HERA s.p.a. SOT Modena OPERE DI URBANIZZAZIONE – POSA DI CONDOTTE IDRICHE Versione 1 – agosto 2012 Parte Prima INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE Le indicazioni progettuali sono riportate nelle presentazioni “reti idriche” e “allacciamenti idrici” che si considerano parte integrante del presente documento. In aggiunta, nella progettazione occorrerà rispettare anche quanto di seguito riportato: A – DATI DI PROGETTO Il dimensionamento ha l’obiettivo di garantire la portata di progetto nel rispetto delle velocità massime definite per ciascuna tipologia di impianto e delle pressioni minime residue. Il dimensionamento deve avvenire nel rispetto delle Norme Tecniche UNI vigenti. I diametri delle condotte e dei relativi pezzi speciali dovranno essere conformi agli standard di diametro utilizzati dal Gestore, come riportati nelle schede delle condotte. La velocità massima indicata per estendimenti di reti, al fine di garantire un margine di sicurezza per futuri incrementi, per la tutela delle condotte e per la riduzione delle sollecitazioni derivanti da brusche aperture e chiusure, è pari a 1 m/s. La massima portata assorbita nelle peggiori condizioni di esercizio va calcolata seguendo le seguenti indicazioni: 1) utenze civili ed assimilabili (uffici, ecc.): in considerazione del fatto che il DPCM 1/4/1996 fissa un valore minimo di portata da erogare ad ogni utenza domestica pari a 0,1 l/s, la portata massima da erogare a queste utenze viene determinata moltiplicando detto valore per il numero di utenze. 2) utenze collettive: si determina facendo riferimento alle portate contrattuali esistenti delle utenze, se esistenti, o a quelle di utenze similari, procedendo per analogia. 3) utenze produttive: vedi punto precedente 4) idranti antincendio: per attacchi antincendio in area pubblica (idranti antincendio), occorre aggiungere alla portata determinata per gli altri usi una portata pari a 5 l/s per ogni idrante (secondo la UNI 10779) Oltre ai calcoli e alle verifiche in condizioni ordinarie, il progettista dovrà verificare il funzionamento della rete ai fini antincendio. Il controllo andrà eseguito sull’idrante/i posto/i in posizione idraulicamente più sfavorita, ipotizzando una portata pari alla somma di quella massima di esercizio e quella dell’idrante. Il dimensionamento della rete dovrà garantire che: - le velocità in condotta non dovranno essere in alcun punto superiori a 3 m/s; - le perdite di carico dal punto di ingresso nella rete all’idrante dovranno essere contenute ed in ogni caso non superiori a 0,5 bar; - ove le condizioni locali lo consentano, la pressione residua alla bocca dell’idrante dovrà essere non inferiore a 4 bar. B – TRACCIATO DI POSA Il percorso della condotta deve essere per quanto possibile il più breve tra i punti di partenza e di arrivo, e dovrà interessare, ove possibile, unicamente aree di proprietà pubblica, preferendo, per comodità di manutenzione, i percorsi ai bordi delle strade. 2 La profondità di posa sarà indicativamente pari a 1 m, e in ogni caso mai superiore a 3 m. La condotta dovrà avere una pendenza, anche modesta, sempre nella stessa direzione, per evitare la presenza di punti di accumulo di depositi e di bolle d’aria. Nei punti alti della condotta occorrerà prevedere, qualora non siano presenti allacciamenti di utenza, organi di sfiato (sfiati a 3 funzioni) in pozzetto. Il Gestore potrà richiedere il rifacimento dei tratti non conformi a quanto sopra prescritto. Negli attraversamenti e nei parallelismi alla rete fognaria la rete idrica dovrà di norma mantenersi a quota superiore rispetto a quest’ultima. Il tracciato dovrà essere definito tenendo conto dei vincoli derivanti dalla presenza di altri sottoservizi, e dalla presenza di elementi quali strade provinciali / statali, canali … o di terreni particolari (terreni in frana, terreni rocciosi), in modo da ridurre le problematiche in fase di esercizio. Si dovrà mantenere una distanza di rispetto di almeno 30 cm rispetto alle altre condotte. Per attraversamenti di manufatti particolarmente larghi, quali canali e collettori fognari principali, la condotta dovrà sovrappassare i manufatti, fatto salvo diversa indicazione dell’Ente proprietario o del Gestore. Per ogni comparto dovrà essere previsto almeno un idrante soprassuolo UNI 70 a fini antincendio. Complessivamente dovrà essere previsto un numero di idranti tale da ‘coprire’ tutti gli edifici del comparto, indicativamente essi dovranno essere pertanto posizionati ad una distanza reciproca di ca. 100-150 mt. 3 Parte Seconda SPECIFICHE TECNICHE MATERIALI Essendo l’acqua potabile un prodotto destinato al consumo umano, tutti i materiali a contatto con essa non devono influenzarne le caratteristiche organolettiche, fisico-chimiche e microbiologiche; devono pertanto essere conformi a quanto prescritto dalla Circolare Ministero della Sanità n° 102 del 2 dicembre 1978 e dal DM 6 aprile 2004 n° 174 n elle parti applicabili. TUBAZIONI IN PE PER ACQUA (vedi scheda “Tubi in PE per acqua”) Si dovranno utilizzare: - tubazioni in PE PN 16 ad elevata resistenza alla propagazione lenta della frattura, per pressioni di esercizio fino a 10 bar - tubazioni in PE PN 25, per pressioni di esercizio superiori a 10 bar In alternativa ai tubi in PE è consentito l’utilizzo dei tubi multistrato conformi alla scheda “Tubi multistrato per acqua” e dei relativi raccordi. TUBO IN ACCIAIO PER ACQUEDOTTO RIVESTITO ESTERNAMENTE IN PE E INTERNAMENTE IN MALTA CEMENTIZIA (vedi scheda “Tubi in acciaio per acqua”) TUBAZIONI IN ACCIAIO INOX Da utilizzare per eventuali tratti di allacciamenti a vista (in androni, cantine, ecc.). Tubazioni in acciaio inox del tipo 316L, idonee per acque potabili. Pezzi speciali (curve, tee, 4 vie, manicotti, nippli, riduzioni, tappi) in acciaio inox, idonei per pressioni fino a 10 bar, giunzioni filettate. TUBI IN GHISA SFEROIDALE (vedi scheda “Tubi in ghisa per acqua”) TUBI IN PVC (vedi scheda “Tubi in PVC”) SARACINESCHE A CUNEO GOMMATO (vedi scheda “Saracinesche”) RACCORDI A COMPRESSIONE PER PE 1. Raccordi a compressione in propilene per la giunzione meccanica di tubi in PE e/o per il collegamento di queste tubazioni a terminali filettati o flangiati, PN 16, conformi alla norme UNI e ISO specifiche per i materiali e la componentistica, idonei per acqua potabile, costituiti da 4 ghiera, corpo, anello di graffaggio, anello di rinforzo, bussola di bloccaggio, guarnizione ad Oring. 