46 Sport Varie L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 18 AGOSTO 2015 Vanotti, la Vuelta come riscatto «Pedalando ritrovo la serenità» Ciclismo. Dopo la riununcia all’Italiano, l’esclusione al Tour e le polemiche è tornato al fianco di Nibali e Aru, più deciso che mai. «E sarà uno spettacolo» CICLISMO PARLA IVAN BASSO «Torno in sella e sono felice Le gare? Mah...» ELEONORA CAPELLI Ha ritrovato quella serenità persa ormai da tempo. Sono stati giorni difficili ma non si è mai perso d’animo. Una lunga chiacchierata telefonica quella con Alessandro Vanotti che ha deciso di aprirsi e raccontare quanto successo in questi mesi. «Oggi sono tranquillo – esclama Vanotti –. Ma sono stati mesi davvero difficili. Mi sono ritrovato a dovere riprogrammare la stagione per la quarta volta e non mi era mai successo, credo a pochissimi corridori». Niente Italiano e di conseguenza niente Tour: «L’Italiano non l’ho fatto per mia scelta. Tante persone si sono permesse di giudicare, esprimere pareri, opinioni, fare supposizioni senza nemmeno sapere di cosa stessero parlando. In taluni casi sarebbe meglio stare zitti ma sappiamo benissimo che non sarà mai così, in qualsiasi situazione. Dobbiamo mettere tutto in conto». E la squadra? «Il Tour l’ho saltato per una loro decisione tecnica e non ha nulla a che vedere con il fatto che non abbia fatto l’Italiano. Le scelte tecniche, seppur discutibili, verranno poi giustificate. Io non ho mai smesso di pedalare, mi sono allenato duramente e la voglia di riscattarmi è davvero tanta. Ho la fortuna di avere accanto persone e amici che mi vogliono bene e che mi hanno dato tanti stimoli aiutandomi parecchio. Li ringrazio tutti». Guardando al futuro prossimo? «Ho appreso con felicità la scelta dei dirigenti che mi vedrà alla Vuelta (dal 22 agosto al 13 settembre). Saremo una squadra molto unita e agguerrita. Il mio ruolo sarà come sempre Ivan Basso in sella dopo la conferenza stampa a Livigno ANSA A oltre un mese dall’operazione per un tumore al testicolo, il corridore varesino riprende la bici I Il trio Astana in allenamento al Sestriere: da sinistra Fabio Aru, Vincenzo Nibali e Alessandro Vanotti Sabato il via 1ª TAPPA 22/8: Porto Banus-Marbella (7,4 km cronosquadre); 2ª 23/8: Alhaurin de la Torre-Caminito del Rey (165); 3ª 24/8: Mijas-Malaga (164,6); 4ª 25/8: Estepona-Vejer de la Frontera (203); 5ª 26/8: Rota-Alcalß de Guadaira (182); 6ª 27/8: Cordoba-Sierra de Cazorla (204); 7ª 28/8: Jodar-La Alpujarra (188,3); 8ª 29/8: Puebla de Don Fadrique-Murcia (186,6); 9ª 30/8: Torrevieja-Cumbres del Sol (168,3); 10ª 31/8: Valencia-Castellon (152); 11ª 2/9: Andorra-Els Cortals d´Encamp (138); 12ª 3/9: Escaldes-Engordany-Lleida (172,5); 13ª 4/9: Calatayud-Tarazona (168); 14ª 5/9: Vitoria-Fuente del Chivo (213 km); 15ª 6/9: Comillas-Sotres (175); 16ª 7/9: Luarca-Ermita del Alba (184); 17ª 9/9: Burgos-Burgos (cronometro, 39); 18ª 10/9: Roa de Duero-Riaza (204); 19ª 11/9: Medina del CampoAvila (185); 20ª 12/9: San Lorenzo de El Escorial-Cercedilla (181); 21ª 13/9: Alcalß de Henares-Madrid (93,7). quello di gregario e come ho sempre fatto, sarò a disposizione dei miei capitani (Nibali e Aru), a testa bassa, con grinta e determinazione. Fabio Aru ha dimostrato di essere in grande forma». E con Nibali la situazione com’è, vi siete chiariti? «Non abbiamo ancora avuto modo di sederci e parlarne apertamente – aggiunge ironizzando – un po’ come succede nelle migliori coppie». Questi per voi sono giorni di preparazione, allenamenti, test, oltre i duemila metri. «Qui a Sestriere (Torino) ci sono giornalisti, tifosi, sponsor e non c’è il tempo materiale per fermarsi a parlare. La Vuelta è il nostro obiettivo». Com’è stato rivedervi? «Un poco di tensione da entrambe le parti la si è avvertita. Ma pedalando ci stiamo riavvicinando. Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) in allenamento, 150 chilometri sotto la pioggia, abbiamo parlato del più e del meno, ridendo e scherzando. Alcune dinamiche rimarranno solo nostre, l’unica cosa che posso dire è che abbiamo vissuto e superato parecchie situazioni difficili, passerà anche questa». «Una pedalata dopo l’altra torneremo ad essere quelli di prima, più uniti ancora. Ora però liberiamo la mente e fissiamo l’attenzione sull’appuntamento più importante: la Vuelta. E noi ci saremo. Lo spettacolo è assicurato». van Basso sta scalando la vetta più difficile della sua vita, la battaglia contro un tumore. E anche se «non sono in grado di dire se tornerò alle gare – ha detto ieri il campione – sono felice di tornare a pedalare». «Ivan il terribile», come lo chiamano i suoi tifosi, ha confessato le sue sensazioni e le sue speranze ieri all’Aquagranda di Livigno (in provincia di Sondrio), 32 giorni dopo l’intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore al testicolo. «Non ricordo – ha scherzato Basso