CIRCE • Polite e i suoi uomini in una valle trovarono la casa di Circe circondata da lupi e leoni, che appena li videro si alzarono come quando i cani si avvicinano al padrone che torna da un banchetto con qualche avanzo. • Gli uomini si avvicinavano alle porte e sentirono Circe cantare mentre lavorava al telaio. Polite invitò i suoi compagni a chiamare la donna che si sentiva e cosi fecero • Circe li invitò a entrare e gli offrì cibo e bevande drogati perché dimenticassero la patria; solo Euriloco restò fuori. Toccandoli con una bacchetta li trasformò in porci con mente umana e li rinchiuse nei porcili. • Euriloco riferì l’accaduto a Ulisse che partì armato in loro soccorso incontrando Ermes che gli diede un antidoto ricavato da una pianta. Circe lo fece entrare e accomodare, offrendogli una bevanda anch’essa drogata, ma senza stregarlo. La maga lo invitò a raggiungere i compagni ma Ulisse l’assalì con un coltello • Circe lo fermò, gli mostrò di aver capito chi fosse e lo invitò a letto. Ulisse inizialmente rifiutò ma, dopo aver ottenuto il giuramento della Dea di non fargli altro male, lo segui. • Quattro Ninfe si presero cura dell’ospite, che però non parlava e non mangiava. Circe tentò di capirne il motivo e Ulisse le rispose che mai avrebbe potuto saziarsi senza prima rivedere i suoi compagni. • Così Circe li liberò e li spalmò di un altro farmaco che li fece tornare uomini più giovani e più belli. A quel punto tutti si commossero e Ulisse andò alla nave a chiamare gli altri compagni con i quali tornò al palazzo di Circe. • Rimasero tutti per un anno a palazzo, al termine del quale i compagni ricordarono ad Ulisse la Patria e la casa dei Padri. Dopo una giornata trascorsa mangiando e oziando, il condottiero pregò Circe di liberarli e lasciarli tornare alla loro terra. • La Dea glielo accordò invitandolo a fare prima un viaggio nell’Ade per interpellare l’indovino Tiresia. Presentazione a cura di GARBINI MARCO