COPPIE DI SPOSI SANTI È possibile essere Santi da sposati, badando ai figli e a tutte le altre faccende che la vita di famiglia impone? Sì è possibile!!! I PRIMI? Giuseppe e Maria “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.” “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.” Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’Angelo e prese con sé la sua sposa. SANTA GIANNA BERETTA MOLLA Gianna, da sempre considera la vita un dono meraviglioso. A cinque anni e mezzo riceve la Prima Comunione. Da quel momento frequenta assiduamente l’Eucarestia. Diventa una studentessa modello, frequenta l’Azione Cattolica e aiuta gli anziani ed i bisognosi. Diventa pediatra e pratica il suo essere medico come una missione. Sposa Pietro Molla con il quale vuole formare una famiglia veramente cristiana. Alla quarta gravidanza insorge un fibroma nell’utero. Bisogna scegliere: salvare la madre o il bambino. Gianna dice: “Se dovete scegliere tra me e il bambino, scegliete - lo esigo - il bambino. Salvate lui”. Nasce Gianna Emanuela, ma muore la madre dopo aver ripetuto: “ Gesù, ti amo. Gesù, ti amo”. LUIGI MARTIN E ZELIA GUERIN Sono i genitori di S. Teresa di Gesù Bambino. Entrambi avrebbero voluto proseguire la Vita Consacrata ma non è questa la volontà di Dio. Zelia apre un laboratorio di merletti. Luigi è orologiaio. Si incontrano e Zelia sente nel suo cuore: “È quello là che ho preparato per te”. Si sposano dopo 3 mesi e decidono di vivere in castità. Dopo 10 mesi, con il consiglio di un sacerdote, cambiano idea e vogliono dare tanti figli al Signore. Desiderano molti figli per allevarli per il Cielo. Hanno 9 figli: 4 morti in tenera età. Cinque figlie diventano suore, tra cui S. Teresa. Teresa scrive: “Avevo soltanto buoni esempi intorno a me, naturalmente volevo seguirli… I primi ricordi sono sorrisi e carezze tenerissime… genitori più degni del Cielo che della Terra. La sua vita familiare la definisce “una Terra Santa”. I coniugi Martin si confessano frequentemente, partecipano alla Messa quotidiana ricevendo la Comunione. Partecipano anche all’Adorazione Eucaristica e al servizio ai poveri. MARCELLO INGUSCIO E ANNAMARIA RITTER Lui è cattolico e lei protestante. Una grazia particolare fa innamorare Annamaria della Madonna e dell’Eucarestia. Marcello e Annamaria si sposano in 3: lui, lei e Dio. Sono dediti agli ammalati e disagiati, che alloggiano anche in casa loro. A pranzo stanno insieme e evitavano le distrazioni che oggi creano difficoltà a incontrarsi nella coppia. La figlia racconta: “Mia madre ebbe un tumore, ma era sempre lei che preparava noi… Sapeva che sarebbe nata ad un’altra vita e per lei era una festa. Pensavamo che lei non si lamentasse per non farci soffrire. Solo dopo, nelle sue lettere al Signore, scoprimmo che lo ringraziava per quel dolore”. Nonostante tutto, l’impegno della coppia verso gli altri continua. Annamaria è nata al Cielo nel 1986 a 48 anni. Marcello la raggiunge dopo 10 anni, a 62 anni. LUIGI BELTRAME E MARIA QUATTROCCHI Maria e Luigi si sposano nel 1905. In 4 anni di matrimonio arrivano i primi 3 figli. Maria, con la quarta gravidanza, sa di rischiare di morire con la nascita del bambino. Lei e Luigi rifiutano l’aborto e si affidano alla Provvidenza, che non li delude. Nasce Enrichetta e Maria è salva. Con quest’esperienza, Maria e Luigi partecipano alla Messa quotidiana. Pregano insieme e recitano il Rosario la sera con tutta la famiglia. La famiglia si consacra al Sacro Cuore di Gesù. In famiglia non mancano momenti di svago. La porta di casa è sempre aperta. Sono impegnati nell’attività apostolica. Luigi è un uomo molto stimato anche sul piano lavorativo. Tre dei 4 figli scelgono la Vita Consacrata e lasciano quindi casa Quattrocchi. Il 5 novembre del 1951 la provvidenza vuole la famiglia riunita. Dopo pochi giorni Luigi viene colpito da un infarto. Luigi lascia Maria. Lei vivrà ancora 14 anni scrivendo sulla famiglia e l’esperienza vissuta in prima persona. Maria spira tra le braccia di Enrichetta nel 1965. GIOVANNI GHEDDO E ROSETTA FRANZI Il matrimonio di questa coppia è un esempio di come due sposi, in una vita normale, hanno tentato di vivere il Vangelo nel matrimonio e nella famiglia. La loro esistenza è del tutto normale, senza miracoli, né visioni, né misticismi. Giovanni