Dal Codex Alimentarius: La sicurezza alimentare è la garanzia che un alimento non causerà danno dopo che è stato preparato e/o consumato secondo l'uso a cui esso è destinato. • creazione di una Autorità alimentare europea • creazione di una normativa unica a livello europeo • valorizza l’analisi del rischio (valutazione, gestione, comunicazione) per la sicurezza alimentare • approccio completo ed integrato (from farm to fork) • tre livelli di responsabilità (primaria per gli operatori, di controllo per gli Stati membri, di valutazione per la Commissione) Stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare Dispone l’obbligo della rintracciabilità lungo tutte le fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione Istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare Fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare Pacchetto igiene : regolamenti “chiave” regolamenti “applicativi” Criterio microbiologico definisce l’accettabilità di un prodotto, di una partita di prodotti alimentari o di un processo, in base all’assenza, alla presenza o al numero di microrganismi e/o in base alla quantità delle relative tossine/metaboliti, per unità di massa, volume area o partita Categoria alimentare Microrganismi Piano di campionamento Limiti n m M 4,0 log ufc/cm2 5,0 log ufc/cm2 log log medio giornaliero medio giornaliero c 2.1.2 Carcasse Conteggio delle di suini colonie aerobiche Enterobacteriaceae 2,0 log 3,0 log ufc/cm2 log ufc/cm2 log medio giornaliero 2.1.4 Carcasse Salmonella di suini 50 5 medio giornaliero Assente nell’area esaminata Categoria alimentare 2.1.6 Carne macinata 2.1.8 Preparati a base di carne Microrganismi Piano di Limiti campionamento n 5 c 2 m 5 x 105 ufc/g M 5 x 106 ufc/g E. coli 5 2 E. coli 5 2 50 ufc/g 500 ufc/g o cm2 500 ufc/g 5000 ufc/g o cm2 Conteggio delle colonie aerobiche Metodo distruttivo/non distruttivo 5 carcasse/sessione di campionamento 4 siti/carcassa per ricerca di enterobacteriaceae e conteggio di colonie aerobiche Spugna abrasiva in 400 cm2 per la ricerca di Salmonella Prelievi almeno una volta a settimana; il giorno di campionamento deve variare da una settimana all’altra, affinché sia coperto ogni giorno della settimana. ANIMALI AMBIENTE MACELLO PELLE Stafilococchi S. aureus MUCOSE Streptococchi E. coli FECI Enterobatteri Salmonella Enterococchi Cl. Perfringens Clostridi Listeria DESETOLATURA Stafilococchi Salmonella EVISCERAZIONE Pseudomonas Yersinia TOELETTATURA Enterobatteri S. aureus Clostridi Listeria Bacillus TEMPERATURA CARICA BATTERICA INIZIALE (IGIENE DI PROCESSO) SUPERFICIE DI CONTATTO (CARNE MACINATA) REG. 2073/2005 Capitolo 1. Criteri di sicurezza alimentare Piano di campionamento Limiti n c m 1.1 Alimenti pronti per lattanti e alimenti pronti a fini medici speciali 10 0 Assente in 25 g 1.2 Alimenti pronti che costituiscono terreno favorevole alla crescita di Listeria monocytogenes diversi da quelli destinati ai lattanti e a fini medici speciali 5 0 100 ufc/g (5) 5 0 Assente in 25 g (7) 1.3 Alimenti pronti che non costituiscono terreno favorevole alla crescita di Listeria monocytogenes diversi da quelli destinati ai lattanti e a fini medici speciali (4) (8) 5 0 100 ufc/g 1.6 Prodotti a base di carne di animali diversi da pollame destinati ad essere consumati cotti 5 0 Assente in 10 g 1.8 Prodotti a base di carne destinati ad essere consumati crudi, esclusi