2. In alternativa è ammesso l’utilizzo di raccordi in ottone OT 58 UNI 5705 conformi alla norma UNI 5035 per utilizzo idraulico per impianti esterni e interrati, idonei per acqua potabile, di tipo pesante, PN 16, realizzati mediante stampaggio a caldo e successiva lavorazione meccanica, filettatura passo gas (filetto femmina ISO 228/1 e maschio ISO 7). Il materiale dovrà avere buone caratteristiche di: - resistenza alla corrosione riguardo a correnti vaganti e terreno acido - resistenza all’aggressione di ipoclorito di sodio e biossido di cloro I giunti e i raccordi a compressione in ottone per tubazioni in PE dovranno essere completi di ghiera di tenuta, guarnizione con OR. Per i pezzi di raccordo con tubazioni metalliche, sia M che F, il filetto dovrà essere di ottone nichelato. BIGIUNTO UNIVERSALE AD AMPIO RANGE MONOGIUNTO FLANGIATO AD AMPIO RANGE (vedi scheda “Giunti universali”) RACCORDI E PEZZI SPECIALI IN GHISA (vedi scheda “Raccordi in ghisa per acqua”) Nei terminali flangiati la corona circolare di appoggio della guarnizione dovrà avere dimensione tale da non provocare la deformazione o lo schiacciamento della guarnizione durante la posa; comunque lo spessore di questa corona non sarà inferiore a 2,5 cm; la corona dovrà essere completa di scanalature per favorire la tenuta. Nei pezzi speciali con estremità a bicchiere il bicchiere dovrà consentire piccoli spostamenti assiali e angolari senza che venga meno la perfetta tenuta qualunque sia la pressione di esercizio da 0 a 16 atmosfere. Il pezzo dovrà essere completo di idonea guarnizione. Le flange dei raccordi devono essere di tipo orientabile con risalto di tenuta a gradino secondo UNI EN 1092-2 e 3 rigature concentriche a profilo semicircolare (raggio circa 1 mm). CHIUSINI IN GHISA SFEROIDALE (vedi scheda “Chiusini”) I chiusini posati in aree verdi, aree di parcheggio e marciapiedi dovranno essere di classe non inferiore a B 125. Quelli posati in sede stradale dovranno essere di classe non inferiore a D 400. Basamento per chiusini, dimensioni min. 20 x 20 cm, in cls vibrocompresso, Rck 350, con foro interno per passaggio chiave di manovra 5 Parte Terza MODALITA' DI POSA IN OPERA 1) MANO D’OPERA La mano d’opera da impiegare nell’esecuzione delle opere dovrà essere la necessaria professionalità e competenza in base al lavoro per il quale viene impiegata. La mano d’opera per i processi speciali dovrà essere opportunamente qualificata secondo la normativa applicabile. Ove sono previsti interventi sulle condotte in cemento-amianto, l’Impresa esecutrice dovrà avere almeno n° 1 tecnico e n° 2 operatori abilitati (a s eguito di frequenza di apposito corso e superamento di apposito esame) alla gestione delle operazioni di bonifica, rimozione e smaltimento dell’amianto conformemente alla Normativa della Regione Emilia Romagna, alla Legge 257/92 e al DPR 8/8/94. Per quanto riguarda i processi di saldatura si rimanda ai paragrafi seguenti. La mano d’opera dovrà essere provvista di tutte le attrezzature necessarie all’esecuzione dei lavori e di idonei DPI. 2) QUALIFICA DEI SALDATORI E DEI PROCEDIMENTI DI SALDATURA 2.1 QUALIFICA DEI SALDATORI Per l'esecuzione delle saldature, l'Impresa dovrà impiegare solamente saldatori qualificati e la qualifica dovrà risultare da apposita certificazione. Ciascun saldatore adibito a lavori di prefabbricazione o montaggio di tubazioni dovrà essere munito ed avere sempre con sé, il patentino di qualifica, con fotografia, in cui sia riportato quanto segue: Generalità del saldatore; Data di qualifica; Ente che ha rilasciato la qualifica; Materiali di apporto per cui la qualifica è valida; Campo di spessori per cui la qualifica è valida; Firma del saldatore. I saldatori dovranno essere qualificati, secondo le norme vigenti in materia, dall'Istituto Italiano della Saldatura o da altri Enti ufficiali. La certificazione dovrà essere in corso di validità. Il campo di validità della qualificazione risulterà conforme: al punto 6 della Norma UNI EN 287/1 per le tubazioni in acciaio; alla norma UNI 9737 per le tubazioni in polietilene. Il Gestore si riserva di richiedere all’Impresa esecutrice che i saldatori effettuino dei saggi di saldatura preliminari presso i propri stabilimenti, da sottoporre a successivi controlli non distruttivi e/o distruttivi. Qualora vi siano elementi oggettivi che attestino una scarsa professionalità di un saldatore, come l’esito negativo di una serie di prove sulle saldature, il Gestore può richiedere alla Direzione Lavori di far allontanare quel saldatore, e si riserva di non prendere in carico i tratti di rete in cui quel saldatore ha operato. 2.2 QUALIFICA DEI PROCEDIMENTI DI SALDATURA 2.2.1 Tubazioni in acciaio 6 Le tubazioni e le strutture in carpenteria in acciaio che per caratteristiche costruttive e funzionali necessitano di collaudo finale obbligano l’Impresa alla realizzazione di saldature con le specifiche e le qualificazioni riportate nelle seguenti Norme di riferimento: UNI EN ISO 15607 - Specificazione e qualificazione delle procedure di saldature per materiali metallici - Regole generali; UNI EN ISO 15609-1 - Specificazione e qualificazione delle procedure di saldature per materiali metallici - Specificazione della procedura di saldatura Parte 1 - saldatura ad arco; UNI EN ISO 15614-1 - Specificazione e qualificazione delle procedure di saldature per materiali metallici - Prove di qualificazione della procedura di saldatura. Parte 1 - saldatura ad arco di acciai. L'Impresa, prima dell'inizio dei lavori, deve presentare alla Committente, per approvazione, la Procedura di Saldatura (WPS - Welding Procedure Specification) che deve contenere le seguenti informazioni: Processo di saldatura Indicazioni sul materiale d'apporto Posizione di saldatura Preriscaldo Indicazione sull'eventuale tipo di gas utilizzato Caratteristiche elettriche Tecnica di saldatura Trattamento termico La documentazione dovrà essere completata dai risultati di prove, distruttive e non distruttive, effettuate sul giunto campione, e superate con esito positivo. 