Corso di
Economia dello Sviluppo Internazionale
Lezioni 18-19
Diseguaglianza nei redditi:
Il contributo di Thomas Piketty
Pier Giorgio Ardeni
Dipartimento di Scienze Economiche
Thomas Piketty: Il capitale nel XXI secolo
Il libro analizza il rapporto tra capitale e prodotto in alcuni
paesi lungo un arco di due secoli
 Secondo Piketty, Il problema della distribuzione del reddito e
della ricchezza è centrale, anche perché dagli anni '70 del '900
la diseguaglianza del reddito è aumentata considerevolmente
nei paesi ricchi, particolarmente negli USA, dove la
concentrazione del reddito nella prima decade del XXI secolo
ha riguadagnato e superato il livello che aveva raggiunto nella
seconda decade del XX secolo.
 Il tema è fondamentale, quindi, anche perché non vi è ragione
di ritenere che la crescita del prodotto e del reddito sia
bilanciata e non vi è nulla di “automatico” che impedisca alla
diseguaglianza di aumentare o diminuire

Thomas Piketty: Il capitale nel XXI secolo

Le principali conclusioni del libro:
i. la riduzione della diseguaglianza che ebbe luogo in molti
paesi avanzati tra il 1910 e il 1950 fu soprattutto una
conseguenza delle guerra e delle politiche adottate per
fronteggiarne gli shocks. Allo stesso modo, l'aumento della
diseguaglianza dagli anni '80 è stato conseguenza delle
politiche di tassazione e della finanza.
ii. La dinamica della distribuzione della ricchezza rivela
meccanismi potenti che spingono alternativamente verso
la convergenza o la divergenza. Inoltre, non esistono
processi spontanei che impediscano a forze anti-egalitarie
e destabilizzanti di prevalere in modo duraturo e
permanente
Thomas Piketty: Il capitale nel XXI secolo
Per quanto il “capitale umano” sia diventato importante, non
vi è evidenza statistica che la quota del lavoro sul reddito
nazionale sia aumentata significativamente nel lungo periodo:
il capitale “non umano” sembra indispensabile oggi tanto
quanto lo fu nel XVIII e nel XIX secolo, e non vi è ragione
perché non sia così
 Il capitale umano e la diffusione della conoscenza e delle skills
promuovono naturalmente la convergenza tra paesi. Ma vi
sono anche forze potenti che spingono nella direzione
opposta, verso maggiore diseguaglianza. Le forze della
divergenza sono associate al processo di accumulazione e di
concentrazione della ricchezza quando la crescita è debole e il
rendimento del capitale è alto.

Thomas Piketty: Il capitale nel XXI secolo
La quota del decile superiore del reddito nazionale USA è scesa dal 45-50% nel
1910-20 a meno del 35% negli anni '50 – questa fu la caduta documentata da
Kuznets – ma è salita da meno del 35% negli anni '70 al 45-50% degli anni 2000-10
Thomas Piketty: Il capitale nel XXI secolo
La fondamentale forza di divergenza è data da
r>g
quando il tasso di rendimento sul capitale r è maggiore del tasso
di crescita del reddito g – quando questo accade, la
conseguenza logica è che la ricchezza ereditata cresce più
rapidamente di prodotto e reddito.
 Importante: la diseguaglianza r > g non ha nulla a che vedere
con imperfezioni di mercato.

