Giovanni Santarato [email protected]
Riccardo Caputo [email protected]
Francesco Pedrielli [email protected]
Paolo Russo
[email protected]
Marco Stefani
[email protected]
Smart cities
e tecnologie innovative
al servizio delle città:
Il contributo della
Università di Ferrara
Ferrara, Sala del Consiglio Comunale, 03/03/2014
Obiettivi e unità operative
• Definizione dell’assetto tettonico strutturale del sottosuolo urbano di
Ferrara (Prof. Riccardo Caputo)
• Definizione delle geometrie e della storia dei corpi sedimentari
(Prof. Marco Stefani)
• Acquisizione di parametri fisici della risposta sismica locale del territorio
urbano (Prof. Giovanni Santarato)
• Progetto, installazione e rilievo di una rete di controllo dei movimenti del
suolo e dei fabbricati (Prof. Paolo Russo)
• Studio e realizzazione di sensori ambientali «low cost» e loro integrazione
in rete (Prof. Francesco Pedrielli)
Definizione dell’assetto tettonico strutturale del
sottosuolo urbano di Ferrara
Nel quadro
dell’assetto
tettonico
regionale,
il sottosuolo
urbano e viciniore
è particolarmente
complesso
Bigi et al., 1992: Modello Strutturale d’Italia
Geometria e storia dei corpi sedimentari
sabbia
Sedimenti
in superficie e
sottosuolo
nell’area
urbana di
Ferrara
argilla
Acquisizione di parametri fisici della risposta
sismica locale del territorio urbano
Profilo della
velocità delle
onde sismiche
«S» tra Cento
ed il Po
(progetto
INGV-DPC)
Installazione e rilievo di una rete di controllo dei
movimenti del suolo e dei fabbricati (beni culturali)
Rilevamento e
monitoraggio del
Campanile della
chiesa di San
Benedetto
mediante laser
scanner 3D e
livellazione
geometrica di
alta precisione.
Studio e realizzazione di sensori ambientali
«low cost» e loro integrazione in rete
Monitoraggio di un
corpo di frana
Principali risultati attesi
• Definizione della struttura geologica nelle 3 dimensioni del sottosuolo urbano e
viciniore nel primo centinaio di metri: ciò è fondamentale per la comprensione
della risposta sismica locale, nonché della circolazione idrica sotterranea e
quindi dei possibili percorsi di «plumes» inquinanti,
• Dislocazione di sistemi per il monitoraggio ed il quick damage assessment di
infrastrutture critiche basati sull’integrazione di tecnologie di sensing non
invasive,
• Integrazione dei dati in un sistema informativo, basato su piattaforme Open
Cloud, per il supporto strumentale ed informativo diretto ai settori operativi
degli Enti territoriali competenti in materia di difesa del suolo e protezione
civile.
L’attività di ricerca verrà
eseguita in stretta
collaborazione con:
l’Istituto Nazionale di
Oceanografia e Geofisica
Sperimentale (Trieste)
l’Istituto di Metodologie
per l’Analisi Ambientale
(IMAA) del CNR (Potenza).
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