2.2.2 Tubazioni in polietilene Le tubazioni in polietilene che per caratteristiche costruttive e funzionali necessitano di collaudo finale obbligano l’Impresa alla realizzazione di saldature con le specifiche e le qualificazioni riportate nelle seguenti Norme di riferimento: Norme di riferimento: UNI 10520 - Processo di saldatura ad elementi termici per contatto di giunti testa a testa di tubi e/o raccordi di polietilene per il trasporto di gas combustibili, di acqua e di altri fluidi in pressione; UNI 10521 - Processo di saldatura per elettrofusione di tubi e/o raccordi in polietilene per il trasporto di gas combustibili, di acqua e di altri fluidi in pressione. 2.3 IDENTIFICAZIONE DELLA SALDATURA Prima dell'inizio dei lavori, l'Impresa consegnerà l'elenco dei saldatori che verranno impiegati. Tale elenco sarà completo dell’identificazione (codice numerico univoco) del saldatore e delle indicazioni dei procedimenti di saldatura per i quali è qualificato. Ogni saldatore, in vicinanza delle saldature, imprimerà sul tubo il proprio numero di punzone ovvero applicherà sul rivestimento (zona non soggetta alla lavorazione di completamento del rivestimento) una targhetta in materiale plastico con su riportata, con inchiostro indelebile, la propria identificazione, fissata alla tubazione mediante nastro adesivo siliconico-telato (la targhetta può essere coperta anche interamente); in alternativa l’Impresa potrà consegnare un rapportino con le lunghezze progressive (sviluppo assonometrico) di posa della tubazione in cui evidenzierà per ogni saldatura il saldatore impiegato. Le saldature effettuate da saldatori privi della necessaria abilitazione dovranno essere eliminate e rifatte a spese dell'Impresa. 7 3) UBICAZIONE DELLE CONDOTTE La profondità di posa delle condotte, intesa come distanza tra l'estradosso della condotta e il piano finito, dovrà essere in ogni punto non inferiore a 1,00 mt. Qualora durante le lavorazioni detta profondità non possa essere garantita dovranno essere presi accordi col personale del gestore addetto all’Alta sorveglianza per valutare la realizzazione di idonee protezioni atte ad evitare deformazioni e/o rotture delle condotte per il transito e le operazioni dei mezzi di cantiere e/o del successivo traffico stradale (es.: beole in cls). In caso di sottopassi di reti fognarie, sottoservizi protetti da getti in cls, o altri sottoservizi di notevole estensione, la tubazione dovrà essere inserita in un tubo guaina di PVC per acquedotto UNI 1452 o di acciaio, di diametro sufficiente a garantirne la sfilabilità in caso di interventi di manutenzione. 4) POSA IN OPERA TUBI ACCIAIO GIUNZIONI SALDATE La saldatura dei tubi dovrà essere eseguita ove possibile fuori la trincea di scavo, e dovrà essere conforme a quanto previsto dalla WPS relativa. Le estremità da saldare (testate) dei tubi, nonché valvole e dei pezzi speciali delle saranno accuratamente ripulite sia esternamente che internamente al fine di eliminare ogni traccia di bitumi, vernici, ed altri eventuali elementi che possono disturbare o danneggiare le operazioni di accoppiamento e saldatura. Ultimata la posa del manicotto in PE termorestringente, dovrà essere effettuato il controllo dell’efficacia dell’isolamento, come meglio illustrato al punto relativo. Fatto salvo quanto prescritto dall’Ente Proprietario/Gestore delle strade e dei terreni, di norma i tubi dovranno essere collocati in opera non direttamente sul fondo dello scavo ma con interposizione di apposito letto di sabbia, con granulometria non superiore a 5 mm, dell'altezza minima di cm 10, formante una culla che abbracci tutto il tubo e sia estesa per tutta la larghezza e lunghezza dello scavo. Una volta posato, il tubo stesso sarà avvolto con sabbia di medesime caratteristiche, perfettamente costipata meccanicamente in strati non superiori a 20 cm, per un’altezza di almeno 20 cm sopra la generatrice. In casi particolari, in particolare nel caso di posa di condotte in zone ad elevata pendenza, il letto di sabbia dovrà essere interrotto ogni 10-15 mt dalla posa di lenti di argilla vagliata al fine di evitare la formazione di canali di di scorrimento dell’acqua di infiltrazione attorno alla tubazione. La tubazione dovrà essere posata nello scavo con l'ausilio di adeguate attrezzature e mezzi d'opera, onde evitare deformazioni plastiche delle tubazioni e guasti al loro rivestimento o superficie esterna, in modo che il tubo appoggi lungo tutta la giacitura inferiore In caso di eventuali ostacoli del sottosuolo, quali servizi esistenti, la condotta non dovrà essere posata a contatto con gli altri sottoservizi né dovrà essere forzatamente curvata, pertanto ove necessario dovranno essere utilizzati idonei pezzi speciali, in particolare curve a 45° e a 90°, al fine di oltrepassare gli ostacoli. Sopra la condotta, all’altezza di almeno 20 - 25 cm da essa, per tutta la lunghezza, andrà posato un nastro segnalatore in polietilene. Ogni tratto di condotta deve essere disposto in modo che l'asse del tubo unisca in uniforme pendenza i diversi punti all'uopo fissati con appositi picchetti, in modo da corrispondere esattamente all'andamento planimetrico ed altimetrico stabilito nella planimetria e nei profili di progetto. Per la rettifica dell'asse delle tubazioni è proibito l'impiego di pezzi di pietra sotto i tubi, e dovranno invece impiegarsi adeguate rincalzature di terra sciolta od altre materie minute incoerenti. Lo strato di riempimento dello scavo direttamente a contatto con il tubo non deve contenere pietre od altri materiali che possano comunque trasmettere, concentrato in singoli punti, il carico sovrastante. L’Impresa dovrà avere cura di impedire, mediante opportune arginature e deviazioni, che gli scavi siano invasi dalle acque piovane e/o di falda e dovrà parimenti evitare, con parziali rinterri eseguiti 8 a tempo debito, che verificandosi, nonostante ogni precauzione, l'inondazione degli scavi, le condotte possano essere sollevate dalle acque per galleggiamento. E' vietato chiudere le testate dei tubi, durante le ore di sospensione del lavoro, con tamponi di stracci ma è obbligatorio l'uso di tappi meccanici che garantiscano la perfetta tenuta. Tali tappi debbono essere rimossi solo alla ripresa del lavoro. Per tutte le giunzioni in linea il ripristino del rivestimento dovrà avvenire mediante guaina termorestringente. Essa dovrà avere larghezza sufficiente da sovrapporsi a fine posa per almeno 10 cm al rivestimento esistente. Dovrà essere scaldata procedendo dal centro verso i lati per minimizzare la formazione di cavità. Per le giunzioni