Eidgenössisches Institut für Geistiges Eigentum Institut Fédéral de la Propriété Intellectuelle Istituto Federale della Proprietà Intellettuale Swiss Federal Institute of Intellectual Property Einsteinstrasse 2 · CH-3003 Berna · telefono +41 (0)31 325 25 25 · fax +41 (0)31 325 25 26 · www.ipi.ch Rapporto annuale 1999 / 2000 Indice Introduzione 2 Norme contabili: Quando i conti delle aziende pubbliche diventano trasparenti 3 Informazione tecnologica e brevettuale: Nuove vie verso lo «stato della tecnica» 8 Rapporto d’attività 1999 / 2000: Il quarto anno amministrativo in sintesi 11 Organigramma 25 Resoconto finanziario 1999 / 2000 Finanze sotto controllo 26 Finanze in cifre 27 1 Introduzione Con i loro accordi bilaterali, la Svizzera e l'UE imboccano una nuova via pragmatica verso l'integrazione europea, che risponde nel modo migliore agli interessi attuali e alle condizioni politiche degli interessati. Tale via condurrà in determinati settori, selezionati e riconosciuti come fondamentali da entrambe le parti, a mete da raggiungere in un futuro prossimo. Nell'ambito della proprietà industriale una collaborazione mirata analoga ha dato buoni risultati; tale collaborazione non solo garantisce al piccolo partner una posizione autonoma, ma gli offre anche la possibilità di smuovere qualcosa a livello europeo, e questo forse proprio là dove il grande partner ha marciato lungamente sul posto. Un mercato unitario implica necessariamente anche titoli di protezione unificati per i diritti dei beni immateriali. Nell'UE è presente per ora soltanto il marchio comunitario; al contrario, il brevetto comunitario, nonostante gli sforzi decennali, non è stato ancora realizzato. Il suo temporaneo fallimento ha portato negli anni Settanta alla conclusione della Convenzione sul Brevetto Europeo (CBE) e alla fondazione dell'Organizzazione Europea dei Brevetti (OEB), che da allora si è sviluppata con grande successo e nella quale la Svizzera è membro fondatore attivo. Attualmente il sistema europeo dei brevetti è coinvolto in un processo di rinnovamento sostanziale. L'OEB sarà ampliata nei prossimi anni grazie all'ingresso di nuovi stati membri; si procederà alla revisione della CBE, e verranno conclusi accordi supplementari facoltativi per risolvere in modo esemplare le questioni di lingua e di giurisdizione che ancora dividono gli stati membri. Per il brevetto comunitario, un nuovo tentativo compiuto nell'estate di quest'anno ha portato alla stesura di un progetto di regolamento da parte della Commissione Europea. Questa proposta si distingue per tre caratteristiche essenziali che la differenziano dai progetti precedenti: il brevetto comunitario nasce dal brevetto europeo, non necessita traduzione per essere convalidato ed è soggetto fin dalla prima istanza ad un'unica giurisdizione. Il futuro brevetto comunitario diventerà quindi parte integrante del sistema europeo dei brevetti. Addirittura la Commissione Europea ha adottato, nella questione linguistica e per la giurisdizione, la via che gli stati membri alla CBE particolarmente inclini all'integrazione, fra 2 questi la Svizzera come forza motrice, hanno imboccato in vista di un «Développement à deux vitesses» nell'ambito dell'OEB. Per l'UE questo costituisce un passo coraggioso; tanto coraggioso che per il suo successo saranno necessari sforzi enormi. Dal punto di vista svizzero, si tratta di uno sviluppo notevole, non soltanto perché dimostra ancora una volta che il piccolo partner può agire in modo decisivo attraverso un forte impegno in Europa, ma anche e soprattutto perché così si hanno straordinarie possibilità che la nostra economia, in un modo o nell'altro, possa accedere, in un futuro prossimo, ad un sistema di brevetti fortemente migliorato. Il rinnovamento dell'OEB, la realizzazione di accordi supplementari facoltativi rispetto alla CBE e gli sforzi per la creazione del brevetto comunitario sono processi paralleli che fungono da stimolo reciproco per trovare soluzioni rivolte al futuro. Se il brevetto comunitario dovesse diventare una realtà nella forma attualmente proposta, ciò costituirebbe un vantaggio anche per l'economia della Svizzera. Auguriamo quindi un grande successo a tutti gli audaci che sfidano con caparbietà gli ostacoli più grandi! Roland Grossenbacher Quando i conti delle aziende pubbliche diventano trasparenti Negli ultimi anni, le norme contabili ufficialmente riconosciute hanno assunto una notevole importanza anche per le aziende del settore pubblico. L’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale ha deciso già nel 1996 di utilizzare gli International Accounting Standards (IAS) per la propria contabilità. Questi standard non solo consentono di rappresentare in modo fedele la situazione economica dell’azienda, ma costituiscono una base di partenza per la formulazione di cifre comparabili, chiare ed attendibili. Lo statuto dell’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale non contiene disposizioni relative alle norme di contabilità che l’Istituto dovrebbe utilizzare: l’art. 1, cpv. 2 afferma che esso tiene una propria contabilità. Al cpv. 3 si apprende che l’Istituto deve essere gestito in base a principi di economia aziendale. La Direzione dell’Istituto ha deciso sin dall’inizio di utilizzare gli International Accounting Standards (IAS), qualificandosi così come prima azienda pubblica in Svizzera ad organizzare la propria contabilità in conformità con questi standard. Contabilità trasparente per gli stakeholder Destinatari degli IAS sono l’azienda e il pubblico interessato. Il principio essenziale delle norme di contabilità è costituito dalla rappresentazione trasparente e fedele; formulando il principio per esteso, si può affermare che la situazione economica dell’azienda deve essere rappresentata come realmente è, in modo che sia gli stakeholder (gli intelocutori dell’azienda), sia gli shareholder (gli investitori), possano avere un quadro realistico della situazione e possano ottenere delle certezze riguardo alla posizione dei propri diritti nei confronti dell’azienda. Per comprendere la grande importanza per l’impresa pubblica dell’esistenza di principi di contabilità ufficialmente riconosciuti, può risultare interessante dare un’occhiata agli stakeholder dell’Istituto e ai loro interessi. • La Confederazione ha un triplice interesse nel «suo» Istituto. In primo luogo, essa si è assunta l’impegno costituzionale di proteggere la proprietà intellettuale, un impegno da cui derivano precisi doveri internazionali, cui essa adempie affidando all’Istituto l’incarico di tutelare questo bene prezioso. In secondo luogo, essa svolge una funzione di sorveglianza politica, come espresso nell’art. 9, cpv. 1 LIPI. Infine, la Confederazione è un potenziale creditore dell’Istituto. In conformità con l’art. 11, cpv. 2 LIPI, la Confederazione assicura all’Istituto prestiti a tassi di mercato, per garantirne la solvibilità. Al fine di poter valutare il rischio che comporta l’assunzione di questo dovere di credito, la Confederazione deve essere informata in modo completo ed esauriente sulla situazione finanziaria dell’Istituto Norme contabili • Il cittadino e il contribuente vogliono sapere come e con quali uscite la proprietà intellettuale venga protetta. Sebbene l’Istituto non sia finanziato con il denaro delle imposte, la Confederazione deve pagare per i servizi legati all’economia collettiva nel quadro di un piano quadriennale e ciò avviene con il denaro ricavato dalle imposte. • Gli utenti del sistema della proprietà intellettuale, svizzeri o di qualsiasi altra nazionalità, sono interessati al fatto che la Svizzera e, quindi, direttamente l’Istituto, siano in grado di garantire e di imporre un livello di protezione efficace e di adempiere ai doveri di divulgazione delle informazioni e del sapere. • L’Istituto assolve i suoi compiti non come ufficio dei brevetti e dei marchi isolato. Esso è collegato alle autorità internazionali e nazionali competenti, in una rete molto fitta che dipende dalla gestione ottimale di ciascuna delle parti. • Il titolare del diritto di protezione, attraverso la rappresentazione trasparente ottiene la garanzia che sia stato mantenuto il principio di equità nel calcolo delle tasse. • Anche il personale dell’Istituto è fortemente interessato ad una rappresentazione obiettiva della situazione finanziaria: esso è legato all’Istituto da una parte da doveri contrattuali, dall’altra dal fatto che con il suo lavoro esso svolge la maggior parte degli impegni pubblici e agisce nell’interesse e per il bene della comunità. Sorveglianza politica mutata nel New Public Management Con la trasformazione delle aziende federali in imprese pubbliche giuridicamente autonome cambia anche la sorveglianza diretta della Confederazione e del Parlamento. L’Istituto è sempre soggetto al controllo del Consiglio federale (art. 9, cpv. 1 LIPI) e vengono mantenute le emanazioni legali del Controllo federale delle finanze e la supervisione del Parlamento sulla gestione (art. 9, cpv. 2 LIPI); tuttavia, questa sorveglianza tradizionale viene riorganizzata. In luogo della sorveglianza diretta si ha un crescente controllo da parte della concorrenza (ciò in particolare nei settori in cui l’Istituto fornisce servizi sulla base del diritto privato), la determinazione di obiettivi strategici da parte del Consiglio federale nel settore dei servizi relativi all’economia collettiva e la 3 maggiore responsabilità e competenza affidata al Consiglio d’Istituto. Eventuali lacune nel controllo vengono colmate, tra l’altro, da una contabilità trasparente, orientata verso standard ufficialmente riconosciuti, e da reporting, controlling e contabilità aziendale efficienti. Diverse organizzazioni del terzo e del quarto cerchio utilizzano quindi principi di contabilità riconosciuti: • RUAG SUISSE utilizza attualmente ancora le Raccomandazioni per la presentazione dei conti (RPC), ma entro la fine del 2001 stilerà il proprio bilancio in base agli IAS • La Posta e le FFS utilizzano le RPC • La Swisscom si è impegnata a adottare gli IAS 4 Aziende (FFS/Swisscom/La Posta) 3 Aziende/Istituti (IPI) 2 Uffici FLAG (ISM-MeteoSvizzera/S+T) 1 Amministrazione centrale (Segreterie generali/Amministrazione delle finanze) MERCATO PO LIT ICA Abbreviazioni: FLAG = uffici diretti con un mandato di prestazione e un preventivo globale ISM-MeteoSvizzera = Istituto Svizzero di Meteorologia S+T = Ufficio federale di topografia Il modello a quattro cerchi proposto dal Consiglio federale consente di introdurre in modo differenziato e a diversi livelli il New Public Management nella gestione federale. Al centro (nel primo cerchio) domina la politica, ai margini (nel quarto cerchio) domina il mercato, mentre nella zona intermedia sono possibili forme miste. Ulteriori informazioni all’indirizzo www.admin.ch, parola chiave «modello a quattro cerchi». 4 Trend in direzione IAS Rileviamo l’esistenza di un trend in direzione degli standard di contabilità ufficialmente riconosciuti sia a livello nazionale, sia a livello internazionale tanto per il settore privato, quanto per quello pubblico. La bozza del progetto di una legge federale sulla contabilità e revisione prevede che i conti consolidati e i conti di grandi organizzazioni debbano essere creati in base ad un arsenale legislativo ufficialmente riconosciuto e accettato. Sistemi di regole ufficialmente riconosciuti possono essere considerati gli IAS, le RPC o i US-GAAP (Generally Accepted Accounting Principles). Nei suoi recenti lavori, l’International Federation of Accountance (IFAC) si è occupata anche delle disposizioni statali relative alla contabilità. Nel maggio 2000 l’IFAC ha presentato 8 standard (i cosiddetti International Public Sector Accounting Standards [IPSAS]), che si orientano fortemente verso gli IAS. È possibile allontanarsi dagli IAS soltanto ove ciò rientri nella natura dell’ente pubblico, oppure ove non si riscontrino situazioni simili nell’economia privata (ad esempio in seguito ai gettiti fiscali). È particolarmente interessante notare che l’IFAC sostiene che le «government business enterprises», tra le quali si può comprendere l’Istituto, non sono soggette agli IPSAS, ma devono invece applicare gli IAS. Anche nelle organizzazioni di interesse collettivo si osserva una tendenza verso l’adozione di norme contabili ufficialmente riconosciute ed accettate. Il progetto per la RPC 21 (Rendiconto annuale delle organizzazioni non-profit) potrebbe costituire un valido esempio a proposito. In questo processo di cambiamento gli IAS svolgono un ruolo di particolare rilevanza. Tanto l’Europa quanto l’Asia, incluso il Giappone, si sono impegnati ad adottare gli IAS; attualmente, anche la contabilità svizzera è caratterizzata da un’estensione sempre maggiore degli IAS e degli US-GAAP. Un gioco di squadra che coinvolge lo statuto e gli IAS Come già accennato all’inizio, lo statuto dell’Istituto rinuncia ragionevolmente a definire delle norme contabili o perfino a formulare un regolamento contabile. La LIPI, in alcuni punti, potrebbe porre delle ulteriori richieste all’Istituto, se ciò fosse richiesto dagli IAS. Norme contabili Queste particolari richieste non pongono alcun problema dal punto di vista pratico. Gli IAS sono abbastanza flessibili e aperti da poter tenere in debita considerazione le particolari esigenze delle aziende pubbliche. La «Guideline 2: Applicability of International Standards on Auditing to the Audits of Financial Statements of Government Business Enterprises», formulata dal Public Standards Committee della IFAC, afferma espressamente che, nonostante l’applicazione degli IAS, gli uffici di revisione sono autorizzati a