~ress l de i lavoratori e dei popoli di quest.a parte d! Europa. Essi propongono loro d! oon· durre azioni comu n! per dare scacco a.l tentativi deill avversar! della distensione di ronservnre la polit ica. dei bloechi e di creare un armamento nucleare dell'Occidente europeo, per assicurare nuovi progressi della sicurezza europea. l Partiti comunisti del pàesl capitalistici d'Europa sono pronti a discutere in questo spi rito con le altre forze operaie e democ ratiche che Intendono dare all'Europa occidentale un volto nuovo. I comunisti del paesi capltalisticl d 'Europa rivolgono un appello fiducioso all'azione, al· l'alleanza del più larghi ceti sociali, di tutte le for ze operaie e democratiche, allo svt· luppo delle loro lott.e comun!. Questo appello si rivolge ll'l· che con una forza particolare al miltonl di ilovanl che non si riconoscono negll tnglustl regimi domin ati dalla legge del profltw , e che si impegnano con generosità nella lotta. Opporre all'Eu ro pa del mo· nopo1i !'alternativa d! un'Eu· rapa de i lavoratort, Im pegnare l'Europa. occidentale sulla via della sicurezza e della ooo· perazlone. difendere 11 diritto del nostri popoli a scegliete liberamente Il loro ~vv t.nlre , dare un contributo specifico alla lotta un iversale per Il progresso socla,e ed umano. per 11 soclallsmo -!Ostit uls~ una grande opera all'altezza delle capacità d'lnlz!atlva della classe operaia. delle masse lavoratrici, della gioventù, delle forze avanzate d i que· sta parte dell'Europa. Per compiere q tres t 'opera. l comunisti Intendo no lotta~ con tutte le forze del progr~a so, della democrazia, della UE Inquietudini cristiane HA AH UE U HA E Larga alleanza A tutti i democratici AH con socialisti e cristiani le forze democraticne . proE.sistono ogg i le più grandi g:-essiste e paci fiche del popossibilità per determinare po lo è basata sul r ispetto reuna. svolta verso t.ra:;.forma· ciproco oo31 come sul rlcono· zionl de mi:>cra.tiche profonde scimento dell'eguag lianza. del d e lla società, n el diversi paesi la diversità e del contributo capitallstic1 e neii'Europa ocoriginale di cla.~una forza. cidentale nel suo msieme. Lo E;;"a è per l comun isti una sviluppo de lle lotte operaie e politica duratura e di principopolari, •l loro carattere più pio che essi applicano seoondo unlte.rio sal plano sindacale le cond izion i concrete di ciae p.oÌltico e il loro livello più scun paese. così oggi per lo l;l)evato di còscienza hanno sviluppo della democrazia e consentito di ottenere in n ula trasformazione della socie· merosi paesi importanti protà. come doman: per la cogressi sociali e politici con struzione del socia! Jsmo. l\~stensl one dei diritti dtllla classe operaia, della sua in Per creare questa Europa fluenza e delle sue . a lleanze occ identale nuova e democracon 1 più larghi ceti sociali. t ica. per avanzare verso il E' stato possibile avanzare socialismo, è necessario che concretamente. In diversi paecadano le barriere. gli osta· si, sulla via dell'unità delle coli. i pregiudizi - come l'anforze polit tche e sindacali deticomunismo e l'antlsovietismo mocratiche, fino alla real!zu- che hanno diviso pe r tanti zlone d! accordi importa nti ann i le forze operaie e demo · su p iattaforme comuni. Sviera ti che. Progressi sono stati luppi positivi e nuo vi hanno real izzati su questa strada In egualmente luogo sul piano p iù paesi. La consapevolezza l.nternazionale. La importante e la necessità della tra.;;for· nunione del d ir igenti del le mazione democratica ha conCentrali sindacali d'Europa a qu istato nuovi settori soc ial i G ine vr.a lo test!mon ia . Questi e polit ici. Costoro pongono. In progressi pongono su basi nuod iverso grado e sotto forme ve le prospetti ve di a zione differenti. problemi come una In vista d i soddisfare le rior2;anizzazlone pianificata del· chieste e i bisogni della clas..<;e l'econom ia; una gestione ed operaia e de l popolo, d i far una partecipazione democratitrionfare grandi trasformaz ioche nell 'interesse della colletn i de m ocra t iche avanzando tività cOntro la strapotenza verso Il socialismo. dei monopoli e la logiCa del Il rafforzamento del m.pporprofitto: 11 controllo ed anche t\ di collaborazione e rt' lntt>sa la proprietà sociale dei grandi t ra l partiti comunisti e opem ezzi dì produzione e dì rai dell'Europa capitalistica scambio. assume un'Importanza nuova. La volontà di pro6resso e · · ·· ovi e gravi di rinnova men to soc :a le che pro !emi che so ., l paranima una parte costantementiti comunisti dell'Eu ca· te crescente del ceti medi pital!stica Intendono portaré la della città e della campagna loto unità d'azione al livello rende possibi le, già oggi, nuodelle esigenze poste dalle di· ve alleanze della classe opeme nsi oni attuali della lotta. rata. Egualmente, la situa· Il rafforzamento dei loro lezione attuale allarga la base gami e il coord inamento dei oggettiva dell'alleanza. oggi loro sforzi sono degl i elementi capi tale, tra la classe opedecisiv i per portare avanti e rata e gli intellettuali. I Par· con esito positivo le grandi titi oomunist! s'impegnl\Oo con battaglie per l'emancipazione audacia a favorire queste alsociale, le trasformazioni de. leanze, che . contribu iranno a mocratiche e il so<Jial1smo. rafforzare 11 movimento opeEssi rappresentano. allo stesraio e democratico. so tempo, un contributo al I Partiti comunisti del paesi rafforzame nto dell'unità del cap ital istici d'Eu ropa dichiamovimento comunista e operano che essi sono risoluti a raio Internaz ionale, della sua proseguire l loro sforzi per solidarietà e della sua coo· ricercare le convergenze, le perazione, sulla base delle azioni, le iniziativ e comuni grandi idee di Marx. Engels con le forze socialiste e cri e Lenin, dell'lnternazlonallsmo stiane. Essi si r ivol gono a proletar!o, nel r!soetto dell 'intutte le forze ope raie e ded ipendenza e dell'eguagl ianza mocratiche e particolarmente d i ciascun partito. In primo luogo ai partiti socialisti e socialdemocratici, al di sopra delle differenze e delle stesse d ivergenze che esi stono tra dl loro. Condizioni più favorevoli, e così pure le esigenze della lotta contro gli Spetta alle forze operaie e effe tti della crisi rendono la democratiche. poste di fron te azione comune allo stesso tem· po più urgente e p;ù realizzae. r>robleml comun i. rafforzare le loro lotte comunl. E' posslbile. La quantità degli obìet· b:!e oggi giunge-re alla definitivl immediati comuni si aczione di obiettiv i di rinnovacresce. Se certi d irigenti so· mento democratico in cui poscialdemocratlci continuano a ~no rloonoscersl e coo~rare farsi difensori del sistema caalla r~allzzazlone tutte le forze pitalistico, tuttavia In grad! che rappresentano oggi la diversi e in una grande vaclà&>e operaia, 1 lavoraY,rl, •rlelà d! ::t~onJ, si svl!up. l ceti medi del paesi cap:tal!stici d'Europa. Que.tSta pollt ire d_l larga alleanza di tutte , . \ . . . . . . . . 1 , , . · ' .!r <: "i pano in seno al partiti socialisti e socialdemocratici la messa in discUssione della collaborazione dl classe, l'Idea di un'azione conseiuente contro la dominazione del gr&n, de capitale, la convinzione che delle trasformazioni politiche ed econom iche profonde sono necessarie. Ineguale e talora ancora. troppo limi tata, questa. evoluzione esercita tuttavia di già in più paesi una influenza positiva sul rapporti tra le forze operaie e democratiche. I Partiti comunisti del paesi capitalistici d 'Europa sot tolineano la loro volon tà. di impegnare , su questa base. con i partiti soc ialisti· e socialdemocratici dei contatti. degH accordi. delìe azioni comuni per obiettivi che corrispondano ai bisogni prl"ssant! dei lavoratori e agli in te re,o,si della s icurez?.a e della cooperazione In Europa. Da. questo dialogo, da questa A.Zione comune dipende In misura decls;va Il succes.c.o delle lotte della claAAe operRla e del ls vora.torl per il progresso YJciale. la dt>ml}crazia, la pace e il socialismo. EU Prendere iniziative comuni Gll interrogativi crescenti dei cristiani dinanzi alla criSi della società attuale portano molti di essi a oondanna.re le sue Ingiustizie e a concludere che bl.$ogna trasformarla profondamente. Le loro inquietudini si esprimono fin nel seno delle Chiese. L'attraz1orn!' verso Il socialismo si a llaria. tra i lavoratori. credenti e talune loro o rganizzazion i. I Partiti comunisti sono attenti a queste evoluz ioni e al ravvicinamento che si manlfesLa tra l la vorator\, credenti ro no. Essi si pronunciano per azion i convergenti e unite con le forze rappresentatlve de lle masse popolar! e del movl · menti cris tiani. E.,;sl r itengono che la latta per la d :fesa delle rivendlcazlonl popolari e P"" il socialismo comport.a J'tn contro, la d!scusslon~ e l'azlo ne comune del lavoratori di t utte le credenze nel rispetto reciproco. E cosi è per la. cooperazione con tutte le for~ antifasciste e proiresslste, le organizzazioni popo la r! che ri· flettono le asp iraz io ni d elle 111· verse cate gorie sociali. Con tutte queste forze. l Partiti oomun isti sono pronti a questo dialogo e a queM.a LOOperazione. anche nella dimensione dell'Europa caoitallstica. I Partiti comunisti d~i paesi capitalistici d 'Europa. prospettano le soluzioni ai problemi urgenti che si ponsono a i lavoratori e a i popoli. Proponendo degli obiettivi di lotta. essi Intendono contribuire con tutte le for ze democratiche a dare la indispensabi le risposta unitar ia e vigorosa alla politica nefasta del grandi monopoli e alle pre tese dell'imperlod!smo. l :i ;·t ; l. 1 pace. l SOTTOTITOLI SONO REDAZIOMAU The F'~ancial Times Friday .January 25 1974 [E info~3zi00i eo ~ ")l . ~, WESTERN COMMUNISTS • Th • vo u 1on can wa1t • UE BY DAVID LASCEL.LeS, EAST EUROPE CORRES PON·DENT HA E U AH UE HA EU AH THE WORLD eco nomie crisis has not wide ly helieved to be press- Wing Radicals to form a common become SPrtous enough for W<'st ing for it largely to dt>nounce front against Gaullism. The ir as an enemy of Com- "common programme" proEuropean Commu nist P a rti es to China munism and re-establish them· 'cla iming new social policies and have stunmoned a specia l con- se!ves as leaders of the true widespread nationalisation, might ferent:e, their first for three movement. If t~1e subject is never work in practice , but the years, to sec w'lat they should do raised it could prove deeply French Commu nists have not di visive. On . the other hand no committed themselves to such a about it. The delegates from 22 coun· formai approaches have yet been close alliance with the t raditional tries who gather in Brussels to- made by the Soviet Union, and Left si nce the Front Populaire morrow (Saturda y) for three the Brussels delega,t es may in t he 1930s. Europe's biggest party, the days of talks will not be putting prefer to us this as a prt>text for the flnal touches to plart; for a postponing any thorough Italian, has been trying to forge revolnti on. ln fact, most of them discussi o ns. Genera lly the conference ts would p ·obahly la up,h at the idea. Thougb they see the present expected to ado.pt a businesslike COMMUNIST MPs IN upheavals as part of the inevit- attltude towards the econom ie WESTERN EUROPE ablc crisis of capitalism, West crisis, stemming largely from the HOUSE TOT AL IN BRACKETS European commu msts are now so fact that the smaller Communist closely involvcd in the establish· Parties are increas ingly going the Italy 77 (610) ment thai ff' W would argue that way or the giant French and France 73 (490) the time ha s com e to overthrow Italian parties and committing Ftnland 37 (200) the system . Jnstead the y will be themselves to altering the system Sweden 19 (233) assessing the impact of the from within rather than smashing lceland (18) (60)• present troubles on the .workers it from without. Following big electoral gains Holland 7 (150) and exam\ning possib le remedies. Dènmark 6 (179) This is not to say, nf course, during the past two years Com· hne ParHamentary Luxembourg 6 (56) there will be no fighting talk. munists representatlon in ali hut four F or ali their compromises with Swltzerland 5 (200) the system, Communists have of those West European coun· Norway l (150)" tries where tbey are not banned. never abandoned their hostility No JIPB lu Brltaln, Ire~ to capitalism, nor their belief Britain, lreland, West Germany in strikes as a po litica! weapon. and Austria are the four excep- West Germany, Austria. CoiB··The Brussels conf~ence is cer- tions and it is arguable that if munist8 bann~ In Spala•.,.,r. t ain to p roduce .calls for Britain were to adopt propor- tugal, Greec:e. · solidari-ty wi·t h the Brltish tional representatlon, the Communists w.ould hold at leut one • Communists in Cablnet. miners a·nd there will be denun· ciations of wage freezes, seat at Westminster. Further- - - - - - -- - - - - - "Government bullles," and fat more there are severa! countries, in Scandinavia, a similar alllance but so far, company profl.ts. In ,t heir cooler particularly moments delegates will be where Governments either con· owing t o the COJI:Ullexlty 1>l examining new types of indus- 'taio Communists or depend on ltalian politica, withòut Stlei:t&a. Even the Bri tls~ Party has triai action like the Upper Clyde tbem for survivaL Recent years have also seen declared its support fot Labour. Shipbuilders work-in and the Lip watch factory dis pute at an increasing readiness on the in a hid t o gain a foothold in part of th e Communists to strike " respect.;J ble " politf cs, though Besançon. The other big question that up alllances with the "bourgeois" Lahour still refuses to be in any as11ociated with the may come up is the possibility partics of the Left to strengthen way . of a world Commu nist con- their positions. The French Communists. ference, organised by the Soviet party, Western Europe's second 'lbtt.se aUiances a.re t!j,è c!Mpatf. Union. This would not be such biggest, last year got together of traditlonal Marxists in both a b ot potatoe were the Russians witb the Socialists and tbe Left- East a nd West but they do han UFF! CiO PE R l IT A UI• ~) ELL.!\ C ..Jr.