durante la conferenza stampa – di avere mai fatto una vacanza così lunga, sicuramente è da anni che non mi capitava di stare un mese senza pedalare». «Ora – ha aggiunto il corridore varesino – sono davvero molto felice di tornare a farlo. Anche se non esiste solo l’agonismo: devo rico- noscere che la bicicletta è felicità, vita e benessere». Decisiva, nella gara della vita, sarà una data segnata in rosso sull’agenda: il primo settembre. Quel giorno, ha spiegato il corridore capace di vincere due volte il Giro d’Italia, «sarò sottoposto a un’importante visita di controllo al San Raffaele di Milano. Non si tratta di una visita di routine, ma specifica, mirata. Siamo tuttavia molto ottimisti sul mio futuro dopo l’ottimo lavoro svolto dal professor Montorsi e dalla sua équipe». La scoperta del tumore è avvenuta nel corso dell’ultimo Tour de France, dopo una Tac effettuata in seguito a una caduta. Il 13 luglio scorso, l’annuncio choc del corridore italiano della Saxo-Tinkoff, dato accanto al suo capitano Alberto Contador. Due giorni dopo, il 15 luglio, l’operazione all’ospedale San Raffaele di Milano, eseguita dal professor Francesco Montorsi e dalla sua équipe. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Comark, si parte «Un solo obiettivo conquistare l’A2» La scheda Coach Cece Ciocca I QUADRI Basket serie B Il presidente Lentsch: «Non ci nascondiamo». Coach Ciocca: «Udine e Orzinuovi favorite, ma noi ci proviamo» Si è radunata in sede nella mattinata di ieri, procedendo subito alle visite mediche di rito, per poi sostenere nel pomeriggio, al Palazzetto di Torre Boldone, il primo allenamento, dedicato alla preparazione atletica. È iniziata così la stagione della Comark Bergamo Basket 2014, che per il secondo anno consecutivo si presenta ai nastri di partenza della serie B maschile. Determinato e convinto delle scelte operate si è subito dichiara- +o49jqLCE86dV3wsfyyRrvREviYRR78Il8qhigihWBQ= to il nuovo head coach Cece Ciocca: «È un gruppo, sostanzialmente giovane (età media 25 anni, ndr) ma già con buona esperienza, che ritengo pienamente in grado di praticare la pallacanestro che prediligo. La difesa sarà una prerogativa, così come l’intensità e la fisicità. Abbiamo infatti giocatori freschi capaci di giocare in più ruoli». «Obiettivi? Vogliamo ben figurare e giocarcela con tutti - spiega il 50enne coach trevigliese - anche se Udine, con un organico di prim’ordine ed un coach come Lino Lardo il cui curriculum parla da solo, ed Orzinuovi, sono le favorite d’obbligo. Loro devono vincere, mentre noi dobbiamo provare a vincere. Per far ciò dovremo lavo- Foto di gruppo per la Comark 2015/2016: l’obiettivo dichiarato è il salto di categoria FOTO BEDOLIS rare di più e meglio degli altri». Come già fatto in precedenza a Treviglio con Gamba, a Costa Volpino con Drigo ed a Pordenone con Ferrari, coach Ciocca, ha puntato su una squadra leggera, con numeri quattro molto dinamici come Planezio e Pullazi. L’idea è quindi di praticare un gioco in spazi aperti, con tanti uno contro uno e circolazione della palla. «In sede di costruzione - ha concluso Ciocca - abbiamo pensato molto su cosa fare. Attendiamo fiduciosi l’esito del campo». Senza mezzi termini il presidente-sponsor Massimo Lentsch: «Ci presentiamo ad affrontare questa nuova stagione con staff tecnico e squadra completamente rinnovati. Nonostante la presenza di corazzate come Udine e Orzinuovi, non ci vogliamo nascondere, l’obiettivo è solo uno: conquistare l’A2». Tra gli addetti ai lavori i favori del pronostico sono tutti per Orzinuovi ed Udine, mentre Comark ed Urania Milano vengono considerate le outsider più accreditate. Fondamentali saranno la tenuta atletica e dentro l’area di Chiarello, la capacità di Mercante, Planezio, Pullazi di sfruttare i miss match da numero quattro e la costante pericolosità dalla distanza di Panni, Milani e Scanzi. Germano Foglieni ©RIPRODUZIONE RISERVATA ORGANIGRAMMA Presidente: Massimo Lentsch. Vice presidente: Marco Bonassi. Dirigente Addetto prima squadra: Vincenzo Locatelli. Dirigente responsabile e medico sociale: Maurizio Giacometti. General manager: Marcello Filattiera. Team manager: Franco Meneghel . STAFF TECNICO Allenatore: Cesare Ciocca. Vice allenatore: Andrea Vicenzutto. Assistente allenatore: Gian Marco Petitto. Preparatore atletico: Elisa Menti. Fisioterapista: Elvira Avallone. ORGANICO Paolo Chiarello (Pivot, 1978), Jacopo Mercante (Ala, 1990), Rei Pullazi (Ala/Pivot, 1993), Stefano Saletti (Ala/Pivot, 1997), Tommaso Milani (Guardia, 1988), Pietro Permon (Guardia, 1996), Marco Planezio (Ala, 1991), Andrea Scanzi (Guardia/Ala, 1988), Alessandro Panni (Playmaker, 1991), Giacomo Bloise (Playmaker, 1990 ). AGGREGATI Marco Vitali (Playmaker, 1999), Mattia Perego (Playmaker, 1998), Ferdi Bedini (Guardia, 1999), Davide Dadda (Ala, 1999), Marcello Piccoli (Pivot, 1999).