dei pezzi speciali quali curve, derivazioni, riduzioni o Y di presa, la guaina termo restringente può essere sostituita dalla posa di nastro a freddo autoamalgamante. Il nastro dovrà essere applicato in conformità alle istruzioni del fabbricante. In ogni caso esso dovrà essere mantenuto sempre in tensione; le spire dovranno essere sovrapposte del 50% e il nastro dovrà sovrapporsi per almeno 5 cm sulla parte già rivestita in polietilene. Il ripristino del rivestimento dovrà essere compatto, esente da bolle e dovrà, in ogni punto, risultare di spessore superiore a 2 mm.. 5) POSA IN OPERA TUBI ACCIAIO GIUNZIONI FILETTATE Qualora le condotte di allacciamento attraversino locali interni (ad es. nel caso di utenze particolarmente numerose, le tubazioni a vista saranno in acciaio inox con giunzioni filettate. E’ consentita la formazione di curve a freddo, eseguite con apposita attrezzatura e con angoli minori di 45 gradi e raggio di curvatura R >= 10 DN fino a DN 50, R >= 38 DN oltre. Le tubazioni dovranno essere posate su zanche di sostegno in quantità sufficienti (minimo una ogni 2,5 metri), in modo da distanziare le tubazioni di circa 2 cm dal muro. Il materiale di tenuta delle giunzioni filettate delle condotte acqua dovrà essere la canapa, insieme a idonea pasta sigillante. 6) POSA IN OPERA TUBI PVC / GHISA SFEROIDALE GIUNTI A BICCHIERE Le tubazioni in PVC / ghisa sferoidale verranno posate previa verifica dell’integrità e pulizia accurata delle teste dei tubi e lubrificazione con idonea pasta lubrificante. L’infilaggio della tubazione in PVC avverrà a mano; sia per il PVC che per la ghisa il tubo dovrà essere infilato con la massima attenzione onde evitare danneggiamenti delle tubazioni; il tubo sarà infilato nel bicchiere fino alla linea di riferimento. Fatto salvo quanto prescritto dall’Ente Proprietario/Gestore delle strade e dei terreni, di norma i tubi dovranno essere collocati in opera non direttamente sul fondo dello scavo ma con interposizione di apposito letto di sabbia, con granulometria non superiore a 5 mm, dell'altezza minima di cm 10, formante una culla che abbracci tutto il tubo e sia estesa per tutta la larghezza e lunghezza dello scavo. Una volta posato, il tubo stesso sarà avvolto con sabbia di medesime caratteristiche, perfettamente costipata meccanicamente in strati non superiori a 20 cm, per un’altezza di almeno 20 cm sopra la generatrice. In casi particolari, in particolare nel caso di posa di condotte in zone ad elevata pendenza, il letto di sabbia dovrà essere interrotto ogni 10-15 mt dalla posa di lenti di argilla vagliata al fine di evitare la formazione di canali di di scorrimento dell’acqua di infiltrazione attorno alla tubazione. La tubazione dovrà essere posata nello scavo con l'ausilio di adeguate attrezzature e mezzi d'opera, onde evitare deformazioni plastiche delle tubazioni e guasti al loro rivestimento o superficie esterna, in modo che il tubo appoggi lungo tutta la giacitura inferiore In caso di eventuali ostacoli del sottosuolo, quali servizi esistenti, la condotta non dovrà essere posata a contatto con gli altri sottoservizi né dovrà essere forzatamente curvata, pertanto ove necessario dovranno essere utilizzati idonei pezzi speciali, in particolare curve a 45° e a 90°, al fine di oltrepassare gli ostacoli. Sopra la condotta, all’altezza di almeno 20 - 25 cm da essa, per tutta la lunghezza, andrà posato un nastro segnalatore in polietilene. 9 Ogni tratto di condotta deve essere disposto in modo che l'asse del tubo unisca in uniforme pendenza i diversi punti all'uopo fissati con appositi picchetti, in modo da corrispondere esattamente all'andamento planimetrico ed altimetrico stabilito nella planimetria e nei profili di progetto. Per la rettifica dell'asse delle tubazioni è proibito l'impiego di pezzi di pietra sotto i tubi, e dovranno invece impiegarsi adeguate rincalzature di terra sciolta od altre materie minute incoerenti. Lo strato di riempimento dello scavo direttamente a contatto con il tubo non deve contenere pietre od altri materiali che possano comunque trasmettere, concentrato in singoli punti, il carico sovrastante. L’Impresa dovrà avere cura di impedire, mediante opportune arginature e deviazioni, che gli scavi siano invasi dalle acque piovane e/o di falda e dovrà parimenti evitare, con parziali rinterri eseguiti a tempo debito, che verificandosi, nonostante ogni precauzione, l'inondazione degli scavi, le condotte possano essere sollevate dalle acque per galleggiamento. E' vietato chiudere le testate dei tubi, durante le ore di sospensione del lavoro, con tamponi di stracci ma è obbligatorio l'uso di tappi meccanici che garantiscano la perfetta tenuta. Tali tappi debbono essere rimossi solo alla ripresa del lavoro. 7) POSA IN OPERA TUBI PE I collegamenti dei tubi in PE per acquedotti potranno avvenire mediante giunzioni saldate testa a testa o mediante manicotto elettrosaldabile o mediante giunzioni metalliche di collegamento. Di norma i collegamenti saranno di tipo meccanico. L’Impresa esecutrice può proporre di eseguire i collegamenti saldati, la proposta dovrà essere approvata dal tecnico incaricato dell’Alta Sorveglianza. In aree con presenza di movimenti franosi i collegamenti saranno a saldare. Le estremità (testate) saranno ripulite al fine di eliminare ogni traccia di bitumi, vernici, ed altri eventuali elementi che possono disturbare o danneggiare le operazioni di accoppiamento. Le valvole ed i pezzi speciali saranno accuratamente puliti sia esternamente che internamente limitatamente alle superfici esposte. Per giunzioni saldate: Dovranno essere eliminate le ovalizzazioni delle teste con macchina saldatrice con ganasce. Le saldature dovranno essere eseguite secondo le indicazioni contenute nelle pubblicazioni IIP relative (n. 7 per gasdotti e n. 10 per acquedotti). La saldatura dei tubi dovrà essere eseguita ove possibile fuori la trincea di scavo. Per giunzioni meccaniche: I giunti saranno del tipo a compressione (vedi specifiche relative). Fatto salvo quanto prescritto dall’Ente Proprietario/Gestore delle strade e dei terreni, di norma i tubi dovranno essere collocati in opera non direttamente sul fondo dello scavo ma con interposizione di apposito letto di sabbia, con granulometria non superiore a 5 mm, dell'altezza minima di cm 10, formante una culla che abbracci tutto il tubo