~MISS '--; Nf: >~fiLI . \ .r;MU N ii /· f.UR0PfE RO MA VIA POLI. 29 TEL 6 8. ~;? .22 . ~ 4 00$~~ <~ ~I.PA e .;: infonnazioni HA E U AH UE HA EU AH UE Tbis will be tbe first major the blessing of Moscow. In a preview of to-morrow's confer· exchange of views since the encc Moscow Radio sa!d that enlargemènt of the EEC, and . it apart from giving a stronger will be interesting to see bòw voice to workers' movements, the debate goes. On one band co-operation with Social Demo· crats helped to drive a wedge there are the French and the hetween hourgeois parties which Italian Parties which decided might otherwise gang up on the long ago that the best strategy was to reform the Comrounity Left. Ed!torlals in C<>mmunist Party from within. But this pragmatic newspapers bave given a pre· vlew runs counter to that held view of what remedies far tbe by most of the other parties, in crisis may be proposed at the particular the new entrants like conference. Most Parties agree the British, who bave blamed that western governments can the EEC for inftation, deprivation only save their balance. of pay- of workers' rights and a b()st of ments in the face of higher oil other ills. They also reject it prices by bannlng the export of as a politlrt~ l obstacle t o East· capitai and cutting military West detente. spendlng. Their cures for infla It ls true that the French and tion include a price freeze and Italians agree that the EEC is a clamp on company profits. responsible for some of the prob· Delegates are also likely to sup- lems now besetting lts members, port Moecow's recent call for a but the anti-Marketeers are· un· world energy conference, western likely to extract open condemnaparties baving for many years tion of the Community from demanded g.reater lnternational them. For one thirig, both parco-operation in the energy fteld. tles are now deeply tnvolved tn As ~ cure for _B ritain's ills the EEC's instìtutions (their tbe Brihsh Party 1s proposlng, . d d · in addition, that North Sea Oil tra e union~ are represen.te on and gas should he na·t ionallsed ·EEC commtttees and thetr MPs and tbe coal industry expanded. sit at Strasbourg) and the French It also advooates strict controls Part7 leader M. Georges ~ar on importa, withdrawal from the cha.ls. is on record. as ·~pp_ortmg Common Market and an expan- po!tttcal co-<>peratlOn wttht.n the si on of the economy stimulated EEC . as . a means of achtevtng by Government investment in securtty m Europe. houslng and the social services, It is still uncertaln to wh-at to be financed by a wealth tax. extent the Communists will allow Communists are always keen to thc EEC issue to divide their give a show of solidarity when movement. But it is noteworthy they get together, but their con- that the anti-Marketeers have not ferences are often remembered echoed the softer line that is now more for the splits they reveal coming from Moscow. Perhaps than the harmony they achieve. they see a big chance to cash in And if there iB discord in the on working-class dlscontentmeht economie discussions, it could with the EEC, though Party surround tbe EEC, a subject on spokesmen scoff at the idea that which western countries differ they take their cue from Moscow widel y. at ali. UFFIC IO PER L ' ITALIA OE\..i.A COM MI SSIONF DELLE l.:O MUNtrA· EUROPEE ROMA VIA POLI. 29 TEL. 68 97 22 ~ \Q 1. ux et Les communis s occide Uu YingtaiD. de padia conu:•nuùa.tes; occiden- 1911 et a LondrM la pays e&pitallstea_oc::cideftt~Wa oot AH EU d'uae part. •t leau MlaJtou a11l'e0 ... ,.... au poiiYoU . . Europ. de rEa!. • •atdn ,.al'!. Enquè'te d'ALAI N JACOB MANUEL LUCBERT et THtERRY PFISTER Après y uotr demn~ ua. - . t.reopr1ae polWeo-twE . . . . tiOIIhtc fJ41' ... ,.,...... -..Irte. . . ~ ,.tro.•h ,..,. ,. On se feralt bkm tl!uaS.on.s sur l'ét.a\ ._r1t ac'-l des com· muniste. de l'Europe otttdentale ~ul le 'ftrfft : • nn potndre :·Quue du grand j<)ttr ila H l~ à l.....ut :! " la ctt.ldelle. S'ila pusent au cnble. avec: rtg-.:cur et constane€ ks (rap- eao- cr. m~ne dQ ' s1 I·on imarlnatt QU'ila voialt m- v"'"" ,. port de Y. '~'bo~'-. 1111 IIIY• crèl clll P.C.P. e"ft 1161l, lal(illllla:rt P.C. d'Jl:Mope ocdtt.Dtale Clllt nft1 par admlttre la rtaJI&6 de 11ntlcraUOG ~que. ~ alra~!· b.aobllaté que., U admise et !.l\ C e r. f é t • a • • 4e BruniJes ~ fiJJre ~ Mt&IIM am"'.guU.6s . ., ~ nml • or IUjK. déctd~ de contronter, pour la premlf're fots au nhi-.& le p.lua Bevi-. l'e~ ciii 1wrs luttea et de tent.er de ~lr lea prtncipca d'une actlon commur.. et WBJt&fte à l'éc.heU. e~ne P!\~e. coiDC.lden~:e ~ HA E •·.w-- contad des réalités AH UE Au momenl où l'Europe. en particuller celle dea Neul. Male din.kma ~e. son tmpa.IM&n~ politique et parait s·en foneer dl\ns les c:onvulatoos monètairel&. lf!s p&rtia commun1atea 4ca L du toar cl• commuahtets ~icleetaux au :aujet . . f'Earelpt t leun l•plicatlezu pcKtl' ln •tnl6tllel Cd . . . P.C • l'latélt.\lf .s.. clltfMeDIII ...,.. enei!MIDJ. HA - Au l'~ UE talrea généraux. YOIIt M réunb pt~ant trois joun eia 21 aa 21 Jan•i.H. l Bruxen... pou namlller • la crise actuelle cfu capitalihlle 121 Europe, la lutte des P.C. pour le progre. social la démoer atie. l'iA4épeudance nationale, la paix. le socialisme et leur action pour l'11nite cl" forces ouY rìèr~s et démocratiques •. Les r-.Jtata de cette confénace, •111 a été prieédée de einq réu · nioa. préparatalHG. riaquent fon de a. pas itTe à la meaure d'un tel programm._ Mùa \\M teU. Au cours d .. quinu clerni ..... aDnMa. en effet. cinq reac~U. de P.C. oecidfttaux oat d•jà. . . Uea. MA• - . i biea à. Rome •• ltU. qu'à BruxellH •• 1115. l Vl. . . . •n IM. l !Yry •• •ime . ...... était lielU à ua polal pr6d1 : pu exeaplo, l'iD•uloti Q CamWp ou lea aoc:létft .,..., tin ati~> n.-_ Cette foia-d. il •'agli d'en'Yisapr t... 1M aspech dH luttes ~" eDgagM11 per lee P .C . de r'Europe eapl&aliete et de dtltfinir a. moyens .-.... acti011 com~~NJM. A••c le eCIIIIC.aft 6t 1n11 con•pondants à Loadnt~. Boaa el ~ Alala Jacob. Mauuel Lucbnt et nMny Pfiater. qu1 ont enquiti. pour l.a pu1. l Pvb. :a-.. Bn:ull.a et A•at•ru.t. t•t. .t d'u.JraM . . . , . . . .,.rie de trois ntidM. lea a!w.lft actueU.. :&allX. repréMatés pour la plupart par htun Heré- manilestalioll est d.tjà, à. elle seule. ua r urope • r~ obf«tftJC ,.,_ d~l':l~ 6r• ffflf"Cel JWO· • •· CGmmt w dJt aujour- '""'"'"""*' ..... o. ,.. Jeen JWUt ~""' ..... rt.t~ ~qw pu,...,... .,, /at'fllla. tLuc 411 n ule ocroe l etH~~ee . ,. ,,. COC. J "' U m~faits du caplt.ali~~ dans N't't~ par: 1e du monde il5 en connai..ssent au.s1 l !orce la capal'l\., d'adaptatton et de r+sbt<1ner Qnant ~ la Cornmunautlo e-uro\')l:'eon~. s'il!\ ,., ., ->~t les faibl~ ~~ u. t:n dénon~nt lt>& tarf' . i:s sont ausst auffiPtllm~nt rèalis&c-$ et. diaJectic1Ml<~ P.>ur en saiSU . au moina pou · ', plus actiC.s d ' en~:?. f'UX l] t.aliens. PrlulçaJS, Bf> J.....-.es' • les eapects éventuel~ment po&itif.s dans la gnuade controntatloo t>:lt!"'e l'Est e• ; ùU.I.. IAI eommunt.ltes m\t mis lolnQ'tempe à oceldentau"t a · ~nlller il 11~ eUI'O~ne t loin qui cat cepea· !!'&tre u:n&D.ime ln(!nt UFFICI O PER L ' ITALIA DELLA COMMIS SIONE DELLE COMUNITA EUROPEE ROMA VIA POLI, 29 TEL. 68 97 22 L..' • OOSS~RS SI~MPA infonnazioni 211 ae 1a pr m lt.' r P ~)ll{fe ; t.en~ . h C il! " crmstttuf" tndu!l n r ~uhtt poltt1que rt ~conom~qu" » (arttcle de httafJ I~~">Len t M. Arz .uma.nlan dana la Pravaa rJu 23 mal 1Gt21. n n·eat IIAOS dout.e 1 u exceH;If ~ Ct>nsld•rer, avec Zorablbe, que, dèa ce . la C ommunaut~ a ~~ conçue J ar les ~ >ovlétlques et certalns l C. oc ldentaux comme < une l< rnu d'< rr~ant~atfon hutoClr. tem~-11 1 . rlquem1 1t f'Oitlive qu'll taudra simpltm ·mt doter, dam l 'avt ;Jfr, d'un c01, te911u nou~~«Gu » (le Mon4t du 31 JL&l'l 1872). Cette évolu ton d«'s esprlts ne s'eat refl6ta toutetola dana lea analyBU otfk1ellea dea P.O. que Jentement tt i.. un rythme ln6pl, d~ condltlon1 poU- quent let.tr1 rrwWa •· Etl ~vanche, le communiste lt.allen' O lorato Amendola fa t emarquer t. aea amt.s brttannJqu• .l qu'• a .10ft avu la f"ltencl tic 1'l clll1 outJTare anglatu dat11 l4 CommuMut~ "''""''lt/lf' EU compte tenu dia '1 \le l,. communWtea ltallena. lt>§ ptonrl""n ~n rette atfalre, envoien t d et1 d~pUtfa au Parlement eurOJ*n de 8trubour1 d" 1H8 et Juient c~tt.e expérlence "utUt ». le P.C. br!tannique, d~ ~me que lea P .C ~andln&vea !danola. norv~ (Ci en, 1 11~ doiaJ l'oppognt rat6a oriql.lte.lmul l la pr6aence 011 • l'entrée de leun p&Jt dant le Marf' 6 commun, Ct-s dh·eraenoea d'app«ctatlon sont admlsea, m6me al eU• toul~vent pe.rtol! quelque embarraa ~ ou attirent t. leun auteura des remontrances dtscr~U.. M . Herll'WliiOn, pr~aldtnt du P.C. auédota. aouhalte pa.r eumple que . les partl.a q u i partfctpent &UX · lnstttutlona de la CJI:.B. « ezpH- UE "'"u' AH 1 Cette prlM! de cvnoc1ence re monte l• ux nll éts 1960 - 196~. au moment où, en U .RB 8., cert&IM lleonoml ~· n't éslta1ent ~ & t·,:rlre rl u'az,rf'a ~lnq an a d'~xiA tlques et 6«>nomlq11ea partlcullt rta à chaqtie paya. AtnaL tan- dnraft la rutti J)OIIr la tra111/01'11UJtl011 de eette Ca.munaut4 et ta U't&Oetatl~atfon •· HA lJ n l orge /o rum cette diversi~ d 'opl.rliona prélent.e dea avantages et peut apporter un enr1chlssement, elle n 'en conati tue pas mol.rul un obstacle à l'unlté d'actlon. Elle a en tout caa em~cM Jusqu'à présent une ~unlon dea P.C. des neut paya de la Communauté. C '..t auaal l'une dea ralaont pour le~~quellea la c o n U re n c e de Bruxelles sera un vaste raasemblement de tous lea P.C. de • l'Euro~ capttalìau • déalreux de e':r rendre. Encore a-t-Il f&llu pl usteurs annéea, en l'awnce d'un mlnlmum de poaltlon commune cohérent.e. pour oonerétJier cett.e tdée. Retioutant le ~e /ormaZia me • d'une elle réunlon et aon caractère di&J:, 4r&te, le P.C. hollandats en a 1 rttiqull vlvement le princi pe : à un te l forum, U eQt prét~r6 un.e eonfmnce dea P.C. de la C.E.&. ; soucieux de déboucher r a p l d f' m e n t; sur l'aetlon concrète, U préconlse notamment lu contacta dtreet.a entre IN organlsatlona du parti. au seln dea &<>eiétlla multlnationalee lnal- HA E U AH UE 81 1* en Rurope. Divers élémentl'l plal~nt toutefoia en raveur d'une réunlon auasl l&rp que poulble. En <Upit des évoluUona r~ntea, lea oommunllltea rutent pru,dtnt. : . .Ua be nient plua la rètJ l~ de la C.E.E, maJa U. ne IOUhAltent pe.a pour a ut.a nt trop la consollder. Or n 'est-ce paa ce à qu.ol contrlbueralt une actlon commune Umltée aux neuf P.C. de la cpettu Rurope • ., n e.t vral, d 'a utre part. UFFICIO PER L 'ITALIA DEL LA COMMISSIONE Dt LLf que l'exlatence du Marché com- . mun et l'expanslon lnd6nlable qut · l'a aocomp&gnée ont eu del cona6 quences ~conomJques sur lea paya de pértph~rle . Certalna de ceux-cS O'Espaane, le Portupl, la Or~) conatltuent, par exemple, un rieervolr ~ maln - d'011uvre dana lequel la C.J:.E. putM a bond&mment. L& lutie pour l'am611orUion du aon dea travaUleura lmml~ concerne done la plu· part del p&J't d'Europe occiden tale. A l'lntematlonal.laatlon de la productlon do" eorreapondre l'lntematlona.U..Uon dea luttea. Pour certaln.a p&rtla communlatea - et c'eot un trolal~e arcument en faweur du eadre de r6flexlon le plu. lara-e po~~lble la lutte en Europe et pour l'Eu· rope paralt a'lnlcrtrt dana une atratéa'te ant1tuelste. Entln, les communlsteo occldentaux • fixent pou.r objectlf de donner na.lau.nce t. une • Eur()JHJ de po&z et tt. ~riti». A ce tlt,.., leur actlon s'In~ aux effo!U en faveur de la dftente a.t~Oueat, dont la Conf~rmce aur la sécur1t6 et !a· eoo~ratlon u~ l'une cte. manlleatatlona. Nul paya, nul partl ne peut ruter ·• dehon de ce mouvement h!atorlqu.. Cette attuatton complexe amèM IN p&rtta eommun!F:ea t. poursulvre une ra~ tA deux ntveaux : au .eln de la Communaut6, d'une part, & 1'6ehellft cle l'Europe capitaliste prtae dana 10n ensemble, d'autl'6 part. (.~) MU NITA' eURO PEE ROMA VIA POLI . 29 T EL. 68 97 22 Pour· une communGUté démocratique ~ tune OOSSlRS SlA MPA A l'ildj~ fon opi!)G'!'-. ~l'l.m DanoAs. eoMIUtuu m croupe. Nl 1M une ni loll aub'et~ ne • font. d'Ulu.slona aur leuJ'3 poiSU)UiW. d'action du.\1 cette • wtonct teclulocr.t't•• •· Illll y aont c comnu les Ccm&""'-nuta n omlque et aocial nouveau. r.. .cnU partovC •· noua dlt M . An-· lu.tt.e des c1aues au n1vea.u euro- &art. da.na Wle volonté d'I.Dfonnapéen, en partlculier contre l'em- tion et do tranatornaat.lon Cerpme des aocl6téa multln&tlonalea ta1na P.C. <lt&Iten, belp> ne • domlnées par le capitai améri- . montrent pu b<»tiles t. l'électloa caln, dolt ft'l'llr relayer les &OUOM du Parlsment européen au IU1revendicatlves menéea par lea tra- frap unlvGI'IIel, t. condltion qua vaUleurs dana chaque pays. En le mode do ICI'Utl.n eoit &dent1que, meme tempa, la démocrataation dana liOUa lea paya. 111 aouhaue- ttthnocrati· AH UE Le• garantt de rindépendanee nationale Autant que lea aaulllltel. 11M commwUitea, et tout fJ6rtlcUUèrement 11!111 P .O. françr~la. be~e. holland&t.a, u veulen t lea plua c Jerm., cU/MAJIUI't et '" fG~ ranta de l'm~nc• ut~e /Ua. 4 CIUZ Qtd prO'jettmC Uu aboJ&dou eU eouHrafnet4 • (0. Anart.) . C'eet t. oe pol.nt. d'Une atnB1 !.t. Macalui!O membre du bureau polltlque du P.C.I.. au ttl.l/ro.gt univer~el pott'1 l'élect1on 4'u" Parlement euf'OJ)Ien dot4 de ~uvotn v~ntablea, parce qut la crlH h1 tematfonalt. ént rtf'tfqul! tt poUtique. ptu t ~tr• al/ront~e t'ft f)f'dre dtapera~ JIGr "'' fHI111 e"rop~'"' ni dane ""- oon41tKm df rul>ordlnatton aux 'u' ~tatt·t!J&II HA E U fmpol1&noe atratéflque capitale, qu'tn méme ~mPI : U let P<»ltlona dea P .C. de la .C.E.E. dlver. gent entre ellea; :n leur acUon pourtant e'artlcule avea celle de Ietin alllM ext.érleurs à la c JNt•t~ tt a l'V R .S.S. , (CorrleN della Sera du 30 dré- eembre). lnterrotr6 alort sur la néoelmti) d'Une force atomlque europ~enne, M. Macaluao rApond : c Il VG d.t 10t qut •• 1&0UI vouJona l'un,on poUt~ue "'"" tommtl au.se• dUJK>•4• • GCC-vur 111 c::onséquencts t. Cette pollel s n'b&tt.ent pu t. se mcmt.rer attlon eat certt·a lotn d'etre unnfavorablea A la aupranatlonal!t4, ntmement partns~e dana le P.C.I., parce que, noua dtt M. 8e1r•. mals elle est al1mlflcatlve de cerr•ponaab1e de la commilllOn dea t.alnes ~volutlOtiA. alfalre. 4tranaerea du c::omtt6 D exll;te en tout eu un f0116 centra& du P.C~. c dut ""' conaldm ,ble entre cette attltude oonc:Uefola d4l l',..~tae• da et l'h~tJUW dtcl&.. cSU P.O. &tat1 '"ropj!e"' •· Pour ~ P.C.I., belp (c L'•l.lrofJI de ka d.t· Il n'r a paa oootradlc:Uoo /ente , Nou, tomme~ eout • taCt entre la aupr&DationaUW et l'&u- contre ,, noua dl t M. Van Oeyt> tonomi4t dee L'iati et an• entl~ ou franeats a tout dlapoe!tlf eure>pMnQI biea aoudét pourra mllttalre europdel1. La dtvereenl'e troufler u.ne aol1ftlon awc probl~ provten' d'un1• dltf~rence d'ap· mea que lu Data ne eont. paa p~tatlon fondamentale aur le en meture de .