Pedagogia della
comunicazione educativa
Prof. Domenico Simeone
Università degli Studi di Macerata
Crisi esistenziale e
sfere della personalità
• Sfera psicologica
–
–
–
–
Incapacità di dialogo con se stessi
Spersonalizzazione
Perdita dell’identità
Difficoltà ad accogliere l’alterità
• Sfera conoscitiva
– Difficoltà a gestire in modo responsabile lo sviluppo
tecnologico
– L’uomo trattato come cosa tra le cose
– Adeguamento passivo
– Esaltazione dell’utile immediato
Crisi esistenziale e
sfere della personalità
• Sfera affettiva
–
–
–
–
Analfabetismo affettivo
Frattura mente-cuore
Permissivismo e naturalismo
Incapacità di amare
• Sfera morale
– Crisi dei valori
– Mancanza di una prospettiva di senso
– Negazione della morte e della sofferenza
La riscoperta dell’uomo
• Tornare all’uomo, concepito “non come
essere teoricamente mal elaborato, ma
come un essere di fini, purché s’intenda
con ciò l’apertura rivoluzionaria delle
sue possibilità, al di la dei
condizionamenti che tendono a
limitarlo” (R. Sherer, 1970)
Per una antropologia “dialogale”
• Ogni essere vivente è un’incontro
• Distinzione, comparazione,
individuazione
• Meta principale: il dialogo interumano
Il primato della relazione (M. Buber)
• All’inizio è la relazione
• Lo sviluppo personale è contrassegnato
dall’aspirazione verso il Tu
• “l’uomo si fa Io nel Tu
• La relazione è un elemento costitutivo
della persona
• La persona diventa tale nella misura in
cui si apre all’alterità
Mondo individuale e mondo
personale
• Nella parola-base Io-Esso l’uomo si
rivela come individuo
• Nella parola base Io-Tu l’uomo si rivela
come persona
• Lo scopo della relazione è la sua stessa
essenza, ovvero il contatto con il Tu (M.
Buber)
Perdita di senso e alienazione umana
•
•
•
•
Disagio esistenziale
Solitudine in mezzo alla folla
Non reciprocità della comunicazione
Frustrazione esistenziale (V.E. Frankl)
Lo spazio intersoggettivo
• La vera relazione tra le persone ha luogo
nello spazio intersoggettivo, ossia nella sfera
dialogica suscitata dall’incontro tra l’Io e il Tu
• Il tema dell’alterità dischiude e introduce
all’esperienza metafisica e religiosa
• Vi è un primato dell’altro nel rapporto Io-Tu,
una vera e propria “epifania del volto” (E.
Lévinas)
• La relazione interpersonale è il luogo in cui il
totalmente Altro si manifesta
Integralità e integrazione umana
• Individuo chiuso, ripiegato su sé stesso,
vincolato alla propria dimensione
egoistica (volto dell’uomo deformato)
• La persona è assoggettata alle esigenze
della società (volto mascherato)
La teoria generale dei sistemi
• Considera il mondo non già come un
complesso caotico di elementi,
contraddistinto dalla legge della
causalità lineare, bensì al pari di un
organismo dotato di principii e di leggi
coinvolgenti la totalità delle sue
componenti costitutive
La teoria generale dei sistemi (L. von
Bertalanffy)
• Contro ogni tentativo di riduzionismo
meccanicistico,
• Contro il concetto di causa-effetto,
• Contro la scomposizione della realtà i
particelle tra loro isolate
• Aspetto globale della conoscenza
• Complessità strutturale degli organismi
• Importanza dell’interazione tra i vari fenomeni
• “Il tutto contiene di più della somma delle
parti”
Il sistema
• Complesso di parti le quali, dotate di
determinate connotazioni, istituiscono
tra loro relazioni, tanto che il
comportamento di ciascuna di esse
risulta contraddistinto dal legame in cui
è coinvolto e viceversa.
• La variazione di una componente si
ripercuote su tutto il sistema.
Tendenza alla gerarchizzazione
• Il sistema procede dal semplice al
complesso;
• Risulta, pertanto, composto da sottosistemi strutturati e in relazione tra loro
secondo un vero e proprio ordine di
priorità.
Sistemi chiusi, sistemi aperti
• Sistemi chiusi: vivono ripiegati su se
stessi; hanno l’obbligo di raggiungere,
indipendentemente dal tempo uno stato
di equilibrio, di omeostasi, che è
determinato dalle loro condizioni iniziali.
• Sistemi aperti hanno scambi con
l’ambiente e sono caratterizzati dallo
stato stazionario.
Stato stazionario
• I sistemi aperti hanno la possibilità strutturale
di ottenere uno stato che indipendentemente
dal tempo e a causa della diminuzione
dell’entropia, si presenta sotto forma di
sempre più alta complessità organizzativa e
perciò mai vincolato ad una condizione di
equilibrio immodificabile.
