FESTA DEI SANTI SPOSI 23-01-2011 Parrocchia S.S. Andrea e Giovanni Battista Oggi chi decide di mettere su famiglia, lo fa spesso con leggerezza e soprattutto con scarsa preparazione. Ci si può sposare per scelta, per convinzione, per sacrificio, per comodità e anche perché innamorati. Se le cose non funzionano, ci si separa. E allora ognuno per la propria strada come se nulla fosse successo . Una volta il divorzio non era permesso, non per questo era tutto rose e fiori. Anche allora non tutte le ciambelle uscivano con il buco. Ma c’era più pazienza, maggiore capacità di sopportazione, Più disponibilità al sacrificio. Una coppia che riesca a vivere l’amore coniugale includendo l’amore per Dio, potrà passare una intera vita insieme. Questo “ miracolo” è alla portata di tutti, bisogna avere la capacità di rimanere in tre, cio’è insieme a Cristo. Apre, perciò, il cuore alla speranza imbattersi oggi in una coppia che, sfidando l’usura del tempo e le inevitabili difficoltà, ha conservato, anzi accresciuto nel tempo, l’amore che li ha fatto unire. e allora è possibile essere santi da sposati, badando ai figli e a tutte le altre faccende che la vita di famiglia impone? Sì è possibile!! C’è chi ci ha aperto la strada… Seguiamoli!!!! Giuseppe e Maria “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.” “ Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.” Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo e prese con sé la sua sposa Santa Gianna Beretta Molla Gianna , da sempre considera la vita un dono meraviglioso. A cinque anni e mezzo riceve la Prima Comunione. Da quel momento frequenta assiduamente l’ Eucarestia. Diventa una studente modello, frequenta l’ Azione Cattolica, e aiuta gli anziani ed i bisognosi. Diventerà pediatra e pratica il suo essere medico come una “ MISSIONE”. Sceglie il matrimonio con Pietro Molla con il quale vuole formare una famiglia veramente cristiana . Alla quarta gravidanza insorge un fibroma nell’utero. Bisognava scegliere : salvare la madre o il bambino. Gianna disse: Se dovete scegliere tra me e il bambino Scegliete - lo esigo - il bambino. Salvate lui. Nasce Gianna Emanuela, ma muore la madre dopo aver ripetuto “ Gesù Ti amo, Gesù ti amo” I BEATI CONIUGI MARTIN Genitori di S. Teresa di Gesù Bambino. Entrambi avrebbero voluto proseguire la vita consacrata ma non era questa la volontà di Dio. Zelia apre un laboratorio di merletti. Luigi è orologiaio. Si incontrano e Zelia sente nel suo cuore “ E’ quello là che ho preparato per te” Si sposano dopo tre mesi e decidono di vivere in castità. Dopo dieci mesi , con il consiglio di un sacerdote, cambiano idea e vogliono dare tanti figli al Signore. Desideravano molti figli per allevarli per il cielo. Così fu. Ebbero nove figli: 4 morti in tenera età e 5 figlie diventate tutte suore, tra cui S. Teresa. Teresa scriveva: Avevo soltanto buoni esempi intorno a me, naturalmente volevo seguirli… i primi ricordi sono sorrisi e carezze tenerissime… genitori più degni del Cielo che della Terra. La sua vita familiare la definisce “ una Terra Santa”. I coniugi Martin frequentavano la messa quotidiana, la comunione e la confessione frequente , l’adorazione eucaristica e il servizio ai poveri. I CONIUGI INGUSCIO Servi di Dio Lui cattolico, lei protestante . Una grazia particolare farà innamorare Annamaria della Madonna e dell’ Eucarestia . Marcello e Annamaria si sposano in tre : Lui, lei e Dio Erano dediti agli ammalati e disagiati , che alloggiavano anche in casa loro. A pranzo