-oudre uula. De rOle ~ deux Super-Qranda, la. là • accep&.er wae &urope polltl• piace de l"Europe dana le rapport que, n n'y • qu'Un pu que cer· de forces mondta.l et ees poM!bltalna communlat.M l&&Uinl fran• U~ d'lndépendanoe. Reftusant cbLsaen& all.ement. c Nou•j la dtplomat.te trlangulalre entre Eurqpe •· ContraiJ'ement , en effe&. aux P .C . .tr&n<...U. belle ou ouestallnnand, les communlltAII lta- u .ammu tavonatze, 4 '"" polft~ evro IJHnne, . Jes Eta~-Unls. l 'U.R.S.S. et la Chine. laquel le tend à mettre I'Europe entre parenthè8e., les eommuntstes ltaltena 10nt encUna à 10utenlr tous lee ertorta d'lnd~pendance et d'autonomte de l'Europe occidentale. Ils mtaent aur u~ ••rravatlon det antasonlaJn~ entre letl lttats-t1nta et I'Europe la C'OOl.munlate.s trançala et belle&. au contralre, ne crolent paa l l'lndependance de l'l!urope. 81 I'Europe cherehe à se donner une c ldentlt6 • . ce ne aera jamata que « lt:a carte d'ld•nttté de• multination4le• •· Qu'elle cherche à parler d'11 une eeule ooiz • et ce ne pourra qu·ttre « la oofz de rAmértqu •· L'Burope poUttque dea Neut ne peut. ftre qu'un AH l'&D domter, par l'AIItrnb~ lllltJooale tra.oçat.se de c l'uctua~ onUcommamaate •· J.nterprè~ pu l4t P.C~. <:omme u.n " rt!CI:l eU l'UJ>Ht de la ou•rr• Jrotd4 •, a permta ennn la ret.ltsa.tton de ce vi:2U. Lei commun1ates trançai.a ont reJolrlt à S&.rubo"IlJ leu.n collèguea lt.aliooa et ont pu, lw" •·•nnttutknw qua •· LH crlttques 11!111 p.tua YIIOU· reuaea sont dl.r1P• l) l'enconLre de la commt.ion de Bruxellea. Ce c 8u~~conutz G'Gdmf1l&.rtra-' tton d•• grandu bcurgeouu• eurOJ)~enMt 1 (J. Ka.na.pa, mal 1973) dena.lt M volr ret1rer eefl pouvolra exorb1W1ta et ae muer, eelon M. ~ en un c orgo. ni.tJ'M d'•z.tcuUofl et d'lt~Uk •· Pour lui 6ter 1011 ~r• aupranattonaJ et ...-Lnde, M. Van Qeyt, pr6ùdent du P.C. be}ae. pen.se m6me que ... membre. cHvralent ., repr6sentAr teur pays d'ori&'ine. era en quol ll reJotnt une U*e chéro à 1\4. Chilac. C'ul pl\.li qu'UDI ootncldence. EU z. 1omat• ~td retu• d'u1UI or(JQwW!tfon de l'Euro,. •· Dèl aoo XIV• conerèz, en 1166, le P .C.P'. rflclam a1t, c aJtn d'•tili.ter t01tte1 le• tribv1111 d Cout let mo)'-"1 quf l'oflrent 4 la tUJmse de la patz • IM. Thotn>. la pl'benoe de dépu!M .communlt.t.es darli la ciéléiatJon fra.nç&lM t. l'AIMmblée • ouropécnne • de Strubow'1. La J.erie, ra.lent auaat, avec le P .C.P .. lul volr conférer un pouvolr de contròle renfor~ et un drolt d'inlt.iatln. Encore ne M fon~lll gutore d'Hlualona su.r l'ut.t.lt• d'« un Uot tUJflOCrattqwa au mi• HA dolt alfecter les lnstitutlona euro~nnes. car. ainst que le dkllt.raU le c::ommuniate fra.nçais O. An~~&rt au Parlement europhn le f juUlri 1873, « notr~ crlttqut~ JraftCiu de 14 Communaut~ 111'a ), UE LeiJ efforta des eor.nmunlstea è. 1.'11:.\tkrieur d(l la C.E.E. vibent 1 tmnsf«mer ce ,. bloe écon.o :~dqut; • quallll~ pe.r eux de u petite Europe du grond capital » en une c commuaaut.t démoof'attque », dotée d'un contenu ko- ·mA :t- ~ • • 1 ,onnaz10111 •. c .oue-bloc tUP"'tlant étrofùmtflt dr. bloc atla.nttque • <O. Anaart au Parlement euro~n. 10 ja.nvter). Dan.a l'tn~rft natlonal meme. U conwlent donc de ne pu se çompromettre avec da t4tntatlv~ de toute façon vou~ 1 l'~ehec ear, d! M. Jean Tertue, vice-préstdent du P.C. belse, « les 6tatsUnll n'admettrm&t 1tJJMtl une vérltabl• fnd~pentl(Jnce de l'EuroJIIt •· En arrl~re- plan de cett e analyse apparalt. en tlltgrane, .conununiltet bel&'e.t ne a•en aont pu cacbM, - l'aèeeptatlon du r6le atablllsateur joué par lea deu.x Super·Granda. Le mllua ne aeralt-U paa alors de prendre 110n parti de eette attuatlon et d'CI'uner pour une larae coopératlon de touto l'Europe, pour une aécurit6 durable et le d~ment ? Del obJec<e aus.sl vutet et lmpr~la., eltuéa à 111 lons tenne, ne peuvent qu'ètre accepta par la quul -totaUW des partta oommunt.ltes, de l'Est comme de l'OUeat. Alnll lea eftortl Gel comm\AIUIUII oceldentaux teJolanent-llt ceux dee Sovl~tlquea et de leura alUés pour la p&ix et la Mcurlté. Ainsl est fray~ la wole vera cette « Europe dea travatlleurs • appelée encore l'c Euro1Hf dea Jl'tUJ>le& » qu1 sere. auat une ce~na « Europe démocrotCque, pcclt•que lt •ndlpAdantl • (lta Btlpa ajoutent • clra-t-U n~"utre ») . Encore rau- aux communJatea, pour at.Mlndre leura fina, qu'Ua N ttouvent dea alllél dana le mouvement ouvrter. c::omme le dlra le clocument ttnal de la con t~rence de Bruxelle.ra. ALAIN JACOI. MANUn LUCIIIT. THifllllY PJISTIR. unlo11 dklare UFFICIO P EB L ' ITALIA DELLA COMMISSIONE DELLE. COMU NITA' EUROP EE ROM A VIA POLI. 29 TEL. 68 97 22 La ,lit • • com m un 1stes • Il. • e taux· O CCI Alliances intérieures et solidarité continentale Les divenes forces de gauche ne se font pa.s k>utes la ~me de I'Europe. Pour les com- Il y a à ce ra.pprochernent. d es w- :rai!!ons mw~ ~té .sant loi., ie P .C.F., à travera le europèemle. :\ !<'l point qu·u a. décldé. l'an dt'rn lN , de pla::er c l"Europe au Cl"'ttre ùe us pr ~oc cupatwr:s en matièrt> lk polittque il.ternatw7Ulle » l\Xlmlt.é centra! du 26 mal 19i3). Parallèlement.. chez les 60Ci~t.es. la crande espérance euro~nne des annf>es 50 a !alt. p l a c e chez oombre d'entre eux au déaenchantement. et 1e ~mier ~ extraordtnaire du P.S. a~ mots cie d~embre a mont.n, par la n~lté La des ~ ments pol\tiques à l'~ belle nat 'onale a-t-elle primé les choix stratégiques. ou est -ce r:...·werse ? En ce qui concerne l'attitude tace à la Communa~ européenne, 11 &pparait a..-z clalrement. que la n~t!oa du prQ&Tamme commun a favortsé la prise en compte pu le P.C.F. de 1a réalité des wt:tlltklas eu- gences qui exlstent au seln cles P.C. de I'Europe capttaliste face à la C .E.&. Pourtant, le pro<'e&!IUII qut se développe actuellement t'~tre les confédéra.Uons syndiea~ et qui s·amorce entrl" .les part1s communistes avPC ln eo~f~renee de Bruxelles - rend au contra!re à. ren rorcer les con~n~ à l'éche:le euro~enne . CUr\eusement. !es réticenct'S que l"on auratt pu cra1ndre à et- sujet de la part de l'U.R.S S. nt' se sont pas mani!estées. Lors du congrès d~ ~ Fédératlon synd icale mondiale <F.S.M., d 'obédienoe oommuniste) à Varna, au mois d'octobre 1m. "le représentant des syndicats aoviétiques. M. Chelepl.~. éta it p:ua favorable que la C.O.T. françat.se à la créa tion de statuts de membre associé et d'observateur, permet:ant a1nsi à des svndicats liés à la F .S .M . de rejoindre mal~ tout la Conféclération européenne- syndi<.-a.le (C.E.S.), qui regroupe lt-s synàl cats d'Europe affilies à la C.I.S.L. \ConfédéTation tnternationale des syndicats libres. « pro-occidentale et peut-~ demain ceux de 1a C.M.T. (Confédération mondiale du travail, tendt.nce chréti.ennel . CfJt. ~ paradoxe a fa.lt dire • un responaable de >' la C.G.I .L. 1tal1enne CConfedera.zione cenerale ltaUana. del lavoro, prooommunlste) : « ua CGm4rcadea de Za C .G .T. aOf'lt sur le bord de la pUcine et -, entretiennent d'excellents contacts. m4ia ila rtpugnertt d ftG~r AP"eC tout le mon4e. > La chosee ont. !l ~t Vt1Ll , évolué depuis, et M. Sé- guy afflrme que la C .O .T. a orrtclellement demandé son adhesion à la C.E.S. <le M o nde du 17 Janvier >. ur r i\:; . ; ·1 • 'l . ~ , ·, f i : l\ ! t ' • - >l ropéennes. Da.ns une opt.ique tc,l t !ait différente, il n'est pas mo1ru; ~vident que le dés.ir des communlstes brttanniques de rompre l'IS.Olement dans lequel les maintient le parti trava.illistt! contribue certalnement à expliquer le refus de toute participatton de la Orande-Bretagne au Marché commun et le soutien qu'ihl accordent à eeux des membres du Labour Party qul aont pour le retralt tnconditlonnel de la C.E.E. à Letr po1ilion• de• ayndicata Le poids des néeadéra t&ctiquea nat.ionalea peu\ diane cootr1buer l aecentuer lea diver- HA rigueur des cr!t.lques portkes contre les loe!#>Ua mult1nat10nalf's, l'a.mpleur d~ C't'tt~ ~.-olutlon. Est-elle tout à falt ~trangère à la conrrontatlon an-e-c !es communiste& sur 11~ qllf' de pe.rt et d'autn on se falt de l"Europe? Il en va en t.:>ut cas de m~me, bi e n qu 'à d es tkgrk moind.res. dans divers PftY" européoens : peu de cho~ distingue a ujourd"hul en Itallr- !f' socialiste Splnelli du communbt.e Amendo!a , du moins à P'f\.'l{>Os d~ I"Europe. Déjà ~nslble pour ce qui est du langage, l'~volutlon dea eommunlstes :•est enro~ plu.s en ce qui concerne lt>s analyses r~Ues , mais non toujours fonnul~s. qu'ils font de l'a~ntr de l'Europe. !A!! P .C. atta~hent, en effet, au VOC'ubulai~ une importance tellement poinU!euse que celui -ci cree un!" !'-orte de blocage, e:1 p a r t l c u l t e r à. la base Sans doute ~t -ce là une des consequenceos de l"aspect systématiquement rel*titif de la propa.gande communiste. c ·est ainsi que, pour s·en tenir à. l'exemple français, il a fallu attendre l'ounage de M. Georges .Marchais, le Dé/i àémoçratique, pour que les ambii(Uit.éa sur le p roblème de l'illterna.nce du pouYoir soient le~es, alors que son principe etiolt déj& &dm.is p&r la clirection ~u P.CJ'. CDII 'YOlut.lon aimllaire se développe actuellement & pro- de l& construc~lOll européenne c o m m e d "a ~urs au sujet de l'&UtoReSf.iOil. pos UE eu AH a EU frl\tKn : s. HA E munistes. part.isans d'une e.xpanEkm dont Jes bien!aita profiteraJent au plus grand Dombre et en prem.ter lieu aux salariés. ; ·Europe reste aux antipodes du « modèle • de civilJ.Sat ion qu·a dessiné le IIOCia.liste hollandais Sieco Ma.nsholt t~ Mande du 6 avril 19'72). Le s P .C., a comm encèr par le P.C.F ~ n 'ont pas m .... ::c;ué W1e occ:'l :::!o!1 de drnoneer la théorie de la « crois:Yance zéro ''· aceueill ie au contraire f2. \·orablement dans certains milieux socialistes ou chrétiens. Pour::.an t. la conférence commun i.ste de Bruxelles a ura sans cloute pour résultat principal de p!aider vigoureusement en faveur de l 'unité d'a.ction avec les socialistes et l'ensemble des forces qui composent le mouvement ouvrie:r. pollt.tQU<' J UC'Cilf.IOO de lllUlt lp\ i t'T !es pri1\es de poottlon t>t. lt>s anal-ç-ses s ur ro:>volution dt' la t'~H1Strt:C tion AH UE Mocaa JMn&NaÌYOIU id l'e n....._ ~ Alaia JKola. Maauel l •• c.a.-n et TllaienT Pfalater. don.! lo pAIDier wt.lcle a paru dana • k Nonde • du l5 jaaYier. dfoat. U Les p artis commuaistes d'Eu rope oc:cieentale. loaogtemps farcuchemenl ho.tiles à rtogard de toute tentati.-e d"ullification e u ropeen.De. ont tiai par ad· mettre. du moins pour la plu· p a rt d'entre ~x. la nalite du ph~nomèae dintégratioa éc:o~.. M ala à l'"Europe des moaopol•. ila op~nt l"Eu.row- cles peupl" qui donait a'eteadre de l'Atlantique à 1'01uaL Pour a.tteind.ze cet cb ?eàlL 1.. P.C. aoat ....a.ata q~.dl leur fa\lt s"allier da plua •·l!l pli.IJI éùoihmeat a1llt forc:es soclallst• et c:hrét.leanft. Ainsi l'EUJ"Ope ..a...U. '*'"~• .f.or· l.emeat à laire sortir 1.. commutùstes de laur • ghetto •. id~ ar t1s es reUDIO ~ ' ! : ' ; • ,( J: 'l l Oes questfons syndicales nt sont pa..'! saru; intéret, pu!.c;qu'elles avaient ét~. en 1958, à l'origine d'une scission au sein du P.C. hollandais, \es mlnorttatres se refusant, à. l'époque, à approuver le projet de fuaion des s yndicats communi.ste et socialis~ . Si. ma!gré des réserves IMol. ,i ~ ques, le.:> s..n1dicats europt~l'ns .~<'l!-t • gaaen• $Ur la voie de l'unitè d'ac tion et C'hl-'rchent à ae regN>Uper d ans un ensemb l e ~onal commun, e'est qu'ila r sont eontralnts pa.r la néoe!!.\1t!. l.e déve;oppement des sociétl4 mulU· nationa.le.s et le proeft~Sua d'iotégration écollomlqu. a-ntre les neuf pays du e;dJent ~~bé CCIIIUO\lll les luttes eodales débord~nt le cadre nattonaJ. Quand un eonf11t s'enp&'e <'he.z Mtchelln ou dans les ctmet1teries. par exempi.C, la eoUdarit6 ifft41· cale e\U'OI)éenne doit ~uer. Contramoos a.1n11 à ee c1ot.er d 'une stratésie européenne, les elll!'ntrals ayndic&lea ou~ dtce falt t. vole aux pa!tis polttlques et en pr emleT lleu au:x: cxrpnisations qui ae réclarn.er'A d'l!: la clule que ouvrt~re. Déjà lei fo:rrna- tiona socta.l~ des paya membres de la Communauté ont ma en plJK'e un eomi~ de ltal~on . Elles dorl-rent dantl les tout proC'hains moiJs reilforcer eneore leurs Uens en créant un orpne permanent de coordination. Si les partis politiques sont alnsi en retard sur les ~yndicat& c'est paroe qu'Hs ont la charge de ·~ gestion d'lntél'éts natiooaux qui, comme le prouve la success!on des cri.ses européennes. sont souveot ant~onlstes. w~~ ~~~ • • az10111• l c&rt~ et l'~t.'fafre Servln-Cuanova UJ a montr~ que le P.C.F. n'avatt. paauu.ly&é ce p!Wlcxnene 5&IUJ de nambrGU~es difticul~a. En outr~. la atsnature du pro- «truata», et leur refu.s - au molns en règle ténérale -- des délégattons de compétence au profit de la Communauté. Mals eux auss1 sont soumiA au poids des néceasltM. Le V.PK. suédola, par exempie, peut ee permettre d'enreater à cett.e hostlUté J'lobale puisque 10n paya ne p&rticipe pu à la communauté, et que lut-méme esime qu' c U n'existe prattquement pas de conuption communtste commune quant à l'avenir de l'Eu,._ Ot:etdestale "· Françals et HA EU r.c. HA E U AH UE ItaUena, oontrontés pour leur part en permanence à. cettf: réa.lit.i: nouvelle ont été cantra.int..s de ~ &''/ adaP..r. Le groupe qu'lls ont · Iormé au Parlement de Strasbourg a, • cet éiard , valeur de symbole. En participant aux lnstltut.ions européennes, 1ea deux prlnclpaux PC. d'.Burope eapitallate a'obli gent. en quelque aorte , à définir daru; la C.E .E. une politlque communiste qui, à l'heure actuelle. n'exl.ste pes. 81 lea JtalleM, ftdéles à leurs habltndes, parlent beaucou p et semblent. founnlller d'ldées, lls n~ont pu encore élabore une politlque eomparable à ce que peut reprieenter le chapltre du programme commun de la gauchP. !rançaise consacré au Marché commun. L'Europe n'a. pas été un sujet de déba..t avec leurs alliés. Plus c lil*raux n en parole, ~t sans doute sur le fond, les rommunistes ttallens restent moins bien annés techniquement · que leura camarades trançals, qui ~;e sont vu contralnta par !es n.écessit.és de l'alli.Jince avec le P. 8. à mettre au nE:t les llmites de CP. qu'l._ ~ratent en 11U!tlère d'tnU,-raticm européenne. Le pror.l!liOUS ttt r approch.emt>nt aveo !es atl(.lllll~ ~ J)WtltiJ1t d'allleurlii, u'm""' J'11 IMIJrl"" M. M••·dudri lriCI4 dt la dl'fhi~rf> j.;f:f.lllon de IWHI comi~ centrai fle Munde du les IOCt&Uatet .e Jea · comm Mmocratel· chrétiena europ6ena $1écou.le .