e sia estesa per tutta la larghezza e lunghezza dello scavo. Una volta posato, il tubo stesso sarà avvolto con sabbia di medesime caratteristiche, perfettamente costipata meccanicamente in strati non superiori a 20 cm, per un’altezza di almeno 20 cm sopra la generatrice. In casi particolari, in particolare nel caso di posa di condotte in zone ad elevata pendenza, il letto di sabbia dovrà essere interrotto ogni 10-15 mt dalla posa di lenti di argilla vagliata al fine di evitare la formazione di canali di di scorrimento dell’acqua di infiltrazione attorno alla tubazione. La tubazione dovrà essere posata nello scavo con l'ausilio di adeguate attrezzature e mezzi d'opera, onde evitare deformazioni plastiche delle tubazioni e guasti al loro rivestimento o superficie esterna, in modo che il tubo appoggi lungo tutta la giacitura inferiore In caso di eventuali ostacoli del sottosuolo, quali servizi esistenti, la condotta non dovrà essere posata a contatto con gli altri sottoservizi. Sopra la condotta, all’altezza di almeno 20 - 25 cm da essa, per tutta la lunghezza, andrà posato un nastro segnalatore in polietilene. 10 Ogni tratto di condotta deve essere disposto in modo che l'asse del tubo unisca in uniforme pendenza i diversi punti all'uopo fissati con appositi picchetti, in modo da corrispondere esattamente all'andamento planimetrico ed altimetrico stabilito nella planimetria e nei profili di progetto. Per la rettifica dell'asse delle tubazioni è proibito l'impiego di pezzi di pietra sotto i tubi, e dovranno invece impiegarsi adeguate rincalzature di terra sciolta od altre materie minute incoerenti. Lo strato di riempimento dello scavo direttamente a contatto con il tubo non deve contenere pietre od altri materiali che possano comunque trasmettere, concentrato in singoli punti, il carico sovrastante. L’Impresa dovrà avere cura di impedire, mediante opportune arginature e deviazioni, che gli scavi siano invasi dalle acque piovane e/o di falda e dovrà parimenti evitare, con parziali rinterri eseguiti a tempo debito, che verificandosi, nonostante ogni precauzione, l'inondazione degli scavi, le condotte possano essere sollevate dalle acque per galleggiamento. E' vietato chiudere le testate dei tubi, durante le ore di sospensione del lavoro, con tamponi di stracci ma è obbligatorio l'uso di tappi meccanici che garantiscano la perfetta tenuta. Tali tappi debbono essere rimossi solo alla ripresa del lavoro. 8) POSA DI PALETTO SEGNATUBO Il paletto segnatubo deve essere costituito da un tronchetto di tubo DN 1”1/2 o 2” altezza 2,50-3,00 m, con targhetta in sommità con scritta segnaletica secondo le indicazioni dell’Ente Gestore. Deve essere completo di plinto di fondazione in conglomerato cementizio 30x30x30 cm, e di zanche di ancoraggio al plinto. 9) POSA IN OPERA DI TUBI GUAINA I tubi guaina in PVC devono essere posati seguendo le specifiche relative alla posa di condotte di PVC per acquedotto, analogamente per quelli in PE. I tubi guaina in acciaio devono essere posati seguendo le specifiche relative alla posa di condotte in acciaio. All’interno delle guaine al momento dell’infilaggio del tubo vanno posati anche i collari distanziatori tipo Raci o equivalenti approvati dall’Ente gestore, e ove previsto i tappi sigillanti sulle testate. 10) PROTEZIONE DELLE TUBAZIONI La protezione delle condotte contro le sollecitazioni meccaniche esterne può essere costituita da tubi di protezione di acciaio o di ghisa sferoidale, da cunicoli di calcestruzzo, da piastre di calcestruzzo armato, manufatti di prefabbricati di cemento o da altri sistemi equivalenti. La protezione dovrà essere convenientemente prolungata oltre la zona entro la quale si ritiene che possano verificarsi le sollecitazioni. 11) POSTO DI MISURA IN PALINA PER PROTEZIONE CATODICA Nel posto di misura in palina (con cassetta del tipo “Conchiglia”) la palina deve essere fissata su getto di fondazione in cls di almeno 30x30x30 cm. Devono essere posati anche i foderi ed effettuati gli infilaggi dei cavi ed i collegamenti alla morsettiera e saldati i cavi sulle condotte in acciaio interrate (compreso ripristino del rivestimento isolante della condotta), dovrà inoltre essere posato l’elettrodo di misura fisso Cu/CuSO4, con o senza sonda di polarizzazione, come da disegni in Allegato, ricoperto con bentonite per almeno 15 cm su ogni lato. Ove previsto dal progetto esecutivo verranno anche posati gli anodi al magnesio preventivamente bagnati con acqua, e collegati elettricamente tra di loro tramite giunti isolati. 11 In alternativa alla palina il Gestore può richiedere ove ritenuto opportuno la posa in opera di cassetta in vetroresina ad armadietto. LAVORAZIONI SPECIFICHE SULLE RETI IDRICHE 12) COLLEGAMENTO A CONDOTTE IDRICHE ESISTENTI In linea di principio tutti i collegamenti di nuove condotte alla rete idrica saranno eseguiti dal Gestore con oneri a carico del Soggetto Attuatore. Qualora i collegamenti vengano invece eseguiti dall’Impresa esecutrice (es. lottizzazione con più connessioni alla rete esistente), essi dovranno essere eseguiti tassativamente alla presenza di personale del Gestore. Sarà cura dell’Impresa esecutrice di avvisare il Gestore con adeguato anticipo della data di effettuazione dell’attività. Il collegamento dovrà essere eseguito secondo una delle seguenti procedure, secondo quanto previsto dal Progetto esecutivo: 1) collegamento flangiato, ove è presente almeno una tubazione di diametro 3” o superiore, mediante posa in opera di Te in ghisa di derivazione e realizzazione di idonee giunzioni con le condotta esistente (bout, toulippe, giunti universali…); 2) collegamento filettato, nei restanti casi, mediante posa in opera di Te in ottone o in materiale plastico di derivazione e delle giunzioni con la condotta esistente (bocchettoni, giunti tipo Fip, tipo Cobre…). In tutti gli interventi che prevedano il collegamento di nuove condotte a condotte esistenti prima di iniziare l’attività la Direzione Lavori dovrà concordare con il Gestore la scelta della modalità di collegamento tra quelle sopra elencate, la data per effettuare i collegamenti, e altre disposizioni specifiche, a cui l’impresa dovrà obbligatoriamente attenersi. La chiusura delle valvole di intercettazione lungo le condotte esistenti e la successiva riapertura verranno effettuate da operatori Hera. 13) POSA IN OPERA DI SARACINESCA CON ASTA DI MANOVRA Lungo le condotte e gli allacciamenti interrati ove previsto dagli elaborati di progetto o prescritto dal Gestore devono essere posate saracinesche con asta di manovra, collegate alle condotte con flangiatura/filettatura come da specifiche tecniche dei tubi a cui sono collegate; le saracinesche saranno complete degli accessori atti a portare in quota la manovrabilità della valvola: oltre all’asta, il tubo riparatore diam. 100-125 mm, completo di campana e tappo guida-asta, il tutto in PVC, e il chiusino in ghisa di tipo estendibile su blocchetto in calcestruzzo con foro centrale. 