o la M . em A. F.T Rig ot h e A . 97 A M 8- en lleg tola tti o 88 t i re n da -2 di c zz do 47- h i a r i 32 m i S c 76 c a u -5 El M. Righetti F. Tottola A. Allegrezza M. Righetti F. Tottola A. Allegrezza Questo volume, sprovvisto di talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato) è da considerarsi copia di saggio-campione gratuito, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati art.17, c.2 L.633/1941). Esente da IVA (D.P.R. 26.10.1972, n. 633, art.2, lett.d). M. Righetti F. Tottola A. Allegrezza ELEMENTI DI CHIMICA ELEMENTI DI CHIMICA Sezione A Introduzione alla chimica Sezione B Elementi, composti e soluzioni Sezione C Atomi e molecole Lezioni multimediali interattive in italiano e in inglese di @pprendiscienza con centinaia di animazioni, video, attività e simulazioni accompagnate da verifiche con feedback. Configurazione dell’opera Elementi di chimica ISBN 978-88-247-3276-5 Guida per l’insegnante con CD-ROM ISBN 978-88-247-3277-2 ELEMENTI DI CHIMICA Sezione D Chimica organica CONTENUTI MULTIMEDIALI Nel web •Quick TEST, Flip*it, Cruci WEB, E-trainer: attività interattive per mettersi alla prova Nella Classe Virtuale e nel CD-ROM per l’insegnante: •@pprendiscienza: lezioni multimediali interattive in italiano e in inglese •Scienza VIVA: animazioni e i Video LAB, filmati di laboratorio girati dal vivo e dotati di apparato didattico •Web DOC: mappe interattive e schede interdisciplinari •e-LAB: sperimentare in laboratorio •Chemistry Readings: letture verso il CLIL •Audio DOC: sintesi audio da scaricare e ascoltare •Strumenti per l’insegnante: test di verifica con registro virtuale, programmazione e prove di verifica personalizzabili Prezzo al pubblico Euro 14,80 ELEMENTI DI CHIMICA.indd 1 10/02/11 11:52 Sommario SEZIONE Introduzione alla chimica AUDIO T DO FLIP*I C NE E-TRAI R UNITÀ 2 Descrivere i fenomeni 12 eL AB 14 17 NE E-TRAI R 28 30 51 52 54 54 55 56 56 57 FLIP*I 58 59 UNITÀ 6 Rappresentare le reazioni 61 eL AB 1. Massa atomica e massa molecolare: l’attuale unità di riferimento 2. La mole: l’unità del chimico 3. La massa molare: una quantità di uso pratico 4. Il volume molare dei gas: uno spazio uguale per tutti 5. Le equazioni chimic he: come scrivere le reazioni 6. Le equazioni bilanciate: le quantità in azione 7. I calcoli stechiometrici: la matematica delle reazioni Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre AUDIO 61 62 63 65 67 69 70 FLIP*I T R 38 38 39 40 42 UNITÀ 7 Le soluzioni R NE 36 37 E-TRAI NE 34 35 1. 2. 3. 4. Le soluzioni: una grande varietà Soluto e solvente: particelle simili La solubilità: l’influenza della temperatura Soluzioni di gas: l’effetto della pressione e della temperatura 5. La quantità di soluto: le concentrazioni Qualcosa in più Quanto può bere chi guida? 6. Le proprietà colligative: la dipendenza dalla concentrazione 7. I colloidi: strane soluzioni Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre 75 76 77 77 78 80 81 83 FLIP*I T DO C Web DOC: documenti per scoprire e approfondire eL AB R - E-TRAI NE 43 72 73 75 eL AB AUDIO Scienza VIVA: animazioni e i VideoLAB, filmati di laboratorio girati dal vivo e dotati di apparato didattico (nel CD e online per il docente) I-IV_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 2 AUDIO 50 C C } eL AB 1. Lavoisier: l’importanza della massa 2. La conservazione dell’energia: un continuo cambiamento di forma 3. Proust: la costanza della composizione nei composti 4. Dalton: la teoria atomica 5. La legge delle proporzioni multiple: gli stessi elementi formano composti diversi 6. Dalton e la massa degli atomi: una scelta arbitraria 7. Gay-Lussac: reazioni tra i gas 8. Avogadro: la teoria atomico-molecolare 9. Cannizaro: la differenza tra atomo e molecola Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre DO T DO FLIP*I 1. Le sostanze pure: particelle tutte uguali 2. Miscele omogenee ed eterogenee: da una a più fasi 3. Separazione delle miscele: ottenere sostanze pure 4. Reazioni chimiche: cambia la natura delle sostanze 5. Composti ed elementi: i componenti della materia 25 26 28 eL AB Come si presenta la materia 50 eL AB R 23 FLIP*I E-TRAI UNITÀ 4 Dalle leggi fondamentali all’atomo di Dalton NE 22 1. Aeriforme, liquido e solido: gli aspetti della materia 2. I passaggi di stato: gli effetti del calore 3. Natura corpuscolare della materia: l’interpretazione dei passaggi di stato 4. L’ebollizione: uno sguardo più attento Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre AUDIO Elementi, composti e soluzioni B T 21 21 C Gli stati di aggregazione 47 E-TRAI T DO UNITÀ 3 UNITÀ 5 E-TRAI C AUDIO 12 SEZIONE DO 1. Uniformità delle misure: il Sistema Internazionale 2. Il Sistema Internazionale: le grandezze fondamentali 3. Le grandezze derivate: volume, densità, forza, energia 4. Le quantità dei campioni: grandezze intensive ed estensive 5. Le cifre significative: esprimere una misura 6. La notazione scientifica: cifre significative e ordine di grandezza 7. La valutazione di una misura: precisione e accuratezza Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre 45 46 FLIP*I R La curiosità: guida della scienza 2 3 La chimica: prospettive di sviluppo 4 Una nuova via: la chimica sostenibile La chimica è una scienza sperimentale: studio controllato dei fenomeni 4 5. Un filtro sui fenomeni: semplificare la complessità 5 6. Dal caos all’ordine: il ruolo delle leggi 6 7 7. Una lettura d’insieme: la teoria Qualcosa in più I dodici principi della “Green Chemistry” 8 Il percorso delle idee e Sintesi 9 Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre 10 AUDIO NE 1. 2. 3. 4. 6. Formule chimiche: la descrizione delle molecole Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre T 2 C Osservare la realtà DO UNITÀ 1 A 84 85 Schede di laboratorio 09/02/11 23:10 III SEZIONE Atomi e molecole 88 eL AB AUDIO T DO C NE E-TRAI R La tavola periodica 104 T FLIP*I NE R 157 158 UNITÀ 12 La chimica del carbonio 162 T FLIP*I C NE E-TRAI R 117 118 UNITÀ 13 I composti organici 175 1. 2. 3. 4. 5. Idrocarburi: i composti organici più semplici Alcani: idrocarburi saturi Alcheni: il doppio legame Alchini: triplo legame Idrocarburi aromatici: la delocalizzazione elettronica 6. I gruppi funzionali: la specificità dei comportamenti Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre 121 121 122 AUDIO 175 175 178 180 181 182 DO FLIP*I T 123 124 127 127 128 129 130 C R - R E-TRAI NE FLIP*I E-TRAI NE Soluzioni esercizi fine paragrafo Tavola periodica T I-IV_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 3 R C Audio DOC: sintesi audio da scaricare e ascoltare D DO 116 NE DO - 147 148 150 152 154 156 Chimica organica SEZIONE AUDIO C AUDIO 141 144 146 1. I composti organici: un’immensa varietà 162 2. Il carbonio: un atomo dalle molteplici ibridizzazioni 163 3. I legami carbonio-carbonio: singolo, doppio e triplo 164 4. Isomeria: stessa combinazione, diversa struttura 166 5. Le reazioni organiche: i fattori che le guidano 169 Il percorso delle idee e Sintesi 172 Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre 173 109 111 112 113 T DO 1. I legami chimici: stabilità energetica 2. Come avvengono i legami: Lewis e Pauling 3. Legami primari e secondari: attrazioni tra atomi o tra molecole 4. Legami con elettroni condivisi: il legame covalente 5. Legame ionico: alta differenza di elettronegatività 