Thomas Piketty: Il capitale nel XXI secolo
La ricchezza privata aggregata era pari a circa 6 o 7 anni di reddito nazionale in
Europa nel 1910, a 3 anni nel 1950 e tra 4 e 6 anni nel 2010.
La struttura della diseguaglianza nella
distribuzione del reddito
Preliminari
 L'aver superato gli shocks del periodo 1914-1945 ha generato
l'idea che il capitalismo patrimoniale (ereditario), che sta
rifiorendo in questi primi anni del XXI secolo, sia qualcosa di
nuovo, mentre in realtà non è che una ripetizione del passato
ed è caratteristico di un ambiente a bassa crescita come quello
del XIX secolo.
 Le due guerre mondiali e le politiche che le hanno seguite
hanno giocato un ruolo centrale nel ridurre le diseguaglianze
nel XX secolo e non vi è niente di spontaneo o naturale in tale
processo (contrariamente all'ottimistico punto di vista di
Kuznets).
 Molti ritengono che la crescita moderna favorisca
“naturalmente” il lavoro sull'ereditarietà e il merito sulla
discendenza familiare – ciò non è però fondato
La struttura della diseguaglianza nella
distribuzione del reddito
La domanda cruciale, oggi come un tempo, è: meglio
arricchirsi col lavoro o tramite eredità e matrimonio?
 La modernità democratica è in qualche modo fondata sulla
credenza che le diseguaglianze sul talento e lo sforzo siano più
giustificate che altre diseguaglianze, così come la
diseguaglianza del passato basata solo sui legami familiari era
profondamente “ingiusta”
 Studieremo i dati di Francia, USA, Regno Unito, Germania e
alcuni altri paesi su reddito – da lavoro e da capitale – e
ricchezza – beni mobili e immobili – .

La struttura della diseguaglianza nella
distribuzione del reddito
Alcune regolarità empiriche (in tutti i paesi osservati):
 La diseguaglianza del reddito da capitale è sempre maggiore
della diseguaglianza del reddito da lavoro – la distribuzione
della proprietà del capitale è sempre più concentrata della
distribuzione del reddito da lavoro
 Il fatto è che non sono i risparmi – precauzionali o di una vita –
che portano all'accumulazione e alla distribuzione esistente
della ricchezza. Anche se è vero che “i vecchi sono più ricchi
dei giovani”, non c'è mai veramente stata una “guerra”
intergenerazionale – è una questione di classe
 E ora guardiamo ai dati...
La struttura della diseguaglianza nella
distribuzione del reddito
La diseguaglianza rispetto al lavoro: moderata? La
distribuzione del reddito da lavoro è sempre meno
concentrata di quella del reddito da capitale
 La diseguaglianza rispetto al capitale: estrema? Per il decile
top si va da 50% della ricchezza nazionale posseduto in
Scandinavia al 70% degli USA
Vi sono quindi “due modi” di avere una distribuzione del reddito
ineguale:
 il primo è una società iper-patrimonializzata (“società di
redditieri”) – questo era l'Ancien Regime, la Belle Epoque;
 il secondo è una società iper-meritocratica (“società di
supermanagers o superstars) – il mondo capitalista attuale

Francia
Francia
USA
USA
La distribuzione del reddito dal lavoro
Perché la diseguaglianza del reddito da lavoro cambia nel
tempo e da paese a paese? La spiegazione comune è che è in
atto una gara tra istruzione e tecnologia. Ma questo non
spiega i compensi dei supermanager! Importante è il ruolo
delle istituzioni
 La teoria della produttività marginale non spiega perché n
alcuni paesi anglosassoni i salari dei supermanager sono
esplosi dopo il 1980 mentre in altri paesi sviluppati no (in USA
la diseguaglianza ha superato quella dei paesi emergenti!)
 Conclusione: le retribuzioni al top sono largamente arbitrarie
(norme sociale e accettabilità)

I paesi anglo-sassoni
Europa continentale e Giappone
Francia, Danimarca, Italia e Spagna
Europa e USA a confronto
Alcuni paesi emergenti
La distribuzione del reddito da capitale
La diseguaglianza del reddito da capitale è importante anche
perché se la diseguaglianza del reddito totale è diminuita tra
il 1900-10 e il 1950-60 è perché è diminuita quella da reddito
da capitale. La diseguaglianza del reddito da lavoro non è
diminuita in particolar modo in quel periodo né in USA né in
Francia, contrariamente all'ipotesi di Kuznets.
 La diseguaglianza del reddito da capitale è anche importante
perché la proprietà del capitale sta tornando ad essere
concentrata, al crescere lento del rapporto capitale/reddito
 La ricchezza è sempre stata detenuta nelle mani di pochi (tra
il 60 e il 90% del totale nelle mani del 10% più ricco) – oggi
però c'è anche una classe media patrimoniale, più ricca dei
poveri (in termini di proprietà) e proprietaria di un terzo della
ricchezza nazionale