14) FORMAZIONE DI BLOCCHI DI ANCORAGGIO In corrispondenza dei punti delle condotte ove ci sono variazioni di percorso e/o di dimensione (curve, TEE, allargamenti/restringimenti…) saranno costruiti ancoraggi in calcestruzzo con le dimensioni e modalità fissate dal progetto. I blocchi dovranno essere realizzati immediatamente alla esecuzione delle giunzioni, in modo da consentire le operazioni di collaudo non appena scaduti i termini della stagionatura delle murature avanti dette. Il blocco di ancoraggio dovrà essere di conglomerato cementizio dosato a q.li 3,00 di cemento tipo 325, a forma trapezia, con le dimensioni sufficienti a contenere le spinte della condotta alla pressione max di collaudo (1,5 PN) in base a quanto previsto dalla tabella allegata alle Specifiche tecniche in funzione del tipo di condotta; devono essere posati anche spezzoni di barre di acciaio 12 su entrambi i lati del pezzo speciale, tra loro connessi, per garantire l’ancoraggio durante il periodo di maturazione del cls. 15) REALIZZAZIONE DI DISPOSITIVO DI SFIATO Lungo le condotte stradali dovranno essere previsti dispositivi di sfiato in corrispondenza dei punti alti, fatta salva diversa indicazione del tecnico incaricato dell’Alta sorveglianza. La realizzazione del dispositivo di sfiato andrà effettuata nel seguente modo: - posa di collare di presa lungo la condotta principale, con uscita diretta verso l’alto, e di saracinesca di intercettazione (DN indicato da Hera), attacchi flangiati - foratura in carico della condotta come da specifiche tecniche relative - posa di eventuali prolunghe in ghisa, di terminale di sfiato e messa in funzione - posa di prolunga in cls min 40 x 40 in cui alloggiare il terminale dello sfiato, compreso lapide carrabile 16) POSA DI RIDUTTORE DI PRESSIONE Verranno posati riduttori di pressione di rete ove previsto dagli elaborati di progetto e comunque ove la pressione di rete (in condizioni statiche e/o dinamiche) superi i 7 bar. In alternativa potranno essere installati riduttori singoli nei pozzetti di utenza a monte di ogni contatore, se espressamente autorizzati dal tecnico incaricato dell’Alta sorveglianza. Il progettista dovrà individuare la dimensione corretta del riduttore (e della linea di riduzione) nel rispetto dei seguenti vincoli: perdita di carico max determinata dal riduttore non superiore a 0,5 bar; portata max in transito non superiore al valore limite della tabella seguente: DN 50 65 80 Q max (l/s) 2,9 5,0 7,5 DN 100 125 150 Q max (l/s) 11,8 18,4 26,5 I riduttori a seconda delle dimensioni avranno giunzioni filettate o flangiate (flangiatura a Norma UNI ISO 2531 con foratura standard PN 16); dovranno essere installati in posizione orizzontale. I riduttori di norma saranno ad azione diretta, con dimensioni (scartamento) conformi alle Norme ISO 5752 serie e DIN 3202, dotati di sistema di regolazione della pressione tramite la vite di comando in testa alla molla. Il gruppo di riduzione dovrà essere a doppia linea, di cui una di riserva all’altra. Ogni linea sarà costituita dei seguenti elementi: a monte del riduttore: una saracinesca, un manometro con fondo scala adeguato ed un filtro a valle del riduttore: una saracinesca ed un manometro con fondo scala adeguato Dovrà inoltre essere prevista una valvola di sfiato, a monte del riduttore se la condotta sale o a valle se la condotta scende. Il gruppo di riduzione verrà installato in armadio fuori terra in acciaio inox, di dimensioni adeguate e facilmente accessibile. Ove richiesto dal tecnico dell’Alta sorveglianza, l’armadio dovrà essere coibentato all’interno con pannelli isolanti. 17) FORMAZIONE ALLACCIAMENTO IDRICO L’allacciamento idrico è costituito dai seguenti componenti: collare di presa, tipo a manicotto (tubi stradali di PVC o PEAD) o a staffa (tubi stradali in cemento amianto, acciaio, ghisa), per collegamento alla condotta stradale 13 saracinesca con asta di manovra, nonché accessori atti a portare in quota la manovrabilità: guaina di guida, tubo riparatore in PVC diam. 100-125 mm, completo di campana e tappo guida-asta, chiusino in ghisa tubo e relative curve e pezzi speciali (giunti eseguiti come da specifiche tecniche delle tubazioni relative) batteria contatori; per utenze civili la batteria sarà costituita da tante linee quante le unità immobiliari da servire, inserite in pozzetti modulari, e da un contatore condominiale inserito in una prolunga (pozzetto senza fondo) in cls. Di norma: Per allacciamenti fino a 2” la tubazione dell’allacciamento sarà in PE, i raccordi saranno del tipo a compressione, le giunzioni filettate. Per allacciamenti diam. 3” o superiore la tubazione dell’allacciamento sarà in PVC, i raccordi saranno in ghisa, le giunzioni flangiate. La batteria contatori verrà realizzata sul marciapiede nelle immediate vicinanze della recinzione al confine di proprietà Soluzioni alternative andranno valutate col tecnico incaricato dell’Alta sorveglianza. Le intersezioni con altri servizi, sia interrati che aerei, debbono essere eseguite mantenendo distanze di rispetto conformi alle normative vigenti. Il tutto come meglio illustrato dai disegni allegati. Il pozzetto modulare deve essere posato su letto di appoggio in ghiaino; la tubazione in ingresso deve essere collegata alla tubazione di allacciamento con raccorderia analoga a quella usata per le tubazioni relative. Il pozzetto prefabbricato in cls senza fondo, deve essere realizzato a q.li 3,00 di cemento tipo 325, con letto di appoggio in ghiaino, completo di lapide carrabile in ghisa, coibentazione in materiale isolante sul fondo della lapide; la tubazione di arrivo entrerà dal terreno di fondo, senza quindi forare le pareti laterali. I pozzetti posati in aree verdi, aree di parcheggio e marciapiedi dovranno essere dotati di lapide in ghisa di classe non inferiore a B 125. Quelli posati in sede stradale dovranno avere lapide di classe non inferiore a D 400. La linea contatori per batteria acqua comprenderà una valvola di intercettazione a monte del ctr, un tronchetto filettato forato, una valvola di ritegno, una valvola di intercettazione a valle. I diametri delle lineee e dei diversi componenti sono indicati nei disegni allegati. 