svolgere la loro funzione di controllo basandosi su altri dati di fatto, come l’osservanza di obblighi giuridici o l’organizzazione di procedure interne di controlling e di reporting. In questo modo, ulteriori richieste non sarebbero un ostacolo all’applicazione degli IAS, nella misura in cui esse non impediscano l’osservanza generale delle norme fissate dagli stessi. Differenze fondamentali fra legislazione contabile pubblica e norme contabili ufficialmente riconosciute La legislazione contabile prevede per la maggior parte degli enti pubblici il principio del «cash basis» (contabilità di cassa), vale a dire le entrate e le uscite vengono registrate soltanto dopo che sono effettivamente realizzate. Il fatto che esse possano riferirsi ad un altro periodo o che, precisamente nel caso delle entrate, riguardino una prestazione non ancora fornita, non viene preso in considerazione. Questo di regola comporta la possibilità di evidenziare un risultato buono o anche molto buono, almeno per quanto concerne le entrate, mentre non viene data una rappresentazione adeguata alla riserva di lavoro. In particolare nel settore pubblico, finanziato dalle tasse, vale il principio secondo il quale una prestazione viene fornita soltanto dopo aver riscosso la tassa relativa. Nel sistema cameralistico «cash based» ciò porta ad un rendiconto distorto del rendimento, in quanto le entrate e il lavoro ancora da portare a termine non corrispondono. Un tale sistema non può fornire delle informazioni attendibili, ad esempio per la riduzione delle tasse. In conformità con lo IAS 19 (rivisto nel 1998) «Employee Benefits», il calcolo degli obblighi previdenziali deve essere effettuato utilizzando un metodo retrospettivo e dinamico (accrued benefit valuation method). Questo calcolo si basa Norme contabili 18 000 16 000 14 000 12 000 10 000 8000 6000 4000 2000 0 1996/1997 ■ ■ ■ 1997/1998 Richieste evase di registrazione di marchi. di cui richieste di registrazione di marchi per le quali era stata incassata la tassa di deposito dell’UFPI. di cui richieste di registrazioni di marchi per le quali era stato possibile incassare soltanto la tassa di deposito UFPI. Il sistema «cash based»: il grafico mostra gli effetti prodotti dall’adozione di questo sistema nei primi due anni amministrativi dell’Istituto. La maggior parte del lavoro è stata dedicata all’esame delle richieste di deposito marchi, che avrebbero dovuto essere addebitate alla Confederazione proporzionalmente ai costi. sugli anni di servizio prestato, considerati in modo proporzionale, e registra la quota pertinente al futuro con un risconto. Tutti i fattori coinvolti nel calcolo devono essere in linea con gli sviluppi demografici ed economici a lungo termine. In base all’esperienza, si sa che il calcolo effettuato in conformità con gli IAS, rispetto al metodo statico tradizionale, richiede un capitale 5 Migliaia di CHF Spese Ricavi 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 0 –10 000 –20 000 Calcolo dei costi UFPI Consuntivo della Confederazione Conto economico –30 000 –40 000 –50 000 –60 000 1994 Dalla contabilità «cash based» alle norme contabili generalmente riconosciute: il grafico mostra che il 1995 1996/97 1997/98 resoconto dei costi e della produzione dell’UFPI non era ancora perfetto, ma era molto più vicino alla realtà di copertura superiore del 10 –20 %. Soprattutto per le imprese pubbliche, il cui personale è assicurato presso una Cassa pensioni pubblica, che generalmente segue un principio diverso da quello dell’iscrizione in bilancio a cassa chiusa, si pone il quesito relativo alla necessità di eludere il problema di un’eventuale «sottocopertura» della cassa pensioni. La «sottocopertura» è determinata dal fatto che il grado di copertura raggiunge soltanto i 2/ 3 e che un metodo di valutazione basato sugli IAS porta ad un fabbisogno finanziario ancora superiore. Il sistema IAS non è in grado di fornire alcuna risposta su chi debba far fronte al maggior fabbisogno finanziario. Non sussiste comunque alcun dubbio sul fatto che gli IAS siano stati elaborati con l’intenzione di rappresentare in modo completo gli impegni di un’azienda. Definire chi debba farsi carico del deficit dell’azienda pubblica in questione, decidere se spetti alla confederazione o ai clienti, è una questione di natura politica. 6 1994 1995 1996/97 1997/98 rispetto al resoconto statale. Sulla via degli IAS L’introduzione di norme contabili ufficialmente riconosciute in una contabilità «cash based» comporta molto tempo e denaro. Di conseguenza, la gestione federale delle finanze esige oggi che uffici, passati dal primo al secondo cerchio, abbiano entro un anno resoconti funzionanti di costi e di servizi. Le operazioni connesse a questo processo di cambiamento sono iniziate già nei primi anni Novanta nell’allora Ufficio federale della proprietà intellettuale (UFPI). Fatica che vale la pena! Non bisogna dimenticare che gli IAS non sono stati creati principalmente per le aziende pubbliche, ma per le società che operano sul mercato. Gli IAS si scontrano con i propri limiti laddove vengano impiegati in aziende o situazioni in cui non viene Norme contabili dato un chiaro orientamento agli utili, oppure in cui una gran parte delle entrate non si basa sulle prestazioni fornite. D’altra parte gli IAS sono adatti proprio ad un ambiente monopolistico (vale a dire là dove l’Istituto riscuote le tasse per la sua attività in virtù della sovranità), al fine di fornire un resoconto trasparente di produzione, poiché purtroppo l’utile è un indicatore di efficienza inadeguato. Gli IAS consentono, e proprio per questo vengono impiegati a livello generale, di incrementare le possibilità di confronto con altri uffici dei brevetti e marchi, con altre aziende pubbliche in Svizzera (in futuro con l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici) e con le organizzazioni internazionali. A questo proposito si rileva con piacere che anche l’Organizzazione europea dei brevetti adotterà in futuro gli IAS. I vantaggi degli IAS superano chiaramente gli svantaggi. L’insorgere di problemi può essere facilmente contrastato. Sviluppi nell’Organizzazione europea dei brevetti (OEB) Nel quadro dell’attuale revisione della Convenzione sul brevetto europeo (CBE) è prevista anche l’imposizione nei confronti dell’OEB dell’adozione di norme contabili ufficialmente riconosciute. Ciò deve avvenire attraverso una revisione dell’art. 42 e dell’art. 50 CBE: art. 42, cpv. 1: Il bilancio dell’organizzazione […] viene redatto in conformità con le norme contabili ufficialmente riconosciute stabilite nell’ordinamento finanziario. […] art. 50, lett. g: L’ordinamento finanziario stabilisce in particolare le norme contabili ufficialmente riconosciute che stanno alla base del bilancio e dei rendiconti finanziari annuali. L’attuale sistema contabile dell’OEB si orienta verso gli standard esposti nel CBE, nell’ordinamento finanziario e in numerose direttive. Sono stati compiuti notevoli sforzi per adeguarsi alla rappresentazione finanziaria di standard internazionali, tuttavia i principi sono posti a rigide limitazioni. L’OEB non sarebbe la prima organizzazione internazionale ad adottare gli IAS. Oltre all’OEB si annoverano: Banca Africana di Sviluppo Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo Eutelsat Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo Comitato Olimpico Internazionale Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico Banca Mondiale Con l’accettazione e l’adozione di norme contabili ufficialmente riconosciute da parte dell’OEB, si compie un passo importante verso la trasparenza e la possibilità di confronto. Dobbiamo sperare che altri uffici nazionali di brevetti e marchi seguano l’esempio dell’OEB. Norme contabili 7 Nuove vie verso lo «stato della tecnica» I tempi sono maturi: l’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale ha sostituito il 1o luglio 2000 la forma cartacea dell’Archivio centrale della documentazione sui brevetti con strumenti di ricerca elettronici. Questo passaggio si pone nell’ambito di una serie di misure di modernizzazione che consentono di accedere alle conoscenze presenti nella documentazione relativa ai brevetti in modo sempre più veloce, comodo e completo. Archivio centrale: uno strumento di ricerca che fa parte ormai del passato rizzate su CD ROM dell’Istituto stesso. Nella tabella vengono messi a confronto i due strumenti. Negli anni Settanta, quando fu introdotta la classificazione internazionale dei brevetti CIB, l’allora Ufficio federale della proprietà intellettuale decise di creare un moderno strumento di ricerca. Accanto al tradizionale archivio ordinato in base al numero del brevetto, venne allestito l’Archivio centrale della documentazione relativa ai brevetti, nel quale vennero ordinate, in base alle classi CIB, copie della documentazione sui brevetti provenienti da 30 paesi. Per mettere a disposizione dei nostri clienti questa raccolta nell’Infocenter di Berna, vennero affrontate nell’arco di 25 anni notevoli spese. Dovevano essere classificati, ogni anno, in modo esatto, circa 400 000 nuovi fascicoli relativi a brevetti. Cinque collaboratori si occupavano esclusivamente dei circa dieci milioni di documenti. Questo tipo di archivio non era in altri Stati uno strumento di ricerca usuale, e date le sue proporzioni, poteva essere considerato come eccezionale. Da molto tempo era chiaro che, a partire dall’entrata in vigore della settima revisione CIB il 1o gennaio 2000, per insolvibili problemi di spazio non serebbe più stato possibile gestire l’Archivio centrale senza intraprendere grandi rinnovamenti architettonici. Perciò l’Istituto si sta impegnando da più di due anni per offrire ai nostri clienti una valida alternativa attraverso strumenti di comunicazione elettronica. Oggi abbiamo a disposizione, sia per le esigenze interne, sia per le esigenze esterne, delle soluzioni che ci consentono di abbandonare l’Archivio centrale. I nuovi strumenti Per avere la certezza che i dati messi a disposizione possano essere anche continuamente richiamati, abbiamo effettuato investimenti in due sistemi paralleli che, date le loro possibilità di ricerca, sono complementari. Per l’uno disponiamo del già abbastanza noto server esp@cenet per l’altro ci basiamo invece sullo Intellectual Property Network (IPN) della IBM (oggi Delphion). Mentre esp@cenet può accedere alla banca dati centrale dell’Ufficio europeo dei brevetti – completata da un server nazionale per i documenti svizzeri – l’IPN si basa su raccolte memo- 8 esp@cenet e Intellectual Property Network esp@cenet è già oggi accessibile al pubblico (all’indirizzo www.espacenet.ch) e viene costantemente ampliato. Il server IPN di casa nostra è per ora accessibile soltanto dalle workstation nell’Infocenter di Berna, dove i nostri collaboratori offrono anche un introduzione gratuita al servizio. In coerenza con il processo di sviluppo, nell’ultimo anno amministrativo è stato inoltre allestito il nuovo registro Internet Swissreg, che sarà accessibile al pubblico attraverso Internet soltanto a partire dall’anno 2001. Lo Swissreg offrirà un accesso sicuro e gratuito a tutti i registri svizzeri dei titoli di protezione; esso comprende quindi brevetti, marchi, design e topografie. Gli effetti per l’Istituto Sorge spontaneo il dubbio se con il costante ampliamento delle possibilità di ricerca aperte al pubblico non stiamo mettendo in concorrenza i nostri stessi servizi. La realtà si pone in questi termini: lo Swissreg porterà probabilmente ad una diminuzione della domanda per ricerche di identità relative ai marchi, per informazioni bibliografiche relative ai brevetti o per estratti di registro autenticati. Anche la vendita di documenti relativi a brevetti è diminuita nello scorso anno amministrativo di un quarto rispetto alle cifre dell’anno precedente, da quando i dati possono essere riprodotti direttamente sulla propria stampante attraverso esp@cenet. Affrontiamo questo conflitto in modo consapevole, essendo nostro primario compito quello di facilitare l’accesso al settore del diritto dei beni immateriali. Siamo tuttavia profondamente convinti del fatto che i nuovi media portino ad una maggiore sensibilizzazione nei confronti dei complessi servizi che siamo in grado di offrire. Nello scorso anno infatti, il numero totale di ordini nel settore delle ricerche sui brevetti e sulla tecnologia è diminuito del 21%, il numero delle ricerche più complesse sullo stato della tecnica è invece salito del 13 %. Inoltre, i nostri clienti desiderano sempre più spiegazioni maggiormente complete anche se più costose. Informazione tecnologica e brevettuale Caratteristiche esp@cenet (nazionale) IPN Intellectual Property Network Adatto a Ricerche semplici Visione di documenti relativi a brevetti Sensibilizzazione all’informazione sui brevetti Ricerche più complesse sullo stato della tecnica Accessibile per Larga fascia di pubblico (attraverso l’accesso ad Internet) Accesso nell’Infocenter dell’Istituto e presso partner esterni Principio di base Amministrazione pubblica Dati Estensione dei dati CH dal 1888; secondo il paese soltanto gli ultimi 24 mesi Attualmente dati relativi a BE, CH, DE, EP, FR, GB, JP, LU, NL, US, WO Raccolta brevetti europei dal 1970 La raccolta viene costantemente ampliata con la produzione di raccolte complete su DVD (es. US) l’estensione dei dati verrà enormemente accresciuta Formato dati PDF PDF, TIFF Memorizzazione dati Disco fisso CD-ROM (con disco fisso cache) Banca dati Nessun index DB/2 Windows NT AIX Tipi di ricerca Basic Basic, Advanced, Simple Search; Patent Number Search Campi di ricerca Numero di pubblicazione Numero di pubblicazione