La distribuzione del reddito da capitale
Francia – Prima del 1914, nessun trend visibile di riduzione
nella diseguaglianza nella proprietà del capitale (anzi, una
certa crescente concentrazione fino alla Belle Époque)
 Europa – fino al 1914, ricchezza concentrata, come e forse più
che in Francia
 USA – la diseguaglianza della ricchezza attorno al 1800 non era
più alta di quella in Svezia nel 1970-80, poi si concentra fino al
1914, anche se non raggiunge i livelli europei (gli USA al tempo
erano molto più egualitari dell'Europa e di oggi) – dopo la
guerra, la diseguaglianza diminuisce ma meno che in Europa
(gli shocks sono meno forti): la quota del decile top è calata
dall'80 al 70% in USA mentre in Europa è scesa dal 90 al 60%

Francia
Gran Bretagna
Svezia
USA
Europa e USA
La distribuzione del reddito da capitale
Questioni fondamentali:
 Perché la diseguaglianza della ricchezza era così estrema e
crescente fino a prima della Prima Guerra Mondiale?
 Come mai, nonostante la ricchezza stia di nuovo prosperando
all'inizio del XXI secolo – come fece nel primo decennio del XX
e come mostra il rapporto capitale/reddito – la concentrazione
della ricchezza è comunque ancora sotto il suo massimo
storico? Essa è, sì, caduta dopo gli shocks 1914-1945 e il lungo
periodo di stasi 1945-75 ed è tornata a crescere dopo il 1980
ma non è mai tornata ai livelli precedenti la Prima Guerra
Mondiale (v. figure nel paper “Capital is back”)
 É questo stato di cose irreversibile?
La distribuzione del reddito da capitale
La ragione principale della iper-concentrazione di ricchezza
fino al 1914 è che l'economia nel suo complesso cresceva
lentamente e che il tasso di rendimento del capitale era
sistematicamente più alto. Inoltre, le società erano anche più
“ereditarie”, il che voleva dire che la ricchezza si accumulava e
rimaneva concentrata.
 Perché r era sistematicamente maggiore di g? La ragione è che
g era troppo basso (non è mai stato superiore al 0.5% fino al
XIX secolo) e, inoltre, un alto rendimento garantiva la stessa
sopravvivenza della società di proprietari, che potevano così
“occuparsi di altro” che non la propria sussistenza
 Le tendenze del passato si sono invertite nel XX secolo, ma
ora, nel secolo XXI, sembriamo tornati ai ritmi del passato e il
gap tra r e g sta tornando ad aumentare

Tassi di rendimento e di crescita
La distribuzione del reddito da capitale
La tassazione può fare la differenza, in questo contesto. Fino al
1914, le tasse sul reddito da capitale furono praticamente
nulle. Tra il 1913 e il 1950, invece, i redditi da capitale sono
stati tassati in modo considerevole. Solo dopo il 1980, la
tassazione sui redditi da capitale ha ricominciato a diminuire,
anche per via della globalizzazione finanziaria.
 Il XX secolo, per ragioni tutto sommato eccezionali – guerre,
distruzioni di beni immobili e capitali con conseguente
riduzione dello stock e del rapporto capitale/reddito – è stato
quindi un'eccezione, non la regola cui ha teso l'accumulazione
di capitale e il reddito da capitale. Ora, anche in tema di
tassazione, stiamo tornando al XIX secolo

Tassi di rendimento e di crescita
La distribuzione del reddito da capitale
La diseguaglianza r > g è una contingenza storica, e può anche
non valere, anche in assenza di intervento pubblico. Tutto
dipende dalla tecnologia – a quale uso è destinato il capitale –
e dagli obiettivi del risparmio – uso investimento industriale
ovvero speculativo – . In ogni caso, si può avere il caso di
accumulazione di capitale per puro store of value in attesa di
future catastrofi (quindi con rendimento nullo) e alto tasso di
crescita allo stesso tempo
 In pratica, però, nella storia il tasso di rendimento non è mai
sceso sotto il 2-3% (anche nelle società più tradizionali la
rendita fondiaria non scese mai sotto il 4-5%)
 Ad es. se g=1% e r=5%, significa che un individuo ricco deve
investire 1/5 del proprio reddito da capitale annuale affinché
questo cresca quanto il reddito medio