i prodotti per i quali il procedimento di lavorazione o la composizione del prodotto eliminano il rischio di salmonella 5 0 Assente in 25 g Criterio alimentare M Listeria Salmonella Listeria monocytogenes Reg. 2073/2005 (5) (7) (5) Questo criterio si applica se il produttore è in grado di dimostrare, con soddisfazione dell’autorità competente, che il prodotto non supererà il limite di 100 ufc/g durante il periodo di conservabilità. L’operatore può fissare durante il processo limiti intermedi sufficientemente bassi da garantire che il limite di 100 ufc/g non sia superato al termine del periodo di conservabilità (7) Questo criterio si applica ai prodotti prima che non siano più sotto il controllo diretto dell’operatore del settore alimentare che li produce, se questi non è in grado di dimostrare, con soddisfazione dell’autorità competente, che il prodotto non supererà il limite di 100 ufc/g durante il periodo di conservabilità. Listeria monocytogenes Reg. 2073/2005 (4) e (8) (4) Prove regolari relative a questo criterio sono in circostanze normali prive di utilità per i seguenti alimenti pronti: alimenti che sono stati sottoposti a trattamento termico o ad altra trasformazione avente come effetto l’eliminazione di L. monocytogenes, quando non è possibile una ricontaminazione dopo tali trattamenti (es.: prodotti sottoposti a trattamento termico al momento del confezionamento finale), etc. etc. (8) I prodotti con pH ≤ 4,4 o aw ≤ 0,92, i prodotti con pH ≤ 5,0 e aw ≤ 0,94, i prodotti con un periodo di conservabilità inferiore a 5 giorni sono automaticamente considerati appartenenti a questa categoria. Anche altri tipi di prodotti possono appartenere a questa categoria, purché vi sia una giustificazione scientifica 2. “Se necessario, gli operatori del settore alimentare responsabili della fabbricazione del prodotto effettuano studi, in conformità all’allegato II, per verificare se i criteri sono rispettati per l’intera durata del periodo di conservabilità. In particolare ciò si applica agli alimenti pronti che costituiscono terreno favorevole alla crescita di Listeria monocytogenes e che possono costituire un rischio per la salute pubblica in quanto mezzo di diffusione di tale batterio”. Gli operatori possono collaborazione tra loro. condurre gli studi suddetti in •Reg. 2073/2005 – Allegato II Gli studi di cui all’articolo 3, paragrafo 2 comprendono: − Prove per determinare le caratteristiche fisico-chimiche del prodotto, quali pH, aw, contenuto salino, concentrazioni di conservanti e tipo di sistema di confezionamento, tenendo conto delle condizioni di lavorazione e di conservazione, delle possibilità di contaminazione e della conservabilità prevista. − Consultazione della letteratura scientifica disponibile e dei dati di ricerca sulle caratteristiche di sviluppo e di sopravvivenza dei microrganismi in questione. Se necessario, in base agli studi summenzionati, l'operatore del settore alimentare effettua studi ulteriori, che possono comprendere: modelli matematici predittivi stabiliti per il prodotto alimentare in esame, utilizzando fattori critici di sviluppo o di sopravvivenza per i microrganismi in questione presenti nel prodotto, prove per determinare la capacità dei microrganismi, debitamente inoculati, di svilupparsi o sopravvivere nel prodotto in diverse condizioni di conservazione ragionevolmente prevedibili, studi