-,c surtout de aon d6ttr de ne étre tsol6 dana la CJI:.B. I'U l!.lTivaSt au pout'Olr. C'e&t . ce qu'exprtm~t M. Jean AH Les P. c. ont eux aUMi une bue k!éologlque commune : leur hoetlHté à la c petlte Europe ». accll5ée d'étre entre Jes maina de.s ~Jf'UJUD,e eammun prouve que lee communtat. tranca11 cro!.tnt posalble un aouvernement de aauehe ne a'appu;rant que sur une m&Jortt6 trM 6t.rot~ comme Us crolent poulble ane 'volution de la Prance vcc Le 1!10e1&11lml .llléme avee unti konOOllfJ trançalse partlellement fniléJT~ dana le M&reh6coqmtm.. · ;. LA volontt dÙ P.C. fr&nçall 'de iDultlpUer lei oontaeta en m6me Cemps ayee les autrea putts UE JJ~eltJité• 23 janvler) . Communiata et socialistes françail aembleat ~ étre &lléa plua lo4n daNt ee domalne que les eommtmtAes tran-· çais et itallens entre eux. Cette dlt!Cordanoe dkoule dii fait que la ~Jtratecl.e dea allllances n'est pas la m~me pour tous les P . C. d'Europe capl&aUste. Lea << MéditerranMils », ll:apallOOia. Greca et Portup!.s, 10ft& ccmcernétl, et pour cauae, par le danlt'l' fasciate. z.e. It&lleniS, eux aUA!. peuvent pelller que dl.nl une Europe lntégrie la tentatlon f&sciate seratt motndre, que le risque s'éloa.neralt d'J volr céder l'aUe drolte de la démocratle chrtttenne. Leur appel A. l'untM a•ec l~ chrbtlens dkouM! qtquement de cet."" anal,JM. JA eçagnol, qul en plasteurs etrconataft- · ces a manttesté son autonomie _vis-à-vl.l de l'U.R.S.S., reeherehe lui auaal dea aUt& dans son CO!illlbat contre le franqulame. La fin dra.matique de l'ex-rlence chilienne a jou6 un rOle de révélateur. Leo troia artlc1n dans leaquela M. Berllnguer expoetJt. la notlon dU c compromis hlltorlque • a'lntltulaten& d 'a!Ueura : « RMlexkma a.prèa lea évéoemeota du Chili ». La th._ eaMntlelle du chef de fU. du P .C.L H trouve résumée dana eet&e phruO : « Nous avona toutovn penaé fUe l'untté d~1t partla d•t trawdtlftTI et deJ Jorc- de gaueht n'est pas une c01lditton suJJtlante pour la garantu de l4 tUJeue et 4• progrta d4t lo dtn&ocratU! ai 4 cette unité t'oppo~ un bioc dea JJG7t11 qui s« s1tuent du ccmtre fu~qt~'à t•utrlme droite. • La puehe. ~lon lui, ne peut donc valablement aouverner •~ une majorlt.é de 51 ~. · Le P. C. F. ne retua.e P&l de lancer. lui non plua. dea appel& en dlrecUon de ces oouchet 80Ctales, ma.ta ne Parta l • pu l'ftlment ce aouct dalw la meiUre aia m Pranee la cWmocrat.le ollr6- Le poid. de• tl,.une n••t P11ll r6tla.DM~ uruana.&o ftn fOfUI pul1tJq,_... lA l&ulUame eat Yenu brouU .... lu le ~ 111 10 Ja.nvtlr, devant. comtt4 cea&.ral du P.C.P. lonaqu,l expllqualt "-''il ne pouvalt exJater de c pudle européen.n~ • ans let communl.ateti. Una eantractlcUon n'eet ortpendant pu aurmontée et ne le ..rr. P!Lt à Bl'uxelle~~. En France, 51 1fl rapport del foroes est à peu près ~ulllbri au setn de la gauehe, dana la c.E.E.. e n revan.ehe, le potdl dee 80Ciaux-démocrar..ee devient kruant ; &es oommUDJa.tes ri&quent da a'.v trouver en&rain~s plua loin qu'Us ne l'auraient Youlu dGna la vote d'une t.ntégT&tton europhnne. D'autant que les · alJ4n<* choLstea par le P.C.I. premJer parti comm~ntste de l'Europe eap1tall.ate - et les coneenr~ioll! eurol)éennes qu'H pourmt 6 re a~o~·a &lnfeM à taire à la démoc.ratle chrétfamne Umlte.ront eonttdM'abl.,ment. 80ll r6le de oon~d!l. Qu'tl.s aient opté pour l~t c comprom1a hiatortque • ou pour le c p r o g r a m m e coounun :., Il est donc n6ce.r.sa.ire - et urren~ - pour Jes P .C. de dil-pa- le Gtade de Bruxelles et d'él&borer concrètement une attitua eammune c1ua 1e cac1re de aa c.•.&. Pt.ute de quol kurs .Ul&rlaea pwrra1ent au bOQt du com;U l .~r • eollabi'Jrltr • l f:ODilti'UCU.n d 'un le qui ne manqueralt pu de PONr le J;IJ!:!IM~ I clltl .... '..udlllft ·M'CII ~ ,_)'lf aoctaltstee de ~ d,. l'Est. Or tells n'Oit pu. on nft doute, ! . l'lnt4111t.lon diii P.C. ~4WJl.. (l) L ' atfalre Servln-CUUlO'fa •'•' ••roullMl entre 195& •t 1881. M'M. Ser• Ylll. embn cSU •critartaS dU P .C .J'., e' ea.ooav"- mem'bre llu bun~G~u poUUque, 1!1011.& replae.. A la bUe •n .mal 1Ml pour s?Otr, notammcnt, Mtlm41 QUt' 1t1 P.C.lr. pouval' Jouer d ..11 c:ontPadlctlone que le sauiiiHme 1aaalt naJV. au •eln 4e la bour- i<'Ob< le françadae. man• tlie div~~ ut peuwnt exJ&toJ' etre et.ax oor' l'o.mplmuo t\ea all~ qu'll COilrient dt C!On· elure, Ua acnt surtout pa~l.IPM d'ftittrr que la dét&nte eutre l t. fi SIAtm. toueet, Id elle ronduisaU • admett.re l'ex~ d 'une Europe c telle qu ell._, Mt •· ne ae tradu18è ps.r un statu qaw poJitique à l'in<~ térlftu' dea paya de l'BIIrope ooc1·i dent&k· A.. J CO , M. WCIIRT et T. ,.Tf.1L .: · > ''Lf s o. iOND t ' __]l ·-~ 8 ~ Q,U.M•» !Jl!:..- • l o S· en t aux ' e u r ope En quefe d'une voie nouvelle? pranationales et admet au moina a.u J..., enquite (• le Moa4o • • • 'Il et 21 jaaYier) Alain Maaael Laùut et Tlt.iM'I7 :I$:MUJllil!l ,. .,. ft HA pMa • t T.U. ..t la qaeatiaa qu• pe~MD.l &Il lena. . . f)Ciei_fjqu •• qui ne .-ralt • ni oatilo&!Wtjq11c 1U anti~•· Peu&-@tre n'elt-U paa enW!!'e- AH UE Paatu. L'actloo commuue Qtl1 a•e.uohe entre a part1s communl.lteS me.rt1 a&U&falsa.nt. pour l'U.R.S.S. de • voir mia, par le chef d"lm l'aad putt ~LX~~Bmun11te, mr le !Mme plan que les 1!!\ats-Un!&. On .a. usea réalLate • Moec:ou DOUI' De pu .... ~ qulUe t. ne pu trop mectnt de l'J:urope capit&Uate - et qm ae eoneMtile. m ce tDOD':lt!ll&. par leur eon!ér~nee de Brun.lles - ne peut ~tre sa..ns impUcatìaD6 .iUl' leura rapportA at"ec les pani~ de l'JI:urope aoci&l.lsle et plua pa.."'t!cuUèrement ave<: le P .C. sov~iq\le. u ne telle lnttiatlve inté~ en tout CU MOSCO'.l à un doub:e tltre : sur le plAn diplomauque d'abard par se5 tncidences inévitables sur la pa.nicìpatian .:!es p artta de gauc.he • la. C"'nSt:"..JC- ~ tion europeenne. d.an.s !~ re.&- 1 t!ons entre p.utilS au se:n du 1 mouwment ro!l""..:nunis:e mon:!i.al ensulte. où elle L'l ~-:-oduit '1.:.::1 !ac-' teur nouveau. l'ac:omt sur cet upec:t dea vuea de M. Berlini\)er. U l ~t au prob lème de la défC!!l.Se eoaropéenne. les communistes its.Jens prennent blen soin d~ mul.igner qu'il ne uuratt ètre HA E En ce q ui oo:-..:e:-ne ie eonVi.5acé que c ciaftl un cCJdre in t ~atimt .ll d.e détente ». Aussl b:e-n. La :éalité italienne fait-elle ;: ~ :::. . :"'· polnt, l'orienta<ivn & euro~ • 1 p rise par plusit-·...:.ra P.C. d E ·.::~ : occ identale ne d~n-ait pas :.:xr...:.e-1 ter l'U .R.S.S. do:.n.s l'l.m.:n~~t. L& C.E.E .. ap~s ..tcut. est _~.:!=:~ eomme ln~ttu •.on au K..~ L~·I rolme depui.i q-..lf' !\t B:-~ . .. 7 . . ,· :lO ma.rs l~ e.n a. r~-c::.!'l-:. :a « réalite 11 e' a1brme que l-.:~ aovlétlqutt ne cherchait pa.s a .a 1 l j Qu~lq::c:-~ jours ;llt:s t&.""t!. et 11 lltA1'S.. le bt.Iresu de <iét.rutre. lee 25 la F\\~(·~-'~ - ->.:: p.s à s.ouba!tei· r~UP«f dominont du prc:JCe3$US dll'~ioll a.est-eur~nt • 'l t Le ..V<m4H du 11 novembre li12.) n fau' bien dire. au demeurant. que la d.i\·t-rsité des vues est tell~ à c.e sujet panni les pe.rtia communiates de l"Europe capital.J.ste <notamment. malgré de récentes convergences. entre le P. C~ et le P.C.F.) que le problème est à peine actuel et ne sera cert&iDement pas résolu à Bruxelles. Si l'on s'en tlent aux positions prises en commun. Mosc:ou ne rtsque pas, en tcut cas. de se trouver soudain confronté à une profeasion de t o i des communistes rentorcen-.eat du front ~ h dii J147'clw! ~. L'ld&e d'"l.me flOI'lt.rìbU.Uoo. dta Europe polltique qui en déftntralt les princlpea. Les co!Wdérationa que l'on préYolt sur les tranaformations néceu&ires de l'Europe dea monopo&s ne aaw-aiellt. eu revanche. choquer les chaneelleries des paya soctaliates. Formellement. la convoc:.MiOD de la coaféft!Dell de lJnaDlles n'& pu IOUle~ de ditt1cult& p&rtl- culière. au aein ctu mouvement commun.Jae tntem.at.looal. Auaai bten. une cont~rence aYCit d~Jà mmt . . . . . . eMI tNt, .• l'iftlttattft de l'inltitut CJra.mact. dix- sept par+..is COtn!D.\Ul1.stea de l'Burope capita!J.ste - don.t la dklaratloo commane a ftn&1e l"'ftdalt cf&il.mus homJnap au rete joué par le P.C. d'U.R.S.S. Jl!nso!te. la çoa.t6rence mond1ale d e s p a r t i a ('Ommuniltes et ouvrlers. en 196g, à Moecou. a expres&ément p~vu dana 100 do- sont pe~t - ètre auda.cieuses. mals elles sant en !"!...armonie, smon avec lea diliicou.rs oftlciels dei> ~ta IIIWiétiques, du moina afte l"' pl"évisions formuléea en u.aas.. SW' l'avenir de l'Europe. I.US61 eomme c m odèle » le plUA ~ pour la tln dM anne~ 10 Wl e E~u-ope ~'W. dépntd..a!' te un 1 que le c parti d.e l'Europe • se dé1m1t not.amment par son oppositi<lrl à un c partì pro-oméricam • dont lea vuea sur la déten~e et la coopération avec les pays de l'Est sont toutes dUférentes. So\111 cet angle, lea perspecttws ~ par le P.C.I. ouest-europflena en faftur d'une Europe de ia défense. voire d 'une L'~ I.n<:.amuev, qut a q\Melque a utorlté dana ce dorna..be. n·ennsageatt-n paa lui ~:--::.:!:~1~ ~ ~uni • Moecoou e t ~t !es lnlU&tlves $(r.it ranmtent coc~=-i ff!ll &UX Y~ ciH SoTi~UiM ~tait am i- BtatsU!tis -.. ajoutaòt qu• c '"'" intlgnrtjoa 11Wil4lre sur les baan de ~~ • dc r •atlatùmw a u npréstntera paa EU la nécesslté de discuter des prob~mes d'une défense e~e. 011 ait la aenaib!Uté de Moscou sur ~ thème et lu réactior» très m. qu'y provoque son évocat10ft. Y a-t-.ll pourtant apparit1on &otale de TUe& ? M. Berlinguer a parlé, c:l&ns aon rapport • la aes· ~ .-le t évne.~.· ~.~ •,j u~ comitA centr&l du P .C . ttallen. d'une .Burope oectdentale • Umocratiq11e, ~t ~~ reZattona Gl'« fU.lLS .S. et la cela UE M. Ber~er a rencont.t'é beaU!'oup d'tntér~t pour ce suj~ lors de ses réeentes visites en Polocne et en R.D.A. Reste à savolr de q;;el!e Europe 11 s'&git. ear les cooceptions à ce sujet sont diverses panni les partis représentés à Bruxelles. Le problème, t. vra1 dire, ne ae ~ que pour n plus e.udacieux. par exemple, le parti commllD.iate italien. qUi souhaite une Europe pollUque, do~ d'lnstltutlons su- ~ q~M; AH L'empriM cl• sociités multi utionaS.. •n Euro~ conduit les partii communistes ia ea'ri1&1•~ UM aciion COil!Wl"IUUt à !'~h•ll• da continent .t il :rechercher a'f'e<: i n si 1 t a n .:: e l'unite a<vec l'ensemble des • forc:H ouYri._ et demOCJ'M ~ :iqu.a •· Parall•l•meal. QJIIe Collfedération euoJMoDD* ~ clicale. comprena.nl 1os on;anintious d'obédieuce commWIIistst. prend form tt peu à PfN. C.. réunlons et ces coii!adll. •• ébauclt.aat WM sorte de PG"' P4Dftl•ul r'vional. ao rt.queil.t· Us pu. à ternw. de poMr au.z P.C. occ:identaux cl011 pi'Chl._ m" pou.r lwn nlatioaa nec l 'U.R.S.S. 1 Va-t-on nn coauaalliame ou..t • euro- M,._ W"'fl4ietulltt'. V\."\lX. la~~6tlX tni\L1~ de l'Euro~. M J.oorft..: n~ n • ~u· d& ~uant.. A pnof· ! C 1 mlèn: 'rue. 1l'lW' d.u'~ t.5. àl!4l rv11 ':, ~1 , : •~ . [ pa~~ !IOC'~!\~ à:t :DSW à l l'OiltmUn~tM uon Ur ct.rvraa t""' 1 , r. L · , ! ..iri UP: F HOM.l'-\ VIA POLI . ~, ,, f"fl. FJH9722 ·t.::lmf:nt :~rlnd tpal dea « rencOft• mOCTatW! aocfaUete juaqu'au bout ». tres régton11let » en tant que Méme aon de cloche à Rome, forme natureHe tle la coopératlon · où lea communiste& ltaliens envtpnri!s fr~r~. Fail&nt ftdè- aagent aYec ~rfnl~ l'a;ppar!tlon Jemtmt J!cho à ce texte de baae, . d'un tJpe de« cot11munts~ oueat M. Kanapa évoqual t en ces termes · europ~lft ,., aUMl dlfférencl6 dans 14! ~ ma! 1973, devant ~ r-<>mlt6 ses eanu:t.~rlattquea que le commul:entn.l du P.O.F., le rentorce- nlsme IO'flétlque ou le eommurnent d ~ l& lutte de olaue • et nlsme ehlnola. l'~<:ht!lle t:e l'Europe capttallate ,. : L'accord aur te renre de pera" De~ tntt wttve.~ commuua dea peC'tlve est loln d'6tre total chez parlt8 communfst e.a de celte rl- . les communlates d 'Europe occiuion du monde nP- porterale1d · dentalf. Le P .C. hollandals, par aru:un tort .1 l'un it~ du mouve- exemple, est re.u un peu en ment communtste tnternatUJnal. • marge dea réunlont JXréparatolres M. Berlfnguer, dès le mota d'octo- à la eonférence de Bruxelles, bre 1!1'71, déclaratt, devant &e notamment paree qu'll estlme romité centrai du P .C.I., qu'en rapparJtlon de tela groupes régiovoulant donner c organtsation et naux peu favorable à. l'unlté du cotwln uit~ aux rapporta de colla- mouvement mondlal. Les commuho·n Jtion entre le• partta commu- nlstes brltannlquea y sont ~gale n ist eB de l 'Europe occidentale ,., il ment oppos6s. n'était pu quesion dana aon Méme le P .C. de HoUa.nde rapesjlrit de créer un « c~tre diri• pelle a-.ec vtgueur des revendlcageant ~t ou un « quelconque re- tlons l l' « autonomie • au seln du gruupement intermidiaire ». La mouvenent communiate intemaPravda. enfln, le 11 Janvier, Uonal qui remontent à 1964. Et a évoqué avec blenvelllance c'est sur cette reYend1catton d'aula conférence de Bruxelles dana t.onomJe qu'une très large comun arUcle consacré aux communiJ!tes d'Europe • danll la lutte munaat~ de vues, partagée notampour la patx et la lkurft~ d tl ment pnr Jea Brttanntquea, untt peuvlea ». les PQrtlctpanta l la conférence de Et pourtant. l'apparttlon d'un Bruxenes. Elle carac~rtae. l de grcupement réglonal dea P .C. rares txc~tlona près, une attltude d'Eu.rope occidentale, rep.résentéi collecttve de !~r part vts-à-vls de pour la plupa.rt à Bl'U%elles au Moscou - qut, pour n'étre plus pl.ls h aut nlveau, conat1tue un reconftu comme c cent.re dirf. phénomene tout à !ait neuf au geant. • du mouyement commusein du mouvement communlste niste tntematlona.l, n'en prétend in t-ernational. c Il aeralt abii'Ude, pas molns t. une nettAt préémladmett~nt avee beaueoup ~ tran- nence. chl.se les communlstea belgea, d~ La Msapprobatlon, pa.T la plud ir~ qu' il n'u a pa1 de problemea. • part des P .C. d'Europe occtdenLe.sque1s? Pour commencer, les t.ale, de l'lnt.enentton armée en P .C. d'Europe att!dentale sont Tchécoslovaqule a ~t~ l'occasion liés d.aTUJ leun pays t. d'autrea en IMI d'atfJrmer pour la preforce& démocrattquea. dont lea mlère fots avee Yigueur oette autoattltudes envera lea paya socta- nomlt de J111ement. Mala celle-cl llst.et: dont lotn d'6tre untformea. est d&ormals essentlelle à la EnslJlte, et peut-étre aurtout, ae pollttcaue dea m~mf!a partla qul d~;~;;me la recherche d 'une « vou M>UUtnent awe force qu'U ne aaueuropéenne occltUfltale • vers . le ralt a$te queat1on de reventr dana socl.all&me, difffrente de eeJle sul· leurs rapporta avec . Moecou vie par lea paya de l'Est, mals dana comrae l'auralent espéré eertlalns ple, on discerne «la voU! prfncf- au moina dea dlrlgeants aoviétipale pour la r~altaation de lG M- ques - au sta tut quo ante. l AH UE entr~ EU Jncidenee sur )e projet de conférenee mondiale HA E U AH UE HA C'est cela, • en définttJve que de celle qui se ~untt en a vru J'idée en so1t ou non exprt!Me 1967 • Karlovy-Vary, et. qut, ~ nok aur blanc t. BruuU... qui leur aens, pourraft a votr Ueu en ~' . constltue le • baraRe commuR l'> 1071. .t des P .C. d 'Europe occidentale au Que · l'une ou l'autre de ees &eln du mouvement. communtate conf~nces 10ft ftnalement orealntematlonal. Et c'est Wl faft qut ntsée.. l · e s p r l t dan.t ltquel lea rt.q ue d'nolr, dana un proehe communlstes d'Europe occidenavenir, des conséquences tou$ t. tale · a·y rendtont aura beauooup . fait concrèt.a sur d'autres pro- ~volu6 depuu 1M p~ta de . Jeta de con,.rences oommunlatea 1961 et 1969. At'ee l'lndépendanr:e . tntematlonalea en . coura de dia- de pens~e qut lea caractérlse, cussJon. les eommunlatea espagnoll rapOn salt que lei 8ori~tiques, pellent que cltJ merch1 ver• · pour leur PIJ't, ant déJ' fai$ des l 'u • ' l ~ dolt ae /aire dGnl l« aonda,es en vue · de la convoea- dtvmltl >, et que «1181 rapport 1 tlon - cette ann~ auralent·U• contUctu ela " au aetn du mousouhalté, dit-on - d'une nouftl&e vement communiate tnternattonal contérence mondiale, analoguc A ont un méme caraetère · poùtU'. celle de 196i. La propo&l,ion sem- Partltana enthoualuta d4:1 la ble avolr été accuellJJe fralche- r é un 1 o n de Bruxelles, Us font IMI\' .. •A • Mutope- ·• Glldden&Nt. o~er ciana ce& condi&io.na qu. .. 