• Permette di mantenere una permanente
consistenza pur nello scambio costante di
componenti attivato con l’ambiente
circostante
Equifinalità
• Lo stato stazionario è equifinale
• Un sistema aperto, pur partendo da
condizioni iniziali diverse rispetto a
quelle di altri sistemi aperti, oppure
seguendo vie di crescita diverse dalle
loro, o, ancora, nonostante le
perturbazioni subite nel corso del suo
procedere, può raggiungere ugualmente
un certo fine stabilito.
Superamento e falsa partenza
• I sistemi chiusi raggiungono lo stato di equilibrio
in maniera asintotica, diretta, preordinata
• I sistemi aperti posso invece pervenire allo stato
stazionario in virtù dell’equifinalità, ovvero anche
se sono soggetti a fenomeni di superamento e
di falsa partenza.
Proprietà del processo di comunicazione
• 1° assioma: “non si può non comunicare”
• 2° assioma. “ogni comunicazione ha un aspetto di
contenuto e uno di relazione, di modo che il
secondo classifica il primo ed è quindi
metacomunicazione”
• 3° assioma: ”la natura di una relazione dipende
dalla punteggiatura delle sequenze di
comunicazione tra i comunicanti”
• 4° assioma: “gli essere umani comunicano sia con
il modulo numerico sia con quello analogico”
• 5° assioma: “tutti gli scambi di comunicazione sono
simmetrici o complementari, a seconda che siano
basati sull’uguaglianza o sulla differenza”
La comunicazione analogica
L’insegnante non comunica soltanto impiegando
il codice linguistico ma anche attraverso un
sistema di gesti, atteggiamenti, immagini,
simboli che accompagnano l’interazione
educativa. I gesti, le immagini, i suoni
affiancano la comunicazione verbale; in ogni
evento educativo la parola è chiarita,
commentata o contraddetta dal “corpopersona” che la pronuncia.
La comunicazione non verbale
• Il comportamento spaziale
–
–
–
–
Il contatto corporeo
La distanza interpersonale
L’orientazione
La postura
• Il comportamento motorio-gestuale
• Il comportamento mimico del volto
• Il comportamento visivo
Centralità e circolarità della relazione
educativa
• Centralità del legame interattivo tra educatore
ed educando
• Superamento dell’adultismo e dell’infantilismo
• Importanza del clima relazionale
• L’insegnante come mediatore di conoscenze
• Reciprocità educativa (feed-back formativo)
• Modello circolare dei rapporti
Dimensione axiologica della
comunicazione educativa
• La comunicazione interpersonale non può
fare a meno di un sistema di valori
• Lo scambio di significazione educativa
richiede di essere orientato nella direzione di
precisi traguardi di senso
• L’uomo è potenzialmente disponibile al
perseguimento di valori, avendo necessità di
dare un significato alla propria esistenza
3 categorie di valori (V.E. Frankl)
• Valori di produzione
– Capacità personale di svolgere il proprio lavoro
con creatività e responsabilità
• Valori di esperienza
– Modo personale di porsi di fronte al mondo e di
coglierne i significati
• Valori di atteggiamento
– Attraverso i quali e consentito affrontare in
maniera conveniente l’esistenza, pur tra le
avversità e le manchevolezze ambientali
L’implicazione valoriale della
relazione
• Come la persona diventa tale soltanto
attraverso un laborioso cammino in cui
l’esperienza della comunicazione
rappresenta un fattore imprescindibile
per il “farsi” persona da parte
dell’individuo, così la dimensione
valoriale dell’uomo si avvera nella
misura in cui questi istituisce legami
intersoggettivi idonei
L’osmosi valoriale
• Educatori ed educandi si aiutano
reciprocamente a rendersi conto delle
adesioni di significato fatte, a
conservarle, ad aggiustarle o a
rigettarle, in conformità a quanto è da
essi reputato conveniente.
Caratteristiche della comunicazione
educativa
• Differenziazione
• Conflitto
• Integrazione
Differenziazione
• Evitare la fusione e la separazione
• Educatore ed educando acquistano
consapevolezza delle reciproche
caratteristiche distintive, della loro “alterità”
rispetto alla comparte, mentre sono sospinti a
rafforzare il loro stato di unione e di
collaborazione
• La differenziazione dispone i singoli soggetti
all’incontro comunicativo in virtù del mutuo
riconoscimento dell’identità personale.