stavano insieme e si evitavano le distrazioni che oggi creano difficoltà a incontrarsi nella coppia. La figlia racconta “ Mia madre ebbe un tumore, ma era sempre lei che preparava noi… sapeva che sarebbe nata ad un’altra vita e per lei era una festa. Pensavamo che lei non si lamentasse per non farci soffrire. Solo dopo, nelle sue lettere al Signore, scoprimmo che lo ringraziava per quel dolore”. Nonostante tutto, l’impegno della coppia verso gli altri continua. Annamaria è nata al cielo nel 1986 a 48 anni. Marcello la raggiungerà dopo dieci anni a 62 anni. I BEATI BELTRAME QUATTROCCHI Maria e Luigi si sposano nel 1905. In quattro anni di matrimonio arrivano tre bambini . Con la quarta gravidanza arrivano i problemi. Con la nascita del bambino probabilmente sarebbe morta la mamma. Rifiutano l’aborto e si affidano alla Provvidenza, che non li delude. Nasce Enrichetta e la mamma è salva. Con quest’ esperienza, Maria e Luigi partecipano alla Messa quotidiana. Pregano insieme e recitano il rosario la sera con tutta la famiglia. La famiglia è consacrata al Sacro Cuore di Gesù. In famiglia non mancano momenti di svago. La porta di casa è sempre aperta. Sono sempre stati impegnati nell’attività apostolica. Luigi era un uomo molto stimato anche sul piano lavorativo. Tre dei quattro figli scelgono la vita consacrata e lasciano quindi casa Quattrocchi. Il 5 novembre del 1951 la provvidenza vuole la famiglia riunita. Dopo pochi giorni Luigi viene colpito da un infarto. Luigi lascia Maria . Lei vivrà ancora quattordici anni scrivendo sulla famiglia e l’esperienza vissuta in prima persona. Maria spira tra le braccia di Enrichetta nel 1965. I Gheddo Il matrimonio di questa coppia è un esempio servi di Dio di come due sposi, in una vita del tutto normale, hanno tentato di vivere il Vangelo nel matrimonio e nella famiglia. La loro esistenza fu del tutto normale, senza miracoli, né visioni, né misticismi. Giovanni è ricordato come “ il geometra dei poveri” e “come paciere”. Rosetta Franzi era molto religiosa. Maestra elementare, aiutava i figli dei contadini , gli adulti e i giovani analfabeti a leggere e a contare, gratuitamente. Era catechista e impegnata nell’ Azione Cattolica. I due si sposano nel 1928. Avrebbero voluti tanti figli e almeno uno sacerdote o suora. Conducono una vita ordinaria ma di grande fede. Sempre attivi in Azione Cattolica, frequentano la Messa quotidiana, recitano il rosario e le preghiere in famiglia. Ebbero tre figli tra cui un sacerdote. Nel 1934 , con la quarta gravidanza gemellare Rosetta perde la vita. Le sue ultime parole: Non preoccupatevi è la fine, io vado in Paradiso. Sia fatta la volontà di Dio. Giovanni rimane accanto ai figli, fino a quando viene mandato in guerra. Nel 1942 sacrifica la sua vita per salvare un giovane sottotenente. S. Rita da Cascia Prima sposa e madre , poi suora agostiniana. Riuscì con il suo amore a trasformare il carattere iroso del marito, poi assassinato. Pur di salvare i figli dalla vendetta sulla morte del padre , chiede al Signore di chiamarli a sé, piuttosto che meritarsi la morte eterna. Così perde anche i due figli. Santa delle cause impossibili S. Rita in seguito si troverà miracolosamente nel monastero che non voleva accoglierla e lì prende i voti. Riceverà una spina della corona di Gesù nella sua fronte, che porterà fino alla morte. Teresa e Francesco hanno I fatto della loro famiglia una “ Piccola chiesa domestica”. Hanno avuto sette figli che hanno allevato con amore e saggezza. I due si