6. Legame metallico: elettroni liberi 7. Legami chimici secondari: attrazioni tra molecole 8. VSEPR: repulsione tra coppie elettroniche 9. Trovare le strutture: una procedura comune 137 138 C 108 FLIP*I I legami chimici 136 E-TRAI 106 E-TRAI UNITÀ 10 DO AUDIO AUDIO 104 106 132 133 136 eL AB 1. Le formule chimiche: il numero di ossidazione 2. La classificazione di composti chimici e i diversi tipi di nomenclatura 3. Composti binari: unione di atomi di due elementi 4. Composti ternari e quaternari: idrossidi, acidi e sali 5. Le reazioni chimiche: come si formano i composti 6. Le reazioni chimiche: il tempo delle trasformazioni 7. L’equilibrio delle reazioni: una situazione dinamica 8. L’equilibrio: come si può influenzare 9. Acidi e basi: equilibri particolari 10. L’autoprotolisi dell’acqua: acidi, basi e pH 11. La forza di acidi e basi: la costante di ionizzazione 12. Misurare il pH: gli indicatori e il pH-metro Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre FLIP*I 1. Un approccio diverso: gli elettroni come onde 2. Il nuovo modello atomico: la probabilità 3. I numeri quantici nel modello ondulatorio: n, l, m, s 4. Le caratteristiche degli orbitali: livelli, sottolivelli e orientazione 5. La configurazione elettronica: come sono disposti gli elettroni 6. La tavola periodica: le configurazioni esterne 7. Uno sguardo d’insieme: i gruppi 8. Le proprietà periodiche: andamenti e variazioni 9. La classificazione degli elementi: metalli, non-metalli e semimetalli Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre Composti chimici e loro comportamento R UNITÀ 11 E-TRAI NE I fenomeni elettrici: attrazione e repulsione 88 89 Le scariche nei gas: la scoperta di raggi catodici Rutherford: la scoperta del nucleo atomico 90 I neutroni: cuscinetti tra le cariche 91 Protoni, elettroni, neutroni: le proprietà che ne derivano 91 Gli isotopi: atomi dello stesso elemento con massa diversa 92 7. La miscela isotopica: come si presentano gli elementi 93 8. La stabilità dei nuclei: i radionuclidi 94 9. La luce: onde elettromagnetiche 94 10. Lo spettro della luce: diverse frequenze 95 11. La struttura esterna dell’atomo: il modello di Bohr 96 12. Il distacco degli elettroni: le energie di ionizzazione 98 13. Le energie di ionizzazione: la conferma dei livelli di energia 98 Il percorso delle idee e Sintesi 100 Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre 101 UNITÀ 9 T 1. 2. 3. 4. 5. 6. AUDIO 131 FLIP*I C La struttura dell’atomo 10. Polarità delle molecole: l’importanza della struttura Il percorso delle idee e Sintesi Verifiche di fine Unità: Conoscenze – Abilità – Prova a esporre DO UNITÀ 8 C 184 185 V VI Quick TEST, Flip*it, Cruci WEB, E-trainer: attività interattive per mettersi alla prova 09/02/11 23:13 IV Nella Classe Virtuale sono presenti 10 lezioni multimediali interattive di @pprendiscienza con centinaia di animazioni, video, attività e simulazioni. Un’interfaccia intuitiva e un’organica integrazione dei contenuti con attività di valutazione, facilitano lo studio e motivano lo studente con l’aggiornamento continuo dei risultati raggiunti. Ogni lezione è composta da oggetti dinamici che tracciano le attività degli studenti e adattano i contenuti alle loro conoscenze e ai progressi raggiunti per un percorso di apprendimento veramente personalizzato. Infatti, le lezioni sono estremamente interattive con report e feedback, che motivano ogni risposta e forniscono, a seconda dei risultati, attività di recupero o approfondimento. Inoltre, costantemente a disposizione, lo studente trova strumenti di consultazione quali glossario, biografie, calcolatrice e tavola periodica. Elenco delle lezioni Gli elementi I composti chimici Il legame ionico Il legame covalente Le equazioni chimiche La massa atomica e molecolare La mole Le proprietà degli acidi Le proprietà delle basi Gli indicatori del pH Obiettivi di apprendimento La lezione si articola in più argomenti, ciascuno completo di teoria ed esercizi Ogni argomento è organizzato in più livelli di approfondimento e verifica Numerose attività e animazioni presentano i contenuti in modo coinvolgente Simulazioni interattive per entrare nel vivo della chimica Protocolli per ripetere l’esperimento in classe Videolaboratori Nella Classe Virtuale sono disponibili 12 videolaboratori girati dal vivo che esemplificano passo passo tutti i passaggi degli esperimenti proposti. Per ogni videolaboratorio sono forniti i protocolli, le schede di sicurezza e una batteria di test interattivi per valutare la comprensione dell’esperienza. I-IV_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 4 Pulsanti per la navigazione Pannello con glossario, biografie, calcolatrice scientifica e tavola periodica Un’ampia varietà di tipologie di attività interattive di autovalutazione con feedback animati Il report dei risultati raggiunti e delle attività svolte consultabile in qualsiasi momento Analisi degli esperimenti Norme di sicurezza e altre norme Test di autovalutazione Filmato con audiocommento che illustra l’esperimento nel dettaglio 09/02/11 23:13 Descrivere ifenomeni UNITÀ 2 eL AB Sperimentare in laboratorio. 1. Uniformità delle misure: il Sistema Internazionale 1.1 Le grandezze La descrizione completa di un fenomeno spesso richiede che si misurino le proprietà dei corpi che vi partecipano. Ci può servire, per esempio, sapere quanto è grande un corpo, quanto pesa, che volume occupa o a che temperatura si trova. Inoltre potrebbe essere necessario sapere se un corpo pesa più di un altro o quale automobile va più veloce. Words for Chemistry Tabella 1 FLIP*I T Sistema Internazionale International System of Units Le proprietà misurabili sono dette grandezze; per poter confrontare le loro entità è necessario stabilire dei valori di riferimento: le unità di misura. 1.2 Il Sistema Internazionale Le sette grandezze fondamentali del SI Grandezza lunghezza massa tempo temperatura quantità di sostanza intensità di corrente elettrica intensità luminosa 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 12 (simbolo) (l ) (m) (t) (T ) (n) (I ) (Iv) Unità di misura SI metro kilogrammo secondo kelvin mole ampere candela Simbolo m kg s K mol A cd È facile intuire i numerosi problemi che nascerebbero se ogni Paese usasse propri sistemi di riferimento, se avesse cioè, oltre a una propria moneta, un proprio valore per misurare le lunghezze, i pesi, le velocità e così via. Attualmente il sistema di misura accettato in quasi tutto il mondo è il Sistema Internazionale (SI) che si basa su sette grandezze, dette grandezze fondamentali. 09/02/11 21:24 Descrivere i fenomeni UNITÀ 2 13 Nella Tabella 1 sono riportati il nome e, tra parentesi, il simbolo delle sette grandezze fondamentali. Vengono anche indicate le unità di misura corrispondenti utilizzate nel SI, con i relativi simboli. A partire dalle grandezze fondamentali, se ne definiscono molte altre, dette grandezze derivate: vedremo che le loro unità di misura si ottengono anch’esse, in modo analogo, da quelli delle grandezze fondamentali. 