Tipo di documento Data di pubblicazione Numero della domanda Data della domanda Numero di priorità Data di priorità Paese di priorità Paesi citati Nome/i dell’inventore Nome/i del richiedente Classificazione CIB Classe principale (CIB) Classificazione nazionale Macchina Sistema operativo Ricerca Data di pubblicazione Numero della domanda Data della domanda Numero di priorità Data di priorità Nome/i dell’inventore Nome/i del richiedente Classificazione CIB Classificazione CEB Riassunto in inglese (non sempre presente) Titolo (nella lingua della pubblicazione) Riassunto (nella lingua della pubblicazione) Titolo (nella lingua della pubblicazione) Ricerca nelle raccolte dati Soltanto per ogni raccolta nazionale o nella raccolta dei brevetti europei Ricerca contemporanea in qualsiasi combinazione nei dati delle diverse raccolte Ricerca concatenata No Sì, attraverso CIB e famiglie Troncatura No Sì Operatori booleani In parte Sì Stampa/downloading di documenti relativi a brevetti Singole pagine, gratuitamente Sì, sul posto Lingua (interfaccia di ricerca) D, F, I, E Probabilmente a partire dall’autunno sarà creato e messo in funzione un cestino Informazione tecnologica e brevettuale E (ampliabile) 9 La maggior parte dei nostri clienti del settore ricerche in una prima fase utilizza autonomamente esp@cenet, ottenendo preziose informazioni. Risulta subito evidente che la persona inesperta o non competente non potrà ottenere risultati validi anche con questi nuovi strumenti, data l’insufficienza di esperienza e di conoscenze tecniche. Tuttavia anche queste persone hanno avuto modo di convincersi della necessità e della complessità di una ricerca professionale. Non si finirà mai di sottolineare che gli strumenti di ricerca disponibili non sostituiscono né il ricercatore né la collaborazione con mandatari di brevetti. Questi punti fermi ci fanno supporre che le nuove possibilità di accesso elettroniche favoriscano il sorgere dell’interesse nei confronti del diritto dei beni immateriali, senza che questo possa nuocere ai professionisti del settore. L’abbandono dei servizi più semplici deve essere tuttavia compensato da un’offerta sempre migliore e sempre più completa che non si riferisca esclusivamente all’utilizzo delle ricerche sui brevetti, ma che prenda anche in considerazione l’ambiente imprenditoriale in cui operano i nostri clienti. La proprietà intellettuale nel contesto imprenditoriale: il tebo come partner Nel muovere i primi passi di un processo di innovazione, sia nelle nuove imprese, sia in quelle già esistenti, generalmente l’informazione sulla tecnologia non riceve la dovuta attenzione. Da una nostra stima risulta che meno del 10% delle imprese vi si dedica regolarmente. Per la maggior parte degli imprenditori e degli esperti in economia le indagini di mercato, i piani economici, i finanziamenti e le strategie hanno la precedenza. Le persone, fisiche e giuridiche, incaricate di svolgere queste funzioni sono istituzioni che si occupano dello sviluppo delle imprese, consulenti aziendali e industriali, esperti di marketing e amministratori fiduciari. Per tutti questi professionisti i nostri servizi non costituiscono certo il centro del mondo; molto spesso le conoscenze sulla proprietà intellettuale sono quindi piuttosto limitate. Se la nostra offerta, compreso l’Archivio centrale della documentazione sui brevetti, partiva dal presupposto che l’imprenditore debba svolgere un ruolo attivo nell’acquisizione delle conoscenze 10 (cosa che presuppone che egli abbia già sentito qualcosa a riguardo, ne percepisca il senso e intenda impiegare il tempo necessario), vogliamo ora portare la conoscenza là dove l’imprenditore comunque si sofferma. Inoltre, la proprietà intellettuale deve essere integrata nel contesto specialistico dei già citati consulenti e punti di partenza. Dal momento che non intendiamo e non possiamo acquisire le conoscenze necessarie a questo scopo, ci appoggiamo ad un nuovo partner, che offre agli imprenditori un importante aiuto nel risolvere i suoi dubbi più pressanti in questa fase di deciso cambiamento. Abbiamo già avviato una prima collaborazione: il centro per la tecnologia dell’Euregio-Bodensee, in breve tebo, domiciliato presso il Laboratorio federale di Prove dei Materiali e di Ricerca (LPMR) di San Gallo, offre una straordinaria infrastruttura per i giovani imprenditori e rappresenta un’attiva tavola rotonda per lo scambio di tecnologie. I collaboratori del tebo offrono un supporto ai loro clienti non soltanto nel settore tradizionale dell’attività di consulenza, ma sono anche in grado di lasciar rifluire informazioni concernenti il diritto dei beni immateriali, attraverso un’attività di formazione e di specializzazione mirata. Così, nel processo di innovazione vengono introdotti tempestivamente i servizi professionali dell’Istituto, come pure dei mandatari di brevetti e di altri partner strategicamente importanti. Panta rhei La certezza del processo di trasformazione attualmente in atto interessa il nostro Istituto più che mai. La sostituzione dell’Archivio centrale con moderni strumenti di ricerca non deve essere considerata un fatto isolato, deve essere invece vista nel contesto di una modernizzazione posta al servizio delle possibilità di accesso elettronico ai dati, per rendere disponibili, indipendentemente dal luogo, riserve di dati fino ad ora raccolte a livello centrale. Ciò consente anche di sfruttare diverse sinergie in nuove collaborazioni e così di collegare le conoscenze dei diversi centri di competenza. Informazione tecnologica e brevettuale Il quarto anno amministrativo in sintesi 20 000 Marchi: un boom delle domande di registrazione 15 000 10 000 5000 0 1995 1996 1997 1998 1999 ■ Registrazioni internazionali con estensione della protezione alla Svizzera, rinnovi inclusi ■ Domande nazionali di registrazione ■ Marchi svizzeri registrati, proroghe incluse Domande di registrazione Registrazioni Opposizioni 1200 18 000 16 000 1000 14 000 800 12 000 10 000 600 Dalla fine dell’anno 1999 il numero delle domande di registrazione dei marchi svizzeri ha avuto un incremento tanto inaspettato quanto sensazionale: durante i primi sei mesi dell’anno 2000, l’Istituto ha ricevuto circa 8200 domande di registrazione; questo dimostra che in totale le domande inoltrate nell’anno amministrativo 1999/ 2000 sono salite ad oltre 14 300 (il 26% in più rispetto all’anno amministrativo 1998/1999)! Questo risultato ha superato perfino quello del 1993 (13 000), quando era entrata in vigore la nuova legge sulla protezione dei marchi; esso si avvicina al risultato record del 1995, quando vennero inoltrate oltre 15 000 domande, in particolare a causa della decorrenza del termine per far valere la priorità d’uso. Si è comunque molto lontani dalle cifre registrate all’inizio degli anni 90, quando i depositi annuali oscillavano tra i 9200 e i 9500. Dal 1997 si può osservare un costante incremento delle nuove richieste. Nel 1999 sono state depositate 11 933 nuove domande di registrazione (nell’anno precedente erano 10 862), cifra che corrisponde ad un aumento di appena il 10 % rispetto all’anno precedente. La frequenza della richiesta di procedure accelerate di esame dei marchi (art. 18a OPM) è quasi raddoppiata rispetto all’anno precedente: 921 casi rispetto a 490. È possibile osservare questa tendenza all’aumento anche all’estero e può essere spiegata, in generale, con la crescente importanza economica assunta dai marchi, nonché con la sempre più estesa globalizzazione e la diffusione di Internet. 8000 400 6000 4000 200 Domande nazionali di registrazione Registrazioni nazionali Opposizioni inoltrate 2000 0 0 90 91 92 93 Tendenza di sviluppo nel settore dei marchi: nel corso degli anni passati il numero dei depositi di marchi nazionali è salito stabilmente. 94 95 96 97 Dalla fine del 1999 è possibile osservare una vera e propria esplosione delle domande di registrazione inoltrate. Ciò porta alla 98 99 2000 conclusione che questa tendenza continuerà, e presto il numero totale di 15 000 depositi nazionali annuali sarà superato. Rapporto d’attività 1999/2000 Standard di qualità rispettati Nonostante il forte aumento delle domande, la divisione dei marchi ha mantenuto i suoi standard qualitativi: l’esame delle richieste è avvenuto al massimo nell’arco di sei mesi, o nell’arco di un mese nel caso dei marchi sottoposti a un esame accelerato, a partire dalla data di deposito; ciò significa che l’Istituto, in questo periodo di tempo, ha iscritto il marchio al registro, oppure ha rilasciato una notificazione. La divisione dei marchi inoltre, ha ridotto gli arretrati nell’ambito delle procedure di opposizione e nella corrispondenza relativa all’esame dei marchi. Per quanto riguarda le procedure di opposizione, 11 nel 1999 sono stati portati a termine 1000 (552) dossier. 722 (684) casi sono stati nuovamente riaperti, e circa 1100 (1350) dossier erano pendenti alla fine dell’anno. Notevole aumento della cifra d’affari nel settore delle ricerche in materia di marchi Nel settore delle ricerche in materia di marchi la cifra d’affari è salita del 13,7%, raggiungendo la cifra di 1 843 000.– CHF (l’anno precedente 1 621 130.– CHF). La tendenza in direzione delle ricerche di similitudine si è confermata. L’introduzione del nuovo sistema di ricerca Marna 3, alla fine del 1999, consente un ulteriore aumento della cifra d’affari e un’ottimizzazione della qualità dei servizi. Indicazioni di provenienza L’Istituto, infine, ha trattato nel 1999, circa 90 casi relativi all’utilizzo illecito di indicazioni di provenienza svizzera e dello stemma svizzero. I principali accordi fra l’UAMI e l’Istituto Stretta cooperazione con l’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno Da alcuni anni l’Istituto ha consolidato la sua prassi nel settore dell’esame dei marchi: in particolare, viene presa in considerazione la prassi di altri uffici che utilizzano criteri d’esame simili. In questo contesto sono stati allacciati dei rapporti molto stretti con l’UAMI, l’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno (Marchi, Disegni e Modelli) dell’UE, con sede ad Alicante, che il 15 maggio 2000 hanno portato alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa. Con le relazioni bilaterali così inaugurate, dovrebbe essere ulteriormente favorita la cooperazione nel settore della proprietà intellettuale e soprattutto nel settore dei marchi. Grazie alla collaborazione tecnica e scientifica prevista, questo protocollo diventerà uno strumento che consentirà all’Istituto di seguire attentamente lo sviluppo in corso nel diritto europeo dei marchi e di fornire un contributo attivo ad 4. L’UAMI e l’Istituto si informano reciprocamente sui miglioramenti eventualmente raggiunti in relazione ai supporti informatici nel settore della classificazione delle merci e dei servizi, nonché nelle parti costitutive delle immagini. (in base al protocollo redatto in lingua francese) 1. L’UAMI e l’Istituto si impegnano a collaborare nei settori della prassi relativa ai marchi, della diffusione di informazioni relative ai marchi e degli sviluppi giuridici e legali, nonché a creare un sistema stabile di scambio delle informazioni concernenti i marchi. 5. L’UAMI e l’Istituto si tengono reciprocamente informati sulla loro prassi d’esame. In particolare, scambiano idee ed esperienze nell’ambito delle procedure della classificazione, delle ricerche, dell’esame dei marchi e delle opposizioni. 6. L’UAMI e l’Istituto si impegnano ad attuare uno scambio di esperti, in particolare nel settore dell’informazione relativa ai marchi e della prassi d’esame. 2. I rappresentanti dell’UAMI e dell’Istituto si incontrano ogni anno alternativamente a Berna e ad Alicante. 3. L’UAMI e l’Istituto mettono a reciproca disposizione informazioni relative ai loro sistemi di elaborazione dei dati integrati, in particolare nell’ambito del deposito elettronico, della pubblicazione su Internet dei dati relativi ai marchi; informazioni relative allo scambio di dati con l’OMPI e a futuri progetti che potrebbero riguardare entrambi gli uffici. 