per valutare lo sviluppo o la sopravvivenza dei microrganismi che possono essere presenti nel prodotto durante il periodo di conservabilità, in condizioni ragionevolmente prevedibili di distribuzione, conservazione e uso. Sicurezza assoluta = rischio zero IRREALIZZABILE Eliminare o ricondurre a livelli accettabili i pericoli potenzialmente associati ad un alimento Conoscenza del processo produttivo •parametri tecnologici Stabilità Conoscenza del prodotto •Caratteristiche chimico-fisiche •Caratteristiche microbiologiche Identificazione dei pericoli Dati storici aziendali Dati disponibili in letteratura Modelli predittivi Microbial challenge test 1. Patogeni nella materia prima 2. Fase letale (trattamento termico – fermentazione e/o stagionatura) 3. Confezionamento e magazzinaggio 4. Trattamenti post-letali Sopravvivenza di patogeni dalla materia prima Sopravvivenza di patogeni di ricontaminazione INOCULO DI UN NUMERO ELEVATO DI BATTERI PATOGENI NELLA MATERIA PRIMA PREPARAZIONE E LAVORAZIONE DELL’ALIMENTO MONITORAGGIO DEL PATOGENO DURANTE LA LAVORAZIONE pH minimo = 5,4 al 20°giorno Aw = 0,90 al 50° giorno Salmonella N. riduzioni decimali • 0,3 log al 30° giorno •3,49 log al 60° giorno L. monocytogenes N. riduzioni decimali: •1,02 log al 40° giorno •2,06 log al 60° giorno Il concetto degli“ostacoli” Processo produttivo salumi stagionati Sistema dinamico – Interazione di più fattori Più barriere tecnologiche – più ostacoli per l’accrescimento microbico MCT – prosciutto crudo Materia prima Fine sale lo g u fc /g Fine riposo Prestagionatura Fine stagionatura Andamento durante le prime fasi di stagionatura Listeria N. RID. DEC.= 4,48 Log ufc/g Salmonella N. RID. DEC.= 4,06 Log ufc/g Andamento dopo la sugnatura e fino a fine stagionatura Listeria N. RID. DEC.= > 4,63 Log ufc/g Salmonella N. RID. DEC.= 4,77 Log ufc/g • INOCULO DI UN MICRORGANISMO PATOGENO NEL PRODOTTO FINITO • CONFEZIONAMENTO ALLE MODALITÀ INDICATE DAL PRODUTTORE (MAP/SV) • INCUBAZIONE A TEMPERATURE DI REFRIGERAZIONE E ABUSO TERMICO • MONITORAGGIO DEL PATOGENO DURANTE LA SHELF-LIFE A B confronto tra campioni naturalmente (A) e artificialmente contaminati (B) L. monocytogenes in prosciutto crudo affettato confezionato in atmosfera protettiva e in tranci sottovuoto Time (days) Storage temperature (°C) 3 8 20 0 3.96 ± 0.04 15 n.d.* 3.96 ± 0.04 3.74 ± 0.02 3.54 ± 0.28 3.57 ± 0.12 3.96 ± 0.04 3.67 ± 0.02 3.43 ± 0.32 3.21 ± 0.36 30 60 3.74 ± 0.18 3.61 ± 0.24 * not determined Time (days) 0 15 30 60 Storage temperature (°C) 3 3.66 ± 0.40 n.d.* 3.38 ± 0.44 3.42 ± 0.14 8 3.66 ± 0.40 3.44 ± 0.58 3.27 ± 0.30 3.32 ± 0.46 20 3.66 ± 0.40 3.59 ± 0.04 3.21± 0.28 3.20 ± 0.78 Valori di aw dei prosciutti a fine stagionatura 0,89 – 0,93. Tra i potenziali patogeni l’unico in grado di svilupparsi è lo S. aureus. Il parametro condizionante è la temperatura di magazzinaggio • Se < 10°C assicura la non produzione di tossine Staphylococcus aureus in prosciutto crudo affettato aaw 0.89 w = = 0.89 aaw 0.92 w= = 0.92 MATERIA PRIMA CHE SODDISFA I REQUISITI DI IGIENE DI PROCESSO PROCESSO PRODUTTIVO CONDOTTO NEL RISPETTO DELL’ANALISI DEL RISCHIO VALIDAZIONI PROCESSO E DI PRODOTTO GARANZIE DI SICUREZZA DEL PRODOTTO FINITO Raccolta di studi di validazione effettuati alla SSICA sui prodotti crudi stagionati e/o fermentati nei confronti di Listeria monocytogenes [email protected] [email protected]