COME L’EXPORT DEI DISTRETTI HA REAGITO ALLA CRISI 2009-2012 di Marco Fortis (Vicepresidente Fondazione Edison) Giovedì 21 marzo 2013, Unioncamere - Roma Export dei 101 principali distretti manifatturieri per settore e area geografica: anno 2012 (valori in milioni di euro; variazioni % sul corrispondente periodo dell'anno precedente) Nord-Ovest (33 distretti) Nord-Est (38 distretti) Centro (23 distretti) 2012 Var. % 2012 Var. % 2012 Var. % 2012 Var. % 2012 Var. % Abbigliamento-moda (31 distretti) 5.767,4 -1,6% 10.513,2 2,1% 9.867,0 5,4% 366,4 -7,0% 26.514,1 2,3% Arredo-casa (16 distretti) 1.626,1 5,5% 5.344,9 0,9% 836,8 9,9% 382,7 -9,1% 8.190,4 2,1% Automazionemeccanica-gommaplastica (32 distretti) 10.558,4 0,3% 9.969,4 -4,8% 1.465,9 0,3% 0,0 0,0% 21.993,7 -2,1% Alimentari-vini (15 distretti) 1.883,3 4,0% 2.921,1 7,7% 867,6 6,1% 859,0 4,5% 6.531,0 6,0% High-tech (7 distretti) 2.939,4 21,9% 2.222,0 11,9% 2.711,4 22,9% 449,5 57,8% 8.322,4 20,8% TOTALE (101 distretti) 22.774,6 2,8% 30.970,6 0,7% 7,8% 2.057,7 7,1% 71.551,6 3,0% Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat 15.748,8 Sud e Isole (7 distretti) Totale Italia (101 distretti) Export per settore dei 101 principali distretti manifatturieri italiani verso i Paesi UE: anno 2012 (valori in milioni di euro; variazioni % sul corrispondente periodo dell'anno precedente) Export distrettuale diretto verso i Paesi UE I tr 2012 Var. % II tr 2012 Var. % III tr 2012 Var. % IV tr 2012 Var. % Abbigliamento-moda (31 distretti) 3.504,1 -1,7% 3.081,1 -6,3% 3.352,2 -7,1% 3.036,7 Arredo-casa (16 distretti) 1.159,4 -0,4% 1.196,0 -4,6% 1.048,6 -6,0% Automazionemeccanica-gommaplastica (32 distretti) 2.919,3 2,2% 3.040,2 -1,1% 2.658,9 Alimentari-vini (15 distretti) 940,9 10,9% 917,4 0,9% High-tech (7 distretti) 976,0 25,3% 834,6 9.499,7 3,1% 9.069,3 TOTALE (101 distretti) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat 2012 Var. % 0,5% 12.974,1 -3,8% 1.092,2 -8,3% 4.496,1 -4,8% -3,0% 2.858,1 -2,6% 11.476,5 -1,1% 974,3 -1,0% 1.138,9 4,0% 3.971,5 3,5% 6,8% 943,7 11,2% 1.480,4 42,5% 4.234,6 22,8% -2,5% 8.977,6 -3,4% 9.606,2 3,5% 37.152,8 0,2% Export per settore dei 101 principali distretti manifatturieri italiani verso i Paesi extra UE: anno 2012 (valori in milioni di euro; variazioni % sul corrispondente periodo dell'anno precedente) Export distrettuale diretto verso i Paesi extra-UE I tr 2012 Var. % II tr 2012 Var. % III tr 2012 Var. % IV tr 2012 Var. % 3.173,6 7,1% 3.535,8 14,2% 3.408,1 6,8% 3.422,5 775,3 9,2% 966,3 13,4% 927,6 14,9% 2.292,6 -8,6% 2.714,4 -9,7% 2.592,1 Alimentari-vini (15 distretti) 548,8 9,4% 580,2 10,8% High-tech (7 distretti) 907,5 12,8% 1.027,6 7.697,8 2,8% 8.824,3 Abbigliamento-moda (31 distretti) Arredo-casa (16 distretti) Automazionemeccanica-gommaplastica (32 distretti) TOTALE (101 distretti) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat 2012 Var. % 7,7% 13.539,9 8,9% 1.025,2 10,6% 3.694,4 12,1% 1,7% 2.918,1 4,6% 10.517,2 -3,1% 681,9 18,1% 748,6 3,6% 2.559,5 10,1% 16,3% 948,0 12,5% 1.204,7 32,7% 4.087,8 18,9% 5,5% 8.557,8 7,4% 9.319,0 9,3% 34.398,8 6,4% DIFFERENTI IMPATTI, OPPORTUNITA’, REAZIONI: ALCUNI CASI DISTRETTUALI PARADIGMATICI • La crisi 2009-2012 ha impattato in misura differente sui distretti industriali italiani e sul loro export. • Hanno sofferto di più i distretti che hanno dovuto affrontare contemporaneamente la concorrenza dei Paesi