12 7. L’UAMI e l’Istituto compieranno sforzi paralleli per incentivare l’organizzazione di attività comuni ed eventi che consentano di conoscere e comprendere meglio la protezione dei marchi in generale, e il sistema del marchio communitario e del marchio svizzero in particolare. Rapporto d’attività 1999/2000 esso. In un’epoca di globalizzazione dei mercati, è di fondamentale importanza che i funzionari che si occupano della proprietà intellettuale possano scambiare punti di vista ed esperienze. La conclusione di un protocollo d’intesa non significa l’adozione della prassi d’esame dell’UAMI: l’Istituto continuerà ad applicare i propri criteri di verifica e, ove ciò risulti opportuno, si ispirerà ai criteri dell’UAMI. A questo scopo saranno particolarmente utili lo scambio di informazioni e di esperienze, così come incontri di esperti, previsti nel protocollo d’intesa. Ottimizzazione delle strutture della divisione dei marchi La divisione dei marchi deve affrontare numerose e nuove sfide: da una parte per il disbrigo del numero in costante aumento delle domande di registrazione e di opposizioni; dall’altra, per il consolidamento della prassi e della diffusione delle informazioni. Ciò ha reso necessario un adattamento delle strutture della divisione. Dopo la creazione di una sezione opposizioni, nel febbraio 1999, l’organizzazione della divisione è stata ulteriormente migliorata in relazione ai seguenti punti: È stato nominato un responsabile per tutti i compiti dei settori risultanti dalla sovranità. La crescente importanza dell’esame dei marchi e della procedura di opposizione richiede una direzione a tempo pieno di questo settore. È stato creato un servizio di consulenza legale incaricato soprattutto delle prestazioni economiche generali nel settore dei marchi. È stata allestita una nuova sezione amministrativa grazie alla quale può essere assicurata una migliore gestione dei dossier e del know-how a disposizione. La riorganizzazione dei compiti dello stato maggiore sostiene i diversi servizi della divisione, favorisce una migliore diffusione delle conoscenze tecniche e consentirà di avere in futuro un coordinamento ottimale. Direzione divisione dei marchi Consulenza legale Marchi Stato maggiore Esame dei marchi e procedura di opposizione Amministrazione 1 Amministrazione 2 Il nuovo organigramma consentirà alla divisione dei marchi di far fronte alla mole di lavoro in costante aumento e di migliorare la Esame dei marchi 1 Esame dei marchi 2 qualità dei suoi servizi. Esso, inoltre, offre nuove possibilità per la pianificazione delle carriere interne e costituisce quindi un Esame dei marchi 3 Esame dei marchi 4 fattore di motivazione per il personale. Rapporto d’attività 1999/2000 13 Procedura di opposizione Ricerca in materia di marchi 1000 Design: nuovi depositi – l’aumento si ferma Nel 1999 sono state registrati 956 nuovi depositi (nell’anno precedente erano stati 930) con un totale di 3272 (4392) nuovi oggetti. Rispetto all’anno precedente le proroghe per il secondo e il terzo periodo di protezione sono aumentate di 107, raggiungendo la cifra di 517, cosa che corrisponde ad un aumento di circa il 13 %. Sono stati eliminati in totale 934 dossier (870), in modo che entro la fine del 1999 erano ancora in vigore 7190 (7168) depositi con oltre 40 000 design diversi. 800 600 400 200 0 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Brevetti: nuovo concetto con pacchetti di servizi orientati verso i clienti ■ Nuovi depositi ■ Proroghe per il secondo periodo di protezione ■ Proroghe per il terzo periodo di protezione Nell’anno amministrativo 1999/ 2000 è stato stilato il nuovo concetto di servizi per le ricerche. Questo concetto serve a mettere a disposizione dei nostri clienti informazioni complete e di sostegno al processo di ricerca nel settore della proprietà intellettuale e dello sviluppo della tecnologia. Ciò avviene in forma di pacchetti di servizi su misura che oltre ai dati di ricerca possono comprendere anche analisi e coaching. Sono state ulteriormente sviluppate, ad esempio, due offerte che si basano sul processo della valorizzazione della tecnologia nelle scuole superiori. Esse comprendono, oltre a spiegazioni sullo stato della tecnica, anche l’identificazione di possibili beneficiari di licenza e un aiuto in caso di domande sulla possibilità di ottenere un brevetto. Sull’onda di queste misure anche i rapporti di ricerca consegnati al committente sono stati oggetto di un’elaborazione completa, sia per quanto concerne il contenuto che per quanto concerne la forma. Depositi nel settore del design. 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 Domande di brevetto e brevetti nazionali Nel 1999 sono state inoltrate presso l’Istituto 2405 domande di brevetto nazionali (l’anno precedente erano state 2589), di cui 1916 erano di richiedenti svizzeri e 489 di richiedenti stranieri. Sono stati rilasciati 651 brevetti (591). Il numero delle domande di brevetto evase si situa sui 1919 (2251), in modo che alla fine dell’anno rimanevano ancora 11 404 (10 548) domande pendenti. 10 000 0 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 ■ Brevetti nazionali ■ Brevetti europei validi in Svizzera e Liechtenstein Brevetti in vigore alla fine dell’anno: tasse annuali pagate alla data di scadenza del 31 dicembre. 14 Rapporto d’attività 1999/2000 Domande di brevetto e brevetti europei L’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) nel 1999 ha rilasciato 14 791 (15 683) brevetti validi in Svizzera e in Liechtenstein. La percentuale di estensioni in entrambi i paesi ammontava al 41,8 %. In qualità di ufficio competente per il deposito, l’Istituto ha accolto 1219 (1275) domande di brevetto europee e le ha inoltrate all’UEB. Delle 89 359 domande PCT EURO e EP inoltrate nel 1999, 3213 provenivano dalla Svizzera. Con 450 richiedenti per ogni milione di abitanti, la Svizzera fa parte dei paesi con il maggior numero di domande europee. Domande di brevetto internazionali Come nell’anno precedente, l’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) di Ginevra, con la sua quota di 74 023 (67 007), ha registrato un notevole aumento delle domande internazionali. Delle 632 (565) domande PCT inoltrate all’Istituto in qualità di ufficio competente per il deposito, l’11 % ha avuto luogo grazie all’utilizzo del software PCT EASY. La Svizzera e il Liechtenstein sono stati menzionati in oltre il 95 % delle domande. Con 1564 domande, la Svizzera e il Liechtenstein si pongono all’ottavo posto dei paesi di provenienza delle stesse dietro a USA, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Svezia e Paesi Bassi. Brevetti in vigore Alla fine del 1999 il numero dei brevetti in vigore in Svizzera e in Liechtenstein ammontava in totale a 86 618 (87 160); di questi, 12 975 (16 893) erano brevetti nazionali e 73 643 (70 267) brevetti europei validi in Svizzera e Liechtenstein. Attività di formazione Dal 1o luglio 1999 la formazione è stata portata avanti quale fulcro dell’attività dell’Istituto. È stato possibile consolidare i contatti esistenti con le scuole superiori e, in alcune scuole, i temi del diritto dei beni immateriali e dell’informazione sulla tecnologia sono stati introdotti nei programmi di studio. Grazie a numerosi seminari, relazioni e cicli di conferenze, è stato possibile presentare, nella maggior parte delle università e degli istituti tecnici superiori, l’importanza non soltanto del diritto dei beni immateriali, ma anche dell’informazione sui brevetti e sulla tecnologia. In molti casi si è riusciti a fissare il Rapporto d’attività 1999/2000 diritto dei beni immateriali in corsi di studio postuniversitari (EIS, Zurigo; phw, Berna; HSW, Berna; AKAD, Basilea e Zurigo). A questo proposito la maggiore disponibilità è stata riscontrata fra studenti e docenti di informatica aziendale delle scuole superiori private. In alcune scuole è stato possibile, inoltre, definire la disciplina come materia d’esame. Documentazione relativa ai brevetti L’Archivio centrale della documentazione relativa ai brevetti presso l’Istituto conteneva, alla fine del 1999, 10 milioni di fascicoli relativi a brevetti svizzeri e stranieri. Ordinati in base alla classificazione internazionale dei brevetti (CIB), questi documenti cartacei erano a disposizione del pubblico gratuitamente per ricerche sullo stato della tecnica. Con questo volume la raccolta cartacea aveva raggiunto tuttavia il limite della capacità di archiviazione nei locali dell’Istituto; ecco perché alla fine dell’anno amministrativo è stata definitivamente sostituita con le moderne banche dati elettroniche esp@cenet e Intellectual Property Network (IPN). Oltre al risparmio di spazio, i principali vantaggi di questi strumenti di ricerca elettronici sono da individuarsi innanzitutto nel forte aumento della capacità di dati, nell’aggiornamento più semplice e più veloce dei dati e nell'accesso indipendente dal luogo. L’IPN, sviluppato dall’Istituto, consente di effettuare ricerche a livello professionale di documenti memorizzati su CD ROM e provenienti da 15 paesi ed organizzazioni. Esso integra l’offerta di esp@cenet e può essere utilizzato dal pubblico gratuitamente presso l’Infocenter dell’Istituto (si legga anche, a tale proposito, l’articolo «Nuove vie verso lo stato della tecnica» a pagina 8). Presenza alle fiere specializzate «Promuovere l’innovazione garantisce il futuro»: questo è il motto all’insegna del quale si attua la nostra partecipazione alle fiere specializzate. A queste fiere, che si rivolgono prevalentemente ad un pubblico interessato all’informazione sui brevetti e sulla tecnologia, offriamo la possibilità di ricercare su determinate invenzioni nella banca dati sui brevetti esp@cenet, autonomamente o guidati da un nostro esperto. Qui presentiamo inoltre i servizi dell’Istituto, in particolare l’offerta delle ricerche più diverse e professionali nel settore dei marchi e dei brevetti. 15 Diritto d’autore e diritti affini Nell’anno amministrativo 2000/2001 i nostri esperti svolgeranno l’attività informativa riguardo alle questioni sopracitate, ma anche riguardo ad altri argomenti relativi alla proprietà intellettuale, all’interno di un proprio stand, presso le seguenti fiere specializzate: Nell’ambito delle attività del Consiglio d’Europa, Carlo Govoni, capo della divisione Diritto d’autore e diritti di protezione affini, ha mantenuto la presidenza della commissione di esperti incaricata di considerare questioni giuridiche legate al diritto d’autore nel settore dei media (MM-S-PR). La commissione si è occupata nello scorso anno amministrativo essenzialmente dell’elaborazione di direttive concernenti le misure per un miglioramento della protezione dei diritti affini degli organismi di diffusione. Questi, in particolare in Europa, sono esposti a numerosi problemi collegati alla pirateria. Il Comitato permanente del diritto d’autore e dei diritti di protezione affini dell’OMPI ha continuato la preparazione di un nuovo strumento per la protezione delle prestazioni audiovisive; la conferenza diplomatica è prevista per dicembre 2000 a Ginevra. Scopo di questo strumento è adattare il più possibile il livello di protezione nel settore audiovisivo al WIPO Copyright Treaty (WCT) e al WIPO Performances and Phonograms Treaty (WPPT). S. A.W. 2000, Basilea 5 – 8 settembre 2000 Berner Wirtschaftsmesse 2000, Berna 28 – 29 settembre 2000 IFAS 2000, Zurigo 24 – 27 ottobre 2000 IENA 2000, Norimberga, D 2 – 5 novembre 2000 Intertech Bodensee 2000, Friedrichshafen, D 9 – 11 novembre 2000 M.U.T 2000, Basilea 14 – 17 novembre 2000 Swisstech 2000, Basilea 21 – 24 novembre 2000 Revisione parziale della legge svizzera sul diritto d’autore Sul piano nazionale la divisione Diritto d’autore e diritti di protezione affini si è dedicata alla preparazione di una revisione parziale della Legge sul diritto d’autore (LDA). Questa si propone in prima istanza la ratificazione dei nuovi trattati WIPO, ma, allo stesso tempo, mira al miglioramento della compatibilità europea del diritto svizzero e alla ratificazione di determinate convenzioni del Consiglio d‘Europa nel settore dei media. Sono stati trattati inoltre diversi interventi parlamentari che estendono l’orientamento iniziale della revisione parziale. La mozione Imhof del 18 giugno 1999 (99.3347, «Protezione degli utenti di diritti d’autore», trasmessa l’8 ottobre 1999 come postulato) incarica il Consiglio federale di organizzare la sorveglianza federale sulle società di gestione collettiva in modo tale da tenere in maggiore considerazione gli interessi economici degli utenti di diritti d’autore e di diritti di protezione affini nella fissazione delle tariffe. Swissbau 2001, Basilea 23 – 27 gennaio 2001 PACK IT 2001, Basilea 13 – 16 febbraio 2001 Entreprises 2001, Losanna 14 – 16 febbraio 2001 Salone Internationale delle Invenzioni 2001, Ginevra 4 – 8 aprile 2001 Hannover Messe 2001, Hannover, D 23 – 28 aprile 2001 Industrial Handling/best 2001, Zurigo 15 – 18 maggio 2001 16 Rapporto d’attività 1999/2000 Panoramica delle società svizzere di gestione Società di gestione SUISA SUISSIMAGE PROLITTERIS SSA SWISSPERFORM 1923 Opere musicali non teatrali 1981 Opere audiovisive 1974 Opere letterarie, drammatiche e delle arti figurative 1986 Opere drammatiche, letterarie e musicali ed opere audiovisive 1993 Diritti di remunerazione nell’ambito dei diritti affini Soci Compositori, autori di testi, editori di musica Sogettistisceneggiatori, registi, produttori e altri titolari dei diritti Scrittori, giornalisti, artisti delle arti figurative, fotografi, grafici, architetti, editori di libri, giornali, riviste, nonchè editori d’arte Drammaturghi, compositori, sceneggiatori, registi Artisti interpreti, produttori di supporti audio e audiovisivi e organismi di diffusione Numero soci ca. 16 200 ca. 1300 ca. 5600 122 788 581.– 125 435 170.– 35 747 770.– 35 414 895.– 18 334 443.– 18 699 503.– collettiva Anno di fondazione Repertorio delle opere ca. 1300 ca. 2500 Entrate conseguite dalla gestione dei diritti in franchi svizzeri 1998 1999 La mozione Christen dell’8 ottobre 1999 (99.3557, «Indennità di diritto d’autore sulle sovvenzioni», trasmessa il 22 dicembre 1999 come postulato) richiede una modifica che faccia in modo che i contributi pubblici alle istituzioni culturali (sovvenzioni e altri sostegni statali) non debbano essere calcolati nella fissazione delle indennità per i diritti d’autore e i diritti di protezione affini. Con la mozione Weigelt del 23 marzo 2000 (00.3127, «Diritto d’autore dei produttori», trasmessa il 23 giugno 2000 come postulato) viene richiesta l’introduzione nella LDA di una norma in base alla quale i diritti d’autore passino automaticamente al produttore, nel caso in cui non sia intervenuto espressamente un accordo diverso con gli autori o gli interpreti. Questo intervento riaprirà una controversia che si era creduto di chiudere già nel 1992 con la revisione della LDA. La mozione Leutenegger Hajo del 22 giugno 2000 (00.3332, «Diritti d’autore. Eliminare la Rapporto d’attività 1999/2000 11 745 041.– 15 484 191.– 21 649 583.– 23 024 514.