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INDICE
A. PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA DEL PROGETTO ED IMPOSTAZIONE DEL SIA ........... 5
A.1 DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO ........................................................................................................ 5
A.2. INQUADRAMENTO DELL’AREA DI INDAGINE ................................................................................................. 7
A.3.DESCRIZIONE SINTETICA SULL’IMPOSTAZIONE DELLA PROCEDURA DEL SIA E DEL
PROCEDIMENTO UNICO 387 ....................................................................................................................................... 17 A.3
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A. PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA DEL PROGETTO ED
IMPOSTAZIONE DEL SIA
A.1 DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO
Il presente Studio di Impatto Ambientale si riferisce al progetto per la realizzazione di un
impianto per la produzione di energia elettrica da processo fotovoltaico di potenza
complessiva pari a 19,98 MWp, da realizzarsi nel comune di Massa Lombarda, con
annessa linea elettrica in MT per la connessione alla rete di distribuzione di Hera Spa.
In particolare l’intervento riguarderà il terreno agricolo individuato al Catasto Terreni del
Comune di Massa Lombarda il Foglio 40, Mappali 19,104,105,106 ed il Foglio 41,
Mappali 70,71,83,84,85.
Il campo fotovoltaico sarà di tipo non integrato a terra ed avrà una estensione di circa
51,65 ettari.
L’impianto sarà costituito da n° 7 lotti fotovoltaici, di cui n° 6 lotti da 2,997 MWp e n° 1
lotto da 1,998 MWp. Tale configurazione è stata progettata considerando la necessità di
ottimizzare i flussi di energia in uscita dall’impianto. In tal modo si potrà garantire un
allacciamento razionale alla rete elettrica Media Tensione (MT) di Hera Spa, capace di
ottimizzare la distribuzione dell’energia proveniente dall’impianto alla rete esistente senza
problematiche di operatività.
Per tale allacciamento si prevede quindi la realizzazione di n° 4 cabine di consegna, poste
all’interno dell’area occupata dell’impianto.
La prima cabina (N°6) disposta sulla SP Canal Vecchio è dimensionata per garantire un
allacciamento di potenza pari a 1,998 MWp, le restanti tre cabine (n° 3-4-5) invece sono
poste lungo via Vignole e risultano capaci di garantire una potenza di allacciamento pari a
5,994 MWp.
In particolare le cabine 5 e 6 saranno allacciate alla rete pubblica di HERA Spa, mediante
cavidotto interrato, alla Cabina Trebeghino 45 posta sulla via Trebeghino in località
Fruges.
Per questo è stato progettato un cavidotto interrato che, partendo da Via Vignole si sviluppa
lungo la SP Canal Vecchio, prosegue lungo la SP Palmiera e attraverso via Morini
raggiunge la via Trebeghino dove prosegue fino alla cabina sopracitata.
Le cabine 3 e 4 invece saranno allacciate alla rete pubblica di HERA Spa, lungo la linea
aerea esistente in doppia terna di MT, intersecante via Vignole all’altezza di Via Fornace
Sopra.
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Per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico si utilizzeranno moduli fotovoltaici di silicio
monocristallino che, grazie alla caratteristica struttura molecolare, permettono di ottenere
una migliore produttività annuale rispetto ai pannelli realizzati in silicio policristallino.
Come è noto infatti, nel caso in cui l’impianto sia perfettamente orientato a sud con
inclinazione ottimale (come previsto nel progetto in studio), il silicio monocristallino
presenta una struttura interna perfettamente allineata alla direzione di captazione dei raggi
solari. Tale effetto garantisce una miglior efficienza nella generazione di energia da effetto
fotovoltaico, risultando più performante rispetto alle altre tecnologie a film sottile, con
un’occupazione di suolo nettamente inferiore (pari a circa il 50%).
La struttura di sostegno sarà del tipo “a traliccio”, in alluminio e acciaio zincato, fissata a
terra senza l’utilizzo di calcestruzzo, ma con un innovativo sistema che prevede l’uso di viti
che saranno infisse e avvitate nel terreno con una profondità massima d’incasso di 1,8 m.
Tale sistema non provoca danneggiamenti al suolo di sedime e risulta completamente
reversibile in fase di smaltimento dell’impianto, con la possibilità di essere riutilizzato in
altre opere analoghe.
Le viti presentano una forma cilindrica con terminazione conica allungata; sul perimetro è
saldata un’elica in acciaio zincato che ha la funzione di filettatura per migliorare l’aderenza
della vite al terreno.