emergenti e la caduta della domanda mondiale, particolarmente forte per i beni legati all’edilizia. • Hanno sofferto di meno o sono addirittura cresciuti i distretti caratterizzati da prodotti «tipici» o ad alto contenuto tecnologico e/o che hanno potuto approfittare della forte domanda in crescita dei Paesi emergenti, che spesso ha più che compensato quella in frenata sui mercati tradizionali. Prato è da tempo in declino, a causa della concorrenza asiatica e del cambiamento dei modelli di consumo (minore utilizzo di lana). L’export di tessuti da quattro anni è praticamente stazionario e ha recuperato poco rispetto al minimo del 2009. Biella ha quasi riguadagnato i livelli pre-crisi nell’export di tessuti, consolidando un trend di lungo periodo relativamente piatto. C’è un nocciolo duro di imprese che producono tessuti di alta qualità che «tiene» Santa Croce sull’Arno ha quasi completamente riguadagnato i livelli pre-crisi. La concia italiana resta forte e approfitta anche della crescente domanda dei Paesi emergenti Nell’export Arzignano è già abbondantemente sopra i livelli pre-crisi. Valgono per questo distretto le medesime considerazioni fatte per Santa Croce sull’Arno Approfittando della forte spinta del mercato russo, l’export di calzature del Fermano è già tornato sopra i livelli pre-crisi L’export del distretto calzaturiero maceratese, più orientato verso i mercati dell’Europa occidentale, ha risentito della crisi più di quello di Fermo I beni per le costruzioni, come le piastrelle, hanno risentito della grande crisi mondiale dell’edilizia e del mercato immobiliare. L’export di Sassuolo è ancora parecchio sotto i livelli pre-crisi, ma il dato dell’export non tiene conto delle vendite estero su estero degli stabilimenti italiani negli USA Il distretto piemontese della rubinetteria ha dovuto affrontare contemporaneamente la crisi mondiale dell’edilizia e il perdurare dell’aggressiva concorrenza cinese. L’export delle imprese più forti regge grazie a prodotti di più alto valore aggiunto che accrescono i margini nonostante il calo dei volumi L’export della grande area del mobile trevigiana-pordenonese non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi anche se nel 2010-2012 ha dato positivi segnali di reazione L’export di mobili della Brianza ha mostrato un buon recupero anche nel 2012 ma resta ancora leggermente sotto i livelli pre-crisi. Va tuttavia considerato che questi ultimi erano stati molto gonfiati dalla «bolla» mondiale delle costruzioni L’export di macchine automatiche per imballaggio del distretto bolognese va a gonfie vele. Il distretto italiano non solo sta prevalendo sui concorrenti tedeschi del Baden-Württenberg per innovazione e capacità di servizio ai clienti ma approfitta anche della forte domanda dei Paesi emergenti Pur con alcune problematicità aziendali, l’export di prodotti farmaceutici di Latina ha registrato un 2012 molto positivo Grazie anche a nuovi insediamenti produttivi, l’export di prodotti farmaceutici di Frosinone è in costante crescita L’export di prodotti medicali del distretto di Mirandola ha profondamente risentito degli effetti catastrofici del terremoto che ha colpito l’Emilia. Nel quarto trimestre del 2012 si sono però registrati vigorosi segnali di ripresa dopo l’encomiabile sforzo delle imprese per tornare alla normale operatività Rallenta ma resta positivo l’export di vini del cuneese