La distribuzione del reddito da capitale
Se investe di più, allora lo stock di capitale crescerà e il
rapporto capitale/reddito crescerà. Nel lungo periodo, però,
questo dovrebbe portare ad una diminuzione del tasso di
rendimento (ma ci potrebbero volere anni, decenni,
specialmente in economie aperte) e intanto le fortune
individuali dei ricchi potrebbero aumentare quasi all'infinito...
 Il gap tra r e g, di fatto, è sempre rimasto per decenni, anche
perché il tasso di crescita è stato sempre molto basso... fino al
XIX secolo, come si può vedere nelle figure sopra
 L'enorme concentrazione di ricchezza raggiunta al termine
della Belle Epoque fu il risultato di un processo cumulativo
durato secoli. Eppure, nel decennio 2000-2010 la ricchezza
privata totale – assets + immobili – ha quasi raggiunto gli stessi
livelli che aveva all'inizio del 1914

La distribuzione del reddito da capitale
Anche se il livello di ricchezza sta tornando ai livelli pre-1914,
la sua distribuzione non è per fortuna ancora così concentrata
come lo fu allora (ma forse solo perché ancora non abbastanza
tempo è passato dal 1970 o dal 1945)
 In Europa, il decile superiore della ricchezza aveva una quota
del 20-30% nel 2010, ben più bassa del 60-70% che arrivò ad
avere nel 1910. Ciò implica che gli shock allo stock di ricchezza
provocati dalla guerra e negli anni 1914-1945 hanno causato
un cambiamento strutturale di tale portata che è diventato
(forse) impossibile concentrare la ricchezza come prima
 Il processo di accumulazione del capitale è un processo lungo,
che si estende su generazioni successive. Quello che
dobbiamo spiegare è la dinamica della diseguaglianza nella
proprietà del capitale

La distribuzione del reddito da capitale
È stato solo nella prima decade del XXI secolo che la ricchezza
privata totale – beni immobiliari + assets finanziari – ha
riguadagnato i picchi che aveva raggiunto alla vigilia della
Prima Guerra Mondiale
 Tuttavia, dal momento che la ricchezza accumulata fino al
1914 è andata dispersa o distrutta – e gli anni del secondo
dopoguerra sono stati anni di bassa diseguaglianza e quindi
minore accumulazione – ci vogliono decenni perché essa
venga ricostituita. Questo è ciò che sta accadendo ora, ormai
dal 1980, ed è probabile che questa tendenza continuerà, dal
momento che sistematicamente il tasso di rendimento del
capitale si mantiene ben al di sopra del tasso di crescita del
reddito che in questi decenni è sempre stato abbastanza
basso.

La distribuzione del reddito da capitale
In altre parole, se la ricchezza non è così sproporzionatamente
distribuita in modo diseguale come nel passato è solo perché
non è passato ancora abbastanza tempo, ma se le tendenze
odierne continueranno torneremo a quei livelli
 Ma quali shocks e quali cambiamenti hanno portato ad una
caduta nella diseguaglianza nella ricchezza tra il 1914 e il 1945
tali da non avere ancora consentito alla concentrazione di
tornare ai picchi del passato?
 Una spiegazione plausibile è che durante quei decenni del XX
secolo i governi hanno tassato il reddito da capitale più
energicamente che in passato. L'effetto delle tasse sul capitale
non è quello di ridurre l'accumulazione di ricchezza ma di
modificare la struttura della distribuzione – lo stock totale non
cambia, cambia il reddito che va ai più ricchi in favore della
classe media