La posa di tale elementi avviene mediante un trapano avvitatore dotato di apposita barre
stabilizzatrici e guide laterali.
Nella parte superiore è presente un tubolare cavo quadrato con funzione di ricettore della
struttura di sostegno sovrastante.
Una volta posate le viti di fondazione quindi, si realizzerà il fissaggio degli elementi a
traliccio che avverrà con un sistema “telescopico” che permette la regolazione verticale del
sistema al fine di seguire in modo preciso le eventuali irregolarità del terreno sottostante.
Tale sistema di fissaggio inoltre garantisce la stabilità nel tempo della posizione e
dell’orientamento dei singoli moduli, tenendo conto delle caratteristiche del terreno stesso e
delle sollecitazioni dovute alle condizioni atmosferiche. Il suddetto sistema consente altresì,
al termine della vita utile dell’impianto e in fase di dismissione dello stesso, una
rinaturalizzazione del terreno semplice ed economica.
La struttura, e quindi il generatore fotovoltaico, viene installato con una inclinazione di 30°
rispetto al piano di campagna e perfettamente orientato a sud; l’altezza di posa dei telai
permette inoltre il ricircolo d’aria al di sotto dei pannelli, non permettendo l’insorgere di
fenomeni di autocombustione.
A.6
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E’ comunque prevista la manutenzione del suolo sottostante mediante sfalcio regolare della
vegetazione infestante, esclusivamente con decespugliatore e senza l’utilizzo di diserbanti.
Sull’intero perimetro dell’area di progetto è prevista la realizzazione di un recinzione
metallica con pali verticali e rete verde romboidale, oltre ad una siepe mista posta
sull’esterno per ottenere una mitigazione dell’impatto visivo che l’impianto avrebbe
nell’area circostante.
All’interno dell’area oggetto dell’intervento è presente, sul lato est, un elettrodotto in MT dal
quale si prevede una fascia di rispetto da entrambi i lati per evitare fenomeni di
ombreggiamento sul campo fotovoltaico.
A.2. INQUADRAMENTO DELL’AREA DI INDAGINE
L’area oggetto di indagine nel presente studio è situata in Provincia di Ravenna, nella parte
meridionale del comune di Massa Lombarda, al confine con la provincia di Bologna.
Rispetto ai centri abitati limitrofi principali, dista circa 2,5 Km da Massa Lombarda, circa 8
Km da Lugo e circa 10 Km da Imola. L’area si trova nel versante sinistro del Canale dei
Mulini di Imola, nel tratto in cui quest’ultimo interseca il canale Zaniolo.
Il territorio del comune di Massa Lombarda si sviluppa a cavallo del tracciato della Strada
Regionale San Vitale ed è caratterizzato da una forma essenzialmente compatta con due
propaggini, una in direzione nord verso Lavezzola, l’altra in direzione ovest, verso
Medicina.
A.7
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Figura 1: Vista satellitare dell’area di intervento – scala extra provinciale - (fonte Google Earth, 2010)
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Figura 2: Vista satellitare dell’area di intervento – scala provinciale - (fonte Google Earth, 2010)
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Figura 3: Vista satellitare dell’area di intervento – scala comunale - (fonte Google Earth, 2010)
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Figura 4: Vista generale del campo
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Figura 5: Vista dei fossi principali
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Figura 6: Vista del Canale dei Molini
Nella relazione Z2 “Relazione catastale e visure camerali” sono riportati gli estratti di
mappa del terreno oggetto dell’intervento e le visure catastali che individuano la proprietà
dell’area in capo alla società La Rocchetta S.S. di Manlio e Federico Federici.
Inoltre sono riportate la visura camerale della società PI.VI. Energy Srl, intestataria della
pratica e la lettera di intenti tra la PI.VI. Energy Srl e la società La Rocchetta S.S. di Manlio e
Federico Federici, per garantire il diritto di superficie sul terreno per un periodo di 30 anni.
A.13
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Di seguito si riportano alcune viste foto realistiche dell’impianto fotovoltaico:
Vista lato EST
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Vista lato Sud
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Vista lato Est
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A.3. DESCRIZIONE SINTETICA SULL’IMPOSTAZIONE DELLA PROCEDURA DEL SIA E DEL
PROCEDIMENTO UNICO 387
L’impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabile, oggetto dell’analisi
del presente studio, è regolamentato dal D. Lgs. 29 dicembre 2003, n.387 “Attuazione
della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti
energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”.