è ricordato come “il geometra dei poveri” e come “paciere”. Rosetta è molto religiosa. Maestra elementare, aiuta i figli dei contadini, gli adulti e i giovani analfabeti a leggere e a contare, gratuitamente. È catechista e impegnata nell’Azione Cattolica. Si sposano nel 1928 desiderando di avere tanti figli e almeno uno sacerdote o suora. Conducono una vita ordinaria ma di grande fede. Sempre attivi nell’Azione Cattolica, frequentano la Messa quotidiana, recitano il Rosario e le preghiere in famiglia. Hanno 3 figli tra cui un sacerdote. Nel 1934 , con la quarta gravidanza gemellare Rosetta perde la vita. Le sue ultime parole: “Non preoccupatevi , non è la fine, io vado in Paradiso. Sia fatta la volontà di Dio.” Giovanni rimane accanto ai figli, fino a quando viene mandato in guerra. Nel 1942 sacrifica la sua vita per salvare un giovane sottotenente. FRANCESCO UGENTI E TERESA SAVILLI Teresa e Francesco hanno fatto della loro famiglia una “Piccola Chiesa domestica”. Hanno avuto 7 figli che hanno allevato con amore e saggezza. Si sposano e vanno ad abitare nella già affollata casa degli Ugenti. Teresa è pronta per una vita di ristrettezze e sacrificio. Si giurano fedeltà, amore e rispetto, si promettono di aiutarsi a vicenda e ad avere una famiglia secondo i disegni di Dio. Perno della famiglia è Teresa, con la sua fede, serenità e gioia. La sofferenza bussa alla loro porta con la morte di due figlie. Hanno ricevuto la grazia di un figlio sacerdote, che li ha introdotti nell’Istituto della “Santa Famiglia”. Si promettono di vivere i consigli evangelici e diventano così un faro. Teresa si ammala di tumore. Accetta con coraggio ciò che le accade, sempre pronta a sorridere a chi si avvicina a lei. Muore nel 1984. Francesco la raggiunge 14 anni dopo e dopo non poche prove, ma il suo motto era: “Come Dio ce la manda, noi dobbiamo prenderla”. Nei suoi ultimi anni ha mostrato la fede, la forza, la saggezza, il suo abbandono nelle mani di Dio e lo spirito di preghiera. SERGIO BERNARDINI E DOMENICA BEDONNI Sergio vive un primo matrimonio dal quale ha 3 figli, ma in 4 anni perde il padre, la madre, il fratello, la moglie e i figli, senza perdere la fede. Dopo 2 anni sposa Domenica. Sono in piena sintonia spirituale. Insieme hanno 10 figli, tra cui 8 consacrati. I due sono sempre presenti alla Messa, all’Adorazione Eucaristica e al Rosario. Ascoltano le missioni popolari e raccontano con semplicità ai figli ciò che hanno appreso. I poveri sanno che se hanno bisogno possono bussare sempre alla loro porta. Domenica ha un affetto particolare per S. Teresa alla quale scrive: “Ringrazio infinitamente Gesù per avermi dato 8 vocazioni. Su di te ho pregato e sognato che il Signore ti faccia Santa”. Nel 1966 Sergio si spegne con un sorriso e il volto luminoso. Domenica, in seguito, dirà che il marito aveva visto la Madonna. Lei lo raggiunge nel 1971, lasciando scritto: “Quando il Signore mi chiamerà nel suo Regno, dite a tutti la mia felicità, con il suono delle campane a festa. Devo tanto ringraziare il Signore delle molte grazie che ci ha fatto. Vivo volentieri per i miei figli: prego spesso Gesù che li assista in ogni momento. Me li avete dati, Signore: io ve li ho allevati, ma sono vostri. Benediteli”. ULISSE AMENDOLAGINE E LELIA COSSIDENTE Ulisse nasce a Salerno nel 1893; Lelia nasce a Potenza nel 1893 Il punto di forza della loro unione è la fede. Lui fa parte del Terz’Ordine Secolare Carmelitano, lei della Confraternita del Santo Scapolare. Aperti alla vita hanno 5 figli tra cui 2 consacrati. La Vergine Maria è sempre invocata perché li “copra col suo manto”, genitori e figli. Sono aperti alla fecondità, non solo verso i figli, ma anche nella carità verso il prossimo sia nella necessità materiale che spirituale. Nutrono una particolare devozione a S. Teresa di Gesù Bambino e ai suoi genitori, prendendoli ad esempio. Lelia insegna ai suoi figli il raccoglimento e il ringraziamento alla Comunione. Sono soliti ricordare : “I figli non li abbiamo per noi, ma per Dio… a Dio bisogna condurli”. Nel 1951 Lelia vola in Cielo dopo due anni di dolori e sofferenze. Il marito vive per altri diciotto anni, chiedendo sempre aiuto al Signore. Hanno sempre vissuto dando un’educazione cristiana alla loro famiglia, partecipando alla vita parrocchiale.