La distribuzione del reddito da capitale
Oltre alla tassazione, vi sono però altri due fattori:
– Il primo è che la quota del reddito da capitale sul reddito
totale è più bassa che in passato (e il rendimento del capitale è
minore)
– Il secondo è che il tasso di crescita del reddito, per quanto
basso, non sarà più così basso come lo fu fino al secolo XIX.
 Pertanto, anche in assenza di tasse, la concentrazione di
ricchezza non dovrebbe più tornare ai valori estremi di fine
'800
 In conclusione, se oggi la ricchezza in Europa non è così
concentrata come lo fu fino alla Belle Epoque è la
conseguenza di fattori accidentali (gli shocks) e della
tassazione del capitale e del suo reddito

La distribuzione del reddito da capitale
Tuttavia, è illusorio pensare che vi sia qualcosa nella crescita
moderna o nelle leggi dell'economia di mercato che assicurino
che la diseguaglianza nella ricchezza diminuisca e che una
stabilità armoniosa si ottenga naturalmente
 La ricchezza ereditata continuerà ad aumentare, se non fosse
che per effetto della concentrazione, della bassa mortalità e
della ricchezza accumulata da chi lascia eredità
 Es. Il caso francese. Il flusso annuale del flusso di reddito
ereditato (in percentuale al reddito totale) fu attorno al 2025% durante il XIX secolo fino al 194, scese a meno del 5%
negli anni '50 per poi tornare lentamente a salire
 In confronto allo stock di ricchezza, il flusso di reddito
ereditato rappresenta una percentuale che ha seguito lo
stesso andamento, fino a raggiungere il 2.5% nel 2010

La distribuzione del reddito da capitale

Tuttavia
La distribuzione del reddito da capitale
Ma come si evolverà la ricchezza ereditata nel XXI secolo. Nei
grafici che seguono si mostrano due simulazioni: una con tasso
di crescita all'1.7% e rendimento al 3%, l'altra con un gap
maggiore, con g=1% e r=5%
 Nel primo caso il flusso di reddito rimarrà più o meno
costante, nel secondo aumenterà e così farà lo stock di
ricchezza accumulata
 In termini di reddito disponibile (e non totale) si può notare
che il reddito da capitale ereditato è tornato ad essere circa il
20% del reddito nel 2010 (Fig. 11.8)
 E la quota delle risorse ereditate sul totale delle risorse
disponibili per i nati oggi è tornata ad essere la stessa che
ebbero i nati alla fine del '700 (Fig. 11.9)

La distribuzione del reddito da capitale
La distribuzione del reddito da capitale
La distribuzione del reddito da capitale
La distribuzione del reddito da capitale
La distribuzione del reddito da capitale
Meglio quindi essere figli di ricchi (o sposarsi con un ricco)
oppure studiare?
 Certo alla fine del XVIII secolo chi era ricco aveva un tenore di
vita decisamente superiore: le risorse disponibili per i ricchi
(1% superiore degli ereditieri) consentivano un reddito di 2530 volte superiore a quello delle classi basse.
 Questo cambiò con il XX secolo, quando il reddito di chi
studiava e lavorava per la prima volta nella storia permise uno
standard di vita migliore degli ereditieri. E questo è stato fino
agli anni '70...
 Ciò diede luogo a quella fiducia senza precedenti nella
irreversibilità del progresso sociale portato dal capitalismo –
merito contro ereditarietà

La distribuzione del reddito da capitale
La distribuzione del reddito da capitale
In conclusione: una società nella quale il reddito derivante da
capitale ereditato domina il reddito da lavoro per i più ricchi,
deve essere una società dove lo stock di capitale è ampio
(rispetto al reddito, almeno 6 o 7 volte) e, in esso, lo stock
ereditato deve esserne una quota considerevole. Non solo, ma
la ricchezza ereditata deve anche essere estremamente
concentrata, perché se non lo fosse o se fosse distribuita come
il reddito da lavoro, non vi sarebbe diseguaglianza nella
ricchezza: chi è più ricco eredita anche di più
 La lezione: quando la crescita è bassa e il rendimento del
capitale è più alto del tasso di crescita del reddito , è
inevitabile che la ricchezza finisca per accumularsi e
concentrarsi

Scarica

Lezione 18-19 slides