1.3 I multipli e i sottomultipli del Sistema Internazionale W EB D O Tabella 2 C Spesso, le misure delle grandezze che prendiamo in considerazione nella vita di tutti i giorni si discostano molto dall’unità. È molto frequente, perciò, usare multipli o sottomultipli delle unità SI. I prefissi di multipli e sottopultipli e il loro significato numerico, sia in forma decimale sia come potenza di dieci, sono riportati nella Tabella 2. Molti di questi prefissi ci sono da sempre familiari. Conosciamo bene, per esempio, il centimetro, pari a 10−2 m, e il kilogrammo, che vale 103 g. Alcuni prefissi ci sono diventati molto familiari con la diffusione dei computer. È facile sentir parlare di una RAM da 4 GB (gigabyte), di un disco fisso da 1 TB (terabyte) e di un masterizzatore che registra CD-Rom da 700 MB (megabyte). Come scrivere le misure nel SI. I principali prefissi delle unità di misura Prefisso tera giga mega kilo etto deca Simbolo Valore decimale T G M k h da 1 000 000 000 000 1 000 000 000 1 000 000 1000 100 10 unità deci centi milli micro nano pico 1 d c m µ n p 0,1 0,01 0,001 0,000 001 0,000 000 001 0,000 000 000 001 Potenza di 10 1012 109 106 103 102 101 100 10−1 10−2 10−3 10−6 10−9 10−12 esempi Quanti globuli? Un globulo rosso del nostro sangue ha uno spessore medio di 1,5 µm. In un ipotetico capillare lungo quanto il nostro braccio, 70 cm, quanti globuli possono impilarsi? Soluzione Per poter fare tra misure diverse è necessario esprimerle tutte utilizzando la stessa unità di misura o lo stesso sottomultiplo, per esempio in mm. Poiché 1 cm= 10 mm e 1µm= 0,001 mm si ha: 70 cm = 700 mm 1,5 µm= 0,0015 mm Dividendo ora la lunghezza del braccio per lo spessore di un globulo rosso si ottiene: globuli contenuti = 700 mm = 466667 0,0015 mm che approssimativamente è il valore cercato. 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 13 Gocce e cartucce Una stampante a getto di inchiostro ‘spara’ gocce di volume pari a circa 2 pL (picolitri), grazie alle quali disegna parole e immagini. Considerato che una cartuccia di inchiostro contiene 18 mL (millilitri), calcola quante gocce essa è in grado di assicurare. Soluzione È importante rappresentare tutti i volumi nella stessa unità di misura. Il volume di una goccia vale: 2 pL = 2 × 10−12 L mentre l’inchiostro contenuto in una cartuccia è: 18 mL = 18 × 10−3 L Il numero totale di gocce che una cartuccia può assicurare è pertanto: 18 × 10−3 : 2 × 10−12 = 9 × 109 ovvero 9 miliardi. Goccia più goccia meno… 09/02/11 21:24 14 Sezione A Introduzione alla chimica 2. Il Sistema Internazionale: le grandezze fondamentali 2.1 La lunghezza Una delle prime grandezze che l’uomo ha avuto necessità di misurare è la lunghezza. Probabilmente per questo motivo essa è stata anche una delle prime per le quali fu stabilita un’unità di misura. Figura 1 Inizialmente il metro venne definito ricorrendo a riferimenti geografici. Words for Chemistry T massa mass FLIP*I La lunghezza (l) è definita come la distanza tra due punti; come unità di misura della lunghezza il SI utilizza il metro (m). Attualmente, il metro corrisponde alla distanza percorsa dalla luce nel vuoto in 1/299792458 s. Nelle misurazioni di distanze interatomiche è ancora frequente l’uso di un sottomultiplo del metro, l’angstrom (Å), pari a 10−10 m, che non appartiene al SI e che perciò si dovrebbe evitare. 2.2 La massa La grandezza che più intuitivamente si collega alla fisicità degli oggetti che ci circondano è la massa. La massa (m) è la quantità di materia che costituisce un corpo e ne misura l’inerzia, cioè la tendenza a opporsi alle variazioni del proprio stato di quiete o di moto; come unità di misura della massa, il SI utilizza il kilogrammo-massa (kg). bilancia a due bracci L’unità di misura della massa è rappresentata da un cilindro in lega di platinoiridio conservato a Sèvres (Francia) nel Museo dei pesi e delle misure. Uno strumento col quale si può misurare la massa di un corpo è la bilancia a due bracci (Figura 2). Grazie a essa, il corpo in esame viene confrontato con alcune “masse campione”, ossia con alcuni corpi la cui massa è nota. L’operazione si chiama “pesata” e, pertanto, nel linguaggio comune si dice che si determina “il peso” di un oggetto. In realtà, parlando in tal modo, si confonde la massa, ossia la quantità di materia che costituisce il corpo, indipendente dal luogo in cui esso si trova, con il peso, che è la forza (vedi paragrafo 3.3) con cui il campo gravitazionale terrestre attira la massa del corpo stesso, e può dunque variare da luogo a luogo. Il peso di un corpo dipende infatti dall’accelerazione di gravità. Precisamente, si ha: massa del corpo masse campione Figura 2 La massa di un corpo si misura con la bilancia a due bracci, confrontandola con opportune “masse campione”, la cui massa è nota. 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 14 peso del corpo p=m?g accelerazione di gravità Per esempio, per conoscere massa e peso di un astronauta sulla Terra e sulla Luna (Figura 3) si deve ricorrere a due diversi tipi di bilance. Infatti, una bilancia a bracci esegue sempre il confronto tra masse e così evidenzia che l’astronauta ha massa costante. Al contrario, la bilancia a molla, sensibile alla forza peso che ne muove l’indice su una scala graduata, dimostra come il nostro astronauta abbia un peso differente. Le comuni bilance pesapersone e le moderne bilance di laboratorio (Figura 4) 09/02/11 21:25 Descrivere i fenomeni UNITÀ 2 15 la massa è uguale il peso è diverso sono basate appunto sulla deformazione che il peso impone a una molla o al sistema elettromagnetico in essa contenuto. Per la massa vi sono delle evidenti eccezioni ai prefissi generali. Pur essendo infatti il kilogrammo la sua unità di misura, i nomi di alcuni suoi sottomultipli fanno riferimento al grammo (milligrammo, ettogrammo ecc.). Figura 3 Il peso e la massa sono due grandezze diverse. 2.3 Il tempo Anche il tempo è una grandezza che gli uomini hanno sempre sentito la necessità di misurare. L’unità di misura del tempo (t) nel SI è il secondo (s). Attualmente, si definisce il secondo come la durata di 9 129 631 770 oscillazioni della radiazione emessa dall’isotopo 133 del cesio posto in un campo magnetico. Mentre per i sottomultipli del secondo si utilizzano regolarmente i prefissi decimali già indicati, i suoi multipli più utilizzati (minuti, ore) sono di tipo sessagesimale . 2.4 La temperatura Tutti i campi scientifici ricorrono alla grandezza temperatura per descrivere i fenomeni studiati. Nell’Universo, incontriamo temperature elevatissime, per esempio nelle stelle, ma anche molto basse, come nello spazio interstellare. Nelle produzioni industriali, se si vuole che i processi proseguano correttamente, i valori della temperatura devono essere costantemente misurati. Anche nella vita di tutti i giorni essa riveste un ruolo determinante, per esempio nel controllo del condizionamento degli ambienti in cui viviamo o dello stato di salute di una persona. La vita stessa degli organismi, inoltre, può avvenire solo entro limiti ristretti di temperatura. La temperatura (T) definisce l’agitazione delle particelle che costituiscono un corpo. L’unità di misura della temperatura nel SI è il kelvin (K). In realtà, soprattutto per le esigenze quotidiane, è ancora molto usato il grado centigrado o Celsius (°C). La scala centigrada, basata su di esso, è arbitraria, cioè legata a stati fisici della materia scelti come punti di riferimento, ai quali sono stati assegnati valori di temperatura ‘di comodo’. 