sposano e vanno ad abitare nella già affollata casa degli Ugenti. Teresa è pronta per una vita di ristrettezze e sacrificio. Si giurano fedeltà, amore e rispetto, si promisero di aiutarsi a vicenda e ad avere una famiglia secondo i disegni di Dio. Perno della famiglia è Teresa, con la sua fede, serenità e gioia. La sofferenza bussò alla loro porta con la morte di due delle figlie. Hanno ricevuto la grazia di un figlio sacerdote, che li ha introdotti coniugi ugenti Servi di Dio nell’istituto della “Santa Famiglia” Promisero di vivere i consigli evangelici e divennero così un faro. Teresa si ammala di tumore. Accettò con coraggio ciò che le accadeva, sempre pronta a sorridere a chi si avvicinava a lei. Muore nel 1984. Francesco la raggiungerà 14 anni dopo e dopo non poche prove, ma era solito dire “ Come Dio ce la manda, noi dobbiamo prenderla” Negli suoi ultimi anni ha mostrato la fede, la forza, la saggezza, il suo abbandono nelle mani di Dio e lo spirito di preghiera. I coniugi Bernardini Servi di Dio Sergio vive un primo matrimonio dal quale avrà 3 figli, ma in quattro anni perde il padre, la madre, il fratello, la moglie e i tre figli, ma non perde la fede. Dopo due anni sposa Domenica Bedonni. Sono in piena sintonia spirituale. Insieme hanno dieci figli, tra cui otto consacrati. I due sono sempre presenti alla Messa, all’adorazione Eucaristica e al Rosario. Ascoltano le missioni popolari e raccontano con semplicità ai figli ciò che hanno appreso. I poveri sapevano che se avevano bisogno avrebbero potuto bussare sempre alla loro porta. Domenica aveva un affetto particolare per S. Teresa alla quale scrive : Ringrazio infinitamente Gesù per avermi dato otto vocazioni. Su di te ho pregato e sognato che il Signore ti faccia santa. Nel 1966 Sergio si spegne con un sorriso e il volto luminoso. Domenica dirà che il marito aveva visto la Madonna. Lei lo raggiungerà nel ‘71 lasciando scritto: Quando il Signore mi chiamerà nel suo Regno, dite a tutti la mia felicità, con il suono delle campane a festa. Devo tanto ringraziare il Signore delle molte grazie che ci ha fatto. Vivo volentieri per i miei figli: prego spesso Gesù che li assista in ogni momento. Me li avete dati Signore: io ve li ho allevati, ma sono vostri. Benediteli. Ulisse nasce a Salerno 1893 Lelia nasce a Potenza 1893 Lelia e Ulisse si uniscono in matrimonio . Il punto di forza della loro unione è la fede. Lui era nel terz’ordine secolare Carmelitano, lei nella Confraternità del Santo scapolare . Aperti alla vita ebbero cinque figli tra cui due consacrati. La Vergine Maria era sempre invocata perché li “ coprisse col suo manto” ,genitori e figli. Erano aperti alla fecondità, non solo verso i figli, ma anche nella carità verso il prossimo sia nella necessità materiale che spirituale. Nutrirono una particolare devozione a S. Teresa di Gesù Bambino e ai suoi genitori , prendendoli ad esempio. Lelia insegna ai suoi figli il raccoglimento e il ringraziamento alla Comunione. Erano soliti ricordare “ I figli non li abbiamo per noi, ma per Dio … a Dio bisogna condurli”. Nel 1951 Lelia vola in cielo dopo due anni di dolori e sofferenze. Il marito vive per altri diciotto anni, chiedendo sempre aiuto al Signore. Hanno sempre vissuto dando una educazione cristiana alla loro famiglia. Partecipavano alla vita parrocchiale. In questo giorno , anche noi vogliamo fidarci, come Giuseppe e Maria dell’amore immenso del Padre. Vogliamo rimetterci nelle sue mani per essere segno del suo amore nel mondo !!!