18) SPOSTAMENTO DI PUNTO DI PRESA DI ALLACCIAMENTO Lo spostamento di punto di presa di allacciamento da vecchia a nuova condotta in esercizio, di qualsiasi materiale, dovrà essere effettuato seguendo la seguente procedura: - realizzazione della derivazione dalla condotta idrica interrata, come da specifica relativa, - posa di tratto di tubazione di collegamento della nuova derivazione all’ allacciamento esistente, ed esecuzione del collegamento, - demolizione di derivazione di utenza idrica interrata (smontaggio di tutti i componenti escluso il collare di presa), e inserimento di tappo di chiusura. Per l’esecuzione di questi spostamenti, occorrerà avvisare preliminarmente il Gestore che procederà ad individuare gli utenti serviti dalla tubazione esistente e le posizioni dei contatori, e indicherà la data di esecuzione del collegamento; le attività di chiusura e riapertura e l’apposizione degli avvisi preliminari (con un anticipo di almeno 3 giorni lavorativi) verranno effettuate dall’Impresa esecutrice. 19) SOPPRESSIONE DI CONDOTTE INTERRATE DISMESSE La soppressione di tubazione idrica interrata avverrà mediante smontaggio di tutti i componenti escluso il collare di presa, e inserimento di tappo di chiusura. Occorrerà concordare preliminarmente col Gestore le modalità e la data di sospensione del servizio. 14 20) PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LAVORAZIONI SULLE CONDOTTE IN CEMENTO AMIANTO Nel caso in cui siano previsti interventi su tubazioni in Amianto Cemento, l'Impresa dovrà impiegare idonee misure di protezione, personale adeguatamente formato, ed informato sui rischi presenti, le indicazioni impartite dagli uffici AUSL e ARPA competenti per territorio e secondo la normativa vigente (L. n. 257 del 27 marzo 1992 e s.m.i; Capo III, Titolo IX D.Lgs. 81/2008 e s.m.i; D.Lgs. 25 luglio 2006 n. 257, e s.m.i.). In particolare dovrà redigere il Piano di Lavoro in base all’art. 256 del medesimo D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i., da presentarsi agli Organi di Vigilanza competenti sul territorio almeno 30 gg. prima della lavorazione. Le ditte dovranno fornire l’attestazione dell’avvenuta approvazione del Piano stesso. Ogni intervento può essere svolto solo da operatori abilitati, a seguito di frequenza di apposito corso e superamento di apposito esame, alla gestione delle operazioni di bonifica, rimozione e smaltimento dell’amianto conformemente alla Normativa della Regione Emilia Romagna, alla Legge 257/92 e al DPR 8/8/94. Il trasporto di beni contenenti amianto in matrice compatta, deve essere necessariamente eseguito da Imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali alla categoria “10 A – Attività di bonifica di beni contenenti amianto effettuata su materiali edili contenenti amianto legato in matrice cementizia o resinoide”. 21) CONTROLLO DEL RIVESTIMENTO E PROVE DI ISOLAMENTO ELETTRICO Nella costruzione della rete l’Impresa esecutrice dovrà curare l'isolamento elettrico delle tubazioni in acciaio posate. In particolare dovrà eseguire: la corretta fasciatura delle giunzioni saldate onde garantire un grado di isolamento superiore a 15 KV, l'inserzione del materiale isolante negli eventuali incroci o vicini parallelismi con altre strutture metalliche del sottosuolo. Immediatamente prima della posa, l'Impresa dovrà sistematicamente effettuare su tutto il rivestimento delle condotte, un controllo mediante un rilevatore a scintilla (detector) munito di spazzola di tipo appropriato per individuare l'eventuale presenza di danni quali sfogliature, ammaccature, incisioni, craterizzazioni o simili. La tensione di prova sarà pari a circa 3000 Volt per mm di spessore dei rivestimento, ma non dovrà mai avere un valore inferiore a 10.000 Volt. Qualora venissero riscontrati dei difetti sul rivestimento o vi fossero parti del rivestimento danneggiato, l’Impresa dovrà eseguire a sue spese tutti i necessari lavori di riparazione al fine di ottenere una perfetta efficienza dei rivestimento stesso. Ad impianto completato, allorquando la condotta sia stata reinterrata in tutte le sue parti, l’Impresa esecutrice dovrà contattare i tecnici del Gestore i quali provvederanno ad eseguire la misura della corrente assorbita per mantenere il potenziale reale (Voff) della tubazione ad un valore uguale od inferiore a -1 V (elettrodo di riferimento Cu/CuSO4). Questa non potrà essere superiore a 0,5 mA/m2. Inoltre si dovrà misurare la resistenza di isolamento verso terra, la quale non potrà essere inferiore a 5.000 Ohm*m2. Nel caso in cui la verifica dell’isolamento verso terra dia esito negativo (valori di Rs inferiori a 5.000 Ohm*m2, e corrente dispersa superiore a 0,5 mA/m2) l’Impresa è tenuto ad adottare, a sue spese, tutti i provvedimenti atti ad individuare e correggere i difetti di isolamento. In corrispondenza di attraversamenti o parallelismi con linee ferroviarie, o tranviarie, per cui sia stato imposto l’adozione di una guaina protettiva alle condotte, si dovrà verificare che la resistenza di isolamento fra tubo e camicia sia superiore o uguale a 1 MOhm. Tale misura va rilevata prima di avere effettuato il collegamento del tratto in attraversamento alla condotta, nonché prima di effettuare i rinterri. 22) ANALISI DI POTABILITA’ 15 I lavori di realizzazione di tubazioni per acqua potabile si intenderanno completati soltanto dopo il raggiungimento di esito favorevole delle risultanze delle pre-analisi di potabilità, realizzate dai tecnici del Soggetto attuatore. L’Impresa, durante i lavori di posa delle condotte, deve mantenere le stesse perfettamente pulite e lavate, ed adottare tutte le cautele necessarie ad evitare l’ingresso di sostanze o corpi estranei al loro interno. 