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 15 Figura 4 Una moderna bilancia tecnica da laboratorio. Un sistema sessagesimale è un sistema di numerazione con base 60. Figura 5 La temperatura sul nostro pianeta è compresa in un intervallo piuttosto limitato. Fonte: AIRS Science Team, NASA/JPL. 320 K (47 °C) 192 K (-81 °C) 09/02/11 21:25 16 Sezione A 1 Introduzione alla chimica 0 °C I riferimenti scelti sono il punto di fusione del ghiaccio e il punto di ebollizione dell’acqua in condizioni standard di pressione (1 atm). A questi punti sono stati attribuiti rispettivamente i valori 0 °C e 100 °C. Il procedimento apparirà ancora più chiaro esaminando come si può costruire uno strumento per misurare la temperatura, cioè un termometro. Un liquido che si dilati in modo omogeneo in ampi intervalli di temperatura, come lo xilene (un solvente che solidifica a −40 °C e bolle a circa 120 °C), viene sigillato in un capillare di vetro, cioè in un tubicino di diametro molto piccolo (Figura 6). Il tubicino viene fissato a una tavoletta e immerso in un bagno di acqua e ghiaccio. Sulla tavoletta si segna il livello a cui arriva il liquido 1 . Si introducono poi tubicino e tavoletta in acqua bollente e si segna il nuovo livello raggiunto. Si attribuisce il valore 0 °C al primo segno e 100 °C al secondo 2 e si suddivide in 100 parti (gradi) la distanza tra i due segni. Ciascuna parte viene numerata. Nei Paesi anglosassoni, è ancora molto utilizzata anche la scala Fahrenheit, basata sul grado Fahrenheit (°F). Le conversioni tra gradi Fahrenheit e Celsius si riassumono come segue. 0 °C 2 100 °C 100 °C 0 °C 0 °C °C = Figura 6 Taratura di un termometro. Kelvin punto di ebollizione dell’acqua 373 K 273 K punto di congelamento dell’acqua zero assoluto 0 K (°F − 32) 1, 8 °F = °C ? 1,8 + 32 A differenza delle altre, la scala Kelvin è una scala assoluta. Assume infatti come la più bassa temperatura ipotizzabile e solo Celsius Fahrenheit riferimento teoricamente raggiungibile (“zero assoluto”), cui assegna il valore di 0 K. Poiché essa corrisponde a −273,15 °C e un kelvin ha lo stesso valore di un grado centigrado, 100 °C 212 °F 0 °C equivalgono a 273,15 K (spesso approssimato a 273 K) (Figura 7). Le conversioni tra i valori delle due 0 °C 32 °F scale sono: K = 273 + °C -273 °C °C = K − 273 -459 °F Figura 7 I rapporti fra le scale Kelvin, Celsius e Fahrenheit. Pensandoci meglio Secondo te, esistono temperature assolute negative? Ti sembra che questa informazione si possa ricavare anche da quanto rappresentato in figura? QUICKT ES T esempi La febbre in America... Quanto è caldo il Sole? Negli Stati Uniti, come nella gran parte dei Paesi di lingua inglese, la temperatura viene solitamente espressa in gradi Fahrenheit. A quanti gradi Fahrenheit corrisponde la temperatura misurata dal termometro clinico rappresentato nella foto? Soluzione Poiché la formula di conversione per trasformare kelvin in gradi centigradi è: °C = K − 273 la temperatura superficiale del Sole espressa in gradi centigradi risulta circa: 5800 K = 5800 − 273 = 5527 °C Soluzione Sapendo che: si ha: °F = °C · 1,8 + 32 36,33 °C = 36,33 · 1,8 + 32 = 97,39 °F 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 16 La temperatura superficiale del Sole risulta essere di circa 5800 K. A quanti gradi centigradi corrispondono? 09/02/11 21:25 Descrivere i fenomeni 2.5 La mole, l’ampere e la candela Il Sistema Internazionale prevede anche le unità di misura per le altre tre grandezze fondamentali: la mole (mol): indica la quantità di sostanza che contiene lo stesso numero di particelle (entità elementari) contenute in una data massa di un elemento chimico (carbonio) preso come riferimento; di essa si tratterà più a fondo nell’Unità 5; l’ampere (A): è utilizzato per misurare l’intensità di corrente elettrica; di esso si tratterà nel secondo volume; la candela (cd): misura l’intensità luminosa. ? UNITÀ 2 17 1. Quanti minuti e quanti secondi formano 2 giorni? Quante ore corrispondono a 72 000 s? 2. Passeggiando in montagna, vedi sotto una tettoia due termometri che segnano rispettivamente 283 K e 10 °F. Alla radio senti che “… la temperatura, oggi, è prevista intorno ai 10 °C…”. Quale dei due termometri è rotto? 3.Le grandezze derivate: volume, densità, forza, energia Oltre a quelle fondamentali, esistono molte altre grandezze. Alcune di esse sono molto comuni, come la velocità, altre invece si utilizzano meno frequentemente, come la pressione e l’energia. Esse possono tutte essere espresse come combinazioni delle grandezze fondamentali e per questo si dicono grandezze derivate. 3.1 Il volume Il volume è una tipica grandezza derivata, visto che si ottiene come prodotto di tre lunghezze. Chemistry Readings ”Kilogram”: a definition. Figura 8 In laboratorio si utilizzano recipienti di vetro graduati di forme diverse per misurare i volumi. Il volume (V) di un corpo è lo spazio che il corpo occupa. La sua unità di misura nel SI è il metro cubo (m3). Molto frequente, soprattutto nei laboratori (Figura 8), è l’uso dei sottomultipli del metro cubo: il decimetro cubo (dm3) e il centimetro cubo (cm3), che sono rispettivamente mille e un milione di volte più piccoli del metro cubo. Un’altra unità di misura del volume non definita dal SI, ma molto usata sia in chimica sia nella vita di tutti i giorni, è il litro, che equivale a 1 dm3. Il simbolo del litro è l (la lettera elle), ma è stato proposto di sostituirlo con L (elle maiuscola) per evitare il rischio di confonderlo con il numero uno. Nella Tabella 3 sono confrontati i sottomultipli del metro cubo e del litro. esempi Una lattina di bibita, in tutto il mondo, contiene 33 cL. A quanti centimetri cubi corrispondono? E a quanti litri? Soluzione Tenendo conto che: 3 1 cL = 10 cm si avrà: 33 cL = 33 ? 10 cm3 = 330 cm3 poiché 1 cm3 = 10−3 dm3 e 1 L = 1 dm3 si ha: 330 cm3 = 330 ? 10−3 dm3 = 0,330 dm3 = 0,330 L 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 17 Sottomultipli del metro cubo e del litro a confronto Tabella 3 1 m3 1 dm3 100 cm3 10 cm3 1 cm3 1 mm3 = = = = = = 1000 L 1L 1 dL 1 cL 1 mL 1 µL 09/02/11 21:25 18 Sezione A Introduzione alla chimica 3.2 La densità Words for Chemistry FLIP*I T densità density Un’altra grandezza derivata è la densità. La densità di un corpo è il rapporto tra la sua massa e il suo volume. Viene espressa in kilogrammi per decimetro cubo (kg/dm3) oppure in grammi per centimetro cubo (g/cm3), numericamente identica alla precedente. Tabella 4 Densità di alcune sostanze Sostanza Densità (g ? cm−3 a 20 °C) acetone acqua alcol etilico alluminio argento cloro ferro idrogeno olio di oliva oro ossigeno piombo rame uranio 0,792 0,998 0,789 2,708 10,53 3,212* 7,87 0,0899* 0,920 19,32 1,429* 11,35 8,96 19,0 *g ? dm−3 a 0 °C e 1 atm Figura 9 Lo stesso densimetro ha livelli di galleggiamento differenti a seconda della densità del liquido in cui è immerso. densità del corpo d= massa del corpo volume del corpo m V Quando si indica la densità di un corpo si deve sempre precisare la temperatura alla quale la misura è stata effettuata, come riportato nella Tabella 4. Mentre infatti con l’aumentare della temperatura la massa di un corpo rimane costante, il suo volume di norma aumenta. La densità sarà perciò in generale tanto più bassa quanto più cresce la temperatura. La variazione, minima nei solidi, diviene più significativa nei liquidi, come si è visto costruendo il