– doppia imposizione dei clienti della rete via cavo») richiede una limitazione del diritto di ritrasmissione ai programmi stranieri. Per la diffusione di programmi di servizio publico attraverso la rete via cavo non deve essere pagato alcun diritto di ritrasmissione. Diritto e affari internazionali A causa della partenza, dopo anni di servizio, della direttrice della Divisione affari internazionali, la sig.ra Thu-Lang Tran Wassescha, e con l’intento di unire forze diverse, la Divisione affari internazionali e la Divisione diritto generale sono state riunite nella stessa divisione il 1o aprile 2000. La direzione della nuova Divisione diritto e affari internazionali è stata affidata a Felix Addor, consulente legale dell’Istituto e membro della direzione, già responsabile della Divisione diritto generale. La nuova divisione comprende tre servizi giuridici, vale a dire diritto generale, rapporti commerciali internazionali, brevetti e design. 17 Le competenze dell’Istituto fissate ora anche nell’ordinanza del Consiglio federale sull’organizzazione del Dipartimento Basandosi sulla legge federale del 21 marzo 1997 sull’organizzazione del governo e dell’amministrazione, il Consiglio federale ha promulgato delle ordinanze sull’organizzazione per ogni dipartimento dell’amministrazione federale. Per quanto concerne l’Istituto, i cui compiti sono già ampiamente disciplinati a livello di legge federale – precisamente dall’art. 2 della legge federale sullo statuto e i compiti dell’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (LIPI; RS 172.010.31) –, l’ordinanza sull’organizzazione del Dipartimento federale di giustizia e polizia afferma in modo sintetico e incisivo che: «l’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale è […] il centro di competenza della Confederazione in materia di diritto dei beni immateriali». Importazioni parallele di merci protette da brevetto Nell’anno amministrativo in questione il problema dell’ammissibilità di importazioni parallele di merci protette da brevetto è stato cruciale. La discussione è stata provocata dalla decisione del Tribunale federale «in re Kodak contro Jumbo Markt» del 7 dicembre 1999. In proposito il Tribunale federale ha affermato che è possibile per il titolare di un brevetto dichiararsi contrario alle importazioni parallele da parte di terzi dei suoi beni protetti da brevetto. A differenza della dottri- na e della giurisprudenza tradizionale, il Tribunale federale ha posto tuttavia dei limiti al principio dell’estinzione nazionale, spiegando che il diritto dei cartelli è applicabile ai monopoli d’importazione conferiti dal diritto dei brevetti. Nonostante questa applicazione più limitativa del principio, fino ad allora assoluto, dell’estinzione nazionale nel diritto dei brevetti, si è manifestato (e si sta manifestando) da più parti il desiderio di un cambiamento verso l’estinzione internazionale e verso l’ammissibilità delle importazioni parallele ad essa collegata. All’inizio del 2000 la Commissione dell’economia e dei tributi nominata dal Consiglio nazionale ha chiesto al Consiglio federale di fornire un parere sulla situazione giuridica ora dominante e sul fabbisogno normativo. L’Istituto è stato incaricato della sua stesura in collaborazione con tutti gli altri servizi amministrativi interessati. Il rapporto chiarisce la complessa problematica dal punto di vista del diritto dei brevetti, del diritto della concorrenzae del diritto di polizia, nonché dal punto di vista politico-economico, politico-integrativo e politico-innovativo. Esso presenta e commenta le alternative essenziali per un possibile regolamento. Le opzioni esaminate vanno dallo status quo fino all’autorizzazione illimitata delle importazioni parallele. A tale scopo sono stati tenuti in considerazione gli impegni internazionali della Svizzera (in particolare nel quadro dell’Accordo OMC/ TRIPS) e il contesto internazionale. Estinzione nazionale Estinzione internazionale Il diritto di protezione si estingue all’interno Il diritto di protezione all’interno del territorio del territorio nazionale se la prima immis- nazionale si estingue indifferentemente sione sul mercato delle merci da parte del tito- dal fatto che la prima immissione sul mercato lare del brevetto (o con il suo consenso) sia stata effettuata dal titolare del brevetto avviene sul territorio nazionale. Se la merce (o con il suo consenso) all’interno del territorio viene messa in commercio soltanto all’este- nazionale, oppure all’estero. In questo caso ro, allora il diritto di protezione non si esau- una merce brevettata per il territorio nazionale risce sul territorio nazionale. Le impor tazioni potrebbe essere impor tata in Svizzera anche parallele sono quindi vietate senza il con- contro la volontà del titolare del brevetto, senso del titolare del brevetto. se questa fosse stata posta in commercio con il suo consenso in qualsiasi paese terzo. 18 Rapporto d’attività 1999/2000 Sulla base del rapporto e in seguito ad una profonda analisi e ponderazione di tutti gli interessi, il Consiglio federale si è dichiarato a favore della soluzione indicata dal Tribunale federale, quindi a favore del principio dell’estinzione nazionale nell’ambito del diritto dei brevetti, unita ad un correttivo del diritto dei cartelli. Il Consiglio federale ha consigliato perciò di rinunciare per ora ad una revisione della legge sui brevetti per ciò che attiene la problematica dell’estinzione. Il Consiglio federale è tuttavia disposto a procedere ad uno studio approfondito della questione. I risultati di tale studio permetteranno affermazioni affidabili sulle conseguenze economiche di un mutamento di sistema in materia di estinzione del diritto dei brevetti per la Svizzera in quanto piazza di ricerca (si veda www.ejpd.ch alla voce «Comunicati stampa maggio 2000»). Revisione totale della legge sui disegni e modelli industriali I lavori di amministrazione interna per una revisione totale della legge federale del 30 marzo 1900 sui disegni e modelli industriali (LDMI; RS 232.12) sono stati conclusi con successo nell’anno amministrativo in questione. Il 16 febbraio 2000 il Consiglio federale ha approvato il messaggio presentato dall’Istituto concernente un decreto federale sull’Atto di Ginevra relativo all’Accordo dell’Aia sulla protezione dei disegni e modelli industriali e per una nuova legge federale sulla protezione del design (si veda il Foglio federale 2000, p. 2432ss.; www.ige.ch alla voce «Informazioni giuridiche»). Sta ora al Parlamento trattare il progetto e varare la legge, prima che il Consiglio federale possa decidere sulla sua entrata in vigore. Un primo progetto d’ordinanza sul design è stato presentato a fine giugno 2000 alla cerchia degli interessati per un parere informale. Con questo preventivo coinvolgimento degli interessati si vuole assicurare che l’attuazione a livello di ordinanza della nuova legge sul design possa avvenire rapidamente, con cognizione di causa e secondo le esigenze degli utenti. L’ordinanza sul design entrerà in vigore con la legge sul design. Frattanto, anche la Svizzera ratificherà la versione riveduta del 2 luglio 1999 dell’Accordo dell’Aia sul deposito internazionale di disegni e modelli industriali. Rapporto d’attività 1999/2000 Ampia revisione parziale della legge sui brevetti La revisione parziale più recente della legge sui brevetti, che si trova attualmente in fase di preparazione, è stata avviata all’inizio del 1999 in seguito della mozione Leumann (98.3243) rinviata dal Parlamento. Questa mozione incita il Consiglio federale ad adattare la legge sui brevetti alla direttiva CE n.98/44 del 6 luglio 1998 sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. Un primo progetto di legge elaborato dall’Istituto, comprensivo del rapporto esplicativo, è stato sottoposto alla fine del 1999 agli Uffici per consultazione amministrativa interna, alla quale è stata associata anche la commissione d’etica per l’ingegneria genetica nel settore non umano. La consultazione su questo oggetto era stata prevista originariamente per l’estate 2000. A causa della più recente discussione sulla problematica delle importazioni parallele, la sua apertura è stata tuttavia rinviata. Questo per attendere la decisione del Consiglio federale sul rapporto richiesto dal Parlamento avente per oggetto «Importazioni parallele e diritto dei brevetti», che doveva pronunciarsi, fra le altre cose, anche sulla questione della necessità di una modifica della legge sui brevetti (si veda sopra). Nel frattempo, nell’ambito dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), sono state concluse con successo le trattative per un accordo sul diritto dei brevetti (si veda oltre). Una ratifica di questo accordo internazionale rende parimenti necessaria una modifica della legge sui brevetti, che deve essere logicamente inclusa nella prossima consultazione di revisione della legge sui brevetti. Qui dovrebbero pure essere presi in considerazione gli adattamenti legislativi necessari, con riferimento alle conferenze fissate per l’ottobre o il novembre 2000 per la revisione della Convenzione sul brevetto europeo (si veda oltre). Ciò garantisce una procedura efficiente e trasparente. Si ha inoltre il vantaggio che in questo modo si possono aspettare gli ulteriori sviluppi nell’Unione europea (UE) concernenti l’attuazione della normativa sulla biotecnologia, prima che in Svizzera ci si pronunci sui relativi adattamenti. Non appena saranno disponibili le informazioni al riguardo, l’Istituto preparerà le necessarie modifiche legislative e, dopo aver effettuato una consultazione amministrativa interna e aver ottenuto l’approvazione da parte del Consiglio federale, le presenterà in 19 un’ampia consultazione esterna; questa può avvenire al più presto nell’estate 2001. Nuovi sviluppi nel settore della biodiversità Come l’anno scorso, l’Istituto ha partecipato alle trattative per la revisione concernenti l’«International Undertaking on Plant Genetic Resources» («Undertaking») dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Il gruppo di contatto incaricato di questa revisione ha condotto le trattative nel settembre 1999 e nell’aprile 2000. I punti principali di discussione erano il campo di validità dell’Undertaking revisionato, le modalità d’accesso alle Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura (RFGAA) e di spartizione dei benefici derivanti dallo sfruttamento delle RFGAA (la cosiddetta problematica «Access and Benefit Sharing»), nonché questioni relative al finanziamento. Dal momento che le trattative procedono in modo lento e difficile a causa delle diverse posizioni dei paesi interessati, si potrà contare su una revisione dell’«Undertaking» al più presto alla fine del 2000. Nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (Convenzione sulla biodiversità) hanno avuto luogo diverse conferenze importanti. Nell’ottobre 1999 si è riunito a San José, Costarica, l’«Expert Panel on Access and Benefit Sharing». Questo ha discusso sulla problematica dell’«Access and Benefit Sharing». Nel marzo 2000 ha avuto luogo a Siviglia, Spagna, la prima seduta del gruppo di lavoro che si occupa dell’art. 8 (j) della Convenzione sulla biodiversità. Questa disposizione riguarda la protezione delle conoscenze tradizionali di comunità locali o indigene. Scopo di questa seduta era la redazione comune di un programma di lavoro, che dovrebbe servire all’ulteriore applicazione dell’art. 8 (j). Nel maggio 2000, infine, ha avuto luogo a Nairobi, Kenya, la quinta conferenza dei firmatari della Convenzione sulla biodiversità (COP 5). In occasione di questa conferenza la Svizzera ha presentato le «Guidelines on Access Benefit Sharing», alla cui stesura ha collaborato anche l’Istituto. La proposta ha ricevuto una grande attenzione e ha suscitato un’eco positiva presso le altre delegazioni. Grazie agli sforzi della Svizzera è stato deciso di istituire un gruppo di lavoro per la redazione di tali «guidelines»; la proposta svizzera dovrebbe costituire una base importante per le trattative in corso. 