Il decreto sopra citato rappresenta la normativa di riferimento nel settore delle energie
rinnovabili, recependo la normativa comunitaria, persegue il duplice obiettivo
dell’ordinamento, di semplificare e snellire il procedimento amministrativo e consentire una
valutazione ottimale dell’impatto ambientale. L’Art. 12 del decreto, Razionalizzazione e
semplificazione delle procedure autorizzative, prevede una procedura definita
Autorizzazione Unica, rilasciata dalla regione o altro soggetto istituzionale delegato dalla
regione, nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del
paesaggio e del patrimonio storico-artistico. L'autorizzazione e' rilasciata a seguito di un
procedimento unico, al quale partecipano tutte le Amministrazioni interessate, svolto nel
rispetto dei principi di semplificazione; il rilascio dell'autorizzazione costituisce titolo a
costruire ed esercire.
Il progetto oggetto del presente studio nella normativa di livello nazionale in materia di
Valutazione di Impatto Ambientale, D. Lgs. 152/06 “Testo unico ambientale” come
modificato dal D.Lgs. 4/08, rientra nell’allegato IV alla parte seconda in particolare nel
punto 2.c) Impianti industriali non termici per la produzione di energia, vapore ed acqua
calda con potenzialità superiore ad 1 Mw, ed è sottoposto quindi alla verifica di
assoggettabilità.
Lo stesso D. Lgs. 152/06 ha inoltre attribuito agli impianti energetici da fonti rinnovabili, la
caratterizzazione di pubblica utilità, generando così il riconoscimento di autorizzazione alla
costruzione ed esercizio ai procedimenti SIA, svolti con il concorso di tutti i pareri ed atti
autorizzativi delle Amministrazioni interessate.
Laddove quindi disponibile un progetto definito, il procedimento di SIA volontario, svolto
come procedimento unico in equivalenza a quanto disposto dal D. Lgs. 387/03, assolve
l’iter di ottenimento dell’atto autorizzativo alla costruzione ed esercizio.
Nello spirito di iniziativa di pubblica utilità, inoltre, il D. Lgs. 387, all’Art. 12 comma 7
liberalizza la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, anche per aree agricole, in
deroga ai piani urbanistici, fatto salvo che l’ubicazione tenga conto “delle disposizioni in
materia di sostegno del settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle
tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio
culturale e del paesaggio rurale di cui….”. A tal fine i pareri ed atti di assenso raccolti dagli
A.17
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Enti preposti, incluso il Comune dell’area, concorrono al completamento del procedimento
unico e consentono il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione ed esercizio.
Essendo inoltre presente nel progetto una componente di allacciamento elettrico alla rete
nazionale, si configura, quale atto complementare ed all’interno del procedimento unico,
l’adempimento alla normativa di L.R. 10/93 che richiede l’autorizzazione provinciale alla
costruzione ed esercizio di elettrodotti.
La presente relazione, pertanto, assolve sia le richieste del D. Lgs 152/06 smi, sia quelle del
procedimento unico dettate dal D. Lgs 387, e, pur articolandosi secondo le linee guida
regionali che ripercorrono il SIA, riprende la struttura metodologica definita rispettivamente
dagli articoli 3, 4 e 5 del DPCM n° 377 del 27/12/1988, ovvero secondo i tre quadri di
riferimento: programmatico, progettuale ed ambientale, integrati dei capitoli relativi alla
Autorizzazione Unica:
1) Quadro di riferimento programmatico
Questa fase di studio è finalizzata a verificare la congruità dell’opera rispetto alla
pianificazione urbanistica del territorio e delle attività in esso insediate, a tutti i livelli di
governo: nazionale, regionale, provinciale, comunale, ecc.
2) Quadro di riferimento ambientale
Questa seconda fase, in cui avviene l’analisi dell’ambiente, sia a livello descrittivo che
analitico- previsionali, è da ritenersi la più delicata in quanto finalizzata alla stima dei
fattori compromissivi e di impatto.
3) Quadro di riferimento progettuale
Il quadro progettuale analizza l’opera, al fine di documentare la natura dei servizi offerti, il
valore qualitativo e quantitativo delle risposte alle domande attese.
4) Quadro della sostenibilità
Risultato finale dell’analisi condotta nella relazione è la valutazione della sostenibilità del
progetto. In questa fase vengono quindi valutati secondo un’analisi qualitativa i diversi
fattori di impatto e proposti eventuali interventi di mitigazione.
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