termometro. Nei gas, la densità è fortemente collegata, oltre che alla temperatura, anche alla pressione. La densità si ricava per i solidi misurando separatamente massa e volume e poi facendone il rapporto. Per i liquidi è possibile sfruttare il densimetro, un galleggiante tarato (Figura 9). Poiché la spinta che riceve dal liquido è, per il principio di Archimede, tanto più grande quanto più denso è il liquido stesso, dal livello di galleggiamento si può ricavare la densità del liquido. L’importanza della densità consiste nel fatto che essa consente di convertire massa e volume di una sostanza: a partire da una qualsiasi massa si potrà calcolarne il volume occupato o, al contrario, ricavare la massa di un qualsiasi volume. esempi Dal volume alla massa Un cilindro di ferro ha un volume pari a 3,52 cm3. Qual è la sua massa? Dalla massa al volume Qual è il volume di un lingotto d’oro la cui massa è pari a 1000 g? Soluzione Sappiamo che per la densità vale la relazione: Soluzione È necessario partire dalla formula inversa della definizione di densità che consente di ricavare il volume: d= m V da essa possiamo ricavare la formula inversa che consente di ottenere la massa del corpo: m=d·V Sostituendo i valori numerici si ha: m = 7,87 QUICKT g ⋅ 3,52 cm3 = 27,7 g cm3 ES T 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 18 V= m d nella quale si introducono i valori numerici noti: V= 1000 g = 5176 , cm3 g 19, 32 3 cm Il valore trovato ci dà un’idea della densità del prezioso metallo: un comune telefonino ha più o meno lo stesso volume di 1 kg di oro! 09/02/11 21:25 Descrivere i fenomeni UNITÀ 2 19 3.3 La forza Per produrre una variazione dello stato di moto di un corpo, cioè per accelerarlo o rallentarlo, è necessario che intervenga un agente fisico esterno a esso: la forza. La forza necessaria per imprimere a un corpo una data accelerazione è uguale al prodotto della massa del corpo per quell’accelerazione. Nel Sistema Internazionale la forza si esprime in newton (N). forza F=m?a massa accelerazione L’accelerazione di un corpo è la variazione nel tempo della sua velocità (in modulo, direzione o verso). Il lavoro compiuto da un corpo è il prodotto della forza per lo spostamento da essa causato. Abbiamo già incontrato la forza parlando del peso (paragrafo 2.2). Adesso possiamo precisare che un newton corrisponde alla forza necessaria per imprimere un’accelerazione unitaria, nella stessa direzione in cui è applicata la forza, a un corpo di massa unitaria. Un newton quindi è la forza capace di imprimere a un corpo di massa un kilogrammo (kg) l’accelerazione di un metro al secondo per secondo: 1 N = 1 kg ? 1 m ? 1 s−2 3.4 L’energia È intuitivo associare l’energia a masse in movimento come una cascata d’acqua, un cavallo in corsa o un atleta che sollevi pesi. Anche la benzina, però, possiede energia: infatti, se viene bruciata in un motore, è in grado di far muovere una macchina. Analogamente, anche un masso immobile sulla cima di una montagna ha in sé una grande energia. L’energia si presenta insomma sotto varie forme ed è necessario darne una definizione abbastanza generale da comprenderle tutte; per questo motivo si ricorre al concetto di lavoro . L’energia posseduta da un corpo è la sua capacità di compiere lavoro, cioè di modificare l’ambiente esterno. Nel SI essa si misura in joule (J). Un principio fondamentale della fisica afferma che l’energia non si crea né si distrugge. Essa, tuttavia, si trasforma continuamente dall’una all’altra delle sue forme (Figura 10). Così i composti chimici contenuti in una pila trasformano la loro energia chimica in energia elettrica, che a sua volta può mettere in azione un motore, che fornisce energia meccanica. La stessa energia elettrica può causare il riscaldamento di una resistenza e tramutarsi in energia termica. Anche il calore infatti è una forma di energia. Per tutte le forme di energia si utilizza sempre la stessa unità di misura, il joule. Il joule è un’unità derivata da quelle fondamentali del SI: Informazioni per 1 J = 1 N ? 1 m = 1 kg ? 1 m2 ? 1 s−2 Vi è anche un’altra unità ancora molto usata per la misura dell’energia, soprattutto in riferimento agli alimenti (Figura 11): la caloria (cal), che non appartiene al SI e per la quale vale la conversione: 1 cal = 4,184 J Quando si devono indicare grandi quantità di energia, si utilizza talvolta come unità di misura 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 19 nutrizionali kcal valore energetico kJ proteine g carboidrati g di cui zuccheri g grassi g di cui saturi g fibra alimentare g sodio g Figura 10 L’energia chimica del carburante si trasforma in energia cinetica e in energia termica. Figura 11 Le “etichette nutrizionali”, che compaiono sulla confezione di molti alimenti, ne indicano sempre anche l’apporto energetico, espresso in kilocalorie (kcal) e, generalmente, in kilojoule (kJ). 100 g 440 1840 8,5 45,8 15,0 24 10,1 2,0 0,25 09/02/11 21:25 20 Sezione A Introduzione alla chimica la tep (tonnellata equivalente di petrolio). 1 tep è la quantità di energia mediamente ottenibile dalla combustione di 1000 kg di petrolio e si ha: 1 tep = 42 GJ W EB D O C 1 Ricordiamo che temperatura e calore, intuitivamente confondibili, sono due grandezze differenti. In particolare, la temperatura di un corpo dipende dall’energia cinetica media delle sue particelle, mentre il suo calore è l’energia termica complessiva che esso possiede. Una tazza e una pentola piene di acqua bollente possono avere la stessa temperatura, ma il calore che possono cedere e gli effetti che sono in grado di produrre sull’ambiente sono ben diversi (Figura 12). Temperatura e calore di un corpo sono legati da una relazione che permette di stabilire la quantità di calore che è necessario fornirgli (o sottrargli) per far passare la sua temperatura da un valore iniziale Ti a un valore finale Tf. Si ha: massa del corpo Lo strano caso del Mars Climate Orbiter. calore scambiato Q = m ∙ cs ∙ (Tf − Ti) Il calore da fornire o sottrarre al corpo dipende dunque, oltre che dalla differenza tra le temperature iniziale e finale, anche dalla massa del corpo e dal suo calore specifico, una grandezza propria di ciascuna sostanza. uguale altezza rispetto al suolo Il calore specifico di una sostanza è la quantità di calore necessaria per aumentare di 1 °C la temperatura di 1 g di essa. QUICKT uguale temperatura ES T 2 Figura 12 Cadendo da uguale altezza, corpi diversi cedono quantità di energia diverse a seconda della loro massa 1 ; analogamente, corpi diversi a uguale temperatura cedono quantità di calore diverse a seconda delle loro masse e calori specifici 2 . libera energia libera calore esempi L’apporto medio di energia necessario giornalmente a un individuo adulto è di 2200 kcal. Secondo i criteri di una corretta alimentazione, il 60% di esso dovrebbe provenire da carboidrati. Di questi, solo il 10% dovrebbe essere costituito da zuccheri semplici (glucidi). Calcola quanti grammi di zuccheri semplici si possono assumere mediamente in una giornata, tenendo conto che 1 g di glucidi sviluppa 4,0 kcal. Soluzione Calcoliamo il 60% di 2200 kcal: 60 : 100 = x : 2200 kcal x= 10 ⋅1320 kcal = 132 kcal 100 che dovrebbero provenire dagli zuccheri semplici. Poiché i glucidi sviluppano 4,0 kcal ? g−1, si ricava: 132 kcal = 33 g 4,0 kcal ⋅ g−1 60 ⋅ 2200 kcal = 1320 kcal 100 a. 350 cm3 = … L c. 15 m3 = … hL e. 180 mm3 = … cm3 Un individuo adulto dovrebbe pertanto assumere circa 33 g al giorno di zuccheri semplici. 