20 Anche l’OMPI si è occupata dei temi «conoscenze tradizionali» e «risorse genetiche». A tale scopo ha diretto, nel novembre 1999, una «Roundtable on Intellectual Property and Traditional Knowledge», e nell’aprile 2000 una riunione sul tema «Diritto dei beni immateriali e risorse genetiche». Nel programma di lavoro per gli anni 2000 e 2001 l’OMPI prevede altre attività su questi temi che stanno assumendo un’importanza sempre maggiore a livello internazionale. Approvazione dell’Accordo sul diritto dei brevetti Il 2 giugno 2000 è stato approvato presso la sede dell’OMPI l’Accordo sul diritto dei brevetti (Patent Law Treaty, PLT) (si veda www.wipo.org alla voce «Documents», «Diplomatic Conferences»). È il risultato di 5 anni di lavori preparatori e delle trattative conclusive nell’ambito della conferenza diplomatica svoltasi a Ginevra dall’11 maggio al 2 giugno 2000 con la partecipazione di 150 Stati, organizzazioni internazionali e associazioni di interessati. Al termine della conferenza già 43 paesi – tra i quali la Svizzera – hanno firmato il PLT. Il PLT unifica determinate formalità che finora erano disciplinate in modo molto diverso dagli ordinamenti giuridici nazionali, senza occuparsi del diritto materiale dei brevetti. L’Accordo regola tra l’altro le esigenze per l’attribuzione della data di deposito di una domanda di brevetto, definisce i requisiti formali di tale domanda, determina le azioni per le quali può essere previsto l’ntervento di un mandatario, riduce il carico delle traduzioni e previene la perdita del diritto come conseguenza del non rispetto di un termine, prescrivendo al legislatore nazionale la garanzia di determinati rimedi giuridici. Il PLT pur non creando una procedura legale unificata a livello mondiale in materia di brevetti, apporta notevoli miglioramenti a favore di richiedenti e di titolari di brevetti, garantendo uno standard minimo procedurale ed un accesso facilitato alla protezione brevettuale in numerosi paesi. Porta inoltre ad una riduzione dei costi per una protezione brevettuale a livello mondiale. Gli adattamenti della legge sui brevetti necessari per la ratifica del PLT sono in fase di preparazione: dovrebbero essere introdotti nella revisione parziale in corso (si veda sopra). Rapporto d’attività 1999/2000 Organizzazione europea dei brevetti Il 5 marzo 2000 il Direttore dell’Istituto, Roland Grossenbacher, ha assunto anche la carica di presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Organizzazione europea dei brevetti (OEB). In questa veste presiederà la Conferenza diplomatica per la revisione della Convenzione sul brevetto europeo (CBE), che si terrà a Monaco dal 20 al 29 novembre 2000. Il Consiglio d’amministrazione aveva convocato questa conferenza a fine febbraio 2000, in seguito alla Conferenza governativa di Parigi degli stati membri dell’OEB, svoltasi lo scorso anno (si veda a tale proposito la gazzetta ufficiale UEB 1999, p. 545). Oltre agli stati membri della convenzione sono invitati a partecipare in qualità di osservatori tutti gli stati osservatori dell’OEB e numerose organizzazioni internazionali e private interessate al sistema europeo dei brevetti. Si presenta quindi la piacevole opportunità di sottoporre la CBE, per la prima volta dopo trent’anni dalla sua ratifica, ad una riforma completa, alla luce degli sviluppi tecnici e giuridici e delle conoscenze accumulate in venti e più anni di esperienza pratica. Il piano di revisione si basa sul del mandato della Conferenza governativa di Parigi. Occorre inoltre tener conto delle esigenze e delle osservazioni degli utenti, delle proposte degli stati firmatari dell’accordo, nonché delle esigenze proprie dell’Ufficio europeo dei brevetti, per poi effettuare le opportune modifiche. Preminente è l’interesse comune verso uno svolgimento rapido, trasparente ed efficiente di tutte le procedure dell’Ufficio europeo dei brevetti, senza pregiudicare gli standard qualitativi che si è impegnato ad offrire. La revisione mira inoltre ad armonizzare in futuro la CBE con i relativi accordi internazionali e testi comunitari, e ad aumentare la produttività dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB). Tutte le proposte di revisione sono state discusse dagli organi competenti dell’OEB e trasmesse agli interessati per un’opinione. In questo modo alla Conferenza diplomatica la strada dovrebbe essere spianata al successo delle trattative che si baseranno sulla proposta di base approvata all’unanimità in settembre dal Consiglio d’amministrazione. Oltre alla Conferenza per la revisione di Monaco, avrà luogo il 16 – 17 ottobre a Londra, su invito del Regno Unito, una conferenza governativa. Rapporto d’attività 1999/2000 In questa sede i ministri sottoscriveranno un accordo facoltativo sulla riduzione delle traduzioni per i brevetti europei, e prenderanno atto di un documento sull’armonizzazione della regolazione delle controversie per i brevetti europei. Progetto per un accordo sulla riduzione delle traduzioni per i brevetti europei Un gruppo di lavoro nominato in occasione della Conferenza governativa di Parigi, sotto la presidenza della Francia, del Portogallo e della Svezia, ha elaborato nel corso dell’anno amministrativo il progetto per un accordo sull’applicazione dell’art. 65 CBE. La Svizzera si è impegnata molto a favore della redazione di questo progetto. Questo prevede che ogni stato firmatario dell’accordo avente come lingua ufficiale una di quelle dell’Ufficio europeo dei brevetti rinunci in futuro a qualsiasi traduzione. Uno stato firmatario non avente quale propria lingua ufficiale alcuna lingua ufficiale dell’UEB rinuncia ad una traduzione se il brevetto europeo è stato rilasciato in una lingua ufficiale dell’UEB precedentemente designata dallo stato in questione, oppure è stato tradotto e trasmesso in questa lingua. L’accordo non riguarderà il diritto degli stati firmatari di obbligare il titolare di un brevetto, in caso di controversie legali, ad inoltrare a proprie spese la traduzione del brevetto contestato in una lingua ufficiale riconosciuta. L’accordo qui proposto come progetto deve essere facoltativo, vale a dire l’adesione ad esso è lasciato alla volontà degli stati membri dell’OEB. In questo modo aumentano le sue possibilità di essere approvato in occasione della conferenza governativa di Londra e – in determinati stati membri – di entrare presto in vigore. Un effettivo contributo alla riduzione degli elevati costi dei brevetti, conseguenza delle esigenze nazionali di traduzione, sembra quindi a portata di mano. Armonizzazione della regolazione delle controversie per i brevetti europei Un secondo gruppo di lavoro nominato in occasione della Conferenza governativa di Parigi era posto sotto la presidenza di Germania, Lussemburgo e Svizzera, quest’ultima rappresentata dal direttore dell’Istituto. Con lo scopo principale di giungere all’armonizzazione della regolazione delle controversie, questo gruppo di lavoro si è 21 occupato dei seguenti temi: in primo luogo delle condizioni riconosciute dagli stati firmatari dell’accordo per l’accomodamento arbitrale delle controversie relative ai brevetti; in secondo luogo, delle modalità per la creazione e il finanziamento di un’entità comune cui tutti i tribunali nazionali possono ricorrere per un parere esperto in caso di controversie (complesse) relative ai brevetti europei; in terzo luogo dell’elaborazione delle basi per un accordo facoltativo che porterebbe gli stati aderenti a convenire su unsistema giuridico comune per quanto riguarda le controversie sui brevetti europei (European Patent Litigation Protocol, EPLP). Il gruppo di lavoro ha elaborato in poco meno di un anno, con l’importante contributo della Svizzera, un documento consultivo che contiene i pilastri più importanti per un futuro sistema giudiziario europeo con regole procedurali unificate e per l’organizzazione giudiziaria di un tribunale comune europeo competente in materia di brevetti (si veda www.ige.ch alla voce «Informazioni giuridiche»). Il documento che definisce la struttura dell’accordo è stato approvato dal gruppo di lavoro e sarà presentato alla prossima conferenza governativa di Londra, dove se ne prenderà atto e si deciderà in merito alle procedure da seguire in questa importante questione. Organizzazione mondiale del commercio/ Accordo TRIPS Apogeo e al tempo stesso ipogeo delle attività dell’OMC è stata la conferenza dei ministri tenutasi a Seattle nel dicembre 1999, finalizzata all’inaugurazione di una nuova tavola rotonda sul commercio mondiale. Discordie esistenti già da tempo circa il contenuto del mandato di negoziazione hanno impedito ogni segnale di partenza per una prossima tavola rotonda. Nonostante da Seattle non sia derivato alcun impulso, i lavori nel consiglio TRIPS sono stati portati avanti nell’ambito del «courant normal». Qui la Svizzera ha sostenuto la necessità di un miglioramento della protezione delle indicazioni di provenienza geografica; insieme a numerosi altri stati, essa mira ad ottenere un’estensione della protezione assoluta, per ora prevista dall’accordo soltanto per vini e liquori ad altri prodotti (alimentari, prodotti agricoli, artigianali e industriali) e servizi. Si tratta di un interesse essenziale dell’economia svizzera per l’esportazione, che esporta numerosi prodotti di qualità, che grazie alla 22 loro origine godono di un’eccellente reputazione in tutto il mondo. Scaduto alla fine del 1999, il periodo di cinque anni concesso a numerosi paesi in via di sviluppo e in fase di transizione per l’attuazione degli adattamenti degli ordinamenti legislativi nazionali all’accordo TRIPS, il consiglio TRIPS ha avviato, all’inizio del 2000, le procedure di controllo delle relative legislazioni. Nel corso dei prossimi due anni verranno controllate quindi le norme relative al diritto dei beni immateriali di 69 stati. Per quanto concerne la Svizzera, queste operazioni sono già state già effettuate nel 1996. Nell’ambito della procedura OMC per l’accomodamento delle controversie si è giunti in due casi, nelle quali era coinvolta la Svizzera quale parte terza, a decisioni dell’organo competente (panel). Nel procedimento «UE contro Canada» in merito alla protezione brevettuale per prodotti farmaceutici, le disposizioni eccezionali previste dal diritto canadese per la conservazione di medicinali generici sono state trovate non conformi all’accordo TRIPS. Nel caso «UE contro USA», una controversia nell’ambito del diritto d’autore, la cosiddetta «business exemption» del diritto d’autore statunitense è stata giudicata contraria al TRIPS. Le legislazioni nazionali di Canada e USA dovranno quindi essere opportunamente modificate. La Svizzera ha inoltre deciso di prendere parte anche alle consultazioni nella controversia «USA contro Argentina» concernente la protezione dei brevetti e la protezione di informazioni riservate. L’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale L’inizio del nuovo millennio rappresenta per l’OMPI un importantissima sfida. Non si tratta soltanto di calendario, ma soprattutto di essere preparati a cambiamenti di tutti i tipi, previsti in particolare nei settori della politica, della scienza, della tecnica, dell’economia e della cultura. Consapevole del fatto che questi cambiamenti influenzeranno profondamente l’attività e la politica dell’Organizzazione, l’Assemblea generale dell’OMPI ha deciso, nel settembre 1999, di nominare un gruppo di lavoro incaricato di considerare diverse proposte per un rinnovamento degli statuti. Gli stati membri riunitisi a Ginevra hanno infatti riconosciuto che le strutture istituzionali dell’OMPI non sono ormai più adatte alle attuali Rapporto d’attività 1999/2000 necessità dell’Organizzazione. Il gruppo di lavoro, che si è già riunito due volte, presenterà all’Assemblea Generale dell’OMPI, nel settembre 2000, un resoconto dei progressi nei suoi lavori. Su sua iniziativa sono già state adottate alcune proposte che mirano all’eliminazione di determinati organi che contano ormai solo un numero esiguo di membri e che non sono più di alcuna utilità. Alcune delle riforme effettuate dall’Organizzazione negli ultimi anni, precisamente quelle che riguardano la sua amministrazione, sono state accolte a buon diritto e sostenute dagli stati membri, tra i quali la Svizzera. Il primo programma e il primo budget dell’OMPI commisurati al risultato sono stati chiusi alla fine del 1999. Accordo di libero scambio EFTA (AELS) Con l’ampliamento del libero scambio deve avanzare la maggiore protezione della proprietà intellettuale per delle merci sempre più oggetto di transazioni. Nell’Accordo di libero scambio dell’AELS con gli stati terzi la regolazione della protezione dei beni immateriali assume quindi un ruolo importante. Nell’anno amministrativo in questione è stato siglato un accordo con la Macedonia. Analoghe negoziazioni stanno per essere concluse con la Giordania, mentre hanno avuto luogo prime importanti discussioni con l’Egitto e altre saranno intraprese in un prossimo futuro con Messico e Cile. Relazioni con l’Unione europea L’Istituto ha preso parte per la Svizzera agli incontri degli esperti sul diritto dei beni immateriali dell’AELS con i rappresentanti della Commissione europea, svoltisi a Bruxelles. Questi incontri fra esperti sono importanti per lo scambio di idee e di informazioni e assicurano che la Svizzera sia al corrente fin dal principio dei nuovi sviluppi nel diritto dei beni immateriali, in modo da poter riconoscere in anticipo le eventuali manovre necessarie per la propria legislazione e da intraprendere le relative operazioni di attuazione. Cooperazione tecnica L’Istituto ha partecipato attivamente alla conclusione dell’accordo con il Vietnam sulla protezione della proprietà intellettuale, entrato in vigore l’8 giugno 2000. È la prima volta che la Svizzera Rapporto d’attività 1999/2000 conclude un accordo di questo tipo. È previsto un programma ambizioso con il quale la Svizzera si propone, in un arco di tempo di tre anni, di fornire aiuti al Vietnam per l’attuazione di programmi di strutturazione in tutti i settori del diritto dei beni immateriali (formazione del personale amministrativo e dei giudici, sostegno delle revisioni legislative in corso, cooperazione tecnica). L’Istituto è responsabile dell’attuazione di tali programmi insieme al Segretariato di Stato dell’economia (si veda www.ige.ch alla voce «News»). Nell’ambito dell’attività dell’Académie mondiale dell’OMPI, l’Istituto ha accolto le delegazioni dei seguenti stati o organizzazioni, offrendo seminari di informazione e di specializzazione nei diversi settori della proprietà intellettuale, nonché riguardanti lo statuto e la struttura dell’Istituto: Algeria, Angola, Arabia Saudita, Bahrein, Bangladesh, Benin, Bhutan, Brunei, Burkina Faso, Cambogia, Camerun, Ciad, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Gabon, Gibuti, Giordania, Guinea, Haiti, India, Iran, Isole Figi, Kuwait, Laos, Libano, Madagascar, Malesia, Malta, Marocco, Mauritania, Mongolia, Nepal, Nigeria, Oman, Pakistan, Palestina, Papua Nuova Guinea, Qatar, Repubblica Centroafricana, Ruanda, Russia, Samoa, Senegal, Siria, Sri Lanka, Sudan, Tailandia, Togo, Trinidad e Tobago, Tunisia, Vietnam, Yemen, Consiglio di Cooperazione nel Golfo, Lega Araba Unita. Su invito dell’OMPI una rappresentante dell’Istituto ha tenuto diversi seminari, simposi e conferenze di gruppi di lavoro sui seguenti temi: «Protezione internazionale delle indicazioni di provenienza geografica, ultimi sviluppi nel consiglio TRIPS» (Sudafrica); «Il valore economico e industriale dei diritti dei beni immateriali», «Il sistema nazionale del diritto dei beni immateriali: l’esperienza della Svizzera», «La protezione delle invenzioni», «L’accesso alle tecnologie grazie al sistema del diritto dei beni immateriali» (Singapore); «L’attuazione dell’Accordo TRIPS negli stati africani di lingua francese sottosviluppati» (Burkina Faso); «L’attuazione dell’Accordo TRIPS da parte dei magistrati, degli ufficiali di polizia e dei funzionari di dogana negli stati africani di lingua francese» (Benin). Nell’ambito di un programma di formazione del WTC finanziato dal Segretariato di Stato per l’economia (Dipartimento federale dell’econo- 23 mia), un rappresentante dell’Istituto ha tenuto una conferenza sull’applicazione dell’Accordo TRIPS nel diritto internazionale, sulla sua attuazione e sulle misure da adottare al confine di Stato. Come ogni anno, l’Istituto ha partecipato, nell’autunno 1999 alla formazione di due esperti del Benin e del Gabon per un periodo di due mesi a Ginevra (OMPI), Strasburgo (Centre d’étude international de la propriété intellectuelle) e Berna (Istituto). Questo corso di formazione fa parte di un programma per la cooperazione tecnica, coordinato dall’OMPI e finanziato dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dipartimento federale degli affari esteri). 