1 Patmt lee · fléaoUODS 1ea plus no« da co11!~rttnces comm6 ottle.t· ·. · . tablea, M. Jean Kanapr. a falt dr Karlot)r•Vtll'll et d4l IIOICOU ! obsener <l'Hamuuaité da 8 novem- •PJ*rtu•neat GK f'411é • et que ; , bre llì73) que la décialon de de aounlles réWllons de ce type' convoquer une telle contérence « dt'ln'Ont ltr8 dilférente~~, ou ne c doit, ~Vklft'lment, itre cou.c" fHU flt10~r làfte ». tive >> et qu'on en était toa& au CtttAt oonvictiqn, par~ par . plus. il cet · égard, au lltade c de la ptopart dea partts comtnu- ; la réfleximt ». Les communJates nt~s de l'Burope captt.aUste, ' ltaliens, pour leur part, ont tatt qu 11ne p h a • e nounlle a'ouvte savolr qu'Ha n'étatent pas hoe- dan~ lea n pport.l entre partla au, tllt'M, dana l'abaolu, au projet Hlfl du mouvement GOmmWllllte ·... 10vtétlque, mals qu'll 11• denl t lnt~~matlonat. •t Mna doute lll · •'a6f1r nl d'une cont~ JW)Ur alsl')e 111 Hu• viiJible de la nata- · t~otllttrrl llt' l' l~ Oh&n., nl d'Uflt hlfll4! d' !Ili «tOm"lUIIf11Yhl fiUII t • i oontll r,nct~ • Of'JdtafltiHmiKf'liù "· lll rlfl~"' lt, cWJ• IOUOitullt d 'atr!rw l nl mt rne d'une conf6rence ld6o- met claireme' M por10nnallt.6., Joglqu e. Moyennant CJUOi, Us ont ' J'IN avanrt> en oont.n-projet l'ldée t . A. JACOi, M. LUC IIT · . ! d'une cont~rence pan-européenne des partis commun1.stes, du ~tnre et T. "tiTIR. , ' ------·-· UFFICIO Pb, L i l ,' ~ ~ A LJ[LL/\ COM MI S010Nt Ut LLt t;O I\.~ UI\IIi :... .[1 JnOPU ------- ~ IH.Jiv1A VIA POLI. 29 ll t t:i897n Les P.C. européens ne sont pas tous d'accord sur le Marché commun AH EU Ces écha.nges de vues donnent un aspect origina! aux relations que les partis d'Europe ·occidentale entendent entretenir entre eux. « Nous devons nous habituer, a observé avec satlsfactlon le secrétaire généra.l du P.C. espagnol. M. Santiago Ca.rrillo, à ne pas Beaucoup de franchise affrontements é t a i e n t lnévitablea entre quelque vlng t pa.rtis <l) appartenant à d es paya dont certains sont membres de la Communauté européenne (les uns depuls longtemps, les autres depuis peuJ et d'autres pa.s, des partis qul jouent dans leur paya respectlf des rOles d'importan<:e trè6 cliveree et jouluent d'un degré d'autonomie très variable. On put crolre da.n.s un prem1er temps que la recherche d'un dénom1nateur c o m m u n condulra1t à l'~doptlon d'un document flna.l d'autant plus creux et vague qu'il éviteralt de choquer q u 1 c o n q u e et que, au cours des débat-a eux memes, les pro~lèmea lea plua · délicats seraient eseamoté& · Lea deux princlpaux pro ikl o t eu r s de la con!érence, MM. Berlin~Uer et Marchais - dori t les pa.rtla paraissen t resserrer quotidlennement l eu r c o o p é r a t 1 o n, - prononcèr ent aln~i des dlscours excessivement prudents, le dlrlgea.nt 1tal1en se contentant d'une discrète allu s!on au combat qui pouvalt étre men6 le dan1 U Marché commun et dans su ins.itutions », tandls que le secrétaire Jénéral du P .C.F., fort de l'experience du programme commun, évoquait aurtout · « un dialogue const r ucLes HA E De notre envoyé spéciol Bruxelles. - La conférenoe de Bruxelles .·a · 6~ m.aiquée, . ,au cou~ HA nier que nous avons des positions dij/érentes sur certains problèmes, et à utiHser lts discussions pour déga(ler la vérité. )) U t lon au développement et au ·r en!orcement de l'unité du mouvement communlste intern a.tional sur la base des prlnclpes du marxisme - léninisme et de l'internationalisme proJétarien ». c Des propos ont été tenus, nous a dit l'un des chef de délégation, qai auraient pu attirer des répliques cinglantes si de l'autre c6té on n'avait pas eu le souci d' éviter que le sang ne coule. )) AH UE La conjérence des p a r t i s communistes d' Europe o c c identale devait se terminer, ce lundi 28 janvie r, avec l'aàoption d'une « déclarat ion politique » dont la mise au point a donné lieu à discuss ion tusqu'au dernier m nmen t . Il s'agirait d'un t e x t e re{at ivement l ong comprenant ·u ne t rentaine de teuillets. Les princtpales ditftcultés semblent concerner la rédaction des passages relatij s à la Communauté éccmomique européenne, les dtiJérences de vues entre les partis étant grandes , camme le rapporte Alain Jacob. T rois autres textes rtùatifs au Vietnam , au Chili et à la poltttque énergétique en Eur ope ont été adoptés par la contérence. .Di manche, la P r a. v d a a rendu compte de la réunion de B r u xelles en estimant qu'elle sera c une nouvelle contribu- UE ~ , La conference de Bruxelles des deux ,premiera . jours, ·~~~\.- ?rl:fm~~.t~~~~lr.~ plus lntéressants de cette réunion. M . Georges Murchais a souligné le fait dlmanche soir, en notant qu' « un pas en avant avatt été jranch• dans le tlévdoppement du caractèTe démocratique de tell es rencontres ,,, · A e n juger par les témolgna.ges de certains participants, des points de vue très d\fférents se sont opposés avec une ext.reme franchlse, tempérée seulement par un souci de. courtoisie. U/ avec les partis socialiste• sur l'tslternattve qu•a convient d'oppoeer à l'Europe des monopoles ». A premlère vue, dn n'était guère UFF ICIO PER LI fALlA L1ELL..A CQI\,1M IS S I U N~ UFL LE C'P VlU i\JIL'\ d'accord que pour condamner la Communauté européenne telle qu 'elle est aujourd'hul, sans plus . Est-ce la !ranchlse des orateurs les plus hostlles à l'idée européenne - M . John Oollan, par exemple, rappela que le P.C. brttannlque refusa.lt « tout lien avec quelque institution de la C. E. E. que ce soit n - gui poussa à une nécessalre clariflCa t lon ? Est • ce également le courage avec lequel !es porte-parole des pa.rt!s dont les p ays ne sont pas memb -es de Il\ Communauté - essentlellement M. Carrillo a u nom du P .C. espagnol - a!flrmèrent que «le pro- cessus d'articulation européenne eiJt inscri t dans zes lois objectives de l'économie et de l'histoire >> ? Toujours est-il qu'au cours de la seconde journée de la eonférence Italiens et Françals se déctdèrent à mettre les po!nts sur les l. Ce fut, pour les premlers, l'affaire de M. Amendola - le plus « europélste >>, sans doute. des communistes ltaliens, - qui a!firma sans ambages l'util!té d'« une or(lanisatìon d~mocrati que, multmationale. qui ajjronte les problèmes auxquels le8 dtl/e· rents Et{lts nationaux ont montrt leur tncapaczté d'apporter indiViduellement des soluttons >>. Et pour que les choses soient tout à !alt claires, la délégation ltnllenne fa1sa1t savolr que M. BerUnguer ~eralt, mardi, le premier chef de parti communiste reçu offlclellement. par les solns de M. Sptnell!. au siège bruxellols de la Communauté. U.J ROPI:J: · n OM.t\ VIJ\ POLI . dJ TEL . 68 97n AH AH UE niste fx·ançais a reprls une seconde fois la parole pour falre remarquer que chaque parti tenait compte « des conditions EU tions de compétence dans les conditions prévues par le traité de Rome , lorsque des caa bien précis les rendron t opportunes ». A Bruxelles. le dlrigeant commu- ont abordé particulièrement la qu estion de l'un ité d'action avec !es forces de gauche non communistes, notamment soclalistes et chrétiennes. Un très large accord s'est manifesté sur ce sujet entre la quasl-totalité des pa.rticlpants, quitte à ce que certains d'entre eux - M. Mies par exemple au nom du D.K.P. d'Allamagne de l'Ouest - ne s'associent que du bout des lèvres au vreu de la majorlté. A en juger par ce que l'on sait des lntervent!ons. une !igne de clivage se dessin" néanmoins entre ceux pour qui HA En dé pit de leu r !ndén iable rapprochemen t a vec !es Italiens soullgné a vec in sistance de part et d'a ut re. !es communistes fraçals n'en sont pas tout à fait là. Sur la quest ion de la supranattonal!té, .P6! exemple, de séneuses d1fferences existent encore entre !es deux partis Il n 'est pas 1mPQ6S1ble en outre que !es d!scussions en cou rs a vec les socia.Jistes français sur l'Europe obligent !es F ra.nça!s à réserver ~~r l'in stant lt:urs poslt!ons. DeJà cependant il fa. ut remarquer l'acceptation par M. Marcha!s deva.nt le dernler comlté centra! du P.C.F. « àes àéléga- UE Une dynamique de l'unité parttculières de son activité )), et que la lutte à l'intérieur de la C.E.E. fal68.l t parti e .d es • cupects spéc~/tquea >> de so n actton, .en !aveur d'une.•.« EUIQ~ d& ,fra- vaill~rs , démocratique. pact/fque et tndépendante 1> . on· ne peut HA E U pa.s · plus, a - t-il expliqué. nous demander de renoncer aux engagements pris dans le programme commun <à . props de l'Europa> que nous ne pouvons demander aux communlstes anglala d'ètre en faveur dea tnstltuttons de la C.E.E. Ce qut n'empéche pas, ajoute M. Marchats, les uns et !es autres de lutter chacun à sa ma.nière P<>ur des objectifs communs qu'il est possible de déftnir. C'est à quoi s'attache. pour autant qu'on sache, la « déclaration politique Il, dont la mise au point a falt l'objet des dernières dis cusslons. Outre la question des rapports avec la C.E.E., !es particl.pants l'« essentiel est l'altiance, et non de savoir qui doit la diriger », et !es tenants des thèses plus t raditionnelles sur « le role dtriqeant , de la classe ouvrlère et des part!s communiRtes. Les plus sceptlques n'en estlment pas molns que la conférence de Bruxelles devralt contrlbuer à travers l'Europe à une « d71namique de l'untté •· M . Marchals, pour sa part estlme les rondltlons réunles en France assez favora.bles pour annoncer un « changement qualitatij )) dans !es rapports entre le P.C.F . et le parti socialiste. Les problèmes du mouvement commun iste mondla.I ont été évoqués de plu.sieurs ma.nlères, notamment à propos des divers projets de conférences internatlona.les .en cours d'examen. Pra.tiquement tou.s les partls représentés à Bmxelles sont d'accord pour la convocation d'une nou- velle conférence pan-européenne des P.C. réunissa.nt. comme en 1972 à Karlory-Vary, les partis de l'uErope de l'Ouest et ceux de l'Erope de l'Est. Mais l'idée d'une nouvelle conférence mondiale n'a été évoquée que par !es oràteurs dont les positlons sont habltuellement !es plus proches de celles des Soviéttques. L'impression se dégage que les premler de ces projets pourrait se matértaliser d' ici un an environ, le second n 'étant guère envisageable avant 1976. Parallèlement à cette quest lon on notera que si de nombreux orateurs - dont M . Marchais - ont jugé nécessalre de condamner la politique dea dirigeanta chinols.. plusieurs en revanche , MM. Berlinguer et Carrillo notamment - se sont abstenus de toute allu.ston à ce sujet . Les hommages à l'U.R.S.S. ont é té rendus avec Wle intensi té varlable, le record revenant au délégué chyprlote, qul a regretté que le document flnal de la conférence ne souligne pas « la contrtbution décisive d la paix appor tée par la présence de la flotte soviétique en Méditerra- née >> . Suggestlon non retenue par l'ensemble des délégués. .. A.LAIH JACOB. (1) Dlx-neur partls étalent repré senttl!s Le P .C. bollandalt5 aull!ta!t a ux tra vaux a t ltre ci'observateu r . Quant au délégUé norvéglan, u prP. sence a n non cée n'a p u 6t6 con! l.rmée. 5~. l ,fa conférence des partis CE: infonnaz1011i "' comm unistes europeens : DES SIMULACRES DE DÉBA S ·L· A v f\ o f\€ _. ~~ ,~:1~ QUAND ON SA T QUE MOSCOU MÈNE LE JEU M AH L n'es! tout:fois pas sans intérèt qne les communistes eux-mc~cs eprOt~vent le besoin d'offrir le spectade, plus ou m~tns convamcant, de conférences et de congrÈ:s a la manterc cles partis libres. I~s ne s~. d?~naient pas tant de pcine à l'époque du ZerC? et l m~~nt, pour accréditer cette id ée, da ru les populat10ns, qu 1ls sont un parti comme les autres. • ,.Seulement, ce n'es.t p~s bcaucoup plus vra i, mèrne s! l mter~ement psychlatrtquc a succédé à la liquida. tron phys1que. Ils n:ont pas pu empecher à perpétuité la « base " de s'exprrmer. · · EHe s'(':\:prime donc. , • ~eul~m~ nt, sur l'essentiel. D'où donc tombe la dectsron, st ce n'est, comnte précédemment, du Kre:mlin ~ HA 'AVANCE, la P<avd• l'avait l ait savoir 1 cette co nférence des partis com mu nistes d'Europe serait un 5ttccès, un succès pour l'unite du marxismc-léninisme. · P a rblc u ! On n"imaginait quand mcme pas dixn ~ uf partis d'obédì cnce m oscovite discour01 n t pendant trois jours à Br uxelles pou r condurc autrement. M cme si au cours dcs débats, dcs divergences ont p u appàraìtre entr e les achersaircs résolus et les adver. tHlires moins résol us d u Marché commun, quelle importa nce en réal ité ? A la sortie, ce ne sont plus que dea nuances. EU D UE Et finalement des slogans « anti- . capitalistes » qui n'aioutent rien Ai.HEU REUSEMENT !es nuances, chez 1.. !'~!(aire p D HA E U AH UE comm u nistes, s'expriment toujours dans un galimatias proha blement voulu. · Lcs explica ti ons dc l'Hruuanité, ces dE'rniers jours, signées J ea n Kanap a, n'étaient d éj à pas :cles modèles d e limpidité, sauf d ans la prodamation de la nécessité ARLONS-EN, de de PrAgue. historique pour les communistes de « prendre la · Le parti italien, le parti français émirc.nt alors dc: tete », Le documcnt fina l d'hìu n'a . fait que rl"!