23) CONTROLLI DA ESEGUIRE SULLE CONDOTTE IDRICHE A FINE LAVORI Oltre alle verifiche di cui al punto precedente, sulle reti realizzate a fine lavori dovrà essere effettuata la prova di tenuta a pressione. In aggiunta a quanto previsto dal Capitolato Speciale d’Appalto e a eventuali disposizioni del Direttore dei Lavori, l’Impresa esecutrice dovrà attenersi alle prescrizioni sotto riportate. Gli strumenti registratori utilizzati per le prove dovranno avere fondo scala compatibile con le pressioni di prova (cioè pressioni comprese tra il 25% ed il 75% del fondo scala). Il tecnico incaricato dell’Alta sorveglianza dovrà attestare la corretta esecuzione della prova di tenuta mediante apposizione di firma sulla carta diagrammale, in aggiunta a quella degli altri soggetti responsabili (Impresa esecutrice, D.L.,…). Eventuali varianti alle modalità della prova di tenuta, se giustificate da eccezionali e particolari situazioni locali, potranno essere concesse, e dovranno risultare da apposito accordo per iscritto controfirmato dalle parti. La prova riguarderà contemporaneamente condotte stradali ed allacciamenti di utenza, con le pressioni e i tempi indicati di seguito. Le prove di tenuta dovranno corrispondere ai parametri fissati dal D.M. 12/12/1985, dal D.M. n. 2445 del 23/02/1971 (Norme tecniche per gli attraversamenti e parallelismi di tubazioni e canali, convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto). Il riempimento della condotta dovrà avvenire dal punto più basso. Durante il riempimento dovranno essere tenuti aperti gli sfiati in modo che nella condotta non rimangano bolle d’aria; in tale fase si allenteranno anche i premistoppa delle saracinesche per scaricare l’aria che si imprigiona nei corpi delle valvole. A riempimento avvenuto si metterà in pressione la condotta utilizzando una pompa di adeguata potenza. Prima della prova di tenuta la pressione in rete dovrà essere portata ad un valore di 1,5 volte la pressione di prova per circa 15 minuti, al fine di favorire l’assestamento delle giunzioni e degli ancoraggi. Detto valore di pressione potrà essere ridotto in presenza di situazioni particolari, su disposizione del tecnico di Alta sorveglianza. Le indicazioni che seguono sono da intendersi per linee da realizzarsi in aree di campagna o luoghi ove non sussistono vincoli o disposizioni che prescrivono la chiusura progressiva e immediata degli scavi, quindi di norma per tutti i tratti di condotta posati all’interno del comparto. Per le altre aree (strade, piazze, aree pubbliche, ecc.) nelle quali esista l’obbligo di chiusura progressiva degli scavi, le prove di tenuta saranno effettuate in assenza della verifica visiva dei giunti. Il tecnico di Alta sorveglianza potrà richiedere in casi particolari (es.: dubbi sulle modalità di posa, incertezze sull’effettiva pressione di esercizio) valori della pressione di prova superiori rispetto a quelli sotto indicati, in ogni caso inferiori o uguali a quelli della pressione nominale delle tubazioni e dei giunti. La buona riuscita della prova sarà dimostrata dai concordi risultati dell’esame dei giunti e del grafico del manometro registratore. In particolare, non potrà essere convalidata una prova in base alle sole indicazioni, ancorché buone, del manometro registratore, senza che sia stata effettuata la completa ispezione dei giunti. Prove di tenuta delle condotte in ghisa sferoidale La prova viene eseguita a giunti scoperti, con acqua alla pressione di 10 bar per 2 ore e sarà ritenuta valida se: 16 - dall’esame a vista dei giunti non risultino perdite; l’andamento del diagramma di registrazione della pressione non comporti variazioni superiori di ± 0,35 bar; - la quantità di acqua da immettere in condotta dopo la durata della prova in pressione per riportarla al valore iniziale sia inferiore a quella determinata dalla formula seguente: Dove: L = volume ammissibile di acqua in S *D* P L = 2* litri 70400 S = lunghezza tratta in metri D = diametro tubazione in mm. P = pressione di collaudo in bar Le condotte non saranno collaudate positivamente se non sono verificate tutte le condizioni sopra riportate. Prove di tenuta delle condotte in PVC rigido non plastificato La prova viene eseguita a giunti scoperti, su tratte di lunghezza stabilita dalla Direzione Lavori, con acqua alla pressione di prova pari a 1,5 volte la pressione di esercizio per 2 ore e sarà ritenuta valida se: - dall’esame a vista dei giunti non risultino perdite; - la quantità di acqua da immettere in condotta dopo la durata della prova in pressione per riportarla al valore iniziale sia inferiore a quella determinata dalla formula seguente: Dove: L = volume ammissibile di acqua in litri S *D*P L = 2* S = lunghezza tratta in metri 600000 D = diametro tubazione in mm. P = pressione di collaudo in bar Le condotte non saranno collaudate positivamente se non sono verificate tutte le condizioni sopra riportate. Prove di tenuta delle condotte in PEAD La prova di tenuta delle condotte prementi in PEAD va eseguita secondo le indicazioni contenute al punto 15 della norma UNI 11149. La norma stabilisce che la prova può essere fatta per tratti che non superino la lunghezza di 800 metri e la pressione di inzio collaudo (STP) sia calcolata sulla base della pressione massima di progetto (MDP) che coincide con la pressione massima operativa del sistema (MOP). Nel calcolo non si tiene in considerazione il valore del colpo d’ariete. Il verbale di collaudo dovrà contenere almeno quanto previsto dalla sopra citata norma al punto 15.7. Per casi eccezionali, tali ritenuti discrezionalmente dalla DL, potrà essere consentito il collaudo ad una pressione massima pari a 1,5 volte la pressione di esercizio. Il collaudo sarà, considerato favorevole se ad avvenuta stabilizzazione delle condizioni di prova la pressione si è mantenuta costante, a meno delle variazioni dovute all'influenza della temperatura, per almeno 24 ore. Prove di tenuta delle condotte in acciaio La prova viene eseguita con acqua alla pressione di 1,5 volte la pressione di esercizio, da misurarsi con manografo registratore nel punto a minore quota del profilo. Il collaudo delle condotte avrà inizio 24 ore dopo aver raggiunto il valore stabile della pressione di prova richiesta. Il collaudo sarà, considerato favorevole se ad avvenuta stabilizzazione delle condizioni di prova la pressione si è mantenuta costante, a meno delle variazioni dovute all'influenza della temperatura, per almeno 12 ore. Le condotte non saranno collaudate positivamente se non sono verificate tutte le condizioni sopra riportate. 17