4. Completa: a. 45 kcal = … kJ c. 153 tep = … GJ QUICKT b. 96,83 J = … cal T 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 20 x= questo è dunque il quantitativo di energia che dovremmo ricavare dai carboidrati. Troviamo ora il 10% di questo valore: 10 : 100 = x : 1320 kcal ES 3. Completa: b. 0,05 dL = … cm3 d. 2500 cm3 = … mm3 calore specifico 09/02/11 21:26 Descrivere i fenomeni UNITÀ 2 21 4.Le quantità dei campioni: grandezze intensive ed estensive Le grandezze vengono divise in due categorie fondamentali: grandezze intensive e grandezze estensive. Consideriamo, per esempio, la densità. Essa è costante per una data sostanza, indipendentemente dalla quantità che se ne considera. La densità del rame, infatti, è uguale sia che se ne prenda in esame un grammo, sia che ci si riferisca a 1000 kg. Un discorso del tutto analogo può essere fatto per la temperatura, per la pressione o per la velocità. Una grandezza che è indipendente dalla quantità di campione che si misura si definisce intensiva. Un comportamento esattamente contrario ha la massa. La massa di una sostanza dipende ovviamente dal corpo a cui ci riferiamo. Lo stesso discorso vale per la lunghezza o il volume di un corpo. Una grandezza il cui valore dipende dalla quantità di campione che si considera si dice estensiva. ? 5. Quali tra le seguenti grandezze sono intensive e quali estensive? a. energia b. lunghezza c. velocità d. densità e. superficie f. calore specifico 5.Le cifre significative: esprimere una misura Per esprimere una misura, in effetti, è sempre necessario indicare un numero e l’unità rispetto alla quale la misura è effettuata. La misura di una grandezza viene espressa da un numero accompagnato da un’unità di misura. Le misure vengono ottenute grazie a strumenti opportuni, la cui funzione è sempre confrontare le grandezze – direttamente o indirettamente – con un’unità di misura campione. Ogni strumento consente una misura, ma non tutti hanno la capacità di ottenere dati ugualmente accurati. Se per esempio prendiamo in considerazione due bilance digitali (Figura 13), notiamo che esse possono misurare la massa di uno stesso oggetto con un numero maggiore o minore di cifre decimali. Ovviamente, non è l’oggetto che varia la sua massa ma sono gli strumenti che hanno una diversa capacità di apprezzarla. La misura, infatti, viene espressa con un numero di cifre che riflette le caratteristiche dello strumento; in particolare, la sua sensibilità. La sensibilità di uno strumento è la quantità minima di una grandezza che quello strumento è in grado di rilevare. 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 21 [ Figura 13 Due bilance digitali di sensibilità diversa. Pensandoci meglio Secondo te, quale delle due bilance in figura è più sensibile? Da che cosa lo deduci? 09/02/11 21:26 22 Sezione A Introduzione alla chimica In pratica, il valore che si ricava quando si misura una grandezza viene espresso utilizzando solo le cifre che sono chiaramente definibili, dette cifre significative. Una misura viene sempre espressa riportando solo la prima cifra incerta. con riferimento all’esempio visto nella fotosequenza la misura effettuata con il metro da sarto ha tre cifre significative, quella con il righello ne ha quattro. Le cifre di una misura correttamente eseguita sono tutte significative, a eccezione degli eventuali zero iniziali. Consideriamo le seguenti misure: 0,043 g Words for Chemistry FLIP*I T cifre significative significant digits 4,03 g 4,30 g Nella prima misura le cifre significative sono solo due, il quattro e il tre, perché i due zero iniziali non sono significativi: servono infatti solo a determinare la posizione della virgola. Nella seconda misura, tutte e tre le cifre sono significative, come pure nella terza. Infatti, se lo zero finale è stato scritto, significa che è un valore ottenuto da una misura e che quindi è da considerare. foto sequenza operativa Proviamo a misurare un foglio di carta con un metro da sarto e con un righello, due strumenti con diversa sensibilità W EB D O Possiamo andare oltre i valori segnati. Con il metro la larghezza è stimabile in 14,8 cm mentre la stima con il righello è di 148,5 mm. C 6. La notazione scientifica: cifre significative e ordine di grandezza Ordine di grandezze. È facile imbattersi in numeri ‘tondi’, della cui affidabilità è lecito dubitare. Sappiamo che la velocità della luce vale 300 000 km/s o che l’età della Terra è 4 600 000 000 anni. Tutti gli zero di queste cifre derivano direttamente da misurazioni? La risposta è no. Esiste un modo per esprimere tali misure in maniera che siano subito evidenti le cifre significative: la cosiddetta notazione scientifica. Words for Chemistry FLIP*I 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 22 T notazione scientifica scientific notation Ci accorgiamo che con il metro si possono misurare agevolmente i centimetri mentre il righello misura anche i millimetri. In una misura scritta utilizzando la notazione scientifica, le cifre significative vengono espresse con un numero decimale compreso fra 1 e 10, moltiplicato per una opportuna potenza di dieci. 09/02/11 21:26 Descrivere i fenomeni Scritta in notazione scientifica, la velocità della luce diviene 3 ∙ 105 km/s e l’età della Terra (nota in realtà solo con due cifre significative) è 4,6 ∙ 109 anni. In pratica, l’esponente utilizzato indica di quanti posti è stata spostata la virgola verso sinistra. Ecco i passaggi, in successione: 300 000 4 600 000 000 3,000 00 4,600 000 000 3,000 00 ? 105 4,600 000 000 ? 109 3 ? 105 4,6 ?109 Se il numero da rappresentare in notazione scientifica è minore di uno, si eliminano gli eventuali zero iniziali spostando la virgola verso destra. Le cifre rimanenti si moltiplicano per una potenza negativa di dieci il cui esponente indica il numero di spostamenti fatti. Per esempio, per esprimere in notazione scientifica 0,0013 e 0,00543, si effettuano i seguenti passaggi: 0,0013 0,000543 1,3 5,43 1,3 ? 10−3 5,43 ? 10−4 Il vantaggio di questa scrittura consiste nel fatto che, oltre a una maggior compattezza, sono immediatamente visibili sia le cifre significative sia l’ordine di grandezza, che è anche il multiplo o il sottomultiplo usato per l’unità di misura (Figura 14). UNITÀ 2 23 Figura 14 Nelle calcolatrici tascabili, la notazione scientifica viene sempre utilizzata quando il numero di cifre da visualizzare è superiore a quello consentito dal display. ? 6. Indica il numero di cifre significative e decimali delle seguenti misure: a. 1,4 m b. 0,078 cm c. 23,547 g d. 5,00 mL 7. Esprimi i seguenti numeri usando la notazione scientifica (considera che gli zero finali non siano significativi). a. 0,018 b. 85 000 000 c. 0,007 65 d. 0,000 1 cifre significative 0,000 000 001 5 m = 1,5 ? 