òsasser observations, voire des prote.stations contre l'occupdion les memcs thèmcs, avec pl us d'indige.n ce encore dans le par la force d'un pays pou rtant communiste. vocahulaire. Oui. Et . qu'est -il advenu de ces observations, de ces p rotc.-stattons ? Mais, en ma tière de politique é trangère commu. niste, il est recom ma ndé dc remontcr aux sources, Les, Russes et leurs _blindés, sont toujours là, et aux sources soviétiqu es. La Vie ;,f(•rnationale s'est mon" les Tchccoslovaques conunuent a portcr le d euil de trée autrement expl icite, en rappelant sans grande ver- , leurs libertés entrevues lors du fameux « printemp.s ,.. gogne que la seul e référt<nce, dans tous les d omaines, ~n s~ d~mande qui. peut se laisser prendre ei1 c'est l'action dc l' U.I\..S.S., aujourd'hui comme hier, 1974 a ~c dro~t re~connu ·a .B:uxelle.s aux d ive n par tis com mumstcs d avotr des optmons et de procéder à dea analyses à cux. ES lors, on peut toujours :enir de• conférenc.., et palabrer et donner aux nalfs l'illusion qu'il y a, dan& lt'..s d iversités natio nales, des « aspects spécifiques ,. du communismc. P ar excmple, les communiste.s fr~çais ont leur « programme commun • qui n'cxiste pa,s ·en. Italie. Et c'est évidcmmcnt ce qui, pour Georges Mar. cha is, a r endu la position si inconfortable. Il y a le · cc prog ram me commun .,, c'est-à-dire l'alliance avec lcs sociali5tes d c Francois Mittcrrand, lesque ls ne prcndt"o nt surement pas 'te risque dc se détacher de l'Europc occidentale. D'où ces biais et ces équivoqucs communistes. Hcurcusemen t, il est toujours facile de se replier gloricuscment sur la construction future d'une Europe quali fiée, par euphémisme, de « socialiste •· M ALGRE les conps de boutoir des Anglais, la Communauté curopéenne ne parait pa.<> se porter plu & mal après cettc confét-cnce de Bruxelles qu'avant. Mais on n 'a assisté qu'à un simul.acre de débat. , . Si. un jour l'un d~s dix:-neuf partis rt'présen tés s a~tsatt ~c c~mpcr scs ltens avec Moscou, croyez-vous qu tl.surv tvrat~ une seconde, croyez-vous qu' il ne .sera it pas tnstantancment condamné,.. anathématisé, et rem. placé. par un autre parti aux ordres, commc à Pt"ague ? , Supposcz que demain l'idée vienne à l'U.R.S.S. d enva.hir u n a utre pays pour !ui imposcr un gouverne:nent .a elle. Q~e se. passera·t:ll Des d o léances, p eut. etre, a Rome, a Pa~ts. Et puts rten. Comme à P ra gue. Rcgardcz plutot cet cxcellent Georges Marchais vedette de BruxeUes. Lui trouvez-vous l'air d'un démo: ~rate ~aro uch e mcnt d é terminé à rejeter avec la dernière energte tout e appartenancc à un bloc quel qu'il soit ? ~~? ~ ? André GUÉ RI N UrFJCIO PER L'IT A LIA DELLA COMMiS SIO Ne DE LL E COM UN Il A EUROPEE · ROMA VIA PO LI . 29 TEL 689722 ss. MS ~ H; $i 4.. ~A infonnazioni tiO rJO EV\ ~-~- €.AAJ-L. \) 1~ d4nt le1 a:;liles commantste8 tnternattonal~a. Cela jait ~rtte d'wne « dbnocrattsatton >> dont Zu atg~a ~tatent apparu~ eu cours de& tUbtltB et doat la moittdrt conslquence n'e1t po.a le •ouci qu'ont ea ltts déUgultJ réunis d Bru:ulUs d'U.Jormer ia prt~Sse , et 4 tra.v.r1 elle le mondfl utérl~r. du àéroulement de l<!! EU La « déclaratlon polltlque ,. adOpt~e f'C1 P .C. de11 pa11s de l'Europe capltazt.~te, à l'I!I8Ut de leur cont~rence de Bruxelles, ne r~.f!.Ue qu'tmpartattement l'évolutton condrl.~rabl6 !ntervenue au !ei n de ce « détachem -;.nt. "' du nwuvement commun1ate mondtal. r rtd t de dt/ficiles dtscuss ion11 et 4e laborie-u.x comprom13, ce document cède encore d 1.me lo(Jomach te tradltionnelle. dont le ums est de plus en plus conteaU. Du moin1, t oute r~!érence dtrecte aux prtnctpe11 ciu mo.rxtsme-lénlnt&me en tant que doctnne tmmuable a -t- elle été. évitée au prottt d'une p en&ée, aul, pour aj/irmer clalrement ltl /Q'ndenuntl, ne M'en veut pa1 m..otns rtao~ lumtm t pltU cont emporatne. Personne ne pouvatt ratso nnablement t• ;;pl.rer réunlr aur dea posltfons communea t rop précrsea ma-à -t•tl de., tnstttuttona euro· pétmnas ou 1ur un programme d'actlon commun d l'khel le de l'Europa ocaKtentale aee pa.rtts au.s&t dt/Jéren ts dant leur po.rticipll.tton d la vte poltttque de leura p<JI/1 re&pecttjs. Face li des Jormattons retranchéet dans des poaitions dé/enmes comme le D .K.P. ouest-allemanci ou le P.C. br-tann t?ue, votre contralntes d un• e:ri1tence auut pr~caire que çlandesttnt, quelques-Unl seuleme nt des ZXJTttl repr~ /len t és d Bruxelles sont actuellement engaUétJ dan a une rétlle lut te pour le f'OUVW et - tnen qu'tls sotent toutourt dans l'oppo.. sttton, - en éprouvent déjd lea responstsbUi~s. Commun tstes Jra nçail et ttaliena Bont clans ce cas. Leurs camar(!4es bPlges parta,oent Zeurs potnts de vue. Ls P.C. espagnol, bten qu'mégal aujou rd'hut, envisagé àè& d présent son rOle de la ~ m e manlèrl! dana l'aprés-Jranqutsme. Le 1>Ttmier m é r i t e de la conJérMice dc Eru.:ulles est d'avotr reconnu ces dit!~ren ce1. man lfestant atnst un gout de la vértté et de la t r anchtse qui n'a pcu toujour~ ~té ds règle AH UE de dégag r Lo confére ce de ru e es a les troits ' D o est-euro oen . HA leur~ travau:~. . Dans un esprit de c comprébension et de collaboration » AH UE La cont~r-'lce c!et P..C. tJes para d' Europe capttclùte aoatt euenttelltnunt deux objets. Le premt.er concernaU la Mllnftlon d'une attitud6 - .'l)M de 1Jltt~ietlra - envers la conatrucUon ~~enfle ; d ctt ~rd. le:t dt61rence• fJ1 c!otvene f.UJI /Ofre perdre dll les conwrgences. Celles-ct 1ont maniteatu pour 111• /Uux J)Ttncn>au.r jntéreu~s. le P.C . ttcùitiM et le P.C. Jrançau, et M. Ber- VU!! U ltnguer a ruumi la lftuatton en soulfgnant que ~~ deur J>Grtis Qf'fts~nt daM un esprtt HA E c de c:ompr6henston et de · colb\boratton >> dans l e q u el il/l enundent « eontlnuer à . at!ronter enJemble les probl ème~, y comprls ceux de la Q.~:.& •· comrnunute1 ftaUena et jran()(Jtl auurent de concert au Parlernent de Stra11bourl et l'aJJlrment é gal e m e n t résolus d lutUr c à l'lnUrieur dea 1nst1tut1ons de la C.E.E. •· Si des dl6~rtnce1 les ~~parent encore aur certatns fUjets, tll s'efforcent d'harmontser leura potnts de vue et leur action . A propos 4f la secotlde préoccupatton l'appel 4 une~ • large a.111ance • de toutes les torce~ dhnoc:t'attques, on assiste d une évolutum da tU les partts communt3tes d'Eurape occtdentale, qut ~~ pousae ~ sortir de Zeur uolemetd en vue d'une untU d'actton conatdhte .ftnon c o m m e une fin en 80t, UFF ICIO P C ~ ._ li A LI/\ DEL LA COMMISSIONE Dt.Lt f r:n lv1UI\J IT A l camme le rappelle M. March4ts, du moinil~ com me une « exlgence dea muaes ». Ccttl 1 extuence est tugée anez pressante poor que 1 le souct de savotr d qut revtend ra. le c ei dlrigeant » tùlns les alltances ain st Jarm,e. l ne BO!t plu3 reconnu comme ~tennlnant. : Il est n!cessatre de replacer 'la con.;b·~,c!; ; de Bruxelles dans ~ contexte de l'tvolv.tfc~ ' récente du mou.vement communiste mc.m4i<l1 1. i A cet éçard, une étape Muvelle a tl.'é j'f6"$1i - ' rh te par les P.C. d'Europe occ~Unta l e. Dt,9U .~ t la conjérence de Mo!COU en 1969, U ut f<'J4' 1 mellement adml3 qu'il n·exts·ttt pas IU « ~1. . 1 ro tre dlrlgeant du mouvement oommrunlste lntern&tional ». Cette CI/Jinnation dc.v~ent rk' f plus ~ plus vrate dans les ta.tts ; en tout uas, l' les partis représentés 4 Bru:celk.~ ont Mi .~·~ souct - quttte d rendl'e hom1/14ge au P.C. 8'C- , sov!éttque - d.e rappeler qu'tls d.étermi'Mf:t i de Jaçon tndipend.ante leura cho~x d~~ ~t .• ; ver. le soctaltsme. · , Il eS<t évtdent que cette indépendancc ~JC:W/e t beaucoup d'un partt 4 l'autre. nota.mmm ~ ' mioont les torces pro'Pf'es aur Ztiquelles c.Jw.-- ! cun a'appute dans .ron caàre natton.U. Mat.z 1 l'a:7J1'aritton d'un << communis1'1N ouegt-euflo- l pée1& », qui se reconnaft d.e plu.g en plus datt.!! .· ses méthodes d 'action, ct.ans ses objectt/8 ctt 1 . dan1 l.a de.scrlptton qu'tl ébaucllè de l' u E~f·, rope des travatlleurs » - attfourd'hut :}Jrl· ) po11~1 à celle des mc.mopoles, n.e PfJ1tt : qu'encourager ceux qut, trop ttmtde~ ou lrO"J! 1 Jaibles. héstten t à preJ~dre pl 'IJ.! de WJ~rtt ~ : l'égard des « nwdèles i. ojjert! par l'Unicm i sovUttque et les P<J.JIS de l'Europe tU Z'Eit : En ce sens -- et bien que toute ttUe a.t : « polvcentris me » ait été écartée d Bru.xel~·:<~>, ( - les conséquenc es de la conjérence f.it.• i P.C . d'Europe ocidentale pourratent appa . ·~ raitre dans !es prochatne.s au~ corMnunistea internattonales , qu'eUes wtent paJneuropéennes ou mondt<lles. ! ALAIN JACOI. EUROPEE -ROMA VIA POLI . 29 TEL fìB0722 r'l!!f!'!a s 6• OO~~RS SIAMPA Uli. infonnazioni LE MONDE - 5 février 197 4 • . l ~ • Relatée ·avec discrétion par la ~ Pravda ~ UE La conlérence des P.C. d'Europe occidentlde a· iatrigué les Sniétiqaes De notre correspondant HA EU AH Moocou. - La coojérence des parti& commu.nistes d' Eu rope occidentale, qui s'est t~m-ue il11 a · une sematne 'à Bru:relles, n'a pas soulevé un très grand. enth~iasme d Moscou. C'est en tou.~ cas l'tmpression que l'on retire de la lecture Cles brefs comptes rendus publiés en particÙ.lier par la Pra.vda., qui avait pourtant ~ch.é aeux mivoyé& spéctaux. Celui qui che.r chera une analyse en projondeur de l'événement et de la cUclaration polittque qut Z'à cl()turé nutera sur aa tatrn: pa8 un :reul article de fond n'a encore été consacré d la réunion, et la presse soviétique - qui a pourtant l'habitude de publier in extenso un grand nombre de textes ùUologiques, - s'est contentée de publier an « ré.tvmé »· extrlmtrMnt bret de la déclaration finale <le Monde du 31 janvter 1974). Ce rémmé omet zes aspects les plu.a origtnaux de ce texte. I'Espagne et le Portugal. La Grèce et la Turquie, qui entratiennent des relations dlplomatlquea avac Moscou. ne aont pas ~entlonnées . Catte liste d'omlsslolll n'est exhaustlve. Mais les examples donné& sont suffisamment révélateur11 d.e l'axpectati ve dana laquelle on ae trouve Ici. Le ph6nom~ntt lntrlgue, lnqui•te mAme, dana la meaure où Il comporle des inconnue~ et des · innovatlons. En attendant d'y voir plus oiair, on se raccroche à ce que J'on peut, c'est-à·dire aux références que fait de Bruxellec à la déclaration l'• internatlonallsme prof•tarlen .. , aux ~ grandes ldiJes da Ment, Engefs et Lénlne •. au " renloroement de /'unJté du mouvement communlat• et OU'Irier international •. quelques accusatlons contre la çhiM anregis· tréaa l Bruxelles (lea propos de M. Marchaia, l ce aujet, n'ont pas été oublléa dans la pras~N~) . . En tout cas, la Pravda a conaacr6 molns de piace à la déclaration des P.C. d'Europe occ.iden.ta la qu'à celle du seui parti communlata trançals, qui d6nonçait récemment l' antlcommùnlsme et l'antlsovlétiame soue toutes leurs formes , et falsaìt un vlbrant éloge du système sovlétlque. HA E U AH UE Les • oublls " sont assez révélqteurs. Tous les commentateurs - et pas seulement ceux de la presse bourgeolae o'nt lnslsté sur la définltion de cette nouvelle Europa occidentale que se propoaent de construlre les partlclpants de la conférence de Bruxelles ; Il a'ag!t pour eux d'une Europa occidentale • pac/flque, démocratlque et lnd•· pendente ( ... ) en mesure d'tJtabllr, auas/ blan avec /es Etars-Un/s qu'avec las pays aoc/a//ate,. ( ...). des rapports de coopération pac/fique dans /e respect de la plelne tJgalité des drolts et da l'lntérft des peuptas •. Le lecteur da la Pravda ou . de n'Importa quel journal soviétique - n'en salt rien jusqu'à préaent. Pas plus qu'il n'est au courant de la réatflrmatlon, dane la déclaratlon de Bruxellea, du principe • d'lndiJpendance et d'lgallt~ • de chaque partì communlate ou dea dlf· f6rentea attltudet adoptéet par ~•r· tains P.C. oueat·europ6ens • l'éQard du Marohé commun. Il y a méme plus aurprènant : la d6claratlon de Bruxallee d6nonce très pr6cla6mant quatre régimes .. taaclstea " ou • dlctatoriaux • dont • la survlvanc• est lnadmlsslble .. ; Il s'agli de ceux de J'Espagne, du Portugal, de la Gréce et de la Turqule. Le résumé publlé par la Pravdll ne cite que i paa a4x JACQUES . AMALRIC. UFF ICiO PER L'ITALIA DELLA COMMI SSIONF Df-:L •_ F COMUN fT:l F~ URO P E[ - HOMA VIA POLI. 29 ìEL 089722 UE AH ABB . POST . GR . III / 70 L. 1000 MENSILE DEL COMITATO REGIONALE TOSCANO DEL PCI HA EU ANNO IV. n . 2-3. APRILE-MAGGIO 1979 Bo1taccini~ Cecchi~ Cerrina~ SP CIALE E EZIONI Di Giulio~ lppolito~ Spinelli UE Pieralli~ AH TASSI D'INCREMENTO DEL VOTO NEL TRENTENNIO PER PCI E DC: TOSCANA-ITALIA TOSCANA 5045- 40- HA 55 EU 60- 194fl l94fl 1953 1958 1963 1968 1970 1972 1975 1976 SOMMARIO POLITICA PERCHÈ IL PCI AL GOVERNO. Conversazione con Fernando Di Giulio (Paolo Parigi)/3 . LE SCAPPATOIE DELL'ARROGANZA {Roberto Barzanti)/9. E SOCI EU\ l COMUNISTI, IL GOVERNO, LA SOCIETA' ALLA FINE HA PREVALSO LA PAURA DEL NUOVO . Legislazione e domande sociale (Gianluca Cerrina)/ 12 . UNA SPERIMENTATA CAPACITA' DI GOVERNO. I comunisti e le is tituzioni (Luciano Lusvardi)/ 14. RIFORMA DELLO STATO : NON È SOLO UN ELENCO. Decentramento e regioni (Alberto Brasca)/ 18. LE ILLUSIONI DELLO SPONTANEISMO. Programmazione e riconversione (Gianfranco Bartolini)/20. L'ASSENZA PIU' COLPEVOLE. Scuola e università {Gian Mario Cazzaniga)/22. DOPO LE SCELTE LA GESTIONE. Riforma sanitaria (Giorgio Ves tri) / 24. UN FRONTE PIU' CHE MAl APERTO. Terrori s mo e ordine democratico (Alberto Cecchi)/26. MA l RITARDI SI SCONTANO. Equo canone e piano decennale (Paolo Pecile e Lando Santoni)/28. DIRETIORE Giulio Quercini. VICEDIRETIORI UE Roberto Barzanti Fabrizio Franceschini CO MITATO DI REDAZION E AH Alberto Bruschini, Paolo Cantelli, Gabriele Capelli, Antonio Floridia, Piero Innocenti, Claudio Martini, Oriano Niccolai, Paolo Parigi, . Paolo Ranfagni, Mario G . Rossi HA EU CO MI TATO D IRETIIVO Nicola Badaloni, Gianfranco Bartolini , Bruno Benigni, Luigi Berlinguer, Lorenzo Calabi, Franco Carnarlinghi , Alberto Cecchi, Amos Cecchi, Vannino Chiti, Lucia no Lusvardi, Marco Marcucci, Renzo Martinelli, Enrico Menduni, Marisa Nicchi, Gianfranco Rastrelli, Luigi Tassinari Renzo Cassigoli D IRETIORE AMMINISTRATIVO SERVIZI FOTOGRAFICI AH Marcello Severi Maurizio Berlincioni . LE NUOVE VIE DEL COLLATERALISMO. Dc toscana e forze sociali (Paolo Cantelli)/32. L'ANIMA E IL CORPO. L'organizzazione della Dc in Toscana (Attilio Monasta)/35 . UN'EQUIDISTANZA IMPOSSIBILE. Le contraddizioni del Psi (Vannino Chiti)/38. UE D IR ETIORE RESPONSABILE LA PRIMA E LA TERZA FORZA HA E U Foto: B. Barbey (pp. 62) : Maurizio Berlincioni (8. 15. 17. 29. 34); Red Giorgeui (24); R. Joedec),, (54); Gerd Ludwig (45) ; G. Mango/d (52); Massimo Pacifico (4. 19. 23. 27. 39. 47. 49. 66. 67); A!