24 Rapporto d’attività 1999/2000 Direzione Roland Grossenbacher Direttore Felix Addor Diritto e affari internazionali Eric Meier Marchi Andreas Kurt Brevetti Christian Bock Finanze e informatica Carlo Govoni Diritti d’autore Martin Bruderer Stato maggiore Ueli Buri Servizio Diritto generale Anja Herren Consulenza legale Marchi Valerio Candolfi Stato maggiore Reto Braun Finanze e contabilità Urs Kohler Personale Mathias Schäli Servizio giuridico Rapporti commerciali internazionali Melchior Caduff Stato maggiore Beda Bischof Edilizia e tecnologia ecologica Christian Bock Reto Braun Controlling Yvonne Kohler Marketing Lukas Bühler Martin Girsberger Servizio giuridico Brevetti e Design Christian Peter Ricerche in materia di marchi André Escher Biotecnologia e chimica Matthias Günter Electronic Publication and Communication Daniel Giger Logistica Markus Ineichen Esame dei marchi e procedura di opposizione Walter Hofmann Elettronica e ottica Gino Colombo Informatica sviluppo Brigitte Bolli Jost Amministrazione 1 Walter Hofmann Tecnologia dell’informazione Rolf Leuenberger IS-Operations Mathias Lörtscher Amministrazione 2 Hans Hermann Grassl Ingenieria e energia Gerda Kuhnen Userdesk Michel Chavanne Esame dei marchi 1 Thomas Stauffer Sviluppo prodotti Eric Rojas Esame dei marchi 2 Roland Tschudin Formazione Leo Longauer Esame dei marchi 3 Rolf Hofstetter Registrazione brevetti Roland Hutmacher Esame dei marchi 4 Beat Schiesser Disegni e modelli industriali Markus Ineichen Procedura di opposizione La nostra struttura organizzativa – situazione al 1o novembre 2000 – è caratterizzata da una gerarchia piatta. Il Consiglio d’Istituto Il Consiglio d’Istituto, eletto dal Consiglio federale, è l’organo direttivo più elevato nell’ambito della gestione aziendale dell’Istituto. Esso approva il bilancio preventivo, il rendiconto di gestione e i conti annuali. Il Consiglio d’Istituto è composto dai seguenti membri: Klaus Hug, presidente, dott. iur., avvocato e consulente economico, Berna Carlo Gaggini, vicepresidente, ing. ETHZ, agente di brevetti, Agno Hans Brunner, sostituto del segretario generale del Dipartimento federale di giustizia e polizia, Berna Ralf Hütter, dott., prof. emer. ETHZ, Gockhausen Michel P. Micheli, ing. EPFL, agente di brevetti, Ginevra-Thônex Eric A. Notegen, dott. phil., direttore della Divisione brevetti della F. Hoffmann-La Roche AG, Basilea Marianne Panchaud, lic. iur., consulente marchi, Société des Produits Nestlé SA, Vevey Susanne Rau-Reist, commercialista, presidente del Consiglio d’amministrazione della Ferag Holding, Hinwil Barbara Schaerer, dott. iur., avvocato, LL.M., vicedirettrice, Amministrazione federale delle finanze, Berna Istituto Federale della Proprietà Intellettuale 25 Finanze sotto controllo Il quarto anno amministrativo 1999/2000 è trascorso di nuovo in modo soddisfacente per l‘Istituto. Con uscite pari a 60,5 milioni di CHF ed entrate pari a 71,7 milioni di CHF, è stato raggiunto un utile (comprensivo del risultato finanziario) di 11,2 milioni di CHF. La riduzione delle tasse, entrata in vigore il 1° gennaio 2000, ha influito soprattutto sulle tasse annuali sui brevetti che sono scese da 530.– CHF a 420.– CHF. L’influenza di tale riduzione sul risultato può essere valutata nella misura di 3 milioni di CHF netti. La Legge federale sullo statuto e i compiti dell’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale dispone, nel suo art. 13, cpv. 2, che tutti i settori dei diritti di protezione (vale a dire Brevetti, Marchi e Diritto d’autore) debbano presentare una copertura dei costi nella media dei quattro anni amministrativi. Questa disposizione vieta un finanziamento trasversale non desiderato fra i singoli settori del diritto di protezione e permette all’Istituto, inoltre, di esercitare una politica finanziaria equilibrata, dal momento che le oscillazioni verso l’alto o verso il basso non devono essere compensate a breve termine. In migliaia di CHF 18 000 17 000 16 000 Marchi Brevetti Diritto d’autore 15 000 14 000 13 000 12 000 11 000 10 000 Risultato positivo anche per i marchi Si è potuto costatare con particolare piacere che si è raggiunta la copertura dei costi anche nel settore del diritto di protezione «Marchi». La situazione di partenza qui non era ottimale, poiché nei primi due anni è stato necessario procedere all’eliminazione di ritardi del precedente Ufficio federale della proprietà intellettuale, le cui entrate erano ancora rifluite nelle casse federali. Il settore del diritto di protezione «Diritto d’autore» non presenta ancora una copertura dei costi. Questo dipende dal fatto che tale settore, a prescindere dai pagamenti ricevuti a saldo di servizi prestati a favore dell’economia collettiva, non dispone di quasi alcun’altra entrata. Per ciò che riguarda i servizi relativi all’economia collettiva, occorre aggiungere che, a causa della limitazione dell’ammontare fissato nel budget della Confederazione, risulta una perdita che nell’anno amministrativo in questione quantificata in 322 000.– CHF. Nell’ambito della revisione in corso della legge sul diritto d’autore si sta valutando l’inserimento di una base legale per la remunerazione dei costi che risultano dall’attività di supervisione sulle società di gestione collettiva. Il palese orientamento dell’Istituto verso l’Electronic Government mostra il suo effetto sul piano dei proventi. A partire dall’introduzione del servizio di informazione sui brevetti esp@cenet (www.espacenet.ch) le entrate derivanti dalla vendita dei fascicoli sui brevetti hanno subito un’evidente flessione, poiché tale documentazione può essere ora scaricata gratuitamente da Internet. La pubblicazione di tutti i registri in Internet influenzerà, nel corso di questo anno amministrativo, anche le entrate derivanti dall’offerta di informazioni sui registri. 26 9000 8000 1300 1200 1100 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 –100 –200 –300 –400 –500 1996/97 1997/98 Copertura dei costi dei singoli settori dei diritti di protezione: l’elevata domanda nel settore di protezione dei marchi ha portato ad un 1998/99 1999/2000 risultato positivo – la politica delle tasse dell’Istituto nel settore dei brevetti verso una riduzione. Il passaggio all’anno 2000 Il passaggio all’anno 2000 (millennium bug) è avvenuto senza problemi per l’Istituto; tutti i computer e i sistemi computerizzati dell’Istituto e dei suoi partner hanno funzionato perfettamente il 1° gennaio, così come il 29 febbraio. L’organizzazione di emergenza allestita per l’occasione ha potuto quindi essere smantellata in marzo. Resoconto finanziario 1999/2000 Finanze in cifre Bilancio In migliaia di franchi (CHF) Conti Anno precedente al 30 giugno 2000 % al 30 giugno 1999 % Disponibilità Crediti da prestazioni Determinazione di ratei e risconti attivi1 Crediti residui 1953 703 2891 24 2,4 0,8 3,5 0,0 4356 619 4017 35 6,0 8,6 5,6 0,0 Capitale circolante 5571 6,7 9027 12,6 Beni patrimoniali2 Investimenti finanziari Beni immateriali 1698 74 156 1582 2,0 89,3 1,9 1426 60 632 357 2,0 84,9 0,5 Capitale di investimento 77 436 93,3 62 415 87,4 Totale attività 83 007 100 71 442 100 2901 4706 7768 4492 3,5 5,7 9,4 5,4 4243 5167 6296 5314 5,9 7,2 8,8 7,4 Prestiti a breve termine 19 867 23,9 21 020 29,4 Accantonamenti/obblighi dell’Istituto verso la cassa pensioni6 18 791 22,6 17 296 24,2 Prestiti a lungo termine 18 791 22,6 17 296 24,2 Utile Riserve7 11 223 33 126 13,5 39,9 14 378 18 748 20,1 26,2 Capitale proprio 44 349 53,4 33 126 46,3 Totale Passività 83 007 100 71 442 100 Debiti da prestazioni Conto corrente3 Determinazione di ratei e risconti passivi4 Debiti residui5 Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. Resoconto finanziario 1999/2000 27 Conto economico In migliaia di franchi (CHF) Conti Anno precedente Periodo dal 1.7. 1999 al 30. 6. 2000 % Periodo dal 1.7. 1998 al 30. 6. 1999 % 62 234 3117 416 1590 1928 390 89,3 4,5 0,6 2,3 2,8 0,6 63 493 2771 497 1358 2449 352 89,5 3,9 0,7 1,9 3,5 0,5 69 675 100 70 921 100,0 Prestazioni di servizi –304 –0,4 –257 –0,4 Costi diversi Tasse annuali UEB12 –320 –18 610 –0,5 –26,7 –346 –19 646 –0,5 –27,7 –19 234 –27,6 –20 249 –28,6 50 441 72,4 50 671 71,4 Retribuzioni Prestazioni sociali Onorari, spese, formazione Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) Pubblicazioni Informatica13 Spese di materiale Locali14 Ammortamenti2 –19793 – 3833 – 2357 – 722 – 1467 – 6311 – 2176 – 3013 –1552 – 28,4 – 5,5 – 3,4 –1,0 – 2,1 – 9,1 – 3,1 – 4,3 – 2,2 –17 193 –4153 –1328 –802 –2215 –6445 –2025 –2906 –710 –24,2 –5,9 –1,9 –1,1 –3,1 –9,1 –2,9 –4,1 –1,0 Costi fissi – 41 224 – 59,2 –37 776 –53,3 Quota di copertura 2 (Risultato operativo) 9217 13,2 12 896 18,2 Proventi finanziari Oneri finanziari Risultato finanziario 2073 – 67 2006 3,0 – 0,1 2,9 1548 –66 1482 2,2 –0,1 2,1 11 223 16,1 14 378 20,3 Tasse8 Prestazioni di servizi9 Pubblicazioni Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI)10 Prestazioni inerenti all’economia collettiva11 Ricavi diversi Ricavi diretti Costi variabili Quota di copertura 1 Utile15 Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. 28 Resoconto finanziario 1999/2000 Calcolo del flusso medio In migliaia di franchi (CHF) Entrate/(Uscite) derivate dall’attività commerciale Utile Voci del calcolo del risultato positivo che non influiscono sulle spese – Ammortamenti su beni patrimoniali – (Annullamento)/Creazione di delcredere – (Annullamento)/Creazione di accantonamenti per capitale di copertura mancante per la cassa pensioni – (Annullamento)/Creazione di accantonamenti per accomodamenti Variazione del capitale aziendale circolante e dei debiti a breve termine – (Aumento)/Diminuzione di crediti da prestazione – (Aumento)/Diminuzione di crediti residui e ratei attivi – Aumento/(Diminuzione) di debiti da prestazioni – Aumento/(Diminuzione) di crediti residui e ratei passivi – (Ricavi da interessi di investimenti finanziari) Costi per interessi da investimenti finanziari Flusso medio netto derivato dall’attività commerciale Entrate da interessi (Uscite per interessi) Entrate/(Uscite) derivanti da attività di investimento – (Investimenti)/Disinvestimenti di capitale costituito da beni patrimoniali – (Investimenti)/Disinvestimenti di capitale di investimento finanziario – (Investimenti)/Disinvestimenti di beni immateriali Flusso medio netto derivato da attività di investimento Entrate/(Uscite) derivate da attività di finanziamento – (Diminuzione)/Aumento dei debiti fruttiferi a lungo termine – (Diminuzione)/Aumento di conto corrente Flusso medio netto derivato da attività di finanziamento Aumento/(Diminuzione) netto/a della disponibilità liquida del periodo contabile Disponibilità liquide all’inizio dell’anno amministrativo, al 1° luglio 1999 e al 1° luglio 1998, rispettivamente Disponibilità liquide alla fine dell’anno amministrativo, al 30 giugno 2000 e al 30 giugno 1999, rispettivamente Conti Anno precedente*) Periodo dal 1.7. 1999 al 30. 6. 2000 Periodo dal 1.7. 1998 al 30. 6. 1999 11 223 14 378 1552 2 710 13 992 503 1525 0 – 52 1649 –1342 529 –2066 1 12 991 1554 –1 –57 312 2379 –12 –1539 5 17 714 1543 –5 –954 –13 557 –2096 –16 607 –1583 –13 039 –536 –15 158 0 –340 –340 –10 446 –1300 –11 746 –2403 –7652 4356 12 008 1953 4356 Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. *) Adattato alla nuova struttura delle disponibilità liquide per il 1999/2000. Informazioni sul capitale proprio In migliaia di franchi (CHF) Consistenza iniziale al 1.7.1999 o 1.7.1998 Conversione negli accantonamenti per pensioni, vale a dire calcolo della sottocopertura in base all’IAS 19 (rivisto 1998) Utile Consistenza finale al 30.6.2000 o 30.6.19997 Resoconto finanziario 1999/2000 29 Conti Anno precedente Periodo dal 1.7. 1999 al 30. 6. 2000 Periodo dal 1.7. 1998 al 30. 6. 1999 33 126 24 161 0 11 223 44 349 – 5413 14 378 33 126 Note al resoconto annuale 1 Le note rappresentano un breve riassunto del resoconto annuale e servono soltanto a titolo informativo. Questa posizione riguarda voci di ratei e risconti per ricavi che scadevano nel vecchio anno amministrativo il cui pagamento, tuttavia, avviene nel successivo anno amministrativo, così come per costi che sono stati pagati nel vecchio anno amministrativo, ma la cui scadenza ricorre nel successivo anno amministrativo. 