Conflitto
• Validità pedagogica quando questo è
l’espressione del cammino di autonomia
del soggetto
• Non temere o evitare il conflitto
• Gestire positivamente e in modo
cooperativo il conflitto
Integrazione
• Dare impulso all’uguaglianza nella diversità
• Sviluppare una relazione integrativa
– Permette ad ogni soggetto di situarsi in uno spazio
operativo specifico, di mantenere e di coltivare le
proprie caratteristiche distintive, e tuttavia di
partecipare laboriosamente ed in sintonia con le
altre componenti del sistema di cui è parte
integrante
• Parità valoriale
L’educazione tra esigenze di
equilibrio e di cambiamento
• Continuità e stabilità nella variazione
• Il cambiamento in prospettiva evolutiva
– all’educando bisogna far acquisire con gradualità
competenze nuove, tutelando il nucleo
fondamentale della sua personalità (continuità nel
cambiamento)
• Il cambiamento in prospettiva relazionale
– Suscitare e sostenere nel minore l’attitudine a
verificare i propri schemi interattivi e all’occorrenza
a variarli, in conformità alle esigenze esterne
(stabilità nel cambiamento)
• Educazione al futuro
Autocompimento e progetto
personale
• La spinta interiore all’azione
– Tendenza attualizzante (C.R. Rogers). Spinta
personale, interiore e costruttiva volta a sviluppare le
proprie potenzialità. Tendenza la completamento,
all’attualizzazione, al mantenimento ed al
miglioramento dell’organismo.
• Comunicazione e progettualità
– Il progetto di vita non è il risultato di un’azione
solipsistica ma dialogica. L’educatore, attraverso la
comunicazione educativa, aiuta l’educando ad ideare
un progetto di vita. Non si tratta di imporre una
propria visione della vita, quanto di dare la possibilità
all’educando di proiettarsi con intenzionalità nel futuro.
La relazione di autorità come
avviamento alla responsabilità personale
• Le degenerazioni dell’autorità
– Autoritarismo
– Permissivismo
– Oscillazione trai due atteggiamenti
• L’autorità orientativa
– Non intimorisce ma dà fiducia e sospinge
all’acquisizioni di capacità migliori
– Tende ad esaurissi nel tempo
– Favorisce l’autonomia e la responsabilità
– In virtù del principio della parità valoriali, perde le
negative connotazioni repressive e assumerne di
promozionali e integrative
L’amore come promozione e difesa
della libertà personale
• La funzione del sentimento e del “cuore” in
campo educativo (intelligenza del cuore)
• L’amore pedagogico, fondato sul
riconoscimento dell’alterità, tende a dare
sempre maggiore consistenza alla libertà della
persona amata
• L’amore si contraddistingue come pedagogico
quando motiva e sostiene la libertà interiore,
spirituale, che sospinge la persona interessata
ad impegnarsi nel cammino di
autoperfezionamento e di autorealizzazione.
Il contesto educativo
• Contesto esterno, contesto esterno
• Contesto storico, contesto immediato
• Contesto concreto, contesto concettuale
• Il contesto chiama in causa il ruolo di
mediazione educativa dell’adulto.
Contesto concreto
• Insieme di persone, cose e condizioni
direttamente sperimentabili e
trasformabili, che formano il campo
immediato dell’esperienza umana.
• “Realtà dura” (Stierlin) relativamente
stabile e poco condizionata dal nostro
agire.
Contesto concettuale
• “realtà tenera” o “realtà relazionale”,
prodotta da percezioni interpretazioni,
sentimenti, fantasie, ecc.
– Contesto
– Contesto
– Contesto
– Contesto
socio-culturale
interpersonale
intrapersonale
transazionale
Contesto e spontaneità personale
• Il contesto non è solo la cornice in cui si
svolge il processo di comunicazione.
• Il contesto deve essere costantemente
ridefinito.
• In campo pedagogico è necessario
ordinare il contesto in modo tale da
salvaguardare la spontaneità
dell’educando.
La comunicazione empatica
• Comprensione empatica come modalità
comunicativa che tutela l’integrità
dell’educatore e dell’educando.
Comprensione empatica ed emozioni
• Per la realizzazione dell’atteggiamento
empatico nell’interazione pedagogica,
che oltrepassa il semplice livello
informativo, è necessario che
l’educatore distingua due aspetti
differenti nella comunicazione
dell’educando: l’emozionalità e il
contenuto
Il dialogo interiore:
solitudine e silenzio
• La relazione riflessiva ha un valore educativo
quando spinge il soggetto a prendere
coscienza del nucleo più profondo di sé.
• Vi è una solitudine negativa, data da rapporti
superficiali e anomici
• Vi è una solitudine positiva, legata alla
capacità di stare solo e di guardarsi dentro.
Il silenzio
• Silenzio comunicativo interpersonale
• Dialogo interiore
• Spazio di incontro con l’altro
Scarica

Pedagogia generale B1