10−9 m = 1,5 nm ordine di grandezza 7. La valutazione di una misura: precisione e accuratezza È facile riscontrare che quando una stessa misura viene effettuata più volte, si trovano valori discordanti. E questo perfino se ad effettuarla è la stessa persona e utilizzando lo stesso strumento. Questo fatto si spiega considerando che ogni misura è soggetta a errore. Gli errori che si compiono eseguendo una misura, pur di diversa natura, possono essere classificabili in due gruppi: errori sistematici ed errori casuali. Gli errori sistematici sono legati all’abilità con cui si effettuano le misure e alla qualità degli strumenti impiegati. Per esempio, un analista che non sia in grado di percepire velocemente un cambiamento di colore o una bilancia che presenti un difetto di fabbricazione compiono tipicamente errori sistematici. Gli errori sistematici, per la loro natura, hanno la caratteristica di ripetersi in modo costante; si possono quindi ‘smascherare’ confrontando i risultati delle misure con quelli ottenuti da un’altra persona o con un altro strumento. Gli errori casuali sono invece dovuti a fattori non determinabili né prevedibili. Possono essere provocati da particolari situazioni, come fluttuazioni di temperatura e di pressione, dall’affaticamento dell’occhio, dalla disattenzione dovuta alla stanchezza ecc. La natura casuale di tali errori fa sì che a volte le misure ottenute si discostino dal valore vero talvolta per eccesso e talvolta per difetto. Ciò consente di minimizzarli ripetendo più volte la misurazione e considerando la media dei risultati ottenuti. La “bontà” di una misura viene valutata in base a due parametri: accuratezza e precisione (Figura 15). 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 23 1 2 3 4 Figura 15 Accuratezza e precisione sono due parametri indipendenti per valutare la bontà di una serie di misure. Mediamente si ha: 1 buona accuratezza e scarsa precisione 2 buona precisione e scarsa accuratezza 3 buona precisione e buona accuratezza 4 scarsa precisione e scarsa accuratezza 09/02/11 21:26 24 Sezione A Introduzione alla chimica L’accuratezza di una misura è la valutazione di quanto essa si avvicina al valore vero. La precisione di una serie di misure ottenute nelle stesse condizioni è la valutazione di quanto esse abbiano valori vicini. Spesso, per riportare una misura e la sua precisione, si utilizza una formula più semplice, anche se meno significativa. Dopo aver compiuto una serie di misure, se ne ricava semplicemente la media e si esprime il risultato come: ES 8. Una lunghezza viene misurata più volte da due differenti operatori. Il primo trova un valore medio di 7,55 cm con un errore assoluto di 0,08 cm, mentre il secondo trova un valore medio di 7,51 cm con un errore assoluto di 0,15 cm. Quale delle due serie è più precisa? Sapendo che il valore vero vale 7,50 cm, quale delle due serie di misure è più accurata? 9. Viene misurata la temperatura di un corpo, il cui valore risulta 55,6 °C. Sapendo che il valore vero di tale temperatura è 56,1 °C calcola l’errore assoluto QUICKT e l’errore relativo della misurazione effettuata. x max − x min 2 x=x± dove xmax e xmin rappresentano, rispettivamente, il valore massimo e quello minimo della serie in questione. In tal caso, l’espressione: Ea = x max − x min 2 si dice errore assoluto del risultato ed esprime la precisione della serie di misure. Talvolta, è necessario rapportare l’errore assoluto al valore medio della serie e si parla allora di errore relativo percentuale: Er = Ea ⋅100 x T Al contrario della precisione che, come si è visto, si determina a partire dalle sole misure, l’accuratezza può essere valutata solo se è noto il valore vero, nel qual caso si possono calcolare direttamente l’errore assoluto e quello relativo. In genere però il valore vero non si conosce e al suo posto si usa quello ritenuto più probabile perché basato su prove generalmente accettate. esempi Lettura delle misure. Un campione di un minerale viene pesato più volte con la stessa bilancia, con la quale si ottengono i seguenti valori: e l’errore relativo vale: 34,1583 g; 34,1575 g 34,1559 g; 34,1569 g Le pesate vengono rifatte usando una bilancia differente e con essa si ottengono i valori: Il valore medio del secondo gruppo di pesate vale: 34,1673 g; 34,1689 g 34,1676 g; 34,1657 g In che modo si esprimono i risultati delle due serie? Quale delle precedenti bilance si è dimostrata più precisa? Operando per altre vie, si è ricavato che il valore vero del peso è 34,1600 g. Quale delle due bilance si è mostrata più accurata? Soluzione Il valore medio del primo gruppo di pesate vale: 34,1583 + 34,1575 + 34,1559 + 34,1569 = 34,1572 g 4 mentre l’errore assoluto è: Ea = Er = 0,0012 ⋅100 = 0,0035% 34,1572 34,1673 + 34,1689 + 34,1676 + 34,1657 = 34,1674 g 4 mentre l’errore assoluto è: Ea = 34,1689 − 34,1657 = 0,0016 g 2 e l’errore relativo percentuale vale: Er = 0,0016 ⋅100 = 0,0047% 34,1674 Dai calcoli si ricava che con la prima bilancia si commette un errore relativo inferiore: essa risulta pertanto la più precisa. Inoltre con essa ci si allontana dal valore vero di 0,0028 g, mentre con la seconda bilancia la differenza è 0,0074 g. Quindi la prima bilancia è anche la più accurata. 34,1583 − 34,1559 = 0,0012 g 2 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 24 09/02/11 21:26 Descrivere i fenomeni UNITÀ 2 25 UNITÀ2Ilpercorsodelleidee Completa la mappa, inserendo i termini corretti nei riquadri vuoti. Le grandezze sono divise in dipendono da ..................................... sono espresse con grandezze intensive ..................................... sono riunite nel distingue in non dipendono da ..................................... sono affette da sono caratterizzate da grandezze derivate .................................. .................................. ..................................... errori ..................................... riflettono la influenzano accuratezza .................................. sensibilità dello ..................................... Sintesi Uniformità delle misure: il Sistema Internazionale e le grandezze fondamentali Il Sistema Internazionale (SI) fissa le unità di misura di sette grandezze fondamentali: lunghezza, massa, tempo, temperatura, quantità di materia, intensità di corrente elettrica, intensità luminosa. Da queste si possono ricavare tutte le altre grandezze, dette perciò “derivate”. Le unità di misura del SI sono state scelte in modo convenzionale e sono rispettivamente: metro (m), kilogrammo (kg), secondo (s), kelvin (K), mole (mol), ampere (A), candela (cd). Le grandezze derivate Una grandezza derivata è una grandezza definita a partire da due o più grandezze fondamentali. Il volume è lo spazio occupato da un corpo. Si misura in m3 nel SI. La densità di una sostanza è data dal rapporto fra la sua massa e il suo volume e nel SI si misura in kg/dm3; correntemente si usano i g/cm3. La forza è l’agente fisico in grado di modificare lo stato di moto di un corpo (accelerandolo o frenandolo). Si misura in newton (N) nel SI. L’energia è la capacità di un corpo di modificare l’ambiente circostante, cioè di produrre lavoro. Nel SI si misura in joule (J). La pressione rappresenta la forza che agisce sull’unità di superficie; nel SI si misura in pascal (Pa). La valutazione di una misura: accuratezza e precisione L’accuratezza di una misura, o di una serie di misure, rappresenta la sua distanza dal valore vero. La precisione di una serie di misure ottenute nelle stesse condizioni di rilevamento indica quanto i valori di quelle misure sono vicini fra loro. L’errore assoluto di una serie di misure, quando non è noto il valore vero, è dato dalla differenza tra il valore massimo e quello minimo divisa per due; l’errore relativo percentuale è dato dal rapporto tra errore assoluto e valore medio moltiplicato per 100. 