1999/2000 407 0 1218 342 640 284 Tasse annuali non ancora in scadenza per brevetti europei Prestazioni inerenti all’economia collettiva 1° semestre Interessi 1° semestre Quota pagata in anticipo all’OMPI 2° semestre Entrate OMPI non ancora versate Altro 2 1998/99 551 1578 707 380 611 190 Il capitale in beni patrimoniali dell’Ufficio federale della proprietà intellettuale è stato convertito gratuitamente, alla fondazione dell’Istituto, in proprietà di quest’ultimo, in conformità con l’art. 18 LIPI. I beni patrimoniali vengono bilanciati ai costi di acquisto, una volta dedotto l’accresciuto ammortamento. L’ammortamento dei beni patrimoniali avviene in modo regolare nel periodo di utilizzazione commerciale. Gli acquisti che superano i 100 000 CHF vengono resi attivi, tutti gli altri vengono inseriti fra le uscite. Quadro degli investimenti Costi Costi Costi Costi di di di di acquisto acquisto acquisto acquisto Ammortamenti Ammortamenti Ammortamenti Ammortamenti al 1° luglio 1999/1998 (aumenti) (diminuzioni) al 30 giugno 2000/1999 al 1° luglio 1999/1998 (aumenti) (diminuzioni) al 30 giugno 2000/1999 Valore netto di inventario al 30 giugno 2000/1999 EED/ Hardware 1999/2000 Arredamento e Attrezzature 1998/99 Totale 1250 954 0 2204 1146 0 0 1146 812 1583 0 2396 –855 –567 0 –1422 –115 –115 0 –229 –438 –531 0 –970 782 917 1426 3 Questa posizione comprende i depositi (un saldo negativo non è possibile) sui conti correnti presso l’Istituto in base all’art. 4 lett. a OT-IPI. 4 Questa posizione riguarda voci di ratei e risconti per costi che scadevano nel vecchio anno amministrativo il cui pagamento tuttavia avviene nel successivo anno amministrativo, così come per ricavi che sono stati pagati nel vecchio anno amministrativo, ma la cui scadenza ricorre nel successivo anno amministrativo. Tasse da richieste pendenti per la registrazione dei marchi e procedure di opposizione Tasse annuali sui brevetti non ancora in scadenza Aliquota della tredicesima mensilità Componente di rendimento Servizi inerenti all’economia collettiva/2° semestre Conti pendenti dei fornitori Altro 5 1999/2000 1998/99 3241 934 714 1172 1217 425 66 2829 1272 692 866 0 201 436 1999/2000 4237 471 –217 1998/99 4726 350 238 I debiti residui sono riassunti nel modo seguente: Pagamenti in base all’art. 39 cpv. 1 CBE Debiti derivati dall’adesione al sistema di Madrid Altro 30 Resoconto finanziario 1999/2000 6 Le seguenti cifre presentano i risultati di calcolo dei costi annuali e degli obblighi di previdenza in conformità con l’IAS 19 (rivisto nel 1998) per gli assicurati attivi e i beneficiari di pensioni dell’Istituto che sono assicurati presso la Cassa pensioni della Confederazione. L’Istituto inoltre dispone, per i componenti di retribuzione non assicurati presso la CPC, di un fondo di previdenza per il personale che al 30 giugno 2000 contava su un attivo pari a 327 818.– CHF; per maggiore sintesi, tale attivo al momento attuale non viene preso in considerazione. La spesa netta per la cassa pensioni relativa al periodo in questione si può riassumere come segue: 1999/2000 2905 2106 –1568 1998/99 2696 2050 –1143 0 0 0 0 0 –1248 2195 0 –1202 2401 Obblighi di previdenza Obblighi di previdenza all’inizio del periodo Diritti di previdenza acquisiti Pagamento degli interessi degli obblighi di previdenza Prestazioni pagate Utile netto non ancora ammortizzato Obblighi di previdenza alla fine del periodo 48 232 2905 2106 –3650 –790 48 803 46 007 2696 2050 –1720 –801 48 232 Patrimonio di previdenza in base al «Fair Value» Patrimonio di previdenza all’inizio del periodo Rendita effettiva sul patrimonio Quote degli assicurati Prestazioni pagate Contributi del datore di lavoro Pagamento della sottocopertura CPC Patrimonio di previdenza alla fine del periodo 31 971 1427 1248 –3650 1203 0 32 199 19 856 929 1202 –1720 1324 10 380 31 971 Sottocopertura Utili non ancora ammortizzati Obblighi di pensione inseriti in bilancio 16 604 1236 17 840 16 261 587 16 848 Sviluppo degli obblighi di pensione iscritti in bilancio Obblighi di pensione iscritti in bilancio all’inizio del periodo Introduzione dello IAS 19 (rivisto nel 1998) Spesa netta per pensioni Contributi dei datori di lavoro Rimessa dell’importo mancante alla CPC Obblighi di pensione iscritti in bilancio 16 848 0 2195 –1203 0 17 840 20 738 5413 2401 –1324 –10 380 16 848 Diritti di previdenza acquisiti Pagamento degli interessi degli obblighi di previdenza Rendita prevista sul patrimonio Ammortamento di – sotto(sovra)copertura non ancora ammortizzata – costi di variazione del piano non ancora ammortizzati – perdite (utili) non ancora ammortizzate/i Contribuzione previdenziale dei dipendenti Spesa netta per le pensioni relativa al periodo La situazione della struttura previdenziale si presenta come segue: 7 L’Istituto non ha ottenuto alcun capitale di dotazione alla sua fondazione. L’art. 16 LIPI stabilisce che un utile dell’Istituto debba essere impiegato nella costituzione di riserve. Le riserve servono all’Istituto soprattutto per il finanziamento di investimenti futuri; esse non dovrebbero superare un ammontare adeguato per le necessità dell’Istituto. Viene considerato come ammontare adeguato una cifra d’affari annua. Resoconto finanziario 1999/2000 31 8 Questa posizione riguarda le tasse per le attività principali in base all’art. 13 LIPI. Le rendite vengono dimostrate relativamente al periodo, vale a dire viene incassata soltanto quella parte per la quale erano state effettivamente indicate le spese corrispondenti. Precisamente questo riguarda richieste di iscrizione di marchi per i quali non è stato ancora concluso l’esame, procedure di opposizione senza decisione finale e tasse annuali di brevetti pagate prima della scadenza. 9 Questa posizione include compensi per prestazioni di servizi in base all’art. 14 LIPI. 10 Le entrate qui incluse risultano dall’adesione al sistema di Madrid e dell’Aia e dalle corrispondenti denominazioni dei settori di protezione svizzeri. 11 Le prestazioni inerenti all’economia collettiva, in base all’art. 15 LIPI, comprendono le prestazioni richieste dalla Confederazione nel quadro di una pianificazione quadriennale. Le spese compaiono nel consuntivo della Confederazione sotto la posizione 401.3600.001: Consuntivo della Confederazione del 1997 Consuntivo della Confederazione del 1998 Consuntivo della Confederazione del 1999 Bilancio di previsione 2000 2426 2449 2411 2434 Le spese vengono coperte dalla Confederazione fino all’ammontare indicato nel bilancio di previsione. Oltre tale cifra, le somme che si aggiungono sono sostenute dall’Istituto. 12 In conformità con l’art. 39 cpv. 1 CBE, il 50 % delle tasse annuali per brevetti europei con denominazione CH/LI è da pagare all’UEB. 13 L’Istituto gestisce la propria infrastruttura informatica sotto la propria responsabilità. Ad eccezione della telefonia, esso non è collegato alla KOMBV. Non vengono richieste le prestazioni del CC-DFGP e dell’UFI. 14 L’immobile situato in Einsteinstrasse 2 a Berna è di proprietà della Confederazione ed è stato affittato all’Istituto alle condizioni di mercato. 15 L’Istituto è esonerato da tutte le imposte (art. 17 LIPI), ad eccezione dell’imposta sul valore aggiunto per compensi derivati da prestazioni libere di servizi, dell’imposta di compensazione e delle imposte di bollo. 32 Resoconto finanziario 1999/2000 Copertura dei costi In conformità con l’art. 13 cpv. 2 LIPI, le tasse sono stabilite in modo che, insieme ai compensi per prestazioni di servizi e pagamenti per prestazioni inerenti all’economia collettiva, a favore del settore dei diritti di protezione, risultino in grado di coprire i costi nella media dei quattro anni. Vengono identificati come settori dei diritti di protezione il settore Marchi, il settore Brevetti (compreso Design) e il settore Diritti d’autore. Il presente resoconto per settori non è un relazione di periodo in base allo IAS 14 (rivisto nel 1997). Il settore Diritti d’autore è stato utilizzato per la prima volta dall’anno amministrativo 1998/99. I valori del precedente settore «Prestazioni inerenti all’economia collettiva», sono stati convertiti nella nuova struttura. Brevetti 1999/2000 Tasse 46 355 Compensi per prestazioni di servizi 1142 Pubblicazioni 376 Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) 209 Pagamenti di prestazioni inerenti all’economia collettiva 420 Ricavi diversi 0 Ricavi diretti 48 502 Prestazioni di servizi –302 Costi diversi –316 Tasse annuali UEB –18 609 Costi variabili –19 227 Quota di copertura 1 29 275 Costi fissi –8913 Quota di copertura 2 20 362 1998/99 49 319 905 485 198 343 11 51 262 –257 –341 –19 646 – 20 245 31 017 –8402 22 615 1997/ 98 49 837 864 573 195 683 2 52 153 –193 –1 –18 862 –19 056 33 097 –9225 23 872 1996/97 53 239 515 545 182 609 0 55 090 –292 –862 –18 913 –20 067 35 023 –9064 25 959 Quota –11 962 –10 032 –10 019 –8316 8400 12 583 13 853 17 643 Risultato operativo Risultato cumulativo dei quattro anni Resoconto finanziario 1999/2000 52 479 33 Marchi 1999/2000 Tasse 15 858 Compensi per prestazioni di servizi 1970 Pubblicazioni 0 Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) 1381 Pagamenti di prestazioni inerenti all’economia collettiva 79 Ricavi diversi 1 Ricavi diretti 19 289 Prestazioni di servizi –2 Costi diversi –4 Tasse annuali UEB 0 Costi variabili –6 Quota di copertura 1 19 283 Costi fissi –9112 Quota di copertura 2 10 171 Quota 1998/99 14 146 1757 0 1160 130 1 17 195 0 –4 0 –4 17 190 –8346 8844 1997/98 13 894 1607 0 1222 78 0 16 801 0 –6 0 –6 16 795 –7939 8856 1996/97 11 369 1406 0 1179 136 0 14 091 0 –5 0 –5 14 086 –7479 6606 –8876 –8567 –9075 –7316 1295 277 –219 –710 1998/99 27 0 0 0 886 2 915 0 0 0 0 915 –647 267 1997/98 43 0 0 0 521 0 565 0 0 0 0 565 –770 –205 1996/97 36 0 0 0 569 0 605 0 0 0 0 605 –713 –108 Risultato operativo Risultato cumulativo dei quattro anni 643 Diritti d’autore 1999/2000 Tasse 20 Compensi per prestazioni di servizi 0 Pubblicazioni 0 Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) 0 Pagamenti di prestazioni inerenti all’economia collettiva 517 Ricavi diversi 0 Ricavi diretti 537 Prestazioni di servizi 0 Costi diversi 0 Tasse annuali UEB 0 Costi variabili 0 Quota di copertura 1 537 Costi fissi –662 Quota di copertura 2 –125 Quota –353 –232 –220 –187 Risultato operativo – 478 35 – 425 – 295 Risultato cumulativo dei quattro anni –1163 Tutte le cifre sono da considerarsi in migliaia di CHF. L’anno amministrativo 1996/1997 ha avuto una durata di 18 mesi. I valori sono stati convertiti a 12 mesi. Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. 34 Resoconto finanziario 1999/2000 *) Rapporto dell’ufficio di revisione Al Consiglio dell’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale, Berna In qualità di ufficio di revisione abbiamo sottoposto a verifica la contabilità e il resoconto annuale (bilancio, conto economico, calcolo del flusso medio, informazioni sul capitale proprio, appendice e copertura dei costi) dell’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale relativi all’anno amministrativo conclusosi il 30 giugno 2000. Per il resoconto annuale è responsabile il Consiglio d’Istituto, mentre il nostro compito consiste nel sottoporlo a revisione e giudizio. Dichiariamo di adempiere alle disposizioni legislative concernenti l’abilitazione e l’autonomia. La nostra verifica è stata condotta in conformità con i principi professionali in base ai quali è necessario pianificare ed effettuare una verifica che sia in grado di riconoscere con adeguata sicurezza false dichiarazioni gravi eventualmente presenti nel resoconto annuale. Abbiamo sottoposto a verifica le voci, le somme e le dichiarazioni del resoconto annuale per mezzo di analisi ed accertamenti condotti sulla base di sondaggi e verifiche. Abbiamo inoltre giudicato l’applicazione delle norme contabili ufficialmente riconosciute, le principali conclusioni della valutazione e la presentazione del resoconto annuale nel suo complesso. Siamo del parere che la nostra verifica costituisca una base sufficiente per il nostro giudizio. In conformità con la nostra valutazione, il resoconto annuale fornisce un’immagine della situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale corrispondente ai rapporti effettivi applicando gli International Accounting Standards (IAS) e si attiene alla Legge federale sullo statuto e sui compiti dell’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (LIPI). Raccomandiamo, quindi, di approvare il presente resoconto annuale. Sottolineiamo in questa sede che nel settore dei diritti di protezione «Diritto d’autore», i pagamenti e i saldi ricevuti non erano in grado di coprire i costi nella media dei quattro anni (art. 13, cpv.2, LIPI). Berna, 18 settembre 2000 Controllo federale delle finanze B. Hächler A. Gertsch Responsabile del mandato Esperto di revisioni Revisore dei conti *) Fa stato la versione originale in tedesco Resoconto finanziario 1999/2000 35 Impressum Editore: Istituto Federale della Proprietà Intellettuale, Dipartimento federale di giustizia e polizia Riproduzione consentita solo con espressa approvazione. Il nostro rapporto annuale è pubblicato in francese, inglese, italiano e tedesco ed è disponibile gratuitamente. Il presente rapporto annuale compare anche in Internet all’indirizzo www.ipi.ch/I/institut/i10.htm. Ringraziamo la Knorr-Nährmittel AG, Thayngen, che ha consentito la pubblicazione del proprio marchio «Knorr» nel presente rapporto annuale. Istituto Federale della Proprietà Intellettuale, Einsteinstrasse 2, CH-3003 Berna telefono +41 (0)31 325 25 25, fax +41 (0)31 325 25 26, www.ipi.ch Novembre 2000