( Saftra (64). TESTATA John Alcorn DIREZIONE. REDAZIONE. AMMINISTRAZIONE Firenze, Via Alamanni n. 41. T el. (055) 278741 Pubblicazione registrata al Tribunale di Firenze il 24 maggio 1976 con il n. 2497 STA MPA UNA NUOVA IDEA DELL'EUROPA QUA!--E CONSENSO PER LA NUOVA EUROPA . Intervista ad Altiero Spinelli (Antonio Floridia)/44. DOPO IL VERTICISMO LA PARTECIPAZIONE (Luigi Berlinguer)/48 . EUROCOMUNISMO E SINISTRE IN EUROPA (Piero Pieralli)/51. LA CLASSE OPERAIA VA IN EUROPA . Il movimento sindacale (Aldo Bonaccini)/53. L'E UROPA DELL'E NERGIA (Felice lppolito)/55 . L'INTEGRAZIONE DIFFICILE . Le politiche economiche (Alberto Bruschini e Alberto Zanni)/57 . SCHEDE : La Toscana e l'Europa. LA NOSTRA AGRICOLTURA E LA CEE {Giovanni Gozzini)/62. CHE COS'È IL FEOGA {Raffaello Fabiani)/63. I TOSCANI NELL'EMIGRAZIONE (Mario Olla)/64. IL FLUSSO TURISTIC0/65. IL VOLUME DEGLI SCAMBI/66. Cooperativa Lavoratori Officine Grafiche Firenze viale dei Mille 90,50131 l Firenze tel. 587.144-576150 telex 57596 OGRAFI Abbonamento annuale: L. 10.000. Semestrale: L. 5.000. Versamento in conto corrente postale n . 5/15432 intestato a « Politica e società», mensile del Comitato regionale toscano del Pci, via Alamanni 41 , 50123 l Firenze 2 Distribuzione: Editori Riuniti • P(~rché l P ci Conversazione con Fernando Di Giulio HA EU UE La fase che ha dato i migliori risultati per il paese è stata senza dubbio la prima: quella del governo delle astensioni. In un periodo relativamente breve, dall'ottobre all'aprile del '77, è stata presa una massa estremamente vasta di misure, anche complesse, che hanno consentito quello che è l'esito più valido del triennio (anche se da un paio di mesi sembra rimesso in discussione): il tasso di inflazione, pur restando molto alto, è diminuito in modo sensibile, si è riequilibrata la bilancia dei pagamenti, si sono ricostituite le riserve, si è ristabilito il credito internazionale all'Italia. EU HA altre categorie, o hanno avuto carattere provvi sorio (per esempio, il blocco temporaneo della scala 'm obile per i redditi superiori a certi livelli). l risultati di cui parlavamo sono stati possibili perché i provvedimenti hanno operato contemporanemaente su tutto l'insieme della situazione finanziaria. Se si pensa che ciascuna di queste misure è estremamente complessa e che sono state tutte realizzate in pochi mesi. credo che non ci siano precedenti nella storia d ' Italia, e nelle recenti vicende di altri paesi dell'Europa occidentale, di una politica wsì energica di risanamento economico e di equilibrata distribuzione dei sacrifici. AH Delle vicende politiche di questi ultimi tre anni noi siamo soliti fare questa periodizzazione: prima fase: governo delle astensioni; seconda fase: intesa programmatica e crisi di questa intesa; terza fase: maggioranza di solidarietà nazionale e crisi di questa maggioranza. A l riguardo il Pci esprime una valutazione differenziata. Tu come sintetizzeresti il giudizio su queste tre diverse fasi, tenendo conto dei problemi che di volta in volta stavano di fronte al paese, e su quali terreni di fondo si è aperta la crisi della maggioranza? AH In questa ampia conversazione, il compagno Di Giulio ripercorre criticamente le vicende politiche della legislatura appena conclusa: le diverse fasi della politica di unità nazionale, i risultati ottenuti, le difficoltà incontrate, i mutamenti nei raPporti tra le forze politiche, la ,gravità dell'attacco terroristico e il << dopo Moro >>, la crisi ecOnomica e le spinte corporative, le debolezz,e del movimento di" lotta, le ambiguità socialiste. E infine, le prospettive per il dopoelezioni. UE di Paolo Parigi Un'energica politica di risanamento economico Questo è stato possibile attraverso una serie assai ampia di provvedimenti che affrontavano un largo ventaglio di questioni, spaziando da misure fiscali a misure tariffarie, da misure salariali, a misure per il rientro dei capitali all'estero; oltre a misure più contingenti. Di queste, l'unico intervento che comporta sacrifici seri per i lavoratori è il non ricalcolo della contingenza sulle liquidazioni a fine lavoro. Altre misure o rappresentano sacrifici per Ma come è stato politicamente possibile modificare una situazione economica che sembrava così compromessa? Perché quello è stato un periodo in cui ha effettivamente prevalso l'elemento della solidarietà nazionale, per il fatto . che una parte considerevole del gruppo dirigente democristiano riteneva che la situazione economica fosse giunta a un punto così pericoloso da fronteggiare assolutamente in qualche modo. Il momento della popolarità di Andreotti Guarda, in generale sono tre i critericon cui si valuta una situazione politica: risultati, rapporti tra i partiti, consenso del paese. Dei risultati ho già detto. Quanto ai rapporti tra le forze politiche, in questa fase del governo delle astensioni noi abbiamo affrontato e risolto più difficoltà che nei periodi successivi. E senza riunioni lunghe e faticose , ma con intese che si realizzavano in un quarto d'ora, in sede parlamentare, in rapporti con il governo, e senza gli incontri tra i 3 UE AH HA EU HA E U Ma qui sorgono subito le prime difficoltà. L'accordo si fa, ma è un accordo faticato che richiede lung he trattative. C'è già un mutame nto di clima. E poi, una volta fatto l'accordo e passati a ll a prova dei fatt i, l'accordo non funziona. Ci sono anc he episodi particolari: per esempio, subito dopo l'intesa programmatica, c'è l'episodio della fuga di Kappler, che già rappresenta una ferita ... Ma è con l'autunno del '77, che culmina nella manifestazione dei metalmeccanici del 2 dicembre, che si determina una rottura del clima precedentemente stabilitosi tra governo e paese e tra governo e movimento sindacale. Di qui la crisi aperta da noi . per cercare di a ndare ad una soluzione di governo con la nostra partecipazione. Quindi, già nell'autunno '77 c'è una prima crisi sull'attuazione del programma. Dalla crisi si usci invece con la maggioranza di solidarietà nazionale E a questo punto vorrei esprimere un giudizio generale. Ritengo che la politica che noi abbiamo seguito in questi tre anni sia stata giusta nel suo indirizzo complessivo. Non vedo alternative di fondo che non portassero il paese a situazioni molto più pericolose. Questo però non vuoi dire che noi abbiamo gestito correttamente tutti i passaggi. Comunque si realizza l' accordo progra mm atico, si forma la maggiora nza, c'è un' intesa a nche sulla composizione del governo. Ma ecco l'inganno. Il governo che si presenta alle Camere è diverso da quello stabilito, e si determina così un paradosso forse non avvertito da tutti: la nuova maggioranza si trova a reggere lo stesso governo delle astensio ni! Tanto che, com'è noto, gli indipendenti di sinist ra aveva no deciso di aste ne rsi,e noi aveva mo convocato la direzione del partito - mi pare che di recente ne abbia parlato alla Tv anche Berlinguer - ed eravamo incerti se proporre addirittura il nostro voto negativo . Per cui la nuova maggioranza non nasce su ll'intesa che era stata violata dalla Dc, ma nasce su ll a vicenda del rapimento di UE Questo giudizio spiega il passaggio dal governo delle astensioni, con un accordo limitato alfe questioni più urgenti deltecconomia, all'intesa programmafica successiva ... disc utere. Comunque, qua ndo noi proponi a mo il nostro ingresso nel governo, la trattativa si conclude con la formazione della maggioranza di solidarietà nazionale. Anche questo è un punto discutibile. Dovevamo accettare il sempl ice ingresso nella maggioranza - non era proposta nostra: era controproposta democristiana - oppure no? Io ritengo che noi, in quella sitauzione, difficilmente potevamo fare altri menti. Per due ragioni: perché socialisti e repubblicani avevano accettato la controproposta democristiana, isolandoci; e soprattutto perché quella controproposta era nata da un aspro e drammatico scontro politico in seno alla Dc. Ora, un irrigidimento nostro rischiava di apparire come un vo ler tirar troppo la corda. AH vertici dei partiti che hanno caratterizzato le vicende successive. Il terzo elemento è, se si vuole, il più sconcertante ma anche il più indicativo. Pur essendo questo l'unico periodo di questo triennio in cui vengono decise misure di sacrificio, il governo gode del maggior sostegno dell'opinione pubblica e delle organizzazioni sindacali. Le difficoltà con il sindacato e con l'opinione pubblica sono venute dopo. Questo invece è persino il momento della popolarità di Andreotti, con la sua conferenza televisiva sui sacrifici. L'intesa violata dalla Dc Un passaggio discutibile è se noi dovevamo accettare un accordo di programma senza porre contestualmente un mutamento della formazione governativa, che è poi il problema che abbiamo posto a dicembre del '77; ma se è stato giusto porlo nel dicembre del '77, o se non lo si poteva già porre a luglio, è certo un punto che si può 4 Il flusso dell'import-export al porto di Livorno è un indice importante dell'andamento della bilancia commerciale. Il<< dopo Moro>> HA Superata però questa fase eccezionale in cui era tornata a pesare una esigenza di unità più profonda del normale (così com'era accaduto per la situazione economica durante il governo delle astensioni), riemergono i limiti già presenti nell'autunno '77. Intendiamoci, alcune cose si fanno, anche rispetto al '77: legge finanziaria, legge sulle pensioni, ecc .... Ma quando si prova ad andare oltre, la maggioranza non riesce a funzionare e nascono le condizioni della crisi di governo. Siamo dunque di fronte a un atteggiamento della Dc che ha portato a un progressivo indebolimento del vincolo della solidarietà nazionale mano a mano che sono stati superati i momenti UE fatto nel corso della crisi '77-'78, quando si aprì la questione della maggioranza con noi. Ma essa fu risoluta dalle forze più avanzate evitando un confronto di fondo e usando in ultima analisi il grimaldello dello stato di necessità. È evidente, quindi, che noi ci troviamo di fronte a una Dc che oscilla; può assumere posizioni anche molto unitarie ed avanzate su questioni di enorme rilevanza come l'operazione di riassetto finanziario, e può poi, quattro mesi dopo (ottobre '77), sgomentarsi di fronte all'ipotesi che un governo democristiano cerchi di affrontare il meccanismo del cumulo delle pensioni . Può accettare che si chiedano pubblicamente le dimissioni di un presidente della repubblica democristiano e può impujntarsi per imporre un sottosegretaro di una determinata corrente. E questo perché è mancato un chiarimento politico di fondo, perché le forze che potrebbero proporlo non lo hanno mai fatto in modo netto, avendo preferito affidarsi all'opera di Moro, il quale certamente riteneva che la Dc dovesse andare in una certa direzione, ma portandosi appresso tutti, chi era d'accordo e chi non era d'accordo, col modulo dello stato di necessità. La morte di Moro ha sbilanciato tutto questo e quindi ora ci troviamo di fronte ad una Dc in cui prevale, non so nemmeno quanto consapevolmente, l'anima moderata che ha paura del nuovo. Ma queste oscillazioni della Dc che tu descrivi non possono trovare una spiegazione nel flusso e riflusso dei processi sociali in atto nel paese? nella sensibilità con cui questo partito sa cogliere, ad esempio, debolezze del movimento e il riemergere di spinte e chiusure corporative? La questione esiste ed è una questione profonda. La Dc amministra e media a livelli in genere molto bassi tutta una serie di impalcature corporative che essa stessa ha favorito, e certo sa approfittare anche delle debolezze nostre. Resta il fatto però che ci sono momenti in cui la Dc non si preoccupa degli aspetti corporativi e momenti in cui invece la angosciano. Faccio un esempio: perchè la Dc vota come un sol uomo e senza problemi la legge che per un anno e mezzo trasforma in buoni del tesoro i futuri aumenti di contigennza destinati ai redditi superiori ai sei milioni? Non è una misura che tocca determinati strati sociali? Anzi sono strati sociali più ampi di quelli che possono essere colpiti, per esempio, dalle misure sul cumulo dello pensioni. Ma riguardo alla con- HA EU AH Credo che siamo di fronte ad una vicenda abbastanza complessa. Senza dubbio, all'interno della Dc, esistono forze convinte che sia necessario un rinnovamento del paese; un rinnovamento, quanto meno, politico (se debba essere anche economico-sociale per loro può essere da discutere); e convinte anche che questo rinnovamento politico passa attraverso un determinato rapporto con noi. Non sono posizioni nuove nella Dc. Per esempio, chi già in passato ha sostenuto posizioni di questo tipo è De Mita, insieme a una parte della corrente di Base. Queste forze, però, sono attualmente minoritarie nella Dc. Con Moro naturalmente le cose erano un po' diverse, ma la condizione di minoranza permaneva. Il punto qual è? Che la situazione del paese ha presentato, per due volte in questi tre anni e su questioni di grandissima importanza, tali elementi di pericolo, che in questi momenti e su quelle questioni è stato possibile a questa parte della Dc riuscire ad essere l'espressione dell'intero partito. Questo spiega il comportamento della Dc di fronte alla crisi finanziaria e sul caso Moro e perfino il suo atteggiamento sulla nostra richiesta di dimissioni di Leone. Che cosa, invece, non è succcesso? Non è successo che da queste situazioni la Dc sia uscita con una linea politica che cercasse, dal suo punto di vista, di dare coerenza e continuità alla collaborazione con noi. Anche all'ultimo congresso essa eluse il problema; si misurò solo sull'elezione di Zaccagnini, che conteneva un significato politico, ma non esplicito. La maggioranza stessa che lo elesse era ambigua, e lo si è visto negli sviluppi successivi. EU Ho presente anche la vicenda referendaria. Lo so, non siamo riusciti a far passare la << Reale bis >>, c'è stato l'atteggiamento socialista sulla << Reale >>, si è verificato il disimpegno di tutti (eslcuso il nostro) sulla legge per il finanziamento ai partiti ... ma queste sono le ombre. Guardiamo le luci. Se valutiamo il complesso delle questioni , troviamo tre risultati sostanziali. In primo luogo l'insieme della società, le strutture democratiche del paese, reggono bene di fronte all'attacco delle Brigate rosse, nonostante le oscillazioni del Psi. In secondo luogo anche la vicenda referendaria si conclude tutto sommato positivamente perché vengono