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 25 09/02/11 21:26 26 Sezione A Introduzione alla chimica Verifiche di fine Unità Allenati anche online con i test interattivi! Conoscenze Il Sistema Internazionale 1. Il SI si basa su sette grandezze fondamentali. V F V F 2. Il prefisso M significa 10−3. Le grandezze fondamentali e derivate del SI 3. La massa di un corpo determina la sua capacità di opporsi a una forza esterna. 4. Il peso di un corpo è indipendente dalla gravità del luogo in cui si trova. 5. Il volume nel SI si misura in m3. 6. La densità è il rapporto tra il volume di un corpo e la sua massa. 7. Nel SI il joule è l’unità di misura della forza. 8. La temperatura di un corpo è una sua proprietà estensiva. V F V F V F V F V F V F 9. Nel SI l’unità di misura fondamentale della temperatura è: a. il grado centigrado b. il grado Fahrenheit c. il kelvin d. nessuno dei precedenti 10. 1 newton corrisponde a: a. 1 kg,? m−2 ? s c. 1 kg ? m ? s−2 b. 1 kg ? m−1 ? s2 d. 1 kg ? m−2 ? s−2 11. Qual è l’unità di misura fondamentale del calore nel Sistema Internazionale? a. cal b. cd c. J d. K Cifre significative. Accuratezza e precisione 12. Quando si esegue una misura, si devono riportare due sole cifre incerte. 13. Il numero di cifre significative di una misura dipende dalla sensibilità dello strumento usato. 14. L’accuratezza di una misura dipende dall’eliminazione degli errori sistematici. V F V F V F Abilità Le grandezze derivate del SI Le grandezze e la loro misurazione 15. Un kilogrammo di tartufo pregiato costa 750 euro. Con 10 euro, quanti ettogrammi se ne possono acquistare? a. 1,33 b. 2,0 c. 0,133 d. 1,00 Le grandezze fondamentali del SI 16. Il pianeta A ha una accelerazione di gravità più alta di quella del pianeta B. Si può concludere che un corpo di massa m avrà: a. la stessa massa su entrambi, ma peso maggiore su B b. lo stesso peso su entrambi, ma massa maggiore su B c. la stessa massa su entrambi, ma peso maggiore su A d. lo stesso peso su entrambi, ma massa maggiore su A 17. Quale dei valori seguenti corrisponde alla temperatura più alta? a. 1000 °F b. 800 °C c. 810 K d. sono tutte uguali 18. 0 K corrispondono a: a. 32 °F c. −273 °C b. 273 °C d. −32 °F 19. Quattro corpi hanno il volume di seguito indicato. Quale di essi è il più piccolo? a. 1,2 L b. 0,02 hL c. 1500 mL d. 5,3 dL 20. 15 corrispondono a: a. 15 000 L c. 15 000 000 cm3 m3 b. 15 000 dm3 d. sono tutte uguali 21. Se la densità dell’oro è 19,30 g/cm3, un cubetto di questo metallo di lato 1,50 cm ha massa: a. 19,30 g b. 65,1 g c. 12,87 g d. 0,77 g 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 26 22. 1 kg di olio di oliva con densità 0,9200 g/cm3 occupa un volume pari a: a. 920 cm3 b. 1000 cm3 3 c. 1087 cm d. 800 cm3 23. La densità di un liquido a 20 °C è uguale a 1,025 g/cm3; 250,0 cm3 di quel liquido pesano: a. 243,9 g b. 256,2 g c. 102,5 g d. 500,2 g 24. Perché il ghiaccio galleggia sull’acqua? a. Perché è più freddo b. Perché è meno denso c. Perché, a parità di volume, ha massa maggiore dell’acqua d. Per nessuno dei motivi precedenti 25. Un cubetto di ghiaccio (densità circa 1 g/cm3) su quale dei seguenti liquidi galleggia? a. Acetone (0,792 g/cm3) b. Alcol etilico (0,789 g/cm3) c. Glicerina (1,26 g/cm3) d. Benzene (0,879 g/cm3) 26. Quale dei seguenti metalli affonda nel mercurio (13,2 g/cm3)? a. piombo (11,3 g/cm3) b. uranio (19,0 g/cm3) 3 c. ferro (7,87 g/cm ) d. cobalto (8,9 g/cm3) 09/02/11 21:26 Descrivere i fenomeni UNITÀ 2 27 Le grandezze estensive e quelle intensive Le grandezze derivate del SI 27. Indica quale tra le seguenti è una proprietà estensiva: a.temperatura b.calore specifico c.massa d.velocità 37. Quale è la quantità di calore che si deve somministrare a 10,0 g di una sostanza il cui calore specifico vale 0,444 J ? g−1 ? K−1 perché la sua temperatura aumenti di 50 °C? Cifre significative. Accuratezza e precisione 28. Il risultato dell’operazione 1,55 − 1,2 è: a. 0,35 b. 0,4 c. 0,3 d. 0,40 38. Calcola a quante kilocalorie equivale una tonnellata equivalente di petrolio. 29. La notazione scientifica corretta per il numero 0,0004730 è: a.0,4730 ? 10−3 b.4,730 ? 10−4 −3 c.4,730 ? 10 d.0,04730 ? 10−2 39. Metti in ordine crescente i seguenti valori di energia: a.10 tep b.1,0 ? 109 kcal 13 c.1,0 ? 10 cal d.1,0 ? 1014 kJ 10 e.1,0 ? 10 kcal 30. Qual è il risultato dell’operazione 1550 J / 1,55 ? 103? a.1,00 J b.10 J c.1,0 d.1,0 J 31. Il risultato dell’operazione 1,55 − 1,2 è: a.0,35 b.0,4 c.0,3 d.0,40 Quesiti e problemi Le grandezze fondamentali del SI 32. Tenendo presente che lo spessore di una moneta da 1 euro è di 2,0 mm, qual è il valore di una serie di tali monete che messe una sopra l’altra formano una pila alta 10 cm? 33. Metti in ordine crescente i seguenti valori di temperatura: a. −5 °C b. −10 °F c. 150 K d. 15 °C e. −15 °F 34. Metti in ordine crescente le seguenti misure di volume: a.200 cm3 b.0,80 m3 c. 50 L d.780 mL e.18 000 mm3 35. Calcola la massa di 3,50 cm3 di ciascuno dei seguenti materiali (fra parentesi la densità): a.uranio (19,0 g/cm3) b. acetone (0,792 g/cm3) c.alcol (0,789 g/cm3) d. olio di oliva (0,915 g/cm3) 36. Un corpo di 88 kg di massa che peso ha, in newton, sulla Terra (accelerazione di gravità 9,81 m ∙ s−2)? Quale sarebbe invece il suo peso su Marte, dove l’accelerazione di gravità vale 3,72 m ∙ s−2? Cifre significative. Accuratezza e precisione 40. Arrotonda tutte le seguenti misure, in modo che siano espresse con due sole cifre significative: a.0,145 b.5,75 c.8,23 d.0,957 41. Riporta i seguenti valori nella corrispondente notazione scientifica: a.1200 (nessuno zero finale è significativo) b.14 000 (gli ultimi due zero non sono significativi) c.5000 (tutti gli zero sono cifre significative) d.0,0045 42. Un anello pesa 10,32 g. Una serie di misure fatte dà come media 10,45 g, con un errore assoluto di 0,05 g, mentre un’altra serie, fatta con una diversa bilancia, fornisce la media di 10,55 g, con un errore assoluto di 0,02 g. Quali considerazioni puoi fare? 43. Qual è l’errore relativo percentuale che si compie se, misurando un oggetto di 2,75 m, si fa un errore assoluto di 0,01 m? 44. La densità di un liquido è stata misurata quattro volte, dando la seguente serie di misure, tutte in g/cm3: 1,478; 1,485; 1,473; 1,486. Esprimi il risultato in modo che evidenzi il valore medio e l’errore assoluto. Prova a esporre 45. Quali sono nel SI i prefissi per multipli e sottomultipli di una grandezza? Corpo di massa 88 kg 46. Distingui fra grandezze fondamentali e grandezze derivate, facendo esempi di entrambe. 47. Descrivi le tre scale per la misura della temperatura, i loro stati di riferimento e le formule per le conversioni dei valori delle misure da una all’altra. 48. Quali sono le cifre significative di una misura? 49. Spiega che cosa significano i termini “precisione” e “accuratezza” quando si parla di misure. Peso sulla Terra .............................................................. 012-027_U02_Chimica_Tottola_LIGHT_CS4_2IMP.indd 27 Peso su Marte .............................................................. 50. In che modo si deve esprimere il risultato che proviene da una serie di misure? 09/02/11 21:27