varate nuove leggi e soprattutto perché viene risolta la questione cardine dell'aborto. In terzo luogo una crisi pericolosa, delinatasi al vertice della repubblica subito dopo il caso Moro, viene affrontata per iniziativa del Pci non come si affrontano di solito le cose in Italia, e coè facendole marcire, ma tagliando risolutamente il nodo e andando all'elezione di Pertini. Insomma il paese, attaccato questa volta non nel terreno economico ma sul terreno della democrazia, manifesta egualmente una sua capacità di difesa e risolve positivamente i nodi anche drammatici che gli stanno di fronte. UE È però anche il periodo dell'escalation terroristica, dei referendum .... eccezionali e particolrmente acuti della crisi, ora di carattere economico ora legati alle sorti delle istituzioni democratiche. Ma come spiegare questo atteggiamento? È una reazione di difesa che è scattata ogni volta che sono entrati in discussione i nodi essenziali del sistema di potere democristiano (e questo rinvierebbe in qualche modo anche agli equivoci e alle ambiguità non sciolti al momento della formazione della nuova maggioranza), oppure a un certo punto, soprattutto nell'ultima fase, si è verificata in seno alla Dc un'involuzione moderata? AH Moro. Ciò nondimeno, ritengo che un secondo periodo positivo di questo triennio, dopo quello delle astensioni, sia il periodo che va dall'attentato di Via Fani all'elezione di Pertini . Le oscillazioni democristiane In questi tre anni, il tentativo di chiarimento più aperto è stato quello 5 tingenza ha marciato tranquillamente; invece sulle pensioni si era spaventata nel '77, ha ripreso un po' di coraggio ne '78 dietro nostra pressione, ma non so, alla prova dei fatti, cosa sarebbe successo ... poneva per il Psi l'obiettivo di avere più voti e di riacquistare uno spazio. Obiettivo legittimo, che qualsiasi socialista si sarebbe posto. Tra rinnovamento e corporativismo AH HA EU UE HA E U E il partito socialista? In questi tre anni esso è apparso dominato da una sorta di i nsojferenza rispetto alla politica di solidarietà nazionale. Quali sono i motivi di questo comportamento e qual è il tuo giudizio complessivo sulla politica di questo partito? Ma come ha cercato il Psi di realizzare questo obiettivo? E qui non vi riferisco tanto al suo atteggiamento nei nostri confronti, con polemiche anche pretestuose: tutto sommato questo è secondario ; mi riferisco a come si è mosso di fronte alla linea politica che per il paese appariva necessaria. Se io dovessi dare una definizione della posizione socialita di fronte alla politica di unità nazionale perseguita in questi anni, dovrei dire che essa è stata <<aderire e ... differenziarsi >>, <<aderire e criticare >>. Da una parte il Psi non se la sentiva, per ovvie ragioni, di assumere il ruolo di opposizione rispetto a questa politic, ma contemporanemanete non la sentiva nemmeno come sua e non era quindi in grado di farsene protagonista e di avere una funzione dentro di essa. Questo atteggiamento lo ha portato a non avere nessuna collocazione e nessuna linea veramente autonoma. E la prova di tutto questo è emersa nel momento in cui noi siamo usciti dalla maggioranza. Fino ad allora il Psi aveva fatto più o meno questo ragionamento: <<La politica di solidarietà, se anche va avanti, avrà comunque momenti difficili. Io, per un verso, vi partecipo, e per un altro cerco di sfruttare tutte le difficoltà di questa politica per farmi un po' di voti a spese dei due principali protagonisti >>. Ma quando noi abbiamo rimesso in discussione non la linea generale, ma il modo della sua attuazione, allora i socialisti si sono trovati spiazzati e senza una precisa collocazione. E infatti è difficilissimo dire quale sia stata esattamente la posizione del Psi durante l'ultima crisi. AH Il punto è che la Dc era consapevole che per determinate misure di rinnovamento, prese in determinati momenti e sotto l' assillo dello stato di necessità, essa poteva anche ignorare le resistenze corporative. Caduta invece l'eccezionalità della situazione è venuto a mancare lo stato di necessità, allora essa è tornata a cedere ai corporativismi . Quindi il problema che si pone è questo: se la sente la Dc naturalmente dal suo punto di vista, con le garanzie di cui ha bisogno, con un rapporto con noi che non deve semplicemente essere l'accettazione delle nostre posizioni, ma la definizione di una linea d'incontro - di dare a una politica di rinnovamento del paese una prospettiva, una dignità e un potere di cot;J.vincimento? Se la risposta è positiva, allora saprà affrontare anche i corporativismi. Del resto i problemi del corporativismo li ha la Dc. ma li abbiamo anche noi, come ogni grande partito. Se invece la risposta è negativa, diventa una fatica improba superare qualsiasi ostacolo e nessuna intesa con noi potrà reggere. UE La politica socialista: aderire e differenziarsi Il Psi si 'e mosso partendo da un dato per esso molto preoccupante: il risultato delle elezioni del '76, che pur non avendo marcato un arretramento rispetto al '72, segnavano però una sta bilizzazione in presenza di una forte avanzata nostra. Moltissime sono le ragioni che hanno determinato la nostra avanzata, ma ce n'è una che riguarda anche il Psi. È uno dei misteri di questi anni il fatto che i socialisti, dopo la rottura con il Psdi, non abbiano tentato nulla per recuperare la sinistra socialista che si era scissa. Come è noto, il grosso di questa forza, dopo il '72, è venuto con noi. Di fronte a questo dato, e alla conseguente crisi interna del partito, si 6 s"ciogliere il parlamento: potevano proporne un'altra nel corso della crisi. E se la ritengono necessaria, quale ruolo affidano al Psi rispetto ad essa? Secondo me i socialisti potrebbero svolgere una funzione importante, perché non c'è dubbio che la politica di unità nazionale è difficile, così come sono difficili i rapporti tra Pci e Dc: una funzione che può legittimamente portarli anche a differenziazioni ora dall'uno ora dall'altra, a condizione naturalmente che queste differenziazioni servano a far marciare in avanti la politica dell' unità. Si tratterebbe allora semplicemente di discutere nel merito le singole posizionie proposte. Se invece i socialisti continuano con la linea seguita fino ad oggi, essi si troveranno spiazzati anche nel dibattito elettorale: quale collocazione propongono per il Psi dopo le elezioni? Dove andrà il Psi dopo le elezioni? Ora io penso invece che questo partito debba e possa qualificarsi proprio sulla politica di solidarietà nazionale. Forse non la ritengono necessaria al paese? Ne propongano un'altra. E allora non capisco perché hanno fatto La stampa ha discusso molto su quali e quanti cambiamenti di rotta si sono verijìcati al nostro congresso a proposito del rapporto noslro con le altre .forze politiche. Mi sembra invece che il congresso abbia ricon.fermato nella sostanza le linee di .fondo già dejìnite in passato per quanto riguarda la soluzione da dare al problema della direzione politica del paese. C'è però da chiedersi, dopo tutto quello che è avvenuto in questi tre anni, se e quanto possa essere credibile riproporre meccanicamente al paese e all'elettorato la proposta con cui ci siamo presentati alle elezioni del '76. In particolare, in quali termini si pone oggi il problema del rapporto nostro con la Dc? Mi sembra che proprio l'esperienza di questi anni renda più credibile la nostra proposta rispetto al '76, sia perché questi rapporti ci sono stati (il precedente del governo di unità nazionale dopo la liberazione era un pochino lontano!), sia perché essi hanno dimostrato in due momenti drammatici della vita nazionale un'eccezionale capacità di realizzazione. Certo, non sono stati in grado di sostenere un'organica politica di rinnovamento. Questo è il punto davanti al quale ci troviamo. Aggiungo però che anche nell'opinione pubblica ha fatto più strada di quanto non si pensi l'idea che almeno per il momento altre soluzioni non sono praticabili senza grandi pericoli per le sorti del paese. Credo che anche una parte considerevole delle forze socialiste sia restia di fronte a esiti che vedano il Psi al governo e noi all'opposizione. E lo stesso si può dire per alcune forze interne alla Dc. sono del resto già da tempo presenti nel dibattito politico, come peseranno nel confronto elettorale? un caso che si sia verificata un'impennata inflazionistica non appena la collaborazione si è interrotta. Il pericolo dell'ingovernabilità AH UE Quindi la scelta è questa: o si accelera un processo di governabilità del paese, oppure si opta ... per quale altra alternativa? In realtà si opta per l'alternativa dell' ingovernabilità. Del resto la cartina di tornasole della situazione reale è data dalla crisi di governo. La Dc ha ritenuto che non esistessero le condizioni politiche per una collaborazione effettiva e contemporaneamente è giunta al pardosso di fare l'impossibile per evitare che si formasse un governo rispetto al quale noi fossimo all'opposizione. Se si vuole avere un quadro di che cosa sarebbe l'Italia dopo un risultato elettorale che non rappresentasse una spinta verso l'intesa, guadiamo alla vicenda dell'ultimo governo Andreotti. Mai si era verificato che un presidente del consiglio, per non ottenere il voto di fiducia, moltiplicasse per venti giorni tutti i suoi sforzi fino al punto di chiudere in casa un socialdemocratico e due democristiani e di persuadere i socialisti, con una promessa che non era in grado di mantenere - quella dell'a bbinamento delle elezioni -, a portare persino il novantenne N enni in senato perché gli votasse contro! Questa sarebbe l'alternativa. Un 'ultima domanda. Crisi economica, terrorismo, collocazione internazionale dell'Italia: questi tre grandi temi, che HA E U D'altre parte l'idea di una collaborazione democratica ampia, messa in discussione in linea di principio dalla Dc nelle elezioni del '76, oggi non è più respinta in linea di principio. Quello che la Dc afferma di non volere è una collaborazione nella forma del govero di coalizione. Siamo passa ti, quindi, da un confronto in cui veniva negata l'idea stessa dell'intesa unitaria a un confronto in cui si discute sui modi concreti in cui l'idea è attuabile. Mi sembra dunque che la linea proposta dai nostri ultimi due congressi sia andata avanti nei rapporti politici e nella coscienza del paese. La questione vera che abbiamo di fronte mi sembra allora un'altra. Quali sono le condizioni programmatiche e politiche che possono rendere possibile una collaborazione feconda tra noi e la Dc, insieme alle altre forze? In altre parole, sono ipotizzabili per il dopo-elezioni spostamenti e avvicinamenti tra i partiti che consentano questo tipo di collaborazione? Credo che questo dipenderà in modo decisivo dal risultato elettorale stesso. Si può avere un risultato che può spianare la strada a un rapido chiarimento politico che consenta un periodo più o meno lungo (la politica è sempre transitoria) di collaborazione su un programma di rinnovamento e su un'effettiva volontà di realizzarlo; oppure si può avere un risultato che mantenga il paese in una situazione di confusione e di relativa ingovernabilità, con il rischio dell'immediato aprirsi di crisi profonde sia sul terreno politico che su quello economico: non è HA EU AH UE Sia il tema della crisi economica che quello del terrorismo rinviano al problema dell'unità, all'esigenza di una collaborazione tra le forze democratiche. Per la crisi questo mi pare indiscutibile e ampiamente acquisito. Una politica unitaria intorno a un programma di rinnovamento economico - se viene sentita e praticata come una profonda esigenza del paese dalle forze che realizzino un 'intesa di questo tipo - può dare ampi risultati. La questione del terrorismo è in un certo senso ancora più semplice: è facilmente comprensibile che la democrazia è tanto più difesa e garantita quanto più salda è la collaborazione tra le forze. C'è però un punto che può introdurre elementi di contraddizione. L'esplodere del terrorismo ha posto un'altra questione, oltre quella della difesa delle istituzioni democratiche: si tratta di sapere se vi sono state, e quali sono state, le collusioni tra forze politiche e settori dell'apparato dello stato, da un lato, e terrorismo dall'altro. Tale questione è in piedi da Piazza Fontana. Appare chiaramente che queste collusioni ci sono: pensa alla fuga di Freda e Ventura, pensa alle vicende più recenti e persino alle misteriose telefonate di avvertimento a Toni Negri (a prescindere dalle soluzioni giudiziarie che avrà questo caso). Le collusioni con il terrorismo Questo è un punto delicato perché, mentre sul terreno della difesa della democrazia l'unità è realizzabile, su questo secondo terreno può sorgere il problema di forze che pur non essendo state implicate nella vicenda del terrorismo, hanno tuttavia delle preoccupazioni per eventuali tumori da tagliare cresciuti in casa loro. In questo senso la nostra posizione è più facile, perché in casa nostra non abbiamo problemi. Problemi però in qualche casa devono pur esserci, e credo che l'opinione pubblica se ne renda sempre più conto; è comunque un tema da discutere anche in campagna elettorale. La questione della collocazione internazionale dell'Italia è forse quella su cui si è realizzata l'intesa più ampia tra le forze democratiche. La novità che invece esige un approfondimento è che la situazione mondiale si è 7 HA EU AH UE HA EU AH UE trasformata negli ultimi temp1 m termini tali che la salvaguardia della pace è lega ta non al mantenimento dello status quo, ma anzi all'esigenza del rilancio di una prospettiva di mutamenti abbastanza profondi nell'ordine inLernaLionale. 1::. Y. ui la Jillicollà sta non tanto nell'orientamento delle forze politiche italiane, quanto nel loro provincialismo. Ci sono questioni decisive per le sorti del mondo e anche del nostro paese (penso, per esempio, alle trattative sugli armamenti strategici) che invece in Italia cadono nell'indifferenza e persino nella disinformazione. Perciò questo ordine di problemi si presenta in modo diverso dagli altri due, perché c'è l'esigenza di un rilancio di consapevolezza e di informazione nel paese: un rilancio in un orizzonte non solo europeo o eurooccidentale, ma in un orizzonte mondiale. Se riusciamo a far questo, allora non dovrebbe essere difficile, anche su questo terreno, sviluppare le possibilità di un 'i ntesa e di una collaborazione. 8